Settimana Santa di Caltanissetta e Categoria:III Goodwill Games: differenze tra le pagine

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[[Categoria:Competizioni sportive a San Pietroburgo|Goodwill Games]]
{{F|festività religiose|febbraio 2016|mancano del tutto le fonti puntuali}}
[[Categoria:Goodwill Games|1994]]
[[File:Maestranza-6.JPG|thumb|La [[#La Real Maestranza|Real Maestranza]] scorta il SS. Sacramento in processione, durante il Mercoledì Santo]]
[[Categoria:Sport nel 1994|Goodwill Games]]
La '''Settimana Santa di Caltanissetta''' è un evento tradizionale che si ripete da secoli durante la [[Settimana Santa|settimana]] che precede la [[Pasqua]] nel [[centro storico]] di [[Caltanissetta]]. Essa si compone di varie manifestazioni religiose che si concatenano l'un l'altra, dalla [[Domenica delle Palme]] alla [[Domenica di Pasqua]].
 
L'avvenimento, che attira ogni anno in città migliaia di turisti, per l'importanza e la tradizione che porta con sé, è gemellato con la [[Settimana Santa di Siviglia]], in [[Spagna]].
 
== Origini delle tradizioni pasquali ==
Intorno al [[XVII secolo]] nacquero nella [[chiesa di Sant'Agata al Collegio]] numerose congregazioni: Sant'Ignazio, Purificazione di Maria Santissima, San Luigi e quella della Santa Vergine Bambina. Queste svolgevano l'adorazione al [[Eucarestia|Santissimo Sacramento]] di [[Gesù Cristo]], che si svolgeva nella chiesa madre dalla sera del lunedì santo fino al [[Mezzogiorno (parte del giorno)|mezzogiorno]] del mercoledì santo, quando lasciavano il posto alla ''[[#La Real Maestranza|Maestranza]]'', che salutava l'ostensione del [[Eucarestia|Santissimo Sacramento]], e la pia visita ai ''Sepolcri'', le chiese della città antica, nel pomeriggio del [[Giovedì santo]] e la mattina del [[Venerdì santo]]. Nel corso della [[Quaresima]] e della [[Settimana santa]] le varie confraternite e congregazioni contemplavano i vari Misteri della [[Passione di Gesù]], dando luogo a [[Sacra rappresentazione|rappresentazioni sacre]] e a piccole processioni, come quella dei ''Misteri'' della [[Congregazione]] di [[San Filippo Neri]] che si svolgeva al [[vespro]] del [[Giovedì Santo]] e che diede origine a quella delle attuali ''[[#Giovedì Santo|Vare]]''.
 
== Domenica delle Palme ==
[[File:Barca-2.jpg|thumb|left|La barca infiorata e la statua prima di essere portate in processione]]
[[File:Barca-1.jpg|thumb|WGN: Viva Gesù Nazareno]]
Si tramanda che questa processione sia stata voluta dai contadini di [[Caltanissetta]] che, essendo stati estromessi dalle altre processioni della [[Settimana Santa]], volevano avere il ruolo di protagonisti almeno nel giorno della [[Domenica delle Palme]]. Prima del finire del [[XIX secolo]], la Congregazione della Santa Vergine Bambina portava in processione un simulacro del corpo senza vita di [[Gesù]] interamente ricoperto di fiori, simbolo della civiltà contadina, che andava dalla [[chiesa di Sant'Agata al Collegio]] fino alla [[Cattedrale di Caltanissetta|Cattedrale]], dove avveniva l'adorazione a [[Gesù Cristo]]. Nel [[1869]], quando il barone Vincenzo di Figlia di Granara fece notare l'incongruenza di tale simulacro con il clima di festa della [[Domenica delle Palme]], venne portata in processione una statua del [[Cristo]] benedicente su un trono fatto di fiori e, con il tempo, la festa assunse l'aspetto con cui la si può ammirare oggi.
 
La ''processione di Gesù Nazareno'' ha l'intento allegorico di rievocare l'ingresso di [[Gesù]] a [[Gerusalemme]]. La statua del [[Cristo]] benedicente è posta su una barca, realizzata con numerosi fiori, come allegoria al "''pescatore di anime''".
 
Tutti i fiori sono raccolti dai contadini nei giorni immediatamente precedenti alla processione; sono [[Gerbera|gerbere]], [[Mimosa (Fabaceae)|mimose]], [[Ciclamino|ciclamini]], [[Chrisanthemum leucanthemum|margherite]], l<nowiki>'</nowiki>''abbarcu'' (fiore che dà il nome alla barca), o semplici fiori di campo. La mattina della [[Domenica delle Palme]], i fiori vengono intrecciati e disposti sulla barca, per creare un suggestivo effetto scenografico. Prima dell'uscita dal cortile della biblioteca comunale "''Luciano Scarabelli''" nel pomeriggio, sulla barca viene posta la statua di ''Gesù Nazareno'' benedicente vestito di una veste di stoffa, che viene circondata dai numerosi ''[[ex voto]]''. Attraversata, così, la porta della biblioteca, come fosse la porta di [[Gerusalemme]], ha inizio la processione che si snoda lungo le principali vie del centro storico.[[File:Gesù Nazareno 7.jpg|thumb|La barca infiorata al termine della processione]][[File:Barca-3.jpg|thumb|La barca infiorata durante ''u Castiddu'', la complessa operazione di rientro del simulacro alla [[chiesa di Sant'Agata al Collegio]] al termine della processione]]
Durante tutto il percorso, la processione viene accompagnata da numerosi bambini, recanti ramoscelli d'ulivo e palme intrecciate, da due [[banda musicale|bande musicali]] e dai componenti della confraternita organizzatrice che avanzano in due schiere, vestiti con un abito caratteristico, portando i ''bilannuna'', dei [[Candela (illuminazione)|ceri]] avvolti in un copricandela in cartone con l'effige del simulacro.
 
In serata, a conclusione della processione avviene ''u Castiddu'', ovvero l<nowiki>'</nowiki>''abbarcu'' viene sollevato a spalla lungo le scalinate antistanti la [[chiesa di Sant'Agata al Collegio]] e, prima di entrare, viene salutato con un imponente serie di [[giochi pirotecnici]].
 
== Lunedì Santo ==
La settimana comincia all'insegna delle [[Sacra rappresentazione|rappresentazioni sacre]], infatti la sera del Lunedì Santo si svolge il primo atto ''Scinnenza'', la quale è una realtà consolidata e riconosciuta all'interno del circuito internazionale di [[EuroPassion]].<ref>http://www.ilfattonisseno.it/2016/02/caltanissetta-a-scinnenza-lassociazione-teatro-della-parola-chiede-sostegno-e-partecipazione-per-lo-sviluppo-delle-tradizioni-locali/</ref> Il programma della prima sera prevede la messa in scena dell'ingresso a Gerusalemme, dell'Ultima Cena, con la [[lavanda dei piedi]] e l'istituzione dell'[[Eucaristia]], e della Cattura di Gesù.
 
== Martedì Santo ==
Il secondo atto della ''Scinnenza'' è una rappresentato la sera del Martedì Santo. Il corteo di figuranti in costume, accompagnati dalla [[banda musicale]] che suona dal vivo la colonna sonora, si sposta nel centro storico mettendo in scena il processo a [[Gesù]] nel pretorio da parte di [[Ponzio Pilato]] e la [[Flagellazione di Gesù|flagellazione]]. A seguire è rappresentata la [[Via Crucis]]. La rappresentazione termina con lo spoglio, la crocifissione e morte del Cristo, nonché il momento culminante di tutta la sacra rappresentazione: la vera e propria ''Scinnenza'' (dalla [[lingua siciliana|siciliano]] ''scinniri'' che significa ''scendere''), ovvero la deposizione di [[Gesù]] dalla croce.
 
{{cn|Già nel [[Medioevo]] esistevano tali rappresentazioni a Caltanissetta, che si svolgevano nei quattro venerdì di [[marzo]] che precedevano la Settimana Santa. La prima vera rappresentazione con molti attori ebbe luogo nel [[1840]] ma l'anno successivo, a causa di gravi disordini generati dalla grande folla, venne abolita.}} Ripresa con successo nel [[1957]], nel [[1961]] per iniziativa dei salesiani e poi di nuovo dal [[1972]] sino ad oggi.
 
== Mercoledì Santo ==
=== La Real Maestranza ===
Le origini della ''Real Maestranza'' risalgono ad antiche tradizioni [[medioevo|medievali]], di cui troviamo ancora traccia nel suo attuale cerimoniale. La Maestranza così come la conosciamo oggi nasce nel [[1551]], quando venne formata come [[milizia]] cittadina per difendere Caltanissetta in caso di invasione dei [[Impero ottomano|Turchi]].<ref>http://www.lasettimanasantacl.it/ita/processionerealmaestranza.php</ref> Essa era formata da [[artigiano|artigiani]] (''mastri'', appunto), divisi in varie categorie (formate interamente dai mastri che esercitavano lo stesso mestiere), e guidata da un capitano d'armi, generalmente un nobile. L'attuale processione ebbe origine dal fatto che la mattina del mercoledì santo, a conclusione delle quaranta ore in cui il [[eucarestia|Santissimo Sacramento]] (il ''Venerabile'') rimaneva esposto all'interno della chiesa madre all'adorazione dei fedeli, la ''Maestranza'' salutava, armata di [[Archibugio|archibugi]] e [[Picca|picche]], l'ostensione del ''Venerabile'', che veniva mostrato dal parroco alla folla in un [[ostensorio]] dal sagrato della chiesa madre. In quel momento la ''Maestranza'' sparava a salve con gli [[Archibugio|archibugi]] per rendere l'onore delle armi al [[Eucarestia|Santissimo Sacramento]].
 
Il titolo di "''Reale''" le fu attribuito nel [[1806]] da [[Ferdinando IV di Borbone]] che, trovatosi in visita a Caltanissetta, restò impressionato dalla grande sfilata della Maestranza. Nel [[1821]] la [[milizia]] perse il suo carattere militare, per timore che potesse sostenere possibili rivolte anti-borboniche. Le armi furono sostituite con i [[Candela (illuminazione)|ceri]], con cui ancora oggi vanno in processione, continuando però a partecipare a importanti manifestazioni religiose cittadine come la [[#Venerdì Santo|processione del Cristo Nero]] del [[Venerdì santo]].
 
[[File:Maestranza-1.jpg|thumb|Il Capitano riceve il Crocifisso velato di nero]]
Il fulcro attorno al quale ruota la processione, e tutti gli altri avvenimenti della Settimana Santa, è il ''Capitano'', un artigiano scelto ogni anno in una categoria diversa, che durante tutta la settimana gode di alcuni privilegi: ha in consegna le chiavi della città; porta con sé la spada, simbolo di comando; si cinge della fascia [[Tricolore italiano|tricolore]], simbolo della fedeltà all'autorità statale; riceve la nomina a [[Ordine al merito della Repubblica Italiana|Cavaliere della Repubblica]].
 
Durante la processione, il Capitano è preceduto dallo Scudiero, che porta innanzi lo scudo e la lancia. Ancora davanti allo Scudiero è l'Alfiere Maggiore, che apre il corteo portando il vessillo raffigurante tutti i Santi Patroni delle categorie. Per ogni categoria, poi, è nominato un Portabandiera, che ne porterà il vessillo, e un Alabardiere.
 
[[File:Maestranza-2.jpg|thumb|left|upright=0.7|Il rito della vestizione del Capitano]]
Oltre a queste cariche, rinnovate di anno in anno, ve ne sono altre che hanno mandato più lungo: il Gran Cerimoniere, solitamente il ''Mastro'' più anziano, il Maestro Cerimoniere, il Cerimoniere Ecclesiastico, il Responsabile di Corteo, il Console Generale, i Membri del Direttivo, i Consoli di Categoria. Infine, tutti gli altri artigiani sono i ''Milizioti'', termine che ricorda l'antica origine della Maestranza.
 
[[File:Maestranza-3.jpg|thumb|upright=0.7|Il Capitano e il Paggetto, con le chiavi della città]]
I preparativi per la cerimonia iniziano sin dalla prima mattina del mercoledì santo, seguendo una rigorosa tradizione. I Mastri della categoria che ha espresso il Capitano si recano in corteo a prelevare l'Alabardiere, il Portabandiera, l'Alfiere Maggiore e lo Scudiero dalle loro abitazioni. Successivamente, tutte le categorie si riuniscono in [[Piazza Garibaldi (Caltanissetta)|Piazza Garibaldi]] e si recano a rendere omaggio al Capitano, davanti la sua abitazione. Il Maestro Cerimoniere sale a casa del Capitano e può iniziare la vestizione, con il tipico abito [[XVIII secolo|settecentesco]], sotto l'attento occhio dei Capitani degli anni precedenti, del Console Generale e dei Cerimonieri. Dopo un breve saluto dal balcone, il Capitano scende in strada, annunciato da tre squilli di tromba e accolto da un caloroso applauso.
 
Qui è accolto dal Presidente della Real Maestranza, che lo invita a passare in rassegna la milizia schierata davanti l'abitazione del Capitano, con la formula: ''Capitano, la Milizia è schierata. La onori passandola in rassegna.'' Durante questa fase il Capitano usa il saluto militare, retaggio delle origini miliziane della Maestranza.
 
Dopo la rassegna, il corteo, composto in genere da circa quattrocento ''Mastri'', si reca in Municipio, dove il [[Sindaco]] consegna al Capitano le chiavi della città, investendolo simbolicamente della responsabilità della città fino alla [[Domenica di Pasqua]].
 
[[File:Maestranza-4.JPG|thumb|left|Il corteo della Real Maestranza che sfila in [[Corso Umberto I (Caltanissetta)|Corso Umberto I]] la mattina del mercoledì santo]]
Da qui tutto il corteo si sposta nel cortile della Biblioteca comunale "''Luciano Scarabelli''", dove vengono accesi i ceri, si alza il [[gonfalone]] e, non appena il Capitano abbia ricevuto il [[Crocifisso]] velato di nero, parte la processione penitenziale fino in [[Cattedrale di Caltanissetta|Cattedrale]], accompagnata dal solo suono dei tamburi della [[banda musicale]]. Tutta la Maestranza indossa guanti e farfallini neri, in segno di lutto. Dentro la [[Cattedrale di Caltanissetta|Cattedrale]], il Capitano riceve il perdono perché si è fatto carico dei peccati di tutti ed, insieme a tutta la Maestranza, sostituisce le calze, la cravatta e i guanti con quelli bianchi, in segno di gioia. A [[Mezzogiorno (parte del giorno)|mezzogiorno]] la Real Maestranza esce dalla [[Cattedrale di Caltanissetta|Cattedrale]] scortando in processione il ''Venerabile'' portato dal Vescovo in un [[ostensorio]] d'oro, mentre la [[banda musicale]] li accompagna suonando a festa e il Capitano porta un [[Candela (illuminazione)|cero]] invece del [[Crocifisso]] velato.
 
Al termine dell'intensa mattinata, il Capitano si ritira nuovamente a casa, dove per tutto il pomeriggio e buona parte della sera riceverà le categorie di artigiani, le autorità civili, quelle ecclesiastiche e infine gli amici e i parenti.
 
Le attuali categorie che partecipano alla Real Maestranza sono: il Sindacato Panificatori, gli Idraulici e Stagnini, i Barbieri, i Pittori Decoratori, l'Unione Muratori, i Marmisti, i Falegnami ed Ebanisti, l'Unione Carpentieri e Ferraioli, i Calzolai, Pellettieri e Tappezzieri, e i Fabbri.
 
=== Le Varicedde ===
[[File:Pieta-Varicedde.jpg|thumb|La ''Varicedda'' de ''La Pietà'']]
Le ''Varicedde'', in [[Lingua siciliana|siciliano]] ''i Variceddi'', letteralmente ''piccole [[#Le Vare|Vare]]'') sono 19<ref>"I Piccoli Gruppi Sacri hanno deciso: "Le "Varicedde" sono e restano 19", La Sicilia CL, 28 gennaio 2014, pag. 28</ref> gruppi statuari che vengono portati in processione la sera del mercoledì santo. Sedici di queste altro non sono che riproduzioni più piccole delle sedici [[#Le Vare|Vare]] che sfilano il [[Giovedì santo]], a cui si aggiungono altri tre gruppi, raffiguranti scene della [[Passione di Cristo]].
 
La processione delle ''Varicedde'' nacque ai primi del [[XX secolo|'900]]<ref>http://www.lasettimanasantacl.it/ita/levaricedde.php</ref> quando giovani garzoni di bottega, rimasti esclusi dalla processione delle ''Vare'' del [[Giovedì santo]], decisero di organizzare un corteo con delle piccole imitazioni in [[terracotta]] delle grandi Vare che partisse dal [[Caltanissetta#Chiesa di San Domenico|quartiere San Domenico]] al tramonto del mercoledì santo. Le ''Varicedde'' venivano portate in processione in palma di mano su dei vassoi e venivano accompagnate da canti di dolore in [[Lingua siciliana|siciliano]]: le ''Lamentanze'' o ''Ladate'', simili a quelle eseguite tuttora la sera del Venerdì Santo, intonati dai giovani organizzatori.
 
Nel giro di pochi anni però la processione scomparì del tutto e venne ripristinata negli [[anni 1920|anni venti]] quando lo scultore e restauratore di [[San Cataldo (Italia)|San Cataldo]] Giuseppe Emma venne incaricato da alcuni privati di realizzare delle piccole riproduzioni delle Vare per ripristinare la processione, che venne fatta partire davanti la chiesa di San Giuseppe, vicino [[Piazza Garibaldi (Caltanissetta)|Piazza Garibaldi]] e al quartiere Provvidenza, per poi seguire il percorso dei grandi gruppi del [[Giovedì santo]]. Anche l'artista nisseno [[Salvatore Capizzi]] venne incaricato di realizzare altri piccoli gruppi per la processione, che tra il [[1941]] e il [[1945]] non ebbe luogo a causa della [[Seconda guerra mondiale]]. Negli [[anni 1950|anni cinquanta]] la manifestazione venne ripresa con più organizzazione, assumendo l'aspetto attuale, e vennero commissionati nuovi gruppi a Salvatore Capizzi e a Giuseppe Emma. I materiali di realizzazione erano generalmente gli stessi per tutti i gruppi sacri: [[terracotta]] per visi, mani e piedi; [[legno]] per le intelaiature e [[cartapesta]] per i panneggi. Nel [[1994]] i possessori delle Varicedde hanno costituito l'associazione "Piccoli Gruppi Sacri" con lo scopo di organizzare al meglio la processione.Usualmente le ''Varicedde'' sono conservate nelle abitazioni dei proprietari. Durante il primo pomeriggio del mercoledì santo vengono sistemate in vari punti della città e vengono preparate per la processione, con decorazioni floreali e luci. All'approssimarsi del [[vespro]], accompagnate dalle [[Banda musicale|bande musicali]], tutte le ''Varicedde'' confluiscono in [[Piazza Garibaldi (Caltanissetta)|Piazza Garibaldi]], da dove prenderà il via la processione, che segue lo stesso itinerario di quella delle [[#Le Vare|Vare]] del giovedì santo. Lungo tutto il tragitto numerosi devoti, in gran parte ragazzi e bambini, accompagnano la processione con candele, ceri e in particolare i tradizionali ''bilannuna'', ceri di grandi dimensioni.
 
La processione termina diverse ore dopo in Piazza, là dove era iniziata. In seguito, le ''Varicedde'' vengono esposte per tutta la durata della ''[[Settimana Santa|Simana Santa]]'' presso l'androne del [[Caltanissetta#Palazzo del Carmine|Palazzo del Carmine]], sede del [[Comune|Municipio]].
 
'''Lista delle Varicedde'''
# ''La Cena'' (realizzata nel [[1958]] da Salvatore Capizzi)
# ''L'Orazione nell'orto'' (realizzata nel [[1952]] da Salvatore Capizzi)
# ''La Cattura'' (realizzata nel [[1939]] da Giuseppe Emma)
# ''Il Sinedrio'' (realizzato nel [[1947]] da Salvatore Capizzi)
# ''La Flagellazione'' (realizzata nel [[1947]] da Giuseppe Emma)
# ''L'Ecce Homo'' (realizzato nel [[1933]] da Salvatore Capizzi)
# ''La Condanna'' (realizzata nel [[1950]] da Giuseppe Emma)
# ''La Prima Caduta'' (realizzata nel [[1924]] da Giuseppe Emma)
# ''Gesù incontra la madre'' (realizzata nel [[1987]] da Giuseppe Emma)
# ''Il Cireneo'' (realizzato nel [[1924]] da Giuseppe Emma)
# ''La Veronica'' (realizzata nel [[1949]] da Salvatore Capizzi)
# ''Lo Spoglio'' (realizzato nel [[1955]] da Salvatore Capizzi)
# ''Gesù inchiodato alla croce'' (realizzato nel [[1995]] dai fratelli Emma, figli di Giuseppe)
# ''Il Calvario'' (detto anche "''Il Crocifisso''", realizzato nel [[1924]] da Giuseppe Emma)
# ''La Deposizione'' (realizzata nel [[1965]] da Salvatore Capizzi)
# ''La Pietà'' (realizzata nel [[1924]] da Giuseppe Emma)
# ''La Traslazione'' (realizzata nel [[1924]] da Salvatore Capizzi)
# ''L'Urna'' (realizzata nel [[1948]] da Salvatore Capizzi)
# ''La Desolata'' (detta anche "''Addolorata''", realizzata nel [[1934]] da Salvatore Capizzi).
 
== Giovedì Santo ==
[[File:Vare-Caltanissetta.jpg|thumb|left|upright=0.8|La Vara de La ''Crocifissione'', nota anche come il ''Calvario'', in sosta in [[Piazza Garibaldi (Caltanissetta)|piazza Garibaldi]] durante la processione]]
[[File:La Sacra Urna .jpg|thumb|La ''Sacra Urna'', penultima Vara del giovedi santo a Caltanissetta]]
Le ''Vare'' sono sedici gruppi statuari che rappresentano scene della [[Passione di Gesù]] e stazioni della [[Via Crucis]] e vengono portate in processione la sera del [[giovedì santo]], in quello che è di gran lunga il momento più importante della Settimana Santa nissena, e che l'ha resa famosa in tutto il mondo.
 
Le Vare che attualmente sfilano la sera del [[giovedì santo]] per le vie del centro storico furono realizzate tra il [[1883]] e il [[1902]] dall'artista napoletano [[Francesco Biangardi]] ed, in parte, dal figlio Vincenzo (morto prematuramente nel [[1890]]) con una tecnica mista di [[legno]], [[cartapesta]] e [[tela olona]] foderata di [[stucco]]. Le uniche Vare che sfilano ancora in processione non eseguite dai Biangardi sono La ''Traslazione'', la cui realizzazione venne commissionata nel [[1853]] a [[Napoli]] ad uno scultore ignoto, e La ''Flagellazione'', iniziata da [[Francesco Biangardi]] e terminata dai suoi allievi a causa della morte del maestro.
 
Inizialmente le Vare vennero portate in processione a spalla dai devoti e da persone incaricate dai proprietari, nonostante il loro peso e la loro mole. Tutto questo fino ai primi [[Anni 1960|anni sessanta]] quando tutte le Vare vennero dotate di un carrello con ruote che consentiva un numero minore di portatori durante la processione.
===Origini della processione===
Nel [[1780]] la [[Congregazione]] di [[San Filippo Neri]], istituitasi nel [[1690]] nella chiesa madre della città, portò per la prima volta in processione al [[vespro]] del [[giovedì santo]] cinque piccolissime riproduzioni statuarie in [[cartapesta]] dei cinque misteri dolorosi del [[Rosario]]: ''Gesù nell'orto'', ''La flagellazione'', ''L'incoronazione di spine'', ''La salita al Calvario'' e ''La crocifissione'', che venivano fatti passare davanti cinque chiese della città antica (i cosiddetti "''Sepolcri''").
[[File:La Veronica .jpg|thumb|La ''Veronica'' in processione durante il giovedi santo a Caltanissetta]]
La processione venne abolita nel [[1801]] per ragioni sconosciute<ref>http://www.lasettimanasantacl.it/ita/levare.php</ref>, per essere poi ripresa nel [[1841]] per volere di alcuni notabili dell'epoca e del farmacista Giuseppe Alesso, membro della [[Congregazione]] di [[San Filippo Neri]]. Egli fece costruire sette nuove "''Vare''" con statue prese dalla [[Caltanissetta#Chiesa di San Sebastiano|chiesa di San Sebastiano]] e da altre chiese cittadine. Questi gruppi non erano molto grandi e rappresentavano i momenti principali della [[Passione di Gesù]]: ''L'Orazione nell'orto'', ''Il bacio di Giuda'', ''Il Signore alla colonna'', ''L'Ecce homo'', ''La Crocifissione'', ''Il corpo di Gesù'' e ''L'Addolorata''.
 
La processione continuò negli anni successivi e i vari ceti e confraternite della città fecero costriure da artisti dilettanti nuovi gruppi sempre più grandi ma non di eccellente fattura, facendo arrivare il numero delle Vare a 14 nel [[1850]]. Nel [[1853]] la [[Congregazione]] della Candelora, di cui facevano parte in gran numero muratori e fabbri, commissionò a [[Napoli]] l'esecuzione del gruppo a grandezza naturale de "''La Traslazione''" che, ultimata, giunse a [[Palermo]] in [[piroscafo]] e fu trasferita a Caltanissetta su un carro trainato da buoi per essere portata in processione insieme alle altre Vare. Dal [[1866]] la processione ebbe però un periodo di crisi per via della soppressione degli ordini religiosi e delle confraternite, rischiando di scomparire.
 
Il [[12 novembre]] [[1881]] un'esplosione di [[grisou]] nella [[Zolfo di Sicilia|miniera di zolfo ''Gessolungo'']] uccise 66 minatori; i sopravvissuti decisero in segno di ringraziamento per essere scampati alla tragedia e commissionarono allo scultore napoletano [[Francesco Biangardi]] e al figlio Vincenzo, che in quel tempo operavano a [[Mussomeli]], l'esecuzione del gruppo ''La Veronica''. In seguito alla buona riuscita dell'opera, gli altri ceti commissionarono altri gruppi a grandezza naturale ai Biangardi, che sostituirono le vecchie Vare nella processione del [[giovedì santo]].
 
===La processione delle Vare===
[[File:Piazza Garibaldi e chiesa di San Sebastiano Caltanissetta.jpg |thumb|[[Piazza Garibaldi (Caltanissetta)|Piazza Garibaldi]] in occasione del giovedì santo. Sulla destra è visibile la Vara de ''La Sacra Urna'']]
 
Già dalla prima mattina del [[giovedì santo]], le Vare vengono disposte nelle varie vie cittadine, usualmente di fronte l'abitazione dei rispettivi proprietari, e vengono addobbate con fiori e lumi, mentre le [[Banda musicale|bande musicali]] contribuiscono a rendere allegra l'atmosfera di preparazione. Con l'arrivo del tramonto, però, il registro della musica cambia di colpo, lasciando spazio alle [[marce funebri]] e ai canti della [[Passione di Gesù]]. Le ''Vare'' vengono così accompagnate dalle [[banda musicale|bande musicali]] verso [[Piazza Garibaldi (Caltanissetta)|Piazza Garibaldi]], dove vengono circondate da un vero e proprio mare di gente. Verso le ore 21,00, quando tutti gruppi hanno raggiunto la loro posizione, formando un cerchio intorno alla [[Caltanissetta#Fontana del tritone|Fontana del Tritone]], la processione ha inizio e il primo gruppo, ''La Cena'', si mette in marcia e gli altri la seguono in fila. Il percorso della processione segue un itinerario che passa nei pressi delle principali chiese del [[centro storico]] (i "''Sepolcri''"): la [[Cattedrale di Caltanissetta|Cattedrale]], [[Caltanissetta#Chiesa di San Sebastiano|San Sebastiano]], [[chiesa di Sant'Agata al Collegio|Sant'Agata al Collegio]], Santa Croce (chiamata dai nisseni "''Badia''") e Santa Maria della Provvidenza.
 
Durante il tragitto, ogni ''Vara'' è quasi scortata da numerose persone: la [[banda musicale]], le [[congregazione|congregazioni]], i proprietari della Vara e alcuni ragazzi, che sono vestiti con un saio bianco e recano in mano i ceri e i ''bilannuna''. In vari momenti della processione, le ''Vare'' si fermano e sono salutate da imponenti [[Fuoco d'artificio|''maschiate'']].
 
Inizia così il primo giro della processione che, partito da [[Piazza Garibaldi (Caltanissetta)|Piazza Garibaldi]], si snoda per la prima metà di [[Corso Umberto I (Caltanissetta)|Corso Umberto I]], fino ad arrivare di fronte alla [[chiesa di Sant'Agata al Collegio]] e da qui si inserisce nella Via Re d'Italia (detta a ''Strata 'i Santi''), dove le Vare passano a stento per via dell'angusta viuzza. Raggiunta l'estremità di [[Corso Vittorio Emanuele (Caltanissetta)|Corso Vittorio Emanuele]], dove generalmente ha luogo un'altra ''maschiata'', la processione ritorna nel [[Corso Umberto I (Caltanissetta)|Corso Umberto I]], da dove parte il secondo giro. Attraversato tutto il Corso, le Vare proseguono per Via Maddalena Calafato, per poi scendere all'estremità opposta di [[Corso Vittorio Emanuele (Caltanissetta)|Corso Vittorio Emanuele]] dove, all'altezza di Via XX Settembre, la processione si interrompe per permettere ai processionali e ai musicisti di mangiare e bere quanto offerto dai proprietari delle Vare. Dopo circa un'ora di sosta, durante il quale l'immensa folla può ammirare tutte le Vare ferme nel Corso, prende inizio, ormai a tarda notte, il terzo giro e le Vare salgono per la ripida Via XX Settembre (detta a ''Strata 'i Spini''), dove notevole è lo sforzo compiuto dai portatori per farle salire lungo la salita. Da qui la processione passa per l'angusto quartiere ''Provvidenza'' e imbocca l'estremità di [[Corso Umberto I (Caltanissetta)|Corso Umberto I]], scendendo lentamente in [[Piazza Garibaldi (Caltanissetta)|Piazza Garibaldi]].
 
Mentre ormai sono le ore 5:00 circa della mattina, le ''Vare'' si dispongono nuovamente tutte in cerchio in [[Piazza Garibaldi (Caltanissetta)|Piazza]] dopo aver compiuto un giro attorno alla [[Caltanissetta#Fontana del tritone|Fontana del Tritone]] e, dopo i [[Fuoco d'artificio|giochi pirotecnici]] e accompagnate sempre
 
dalla musica delle [[Banda musicale|bande musicali]], iniziano a disperdersi disordinatamente in ogni direzione per tornare ai luoghi in cui sono custodite, dando luogo alla "''Spartenza''" (dal [[Lingua siciliana|siciliano]] ''spartiri'' che significa ''separare''), che pone fine alla processione.
 
Da qualche anno ormai, la spartenza ha perso il proprio valore, dato che oggi tutte le Vare sono custodite presso lo stesso deposito, ovvero nella chiesa San Pio X. Tanti anni fa invece le Vare erano custodite ognuna in ogni chiesa della città, e la fine della processione si poteva chiamare realmente spartenza, mentre oggi si osservano le Vare camminare in fila indiana per raggiungere tutte la stessa chiesa, ad eccezione della Sacra Urna che viene portata in Cattedrale e dell'Addolorata che viene portata in un magazzino per spogliarla del mantello, per essere riportata successivamente con le altre.
 
Tempo fa invece, la Cena, la Flagellazione, l'Ecce Homo, la Condanna e la Deposizione erano depositate in un magazzino in via Xiboli (custodite dalla Chiesa della Stella), la Pietà e la Traslazione a Gessolungo, l'Orazione nell'orto a San Giuseppe, la Cattura a Sant'Agata, il Sinedrio a San Antonino, la Prima Caduta e l'Addolorata a Santa Lucia, il Cireneo a San Domenico, la Veronica nella chiesa Santa Croce, la Crocifissione a San Sebastiano e la Sacra Urna in Cattedrale.
 
====Lista delle Vare nell'ordine con cui sfilano====
:'''La Cena'''
*anno di realizzazione: [[1885]]
*autori: [[Francesco Biangardi|Francesco]] e Vincenzo Biangardi
*ceto di commissione: panettieri e fornai
*ceto a cui attualmente appartiene: panificatori
 
:'''L'Orazione nell'orto'''
*anno di realizzazione: [[1884]]
*autori: [[Francesco Biangardi|Francesco]] e Vincenzo Biangardi
*ceto di commissione: pastai e mugnai
*ceto a cui attualmente appartiene: mugnai
 
:'''La Cattura'''
*anno di realizzazione: [[1884]]
*autori: [[Francesco Biangardi|Francesco]] e Vincenzo Biangardi
*ceto di commissione: ortolani
*ceto a cui attualmente appartiene: Famiglia Giunta
 
:'''Il Sinedrio'''
*anno di realizzazione: [[1886]]
*autori: [[Francesco Biangardi|Francesco]] e Vincenzo Biangardi
*ceto di commissione: minatori di Testasecca
*ceto a cui attualmente appartiene: Municipio di [[Caltanissetta]]
 
:'''La Flagellazione'''
*anno di realizzazione: [[1909]]
*autori: allievi di [[Francesco Biangardi]]
*ceto di commissione: minatori di Gessolungo
*ceto a cui attualmente appartiene: Famiglia Cervellione
 
:'''Ecce Homo'''
*anno di realizzazione: [[1892]]
*autore: [[Francesco Biangardi]]
*ceto di commissione: ortofrutticoli
*ceto a cui attualmente appartiene: ortofrutticoli
 
:'''La Condanna'''
*anno di realizzazione: [[1902]]
*autore: [[Francesco Biangardi]]
*ceto di commissione: minatori di Trabonella
*ceto a cui attualmente appartiene: tipografi
 
:'''La Prima Caduta'''
*anno di realizzazione: [[1886]]
*autori: [[Francesco Biangardi|Francesco]] e Vincenzo Biangardi
*ceto di commissione: congregati di Santa Lucia
*ceto a cui attualmente appartiene: marmisti
 
:'''Il Cireneo'''
*anno di realizzazione: [[1886]]
*autori: [[Francesco Biangardi|Francesco]] e Vincenzo Biangardi
*ceto di commissione: gessai
*ceto a cui attualmente appartiene: Famiglia Cannarozzo
 
:'''La Veronica'''
*anno di realizzazione: [[1883]]
*autori: [[Francesco Biangardi|Francesco]] e Vincenzo Biangardi
*ceto di commissione: minatori di Gessolungo
*ceto a cui attualmente appartiene: Lega Sacra "''San Michele'"
 
:'''La Crocifissione'''
*anno di realizzazione: [[1888]]
*autori: [[Francesco Biangardi|Francesco]] e Vincenzo Biangardi
*ceto di commissione: macellai
*ceto a cui attualmente appartiene: macellai
 
:'''La Deposizione''' (''a' Scinnenza'')
*anno di realizzazione: [[1885]]
*autori: [[Francesco Biangardi|Francesco]] e Vincenzo Biangardi
*ceto di commissione: minatori di Tumminelli
*ceto a cui attualmente appartiene: famiglia D'Oro
 
:'''La Pietà'''
*anno di realizzazione: [[1888]]
*autori: [[Francesco Biangardi|Francesco]] e Vincenzo Biangardi
*ceto di commissione: ceto dei borgesi
*ceto a cui attualmente appartiene: Banca nissena di credito cooperativo "''San Michele''"
 
:'''La Traslazione'''
*anno di realizzazione: [[1853]]
*autore: scultore [[Napoli|napoletano]] ignoto
*ceto di commissione: Congregazione della Candelora
*ceto a cui attualmente appartiene: muratori
 
:'''La Sacra Urna'''
*anno di realizzazione: [[1882]]
*autori: Francesco e Vincenzo Biangardi
*ceto di commissione: [[clero]]
*ceto a cui attualmente appartiene: preti e Congregazione dei Cavalieri San Filippo Neri
 
:'''L'Addolorata'''
*anno di realizzazione: [[1896]]
*autore: [[Francesco Biangardi]]
*ceto di commissione: vinai e carrettieri
*ceto a cui attualmente appartiene: autotrasportatori
 
== Venerdì Santo ==
[[File:Cristo-nero.jpg|thumb|left|Un momento della processione del ''Cristo nero'']]
[[File:Cristo nero 2.jpg|thumb|Attimi di Passione]]
[[File:Cristo nero 3.jpg|thumb|Particolare]]
Il ''Cristo Nero'' è un [[crocifisso]] in legno di [[ebano]] che viene portato in processione nei quartieri più antichi del [[centro storico]] nella sera del [[Venerdì santo]]. È chiamato dai nisseni ''Signore della Città'' perché è stato l'unico Patrono di Caltanissetta fino al [[1625]], anno in cui il titolo venne attribuito anche a [[San Michele Arcangelo]]. La sua origine è incerta, ma sembra che questo simulacro non sia opera di uno scultore, bensì di un semplice devoto, come testimoniano alcune notevoli sproporzioni nel corpo del Cristo. La leggenda però narra che sia stato trovato in una grotta da due ''Fogliamari'' (o ''Figliamari'', in [[Lingua siciliana|siciliano]] i raccoglitori di verdure selvatiche) e che sia diventato scuro a causa del fumo dei numerosi [[Candela (illuminazione)|ceri]] offerti dai fedeli nel corso dei secoli.
 
La processione inizia al calare del sole, quando il ''Cristo Nero'' viene uscito a fatica dal portone della ''chiesa del Signore della Città'', nei pressi del quartiere San Francesco, uno dei più antichi della città dove si svolgerà maggior parte della processione. Ad aspettarlo, oltre i numerosi fedeli, c'è la [[#La Real Maestranza|Real Maestranza]] al completo, che scorterà la processione con le bandiere abbrunate e le lance avvolte da nastri neri in segno di lutto, e soprattutto i ''Fogliamari''. Questi ultimi spargeranno l'[[incenso]] durante tutto il tragitto e accompagneranno la processione con i loro tipici canti funebri e di dolore: le ''Lamentanze''. La statua è sormontata da un pesantissimo baldacchino dorato e viene portata a spalla proprio dai Fogliamari, che sono scalzi in segno di penitenza, e seguita dai numerosi fedeli scalzi e da tutto il [[clero]]. Lungo tutto il tragitto, che abbraccia anche [[Piazza Garibaldi (Caltanissetta)|Piazza Garibaldi]], parte del [[Corso Umberto I (Caltanissetta)|Corso Umberto I]] e Via Re d'Italia, i balconi e le finestre sono rivestiti da coperte purpuree e, a parte le ''Lamentanze'', è difficile sentire un altro suono, che rompa l'atmosfera di devozione che si crea attorno alla processione.
 
== Sabato Santo ==
Per anni la ''Scinnenza'' si è svolta per intero, nei suoi tre atti, nella sera del [[Sabato santo]]. Ad oggi, però, è messa in scena in giornate diverse, come descritto sopra, lasciando così il Sabato santo come l'unico "giorno vuoto" della Settimana Santa Nissena. Essa ha nel corso del tempo sperimentato diverse ___location, dall'oratorio salesiano di Caltanissetta alle le vie del centro storico.
 
== Domenica di Pasqua ==
La processione della Resurrezione, nata alla fine degli [[Anni 1970|anni settanta]], si svolge la mattina della [[Domenica di Pasqua]]. Alle ore 9,00 del mattino, la [[#La Real Maestranza|Real Maestranza]], guidata dal suo ''Capitano'', si dirige verso la sede del vescovado, indossando guanti, cravatta e calze bianchi in segno di gioia per la [[Resurrezione di Gesù]] e accompagnati dalle allegre marce della [[banda musicale]]. Il Vescovo passa in rassegna delle maestranze ed, insieme al Capitano, guida la processione verso la [[Cattedrale di Caltanissetta|Cattedrale]]. A [[Mezzogiorno (parte del giorno)|mezzogiorno]] il Vescovo benedice la folla in [[Piazza Garibaldi (Caltanissetta)|Piazza Garibaldi]] e un rappresentante della Maestranza libera delle colombe bianche in cielo. Dopo la messa solenne in [[Cattedrale di Caltanissetta|Cattedrale]], il Capitano riconsegna le chiavi della città al Sindaco.
 
La sera della Pasqua viene messo in scena il terzo e ultimo atto della ''Scinnenza'', nonché l'ultimo atto della Settimana Santa tutta: la [[Via Dolorosa|via dolorosa]] con il cadavere del Cristo, la visita degli [[Apostoli di Gesù|apostoli]] a [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], con le ''tentazioni della Vergine'', e la Risurrezione di Cristo.
 
==Note==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Vincenzo Falzone, ''La Sacra Urna, le Vare del Giovedì Santo''
* Michele Alesso, ''Il Giovedì Santo in Caltanissetta''
 
== Voci correlate ==
* [[Settimana Santa]]
* [[Pasqua]]
* [[Riti della Settimana Santa in Sicilia]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|http://www.settimanasantacaltanissetta.it/|La Settimana Santa di Caltanissetta}}
 
{{Portale|cattolicesimo|festività|Sicilia}}
 
[[Categoria:Festività cattoliche della Sicilia]]
[[Categoria:Devozioni della settimana santa]]
[[Categoria:Caltanissetta]]