Strage di Ustica e Charles Miller: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{coord|39|43|N|12|55|E|display=title}}
|Nome = Charles
{{Strage
|Cognome = Miller
|titolo=Strage di Ustica
|PostCognomeVirgola = conosciuto anche come '''Charles A. Miller''',
|immagine=45724_800627_I-TIGI.jpg
|Sesso = M
|didascalia=Il DC-9 Itavia I-TIGI caduto su Ustica, in una foto scattata otto anni prima durante un transito da Basilea
|LuogoNascita = Saginaw
|luogo=Cielo tra [[Ustica]] e [[Ponza]]
|GiornoMeseNascita =
|data=[[27 giugno]] [[1980]]
|AnnoNascita = 1857
|obiettivo=sconosciuto
|LuogoMorte = New York
|ora=20:59
|GiornoMeseMorte = 14 novembre
|tipologia=[[incidente aereo]]
|AnnoMorte = 1936
|vittime=81 (77 passeggeri e 4 membri dell'equipaggio)
|Epoca = 1800
|esecutori=sconosciuti
|Epoca2 = 1900
|sospetti=aviazione straniera
|Attività = regista
|motivazione=sconosciuta
|Attività2 = attore
|Nazionalità = statunitense
|Immagine = Charles Miller - May 1920 MPN.jpg
|Didascalia = Charles Miller (maggio 1920)
|DimImmagine = 140
}}
== Biografia ==
Con '''strage di Ustica''' si indica il disastro aereo in cui persero la vita 81 persone nel cielo tra le isole di [[isola di Ustica|Ustica]] e [[isola di Ponza|Ponza]], venerdì [[27 giugno]] [[1980]], quando l'aereo di linea I-TIGI<ref>Marca del registro aeronautico: la lettera I (Italia) rappresenta la marca di nazionalità ed è seguita dalla marca di immatricolazione, composta da una sequenza di quattro lettere diversa per ciascun velivolo.</ref> [[Douglas DC-9]] appartenente alla compagnia aerea [[Itavia]] si squarciò in volo senza preavviso e scomparve in mare.
Nato nel 1857 nel Michigan, iniziò a lavorare nel cinema nel 1914, come attore e regista. Nella sua carriera, che finì con il cinema muto, recitò in otto film, ne diresse una trentina e appare, come presentatore o supervisore, in altre due pellicole<ref>[http://www.imdb.it/name/nm0588056/ Filmografia IMDb]</ref>.
 
Morì a New York il 14 novembre 1936, all'età di 79 anni.
Dopo quasi trent'anni di inchieste, molti aspetti di questo disastro appaiono ancora poco chiari.
 
== Filmografia ==
==Ricostruzione dell'accaduto==
===Regista===
*Alle 20:08 il volo IH870 diretto da [[aeroporto di Bologna-Borgo Panigale|Bologna]] a [[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi|Palermo]], inizia con due ore di ritardo, e si svolge regolarmente nei tempi e sulla rotta previsti fino all'ultimo contatto radio tra velivolo e controllore procedurale di "[[Roma]] Controllo", che avviene alle 20:58.
{{div col|2}}
*Alle 21:04, chiamato per l'autorizzazione di inizio discesa su [[Palermo]], il volo IH870 non risponde. L'operatore di Roma reitera invano le chiamate; lo fa chiamare, sempre senza ottenere risposta, anche da due voli dell'[[Air Malta]] KM153, che segue sulla stessa rotta, e KM758<ref>Sentenza ordinanza, titolo 2, pag. 468.</ref>; dal [[radar]] militare di [[Marsala]] e dalla [[Torre di controllo di aerodromo|torre di controllo]] di [[Palermo]]. Passa senza notizie anche l'orario di arrivo a destinazione, previsto per le 21.13.
*''[[O Mimi San]]'' (1914)
*Alle 21:25 il comando del Soccorso Aereo di [[Martina Franca]] assume la direzione delle operazioni di ricerca, allerta il [[15º Stormo]] a [[Ciampino]], sede degli [[elicottero|elicotteri]] [[Sikorsky S-61|HH-3F]] del [[Search and Rescue|Soccorso Aereo]].
*''[[The Courtship of O San]]'' (1914)
*Alle 21:55 decolla il primo [[HH-3F]] e inizia a perlustrare l'area presunta dell'eventuale incidente. L'aereo è ormai disperso.
*''[[Plain Jane (film 1916)|Plain Jane]]'' (1916)
*Nella notte numerosi elicotteri, aerei e navi partecipano alle ricerche nella zona. Solo alle prime luci dell'alba viene individuata da un elicottero HH-3F del [[Ricerca e salvataggio|Soccorso Aereo]] alcune decine di miglia a nord di Ustica, una chiazza oleosa. Poco dopo raggiunge la zona un [[Breguet Atlantique]] dell'[[Aeronautica Militare|Aeronautica]] e vengono avvistati i primi relitti e i primi cadaveri. È la conferma che il velivolo è precipitato in quella zona del [[Mar Tirreno|Tirreno]] dove la profondità supera i tremila metri.
*''[[A Corner in Colleens]]'' (1916)
Anno 2010, cade il Segreto di Stato sulla strage di Ustica. Il velivolo Itavia risulta essere stato abbattuto da un missile aria-aria francese. La strage fu compiuta dai francesi durante una battaglia aerea che ha visto coinvolti caccia francesi ed israeliani.
*''[[Princess of the Dark]]'' (1917)
*''[[The Little Brother]]'' (1917)
*''[[Blood Will Tell (film 1917)|Blood Will Tell]]'' (1917)
*''[[The Dark Road (film 1917)|The Dark Road]]'' (1917)
*''[[Wild Winship's Widow]]'' (1917)
* ''[[Bawbs o' the Blue Ridge]]'' (1917)
* ''[[The Hater of Men]]'' (1917)
*''[[The Flame of the Yukon (film 1917)|The Flame of the Yukon]]'' (1917)
* ''[[The Sawdust Ring]]'', co-regia di [[Paul Powell]] (1917)
*''[[Wee Lady Betty]]'' (1917)
*''[[Polly Ann]]'' (1917)
*''[[The Secret of the Storm Country]]'' (1917)
*''[[The Ghosts of Yesterday]]''
*''[[By Right of Purchase]]''
*''[[Unfaithful (film 1918)|Unfaithful]]'', co-regia di [[Thomas H. Ince]] (1918)
*''[[At the Mercy of Men]]''
*''[[The Fair Pretender]]''
*''[[The Service Star]]''
*''[[The Great Victory, Wilson or the Kaiser? The Fall of the Hohenzollerns]]'' (1919)
*''[[A Dangerous Affair (film 1919)|A Dangerous Affair]]'' (1919)
*''[[Love, Honor and -- ?]]''
*''[[High Speed (film 1920)|High Speed]]'' (1920)
*''[[The Law of the Yukon]]''
*''[[The Man She Brought Back]]''
*''[[Ship of Souls]]''
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===Attore (parziale)===
==Il recupero delle vittime==
{{div col|2}}
Le vittime del disastro sono ottantuno, di cui tredici bambini, ma si ritrovano e recuperano i corpi di sole trentotto persone.
*''[[Romance of Sunshine Alley]]'', regia di [[Scott Sidney]] ([[1914]])
*''[[The Corner (film 1916)]]'', regia di [[Walter Edwards]] ([[1916]])
*''[[The Market of Vain Desire]]'', regia di [[Reginald Barker]] (1916)
*''[[The Payment (film 1916)|The Payment]]'', regia di [[Raymond B. West]] (1916)
*''[[An Eastern Westerner]]''
*''[[A Clouded Name]]'', regia di [[Austin O. Huhn]] ([[1923]])
*''[[The Road to Ruin (film 1928)|The Road to Ruin]]'', regia di [[Mrs. Wallace Reid]] (1928)
*''[[The Circus Kid]]''
{{div col end}}
 
== Note ==
Sulle salme disposte per l'autopsia furono riscontrati sia "grandi [[traumatismi]]" da caduta a livello scheletrico e viscerale sia lesioni enfisematose polmonari da [[decompressione]] (l'[[aereo]] si era dunque aperto in volo).
<references/>
Nelle perizie gli esperti affermarono che l'instaurarsi degli enfisemi da [[depressurizzazione]] precedette cronologicamente tutte le altre lesioni riscontrate, ma non causò direttamente il decesso dei passeggeri facendo loro perdere solo conoscenza. La morte sopravvenne soltanto in seguito a causa di fatali traumi, riconducibili, assieme alla presenza di schegge e piccole parti metalliche in alcuni dei corpi, a reiterati urti con la struttura dell'aereo in caduta.
 
== Altri progetti ==
==Scatola nera e comunicazioni radio==
{{interprogetto}}
{{nota|titolo=Comunicazioni radio del DC-9 con Roma Ciampino|contenuto =
 
'''18:26:06Z'''. ([[Greenwich Mean Time|GMT]], per ottenere l'ora locale aggiungere 2 ore.)
 
*Roma - "870 identifichi."
*IH870 - "Arriva."
*Roma - "Ok, è sotto radar, vediamo che sta andando verso [[Grosseto]], che prua ha?"
*IH870 - "La 870 è perfettamente allineata sulla radiale di Firenze, abbiamo 153 in prua. Ci dobbiamo ricredere sulla funzionalità del [[VHF Omnidirectional Range|VOR]] di [[Firenze]]."
*Roma - "Sì, in effetti non è che vada molto bene."
*IH870 - "Allora ha ragione il collega."
*Roma - "Sì, sì pienamente."
*IH870 - "Ci dica cosa dobbiamo fare."
*Roma - "Adesso vedo che sta rientrando, quindi, praticamente, diciamo che è allineato, mantenga questa prua."
*IH870 - "Noi non ci siamo mossi, eh?!."
 
'''18:44:08Z'''
*IH870 - "Roma, la 870."
*Roma - "IH870 per [[Ponza]], 127,35."
*IH870 - "127,35. Grazie, buonasera."
'''18:44:44Z'''
*IH870 - "È la 870, buonasera Roma."
*Roma - "Buonasera 870. Mantenga 290 e richiamerà 13 Alfa."
*IH870 - "Sì, senta: neanche Ponza funziona?"
*Roma - "Prego?"
*IH870 - "Abbiamo trovato un cimitero stasera venendo... da Firenze in poi praticamente non ne abbiamo trovata una funzionante."
*Roma - "Eh sì, in effetti è un po' tutto fuori, compreso Ponza. Lei quanto ha in prua ora?"
*IH870 - "Manteniamo 195."
*Roma - "195. Si, va bene. Mantenga 195, andrà un po' più giù di Ponza di qualche [[miglio nautico|miglio]].
*IH870 - "Bene, grazie."
*Roma - "E comunque 195 potrà mantenerlo, io penso, ancora un 20 miglia, non di più perché c'è molto vento da ovest. Al suo livello dovrebbe essere di circa 100-120 [[Nodo (unità di misura)|nodi]] l'intensità."
*IH870 - "Eh sì, in effetti sì, abbiamo fatto qualche calcolo, dovrebbe essere qualcosa del genere."
*Roma - "Ecco, non lo so, se vuole continuare con questa prua altrimenti accosti a destra anche un 15-20 [[grado (matematica)|gradi]]."
*IH870 - "Ok. Mettiamo per 210."
'''18:46:31Z'''
*IH870 - "È la 870, è possibile avere un 250 di [[livello di volo|livello]]?"
*Roma - "Sì, affermativo. Può scendere anche adesso."
*IH870 - "Grazie, lasciamo 290."
'''18:50:45Z'''
*Roma - "L'Itavia 870 diciamo ha lasciato Ponza 3 miglia sulla destra, quindi, quasi quasi, va bene per [[Palermo]] così."
*IH870 - "Molto gentile, grazie. Siamo prossimi a 250."
*Roma - "Perfetto. In ogni caso ci avverta appena riceve Palermo."
*IH870 - "Sì, Papa-Alfa-Lima lo abbiamo già inserito, va bene e abbiamo il [[Distance Measuring Equipment|DME]] di Ponza."
*Roma - "Perfetto. Allora normale navigazione per Palermo, mantenga 250, richiamerà sull'Alfa."
*IH870 - "Benissimo, grazie."
'''18:56:00Z'''
*IH870 - "È sull'Alfa la 870."
*Roma - "Eh sì, affermativo. Leggermente spostato sulla destra, diciamo 4 miglia e comunque il [[radar]] termina. 28,8 per ulteriori."
*IH870 - "Grazie di tutto, buonasera."
*Roma - "Buonasera a lei."
'''18:56:54Z'''
*IH870 - "Roma, buonasera. È l'IH870."
*Roma - "Buonasera IH870, avanti."
*IH870 - "115 miglia per Papa-Alfa... per Papa-Romeo-Sierra, scusate. Mantiene 250."
*Roma - "Ricevuto IH870. E può darci uno stimato per [[aeroporto di Palermo-Punta Raisi|Raisi]]?"
*IH870 - "Sì: Raisi lo stimiamo per gli uno-tre."
*Roma - "870 ricevuto. Autorizzati a Raisi [[VHF Omnidirectional Range|VOR]]. Nessun ritardo è previsto, ci richiami per la discesa."
*IH870 - "A Raisi nessun ritardo, chiameremo per la discesa, 870."
*Roma - "È corretto."
 
'''18:59:45Z - ultimo segnale del [[transponder]]'''}}
Il [[scatola nera|Flight Data Recorder]] dell'aereo registra dati di volo assolutamente regolari: prima della sciagura la velocità era di circa 323 [[Nodo (unità di misura)|nodi]], la quota circa 7630 m con prua a 178°, l'[[accelerazione]] verticale oscillava senza oltrepassare 1,15 [[Accelerazione di gravità|g]]. Il tranquillo dialogo tra il comandante Domenico Gatti e il copilota che si raccontano barzellette, che ci restituisce il [[scatola nera|Cockpit Voice Recorder]] (CVR), è interrotto improvvisamente e senza alcun segnale allarmante che preceda la troncatura della registrazione.
 
Gli ultimi secondi dal CVR:<br/>
''"Allora siamo a discorsi da fare... [...] Va bene i capelli sono bianchi... È logico... Eh, lunedì intendevamo trovarci ben poche volte, se no... Sporca eh! Allora sentite questa... Gua..."''
 
La registrazione si ferma tagliando l'ultima parola. Questi particolari indicherebbero - è stato ipotizzato - un'improvvisa interruzione dell'alimentazione elettrica, per cui l'evento causa della caduta del DC-9 sarebbe stato quindi, repentino e inavvertito.
 
== Le ipotesi ==
Le principali ipotesi sulle quali gli inquirenti indagano sono:
*il DC-9 sarebbe stato abbattuto da un [[missile aria-aria|missile]];
*vi sarebbe stata una collisione (o una quasi-collisione) con un altro velivolo;
*sarebbe avvenuto cedimento strutturale;
*sarebbe esplosa una [[bomba (ordigno)|bomba]] a bordo.
 
==Le indagini==
Al '''caso Ustica''' la [[magistratura (diritto)|Magistratura]] ha dedicato una massa tale di risorse, che esso non trova riscontro in nessun altro caso della storia giudiziaria italiana: venti anni di indagini, migliaia di cartelle di atti per oltre due milioni di pagine, e quasi trecento udienze processuali.
 
Restano incerte le cause del disastro, come le eventuali responsabilità.
 
Le indagini vengono iniziate subito sia dalla Magistratura che dal [[Ministero dei Trasporti]]. Aprono un procedimento le [[Procura della Repubblica|procure]] di Palermo, Roma e Bologna, ed il ministro dei trasporti, [[Rino Formica]], nomina una [[commissione parlamentare d'inchiesta]] tecnico-formale che però non concluderà mai i suoi compiti, visto che dopo aver presentato due relazioni preliminari si autoscioglie nel [[1982]], a causa di insanabili contrasti di attribuzioni con la magistratura.
 
Dal [[1982]] l'indagine diviene di fatto di esclusiva competenza della magistratura nella persona del giudice Bucarelli. La ricerca delle cause dell'incidente, nei primi anni e senza disporre del relitto, non permette di raggiungere ragionevoli certezze.
 
Si rinvengono, sui pochi resti disponibili, tracce di esplosivi [[trinitrotoluene|TNT]] e [[ciclotrimetilentrinitroammina|T4]]<ref>Nel [[1982]] solo T4, in una seconda repertazione, nel [[1987]], T4 e TNT.</ref> in proporzioni compatibili anche con ordigni militari: <!-- si ritengono DA CHI? --> secondo alcuni analisti<!-- INDICARE CHI --> i ritrovamenti sembrerebbero a prima vista compatibili sia con l'ipotesi del missile aria-aria, sia con quella della bomba a bordo.
 
== Il recupero del relitto ==
Nel [[1987]] il ministro [[Giuliano Amato]] dispone i fondi per il recupero del relitto del DC-9 che giace in fondo al mare.
 
La profondità di 3700 metri alla quale si trova il relitto rende complesse e costose le operazioni di localizzazione e recupero. Sono pochissime le imprese specializzate che dispongono delle attrezzature e dell'esperienza necessarie: la scelta ricadrà sulla ditta francese [[Ifremer]], che si ritiene collegata ai [[DGSE|servizi segreti francesi]]<ref>{{cita web| url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/10/06/ustica-il-giudice-priore-indaga-sul-supersismi.html| titolo = Ustica, il giudice Priore indaga sul Supersismi| data = 06 ottobre 1990}}</ref>; dalla operazione di recupero, effettuata dai [[DSRV]] della Ifremer, scaturiranno oltre ai pezzi recuperati (la maggior parte della cellula), molti dubbi sui filmati consegnati in copia e sul fatto che la prima ispezione al relitto sia stata proprio quella ufficiale e documentata appunto dalla ditta francese.
 
Le difficoltà tecniche, i problemi di finanziamento e le resistenze esercitate da varie delle parti interessate contribuiscono a rimandare il recupero per molti anni.
 
Buona parte del relitto viene riportato in superficie, mediante due distinte campagne di recupero nel [[1987]] e nel [[1991]], e il DC-9 viene recuperato per circa il 96%.
 
In un [[hangar]] dell'aeroporto di [[Aeroporto di Pratica di Mare|Pratica di Mare]] viene ricomposto il relitto, dove resta a disposizione della Magistratura per le indagini fino al [[5 giugno]] [[2006]], quando è trasferito e sistemato nel [[Museo per la memoria di Ustica|Museo della Memoria]], approntato appositamente a Bologna.
 
===Frammenti di un aereo da caccia statunitense===
Durante la seconda campagna di recupero, nel [[1991]], al limite orientale della zona di ricerca, oltre ai resti dell'aereo è stato ritrovato un serbatoio esterno di un [[aereo da caccia|caccia]] americano, schiacciato e frammentato, ma completo di tutti i pezzi.<ref name="serbatoio">{{Cita news|lingua=it|autore=|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/maggio/24/tra_rottami_del_DC9_pezzi_co_0_92052411400.shtml|titolo=Tra i rottami del DC9 i pezzi di un "caccia"|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=24|mese=05|anno=1992|pagina=|accesso=|cid=}}</ref> Il serbatoio, {{cn|prodotto dalla Pastushin Aviation, Inc.}}, è lungo 3 metri, ha una capienza di 300 galloni (1135 litri) di combustibile e potrebbe appartenere a un [[McDonnell Douglas F-4 Phantom II]], ma ha la possibilità di essere montato anche sui [[Northrop F-5]] e sui [[Vought A-7 Corsair II]].<ref name="serbatoio"/> Il ritrovamento è collegabile sia con l'ipotesi della collisione in volo che con quella del combattimento aereo, in quanto i serbatoi esterni vengono sganciati solo in caso di pericolo o di estrema necessità per aumentare la manovrabilità.<ref name="serbatoio"/> I numeri di matricola (identificativi 225.48008, 2662835) hanno permesso di stabilirne con certezza l'appartenenza alle forze aeree statunitensi ([[United States Air Force|USAF]] o [[United States Navy|US Navy]]), ma non il periodo o l'occasione di impiego.
 
== La Commissione Stragi ==
Nel [[1989]] la [[Commissione Stragi]], istituita l'anno precedente e presieduta dal senatore [[Libero Gualtieri]], delibera di inserire tra le proprie competenze anche le indagini relative all'incidente di Ustica, che diviene pertanto, a tutti gli effetti, la "Strage di Ustica".
 
L'attività istruttoria della Commissione, determina la contestazione di reati a numerosi militari in servizio presso i centri radar di [[Marsala]] e [[Licola]].
 
== Le indagini successive ==
Anche gli inquirenti ipotizzano che il sostanziale fallimento delle indagini sia dovuto a estesi depistaggi ed inquinamenti delle prove, operati da personale dell'[[Aeronautica Militare]].<ref>Procedimento penale n. 527/84 A G. I.; titolo 2, pag. 29, 185, 186 e successive.</ref>
 
Per questa ipotesi investigativa, assieme alle indagini per la ricerca delle cause si sovrappongono allora delle indagini per provare quegli inquinamenti, e depistaggi.
 
===Il registro del radar di Marsala===
[[Immagine:Strageusticaradar1.gif|240px|thumb|Animazione del tracciato [[radar]] (a velocità doppia) degli ultimi minuti del volo. Il [[DC-9]] è diretto a sud e vi è un vento a circa 200 km/h verso sud-est. Si notino i due echi senza identificazione sulla sinistra: secondo alcuni periti si tratta della traccia di un aereo, secondo altri di falsi plot, errori del radar. La scritta "IH870" scompare con l'ultima risposta del [[transponder]]. Altri contatti su cui si sono concentrate le indagini sono i plot doppi dopo il disastro, sospettati di essere tracce di altri aerei in volo. Tali plot potrebbero anche essere stati determinati, si è ipotizzato, dalla struttura principale dell'aereo in caduta e da fenomeni di [[chaff|''chaffing'']] causati da frammenti, anche se restano i dubbi per i plot ad ovest del punto di caduta in quanto sopravvento e quindi difficilmente attribuibili a rottami che cadono nel letto del forte vento di [[Maestrale]] (che proviene appunto da Nord-Ovest e spinge verso Sud-Est).]]
Durante le indagini si appura che il registro del sito radar di Marsala ha "una pagina strappata" nel giorno della perdita del DC-9. Il [[pubblico ministero]] giunge quindi alla conclusione che si sia sottratta la pagina originale del [[27 giugno]] e se ne sia riscritta poi, nel foglio successivo, una diversa versione.
 
Durante il processo la difesa contesta che la pagina mancante non sarebbe riferita al giorno della tragedia, ma alla notte tra il [[25 giugno|25]] e il [[26 giugno]]. L'analisi diretta della Corte conclude che la pagina tra il 25 e il 26 sia stata tagliata, come osservato dalla difesa, ma quella che riguarda la sera del 27 giugno è recisa in modo estremamente accurato, così che fosse difficile accorgersene <ref>Come era infatti sfuggito all'avvocato difensore.</ref>. La numerazione delle pagine non ha invece interruzioni ed è quindi posteriore al taglio.
 
Interrogato a questo proposito, il sergente in servizio quella sera a Marsala non ha fornito alcuna spiegazione: ''"Non so cosa dirle"''.
 
La difesa ha in seguito riconosciuto che la pagina del 27 giugno era stata effettivamente rimossa dal registro.<br/>
 
====Telefonata anonima a ''Telefono Giallo''====
Nel [[1988]], durante la trasmissione ''[[Telefono giallo]]'' di [[Corrado Augias]], con una telefonata anonima<ref>http://www.youtube.com/watch?v=bXglTY3RykA<br>http://www.filefront.com/14242445/telef%20giallo%20Ustica.flv<br>http://www.divshare.com/download/8142378-809</ref> qualcuno dichiara di essere stato «un [[aviere]] in servizio a Marsala la sera dell'evento della sciagura del DC9». L'[[anonimo]] riferisce che i presenti come lui, avrebbero esaminato le tracce, i dieci minuti di trasmissione di cui parlavano nella puntata, dichiarando: «noi li abbiamo visti perfettamente. Soltanto che il giorno dopo, il maresciallo responsabile del servizio ci disse praticamente di farci gli affari nostri e di non avere più seguito in quella vicenda. <nowiki>[...]</nowiki> la verità è questa: ci fu ordinato di starci zitti»<ref>[http://www.misteriditalia.com:80/ustica/ciFuDettoDiStareZitti.htm La registrazione della telefonata]</ref>.
 
====Scontro aereo tra [[Aereo da caccia|caccia]]====
In un articolo dal titolo ''Battaglia aerea poi la tragedia''<ref>[http://www.till-news.org/ustica2.htm][http://www.stragi80.it/rassegna/press.htm]</ref>, pubblicato dal quotidiano [[L'Ora]] il [[12 febbraio]] [[1992]], il giornalista [[Nino Tilotta]] afferma che il sottufficiale autore della telefonata sarebbe stato in effetti in servizio allo [[Supreme Headquarters Allied Powers Europe|SHAPE]] di [[Mons]], in [[Belgio]], e che avrebbe detto in trasmissione di essere a Marsala per non farsi riconoscere. Rivelò la sua identità rilasciando l'intervista anni dopo essere andato in pensione in quanto, come affermò, non più vincolato dall'obbligo di mantenere il [[segreto militare]]. L'articolo parla di uno scontro aereo avvenuto tra due caccia [[F-14 Tomcat]] della [[US Navy]] ed un [[MiG-23]] [[Libia|libico]].
 
===Il traffico aereo===
Diversi elementi portano gli inquirenti ad indagare sull'eventuale presenza di altri aerei coinvolti nel disastro.<br>Si determinano con certezza alcuni punti:
 
* In generale la zona sud del [[Tirreno]] era utilizzata per esercitazioni [[NATO]].
 
* Sono state inoltre accertate in quel periodo penetrazioni dello [[spazio aereo]] italiano da parte di aerei militari libici. Tali azioni erano dovute alla necessità da parte dell'[[Aeronautica Militare Libica|aeronautica libica]] di trasferire i vari aerei da combattimento da e per la [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]], nelle cui basi<ref>[[Base aerea di Batajnica]] presso la [[vazduhoplovni zavod]] (fabbrica aeroplani) - [[Vazduhoplovni Zavod "Moma Stanojlović"|VZ]] "[[:sr:Momčilo Moma Stanojlović|Moma Stanojlović]]".</ref><ref>[[Aeroporto internazionale di Mostar|Aeroporto di Mostar]] presso la fabbrica aeroplani [[SOKO]] della quale la Libia era cliente in quanto in possesso dei modelli [[SOKO G2 Galeb|G2 Galeb]] e [[SOKO J1 Jastreb|J1 Jastreb]].</ref> veniva assicurata la manutenzione ai diversi [[Mikoyan Gurevich|MiG]] e [[Sukhoi]] di fabbricazione sovietica presenti in gran quantità nell'aviazione del [[Gheddafi|Colonnello Gheddafi]]. <ref>Procedimento penale n. 527/84 a G. I.; titolo 2, pagg. 1431-1435.</ref><!-- Il ruolo del governo ed i suoi intenti siano cortesemente spiegati con riferimenti precisi alle fonti che li spiegano, pagine di atti giudiziari non significano nulla. Soprattutto si spieghi il concreto nesso con le questioni alluse -->
 
* Il governo italiano, fortemente debitore verso il governo libico dal punto di vista economico (non si dimentichi che dal [[1 dicembre]] [[1976]] addirittura la [[FIAT]] era parzialmente in mani libiche, con una quota azionaria del 13% detenuta dalla finanziaria libica [[Lybian Arab Foreign Investiments Company|LAFICO]]<ref>A tal proposito si veda anche il libro di A. Purgatori ''A un passo dalla guerra'', pagg. 257-258.</ref>) tollerava tali attraversamenti e li mascherava con piani di volo autorizzati per non impensierire gli [[USA]]: spesso gli aerei libici si mimetizzavano nella rete radar disponendosi in coda al traffico aereo civile italiano, riuscendo così a non allertare le difese [[NATO]].<ref>Procedimento penale n. 527/84 a G. I. volume 6, capitolo XVII, ''La Libia'', par. 8 e 9 (''I sorvoli nelle nostre FIR'' e ''Il corridoio'') - pagg. 1449-1462; capo 7 - capitolo III - pag. 4962.</ref> <ref>Procedimento penale n. 527/84 A G. I.; sottotitolo 2, pag. 3956; capo 7, capitolo III, pag. 4963. Citiamo : «...Tutti, quelli che dovevano provvedere, erano a conoscenza di queste penetrazioni; nessuno se ne curava; non pochi ne lucravano in giochi di potere e denaro. Quasi si chiudeva, la Difesa, al tramonto ed altri apparivano come delegati alla bisogna...».</ref><!-- Il ruolo del governo ed i suoi intenti siano cortesemente spiegati con riferimenti precisi alle fonti che li spiegano, pagine di atti giudiziari non significano nulla. Soprattutto si spieghi il concreto nesso con le questioni alluse (Citiamo Capo 7, p. 4963: «Tutti, quelli che dovevano provvedere, erano a conoscenza di queste penetrazioni; nessuno se ne curava; non pochi ne lucravano in giochi di potere e denaro. Quasi si chiudeva, la Difesa, al tramonto ed altri apparivano come delegati alla bisogna». -->
 
* Diverse testimonianze, inoltre, descrivono l'area soggetta a improvvisa comparsa di traffico militare [[Stati Uniti d'America|USA]] <ref>un traffico di tale intensità da far preoccupare piloti, civili e controllori: poche settimane prima della tragedia di Ustica, un volo Roma-[[Cagliari]] decide per sicurezza di tornare all'aeroporto di partenza, in altre occasioni i controllori di volo contattarono l'addetto aeronautico dell'ambasciata USA per la presenza di aerei pericolosamente vicini alle rotte civili.</ref>. Più specificamente, durante la giornata del [[27 giugno]] [[1980]] è segnata nei registri, dalle 10.30 alle 15.00, l'esercitazione aerea USA "Patricia", ed era poi in corso un'esercitazione italiana ''h. 24'' (cioè della durata di ventiquattro ore) a [[Capo Teulada]], segnalata nei [[NOTAM]].
 
* Durante quella sera, tra le ore 20:00 e le 24:00 locali, sono testimoniati diversi voli nell'area, da parte di aerei militari non appartenenti all'[[Aeronautica Italiana]]: un [[quadrireattore]] [[E-3A Sentry]] (più noto come [[AWACS]] o [[aereo radar]]) che orbitava da oltre due ore a 50 km da [[Grosseto]] in direzione nord ovest, un [[CT-39G Sabreliner]], un [[jet Executive militare]] e vari [[P3 Orion]] (pattugliatori marini) partiti dalla base di [[NAS Sigonella|Sigonella]], un [[Lockheed C-141 Starlifter]] (quadrireattore da trasporto strategico) in transito lungo la costa tirrenica, diretto a sud.
 
* Inoltre, sembra che in quei giorni (ed anche quella sera) alcuni bombardieri [[F-111]] dell'[[USAF]] basati a [[RAF Lakenheat|Lakenheath]] ([[Suffolk]], [[Gran Bretagna]]), si stavano trasferendo verso l'[[Egitto]] all'aeroporto di [[Cairo West]], lungo una rotta che attraversava la penisola italiana in prossimità della costa tirrenica, con l'appoggio di aerei da trasporto strategico [[C-141 Starlifter]]. Gli aerei facevano parte di un [[ponte aereo]] in atto da diversi giorni, che aveva lo scopo di stringere una cooperazione con l'[[Egitto]]<ref>Il presidente egiziano [[Anwar al-Sadat|Sadat]] aveva appena espulso i vari consiglieri militari sovietici, portando di fatto il paese nella sfera di influenza della [[Alleanza Occidentale]].</ref> e ridurre la Libia, con la quale vigeva uno stato di crisi aperta sin dal [[1973]],<ref>Tensione scaturita dall'azione unilaterale libica di estendere, nel 1973, le proprie [[acque territoriali]] tracciando la così detta "''linea della morte''", crisi che porterà, il [[19 agosto]] [[1981]], ad un [[Primo scontro aereo del golfo della Sirte|primo scontro aereo sul golfo della Sirte]] tra due [[F-14 Tomcat]] del [[VF-41]] ''Black Aces'', [[call sign]] ''Fast Eagle 102'' (CDR "Hank" Kleeman/LT "DJ" Venlet) e ''Fast Eagle 107'' (LT "Music" Muczynski/LTJG "Amos" Anderson) e due [[Sukhoi Su-22]] Fitter dell'[[Aeronautica Militare Libica]].</ref> a più miti consigli.
 
* Intensa e insolita attività di volo fino a tarda sera è testimoniata anche dal generale dei [[Carabinieri]] [[Nicolò Bozzo]]<ref>Commissione Parlamentare d'inchiesta sul [[terrorismo]] in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi. 28ª seduta. Mercoledì 21 gennaio 1998. (http://www.stragi80.it/documenti/comstragi/bozzo.pdf)</ref> presso la [[:fr:Base aérienne 126 Solenzara|base aerea]] di [[Solenzara]], in [[Corsica]], che ospitava vari stormi dell'[[Armée de l'air]] francesi.
 
====Intensa attività militare====
Successivamente, all'inizio dell'agosto 1980, oltre a vari relitti vengono ritrovati in mare anche due salvagenti e un casco di volo della marina americana; a settembre, presso [[Messina]], si rinvengono frammenti di aerei bersaglio italiani, che sembrano però risalenti a esercitazioni terminate nel gennaio dello stesso anno.
 
Questi dati evidenziano che nell'area tirrenica, in quel periodo del 1980, si svolgeva un'intensa attività militare. Inoltre, benché nessuno di questi fatti, se presi singolarmente, appaia in relazione diretta con la caduta del DC-9, si è notata da alcuni la coincidenza temporale dell'allarme degli [[F-104]] italiani su [[Firenze]], al momento del passaggio del DC-9, dell'esistenza di tracce radar non programmate che transitano ad oltre 600 nodi in prossimità dell'Aereo civile, della pluritestimonianza dell''''inseguimento tra aerei''' da caccia sulla costa [[Calabria|calabra]]<ref>Procedimento penale n. 527 84 a G. I., capo 2, cap. 11, pagg. 4283 e successive.</ref> ed, infine, delle attività di ricerca, in una zona a 20 miglia ad est del punto di caduta, effettuate da velivoli non appartenenti al [[Soccorso aereo Italiano]].
 
====Due aerei militari italiani danno l'allarme====
Due [[F-104]] del [[4º Stormo]] dell'[[Aeronautica Militare]] di ritorno da una missione di addestramento sull'[[aeroporto di Verona-Villafranca]], mentre effettuavano l'avvicinamento alla [[Aeroporto di Grosseto|base aerea di Grosseto]] si trovarono in prossimità del DC-9 Itavia. Uno era un [[F-104]] monoposto, con un allievo ai comandi; l'altro, un [[TF-104G]] biposto, ospitava gli istruttori: i comandanti [[Mario Naldini]] e [[Ivo Nutarelli]].
 
Alle ore 20:24, all'altezza di [[Aeroporto di Firenze-Peretola|Firenze-Peretola]], il biposto con a bordo Naldini e Nutarelli mentre era ancora in prossimità dell'aereo civile, emise un segnale di allarme generale alla Difesa Aerea (''codice 73'', che significa emergenza generale e non emergenza velivolo) e nella registrazione radar di Poggio Ballone «il SOS-SIF è [...] settato a 2, ovvero emergenza confermata, ed il blink è settato ad 1, ovvero accensione della spia di Alert sulle consoles degli operatori»<ref>Sentenza-ordinanza Priore, titolo 2, capitolo 4.14, ''I dati radaristici'', pagina 564.</ref>, cioè risulta Naldini e Nutarelli segnalarono un problema di sicurezza aerea e i controllori ottennero conferma della situazione di pericolo.
 
I significati di tali codici, smentiti o sminuiti di importanza da esperti dell'Aeronautica Militare sentiti in qualità di testi, sono stati invece confermati in sede della ''Commissione ad hoc'' della NATO, da esperti dell'[[NPC]] (NATO Programming Center)<ref>Procedimento penale n. 527 84 A G. I. capitolo LXV, pag. 2917.</ref>.
 
Scrivono difatti costoro nel loro rapporto del [[10 marzo]] [[1997]]:
<blockquote>
"Varie volte è stato dichiarato lo stato di emergenza confermata relativa alla traccia LL464/LG403 sulla base del codice SIF1 73, che all'epoca del disastro veniva usato come indicazione di emergenza. La traccia ha attraversato la traiettoria del volo del DC9 alle 18:26, ed è stata registrata per l'ultima volta nei pressi della base aerea di Grosseto alle 18:39".
</blockquote>
 
L'aereo ripeté per ben tre volte la procedura di allerta, a conferma inequivocabile dell'emergenza.
Né l'Aeronautica Militare né la NATO hanno mai chiarito le ragioni di quell'allarme.
 
====Il MiG-23 ritrovato 20 giorni dopo====
Una conferma che in quel periodo, si verificavano sull'Italia voli di aerei militari stranieri si ebbe dal ritrovamento di un aereo [[MiG-23#Varianti|MiG-23MS]] con la livrea della [[Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Libiyya]], l'aeronautica militare libica, precipitato a [[Castelsilano]], nella [[Sila]] [[crotone]]se.
 
L'Aeronautica Militare italiana, dopo aver lavorato in una commissione relativa al caso insieme ai libici, dichiarò che questo aereo sarebbe decollato dalla Libia e che, in seguito ad un malore del pilota, avrebbe proseguito il volo con il [[pilota automatico]] - quindi a quota livellata ed elevata - sino a precipitare sul territorio italiano per esaurimento carburante, venerdì [[18 luglio]], ossia venti giorni dopo il DC9.
Nella [[sentenza ordinanza]] del [[giudice Priore]] tale versione, tuttavia, appare contrastata da '''alcune testimonianze''' e circostanze, che '''avrebbero potuto retrodatare la caduta del velivolo''' libico, '''ponendola a ridosso immediato della tragedia del DC9''': tra queste, le dichiarazioni sullo stato di decomposizione della salma del pilota che i periti, professori Zurlo e Rondanelli, definirono "avanzatissimo" <ref>Procedimento penale n. 527 84 a G. I., capo 2, titolo 1, pagg. 4080 e successive.</ref>, oltre a diverse altre testimonianze raccolte sul luogo e nelle aree limitrofe<ref>Procedimento penale n. 527 84 a G. I., capo 2, cap. 11, pagg. 4283 e successive.</ref>, che riportavano l'evento ad una data prossima o coincidente con la scomparsa del volo Itavia.
 
Un'ulteriore indagine tecnica relativa al meteo del [[18 luglio]] ed alle caratteristiche di funzionamento del pilota automatico del MiG-23, concluse inoltre che il velivolo sarebbe dovuto cadere più ad ovest e ben prima di raggiungere le coste calabresi.
 
Sulla copia della [[pellicola fotografica|pellicola]] dell'[[scatola nera|FDR]] a disposizione dell'[[autorità giudiziaria]] non erano registrati né l'angolo di prua, né la data di volo<ref>Sentenza ordinanza, capo 2, pag. 4220.</ref>; l'originale era stata consegnata al [[SIOS]], e al momento delle indagini non era più disponibile agli atti per un confronto.<ref>Sentenza-ordinanza, capo 2, pag. 4225.</ref>
 
Tra l'altro, in piena contraddizione con le dichiarazioni dell'[[Aeronautica Militare]] italiana, {{citazione necessaria|esiste una missiva}}<!--QUALE ?--> datata il [[9 dicembre]] [[1988]] in cui lo [[Stato Maggiore della Difesa]], dopo aver interessato le tre forze armate ed ottenuto le risposte ai quesiti richiesti, riferiva che:
<blockquote>
"il 18 luglio 1980 l'area di competenza del [[3º ROC]] di [[Martina Franca]] si era interessata ad una esercitazione NATO "Natinad - Demon Jam V" svoltasi dalle ore 8 alle ore 11 (l'esercitazione si tenne dal 15 al [[18 luglio]]). Essa prevedeva l'impiego di velivoli che simulavano operazioni di penetrazione verso il territorio nazionale in presenza di disturbo elettronico e contro i quali intervenivano i velivoli intercettori. Nessun inconveniente si verificò nel corso dell'esercitazione."
</blockquote>
 
La conferma dell'esercitazione in corso il [[18 luglio]] [[1980]] ed il conseguente stato di allerta che ne derivava, sia della rete radar che degli intercettori in volo, rende ancora più incompatibile la "penetrazione non identificata di un velivolo estraneo" nell'area in quella data, per lo meno nelle modalità descritte (pilota svenuto, quindi volo rettilineo, alta quota quindi altamente visibile da tutti i radar)<ref>Procedimento penale n. 527 84 A G. I., titolo 2, cap 9, pagg. 4312</ref>.
 
===Le contraddizioni===
Il giorno dopo il disastro, alle 12:10, una telefonata al "[[Corriere della Sera]]" annunciò a nome dei [[Nuclei Armati Rivoluzionari]], un gruppo armato di estrema destra, i terroristi neofascisti, che l'aereo era stato fatto esplodere con una bomba da loro posta nella toilette<ref>Dal serial di RAI 3: "Blu notte".</ref>, da uno dei passeggeri: tal [[Marco Affatigato]] (imbarcato sotto falso nome), membro dei [[NAR]] che - invece - era in quei mesi al servizio dell'intelligence francese e che, nel settembre dello stesso anno, rientrato in Italia, venne rinchiuso nel carcere di [[Ferrara]]. Affatigato, però, sconfessò rapidamente la telefonata: per rassicurare la madre chiese alle [[Digos]] di [[Palermo]] e di [[Lucca]] di smentire la notizia della sua presenza a bordo dell'aereo precipitato.
 
Circa un mese dopo, avvenne la [[strage di Bologna]] ed anche in questo caso ci fu la rivendicazione dei NAR. In entrambi i casi, Bologna era la città in cui avevano colpito i NAR ed in ambo i casi [[Giuseppe Valerio Fioravanti]] e [[Francesca Mambro]], ai vertici del gruppo terrorista, smentirono un coinvolgimento dell'organizzazione negli eventi, come la smentì il colonnello [[Amos Spiazzi]] dopo aver conosciuto in carcere Marco Affatigato. C'è quindi, chi ipotizza un depistaggio nel depistaggio, ovvero che la strage di Bologna sia servita ad avvalorare la tesi della bomba dei NAR collocata all'interno dell'aereo<ref>Dal serial di RAI3 "Blu notte": http://it.youtube.com/watch?v=YZYHo5_ERlA&feature=related</ref>. La tesi della bomba dividerà anche i periti incaricati dal giudice [[Vittorio Bucarelli]] di analizzare i resti ripescati dal fondale marino: un primo momento li vede concordi all'unisono circa il missile; successivamente, due dei cinque tecnici cambieranno versione a favore della bomba.
 
====I dialoghi registrati====
Alle 20.58 di quella sera, un dialogo registrato tra due operatori radar a Marsala si svolge dicendo:
<blockquote>
"... Stà a vedere che quello mette la freccia e sorpassa !",
</blockquote>
ed anche:
<blockquote>
"Quello ha fatto un salto da canguro!".
</blockquote>
Alle 22.04 a [[Grosseto]] gli operatori radar non s'accorgono che il contatto radio con [[Ciampino]] è rimasto aperto e che le loro voci vengono registrate:
<blockquote>
"... Qui, poi... il Governo, quando sono americani....";
</blockquote>
quindi:
<blockquote>
"Tu, poi... che cascasse...";<br>"È esploso in volo!".
</blockquote>
Alle 22.05, al centro radar di Ciampino, parlando dell'omologo di Siracusa:
<blockquote>
"...Stavano razzolando degli aerei americani... Io stavo pure ipotizzando una collisione in volo".
</blockquote>
Ed anche:
<blockquote>
"Sì, o... di un'esplosione in volo!".
</blockquote>
 
====I nastri telefonici e le testimonianze in aula====
{{quote|Allora io chiamo l'ambasciata, chiedo dell'attaché... eh, senti, guarda: una delle cose più probabili è la collisione in volo con uno dei loro aerei, secondo me, quindi...
|27 giugno 1980, ore 22:39 locali. Dalla telefonata all'ambasciata USA}}
 
Nel 1991 gli inquirenti entrano in possesso di una piccola parte dei nastri delle comunicazioni telefoniche fatte quella notte e la mattina seguente. La maggior parte è andata perduta: riutilizzata sovraincidendo le registrazioni.
 
Dall'analisi dei dialoghi si rileva che la prima ipotesi fatta dagli ufficiali dell'Aeronautica Militare fu la collisione e che in tal senso intrapresero azioni di ricerca di informazioni presso vari siti dell'Aeronautica e presso l'ambasciata USA a Roma.<ref>[http://www.stragi80.it/archivio/audio/ciampino_tel.rm La registrazione audio della telefonata all'ambasciata USA] </ref>
Più volte si parla di aerei americani che "razzolano", di esercitazioni, di collisione ed esplosione, di come ottenere notizie certe al riguardo.
 
Tutto il personale che partecipa alle telefonate viene identificato tramite riconoscimenti e incrocio di informazioni. Si ammette per la prima volta di aver contattato l'ambasciata USA o di aver parlato di "traffico americano" solo dopo il rinvenimento dei nastri, prima era sempre stato negato. Le spiegazioni fornite dagli interessati durante deposizioni e interrogatori contrastano comunque con il contenuto delle registrazioni o con precedenti deposizioni.
 
*Udienza del [[21 febbraio]] [[2001]]: PM- ''"Furono fatte delle ipotesi sulla perdita del DC-9 in relazione alle quali era necessario contattare l'ambasciata americana?"''</br>Chiarotti - ''"Assolutamente no, per quello che mi riguardi <nowiki>[...]</nowiki> La telefonata fu fatta per chiedere se avessero qualche notizia di qualsiasi genere che interessasse il volo dell'Itavia, <nowiki>[...]</nowiki>"''
 
*Udienza del [[7 febbraio]] [[2001]]: capitano [[Grasselli]]- ''"Normalmente chiamavamo l'ambasciata americana per conoscere che fine avevano fatto dei loro aerei di cui perdevamo il contatto. Non penso però che quella sera la telefonata all'ambasciata americana fu fatta per sapere se si erano persi un aereo. Ho ritenuto la telefonata un'iniziativa goliardica in quanto tra i compiti del supervisore non c'è quello di chiamare l'ambasciata <nowiki>[...]</nowiki>"''.
 
*Deposizione del [[31 gennaio]] [[1992]] del colonnello Guidi:- ''"Ho un ricordo labilissimo anzi inesistente di quella serata. Nessuno in sala operativa parlava di traffico americano, che io ricordi. <nowiki>[...]</nowiki>"'' ''"<nowiki>[...]</nowiki> pensando che l'aeromobile avesse tentato un ammaraggio di fortuna, cercavamo l'aiuto degli americani per ricercare e salvare i superstiti."''
 
Una volta fatta ascoltare in aula la telefonata all'ambasciata, Guidi afferma di non riconoscere la propria voce nella registrazione e ribadisce che non ha ricordo della telefonata.
 
Nel 1991 affermava: -''"Quella sera non si fece l'ipotesi della collisione."'' E ancora ''"Non mi risulta che qualcuno mi abbia parlato d'intenso traffico militare <nowiki>[...]</nowiki>. Se fossi stato informato di una circostanza come quella dell'intenso traffico militare, avrei dovuto informare nella linea operativa l'[[Itav]], nella persona del capo del II Reparto, ovvero: [[Fiorito De Falco]]."''
 
Nel nastro di una telefonata delle 22.23 Guidi informa espressamente il suo diretto superiore, colonnello [[Fiorito De Falco]], sia del traffico americano, sia di un'ipotesi di collisione, sia del contatto che si cerca di stabilire con le forze USA.
 
Ma nella deposizione dell'ottobre 1991, anche il generale [[Fiorito De Falco]] afferma- ''"[...] Guidi non mi riferì di un intenso traffico militare."''
 
===Le morti sospette===
<br>
{{citazione|''La maggior parte dei decessi che molti hanno definito sospetti, di sospetto non hanno alcunché. Nei casi che restano si dovrà approfondire <nowiki>[...]</nowiki> giacché appare sufficientemente certo che coloro che sono morti erano a conoscenza di qualcosa che non è stato mai ufficialmente rivelato e da questo peso sono rimasti schiacciati''.|sentenza ordinanza, capo 4, p. 4674}}
 
Per due dei 12 casi di decessi sospetti permangono indizi di relazione al "caso
Ustica"<ref>Sentenza ordinanza, capo 4, pagg. 4670 e seguenti.</ref>:
 
*Maresciallo [[Mario Alberto Dettori]]: trovato [[impiccagione|impiccato]] il [[31 marzo]] [[1987]] in un modo definito dalla [[Polizia Scientifica]] "innaturale"<ref>Dal serial di RAI 3: ''Blu notte''.</ref> , presso [[Grosseto]]. Mesi prima, preoccupato, aveva rovistato tutta la casa alla ricerca di presunte microspie<ref>Dal serial di RAI 3: ''Blu notte''.</ref>. Vi sono indizi fosse in servizio la sera del disastro e che avesse in seguito sofferto di «manie di persecuzione» relativamente a tali eventi. Confidò alla moglie: «Sono molto scosso... Qui è successo un casino... Qui vanno tutti in galera!». Il giudice Priore conclude: «Sui singoli fatti come sulla loro concatenazione non si raggiunge però il grado della prova».
*Maresciallo [[Franco Parisi]]: trovato impiccato il [[21 dicembre]] [[1995]], era di turno la mattina del [[18 luglio]] [[1980]], data ufficiale dell'incidente del MiG libico sulla Sila. Proprio riguardo alla vicenda del MiG erano emerse durante il suo primo esame testimoniale palesi contraddizioni; citato a ricomparire in tribunale, muore pochi giorni dopo aver ricevuto la convocazione. Non si riesce a stabilire se si tratti di omicidio.
 
Gli '''altri casi''' presi in esame dall'inchiesta, sono:
 
*Colonnello [[Pierangelo Tedoldi]]: incidente stradale il [[3 agosto]] [[1980]]; avrebbe in seguito assunto il comando dell'aeroporto di Grosseto, ma oltre a ciò non vi sono collegamenti con i fatti di Ustica.
*Capitano [[Maurizio Gari]]: infarto, [[9 maggio]] [[1981]]; capo controllore di sala operativa della Difesa Aerea presso il [[21º CRAM]] di [[Poggio Ballone]], era in servizio la sera della strage. Dalle registrazioni telefoniche si evince un particolare interessamento del capitano per la questione del DC-9 e la sua testimonianza sarebbe stata certo "di grande utilità all'inchiesta" visto il ruolo ricoperto dalla sala sotto il suo comando, nella quale, peraltro, era molto probabilmente in servizio il maresciallo Dettori. Non si è trovato però alcun collegamento fra ciò e la causa della morte, che appare naturale, nonostante la giovane età.
*[[Giovanni Battista Finetti]], [[Sindaco]] di [[Grosseto]]: incidente stradale; [[23 gennaio]] [[1983]]. Era opinione corrente che avesse informazioni su fatti avvenuti la sera dell'incidente del DC-9 all'aeroporto di Grosseto. L'incidente in cui perde la vita, peraltro, appare del tutto casuale.
*Maresciallo [[Ugo Zammarelli]]: incidente stradale; [[12 agosto]] [[1988]]. Era stato in servizio presso il [[SIOS]] di [[Cagliari]], tuttavia non sono emersi indizi che fosse a conoscenza d'informazioni riguardanti la strage di Ustica, o la caduta del MiG libico.
*Colonnelli [[Mario Naldini]] e [[Ivo Nutarelli]]: [[Incidente di Ramstein]], [[28 agosto]] [[1988]]. In servizio presso l'aeroporto di Grosseto all'epoca dei fatti, la sera del [[27 giugno]], come già accennato, erano in volo su uno degli [[F-104]] e lanciarono l'allarme di emergenza generale. Erano certamente a conoscenza di fatti inerenti il volo Itavia. La loro testimonianza sarebbe stata utile anche in relazione agli interrogatori del loro allievo, in volo quella sera sull'altro [[F-104]], durante i quali è "apparso sempre terrorizzato"<ref>Sentenza ordinanza, Capo 4, p.4667</ref>. Viene comunque giudicato poco credibile e sproporzionato organizzare un simile incidente, con esito incerto, per eliminare quei due importanti testimoni.
*Maresciallo [[Antonio Muzio]]: omicidio, [[1º febbraio]] [[1991]]; in servizio alla torre di controllo dell'aeroporto di [[Lamezia Terme]] nel [[1980]], poteva forse essere venuto a conoscenza di notizie riguardanti il MiG libico, sebbene non sia emerso alcun elemento certo in tal senso.
*Tenente colonnello [[Sandro Marcucci]]: incidente aereo; [[2 febbraio]] [[1992]]. Non è emerso alcun elemento in connessione con la tragedia di Ustica, a parte le dichiarazioni di un testimone.
*Maresciallo [[Antonio Pagliara]]: incidente stradale; [[2 febbraio]] [[1992]]. In servizio come controllore della Difesa Aerea presso il 32º CRAM di [[Otranto]], dove avrebbe potuto avere informazioni sulla faccenda del MiG. Le indagini propendono per la casualità dell'incidente.
*Generale [[Roberto Boemio]]: omicidio; [[12 gennaio]] [[1993]] a [[Bruxelles]]. Da sue precedenti dichiarazioni durante l'inchiesta, appare chiaro che '''la sua testimonianza sarebbe stata di grande utilità''', sia per determinare gli eventi inerenti il DC-9, sia per quelli del MiG libico. La magistratura belga non ha risolto il caso, pertanto non ci sono elementi per poter valutare il legame con la strage.
*Maggiore medico [[Gian Paolo Totaro]]: trovato impiccato ad un'altezza di poco superiore al metro, il [[2 novembre]] [[1994]]. Le indagini partono a causa dalla strana modalità d'impiccagione, tuttavia concludono che si sia trattato di un'azione suicida, escludendo possibili legami diretti con i fatti di Ustica. Gian Paolo Totaro era in contatto con molti militari collegati agli eventi di Ustica, tra i quali lo stesso Maresciallo Dettori.{{cn}}
 
== La sentenza-ordinanza Priore==
Sull'analisi del complesso scenario si muove il procedimento penale Nr 527 84 a G. I., meglio conosciuto come [[Inchiesta Priore]].
Nonostante le lunghe indagini, il recupero di parte consistente del relitto, le centinaia di perizie tecniche e le ingenti risorse finanziarie ed umane dedicate alle indagini, si rinvengono sì numerosi e gravi indizi, ma non prove definitive e conclusive per individuare gli autori del disastro.
 
Le indagini si concludono il [[31 agosto]] [[1999]] con il deposito della sentenza-ordinanza [[Rosario Priore|Priore]], secondo la quale il DC-9 [[Itavia]] è precipitato perché coinvolto, direttamente o indirettamente, in uno scenario di battaglia aerea avvenuto nei cieli italiani. '''L'inchiesta''' - vi si legge - '''è stata ostacolata da reticenze e false testimonianze''', sia nell'ambito dell'Aeronautica Italiana che della NATO, le quali hanno avuto l'effetto di inquinare o nascondere informazioni su quanto accaduto.
 
La sentenza-ordinanza conclude:
 
{{quote|L'incidente al [[DC9]] è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC9 è stato abbattuto, è stata spezzata la vita a 81 cittadini innocenti con un'azione, che è stata propriamente atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, operazione di polizia internazionale coperta contro il nostro Paese, di cui sono stati violati i confini e i diritti.}}
 
Nella ricostruzione degli eventi, secondo le conclusioni del giudice Priore, le cause più probabili del disastro sarebbero da ricercarsi tra l'impatto di un missile, una collisione con un altro velivolo o al limite in una "quasi collisione" - un evento consistente in un passaggio di un velivolo ad alta velocità vicinissimo al DC-9, che ne avrebbe scomposto l'assetto di volo, provocando un sovraccarico tale da causarne la destrutturazione e la caduta. Questa teoria è in origine formulata dai professori Dalle Mese<ref>Docente del [[Dipartimento di Ingegneria]] delle [[Telecomunicazioni]] all'[[Università di Pisa]]</ref> e Casarosa<ref>Docente del Dipartimento di [[Ingegneria Aerospaziale]] all'[[Università di Pisa]]</ref>, due dei periti di ufficio. L'ipotesi di ''quasi collisione'', evento inedito mai accaduto nella casistica mondiale degli incidenti aerei, viene aspramente criticata da vasta parte del mondo scientifico aeronautico, che lo ritiene nella pratica "sommamente improbabile pur se non impossibile" su un piano esclusivamente teorico. Tuttavia la perizia metallografica dei professori [[Donato Firrao]] ([[Politecnico di Torino]]), [[Sergio Reale]] ([[Università di Firenze]]) e [[Roberto Roberti]] ([[Università di Brescia]]), avrebbe escluso che sia avvenuta un'esplosione sia internamente (bomba), che esternamente (mancherebbero anche i segni di schegge dell'eventuale missile).
 
Le tracce di esplosivi rinvenute sui reperti possono quindi essere spiegate o dall'esplosione di un missile a prevalente "effetto blast" e trascurabile produzione di schegge, o dalla temporanea custodia degli oggetti recuperati in mare in locali di navi militari in cui erano stati precedentemente collocati materiali esplosivi (la camera siluri). Le tracce rinvenute in seguito in tali locali non erano però di tale entità da giustificare una contaminazione, che rimane dunque una possibilità non provata.
 
Nella sentenza-ordinanza viene dedicato anche un ampio spazio al MiG-23MS libico ritrovato a Castelsilano, ufficialmente, il [[18 luglio 1980]].
Secondo l'ipotesi inquirente alcuni fatti, testimonianze e documenti, mettono in dubbio la sua data di caduta del [[18 luglio]] e fanno invece ipotizzare un collegamento con la caduta del DC-9 Itavia.
 
I responsabili materiali della strage non possono, al momento, essere individuati e il procedimento penale n. 527 84 a G. I. dichiara «il non doversi procedere in ordine al delitto di strage perché '''ignoti gli autori''' del reato».
 
L'inchiesta non è priva di ulteriori strascichi giudiziari. '''Diversi i militari italiani che vengono considerati penalmente responsabili''' non per la caduta del DC-9, per le quali non sono attribuite responsabilità all'Aeronautica italiana, ma per il comportamento successivo al disastro. Molti i reati contestati; tra cui: [[falso ideologico]], [[abuso d'ufficio]], [[falsa testimonianza]], [[favoreggiamento]], [[falso (reato)|falso]], dispersione di documenti. Per il vertice dell'Aeronautica del tempo furono rinviati a giudizio i generali: Bartolucci e Ferri<ref>Rispettivamente capo e sottocapo di [[Stato Maggiore]]</ref> e i generali Melillo e Tascio<ref>Rispettivamente capi del terzo e secondo reparto dello [[Stato Maggiore]]</ref>; si aggiunge un'ulteriore ipotesi di reato: [[alto tradimento]], per aver ''impedito'', tramite la comunicazione di informazioni errate, l'esercizio delle funzioni del governo.
 
== Il processo in Corte di Assise sui presunti depistaggi ==
Il [[28 settembre]] [[2000]], nell'aula-[[bunker]] di [[Rebibbia]] appositamente attrezzata, inizia il processo sui presunti depistaggi, davanti alla terza sezione della [[Corte di Assise]] di [[Roma]].
 
Dopo 272 udienze e dopo aver ascoltato migliaia tra testimoni, consulenti e periti, il [[30 aprile]] [[2004]], la corte assolve dall'imputazione di alto tradimento - per aver gli imputati ''turbato'' (e non ''impedito'') le funzioni di governo - i generali [[Corrado Melillo]] e [[Zeno Tascio]] "per non aver commesso il fatto". I generali [[Lamberto Bartolucci]] e [[Franco Ferri]] vengono invece ritenuti colpevoli ma, essendo ormai passati più di 15 anni, il reato è caduto in [[prescrizione]].
 
Anche per molte imputazioni relative ad altri militari dell'Aeronautica ([[falsa testimonianza]], [[favoreggiamento]], ecc.) viene dichiarata la prescrizione. Il reato di [[abuso d'ufficio]], invece, non sussiste più per modifiche successive alla legge.
 
La sentenza non soddisfa né gli imputati Bartolucci e Ferri, né la [[Procura della repubblica|Procura]], né le [[Parte civile|parti civili]]. Tutti, infatti, presentano ricorso in [[appello]].
 
== Il processo in Corte di Assise d'Appello, sui depistaggi ==
Anche il processo davanti alla Corte di Assise d'Appello di Roma, aperto il [[3 novembre]] [[2005]], si chiude il successivo [[15 dicembre]] con l'[[assoluzione]] dei generali Bartolucci e Ferri dalla imputazione loro ascritta perché "il fatto non sussiste".
 
La Corte rileva infatti che non vi sono prove a sostegno dell'accusa di "alto tradimento".
 
Le analisi condotte nella perizia radaristica Dalle Mese, sono state eseguite con «sistemi del tutto nuovi e sconosciuti nel periodo giugno-dicembre [[1980]]» e pertanto non possono essere prese in considerazione per giudicare di quali informazioni disponessero, all'epoca dei fatti, gli imputati. In ogni caso la presenza di altri aerei deducibile dai tracciati radar non raggiunge in alcuna analisi il valore di certezza e quindi di prova. Non vi è poi prova che gli imputati abbiano ricevuto notizia della presenza di aerei sconosciuti o USA collegabili alla caduta del DC-9.
 
La Corte rileva inoltre che l'informativa trasmessa dagli imputati al governo non risulta errata: i radar militari di [[Licola]], [[Marsala]] e [[Siracusa]] non rilevano alcun traffico sconosciuto<ref>Il traffico sconosciuto è stato rilevato dai radar della Difesa e codificato [[alfanumerico|alfanumericamente]]: AG266, AJ441, Entry51, ecc.. (procedimento penale n. 527/84 a G. I., titolo 2, pagg. 229 e successive).</ref>, come invece si può dedurre dai tracciati radar di [[Ciampino]], che non è citato nell'informativa. Quindi viene ritenuta corretta l'affermazione che i radar militari «non confermano» (che non equivale ad ''esclude'') traffico sconosciuto.
 
L'unica informazione errata è relativa all'interruzione dei nastri di [[Marsala]] ''"effettuata da un operatore per dimostrare la procedura di cambio del nastro"'', quando invece secondo la sentenza, i motivi sarebbero da individuare nell'inizio di un'esercitazione simulata<ref>"Synadex": [[Synthetic Air Defence Exercise]]</ref> circa 4 minuti proprio dopo il disastro aereo; errore che sarebbe privo di rilevanza ai fini processuali.
 
=== Le reazioni alla sentenza ===
La sentenza provoca subito accese critiche da parte delle [[Parte civile|Parti Civili]].
La senatrice [[Daria Bonfietti]], sorella di una delle vittime e presidente della "[[Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica]]", in una [[conferenza stampa]] definisce la sentenza "una vergogna".
 
Nelle motivazioni della sentenza, pubblicate il [[6 aprile]] [[2006]], alla pagina 48, la Corte (fatto inusuale) raccoglie la provocazione e replica a questa accusa:
 
{{quote|A differenza delle altre parti processuali che hanno accettato comunque la decisione di questa corte, qualche familiare delle vittime ha definito una vergogna l'assoluzione<ref>''La repubblica'' del [[16 dicembre 2005]] pag. 30.</ref> oppure ha accusato la magistratura di non aver voluto accertare fino in fondo la responsabilità dell'accaduto. La [[Corte]] era ben conscia dell'impatto negativo di una ulteriore sentenza assolutoria anche nei confronti dei due generali, ma a fronte di commettere una ingiustizia, perché tale sarebbe stata la conferma della sentenza o una condanna, andare contro l'opinione pubblica non costituisce un ostacolo. In quel caso, allora, si sarebbe trattato di una vergogna perché si sarebbero condannati o ritenuti responsabili di un reato persone nei cui confronti vi era un difetto assoluto di prova.}}
 
== Il ricorso in Cassazione==
La Procura Generale di Roma propone ricorso per cassazione chiedendo l'annullamento della sentenza della Corte d'Appello del [[15 dicembre 2005]], e come effetto dichiarare che «il fatto contestato non è più previsto dalla legge come reato» anziché «perché il fatto non sussiste». La legge inerente all'alto tradimento è stata infatti modificata con decreto riguardante i reati d'opinione<ref>L'articolo 4 della legge 24 febbraio 2006, n. 85, ha abolito il punto riguardante la ''turbativa'' e ha dichiarato reato l<nowiki>'</nowiki>''impedimento'' soltanto se violento.</ref>.
 
La differenza tra le due formule è rilevante. Immediatamente è stato evidenziato che l'assoluzione con la formula ''perché il fatto non sussiste'' indica che nel caso esaminato non c'è alcuna prova che gli imputati abbiano compiuto azioni tendenti a ostacolare, turbare o impedire le azioni del governo, e che quindi ''non hanno commesso'' i fatti per cui hanno dovuto rispondere in giudizio.
L'annullamento della sentenza di appello perché «il fatto contestato non è più previsto dalla legge come reato» significa invece ''non escludere che gli imputati abbiano commesso'' i fatti per cui sono giudicati: solo la prima delle due formule, insomma, vale a dichiarare l'insussistenza ''originaria'' di ogni fatto-reato.
 
Il [[10 gennaio]] [[2007]] la prima sezione penale della [[Corte di Cassazione]], presieduta da [[Torquato Gemelli]], conferma la sentenza pronunciata nel dicembre del 2005 dalla corte d'Assise d'appello di Roma, dichiarando inammissibile il ricorso presentato dalla Procura Generale di Roma e rigettando quello dell'[[Avvocatura dello Stato]], che rappresentava la [[Presidenza del Consiglio dei Ministri]] e il [[ministero della Difesa]], costituitisi parte civile.
 
Nelle motivazioni della sentenza viene ribadita l'interpretazione che occorre dare all'assoluzione ai sensi dell'[[articolo 530]] comma 2 [[Codice di procedura penale|c.p.p.]] con la formula «perché il fatto non sussiste» pronunciata dalla corte di Assise. L'opinione delle parti civili tende ad interpretare l'assoluzione degli imputati come non completa.
 
In pratica, è convinzione comune che la ''battaglia aerea'' vi sia stata davvero e che gli imputati - per la posizione ricoperta all'epoca - non potessero non sapere; che abbiano effettivamente commesso i fatti loro contestati e che siano stati assolti, semplicemente perché non sono state raccolte prove sufficienti per condannarli.
 
==Le dichiarazioni di Cossiga: apertura di una nuova inchiesta==
A ventotto anni dalla strage, la procura di Roma ha deciso di riaprire una nuova inchiesta a seguito delle dichiarazioni rilasciate nel [[febbraio 2007]] da [[Francesco Cossiga]]. L'ex [[presidente della Repubblica]], [[presidente del Consiglio]] all'epoca della strage, ha dichiarato che ad abbattere il DC9 sia stato un missile «a risonanza e non a impatto», lanciato da un aereo della [[marina militare francese]], e che furono i servizi segreti italiani a informare lui e l'allora ministro dell'Interno [[Giuliano Amato]] dell'accaduto<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/22/Strage_Ustica_nuove_indagini_Sentito_co_9_080622064.shtml Strage di Ustica, nuove indagini Sentito Cossiga: un missile francese], [[Corriere della Sera]], [[22 giugno]] [[2008]]</ref>.
 
La definizione di Cossiga relativa ai ''missili a risonanza'' è poco precisa, a tal proposito il generale [[Vincenzo Manca]], ex senatore e vicepresidente della commissione bicamerale d'inchiesta sulle stragi, ha dichiarato che «non esiste un missile che scoppia a risonanza: i missili si differenziano per il sistema di guida con cui agganciano l’obiettivo, non per il tipo di scoppio».<ref>[http://ilcorrieredelweb.blogspot.com/2008/06/strage-ustica-gen-manca-non-esistono.html ''Strage Ustica: Gen. Manca, non esistono missili che scoppiano a risonanza'', Ecoradio, 27 giugno 2008]</ref>
L'affermazione del generale Manca è però incompleta in quanto è perfettamente conosciuta la produzione di missili a prevalente effetto ''blast'', cioè importante onda d'urto e trascurabile produzione di schegge, ed è probabile che l'affermazione di Cossiga si riferisca, con dizione poco esperta, proprio a tale tipo di missile.
L'affermazione del generale Manca inoltre stupisce poiché, essendo egli un esperto di questioni militari, non poteva ignorare tali dettagli tecnici.
 
Mentre nel [[2002]], lo stesso Cossiga aveva dichiarato invece, nella sua deposizione alle autorità inquirenti, che ai tempi della strage non aveva nessun elemento per non credere che si fosse trattato di un cedimento strutturale e che nell'arco di 22 anni aveva sempre saputo che al DC-9, fosse occorso un normale incidente aereo.<ref>''IH870 Il volo spezzato'' di [[Erminio Amelio]] e [[Alessandro Benedetti]], pagg. 229 e 230.</ref> Restano ignote le motivazioni che hanno portato Francesco Cossiga ad un tale radicale cambiamento di opinione.
 
== Elenco delle vittime ==
In '''grassetto''' l'equipaggio
 
{| cellpadding=2
| valign=top |
* Cinzia Andres
* Luigi Andres
* Francesco Baiamonte
* Paola Bonati
* Alberto Bonfietti
* Alberto Bosco
* Maria Vincenza Calderone
* Giuseppe Cammarota
* Arnaldo Campanini
* Antonio Candia
* Antonella Cappellini
* Giovanni Cerami
* Maria Grazia Croce
* Francesca D'Alfonso
* Salvatore D'Alfonso
* Sebastiano D'Alfonso
* Michele Davì
* Giuseppe Calogero De Ciccio
* '''Secondo assistente di volo Rosa De Dominicis'''
* Elvira De Lisi
* Francesco Di Natale
* Antonella Diodato
* Giuseppe Diodato
* Vincenzo Diodato
* Giacomo Filippi
* '''Primo ufficiale Enzo Fontana'''
* Vito Fontana
| valign=top |
* Carmela Fullone
* Rosario Fullone
* Vito Gallo
* '''Com.te Domenico Gatti'''
* Guelfo Gherardi
* Antonino Greco
* Berta Gruber
* Andrea Guarano
* Vincenzo Guardi
* Giacomo Guerino
* Graziella Guerra
* Rita Guzzo
* Giuseppe Lachina
* Gaetano La Rocca
* Paolo Licata
* Maria Rosaria Liotta
* Francesca Lupo
* Giovanna Lupo
* Giuseppe Manitta
* Claudio Marchese
* Daniela Marfisi
* Tiziana Marfisi
* Erica Mazzel
* Rita Mazzel
* Maria Assunta Mignani
* Annino Molteni
* '''Primo assistente di volo Paolo Morici'''
| valign=top |
* Guglielmo Norritto
* Lorenzo Ongari
* Paola Papi
* Alessandra Parisi
* Carlo Parrinello
* Francesca Parrinello
* Anna Paola Pellicciani
* Antonella Pinocchio
* Giovanni Pinocchio
* Gaetano Prestileo
* Andrea Reina
* Giulia Reina
* Costanzo Ronchini
* Marianna Siracusa
* Maria Elena Speciale
* Giuliana Superchi
* Antonio Torres
* Giulia Maria Concetta Tripiciano
* Pierpaolo Ugolini
* Daniela Valentini
* Giuseppe Valenza
* Massimo Venturi
* Marco Volanti
* Maria Volpe
* Alessandro Zanetti
* Emanuele Zanetti
* Nicola Zanetti
|}
 
[[Immagine:Museo ustica.JPG|top|right|thumb|250px|Il museo per la memoria di Ustica]]
 
== Museo per la memoria di Ustica ==
Il [[27 giugno]] [[2007]] viene aperto a [[Bologna]] il [[Museo per la memoria di Ustica]].
 
Il [[museo]], che si trova in via di Saliceto 5 presso gli ex magazzini dell'[[ATC]], contiene l'aereo così come era stato ricostruito durante le indagini.
[[Christian Boltanski]] ha prodotto una installazione su misura composta da:
* 81 lampade flebilmente pulsanti sospese sui resti dell'aereo
* 81 specchi neri
Dietro ciascuno specchio vi è un altoparlante che diffonde un semplice pensiero/preoccupazione.
Sono presenti alcune casse di legno rivestite di plastica nera contenenti tutti gli oggetti ritrovati nei pressi dell'aereo.
Un piccolo libro con le foto degli oggetti viene consegnato ai visitatori.
 
==Note==
{{references|2}}
 
==Filmografia==
Di seguito sono riportati, in ordine cronologico decrescente, i film e le trasmissioni televisive dedicate alla strage di Ustica.
* [[Blu notte|Blu notte - Misteri italiani]]: ''La strage di Ustica'', a cura di [[Carlo Lucarelli]], [[RAI]], [[2004]]
* ''[[Ustica. Una spina nel cuore]]'', regia di [[Romano Scavolini]], [[2001]]
* ''[[I-TIGI Canto per Ustica]]'', scritto da [[Daniele Del Giudice]] e [[Marco Paolini]], con Marco Paolini e il Quartetto vocale [[Giovanna Marini]] ([[DVD]], 150 minuti, con allegato il libro ''Quaderno dei Tigi''), [[Einaudi]] Stile Libero/Video, [[2001]]
* ''[[Il muro di gomma]]'', regia di [[Marco Risi]], [[1991]]
 
==Bibliografia==
La folta bibliografia sulla strage di Ustica è riportata di seguito in ordine cronologico decrescente.
 
* [[Enrico Brogneri]], ''Ai margini di Ustica 2. In tutta omertà'', edito dall'autore, [[2008]]
* [[Ray Cipson]], [[Mark Demon]], ''La Guerra di Ponza - Ustica: la cronaca'', Lo Vecchio Editore, [[2007]]
* [[Giovanni Minoli]], [[Piero Corsini]], ''Quella maledetta estate'', Rizzoli, 2007
* [[Fabrizio Colarieti]], [[Leonora Sartori]], [[Andrea Vivaldo]], ''Ustica, scenari di guerra'', Becco Giallo, 2007
* [[Vincenzo Ruggero Manca]], ''Ustica assoluzione dovuta, giustizia negata'', Koinè, 2007
* [[Carlo Casarosa]], ''Ustica. Storia di un'indagine'', Plus, [[2006]]
* [[Erminio Amelio]], [[Alessandro Benedetti]], ''IH870. Il volo spezzato. Strage di Ustica: le storie, i misteri, i depistaggi, il processo'', Editori Riuniti, [[2005]]
* [[Luigi Di Stefano]], ''Il Buco. Scenari di guerra nel cielo di Ustica'', Vallecchi, 2005
* [[Carlo Lucarelli]], ''Strage di Ustica'' in ''Nuovi misteri d'Italia. I casi di Blu Notte'' (pagg. 46-73). Torino, Einaudi, [[2004]], ISBN 9788806167400.
* [[Arcangelo Badolati]], '' Il Mig Delle Bugie segreti di stato e verità nascoste '', Pellegrini editore, [[2004]]
* [[Daniele Biacchessi]], [[Fabrizio Colarieti]], ''Punto Condor: Ustica il processo'', Pendragon, [[2002]]
* [[Daniele Del Giudice]], [[Marco Paolini]], ''Quaderno dei Tigi'' (con il video [[I-TIGI Canto per Ustica]], con [[Marco Paolini]] e il Quartetto vocale [[Giovanna Marini]], 150 minuti), [[Einaudi]] Stile Libro/Video, Torino, [[2001]]
* [[Lelio Lagorio]], ''Il "Caso Ustica"'', Testimonianza davanti alla Corte d'Assise di Roma, 6 dicembre 2001,in www.leliolagorio.it (Documenti)
* [[Flaminia Cardini]] (a cura di), ''Ustica, la via dell'ombra'', Sapere 2000, [[1990]]
* [[Paolo Guzzanti]], ''Ustica. Verità svelata'', Edizioni Bietti, [[1999]]
* [[Enrico Brogneri]], ''Ai margini di Ustica'', edito dall'autore, [[1998]]
* [[Daria Lucca]], [[Paolo Miggiano]], [[Andrea Purgatori]], ''A un passo dalla guerra - Ustica: Storia di un segreto inconfessabile'', Sperling & Kupfer, [[1995]]
* [[Giuseppe Zamberletti]], ''La minaccia e la vendetta. Ustica e Bologna: un filo tra due stragi'', Franco Angeli, 1995
* [[Andrea Purgatori]], [[Daria Bonfietti]], [[Michele Serra]], ''Com'è profondo il mare, la strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna'', Cuore, [[1994]]
* [[Claudio Gatti]], [[Gail Hammer]], ''Il quinto scenario - I missili di Ustica'', Rizzoli, 1994
* [[Dario Celli]], ''Roberto Superchi, Ustica 50 lire per la verità'', Publiprint, 1993
* [[Franco Scottoni]], [[Luigi Di Stefano]], ''Ustica. Quel maledetto missile'', Atlantis, [[1990]]
* [[Enzo Catania]], ''Ustica: un giallo nel cielo'', Longanesi, [[1988]]
 
== Voci correlate ==
* [[Affare Maltese]]
* [[Lista delle stragi avvenute in Italia]]
* [[Incidente aereo]]
* [[Negabilità plausibile]]
* [[Mario De Paolis]]
* [[Ivo Nutarelli]]
* [[Ran Goren]]
 
== Collegamenti esterni ==
*{{Imdb}}
* [http://www.comune.bologna.it/iperbole/ustica Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica]
*{{en}} [https://catalog.afi.com/Catalog/PersonDetails/29762 Filmografia di Charles Miller su AFI] [[American Film Institute]]
* [http://www.reti-invisibili.net/ustica/articles/art_3901.html Intervista con Daria Bonfietti, Presidente della ''Associazione Parenti delle Vittime Strage di Ustica'']
* [http://www.stragi80.it Stragi80]
* [http://www.liveleak.com/view?i=62e_1172060667 Video: The truth about Ustica's disaster (6/27/1980)]
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=197 ''La Storia Siamo Noi'' - trasmissione RAI sulla strage di Ustica]
*[http://www.misteriditalia.com:80/ustica/ciFuDettoDiStareZitti.htm Trasmissione Rai Telefono Giallo]
* [http://www.archivio900.it/it/libri/index.aspx?c=1226 Archivio900 ''Molte recensioni bibliografiche inerenti la strage di Ustica]
* [http://www.studiolegalebrogneri.it/mdpro/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=1007&mode=thread&order=0&thold=0 ''Ai Margini di Ustica 2 - In tutta omertà'']
* [http://www.studiolegalebrogneri.it/mdpro/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=1001&mode=thread&order=0&thold=0 ''Ai margini di Ustica'' di Enrico Brogneri]
* [http://www.till-news.org/ustica2.htm L'Ora,''Battaglia aerea poi la tragedia'']
* [http://www.comitatostudiperustica.it/ Comitato Studi per Ustica]
* [http://gironda.it/images/imgblog/imsargo/big/inserto_Ustica.pdf Un dossier sul caso pubblicato dalla Associazione Arma Aeronautica]
* [http://www.seeninside.net/ seeninside.net ''La vicenda vista "dall'interno"'']
* [http://www.mclink.it/personal/MC9494/ustica.htm La strage di Ustica: per non dimenticare...]
* [http://www.airmanshiponline.com/30sept2003/16-mig%20libico.pdf ''Da airmanshiponline''- una opinione sul MiG di Castelsilano]
* [http://www.airmanshiponline.com/30sept2003/15-Ustica.pdf ''Da airmanshiponline''- una sintesi sull'incidente]
* [http://www.strageustica.it Sito critico verso l'ipotesi di battaglia aerea]
* [http://www.strageustica.altervista.org Vittime e testimoni. Strage di Ustica]
* [http://www.strageustica.altervista.org/pagina47.html il caso di Sandro Marcucci]
* [http://blog.libero.it/sandromarcucci/view.php?reset=1&id=sandromarcucci lascia la tua firma vera per far riaprire il caso marcucci]
* [http://web.archive.org/web/20021201230525/misteriditalia.com/ustica/ Articolo completo su ''misteriditalia.com'']
* [http://bologna.repubblica.it/multimedia/home/6639363 Il museo a Bologna: 29 anni dopo, il relitto ricostruito]
* {{en}} [http://www.airdisaster.com/cgi-bin/view_details.cgi?date=06271980&reg=I-TIGI&airline=Itavia AirDisaster.Com Accident Synopsis of Flight 870]
 
{{Portale|Aeronautica|Italia}}
 
[[Categoria:Incidenti e disastri aerei|Ustica]]
[[Categoria:Misteri italiani|Ustica]]
[[Categoria:Stragi commesse in Italia|Ustica]]
[[Categoria:Ustica]]
 
{{Portale|biografie|cinema}}
[[cs:Ustický masakr]]
[[Categoria:Cinema muto statunitense]]
[[de:Itavia-Flug 870]]
[[en:Aerolinee Itavia Flight 870]]
[[hu:Az Itavia 870-es járatának katasztrófája]]
[[pl:Katastrofa lotu Aerolinee Itavia 870]]
[[ru:Авиакатастрофа рейса IH870]]