Papa Paolo VI e Roberto Villa: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Papa della chiesa cattolica|
|Nome = Roberto
|nome=Paolo VI
|Cognome = Villa
|immagine=Image:Pope Paul VI. 1967.jpg
|PostCognomeVirgola = nome d'arte di '''Giulio Sabetta'''
|larghezza=180px
|Sesso = M
|alsecolo=Giovanni Battista Montini
|LuogoNascita = Casablanca
|nato=[[Concesio]], [[26 settembre]] [[1897]]
|GiornoMeseNascita = 2 dicembre
|inizio=[[21 giugno]] [[1963]]
|AnnoNascita = 1915
|consacrazione=[[30 giugno]] [[1963]]
|LuogoMorte = Fontevivola di Sutri
|fine=[[6 agosto]] [[1978]]
|LuogoMorteLink = Sutri
|predecessore=[[papa Giovanni XXIII]]
|GiornoMeseMorte = 30 giugno
|successore=[[papa Giovanni Paolo I]]
|AnnoMorte = 2002
|cardinali=Paolo VI
|Attività = attore
|stemma=Immagine:Paul_6_coa.svg
|Attività2 = doppiatore
|motto=In nomine Domini
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Roberto Villa jpeg.jpg
|Didascalia = Roberto Villa nel film ''[[Il fornaretto di Venezia (film 1939)|Il fornaretto di Venezia]]'' di [[Duilio Coletti]] ([[1939]])
}}
'''Paolo VI''', nato '''Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini''' ([[Concesio]], [[26 settembre]] [[1897]] - [[Castel Gandolfo]], [[6 agosto]] [[1978]]), fu [[papa]] dal [[1963]] al [[1978]].
 
== Biografia ==
[[File:Roberto Villa.jpg|thumb|left|upright=0.5|Roberto Villa all'apice della sua popolarità]]
===Infanzia===
Da poco tempo in Italia, dove studiava medicina e seguiva i corsi del Centro Sperimentale di Cinematografia, venne scoperto da [[Mario Camerini]] che lo fece esordire al [[cinema]] nel suo ''[[Il grande appello]]'' ([[1936]]), un [[film]] propagandistico in cui interpretò il ruolo del figlio di un rinnegato che vendeva [[arma|armi]] agli [[Etiopia|abissini]], al quale seguì, nel [[1938]], ''[[Luciano Serra pilota]]'' di [[Goffredo Alessandrini]].
Giovanni Battista Montini nacque il 26 settembre 1897 a [[Concesio]], da una stimata famiglia borghese di solide radici cattoliche. Secondo figlio di Giorgio Montini e Giuditta Alghisi sposi nel [[1895]]. Nel [[1896]] era loro nato il primo figlio, [[Ludovico Montini|Lodovico]] che diventerà avvocato, deputato e senatore della Repubblica, morto nel [[1990]]. Nel [[1900]] nascerà il terzo figlio, Francesco, medico, morto nel [[1971]]. Il padre dirigeva al momento della sua nascita, il quotidiano cattolico "Il Cittadino di Brescia", e divenne poi deputato per tre legislature nel [[Partito Popolare Italiano]]; i genitori moriranno entrambi nel [[1943]].
 
A partire da ''[[Il fornaretto di Venezia (film 1939)|Il fornaretto di Venezia]]'' di [[Duilio Coletti]] ([[1939]]), Villa, grazie al suo aspetto attraente e simpatico, che ricordava quello di attori americani come [[Robert Young (attore)|Robert Young]] e [[Robert Montgomery]], ebbe un grande quanto effimero successo ed interpretò, l'[[1940|anno successivo]], ''[[Maddalena... zero in condotta]]'' di [[Vittorio De Sica]], acquisendo una maggiore scioltezza nella recitazione.
===Formazione===
Nel 1903 viene iscritto come studente esterno nel collegio Cesare Arici di Brescia, diretto dai [[gesuiti]], dove frequentò le scuole fino al liceo classico, partecipando attivamente ai gruppi giovanili degli oratoriani di Santa Maria della Pace.
Nel 1907 compie il suo primo viaggio a Roma, dove con la famiglia è ricevuto in udienza privata dal Papa [[Pio X]]. Nel giugno di questo anno riceve la prima comunione e la cresima.
Nel [[1916]] ottiene la licenza presso il liceo statale [[Arnaldo da Brescia]] e nell'ottobre dello stesso anno entra nel seminario di Brescia. Nel 1918 collabora al periodico studentesco "La Fionda" e nel 1919 entra nella FUCI ([[Federazione Universitaria Cattolica Italiana]]).
 
Negli [[anni 1940|anni quaranta]] si dedicò ad un'attività eclettica ed intensa, lavorando soprattutto con [[Luigi Zampa]], [[Carlo Ludovico Bragaglia]], [[Amleto Palermi]], [[Camillo Mastrocinque]], [[Sergio Tofano]], [[Piero Ballerini]] e [[Leo Menardi (regista)|Leo Menardi]].
===Ordinazione al sacerdozio===
[[File:amicogiaguaro.jpg|thumb|[[Gino Bramieri]], [[Raffaele Pisu]] e Roberto Villa ne ''[[L'amico del giaguaro (film)|L'amico del giaguaro]]'']]
Il 29 maggio del [[1920]] viene ordinato sacerdote nella cattedrale di Brescia. Nel novembre dello stesso anno si trasferisce a Roma nel Seminario Lombardo e l'anno dopo nella [[Pontificia accademia ecclesiastica|Pontificia Accademia dei Nobili Ecclesiastici]] per la preparazione al servizio diplomatico della Santa Sede. Tra il 1922 e il 1924 ottiene diverse lauree: in filosofia, diritto canonico e diritto civile. Nel 1925 è nominato assistente ecclesiastico nazionale della FUCI.
Si dedicò con successo anche al [[teatro]] - formando negli [[anni 1950|anni cinquanta]] la [[Paola Barbara|Barbara]]-[[Carlo Tamberlani|Tamberlani]]-Villa - ed al [[doppiaggio]].
 
Nei primi [[anni 1960|anni sessanta]] partecipò al [[programma televisivo]] ''[[L'amico del giaguaro (programma televisivo)|L'amico del giaguaro]]'' nella parte del "notaio".
===Collaborazione con Pio XI e Pio XII===
Nel [[1931]] viene incaricato di una missione in [[Germania]] e [[Svizzera]] per organizzare la diffusione dell'enciclica ''Non abbiamo bisogno'' nella quale [[Papa Pio XI]] condannava il regime fascista per lo scioglimento delle organizzazioni cattoliche. Nel [[1933]] è costretto a dimettersi dalla FUCI per l'opposizione di correnti clericali contrarie alla sua formazione culturale.
Il[[ 13 dicembre]] [[1937]] è nominato sostituto della Segreteria di Stato e collabora strettamente con il cardinale segretario di Stato Eugenio Pacelli. Il [[10 febbraio]] [[1939]] è il primo ad essere chiamato al capezzale di Papa Pio XI morente. Poche settimane dopo collabora alla stesura del radiomessaggio del neo-eletto Papa Pio XII del [[24 agosto]] contro la guerra; sue le storiche parole: {{quote|Nulla è perduto con la pace! Tutto può esserlo con la guerra}} Durante tutto il periodo bellico svolge una intensa attività nell'Ufficio informazioni del Vaticano per ricercare notizie su soldati e civili. Il [[19 luglio]] [[1943]] accompagna Pio XII nella visita al [[quartiere San Lorenzo]] colpito dai bombardamenti alleati. Nel [[1944]] alla morte del cardinale [[Luigi Maglione]] il Papa assunse la carica di pro-segretario di Stato (insieme a [[Domenico Tardini]] futuro segretario di stato di Giovanni XXIII) e Montini si trovò a lavorare ancora più a stretto contatto con il Papa.
 
Sempre per la televisione ha interpretato nel [[1966]] l'episodio ''I due volti della verità'' della [[serie televisiva]] ''[[Le avventure di Laura Storm]]'', con [[Lauretta Masiero]].
In questo periodo fu l'oscuro organizzatore delle trattative che la principessa [[Maria José di Savoia]], nuora del re [[Vittorio Emanuele III]], in tutta segretezza andava allestendo con gli Americani per trovare una pace separata. I Savoia cercavano infatti di sganciarsi da [[Benito Mussolini]], per potersi distinguere dagli autori della prevista disfatta e garantirsi quindi la sopravvivenza politica a guerra conclusa. Il ruolo di Montini era proprio quello del mediatore che ricercò i contatti e condusse gli incontri. Sebbene non vi siano ovviamente molti dati certi, è stato avanzato il sospetto che Paolo VI non abbia operato al massimo delle sue possibilità per la riuscita dell'iniziativa.
 
Si ritirò dalle scene insieme alla moglie, l'attrice e regista [[Adriana Parrella]] (conosciuta negli studi radiofonici della Rai a via Asiago nel 1949), verso la fine degli [[anni 1970|anni settanta]], andando a vivere nella cittadina di [[Sutri]], nei pressi di [[Roma]].
Va ricordato inoltre che la guerra fu occasione di violentissime polemiche relative al ruolo della Chiesa, e in particolare di Pio XII. In sostanza il papa fu accusato di aver mantenuto verso i tedeschi, cioè verso il [[Nazismo]], un atteggiamento mai troppo distaccato, anzi sospetto di collaborazionismo. Montini fu investito appieno dalla tempesta, stante la centralità della sua posizione e la sua strettissima vicinanza al papa, e si trovò a dover difendere sé stesso ed il pontefice dalle accuse di filo-nazismo. Il sospetto veniva poi accresciuto dalla considerazione degli esiti delle dette trattative di Maria José, il cui eventuale successo sarebbe stato contrario agli interessi di [[Berlino]].
 
== La passione per le conchiglie ==
Per contro, va anche menzionato che Paolo VI si occupò più volte ed a vario titolo dell'assistenza che la Chiesa forniva ai rifugiati ed agli ebrei (ai quali distribuì ripetute provvidenze economiche), oltre ai 4000 ebrei romani che la Chiesa di nascosto riuscì a salvare dalle deportazioni, azione che, secondo alcuni studiosi, la Chiesa non avrebbe potuto compiere se si fosse posizionata apertamente (cosa che non fece) contro la potenza bellica tedesca.
 
Villa era un grande appassionato, nonché collezionista, di [[conchiglie]]. A seguito della sua scomparsa la sua vedova, in occasione della cerimonia inaugurale della XXVII Mostra Malacologica di [[Cupra Marittima]], volle donare la sua collezione che venne ufficialmente denominata ''Donazione Roberto Villa''. Le sue conchiglie andarono quindi ad incrementare la sezione didattica del [[Museo Malacologico Piceno]].
Al termine della [[Seconda Guerra Mondiale]] Montini è in piena attività per organizzare il mondo cattolico nello scontro con la diffusione delle idee marxiste; ma in modo meno aggressivo rispetto a molti altri esponenti. Questo forse gli costò la carriera in quanto non ben visto dai più conservatori. Nelle elezioni amministrative del [[1952]] non fece mancare il suo appoggio ad uno dei suoi più stimati politici, [[Alcide De Gasperi]].
 
== Filmografia ==
===Arcivescovo di Milano===
* ''[[Il grande appello]]'', regia di [[Mario Camerini]] (1936)
Il [[1 novembre]] [[1954]], dopo la morte di [[Alfredo Ildefonso Schuster]], fu nominato [[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]], e a molti questo parve un allontanamento dalla [[Curia romana]]. Tra l'altro senza che questo lo portasse all'elezione a cardinale (nemmeno nel [[Concistoro]] del [[1953]] i due sostituti alla [[Segreteria di Stato (Santa Sede)|Segreteria di Stato]], Montini e [[Domenico Tardini]], erano stati nominati cardinali).
* ''[[Luciano Serra pilota]]'', regia di [[Goffredo Alessandrini]] (1938)
* ''[[Gli ultimi della strada]]'', regia di [[Domenico Paolella]] (1939)
* ''[[Il fornaretto di Venezia (film 1939)|Il fornaretto di Venezia]]'', regia di [[Duilio Coletti]] (1939)
* ''[[Se quell'idiota ci pensasse]]'', regia di [[Nino Giannini]] (1939)
* ''[[La fanciulla di Portici]]'', regia di [[Mario Bonnard]] (1940)
* ''[[Maddalena... zero in condotta]]'', regia di [[Vittorio De Sica]] (1940)
* ''[[Ecco la radio!]]'', regia di [[Giacomo Gentilomo]] (1940)
* ''[[La gerla di papà Martin (film 1940)|La gerla di papà Martin]]'', regia di Mario Bonnard (1940)
* ''[[Il sogno di tutti]]'', regia di [[Oreste Biancoli]] (1941)
* ''[[Marco Visconti (film 1941)|Marco Visconti]]'', regia di Mario Bonnard (1941)
* ''[[I mariti (Tempesta d'anime)]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] (1941)
* ''[[L'elisir d'amore (film 1941)|L'elisir d'amore]]'', regia di [[Amleto Palermi]] (1941)
* ''[[Una volta alla settimana]]'', regia di [[Ákos Ráthonyi]] (1941)
* ''[[Violette nei capelli]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] (1941)
* ''[[Le due orfanelle (film 1942)|Le due orfanelle]]'', regia di [[Carmine Gallone]] (1942)
* ''[[La sonnambula (film 1941)|La sonnambula]]'', regia di [[Piero Ballerini]] (1942)
* ''[[Cenerentola e il signor Bonaventura]]'', regia di [[Sergio Tofano]] (1942)
* ''[[Divieto di sosta (film)|Divieto di sosta]]'', regia di [[Marcello Albani]] (1942)
* ''[[Giorno di nozze]]'', regia di [[Raffaello Matarazzo]] (1942)
* ''[[Signorinette]]'', regia di [[Luigi Zampa]] (1942)
* ''[[La fortuna viene dal cielo]]'', regia di Ákos Ráthonyi (1942)
* ''[[Il paese senza pace]]'', regia di [[Leo Menardi (regista)|Leo Menardi]] (1943)
* ''[[La vispa Teresa (film 1943)|La vispa Teresa]]'', regia di [[Mario Mattoli]] (1943)
* ''[[La signora in nero]]'', regia di [[Nunzio Malasomma]] (1943)
* ''[[Principessina]]'', regia di [[Tullio Gramantieri]] (1943)
* ''[[La moglie in castigo]]'', regia di Leo Menardi (1943)
* ''[[Il processo alle zitelle]]'', regia di [[Carlo Borghesio]] (1944)
* ''[[Scadenza trenta giorni]]'', regia di [[Luigi Giacosi]] (1944)
* ''[[Il ventesimo duca]]'', regia di [[Lucio De Caro]] (1945)
* ''[[Porte chiuse (film 1945)|Porte chiuse]]'', regia di Carlo Borghesio (1945)
* ''[[La prigioniera dell'isola]]'', regia di [[Marcel Cravenne]] (1946)
* ''[[Albergo Luna, camera 34]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] (1946)
* ''[[Un mese d'onestà]]'', regia di [[Domenico Gambino]] (1947)
* ''[[La sirena del golfo]]'', regia di [[Ignazio Ferronetti]] (1948)
* ''[[Quanto sei bella Roma]]'', regia di [[Marino Girolami]] (1959)
* ''[[Il medico delle donne]]'', regia di [[Giorgio Simonelli]] (1962)
 
== Doppiaggio ==
Come arcivescovo di Milano seppe risollevare le precarie sorti della Chiesa lombarda in un momento storico difficilissimo, dove emergevano i problemi economici della ricostruzione, l'immigrazione dal sud, il diffondersi dell'ateismo. Seppe coinvolgere anche le migliori forze economiche nel risollevamento della Chiesa; cercò il dialogo e la conciliazione con tutte le forze sociali; e questo gli garantì notevoli simpatie.
*[[Regis Toomey]] in ''[[Il grande sonno (film)|Il grande sonno]]'' (ed.[[1975]])
*[[Bud Spencer]] in ''[[Il corsaro nero (film 1971)|Il corsaro nero]]''
*[[Elaine Baker]] in ''[[L'Impero colpisce ancora]]'' (''originale/edizione 1997'')
*[[Art Carney]] in ''[[L'occhio privato]]''
*[[Ned Romero]] in ''[[Ucciderò Willie Kid]]''
*[[Mino Doro]] in ''[[L'indomabile Angelica]]''
*[[Erno Crisa]] in ''[[Angelica e il gran sultano]]''
*[[Boris Karloff]] in ''[[Manicomio (film 1946)|Manicomio]]''
*[[Burgess Meredith]] in ''[[Il giorno della locusta (film 1975)|Il giorno della locusta]]''
*[[Martin Balsam]] in ''[[Sentinel (film)|Sentinel]]''
*[[Francisco Rabal]] in ''[[Il deserto dei Tartari (film)|Il deserto dei Tartari]]''
*[[Ernest Borgnine]] in ''[[L'imperatore del Nord]]''
*[[Robert Shaw]] in ''[[Abissi]]''
*[[E.G. Marshall]] in ''[[Power - Potere]]''
*[[Jack Weston]] in ''[[Gli occhi della notte]]''
 
==Prosa teatrale==
===La nomina a cardinale e l'elezione===
*''[[Arlecchino servitore di due padroni]]'' , di [[Carlo Goldoni]], regia di [[Giorgio Strehler]], Piccolo Teatro di Milano, 24 luglio [[1947]].
Alla morte di [[Pio XII]], il [[conclave]] elesse papa, il [[28 ottobre]] [[1958]], l'anziano [[Patriarcato di Venezia|Patriarca di Venezia]], [[papa Giovanni XXIII|Angelo Giuseppe Roncalli]], il quale aveva grande stima di Montini tanto che cominciò ad inviarlo in molte parti del mondo a rappresentare il Papa. Fu subito nominato cardinale nel Concistoro del [[15 dicembre]] [[1958]], dal nuovo Papa. Del resto entrambi avevano avuto stretti rapporti di collaborazione quando erano entrambi Arcivescovi, come testimonia una lettera quasi profetica, inviata da Roncalli a Montini nel giorno della sua consacrazione episcopale:
{{quote|Compiremo insieme il sacramentum voluntatis Christi di san Paolo (Ef 1,9-10). Esso impone l'adorazione della croce, ma ci riserba, accanto ad essa, una sorgente di ineffabili consolazioni anche per quaggiù, finché ci durerà la vita e il mandato pastorale. Cara e venerata Eccellenza, non so dire di più. Ma ciò che manca ad un più diffuso eloquio, ella me lo legga nel cuore|Lettera di Roncalli a Montini, [[12 dicembre]] [[1954]]}}
 
*''L'uomo e la tromba'', di Marc Connelly, regia di Giorgio Romano, Teatro dell'Arte di Milano 18/26 aprile [[1961]].
Il breve ma intenso pontificato di Giovanni XXIII vide Montini attivamente coinvolto, soprattutto negli impegni relativi al [[Concilio Vaticano II]], iniziato nell'[[ottobre]] [[1962]]. Il Concilio si interruppe il [[3 giugno]] [[1963]] per la morte di Papa Roncalli, malato da qualche mese.
 
==Prosa radiofonica RAI==
Il breve conclave successivo si concluse con l'elezione di Montini, che assunse il nome '''Paolo VI''', il [[21 giugno]] [[1963]].
*''Raffaele'', di [[Vitaliano Brancati]] con [[Carlo Romano]], [[Renato Cominetti]], [[Adolfo Geri]], [[Riccardo Cucciolla]], Roberto Villa, regia [[Pietro Masserano Taricco]] gennaio 1951
*''[[Il piccolo principe]]'' di [[Antoine de Saint-Exupéry]], regia di [[Alberto Casella]] trasmessa il 20 ottobre [[1951]].
*''Gli errori di Giosuè'', radiodramma di Ugo Ronfani, regia di [[Alberto Casella]], trasmesso il 16 novembre [[1951]].
 
==Varietà radiofonici Rai==
== Il Pontificato ==
*''Casa Serana'', varietà del mattino presentato da Rosalba Oletta e Roberto Villa [[1953]]
Eletto con un concilio in corso, da portare a compimento, e con la non lieve eredità di innovazione comunicativa instaurata dal suo predecessore, Paolo VI che, fu detto, aveva sempre "studiato da Papa", vestì la tiara con pesanti difficoltà iniziali.
 
==Prosa televisiva RAI==
Uomo mite e riservato dotato di vasto sapere e nello stesso tempo profondamente legato ad una intensa vita spirituale, seppe proseguire il percorso innovativo iniziato da Giovanni XXIII.
*''Invito al sogno'', regia di [[Mario Ferrero (regista)|Mario Ferrero]], trasmessa il 4 febbraio [[1955]].
Portò ottimamente a compimento il Concilio Vaticano II con grande capacità di mediazione, garantendo la solidità dottrinale cattolica in un periodo di rivolgimenti ideologici ed aprendo fortemente verso i temi del Terzo Mondo e della Pace.
*''Storia di un uomo molto stanco'', regia di [[Carlo Tamberlani]], trasmessa il 16 dicembre [[1955]].
*''Stelle alpine'', regia di [[Claudio Fino]], trasmessa il 12 dicembre [[1958]].
 
Negli [[anni 1960|anni sessanta]] partecipò allo sceneggiato per ragazzi ''[[Album di famiglia (serie televisiva)|Album di famiglia]]'' con [[Carlo Campanini]], in cui interpretava il ruolo del padre.
Concluso il Concilio si aprì però un periodo difficilissimo per la Chiesa Cattolica attaccata da molte parti in un periodo storico e culturale di forte antagonismo ai valori tradizionali ed ampia diffusione delle idee marxiste anticlericali e fortemente [[laicismo|laiciste]]. Celebre la sua frase: "Aspettavamo la primavera, ed è venuta la tempesta".
 
==La rivista teatrale==
Si trovò quindi Papa in un periodo di forti scontri politici e sociali, mentre la società civile si desacralizzava progressivamente, come testimoniano i [[referendum]] sul [[divorzio]] e sull'[[aborto]].
*''[[Ma se ci toccano nel nostro debole...]]'' , di [[Francesco Cipriani Marinelli|Nelli]], [[Mario Mangini|Mangini]], [[Garinei e Giovannini]], regia di Mario Mangini, prima al Teatro Valle di Roma 15 aprile [[1947]].
 
==Doppiatori==
Ma davanti ad una società che rimuoveva la spiritualità, nella quale si diffondeva l'antagonismo delle classi sociali, Paolo VI seppe sempre mostrare la via della fede e della umanità che si aprono al mondo con generosa collaborazione verso il bene comune.
*[[Carlo Romano]] in ''Il fornaretto di Venezia'', ''Gli ultimi della strada''
*[[Mario Pisu]] in ''Il grande appello''
 
==Bibliografia==
Non fu facile mantenere salda la Chiesa Cattolica mentre gli ultra tradizionalisti la attaccavano di eccessivo modernismo ed i settori ecclesiastici più vicini alle idee socialiste la accusavano di immobilismo; ma un equilibrato giudizio non può nascondere le grandi doti di guida spirituale dimostrate da questo grande pontefice.
*Il [[Radiocorriere]], annate varie
*Gli attori, Gremese editore, Roma 2002
*Le teche Rai, la prosa televisiva dal 1954 al 2008.
 
==Altri progetti==
Durante il suo intero pontificato, la tensione tra il primato papale e la collegialità dell'episcopato rimase una fonte di dissenso. Il [[14 settembre]] [[1965]], anche per effetto dei risultati conciliari, annunciò la creazione del [[Sinodo dei Vescovi]], escludendo però dall'ambito di questo nuovo organismo la trattazione di quei problemi riservati al Papa, dei quali apprestò una ridefinizione.
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
Nel [[1966]] abolì, dopo quattro secoli, l'[[indice dei libri proibiti]].
* {{Imdb}}
* {{dopp|voci|vocirvil}}
 
{{Controllo di autorità}}
Il [[celibato sacerdotale]], che era stato eliminato dal dibattito della quarta sessione del Concilio, divenne oggetto di una specifica enciclica, la ''Sacerdotalis Caelibatus'' del [[24 giugno]] [[1967]].
{{Portale|biografie|cinema|teatro|televisione}}
 
[[Categoria:Attori teatrali italiani]]
Anche le delicate questioni del controllo delle nascite furono trattate nella ''Humanae Vitae'' del [[24 luglio]] [[1968]], la sua ultima enciclica. Il dibattito lacerante che si innestò nella società civile su queste posizioni, in un'epoca in cui il cattolicesimo vedeva sorgere fra i fedeli dei ''distinguo'' di laicismo, se non ha contribuito ad oscurare gli ultimi anni del suo pontificato, certamente ne ha appannato l'autorevolezza nei rapporti con il mondo laico. In tale frangente si guadagnò il nomignolo di ''Paolo Sesto''.
 
[[Immagine:PaulVITravelsMap.JPG|200px|left|thumb|Stati visitati da Paolo VI]]
Iniziò a viaggiare per visitare diocesi lontanissime, come nessuno dei suoi predecessori aveva ancora fatto; è stato il primo Papa a visitare tutti i cinque continenti. In uno di questi viaggi, nelle Filippine, fu fatto segno di un attentato da parte di uno squilibrato, dal quale uscì fortunosamente (o miracolosamente) indenne.
 
Poco prima di morire, Paolo VI implorò personalmente e pubblicamente la liberazione dello statista e caro amico [[Aldo Moro]], rapito dagli "''uomini'' delle [[Brigate Rosse]]" alcune settimane prima e del quale con profondo dolore personale, si trovò poi a dover celebrare i solenni funerali di stato.
I funerali si svolsero nella Basilica di [[San Giovanni in Laterano]], alla presenza di tutte le autorità politiche. C'è chi eccepisce, soprattutto nella [[Curia]], che non rientra nella tradizione che un Papa celebri le esequie di un uomo poltico ma Paolo VI non se ne avvede. Il Papa, veramente provato dall'evento reciterà una delle più belle omelie che si ricordi nella storia della Chiesa moderna, un testo quasi poetico che rientra nello stile personale di Papa Montini:
 
{{quote|Ed ora le nostre labbra, chiuse come da un enorme ostacolo, simile alla grossa pietra rotolata all'ingresso del sepolcro di Cristo, vogliono aprirsi per esprimere il «De profundis», il grido cioè ed il pianto dell'ineffabile dolore con cui la tragedia presente soffoca la nostra voce.
 
Signore, ascoltaci!
 
E chi può ascoltare il nostro lamento, se non ancora Tu, o Dio della vita e della morte? Tu non hai esaudito la nostra supplica per la incolumità di Aldo Moro, di questo Uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico; ma Tu, o Signore, non hai abbandonato il suo spirito immortale, segnato dalla Fede nel Cristo, che è la risurrezione e la vita. Per lui, per lui.
 
Signore, ascoltaci!
 
Fa', o Dio, Padre di misericordia, che non sia interrotta la comunione che, pur nelle tenebre della morte, ancora intercede tra i Defunti da questa esistenza temporale e noi tuttora viventi in questa giornata di un sole che inesorabilmente tramonta. Non è vano il programma del nostro essere di redenti: la nostra carne risorgerà, la nostra vita sarà eterna ! Oh! che la nostra fede pareggi fin d'ora questa promessa realtà. Aldo e tutti i viventi in Cristo, beati nell'infinito Iddio, noi li rivedremo!
 
Signore, ascoltaci!
 
E intanto, o Signore, fa' che, placato dalla virtù della tua Croce, il nostro cuore sappia perdonare l'oltraggio ingiusto e mortale inflitto a questo Uomo carissimo e a quelli che hanno subito la medesima sorte crudele; fa' che noi tutti raccogliamo nel puro sudario della sua nobile memoria l'eredità superstite della sua diritta coscienza, del suo esempio umano e cordiale, della sua dedizione alla redenzione civile e spirituale della diletta Nazione italiana!
 
Signore, ascoltaci!|Omelia di Paolo VI durante le eseuie dell'on. Aldo Moro, [[13 maggio]] [[1978]]}}
 
Forse non casualmente il suo stato di salute si deteriorò da allora progressivamente e poche settimane dopo, il 6 agosto 1978 anch'egli si spegneva nella residenza di Castel Gandolfo. Lasciò dopo la sua morte un bellissimo testamento nel quale confida le sue paure, la sua esperienza di vita, le sue debolezze. Chiede un funerale sobrio, senza riti particolari. La sua bara sarà semplicissima, senza decori, di un legno bianco, appoggiata sul sagrato di Piazza San Pietro. È la prima volta che un funerale di un Pontefice si svolge con un rito così sobrio. Sarà lo stesso per i suoi due successori, i quali non mancheranno mai di richiamarsi a Paolo VI e citarlo come loro guida spirituale nell'esercizio dell'attività pontificale.
 
== Papa riservato ==
[[Immagine:P6orthodox.jpg|thumb|200px|Il patriarca ortodosso [[Atenagora I]] incontrò Paolo VI nel 1964. Il colloquio segnò un riavvicinamento tra il cristianesimo ortodosso e il cattolicesimo]]
Papa Paolo VI non ebbe sempre un'immagine pubblica positiva, nel senso che, in rapporto al suo predecessore, che aveva avuto una popolarità di ampiezza internazionale, apparve spesso come un pontefice più distaccato: mentre gioviale e spontaneo sembrò il suo predecessore in molte situazioni; così introverso, a volte austero e controllato si dimostrò egli alla pubblica opinione.
 
Schiacciato fatalmente tra i grandi pontefici della gente (Giovanni XXIII e Giovanni Paolo I e II), i più non compresero mai il suo modo pacato e forse a volte impaurito di cercare il dialogo con le masse. Nonostante ciò dovrà occuparsi di portare avanti le innovazioni volute da Papa Roncalli. E certamente avviare una così grande svolta sarebbe stato difficile a tutti. Saranno i suoi successori a raccogliere i frutti di quel difficile ma prolifico lavoro.
 
Forse non si stabilì con molti fedeli quel contatto diretto e caldo che Giovanni XXIII aveva avuto e che caratterizzò almeno in parte gli anni del suo pontificato; e tale distanza si stabilì anche con la maggior parte delle autorità sociali e politiche.
[[Immagine:Tomb of pope Paulus VI.jpg|thumb|right|200px|Tomba di Paolo VI, [[grotte vaticane]]]]
Pesarono su questo oltre che la propria indole caratteriale, anche la sua intrinseca tendenza alla equidistanza, che inevitabilmente lo portò ad essere poco accetto alle diverse tendenze sociali e culturali.
 
In realtà Montini aveva forse mutuato dai suoi studi diplomatici un'inclinazione, se non un'attitudine, alla mediazione, all'attesa della fisiologica sedimentazione delle emergenze; sembrò a volte un valente temporeggiatore, secondo una antica tradizione curiale. La sua figura apparve alle opposte fazioni politiche comunque viziata da una sorta di timore della conflittualità e racchiusa in un'altera rarefazione di contatto che impediva lo scontro frontale, per molti inevitabile, con le opposizioni. Opposizioni che, su fronti distinti, presentavano riserve fra loro antagoniste, e nessuna di poco conto.
 
Da una parte vi erano gli ambienti dell'estremismo liberale, contrari alla dottrina piuttosto tradizionalista espressa relativamente al celibato sacerdotale, al controllo delle nascite e alla posizione intransigente sulla morale; dall'altra i tradizionalisti, di cui fu esponente di punta Monsignor [[Marcel Lefebvre]], che rimproverava al Papa di voler tradire secoli di spiritualità cristiana affossando la [[Messa di rito tridentino]].
 
Testimonianze di coloro che lo conobbero più da vicino, lo descrissero come un uomo insospettabilmente brillante, profondamente spirituale, umile e riservato, un uomo di "cortesia infinita".
 
Ma questo Pontefice ha lasciato un segno nella Storia del XX secolo. La conclusione positiva del Concilio Vaticano II ha posto la sua impronta nella storia della Chiesa, come il suo incontro con il patriarca ortodosso di Costantinopoli Athenagora dopo 14 secoli di incomunicabilità, il suo storico viaggio nel gennaio del 1964 a Gerusalemme dove fu accolto da una folla entusiasta, il suo importante discorso all'[[ONU]] nel [[1965]], le sue numerose encicliche quali la ''Mysterium Fidei'' ([[1965]]), la ''Populorum progressio'' ([[1967]]), la lettera apostolica ''Octogesima Adveniens'' ([[1971]]), la sua esortazione apostolica ''Evangelii Nuntiandi'', in cui trattava la questione centrale della corretta concezione di liberazione e salvezza. Non è poco per un uomo che molti hanno definito debole e timido.
 
== Encicliche di Paolo VI ==
{{Vedi anche|Elenco delle encicliche#Dal Concilio Ecumenico Vaticano II agli anni 2000}}
*''[[Ecclesiam Suam]]'' ([[6 agosto]] [[1964]])[http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_06081964_ecclesiam_it.html]: per quali vie la Chiesa Cattolica debba oggi adempire il suo mandato
*''[[Mense Maio]]'' ([[29 aprile]] [[1965]])[http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_29041965_mense-maio_it.html]: si indicono suppliche alla Beata Vergine Maria nel mese di maggio
*''[[Mysterium Fidei]]'' ([[3 settembre]] [[1965]])[http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_03091965_mysterium_it.html]: sulla dottrina e il culto della SS.Eucaristia
*''[[Christi Matri]]'' ([[15 settembre]] [[1966]])[http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_15091966_christi-matri_it.html]: si indicono suppliche per il mese di ottobre alla Beata Vergine Maria
*''[[Populorum Progressio]]'' ([[26 marzo]] [[1967]])[http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_26031967_populorum_it.html]: sullo sviluppo dei popoli
*''[[Sacerdotalis Caelibatus]]'' ([[24 giugno]] [[1967]])[http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_24061967_sacerdotalis_it.html]: sul celibato sacerdotale
*''[[Humanae Vitae]]'' ([[25 luglio]] [[1968]])[http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_25071968_humanae-vitae_it.html]: sulla trasmissione della vita umana
 
==[[Genealogia episcopale]] e [[successione apostolica]]==
*[[Cardinale]] [[Scipione Rebiba]]
*Cardinale [[Giulio Antonio Sartorio]]
*Cardinale [[Girolamo Bernerio]], O.P.
*[[Arcivescovo]] [[Galeazzo Sanvitale]]
*Cardinale [[Ludovico Ludovisi]]
*Cardinale [[Luigi Caetani]]
*Cardinale [[Ulderico Carpegna]]
*Cardinale [[Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni]]
*[[Papa Benedetto XIII]], O.P.
*[[Papa Benedetto XIV]]
*[[Papa Clemente XIII]]
*Cardinale [[Marcantonio Colonna (Cardinale)|Marcantonio Colonna]]
*Cardinale [[Hyacinthe-Sigismond Gerdil]]
*Cardinale [[Giulio Maria della Somaglia]]
*Cardinale [[Carlo Odescalchi]], S.J.
*Cardinale [[Costantino Patrizi Naro]]
*Cardinale [[Lucido Maria Parocchi]]
*[[Papa Pio X]]
*[[Papa Benedetto XV]]
*Cardinale [[Papa Pio XII|Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli]]
*Cardinale [[Eugène-Gabriel-Gervais-Laurent Tisserant]]
*'''Papa Paolo VI'''
 
==Produzioni video==
===Documentari===
* ''Paolo VI, il Papa dimenticato'' di [[Rai Tre]] "[[La grande storia (Rai)|La grande storia]]" a cura di Luigi Bizzarri con Paola Lasi; in onda [[13 dicembre]] [[2006]]<ref>[http://www.lagrandestoria.rai.it/category/0,1067207,1067034-1069515,00.html] Sito internet della produzione Rai Tre "La grande storia". </ref>.
 
==Riferimenti e note==
<references/>
 
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Paulus VI}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/biography/index_it.htm Biografia ufficiale] testo in inglese
* [http://www.intratext.com/Catalogo/Autori/AUT288.HTM Papa Paolo VI]: testi con concordanze e liste di frequenza
 
{{box successione|
precedente=[[Alfredo Ildefonso Schuster]]|
successivo=[[Giovanni Colombo]]|
carica=[[Arcidiocesi di Milano|Arcivescovo di Milano]]|
periodo=[[1 novembre]] [[1954]] - [[21 giugno]] [[1963]]|immagine=Bishopcoa.png
}}
{{box successione|
precedente=[[Alfredo Ildefonso Schuster]]<br>''(fino al [[1954]])''<br>''vacante dal [[1954]] al [[1958]]''|
successivo=[[Giovanni Colombo]]|
carica=[[Cardinale presbitero#Ordini di carinali|Cardinale presbitero]] dei [[Santi Silvestro e Martino ai Monti (titolo cardinalizio)|Santi Silvestro e Martino ai Monti]]|
periodo= [[18 dicembre]] [[1958]] - [[21 giugno]] [[1963]]|immagine=Arcbishoppallium.png
}}
 
[[Categoria:Biografie|Paolo 06]]
[[Categoria:Papi|Paolo 06]]
[[Categoria:Personalità della Seconda guerra mondiale|Paolo 06]]
[[Categoria:Vescovi e arcivescovi di Milano|Paolo 06]]
[[Categoria:Personalità legate a Brescia|Paolo 06]]
[[Categoria:Cardinali nominati da Giovanni XXIII|Montini, Giovan Battista]]
{{Papi}}
 
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