Casa di Cristoforo Colombo (Genova) e Categoria:III Goodwill Games: differenze tra le pagine

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[[Categoria:Competizioni sportive a San Pietroburgo|Goodwill Games]]
{{torna a|Case di Cristoforo Colombo}}
[[Categoria:Goodwill Games|1994]]
{{coord|44.40562643165261|8.93460988998413|display=title}}
[[Categoria:Sport nel 1994|Goodwill Games]]
{{Museo
|NomeMuseo= Casa di Cristoforo Colombo a Genova
|Indirizzo= [[Piazza Dante (Genova)|Piazza Dante]] (già ''Vico Dritto Ponticello'')
|Tipologia= Casa museo
|Immagine= Christopher Columbus's Childhood Home.jpg
|Didascalia= La casa di Cristoforo Colombo al [[Piano di Sant'Andrea (Genova)|piano di Sant'Andrea]] di [[Genova]]
|Larghezza= 200px
|Telefono=010.2465346
|Sito= [http://www.associazione-portasoprana.it Sito ufficiale dell'Associazione Culturale Genovese "Porta Soprana"]
|Mezzi= Mezzi pubblici [[AMT (Genova)|AMT]] diretti al centro
}}
La '''casa di Cristoforo Colombo''' a [[Genova]] è la ricostruzione (risalente al [[XVIII secolo]]) dell'edificio nel quale visse in gioventù [[Cristoforo Colombo]]<ref name=sagepgiornata>''Una Giornata nella Città'', a cura di Corinna Praga e Laura Monaco, Sagep Editrice, Genova 1992, pag 14</ref><ref name=itinerari>[http://www.ortidicarignano.it/attivita/genova/ptv/portor10.php Casa di Colombo], da Alfredo Preste, Alessandro Torti, Remo Viazzi, ''Sei itinerari in Portoria'', Grafiche Frassicomo, Genova, 1997, riportato dal sito ortidicarignano.it</ref><ref name=genovanotizie>[http://www.genovanotizie.it/index.php?option=com_content&task=view&id=290&Itemid=96 La casa di Cristoforo Colombo], dal sito genovanotizie.it</ref><ref name=genovagando>[http://www.genovagando.it/turismo_liguria/genova_magica/genova_magica.asp Vico Dritto Ponticello - Chiostro di Sant'Andrea], dal sito genovagando.it</ref><ref name=Itinera >[http://www.itineraliguria.it/colombo.htm Colombo e gli anni genovesi], dal sito Itinera</ref><ref name=colombodove>Paolo Zerbini, ''Colombo per Genova'', collana ''Genova Dove'', Andrea Proto Editore, pag 132</ref><ref name=comune>[http://www.turismo.comune.genova.it/spip.php?article723&var_recherche=casa%20colombo Casa di Colombo e Porta Soprana], dal sito di promozione turistica del comune di Genova</ref><ref>[http://www.ilcaffaro.com/percorso02.php#casadicolombo Casa di Cristoforo Colombo], dai percorsi turistici consigliati del sito ilcaffaro.com</ref>.
 
==Caratteristiche storiche==
Oggi adibita a polo museale storico del Comune, la casa è situata a breve distanza dalla [[Porta Soprana (Genova)|Porta Soprana]], appena al di fuori delle antiche [[mura di Genova|mura medievali]]. Documenti storici hanno consentito di accertare che il navigatore vi ha abitato nel lasso di tempo compreso - indicativamente - fra il [[1455]] e il [[1470]].
 
L'edificio ha subìto nel corso dei secoli molti cambiamenti, il principale dei quali dovuto al bombardamento del [[1684]] su Genova, allora [[repubblica di Genova|repubblica marinara]], disposto dal [[Re Sole]].
 
Tali mutamenti furono contestuali a quelli apportati alla zona di [[Ravecca (quartiere di Genova)|Ravecca]] - un tempo detta di ''Ponticello'' (''Pontexello'' in lingua originale) dal nome della piccola arteria denominata ''Vico Dritto Ponticello'', ora non più esistente, situata poco al di fuori dell'antica Porta Soprana, al Piano di Sant'Andrea - dove sorge la casa<ref>Cfr. Annali del notaio Gallo</ref>.
 
La gestione della casa museo è affidata all'Associazione Culturale Genovese "Porta Soprana".
 
===Descrizione e storia dell'edificio===
La casa che si presenta al visitatore contemporaneo è molto probabilmente una ricostruzione, effettuata nei primi anni del [[XVIII secolo|Settecento]] dell'originario edificio medioevale.
 
La casa fu quasi certamente colpita e distrutta, al pari di altre nella stessa zona, dal bombardamento della flotta navale di re [[Luigi XIV di Francia]] nel [[1684]]<ref name=itinerari/><ref name=genovanotizie/><ref name=genovagando /><ref name=Itinera /><ref name=colombodove/><ref name=comune/>, come notava lo storico [[Marcello Staglieno (storico)|Marcello Staglieno]].
 
Secondo Staglieno, la costruzione al tempo di Colombo aveva due o forse tre piani<ref name=colombodove/> e fu nel tempo restaurata sulla base dei resti originali. Documenti d'[[archivio]] attestano essere stata quella l'abitazione della famiglia di Colombo.{{Citazione necessaria|Le ricerche di Staglieno sono state in tempi più recenti confermate dallo storico Paolo Revelli (dei cui scritti tuttavia esistono poche ed antiche edizioni), e da un altro studioso di cose colombiane, [[Paolo Emilio Taviani]], che ha affrontato ampiamente l'argomento.}}
 
All'epoca di Colombo la casa si trovava a rientrare nell'ampliamento della cinta muraria del [[XIV secolo]] e la zona era divenuta oggetto di un intenso sviluppo edilizio, con case prevalentemente popolari. Faceva parte della parrocchia di [[Chiesa di Santo Stefano (Genova)|Santo Stefano]].
 
È possibile che dopo la ricostruzione resasi necessaria per via del bombardamento, si siano anche aggiunti dei piani a quelli presenti nell'edificio originale, per arrivare ad un totale di cinque piani alla fine del [[XVIII secolo]].<ref name=itinerari/><ref name=colombodove/>.
 
La casa sorge quindi nel tessuto urbano revisionato in [[rinascimento|epoca rinascimentale]], ovvero fuori dalle mura medievali. L'antico vico Diritto di Ponticello è rimasto per secoli come era al tempo di Cristoforo e così pure la struttura della casa: il piano terreno ha una bottega e, a sinistra di questa, rispetto al prospetto principale, si trova la porta d'ingresso.
 
Un solaio a travatura in legno lo divide dal piano superiore e probabilmente così era al principio (come è possibile desumere dall'atto di cessione della famiglia Colombo alla famiglia Bavarello).<ref>Marcello Staglieno sulla casa abitata da Cristoforo Colombo in Genova e Paolo Revelli ne ''il Genovese''</ref>
 
Nel [[1887]] la casa venne acquistata dal Comune di Genova (durante il secondo mandato del sindaco [[Andrea Podestà]]) in modo da dare una prova tangibile sulla veridicità del luogo natìo del navigatore.
 
Sulla facciata principale dell'abitazione è esposta una lapide con su scritto:
{{quote|Nessuna casa è più degna di considerazione di questa in cui Cristoforo Colombo trascorse, tra le mura paterne, la prima gioventù||lingua=la|Nulla Domus Titulo Degnior Paternis In Aedibus Christophorus Columbus Pueritiam Primamque Juventam Transegit}}
 
Accanto alla casa di Colombo sorge il [[chiostro]] del [[XII secolo]] della [[Chiesa (architettura)|chiesa]] e del convento di Sant'Andrea, demolito nel [[1904]] al momento dello sterro del colle omonimo: le pietre che costituiscono l'architettura, salvate dall'architetto [[Alfredo d'Andrade]], vennero ricomposte in un secondo tempo nell'attuale sito.
 
Con la demolizione del lato nord di vico Dritto Ponticello attorno all'anno [[1900]], nell'ambito dei lavori che portarono all'edificazione di [[via XX Settembre (Genova)|via XX Settembre]], la casa di Colombo, che era stata costruita ponendo i suoi travi sui muri portanti delle case affiancate, non poteva rimanere in piedi una volta demolite le due laterali ad essa, per cui vennero eliminati i tre piani superiori, riducendola all'assetto attuale.
 
===La famiglia di Cristoforo Colombo===
{{nota
|titolo=Fonti storiche
|contenuto=La vicenda storica concernente la casa di Cristoforo Colombo è stata studiata e approfondita nel corso dei secoli da diversi ricercatori e storici. In particolare, nel [[XIX secolo]] se ne sono occupati gli studiosi [[Marcello Staglieno (storico)|Marcello Staglieno]] e [[Luigi Tommaso Belgrano]]. Nel [[XX secolo|Novecento]] tali ricerche sono state poi riprese da un altri studiosi, fra cui Ferro e Revelli, oltre al senatore [[Paolo Emilio Taviani]].
 
Il materiale rintracciato da questi storici comprende, in particolare:
* Il contratto di locazione dell'immobile, conservato presso l'Archivio di Stato della [[Città del Vaticano]] e la cui copia è consultabile all'interno della Casa di Colombo. Su questo rinvenimento esiste una relazione di Belgrano al Comune di Genova, conservata presso la [[Biblioteca Berio]], e una cui copia è consultabile presso l'Associazione Portasoprana alla Casa di Colombo.
*Il passaggio di locazione quale dote alla sorella di Cristoforo Colombo - Bianchinetta - andata sposa ad un certo Bavarello, commerciante di formaggi. Il passaggio di proprietà avvenne poco prima della partenza per [[Savona]], assieme ai figli maschi, del padre di Colombo. La famiglia dovette lasciare Genova in maniera affrettata a causa del passato del padre di Cristoforo, simpatizzante della famiglia dei Fregoso (e in contrasto con l'oligarchia che al tempo deteneva il potere nella [[Repubblica di Genova]]).
 
[[File:Genova-castello d'Albertis-statua Colombo.jpg|thumb|right|100px|[[Giulio Monteverde]]: ''Colombo giovinetto'', [[Castello d'Albertis]]]]
Belgrano relazionò il Comune anche sui successivi passaggi di proprietà dell'edificio. Il Comune è stato l'ultimo acquirente dello stabile: l'operazione di acquisto fu effettuata per salvaguardia dello stabile dalla prevista demolizione che si sarebbe resa necessaria con la ristrutturazione del quartiere decisa a fine Ottocento e che avrebbe poi portato alla creazione dell'attuale [[piazza De Ferrari]].
 
La parte storica più recente di queste ricerche è documentata anche da testimonianze fotografiche conservate presso l'archivio fotografico del Comune e visibili anche all'interno della Casa di Colombo. All'Archivio di Stato di Genova sono rintracciabili inoltre i documenti che testimoniano dei vari problemi che la famiglia di Cristoforo Colombo ebbe anche a causa degli affari commerciali del padre. Da questi documenti emergono testimonianze dello stesso Cristoforo: in uno di questo documenti il futuro navigatore si dice diciannovenne; in un altro ventisettenne.
 
All'Archivio di Stato di [[Madrid]] è custodito invece il testamento dello stesso Colombo.}}
Domenico Colombo, padre del grande navigatore genovese, si trasferì assieme alla famiglia in vico Dritto Ponticello nel [[1455]]. Cristoforo, in quell'anno, compiva quattro anni. Secondo il parere di parecchi storici, Colombo sarebbe nato in un giorno indefinito del [[1451]] fra il [[26 agosto]] e il [[31 ottobre]] in vicolo dell'Olivella, nel quartiere di [[Portoria (quartiere di Genova)|Portoria]].
 
Dal [[1455]] la famiglia Colombo visse in vico Dritto Ponticello (nell'antichità chiamato Via Retta o meglio ''Carrubeus rectus usque in Ponticellum'' (come si legge sul contratto di locazione conservato nell'Archivio del Vaticano - nota: da ''carrubeus'' potrebbe essere stato fatto derivare il termine ''[[caruggi di Genova|caruggio]]''), sempre di proprietà del convento).
 
Perduto il lavoro di guardiano della Porta, Domenico lavorò al laboratorio come tessitore e come commerciante di vini e formaggi. Il duplice lavoro non migliorò però la condizione familiare. I debiti si accumularono enormemente. Decise così di vendere i terreni di famiglia. Intanto Cristoforo, uscito dall'adolescenza, aveva ormai intrapreso la carriera di marinaio che lo avrebbe consegnato alla storia come uno fra i massimi navigatori di ogni tempo.
 
===La relazione Belgrano===
{{vedi anche|Casa di Cristoforo Colombo (Relazione Belgrano)}}
La ''summa'' delle ricerche storiche ottocentesche condotte sulla vicenda della casa di Colombo è contenuta in una relazione dello storico [[Luigi Tommaso Belgrano]], redatta in data [[12 maggio]] [[1887]] e allegata al Verbale n. 27 (del [[28 giugno]] 1887) del Consiglio Comunale (seduta nella quale il Comune decise l'acquisizione della Casa). Il documento è conservato alla [[Biblioteca Berio]] e, in copia, nella stessa casa di Colombo, ora sede museale.
 
Citando le ricerche di [[Marcello Staglieno (storico)|Marcello Staglieno]], Belgrano sottolinea che, sebbene non sia noto l'anno di acquisto dello stabile da parte di Domenico Colombo, in mancanza dei ''livellari'' dell'[[chiesa di Santo Stefano (Genova)|Abbazia di Santo Stefano]] (cui apparteneva il terreno su cui sorgeva la casa e per il quale i proprietari degli edifici erano tenuti a corrispondere una sorta di canone d'uso), ''certo il fatto si dee registrare dopo il [[1435]], perché il ''manuale'' di quest'anno non fa ancor menzione di Domenico. Ma è certo egualmente che si ha da collocare avanti il [[1457]], perché il manuale di questa data, con cui si ripiglia la serie dopo l'interruzione dei ventun anni, reca già il pagamento del censo effettuato da Domenico stesso al monastero, senza contenere espressioni che dieno luogo a sospetto di cosa nuova''.
 
L'articolata relazione dà conto delle modifiche subite dallo stabile e dei vari passaggi di proprietà intervenuti fino alla fine del [[XIX secolo]], precisando che ''il bombardamento inflitto a Genova da [[Luigi XIV]], nel [[1684]], arrecò alla Casa sì gravi danni, che per gran parte si dovette ricostrurre; ed allora fu anche innalzata d'un piano, e ridotta nella forma che di presente conserva. Al che provvide Giuseppe Morbione, acquisitore nel [[1690]]'' [...].
 
Gli ultimi proprietari, appartenenti alla famiglia degli Oneto, furono espropriati ''per giudizio di tribunali nel [[1863]]''. La vendita forzata della casa - precisa il relatore - ''produsse la complessiva somma di Lire 16,650; e la proprietà rimase divisa tra vari acquisitorî''.
 
La ''chiosa'' di Belgrano alla sua relazione tende a enfatizzare la necessità che, ''approssimandosi la ricorrenza del Quarto Centenario del [[1492]], la Patria di Colombo assicuri a sé medesima il possesso di quella Casa nella quale Egli visse giovinetto, per custodirla degnamente, per raccomandarla alla reverenza de' cittadini e degli stranieri''.
 
''Se'' - annota un po' partigianamente lo storico - ''il Comune di [[Firenze]] annovera con giusto orgoglio fra le sue proprietà la Casa ove nacque il divino [[Dante Alighieri|Alighieri]]; se a Milano è oggetto di un pio pellegrinaggio quella di [[Alessandro Manzoni]]; se il Municipio di Zante, or fan pochi mesi, acquistò la Casa del [[Ugo Foscolo|Cantor dei ''Sepolcri'']], e provvede a istituirvi un Museo Foscoliano, tutti faranno plauso a Genova qualora rivendichi a sé l'abitazione dell'Eroe, che «divinato un mondo lo avvinse di perenni benefizî all'antico »''.
 
===Curiosità===
 
A causa della sua posizione centrale, della sua collocazione presso una vasta piazza con parcheggi pubblici e della sua vicinanza al centro storico, centro della vita notturna e giovanile di Genova, la Casa di Colombo è uno dei più comuni luoghi di appuntamento dei genovesi, specie i più giovani.
 
===Immagini===
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File:Genova-Casa di Colombo-DSCF9335.JPG|La casa di Cristoforo Colombo al [[Piano di Sant'Andrea (Genova)|piano di Sant'Andrea]] di [[Genova]]
File:Genova-Chiostro di Sant'Andrea-DSCF9337.JPG|Il chiostro di sant'Andrea
File:Genova-Chiostro di Sant'Andrea-DSCF9338.JPG|Il chiostro di sant'Andrea
File:Genova-Porta Soprana-Due Torri-IMG 2819.JPG|Le due torri che sovrastano [[Porta Soprana (Genova)|Porta Soprana]]
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==Note==
{{references|2}}
 
==Bibliografia==
{{Vedi anche|Bibliografia su Genova}}
* [[Marcello Staglieno (storico)|Marcello Staglieno]], ''La casa di Colombo - "Siendo yo nacido en Genova"'', pubblicato postumo a Genova nel [[1926]]
* ''Il Genovese'' di Paolo Revelli
* Paolo Emilio Taviani, ''Cristoforo Colombo - Genio del Mare'', Ministero per i Beni Culturale e Ambientali
* Belgrano, Atti sulla Casa di Cristoforo Colombo
 
==Voci correlate==
* [[Cristoforo Colombo]]
* [[Piano di Sant'Andrea]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Christopher Columbus house in Genoa}}
 
==Collegamenti esterni==
* [http://www.genovacards.com/genova/vie/vdponticello.html La casa di Colombo in vico Dritto Ponticello]
 
{{Portale|Genova|medioevo|Musei|storia}}
 
[[Categoria:Case museo]]
[[Categoria:Musei di Genova]]
[[Categoria:Palazzi di Genova]]
[[Categoria:Storia di Genova]]