Carabinieri nella resistenza e nella guerra di liberazione italiana e Discussioni utente:151.73.41.55: differenze tra le pagine

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I '''carabinieri italiani nella resistenza e nella guerra di liberazione''', ebbero un ruolo in particolare dopo il 25 luglio 1943, anche nella [[Resistenza Italiana]] e nella [[guerra di liberazione italiana]], durante la [[seconda guerra mondiale]],
 
La loro sorte, dopo il [[proclama Badoglio dell'8 settembre 1943]], può essere schematizzata nel modo seguente:
 
== Antefatti ==
Prevedendo i tempi difficili che stavano per abbattersi sull'[[Italia]], il 10 luglio [[1943]], alla vigilia dello sbarco degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] in [[Sicilia]], il ''Comando Generale'' dei [[Carabinieri Reali]] emanò una direttiva per istruire i militari sul comportamento da adottare nei mesi a venire.
 
In particolare, sulla base del [[diritto bellico]] internazionale dell'epoca, si chiedeva ai:
 
* carabinieri della ''territoriale'' di rimanere al loro posto al fianco delle popolazioni per assicurare l'espletamento dei compiti di istituto civili ([[ordine pubblico]] e [[polizia giudiziaria]]) e militare (protezione impianti industriali e di pubblica utilità)
* carabinieri assegnati alle Unità delle Forze Armate, di seguirne la sorte.
 
== I Carabinieri nei territori occupati dagli anglo-americani ==
L'[[Allied Military Government of Occupied Territories]] (AMGOT) istituitosi all'indomani dello [[sbarco in Sicilia]] nel luglio 1943, inizialmente internò tutti i militari italiani, senza distinzione.<br/>
Il diffondersi dei saccheggi e di atti di violenza privata richiedeva capacità di controllo del territorio, cioè una forza di polizia che i militari anglo-americani non erano in grado di esprimere.<br/>
Per questa ragione decisero di ripristinare la struttura territoriale dei Carabinieri Reali ed il 4 agosto [[1943]] nacque a [[Palermo]] il [[Comando Superiore Carabinieri Reali della Sicilia]] alle dipendenze degli "Affari Civili" dell'[[AMGOT]], con competenza sull'ordine e la sicurezza pubblica.
 
Il 12 settembre, all'indomani dell'armistizio, il Re ed il governo provvisorio provenienti da [[Pescara]] in nave fuggirono a [[Brindisi]]. Scelsero la città in quanto [[Puglia]], [[Basilicata]] e [[Calabria]] erano già state abbandonate dai nazi-fascisti e non ancora raggiunte dagli Alleati.<br/>
Lo stesso giorno, presso la sede della Legione cittadina, fu istituito il [[Comando dei Carabinieri Reali dell'Italia Meridionale]] al comando del [[colonnello]] [[Romano Dalla Chiesa]] con giurisdizione sulle tre regioni libere.
 
Il 15 novembre, dopo l'arrivo degli Alleati in Puglia, sempre a [[Bari]] ma agli ordini del [[Generale]] [[Giuseppe Pièche]] (già prefetto e vice comandante dei carabinieri) nacque il [[Comando Arma Carabinieri Reali dell'Italia Liberata]] in cui confluirono i citati comandi di Palermo e di Bari con giurisdizione anche sulla [[Sardegna]] ormai liberata. ''Giuseppe Pièche'' divenne il nuovo Comandante Generale dell'Arma e fra i suoi primi atti vi è, il 15 novembre 1943, l'incarico al [[Tenente Colonnello|Ten. Colonnello]] [[Marco Bianco]] di leggere, dai microfoni di "Radio Bari", un radiomessaggio che incitava i militi dei territori ancora occupati a combattere le truppe tedesche salvaguardando, però, la popolazione civile dal rischio di rappresaglie. Proprio questo tipo di preoccupazione, che ha sempre caratterizzato l'azione dei Carabinieri in tempo di Pace come in quello di Guerra per tutta la loro storia plurisecolare, portò al martirio [[Salvo d'Acquisto]], [[Alberto La Rocca]], [[Fulvio Sbarretti]], [[Vittorio Marandola]] e tanti altri.
 
Per l'espletamento dei compiti di istituto la ''Commissione di Controllo Alleata'' autorizzò anche l'arruolamento di 600 [[Vice Brigadiere|vice brigadieri]] e ottomila carabinieri ripristinando la tradizionale capillarità dell'Arma.
 
Numerosi carabinieri scelsero di entrare a far parte del ricostituito ''Regio Esercito'' per combattere accanto agli Alleati.<br/>
Un primo nucleo di questo esercito, denominato ''[[Primo Raggruppamento Motorizzato]]'', forte di 50.00 uomini ebbe il battesimo del fuoco nel novembre 1943 a [[Monte Lungo]], un avamposto di [[Montecassino]].<br/>
Il Raggruppamento divenne poi [[Corpo Italiano di Liberazione]] con una consistenza di trentamila uomini che nel gennaio 1945 passarono a cinquantamila (divisi nei Gruppi di Combattimento Cremona, Friuli, Folgore, Legnano, Mantova e Piceno) che combatterono sulla [[Linea Gotica]] fino alla vittoria finale.<br/>
I Carabinieri che combatterono tra le sue file erano così organizzati:
* undici Comandi Carabinieri Reali aggregati agli [[Alto Comando|alti comandi]] e [[Grande Unità|grandi unità]];
* cinque Compagnie ed una Sezione per i campi di riordinamento e per gli Alleati;
* trentasei Sezioni mobilitate;
* una Sezione di paracadutisti;
* dodici nuclei per servizi speciali
* un reparto, il cosiddetto ''[[Contingente R]]'', destinato ai servizi di istituto nella [[Roma|Capitale]].
 
== I Carabinieri nella Repubblica Sociale Italiana ==
La [[Repubblica Sociale Italiana]] abolì l'arma dei ''Carabinieri Reali''. I militari della territoriale che erano rimasti al loro posto in osservanza degli ordini ricevuti furono fatti confluire il 14 marzo [[1944]] in una nuova [[Forze Armate|Forza Armata]], la [[Guardia Nazionale Repubblicana]] (GNR)<ref>Gabriele Bacchi, ''I Carabinieri, Sentinelle d'Italia in pace e in guerra'', in La storia illustrata n°286 Anno 1981, pag. 26-29: "Il 14 marzo 1944 il Duce costituisce la Guardia Nazionale Repubblicana, con l'ordine di assorbire tutti i carabinieri rimasti nel territorio di Salò"</ref>, insieme a quanto restava della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]] (M.V.S.N.) e della [[Polizia dell'Africa Italiana]] (PAI).
 
L'organizzazione territoriale del GNR si articolava come segue:
* ''Comando Provinciale GNR'' e ''Vice Comando Provinciale GNR'' con compiti amministrativo, matricolare e di deposito;
* ''Comando Raggruppamento GNR'' equivalente al ''Gruppo''
* ''Gruppo Presidi'' equivalente alla ''Compagnia''
* ''Presidio'' equivalente alla ''Tenenza''
* ''Distaccamento'', corrispondente alla ''Stazione''
 
L'11 agosto 1944 la GNR confluì a sua volta nell'[[Esercito Nazionale Repubblicano]].
 
I carabinieri continuarono, comunque, a svolgere i loro compiti di istituto con dedizione come dimostrano i fulgidi esempi di [[Salvo d'Acquisto]] o dei [[Strage di San Benedetto del Tronto|Carabinieri di San Benedetto del Tronto]]).
 
===Nella Resistenza===
{{vedi anche|Fronte Clandestino di Resistenza dei Carabinieri}}
Contemporaneamente, però, accanto a questi compiti svolti alla luce del sole, molti di loro aderirono alla [[Resistenza italiana]] come fiancheggiatori (raccolta di informazioni, fornitura di armi e viveri) o passando in clandestinità (ad es. i [[Martiri di Fiesole|carabinieri della Stazione di Fiesole]]).<br/>
Molte erano le formazioni guidate da ufficiali, sottufficiali o semplici militi quali
* la ''Bosco Martese'' in [[Abruzzo]] e comandata dal [[Capitano|Cap.]] [[Ettore Bianco]];
* la ''[[Carabinieri Patrioti Gerolamo]]'' in [[Lombardia]] e comandata dal [[Maggiore|Magg.]] [[Ettore Giovannini]] detto ''Gerolamo''
* la ''Tassi'' guidata [[Carabiniere|Car.]] [[Vittorio Tassi]]
* la ''Tifone'' comandata dal [[brigadiere|Brig.]] [[Enrico Zuddas]]
* il [[Fronte Clandestino di Resistenza dei Carabinieri]] del [[generale|Gen.]] [[Filippo Caruso]] a [[Roma]]
 
Oltre che in Italia, i Carabinieri si batterono valorosamente anche all'estero come nel caso del ''Battaglione Carabinieri'' dei Colonnelli [[Luigi Venerandi]] e [[Attilio Venosta]]. Faceva parte della [[Divisione Garibaldi]] che agiva in [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] e meritarono alla Bandiera dell'Arma una [[Medaglia d'Argento al Valor Militare]].
 
== I Carabinieri nei territori annessi al Terzo Reich ==
In risposta all'[[armistizio]] dell'8 settembre [[1943]] ed alla conseguente spaccatura della [[Italia|Penisola]] in due, i [[Germania|tedeschi]], facendo seguito ad un'ordinanza di Hitler del 10 settembre, già il 18 settembre occuparono il nord est fondando
* la [[Zona d'Operazione del Litorale Adriatico|Adriatisches Küstenland]] (''Litorale adriatico'' in [[lingua tedesca]]) comprendente i territori delle province [[provincia di Trieste|di Trieste]], [[provincia di Gorizia|di Gorizia]] e di [[Lubiana]]
* la [[Zona d'Operazione delle Prealpi|Alpenvorland]] (Prealpi) con le [[Provincia autonoma di Bolzano|Province di Bolzano]], [[Provincia autonoma di Trento|di Trento]] e [[Provincia di Belluno|di Belluno]]
che annessero al [[Terzo Reich]] fino al [[1945]].
 
In queste due nuove province del Reich era esclusa ogni ingerenza della sovranità della ''Repubblica Sociale Italiana'' poiché anche l'amministrazione civile era passata sotto il controllo germanico. L'Arma passò, quindi, alle dipendenze dirette dei commissari-prefetti.
 
Anche in questo caso notevole è stato il contributo dei militari dell'Arma alla ''Lotta di Liberazione'', soprattutto con l'obiettivo di salvaguardare l'italianità di quelle terre contro le pretese territoriali della [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] di [[Josip Broz Tito|Tito]], pagando un forte debito di sangue (ad es. [[Eccidio di Malga Bala]]).
 
== I Carabinieri nei territori sotto il controllo partigiano ==
I partigiani riuscirono a liberare territori più o meno vasti prima ancora dell'arrivo degli alleati e sempre tra le loro file erano numerosi i Carabinieri che poi si preoccupavano di assicurare la convivenza civile ed il mantenimento dell'ordine pubblico.
 
Stesso dicasi anche con le varie ''[[repubbliche partigiane]]'', più o meno effimere, come quelle [[Repubblica dell'Ossola|dell'Ossola]], [[Repubblica di Alba (1944)|di Alba]], [[Repubblica di Montefiorino|di Montefiorino]] o [[Repubblica libera della Carnia|della Carnia]].
 
== Perdite ==
Il debito di sangue pagato dai Carabinieri nei due anni di lotta che seguirono l'armistizio è pesantissimo: 2735 caduti e 6500 feriti.
 
Alla fine la Bandiera dell'Arma dei Carabinieri ottenne anche una [[Medaglia d'Oro al Valor Militare]] insieme a [[Medaglia d'Argento al Valor Militare|quella d'Argento]] di cui prima.
 
Individualmente i militi dell'Arma hanno meritato complessivamente 759 decorazioni:
 
* 2 [[Ordine Militare d'Italia|Croci dell'Ordine Militare d'Italia]]
* 33 [[Medaglia d'Oro al Valor Militare|Medaglie d'Oro al Valor Militare]]
* 139 [[Medaglia d'Argento al Valor Militare|Medaglie d'Argento al Valor Militare]]
* 224 [[Medaglia di Bronzo al Valor Militare|Medaglie di Bronzo al Valor Militare]]
* 361 [[Croce di Guerra|Croci di Guerra]]
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Arma dei Carabinieri]]
* [[Corpo Italiano di Liberazione]]
* [[Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri]]
* [[Esercito Cobelligerante Italiano]]
* [[Fronte militare clandestino]]
* [[Fronte Clandestino di Resistenza dei Carabinieri]]
* [[Guerra di liberazione italiana]]
* [[Guardia Nazionale Repubblicana]]
* [[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943]]
* [[Resistenza Italiana]]
* [[Storia dell'Arma dei Carabinieri]]
 
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Curiosita/Non+tutti+sanno+che/R/21+R.htm Resistenza e guerra di liberazione (I Carabinieri nella)]
 
{{Resistenza italiana}}
{{antifascismo}}
{{Portale|guerra|italia|seconda guerra mondiale|storia|storia d'Italia}}
 
[[Categoria:Storia dell'Arma dei Carabinieri]]
[[Categoria:Carabinieri nella Resistenza italiana]]
[[Categoria:Corpo italiano di liberazione]]