Giulio Andreotti e Discussioni utente:149.132.128.20: differenze tra le pagine

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{{Senatore Parlamento Italiano
| immagine= Giulio andreotti.jpg
| nome = Giulio Andreotti
| luogo_nascita = [[Roma]]
| data_nascita = [[14 gennaio]] [[1919]]
| titolo = Laurea in giurisprudenza
| professione = Politico e scrittore
| partito = [[Democrazia Cristiana]]
| legislatura = [[Assemblea Costituente]], [[Legislature della Repubblica Italiana/I Legislatura|I]], [[Legislature della Repubblica Italiana/II Legislatura|II]], [[Legislature della Repubblica Italiana/III Legislatura|III]], [[Legislature della Repubblica Italiana/IV Legislatura|IV]], [[Legislature della Repubblica Italiana/V Legislatura|V]], [[Legislature della Repubblica Italiana/VI Legislatura|VI]], [[Legislature della Repubblica Italiana/VII Legislatura|VII]], [[Legislature della Repubblica Italiana/VIII Legislatura|VIII]], [[Legislature della Repubblica Italiana/IX Legislatura|IX]], [[Legislature della Repubblica Italiana/X Legislatura|X]] ([[Camera dei Deputati]]), [[Legislature della Repubblica Italiana/X Legislatura|X]], [[Legislature della Repubblica Italiana/XI Legislatura|XI]], [[Legislature della Repubblica Italiana/XII Legislatura|XII]], [[Legislature della Repubblica Italiana/XIII Legislatura|XIII]], [[Legislature della Repubblica Italiana/XIV Legislatura|XIV]], [[Legislature della Repubblica Italiana/XV Legislatura|XV]]
| gruppo parlamentare = [[Gruppo misto]]
| nomina = Presidenziale
| data_nomina = [[1 giugno|1° giugno]] [[1991]]
| incarichi =
*Membro 3<sup>a</sup> Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione)
*Delegazione italiana all'Assemblea parlamentare della organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE)
}}
'''Giulio Andreotti''' ([[Roma]], [[14 gennaio]] [[1919]]) è uno dei più conosciuti uomini politici [[Italia|italiani]] del dopoguerra, scrittore e giornalista, esponente della [[Democrazia Cristiana]].
 
Andreotti è stato al centro della scena politica italiana per tutta la seconda metà del [[XX secolo]]. Ha ricoperto più volte numerosi incarichi politici: è stato sette volte [[Presidente del Consiglio dei Ministri|Presidente del Consiglio]], otto volte [[ministero della Difesa|ministro della Difesa]], cinque volte [[Ministero degli Esteri|ministro degli Esteri]], due volte [[Ministero delle Finanze|ministro delle Finanze]], [[Ministero del Bilancio|ministro del Bilancio]] e [[Ministero dell'Industria|ministro dell'Industria]], una volta [[ministero del Tesoro|ministro del Tesoro]] e [[Ministero dell'Interno|ministro dell'Interno]]. È sempre stato presente nel [[Parlamento]] italiano dal [[1946]], ed è [[senatore a vita]] dal [[1991]].
 
Alla fine degli [[Anni 90|anni '90]] ha subito un processo per [[associazione mafiosa]]. Assolto in primo grado nel [[1999]], la [[Corte d'Appello]] di [[Palermo]] nel [[2003]] ha confermato l'assoluzione solo per i fatti posteriori alla primavera del [[1980]], ritenendo che prima di allora Andreotti abbia dimostrato una "seria, concreta e continuata collaborazione" con personaggi legati alla [[Mafia]]. I suddetti reati, commessi prima del [[1980]], sono però estinti per prescrizione. Nel [[2004]] la [[Corte di Cassazione]] ha poi confermato in diritto la sentenza della Corte d'Appello.
 
È soprannominato in ambito giornalistico "Divo Giulio", soprannome che prende spunto da [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] per evidenziare la sua "sacralità" nell'ambito della storia politica repubblicana italiana.
 
== Biografia ==
=== Inizio della carriera politica ===
Nato a Roma da genitori originari di [[Segni]], intraprese la carriera politica nel corso degli studi universitari, durante i quali allacciò contatti, poi mostratisi durevoli, con esponenti delle formazioni cattoliche fra i quali [[Aldo Moro]], al quale successe nell'incarico di Presidente nazionale della [[Fuci]]. Fu segretario di [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]].
 
Durante la [[guerra]] scrisse per la ''[[Rivista del Lavoro]]'', pubblicazione di [[propaganda]] fascista, assumendo posizioni da taluni definite compiacenti, se non proprio allineate al regime.
 
Dopo la cessazione delle ostilità, divenne responsabile dei settori giovanili della DC e fu eletto all'[[Assemblea costituente]] e, nel 1948, alla [[Camera dei deputati]] per la circoscrizione di Roma-Latina-Viterbo-Frosinone.
 
=== Il pragmatismo e i rapporti con De Gasperi ===
Risale a questi anni l'inizio della sua collaborazione con [[Alcide De Gasperi]]; del loro rapporto, intenso e stretto nonostante le profonde differenze caratteriali e metodologiche, fu detto che "quando andavano in chiesa insieme, De Gasperi parlava con Dio, Andreotti col prete". Il motteggio (attribuito ad [[Indro Montanelli]]) efficacemente rendeva al meglio la peculiare inclinazione di Andreotti al [[pragmatismo]], alla visione più marcatamente concreta della politica per la quale gli obiettivi si perseguono usando i mezzi che consentono di farli ottenere. Altrettanto noto è l'aneddoto dei carciofi (raccontato dall'interessato proprio per descrivere le ragioni di tale inclinazione): dovendo tenere un [[comizio]] elettorale in un paesino del suo collegio noto per i suoi carciofi, Andreotti esordì chiedendo se gli astanti preferissero parlare di civiltà cristiana o piuttosto di carciofi. Quasi ovviamente, di questi ultimi soltanto si parlò, ed Andreotti fu eletto con amplissimo successo.
 
Non è facile, effettivamente, immaginare De Gasperi in simili concioni; purtuttavia il sodalizio fu lungo, profondo e duraturo.
Si incontrarono durante la guerra, almeno così vorrebbe una versione pur non priva di fragranza aneddotica, nella [[Biblioteca Vaticana]], in cui De Gasperi era rifugiato (grazie alla extraterritorialità) ed Andreotti cercava testi sulla [[Marina Pontificia]].
 
=== I primi incarichi di governo: il mediatore ===
[[Immagine:G7 leaders 1978.jpg|250px|thumbnail|Da sinistra Andreotti con [[Takeo Fukuda]], [[Jimmy Carter]], [[Helmut Schmidt]] e [[Valéry Giscard d'Estaing]] al [[summit meeting]] del [[G8|G7]] a [[Bonn]] [[1978]] ]]
Fu nel quarto [[governo]] De Gasperi che Andreotti esordì come uomo di governo, con la carica di [[Sottosegretario di Stato|Sottosegretario]] alla [[Presidenza del Consiglio]]; a questa, innumerevoli altre cariche si sarebbero succedute, fra le quali resta degna di memoria quella di sottosegretario alla difesa nominato responsabile della distruzione dei famigerati 137.000 [[fascicoli SIFAR]] (negli anni del c.d. [[piano Solo]], il [[servizio segreto]] militare del tempo aveva sottoposto a schedatura - poi giudicata illegittima - tutti i politici italiani, dei quali aveva composto ritratti assai inquietanti data l'elencazione di tutti i loro vizi privati; ne fu ordinata la distruzione, coordinata appunto da Andreotti). Si è da taluni avanzato il sospetto che i fascicoli non siano stati distrutti (o che siano stati copiati prima della distruzione).
 
Le sue attività nel campo della politica estera evidenziarono una spiccata abilità a comporre, nel segno della [[mediazione]], importanti relazioni orientate verso la [[distensione (politica)|distensione]]. Sempre coerente con la scelta atlantica nella divisione di schieramenti della [[guerra fredda]] (è stato lui a concedere alla [[Nato]] le [[servitù militari]] sul territorio italiano e ad autorizzare l'installazione degli [[euromissili]]), coltivò proficui rapporti anche con i paesi dell'Est, sostenendo le svolte di democratizzazione (sebbene si sia in seguito espresso decisamente contro l'abbattimento del [[muro di Berlino]]).
 
Nel [[1978]], nelle note vicende legate al [[compromesso storico]] ed al rapimento ed all'assassinio di Aldo Moro, riuscì ad ottenere l'astensione del [[Partito Comunista Italiano]] di [[Enrico Berlinguer]] nella votazione per la [[fiducia parlamentare|fiducia]], pur senza assegnargli incarichi di Governo; la votazione ebbe luogo il giorno del rapimento di Aldo Moro e dell'eccidio di via Fani.
 
=== Provvedimenti giudiziari a carico di Andreotti ===
Andreotti è stato sottoposto a giudizio a [[Palermo]] per [[associazione mafiosa]]. Mentre la sentenza di primo grado, emessa il [[23 ottobre]] [[1999]], lo aveva assolto per insufficienza di prove, la sentenza di appello, emessa il [[2 maggio]] [[2003]], distinguendo il giudizio per i fatti fino al [[1980]] e quelli successivi, ha stabilito che Andreotti aveva «commesso» il «reato di partecipazione all'[[associazione per delinquere]]» ([[Cosa Nostra]]), «concretamente ravvisabile fino alla primavera 1980», reatò però «estinto per [[prescrizione]]». Per i fatti successivi alla primavera del [[1980]] Andreotti è stato invece assolto.
 
La sentenza della Corte di Appello di Palermo del 2003, parla di «una autentica, stabile ed amichevole disponibilità dell’imputato verso i mafiosi fino alla primavera del 1980».
 
Sia l'accusa sia la difesa presentarono ricorso in [[Corte di Cassazione|Cassazione]], l'una contro la parte assolutiva, e l'altra per cancellare le conclusioni della sentenza di appello. Tuttavia la [[Corte di Cassazione]] il [[15 ottobre]] [[2004]] confermò la sentenza d'appello. Nella motivazione si legge (a pagina 211):
{{Quote|Quindi la sentenza impugnata, al di là delle sue affermazioni teoriche, ha ravvisato la partecipazione nel reato associativo non nei termini riduttivi di una mera disponibilità, ma in quelli più ampi e giuridicamente significativi di una concreta collaborazione.}}
Se la sentenza definitiva fosse arrivata entro il [[20 dicembre]] [[2002]] (termine per la prescrizione), Andreotti sarebbe stato condannato in base all'articolo 416, cioè all'associazione "semplice", poiché quella aggravata di stampo mafioso (416 bis) fu introdotta nel [[codice penale]] soltanto nel [[1982]], con la [[legge Rognoni-La Torre]].
 
Per quanto concerne il coinvolgimento nell'[[Carmine Pecorelli|omicidio Pecorelli]], Andreotti fu assolto in primo grado, successivamente condannato a 24 anni di reclusione dalla [[Corte d'Assise d'Appello]] di [[Perugia]] il [[17 novembre]] [[2002]], e quindi definitivamente assolto dalla [[Corte di Cassazione]].
 
=== Interpretazioni e critiche ===
La figura di Andreotti è, come difficilmente potrebbe non essere data la sua storia personale e politica, oggetto di interpretazioni e polemiche di varia natura. Le numerose contestazioni che gli sono state volte, hanno riguardato praticamente tutti i campi della sua attività. Accuse e sospetti gli sono stati rivolti a proposito delle sue relazioni con la [[Chiesa cattolica]] e con alcuni individui legati ai più oscuri misteri della storia repubblicana ([[P2|loggia P2]], presunti tentativi di [[golpe]], [[Strategia della tensione|stragismo di stato]], [[mafia]]) e non sempre la sua immagine è riuscita a tenersi del tutto indenne da certi appannamenti.
 
Bersaglio molto frequente di strali [[satira|satirici]], ha saputo accettare al modo delle persone intelligenti anche i mai opportuni lazzi sul suo difetto fisico (Andreotti, com'è noto, ha una pronunciata quanto innascondibile [[cifosi]]), mentre a più educati, ma non meno pungenti "attacchi" ha sempre risposto con una proverbiale [[ironia]] di scuola [[epigramma|epigrammatica]] romana che nel tempo lo ha reso produttore di una nutrita provvista di commenti e battute di cui molte sono oggi di uso comune.
 
=== Andreotti nuovamente protagonista del dibattito politico ===
 
Le [[elezioni politiche del 2006]], che hanno visto una vittoria di misura dell'[[L'Unione|Unione]] di [[Romano Prodi]], con al [[Senato della Repubblica|Senato]] una leggero vantaggio di seggi tra lo schieramento vincente e la [[Casa delle Libertà]], hanno fatto discutere sui futuri assetti istituzionali e sulla necessità di ricompattare un'Italia sostanzialmente divisa in due. Perciò, da alcuni settori del [[centro-destra]] era giunta la proposta di assegnare la Presidenza del Senato al senatore a vita Andreotti, ritenuto capace di mediare tra i due schieramenti e tra le due anime del Paese.
 
Il senatore a vita aveva dichiarato «Deciderò sul momento» se accordare o meno la fiducia all'eventuale [[governo Prodi II]]. Sull'ipotesi di una sua elezione alla Presidenza del Senato, in un'intervista al quotidiano ''[[La Stampa]]'' del [[22 aprile]] 2006, si era reso disponibile purché «In un'ottica di conciliazione». L'elezione di Andreotti, secondo alcune fonti, avrebbe dovuto ottenere i consensi di un'ampia fetta dei [[moderati]] del [[centrosinistra]], fra [[La Margherita]] e l'[[Udeur]] di [[Clemente Mastella|Mastella]], mettendo in crisi la scelta, data ormai per certa, del [[La Margherita|diellino]] [[Franco Marini]].
Ma l'elezione, tenutasi il [[29 aprile]], al terzo scrutinio, ha portato al ruolo di presidenza del senato Franco Marini con 165 voti (alcuni sicuramente provenienti dai gruppi di minoranza della Cdl), contro le 156 preferenze raccolte dall'ex-premier. L'elezione è stata molto importante perché alcuni hanno ritenuto nei giorni precedenti, e soprattutto durante le prime due votazioni, che la coalizione di centrosinistra non sarebbe stata in grado di avere una duratura maggioranza dei voti per l'attività del Senato.
 
Il [[19 maggio]] [[2006]], ha accordato la fiducia al [[governo Prodi II]], assieme agli altri sei senatori a vita, suscitando vive polemiche nella Casa delle Libertà, che aveva sostenuto la sua candidatura alla Presidenza del Senato. Successivamente, si è spesso consultato con il nuovo Presidente del Consiglio riguardo alla politica estera, che continua a seguire in qualità di membro della Commissione Affari Esteri del Senato della Repubblica.
 
Il [[21 febbraio]] [[2007]] ha suscitato scalpore la sua astensione in [[Senato]] alla [[risoluzione]] della maggioranza di [[centrosinistra]], relativa alle linee guida di politica estera illustrate dal [[Ministro degli Esteri]] [[Massimo D'Alema]] al Senato della Repubblica, che non ha ottenuto il [[quorum]] di maggioranza, iniziando così la crisi di [[Governo]] che ha portato il [[Presidente del Consiglio]] Romano Prodi a rassegnare, in serata, le dimissioni dal suo incarico al [[Presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]].
 
Il senatore a vita aveva annunciato il giorno prima il suo voto favorevole. L'indomani ha dichiarato ai [[mass media]] che il suo cambio di scelta è stato dovuto al discorso di [[D'Alema]], teso a marcare fortemente la discontinuità della politica estera del centrosinistra rispetto al direttivo dell'ex premier [[Silvio Berlusconi]] e ha inoltre dichiarato il suo totale disaccordo su di una politica tesa, da un lato ad osannare il leader di [[Forza Italia]], e dall'altro a demonizzarlo.
Alcuni tra commentatori e giornalisti hanno insinuato che l'astensione di Andreotti sia dovuta alla tensione politica tra il [[Vaticano]] e il [[Governo Prodi]] sorta circa il [[disegno di legge]] sui [[DICO]].
 
==Governi presieduti==
[[Immagine:Andreotti Sinatra Nixon.jpg|thumb|right|In visita alla [[Casa Bianca]] nel 1973]]
 
# [[Governo Andreotti I]], [[17 febbraio]] [[1972]] - [[26 giugno]] [[1972]]
# [[Governo Andreotti II]], [[26 giugno]] [[1972]] - [[12 giugno]] [[1973]]
# [[Governo Andreotti III]], [[29 luglio]] [[1976]] - [[16 gennaio]] [[1978]]
# [[Governo Andreotti IV]], [[11 marzo]] [[1978]] - [[31 gennaio]] [[1979]]
# [[Governo Andreotti V]], [[20 marzo]] [[1979]] - [[4 agosto]] [[1979]]
# [[Governo Andreotti VI]], [[22 luglio]] [[1989]] - [[29 marzo]] [[1991]]
# [[Governo Andreotti VII]], [[12 aprile]] [[1991]] - [[24 aprile]] [[1992]]
 
==Scritti==
<small>Elenco parziale, in ordine cronologico</small>
*Concerto a sei voci ([[1946]])
*Pranzo di magro per il Cardinale ([[1954]])
*[[De Gasperi]] e il suo tempo ([[1965]])
*La sciarada di [[Pio IX|Papa Mastai]] ([[1967]])
*I minibigami ([[1971]])
*Ore 13: Il Ministero deve morire ([[1975]])
*A ogni morte di [[Papa]] ([[1980]])
*Diari 1976-1979 ([[1981]])
*Visti da vicino ([[1982]])
*Visti da vicino, seconda serie ([[1983]])
*Visti da vicino, terza serie ([[1986]])
*[[De Gasperi]], visto da vicino ([[1986]])
*Onorevole stia zitto ([[1987]])
*L'[[URSS]] vista da vicino ([[1988]])
*Gli [[USA]] visti da vicino ([[1989]])
*Il potere logora, ma è meglio non perderlo ([[1990]])
*Governare con la crisi, dal 1944 ad oggi ([[1991]])
*Onorevole stia zitto, Atto secondo ([[1992]])
*Il Ministero dell'uomo in grigio ([[1993]])
*Cosa Loro. Mai visti da vicino.([[1995]])
*''De prima re publica'' ([[1996]])
*Operazione [[via Appia]] ([[1998]])
*A non domanda rispondo ([[1999]])
*I quattro del Gesù (1999)
*Teneteli su e altri racconti (1999)
*Piccola storia di Roma ([[2000]])
*Sotto il segno di [[papa Pio IX|Pio IX]] (2000)
*Volti del mio tempo. Personaggi della storia, della politica, della [[Chiesa]] (2000)
*Un gesuita in [[Cina]]. [[1552]]-[[1610]]: [[Matteo Ricci]] dall'Italia a [[Pechino]] ([[2001]])
*I nonni della [[Repubblica]] ([[2002]])
*Altri cento nonni della Repubblica ([[2003]])
*La fuga di Pio IX e l'ospitalità dei [[Borboni|Borbone]] (2003)
*1947 (2005)
*1948 (2005)
*1949 (2006)
*Concerto a sei voci (2006)
*[[De Gasperi]] (2006)
 
==Curiosità==
*Andreotti è stato uno dei pochi politici cui è stata intitolata una canzone: l'autore è [[Francesco Baccini]], nell'album [[Nomi e cognomi (album Baccini)|Nomi e cognomi]]; sulla musica dello stesso Baccini, il Senatore a Vita è stato anche protagonista di un celebre cartone animato italiano, "Giulio Andreotti"(2000), firmato da Mario Verger; è probabilmente ispirata alla figura di Andreotti anche "L'Uomo Falco" di [[Antonello Venditti]].E per finire è soprannominato [[Belzebù]] dai [[Lega Nord|leghisti]] .
*È apparso nel film [[Il tassinaro]], con [[Alberto Sordi]].
 
==Voci correlate==
*[[Governo Andreotti I]]
*[[Governo Andreotti II]]
*[[Governo Andreotti III]]
*[[Governo Andreotti IV]]
*[[Governo Andreotti V]]
*[[Governo Andreotti VI]]
*[[Governo Andreotti VII]]
*[[Operazione Gladio]]
*''[[Stanotte e per sempre]]'', racconto grottesco di [[Daniele Luttazzi]] su Andreotti e il caso [[Aldo Moro|Moro]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Giulio Andreotti}}
== Collegamenti esterni ==
 
* [http://www.senato.it/leg/14/BGT/Schede/Attsen/00000074.htm Scheda di attività senatoriale], sul sito istituzionale del Senato
*[http://www.antimafiaduemila.com/modules.php?op=modload&amp;name=News&amp;file=article&amp;sid=225&amp;mode=thread&amp;order=0&amp;thold=0 Omicidio Pecorelli] su antimafiaduemila.com
* [http://clarence.supereva.com/contents/societa/memoria/andreotti/ Gli atti del processo Andreotti]
* [http://www.pa.itd.cnr.it/web/progetti/Andreotti/Didattica/indice.html Gli atti del processo Andreotti usati come materiale didattico per gli studenti di legge]
* [http://www.diritto.net/content/view/709/8/ Testo della sentenza del processo di Palermo]
 
{{PresidenteConsiglioUnioneEuropea|
periodo = [[luglio]] [[1990]] - [[dicembre]] [[1990]]
|precedente = [[Charles Haughey]]
|successivo = [[Jacques Santer]]
}}
{{MinistroInternoItaliano|
periodo = [[1954]]
|precedente = [[Amintore Fanfani]]
|successivo = [[Mario Scelba]]
}}
{{MinistroDifesaItaliano|
|periodo = [[1959]] - [[1966]]
|precedente = [[Antonio Segni]]
|successivo = [[Roberto Tremelloni]]
|periodo2 = [[1974]]
|precedente2 = [[Mario Tanassi]]
|successivo2 = [[Arnaldo Forlani]]
}}
 
{{PrimoMinistroItaliano
|periodo = [[1972]] - [[1973]]
|precedente = [[Emilio Colombo]]
|successivo = [[Mariano Rumor]]
|periodo2 = [[1976]] - [[1979]]
|precedente2 = [[Aldo Moro]]
|successivo2 = [[Francesco Cossiga]]
|periodo3 = [[1989]] - [[1992]]
|precedente3 = [[Ciriaco De Mita]]
|successivo3 = [[Giuliano Amato]]
}}
{{MinistroInternoItaliano|
periodo = [[1978]] ''ad interim''
|precedente = [[Francesco Cossiga]]
|successivo = [[Virginio Rognoni]]
}}
{{MinistroEsteriItaliano
|periodo = [[1983]] - [[1989]]
|precedente = [[Emilio Colombo]]
|successivo = [[Gianni De Michelis]]
}}
{{Presidenti del Consiglio italiani}}
 
[[Categoria:Biografie|Andreotti, Giulio]]
[[Categoria:Ministri della Repubblica Italiana|Andreotti, Giulio]]
[[Categoria:Personalità legate a Roma|Andreotti, Giulio]]
[[Categoria:Politici della Democrazia Cristiana|Andreotti, Giulio]]
[[Categoria:Presidenti del consiglio dei ministri|Andreotti, Giulio]]
[[Categoria:Scrittori italiani del XX secolo|Andreotti, Giulio]]
[[Categoria:Deputati italiani|Andreotti, Giulio]]
[[Categoria:Deputati dell'Assemblea Costituente|Andreotti,Giulio]]
[[Categoria:Senatori a vita italiani|Andreotti, Giulio]]
 
[[de:Giulio Andreotti]]
[[en:Giulio Andreotti]]
[[es:Giulio Andreotti]]
[[fi:Giulio Andreotti]]
[[fr:Giulio Andreotti]]
[[hr:Giulio Andreotti]]
[[id:Giulio Andreotti]]
[[is:Giulio Andreotti]]
[[ja:ジュリオ・アンドレオッティ]]
[[nl:Giulio Andreotti]]
[[pl:Giulio Andreotti]]
[[pt:Giulio Andreotti]]
[[sk:Giulio Andreotti]]
[[sl:Giulio Andreotti]]
[[sv:Giulio Andreotti]]
[[tr:Giulio Andreotti]]
[[uk:Андреотті Джуліо]]