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In definitiva sia vari fattori genetici e biologici d'origine evolutiva, quanto l'educazione e il contesto culturale influenzano le abilità medie di uomini e donne, causando delle differenze cognitive in ambito matematico, e dunque indirettamente influenzando anche il numero di donne e uomini che perseguono studi avanzati in scienze e matematica. Questi effetti interagiscono in modi complessi, dunque non ci sono risposte semplici o definitive alle complesse domande sulle differenze sessuali nella scienza e nella matematica.
==Attività di ricerca scientifica==
==Maps of Meaning: The Architecture of Belief== ▼
Negli anni 90 gli studi di Peterson si sono concentrati, nell'ambito della [[Discipline psicologiche#Psicologiaanormale|psicologia abnormale]], sullo studio della predisposizione genetica e dell'[[Ereditarietà genetica|ereditarietà]] della dipendenza dall'[[alcolismo]],<ref>Robert O. Pihl, Jordan Peterson e Peter R. Finn,
'''Maps of Meaning: The Architecture of Belief''' (in italiano: Mappe di significato: l'architettura del credo) è un libro del [[1999]], scritto dello psicologo clinico canadese e professore di psicologia [[Jordan Peterson]]. Il libro descrive una teoria completa su come le persone costruiscono il [[Significato (psicologia)|significato]], in un modo che è compatibile sia con la [[psicologia evoluzionista]] che con la moderna comprensione scientifica della [[neurobiologia]].<ref name="inferos">{{cite news|first=Craig|last=Lambert|url=https://harvardmagazine.com/1998/09/right.chaos.html|title=Chaos, Culture, Curiosity|date=September 1998|work=[[Harvard Magazine]]}}</ref> Esamina la «struttura dei sistemi di credo e il ruolo che questi sistemi giocano nella regolazione delle emozioni»,<ref name="McCord">{{cite book|last=McCord|first=Joan|authorlink=Joan McCord|title=Beyond Empiricism: Institutions and Intentions in the Study of Crime|url=https://books.google.com/books?id=bZioQ3X6cQcC|publisher=Transaction Publishers|isbn=978-1-4128-1806-3|page=178}}</ref> usando «molteplici campi accademici per dimostrare che connettere miti e credi con la scienza è essenziale per comprendere appieno come le persone costruiscono il significato».<ref name="GregoryRutledge2016">{{citation|last1=Gregory|first1=Erik M.|last2=Rutledge|first2=Pamela B.|title=Exploring Positive Psychology: The Science of Happiness and Well-Being: The Science of Happiness and Well-Being|url=https://books.google.com/books?id=yKgDDQAAQBAJ|year=2016|publisher=[[ABC-CLIO]]|isbn=978-1-61069-940-2|page=154}}</ref>
[https://www.researchgate.net/publication/20944340_Inherited_Predisposition_to_Alcoholism_Characteristics_of_Sons_of_Male_Alcoholics Inherited Predisposition to Alcoholism: Characteristics of Sons of Male Alcoholics], ''Journal of Abnormal''</ref> evidenziando che i figli di alcolisti maschi sono particolarmente a rischio per lo sviluppo di alcolismo. Questo aumento del rischio appare frequentemente in associazione ad un'aumentata incidenza di disturbi comportamentali o iperattività, con deficit nel pensiero astratto e nelle prestazioni scolastiche, con anormalità nella risposta psicofisiologica, e con maggiore sensibilità agli effetti putativi di smorzamento dell'intossicazione alcolica.<ref>Jordan Peterson e Robert O. Pihl [https://www.researchgate.net/publication/21002590_Information_processing_neuropsychological_function_and_the_inherited_predisposition_to_alcoholism Information processing, neuropsychological function, and the inherited predisposition to alcoholism], ''Neuropsychology Review''</ref><ref>Jordan Peterson, Robert O. Pihl e Peter R. Finn, [https://www.researchgate.net/publication/21594394_Cognitive_Dysfunction_and_the_Inherited_Predisposition_to_Alcoholism Cognitive Dysfunction and the Inherited Predisposition to Alcoholism], ''Journal of studies on alcohol''</ref><ref>Jordan B. Peterson e Robert O. Pihl, [https://www.researchgate.net/publication/236273549_Genetic_and_other_risk_factors_for_alcoholism Genetic and other risk factors for alcoholism], ''NIAAA: Eighth Special Report to the US Congress on Alcohol and Health''</ref><ref>Jordan B. Peterson, Robert O. Pihl, Jean Richard Séguin e Sherry H. Stewart, [https://www.researchgate.net/publication/14825060_Heart-rate_reactivity_and_alcohol_consumption_among_sons_of_alcoholics_and_sons_of_non-alcoholics Heart-rate reactivity and alcohol consumption among sons of alcoholics and sons of non-alcoholics], ''Journal of psychiatry & neuroscience''</ref><ref>Robert O. Pihl e Jordan B. Peterson,
[https://www.researchgate.net/publication/21309516_A_biobehavioural_model_for_the_inherited_predisposition_to_alcoholism A biobehavioural model for the inherited predisposition to alcoholism], ''Alcohol and alcoholism''</ref> I figli mostrano uno schema di iperreattività autonomica a una varietà di stimoli e difficoltà nei test cognitivi, indicativi della disfunzione del lobo prefrontale che possono essere correlati alla predisposizione all'alcolismo.<ref>Robert O. Pihl, Jordan B. Peterson e Peter R. Finn,
[https://www.researchgate.net/publication/232523002_A_heuristic_model_for_the_inherited_predisposition_to_alcoholism A heuristic model for the inherited predisposition to alcoholism], ''Psychology of Addictive Behaviors''</ref> Altri studi di Peterson si sono concentrati sulla correlazione tra consumo di alcol e droga, aggressività e comportamenti antisociali.<ref>Robert O. Pihl, Jordan B. Peterson e Mark A. Lau, [https://www.researchgate.net/publication/14788263_A_biosocial_model_of_the_alcohol-aggression_relationship A biosocial model of the alcohol-aggression relationship], ''Journal of studies on alcohol. Supplement''</ref><ref>Robert O. Pihl e Jordan B. Peterson, [https://www.researchgate.net/publication/236273524_Alcohol_drug_use_and_aggressive_behavior Alcohol, drug use and aggressive behavior], ''Crime and Mental Disorder''</ref><ref>Robert O. Pihl e Jordan B. Peterson, [https://www.researchgate.net/publication/236273594_Alcohol_and_aggression_Three_potential_mechanisms_of_the_drug_effect Alcohol and aggression: Three potential mechanisms of the drug effect], ''Alcohol and Interpersonal Violence: Fostering Multidisciplinary Perspectives''</ref><ref>Peter R. Giancola, Jordan B. Peterson e Robert O. Pihl, [https://www.researchgate.net/publication/14884346_Risk_for_alcoholism_antisocial_behavior_and_response_perseveration Risk for alcoholism, antisocial behavior, and response perseveration], ''Journal of Clinical Psychology''</ref>
Peterson inoltre si è occupato di [[psicologia politica]]: le sue ricerche, assieme a numerose altre in tale ambito, confermano l'esistenza di una correlazione tra posizione politica di una persona e i tratti prevalenti del suo [[Temperamento (psicologia)|temperamento]] e della sua [[personalità]]. Utilizzando il modello dei [[Big Five]], i conservatori sembrano possedere valori generalmente più alti in Coscienziosità (e nei suoi due sottoparametri, ordine e operosità) e più bassi in Apertura mentale, mentre per i ''liberal'' vale l'opposto. Coscienziosità e apertura mentale sono covarianti lungo l'asse politico. Poiché è noto che i tratti della personalità e del temperamento sono in parte determinati biologicamente, pare dunque sempre più evidente che anche la posizione politica possa essere, almeno parzialmente, influenzata da fattori genetici.
==Background ed elaborazione==
Peterson ha scritto il libro per più di 13 anni<ref name="inferos" /> nel tentativo di «spiegare il significato della storia».<ref name="Balzer"/> In esso, riflette brevemente anche sulla sua infanzia, come ragazzo cresciuto in una famiglia cristiana le cui risposte alle sue domande sulla verità letterale delle storie bibliche sembravano essere ignoranti, e ciò gli fece perdere interesse nel frequentare la chiesa. Durante l'adolescenza e la prima età adulta, cercando di trovare la risposta per «la generale follia sociale e politica e il male del mondo» (dalla [[guerra fredda]] al [[totalitarismo]]) per un breve periodo di tempo ha abbracciato il [[socialismo]] e la [[scienza politica]], ma insoddisfatto e cadendo in depressione, ha trovato poi ispirazione nelle idee di [[Carl Jung]] e ha deciso di studiare psicologia. Peterson ha poi iniziato a scrivere ''Maps of Meaning'' a metà degli anni '80, e ne ha usato il testo (poi intitolato "Gods of War") durante le lezioni mentre lavorava come assistente professore di psicologia all'[[Università di Harvard]].<ref name="Chronicle18">{{cite news|first=Tom|last=Bartlett|url=https://www.chronicle.com/article/What-s-So-Dangerous-About/242256|title=What’s So Dangerous About Jordan Peterson?|date=January 17, 2018|work=[[The Chronicle of Higher Education]]|access-date=January 19, 2018}}</ref><ref name="Kelefa">{{cite news|url=https://www.newyorker.com/magazine/2018/03/05/jordan-petersons-gospel-of-masculinity|title=Jordan Peterson's Gospel of Masculinity|date=March 5, 2018|first=Kelefa|last=Sanneh|author-link=Kelefa Sanneh|work=[[The New Yorker]]|accessdate=March 3, 2018}}</ref> Egli intendeva inizialmente utilizzarle per fare domanda di ruolo ad Harvard, ma senza sufficiente fiducia in sé stesso ed essendo sposato con due bambini, ha poi deciso di accettare l'offerta [[Università di Toronto]] nel 1998.<ref name="Chronicle18"/>
Peterson ha tentato di spiegare perché siano proprio questi due tratti, coscienziosità e apertura mentale – che in generale sono due parametri abbastanza indipendenti (non correlati statisticamente) tra di loro – ad essere strettamente collegati alla posizione politica: secondo Peterson la spiegazione è legata essenzialmente a concetto di «confine». Alle persone "aperte" (con alto valore di apertura mentale), infatti, piace vivere nei pressi o al di là di un confine, in tutti i sensi (concreti o figurati), sono pronte ad aprire i propri confini, a sfondare qualunque schema, qualunque barriera, a pensare fuori dagli schemi, a trovare analogie tra le cose, comportandosi spesso anche in modo disordinato e confusionario. Al contrario le persone coscienziose, soprattutto quelle con un alto livello di ordine, tendo a schematizzare, a pensare all'interno degli schemi, a distinguere le cose, a dividere, separare, confinare e strutturare su vari livelli il mondo che li circonda. Questa tendenza delle persone coscienziose a schematizzare/separare è correlata alla sensazione di disgusto, spesso associata a persone eccessivamente ordinate, interpretabile come la sensazione associata ad una repulsione nei confronti di una «violazione di confine», ovvero repulsione nel vedere toccarsi oggetti (in tutti i sensi, oggetti concreti o figurati, idee, comportamenti e categorie di persone) che, rispetto un certo schema concettuale, non è ammesso che possano toccarsi. Secondo Peterson in definitiva le persone con maggiore apertura mentale (dunque, statisticamente, più ''liberal'') tendono a vedere i vantaggi e le opportunità che si presentano nell'apertura di un «confine», mentre le persone con alti valori di coscienziosità (statisticamente, più conservatrici) tendono a vedere i difetti e i pericoli di eventuali aperture e «violazioni di confine».
Secondo Craig Lambert, in un articolo per l’''Harvard Magazine'', il libro è influenzato dalla visione archetipica di [[Carl Jung|Jung]] dell'[[Inconscio collettivo|inconscio collettivo]] e dalla [[psicologia evoluzionista]]. Comprende teorie di religione e Dio, origine naturale della cultura moderna, e la bibliografia spazia da [[Dante Alighieri]], [[Hannah Arendt]], [[Fyodor Dostoyevsky]], [[Northrop Frye]], [[Johann Wolfgang von Goethe]], i [[Fratelli Grimm]], [[Stephen Hawking]], [[Lao Tzu]], [[Konrad Lorenz]], [[Alexander Luria]], [[John Milton]], [[Friedrich Nietzsche]], [[Jean Piaget]], [[B. F. Skinner]], [[Aleksandr Solzhenitsyn]], [[Voltaire]], e [[Ludwig Wittgenstein]] tra i tanti.<ref name=inferos /><ref name="Chronicle18"/><ref name="Kelefa"/>
▲==Maps of Meaning : The Architecture of Belief==
{{citazione|Sono passati quasi dodici anni da quando ho afferrato per la prima volta l'essenza del paradosso che sta alla base della motivazione umana verso il male: le persone hanno bisogno dell'identificazione di gruppo, perché quell'identificazione le protegge, letteralmente, dalle terribili forze dell'ignoto. È per questo motivo che ogni individuo che non è decadente si sforzerà di proteggere il proprio territorio, reale e psicologico. Ma la tendenza a proteggere significa odiare l'altro, e dunque l'inevitabilità della guerra – e adesso siamo troppo tecnologicamente potenti per impegnarci in guerra. Consentire la vittoria agli altri, tuttavia – o anche l'esistenza continuata, nei suoi termini – significa soggiogamento, dissoluzione delle strutture protettive e esposizione a ciò che è più temuto. Per me, questo significava «dannato se lo fai, dannato se non lo fai»: i sistemi di credenze regolano l'affetto, ma il conflitto tra i sistemi di credenze è inevitabile.
La formulazione e la comprensione di questo terribile paradosso mi hanno devastato. Ero sempre stato convinto che una sufficiente comprensione di un problema, qualsiasi problema, portasse alla sua risoluzione. Qui ero, tuttavia, in possesso di una comprensione che sembrava non solo sufficiente ma completa, catturato comunque tra il diavolo e il mare blu profondo. Non riuscivo a vedere come potesse esserci un'alternativa al fatto di avere un sistema di credenze o al non averlo – e potevo vedere lo svantaggio di entrambe le posizioni. Questo ha davvero scosso la mia fede.|Jordan Peterson, ''Maps of Meaning''.<ref>Jordan Peterson, ''Maps of Meaning: The Architecture of Belief'', 460.</ref>|It has been almost twelve years since I first grasped the essence of the paradox that lies at the bottom of human motivation for evil: People need their group identification, because that identification protects them, literally, from the terrible forces of the unknown. It is for this reason that every individual who is not decadent will strive to protect his territory, actual and psychological. But the tendency to protect means hatred of the other, and the inevitability of war — and we are now too technologically powerful to engage in war. To allow victory to the other, however — or even continued existence, on his terms—means subjugation, dissolution of protective structures, and exposure to that which is most feared. For me, this meant ‘damned if you do, damned if you don’t’: belief systems regulate affect, but conflict between belief systems is inevitable.
===Pubblicazione===
Il libro fu pubblicato nel 1999 dalla [[Routledge]]. L'edizione con copertina rigida è stata pubblicata nel 2002,<ref>{{citation|last=Peterson|first=Jordan B.|authorlink=Jordan Peterson|title=Maps of Meaning: The Architecture of Belief|url=https://books.google.com/books?id=fLpQLDe77aAC|date=11 September 2002|publisher=Routledge|isbn=1-135-96174-3}}</ref> mentre l'edizione dell'audiolibro integrale sarà pubblicata nell'aprile 2018 da Penguin Random House Audio.<ref>{{cite web|url=https://penguinrandomhouse.ca/books/597643/maps-meaning#9781984829016|title=Maps of Meaning: The Architecture of Belief Audiobook|work=Penguin Random House Canada|accessdate=March 3, 2018}}</ref>
==Contenuti==
{{citazione|Qualcosa che non possiamo vedere ci protegge da qualcosa che non comprendiamo. Ciò che non possiamo vedere è la cultura, nella sua manifestazione intrapsichica o interna. Ciò che non comprendiamo è il caos che ha dato origine alla cultura.
Formulation and understanding of this terrible paradox devastated me. I had always been convinced that sufficient understanding of a problem—any problem—would lead to its resolution. Here I was, however, possessed of understanding that seemed not only sufficient but complete, caught nonetheless between the devil and the deep blue sea. I could not see how there could be any alternative to either having a belief system or to not having a belief system — and could see little but the disadvantage of both positions. This truly shook my faith.|en}}
Se la struttura culturale viene infranta, involontariamente, ritorna il caos. E siamo disposti a fare qualunque cosa — qualunque — per difenderci da quel ritorno.|Jordan Peterson, 1998; ''Descensus ad Inferos''<ref name=inferos>{{cita web|url=https://harvardmagazine.com/1998/09/right.chaos.html|titolo=Chaos, Culture, Curiosity|nome=Craig|cognome=Lambert|sito=Harvard Magazine|data=Settembre 1998}}</ref>|Something we cannot see protects us from something we do not understand. The thing we cannot see is culture, in its intrapsychic or internal manifestation. The thing we do not understand is the chaos that gave rise to culture. If the structure of culture is disrupted, unwittingly, chaos returns. We will do anything — anything — to defend ourselves against that return.|en}}
{{citazione|Nella misura in cui l'Academia ricorda le sue antiche origini, deve sapere che è stata fondato dall'avversario più determinato e più influente della polis.|[[Hannah Arendt]], ''Verità e politica''.<ref>Hannah Arendt, ''Truth and Politics''.</ref>|To the extent that the Academe remembers its ancient origins, it must know that it was founded by the polis’s most determined and most influential opponent.|en}}"
Secondo Peterson, l'obiettivo principale era esaminare perché sia gli individui che i gruppi partecipassero ai [[conflitti sociali|conflitti sociali]], esplorando i ragionamenti e la motivazioni che gli individui utilizzano per sostenere i loro [[credenza|sistemi di credenza]] (cioè l'[[Identificazione (psicologia)|identificazione]] ideologica<ref name="Krendl">{{cite news|first=Anne C.|last=Krendl|url=https://www.thecrimson.com/article/1995/4/26/jordan-peterson-pharvard-students-may-know/?page=single|title=Jordan Peterson: Linking Mythology to Psychology|date=April 26, 1995|work=[[The Harvard Crimson]]}}</ref>) che alla fine si traducono in uccisioni e atrocità patologiche come i [[gulag]], il [[campo di concentramento di Auschwitz]] e il [[genocidio ruandese]].<ref name=inferos /><ref name="Krendl" /><ref name="Summary2015">{{citation|url=https://www.scribd.com/doc/276984986/Summary-and-Guide-to-Maps-of-Meaning-The-Architecture-of-Belief-by-Jordan-Peterson|title=Summary and Guide to Jordan Peterson’s Maps of Meaning: The Architecture of Belief|author=Jordan Peterson|date=August 2015|work=Scribd|page=2–3|accessdate=March 3, 2018}}</ref> Peteron ritiene che «un'analisi delle idee religiose del mondo potrebbe permetterci di descrivere la nostra essenziale [[moralità]] e alla fine sviluppare un sistema universale di moralità».<ref name="Summary2015"/>
Hannah Arendt, "Verità e politica" [2]
==Maps of Meaning==
Secondo Peterson, esiste una lotta tra il caos (caratteristico dell'ignoto, come ad esempio la [[natura]]) e l'ordine (caratteristico del territorio esplorato, mappato, ad esempio la [[cultura]]). Gli esseri umani con la loro capacità di [[astrazione]] rendono astratta anche la [[Territorialità (comunicazione non verbale)|territorialità]] – i sistemi di credenze che «regolano le nostri [[emozioni]]». Una potenziale minaccia a un'importante credo scatena reazioni emotive a cui possono potenzialmente seguire tentativi patologici di affrontare il proprio caos interno, e «le persone generalmente preferiscono che la [[guerra]] sia qualcosa di esterno, piuttosto che interno [...] che [non porti a] riformare le nostre convinzioni sfidate». Il principio intermedio è il [[logos]] ([[coscienza]]), e le figure eroiche sono coloro che sviluppano la [[cultura]] e le [[società]] come intermediari tra queste due forze naturali.<ref name=inferos /> In questo senso il «mito rappresenta l'eterno ignoto [...] conosciuto [...] conoscitore», il conoscitore è l'eroe che «uccide il drago del caos» come [[San Giorgio]], risultando come «maturità nella forma dell'individualità».<ref name="Balzer"/>
In tutto il libro, Peterson tenta di spiegare in termini scientifici come funziona la [[mente]], includendo nel contempo illustrazioni con elaborati diagrammi geometrici (ad esempio "The Constituent Elements of Experience as Personality, Territory, and Process").<ref name="Kelefa"/>
==Recensioni==
Harvey Shepard, scrivendo nella colonna del ''Montreal Gazette'' dedicata alla religione, ha dichiarato: «Per me il libro riflette il profondo senso morale e la vasta erudizione dell'autore in aree che spaziano dalla psicologia clinica alle Scritture e una grande quantità di ricerca spirituale personale. [...] La visione di Peterson è sia guidata dai metodi scientifici e pragmatici moderni, sia profondamente conservatrice e tradizionale in modo importante»<ref>{{cita news|cognome=Shepherd|nome=Harvey|titolo=Meaning from Myths|pubblicazione=Montreal Gazette|data=11 novembre 2003}}</ref>. Sheldon H. White dell'Università di Harvard lo ha descritto come un «brillante ampliamento della nostra comprensione della motivazione umana [...] un bel lavoro»,<ref name="Chronicle18"/> mentre Keith Oatley dell'Università di Toronto lo ha definito: «unico [...] una brillante nuova sintesi del significato delle mitologie e del nostro bisogno umano di relazionare alla storia la struttura profonda delle nostre esperienze».<ref>{{cite web|url=https://www.amazon.com/Maps-Meaning-Architecture-Jordan-Peterson/dp/0415922224/ref=mt_paperback?_encoding=UTF8&me=|title=Maps of Meaning: The Architecture of Belief Paperback|work=Amazon.com|accessdate=March 3, 2018}}</ref>
Dan Blazer nell'[[American Journal of Psychiatry]]' 'ha sottolineato che «non è un libro da astrarre e riassumere, ma dovrebbe essere letto a piacimento (anche se è tutt'altro che una lettura leggera) e utilizzato come stimolo e riferimento per espandere le proprie mappe di significato».<ref name="Balzer">{{cite journal |last=Blazer |first=Dan |author-link=Dan Blazer |date=February 1, 2000 |title=Maps of Meaning: The Architecture of Belief |url=https://ajp.psychiatryonline.org/doi/10.1176/appi.ajp.157.2.299-a |journal=American Journal of Psychiatry |volume=157 |issue=157 |pages=299–300 |doi=10.1176/appi.ajp.157.2.299-a |access-date=March 4, 2018}}</ref> Maxine Sheets-Johnstone in ''[[Psycoloquy]]'' l'ha descritto come un «libro originale, provocatorio, complesso e affascinante, che a volte è anche concettualmente problematico, eccessivamente ripetitivo ed esasperante nel suo formato», tuttavia «i valori positivi del libro superano di gran lunga i demeriti».<ref>{{cite journal|last=Sheets-Johnstone|first=Maxine|date=2000|title=The psychology of what is and what should be: An experiential and moral psychology of the known and the unknown: Review of Peterson on Meaning-Belief|url=http://www.cogsci.ecs.soton.ac.uk/cgi/psyc/newpsy?meaning-belief.2|journal=Psycoloquy|volume=11|issue=124|accessdate=March 4, 2018}}</ref>
Gli psicologi [[Ralph W. Hood]], Peter C. Hill e Bernard Spilka, nel loro libro 'The Psychology of Religion: An Empirical Approach'' (2009), hanno dichiarato che riguardo alla relazione tra il [[Big Five (psicologia)|modello dei cinque fattori]] e la religione, il «modello dinamico per la tensione tra [[tradizione]] e trasformazione è stato magistralmente esplorato da Peterson (1999) come base della personalità per ciò che egli definisce l'architettura della credenza».<ref name="Wood2009">{{cite book|last1=Hood|first1=Ralph W.|authorlink1=Ralph W. Hood|last2=Hill|first2=Peter C.|last3=Spilka|first3=Bernard|title=The Psychology of Religion: An Empirical Approach|url=https://books.google.com/books?id=ETVk59xbc90C|edition=4|year=2009|publisher=Guilford Press|isbn=978-1-60623-392-4|pages=236–237}}</ref>
Nel 2017, [[Camille Paglia]] ha commentato dicendo che c'è un legame tra ''Maps of Meaning'' e il suo libro ''Sexual Personae''.<ref name="Chronicle18"/>
Sebbene ci sia stato un elogio praticamente unanime per il libro, Peterson ha commentato che fino al 2018 non c'è stata alcuna critica seria e lui non pensa «che le persone abbiano idea di cosa fare del libro».<ref name="Chronicle18"/>
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