Lingua sarda e Mnogaja Leta Quartet: differenze tra le pagine

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{{Artista musicale
{{NN|linguistica|aprile 2012}}
|nome = Mnogaja Leta Quartet
{{organizzare|alcune informazioni ricorrono più volte es. il romaniska nella distribuzione geografica e nelle curiosità della storia del periodo spagnolo, o le vicende che hanno condotto alla LSU}}
|tipo artista = Gruppo
{{Avvisounicode}}
|nazione = ITA
{{ISO639}}
|immagine =
{{lingua|nome=Sardo|nomenativo=Sardu, Limba / Lingua Sarda
|didascalia =
|colore=#FD9191
|genere = Spiritual
|stati=[[File:Flag of Italy.svg|20 px]] [[Italia]]
|genere2 = Gospel
|regione=[[File:Bandiera ufficiale RAS.svg|20 px]] [[Sardegna]]
|anno inizio attività = 1961
|persone=Fra 1.000.000<ref>Cfr.:[http://www.minud.it/Minoranze-linguistiche-in-Italia.726.0.html?&L= Sito della Provincia di Udine]</ref> e 1.350.000<ref>Cfr. AA. VV. ''Calendario Atlante De Agostini 2008'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2007, p. 214</ref> parlanti. Secondo ''Ethnologue'', 1,050.000 circa<ref>Cfr. il [http://www.ethnologue.com/show_country.asp?name=IT Sito ufficiale di ethnologue]</ref>
|anno fine attività = in attività
|tipologia={{SOV}} (anche {{VOS}}<ref>Maurizio Virdis ''Plasticità costruttiva della frase sarda (e la posizione del soggetto)", Rivista de filologia romanica, 2000</ref> e {{SVO}}) [[Lingua sillabica|sillabica]]
|fam1etichetta = [[LingueRusty indoeuropeeRecords]]
|url = http://www.mnogajaleta.it
|fam2=[[Lingue italiche]]
|numero totale album pubblicati = 17
|fam3=[[lingue romanze|Romanze]]
|numero album studio = 17
|fam4=[[Lingue romanze insulari|Romanze insulari]]
|numero album live =
|fam5='''''Sardo'''''
|numero raccolte =
|fam6=<small>(''[[Sardo logudorese|Logudorese]] - [[Sardo campidanese|Campidanese]]'')</small>
|numero opere audiovisive = 2
|nazione=riconosciuta da:<small><br/>[[File:Flag of Italy.svg|20 px]] [[Italia|Repubblica Italiana]] con Legge n.482/1999 <br/>[[File:Bandiera ufficiale RAS.svg|20 px]] [[Sardegna|Regione Sardegna]] con Legge Regionale n.26/1997</small>
|iso1=sc|iso2=srd|iso3=srd|sil=SRD
|estratto=Totu sos èsseres umanos naschint lìberos e eguales in dinnidade e in deretos. Issos tenent sa resone e sa cussèntzia e depent operare s'unu cun s'àteru cun ispìritu de fraternidade.<ref>[http://www.ohchr.org/EN/UDHR/Pages/Language.aspx?LangID=srd United Nations Human Rights. Universal Declaration of Human Rights in Sardinian language.]</ref>
|mappa=[[File:Sardinia Language Map.png|290px|Lingue e dialetti della Sardegna]]
|didascalia=Diffusione delle varianti linguistiche di tipo sardo, e distribuzione geografica delle lingue alloglotte in Sardegna
|codice=sc
}}
'''Mnogaja Leta Quartet''' è un quartetto vocale milanese attivo dal 1961.
Il '''sardo''' (nome nativo '''''sardu''''', '''''limba sarda''''' in [[sardo logudorese|logudorese]], '''''lìngua sarda''''' in [[sardo campidanese|campidanese]]) è una lingua appartenente al gruppo neolatino ([[lingue romanze|romanzo]]) delle [[lingue indoeuropee]]. È parlata nell'isola e [[Regione a statuto speciale|Regione Autonoma]] della [[Sardegna]].
Classificata come lingua romanza occidentale e considerata da molti studiosi la più conservativa delle lingue derivanti dal [[lingua latina|latino]], è costituita da una pluralità di varianti dialettali. Sebbene i termini di origine latina siano molti, tuttavia, il sardo conserva testimonianza del substrato delle lingue parlate prima dell'arrivo dei romani, tanto che si evidenziano etimi [[Lingua protosarda|sardiani]] e [[Lingua fenicia|fenici]] in diversi vocaboli.
 
== Carriera e repertorio ==
''[[S'hymnu sardu nationale]]'', composto da [[Vittorio Angius]] e musicato da Giovanni Gonella nel [[1843]], originariamente in una versione campidanese (ma ne esiste anche una logudorese) fortemente latinizzata nella grafia, è stato l'inno del [[Regno di Sardegna]] [[Casa Savoia|sabaudo]] e del [[Regno d'Italia]], unitamente alla [[Marcia Reale]], fino al [[12 ottobre]] [[1946]].
Dopo le prime esperienze musicali e concertistiche nel repertorio popolare italiano (canti di montagna - sulle orme del Coro della SAT - e poi canti per bambini, canzoni religiose, laude medievali) ed estero (canti di tradizioni popolari africane, sudamericane, brani della liturgia bizantina; e proprio da un inno della liturgia bizantino-slava prende il nome il quartetto, un inno che può essere tradotto con l'augurale "Ad multos annos") da più di cinquant'anni <ref>{{Cita web|url=http://www.radiocorriere.teche.rai.it/Download.aspx?data=AQAAANCMnd8BFdERjHoAwE/Cl+sBAAAATo7iKl8hNEmjzXEVIU/F5QQAAAACAAAAAAADZgAAwAAAABAAAAC0veyVA1W9aK0/AFF4QN2NAAAAAASAAACgAAAAEAAAAOeLuvDxY0KZ+pvoYHPbfwkQAAAAIFuZfC3ODWWCgu/9KE9tBxQAAACrf9LFHrknnZWSR8xTPFaN2hFJGQ==|titolo=Radiocorriere TV|sito=www.radiocorriere.teche.rai.it|accesso=2018-05-21}}</ref>si dedicano esclusivamente ai canti della tradizione negro-spiritual, partendo dallo stile del [[Golden Gate Quartet]] ed arrivando a creare un'affascinante stile loro peculiare.
 
Il quartetto si è esibito in teatri, chiese, castelli, piazze, auditorium, sia in Italia che all'estero, e ha partecipato alle più importanti rassegne italiane dedicate alla musica popolare religiosa afroamericana (una su tutte quella di Caldonazzo in Trentino, ma anche Varazze, San Benedetto, Varese, ...). Nel dicembre 2016 ha raggiunto quota 1.000 concerti.
Dal [[1997]] la lingua sarda, insieme alle [[Sardegna#Lingue e dialetti|altre presenti nell'isola]], è lingua ufficiale della [[Sardegna]], in regime di coufficialità con l'[[lingua italiana|italiano]].
 
I tenori Luciano Gattinoni e Nino Giagnoni, e i bassi Maurizio Mauri e Alberto Vigevani sono accompagnati da un gruppo di strumentisti: alla batteria Vanni Stefanini, alla chitarra Giovanni Vergani, al basso Riccardo Vigorè (prima di lui per tanti anni Marco Ratti, poi Luca Gattinoni, poi Antonella Mazza), al pianoforte lo stesso Luciano Gattinoni. Hanno all'attivo una solida produzione discografica dagli anni sessanta<ref>{{Cita web|url=http://www.radiocorriere.teche.rai.it/Download.aspx?data=AQAAANCMnd8BFdERjHoAwE/Cl+sBAAAATo7iKl8hNEmjzXEVIU/F5QQAAAACAAAAAAADZgAAwAAAABAAAACD+U/KaO6EqO7HpxVv4a1nAAAAAASAAACgAAAAEAAAAMWjkMIpqCqU2hN++ykk0LkQAAAAKkf9IgWjBL76ijw6MLVtRBQAAACqVOshuxzT+IjcidGn6qGubwLG3A==|titolo=Radiocorriere TV|sito=www.radiocorriere.teche.rai.it|accesso=2018-05-21}}</ref> ad oggi<ref>{{Cita news|lingua=it|url=https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/con-il-mnogaja-leta-quartet-risplende-l-essenza-degli-spirituals-br--|titolo=Con il Mnogaja Leta Quartet risplende l'essenza degli spirituals|data=2005-11-13|accesso=2018-05-21}}</ref>, sia nel genere negro spirituals che in altri repertori<ref>{{Cita web|url=http://www.radiocorriere.teche.rai.it/Download.aspx?data=AQAAANCMnd8BFdERjHoAwE/Cl+sBAAAATo7iKl8hNEmjzXEVIU/F5QQAAAACAAAAAAADZgAAwAAAABAAAABwyXcw25tECaH/5gJflLWGAAAAAASAAACgAAAAEAAAAMlrKDuNUD07T4zOVAGmS8sQAAAAnudUZ5R8PlHoa44/JhddmhQAAAA915UUNYCHfalHDNDVszQuMUA9rw==|titolo=Radiocorriere TV|sito=www.radiocorriere.teche.rai.it|accesso=2018-05-21}}</ref>, e sono stati più volte presenti sulla scena televisiva (RAI, Canale 5, TV Svizzera) e radiofonica (Radio Europa Jazz).
== Gruppi della lingua sarda e varianti ==
 
Nel dicembre 2011 il quartetto viene insignito della benemerenza civica dell'Ambrogino d'Oro dal Comune di Milano (vedi https://www.youtube.com/watch?v=azcSOXW7-P0)
{{vedi anche|Sardo logudorese|Sardo campidanese}}
 
== Discografia ==
Il sardo propriamente detto viene comunemente distinto in due gruppi (diasistemi o varietà), l'uno riferente ai dialetti centro-settentrionali, l'altro a quelli centro-meridionali: il [[Sardo logudorese|logudorese]], che include anche la [[Sardo logudorese#Nuorese|variante nuorese e barbaricina]], e il [[Sardo campidanese|campidanese]].
*Pim Pam/Lui m'ha dato, 45 giri [[Rusty Records]] (anni '60)
 
*Mondo nuovo/La traccia, 45 giri Rusty Records (anni '60)
Pur accomunati da una morfologia e una sintassi fondamentalmente omogenee, le due varietà presentano rilevanti differenze di pronuncia e talvolta anche lessicali. All'interno di ciascun gruppo il sardo è comunque mutuamente comprensibile (le differenze sono fondamentalmente di tipo fonetico) e relativamente omogeneo.
*Down by the riverside/You'll never walk alone, 45 giri Rusty Records (anni '60)
 
*La carovana/la baleniera, 45 giri [[I Dischi dell'Ippopotamo]] (1974)
Esistono inoltre numerosi dialetti (es. [[Sardo campidanese#Arborense|arborense]], [[Sardo campidanese#Barbaricino centro-meridionale|barbaricino meridionale]], [[Sardo campidanese#Ogliastrino|ogliastrino]] etc.) che presentano delle caratteristiche appartenenti ora all'una, ora all'altra macro-varietà e risulta difficile tracciare un confine netto tra logudorese e campidanese, problematica comune nella distinzione dei dialetti delle lingue romanze.
*Il pesce rosso/Sinfonia sull'Ararat, 45 giri I Dischi dell'Ippopotamo (1974)
 
*Old time religion, 33 giri Rusty Records (1967)
Un discorso a parte va fatto per gli idiomi parlati nell'estremo nord dell'isola, in quanto spesso vengono "geograficamente" considerati dialetti sardi ma di tipo [[Lingua corsa|còrso]]/[[Dialetto toscano|toscano]] per sintassi, grammatica ed in buona parte lessico:
*Canti della Gloria, 33 giri Rusty Records (1968)
* il [[Lingua gallurese|gallurese]], parlato nella parte nord-orientale dell'isola ([[Gallura]]), è di fatto una variante del [[Lingua corsa#Còrso oltramontano|còrso meridionale]], conosciuto dai linguisti col nome di còrso-gallurese e nato verosimilmente a cavallo tra il [[XV secolo|XV]] e il [[XVII secolo]] a seguito di notevoli flussi migratori nella regione di genti còrse;
*Kumbaja, 33 giri Rusty Records (1972)
* il [[Lingua sassarese|sassarese]], parlato a [[Sassari]], [[Porto Torres]], [[Sorso]], [[Castelsardo]] e nei loro dintorni, nato nel [[XII secolo|XII]]-[[XIII secolo]], possiede caratteristiche intermedie tra il corso-toscano (caratteristica della sua origine comunale e mercantile, di cui conserva la grammatica e la struttura) e il logudorese (che ne ha influenzato il lessico e la fonetica), oltre alle influenze del [[Lingua ligure|ligure]], del [[Lingua catalana|catalano]] e dello [[Lingua spagnola|spagnolo]]. Nelle città di [[Sassari]] e [[Porto Torres]] è parlato anche il [[sardo logudorese]], per via dell'immigrazione da centri sardofoni.
*Canti cristiani, 33 giri Rusty Records (1972)
 
*Good News, 33 giri Rusty Records (1987)
==Distribuzione geografica==
*Freedom, CD Rugginenti (1989)
Viene tuttora parlata in quasi tutta l'isola di Sardegna da un numero di locutori variabile tra 1.000.000 e 1.350.000 unità, generalmente bilingue (sardo/italiano) in situazione di ''[[diglossia]]'' (la lingua sarda è utilizzata prevalentemente nell'ambito familiare e locale mentre quella italiana viene usata nelle occasioni pubbliche e per la quasi totalità della scrittura), se non ormai di ''dilalia'' (l'italiano si sta sostituendo al sardo anche nei rapporti informali).
*When the saints, CD Rugginenti (1989)
Più precisamente, da uno studio commissionato dalla Regione Sardegna nel 2006<ref>Stima su un campione di 2715 interviste: [http://www.sardegnacultura.it/documenti/7_88_20070514130939.pdf Anna Oppo, ''Le lingue dei sardi'']</ref> risulta che ci siano 1.495.000 persone circa che capiscono la lingua sarda ed 1.000.000 di persone circa in grado di parlarla. In modo approssimativo i locutori attivi del campidanese sarebbero 670.000 circa (il 68,9% dei residenti a fronte di 942.000 persone in grado di capirlo), mentre i parlanti delle varietà logudoresi-nuoresi sarebbero 330.000 circa (compresi i locutori residenti ad Alghero, nel Turritano ed in Gallura) e 553.000 circa i sardi in grado di capirlo. Nel complesso solo meno del 3% dei residenti delle zone sardofone non avrebbe alcuna competenza della lingua sarda.
*Mnogaja Leta Quartet in concert, VHS Rugginenti (1991)
In virtù delle emigrazioni dai centri sardofoni, principalmente logudoresi e nuoresi, verso le zone costiere e le città del nord Sardegna il sardo è, peraltro, parlato anche nelle aree storicamente non sardofone:
*Live in Caldonazzo, DVD Rugginenti (2005)
 
*Ol' man river, CD Rugginenti (2006)
* Nella città di [[Alghero]], dove la lingua più diffusa, assieme all'italiano, è una variante del [[lingua catalana|catalano]] di tipo orientale (che oltre al [[dialetto algherese]] comprende anche le parlate delle province di [[Barcellona]], [[Girona]], delle [[Isole Baleari]]), il sardo è capito dal 49,8% degli abitanti e parlato dal 23,2%.
*Milano, CD Rugginenti (2012)
 
*Milano vol. 2, CD Rugginenti (2015)
* Nel centro di [[Arborea (comune)|Arborea]] ([[Campidano]] di [[Oristano]]) il [[lingua veneta|veneto]] trapiantato negli anni trenta del [[XX secolo|novecento]] dagli immigrati veneti venuti a colonizzare il territorio, è oggigiorno in forte regresso, soppiantato sia dal sardo che dall'italiano. Anche nella frazione algherese di [[Fertilia]] sono predominanti, accanto all'[[Lingua italiana|italiano]] standard, dialetti di tale famiglia (anch'essi in netto regresso) introdotti nell'immediato dopoguerra da gruppi di profughi istriani su un preesistente substrato [[Ferrara|ferrarese]].
 
* Nell'isola di [[Isola di San Pietro|San Pietro]] e parte di quella di [[Isola di Sant'Antioco|Sant'Antioco]], dove persiste il [[dialetto tabarchino|tabarchino]], dialetto arcaizzante del [[Dialetto ligure coloniale|ligure]], la lingua sarda è compresa dal 15,6% della popolazione e parlata dal 12,2%.
 
* A [[Isili]] il [[romaniska]], idioma di origine zingara dei ramai ambulanti locali, è invece in via d'estinzione, in quanto parlato solo da un ristretto numero di individui.
 
Per quanto riguarda il [[Lingua gallurese|gallurese]] e il [[Lingua sassarese|sassarese]], per la maggior parte degli studiosi sono invece parlate sarde solo in senso geografico, poiché sotto il profilo linguistico sono considerati il primo come una variante del gruppo [[lingua italiana|italiano]] equivalente al [[Lingua corsa|corso]], e il sassarese come una varietà di transizione tra il còrso e il sardo, per la notevole presenza di prestiti o persistenze lessicali e fonetici originari del logudorese.
Il sardo è, comunque, capito da ben il 73,6% dei galluresi e parlato dal 15,1% degli stessi (specie nei comuni della fascia costiera), mentre nel Turritano è capito dal 67,8% della popolazione e parlato dal 40,5%.
 
L'area sardofona costituisce in ogni caso la più consistente minoranza linguistica riconosciuta in [[Italia]].
 
==Storia==
=== Periodo [[Storia della Sardegna giudicale|giudicale]] ===
[[File:Statuti Sassaresi XIV century 1a.png|thumb|[[Statuti Sassaresi]]]]
Il sardo (nelle due varianti [[sardo logudorese|logudorese]] e [[sardo campidanese|campidanese]]) durante il periodo [[Medioevo|medioevale]] ha costituito la lingua ufficiale e nazionale dei [[Giudicati|Giudicati isolani]], anticipando in emancipazione le altre lingue neolatine.
Presentava ovviamente un maggior numero di arcaismi e latinismi rispetto alla lingua attuale, l'utilizzo di caratteri oggi entrati in disuso nonché in diversi documenti una grafia della lingua scritta che risentiva degli influssi degli scrivani, spesso toscani, genovesi o catalani.
[[Dante Alighieri]] nel suo [[De vulgari eloquentia]] ([[1303]]-[[1305]]) ne riferisce (Lib. I, XI, 7) ed espelle criticamente i sardi, a rigore non italici, in quanto a parer suo non avrebbero volgare e imiterebbero scimmiottando il latino (''dicono "domus nova" e "dominus meus"''):
{{quote|Sardos etiam, qui non Latii sunt sed Latiis associandi videntur, eiciamus, quoniam soli sine proprio vulgari esse videntur, gramaticam tanquam simie homines imitantes: nam domus nova et dominus meus locuntur}}
 
Il primo documento scritto in cui compaiono elementi della lingua sarda risale al 1063 e si tratta dell'atto di donazione da parte di Barisone I di Torres indirizzato all'abate Desiderio a favore dell'abbazia di Montecassino. ("Archivio Cassinense Perg. Caps. XI, n. 11 " e "TOLA P., Codice Diplomatico della Sardegna, I, Sassari, 1984, p. 153")
Il primo documento scritto in lingua sarda è la ''Carta Volgare'' ([[1070]]/[[1080]]) in antico campidanese.
 
Del periodo [[1080]]-[[1085]] è invece il ''Privilegio logudorese'' conservato presso l'[[Archivio di Stato (Italia)|Archivio di Stato]] di [[Pisa]]:
{{quote|In nomine Domini amen. Ego iudice Mariano de Lacon fazo ista carta ad onore de omnes homines de Pisas pro xu toloneu ci mi pecterunt: e ego donolislu pro ca lis so ego amicu caru e itsos a mimi; ci nullu imperatore ci lu aet potestare istu locu de non (n)apat comiatu de leuarelis toloneu in placitu: de non occidere pisanu ingratis: e ccausa ipsoro ci lis aem leuare ingratis, de facerlis iustitia inperatore ci nce aet exere intu locu...}}
 
Agli anni compresi tra il [[1089]] e il [[1103]] risale la ''Donazione di Torchitorio'', ancora in antico campidanese, proveniente dalla chiesa di San Saturnino nella diocesi di Cagliari e conservata negli Archivi Dipartimentali delle [[Bocche del Rodano (dipartimento)|Bouches-du Rhone]] a [[Marsiglia]]:
{{quote|E inper(a)tor(e) ki l ati kastikari ista delegantzia e fagere kantu narat ista carta siat benedittu...}}
 
Atto tra il Vescovo di Civita Bernardo e Benedetto, amministratore del'[[Opera della Primaziale Pisana|Opera del Duomo]] di Pisa, in logudorese ([[1173]]):
{{quote|Ego Benedictus operaius de Santa Maria de Pisas Ki la fatho custa carta cum voluntate di Domino e de Santa Maria e de Santa Simplichi e de indice Barusone de Gallul e de sa muliere donna Elene de Laccu Reina appit kertu piscupu Bernardu de Kivita, cum Iovanne operariu e mecum e cum Previtero Monte Magno Kercate nocus pro Santa Maria de vignolas... et pro sa doma de VillaAlba e de Gisalle cum omnia pertinentia is soro.... essende facta custa campania cun sii Piscupu a boluntate de pare torraremus su Piscupu sa domo de Gisalle pro omnia sua e de sos clericos suos, e issa domo de Villa Alba, pro precu Kindoli mandarun sos consolos, e nois demus illi duas ankillas, ki farmi cojuvatas, suna cun servo suo in loco de rnola, e sattera in templo cun servii de malu sennu: a suna naran Maria Trivillo, a sattera jorgia Furchille, suna fuit de sa domo de Villa Alba, e sattera fuit de Santu Petru de Surake ....... Testes Judike Barusone, Episcopu Jovanni de Galtellì, e Prite Petru I upu e Gosantine Troppis e prite Marchu e prite Natale e prite Gosantino Gulpio e prite Gomita Gatta e prite Comita Prias e Gerardu de Conettu ........ e atteros rneta testes. Anno dom.milles.centes.septuag.tertio}}
 
La seconda Carta Marsigliese in campidanese ([[1190]]-[[1206]]) conservata negli Archivi del [[Bocche del Rodano (dipartimento)|Dipartimento delle Bouches-du-Rhône]]:
{{quote|In nomine de Pater et Filiu et Sanctu Ispiritu. Ego iudigi Salusi de Lacunu cun muiere mea donna (Ad)elasia, uoluntate de Donnu Deu potestando parte de KKaralis, assolbu llu Arresmundu, priori de sanctu Saturru, a fagiri si carta in co bolit. Et ego Arresmundu, l(eba)nd(u) ass(o)ltura daba (su) donnu miu iudegi Salusi de Lacunu, ki mi illu castigit Donnu Deu balaus (a)nnus rt bonus et a issi et a (muiere) sua, fazzu mi carta pro kertu ki fegi cun isus de Maara pro su saltu ubi si (.... ....)ari zizimi (..) Maara, ki est de sanctu Saturru. Intrei in kertu cun isus de Maara ca mi machelaa(nt) in issu saltu miu (et canpa)niarunt si megu, c'auea cun istimonius bonus ki furunt armadus a iurari, pro cantu kertàà cun, ca fuit totu de sanctu Sat(ur)ru su saltu. Et derunt mi in issu canpaniu daa petra de mama et filia derectu a ssu runcu terra de Gosantini de Baniu et derectu a bruncu d'argillas e derectu a piskina d'arenas e leuat cabizali derectu a sa bia de carru de su mudeglu et clonpit a su cabizali de uentu dextru de ssa doméstia de donnigellu Cumitayet leuet tuduy su cabizali et essit a ssas zinnigas de moori de silba, lassandu a manca serriu et clonpit deretu a ssu pizariu de sellas, ubi posirus sa dìì su tremini et leuat sa bia maiori de genna (de sa) terra al(ba et) lebat su moori (...) a sa terra de sanctu Saturru, lassandu lla issa a manca et lebat su moori lassandu a (manca) sas cortis d'oriinas de(....)si. Et apirus cummentu in su campaniu, ki fegir(us), d'arari issus sas terras ipsoru ki sunt in su saltu miu et (ll)u castiari s(u) saltu et issus hominis mius de Sinnay arari sas terras mias et issas terras issoru ki sunt in saltu de ssus et issus castiari su saltu(u i)ssoru. Custu fegirus plagendu mi a mimi et a issus homi(nis) mius de Sinnay et de totu billa de Maara. Istimonius ki furunt a ssegari su saltu de pari (et) a poniri sus treminis, donnu Cumita de Lacun, ki fut curatori de Canpitanu, Cumita d'Orrù (.......)du, A. Sufreri et Iohanni de Serra, filiu de su curatori, Petru Soriga et Gosantini Toccu Mullina, M(........)gi Calcaniu de Pirri, C. de Solanas, C. Pullu de Dergei, Iorgi Cabra de Kerarius, Iorgi Sartoris, Laurenz(.....)ius, G. Toccu de Kerarius et P. Marzu de Quartu iossu et prebiteru Albuki de Kibullas et P. de zZippari et M. Gregu, M. de Sogus de Palma et G. Corsu de sancta Ilia et A. Carena, G. Artea de Palma et Oliueri de Kkarda (....) pisanu et issu gonpanioni. Et sunt istimonius de logu Arzzoccu de Maroniu et Gonnari de Laco(n) mancosu et Trogotori Dezzori de Dolia. Et est facta custa carta abendu si lla iudegi a manu sua sa curatoria de Canpitanu pro logu salbadori (et) ki ll'(aet) deuertere, apat anathema (daba) Pater et Filiu et Sanctu Ispiritu, daba XII Appostolos et IIII Euangelistas, XVI Prophetas, XXIV Seniores, CCC(XVIII) Sanctus Patris et sorti apat cun Iuda in ifernum inferiori. Siat et F. I. A. T.}}
 
[[Statuti Sassaresi]] in logudorese ([[1316]]):
{{quote|Vois messer N. electu potestate assu regimentu dessa terra de Sassari daue su altu Cumone de Janna azes jurare a sancta dei evangelia, qui fina assu termen a bois ordinatu bene et lejalmente azes facher su offitiu potestaria in sa dicta terra de Sassari...}}
 
''Carta de Logu'' del [[Regno di Arborea]] ([[1355]]-[[1376]]):
{{quote|Item ordinamus et constituimus qui ssos officiales dessu Regnu nostru, over curadores qui anti essiri in sas contradas, siant te-nudos de pregontari sos iurados de caschaduna villa tres boltas de s'annu, et non plus, prossas furas et largas qui si anti faguiri in billa over in aidaçoni dessa dita villa, et prossos corgios qui anti esser accatados in sas domos, (sí) qui ssos officiales dessu Regnu over curadores qui anti esser in sas contradas poçant bature per iscriptu su pregontu et issu qui anti avir naradu sos iurados et issu qui anti avir fatu secundu re-xoni dessas furas et dessas largas, et prossas maquicias; (sí) qui sos dittos officiales o curado(re)s qui anti esser in sas contradas (poçant) fagiri rexoni assa camara nostra tres boltas in s'annu, ço est pro corona de logu de Santu Marchu et pro corona de Santu Nicola, et pro corona de Palma.<br />Constituimus et ordinamus qui sos officialis de Regnu over curadores c'ant esser in sas contradas siant tenu-dos de pregontare sos iurados de ciaschuna villa tres voltas s'annu, et non plus, pro sas furas et pro sas largas qui s'ant faghere in sa villa, o in sa aidationi de sa villa, et pro sos corgios qui ant esser acatados in sas domos, sí (qui) cussos officia-lis de Rennu o curadores c'ant essere in sas contradas pozant ba- tire per iscritu su pregontu, et issu c'ant avire naradu sos iura-dos, et ipsu c'ant avire factu secundo ragione de sas furas et de sas largas et de sas maquicias, sí qui sus dictos officiales <o> cu-radores c'ant essere in sas contradas indi pozant faghere ragio-ne a sa camera tres voltas s'annu, zo est pro corona de loghu de Sancto Marcho, et pro corona de Sancto Nichola, et pro corona de Plama.<br />Item ordinamus qui alcuno mercanti de Aristanis ne alcuna atera persone non depiat comporare alcuno corju de boe o de vaca o de cavallu o de ebba o d(e) molenti, si non est sig-nadu cun su signu qui est ordinadu; ed (e)cusu ad qui at (e)sere provadu qui l'at comporare, qui non eseret sinnadu secundu qu'est or-dinadu, et est illi acatadu su corju, si nd'est binquidu, pagit su dampnu ade cui at esere, et sollos .C. a sa Corti nostra per cascuno corju, secundu qui in sus ditus capitullus si contenet}}
 
=== Periodo [[Storia della Sardegna aragonese|catalano]] ===
L'infeudamento della Sardegna da parte di [[papa Bonifacio VIII]] nel 1297, senza che questi avesse tenuto conto delle realtà statuali già presenti al suo interno, portò alla fondazione nominale del [[Regno di Sardegna]] segnando la fine dell'indipendenza sarda ed una lunga fase di guerre, conclusesi con la definitiva vittoria catalana a [[Sanluri]] nel 1409 e la rinuncia dei diritti di successione [[Giudicato di Arborea|arborensi]] da parte di [[Guglielmo III di Narbona]]; ogni focolaio di ribellione anticatalana, quali la rivolta ad [[Alghero]] nel 1353 ed a [[Macomer]] nel 1478, venne sistematicamente neutralizzato. L'assimilazione conseguente alla conquista dell'isola fu pressoché totale ed investì ogni aspetto della società; il [[Lingua catalana|catalano]] assunse infatti lo status di lingua egemone, in una condizione diglossica in cui il sardo venne relegato, nella vita pubblica ed intellettuale, ad una posizione secondaria: valutazione valida in particolar modo nel [[capo di sotto]], la cui macrovariante subì un'ingente e larga serie di prestiti dall'idioma dominante tanto da figurarvi espressioni idiomatiche quali "''No scit su catalanu''" (trad. Non sa il catalano) per indicare una persona che non sapeva esprimersi correttamente. È assodato che il catalano fosse la lingua di prestigio scelta dalla classe piccoloborghese e dal clero, essendo parlato nelle città, come riferisce l'avvocato Sigismondo Arquer (autore della ''Sardiniae brevis historia et descriptio''), ed il sardo nelle campagne, prevalendo quest'ultimo in più parti del Regno. I [[Gesuiti]], che fondarono dei collegi a [[Sassari]] (1559), [[Cagliari]] (1564), [[Iglesias (Italia)|Iglesias]] (1578) ed [[Alghero]] (1588), inizialmente promossero una politica linguistica a favore del sardo, salvo poi mutarla rapidamente a favore dello spagnolo. Contribuirono alla diffusione popolare del catalano le laude religiose in onore di Maria e dei santi, i ''goigs'' (donde il campidanese ''gocius'').
 
In questo periodo del sardo, pur essendo la lingua parlata dalla popolazione, abbiamo una deficitaria documentazione scritta, che però ben esplica le contaminazioni apportate dagli idiomi iberici. Ad esempio:
 
[[Antonio Cano]] ([[1400]]-[[1476]]) - ''Sa Vitta et sa Morte, et Passione de sanctu Gavinu, Brothu et Ianuariu'' (XV secolo, pubbl. [[1557]]):
{{quote|Tando su rey barbaru su cane renegadu / de custa resposta multu restayt iradu / & issu martiriu fetit apparigiare / itu su quale fesit fortemente ligare / sos sanctos martires cum bonas catenas / qui li segaant sos ossos cum sas veinas / & totu sas carnes cum petenes de linu}}
 
L'opera ''Rimas Spirituales'' di [[Gerolamo Araolla]] si prefigge il compito di "''magnificare et arrichire sa limba nostra sarda''", allo stesso modo in cui i poeti spagnoli, francesi ed italiani lo avevano fatto per la loro rispettiva lingua, seguendo schemi già collaudati (es. ''la Deffense et illustration de la langue françoyse'', ''il Dialogo delle lingue''): per la prima volta è così posta la cosiddetta ''questione della lingua sarda'', poi approfondita da vari altri autori.
 
Antonio Lo Frasso, poeta nato ad [[Alghero]] (città che ricorda con affetto in vari versi<ref>...L'Alguer castillo fuerte bien murado / con frutales por tierra muy divinos / y por la mar coral fino eltremado / es ciudad de mas de mil vezinos...</ref>) e vissuto a [[Barcellona]], è probabilmente il primo intellettuale di cui abbiamo testimonianza a comporre in sardo liriche amorose, benché abbia scritto maggiormente in un castigliano pregno di catalanismi; si tratta in particolare di due sonetti (''Cando si det finire custu ardente fogu'' e ''Supremu gloriosu exelsadu'') e di un poema in [[Ottava rima#All'estero|ottave reali]], facenti parte della sua opera principale ''Los diez libros de fortuna d'Amor'' (1573):
{{quote|...Non podende sufrire su tormentu / de su fogu ardente innamorosu. / Videndemi foras de sentimentu / et sensa una hora de riposu, / pensende istare liberu e contentu / m'agato pius aflitu e congoixosu, / in essermi de te senora apartadu, / mudende ateru quelu, ateru istadu...}}
 
====Curiosità====
La ribellione algherese del 1353<ref>[http://prosodia.upf.edu/coalgueres/it/algueres.html Perché si parla catalano ad Alghero? - Corpus Oral de l'Alguerès]</ref>, di cui si è poc'anzi parlato, fu infruttuosa poiché la città fu ceduta nel 1354 a [[Pietro IV di Aragona|Pietro IV il Cerimonioso]]. Questi, memore della rivolta, espulse tutti gli abitanti originari della città, ripopolandola con soli catalani di [[Tarragona]], [[Valencia]] e delle [[Isole Baleari]]. Il mantenimento, nei secoli successivi fino all'età contemporanea, del [[Dialetto algherese|catalano orientale]] in questa zona è dato da questo episodio storico.
 
=== Periodo [[Storia della Sardegna spagnola|spagnolo]] ===
Nel 1624, con la riorganizzazione della monarchia da parte del [[Gaspar de Guzmán y Pimentel|Conte-Duca di Olivares]], la Sardegna esce dall'orbita del soppresso Supremo Consiglio d'Aragona per entrare pienamente in quella spagnola.
Lo [[Lingua spagnola|spagnolo]] (anche conosciuto come castigliano) sarebbe rimasto una lingua elitaria pertinente ai campi della letteratura e dell'istruzione, a differenza del catalano, la cui forza di propagazione fu tale da entrare in tutte le contrade sarde (con più o meno prepotenza) e resistere tenacemente negli atti pubblici e nei libri di battesimo; il sardo resta comunque l'unico e spontaneo codice della stragrande maggioranza della popolazione, rispettato ed anche appreso dai conquistatori<ref>Storia della lingua sarda, vol. 3, a cura di Giorgia Ingrassia e Eduardo Blasco Ferrer</ref>. La situazione sociolinguistica è data da una competenza, sia attiva che passiva, nelle città delle due lingue coloniali e del sardo nei vari paesi, come riportano vari autori fra cui figurano l'ambasciatore Martin Carillo (autore dell'ironico giudizio sui [[Sardi]]: ''pocos, locos y mal unidos''), l'anonimo del ''Llibre dels feyts d'armes de Catalunya'' (un cui passaggio recita: ''<<parlen la llengua catalana molt polidament, axì com fos a Catalunya>>''), il rettore del collegio gesuita sassarese Baldassarre Pinyes che a Roma scriveva: ''<<per ciò che concerne la lingua sarda, sappia vostra paternità che essa non è parlata in questa città, né in Alghero, né a Cagliari: la parlano solo nelle ville>>''. La consistente presenza, nel [[capo di sopra]], di feudatari valenzani e aragonesi, oltre che di soldati mercenari lì stanziati di guardia, fa sì che il logudorese risulti la macrovariante avente più influenze dal castigliano; inoltre, altri vettori di ingresso furono, per quanto concerne i prestiti linguistici, la poesia orale, le opere teatrali ed i già menzionati ''gosos''/''gozos'' (vocabolo derivante da ''gozos''); a tal proposito, si annoti che testimonianze scritte del sardo permangono negli atti notarili, che pur subiscono crudi castiglianismi ed italianismi nel lessico e nella forma, e nell'allestimento di opere religiose a scopo di catechesi, quali ''Sa Dottrina et Declarassione pius abundante'' e ''Sa Breve Suma de sa Doctrina in duas maneras''.
 
Citiamo un atto del 1620 presente nell'archivio di Bosa:
{{quote|Jn Dei nomine Amen, noverint comente sende personalmente constituidos in presensia mia notariu et de sos testimongios infrascrittos sa viuda Caterina Casada et Coco mugere fuit de su Nigola Casada jàganu, Franziscu Casada et Joanne Casada Frades, filios de su dittu Nigola et Caterina Casada de sa presente cittade faguinde custas cosas gratis e de certa sciensia insoro, non per forza fraudu, malìssia nen ingannu nen pro nexuna attera sinistra macchinassione cun tottu su megius modu chi de derettu poden et deven, attesu et cunsideradu chi su dittu Nigola Casada esseret siguida dae algunos corpos chi li dein de notte, pro sa quale morte fettin querella et reclamo contra sa persona de Pedru Najtana, pro paura de sa justissia, si ausentait, in sa quale aussensia est dae unu annu pattinde multos dannos, dispesas, traballos e disusios.}}
 
Frattanto il parroco [[Orgosolo|orgolese]] Ioan Mattheu Garipa, nella composizione dell'opera ''Legendariu de Santas Virgines, et Martires de Iesu Christu'', pone in evidenza la nobiltà del sardo, in quanto lingua popolare che più ha conservato e tenuto stretti i rapporti con il latino:
{{quote|Las apo voltadas in sardu menjus qui non in atera limba pro amore de su vulgu [...] qui non tenjan bisonju de interprete pro bi-las decrarare, et tambene pro esser sa limba sarda tantu bona, quanta participat de sa latina, qui nexuna de quantas limbas si plàtican est tantu parente assa latina formale quantu sa sarda.}}
 
====Curiosità====
Un'immigrazione di [[Rom (popolo)|rom]] [[albanesi]] diede origine ad una colonia di ramai ambulanti insediatisi ad [[Isili]], la cui lingua (il [[romaniska]]) è oggi parlata da pochi individui.
 
=== Periodo [[Storia della Sardegna sabauda|sabaudo]] ed [[Storia della Sardegna contemporanea|età contemporanea]] ===
L'esito della [[guerra di successione spagnola]] determinò la sovranità [[Sacro Romano Impero|austriaca]] dell'isola, confermata poi dai [[Trattato di Utrecht|trattati di Utrecht]] e [[Pace di Rastatt|Rastadt]] (1713-1714); purtuttavia durò appena quattro anni giacché, nel 1717, una flotta spagnola rioccupò [[Cagliari]] e nell'anno successivo, per mezzo di un [[Trattato dell'Aia (1720)|trattato poi ratificato all'Aia]] nel 1720, la Sardegna venne assegnata a [[Vittorio Amedeo II di Savoia]] in cambio della [[Sicilia]].
 
Nel periodo sabaudo, opere di intellettuali quali il canonico, professore e senatore [[Giovanni Spano]] posero in maniera esplicita la ''questione della lingua sarda'', elevando una variante unanimemente accettata a letteraria per via dei suoi stretti rapporti con il latino, esattamente come il [[Dialetto toscano#Suddivisione dei dialetti|dialetto fiorentino]] si sarebbe imposto in Italia a ''italiano illustre''<ref>[...]Ciononostante le due opere dello Spano sono di straordinaria importanza, in quanto aprirono in Sardegna la discussione sul "problema della lingua sarda", quella che sarebbe dovuta essere la lingua unificata ed unificante, che si sarebbe dovuta imporre in tutta l'isola sulle particolarità dei singoli dialetti e suddialetti, la lingua della nazione sarda, con la quale la Sardegna intendeva inserirsi tra le altre nazioni europee, quelle che nell'Ottocento avevano già raggiunto o stavano per raggiungere la loro attuazione politica e culturale, compresa la nazione italiana. E proprio sulla falsariga di quanto era stato teorizzato ed anche attuato a favore della nazione italiana, che nell'Ottocento stava per portare a termine il processo di unificazione linguistica, elevando il dialetto fiorentino e toscano al ruolo di "lingua nazionale", chiamandolo "italiano illustre", anche in Sardegna l'auspicata "lingua nazionale sarda" fu denominata "sardo illustre". [[Massimo Pittau]], ''Grammatica del sardo illustre'', Nuoro, pp. 11-12</ref>; purtuttavia, per volontà dei [[Casa Savoia|Savoia]] (e, per loro procura, di [[Giovanni Battista Lorenzo Bogino]]), poiché volevano unire linguisticamente i territori sotto il loro dominio, la diffusione del [[Dialetto toscano|toscano]] ha innescato un lento processo di [[Attrito linguistico|erosione]] ed [[estinzione linguistica]] che potrebbe portare alla definitiva scomparsa la lingua sarda. Alcune personalità, specialmente d'ambito [[Indipendentismo sardo|indipendentista]] e [[autonomismo|autonomista]], ritengono che questo processo possa portare alla morte del concetto da loro propugnato di ''nazione sarda''<ref>{{cita web|http://www.gfbv.it/3dossier/eu-min/sardi-it.html|Paradiso turistico o la lenta morte di un popolo?|autore=Marco Oggianu|data=21 dicembre 2006|24 febbraio 2008}}</ref> diversamente da quanto avvenuto, per esempio, in [[Irlanda]].
Purtuttavia, benché l'italiano fosse stato reso lingua ufficiale fin dalla metà del '700, il vero processo di sostituzione della lingua sarda con quella [[Lingua italiana|italiana]] si è avuto solo dopo gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso, che hanno visto la diffusione, sia sul territorio isolano che nel resto del territorio italiano, dei mezzi di comunicazione di massa<ref>{{cita web|http://sardegnamondo.blog.tiscali.it/2012/07/30/lingua-e-musica-in-sardegna/|Lingua e musica in Sardegna - Sardegnamondo}}</ref>. Soprattutto la televisione ha diffuso l'uso dell'italiano e ne ha facilitato la comprensione e l'utilizzo anche tra le persone che, fino a quel momento, si esprimevano esclusivamente in sardo.
A tale processo si è legato quello della diffusione dell'istruzione obbligatoria che, partita negli anni sessanta, ha insegnato l'uso della lingua italiana, senza ancor oggi prevedere un parallelo insegnamento della lingua sarda.
Si è osservato, nel periodo contemporaneo, a livello istituzionale un forte osteggiamento della lingua<ref>{{cita web|http://www.emigratisardi.com/old2009/fr/news/news-article/archive/2010/02/20/article/la-lingua-sarda-a-rischio-estinzione-630.html|La lingua sarda a rischio estinzione - Disterraus sardus}}</ref><ref>{{cita web|http://www.ilminuto.info/2012/07/i-giudici-della-cassazione-il-sardo-non-e-una-vera-lingua-e-solamente-un-dialetto-ampi-gravissimo-attacco-alla-lingua-del-popolo-sardo/|I giudici della Cassazione: “Il sardo non è una vera lingua, è solamente un dialetto”. aMpI: “gravissimo attacco alla lingua del popolo sardo” - Il Minuto Notizie Mediterranee}}</ref> e nel circuito accademico-intellettuale italiano, concezione poi interiorizzata nell'immaginario comune, essa era (ancora a detta di certuni è<ref>[http://ufitziulimbasarda-planargiamontiferru.blogspot.it/2012/09/cosa-lis-dolet.html Cosa, lis dolet? - Novas de s'Isportellu linguìsticu sovra-comunale de Planàrgia e Montiferru otzidentale <small>(in risposta ad un articolo di Claudio Giovanardi, professore e direttore del dipartimento di italianistica)</small> ]</ref>) spesso etichettata come un ''dialetto'' (laddove, all'estero, la maggior parte degli studiosi<ref>[http://truncare.myblog.it/archive/2012/09/15/conferenza-di-francesco-casula-sulla-lingua-sarda-flumini-27.html Conferenza di Francesco Casula sulla Lingua sarda: sfatare i più diffusi pregiudizi sulla lingua sarda]</ref> riteneva che si dovesse considerare un gruppo autonomo nell'ambito delle lingue romanze), subendo tutte le discriminazioni ed i pregiudizi legati ad una tale associazione, soprattutto l'esser ritenuta una forma "bassa" di espressione e l'esser ricondotta ad un certo "tradizionalismo".<ref>{{cita web|http://www.francopiga.it/francopiga/index.php/la-lingua-sarda-oggi-bilinguismo.html|La lingua sarda oggi: bilinguismo, problemi di identità culturale e realtà scolastica, Maurizio Virdis (Università di Cagliari)}}</ref>
 
Benché siano state avviate numerose campagne a favore di un bilinguismo effettivamente paritario, e vi risultino al riguardo profondi fermenti di matrice identitaria, ciò che si riscontra attraverso analisi pare sia una lenta ma costante regressione nella competenza sia attiva che passiva di tale lingua, per motivi di natura principalmente politica e socioeconomica (l'uso dell'italiano presentato come una chiave di avanzamento e promozione sociale<ref>[http://www.uni-stuttgart.de/lingrom/marzo/EscursioneSitoItaliano/il_ruolo_della_lingua.html Il ruolo della lingua sarda nelle scuole e nelle università sarde (Institut für Linguistik/Romanistik)]</ref>, [[Stigma (sociologia)|stigma]] associato all'impiego del sardo, il progressivo spopolamento delle zone interne verso quelle costiere ed i potenziali problemi di [[Mutua intelligibilità|mutua comprensibilità]] fra le [[Sardegna#Lingue e dialetti|varie lingue parlate]], etc.): appena il 13% dei bambini parlerebbe in sardo abitualmente, peraltro solo nel [[Goceano]], nell'alta [[Barbagia]] e nelle [[Baronie]]<ref>La Nuova Sardegna, 04/11/10, Per salvare i segni dell'identità - di Paolo Coretti</ref><ref>{{cita web|http://www.sardegna24.net/cultura/ai-docenti-di-sardo-lezioni-in-italiano-1.46195|Ai docenti di sardo lezioni in italiano, Sardegna 24 - Cultura}}</ref>. Purtuttavia, secondo le suddette analisi sociolinguistiche, tale processo non risulta affatto omogeneo<ref>{{cita web|http://www.uoc.edu/euromosaic/web/document/sard/an/e1/e1.html|Sardinian language use survey}}</ref>, presentandosi in maniera ben più evidente nelle città che non nei paesi. Al giorno d'oggi, il sardo è una lingua la cui vitalità è riconoscibile in un'instabile condizione di [[diglossia]] (ormai dilalia) e [[Commutazione di codice|code switching]], e che non entra (o non vi ha ampia diffusione) nell'amministrazione, nel commercio, nella scuola e nei mass-media<ref>[http://www.uni-stuttgart.de/lingrom/marzo/EscursioneSitoItaliano/i_mass_media.html I mass media in Sardegna (Institut für Linguistik/Romanistik)]</ref><ref>{{cita web|http://www.uoc.edu/euromosaic/web/homean/index1.html|Sardinian in Italy (qualora si riscontrino problemi per la consultazione di suddetto documento, si selezioni ''List by languages'', ''Sardinian'', ''Sardinian in Italy'')}}</ref>; per tali ragioni, l'[[Libro Rosso Unesco delle lingue in pericolo|UNESCO]] classifica la lingua e ogni sua variante a rischio di estinzione (''endangered'')<ref>[http://www.unesco.org/culture/languages-atlas/index.php Atlante delle lingue a rischio di estinzione, secondo L'UNESCO (in inglese)]</ref><ref>{{cita web|http://www.helsinki.fi/~tasalmin/europe_index.html#endangered|UNESCO Red Book on Endagered Languages: Europe}}</ref>. Un altro fenomeno che colpisce la lingua sarda è la carenza lessicale per quanto riguarda gli oggetti dell'età contemporanea, in particolare quelli della tecnologia o della scienza; infatti, essendo l'italiano (parlato spesso nella [[Italiano regionale della Sardegna|variante isolana]]) ormai diventato la principale lingua veicolare nell'isola, il sardo mutua da esso i termini mancanti.<ref>Per esempio: quando si indica la lavatrice in sardo (nella varietà campidanese), si usa un adattamento della voce italiana: ''sa lavatrici''; questo accade nonostante il verbo corrispondente per l'italiano "lavare", in sardo campidanese sia "''sciacuai''"; quindi la lavatrice sarebbe meglio traducibile come "''sciacuadora''".</ref>
 
Vi è una sostanziale divisione tra chi crede che la legge in tutela della lingua sia giunta troppo tardi, ritenendo che il suo impiego sia stato oramai sostituito da quello dell'italiano, e chi invece asserisce che sia fondamentale per rafforzare l'uso corrente di questa lingua. Le considerazioni sulla frammentazione dialettale della lingua sono portate come argomento contrario ad un intervento istituzionale per il suo mantenimento e valorizzazione: altri rilevano che questo problema sia già stato affrontato in altre zone europee, come ad esempio la [[Catalogna]], dove la lingua sviluppatasi non è che frutto di un processo di standardizzazione dei suoi [[Lingua catalana#Varianti del Catalano|eterogenei dialetti]]. In generale, l'unificazione della lingua è controversa, essendo soggetta a polemiche o indifferenza<ref>[http://www.uni-stuttgart.de/lingrom/marzo/EscursioneSitoItaliano/la_standardizzazione_del_sardo.html La standardizzazione del sardo, oppure: quante lingue standard per il sardo? E quali? (Institut für Linguistik/Romanistik)]</ref>.
 
Un [[Progetto di legge|disegno di legge]] del [[governo Monti]] andrebbe ad abbassare ulteriormente il livello di tutela della lingua<ref>[http://ulsaltabaronia.myblog.it/archive/2012/09/12/miur-e-limba-sarda.html MIUR e limba sarda - ULS Alta Baronia]</ref>, già di per sé piuttosto basso se non nullo<ref>{{cita web|http://www.tlfq.ulaval.ca/axl/europe/italiesardaigne.htm|Sardaigne}}</ref>, attuando una distinzione fra le lingue protette da accordi internazionali (tedesco, sloveno, francese e ladino) e quelle afferenti a comunità che non hanno una struttura statale straniera alle spalle. Tale progetto ha destato una certa reazione da più parti del mondo politico ed intellettuale isolano<ref>{{cita web|https://bolognesu.wordpress.com/2012/07/08/il-nazionalismo-italiano-mostra-ancora-una-volta-il-suo-volto-feroce-contro-le-minoranze-linguistiche/|Il nazionalismo italiano mostra ancora una volta il suo volto feroce contro le minoranze linguistiche - R.Bolognesi}}</ref><ref>{{cita web|http://ulsaltabaronia.myblog.it/archive/2012/08/01/lingua-sarda-cisl-tutelare-la-specialita-dell-isola.html|LINGUA SARDA: CISL, TUTELARE LA SPECIALITA' DELL'ISOLA}}</ref><ref>{{cita web|http://ulsaltabaronia.myblog.it/archive/2012/08/01/richiesta-di-estensione-massima-dei-benefici-previsti-massim.html|Richiesta di estensione massima dei benefici previsti massimi dalla Carta Europea delle Lingue a sardo e friulano}}</ref><ref>{{cita web|http://www.sassarinotizie.com/articolo-12111-universita_contro_spending_review_viene_discriminato_il_sardo.aspx|Università contro spending review «Viene discriminato il sardo» - Sassari Notizie}}</ref><ref>{{cita web|http://www.buongiornoalghero.it/contenuto/0/12/4262/il_consiglio_regionale_si_sveglia_sulla_tutela_della_lingua_sarda.aspx|Il consiglio regionale si sveglia sulla tutela della lingua sarda}}</ref><ref>{{cita web|url= http://notizie.alguer.it/n?id=50706|titolo= Alguer.it «Salviamo sardo e algherese in Parlamento»|accesso= 5 agosto 2012|lingua= ca}}</ref><ref>{{cita web|http://www.rossomori.net/joomla/index.php/home/item/1694-il-sardo|Il sardo è un dialetto? - Rossomori}}</ref>.
 
====Curiosità====
* Durante il [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna sabaudo]], 126 famiglie provenienti da [[Tabarka]], di origini [[Peglia|pegliesi]], si insediarono nell'[[isola di San Pietro]] ed in [[Calasetta]] rispettivamente nel [[1738]] e nel [[1770]]; il [[Dialetto tabarchino|loro dialetto]], mantenuto saldamente nel tempo, conserva stretti rapporti con la [[lingua ligure]].
* A cavallo della [[seconda guerra mondiale]], si cita una consistente immigrazione di genti [[Veneti|venete]] e [[Friulani|friulane]] favorita, durante il [[fascismo]], dalla fondazione di [[Arborea (comune)|Arborea]] (inizialmente rispondente al nome di ''Mussolinia di Sardegna'') e [[Tanca Marchese]]; i borghi di [[Fertilia]] e [[Maristella]] vennero popolati da alcuni [[Esodo istriano|esuli istriano-dalmati]]. In tali zone, in conseguenza di questi episodi storici, si conservano il [[Lingua veneta|veneto]], il [[Lingua friulana|friulano]] e l'[[Lingua istriota|istriota]], benché oggi siano in regresso rispetto all'italiano ed al sardo.
 
== Fonetica, morfologia e sintassi ==
=== Fonetica ===
 
Vocali: /ĭ/ e /ŭ/ (brevi) latine hanno conservato i loro timbri originali {{IPA|[i]}} e {{IPA|[u]}}; ad es. il latino ''siccus'' diventa ''siccu'' (e non come italiano ''secco'', francese ''sec''). Un'altra caratteristica è l'assenza della [[Dittongazione romanza|dittongazione]] delle vocali medie ({{IPA|/e/}} e {{IPA|/o/}}). Ad es. il latino ''potest'' diventa ''podet'' (pron. {{IPA|[ˈpoðete]}}), senza dittongo a differenza dell'italiano ''può'', spagnolo ''puede'', francese ''peut''.
 
Esclusivi — per l'area romanza attuale — dei dialetti centro-settentrionali del sardo sono inoltre il mantenimento della {{IPA|[k]}} e della {{IPA|[g]}} velari davanti alle vocali palatali {{IPA|/e/}} ed {{IPA|/i/}} (es.: ''chentu'' per l'italiano ''cento'' e il francese ''cent'').
 
Una delle caratteristiche del sardo è l'evoluzione di {{IPA|[ll]}} nel [[fonema]] [[cacuminale]] {{IPA|[ɖ]}} (es. ''cuaddu'' o ''caddu'' per ''cavallo'', anche se questo non avviene nel caso dei prestiti successivi alla latinizzazione dell'isola - cfr. ''bellu'' per ''bello'' - ). Questo fenomeno è presente anche nella [[Corsica]] del sud, in [[Sicilia]], nella penisola [[Salento|Salentina]] e in alcune zone delle [[Alpi Apuane]].
 
I dialetti meridionali si contraddistinguono fra l'altro per il sistema fonologico estremamente ricco e innovativo che porta in alcuni casi a ben 10 diverse pronunce del fonema {{IPA|/i/}} in posizione finale di parola.
 
===Fonosintassi===
{{Vedi anche|Sardo logudorese#Alcune regole di fonosintassi|Sardo campidanese#Alcune regole di fonosintassi|}}
Una delle principali complicanze, sia per chi si approcci alla lingua sia per chi, pur sapendola parlare, non la sa scrivere, è la differenza fra ''scritto'' (qualora si voglia seguire un'unica forma grafica) e ''parlato'' data da specifiche regole, fra le quali è importante menzionare almeno qualcuna nei due diasistemi ed in questa voce nella generalità dei casi.
 
====Sistema vocalico====
=====Vocale paragogica=====
Nel parlato, non è tollerata la consonante finale di un vocabolo, se lasciata isolata in pausa od in chiusura di frase: la lingua sarda presenta pertanto la cosiddetta ''vocale paragogica'' od ''epitetica'', cui si appoggia la suddetta consonante; la vocale sarà sempre quella che precede la consonante finale. Degna di citazione, nel diasistema logudorese, è la vocale mobile ''e'', in quanto presente anche in verbi (terminazione dell'infinito presente della 2ª coniugazione, copula...) ed in vocaboli che, monosillabi o bisillabi, presenterebbero accento tonico.
 
Così, ad esempio:
*Si scrive ''semper'' ma si pronuncia ''semper<small>e</small>'' ([[Sardo logudorese#Nuorese/Baroniese|nug.]], in italiano "sempre")
*Si scrive ''lumen'' ma si pronuncia ''lumen<small>e</small>'' ([[Sardo logudorese#Nuorese/Baroniese|nug.]], in italiano "nome")
*Si scrive ''però'' ma si pronuncia ''però'' o ''pero<small>e</small>'' ([[Sardo logudorese|log.]]/[[Sardo logudorese#Nuorese/Baroniese|nug.]], in italiano "però")
*Si scrive ''istèrrer'' ma si pronuncia ''isterrer<small>e</small>'' ([[Sardo logudorese|log.]], in italiano "stendere")
*Si scrive ''funt'' ma si pronuncia ''funt<small>i</small>'' ([[Sardo campidanese|camp.]], in italiano "<small>essi</small> sono")
*Si scrive ''andant'' ma si pronuncia ''andant<small>a</small>'' ([[Sardo campidanese|camp.]], in italiano "vanno")
 
=====Vocale pretonica=====
Le vocali ''e'' ed ''o'' stanti in posizione pretonica rispetto alla vocale ''i'', diventano mobili potendosi trasformare in quest'ultima.
 
Così, ad esempio, sarà corretto scrivere e dire:
* ''erìttu'' o ''irìttu'' ([[Sardo logudorese|log.]], in italiano "riccio")
* ''essìre'' o ''issìre'' ([[Sardo logudorese|log.]], in italiano "uscire")
* ''dormìre'' o ''durmìre'' ([[Sardo logudorese|log.]], in italiano "dormire")
* ''godìre'' o ''gudìre'' ([[Sardo logudorese|log.]], in italiano "godere")
 
Vi sono delle rare eccezioni a questa regola, come dimostra l'esempio seguente:
''Buddìre'' vuol dire ''bollire'', mentre ''Boddìre'' vuol dire ''raccogliere (frutti e fiori)''
 
====Sistema consonantico====
=====Posizione mediana intervocalica=====
Quando in posizione mediana intervocalica, o per effetto di particolari combinazioni sintattiche, le consonanti ''b'', ''d'', ''g'' diventano [[fricative]]; sono tali anche se si presenta, fra vocale e consonante, un'interposizione della ''r''.
 
Così, ad esempio:
* ''baba'' si pronuncia ''babha'' (in italiano "bava")
* ''sa baba'' si pronuncia ''sa bhabha'' (in italiano "la bava")
* ''lardu'' si pronuncia ''lardhu'' (in italiano "lardo")
 
=====[[Lenizione]]=====
Comune ai due diasistemi, cui fa eccezione la [[Sardo logudorese#Nuorese/Baroniese|sottovariante nuorese]], è il fenomeno di sonorizzazione delle consonanti sorde ''c'', ''p'', ''t'', ''f'', qualora precedute da vocale o seguite da ''r''; le prime tre diventano anche fricative.
 
* C → GH
* P → BH
* T → DH
* F → V
 
Così, ad esempio:
*Si scrive ''su cane''/''-i'' ma si pronuncia ''su ghane''/''-i'' ([[Sardo logudorese|log.]]/[[Sardo campidanese|camp.]], in italiano "il cane")
*Si scrive ''su frade''/''-i'' ma si pronuncia ''su vrade''/''-i'' ([[Sardo logudorese|log.]]/[[Sardo campidanese|camp.]], in italiano "il fratello")
*Si scrive ''sa terra'', ma si pronuncia ''sa dherra'' ([[Sardo logudorese|log.]]/[[Sardo campidanese|camp.]], in italiano "la terra")
*Si scrive ''su pane''/''-i'', ma si pronuncia ''su bhane''/''-i'' ([[Sardo logudorese|log.]]/[[Sardo campidanese|camp.]], in italiano "il pane")
 
=====Incontro di consonanti fra due parole=====
Reindirizziamo alle voci cui pertengono i due diasistemi.
 
=====Pronuncia rafforzata di consonanti iniziali=====
Sette particelle, aventi vario valore, provocano un rafforzamento della consonante che ad esse segue: ciò accade per effetto di una sparizione, solamente virtuale, delle consonanti che tali monosillabi avevano per finale nel latino (una di esse è italianismo di recente acquisizione).
 
*NE ← ([[Lingua latina|lat.]]) NEC = né (congiunzione)
*CHE ← ([[Lingua latina|lat.]]) QUO+ET = come (comparativo)
*TRA ← ([[Lingua italiana|it.]]) TRA = tra (preposizione)
*A ← ([[Lingua latina|lat.]]) AC = (comparativo)
*A ← ([[Lingua latina|lat.]]) AD = a (preposizione)
*A ← ([[Lingua latina|lat.]]) AUT = (interrogativo)
*E ← ([[Lingua latina|lat.]]) ET = e (congiunzione)
 
Perciò, ad esempio:
 
*Noch'andamus a Nugoro (pron. noch'andammus a ''NN''ugoro) = ce ne andiamo a Nuoro
*Che maccu (pron. che ''mm''accu) = come un matto
*Tra Nugoro e S'Alighera (pron. tra ''NN''ugoro e ''SS'''Alighera) = fra Nuoro ed Alghero
*A ti pesas? (pron. a ''tt''i pesasa?) = ma ti alzi? (esortativo)
 
=== [[Morfologia (linguistica)|Morfologia]] e [[sintassi]] ===
Nel suo insieme la morfosintassi del sardo si discosta dal sistema sintetico del [[latino classico]] e mostra un uso maggiore delle costruzioni analitiche rispetto ad altre [[lingue neolatine]]<ref>Jones, ''Sardinian Syntax'', Routledge, 1993</ref>.
# L'[[articolo determinativo]] caratteristico della lingua sarda è derivato dal latino ''ipse''/''ipsu(m)'' (mentre nelle altre lingue neolatine l'articolo è originato da ''ille''/''illu(m)'') e si presenta nella forma ''su''/''sa'' al singolare e ''sos''/''sas'' al plurale (''is'' nel campidanese). Forme di articolo con la medesima [[etimologia]] si ritrovano solo nel [[balearico]] (dialetto [[lingua catalana|catalano]] delle [[Isole Baleari]]): ''es/sa'' e ''es/sos/ses''.
# Il plurale è caratterizzato dal finale in -s, come in tutta la [[Romània (filologia)|Romània]] occidentale ({{lingue|fr|oc|ca|es|pt}}). Es.: ''sardu<small>{sing.}</small>-sardos/sardus<small>{pl.}</small>''(sardo-sardi), ''puddu<small>{sing.}</small>/puddos<small>{pl.}</small>, pudda<small>{sing.}</small>/puddas<small>{pl.}</small>'' (pollo/polli, gallina/galline).
# Il futuro viene costruito con la forma latina ''habeo ad''. Es: ''apo a istàre'', ''apu a abarrai'' o ''apu a atturai'' (io resterò). Il condizionale si forma in modo analogo: nei dialetti meridionali usando il passato del verbo "avere" (''ai''); nei dialetti centro-settentrionali usando il passato del verbo "dovere" (''deper'')
# Il "perché" interrogativo è diverso dal "perché" responsivo: ''poita?'' o ''pro itte?'', ''ca...'', così come avviene nell'[[Lingua inglese|inglese]]: (''why?'' ''because...'' o nel [[Lingua francese|francese]]: ''pourquoi?'' ''parce que...'')
# Il pronome personale di prima e seconda persona, se preceduto dalla preposizione ''cun''/''chin'' (con), assume le forme ''cummegus''/''chimmecus'' e ''cuntegus''/''chintecus'' (cfr. lo [[Lingua spagnola|spagnolo]] ''conmigo'' e ''contigo'' e anche il [[Lingua portoghese|portoghese]] ''comigo'' e ''contigo'' ed il [[Lingua napoletana|napoletano]] ''cu mmico'' e ''cu ttico''), e questi dal latino ''cum'' e ''mecum''/''tecum''.
 
== Riconoscimento istituzionale ==
{{Vedi anche|Toponimi della Sardegna|Limba Sarda Unificada|Limba Sarda Comuna|}}
[[File:Segnaletica bilingue Sardegna.gif|thumb|250px|Segnaletica locale bilingue italiano/sardo]]
[[File:Segnaletica bilingue Sardegna Siniscola.jpg|thumb|250px|Segnale di inizio centro abitato in sardo a [[Siniscola]]/Thiniscole]]
La lingua sarda è stata riconosciuta con '''Legge Regionale n. 26 del [[15 ottobre]] [[1997]]''' "Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna" come seconda lingua ufficiale della Regione autonoma della Sardegna, a fianco dell'[[italia]]no (la Legge regionale prevede la tutela e valorizzazione della lingua e della cultura, pari dignità rispetto alla lingua italiana con riferimento anche al [[dialetto algherese|catalano di Alghero]], al [[Dialetto tabarchino|tabarchino]] dell'isola di San Pietro, al [[Lingua sassarese|sassarese]] e [[Lingua gallurese|gallurese]], la conservazione del patrimonio culturale/bibliotecario/museale, la creazione di Consulte Locali sulla lingua e la cultura, la catalogazione e il censimento del patrimonio culturale, concessione di contributi regionali ad attività culturali, programmazioni radiotelevisive e testate giornalistiche in lingua, uso della lingua sarda in fase di discussione negli organi degli enti locali e regionali con verbalizzazione degli interventi accompagnata dalla traduzione in italiano, uso nella corrispondenza e nelle comunicazioni orali, ripristino dei toponimi in lingua sarda e installazione di cartelli segnaletici stradali e urbani con la denominazione bilingue).
La legge regionale applica e regolamenta alcune norme dello [[Italia|Stato]] a tutela delle minoranze linguistiche.
 
Nessun riconoscimento è invece attribuito alla lingua sarda dallo Statuto della Regione Autonoma (a differenza degli Statuti della Valle d'Aosta e del Trentino-Alto Adige), che è legge costituzionale.
 
Si applicano invece al sardo (come al catalano di Alghero) l'art. 6 della '''[[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]]''' (''La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche'') e la '''Legge n. 482 del 15 dicembre 1999''' "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche" che prevede misure di tutela e valorizzazione (uso della lingua minoritaria nelle scuole materne, primarie e secondarie accanto alla lingua italiana, uso da parte degli organi di Comuni, Comunità Montane, Province e Regione, pubblicazione di atti nella lingua minoritaria fermo restando l'esclusivo valore legale della versione italiana, uso orale e scritto nelle pubbliche amministrazioni escluse forze armate e di polizia, adozione di toponimi aggiuntivi nella lingua minoritaria, ripristino su richiesta di nomi e cognomi nella forma originaria, convenzioni per il servizio pubblico radiotelevisivo) in ambiti definiti dai Consigli Provinciali su richiesta del 15% dei cittadini dei comuni interessati o di 1/3 dei consiglieri comunali. Ai fini applicativi tale riconoscimento, che si applica alle "''...popolazioni...parlanti...sardo''", il che escluderebbe a rigore [[Lingua gallurese|gallurese]] e [[Lingua sassarese|sassarese]] in quanto geograficamente sardi ma linguisticamente di tipo [[lingua corsa|còrso]], e sicuramente il ligure-tabarchino dell'isola di San Pietro.
 
Il relativo Regolamento attuativo '''DPR n. 345 del 2 maggio 2001''' (''Regolamento di attuazione della legge 15 dicembre 1999, n. 482, recante norme di tutela delle minoranze linguistiche storiche'') detta regole sulla delimitazione degli ambiti territoriali delle minoranze linguistiche, sull'uso nelle scuole e nelle università, sull'uso nella pubblica amministrazione (da parte della Regione, delle Province, delle Comunità Montane e dei membri dei Consigli Comunali, sulla pubblicazione di atti ufficiali dello Stato, sull'uso orale e scritto delle lingue minoritarie negli uffici delle pubbliche amministrazioni con istituzione di uno sportello apposito e sull'utilizzo di indicazioni scritte bilingue ''...con pari dignità grafica'', e sulla facoltà di pubblicazione bilingue degli atti previsti dalle leggi, ferma restando l'efficacia giuridica del solo testo in lingua italiana), sul ripristino dei nomi e dei cognomi originari, sulla toponomastica (''...disciplinata dagli statuti e dai regolamenti degli enti locali interessati'') e la segnaletica stradale (''nel caso siano previsti segnali indicatori di località anche nella lingua ammessa a tutela, si applicano le normative del Codice della Strada, con pari dignità grafica delle due lingue''), nonché sul servizio radiotelevisivo.
 
Ai fini di consentire una effettiva applicazione di quanto previsto dalla Legge Regionale n. 26/1997 e dalla Legge n. 482/1999, nel quadro dell'attuale situazione in cui nella lingua persistono due gruppi dialettali distinti (logudorese-nuorese e campidanese), la Regione Sardegna ha incaricato una commissione di esperti di elaborare una ipotesi di Norma di unificazione linguistica sovradialettale (la '''LSU''': ''[[Limba Sarda Unificada]]'', pubblicata nel 2001), che identificasse una lingua-modello di riferimento (basata sulla analisi delle varianti locali del sardo e sulla selezione dei modelli più rappresentativi e compatibili) al fine di garantire all'uso ufficiale del sardo le necessarie caratteristiche di certezza, coerenza, univocità, e diffusione sovralocale. Questo studio pur scientificamente valido non è mai stato adottato a livello istituzionale per vari contrasti locali (accusata di essere una lingua "imposta" e "artificiale" e di non aver risolto il problema del rapporto tra le varianti trattandosi una mediazione tra le varianti scritte logudoresi comuni, pertanto privilegiate, e non avendo proposto una valida grafia per la variante campidanese) ma ha comunque a distanza di anni costituito la base di partenza per la redazione della proposta della '''LSC''': [[Limba Sarda Comuna]], pubblicata nel 2006, che pur mantenendo un impianto di base logudorese, accoglie elementi propri delle parlate (e quindi "naturali" e non "artificiali") di mediazione, nell'area grigia di transizione tra il Logudorese e il Campidanese della Sardegna centrale al fine di assicurare alla lingua "comune" il carattere di sovradialettalità e sovramunicipalità, pur lasciando la possibilità di rappresentare le particolarità di pronuncia delle varianti locali.
 
La Regione Sardegna, con '''Delibera di Giunta Regionale n. 16/14 del 18 aprile 2006''' ''Limba Sarda Comuna. Adozione delle norme di riferimento a carattere sperimentale per la lingua scritta in uscita dell'Amministrazione regionale'' ha adottato sperimentalmente la LSC come lingua ufficiale per gli atti e i documenti emessi dalla Regione Sardegna (fermo restando che ai sensi dell'art. 8 della Legge 482/99 ha valore legale il solo testo redatto il lingua italiana), dando facoltà ai cittadini di scrivere all'Ente nella propria varietà e istituendo lo sportello linguistico regionale ''Ufitziu de sa limba sarda''.
 
La bozza di atto di ratifica della [[Carta europea delle lingue regionali o minoritarie]] del [[Consiglio d'Europa]] del 5 novembre 1992 (già sottoscritta dalla Repubblica Italiana il 27 giugno 2000) attualmente all'esame del Senato prevede, senza escludere l'uso della lingua italiana, misure aggiuntive per la tutela della lingua sarda e per il catalano (istruzione prescolare in sardo, educazione primaria e secondaria agli allievi che lo richiedano, insegnamento della storia e della cultura, formazione degli insegnanti, diritto di esprimersi in lingua nelle procedure penali e civili senza spese aggiuntive, consentire l'esibizione di documenti e prove in lingua nelle procedure civili, uso negli uffici statali da parte dei funzionari in contatto con il pubblico e possibilità di presentare domande in lingua, uso nell'amministrazione locale e regionale con possibilità di presentare domande orali e scritte in lingua, pubblicazione di documenti ufficiali in lingua, formazione dei funzionari pubblici, uso congiunto della toponomastica nella lingua minoritaria e adozione dei cognomi in lingua, programmazioni radiotelevisive regolari nella lingua minoritaria, segnalazioni di sicurezza anche in lingua, promozione della cooperazione transfrontaliera tra amministrazioni in cui si parli la stessa lingua). Le forme di tutela previste per la lingua sarda sono uguali a quelle applicabili al [[lingua friulana|friulano]] e comunque in generale a tutte le minoranze minori d'Italia (albanesi, catalani, greci, croati, franco-provenzali e occitani), ma notevolmente inferiori a quelle assicurate per la lingua [[lingua tedesca|tedesca]] in [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]], al [[lingua francese|Francese]] in [[Valle d'Aosta]] e alle minoranze [[lingua slovena|slovene]] e [[Lingua ladina|ladine]].
 
Il sardo è riconosciuto come lingua dalla norma [[ISO 639]] che le attribuisce i codici '''sc''' (ISO 639-1: Alpha-2 code) e '''srd''' (ISO 639-2: Alpha-3 code).
I codici previsti per la norma [[ISO 639]]-3 ricalcano quelli utilizzati dal SIL per il progetto [[Ethnologue]] e sono:
* sardo campidanese: "sro"
* sardo logudorese: "src"
* gallurese: "sdn"
* sassarese: "sdc"
 
Per l'elenco dei comuni riconosciuti ufficialmente minoritari ai sensi dell'art. 3 della legge 482/1999 e per i relativi toponimi ufficiali in lingua sarda ai sensi dell'art. 10 vedi [[Toponimi della Sardegna]].
 
Con delibera della Giunta regionale del [[26 giugno]] [[2012]]<ref>[http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_73_20120703172407.pdf Delibera della Giunta regionale del 26 giugno 2012].</ref> si dà il via libera all'uso delle diciture ufficiali bilingui nello stemma della Regione Autonoma della Sardegna e in tutte le produzioni grafiche che contraddistinguono le sue attività di comunicazione istituzionale. Quindi, con la stessa evidenza grafica dell’italiano, viene riportata l’iscrizione equivalente a Regione Autonoma della Sardegna in sardo ovvero «Regione Autònoma de Sardigna» <ref>{{cita news|url =http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/07/07/news/dicitura-bilingue-per-lo-stemma-della-regione-1.5372764|titolo =Dicitura bilingue per lo stemma della Regione|pubblicazione =La Nuova Sardegna
|giorno =07|mese =luglio|anno =2012|accesso = 09 ottobre 2012}}</ref>.
 
== Ortografia e pronuncia ==
{{Vedi anche|Limba Sarda Unificada|Limba Sarda Comuna|}}
Fino al 2001 non si disponeva di una [[Lingua standard|standardizzazione]] né scritta, né orale (quest'ultima non esiste ancor oggi).
 
Il 28 febbraio del 2001, un'apposita Commissione di studiosi incaricati dalla Regione autonoma della Sardegna elaborò e pubblicò una proposta, la ''[[Limba Sarda Unificada]]'' (''LSU''): per alcuni è stato l'unico progetto complessivo e coerente di unificazione della lingua scritta, per altri, in particolare per i campidanesofoni, un vero e proprio tentativo di cancellazione della loro varietà. Ogni tentativo di unificazione ortografica non riguarda la lingua orale, riconducibile ad un sistema unitario benché ricca di differenze fonetiche, ma si limita a proporre una norma scritta di riferimento. Pertanto, i sostenitori della LSU sostengono che essa non si vuole sostituire alle varietà orali ma ne è un utile complemento, per usi ufficiali ed estesi a tutto il territorio sardofono; secondo gli avversari della LSU, invece, questa privilegia nettamente la macrovariante logudorese condannando l'altra, il campidanese, alla mancanza di una tutela da parte della Pubblica Amministrazione ed alla sua inevitabile estinzione.
Le polemiche sono divenute ancora più roventi quando, sulla base della LSU ormai screditata, la Regione Sardegna ha fatto elaborare una successiva proposta, denominata ''[[Limba Sarda Comuna]]'' (''LSC''), che è poi divenuta ufficiale per gli atti e i documenti della Regione. Anche in questo caso sono insorti i campidanesi, accusando la Regione di attuare un progetto di vero e proprio linguicidio verso la loro varietà e, da alcune parti sull'esempio del [[valenziano]], si è sostenuta la necessità di scegliere per le due varianti una strada autonoma l'una dall'altra.
Si indicano di seguito alcune delle differenze più rilevanti per la lingua scritta rispetto all'italiano:
 
* {{IPA|[a]}}, {{IPA|[ɛ/e]}}, {{IPA|[i]}}, {{IPA|[ɔ/o]}}, {{IPA|[u]}}, come -a-, -e-, -i-, -o-, -u-, come in italiano e spagnolo, senza segnare la differenza tra vocali aperte e chiuse; le vocali paragogiche o epitetica (che in pausa chiudono un vocabolo terminante in consonante e corrispondono alla vocale che precede la consonante finale) non si scrivono mai (feminasa>feminas, animasa>animas, bolede>bolet, cantanta>cantant, vrorese>frores).
* {{IPA|[j]}} semiconsonante come -j- all'interno di parola (maju, raju, ruju) o di un nome geografico (Jugoslavia); nella sola variante nuorese come -j- (corju, frearju) corrispondente al logudorese/LSU -z- (corzu, frearzu) e all'LSC -gi- (corgiu, freargiu); nelle varianti logudorese e nuorese in posizione iniziale (jughere, jana, janna) che nella LSC viene sostituita dal gruppo {{IPA|[ʤ]}} (giughere, giana, gianna);
 
* {{IPA|[p]}}, come -p- (apo, troppu, pane, petza);
* {{IPA|[β]}}, come -b- in posizione iniziale (bentu, binu, boe) e intervocalica (abile); quando p>b si trascrive come p- a inizio parola (pane, petza) e -b- all'interno (abe, cabu, saba);
* {{IPA|[b]}}, come -bb- in posizione intevocalica (abba, ebba);
 
* {{IPA|[t]}}, come -t- (gattu, fattu, narat, tempus); quando th>t nella sola variante logudorese come -t- o -tt- (tiu, petta, puttu); Nella LSC e nella LSU viene sostituita dal gruppo {{IPA|[ʦ]}} (tziu, petza, putzu);
* {{IPA|[d]}}, come -d- in posizione iniziale (dente, die, domo) e intervocalica (ladu, meda, seda); quando t>d si trascrive come t- a inizio parola (tempus) e -d- all'interno (roda, bidru, pedra, pradu); la finale t della flessione del verbo può, a seconda della varietà, essere pronunciata d ma si trascrive t (narada>narat).
* {{IPA|[ɖɖ]}} cacuminale, come -dd- (sedda); La d può avere suono cacuminale anche nel gruppo [nɖ] (cando).
 
* {{IPA|[f]}}, come -f- (femina, unfrare);
* {{IPA|[v]}}, come -f- in posizione iniziale (femina) e come -v- intervocalica (avvisu) e nei cultismi (violentzia, violinu);
 
* {{IPA|[k]}} velare, come -ca- (cane), -co- (coa), -cu- (coddu, cuadru), -che- (chessa), -chi- (chida), -c- (cresia); non si usa mai la -q-, sostituita dalla -c- (cuadru, camp.acua)
* {{IPA|[g]}} velare, come -ga- (gana), -go- (gosu), -gu- (agu, largu, longu, angulu, argumentu), -ghe- (lughe, aghedu, arghentu, pranghende), -ghi- (àghina, inghiriare), -g- (gloria, ingresu);
* {{IPA|[ʧ]}}, nella sola varietà campidanese come -ce- (celu, centu), -ci- (becciu);
* {{IPA|[ʤ]}}, come -gia-, -gio-, -giu-; Nella LSC sostituisce il gruppo logudorese-nuorese [ʣ] della LSU e il {{IPA|[ɣ]}} del nuorese (fizu>figiu, azu>agiu, zogu/jogu>giogu, zaganu/jaganu>giaganu, binza>bingia, anzone>angione, còrzu/còrju>còrgiu, frearzu/frearju>freargiu)
 
* {{IPA|[ʦ]}} sorda o aspra (ital. pezzo), come -tz- (tziu, petza, putzu); Nella LSC e nella LSU sostituisce il gruppo nuorese {{IPA|[θ]}} e il corrispondente logudorese {{IPA|[t]}} (thiu/tiu>tziu, petha/petta>petza, puthu/puttu>putzu); nella scrittura tradizionale il digramma tz- non compariva mai a inizio parola. Compare inoltre nei termini di influenza e derivazione italiana (ad es. tzitade da cittade) di cui sostituisce la c {{IPA|/ʧ/}} sonora (suono non presente nel sardo originario) al posto del suono velare nativo {{IPA|/k/}} (ant.kitade).
* {{IPA|[ʣ]}}, come -z- (zeru, organizzare); Nella variante locale logudorese/nuorese e nella LSU come -z- (fizu, azu, zogu, binza, frearzu); Nella LSC viene sostituita dal gruppo {{IPA|[ʤ]}} (figiu, agiu, giogu, bingia, freargiu);
* {{IPA|[s]}} e {{IPA|[ss]}}, come -s- e -ss- (essire);
* {{IPA|[z]}}, come -s- (rosa, pesare);
* {{IPA|[θ]}}, nella sola variante nuorese come -th- (thiu, petha, puthu); Nella LSC e nella LSU viene sostituita dal gruppo {{IPA|[ʦ]}} (tziu, petza, putzu);
* {{IPA|[ʒ]}} (franc. jour), nella sola variante campidanese, sempre come c- a inizio parola (celu, centu, cidru) e come -x- all'interno (luxi, nuraxi, Biddexidru);
* {{IPA|[r]}}, come -r- (caru, carru).
 
== Grammatica ==
La grammatica della lingua sarda si differenzia notevolmente da [[Grammatica italiana|quella italiana]] e delle altre lingue neolatine, particolarmente nelle forme verbali.
 
===Plurale===
ll plurale viene ottenuto, come nelle lingue romanze occidentali, aggiungendo -''s'' alla forma singolare.
::Ad es.: [log.]òmin''e''/òmin''es'', [camp.]òmin''i''/òmin''is'' (uomo/uomini).
Nel caso di parole terminanti in -''u'', il plurale viene formato nel logudorese in -''os'' e nel camp. in -''us''.
::Ad es.: [log.]cadd''u''/cadd''os'', [camp.]cuadd''u''/cuadd''us'' (cavallo/cavalli).
 
===Articoli===
====Determinativi====
{| class="wikitable"
|-
! !! Log. !! Camp.
|-
| '''Sing.''' || Su / Sa || Su / Sa
|-
| '''Plur.''' || Sos / Sas || Is / Is
|}
Gli articoli determinativi presentano la forma "salata" derivata dal latino IPSE/IPSUM/IPSA attraverso la fase intermedia issu/issa, issos/issas (per il log./nuor.) e issu/issa, issus/issas (per il camp.).
Sono anche usati col pronome relativo ''chi'' (che) nelle espressioni ''sos chi'' / ''is chi...'' (quelli che...), ''su chi...'' (quello che...) similmente alle lingue romanze occidentali (cfr. lo [[Lingua spagnola|spagnolo]] ''los que...'', ''las que...'' etc.); un altro uso li vede in combinazione con la preposizione ''de'' (di) in espressioni quali ''Sos de Nugoro'' (quelli di Nuoro) / ''Is de Casteddu'' (quelli di Cagliari) ecc.
 
====Indeterminativi====
{| class="wikitable"
|-
! Masch. !! Femm.
|-
| Unu || Una
|}
 
===Pronomi===
====Personali====
=====Soggetto=====
{| class="wikitable"
|-
! Singolare !! Plurale
|-
| (D)e(g)o,jeo/deu = io || nois/nosu = noi
|-
| tue/tui = tu<br>Vosté / Fostei <small>o</small> Fusteti (uso formale, richiede la 3° persona) = lei || bois/bosatrus,bosatras = voi
|-
| Issu,Issa = lui/lei || Issos,Issas/Issus,Issas = essi/esse
|}
Nel complemento diretto riferito a persona, esiste il cosiddetto accusativo personale con l'uso della preposizione ''a'': ad es. ''apu biu a Juanni'' (ho visto Giovanni) analogamente allo spagnolo (''he visto a Juan'').
 
=====Atoni=====
I pronomi personali atoni sono:
:Mi
:ti
:li,lu,la/ddi,ddu,dda
:nos/si<small>(ant.nosi)</small>
:bos/si<small>(ant.bosi)</small>
:lis,los,las/ddis,ddus,ddas;
 
====Relativi====
:Chi (che)
:Chie/Chini (chi, colui che);
 
====Interrogativi====
:Cale?/Cali? (quale?)
:Cantu? (quanto?)
:Itte?/Itta? (che?, che cosa?)
:Chie?/Chini? (chi? riferito a persone)
 
===Pronomi e aggettivi possessivi===
:Meu,Mea <small>o</small> Mia/Miu,Mia
:Tuo <small>o</small> Tou/Tuu,Tua
:Suo <small>o</small> Sou/Suu,Sua
:Nostru/Nostu,
:Bostru/Bostu <small>o</small> De bosatrus,De bosatras,
:Issoro/Insoru
 
===Pronomi e aggettivi dimostrativi===
:Custu,Custos/Custu,Custus (questo-questi)
:Cussu,Cussos/Cussu,Cussus (codesto-codesti)
:Cuddu,Cuddos/Cuddu,Cuddus (quello-quelli)
 
===Avverbi interrogativi===
:Cando/Candu? (quando?)
:Comente/Comenti? (come?)
:Ue? <small>o</small> Ube?,In ue? <small>o</small> In ube?/Aundi?,Innui? (dove?)
 
===Preposizioni===
====Semplici====
:A (a)
:Cun <small>o</small> Chin (con)
:Dae/De (da)
:De (di)
:In (in)
:Pro/Po (per)
:Intra <small>o</small> Tra (tra)
 
====Articolate====
{| class="wikitable"
|-
! Sing. !! Plur.
|-
| A su (al), A sa (alla) || A sos/A is (ai), A sas/A is (alle)
|-
| Cun <small>o</small> Chin su (con il), Cun sa <small>o</small> Chin sa (con la) || Cun sos <small>o</small> Chin sos/Cun is (con i), Cun <small>o</small> Chin sas/Cun is (con le)
|-
| De su (del), De sa (della) || De sos/De is (dei), De sas/De is (delle)
|-
| In su (nel), In sa (nella) || In sos/In is (nei), In sas/In is (nelle)
|-
| Po su (per il), Po sa (per la) || Po sos/Po is (per i), Po sas/Po is (per le)
|}
 
Spesso nel parlato, quando ''in'' o ''cun'' si legano all'articolo indeterminativo ''unu'' / -''a'', si aggiunge per eufonia una -''d'' [[epentesi|epentetica]]. Così, ad esempio:
:Cantende in''d'' unu tzilleri
 
===Verbi===
I verbi hanno tre coniugazioni in logudorese ('''-are''', '''-ere''', '''-ire''') e in campidanese ('''-ai''', '''-i''', '''-iri''').
La morfologia verbale differisce notevolmente da quella italiana e conserva caratteristiche del tardo latino o delle lingue neolatine occidentali.
 
L'interrogativa si forma 1. con l'inversione dell'[[verbo ausiliare|ausiliare]]: ad es. ''Juanni partiu est?'' (è partito Giovanni?), ''papau as?'' (hai mangiato?) o 2. con la particella interrogativa ''a'': ad es. ''a lu cheres un'aranzu?'' (un arancio, lo vuoi?) o 3. con strutture dette affermative, che sono pronunciate seguendo un'intonazione generalmente ascendente.
La '''forma progressiva''' si forma con l'ausilare essere più il gerundio: ad es. ''seu andendi'' (sto andando).
 
Riguardo ai tempi, l'indicativo '''passato remoto''' è sostanzialmente scomparso dall'uso comune (come nelle lingue romanze settentrionali della Gallia e del Nord Italia) sostituito dal passato prossimo, ma risulta attestato nei documenti medioevali e ancor'oggi nelle forme colte e letterarie in alternanza con l'imperfetto; la sua evoluzione storica nel tempo dal Medioevo alle forme colte attuali è stata rispettivamente per la terza persona singolare e plurale: ipsu cant-avit>-ait/-ayt>-isit/-esit>issu cant-esi/-eit; ipsos cant-arunt/-erunt>-aynt>-isin/-esin>issos cant-esi/-ein. In campidanese è stato completamente sostituito dal passato prossimo.
 
L'indicativo '''futuro semplice''' si forma mediante l'ausiliare avere più la preposizione "a" e l'infinito: es. ''deu apu a nai'' (io dirò), ''tui as a nai'' (tu dirai) (cfr col tardo latino ''habere ad'' + infinito).
 
Il '''condizionale presente''' si forma utilizzando in logudorese una forma modificata del verbo dovere più l'infinito: ad es. ''deo dia nàrrere'' (io direi), ''tue dias nàrrere'' (tu diresti), etc. In campidanese si usa invece la forma del passato del verbo "ai" (avere) più la preposizione ''a'' e l'infinito: ''deu emu a nai'', ''tui ìast a nai'', ecc.
 
L''''imperativo negativo''' si forma usando la negazione "no" e il congiuntivo: ad es. ''no andis'' (non andare) analogamente alle lingue romanze iberiche.
 
====Verbo èssere/camp.èssi(ri) (essere)====
* ''Indicativo presente'': deo so/soe, deu seu, tue ses, tui ses, isse est, issu est, nois semus, nosu seus, bois sezis/seis, bosatrus seis, issos sunt, issus funt;
* ''Indicativo imperfetto'': deo fìa/fippo, deu femu, tue fìas/fis, tui fìasta, isse fìat/fit, issu fìat, nois fìamus/fimus, nosu femus, bois fiàzis/fizis/fiàis, bosatrus festis, issos fìant/fint, issus fìant;
* ''Indicativo passato prossimo'': deo so/soe istadu, deu seu stètiu, tue ses istadu, isse est istadu, nois semus istados, bois sezis/seis istados, issos sunt istados;
* ''Indicativo trapassato prossimo imperfetto'': deo fìa/fippo istadu, deu femu stètiu, tue fìas/fis istadu, isse fìat/fit istadu, nois fìamus/fimus istados, bois fiàzis/fizis/fiàis istados, issos fìant/fint istados;
* ''Indicativo passato remoto'' (in disuso nella lingua parlata, presente solo nelle forme arcaiche e colte logudoresi e in alcune zone del Montiferru, del campidanese rustico (Trexenta) e in Ogliastra.): deo fui, tue fusti/fis, isse fuit/fit, nois fimus/fimis, bois fizis/fustis, issos fuint/ant.furunt;
* ''Indicativo futuro'': deo apo a essere, deu apu a essi, tue as a essere, isse at a essere, nois amus a essere, bois azis/ais a essere, issos ant a essere;
* ''Indicativo futuro anteriore'': deo apo a esser istadu, deu apu a essi stètiu, tue as a essere istadu, isse at a essere istadu, nois amus a essere istados, bois azis/ais a essere istados, issos ant a essere istados;
* ''Congiuntivo presente'': chi deo sia, chi deu sia, chi tue sias, chi isse siat, chi nois sìamus, chi bois siazis/siais, chi issos sìant;
* ''Congiuntivo passato'': chi deo sia istadu, chi deu sia stètiu, chi tue sias istadu, chi isse siat istadu, chi nois siamus istados, chi bois siazis/siais istados, chi issos siant istados;
* ''Condizionale presente'': deo dia essere, deu emu a essi, tue dias essere, isse diat essere, nois diamus essere, bois diazis/diais essere, issos diant essere;
* ''Condizionale passato'': deo dia essere istadu, deu emu a essi stètiu, tue dias essere istadu, isse diat essere istadu, nois diamus essere istados, bois diazis/diais essere istados, issos diant essere istados;
* ''Gerundio presente'': essende/sende, sendi;
* ''Gerundio passato'': essende/sende istadu, sendi stètiu;
 
====Verbo aère/camp.ài(ri) (avere)====
* ''Indicativo presente'': deo apo, deu apu, tue às, isse àt, nois amus, bois azis/ais, issos ant;
* ''Indicativo imperfetto'': deo aìa, deu emu, tue aìas, isse aìat, nois aìamus/abamus, bois aìazis/abazes/aiais, issos aìant;
* ''Indicativo passato prossimo'': deo apo apidu, deu apu tentu, tue às apidu, isse àt apidu, nois amus apidu, bois azis/ais apidu, issos ant apidu;
* ''Indicativo trapassato prossimo imperfetto'': deo aìa apidu, deu emu tentu, tue aìas apidu, isse aìat apidu, nois aìamus apidu, bois aìazis/aiais apidu, issos aìant apidu;
* ''Indicativo passato remoto'' (in disuso nella lingua parlata, presente solo nelle forme arcaiche e colte logudoresi): deo apèsi, tue apèsti, isse apèsit, nois apèmus, bois apèzis, issos apèsint;
* ''Indicativo futuro'': deo apo a aere, deu apu a tenni, tue as a aere, isse at a aere, nois amus a aere, bois azis/ais a aere, issos ant a aere;
* ''Indicativo futuro anteriore'': deo apo a aere apidu, deu apu a ai tentu, tue as a aere apidu, isse at a aere apidu, nois amus a aere apidu, bois azis/ais a aere apidu, issos ant a aere apidu;
* ''Congiuntivo presente'': chi deo apa, chi deu apa, chi tue apas, chi isse apat, chi nois apamus, chi bois apazis/apais, chi issos apant;
* ''Congiuntivo passato'': chi deo apa apidu, chi deu apa tentu, chi tue apas apidu, chi isse apat apidu, chi nois apamus apidu, chi bois apazis/apais apidu, chi issos apant apidu;
* ''Condizionale presente'': deo dia aère, deu emu a tenni, tue dias aère, isse diat aère, nois diamus aère, bois diazis/diais aère, issos diant aère;
* ''Condizionale passato'': deo dia aère apidu, deu emu a essi tentu, tue dias aère apidu, isse diat aère apidu, nois diamus aère apidu, bois diazis/diais aère apidu, issos diant aère apidu;
* ''Gerundio presente'': aènde, endi;
* ''Gerundio passato'': aènde apidu, endi tentu;
 
====Coniugazione in -are/-ai - Verbo cantare/cantai (cantare)====
* ''Indicativo presente'': deo canto, deu cantu, tue cantas, tui cantas, isse cantat, issu càntat, nois cantamus, nosu cantaus, bois cantazis/cantais, bosatrus cantais, issos cantant, issus càntant;
* ''Indicativo imperfetto'': deo cantaìa, deu cantamu, tue cantaìas, isse cantaìat, nois cantaìamus, bois cantaìazis/cantaìais, issos cantaìant;
* ''Indicativo passato prossimo'': deo apo cantadu, tue às cantadu, isse àt cantadu, nois amus cantadu, bois azis/ais cantadu, issos ant cantadu;
* ''Indicativo trapassato prossimo imperfetto'': deo aìa cantadu, tue aìas cantadu, isse aìat cantadu, nois aìamus cantadu, bois aìazis/aiais cantadu, issos aìant cantadu;
* ''Indicativo passato remoto'' (in disuso nella lingua parlata, presente solo nelle forme arcaiche e colte): deo cantèsi/ant.cantèi, tue cantèsti, isse cantèsit/ant.cantèit, nois cantèsimus/cantèmus, bois cantèzis, issos cantèsint/ant.cantèrunt;
* ''Indicativo futuro'': deo apo a cantare, tue as a cantare, isse at a cantare, nois amus a cantare, bois azis/ais a cantare, issos ant a cantare;
* ''Indicativo futuro anteriore'': deo apo a aere cantadu, tue as a aere cantadu, isse at a aere cantadu, nois amus a aere cantadu, bois azis/ais a aere cantadu, issos ant a aere cantadu;
* ''Congiuntivo presente'': chi deo cante, chi tue cantes, chi isse cantet, chi nois cantemus, chi bois cantezis/canteis, chi issos cantent;
* ''Congiuntivo passato'': chi deo apa cantadu, chi tue apas cantadu, chi isse apat cantadu, chi nois apamus cantadu, chi bois apazis/apais cantadu, chi issos apant cantadu;
* ''Condizionale presente'': deo dia cantare, tue dias cantare, isse diat cantare, nois diamus cantare, bois diazis/diais cantare, issos diant cantare;
* ''Condizionale passato'': deo dia aere cantadu, tue dias aere cantadu, isse diat aere cantadu, nois diamus aere cantadu, bois diazis/diais aere cantadu, issos diant aere cantadu;
* ''Gerundio presente'': cantende;
* ''Gerundio passato'': aende cantadu;
 
====Coniugazione in -ere - Verbo tìmere/camp.tìmi(ri) (temere)====
* ''Indicativo presente'': deo timo, tue times, isse timet, nois timimus, bois timides, issos timent;
* ''Indicativo imperfetto'': deo timìa, tue timìas, isse timìat, nois timìamus, bois timìazis/timìais, issos timant;
* ''Indicativo passato prossimo'': deo apo tìmidu, tue às tìmidu, isse àt tìmidu, nois amus tìmidu, bois azis/ais tìmidu, issos ant tìmidu;
* ''Indicativo trapassato prossimo imperfetto'': deo aìa timidu, tue aìas timidu, isse aìat timidu, nois aìamus timidu, bois aìazis/aiais timidu, issos aìant timidu;
* ''Indicativo passato remoto'' (in disuso nella lingua parlata, presente solo nelle forme arcaiche e colte): deo timèsi/ant.timèi, tue timèsti, isse timèsit/ant.timèit, nois timèsimus/timèmus, bois timèzis, issos timèsint/ant.timèrunt;
* ''Indicativo futuro'': deo apo a timere, tue as a timere, isse at a timere, nois amus a timere, bois azis/ais a timere, issos ant a timere;
* ''Indicativo futuro anteriore'': deo apo a aere timidu, tue as a aere timidu, isse at a aere timidu, nois amus a aere timidu, bois azis/ais a aere timidu, issos ant a aere timidu;
* ''Congiuntivo presente'': chi deo tima, chi tue timas, chi isse timat, chi nois timamus, chi bois timazis/timais, chi issos timant;
* ''Congiuntivo passato'': chi deo apa timidu, chi tue apas timidu, chi isse apat timidu, chi nois apamus timidu, chi bois apazis/apais timidu, chi issos apant timidu;
* ''Condizionale presente'': deo dia timere, tue dias timere, isse diat timere, nois diamus timere, bois diazis/diais timere, issos diant timere;
* ''Condizionale passato'': deo dia aere timidu, tue dias aere timidu, isse diat aere timidu, nois diamus aere timidu, bois diazis/diais aere timidu, issos diant aere timidu;
* ''Gerundio presente'': timende;
* ''Gerundio passato'': aende tìmidu;
 
====Coniugazione in -ire - Verbo finìre/camp.finìri (finire)====
* ''Indicativo presente'': deo fino, tue finis, isse finit, nois finimus, bois finides, issos finint;
* ''Indicativo imperfetto'': deo finìa, tue finìas, isse finìat, nois finìamus, bois finìazis/finìais, issos finant;
* ''Indicativo passato prossimo'': deo apo finidu, tue às finidu, isse àt finidu, nois amus finidu, bois azis/ais finidu, issos ant finidu;
* ''Indicativo trapassato prossimo imperfetto'': deo aìa finidu, tue aìas finidu, isse aìat finidu, nois aìamus finidu, bois aìazis/aiais finidu, issos aìant finidu;
* ''Indicativo passato remoto'' (in disuso nella lingua parlata, presente solo nelle forme arcaiche e colte): deo finèsi/ant.finèi, tue finèsti, isse finèsit/ant.finèit, nois finèsimus/finèmus, bois finèzis, issos finèsint/ant.finèrunt;
* ''Indicativo futuro'': deo apo a finire, tue as a finire, isse at a finire, nois amus a finire, bois azis/ais a finire, issos ant a finire;
* ''Indicativo futuro anteriore'': deo apo a aere finidu, tue as a aere finidu, isse at a aere finidu, nois amus a aere finidu, bois azis/ais a aere finidu, issos ant a aere finidu;
* ''Congiuntivo presente'': chi deo fina, chi tue finas, chi isse finat, chi nois finamus, chi bois finazis/finais, chi issos finant;
* ''Congiuntivo passato'': chi deo apa finidu, chi tue apas finidu, chi isse apat finidu, chi nois apamus finidu, chi bois apazis/apais finidu, chi issos apant finidu;
* ''Condizionale presente'': deo dia finire, tue dias finire, isse diat finire, nois diamus finire, bois diazis/diais finire, issos diant finire;
* ''Condizionale passato'': deo dia aere finidu, tue dias aere finidu, isse diat aere finidu, nois diamus aere finidu, bois diazis/diais aere finidu, issos diant aere finidu;
* ''Gerundio presente'': finende;
* ''Gerundio passato'': aende finidu;
 
====Verbi irregolari - Verbo faghere/camp.faxi(ri) (fare)====
* ''Indicativo presente'': deo fago/fatzo, deu fatzu, tue faghes, tui fais, isse faghet, issu fait (faidi), nois faghìmus, nosu/nosatrus feus, bois faghìdes, bosatrus feis , issos faghent, issus faint;
* ''Indicativo imperfetto'': deo faghìa, tue faghìas, isse faghìat, nois faghìamus, bois faghìazis/faghìais, issos faghant;
* ''Indicativo passato prossimo'': deo apo fatu, tue as fatu, isse at fatu, nois amus fatu, bois azis/ais fatu, issos ant fatu;
* ''Indicativo trapassato prossimo imperfetto'': deo aìa fatu, tue aìas fatu, isse aìat fatu, nois aìamus fatu, bois aìazis/aiais fatu, issos aìant fatu;
* ''Indicativo passato remoto'' (in disuso nella lingua parlata, presente solo nelle forme arcaiche e colte): deo faghèsi/ant.faghèi, tue faghèsti, isse faghèsit/ant.faghèit, nois faghèsimus/faghèmus, bois faghèzis, issos faghèsint/ant.faghèrunt;
* ''Indicativo futuro'': deo apo a faghere, tue as a faghere, isse at a faghere, nois amus a faghere, bois azis/ais a faghere, issos ant a faghere;
* ''Indicativo futuro anteriore'': deo apo a aere fatu, tue as a aere fatu, isse at a aere fatu, nois amus a aere fatu, bois azis/ais a aere fatu, issos ant a aere fatu;
* ''Congiuntivo presente'': chi deo faga/fatza, chi tue fagas/fatzas, chi isse fagat/fatzat, chi nois fagamus/fatzamus, chi bois fagazis/fatzais, chi issos fagant/fatzant;
* ''Congiuntivo passato'': chi deo apa fatu, chi tue apas fatu, chi isse apat fatu, chi nois apamus fatu, chi bois apazis/apais fatu, chi issos apant fatu;
* ''Condizionale presente'': deo dia faghere, deu emu a fai, tue dias faghere, isse diat faghere, nois diamus faghere, bois diazis/diais faghere, issos diant faghere;
* ''Condizionale passato'': deo dia aere fatu, tue dias aere fatu, isse diat aere fatu, nois diamus aere fatu, bois diazis/diais aere fatu, issos diant aere fatu;
* ''Gerundio presente'': faghende, fadendi, faendi, fendi;
* ''Gerundio passato'': aende fatu;
 
===Numeri===
Unu, duos/camp.duus, dus, tres/camp.tres, bator/bàtoro/camp.cuatru, chimbe/camp.cincu, ses/camp.ses, sete/camp.seti, oto/camp.otu, noe/camp.noi, deghe/camp.dexi, ùndighi/camp.ùndixi, dòighi/camp.doxi, trèighi/camp.trexi, batòrdighi/camp.catòdixi, bìndighi/camp.cuìndixi, sèighi/camp.sexi, deghessete/camp.dexesseti, degheoto/camp.dexeotu, deghennoe/camp.dexennoi, binti/vinti, ..., trinta, baranta/camp.coranta, chimbanta/camp.cincuanta, sessanta; setanta; otanta; noranta/nobanta, chentu/camp.centu, dughentos/camp.duxentus, ..., milli, duamiza/camp.duamilla, ...; il numero "2" e le centinaia posseggono una forma maschile e una femminile (duos òmines, dus òminis (due uomini), duas fèminas (due donne), dughentos caddos, duxentus cuaddus (duecento cavalli), dughentas ebbas (log.), duxentus èguas (camp.)(duecento cavalle).
 
===Giorni===
Lunes/camp.lunis, martes/camp.martis, merculis/camp. mércuris, giòbia, chenàpura/chenàbara/camp.cenàbura/cenàbara, sàbadu/sàbadu/camp.sàbudu, dumìniga/domìniga/camp.domìnigu/domìgu;
 
===Mesi===
Bennarzu/jennarju/ghennarzu/ghennargiu/camp. gennaxu, frearzu/frearju/freargiu/camp.friaxu, marthu/martzu, mratzu, abrile/camp.abrili, arbili, maju, làmpadas, trìulas/camp. trìulas o argiolas, austu, cabidanni/camp. cabudanni, Santu Aìne/Santu Gaìni/camp.ladàmini, Sant'Andrìa/camp. anche donniasantu, Nadale/mes'e idas, mesi 'e Paskixedda;
 
===Stagioni===
Beranu, istìu/istadiale/camp.istadi, atunzu/atongiu, iberru/ierru;
 
===Colori===
Biancu/ant.arbu [bianco], nieddu [nero], ruju/arrùbiu [rosso], grogu [giallo], biaitu/asulu [blu], birde/birdi [verde], aranzu/color' 'e arangiu [arancione].
 
== Vocabolario ==
Tabella di comparazione delle lingue neolatine:
{| {{prettytable}}
|----- bgcolor="#EFEFEF"
||''[[Lingua latina|Latino]]''|| ''[[Lingua francese|Francese]]'' || ''[[Lingua italiana|Italiano]]''|| ''[[Lingua spagnola|Spagnolo]]''|| ''[[Lingua occitana|Occitano]]''|| ''[[Lingua catalana|Catalano]]''|| ''[[Lingua aragonese|Aragonese]]''|| ''[[Lingua portoghese|Portoghese]]''|| ''[[Lingua romena|Romeno]]''|| '''''Sardo''''' || ''[[Lingua corsa|Còrso]]''|| ''[[Lingua friulana|Friulano]]''
|-----
||'''clave(m)'''
||''clé''
||'''chiave'''
||''llave''
||''clau''
||''clau''
||''clau''
||''chave''
||''cheie''
||'''crae/i/jae (log.), crai (camp.)'''
||''chjave/chjavi''
||''clâf''
|-----
||'''nocte(m)'''
||''nuit''
||'''notte'''
||''noche''
||''nuèit/nuèch''
||''nit''
||''nueit''
||''noite''
||''noapte''
||'''note/noti (camp.)'''
||''notte/notti''
||''gnot''
|-----
||'''cantare'''
||''chanter''
||'''cantare'''
||''cantar''
||''cantar''
||''cantar''
||''cantar''
||''cantar''
||''cânta''
||'''cantare/cantai (camp.)'''
||''cantà''
||''cjantâ''
|-----
||'''capra(m)'''
||''chèvre''
||'''capra'''
||''cabra''
||''cabra''
||''cabra''
||''craba''
||''cabra''
||''capra''
||'''cabra/craba/crapa'''
||''capra''
||''cjavre''
|-----
||'''lingua(m)'''
||''langue''
||'''lingua'''
||''lengua''
||''lenga'''
||''llengua''
||''luenga''
||''língua''
||''limbă''
||'''limba (log.)/lìngua (camp.)'''
||''lingua''
||''lenghe''
|-----
||'''platea(m)'''
||''place''
||'''piazza'''
||''plaza''
||''plaça''
||''plaça''
||''plaza''
||''praça''
||''piaţă''
||'''pratha/pratza (camp.)'''
||''piazza''
||''place''
|-----
||'''ponte(m)'''
||''pont''
||'''ponte'''
||''puente''
||''pònt''
||''pont''
||''puent''
||''ponte''
||''pod'''
||'''ponte/ponti (camp.)'''
||''ponte/ponti''
||''puint''
|-----
||'''ecclesia(m)'''
||''église''
||'''chiesa'''
||''iglesia''
||''glèisa''
||''església''
||''ilesia''
||''igreja''
||''biserică''
||'''cheja/cheia/creia/crèsia (camp.)'''
||''ghjesgia''
||''glesie''
|-----
||'''hospitale(m)'''
||''hôpital''
||'''ospedale'''
||''hospital''
||''espital''
||''hospital''
||''hespital''
||''hospital''
||''spital''
||'''ispidale/spidali (camp.)'''
||''spedale/uspidali''
||''ospedâl''
|-----
||'''caseu(m)''' <br /> <small>[[latino volgare|lat.volg.]]''formaticu(m)''</small>
||''fromage''
||'''formaggio/cacio'''
||''queso''
||''formatge''
||''formatge''
||''formache/queso''
||''queijo''
||''brânză/caş''
||'''casu'''
||''casgiu''
||''formadi''
|}
 
== Alcuni vocaboli nella lingua sarda ed in quelle alloglotte della Sardegna ==
{| class="wikitable"
! [[Lingua italiana|Italiano]] || [[Sardo logudorese]] || [[Sardo campidanese]] || [[Lingua gallurese|Gallurese]] || [[Lingua sassarese|Sassarese]] || [[Dialetto algherese|Algherese]] || [[Dialetto tabarchino|Tabarchino]]
|--
|la terra ||sa terra ||sa terra ||la tarra ||la terra ||la terra ||a têra
|--
|il cielo ||su chelu ||su celu/xelu ||lu celu ||lu zelu,cast.: lu gelu ||lo cel ||u sé
|--
|l'acqua ||s'abba ||s'accua/s'abba ||l'ea ||l'eba ||l'algua ||l'aegua
|--
|il fuoco ||su fogu ||su fògu ||lu focu ||lu fogu ||lo foc ||u fogu
|--
|l'uomo ||s'omine ||s'omini ||l'omu ||l'ommu ||l'home ||l'omu
|--
|la donna ||sa femmina ||sa femmina ||la fèmina ||la fémmina ||la dona ||a dona
|--
|mangiare ||mandigare ||pappai ||magnà|manghjà ||magnà ||menjar ||mangiâ
|--
|bere ||buffare ||buffai ||bì ||bì ||beure ||beive
|--
|grande ||mannu ||mannu ||mannu/grendi/grandi ||mannu ||gran ||grande
|--
|piccolo ||minore ||cinu/pitticcu ||minori/picculu ||minori ||petit ||piccin
|--
|il burro ||butidu ||butirru ||butirru/buttirru ||butirru/burru ||butiru ||buru
|--
|il mare ||su mare ||su mari ||lu mari ||lu mari ||lo mar ||u mô
|--
|il giorno ||sa die ||sa dii/sa dì ||la dì ||la dì ||lo dia ||u giurnu
|--
|la notte ||sa notte ||sa notti ||la notti ||la notti ||la nit ||a néùtte
|--
|la scimmia ||sa ìssimmia/muninca/martinicca ||sa martinicca/mantenica ||la municca ||la muninca/scimmia ||la muninca ||a scimia
|--
|il cavallo ||su caddu ||su cuaddu ||lu cabaddu ||lu cabaddu ||lo cavall ||u cavallu
|--
|la pecora ||sa berbeche/s'arveghe ||sa brebei ||la pècura ||la pégura ||l'ovella ||a pëgua
|--
|il fiore ||su fiore/frore ||su frori ||lu fiori ||lu fiori ||la flor ||a sciùa
|--
|la macchia ||sa macula/mantza ||sa maguglia/mancia ||la tacca ||la mancia/maccia ||la taca ||a maccia
|--
|la testa ||sa conca ||sa conca ||lu capu ||lu cabbu ||lo cap ||a tésta
|--
|la finestra ||sa bentana ||sa ventana ||lu balconi ||lu balchoni ||la finestra ||u barcùn
|--
|la porta ||sa jànna/gianna ||sa genna/ghenna ||la ghjanna/gianna ||la jànna ||la porta ||a porta
|--
|il tavolo ||sa mesa ||sa mesa ||la banca ||la banca/mesa ||la taula ||a tòa
|--
|il piatto ||su piattu ||su prattu ||lu piattu ||lu piattu ||lo plat ||u tundu
|--
|lo stagno ||s'istaniu ||su stangiu/staini ||lu stagnu ||lu stagnu/istagnu ||l'estany ||u stagnu
|--
|il lago ||su lagu ||su lagu ||lu lagu ||lu lagu ||lo llac ||u lagu/lògu
|--
|un arancio ||un'aranzu ||un'arangiu ||un aranciu ||un aranzu,cast.: un aranciu ||una taronja ||un çetrùn
|--
|la scarpa ||s'iscarpa ||sa crapitta/sabàta/su sapàtu ||la botta ||la botta ||la sabata ||a scarpa/scòrpa
|--
|la zanzara ||sa tintula ||su sentzulu/sintzulu ||la zinzula ||la zinzura/tintula ||la tíntula ||a sinsòa
|--
|la mosca ||sa musca ||sa musca ||la musca ||la mòsca, cast.: la mushca ||la mosca ||a musca
|--
|la luce ||sa lughe/luche ||sa luxi/lughi ||la luci ||la luzi/lugi ||la llumera ||a lüxe
|--
|il buio ||su bugiu ||su buju /su scuriu ||lu bughju ||lu buggiu,cast.: lu bughju ||la obscurigor ||scuur
|--
|un'unghia ||un'ùngia/ungra ||un'unga ||un'ugna ||un'ugna ||una ungla ||un'ùngia
|--
|la lepre ||sa lèppere ||sa lèpiri/lèpuri/lèpori ||lu lèparu ||lu lèpparu ||la llebre ||a léve
|--
|la volpe ||su matzone ||su margiani/mariane ||lu maccioni ||lu mazzoni,mqccioni ||lo matxoni ||a vurpe
|--
|il ghiaccio ||su ghiazzu/astragu/itìa ||su ghiacciu ||lu ghjacciu ||lu ghiacciu ||lo guiatxo ||u ghiacciu
|--
|il cioccolato ||su tzoculate ||su cioccolatu ||lu cioccolatu ||lu ciocculatu ||la xocolata ||a ciculata
|--
|la valle ||sa 'adde ||sa baddi ||la vaddi ||la baddi/vaddi ||la vall ||a valle
|--
|il monte ||su monte ||su monti ||lu monti ||lu monti ||lo mont ||u munte
|--
|il fiume ||su riu/frumene ||su frumini/riu ||lu riu ||lu riu ||lo riu ||u riu
|--
|il bambino/ragazzo ||su pitzinnu/piseddu ||su pippiu/piccioccu ||lu steddu ||lu pizzinnu/piccinnu ||lo minyó ||u figgeu
|--
|il neonato ||sa criadura ||su nennu/ddeddu ||la criatura/stiducciu ||la criaddura/piccinneddu ||la criadura ||u piccin
|--
|il sindaco ||su mere/su sindigu ||su sindigu ||lu sindacu ||lu sindagu ||lo síndic ||u scindegu
|--
|l'auto ||su carru/sa macchina ||su carru/s'auto ||la vittura/la macchina ||la macchina/la vèttura/l'automobile ||la màquina/l'automòbil ||a vétüa/a machina
|--
|la nave ||sa nae/su vapòre ||sa navi ||la nai ||la nabi ||la nau ||a nòve/vapùre
|--
|la casa ||sa domo ||sa domu ||la casa ||la casa ||la casa ||a câ
|--
|palazzo ||palatu ||palàtzu ||palazzu ||parazzu ||palau ||palàssiu
|--
|spavento ||assùstu/assucconu ||atzicchidu ||assùstu/scalmentu ||assùstu/cast.assucunadda ||assusto ||resôtu
|--
|lamento ||mèmula/irtzoddiu ||scramiu ||lamentu/tunchju ||lamentu/cast.mimula ||llamenta ||lamentu
|--
|ragionare ||arresonare/arresgionare ||arrexonai ||rasghjunà ||rasgiunà ||arraonar ||rajiunò
|--
|parlare ||faeddare/faveddare ||fueddai ||faiddà ||fabiddà ||parlàr ||parlà
|--
|correre ||currere ||curriri ||currì ||currì ||corrir ||caminò a gambe
|--
|cinghiale ||porcrabu/sirbone ||sirboni ||polcarvu ||porcarvu ||porc-crabu ||cinghiole
|--
|serpente ||terpe/terpente ||tzerpenti/colovru ||salpi ||saipenti ||serpent ||serpente
|--
|adesso/ora ||como ||immoi ||abà ||abà ||arà ||aùa
|--
|io ||deo/dego/ego/jeo/eo ||deu/ceo ||eu ||eu ||jo ||mì
|--
|camminare ||ambulare/camminare ||camminai ||caminà ||caminà ||caminar ||camminò
|--
|nostalgia ||saudade ||saudadi ||nostalghja ||nostalgia ||nostàlgia ||nustalgia
|}
 
=== I mesi ===
{| class="wikitable"
! [[Lingua italiana|Italiano]] || [[Sardo logudorese]] || [[Sardo campidanese]] || [[Lingua gallurese|Gallurese]] || [[Lingua sassarese|Sassarese]] || [[Dialetto algherese|Algherese]] || [[Dialetto tabarchino|Tabarchino]]
|--
|Gennaio ||Bennàrzu/Jannarju ||Gennargiu ||Ghjnnaghju ||Ginnagiu ||Gener ||Zenò
|--
|Febbraio ||Friarzu/Frearju ||Friargiu ||Friagghju ||Fribagiu ||Febrer ||Frevò
|--
|Marzo ||Martu ||Martzu ||Malzu ||Marzu ||Març ||Mòrsu/Marsu
|--
|Aprile ||Abrìle/Aprìle ||Abrìli ||Abrili ||Abriri ||Abrìl ||Arvì
|--
|Maggio ||Màju ||Màju ||Magghju ||Maggiu ||Maig ||Mazu
|--
|Giugno ||Làmpadas ||Làmpadas ||Ghjugnu ||Giugnu ||Juny ||Zugnu
|--
|Luglio ||Trìulas/Trìbulas ||Argiolas ||Luddu ||Lugliu ||Juliol ||Luggiu
|--
|Agosto ||Austu/Agustu ||Austu ||Austu ||Aosthu ||Agost ||Austu
|--
|Settembre ||Cabidanni/Capidanne ||Cabudanni ||Sittembri ||Settembre ||Cavidani/Setembre ||Settembre
|--
|Ottobre ||Santu 'Aìne/Santu Gabìne ||Ladamini ||Uttobri ||Ottobre ||Octubre ||Ottobri
|--
|Novembre ||Sant'Andria ||Onniasantu ||Nùembri ||Nubembri ||Sant'Andria/Novembre ||Nuvembre
|--
|Dicembre ||Nadale ||Idas/Paschixedda ||Dicembri ||Dizembri ||Nadal/Desembre ||Dejèmbre
|}
 
'''Nota''':<br />
Il gallurese ed il sassarese possono seguire sia la forma derivante dal sardo (''làmpata''/''làmpada'', ''agliola''/''triura'', ''austu''/''aosthu'', ''capidannu''/''cabidanni'', ''santi Gaini''/''santu Aini'', ''sant'Andria'', ''natali''/''naddari'') sia quella di base italo-còrsa (''ghjugnu''/''giugnu'', ''luddu''/''lugliu'', ''austu''/''aosthu'', ''sittembri''/''settembre'', ''uttobri''/''ottobre'', ''nùembri''/''nubembri'' e ''dicembri''/''dizembri'').
 
== Lessico ==
Nel presente paragrafo si elenca, senza alcuna pretesa di esaustività in merito, parte di quella mèsse lessicale facente parte sia del [[sostrato (linguistica)|substrato]], che dei vari [[Superstrato|superstrati]].
 
===Substrato [[Lingua protosarda|paleosardo o nuragico]]===
:GON- → Gonone, Gologone, Goni, Gonnesa, Gonnosnò (''altura'', ''collina'', ''montagna'', cfr. greco eolico ''gonnos'' 'colle')
:NUR-/'UR- → ant. nurake → nuraghe /camp. nuraxi, Nurra, Nora, NUG= NURACHE (''mucchio cavo'', ''ammasso''), Noragugume
:NUG: Nug-or; Nug-ulvi (cfr. slavo ''nogà'' 'piede'; sia Nuoro che Nulvi sono località ai piedi di un monte)
:ASU-, BON-,
GAL → Gallura ant. Gallula, Garteddì (''Galtellì''), Galilenses, Galile
:GEN-, GES- → Gesturi
:GOL-/'OL → Gollei, Ollollai, Parti Olla (''Parteolla''), golostri/golostru/golóstiche/ golóstise/golóstiu/golósti/'olosti (''agrifoglio'', si confronti lo slavo ''ostrь'' 'spinoso'; il [[lingua basca|basco]] "gorosti", a cui si associa, è d'origine oscura e probabilmente paleoeuropea, cfr. infatti greco ''kélastros'' 'agrifoglio')
:EKA-, KI-, KUR-,
KAL/KAR- → Karalis → ant. Calaris (''Cagliari''), Carale, Calallai
:ENI → ogl. eni ('albero del tasso', cfr. albanese ''enjë'' "albero del tasso");
:MAS-, TUR-, MERRE (''luogo sacro'') → Macumere (''Macomer'');
:GUS → Gusana, (cfr. balcanico ricostruito ''*gusa'' 'gola')
giara (''altopiano''), muvara/muvrone (''muflone''), camp. toneri (''tacco'', ''torrione''), garroppu (''canyon''), mintza (''sorgente''), chessa (''lentischio'')
:THA-/THE-/THI-/TZI (''articolo'') → thilipirche (''cavalletta''), thinthula/thithula (''zanzara''), thilicugu (''geco''), thiligherta (art.+ ''lucertola''), tzinibiri (art.+ ''ginepro''), thinniga/tzinniga (''stipa tenacissima''), thirulia (''nibbio'');
 
===Origine [[Lingua punica|punica]]===
:ZIBBIR → camp. tzìpiri (''rosmarino'')
:SIKKIRIÁ → camp. tzikirìa (''aneto'')
:MS' → camp. mitza/'itza (''scaturigine'', ''fonte'')
:MAQOM-HADAS → Magomadas (''luogo nuovo'')
:MAQOM-EL?/MERRE? → Macumere (''Macomer'')
:TAM-EL → Tumoele, Tamuli (''luogo sacro'');
 
===Origine [[Lingua latina|latina]]===
:ACCITUS → ant.kita → chida/cida (''settimana'', derivata dai turni settimanali delle guardie giudicali)
:ACETU(M) → ant. aketu>aghedu/achetu/camp.axedu (''aceto'')
:ACIARIU(M) → atharzu/atzarzu/atzargiu/camp.atzarju (''acciaio'')
:ACINA → ant. akina/aghina/camp.axina (''uva'')
:ACRU(M) → agru, argu (''aspro'', ''acido'')
:ACUS → agu (''ago'')
:AERA → aèra/camp.àiri
:AGNONE → anzone/camp. angioni (''agnello'')
:AGRESTIS → areste/camp. aresti (''selvatico'')
:ALBU(M) → ant. albu>arbu (''bianco'')
:ALGA → arga/àliga (''alga'', ''spazzatura'')
:ALTU(M) → artu (''alto'')
:AMICU(M) → ant.amicu → amigu (''amico'')
:ANGELU(M) → anghelu/ànjulu (''angelo'')
:AQUA(M) → abba/camp.àcua, akua (''acqua'')
:AQUILA(M) → ave/àbbile/camp.àkili, àchili (''aquila'')
:ARBORE(M) → arbore/arvore/camp.àrburi (''albero'')
:ASINUS → àinu (''asino'')
:ASPARAGUS → isparau/camp.sparau (''asparago'')
:AUGUSTUS → austu (''agosto'')
:AVIA → jaja, yaya (''nonna'', cfr. avo, ava)
:BABBUS → babbu (''padre, babbo'')
:BASIUM → basu, bàsidu (''bacio'')
:BERBECE → ant. berbeke → berbeghe/camp.brebei (''pecora'')
:BONUS → bonu (''buono'')
:BOVE(M) → boe/camp.boi (''bue'')
:BUCCA → bucca, buca (''bocca'')
:BURRICUS → burricu (''asino'')
:CABALLUS → ant. cavallu/caballu → caddu/cabaddu/camp.cuaddu (''cavallo'')
:CANE(M) → cane/camp.cani (''cane'')
:CAPPELLUS → cappeddu, capeddu (''cappello'')
:CAPRA(M) → cabra/camp. craba (''capra'')
:CARNE → carre/camp.carri (''carne, in quanto tessuto vivo'')
:CARRU(M) → carru (''carro'')
:CASEUS → casu (''formaggio'')
:CASTANEA → ant.castanja → castanza/camp.castanja (''castagna'')
:CATTU(M) → gatu (''gatto'')
:CENA PURA → chenapura/camp.cenàbara (''venerdì'')
:CENTUM → chentu/camp.centu (''cento'')
:CIBARIUS → [[civraxiu|civràxiu, civraxu]] (tipico pane sardo)
:CINQUE → chimbe/camp.cincu (''cinque'')
:CIPULLA → chibudda/camp.cibudda (''cipolla'')
:CIRCARE → chircare/circai (''cercare'')
:CLARU(M) → craru (''chiaro'')
:COCINA → ant.cokina → coghina/camp.coxina (''cucina'')
:COELU(M) → chelu/camp.celu (''cielo'')
:COLUBER → colovra/caloru, caboru (''biscia'')
:CONCHA → conca (''testa'')
:CONIUGARE → cojuare/camp.coyai (''sposare'')
:CONSILIU(M) → ant.consiliu → cunsizzu/camp.cunsillu (''consiglio'')
:COOPERCULU(M) → cropettore/cobercu (''coperchio'')
:CORIU(M) → corzu/corju/corgiu, croxu (''cuoio'')
:CORTEX → ant. gortike/borticlu → ortighe/ortiju/ortigu (''scorza del sughero'')
:COXA(M) → cossa/camp.cosça (''coscia'')
:CRAS → cras, crasi (''domani'')
:CREATIONE(M) → criatura/criathone/camp.criadura (''creatura'')
:CRUCE(M) → ant. cruke/ruke → rughe/camp.gruxi (''croce'')
:CULPA(M) → curpa (''colpa'')
:DECE → ant.deke → deghe/camp.dexi (''dieci'')
:DEORSUM → josso, jossu (''giù'')
:DIANA → jana (''fata'')
:DIE → die/camp.dì, dii (''giorno'')
:DOMO/DOMUS → domo/camp.domu (''casa'')
:ECCLESIA → ant. clesia → crèsia/creia (''chiesa'')
:ECCU MODO/QUOMO(DO) → còmo, imoi (''adesso'')
:ECCU MENTE/QUOMO(DO) MENTE → còmente/comenti (''come'')
:EGO → ant.ego → deo/eo/jeo/camp.deu (''io'')
:EPISCOPUS → ant. piscopu → pìscamu (''vescovo'')
:EQUA(M) → ebba/camp.ègua (''giumenta'')
:ERICIUS → eritu (''riccio'')
:ETIAM → eja (''sì'')
:EX-CITARE → ischidare/camp.scidai (''svegliare'')
:FABA(M) → ava/faa (''fava'')
:FABULARI → faeddare/foeddare/camp.fueddai (''parlare'')
:FACERE → ant. fakere → faghere/camp. fai (''fare'')
:FALCE(M) → ant.falke → farche/camp.farci (''falce'')
:FEBRUARIU(M) → ant. frearju → frearzu/frearju/camp.friarju (''febbraio'')
:FEMINA → fèmina (''donna'')
:FILIU(M) → ant. filiu/fiju/figiu → fizu/figiu/camp.fillu (''figlio'')
:FLORE(M) → frore/camp.frori (''fiore'')
:FLUMEN → ant.flume → frumen/camp.frùmini (''fiume'')
:FOCU(M) → ant. focu → fogu (''fuoco'')
:FOENICULU(M) → ant.fenuclu → fenugru/camp.fenugu (''finocchio'')
:FOLIA → fozza/camp.folla (''foglia'')
:FRATER → frade/camp.fradi (''fratello'')
:FUNE(M) → fune/camp.funi
:GELICIDIU(M) → ghilighia/camp.cilixia (''gelo, brina'')
:GENERU(M)→ gheneru/camp.gèneru (''genero'')
:GENUCULUM → inucru/genugu (''ginocchio'')
:GLAREA → giarra (''ghiaia'')
:GRAVIS → grae/camp.grai (''pesante'')
:GUADU → ant.badu/vadu → badu/camp.bau (''guado'')
:HABERE → àere/camp.ai (''avere'')
:HOC ANNO → ocannu (''quest'anno'')
:HODIE → oe/oje/camp.oi (''oggi'')
:HOMINE(M) → òmine/camp.òmini (''uomo'')
:HORTU(M) → ortu (''orto'')
:IANUARIUS → ant. jannarju>bennarzu/ghennarzu/camp. gennarju (''gennaio'')
:IANUA → janna/genna (''porta'')
:ILEX → ant.elike → elighe/camp.ìlixi (''leccio'')
:IMMO → emmo (''sì'')
:IN HOC → ant. inòke → inòghe/camp.innoi (''qui'')
:INFERNU(M) → inferru (''inferno'')
:I(N)SULA → ìsula/iscra (''isola'')
:IENARIU(M) → ant. jennariu → bennarzu/jennarju/ghennarzu/ghennargiu/camp.gennarju (''gennaio'')
:INIBI → inìe, innia (''là'')
:IOHANNES → Juanne/Zuanne/camp.Juanni (''Giovanni'')
:IOVIA → jovia/jòbia (''giovedì'')
:IPSU(M) → su (''il'')
:IUDICE(M) → ant. iudike → juighe/zuighe (giudice)
:IUNCU(M) → ant. juncu → zuncu/juncu/juncu (''giunco'')
:IUNIPERUS → ghiniperu/camp.tzinnìbiri (''ginepro'')
:IUSTITIA → ant. justithia/justizia → justìtzia/zustissia (''giustizia'')
:LABRA → lavra/lara (''labbra'')
:LACERTA → thiligherta/camp.calixerta, caluxèrtula (''lucertola'')
:LARGU(M) → largu (''largo'')
:LATER → camp. làdiri (''mattone crudo'')
:LIGNA → linna (''legna'')
:LINGERE → lìnghere/camp.lingi (''leccare'')
:LINGUA(M) → limba/camp.lìngua (''lingua'')
:LOCU(M) → ant. locu → logu (''luogo'')
:LUTU(M) → ludu (''fango'')
:LUX → lughe/camp.luxi (''luce'')
:MACCUS → macu (''matto'')
:MAGISTRU(M) → maistu (''maestro'')
:MAGNUS → mannu (''grande'')
:MALUS → malu (''cattivo'')
:MANUS → manu (''mano'')
:MARTELLUS → martzeddu (''martello'')
:MERIDIES → merie, merì (''pomeriggio'')
:META → meda (''molto'')
:MULIER → muzere/camp.mulleri (''moglie'')
:NARRARE → nàrrere, nai (''dire'')
:NEMO → nemos (''nessuno'')
:NIX → nie/camp.nii (''neve'')
:NUBE(M) → nue/camp.nui (''nuvola'')
:NUCE → ant. nuke → nughe/camp. nuxi (''noce'')
:OCCIDERE → ochidere, bochire/camp. bociri, bocì (''uccidere'')
:OC(U)LU(M) → ogru/oju/ocru/camp.ogu (''occhio'')
:OLEASTER → ozzastru/camp.ollastu (''olivastro'')
:OLEUM → oliu → ògiu/ozu/camp.ollu (''olio'')
:OLIVA → olia (''oliva'')
:ORIC(U)LA(M) → ant.oricla → origra/orija/oricra/camp.origa (''orecchio'')
:OVU(M) → ou(''uovo'')
:PACE → ant.pake →paghe/camp.paxi (''pace'')
:PALATIUM → palathu/camp.palàtziu, palatzu (''palazzo'')
:PALEA → paza/camp.palla, balla (''paglia'')
:PANE(M) → pane/camp.pani
:PAPPARE → camp.pappai, papai (''mangiare'')
:PARABOLA → paràula (''parola'')
:PAUCUS → pagu (''poco'')
:PECUS → pegus (''capo di bestiame'')
:PEDIS → pede/camp.pei (''piede'')
:PEIUS → pejus/camp.peus (''peggio'')
:PELLE(M) → pedde/camp.peddi (''pelle'')
:PERSICUS → pèrsighe/camp.prèssiu (''pesca'', ''pesco'')
:PETRA(M) → pedra/preda/camp.perda (''pietra'')
:PETTIA(M) → petha/petza (''carne'')
:PILUS → pilu (''pelo''), pilus (''capelli'')
:PIPER → pìbere/camp.pìbiri (''pepe'')
:PISCARE → piscare/camp.piscai (''pescare'')
:PISCE(M) → pische/camp.pisci (''pesce'')
:PISINNUS → pitzinnu (''bambino, giovane, ragazzo'')
:PISUS → pisu (''seme'')
:PLATEA → pratha/pratza (''piazza'')
:PLACERE → piaghere/camp.praxi (''piacere'')
:PLANGERE → pranghere/camp.prangi (''piangere'')
:PLENU(M) → prenu (''pieno'')
:PLUS → prus (''più'')
:POLYPUS → purpu, prupu (''polpo'')
:POPULUS → pòpulu (''popolo'')
:PORCU(M) → porcu, procu (''maiale'')
:POST → pustis (''dopo'')
:PULLUS → puddu (''pollo'')
:PUPILLA → pobidda, pubidda (''moglie'')
:PUTEUS → puthu/putzu (''pozzo'')
:QUANDO → cando/camp.candu (''quando'')
:QUATTUOR → battor/camp. cuàturu, cuatru (''quattro'')
:QUERCUS → chercu (''quercia'')
:QUID DEUS? → ite/ita? (''che?, che cosa?'')
:RADIUS → raju, arrayu (''raggio'')
:RAMU(M) → ramu/camp.arramu (''ramo'')
:REGNU → rennu/camp.urrennu (''regno'')
:RIVUS → ant. ribu → arriu (''fiume'')
:ROSMARINUS → rammasinu/arromasinu (''rosmarino'')
:RUBEU(M) → ant. rubiu → ruju/camp.arrùbiu (''rosso'')
:SALIX → salighe, sàlixi (''salice'')
:SANGUEN → samben/camp.sànguni (''sangue'')
:SAPA(M) → saba (''sapa, vino cotto'')
:SCALA → iscala/camp.scala (''scala'')
:SCHOLA(M) → iscola/camp.scola (''scuola'')
:SCIRE → ischire/camp.sciri (''sapere'')
:SCRIBERE → iscrier/camp.scriri (''scrivere'')
:SECUS → dae segus, a-i segus (''dopo'')
:SERO → sero/ (ant. camp.) seru (''sera'')
:SINE CUM → chene, kena (''senza'')
:SOLE(M) → sole/camp.soli (''sole'')
:SOROR → sorre/camp.sorri (''sorella'')
:SPICA(M) → ispiga/camp.spiga (''spiga'')
:STARE → istare/camp.stai (''stare'')
:STRINCTU(M) → strintu (''stretto'')
:SUBERU → suerzu/camp.suerju (''quercia da sughero'')
:SULPHUR → zurfuru, tzùrfuru, tzrùfuru (''zolfo'')
:SURDU(M) → surdu (''sordo'')
:TEGULA → tèula (''tegola'')
:TEMPUS → tèmpus (''tempo'')
:THIUS → thiu/tziu (''zio'')
:TRITICUM → nuor.trìdicu/ camp. trigu (''grano'')
:UMBRA → umbra (''ombra'')
:UNDA → unda (''onda'')
:UNG(U)LA(M) → ungra/camp.unga (''unghia'')
:VACCA → baca (''vacca'')
:VALLIS → badde/baddi (''valle'')
:VENTU(M) → bentu (''vento'')
:VERBU(M) → berbu (''verbo, parola'')
:VESPA(M) → ghespe/bespe/camp.espi (''vespa'')
:VECLUS(AGG.) → betzu/camp.bècciu, bèciu (''vecchio'')
:VECLUS(S) → ant. veclu → begru, begu (''legno vecchio'')
:VIA → bia (''via'')
:VICINUS → ant. ikinu → bighinu/camp.bixinu (''vicino'')
:VIDERE → bidere/camp.biri (''vedere'')
:VILLA → ant. villa → billa → bidda (''paese'')
:VINEA(M) → binza/camp.binja (''vigna'')
:VINU(M) → binu (''vino'')
:VOCE → ant. voke/boke → boghe/camp.boxi (''voce'')
:ZINZALA → thinthula/tzintzula, sìntzulu (''zanzara'');
 
===Origine bizantina/[[Lingua greca|greca]]===
:KONTAKION → <small>ant. condake</small> → [[condaghe]]/camp. cundaxi (raccolta di atti)
:Λουχὶα → <small>ant. Lukìa</small> → Lughìa, Luxia (Lucia)
:NAKE → annaccare (cullare)
:σαραχηνός → theraccu, tzeracu (servo)
:Στέφανε → Istevane, Stèvini (Stefano)
:FLASTIMAO → frastimare/camp.frastimai (bestemmiare)
:KAVURAS (granchio) → camp.kavuru
:KASKO → cascare (sbadigliare)
 
===Origine [[Lingua catalana|catalana]]===
:AIXÌ → camp.aici (così)
:ARREU → arreu (di continuo)
:BANDOLER → banduleri
:BARBER → barberi (barbiere)
:BARRAR → abbarrare
:BLAU → camp.brau (blu)
:BURUMBALLA → burrumballa (segatura, truciolame, per est. cianfrusaglia)
:BUTXACA → busciacca/camp.bucciaca (tasca, borsa)
:CADIRA / CARÍA <small>(vocabolo ancor presente in [[Dialetto algherese|algherese]])</small> → camp.cadira, cariga (sedia); Caría (cognome sardo)
:CALAIX → camp.carasciu o calasciu (cassetto)
:CARRER → carrera/carrela (via)
:CULLERA → nuor.cullera/camp.cullera (cucchiaio)
:DESCLAVAMENT → scravamentu (deposizione di Cristo dalla croce)
:ESTIU → istiu (estate)
:FERRER → ferreri (fabbro)
:GOIGS → camp.goccius/log.gotzos (composizioni poetiche sacre)
:GROC → grogu (giallo)
:ENHORABONA! → innorabona! (in buon'ora!)
:ENHORAMALA! → innoromala! (in mal'ora!)
:ESTIMAR → istimare, stimai (amare, stimare)
:JUTGE → camp.jugi/log.zuzze (giudice)
:LLEIG → camp.léggiu/log.lezzu (brutto)
:MATEIX → matessi (stesso)
:MITJA → mìgia (calza)
:MOCADOR → mucadore/camp.mucadori (fazzoletto)
:ORELLETA → orilletas (dolci fritti)
:PUNXA → camp.punça/log.puntza (chiodo)
:RATAPINYADA → camp.arratapinnata o ratapignata (pipistrello)
:RETAULE → arretàulu (retablo, tavola dipinta)
:SABATA → camp.sabata o sapàtu (scarpa)
:SABATER → sabateri (calzolaio)
:SEU → camp.seu (cattedrale, sede)
:SINDRIA → sìndria (anguria)
:TANCAR → tancare/camp.tancai (chiudere)
:TINTER → tinteri (calamaio)
:ULLERES → camp.ulleras (occhiali)
 
===Origine [[Lingua spagnola|spagnola]]===
:ACABAR → log.acabare/camp.acabai (finire, smettere)
:ADIOS → adiosu (addio)
:APOSENTO → aposentu (camera da letto)
:ASUSTAR → log.assustare,assustrare/Camp.assustrai, ma é piú diffuso atziccài (spaventare) che a sua volta viene dallo spagnolo ACHICAR
:AZUL → camp.asulu (azzurro)
:BARATO → baratu (economico)
:BARRACHEL → log.barratzellu/camp.barracellu (guardia campestre)
:BISBE → obispu (spagn. ''obispo'') (vescovo)
:BUSCAR → buscare/Camp.buscai (prendere, cercare)
:CALIENTE → log.caènte/camp.callenti (caldo)
:CALENTURA → callentura (febbre)
:CARA → cara (faccia)
:CERRAR → serrare/serrai (chiudere)
:CHE (esclamazione di sorpresa usata in [[Argentina]] e nella zona di [[Valencia]]) → cé (esclamazione di sorpresa usata in Sardegna)
:CUCHARA → log. còcciari (cucchiaio),camp. coccerinu (cucchiaino) cocciaroni (cucchiaio grande)
:DE BALDE → de badas (inutilmente)
:ESCARMENTAR → log.iscalmentare,iscrammentare/camp.scramentai (desistere da un'azione a seguito di un'esperienza negativa)
:FEO → feu (brutto) <small>(solo nel [[Sardo logudorese#Logudorese settentrionale|logudorese settentrionale]])</small>
:GANA → gana (voglia)
:GOZOS → log.gosos(composizioni poetiche sacre)
:GRIFO → grifone, grifoni, (rubinetto)
:IAIO, IAIA → jaju, jaja (nonno, nonna)
:LUEGO → luegus (subito, fra poco)
:MANTA → manta (coperta)
:OJO → oju (occhio) <small>(solo nel [[Sardo logudorese#Logudorese settentrionale|logudorese settentrionale]])</small>
:PLATA → prata (argento)
:POSADA → posada (luogo di ristoro)
:PUNTERA → puntera (puntura)
:TOMATE(s.m.) → tamata(s.f.)/camp.tomata(s.f.) (pomodoro)
:VENTANA → log.bentana, ventana/camp.fentana (finestra)
:USTED → log.bostè/camp.fosteio fustei,fustetti (lei, pronome di cortesia)
:ESPANTAR → ispantare (log.) spantai (camp.) (spaventare; in campidanese significa ''meravigliare'')
:MIENTRAS → camp. mentras
:TAJA → tacca (pezzo)
 
===Origine [[Dialetto toscano|toscana]]/[[Lingua italiana|italiana]]===
:VERUNO/-A → perunu/-a (alcuno/-a)
:ARANCIO → arantzu/camp.arangiu
:AUTUNNO → attonzu/camp.atongiu
:BELLO/-A → bellu/-a
:BIANCO → biancu <small>(ant. ''arbu'', dal latino)</small>
:CERTO/-A → tzertu/-a
:CINTA → tzinta
:CITTADE → <small>ant. kittade</small> → tzittade/camp.citadi/tzitadi (città)
:GENTE → zente/camp.genti
:INVECE → imbètzes/camp.imbecis
:MELCHIORRE → Mertziòro
:MILLE → milli
:OCCHIALI → otzales
:PARAULA → paraula (parola)
:SBAGLIO → irballu, isballiu, sbàlliu
:VECCIO → betzu/camp.becciu (vecchio)
:ZUCCHERO → thuccaru/tzuccaru, tzùcuru
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*Ferdico G., ''Jazz a Milano'', Pegasus Edizioni, 2017
=== Testi essenziali ===
*Marino A., ''Beati voi'', ed. I libri della Beat Boutique 67, 2007
* Porru, Vincenzo. ''Nou Dizionariu Universali Sardu-Italianu''. Casteddu: 1832
*Marchignoli F., ''Pop italiano d'ispirazione cristiana'', 2008
* [[Giovanni Spano|Spano, Giovanni]]. ''Vocabolario Sardo-Italiano e Italiano-Sardo''. Cagliari: 1851-1852.
*http://www.jazzconvention.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2793:alberto-vigevani-lo-spiritual-del-mnogaja-leta-quartet&catid=1:articoli&Itemid=10
* [[Max Leopold Wagner|Wagner, Max Leopold]]. ''Fonetica storica del sardo''. A cura di Giulio Paulis. Cagliari: 1984. (Traduzione di: ''Historische Lautlehre des Sardinischen'', 1941).
*http://www.stpauls.it/fc05/lettori3.htm
* [[Max Leopold Wagner|Wagner, Max Leopold]]. ''La lingua sarda. Storia, spirito e forma''. Berna: 1950; ora a cura di Giulio Paulis. Nuoro: 1997.
* [[Max Leopold Wagner|Wagner, Max Leopold]]. ''Dizionario Etimologico Sardo (DES)''. Heidelberg: Carl Winter, 1962 e Cagliari: Trois, 1989.
Francesco Casula, La Lingua sarda e l'insegnamento a scuola, Alfa editrice, Quartu Sant'Elena, 2010.
 
=== Testi di approfondimento ===
* [[Giulio Angioni|Angioni, Giulio]], ''Pane e formaggio e altre cose di Sardegna''. Cagliari: Zonza, 2002.
* [[Giulio Angioni|Angioni, Giulio]], ''Tutti dicono Sardegna''. Cagliari: EDeS, 1990.
* Areddu, Alberto G., ''Le origini'' albanesi ''della civiltà in Sardegna''. Napoli: 2007.
* Blasco Ferrer, Eduardo. ''Pro domo. La cultura e la lingua sarda verso l'Europa'' (2 voll. e CD-Rom). Cagliari: Condaghes, 1998.
* Blasco Ferrer, Eduardo. ''Linguistica sarda. Storia, metodi, problemi''. Cagliari: Condaghes, 2003.
* Bolognesi, Roberto. Heeringa, Wilbert. ''Sardegna tra tante lingue: il contatto linguistico in Sardegna dal Medioevo a oggi''. Cagliari: Condaghes, 2005
* Cardia, Amos. ''S'italianu in Sardìnnia''. Iskra, 2006.
* Cardia, Amos. ''Apedala dimòniu''. I Sardi. Casteddu, 2002.
* Colomo, Salvatore (a cura di). ''Vocabularieddu Sardu-Italianu / Italianu-Sardu''.
* Farina, Luigi. ''Vocabolario Nuorese-Italiano e Bocabolariu Sardu Nugoresu-Italianu''.
* Jones, Michael Allan. ''Sintassi della lingua sarda (Sardinian Syntax)'', Cagliari: Condaghes, 2003.
* Lepori, Antonio. ''Vocabolario moderno sardo-italiano: 8400 vocaboli''. Cagliari: CUEC, 1980.
* Lepori, Antonio. ''Zibaldone campidanese''. Cagliari: Castello, 1983.
* Lepori, Antonio - B.S. Kamps. ''Sardisch fur Mollis & Muslis''. Steinhauser: Wuppertal, 1985.
* Lepori, Antonio. ''Fueddàriu campidanesu de sinònimus e contràrius''. Cagliari: Castello, 1987.
* Lepori, Antonio. ''Dizionario Italiano-Sardo Campidanese''. Cagliari: Castello, 1988.
* Lepori, Antonio. ''Gramàtiga sarda po is campidanesus'', Quartu S. Elena, C.R., 2001 (1.a edizione) e Dessì, 2007 (1.a ristampa).
* Lepori, Antonio. ''Stòria lestra de sa literadura sarda. De su Nascimentu a su segundu Otuxentus'', Quartu S. Elena, C.R. 2005.
* Mameli, Francesco. ''Il logudorese e il gallurese''. Villanova Monteleone (SS): Soter, 1998.
* [[Giuseppe Mercurio|Mercurio,Giuseppe]]. ''S’Allega Baroniesa. La Parlata del Sardo-Baroniese – Fonetica, Morfologia, Sintassi''. Milano: Ghedini, 1997.
* Pili, Marcello. ''Novelle lanuseine: poesie, storia, lingua, economia della Sardegna''. Ariccia: La sfinge 2004.
* [[Michelangelo Pira|Pira, Michelangelo]]. ''Sardegna tra due lingue''. Cagliari: Della Torre, 1984.
* Pittau, Massimo. ''Grammatica del sardo-nuorese''. Bologna: Patron, 1972.
* Pittau, Massimo. ''Grammatica della Lingua Sarda''. Sassari: Delfino, 1991.
* Pittau, Massimo. ''Dizionario della lingua sarda: fraseologico ed etimologico''. Cagliari: Gasperini, 2000/2003.
* Puddu, Mario. ''Ditzionàriu de sa limba e de sa cultura sarda''. Cagliari: Condaghes, 2000.
* Rubattu, Antonino. ''Dizionario universale della lingua di Sardegna'', Sassari: EDES, 2003.
* Rubattu, Antonino. ''Sardo, italiano, sassarese, gallurese'', Sassari: EDES, 2003.
 
== Voci correlate ==
* [[Lista di prenomi sardi]]
* [[Lingua protosarda]]
* [[Sardegna]]
* [[Letteratura sarda]]
 
=== Varianti della lingua sarda ===
* [[Sardo logudorese]]
**[[Sardo logudorese#Logudorese settentrionale|Logudorese settentrionale]]
**[[Sardo logudorese#Logudorese centrale o comune|Logudorese centrale]]
**[[Sardo logudorese#Nuorese/Baroniese|Nuorese/Baroniese]]
**[[Sardo logudorese#Barbaricino|Barbaricino]]
* [[Sardo campidanese]]
**[[Sardo campidanese#Arborense|Arborense]]
**[[Sardo campidanese#Ogliastrino|Ogliastrino]]
**[[Sardo campidanese#Barbaricino centro-meridionale|Barbaricino centro-meridionale]]
**[[Sardo campidanese#Sarrabese|Sarrabese]]
**[[Sardo campidanese#Campidanese occidentale|Campidanese occidentale]]
**[[Sardo campidanese#Cagliaritano|Cagliaritano]]
**[[Sardo campidanese#Sulcitano|Sulcitano]]
 
=== Lingue alloglotte della Sardegna ===
* [[Lingua sassarese]]
* [[Lingua gallurese|Còrso gallurese]]
* [[Dialetto algherese|Catalano algherese]]
* [[Dialetto tabarchino|Ligure tabarchino]]
 
=== Bilinguismo ===
* [[Nome sardo di specie botaniche]]
* [[Segnaletica bilingue#Sardegna|Segnaletica bilingue]]
* [[Toponimi della Sardegna]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|b=Sardo|b_preposizione=sulla|etichetta=Grammatica del sardo nuorese}}
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== Collegamenti esterni ==
*{{lingue|sc|it}} [http://www.mamoiada.net/su-mamujadinu.html Su limbazu Mamujadinu - Mamujada.net]
* [http://www.limbasarda.nuoro.it ULS - Ufìtziu Limba Sarda de sa Provìntzia de Nùgoro]
* [http://www.formaparis.com Sito Internet Sportello Lingua Sarda Università di Cagliari]
* [http://www.poesias.it Ichnussa, la biblioteca digitale della poesia sarda]
* [http://www.sardegnacultura.it/documenti/7_4_20060330171122.pdf Max Leopold Wagner, ''La lingua sarda: Storia, spirito e forma'', a cura di Giulio Paulis, Nuoro 1997 (1ª ed. 1950)]
* [http://www.uemilano.it/multilinguismo/pdf/lsu.pdf "Limba Sarda Unificada; Sintesi delle Norme di base: ortografia, fonetica, morfologia, lessico" (pdf)]
* [http://www.midesa.it/cgi-bin/show?art=Tonzanu.htm Sa limba sarda]
* [http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=648&s=17&v=9&c=4460&na=1&n=24&nodesc=1&c1=Memorie+in+lingua+sarda&idtipo=2&xctl=1&mtd=67 Memorie in lingua sarda, interviste realizzate in sardo (sottotitolate in Italiano e Sardo) in tutti i comuni della Sardegna]
 
=== Dizionari ===
* {{lingue|it|en|sc}} [http://www.ditzionariu.org Ditzionàriu online - Dizionario della lingua sarda]
*Dizionario universale della lingua di Sardegna - Antoninu Rubattu
** [http://www.toninorubattu.it/ita/DULS-ITALIANO-SARDO.htm Italiano - Sardo]
** [http://www.toninorubattu.it/ita/DULS-SARDO-ITALIANO.htm Sardo / Sassarese / Gallurese - Italiano]
** [http://www.toninorubattu.it/ita/FLORA-BOTANICA.htm Lemmi pertinenti alla botanica]
** [http://www.toninorubattu.it/ita/FAUNA-ITTIOLOGIA.htm Lemmi pertinenti all'ittiologia]
** [http://www.toninorubattu.it/ita/FAUNA-ORNITOLOGIA.htm Lemmi pertinenti all'ornitologia]
** [http://www.toninorubattu.it/ita/FAUNA-ZOOLOGIA.htm Lemmi pertinenti alla zoologia]
* [http://www.sardegnacultura.it/documenti/7_87_20060720130619.pdf Bocabolariu Sardu nugoresu-Italianu , Italiano-Sardo nuorese - Luigi Farina]
* {{lingue|it|sc}} [http://www.unknown.it/sardo/ Dizionario gratuito Sardo Nuorese - Italiano]
* [http://www.birraichnusa.it/utilities/dizionario.php Dizionario sardo-italiano]
* [http://www.sardegnadigitallibrary.it/documenti/17_59_20080717155200.pdf Vocabolario italiano-sardo (Giovanni Spano) - Sardegna Digital Library], edizione originale Cagliari 1852
* [http://www.sardegnadigitallibrary.it/documenti/17_59_20080717155055.pdf Vocabolariu sardu-italianu (Giovanni Spano) - Sardegna Digital Library], edizione originale Cagliari 1852
 
=== Normative ===
* [http://www.limbasarda.it/ita/inizia/legr_iniz.html Legge regionale n. 26, del 15 ottobre 1997, "Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna"]
* [http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_72_20060418160308.pdf "Limba Sarda Comuna: Norme linguistiche di riferimento a carattere sperimentale per la lingua scritta dell'Amministrazione regionale (pdf)]
* [http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_72_20060418155552.pdf Deliberazione n. 16/14 del 18.04.2006 "Limba Sarda Comuna. Adozione delle norme di riferimento a carattere sperimentale per la lingua scritta in uscita dell'Amministrazione regionale" (pdf)]
* {{sc}} [http://www.regione.sardegna.it/documenti/11_74_20060503165850.pdf Deliberatzione n. 16/14 de su 18.04.2006 "Limba Sarda Comuna: Adotzione de sas normas de referèntzia de caràtere isperimentale pro sa limba sarda iscrita in essida de s'Amministratzione regionale" (pdf)]
 
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