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{{Citazione|Matilde, splendente fiaccola che arde in cuore pio.<br>
Aumentò in numero armi, volontà e vassalli,<br>
Il proprio principesco tesoro profuse, causò e condusse battaglie.<br>
Se dovessi citare ad una ad una le opere compiute da questa nobile signora,<br>
i miei versi aumenterebbero a tal punto da divenire innumerevoli come le stelle.|[[Donizone di Canossa|Donizone]], ''[[Vita Mathildis]]'', libro II, prologo II|Corde pio flagrans Mathildis lucida lampas.<br>
Arma voluntatem, famulos, gazam proprianque,<br>
excitat, expendit, instigat, proelia gessit.<br>
Singula si fingam, quae fecit nobilis ista,<br>
carmina sic crescens, sunt ut numero sine stelle.|lingua=la}}
{{Monarca
|nome = Matilde di Canossa
|immagine = Matilde di Canossa.jpg
|legenda = Ritratto della ''Grancontessa'' Matilde di Canossa
|stemma = Coat of arms of the Canossa family.svg
|titolo = [[Sovrani di Mantova|Contessa di Mantova]]
|sottotitolo =
|regno =
|inizio regno = [[1052]]
|fine regno = [[1115]]
|incoronazione =
|investitura =
|predecessore = [[Bonifacio di Canossa]]
|erede =
|successore = ''(Mantova libero comune)''
|titolo1 = [[Elenco dei Signori di Toscana|Margravio di Toscana]]
|sottotitolo1 =[[Ducato di Spoleto|Duchessa di Spoleto]]
|inizio regno1 = [[1076]]
|fine regno1 = [[1115]]
|regno1 =
|incoronazione1 =
|investitura1 =
|predecessore1 = [[Goffredo il Gobbo]]
|successore1 = [[Guido Guerra II]]
|titolo2 = Viceregina d'Italia
|sottotitolo2 =
|inizio regno2 = [[1110]]
|fine regno2 = [[1115]]
|regno2 =
|incoronazione2 = maggio [[1111]] da [[Enrico V di Franconia|Enrico V]]<ref>[https://books.google.it/books?id=4NwuAQAAIAAJ&q=matilde+di+canossa%2Bviceregina+d'italia&dq=matilde+di+canossa%2Bviceregina+d'italia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj1lqT0lo7YAhWJ7xQKHX7PDLg4ChDoAQhNMAg Diritto ecclesiastico, volume 106.]</ref>
|investitura2 =
|predecessore2 = ''carica creata''
|successore2 = ''carica abolita''
|nome completo =
|trattamento =
|onorificenze =
|altrititoli =
|data di nascita = [[1046]]
|luogo di nascita = [[Mantova]]
|data di morte = 24 luglio [[1115]]
|luogo di morte = [[Bondeno di Roncore]]
|sepoltura = [[Roma]]
|luogo di sepoltura = [[Basilica di San Pietro in Vaticano]]
|casa reale =
|dinastia = [[Canossa (famiglia)|Canossa]]
|padre = [[Bonifacio di Canossa]]
|madre = [[Beatrice di Lotaringia]]
|consorte =
|consortedi =
|coniuge 1 = [[Goffredo il Gobbo]]
|coniuge 2 = [[Guelfo V]]
|coniuge 3 =
|coniuge 4 =
|coniuge 5 =
|figli =[[Beatrice]]
[[Guido Guerra II|Guido Guerra]] (adottivo)
|religione = [[Cattolicesimo]]
|motto reale =
|firma = Matilde di Canossa - firma.png
}}
{{Infobox militare
|Nome = Matilde di Canossa
|Immagine = Matilde Canossa.jpg
|Didascalia = Affresco raffigurante Matilde di Canossa
|Soprannome =
|Data_di_nascita = marzo [[1046]]
|Nato_a = [[Mantova]] ?
|Data_di_morte = 24 luglio [[1115]]
|Morto_a = [[Bondeno di Roncore]]
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura = dal [[1645]] [[Basilica di San Pietro in Vaticano]]
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = cattolica
|Nazione_servita = {{simbolo|Emblem of the Papacy SE.svg|16}} [[Stato Pontificio]]
|Forza_armata =
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|Anni_di_servizio = [[1076]]-[[1115]]
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|Comandanti =
|Guerre = [[Lotta per le investiture]]
|Campagne =
|Battaglie = <br/>
* [[Battaglia di Volta Mantovana (1080)]]
* [[Battaglia di Sorbara]] ([[1084]])
* [[Battaglia di Bianello]] ([[1092]])
|Comandante_di =
|Decorazioni =
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Titolo = La ''Grancontessa''
|Nome = Matilde di
|Cognome = Canossa
|PostCognomeVirgola = o '''Mathilde''', o più correttamente '''Matilde di Toscana'''
|ForzaOrdinamento = Matilde di Canossa
|PreData = in [[lingua latina|latino]]: ''Mathildis'', in [[lingua tedesca|tedesco]]: ''Mathilde von Tuszien''
|Sesso = F
|LuogoNascita = Mantova (?)
|LuogoNascitaLink = Mantova
|GiornoMeseNascita = marzo
|AnnoNascita = 1046
|LuogoMorte = Bondeno di Roncore
|GiornoMeseMorte = 24 luglio
|AnnoMorte = 1115
|Attività = badessa
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = fu [[conte]]ssa, [[Duca|duchessa]], [[Marchese|marchesa]] e [[vicario|vicaria]] imperiale e vice regina d'Italia
}}
Matilde fu una potente [[feudalesimo|feudataria]] ed ardente sostenitrice del [[papato]] nella [[lotta per le investiture]]; personaggio di assoluto primo piano in un'epoca in cui le donne erano considerate di rango inferiore, arrivò a dominare tutti i territori italici a nord dello [[Stato Pontificio]].
Nel [[1076]] entrò in possesso di un vasto territorio che comprendeva la [[Lombardia]], l'[[Emilia]], la [[Romagna]] e – come duchessa / marchesa – la [[Toscana]], e che aveva il suo centro a [[Canossa]], nell'[[Appennino reggiano]].
Fra il 6 e l'11<ref>[http://www.storico.org/italia_medievale/matilde_canossa.html Elena Pierotti, "Matilde di Canossa - A partire da Sigifredo e Azzo, un’eredità da riscoprire"]</ref> maggio [[1111]] fu incoronata con il titolo di Vicaria Imperiale-Vice Regina d'Italia dall'imperatore [[Enrico V di Franconia|Enrico V]], presso il [[Castello di Bianello]] ([[Quattro Castella]], [[Reggio Emilia]])<ref>Ogni anno, comunemente l'ultima domenica di Maggio, l'episodio dell'incoronazione è rievocato nel [[Corteo Storico Matildico]]</ref>.
La Grancontessa (''magna comitissa'') Matilde è certamente una delle figure più importanti e interessanti del [[Medioevo italiano]]: vissuta in un periodo di continue battaglie, di intrighi e scomuniche, seppe dimostrare una forza straordinaria, sopportando anche grandi dolori e umiliazioni e mostrando un'innata attitudine al comando. La sua fede nella Chiesa del suo tempo le valse l'ammirazione e il profondo amore di tutti i suoi sudditi.
== L'infanzia ==
[[File:Beatrice of Bar.gif|thumb|sinistra|Miniatura raffigurante Beatrice di Lotaringia. Dalla ''Vita Mathildis'' di Donizone, XII sec.]]
[[File:Modena, archivio capitolare, relatio de innovation ecclesia sncti geminiani, ms. O.II.11, inizio XII sec., matilde di cvanossa va incontro al vescovo.JPG|thumb|upright=1.4|''Matilde di Canossa va incontro al vescovo di Modena'', miniatura dalla ''Relatio de innovatione ecclesia sancti geminiani'', inizio del XII secolo, [[Modena]], Archivio capitolare, ms. O.II.11]]
Matilde nacque forse a Mantova<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/matilde-di-canossa_(Dizionario-Biografico) Treccani.it. Matilde di Canossa.]</ref> <ref name="nascitamatildedicanossa-ch1">Le stesse fonti medievali ricostruiscono le notizie sulla nascita e sull'infanzia della Grancontessa in base alle vicende storiche del suo casato. Sulla data di nascita gli storici sono abbastanza concordi nel fissarla nella seconda metà di marzo, intorno all'equinozio, del [[1046]]. Infatti Donizone di Canossa afferma che Matilde morì a 69 anni (senza indicare il mese o il giorno). Molto acceso è invece il dibattito sul luogo di nascita: le ipotesi più accreditate dagli studiosi del passato sono:
* [[Lucca]], secondo Francesco Maria Fiorentini, erudito del Seicento;
* la rocca di Canossa, secondo il benedettino Camillo Affarosi e il Ferretti;
* [[Ferrara]] secondo il Bacchini;
* [[Mantova]] secondo il Donesmondi, l'Agnelli Maffei e il Volta;
* [[San Miniato]], nel [[palazzo dei Vicari (San Miniato)|Palazzo dei Vicari]], secondo Lorenzo Bonincontri, erudito del Quattrocento.
Gli storici contemporanei, tra cui Franco Cardini, ritengono che la città natale di Matilde sia Mantova.</ref> nel 1046<ref name="nascitamatildedicanossa-ch1"/>, terzogenita della potentissima famiglia feudale italiana dei [[Canossa (famiglia)|Canossa]], marchesi di Tuscia (già [[Ducato di Tuscia]]), di origine [[Longobardi|longobarda]]. Il padre, [[Bonifacio di Canossa]] detto "il Tiranno", era l'unico erede della dinastia canossiana, discendente diretto di [[dinastia dei Canossa#Adalberto Atto|Adalberto Atto]] (o Attone), fondatore della casata degli Attoni. La madre, [[Beatrice di Lotaringia]], apparteneva ad una delle più nobili famiglie imperiali, strettamente imparentata con i [[ducato di Svevia|duchi di Svevia]], i [[ducato di Borgogna|duchi di Borgogna]], gli [[Sacro Romano Imperatore|Imperatori]] [[Enrico III il Nero|Enrico III]] ed [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]], dei quali Matilde era rispettivamente nipote e cugina prima, nonché con il [[papa Stefano IX]].
Essendo figlia del signore della Tuscia, a Matilde spettava il titolo di marchesa e duchessa. La parola germanica ''Markgraf'' qualificava difatti i "conti di confine". Tuttavia la Tuscia era stata nell'Alto Medioevo una circoscrizione del Regno longobardo, come tale definita "ducato". Ecco perché a Matilde si attribuiscono sia il titolo di "marchesa" che quello di "duchessa"<ref>Franco Cardini, «Matilde, la contessa di Dio», ''Liberal'', 25 luglio 2008, pagg. 20-21.</ref>.
Poco si sa dell'infanzia di Matilde, sia perché le cronache del tempo preferirono occuparsi della fanciullezza dei due fratelli maggiori, [[Federico di Canossa|Federico]] (legittimo erede di Bonifacio) e [[Beatrice di Lotaringia|Beatrice]], sia perché le fonti in nostro possesso si concentrano soprattutto sulle imprese compiute da adulta. Tuttavia, si può affermare con certezza che il nome, come per i fratelli, le fu imposto dalla madre Beatrice<ref>Da:
* Ferri, Edgarda:''La Grancontessa. Vita, avventure e misteri di Matilde di Canossa'' (vedasi bibliografia);
* Golinelli, Polo: ''Matilde e i Canossa'' (vedasi bibliografia).</ref> che in questo modo intendeva affermare la propria superiorità nobiliare rispetto al marito, infatti il [[Elenco dei reggenti di Lorena#Casa di Ardennes-Bar|casato di Ardennes-Bar]], a cui ella apparteneva, era senza dubbio di stirpe regia.
Matilde crebbe tra i freddi laghi ed i nevosi boschi padani e, a differenza di molte nobildonne del suo tempo, trascorse molto tempo dedicandosi alla cultura letteraria. A tal proposito, Donizone afferma:
{{citazione|Fin da piccola conosceva la lingua dei Teutoni e sapeva anche parlare la garrula lingua dei Franchi.|Vita Mathildis, libro II, cap. IV}}
Trascorse i primi anni della propria esistenza in agiatezza e serenità nel [[castello di Canossa]], teatro di grandi banchetti e feste sontuose organizzate dal padre. Tuttavia a soli 6 anni, Matilde assistette al primo evento che cambiò radicalmente il corso della sua vita: il 6 maggio [[1052]], il padre [[Bonifacio di Canossa|Bonifacio]] fu ucciso a tradimento durante una battuta di caccia da uno dei suoi vassalli, che lo trapassò alla gola con una freccia avvelenata. L'agonia del duca durò alcune ore; nella tarda serata dello stesso giorno spirò.
[[File:Boniface III of Tuscany.gif|thumb|left|Miniatura raffigurante Bonifacio III di Canossa. Dalla ''Vita Mathildis'' di Donizone, XII secolo.]]
<blockquote>La madre rimasta vedova con tre figli piccoli aveva difficoltà a reggere il ruolo di Bonifacio. Nel [[1053]] Matilde ed i suoi fratelli ottennero un privilegio di protezione personale dall'[[Imperatore Enrico III]], ma in quello stesso anno i due fratelli maggiori di Matilde morirono a causa di un ''maleficio'' (probabilmente un ''avvelenamento'' involontario) [senza fonte].</blockquote>Alla morte di [[papa Leone IX]], parente di entrambi i genitori di Matilde, venne eletto con l'appoggio imperiale [[papa Vittore II]] ([[1054]]). Papa Vittore II era ospitato ad [[Arezzo]] dai Canossiani, quando morì nel [[1057]], lasciando come successore [[papa Stefano IX]].
Visto il crescente potere della Casa di Canossa e la scomparsa del loro alleato Leone IX, Enrico III prese in ostaggio Matilde, che aveva solo 10 anni, e sua madre e le portò in Germania; ma dopo un anno anche Enrico III morì e così Matilde ritornò in Italia. La madre Beatrice cercò una nuova protezione risposandosi con [[Goffredo il Barbuto]], fratello di papa Stefano IX.
Goffredo, figlio di Gozzellone, Duca di [[Lotaringia]], era un aristocratico dedito alle armi ed alle arti guerresche di indole belligerante. Fu lui a succedere a Bonifacio come signore della Tuscia. La famiglia dei Canossa, padrona dell'Italia centrale e della Lotaringia, imparentata con Papi e influente sugli imperatori, era in quel momento la famiglia più potente d'Europa.
Anche il nuovo papa [[Antipapa Benedetto X|Benedetto X]] ebbe vita breve; morì infatti, sempre alla corte dei Canossa, nel [[1061]]. Dopo di lui vennero eletti due papi: l'imperatore scelse il Vescovo di Parma Cadalo, che prese il nome di [[Papa Onorio II|Onorio II]], mentre la Chiesa elesse il Vescovo di [[Lucca]], nonché ecclesiastico dei Canossa, Anselmo da Baggio, che prese il nome di [[Papa Alessandro II|Alessandro II]]. Dopo varie vicissitudini si concordò di tenere un nuovo concilio nel cuore dei domini canossiani, a Mantova. Papa Onorio II preferì non partecipare per timore di perdere la vita e comunque Alessandro II dimostrò la legalità della propria elezione; i Canossa, giudici dai quali dipendeva il ''Paparum Ducatus'', decisero quindi di assegnare il papato al loro candidato Alessandro II. Matilde si ritrovò di nuovo alleata con un papa amico con il quale stabilì inizialmente un rapporto di aiuto reciproco che però si degradò successivamente per questioni personali. I due finirono per essere nemici.
== Il matrimonio con Goffredo il Gobbo ==
Goffredo il Barbuto, sposando Beatrice, era diventato signore della Tuscia. Una clausola del contratto di matrimonio stabilì che il figlio di Goffredo, [[Goffredo il Gobbo]], avrebbe sposato la figlia di Beatrice, Matilde, per consolidare il suo potere e quello dei Canossa, e per non dover in seguito dividere i possedimenti delle rispettive casate, ma soprattutto per rinforzare i legami tra i Canossa e la Bassa Lorena che da sempre era la spina nel fianco dell'Impero e teatro di guerre di successione, data la posizione strategica. I due promessi sposi erano cugini per il ramo materno, da parte di Beatrice.
Le nozze furono anticipate al [[1069]], allorché Goffredo il Barbuto si trovò in punto di morte. Matilde alla fine dell'anno accorse al capezzale del patrigno (prima a [[Bouillon (Belgio)|Bouillon]] e poi a [[Verdun (Mosa)|Verdun]]). Poco prima della sua morte Matilde e Goffredo il Gobbo si unirono in matrimonio. Il marito era un giovane onesto e coraggioso ma afflitto da alcuni difetti fisici (tra gli altri [[Struma (endocrinologia)|gozzo]] e [[cifosi|gobba]]), comunque Matilde, conscia dei doveri nobiliari per i quali era stata educata e con la persuasione della madre, seppur riluttante restò in Lotaringia coabitando col marito e ne rimase incinta. Tra la fine del 1070 e l'inizio del 1071 partorì una bambina che chiamò Beatrice, per poter rinnovare il nome della madre (nome molto frequente in Lotaringia). Il parto però non fu facile e dopo pochi giorni la piccola Beatrice morì, il 29 gennaio 1071. Il 29 agosto la Beatrice madre eresse il monastero di [[Frassinoro]], nell'Appennino Modenese, com'era usanza tra i nobili, per "''la grazia dell'anima della defunta Beatrice mia nipote''".
La permanenza di Matilde in quella che era la [[Ducato di Lorena|Bassa Lotaringia]] fu breve quanto difficile e rischiosa. Matilde rischiò la vita non solo per i postumi di un parto difficile, che nel Medioevo spesso si risolveva con la morte della madre, ma anche per l'ira del casato di Lotaringia che accusò la Grancontessa di portare il [[malocchio]], in quanto non aveva dato un erede maschio al suo "Signore", compito principale, se non unico, per le mogli dell'epoca. Nel gennaio del [[1072]] fuggì appena le circostanze le offrirono la possibilità, e rientrò a Canossa, presso la madre.
Tra il 1073 ed il 1074 il marito Goffredo scese nella penisola italiana per riconquistare Matilde offrendole possedimenti ed armate, ma la risposta della Grancontessa fu estremamente ferma e rigida. Sul suo atteggiamento si è costruito il mito di una donna priva di debolezze.
Goffredo il Gobbo nel [[1076]] cadde vittima di un'imboscata nelle sue terre nei pressi di [[Anversa]]. Lamberto di Hersfeld riporta che durante la notte, spinto da bisogni corporali, si recò al gabinetto e un sicario che stava in agguato gli conficcò una spada tra le natiche lasciandogli l'arma piantata nella ferita. Sembrava dovesse sopravvivere, ma una settimana dopo, il 27 febbraio [[1076]], morì, lasciando Matilde vedova. Molti commentatori dell'epoca l'accusarono di essersi macchiata personalmente del crimine<ref>Tra essi, Landolfo padre, storico di Milano.</ref>; comunque come colpevole viene indicato più verosimilmente il conte fiammingo [[Roberto I delle Fiandre]]. In ogni caso Matilde non versò al clero neppure un obolo per l'anima del marito ucciso, né fece recitare una messa o gli dedicò un convento, com'era d'uso fare tra i nobili.
== Quarant'anni di regno ==
Il 18 aprile [[1076]] morì Beatrice, e Matilde, che aveva già regnato affiancata alla madre, divenne a 30 anni l'unica sovrana incontrastata di tutte le terre che vanno da Corneto (ora [[Tarquinia]]) al [[lago di Garda]]. Aveva inoltre titoli in Lorena.
A parte la leggenda locale (della trota e dell'anello), un documento del 1124 attribuisce a Matilde la fondazione dell'[[Abbazia di Orval]] in [[Vallonia]].<ref>{{fr}} Cfr. P. Golinelli, "Mathilde de Toscane/Canossa et les monastères fondés entre les Ardennes et l'Italie du Nord du temps de son premier mariage", in ''Les origines de l'abbaye cistercienne d'Orval. Actes du colloque organisé à Orval le 23 julliet 2011, sous la direction de JEAN-MARIE YANTE'', Louvain la-Neuve, 2015 (Bibliothèque de la Revue d'Histoire Ecclésiastique, Fascicule 99), pp. 17-26.</ref>
=== L'umiliazione di Enrico IV ===
{{vedi anche|Umiliazione di Canossa}}
[[File:Hugo-v-cluny heinrich-iv mathilde-v-tuszien cod-vat-lat-4922 1115ad.jpg|thumb|''Rex rogat abbatem / Mathildim supplicat atque''.<br />Miniatura del codice originale della Vita Mathildis di Donizone di Canossa (sec. XII). Biblioteca Vaticana, Roma. ''Cod. Vat. lat. 4922'' ([[1115]]).]]
Nel [[1073]] era salito al soglio pontificio Ildebrando di Soana, col nome di [[Gregorio VII]]. Nello stesso anno il nuovo imperatore [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]], dopo aver riorganizzato il territorio tedesco, si era rivolto verso i suoi possedimenti in Italia. Cominciò tra i due personaggi un duro duello, che vide contrapposta l'autorità della Chiesa a quella dell'Impero ([[lotta per le investiture]]). Nel [[1076]] il papa decise di [[scomunica]]re l'imperatore che da questa iniziativa papale subì un doppio danno, vedendosi estraniato dai riti religiosi e trovandosi con sudditi non più sottomessi.
Matilde si ritenne libera di agire secondo la sua completa volontà e si schierò con decisione al fianco di papa Gregorio VII, nonostante l'imperatore fosse suo secondo cugino. La scomunica indusse Enrico IV a venire a patti col papa. L'imperatore scese in Italia per parlare personalmente col pontefice. Gregorio VII lo ricevette nel gennaio 1077 mentre era ospite di Matilde nel [[castello di Canossa]]. In quell'occasione l'imperatore, per ottenere la revoca della scomunica da parte del papa, fu costretto ad attendere davanti al portale d'ingresso del castello per tre giorni e tre notti inginocchiato col capo cosparso di cenere<ref>Da qui l'espressione: [[Andare a Canossa|ANDARE, VENIRE A CANOSSA]] – Chiedere umilmente perdono, sottomettersi, in particolare dopo una condotta spregiudicata e spavalda. Al castello di Canossa nel 1077 Enrico IV, scalzo e con l'abito dei penitenti, andò a chiedere perdono al papa Gregorio VII che l'umiliò con un'attesa di tre giorni. [“Locuzioni” dal Vocabolario ZINGARELLI]</ref>.
Il faccia a faccia si risolse con un compromesso (28 gennaio [[1077]]): Gregorio revocò la scomunica a Enrico, ma non la dichiarazione di decadenza dal trono.
Nel [[1079]] Matilde donò al papa tutti i suoi domini, in aperta sfida con l'imperatore, visti i diritti che il sovrano vantava su di essi, sia come signore feudale, sia come parente prossimo. Ma in due anni le sorti del confronto tra papato ed impero si ribaltarono: nel [[1080]] Enrico IV convocò un Concilio a [[Bressanone]] in cui fece nominare un [[antipapa]]: [[Antipapa Clemente III|Clemente III]] (Guiberto arcivescovo di Ravenna). L'anno seguente decise di scendere una seconda volta in Italia per ribadire la sua signoria sui suoi territori. Decretò Matilde deposta e bandita dall'impero. Il 15 ottobre [[1080]] nei pressi di [[Volta Mantovana]] le milizie dei vescovi-conti (e dell'antipapa [[Antipapa Clemente III|Guiberto da Ravenna]]), fedeli all'imperatore [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]], sconfissero le truppe a difesa di [[papa Gregorio VII]] e comandate dalla contessa Matilde, rea di avere donato nel [[1079]] tutti i suoi beni alla Chiesa e interessata a cacciare da [[Ravenna]] l'[[antipapa]] Clemente III. Fu la prima, grave sconfitta militare di Matilde ([[Battaglia di Volta Mantovana (1080)|battaglia di Volta Mantovana]]).<ref>Paolo Golinelli, ''Sant'Anselmo, Mantova e la lotta per le investiture'', 1987.</ref>
Ma la Grancontessa non si diede per vinta e, mentre [[Gregorio VII]] era costretto all'esilio, Matilde resistette e il 2 luglio [[1084]] riuscì a sbaragliare inaspettatamente l'esercito imperiale nella famosa [[battaglia di Sorbara]], presso [[Modena]], riuscendo nella formazione di una coalizione favorevole al [[papato]] a cui aderirono i bolognesi contrapposti alla ''lega'' imperiale.
=== Il matrimonio con Guelfo V ===
[[File:Mantua3 BMK.jpg|thumb|[[Mantova]], [[Rotonda di San Lorenzo]], voluta da Matilde di Canossa]]
[[File:Mantova-Lapide Rotonda San Lorenzo.jpg|thumb|Iscrizione riferita a Matilde di Canossa sulla [[Rotonda di San Lorenzo]] a [[Mantova]]]]
Nel [[1088]] Matilde si trovò a fronteggiare una nuova discesa dell'Imperatore Enrico IV e si preparò al peggio con un matrimonio politico, dato che l'attuale pontefice disgiungeva il potere vaticano da quello canossiano, com'era stato sino a questo momento, per ultimo fino a Gregorio IV. Matilde scelse il Duca sedicenne [[Guelfo V]] (in tedesco ''Welf''), erede della corona ducale di [[Baviera]]. Le nozze facevano parte di una rete di alleanze approvate dal nuovo papa, [[Papa Urbano II|Urbano II]], allo scopo di contrastare efficacemente Enrico IV.
La quarantatreenne Matilde inviò una lettera al suo futuro sposo:
{{citazione|Non per leggerezza femminile o per temerarietà, ma per il bene di tutto il mio regno, ti invio questa lettera accogliendo la quale tu accogli me e tutto il governo della Longobardia. Ti darò tante città tanti castelli tanti nobili palazzi, oro ed argento a dismisura e soprattutto tu avrai un nome famoso, se ti renderai a me caro; e non segnarmi per l'audacia perché per prima ti assalgo col discorso. È lecito sia al sesso maschile che a quello femminile aspirare ad una legittima unione e non fa differenza se sia l'uomo o la donna a toccare la prima linea dell'amore, solo che raggiunga un matrimonio indissolubile. Addio. (Cosma di Praga, Storia dei Boemi)}}
La Gran Contessa inviò migliaia di armati al confine della Longobardia a prendere il Duca, lo accolse con onori, organizzò una festa nuziale di 120 giorni con un apparato di fronte al quale sarebbe impallidito qualunque sovrano medioevale. Cosma di Praga, autore del ''Chronicon Boemorum'', riporta che dopo il matrimonio, per due notti, il duca aveva rifiutato il letto nuziale ed il terzo giorno Matilde si presentò nuda su una tavola preparata ''ad hoc'' su alcuni cavalletti dicendogli ''tutto è davanti a te e non v'è luogo dove si possa celare maleficio''. Ma il Duca rimase interdetto; Matilde, indignata, lo assalì a suon di ceffoni e sputandogli addosso lo cacciò con queste parole: ''Vattene di qua, mostro, non inquinare il regno nostro, più vile sei di un verme, più vile di un'alga marcia, se domani ti mostrerai, d'una mala morte morirai...''. (trad. di P. Golinelli). Ovviamente non ebbero figli ed ottennero l'annullamento nel 1095, dopo 6 anni di matrimonio, si erano sposati nel 1089, quando lei aveva 43 anni e lui 17.
Successivamente Matilde sobillò i due figli dell'imperatore, [[Corrado di Lorena]] ed [[Enrico V di Franconia|Enrico]] e ne appoggiò le rivolte contro il padre; si appoggiò inoltre alla potente casata comitale dei Guidi in Toscana, per ostacolare un'altra dinastia, gli Alberti, fedeli all'impero.
=== La vittoria contro l'imperatore ===
[[File:Matilde di Canossa - signature.jpg|upright=1.4|thumb|left|Sottoscrizione autografa di Matilde ("Matilda, Dei gratia si quid est. Subscripsit"); si noti la scrittura tremolante per l'anzianità. ''Notitia Confirmationis (Prato, Giugno 1107), Archivio Storico Diocesano di Lucca, Diplomatico Arcivescovile, perg. ++ I29'']]
Dopo numerose vittorie, tra le quali quella sui [[Sassoni]], l'imperatore Enrico si prepara nel [[1090]] alla sua terza discesa in terra italica, per infliggere una sconfitta definitiva alla Chiesa. L'itinerario fu quello solito, il [[Brennero]] e Verona, confine coi possedimenti di Matilde che iniziavano a partire dalle porte della città. La battaglia si accentrò presso Mantova. Matilde si assicurò la fedeltà degli abitanti esentandoli da alcune tasse come il [[teloneo]] ed il [[ripatico]] e con la promessa di essere integrati nello status di ''Cittadini Longobardi'' col diritto di caccia, pesca e taglialegna su entrambe le rive del fiume [[Tartaro-Canalbianco|Tartaro]].
La città resistette fino al ''tradimento del giovedì santo'', nel quale i cittadini cambiarono fronte in cambio di alcuni ulteriori diritti concessi loro dall'assediante Enrico IV. Matilde si arroccò nel [[1092]] sull'appennino reggiano attorno ai suoi castelli più inespugnabili, in particolar modo a [[Carpineti]], dove ascoltò i consigli dell'eremita Giovanni che l'incitava a continuare la guerra contro l'imperatore. Sin da [[Dinastia dei Canossa#Adalberto Atto|Adalberto Atto]] il potere dei Canossa si era basato su una rete di castelli, rocche e borghi fortificati situati nella [[Val d'Enza]], che costituivano un complesso sistema poligonale di difesa che aveva sempre resistito ad ogni attacco portato sull'Appennino. Dopo alterne e sanguinose battaglie, il potente esercito imperiale venne preso in una morsa.
Nonostante l'esercito imperiale fosse temibilissimo, fu distrutto dalla vassalleria matildica dei piccoli feudatari ed assegnatari dei borghi fortificati, che mantennero intatta la fedeltà ai Canossa anche di fronte all'Impero. La conoscenza perfetta dei luoghi, la velocità delle informazioni e degli spostamenti, la presa delle posizioni strategiche in tutti i luoghi elevati della ''val d'Enza'', avevano avuto la meglio sul potente imperatore. Pare che la stessa contessa avesse partecipato, con un manipolo di guerrieri scelti e fedeli, alla battaglia, galvanizzando gli alleati all'idea di combattere una guerra giusta. L'esercito imperiale fu preso ''a tenaglia'' nella vallata, ma la sconfitta totale fu più di una guerra persa: Enrico IV si rese conto dell'impossibilità di penetrare quei luoghi asperrimi, ben diversi dalla Pianura Padana o della Sassonia: non si trovava più di fronte ai confini tracciati dai fiumi dell'Europa centrale, ma a scoscesi sentieri, [[Calanco|calanchi]], luoghi impervi protetti da rocche turrite, da [[casatorre|casetorri]] che svettavano verso il cielo, dalle quali gli abitanti scaricavano dardi di ogni genere su chiunque si avvicinasse: lance, frecce, forse anche olio bollente<ref>All'epoca più propriamente si sarebbe trattato di grassi animali, resine e pece.</ref>, giavellotti, massi, [[Picca|picche]] infocate. Con queste armi chi si trovava più in alto aveva spesso la meglio.
Dopo la vittoria di Matilde molte città come [[Milano]], [[Cremona]], [[Lodi]] e [[Piacenza]] si schierarono con la Contessa canossiana per sottrarsi al controllo imperiale. Nel [[1093]] il figlio secondogenito dell'Imperatore, [[Corrado di Lorena]], sostenuto dal papa, da Matilde e da una lega di città lombarde, veniva incoronato [[Regnum Italiae|Re d'Italia]]. Matilde liberò e diede rifugio persino alla moglie dell'imperatore, Prassede, figlia del [[Rus' di Kiev|Re di Russia]] ed ex vedova del [[Marca del Brandeburgo|Marchese di Brandeburgo]], che aveva denunciato al [[Concilio di Piacenza]] del [[1095]] ''le inaudite porcherie sessuali'' che aveva preteso Enrico da lei e per le quali veniva relegata in una specie di prigionia-alcova a Verona. Si accese dunque una lotta all'interno stesso della famiglia imperiale, che indebolì sempre più Enrico IV.
[[File:Castello di Bianello - Quattro Castella, Reggio Emilia, Italia - 5 Giugno, 2016.jpg|thumb|[[Castello di Bianello]], luogo di incoronazione a Viceregina d'Italia]]
=== "Viceregina d'Italia" ===
Enrico IV morì ormai sconfitto nel [[1106]]; alla deposizione e morte di Corrado di Lorena ([[1101]]), il figlio terzogenito del defunto imperatore e nuovo imperatore, [[Enrico V di Franconia]], riprese a sua volta la lotta contro la Chiesa e l'Italia. Stavolta l'atteggiamento della Granduchessa nei confronti della casa imperiale dovette modificarsi e Matilde si conformò ai voleri dell'imperatore. Nel [[1111]], sulla via del ritorno in Germania, Enrico V la incontrò al [[Castello di Bianello]], vicino a [[Reggio Emilia]]. Matilde gli confermò i feudi da lei messi in dubbio quando era vivo suo padre, chiudendo così una vertenza che era durata oltre vent'anni. "In vice regis" recita Donizone, e da qualcuno è stato interpretato come se Enrico V avesse conferito alla Granduchessa un nuovo titolo: "Viceregina d'Italia"<ref name="BadiniGamberini2007">{{Cita libro|autore1=Gino Badini|autore2=Andrea Gamberini|titolo=Medioevo reggiano: studi in ricordo di Odoardo Rombaldi|url=https://books.google.com/books?id=JQYRxHw9lAoC&pg=PA171|anno=2007|editore=FrancoAngeli|isbn=978-88-464-8676-9|pp=171–}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Emilia Romagna e Marche|url=https://books.google.com/books?id=aJUzWrUZENsC&pg=PA36|anno=2002|editore=Touring Editore|isbn=978-88-365-2706-9|pp=36–}}</ref> e "Vicaria Imperiale".
=== La morte ===
[[File:Mathi.jpg|upright=1.4|thumb|Sepolcro ''Onore e Gloria d'Italia'' di Matilde di Canossa in San Pietro in Vaticano, opera di Gian Lorenzo Bernini]]
Matilde morì di [[gotta]] nel [[1115]] a [[Bondeno di Roncore]] (oggi Bondanazzo di [[Reggiolo]], una corte circondata fino al [[XIX secolo]] da fossati e incastellata). Era il 24 luglio, vigilia di San Giacomo, il santo cui Matilde negli ultimi mesi aveva fatto erigere una chiesa proprio davanti alla sua camera da letto, per poter assistere alle funzioni in quanto era inferma e ammalata. Venne sepolta in [[Abbazia di San Benedetto in Polirone|San Benedetto in Polirone]] ([[San Benedetto Po]]).<br />
Nel [[1633|1632]], per volere di [[papa Urbano VIII]], la sua salma venne traslata a Roma in [[Castel Sant'Angelo]]. Nel [[1645]] le sue spoglie trovarono definitiva collocazione nella [[Basilica di San Pietro in Vaticano|Basilica di San Pietro]] a [[Roma]], unica donna insieme alla regina [[Cristina di Svezia]] e alla principessa polacca [[Maria Clementina Sobieska]], consorte di [[Giacomo Francesco Edoardo Stuart]]. La sua tomba, scolpita dal [[Gian Lorenzo Bernini|Bernini]], è detta ''Onore e Gloria d'Italia''.
== Nella cultura di massa ==
Dopo la sua morte, attorno a Matilde venne a crearsi un alone di leggenda. Gli [[agiografi]] ecclesiastici ne mitizzarono il personaggio facendone una contessa semi-monaca dedita alla contemplazione e alla fede. Qualcuno invece sostiene che si sia trattato di un personaggio di forti passioni sia spirituali sia carnali ({{chiarire|fu indicata|Opinioni fondate o illazioni?}} come amante dei pontefici [[Papa Gregorio VII|Gregorio VII]] ed [[Papa Urbano II|Urbano II]]). Si narra che, dopo la morte di [[Papa Alessandro II]], Matilde, che soffriva di un [[eczema]], per curarsi si coricasse senza vesti sul tavolo dove era stato lavato il defunto pontefice. In realtà nel Medioevo il culto delle [[reliquia|reliquie]] (e la certezza riguardante i loro poteri miracolosi) era molto sentito. Si dice che Matilde conservasse tra le proprie reliquie anche un anello vescovile, che utilizzava per calmare i frequenti attacchi di [[epilessia]].
Lo storico [[Umanesimo|umanista]] «[[Scipione Ammirato]] nel primo libro delle sue ''Istorie fiorentine'' dedicate al granduca [[Ferdinando I de' Medici]] e pubblicate da Filippo Giunti nel [[1600]], si era soffermato su Matilde per quelle vicende legate alla storia della città, assumendo come cesura di partenza l’uccisione del padre Bonifacio avvenuta nel 1052. (...) Giunto all'anno della morte di Matilde, gravata dagli anni oltre che dal peso del principato ''gravissimo a chi sull'altrui spalle non l'abbandona'', Ammirato ripropone l'elogio di una donna sola, ''valorosa et buona''»<ref>Maria Pia Paoli, ''La donna e il melograno: biografie di Matilde di Canossa (secoli XVI-XVII)'', MEFRIM: Mélanges de l'École française de Rome : Italie et mediterranée : 113, 1, 2001, p. 208.</ref>.
== Discendenza ==
Dal matrimonio con Goffredo il Gobbo, nel [[1070]] nacque Beatrice, che morì dopo alcuni giorni.<ref>[https://books.google.it/books?id=SCGhYsQQ8FcC&pg=PA107&dq=beatrice+di+canossa%2Bmatilde+di+canossa&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiEn6vmitLYAhXBXhQKHTwbA4c4FBDoAQgmMAA#v=onepage&q=beatrice%20di%20canossa%2Bmatilde%20di%20canossa&f=false Castelli, Pievi, Abbazie: Storia, arte e leggende nei dintorni dell'Antico ...]</ref> Matilde non aveva lasciato eredi diretti; di conseguenza il suo immenso patrimonio andò disperso. Alcuni castelli rimasero in possesso di signori locali e ''Communi Militum'', cioè cavalieri e mercenari; altri dei discendenti di Prangarda, sorella di [[Tedaldo di Canossa|Tedaldo]], il nonno di Matilde (come forse le famiglie che diedero vita alle dinastie parmensi dei Baratti e degli Attoni - o Iattoni - di [[Antesica]] e di [[Beduzzo]], effettive castellanze matildiche). Per quanto riguarda i feudi appartenuti alla contessa, alcuni possedimenti vennero addirittura dimenticati in un vuoto di potere, altri semplicemente incamerati nei possedimenti papali.<br />
Per il titolo di [[Sovrani di Toscana|duca di Toscana]] Matilde scelse il figlio adottivo [[Guido Guerra II]].
{{Canossa}}
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
|1 = Matilde di Canossa
|2 = [[Bonifacio di Canossa]]
|3 = [[Beatrice di Lotaringia]]
|4 = [[Tedaldo di Canossa]]
|5 = Willa di [[Uberto di Toscana|Uberto]]
|6 = [[Federico II di Lotaringia]]
|7 = [[Matilde di Svevia]]
|8 = [[Adalberto Atto di Canossa]]
|9 = [[Ildegarda dei Supponidi]]
|10 = [[Uberto di Toscana]]
|11 = [[Willa di Tuscia|Willa di Spoleto]]
|12 = [[Teodorico I di Lotaringia]]
|13 = [[Richilde di Bliesgau]]
|14 = [[Ermanno II di Svevia]]
|15 = [[Gerberga di Borgogna]]
}}
== Genealogia essenziale ==
* [[Ottone I di Sassonia (duca)|Ottone I di Sassonia]] (851-912), [[Sovrani di Sassonia|duca di Sassonia]]
** [[Enrico I di Sassonia]] (876-936), [[Sovrani di Germania|re di Germania]] ∞ [[Matilde di Ringelheim]] (895-968)
*** [[Edvige di Sassonia]] (922-965), sorella di [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] ∞ [[Ugo il Grande]] (898-1056), [[Neustria|Marchese di Neustria demarcus]]
**** [[Ugo Capeto di Francia|Ugo Capeto]] (940-996), [[Sovrani di Francia|re di Francia]]
**** [[Beatrice di Parigi|Beatrice di Francia]] (939-1006), [[Duchi di Lorena|duchessa di Lorena]] ∞ [[Federico I di Lotaringia|Federico I di Lorena]] (910-976), [[Duchi di Lorena|duca di Lorena]]
***** [[Teodorico I di Lotaringia|Teodorico I di Lorena]] (965-1027), [[Duchi di Lorena|duca di Lorena]] ∞ Richilde di Metz
****** [[Federico II di Lotaringia|Federico II di Lorena]] (995-1026), [[Duchi di Lorena|duca di Lorena]] ∞ [[Matilde di Svevia]] (980-1031), [[Ducato di Svevia|duchessa di Svevia]]
******* [[Beatrice di Lotaringia|Beatrice di Bar]] (1019-1076), [[Duchi di Lorena|duchessa di Lorena]] ∞ [[Bonifacio di Canossa]] (985-1052), [[Sovrani di Toscana|margravio di Toscana]]
******** Matilde di Canossa (1046-1115)
== Luoghi matildici ==
=== Fondazione di chiese e altri edifici religiosi===
Fonti documentarie e tradizione popolare attribuiscono a Matilde la fondazione di diversi luoghi sacri, tra cui:
; In Italia settentrionale
* [[Rotonda di San Lorenzo]], a [[Mantova]]<ref>[http://www.comune.mantova.gov.it/index.php/cultura/altri-monumenti/rotonda-di-san-lorenzo Rotonda di San Lorenzo.]</ref>;
* [[Chiesa di San Giovanni Decollato (Pieve Terzagni)|San Giovanni Decollato]], dell'[[XI secolo]], a [[Pieve Terzagni]], frazione di [[Pescarolo ed Uniti]] ([[Provincia di Cremona|CR]])<ref>[http://www.rup.cr.it/comune/view_monumenti.do?idComune=39 Comune di Pescarolo ed Uniti. Pieve di San Giovanni Decollato.]</ref>;
* [[Chiesa di San Zeno (Cerea)|San Zeno]], a [[Cerea]] ([[Provincia di Verona|VR]]);
* Badia Romanica, a [[Marola (Carpineti)|Marola]] (RE);
* Sant'Andrea Apostolo di [[Vitriola]], a [[Montefiorino]] ([[Provincia di Modena|MO]])<ref>[http://www.provincia.modena.it/page.asp?IDCategoria=305&IDSezione=7180&ID=69399 Provincia di Modena. Chiesa Sant'Andrea Apostolo di Vitriola.]</ref>;
* [[Abbazia di Frassinoro]] (MO).<ref>[http://www.portaleturismo.provincia.modena.it/page.asp?IDCategoria=305&IDSezione=7171&ID=69271 Chiesa di Santa Maria e San Claudio, già dell’Abbazia di Frassinoro.]</ref>;
* Santa Maria Assunta, a [[Monteveglio]] ([[Provincia di Bologna|BO]]);
* [[Pieve di San Martino (Barisano)|San Martino]] in [[Barisano (Forlì)|Barisano]] ([[Forlì|FC]]).
Sembra che anche la fondazione della chiesa di San Salvaro a [[Legnago]] ([[provincia di Verona|VR]]) sia dovuta a Matilde.
; In Toscana e Tuscia
Valdarno aretino:
* [[Pieve di San Pietro (Gropina)]], nel comune di [[Loro Ciuffenna]], in [[Provincia di Arezzo]].
* [[Pieve di Santa Maria a Scò]], a [[Pian di Scò]], nel comune di [[Castelfranco Piandiscò]], in [[Provincia di Arezzo]].
Valdarno fiorentino-pratese:
* [[Pieve dei Santi Pietro e Paolo a Cascia]], nel comune di [[Reggello]], in [[Provincia di Firenze]].
* [[Pieve di San Pietro a Pitiana]], nel comune di [[Reggello]], in [[Provincia di Firenze]].
* [[Pieve di Sant'Agata in Arfoli]], nel comune di [[Reggello]], in [[Provincia di Firenze]].
* [[Pieve di San Romolo a Gaville]], nel comune di [[Figline e Incisa Valdarno]], in [[provincia di Firenze]].
* [[Pieve di Santa Maria e di San Leonardo]] a [[Artimino]], nel comune di [[Carmignano]], in [[provincia di Prato]].
Casentino:
* [[Pieve di San Pietro a Romena]], nel comune di [[Pratovecchio Stia]], in [[Provincia di Arezzo]].
* [[Pieve di Santa Maria Assunta (Stia)|Pieve di Santa Maria Assunta a Stia]] nel comune di [[Pratovecchio Stia]], in [[Provincia di Arezzo]].
* [[Pieve di Santa Maria Assunta (Montemignaio)]], nel comune di [[Montemignaio]], in [[Provincia di Arezzo]].
* [[Castel San Niccolò|Pieve di San Martino a Vado]], a [[Strada in Casentino]], nel comune di [[Castel San Niccolò]], in [[Provincia di Arezzo]].
Appennino pistoiese:
* [[Pieve di San Giovanni Evangelista a Montecuccoli in Valdibure]], nel comune di [[Pistoia]].
Val di Lima in Lucchesia:
* "Pieve vecchia" (tra Sala e la Lima) della [[Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta (Bagni di Lucca)|Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta]] a Casabasciana, a [[Bagni di Lucca]], in [[Provincia di Lucca]].
Colline pisane:
* [[San Marco in Sovigliana]], pieve posta tra [[Cevoli]] di [[Casciana Terme Lari|Lari]], [[Terricciola]] e [[Capannoli]], in [[Provincia di Pisa]].
=== Edifici religiosi ritenuti beneficiari di interventi di Matilde ===
; In Toscana e Tuscia:
Garfagnana:
* [[Pieve di San Giovanni Battista (Pieve Fosciana)]] in [[Provincia di Lucca]].
=== Fondazione di edifici a carattere prevalentemente non religioso ===
; In Toscana e Tuscia:
Val di Serchio:
* [[Ponte della Maddalena]] sul [[Serchio]] nei pressi di [[Borgo a Mozzano]], in [[provincia di Lucca]].
Colline Pisane:
* ''Bagni ad Acqua'' (detti poi Bagni di Casciana), in [[Casciana Terme]], nel comune di [[Casciana Terme Lari]].
* [[Castello di Montanino]], tra [[Santa Luce]], [[Chianni]] e [[Casciana Terme Lari|Lari]] e [[Casciana Terme]].
* [[Castello di Parlascio]], tra [[Santa Luce]], [[Chianni]] e [[Casciana Terme Lari|Lari]] e [[Casciana Terme]].
* [[Castello di Corneto]], in [[Tarquinia]] ([[Provincia di Viterbo|Viterbo]]).
=== Luoghi visitati da Matilde ===
Fonti documentarie e tradizione popolare attribuiscono la presenza di Matilde nelle seguenti località:
; In Toscana e Tuscia:
* ''Pratum Episcopi'', l'attuale Spedaletto in [[Valdibure]], nel comune di [[Pistoia]].
* ''cellarium'' in [[Pistoia]].
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
===Saggi===
* [[Luigi Tosti]], ''La Contessa Matilde e i romani Pontefici'', Milano, Messaggerie Pontremolesi, 1989. ISBN 88-7116-016-9.
* Paolo Golinelli, ''Matilde e i Canossa'', Milano, Mursia, 2004. ISBN 88-425-3228-2.
* [[Edgarda Ferri]], ''La Grancontessa. Vita, avventure e misteri di Matilde di Canossa'', Mondadori, 2004. ISBN 88-0452-580-0
* Renata Salvarani, Liana Castelfranchi, ''Matilde di Canossa, il papato, l'Impero'', Cinisello Balsamo, 2008.
* ''Les origines de l'Abbay d'Orval, Turnout, Brepols, 2015''
* Paolo Golinelli, ''L'ancella di san Pietro, Milano, Jaca Book, 2015''
=== Romanzi ===
* Kathleen McGowan, ''Il Libro dell'Amore'', [[Edizioni Piemme]], 2009
* Rita Coruzzi, ''Matilde. Per grazie di Dio, se è qualcosa'', [[Edizioni Piemme]], 2015
* Elisa Guidelli, ''Il romanzo di Matilda'', [[Meridiano Zero (editore)|Meridiano Zero]], 2015
== Voci correlate ==
{{Div col|cols=2|small=no}}
* [[Sacro Romano Impero]]
* [[Marca di Tuscia]]
* [[Terre matildiche]]
* [[Andare a Canossa]]
* [[Umiliazione di Canossa]]
* [[Guelfi e Ghibellini]]
* [[Canossa (famiglia)]]
* [[Battaglia di Bianello]]
* [[Battaglia di Sorbara]]
* [[Battaglia di Volta Mantovana (1080)]]
* [[Ars canusina]]
* [[Abbazia di Frassinoro]]
* [[Corteo Storico Matildico]]
* [[Castello di Bianello]]
* [[Dominio dei Canossa]]
* [[Casato delle Ardenne]]
* [[Arduino della Palude]]
{{Div col end}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Matilda of Tuscany}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.regineditalia.net/matilde_choose.html|Regine d'Italia - Donne di Potere nell'Italia Medioevale: Matilde di Canossa}}
* {{en}}[http://fmg.ac/Projects/MedLands/NORTHERN%20ITALY%20900-1100.htm#_Toc442430283 Genealogia Marchesi di Toscana.]
* [https://it.wikivoyage.org/wiki/Nelle_terre_di_Matilde Nelle terre di Matilde].
{{Box successione
|carica= [[Sovrani di Mantova|Contessa di Mantova]]
|immagine = Coat of arms of the Canossa family.svg
|periodo= [[1052]] – [[1115]]
|precedente= [[Bonifacio di Canossa]]
|successivo= ''(Mantova libero comune)''
}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica= [[Elenco dei Signori di Toscana|Margravio di Toscana]]
|immagine = Coat of arms of Tuscany.svg
|precedente= [[Goffredo il Gobbo|Goffredo IV]]
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|periodo= [[1076]] – [[1115]]
}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica= Viceregina d'Italia
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|precedente= ''(nuovo titolo)''
|successivo= ''(nessuno)''
|periodo= [[1110]] – [[1115]]
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Cattolicesimo|Mantova|medioevo|storia}}
[[Categoria:Morti a Reggiolo]]
[[Categoria:Di Canossa]]
[[Categoria:Sepolti nella basilica di San Pietro in Vaticano]]
[[Categoria:Marchesi di Toscana]]
[[Categoria:Conti di Mantova]]
[[Categoria:Contesse]]
[[Categoria:Matilde di Canossa| ]]
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