Bambini di Selvino e La Roca de la Sierra: differenze tra le pagine

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{{F|centri abitati della Spagna|luglio 2017}}
I '''bambini di Selvino''' sono stati un gruppo di circa 800 [[bambini dell'Olocausto]], ebrei, sopravvissuti ai campi di sterminio e rimasti orfani, raccolti nel dopoguerra in Italia, tra il 1945 e il 1948, nell'ex-colonia fascista di Sciesopoli, a [[Selvino]] sulle Prealpi bergamasche della Val Seriana. La maggior parte di loro emigrera' in Palestina.
{{Divisione amministrativa
|Nome = La Roca de la Sierra
|Nome ufficiale =
|Panorama =
|Didascalia =
|Stemma =
|Bandiera =
|Stato = ESP
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Estremadura
|Divisione amm grado 2 = Badajoz
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|Latitudine decimale = 39.1167
|Longitudine decimale = -6.6833
|Altitudine =
|Superficie = 109.6
|Note superficie =
|Abitanti = 1586
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2001
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Badajoz]], [[Mérida (Spagna)|Mérida]]
|Lingue =
|Prefisso = (+34)...
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|Targa = BA
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|Patrono =
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|Mappa =
|Didascalia mappa =
}}
'''La Roca de la Sierra''' è un [[Comuni della Spagna|comune spagnolo]] di 1.586 abitanti situato nella [[Comunità autonome della Spagna|comunità autonoma]] dell'[[Estremadura]].
 
== StoriaAltri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Comuni della provincia di Badajoz}}
Al termine della [[seconda guerra mondiale]], si cercò in Italia un luogo dove ospitare le centinaia di bambini orfani sopravvissuti all'Olocausto proveniente dai paesi dell'Est perche' potessero recuperare fisicamente, mentalmente e spiritualmente dalla loro esperienza traumatica, ed affrontare quindi il viaggio in Israele.
 
{{Portale|ebraismoSpagna}}
Furono [[Luigi Gorini]] e [[Raffaele Cantoni]] a suggerire una ex-colonia fascista che sorgeva ora inutilizzata a [[Selvino]] nel bergamasco, la Casa Alpina "Sciesopoli". La colonia era stata inaugurata l'11 giugno 1933, su progetto dell'architetto [[Paolo Vietti-Violi]] come un "palazzo dello sport" o scuola e centro di formazione per atleti. Il complesso era stato intitolato all'eroe risorgimentale [[Amatore Sciesa]] ed era servita come colonia "modello" per le vacanze estive dei figli della borghesia fascista milanese. Era "la colonia più bella d'Europa", secondo la propaganda fascista: piscina riscaldata, diciassettemila metri quadri di parco, sala cinema, dormitori ampi e confortevoli. Per un'ironia del destino il gioiello del regime diventava ora il rifugio delle sue vittime.<ref>[http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/01/26/news/sciesopoli_bergamo_bambini_ebrei_nazismo-156914357/ La Repubblica (26 gennaio 2017)].</ref>
 
{{DEFAULTSORT:Roca De La Sierra ,La}}
La colonia venne affidata da [[Ferruccio Parri]] e dal sindaco di Milano [[Antonio Greppi]] alla [[Brigata ebraica]], che sotto la direzione di Moshe Ze'iri la trasformò in una struttura accogliente e funzionale per le centinaia di bambini ebrei, tutti orfani, sopravvissuti ai ghetti e ai campi di concentramento o vissuti per strada o nelle foreste. Dai primi di maggio 1947 al 1948, da quando Israele divenne uno stato, Amalia (Mania) Schoeps fu la direttrice di Sciesopoli.<ref>Aharon Megged, "''Il viaggio verso la terra promessa. La storia dei bambini di Selvino''", Milano, Mazzotta, 1997</ref>
[[Categoria:Comuni della provincia di Badajoz]]
 
La colonia funzionò come un kibbutz formativo e organizzò per quei giovani il ritorno in Palestina.<ref>[http://www.sciesopoli.com/news/alla-scoperta-di-sciesopoli-luglio-agosto-2017/ Selvino-Sciesopoli].</ref> La mattina si apprendeva un mestiere: calzolaio, falegname, sarto. Il pomeriggio c'era spazio per la scuola e per il gioco. Oltre ad imparare l'ebraico come lingua comune, i ragazzi dovevano essere (ri)educati alla tradizione e alla cultura ebraiche in preparazione per il loro successivo trasferimento in Israele.
 
Per quanto la colonia vivesse un'esistenza autosufficiente, i rapporti con la popolazione locale furono sempre improntati a grande rispetto e cordialità. Di tanto in tanto si organizzavano delle partite di calcio tra i ragazzi ebrei e quelli italiani, e talora i cancelli si aprivano agli abitanti del villaggio per un invito a pranzo, molto gradito in quegli anni per tutti difficili.<ref>[http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/01/26/news/sciesopoli_bergamo_bambini_ebrei_nazismo-156914357/ La Repubblica (26 gennaio 2017)].</ref>
 
==La memoria==
 
Dopo il 1948, la colonia continuo' ad essere usata dal Comune di Milano come sanatorio per bambini bisognosi e malati, ed una scuola fu aperta per loro, ma gradualmente nei decenni successivi l'edificio cadde in disuso.
 
Nel 1983 un gruppo di 66 ebrei residenti nel kibbutz Tzeelim fecero ritorno a Selvino per una visita alla colonia che li aveva ospitati, accolti calorosamente dal sindaco Vinicio Grigis e dalla popolazione locale.<ref>[http://www.sciesopoli.com/news/alla-scoperta-di-sciesopoli-luglio-agosto-2017/ Selvino-Sciesopoli].</ref> Una targa di metallo dorato fu apposta ai muri di “Sciesopoli”:
 
:“In questa casa a Selvino sono stati accolti nel periodo 1945-1948 circa 800 bambini e ragazzi scampati allo sterminio, reduci dai ghetti e dai campi della morte. Qui hanno ritrovato la gioia di vivere e la fiducia nell’uomo di cui erano stati privati. Qui hanno appreso la lingua dei loro antenati, la lingua della Bibbia. Qui sono stati preparati a una nuova vita nella loro patria, Israele. Qui hanno imparato a conoscere e amare il cuore generoso del popolo italiano. Questa targa è dedicata a tutti coloro che hanno contribuito al successo di tale opera umana ed educativa”.
 
Si posero allora le basi per il gemellaggio tra la città di Selvino e il kibbutz Tzeelim che fu ufficializzato nel 1996. Nel settembre 2015 alcuni dei bambini di Selvino (con figli e nipoti) sono ancora una volta tornati a Sciesopoli, in occasione di un convegno a loro dedicato.
 
L'edificio della colonia e' oggi in stato di completo abbandono. Negli anni Novanta Sciesopoli fu ceduta all'asta a un'immobiliare che voleva farne un albergo, ma il progetto è fallito. Un'associazione italo-israeliana si e' costituita nel 2014-15 per opporsi ad ogni progetto di demolizione e preservare il sito come luogo di memoria dell'Olocausto.
 
==Bibliografia==
 
* Aharon Megged, ''Il viaggio verso la Terra Promessa. La storia dei bambini di Selvino'', Milano: Mazzotta, 1997
* Anna Scandella, ''Aliyah Bet – Sciesopoli: il ritorno alla vita di 800 Bambini sopravvissuti alla Shoah“, Unicopli, 2017.
 
== Filmografia ==
 
Un film sui ''Bambini di Selvino'' e' in produzione alla RAI, per la regia di [[Francesca Mucci]]. Il film sarà trasmesso per la Giornata della Memoria del 2018.<ref>[http://www.sciesopoli.com/news/i-figli-dei-bambini-di-selvino/ I figli dei “Bambini di Selvino”].</ref>
 
== Note ==
<references />
 
==Voci correlate==
 
* [[Bambini dell'Olocausto]]
* [[Olocausto in Italia]]
* [[Selvino]]
 
==Collegamenti esterni==
 
* [http://www.sciesopoli.com/ Sciesopoli e i bambini ebrei di Selvino] (sito ufficiale)
* [http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/01/26/news/sciesopoli_bergamo_bambini_ebrei_nazismo-156914357/ La Repubblica (26 gennaio 2017)].
* [http://unacitta.it/newsite/articolo.asp?id=964 Daniel Gorini, ''L'eredità di Sciesopoli'']
 
{{Portale|ebraismo}}
 
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[[Categoria:Architetture di Selvino]]
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