Centro antiviolenza e Discussioni utente:130.251.180.181: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m apostrofo tipografico
 
IrishBot (discussione | contributi)
IP statico, +{{IPcondiviso}}
 
Riga 1:
{{IPcondiviso|Università degli Studi di Genova|8 maggio 2018}}
{{NN|diritto|settembre 2015}}
I '''centri antiviolenza''' sono delle strutture in cui vengono accolte donne che subiscono violenza. Esse offrono diversi servizi alle donne vittime di [[violenza]]: accoglienza telefonica, colloqui personali, ospitalità nelle cosiddette ''case rifugio'', assistendo così le vittime nel loro percorso di uscita dalla violenza.
 
== Storia ==
È stato merito del [[movimento femminista]] se la [[violenza domestica]] è stata portata alla luce, nominata, definita nella sua complessità, create strutture di aiuto alle donne e posto la questione alle istituzioni come vero e proprio problema sociale.<br />
Le donne, non solo in [[Italia]], ma in tutti paesi, anche con la riforma del diritto di famiglia che in molti stati è avvenuto negli anni '70 e '80, hanno iniziato un percorso di liberazione e hanno iniziato a dire basta alla violenza.<br />
Parlare di [[violenza di genere]] non è più un tabù, di cui vergognarsi e rompere il silenzio per molte donne è diventata realtà quotidiana.
Anche i Centri antiviolenza hanno contribuito a rompere il silenzio delle donne esistente da migliaia di anni.
Il primo rifugio "moderno" è stato "heaven house" fondato nel [[1964]] <ref>[http://www.womenshelters.org/det/haven-house-inc About Haven House]</ref> in California.
 
Nel 1990, quando i centri erano ancora pochi e alle prime armi nell'accoglienza ma pieni di volontà nel costruire contatti, scambi, relazioni e politiche a favore delle donne maltrattate si è costruita la Rete dei Centri antiviolenza<ref>Le donne producono sapere, salute,cambiamento: Centri in movimento, il movimento dei centri antiviolenza, Bologna, Patrono Editore, 2005; Si tratta degli atti del convegno tenutosi il 28 e 29 novembre 2003 a Marina di Ravenna a cui hanno partecipato 58 centri antiviolenza ed è stato organizzato dalla Rete delle Case delle donne e dei Centri antiviolenza</ref>. Una Rete informale, costruita sugli scambi, un'esperienza che man mano cresceva e con essa aumentava la voglia di fare politica. Sono stati organizzati due convegni importanti a Marina di Ravenna e tanti seminari e incontri.
 
Una svolta notevole è stata il 21 gennaio 2006: quando venne siglata a [[Roma]], da parte di 56 Centri antiviolenza autonomi la [[Carta dei centri antiviolenza]]<ref>http://www.direcontrolaviolenza.it/wp-content/uploads/2014/03/I-centri-antiviolenza-sulla-carta.pdf</ref>, al fine di dotarsi di valori comuni sulla base dei quali orientare il proprio operato.<br />
La Carta si riferisce ad alcuni dei principi che identificano l'identità e la metodologia dei Centri, tra i quali: il considerare la violenza maschile alle donne come un fenomeno che ha radici nella disparità di potere tra i sessi; che i Centri sono costituiti e gestiti solo da donne; che viene garantito alle donne anonimato e sicurezza.
 
Tuttavia ancora oggi, per quanto riguarda la situazione in Italia la materia non è mai stata regolamentata da una normativa nazionale: solo delle leggi regionali si sono occupate del fenomeno. La legge 23 aprile 2009 n. 38 ha istituito, presso la [[Presidenza del Consiglio dei Ministri]] - [[Dipartimento per le pari opportunità]], un numero verde di pubblica utilità, il 1522 per tutelare vittime di violenza e di atti persecutori ([[stalking]])<ref>art 12 legge 23 aprile 2009 n. 38 ''Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le pari opportunita è istituito un numero verde nazionale a favore delle vittime degli atti persecutori, attivo ventiquattro ore su ventiquattro[...]''</ref>
 
== Caratteristiche e attività ==
Generalmente sono gestiti da [[Associazione (diritto)|associazioni]], ma talvolta anche da soggetti pubblici, al fine di dare supporto ed assistenza alle donne vittime di violenza ed abusi nonché di contrastare efficacemente la [[violenza contro le donne]].
 
I centri svolgono, inoltre, attività di consulenza psicologica, consulenza legale, gruppi di sostegno, formazione, promozione, sensibilizzazione e prevenzione, raccolta ed elaborazione dati, orientamento ed accompagnamento al lavoro, raccolta materiale bibliografico e documentario sui temi della violenza. Le Case rifugio, invece, spesso ad indirizzo segreto, ospitano donne ed i loro figli minorenni per un periodo di emergenza.
Molti di essi si sono organizzati costituendo una Rete territoriale di sostegno alle donne che subiscono violenza e coinvolgendo le forze dell'ordine, i pronto soccorsi, i servizi sociali ed altri enti sensibili al tema.
 
== I rapporti con gli enti pubblici in Italia==
Solo a partire dagli ultimi dieci anni le istituzioni pubbliche (Regioni, Province, Comuni, Aziende Sanitarie, etc.) si sono attivate predisponendo leggi regionali in sostegno ai Centri antiviolenza, offrendo le strutture alle associazioni, portando avanti delle convenzioni per poter gestire i Centri e, in alcune realtà, condividendo obiettivi e strategie di lavoro comuni. Gli enti pubblici spesso collaborano con le Reti territoriali come partner, spesso attivano progetti e talvolta sono parte attiva nel promuovere iniziative contro la violenza (ad esempio contribuendo ai percorsi formativi per operatrici/operatori dei servizi pubblici, finalizzati alla costruzione di un network locale contro la violenza sulle donne).
 
In molte città sono nati dei tavoli interisituzionali, promossi dai Centri antiviolenza che coinvolgono enti pubblici (come ad esempio i comuni), tesi a elaborare protocolli operativi e progetti coordinati di rete per aiutare le donne a uscire dalla violenza.
In alcune città (p.e. Venezia, Forlì) gli stessi Comuni gestiscono i centi antiviolenza, mentre il modello prevalente è quello di gestione del Centro da parte di associazione di donne, impegnate politicamente nella lotta contro la violenza di genere.
 
== Associazioni rilevanti ==
Il 29 settembre 2008 è nata a Roma [http://Direcontrolaviolenza.it D.i.Re] associazione nazionale dei Centri antiviolenza, che riunisce 73 Centri di tutta l'Italia.
 
A livello europeo invece esiste la rete [http://www.wave-network.org/ Wave: Women Against Violence Europe], che riunisce oltre 4000 Centri antiviolenza di donne in tutta Europa, organizzate a sua volta in federazioni nazionali.
 
A livello mondiale esiste invece la rete [http://gnws.org/ Global Network of Women's ], nato nel 2008 a Edmonton (Canada) durante il primo convegno mondiale dei Centri di donne contro la violenza.
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
* Lucia Ferrante ''L'onore ritrovato. Donne nella casa del Soccorso di S.Paolo a Bologna (sec.XVI-VII)'', in ''Quaderni storici'', 18 (1983) 53, pp.&nbsp;499–528.
* {{en}} Sherrill Cohen ''The evolution of women's asylums since 1500: from refuges for ex-prostitutes to shelters for battered women'', New York, Oxford University Press, 1992. ISBN 0195051645
* Elena De Concini ''I Centri si raccontano,Il lavoro e le esperienza delle Case delle donne e dei Centri antiviolenza dell'Emilia Romagna'', Rimini, 2007
* Chiara Cretella, Cinzia Venturali ''Voci dal verbo violare: analisi e sfide educative contro la violenza sulle donne'', I libri di EMil, Bologna, 2010
* Giuditta Creazzo ''Affrontare la violenza alle radici: 15 anni di storia della Casa delle donne contro la violenza di Modena'', Bologna, Editografica, 2010
* Patrizia Romito ''La violenza di genere su donne minori'', Milano, Franco Angeli, 2000
* {{en}} Leonore Walker ''The battered woman'', New York, Harper and Row, 1979
 
==Voci correlate==
*[[Stalking]]
*[[Violenza domestica]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.direcontrolaviolenza.it|D.i.Re Donne in Rete contro la violenza}}
* {{cita web|http://www.donnainaffari.it/images/materiale/2012/C10-183/Dati-centri-antiviolenza-1522-aggiornamento2011.pdf|Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le pari opportunità Attività Rete Nazionale Antiviolenza relazione monitoraggio dati sul servizio telefonico 1522}}
* {{cita web|http://www.wave-network.org/|Wave: Women Against Violence Europe|lingua=en}}
 
{{Femminismo}}
{{portale|diritto|sociologia}}
 
[[Categoria:Violenza contro le donne]]