Francisco Goya e Savino Melillo: differenze tra le pagine

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{{Carica pubblica
{{Nota disambigua|altri significati|[[Goya (disambigua)]]}}
|nome = Savino Melillo
|immagine = Savino Melillo.jpg
|didascalia =
|carica = [[Camera dei deputati|Deputato della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio =
|mandatofine =
|legislatura = [[IX legislatura della Repubblica Italiana|IX]], [[X legislatura della Repubblica Italiana|X]], [[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI]]
|gruppo parlamentare = Misto - Liberale italiano
|coalizione =
|circoscrizione =
|collegio = Bari-Foggia
|tipo nomina =
|incarichi =
|sito = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=XI%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg11/framedeputato.asp?Deputato=d23920
|partito = [[Partito Liberale Italiano]]
|tendenza =
|titolo di studio = laurea in giurisprudenza
|alma mater =
|professione = avvocato
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = FranciscoSavino JoséGirolamo Benedetto
|Cognome = de Goya y LucientesMelillo
|ForzaOrdinamento = Goya, Francisco
|Sesso = M
|LuogoNascita = FuendetodosCerignola
|GiornoMeseNascita = 3021 marzo
|AnnoNascita = 17461939
|LuogoMorte = Bordeaux
|GiornoMeseMorte = 16 aprile
|AnnoMorte = 1828
|Epoca = 1900
|Attività = pittore
|EpocaEpoca2 = 17002000
|Attività = avvocato
|Epoca2 = 1800
|Attività2 = incisorepolitico
|Nazionalità = spagnoloitaliano
|Immagine = Autorretrato Goya 1815.jpg
|Didascalia = Goya, autoritratto ([[1815]])
}}
 
== Biografia ==
Laureato in giurisprudenza. Di professione fa l'avvocato. Viene eletto per la prima volta deputato nel [[1983]] con il [[Partito Liberale Italiano]] (nel Collegio di Bari)<ref>[http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=IX%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg09/framedeputato.asp?Deputato=d23920 Camera - IX legislatura]</ref>. Sarà rieletto anche nelle due successive legislature.
===Gli inizi===
Nasce in un piccolo villaggio dell'[[Aragona]] nei pressi di [[Saragozza]] da una famiglia della piccola [[borghesia]]. Il padre José era un maestro doratore, figlio di un notaio di provincia, mentre la madre, Gracia Lucientes, era una ''hidalga'', cioè apparteneva al più basso ordine della nobiltà spagnola. Francisco era il quarto di sei fratelli: Rita battezzata nel [[1737]], Tomás battezzato nel [[1739]], Jacinta battezzata nel [[1743]], quindi il pittore nato nel [[1746]] seguito da Mariano [[1750]] e Camilo [[1753]]. Francisco frequenta a Saragozza un istituto religioso, le Escuelas Pías de San Antón, dove ha come compagno di scuola Martín Zapater, che rimarrà suo intimo amico di tutta una vita e di cui rimane una cospicua corrispondenza di 131 lettere scritte dall'artista fra il [[1755]] e il [[1801]]. Probabilmente l'istruzione offerta dalle Escuelas era poco più che sufficiente (Goya manterrà lacune tali da causargli spesso difficoltà di scrittura e ortografia) ma era comunque superiore a quella offerta dalla maggioranza degli istituti di provincia dell'epoca.
 
===Incarichi parlamentari===
Nel [[1759]] la famiglia Goya y Lucientes si trasferisce nella vicina Saragozza, dove qualche anno prima aveva comprato una casa, per permettere al padre di cercare un impiego migliore.
Durante i suoi mandati ha fatto parte delle seguenti commissioni parlamentari: Trasporti; Lavori pubblici; Affari sociali; Bilancio e tesoro; Agricoltura.
 
===Sottosegretario di Stato===
Nel capoluogo aragonese, dall'età di quattordici anni, Goya frequenta come apprendista lo studio del pittore [[José Luzán y Martínez]], dove conosce [[Francisco Bayeu]], anch'egli allievo di Luzan, e dove studia la tecnica del disegno.
È stato [[Sottosegretario di Stato (ordinamento italiano)|Sottosegretario di Stato]] ai Trasporti ([[Governo Craxi I]]); all'Industristria, commercio e artigianato ([[Governo Craxi II]]); alla Pubblica Istruzione (nel [[Governo Goria]], [[Governo De Mita]], [[Governo Andreotti VI]], [[Governo Andreotti VII]] e nel [[Governo Amato I]]).
 
== Opere ==
Trasferitosi nel [[1763]] a [[Madrid]], partecipa senza successo al concorso indetto dall’Accademia di Belle Arti di San Fernando di Madrid per l'assegnazione di una borsa di studio.
*{{Cita libro|titolo = Riflessioni sulla scuola|anno = 1992|editore = Armando Editore|id = ISBN 9788871442679}}
Presso Francisco Bayeu, divenuto pittore di corte, lavora come apprendista. Al bando successivo del [[1766]], Goya ritenta, sempre senza risultato, l'ammissione all'Accademia di Madrid.
*{{Cita libro|titolo = L'orgoglio meridionale|anno = 1996|editore = Age - Alfredo Guida Editore|id = ISBN 9788871881171}}
[[Immagine:Francisco de Goya y Lucientes 023.jpg|thumb|right|200px|''Il 3 maggio 1808'']]
*{{Cita libro|titolo = Scuola libera & società aperta. Dall'autonomia all'abolizione del valore legale dei titoli di studio |anno = 1997|editore = Seam|id = ISBN 9788881790685}}
In ricerca di una qualificazione professionale maggiore, nel [[1770]] intraprende un viaggio in Italia a proprie spese per studiare i maestri dell'antichità classica e rinascimentale. Visita Venezia, Siena, Napoli e Roma dove ha contatti con molti giovani artisti europei. A Parma, nel [[1771]], partecipa ad un concorso di pittura indetto dell’Accademia di Belle Arti, ottenendo però solo il secondo posto alle spalle di Paolo Borroni ([[1749]]-[[1819]]). L'opera presentata da Goya ha il titolo ''Annibale vincitore, che rimira per la prima volta dalle Alpi l’Italia''.
*{{Cita libro|titolo = L'Italia bipolare. La Destra, la Sinistra e la rivoluzione liberale|anno = 2000|editore = [[Bastogi Editrice Italiana]]|id = ISBN 9788881852826}}
*{{Cita libro|titolo = Foggia un'antica capitale. Storia del capoluogo e della capitanata dalle origini ai giorni nostri|anno = 2002|editore = [[Bastogi Editrice Italiana]]|id = ISBN 9788881855056}}<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.deastore.com/autore/Savino%20Melillo.html Deastore - Tutti i libri di Savino Melillo] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
 
==Note==
Forte del nuovo status di artista derivato dall'esperienza italiana, il 21 ottobre 1771 fa ritorno in Spagna dove vince la sua prima commissione ufficiale per le decorazioni della cappella di [[Nostra Signora del Pilar|Nuestra Señora del Pilar]] a [[Saragozza]].
<references/>
 
==Voci correlate==
Il 25 luglio [[1773]], Goya sposa Josefa Bayeu ([[1747]]-[[1812]]), sorella del suo amico Francisco Bayeu, pittore già affermato a corte.
*[[Bettino Craxi]]
 
*[[Ciriaco De Mita]]
In quegli anni il pittore dipinge numerose opere religiose a Saragozza, tra le più importanti ci sono certamente le pitture realizzate nel 1774 per la ''cartuja'', o monastero certosino, l'Aula Dei a circa 25 chilometri dalla città.
*[[Giulio Andreotti]]
 
*[[Giuliano Amato]]
===Real Fábrica de Tapices de Santa Bárbara===
[[Immagine:Goya Maja naga2.jpg|thumb|left|220px|''[[La maja desnuda]]'']]
Il 3 gennaio [[1775]] Goya e la moglie lasciano Saragozza per recarsi a Madrid. Qui, grazie all'interessamento del cognato Francisco Bayeu, Goya entra a lavorare presso la ''Real Fábrica de Tapices de Santa Bárbara''. Come primo incarico gli fu richiesto di realizzare insieme a Ramón Bayeu (fratello minore di Francisco) nove [[cartone d'arazzo|cartoni]] per gli [[arazzo|arazzi]] destinati alla tenuta di caccia ''El Pardo'' del re Carlo III.
I cartoni hanno come tema la caccia, sport molto amato da re [[Carlo III]] e dai suoi predecessori, tanto che già Diego Velázquez aveva realizzato nel secolo precedente ([[1632]]-[[1637]]) una grande tela su questo tema, raffigurante ''Filippo IV in una caccia al cinghiale''.
 
Dopo questa prima serie di cartoni a Goya fu commissionata una serie di cartoni per decorare la sala da pranzo del principe delle Asturie (futuro [[Carlo IV]]) ancora presso ''El Pardo''. Gli arazzi dovevano rappresentare scene campestri, soggetti popolari e di divertimento.
Infatti i cartoni raffigurano persone che danzano, lottano, bevono, fanno dei picnic, giocano a carte o con degli aquiloni. ''Il Parasole'' introduce le figure di ''[[majo (arte)|majo]]'' e ''[[majo (arte)|maja]]''. Questi due personaggi, chiaramente identificabili dai loro abiti e atteggiamenti, rivestono un significato particolare per le classi popolari di Madrid dell'epoca.
Sebbene questi soggetti contengano il tradizionale simbolismo delle fugaci qualità della giovinezza e della felicità umana, Goya dimostra una osservazione dei comportamenti umani particolarmente attenta ed acuta, tanto che nel presentare il proprio conto per i dipinti, ci tiene a precisare che essi sono stati dipinti secondo la "sua propria inventiva".
[[Immagine:El Quitasol.jpg|thumb|right|220px|''Il parasole'']]
Nel [[1778]] Goya realizza il suo più grande ed originale cartone per arazzi dal titolo ''Il chitarrista cieco''. L'opera è talmente complessa e ricca di personaggi che in un primo momento viene rifiutata dai tessitori che dovevano usarla come modello. Il dipinto rappresenta un mendicante cieco che, accompagnato dal suono della sua chitarra, canta davanti ad un pubblico di curiosi.
Con questa opera Goya esprime per la prima volta il suo interesse per gli emarginati, i mendicanti e gli infermi, temi che spesso riprenderà in futuro.
Da questo momento l'arte di Goya comincia a divergere drasticamente da quella dei suoi contemporanei. I tratti ironici e grotteschi del musicista cieco, rendono infatti l'opera del tutto originale rispetto al panorama dell'epoca.
 
Nel [[1779]] la ''Real Fábrica'' viene temporaneamente chiusa a causa di ristrettezze economiche dovute allo scoppio della guerra con l'Inghilterra.
 
===Le prime incisioni===
In quegli anni comunque i cartoni per gli arazzi non furono i soli lavori a cui si dedicò. Nel luglio [[1778]] Goya pubblica una raccolta di nove incisioni, nove acqueforti in cui riproduce celebri opere di [[Diego Velázquez]], il pittore che aveva dominato l'arte della corte spagnola del diciassettesimo secolo.
In quegli anni non esistevano in Spagna musei pubblici, ed i palazzi reali erano chiusi al pubblico. Per apprezzare le opere dei grandi maestri ci si doveva accontentare delle copie eseguite dagli incisori.
Grandi incisori del passato erano stati l'italiano [[Marcantonio Raimondi]], che nel sedicesimo secolo si era dedicato a riprodurre [[Raffaello]], o [[Albrecht Dürer|Dürer]] che invece si era dedicato alle antichità, ma in Spagna non esisteva nessuna tradizione nell'incisione.
Per questo motivo molti capolavori spagnoli rimanevano del tutto sconosciuti a chi non appartenesse alla ristretta cerchia dei privilegiati che frequentava la corte. Grandi maestri del passato non potevano essere studiati dai pittori dell'epoca e rimanevano del tutto sconosciuti al di fuori della Spagna.
[[Immagine:Goya Tauromachia4.jpg|thumb|right|220px|''Tauromachia'']]
[[Anton Raphael Mengs|Mengs]] nel [[1777]] aveva espresso pubblicamente il suo rammarico per questa situazione e per la scarsa notorietà dell'opera di Velázquez che ne derivava, nascosta com'era tra le pareti delle collezioni reali. Fu forse grazie al suo intervento che Goya ebbe accesso a palazzo per riprodurre in incisione alcuni dei Velázquez conservati alla corte di Madrid.
 
Nel [[1779]] circa Goya realizza l'acquaforte ''Agarrotado'', raffigurante un condannato a morte strangolato tramite la garrota. Di quest'opera non fu mai tirata un'edizione e, data anche la crudezza del soggetto, si suppone che sia stata incisa solo per se stesso. Goya con quest'opera comincia a mostrare il suo interesse quasi morboso per i criminali, scene violente, ingiustizie sociali, inizia così ad emergere il lato oscuro di Goya, in antitesi con quello solare dei cartoni idilliaci realizzati per l'arazzeria. Un lato oscuro che si manifesterà pienamente venti anni più tardi nella serie di incisioni ''Capricci'' dove spiccano numerose scene di [[stregoneria]], un tema affrontato anche in grandi opere pittoriche, sia precedenti sia posteriori. Ma l'interesse di Goya per il mondo magico e stegonesco, come ha dimostrato lo storico dell'esoterismo [[Giordano Berti]], nasce da un forte spirito critico sia verso le superstizioni popolari sia verso l'ipocrisia dell'aristocrazia e del clero di quell'epoca tormentata: un fatto che emerge chiaramente dalla lettura dei manoscritti dello stesso Goya.
 
===Goya esce dall'ombra===
[[Immagine:Francisco Bayeu, por Goya.jpg|thumb|left|170px|''Francisco Bayeu'']]
La chiusura dell'[[Arazzeria Reale]] fu per Goya un duro colpo, se non altro dal punto di vista economico. Nel luglio [[1779]] spera di prendere il posto di Mengs quale pittore di corte, quando il vecchio maestro si ritirò a Roma dove morì poco dopo ma non vi riesce.
 
Nel maggio [[1780]], forse per ottenere maggiori sbocchi lavorativi, chiede di far parte all'Accademia Reale di San Fernando. Per essere ammesso presenta l'opera dal titolo ''Cristo Crucificado'' che riscuote l'apprezzamento degli accademici. L'opera risulta alquanto estranea allo stile ed alle tematiche del pittore, tanto da far pensare che sia stata realizzata appositamente per compiacere i gusti della giuria.
 
Quello è anche l'anno in cui Goya iniziò la sua controversa collaborazione con il cognato Francisco Bayeu per la decorazione della cattedrale di ''El Pilar'' a [[Saragozza]]. Goya aveva cercato di ottenere per sé l'incarico di decorare la cappella della vergine di ''El Pilar'', ma la commissione della cattedrale gli preferì il più famoso Bayeu. Questi alla fine accettò l'incarico, ma a patto che venissero assunti anche il fratello Ramón ed il cognato Goya. A quanto pare Francisco non era entusiasta del lavoro ottenuto, in quanto pagato troppo poco, ma era comunque una buona occasione per i parenti meno noti di mettersi in mostra. Ben presto però ci fu una grave rottura nei rapporti con Bayeu. Goya, la cui carriera era iniziata e cresciuta grazie all'appoggio del cognato, sembra sentirsi stanco del ruolo di "protetto" di Bayeu e reclama più indipendenza nel realizzare le opere nella cappella di ''El Pilar''. Ma né Bayeu, né la commissione della cattedrale sembrano appoggiarlo. Ne nasce quindi una aspra disputa che si protrae dal dicembre [[1780]] fino al maggio [[1781]]. La faccenda ebbe grande eco presso l'Accademia Reale ed è forse per pacificare gli animi che fu commissionato ad entrambi di collaborare nuovamente per l'importante chiesa di ''San Francisco el Grande'' a Madrid.
 
L'episodio di Saragozza finì per passare per una reazione emotiva spropositata di Goya e fu presto dimenticato. Da allora però i suoi rapporti con Francisco Bayeu furono definitivamente incrinati. Il clamore della vicenda, però, provocò al suo ritorno a Madrid un grande interesse intorno al nome di Goya. Grazie alla pubblicità che ne ottenne, la sua posizione come pittore di corte ne ebbe grande beneficio.
 
Come detto, prima conseguenza dell'''affaire El Pilar'' fu una nuova commissione per la chiesa madrilena di San Francisco el Grande, che impegnò Goya dal [[1781]] al [[1783]]. La chiesa era sotto il patrocinio della famiglia reale e quando la corte commissionò a Goya una delle sette grandi pale d'altare, il pittore fu entusiasta dell'opportunità ottenuta di mettersi in mostra. L'importanza della commissione è sottolineata dai grandi nomi a cui furono commissionate le altre pale d'altare: la pala d'altare maggiore fu realizzata dal grande Francisco Bayeu. Con questa commissione Goya viene così messo quasi allo stesso piano del famoso cognato, alla cui ombra era sempre stato relegato.
[[Immagine:San Bernardino de Siena (Goya).jpg|thumb|right|150px|''San Bernardino de Siena predicando ante el rey Alonso V de Aragón'']]
Il soggetto realizzato da Goya fu ''San Bernardino de Siena predicando ante el rey Alonso V de Aragón'', ma nonostante le aspettative del pittore, l'opera ebbe solo una tiepida accoglienza di pittori ed intenditori.
 
È forse in seguito a questo lavoro che nel [[1783]] ottiene l'opportunità di ritrarre [[José Moñino]] conte di Floridablanca. Il conte era infatti il supervisore della commissione di San Francisco el Grande. Floridablanca era un personaggio eminentissimo della corte e della scena politica e Goya fece di tutto per impressionare il committente. Il ritratto a figura intera è ricco di riferimenti e fa di tutto per ossequiare l'illustre personaggio. Tanto impegno non dette i risultati attesi, tanto che il conte commentò il dipinto con un laconico "Goya, ci vedremo con più calma".
 
Nonostante ciò, o grazie a ciò, la fama di Goya cresce. Nello stesso anno realizza un grande ritratto della famiglia di Don Luis de Borbón, fratello minore del re [[Carlo III di Spagna|Carlo III]]. Don Luis, avviato sin dall'infanzia alla carriera ecclesiastica, fu coinvolto nel 1775 in un grave scandalo a sfondo sessuale, pare che avesse storie con molte donne procurategli dal pittore Paret. Ciò costò il titolo di Cardinale di Siviglia e Toledo a don Luis che fu anche allontanato dalla corte reale, e l'esilio nell'isola di Puerto Rico al pittore. Nel 1776, all'età di 49 anni, il fratello minore del re prende in sposa María Teresa de Vallabriga, di 31 anni più giovane, e negli anni diviene noto come grande mecenate per il gran numero di artisti e musicisti che accoglie nei suoi possedimenti ad ''Arenas de San Pedro'' vicino ad Avila.
Nell'opera ''La familia del infante Don Luis de Borbón'' è ritratta anche la giovane figlia María Teresa de Borbón y Vallabriga, colei che nel 1800, come contessa di Chinchón, diverrà la moglie di Godoy.
 
===Goya ritrattista===
[[Immagine:Francisco de Goya y Lucientes 070.jpg|thumb|left|180px|''Fernando VII'']]
Nel [[1785]] Goya ottiene l'incarico di dipingere i direttori del Banco San Carlos. Di questi il conte di Altamira Vincente Osorio de Moscoso, rimase molto impressionato dal lavoro dell'artista, tanto da ordinargli subito altri tre ritratti dei suoi familiari. Il famoso ritratto del piccolo Manuel Osorio Manrique de Zuñiga, figlio del conte, è appunto uno di questi.
 
La famiglia Altamira aiuta l'ascesa sociale di Goya, ma ad esercitare la maggiore influenza sul pittore furono certamente i duchi di Osuna. Goya li conobbe intorno al 1785, e sembra sia stata la passione per la caccia ad avvicinare il pittore a Pedro de Alcántara, marchese di Peñafiel, futuro duca di Osuna e sua moglie María Josefa Pimental.
Gli Osuna erano ricchi, colti e appassionati di tutto ciò che riguardava le arti e le scienze. Il conte, ex militare ed ex diplomatico, possedeva una una delle più grandi biblioteche private di Spagna, circa 25.000 volumi, ricca di opere letterarie inglesi, avrebbe voluto farne dono alla nazione, ma il governo lo impedì, poiché conteneva libri proibiti dall'Inquisizione.
[[Immagine:Los duques de Osuna y sus hijos.jpg|thumb|right|190px|''I duchi di Osuna ed i loro figli'']]
La duchessa di Osuna non era da meno del marito e viene descritta da Lady Holland, la moglie dell'ambasciatore inglese presso Carlo IV, come "''la donna più insigne per talenti, virtù e gusto di tutta Madrid''". La duchessa infatti era un personaggio pubblico, che si occupava dei problemi delle carceri femminili, dell'educazione dei giovani, promuoveva la vaccinazione contro le malattie e aveva fatto della sua casa uno dei grandi salotti culturali e mondani d'Europa.
La collaborazione con gli Osuna inizia con un ritratto di famiglia ed uno della duchessa, poi i rapporti con Goya si rinsaldano e viene chiamato a decorare le stanze della loro stupenda villa, il palazzo Alameda noto come ''El Capricho''. Curioso è notare come una scena scelta per decorare queste stanze sia quella di assalto alla diligenza, in cui sono raffigurati dei banditi che aggrediscono, rapinano e poi uccidono dei viaggiatori.
Alla fine gli Osuna acquistano da Goya oltre venti dipinti, tra cui anche alcuni a tema religioso, per commemorare personaggi del loro casato. Di questo genere è ''San Francisco Borgia assiste un moribondo impenitente'' realizzato nel 1788, dipinto alquanto particolare, che raffigura il santo che con il suo crocifisso asperge di sangue un moribondo circondato da tre demoni in attesa della sua anima dannata.
 
==Film==
*''[[Volavérunt]]'' è un film del 1999 diretto da [[Bigas Luna]] e basato sulla vita del pittore spagnolo.
*''[[L'ultimo inquisitore]]'' è il film di [[Miloš Forman]] del 2006 dedicato alla vita dell'artista.
 
==Opere==
[[Immagine:Francisco de Goya y Lucientes 054.jpg|thumb|right|220px|La famiglia di Carlo IV]]
[[Immagine:Duke of Wellington 2.jpg|thumb|right|130px|Il Duca di Wellington]]
*''[[Annibale vincitore che rimira dalle Alpi l'Italia]]''
*''[[Il parasole]]'' (1777)
*''[[I duchi di Osuna con i figli]]'' ([[1788]])
*''[[Fantoccio (Goya)|Il fantoccio]]'' ([[1791]]-[[1792]])
*''[[Il duca de Alba]]'' ([[1795]])
*''[[La duchessa de Alba]]'' ([[1795]])
*''[[Il sonno della ragione genera mostri]]'' ([[1797]])
*''[[La duchessa de Alba in nero]]'' ([[1797]])
*''[[La maja vestida e la maja desnuda]]'' ([[1797]])
*''[[Il grande caprone]]'' ([[1797]] – [[1798]])
*''[[La lampada del diavolo]]'' ([[1798]] circa)
*''[[Los Caprichos]]'' ([[1799]])
*''[[La famiglia di Carlo IV (Francisco Goya)|La famiglia di Carlo IV]]'' ([[1800]]-[[1801]])
*''[[La marchesa di Santa Cruz]]'' ([[1805]])
*''[[Maja e Celestina al balcone]]'' ([[1808]] – [[1812]]))
*''[[Majas al balcone]]'' ([[1808]] – [[1814]])
*''[[I disastri della guerra (Francisco Goya)|I disastri della guerra]]'' ([[1810]], pubblicati nel [[1863]])
*''"[[Y no hay remedio]]"'' (acquaforte da ''I Disastri della guerra'')(1810-1811)
*''[[Il tribunale dell'inquisizione]]'' (1812-19) - Madrid
*''[[Arthur Wellesley, I duca di Wellington|Il Duca di Wellington]]'' (1812-14) - Londra, National Gallery
*''[[Il 3 maggio 1808 (Francisco Goya)|Il 3 maggio 1808]]'' ([[1814]])
*''[[La sepoltura della sardina]]'' ([[1815]]-[[1820]] circa)
*''[[Il sabba delle streghe]]'' ([[1789]])
*''[[Duello rusticano]]'' ([[1820]] – [[1821]])
*''[[Saturno che divora i suoi figli (Francisco Goya)| Saturno che divora i suoi figli]]'' (1819-1823)
*''[[La lattaia]]'' ([[1827]])
 
==Musei==
* [[Académia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid]]
* [[Barnes Foundation di Philadelphia]]
* [[Reggia e Gallerie Nazionali di Capodimonte]] ([[Napoli]])
* [[Fondazione Magnani-Rocca di Parma]]
* [[Museo de Santa Cruz di Toledo]]
* [[Museo del Prado di Madrid]]
* [[Museo di Belle Arti di Budapest]]
* [[Museum of Art di Indianapolis]]
* [[National Gallery di Londra]]
* [[Neue Pinakothek di Monaco]]
* [[Galleria degli Uffizi di Firenze]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Francisco de Goya|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
 
* [http://www.elrelojdesol.com/zoomable-paintings/francisco-de-goya/index.htm Goya's Zoomable Paintings]
*[http://www.wga.hu/html/g/goya/index.html Web Gallery of Art]
 
{{Romanticismo}}
 
{{pittura}}
{{Portale|arte|Spagna}}
[[Categoria:Goya| ]]
 
==Collegamenti esterni==
{{Link AdQ|es}}
*[http://www.senato.it/leg/10/BGT/Schede/Attsen/00001549.htm Senato]>Il Governo>Savino Melillo
 
{{Controllo di autorità}}
{{Link AdQ|an}}
{{portale|biografie|politica}}
 
[[Categoria:Deputati della IX legislatura della Repubblica Italiana]]
[[af:Francisco Goya]]
[[Categoria:Deputati della X legislatura della Repubblica Italiana]]
[[an:Francho de Goya]]
[[Categoria:Deputati dell'XI legislatura della Repubblica Italiana]]
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