Sacerdote e Jean-Jacques Guilbert: differenze tra le pagine

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{{O|medici|aprile 2018}}
{{Avvisounicode}}
{{Bio
{{Nota disambigua|la carta dei [[tarocchi]] chiamata '''La Sacerdotessa'''|[[La Papessa]]|Sacerdotessa}}
| Nome = Jean-Jacques
[[Immagine:Clerical clothing.jpg|thumb|right|Sacerdoti (o [[presbitero|presbiteri]]) cattolici]]
| Cognome = Guilbert
[[Immagine:Choirhabit.jpg|thumb|right||Sacerdote anglicano o episcopaliano]]
| Sesso = M
| LuogoNascita = Malakoff
| GiornoMeseNascita = 28 gennaio
| AnnoNascita = 1928
| AnnoMorte =
| PreAttività = è un
| Attività = medico
| Attività2 = pedagogista
| Attività3 =
| Epoca = 1900
| Nazionalità = francese
}}
 
== Biografia ==
Il '''sacerdote''' è, in molte [[religioni]], un individuo che funge da mediatore, spesso in base ad una particolare [[consacrazione]], tra i fedeli e la (o le) [[divinità]].
Nasce a [[Malakoff]] in Francia il 28 gennaio 1928. Consegue la laurea in Medicina a [[Parigi]] nel 1958 e PhD in Education a Los Angeles presso la [[University of Southern California]] nel 1974.
 
Dal 1960 al 1966 lavora come medico all’ospedale americano di Parigi (''Hôpital Américain de Paris''''')''' ed è consigliere per la riforma degli studi medici del Professor [[Robert Debré]].
== Sacerdote nella Bibbia ==
 
Nel 1966 entra all’[[Organizzazione mondiale della sanità|Organizzazione Mondiale della Sanità]] e viene inviato ad occuparsi della formazione del personale della salute al Bureau Regionale per l’Africa a [[Brazzaville]] in [[Congo belga|Congo]] dal 1966 al 1971.
Il termine sacerdote traduce nella Bibbia l'[[lingua ebraica|ebraico]] כּוהן (''kôhên'') e il [[lingua greca|greco]] ἱερεύς (''hiereus'').
 
Dal 1972 al 1987 è responsabile della Divisione Pianificazione, metodologia e valutazione dell’educazione dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità a [[Ginevra]].
=== Antico Testamento ===
{{vedi anche|Sacerdote (Ebraismo)}}
Il sacerdote è un uomo che in virtù del suo ufficio e nell'ambito di una data tradizione religiosa è "[[santo]]" cioè particolarmente dedicato alla divinità: egli ha la "conoscenza" di Dio, della cui volontà è interprete ed ha spesso, ma non necessariamente, una parte importante nel culto. Anche in Israele il sacerdozio costituisce un'istituzione permanente di uomini dedicati al servizio di [[Yahweh]], le cui origini risalgono alle origini stesse del popolo e sono collegate alla tribù di Levi, cui appartenevano [[Mosè]] ed [[Aronne]]. Nei tempi più antichi i [[Levita|Leviti]] formavano una specie di corporazione religiosa particolarmente fedele a Yahweh, al suo culto ed alle sue leggi (cfr. [[Libro dell'Esodo|Esodo]] 32:26-28, [[Deuteronomio]] 33:8-11).
 
Ha lavorato in tutto il mondo per oltre vent’anni con lo scopo di promuovere metodi di [[apprendimento]] pertinenti ed efficaci, in particolare nelle [[Facoltà universitaria|facoltà]] di Medicina e delle Scienze della salute.
Nell'epoca patriarcale i sacerdoti non avevano l'esclusiva del sacerdozio, soprattutto per quel che riguarda i sacrifici (cfr. [[Genesi]] 12:7; 13:18 ecc.). Nell'epoca più antica i sacerdoti erano stimati e ricercati per la loro conoscenza delle cose divine e perché sapevano interrogare Yahweh mediante le sorti ([[Urim e Tummim]] e [[Efod]]) cfr. la storia di Mica in [[Giudici]] 17:4-13.
 
È autore della ''Guida Pedagogica per il personale della salute''<ref>{{Cita web|url=http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/42118/1/924170635X_eng.pdf|titolo=Educational handbook for health personnel}}</ref>, tradotta in oltre 15 lingue. Questo libro resta un riferimento metodologico in tema di formazione dei professionisti della salute.
Con il sorgere della monarchia il sacerdozio di Gerusalemme viene riorganizzato e sviluppato, fino a diventare uno dei cardini della religione di Israele; al nucleo dei sacerdoti levitici (cfr. Abiathar, [[Libri di Samuele|1 Samuele]] 22:20, [[Libri di Samuele|2 Samuele]] 20:25, della casa di Eli, probabilmente di famiglia levitica) si aggiunge la dinastia sacerdotale di [[Tsadok]]. Il sacerdozio era ereditario ed in stretto legame con la [[monarchia]]. Le sue attribuzioni non erano limitate al [[culto]], come generalmente si crede: ai sacerdoti apparteneva l'insegnamento" della [[Legge di Dio|Legge]] intesa come volontà di Dio. A questo insegnamento sacerdotale risalgono la legislazione scritta di Israele e la trasmissione delle antiche tradizioni sulle origini e parte della poesia cultuale.
 
Per [[Università di Ginevra|l’Università di Ginevra]] si è occupato della pianificazione del Diploma universitario in Sanità pubblica (1988-93), della pianificazione del Programma di formazione continua sull’educazione terapeutica del paziente (1996-98), e di un programma di Sanità pubblica per le persone anziane (1998-2005).
La riforma di [[Giosia]] è la naturale conclusione di questo sviluppo del sacerdozio di Gerusalemme. I sacerdoti degli altri santuari, che non avevano cessato di avere una certa importanza, sono allora stabiliti in una posizione subordinata ([[Libri dei Re|2 Re]] 23:9) e quelli che si trasferiscono a Gerusalemme sono assimilati agli inservienti del tempio, ai quali è da allora riservato il nome di [[Levita|Leviti]]. Questa distinzione si precisa con l'esilio, nel progetto di [[Ezechiele]] ([[Ezechiele]] 44:10-14) e nella legislazione sacerdotale. Quest'ultima descrive le funzioni dei sacerdoti e dei leviti come erano nel secondo Tempio, pur attribuendo idealmente ogni cosa al tempo del deserto. Si veda i passi che ne trattano: il sacerdozio limitato alla casa di [[Aronne]]: [[Libro dell'Esodo|Esodo]] 28:1, [[Numeri (Bibbia)|Numeri]] 3:2-4, 10; la consacrazione sacerdotale, Esodo 29, [[Levitico]] 8; i [[paramenti]]; la purità rituale dei sacerdoti: [[Levitico]] 21; i proventi dei sacrifici e delle decime: Numeri 18:8-32; la divisione in ventiquattro mute: [[Libri delle cronache|1 Cronache]] 24:1-19, cfr. [[Levitico]] 1:8-9; le famiglie levitiche: Numeri 4; le funzioni dei leviti: Numeri 3:5-9, [[Libri delle Cronache|1 Cronache]] 23:28-32; loro consacrazione: Numeri 8:5-26; ad essi appartennero (più tardi) i cantori, [[Libri delle Cronache|1 Cronache]], e i portinai, [[Libri delle Cronache|1 Cronache]] 26:1-19.
 
Riceve la laurea Honoris Causa dall’[[Università degli Studi di Ferrara|Università di Ferrara]] nel 1991.
L'organizzazione del sacerdozio era strettamente gerarchica ed ereditaria: appartenendo alla tribù di Levi, i sacerdoti erano tali in quanto discendenti di Aronne; fra questi il sommo sacerdote rappresentava la linea primogenita. Egli aveva funzioni religiose ed insieme civili e politiche ed era, dopo l'esilio, il vero capo della comunità di Israele, che egli in certo modo impersona (cfr. Numeri 27:1).
 
== Note ==
Al tempo dei [[Maccabei]] sacerdote e sovrano si identificano. Solo il sommo sacerdote poteva entrare nel luogo santissimo nel giorno delle espiazioni. In questo periodo tuttavia le funzioni sacerdotali restano praticamente limitate al culto sacrificale: l'insegnamento o meglio l'interpretazione della legge oramai fissata passano ad una nuova categoria, gli Scribi. Tale era la situazione del sacerdozio anche al tempo di [[Gesù]]: essi erano l'antica nobiltà religiosa (i [[Sadducei]]), ancora influente a Gerusalemme, ma la cui funzione era limitata alla celebrazione dei sacrifici. La funzione importante di maestri e guide del popolo era passata ai Farisei.
<references/>
 
{{Controllo di autorità}}
Con la distruzione del Tempio sparirono senza essere rimpianti dal popolo.
 
=== Nuovo Testamento ===
 
Nel Nuovo Testamento ogni sacerdozio particolare è abolito, in quanto [[Gesù Cristo]] è il sommo sacerdote eterno, "secondo l'ordine di [[Melchisedec]]" (cfr. [[Lettera agli Ebrei|Ebrei]] 5:6 e cap. 7-8, 10:21). Nei [[Vangeli]] troviamo la parola sacerdote riferendosi unicamente ai sacerdoti del popolo ebraico. I "collaboratori" che [[Gesù|Cristo]] si è scelto sono chiamati [[apostoli]] ("inviati") o discepoli.
 
Gli [[Atti degli apostoli]] e le [[lettere di San Paolo]] si riferiscono ai ministeri della chiesa con le parole "episcopato" che ha una valenza di controllo e vigilanza, "presbiterato" ovvero l'anziano della comunità, "diaconia" per il servizio pratico.
 
La [[Lettera agli Ebrei]] spiega chiaramente che nella religione cristiana non vi sia più bisogno di sacerdoti come nell'[[Antico Testamento]] perché esiste un unico grande sommo sacerdote nella persona di Gesù Cristo, che si è offerto al [[Dio Padre|Padre]] una volta per tutte per togliere i [[peccato|peccati]] degli uomini.
 
In un altro senso, tutti i credenti sono un real sacerdozio ([[Prima lettera di Pietro|1 Pietro 2:5]], [[Apocalisse]] 20:6, cfr. 19:6). Il [[Nuovo Testamento]] usa "sacerdote" e "sacerdozio" in riferimento a tutti i [[battesimo|battezzati]]. Ciò perché essi, in forza dell'unione con Cristo, possono accedere direttamente a Dio e offrire il sacrificio della [[lode]], della [[preghiera]] e delle loro opere. Perciò assente dal [[Nuovo Testamento]] è la figura del sacerdote nel senso usuale della parola.
 
Il Sacerdozio è composto da vari uffici (apostolo, vescovo, diacono, presbitero/anziano) di cui troviamo innumerevoli riferimento nel Nuovo Testamento (1Tim. 3:1, (Fil. 1:1, 1Tim. 3:8-13), ecc.).
 
{{vedi anche|espiazione}}
 
== Sacerdote nel Cristianesimo posteriore ==
{{vedi anche|Ordine sacro| Presbitero|Sacerdote cattolico}}
La prospettiva del [[Nuovo Testamento]] si mantiene nei padri apostolici e nei [[padri della chiesa]] dei primi secoli. È evidente la necessità di affermare la specificità sia nei confronti del sacerdozio ebraico, sia nei confronti dei sacerdoti pagani.
 
Verso il [[IV secolo]], quando ormai non esisteva più la problematica del confronto né con gli ebrei né con i pagani, nella [[cristianesimo|religione cristiana]] si tornò ad usare "sacerdote" per indicare il ministero ecclesiastico, riscoprendo così il ricco substrato dottrinale del ministero dell'[[Antico Testamento]].
 
Concretamente, ciò ha comportato anche una "sacralizzazione" del ministero, nel quale si è via via enfatizzato sempre di più l'aspetto [[liturgia|liturgico]] ([[sacramenti]]), a detrimento di quelli di guida e di insegnamento.
 
Nel cattolicesimo e nelle altre confessioni cristiane che affermano l'esistenza di un sacerdozio "ministeriale" distinto da quello di tutti i credenti, il "sacerdote" è il vescovo e il presbitero, in conseguenza dell'[[ordine sacro]] che hanno ricevuto.
 
Nella sistemazione dottrinale [[Concilio di Trento|tridentina]] del [[Cattolicesimo]], l'[[ordine sacro]] è il [[sacramento]] che attribuisce in modo permanente a una persona il ministero ecclesiastico del [[presbiterato]] (rimase controversa la definizione della sacramentalità dell'[[episcopato]]).
 
Sempre nel [[Cattolicesimo]], a seguito del [[Concilio Vaticano II]] si è riscoperto la ricchezza dell'insegnamento della Chiesa antica, e parla oggi di due sacerdozi: il ''sacerdozio comune dei fedeli'' e il ''sacerdozio ministeriale''. Il primo corrisponde all'uso della parola "sacerdote" nel nuovo testamento e nei primi secoli.
 
Il ritorno alla prospettiva originaria ha comportato nel [[Cattolicesimo]] anche un cambiamento nella concezione del ministero ecclesiastico, che oggi ha nuovamente la ricchezza che aveva nei primi secoli: ministero della parola, ministero della guida pastorale, ministero della presidenza della liturgia. Come tutti i ministeri della [[Chiesa cattolica]], il sacerdozio non è ereditario, ma è conseguenza di una "chiamata" individuale rivolta alla singola persona.
 
Nel [[Protestantesimo]] la funzione del sacerdote è solo attribuita a [[Cristo]] il cui ministero non è condiviso da alcun altro, nemmeno in senso derivato. I [[pastore protestante|pastori]] non sono considerati sacerdoti.
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
*[http://xoomer.virgilio.it/ikthys/sacerdozio.htm Il sacerdote nei padri della chiesa]
*[http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c3a6_it.htm Catechismo della Chiesa Cattolica: Il sacramento dell'ordine]
 
{{Portale|Religioni}}
 
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