Corbetta e San Giovanni (metropolitana di Roma): differenze tra le pagine

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{{Infobox stazione della metropolitana
{{protetta}}
| città = Roma
{{D}}
| nome = San Giovanni
{{nota disambigua|altro luogo|[[Corbetta (disambigua)]]}}
| nome originale =
{{Comune <!-- per la compilazione vedi Aiuto:Comune -->
| immagine = San Giovanni (banchina).JPEG
|nomeComune = Corbetta
| didascalia = Banchina della stazione della linea A
|panorama = Laghetto-Corbetta.JPG
| gestore = [[ATAC]]
|didascalia = Il laghetto di Villa Frisiani-Olivares-Ferrario, uno dei simboli più importanti della città di Corbetta
| inaugurazione = 1980
|linkBandiera = Corbetta-Gonfalone.png
| stato attuale = In uso
|linkStemma = Stemma.corbetta.gif
| linea = [[Linea A (metropolitana di Roma)|Linea A]]
|siglaRegione = LOM
| altre linee = [[Linea C (metropolitana di Roma)|Linea C]]
|siglaProvincia = MI
| localizzazione = Piazzale Appio
|latitudineGradi = 45
| tipologia = Interamente sotterranea; fermata della linea A e stazione della linea C. Entrambe le linee presentano due binari in canne parallele
|latitudineMinuti = 28
| interscambio = [[Rete tranviaria di Roma|Tramvia urbana]]<br />Autolinee urbane
|latitudineSecondi = 0
| vicinanza = [[Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata|Ospedale San Giovanni]]<br />[[Basilica di San Giovanni in Laterano]]
|longitudineGradi = 8
|longitudineMinuti = 55
|longitudineSecondi = 0
|altitudine = 140
|superficie = 18
|abitanti = 16.323
|anno = 31-05-08 <ref>dati [http://demo.istat.it/bilmens2008gen/index.html Istat]</ref>
|densita = 760
|frazioni = [[Cerello|Battuello]], [[Castellazzo de' Stampi]], [[Cerello]], [[Soriano (Corbetta)|Soriano]]
Località: [[Isola Bellaria]], [[Pobbia]], [[Preloreto]]
|comuniLimitrofi = [[Albairate]], [[Arluno]], [[Cassinetta di Lugagnano]], [[Cisliano]], [[Magenta (Italia)|Magenta]], [[Robecco sul Naviglio]], [[Santo Stefano Ticino]], [[Vittuone]]
|cap = 20011
|prefisso = [[02 (prefisso)|02]]
|istat = 015085
|fiscale = C986
|zonaSismica = 4
|gradiGiorno = 2404
|nomeAbitanti = corbettesi<ref>Gli abitanti di Corbetta sono talvolta detti impropriamente corbettini (vedi ad esempio [[Carlo Dossi]]).</ref>
|patrono = [[san Vittore]]
|festivo = [[8 maggio]]
|sito = http://www.comune.corbetta.mi.it
|gemellaggi = [[Corbas]]-[[Francia]] e [[Tărgovište]]-[[Romania]]
}}
{{Metropolitana di Roma/Linea A}}
'''Corbetta''' (''Corbéta'' in [[dialetto lombardo occidentale|lombardo occidentale]]) è un [[comune italiano|comune]] di 16.323 abitanti della [[provincia di Milano]].
{{Metropolitana di Roma/Linea C}}
 
'''San Giovanni''' è una stazione di scambio della metropolitana di Roma tra [[Linea A (metropolitana di Roma)|linea A]] e [[Linea C (metropolitana di Roma)|linea C]]. La stazione della linea A fu inaugurata nel [[1980]], contestualmente all'attivazione della tratta tra [[Ottaviano (metropolitana di Roma)|Ottaviano]] e [[Cinecittà (metropolitana di Roma)|Cinecittà]]; la stazione della linea C è stata inaugurata il [[12 maggio]] [[2018]] e sarà capolinea della terza linea metropolitana fino all'attivazione della tratta tra San Giovanni e la stazione di [[Fori Imperiali/Colosseo|Fori Imperiali]].<ref name="sangiovannimetroc">{{Cita news|lingua=it|url=http://roma.repubblica.it/cronaca/2018/05/04/news/roma_aprira_il_12_maggio_la_stazione_della_metro_c_di_san_giovanni-195476676/|titolo=Roma, aprirà il 12 maggio la stazione della metro C di San Giovanni. "Avanti fino a Farnesina"|pubblicazione=Repubblica.it|data=2018-05-04|accesso=2018-05-04}}</ref>
==Geografia fisica==
===Territorio===
Il territorio comunale ha forma di quadrilatero e confina ad ovest e a sud-ovest rispettivamente con [[Magenta (Italia)|Magenta]] e [[Robecco sul Naviglio]], a sud con [[Cassinetta di Lugagnano]] e [[Albairate]], a sud-est con [[Cisliano]], a est nord-est con [[Vittuone]] e infine a nord con [[Santo Stefano Ticino]] e [[Arluno]]. Tutti i comuni confinanti distano dal centro di Corbetta non più di 5&nbsp;km.
 
Entrambe le stazioni si trovano nel sottosuolo in corrispondenza di Piazzale Appio, all'inizio della [[Strada statale 7 Via Appia|via Appia Nuova]] e Largo Brindisi, in corrispondenza della [[basilica di San Giovanni in Laterano]] e di [[Porta San Giovanni (Roma)|porta San Giovanni]], da cui deriva il nome.
All'interno dei suoi confini si trovano diverse località e quattro frazioni: [[Soriano (Corbetta)|Soriano]], [[Castellazzo de' Stampi]] (la quale anticamente era un comune a sé stante), [[Cerello]] e [[Battuello]]; queste ultime due a volte sono indicate come un'unica frazione che prende il nome di Cerello con Battuello o Cerello-Battuello (probabilmente l'abbinamento nasce dal fatto che sono due aree contigue).
 
== Storia ==
[[Milano]], il capoluogo, dista una ventina di chilometri; per importanza e disponibilità di servizi il centro più significativo può essere considerato la confinante [[Magenta (Italia)|Magenta]].
La stazione di San Giovanni fu costruita come parte della prima tratta (da [[Anagnina (metropolitana di Roma)|Anagnina]] a [[Ottaviano (metropolitana di Roma)|Ottaviano]]) della [[Linea A (metropolitana di Roma)|linea A]] della [[Metropolitana di Roma|metropolitana]]<ref>{{Cita|Formigari, Muscolino|p. 133}}</ref>, entrata in servizio il 16 febbraio [[1980]]<ref>{{Cita|Formigari, Muscolino|p. 142}}</ref>.
 
In vista della costruzione della stazione San Giovanni della [[Linea C (metropolitana di Roma)|linea C]] della metropolitana, da martedì 7 luglio [[2007]] sono stati chiusi gli ingressi di Largo Brindisi e via Taranto della [[Linea A (metropolitana di Roma)|linea A]].
===Geologia e morfologia===
L'accesso alla stazione è comunque garantito dagli altri ingressi su [[Strada statale 7 Via Appia|via Appia Nuova]] e via Magna Grecia.
Morfologicamente, il territorio è caratterizzato dall'ambiente pianeggiante tipico della [[pianura padana]], prevalentemente adatto a boschi o coltivazioni, che occupano quasi i 3/4 del territorio comunale, molto compatto per la sua forma richiamante un quadrilatero. L'aspetto orografico del luogo non è molto rilevante dato che nel suo punto più basso l'altitudine raggiunge 127 metri mentre in quello più alto i 147.
La chiusura si è resa necessaria per consentire la demolizione del sottopassaggio preesistente, che avrebbe interferito con la costruzione dell'atrio della nuova stazione della linea C.
 
La costruzione della stazione ha subito notevoli ritardi, dovuti principalmente alla prescrizione della Soprintendenza di adottare un andamento altimetrico diverso rispetto a quello individuato in sede di progetto definitivo, per evitare di distruggere lo strato archeologico superficiale sia a monte che a valle della nuova stazione<ref name="metrocspa">{{Cita web|http://metrocspa.it/stazione/san-giovanni/|Metro C SpA|2 Aprile 2017}}</ref>. Questo ha portato a dover realizzare una stazione più profonda per consentire il sottoattraversamento della vecchia stazione della linea A, effettuato con tecniche complesse come il congelamento del terreno mediante azoto liquido<ref>{{Cita news|url=http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/07/14/foto/metro_c_un_piccola_ciminiera_nel_cantiere_della_metroa_san_giovanni-119048866/1/#1|titolo=Metro C, una 'ciminiera' nel cantiere a San Giovanni - Roma - Repubblica.it|pubblicazione=Roma - La Repubblica|data=14 luglio 2015|accesso=2 aprile 2017}}</ref>.
===Idrografia===
Uno degli aspetti più significativi dell'idrografia di Corbetta è la gran quantità di fontanili e risorgive, che un tempo avevano ampia rilevanza economica per l'agricoltura e oggi costituiscono una delle attrazioni principali del [[Parco Agricolo Sud Milano]]. Alcuni di questi fontanili, attualmente, vessano in cattive condizioni o sono asciutti, mentre altri come il fondanile di [[Castellazzo de' Stampi]] o quello di [[Soriano (Corbetta)|Soriano]] sono stati recentemente restaurati.
 
Dal 31 gennaio [[2011]] fino a dicembre dello stesso anno (quattro mesi prima del previsto<ref>{{Cita web|http://www.romatoday.it/cronaca/metropolitana-a-chiusura-ore-21-da-31-gennaio-aprile-2012.html|Dal 31 gennaio Linea A chiusa dalle ore 21:30}}</ref>), per l'avanzamento dei lavori di sottoattraversamento della stazione esistente, il servizio sull'intera linea A veniva interrotto in orario serale.
Corbetta fa inoltre parte, per la sua vicinanza al [[Naviglio Grande]], del Polo dei Navigli istituito dalla [[Provincia di Milano]].
 
In seguito al rinvenimento di reperti archeologici risalenti all'[[Impero romano|età imperiale]] di particolare importanza, fra i quali vanghe, tubazioni per l'irrigazione dei campi e noccioli di [[Prunus persica|pesche]] (all'epoca una novità introdotta recentemente nel Mediterraneo), il direttore della Soprintendenza Francesco Prosperetti richiese una variante di progetto per includere un allestimento espositivo all'interno dei locali della stazione<ref>{{Cita web|url=http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_141124996.html|titolo=Miglioramento Qualitativo Stazione Metro C San Giovanni|sito=www.beniculturali.it|accesso=2 aprile 2017}}</ref>. Questo ha portato ad ulteriori ritardi per la consegna della stazione<ref>{{Cita news|url=http://www.iltempo.it/roma-capitale/2016/10/19/news/roma-slitta-ancora-l-apertura-della-metro-c-a-san-giovanni-1022829/|titolo=Roma, slitta ancora l'apertura della Metro C a San Giovanni|accesso=2 aprile 2017}}</ref>.
===Sismologia===
Dal punto di vista [[Sismologia|sismico]] Corbetta presenta un [[Classificazione sismica|rischio]] molto basso ed è stata classificata come il comune zona 4<ref>[http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf Rischio sismico per provincia su protezionecivile.it].</ref> (bassa sismicità) dalla [[Dipartimento della Protezione Civile|protezione civile]] nazionale.
 
L'apertura della nuova stazione di San Giovanni della linea C è avvenuta il 12 maggio 2018.<ref name="sangiovannimetroc" />
===Clima===
Il clima è quello caratteristico delle pianure settentrionali italiane con inverni freddi e abbastanza rigidi ed estati che risentono di elevate temperature; la piovosità si concentra principalmente in autunno e in primavera. Il paese appartiene alla [[zona climatica]] E.
 
== Dintorni ==
{| {{Prettytable|align=center|text-align=center|font-size=80%}}
[[File:San Giovanni (line C platform).jpg|thumb|Banchina della stazione della linea C]]
|- style="background: #99CCCC; color:#000080;"
* [[Palazzo del Laterano]]
! Mese
* [[Basilica di San Giovanni in Laterano]]
! Gen
* [[Obelisco Lateranense]]
! Feb
* [[Basilica di Santa Croce in Gerusalemme|Santa Croce in Gerusalemme]]
! Mar
* [[Porta San Giovanni (Roma)|Porta San Giovanni]]
! Apr
* [[Porta Asinaria]]
! Mag
! Giu
! Lug
! Ago
! Set
! Ott
! Nov
! Dic
! Anno
|- style="color:#000080;"
! style="background: #99CCCC;" | Temperatura max. media (°C)
| style="background: #FFFF99;" | 5.4
| style="background: #FFFF99;" | 8.1
| style="background: #FFCC66;" | 13.0
| style="background: #FFCC00;" | 17.6
| style="background: #FFCC00;" | 21.8
| style="background: #FF9900;" | 26.3
| style="background: #FF9900;" | 29.2
| style="background: #FF9900;" | 27.6
| style="background: #FF9900;" | 23.9
| style="background: #FFCC00;" | 17.4
| style="background: #FFCC66;" | 10.6
| style="background: #FFFF99;" | 6.4
| style="background: #FFCC00;" | 17.3
|-style="color:black;"
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" height="16;" | Temperatura min. media (°C)
| style="background: #FFFFCC;" | 0.8
| style="background: #FFFFCC;" | 2.7
| style="background: #FFFFCC;" | 6.1
| style="background: #FFFF99;" | 9.6
| style="background: #FFCC66;" | 13.3
| style="background: #FFCC66;" | 17.1
| style="background: #FFCC66;" | 19.9
| style="background: #FFCC66;" | 19.0
| style="background: #FFCC66;" | 16.2
| style="background: #FFFF99;" | 11.2
| style="background: #FFFFCC;" | 6.0
| style="background: #FFFFCC;" | 1.6
| style="background: #FFFF99;" | 10.3
|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | Piogge (mm)
| style="background: #44AADD;" | 79
| style="background: #44AADD;" | 73
| style="background: #44AADD;" | 77
| style="background: #44AADD;" | 47
| style="background: #44AADD;" | 34
| style="background: #66CCFF;" | 20
| style="background: #66CCFF;" | 7
| style="background: #66CCFF;" | 35
| style="background: #44AADD;" | 76
| style="background: #44AADD;" | 83
| style="background: #2288BB;" | 127
| style="background: #2288BB;" | 109
| style="background: #66CCFF;" | 64
|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | Umidità relativa (%)
| 86
| 78
| 71
| 75
| 72
| 71
| 71
| 72
| 74
| 81
| 85
| 86
| 66,5
|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | [[Eliofania]] assoluta (ore)
| 2.9
| 3.7
| 4.6
| 5.6
| 6.9
| 7.1
| 8.1
| 7.3
| 5.2
| 4.1
| 2.4
| 2.3
| 5
|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | Venti (dir.-nodi)
| NW 2.3
| SE 2.4
| SE 2.6
| SE 2.8
| SW 2.7
| SW 2.6
| SW 2.5
| SE 2.4
| E 2.3
| E 2.3
| SE 2.3
| NW 2.2
| 2.4
|}
 
==Storia Servizi ==
La stazione dispone di:
===Le epoche pre-romana e romana===
* [[File:Feature ticket office inv 2.svg|24px|Biglietteria automatica]] Biglietteria automatica
[[Image:012 Claudius.jpg|thumb|left|170 px|Moneta romana raffigurante l'Imperatore Claudio, ritrovata nel 1971 durante gli scavi nella pavimentazione della chiesa prepositurale di San Vittore]]
I ritrovamenti di vasellame vitreo nei vecchi pozzi del castello attestano il popolamento dell'area nel VII-VI secolo a.C. ad opera di tribù celto-liguri. Nel [[IV secolo a.C.]] vi stanziava un insediamento (''pagus'') gallo-celtico (Insubri) e, probabilmente dopo le battaglie di [[Battaglia di Talamone|Talamone]] (225 a.C.) e [[Casteggio]] (222 a.C.), o comunque attorno al [[II secolo a.C.]], una colonia romana con l'evidente scopo di proteggere Milano ed i territori ad est del Ticino dalle razzie dei galli [[burgundi]].
 
== Interscambi ==
La configurazione delle mura che circondano per un terzo il castello, e il corso d'acqua, ora in parte coperto, che va ad inserirsi nelle stesse mura formando un perimetro ogivale, delineano le caratteristiche difensive di base del campo trincerato romano. A testimonianza dell'impronta romana rimangono resti di are votive dedicate a [[Giove (divinità)|Giove]], agli dei [[Mani (religione romana)|Mani]] ed alle sacre matrone (già venerate dai Celti), divinità tutelari della famiglia (reperti inglobati nelle fiancate esterne della Chiesa Prepositurale di San Vittore Martire), e svariate monete con l'effigie di Giulio Cesare, Claudio e Traiano.
* [[File:Italian traffic signs - icona tram inv 2.svg|24px|Fermata tram]] Fermata tram (Porta S. Giovanni/Carlo Felice, [[Rete tranviaria di Roma|linea 3]])
* [[File:Aiga bus inv.svg|24px|Fermata autobus]] Fermata autobus [[ATAC]]
 
== Note ==
La vicinanza di [[Milano]], divenuta poi sede imperiale, e l'ubicazione su vie romane (come la vetustissima strada, battuta già da Celti ed Etruschi, che da Corbetta porta a [[Castellazzo de' Stampi]] e di lì al capoluogo) non potevano certo non favorire lo sviluppo civile di Curia Picta, nella quale risiedeva forse anche un pubblico magistrato (''curia'' = senato).<ref>L'ipotesi viene confermata anche da [[Carlo Dossi]] nelle sue ''Note azzurre'', nella n. 5756</ref>
<references />
 
===Il Medioevo=Bibliografia ==
* {{Cita libro|Vittorio|Formigari|La metropolitana a Roma|1983|Calosci|Cortona|autore2=[[Piero Muscolino]]|cid=Formigari, Muscolino}}
[[Image:Reperticorbetta.JPG|thumb|right|400px|Alcuni reperti dell'antica collegiata visibili oggi lungo le mura esterne della chiesa di San Vittore]]
A seguito del [[crollo dell'impero romano]] e l'[[Storia di Milano#Milano altomedioevale|assedio di Milano]] ad opera di [[Uraia]], nipote di [[Vitige]], capo dei Goti, nel [[539]] d.C., la città si popolò maggiormente, accogliendo gli esuli provenienti dal capoluogo.
 
== Altri progetti ==
È di questo periodo la diffusione nel nord [[Italia]] del [[Cristianesimo]] che raggiunge anche Corbetta, com'è dimostrato dal ritrovamento nel [[1971]] della [[basilica]] paleocristiana sotto il pavimento della chiesa di San Vittore.<br>
{{interprogetto}}
Nel [[569]] d.C. l'arrivo dei [[Longobardi]] fu segnato da una migliore legislazione e dalla comparsa delle prime testimonianze che citano espressamente la presenza del borgo.<ref>Muratori, ''Antichità italiane''.</ref>
{{interprogetto|commons=Category:Metropolitana di Roma linea C - San Giovanni}}
 
{{Percorso linea metropolitana
Nel [[IX secolo]] la borgata ed il castello di Corbetta passarono sotto la signoria dell'arcivescovo di Milano.
|Nome = San Giovanni
Nel [[1037]] iniziano le ostilità tra l'arcivescovo [[Ariberto d'Intimiano]] e l'imperatore [[Corrado II del Sacro Romano Impero|Corrado II il Salico]] che, vedendo inutile l'assedio di [[Milano]] per la moltitudine dei difensori, il [[28 maggio]] si dirige verso Corbetta e ne occupa il castello con le proprie truppe. Diverse fonti<ref>Ne riferiscono il Cronografo Sassone, Landolfo il Vecchio, Wippone, Sigeberto, Arnolfo e Vincenzo Bellovacense. Si vedano anche le epigrafi presso il castello.</ref> raccontano che l'improvviso scoppiare di fulmini a ciel sereno gettò nello scompiglio l'esercito di Corrado, mentre all'esterno dell'area tali fenomeni non si manifestarono. Secondo la cronaca di Landolfo il Vecchio sant'Ambrogio apparve all'imperatore in atto di minaccia.
|Linea = [[Linea A (metropolitana di Roma)|Linea A]]
 
|Colore = #f5821f
Corbetta rimane nel tempo fedele ai Milanesi contro gli imperatori e nel [[1100]] la borgata assume nuova importanza come luogo principale della [[Burgaria]], uno dei quattro contadi del milanese, la quale si dice divisa in due parti con capoluogo rispettivamente [[Rosate]] e Corbetta.
|Capolinea 1 = [[Battistini (metropolitana di Roma)|Battistini]]
[[Immagine:FriedrichBarbarossa.jpg|thumb|left|350 px|Enrico il Leone si sottomette a [[Federico Barbarossa]], [[1181]].]]
|Stazione Precedente = [[Manzoni (metropolitana di Roma)|Manzoni]]
Nel [[1154]], l'imperatore [[Federico Barbarossa]] mise a ferro e fuoco la borgata durante il conflitto con la coalizione dei comuni lombardi.
|Stazione Successiva = [[Re di Roma (metropolitana di Roma)|Re di Roma]]
 
|Capolinea 2 = [[Anagnina (metropolitana di Roma)|Anagnina]]
In un documento del [[1162]] - ''actum in loco Corbetta, Frederico imperatore'' ''regnante'' - col quale un tale Passavino detto Burro professava di vivere secondo la legge, Curia Picta viene per la prima volta ufficialmente indicata con il nome di Corbetta, anche se in una bolla del medesimo anno, con la quale [[papa Alessandro III]] conferma all'arcivescovo [[Umberto I da Pirovano]] ed alla sua chiesa tutti i diritti e possessi, non si fa menzione del luogo e del castello, che si suppone fossero già stati perduti a favore dell'Impero. Nei secoli precedenti, invece, Corbetta è chiamata Curbitum dallo storico [[Wippone]],<ref>Wippone, ''Gesta Chuonradi II imperatoris'', Capitulum XXXVI, ''De miraculo, quod accidit in die pentecostes''.</ref> Corio-Picta dallo storico Landolfo il Vecchio<ref>Landolfo "Seniore"</ref>, altrove Curia-picta (o Curia pincta) Sancti Ambrosii e Castrum Sancti Ambrosii.
 
Un'ipotesi relativamente recente, affascinante e non priva di fondamento storico, propende a spiegare il nome della città con i due termini celto-liguri di ''cur'' (anello) e ''betda'' (casa di legno): una fortificazione circondata da un fossato.<ref>Pierangelo Valenti, ''Il Castello del Crociato a Corbetta'', 1969.</ref>
 
I Corbettesi combattono nelle file dell'esercito milanese nel [[1239]] contro [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]] che, sconfitto a [[Rosate]], si riversa nuovamente con le sue truppe su Corbetta, oltrepassando poi il [[Po]] e raggiungendo in seguito la [[Toscana]].
 
===L'epoca viscontea===
[[Immagine:Galeazzo I Visconti.jpg|thumb|right|200 px|Galeazzo Visconti]]
Seguendo le sorti di [[Milano]], Corbetta nel [[1270]] passò sotto la dominazione viscontea, che fu un ritorno quasi alla signoria arcivescovile, perché [[Ottone Visconti]] eletto arcivescovo nel [[1262]], con la battaglia di [[Desio]] nel [[1277]], diventò effettivamente arbitro di [[Milano]], sebbene fossero mantenute le prerogative comunali.
 
Scarsino (o Scarsio o Squarcino) di Lanfranco dei [[Borri]], capitano generale dei nobili esuli milanesi, per i servigi resi ad Ottone e a [[Matteo Visconti]] (appoggiò infatti i Visconti contro i Torriani), ottiene nel [[1275]] a ricompensa molti feudi nel borgo di Corbetta, così che i Borri, originari di Santo Stefano Ticino, ne diventano i principali proprietari. Nel luglio [[1289]] a Corbetta convengono i rappresentanti della Repubblica Milanese e il Marchese [[Guglielmo VII del Monferrato]] al fine di concludere un'alleanza in funzione anti-viscontea. Nel [[1292]], ripreso il potere a [[Milano]], [[Matteo Visconti]], morto Guglielmo di Monferrato e trovandosi il figlio quindicenne alla corte di [[Carlo II d'Angiò|Carlo II]] di Napoli, facendosi precedere dal Podestà di Milano a [[Bernate Ticino]], raccolse a Corbetta il grosso dell'esercito per poi dirigersi a [[Novara]] al fine di conquistarla. Con il successo dell'impresa il figlio del [[Visconti]], Galeazzo, venne costituito dal padre podestà o vicario a [[Novara]]. Qui nel [[1299]] si ordì la congiura dei sostenitori del Monferrato che conquistano la città: Galeazzo Visconti ha appena il tempo di fuggire e di rifugiarsi presso il castello di Corbetta.
 
Sul finire del secolo XIII si distinse il pittore [[Simone da Corbetta]], delicato esponente della scuola lombarda: ci rimangono alcuni affreschi da lui eseguiti nella chiesa e nel chiostro di Santa Maria dei Servi a Milano ed ora conservati nella Pinacoteca di Brera. Il [[4 gennaio]] [[1363]] [[Magenta (Italia)|Magenta]] e Corbetta vennero conquistate da una compagnia di Inglesi al soldo del Marchese del Monferrato ma solo al fine di compiere delle razzie: per questo motivo, [[Gian Galeazzo Visconti]], Conte di Virtù, è mandato dal padre Galeazzo II nel [[1376]] contro l'esercito del Monferrato in una sfortunata campagna che costringe il Visconti a ritirarsi come il proprio avo a Corbetta ove sostiene un fiero assedio. Gian Galeazzo, divenuto primo Duca di [[Milano]] nel [[1385]] tolse il paese dalla giurisdizione della [[Burgaria]], ponendolo sotto quella del Podestà di Milano assieme a [[Cisliano]], [[Sedriano]], [[Bareggio]], San Vito, Bestazzo e San Pietro di Bestazzo.
 
L'edificio politico costruito da Gian Galeazzo minacciò di crollare invece sotto il rovinoso governo del figlio Giovanni Maria che finì ucciso da congiurati sulla soglia della chiesa di San Gottardo a [[Milano]], il [[16 maggio]] [[1412]]; egli aveva assoldato nel [[1407]] alcuni avventurieri spagnoli per la difesa del [[Ticino]] e li aveva stanziati nel castello di Corbetta. Nel [[XIV secolo]] di 4 contadi se ne erano formati due soli a nome abbinato: Seprio-Burgaria e Martesana-Barzana, divenendo poi (sotto il governo di [[Carlo V]]) semplicemente Seprio e Martesana.
 
===Il governo degli Sforza===
[[Immagine:Ludovico-Sforza-1495.jpg|thumb|left|160 px|Ludovico il Moro]]
Con la salita al potere di [[Francesco Sforza]], Corbetta cambiò la signoria e fu fedele anche ai nuovi principi. La politica estera di [[Ludovico il Moro]] non fu felice quanto quella interna: nel [[1499]] le truppe francesi di [[Luigi XII]] invasero il territorio milanese ed il territorio di Corbetta, trovando debole difesa nei mercenari svizzeri assoldati dal Moro per la difesa del ducato. Per questo lo [[Sforza]] si rifugiò dapprima in [[Germania]] da dove, un anno dopo nel febbraio [[1500]], con l'aiuto degli imperiali, riuscì a riprendere il governo del ducato tenendolo però per soli due mesi: quando i Francesi sconfissero le truppe milanesi a [[Novara]] lo mandarono prigioniero in [[Francia]] dove morì. [[Luigi XII]] tornò padrone di [[Milano]] ma per breve tempo.
 
Nel [[1513]] il comandante delle truppe svizzere [[Matteo Schiner]], vescovo di [[Sion (Svizzera)|Sion]] e cardinale, assoldato da [[Massimiliano Sforza]], primo figlio di [[Ludovico il Moro]], riconquistò il ducato e lo cedette agli Sforzeschi. Due anni dopo, [[Francesco I di Francia]] riprendeva [[Milano]], passando il governo da [[Carlo III di Borbone-Montpensier]] a [[Odet de Foix]], Conte di Lautrec. Per l'ultima volta [[Milano]] viene restituita per opera di [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] e di [[papa Leone X]] a un altro figlio del Moro, [[Francesco II Sforza|Francesco II]], alla morte del quale, il [[19 novembre]] [[1535]], i territori del ducato milanese passarono definitivamente sotto il dominio imperiale.
 
===Il dominio spagnolo===
[[Image:Intercession of Charles Borromeo supported by the Virgin Mary - Detail Rottmayr Fresco - Karlskirche - Vienna.JPG|thumb|right|350 px|San Carlo Borromeo in gloria]]
[[Carlo V]] annetté il milanese ai domini spagnoli inaugurando uno dei periodi più nefasti della città di [[Milano]]. Sebbene gli Spagnoli fossero cattivi governanti e pessimi amministratori, ad arginare l'influenza deleteria dei nuovi dominatori diedero il maggior impulso due grandi arcivescovi, [[Carlo Borromeo|Carlo]] e [[Federico Borromeo]]. Al [[17 aprile]] [[1555]] risale il famoso evento del primo miracolo (cfr. Il Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli). Il [[22 novembre]] [[1577]] [[Carlo Borromeo]], in occasione di una sua visita, consacrò solennemente la nuova campana maggiore della chiesa ed amministrò la cresima sul sagrato. Quattro anni dopo, nel [[1581]], il [[17 giugno]], si ricorda un'altra visita del [[cardinale]]. Nel [[1582]] la popolazione corbettese si rivoltò al dominio degli Spagnoli assalendoli nei loro quartieri e saccheggiando anche la chiesa che fu riconsacrata il [[29 luglio]] dello stesso anno.
 
Dopo la peste del [[1630]], nel [[1631]] le milizie tedesche, di ritorno dall'assedio di [[Mantova]], sfogarono la propria ingordigia col saccheggio del paese e nel [[1650]] il castello, già in parte rovinato dagli assalti sostenuti, venne quasi interamente smantellato e i pochi avanzi adibiti ad abitazione signorile. A questo periodo risale la costruzione di alcuni edifici storici dell'attuale corso Garibaldi, definiti "Quartiere Spagnolo" o "degli Umiliati" in quanto risultavano di proprietà della compagnia dei frati Umiliati di Brera.<ref>Andrea Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura op. cit.</ref>
 
All'inizio del Settecento si dovette assistere anche a Corbetta alla crisi del [[Regno di Spagna]] ed essa, già a partire dal [[1706]], venne occupata assieme a tutto il milanese ad opera di [[Eugenio di Savoia]], il quale attualizzò il passaggio di dominio agli austriaci, formalizzando la [[Pace di Rastadt]] del [[1714]].
 
===Dal periodo austriaco alla conquista napoleonica===
[[Immagine:Maria theresia van Oostenrijk II.jpg|thumb|left|200 px|Maria Teresa d'Asburgo]]
Il primo periodo della dominazione austriaca sotto [[Giuseppe I del Sacro Romano Impero|Giuseppe I]] ([[1711]]) e [[Carlo VI del Sacro Romano Impero|Carlo VI]] non fu molto più felice del precedente e nemmeno più pacifico. Per le mire espansionistiche di [[Filippo V di Spagna]] e dell'alleato [[Carlo Emanuele III di Savoia]], il ducato di [[Milano]] venne occupato nuovamente dagli Spagnoli ma, con la pace di [[Vienna]] ([[1736]]), lo stato di [[Milano]] tornava all'[[Austria]] di [[Maria Teresa d'Asburgo]]. È questo inoltre il periodo in cui il territorio corbettese viene per la prima volta ufficialmente mappato con l'opera monumentale del [[Catasto Teresiano]].
 
In questo periodo Corbetta si abbellisce delle sue più sontuose ville gentilizie e ritrova il perduto splendore grazie alla mano di abili architetti del calibro di [[Francesco Richini]] o [[Francesco Croce]] che attuano importanti ammodernamenti sulle strutture già esistenti, creando anche nuove residenze per gli aristocratici milanesi, ville e palazzi che oggi costituiscono per il paese una perla nel circolo delle ''Ville di Delizia'' del [[Naviglio Grande]].
 
Nel [[15 maggio]] [[1796]], però, il Generale [[Napoleone Bonaparte]] entrò a [[Milano]], vincitore degli Austriaci, succedendosi al governo della I^ e della II^ Repubblica Cisalpina, della Repubblica Italiana e infine del Regno d'Italia con il quale [[Milano]] ha un nuovo periodo di preminenza politica e civile. A Corbetta viene soppresso il Capitolo e viene eretta l'attuale chiesa parrocchiale.<ref>Archivio Collegiata San Vittore Martire di Corbetta, ordinazioni capitolari 1767-1799 cart. IV fasc. 1º.</ref>
 
===Dalla battaglia di Magenta all'Unità d'Italia===
[[Image:Manf.Fanti.jpg|thumb|right|200px|Ritratto del Generale [[Manfredo Fanti]], i cui bersaglieri giunsero a Corbetta alle 19.30 del 4 giugno 1859]]
Il [[3 giugno]] [[1859]], alla vigilia della [[Battaglia di Magenta]], la Villa Massari a Corbetta divenne uno dei quartieri generali del [[Feldmaresciallo]] austriaco [[Ferencz Gyulaj]], arretrato poi ad [[Abbiategrasso]] il [[5 giugno]] dopo che i soldati francesi (46.883 uomini) con uno sparuto gruppo di bersaglieri piemontesi (634 uomini) avevano sconfitto la seconda armata austriaca (55.792 uomini) permettendo a [[Vittorio Emanuele II]] ed a [[Napoleone III]] di entrare trionfanti a [[Milano]] l'[[8 giugno]] dello stesso anno.<ref>Ambrogio Viviani, Magenta, 4 giugno 1859 - Dalle ricerche la prima storia vera, Milano, 1997.</ref>
 
La 2ª divisione di cavalleria austro-ungarica del 7º corpo d'armata al comando del Feldmaresciallo Luogotenente von Lilia, comprendente le brigate von Weigl e von Dondorf, era acquartierata nei giardini e nelle scuderie del Castello, mentre nella frazione di Cerello sostava il reggimento di cavalleria di riserva agli ordini del conte [[Alexander von Mensdorff]] ed a [[Castellazzo de' Stampi]] la brigata conte Palffy: tutte queste forze non vennero impegnate in maniera diretta nelle operazioni militari.
 
La memoria popolare narra che all'imbrunire, sul finire della battaglia di Magenta, numerosi fanti austro-ungarici sbandati in rotta verso Corbetta vennero raggiunti da ''"zuav frances cont la faccia da demòni"'' (in realtà si trattava del 9º Battaglione Bersaglieri e di alcuni reparti di Cacciatori della Guardia) all'altezza dell'attuale Piazza del Popolo ed ivi passati per le armi o fatti prigionieri.
 
===Dalla fine del XIX secolo ad oggi===
[[Image:Monumentocaduti-Corbetta.JPG|thumb|left|300px|Il monumento ai caduti, realizzato nel [[1922]] in piazza Canonica.]]
Nel [[1866]], con la nascita della Guardia Nazionale, anche Corbetta ebbe un suo distaccamento con sede nel castello: era composto di centocinquanta uomini divisi in quattro squadre.
 
Tra il [[1885]] ed il [[1889]] in diversi paesi del milanese si registrarono numerosissimi scioperi agrari. I contadini, ridotti alla fame dai ''"pendizzi"'' (debiti ma anche vergognose "appendici" nei contratti d'affitto) e da paghe miserevoli, oltre che esasperati a causa di annate sfortunate ed improvvise morie di ''"cavaler"'' (bachi da seta), spesso l'unica fonte di sostentamento per le famiglie degli ''"obbligàa"'' (salariati), scesero in piazza contro i padroni. In particolare nel 1889, dopo [[Casorezzo]], si mossero i braccianti di [[Ossona]], [[Arluno]], [[Santo Stefano Ticino]], [[Vittuone]], [[Sedriano]], [[Bareggio]] ecc. Domenica 19 maggio, davanti al Municipio di Corbetta (allora sito in Via Cavour e corrispondente all'attuale numero civico 5), una trentina tra reali [[carabinieri]] e agenti di pubblica sicurezza sparò sulla folla uccidendo il diciottenne Enrico Lovati, ferendo in maniera grave almeno sette persone ed arrestando ventuno manifestanti.
 
Nel [[1891]] venne inaugurata la nuova chiesa, ma il rovinoso crollo del campanile ([[2 giugno]] [[1902]]), dovuto all'altezza di 81 metri e al peso delle nove campane, ne ritardò il completamento sino al [[1908]].
Durante la Grande Guerra Corbetta ebbe 158 caduti.
 
Nel [[1921]] il comune ha 7.689 abitanti e in quel periodo la struttura urbanistica del paese subisce radicali cambiamenti. La forza lavoro è principalmente occupata nelle industrie sparse sul territorio ma una buona parte di lavoratori rimane comunque dedita all'agricoltura.
 
Ad Abbiategrasso nell'agosto del [[1944]] furono arrestati, per ordine del capitano tedesco [[Theodor Saevecke]], responsabile della [[Strage di Piazzale Loreto]] a [[Milano]], otto civili tra cui il partigiano corbettese [[Pierino Beretta]], poi torturato e trucidato presso Torriano di Pavia perché ritenuto responsabile assieme ai compagni di due attacchi a truppe tedesche.<ref>Il comune di Corbetta ha oggi dedicato una piazza del centro ed un monumento a Pierino Beretta.</ref>
 
Il [[5 febbraio]] [[1988]] a Corbetta viene conferito il titolo di [[città]] dal presidente della repubblica italiana [[Francesco Cossiga]]. Oggi Corbetta si sta consolidando sempre più come polo culturale e naturalistico, e per rendere ancora più realistiche queste prerogative nel [[2007]] ha preso il via il progetto "ecosostenibilità", che si propone lo scopo di rendere il comune ecosostenibile a basso impatto ambientale.
 
===Simboli===
[[Immagine:Stemma.corbetta.gif|left|90px]]
La descrizione araldica dello stemma è la seguente:<ref>[http://www.araldicacivica.it/comuni/indexc.php?extrac=s&id_comune=93 www.AraldicaCivica.it]</ref><br>
{{quote|''Partito: al primo fasciato d'argento e d'azzurro'';<br>
''al secondo palato d'azzurro e d'argento.''<br>
''Capo d'oro carico di un'aquila di nero.''}}<br>
{{citazione necessaria|Sulla base di un antico documento è stato accertato che l'attuale stemma del comune veniva già utilizzato sin dal [[15 gennaio]] [[1892]]. La sua più attendibile origine, secondo autorevoli studiosi locali,}} parrebbe riferirsi in particolare a considerazioni di carattere storico e descrittivo del territorio. Infatti l'aquila di nero, sul capo d'oro, sembra possa fare riferimento al periodo in cui la città era soggetta al dominio dell'Impero austriaco; il fasciato d'argento e d'azzurro ed il palato d'azzurro e d'argento alluderebbero invece ai trentatré fontanili che si intersecano sul territorio comunale. Notevoli somiglianze sono anche state ravvisate con lo stemma della famiglia Frisiani, residente a Corbetta già dal [[XVI secolo]].
 
==Monumenti e luoghi di interesse==
===Architetture religiose===
====Chiesa prepositurale di San Vittore Martire====
{{vedi anche|Chiesa prepositurale di San Vittore Martire}}
{{vedi anche|Pieve di Corbetta}}
[[Immagine:Chiesacolonnato-Corbetta.JPG|thumb|300 px|right|La neoclassica facciata della chiesa prepositurale di San Vittore]]
La chiesa prepositurale di San Vittore martire è il luogo di culto cristiano più antico presente in Corbetta traendo le proprie origini attorno al III secolo. Venne ricostruita in stile romanico nel [[1037]], giungendo poi attraverso diversi lavori di rifacimento nel XVI e XVIII secolo ed approdando nel [[1792]] alla edificazione dell'attuale tempio neoclassico ad opera dell'architetto Taglioretti e l'apporto della facciata completata tra il [[1845]] ed il [[1848]] su disegno di Luigi Cerasoli.
I lavori ripresero nel [[1898]] quando si alzò a 81 metri il campanile, crollato il [[2 giugno]] [[1902]] e ricostruito a 71 metri nel [[1908]].
La chiesa nei suoi oltre mille anni di storia ha conosciuto il passaggio di molti personaggi di rilievo, data la posizione particolare della città e la prerogativa di essere sede della [[Pieve di Corbetta]] che radunava le parrocchie di buona parte dell'ovest milanese, ed a cui capo sta oggi come un tempo un [[prevosto]], il che la rende sede religiosa privilegiata.
Attualmente la chiesa ha il ruolo di parrocchia unicamente per la città di [[Corbetta]], dopo la soppressione delle pievi nel [[1972]], ma continua a mantenere alcune prerogative specifiche di antico retaggio.
 
====Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli====
[[Immagine:SantuarioCorbettaFacciata.JPG|thumb|right|250px|La facciata eclettica del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta]]
{{vedi anche|Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli (Corbetta)}}
L'edificio sacro più notevole dell'arte rinascimentale e barocca corbettese è senza dubbio il Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli; una volta alla periferia della città, costruito su un'area ove sorgeva una precedente chiesa dedicata a San Nicola, si trova oggi in pieno centro storico.
Grazie ad un evento miracoloso avvenuto nel [[1555]], la chiesa divenne il più grandioso altare mariano della città, cambiando la propria architettura in un santuario suddiviso su due livelli: quello inferiore tuttora dedicato a San Nicola e quello superiore (con l'immagine miracolosa ad affresco) consacrato alla Madonna.
Nel corso dei secoli grandi artisti del calibro di [[Francesco Croce]], [[Fabio Mangone]], [[Vincenzo Seregni]], [[Francesco Pessina]], [[Carlo Francesco Nuvolone]], [[Giulio Cesare Procaccini]], [[Giovan Battista Discepoli]], [[Mosè Bianchi]] e [[Luigi Pellegrini Scaramuccia]] detto ''il Perugino'' hanno contribuito con le loro opere ad aumentarne lo splendore, ed è stato visitato da personalità eminenti tra cui [[San Carlo Borromeo]] che durante il suo episcopato si fece promotore presso la Santa Sede del culto mariano in questo santuario, riuscendo ad ottenere per Corbetta la concessione dell'indulgenza annua in forma giubilare, tradizione che ancora oggi, tramite la [[Confraternite di Corbetta|Confraternita del Santo Rosario]], rimane viva grazie ad una serie di celebrazioni definite "Perdono di Corbetta".
 
====Chiesa di Sant'Ambrogio====
{{vedi anche|Isola Bellaria}}
L'oratorio della Beata Vergine di Sant'Ambrogio è parte di un consistente numero di edifici religiosi edificati nel [[XVII secolo]] nella Pieve di Corbetta. L'attuale costruzione fu eretta su un’area già occupata nella seconda metà del cinquecento da un piccolo e fatiscente edificio religioso. Una [[visita pastorale]] lo descrive come segue "...non vi era il pavimento, il tetto era rotto, l’altare distrutto e di conseguenza non vi si celebrava la messa..." <ref>Archivio Plebano della Collegiata di San Vittore Martire di Corbetta, Visite pastorali 1550-1620</ref>. L'’edificio venne completamente ricostruito a partire dal [[1667]] e venne inaugurato nel [[1680]] dal prevosto di allora, Pietro Antonio Vigorè. Nel [[1732]] i deputati di questo oratorio decisero di erigere il campanile che venne poi distrutto nel [[1938]] perché pericolante.
 
====Chiesa di San Sebastiano====
[[Image:SanSebastiano-Corbetta.JPG|thumb|left|250px|La chiesa di San Sebastiano]]
Si possono far risalire le origini della chiesa di San Sebastiano al [[1609]], quando il Conte Carlo Borri e Giovanni Battista Lampugnano posarono rispettivamente la prima e la seconda pietra dell'oratorio. <ref>Archivio Borri-Manzoli, Cat. III fogl. 40 - Proprietà e terreni</ref> Notevoli donazioni provengono al capitolo dal testamento del prevosto Orsino Spadense da Urbino deceduto il [[28 marzo]] [[1620]]. Nel [[1635]] l'edificio è una chiesa sussidiaria e come tale non dispone di alcun prete; rimane in questo stato sino al [[1787]] quando viene definitivamente profanata. Nel [[1880]] la chiesetta viene abbellita e ristrutturata negli interni, per poi essere venduta al capitolo della parrocchia nel [[1921]], inaugurandone un nuovo altare nel [[1927]].
 
L'esterno, costituito da una struttura estremamente semplice, è preceduto da un piccolo cortile con cancello, mentre la facciata della chiesetta è realizzata con la classica struttura terminante a timpano, sovrastato da una croce in pietra.
Uniche decorazioni presenti, oltre alle alte lesene, sono due statue poste in due nicchie nella parte superiore della facciata, rappresentanti [[San Rocco]] e [[San Fermo]].
 
L'interno, strutturato su una sola navata che conduce sino al presbiterio, è interamente decorato ad affreschi: sul soffitto della chiesa sono rappresentati quattro scene della vita di San Sebastiano. Sulla controfacciata si trovano due grandi affreschi: il primo, sovrastante la porta d'ingresso, rappresenta San Pietro e sopra di lui, in gloria, spicca l'immagine di San Fermo (ai lati si trovano due targhe commemorative dei restauri subiti in precedenza).
Le pareti accolgono anche due cappelle devozionali decorate a finte strutture in gusto barocco, una dedicata alla Madonna e l'altra a San Giuseppe.
Il presbiterio è distinto dalla navata da una stupenda balaustra in marmo rosa e da un arco trasversale decorato a vista con piccoli medaglioni rappresentanti [[San Carlo Borromeo]] (a sinistra), [[Sant'Attilio]] (in centro) e [[Sant'Ambrogio]] (a destra). Più in basso, ai lati di questo arco introduttivo, due nicchie accolgono le statue di [[San Sebastiano]] (a sinsitra) e [[Sant'Antonio da Padova]] (a destra).
L'area dell'altare è decorata sulla volta a crociera del soffitto con quattro grandi affreschi rappresentanti i quattro evangelisti, mentre le pareti laterali sono completate da due quadroni rappresentanti i momenti culminanti della vita di San Sebastiano, "San Sebastiano si reca dall'Imperatore [[Diocleziano]]" e "Il martirio di San Sebastiano", realizzati dal pittore corbettese Natale Penati tra il [[1948]] ed il [[1949]].
L'altare, di forme sobrie, è integralmente ligneo e dipinto a simulare il marmo.
 
====Chiesa di San Vincenzo a Cerello====
{{vedi anche|Cerello}}
La chiesa di San Vincenzo, posta nella frazione di Cerello, fu edificata ai primi dell'[[XIX Secolo|Ottocento]] quale cappella di famiglia dei nobili Casnati. Solo successivamente viene aperta al culto degli abitanti di Cerello e della confinante Battuello. Nel [[1939]] la struttura venne ampliata con la costruzione della sacrestia e del campanile.
 
Per sopperire alle esigenze religiose degli abitanti della frazione, nel [[1953]] nella chiesa venne istituita la vicaria curata e il [[15 ottobre]] [[1956]] l'arcivescovo di Milano [[Giovanni Battista Montini]] istituì la parrocchia di Cerello e Battuello. <ref> Ulteriori informazioni e foto della chiesa si possono trovare a [http://www.sikkens.it/NR/rdonlyres/B5D3E056-9D0E-4C9D-BD64-99FE825A8C67/0/SikkensMagazine_n7_72dpi.pdf quest'indirizzo]</ref>
 
Esternamente si presenta in forme moderne e semplici, con un portico e il campanile che riprende le forme della torre campanaria di Corbetta. Nel [[2006]] la chiesa è stata completamente ristrutturata; in quella occasione le [[Poste Italiane]] hanno emesso un annullo su cui è raffigurato [[San Vincenzo|San Vincenzo Martire]].
 
====Oratorio di San Bernardo a Soriano====
{{vedi anche|Soriano (Corbetta)}}
L'Oratorio di San Bernardo è l'unico edificio di culto presente nella frazione di Soriano (un tempo Cassina Soriana). Di origini molto antiche esso era probabilmente un oratorio campestre quando venne completamente ricostruito nel Seicento sulla base di un progetto che è stato attribuito al [[Francesco Maria Richini|Richini]] <ref>Secondo recenti studi (Christian Citterio, ''Villa Frisiani Mereghetti a Corbetta'', Parco Agricolo Sud, Milano 2007 - 728.8 CIT-SL) l'attribuzione non sembrerebbe infondata dal momento che il Richini, proprio in quegli anni, si trovava ad operare a Corbetta</ref>.
 
L'edificio, di forma semicircolare nel presbiterio, è dedicato a San Bernardo e si trova lungo la via principale della frazione, Via Fogazzaro. L'esterno, di forme molto semplici, è configurato da una facciata terminante in un timpano decorato da un cornicione che segue il perimetro del tetto.
 
L'interno è decorato con alcuni affreschi di autori sconosciuti, oggi in gran parte danneggiati dall'usura del tempo.
Quasi completamente intatto è invece rimasto l'affresco della facciata, inserito in una nicchia barocca protetta oggi da un vetro e raffigurante il Santo patrono dell'oratorio dipinto negli anni '80 dal prevosto corbettese Edoardo Sacchi.
 
====Chiesa dei Santi Giuseppe e Alfonso a Castellazzo de' Stampi====
{{vedi anche|Castellazzo de' Stampi}}
[[Image:ChiesaCastellazzoCorbetta.jpg|thumb|right|250px|La chiesa dei Santi Giuseppe e Alfonso a Castellazzo de' Stampi]]
Per soddisfare le esigenze di culto della frazione di Castellazzo de' Stampi, che nell'ultima metà del secolo si è espansa notevolmente, tra il [[1955]] ed il [[1957]] è stata edificata la chiesetta dei Santi Giuseppe e Alfonso (detta semplicemente ''di San Giuseppe'').
 
La visita del cardinale [[Giuseppe Pozzobonelli|Pozzobonelli]] nel XVIII secolo testimonia l'antichità del culto di [[San Giuseppe]] nella frazione, che già ospitava un'immagine votiva dedicata al santo nella cascina principale della frazione, detta ''Curta Granda''.<ref>Andrea Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura op. cit.</ref>
 
Al semplice esterno della chiesa, con struttura a capanna, si accompagna l'interno a navata unica sormontata da una [[volta a botte]]: lungo la [[navata]], sulle cui pareti sono dipinte finte elementi architettonici portanti in [[malachite]] si trovano le statue di san Giuseppe e di sant'Antonio.<ref>Andrea Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura op. cit.</ref>. Una balaustra in marmo rosa e un arco a tutto sesto separano il [[presbiterio]] sopraelevato, al centro del quale sorge l'altare postconciliare, in marmo nero. Addossato alla parete è invece l'altare originario, sovrastato da un grande quadro d'epoca raffigurante "San Giuseppe che tiene per mano Gesù bambino" affiancato da sei ampie monofore a vetrate azzurre che danno luce all'interno della cappella.
 
====Cappella oratorio di San Luigi Gonzaga====
 
L'Oratorio di San Luigi Gonzaga è una cappella costruita nel complesso dell'Oratorio parrocchiale.
L'attuale struttura, ricavata in seguito alle ristrutturazioni realizzate a partire dal [[1993]], è andata a sostituire una precedente grande cappella con una caratteristica forma "a botte" che un tempo si trovava dove ora è il cortile asfaltato e che era stata costruita negli anni '70 del XX secolo.
La struttura attuale, a pianta quadrangolare, è costituita da un unico altare decorato con semplici affreschi sfumati a rappresentare l'ultima cena di Cristo e sormontato da un controsoffitto a lunetta.
Dalla vecchia chiesa è stata tratta la statua votiva in gesso dedicata al santo patrono dell'attività oratoriana, [[San Luigi Gonzaga]].
 
====Cappella di Sant'Agnese====
La Cappella, eretta negli anni '40, apparteneva un tempo all'oratorio parrocchiale femminile ed è attualmente utilizzata dalla comunità di suore benedettine, che ivi risiedono, per le funzioni religiose dell'asilo parrocchiale con sede nell'ex oratorio.
 
====Cappella della Risurrezione====
 
La Cappella della Risurrezione è una costruzione ad uso religioso presente all'interno del vasto complesso del cimitero di Corbetta.
Il cimitero del paese venne costruito nella posizione attuale probabilmente già a partire dal [[1804]], cioè quando l'[[Editto di Saint-Claude]], emanato da [[Napoleone Bonaparte]], aveva previsto le sepolture fuori dai centri abitati per evitare l'insorgere di malattie ed infezioni.
Stranamente però, per quasi due secoli, tale luogo è rimasto sprovvisto di una cappella ove fosse possibile officiare in prevalenza i riti funebri. La costruzione attuale infatti è stata eretta nel [[2004]] nell'ambito dei lavori di ampliamento del cimitero stesso ed ha ripreso per stile e decorazioni interne ed esterne il lungo colonnato che circonda tutto il camposanto.
La struttura della cappella è semicircolare, con un tetto interno in legno esternamente rivestito in rame, preceduta da un porticato stondato ad archi e visibile anche al suo interno attraverso una serie di ampie vetrate che danno luce al complesso.
 
====Cappella di Santa Maria Mediatrice a Palazzo Brentano====
La Cappella di Santa Maria Mediatrice è inserita all'interno del complesso di Palazzo Brentano, oggi sede dell'Istituto "San Girolamo Emiliani", gestito dai padri somaschi.
La struttura della chiesa è stata singolarmente ricavata dalle antiche scuderie del palazzo, che costituivano all'epoca della sua realizzazione un'area non più utilizzata.
Il progetto della chiesa venne abbozzato nel [[1900]], ma venne posto in essere ufficialmente solo a partire dal [[1937]], quando i somaschi presero possesso dell'istituto adibendolo a seminario.
L'interno è contraddistinto da una semplice struttura a volte a crocera, su tre navate, sostenute da colonne di granito di [[Baveno]].
L'altare è in marmo, di forme barocche, realizzato nel medesimo stile di tutto quanto il palazzo, ed accoglie una celebre opera raffigurante "La Madonna del Rosario col Bambino e San Girolamo Emiliani" di un pittore sconosciuto. Qui ha celebrato la messa anche l'allora arcivescovo milanese [[Giovanni Battista Montini]] in occasione della sua visita a Corbetta nel [[1955]] in occasione del IV centenario del primo miracolo del Santuario.
La chiesa è accessibile dal complesso del palazzo, ma anche da una porta antistante la vicina via San Sebastiano. La struttura accoglie settimanalmente la messa domenicale.
 
====Cappella privata a Palazzo Brentano====
La Cappella Brentano era l'antica cappella privata utilizzata dai conti Brentano all'epoca della loro residenza a palazzo.
La struttura è stata ricavata da una sala al piano terreno, in prossimità dello scalone d'onore che conduce al piano nobile.
La stanza, a pianta rettangolare, dispone di un piccolo ingresso diviso da porte settecentesche e da un tendaggio di raso rosso frangiato d'oro che introduce al complesso della cappella, la quale è costituita da un'unica navata divisa nel centro da un percorso marmoreo intarsiato che mette in comunicazione la sala con il vicino salone da pranzo.
Il soffitto è costituito da un tripudio di stucchi di stile rococò bianchi ed oro, che vanno a formare una grande croce greca nel mezzo.
L'altare è di forme barocche, in marmo nero, sopraelevato, ed accoglie un'opera raffigurante "Le anime dei giusti e degli empi con Pio XII" aggiunta negli anni Cinquanta con un prezioso sistema ad incastro di legno intagliato nell'altare originale.
Alle pareti laterali sono presenti due quadroni raffiguranti San Carlo Borromeo (di autore ignoto del XVII secolo) e San Giuseppe col Bambino (del pittore genovese [[Mattia Traverso]]), accompagnati da due candelabri pendenti in ferro battuto settecenteschi.
La sala è illuminata da due grandi finestroni che consentono tra l'altro una stupenda veduta del boschetto del parco posto sul retro del palazzo.
La cappella dispone anche di una piccola sacrestia ricavata nel sottoscala dello Scalone d'Onore.
Attualmente la chiesetta è utilizzata unicamente dall'Istituto dei Padri Somaschi e come tale non è aperta al pubblico culto, ma viene mantenuta viva con l'officiatura dei ritiri spirituali e delle messe per le classi dell'istituto.
 
====Cappella di San Giuseppe a Palazzo Brentano====
La Cappella di San Giuseppe è una delle tre chiese che rientrano nel complesso dell'Istituto "San Girolamo Emiliani". La storia della sua realizzazione è legata ad un voto solenne. Durante il [[Seconda guerra mondiale|Secondo conflitto mondiale]] i padri somaschi di Corbetta promisero di erigere una cappella dedicata a San Giuseppe qualora il palazzo fosse uscito indenne dalle vicende belliche.
Il complesso rimase integro e nel [[1947]] si iniziò la costruzione che venne addossata al muro di cinta dell'immenso parco e ricavata da un ampio spazio un tempo adibito a cancello di cui ancora si possono notare i pilastri decorati in stile barocco.
La cappella riprende la struttura delle torrette belvedere di Palazzo Brentano e venne completata nel giro di un anno.
Internamente si presenta in modo molto semplice: un solo altare di granito di [[Baveno]], sottostante una copia del grande quadro raffigurante "San Giuseppe col Bambino", dipinto dal pittore genovese [[Mattia Traverso]] (1885-1956), il cui originale si trova all'interno della cappella del palazzo.
La costruzione venne in seguito sempre meno utilizzata, data anche la sua posizione decentrata rispetto al resto dell'istituto, sì da cadere pressoché in disuso; nel [[1987]] si decise di restaurarla col rifacimento del pavimento e l'imbiancatura delle pareti.
Attualmente la chiesa non è aperta al pubblico, ma il suo culto è riservato agli alunni dell'istituto. <ref name="ReferenceA">Lucio Zavattin, "Il Viridario dei Somaschi a Corbetta", Ed. Ticino Comunicazione, Corbetta, 2005 </ref>
 
====Cappella della Madonnina====
Detta anche dialettalmente ''Madunìna'', la piccola cappella votiva (ubicata in prossimità dell'attuale via Monte Bianco) venne costruita con tutta probabilità nel XVII secolo.
La struttura è di ridotte dimensioni, con tetto a capanna, decorata con cornici a stucco nella parte esterna e ad affresco nella parte interna, protetta da un cancello in ferro battuto settecentesco.
L'esterno della cappella è corredato da un piccolo spiazzo piastrellato in serizzo con tre panchine del medesimo materiale, anch'esse risalenti al Seicento.
Durante il mese mariano la cappella, assieme al santuario cittadino, è una delle mete principali dei pellegrinaggi dei devoti corbettesi. <ref> Balzarotti Andrea, ''Arte e religiosità a Corbetta'', Corbetta, 2008 </ref>
 
====Edicole sacre====
A Corbetta si trovano tre edicole sacre (o ''santelle'') di autori ignoti e databili tra il [[XVII secolo|XVII]] e il [[XVIII secolo]]:<ref> Balzarotti Andrea, ''Arte e religiosità a Corbetta'', Corbetta, 2008 </ref>
* la santella di Sant'Antonio da Padova, in corso Garibaldi, raffigurante una Madonna in trono col Bambino e [[Sant'Antonio da Padova]] in preghiera con un'altra santa forse riconducibile a [[Maria Maddalena]].
* la santella della Pietà, anch'essa di autore ignoto, rappresenta il compianto di Maria sul corpo del Cristo morto. L'affresco, sito in via IV Novembre, è racchiuso in una cornice in cotto di gusto barocco raffigurante un intreccio di frutti e fiori.
* la santella della Deposizione, in via Crocifisso, raffigura in primo piano Maria nell'atto di compiangere il Figlio deposto dalla croce e una santa, identificabile con [[Maria Maddalena]], che bacia la mano del Cristo in segno di venerazione.
 
===Architetture civili===
====Torre medioevale====
Situata nei pressi di Villa Archinto Pisani Dossi, questa costruzione è ciò che resta delle antiche mura perimetrali della città di Corbetta. La torre, risalente al [[XIII secolo]], è caratterizzata da una pianta quadrangolare, chiusa alla sommità da un tetto in tegole e decorata con un fascione di mattoni sporgenti a losanga. Nella parte immediatamente sottostante sono
ancora ravvisabili tracce di una fascia rossa affrescata che si stagliava lungo tutto il perimetro dell'edificio e nella struttura tracce di finestre ad arco acuto in cotto risalenti probabilmente al [[XVI secolo]]. La torre, utilizzata per anni come magazzino rurale, è stata acquistata dall'amministrazione comunale nel [[1998]] ed è stata oggetto di restauri che hanno consentito una riqualificazione dell'edificio e del vicino largo Cellere.
 
====Castelletto====
[[Image:Castelletto-Corbetta.JPG|thumb|right|250px|Il Castelletto]]
Il Castello di Sant'Ambrogio - o Castello del Crociato - rappresenta l'ultimo frammento murario di una costruzione risalente al [[IX secolo]].<ref>Lo troviamo riportato espressamente anche nell'opera citata di Wippone</ref>. Il complesso odierno, situato in piazza Corbas, presenta solo alcune parti originarie ed è il frutto di un'intelligente opera di restauro dell'architetto Piero Portaluppi negli anni [[1941]]-[[1942]], alla quale si è aggiunta un'ulteriore serie di ampliamenti negli anni dal [[1959]] al [[1963]]. Il colonnato interno al giardino e l'abside di una porta (lato est), provenienti da un monastero degli Stigmativi di Verona e risalenti al Cinquecento, sono stati donati dalle Cartiere di [[Fabriano]]. Il parco conserva ancora le vestigia delle antiche mura perimetrali del castrum romano di Curia Picta, nonché altri reperti dell'epoca (tra cui la tomba di un centurione) e di epoche successive (per esempio un angelo, oggetto di leggende, collocato un tempo sulla torre campanaria).
 
====Lazzaretto====
Il [[lazzaretto]], luogo di antiche sofferenze, si trova a Corbetta situato in prossimità delle cascine Fiandrina e Cantona, contraddistinto da una radura boschiva in cui è collocata una semplice colonna in pietra e una croce soprastante di ferro. Qui vennero sepolti gli appestati del comune tra gli anni [[1576]] e [[1577]]. Durante l'epidemia era venuto a Corbetta il cardinale [[Carlo Borromeo]] ([[22 novembre]] [[1577]])<ref>Archivio Plebano della Collegiata di San Vittore Martire di Corbetta - Opuscolo sulla visita del Card. Borromeo (22 novembre 1577)</ref>; la leggenda vuole che, visitando il lazzaretto, da sotto i suoi piedi sgorgasse il vicino fontanile che ancora oggi porta il suo nome in ricordo del fatto miracoloso. Qui riposano anche le vittime della terza pestilenza, quella del [[1630]], descritta da [[Alessandro Manzoni]]. La prima condotta medica era già stata istituita a Corbetta ([[1612]]), ma i malati, raccolti nelle sale del palazzo Frisiani, venivano curati con terapie improvvisate a base d'incenso e di aceto. Nel [[1685]], per volere del cardinale [[Federico Visconti]], i Corbettesi issarono la [[colonna votiva]] sulla piana del lazzaretto.
 
====Villa Frisiani Mereghetti====
[[Image:VillaMaggi-Corbetta.JPG|thumb|right|300px|Villa Frisiani Mereghetti]]
Collocata tra il Castelletto e la villa Borri Manzoli presso l'attuale Piazza del Popolo, la villa Frisiani Mereghetti è la dimora più antica di Corbetta: alcune parti della costruzione risalgono infatti al '300. Anticamente la villa era annessa al Castello di Sant'Ambrogio; venne poi adibita ad abitazione privata, decorata nel [[Cinquecento]] con vari dipinti e successivamente ristrutturata nel '600 ad opera dell'architetto [[Francesco Maria Richini]], assumendo l'aspetto attuale. La dimora venne allora accorpata ad un edificio esistente, risalente al [[Quattrocento]], le cui pareti erano state allora affrescate.
 
Gli interni, ben conservati, sono decorati con soffitti a cassettoni lignei ed eleganti porte. Nella volta sopra lo scalone monumentale a doppie rampe è possibile ammirare alcuni dipinti del [[XVII secolo|Seicento]] di [[Carlo Francesco Nuvolone]] e [[Giovanni Stefano Danedi]] detto "il Montalto" (recenti studi hanno dimostrato essere errato il paragone che si sollevava da tempo con opere di [[Giovan Battista Tiepolo]]). Celebre è anche lo studiolo al piano terreno, con la raffigurazione delle allegorie delle quattro stagioni ove è presente uno dei rari ritratti del Richini, inserito all'interno di un complesso di affreschi dallo stesso Montalto. Notevoli sono anche le preziose ed antiche cantine settecentesche sottostanti la casa. Il parco all'inglese si svolge in due blocchi fondamentali, l'uno posto nella parte anteriore della villa, ed uno nella parte posteriore dove è attraversato da un fontanile.
 
Il recente restauro dell'ala quattrocentesca ha permesso di riscoprire anche alcune tracce di dipinti originari.
 
====Villa Pisani Dossi====
[[Image:VillaDossi-Corbetta.JPG|thumb|right|250px|Villa Pisani-Dossi]]
La villa, situata in via Mussi (un tempo Contrada del Luogo Pio), fu costruita verso la metà del Quattrocento dal conte Ambrogio Varese da [[Rosate]]. La dimora venne alienata dai suoi discendenti nel [[1811]] e fu di proprietà delle famiglie pMussi e Borsani prima di diventare proprietà, nel [[1892]], del conte [[Carlo Dossi|Carlo Alberto Pisani Dossi]], che affiancò all'attività di diplomatico l'adesione al movimento culturale milanese della [[Scapigliatura]]. Nel [[1898]], con la scoperta dei resti della dimora quattrocentesca, Carlo Dossi provvide a sue spese al restauro dell'edificio: riaprì le finestre originarie, ricostruì il portone borchiato e il camino con la canna fumaria sporgente dal fronte e affrescò la facciata impiegando per quanto possibile i motivi ornamentali originali rinvenuti sotto gli intonaci.
 
Gli interni, eleganti e raffinati, ospitano oggi un [[Museo Privato "villa Pisani Dossi" di Corbetta|museo privato]] con reperti archeologici di notevole valore (alcuni rinvenuti dallo stesso conte attraverso scavi nel territorio di Corbetta, [[Albairate]], [[Cisliano]] e [[Santo Stefano Ticino]]) e la biblioteca costituita da volumi e da documenti di varie epoche, raccolte storiche curate dallo stesso Pisani Dossi.
 
====Villa Borri Manzoli====
[[Image:VillaManzoliCorbetta.jpg|thumb|left|300px|Villa Borri-Manzoli]]
La nobile famiglia Borri assunse, sin dalla seconda metà del Duecento, un ruolo di primo piano tra i possidenti gentilizi di Corbetta, vantando personalità di spicco come [[Bonacossa Borri]], moglie di [[Matteo I Visconti]]. I Borri fecero costruire la loro villa durante il [[XVIII secolo]], per poi completare ed ampliare nell'Ottocento la dimora, che presenta quindi due stili architettonici ed artistici differenti; la facciata verso Piazza del Popolo è infatti in stile barocchetto ed è caratterizzata da un doppio porticato centrale mentre quella rivolta verso il parco è invece di gusto neoclassico, più sobria ed ornata da un piccolo pronao retto da due colonne che protegge l'ingresso al giardino.
 
Il materiale in parte utilizzato per la costruzione della villa proviene dalla demolizione, avvenuta nel [[1650]], del vicino Castello di S. Ambrogio. Gli interni, riccamente decorati ed arredati, presentano ampi saloni, quasi tutti in stile neoclassico, con volte, affreschi, stucchi e bassorilievi mentre il parco della villa, molto vasto, arriva sino alla via 2 giugno ed è attraversato da un fontanile. Situata in Piazza del Popolo, la villa è attualmente di proprietà privata.
 
====Villa Frisiani Olivares Ferrario====
[[Image:VillaFerrario-Corbetta.JPG|thumb|right|300px|Villa Frisiani Olivares Ferrario]]
La villa, situata in via Cattaneo ed attuale sede municipale, risale al [[XVIII secolo]]. La dimora venne eretta dai conti Frisiani e nel [[1721]] già appare nelle piantine del [[Catasto Teresiano]] anche se la struttura architettonica la distingue rispetto alle dimore gentilizie del medesimo periodo. La tradizionale pianta a U presenta infatti ali laterali molto distanziate e di altezza eguale a quella del corpo centrale, mentre la facciata è ripartita su due piani, terreno e loggiato, con due ordini di porticati, ciascuno dotato di sette archi a tutto sesto, retti da colonne di granito alte e sottili. Numerosi elementi dell'edificio farebbero supporre che esso sia stato edificato sopra un convento degli Umiliati del '500. Attraverso il portico si accede al parco "all'inglese" voluto da Alessandro Olivares, la cui casata divenne proprietaria della villa nell'Ottocento. Dopo essere passato nel dopoguerra alla famiglia Ferrario, il palazzo ospita dagli anni Ottanta gli uffici comunali ed il parco è adibito a spazio pubblico.
[[Image:Laghetto-Corbetta.JPG|thumb|left|250px|Il laghetto del parco di Villa Frisiani Olivares Ferrario]]
Il parco della villa ospita numerose varietà di essenze arboree ed è abbellito da un romantico laghetto realizzato negli anni '20 del Novecento ed alimentato dal Fontanile Madonna, al cui centro si erge una finta grotta retta da colonne per il ricovero delle barche. Al centro del bacino è situata una splendida statua in pietra di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]] (forse di origine settecentesca) con tridente in ferro, poggiante su un basamento barocco. Gran parte delle statue che adornavano il complesso naturale del parco sono oggi in stato di degrado o andate distrutte: presso l'isoletta dell'imbarcadero si possono ancora notare i basamenti in pietra di due putti che facevano corona alla discesa decorati con motivi floreali e frutti. Di gusto romantico è anche il piccolo ponticello in mattoni che conduce all'isola costeggiando una delle due grandi colline in terriccio realizzate durante lo scavo del laghetto. Presso la villa, nella scala che conduce al lavatoio del fontanile, si trova una statua di [[Atlante (mitologia)|Atlante]] che sorregge la scalinata. Il fontanile Madonna scorre parallelamente al laghetto e vi si innesta con delle chiuse.
 
====Palazzo Brentano====
[[Immagine:PalBrentano-corbetta.JPG|thumb|left|350px|La maestosa facciata di Palazzo Brentano vista dal cortile d'onore]]
 
Il conte Carlo Giuseppe Brentano, tesoriere generale del ducato di Milano, acquistò il terreno nel [[1730]] dal marchese Ferrante Villani Novati e affidò il progetto di edificazione di una villa di campagna a [[Francesco Croce]], architetto del [[Duomo di Milano]], il quale curò la costruzione tra il [[1732]] ed il [[1737]], realizzando così la dimora gentilizia più importante di Corbetta, situata nell'attuale via San Sebastiano.
 
L'ampio cortile d'onore, a cui si accede dopo aver oltrepassato un grandioso cancello a pilastri, apre alla vista la facciata dell'elegante palazzo, completata da una gradinata di granito rosa;l'imponente impianto prospettico è completato da due torrette belvedere. Attraversando il portico ed il salone centrale si giunge al giardino, come documenta [[Marc'Antonio Dal Re]] nel suo "Ville di delizia" datato [[1740]].
 
Gli ampi saloni interni sono riccamente decorati con stucchi ed affreschi settecenteschi di [[Giovanni Antonio Cucchi]], [[Giovanni Angelo Borroni]], [[Mattia Bortoloni]], [[Giuseppe Pellegrini]], [[Ferdinando Porta]] e [[Giovan Battista Sassi]]. La famiglia [[Brentano]] ne fu proprietaria sino al [[1837]] quando l'erede, [[Pompeo Litta Biumi]] la vendette ai Carones; dopo essere passata al Italo Tonta, venne acquistata dal Enrico Pagani che la cedette alla congregazione dei [[Padri Somaschi]] i quali la adibirono a seminario con indirizzo filosofico-teologico. Dal [[1972]] è sede dell'istituto di scuola media dedicato a [[San Girolamo Emiliani]], fondatore dell'ordine dei Padri Somaschi.
 
[[Image:Poncirus trifoliata RJB.jpg|thumb|right|300 px|Un esemplare di ''Poncirus'' o "arancio amaro giapponese" che orna ad arco l'ingresso del viale principale del giardino di Palazzo Brentano]]
Il giardino di Palazzo Brentano si estende per una lunghezza prospettica di quasi 600 metri ed è in gran parte adibito oggi a semplice prato con campi sportivi: un tempo doveva comunque essere decorato con numerose aiuole e sentieri fioriti.
 
Dell'originario progetto, venne però solo compiuto il piccolo boschetto all'inglese presso la facciata retrostante il palazzo, dove sono oggi conservate moltissime specie di piante rare ed esotiche, alcune delle quali addirittura plurisecolari. Tra queste si ricordano [[bagolaro|bagolari]], [[magnolia (botanica)|magnolie]] e cedri (nelle varietà ''[[Cedrus Libani|Libani]]'', ''[[Cedrus deodara|deodara]]'' e ''[[Cedrus atlantica|atlantica]]'') che raggiungono i 30 metri di altezza oltre ad abeti (nelle varietà ''[[Abete rosso|rosso]]'', ''[[pinus nigra|nero]]'' e ''[[pino strobo|strobo]]''), [[Taxus|tassi]], [[quercia|querce]], [[ippocastano|ippocastani]], [[tiglio|tigli]] e [[cipresso|cipressi]].
 
A queste piante si assomma un considerevole numero di arbusti e piccole piante quali l'[[albero di Giuda]], [[Livistona chinensis|palme cinesi]], [[palma nana|palme nane]], aceri (nelle varietà ''[[acero americano|americano]]'' e ''[[acero platanoide|platanoide]]''), faggi, [[Thuja occidentalis]], [[araucaria araucana]], [[robinia|robinie]], [[agrifoglio|agrifogli]], [[alloro]], [[lauroceraso]], [[pungitopo]], [[Aucuba|aucube]] (nelle varietà "verde" e "striata"), [[forsizia]], [[lilla]], [[maonia]], [[kerria]], [[calicanto]], [[bosso]], [[oleandro]], [[ibisco]], [[bambù]], [[melograno]], [[lagestroemia]], [[ligustro]], [[berberis]], etc.<ref name="ReferenceA"/>
 
All'interno si trovano anche statue d'epoca come un "[[Pasquino]]" settecentesco ed altre di aggiunte successive, il tutto sviluppato su una superficie non piana che consente la creazione di sentieri attraverso la natura con cordoli in cemento e ghiaia.
 
====Villa Massari====
[[Image:VillaManzoli-Corbetta.JPG|thumb|left|250px|Villa Massari]]
La villa, il cui ingresso principale si trova in via Madonna, fu edificata nel [[1730]] su progetto di [[Francesco Croce]]. La dimora, articolata sul classico schema a U, presenta due ali laterali con varie decorazioni, mentre il corpo centrale offre la vista di un porticato a colonne binate. Presso il portico ed all'interno della villa si possono ammirare splendidi stemmi araldici affrescati appartenuti al [[Feldmaresciallo]] [[Ferencz Gyulaj]] che la abitò dal [[1857]] al [[1859]] sino ai giorni della [[Battaglia di Magenta]], stabilendovi il quartier generale austriaco. Nel medesimo periodo l'abitazione fu anche luogo di soggiorno dell'Arciduca [[Massimiliano I del Messico|Massimiliano d'Asburgo-Lorena]], fratello dell'Imperatore [[Francesco Giuseppe d'Asburgo|Francesco Giuseppe]]. Il retro con il parco di gusto romantico si affaccia sulla piazza I Maggio. <ref>Nel parco della villa, sotto una collinetta, esiste una delle ultime ghiacciaie cittadine conservate a Corbetta.</ref>
 
La villa a lungo di proprietà della famiglia Carones, fu venduta nel [[1839]] in seguito all'acquisto da parte dei Carones del più grande Palazzo Brentano.
 
====Villa Archinto Pisani Dossi====
[[Image:VillaArchinto-corbetta.JPG|thumb|right|250px|Villa Archinto-Pisani Dossi]]
Adiacente alla villa Pisani Dossi, risale al Settecento. L'aspetto attuale è dovuto anche al fatto che [[Carlo Archinto]], Conte di Tainate, che la fece edificare, non terminò mai il progetto per mancanza di fondi e la struttura rimase incompleta di alcune sue parti <ref>Uguale sorte toccò anche al Palazzo Archinto, detto "il Castello", a [[Robecco sul Naviglio]].</ref>. Sulla facciata si possono ammirare ancora il porticato ed alcune finestre a cornicione.
 
La villa, di proprietà privata, giace oggi in stato di semiabbandono.
 
====Villa Olivares Zari Mereghetti====
[[Image:VillaMereghetti-Corbetta.JPG|thumb|left|200px|Villa Olivares Zari Mereghetti]]
La dimora settecentesca, situata nell'attuale via Cattaneo, era originariamente adibita a foresteria dell'adiacente villa Frisiani Olivares Ferrario per l'alloggio degli ospiti. La facciata è ancora oggi decorata con affreschi riproducenti nicchie e statue, mentre l'interno è prevalentemente neoclassico. Di rilevanza artistica è anche il prezioso cancello in ferro battuto risalente ancora al XVIII secolo e che probabilmente doveva ricalcare lo stile di quello della vicina Villa Frisiani Olivares Ferrario. Il piccolo giardino sul retro, si affaccia con una curiosa veduta artistica sul fontanile Madonna che alimenta il laghetto di Villa Frisiani Olivares Ferrario.
 
====Palazzo della casa di riposo "Don Felice Cozzi"====
Il palazzo, risalente al Settecento, consiste in una struttura a corte chiusa con la tipica forma a "U" del palazzo padronale.
L'ingresso, gittante su via Brera, presenta un portale a stucco sormontato da una torretta che aveva un tempo funzione di piccionaia; da qui, attraverso un portone ligneo, si accede al cortile interno costituito da un giardino che conduce all'entrata dell'edificio, attorniato da aree rurali e dagli alloggiamenti dei gastaldi. L'ingresso al palazzo è distinto da un colonnato tripartito con colonne di granito e da un portico voltato a crociera.
 
====Villa Favorita====
Villa Favorita, ricavata ristrutturando alcuni fabbricati rurali preesistenti (un tempo parte delle proprietà Brentano), presenta una disposizione architettonica articolata con vari corpi edificati, ampi porticati e colonne, delimitanti i cortili interni. Attualmente la dimora ospita la scuola elementare omonima e la biblioteca comunale. Curioso è il vicino Vicolo del Ghiaccio, dove un tempo si trovava una ghiacciaia in cui venivano portati enormi lastroni di ghiaccio, formatisi nei laghetti dei giardini della zona, per conservare i cibi durante l'estate.
 
====Villa Pagani Della Torre====
[[Immagine:VillaPagani-Corbetta.jpg|thumb|right|250px|Villa Pagani-Della Torre immersa nel verde del suo parco]]
La villa, situata in Piazza XXV Aprile, risale ai primi anni del Novecento. La costruzione presenta all'esterno decorazioni ad affresco ed incisioni che si riallacciano ai motivi tipici del villino borghese, seguendo la moda liberty dell'epoca. La casa sorge su quanto rimane del giardino dell'antica Ca' Erba che si estendeva dall'attuale via Verdi a via Battisti. Iniziata la costruzione nel [[1925]], dal [[1929]] al [[1934]] divenne la residenza del podestà Enrico Pagani. Nel [[1971]] venne acquistata dal comune ed intitolata ad Angelo Della Torre, il bambino miracolato dalla Madonna del santuario. Da allora fu sede prima dell'ufficio tecnico, poi del magazzino comunale; attualmente ospita la [[Pro Loco]]. Il portico d'ingresso, retto da colonne binate in cemento decorativo, è ornato da due grandi graffiti a tratto nero su sfondo ocra, che riproducono un duello fra cavalieri e una figura in armatura con valletti, inquadrati in una prospettiva architettonica.
 
====Villa Pagani====
Situata sull'asse di via Volta, al fianco sinistro di villa Zari, Villa Pagani venne eretta per volere di Enrico Pagani, podestà negli anni Venti e, come la maggior parte delle abitazioni dell'area, appartiene all'espansione residenziale del quartiere [[Isola Bellaria]]. In essa è conservata l'antica fontana un tempo presente in Piazza del Popolo e rimossa recentemente per far spazio ad una nuova fontana inserita nel contesto del sagrato della chiesa.
 
====Villa Meroni====
Di stile tardo liberty, Villa Meroni si trova ai confini col quartiere [[Isola Bellaria]], ed è contradistinta da una struttura con orientamento diagonale, imponente, impreziosita da verante e ingresso in ferro battuto con decorazioni floreali tipiche dell'epoca. Interessanti possono essere considerate le arnie per la produzione del miele che ancora vengono conservate nell'abitazione. La struttura venne realizzata per conto di Giuseppe Meroni, sindaco di Corbetta dal [[1911]] al [[1920]].
 
====Villino Serati Galeazzi De Vecchi====
Il villino venne fatto costruire da Carlo Serati, che poi lo vendette al maestro elementare Galeazzi. L'anno d'inizio della costruzione è datato in facciata "[[1909]]", anche se si ha ragione di credere che la struttura sia stata ultimata solo nel [[1911]].<br>
La villa si presenta oggi in stile eclettico con una gustosa torretta belvedere, mentre le pareti esterne sono decorate a graffito con motivi neorinascimentali, con medaglioni raffiguranti i volti di personaggi famosi o con decorazioni floreali. Di rilievo è anche il giardino a boschetto con grandi abeti e la presenza di alcune piante particolari ed esotiche quali [[palma|palme]] e [[camelia|camelie]].
 
====Edificio liberty ex "O.N.M.I."====
La struttura che oggi accoglie gli uffici catastali del comune è uno dei pochi esempi di puro [[stile liberty]] presenti ancora in città. La palazzina, di ridotte dimensioni, venne fatta costruire dall'ingegner Carlo Zari che la progettò nel [[1910]] e la fece decorare con temi a carattere naturalistico: intrecci di limoni e grappoli d'uva che inquadrano le campiture in finti mattoni. La villa passò successivamente alla famiglia Corbellini che la donò nel [[1938]] al comune nelle persone di Guido, Giannino e Giampiero Corbellini, affinché diventasse un asilo nido a memoria della madre, Maria Falciola.
In seguito la gestione della struttura venne affidata all'ONMI (Opera Nazionale Maternità e Infanzia) per tornare di competenza comunale alla fine del Secondo conflitto mondiale.
Dopo essere stato sede di alcune associazioni, oggi lo stabile è divenuto il distaccamento corbettese del catasto comunale.
 
====Villa Castiglioni====
Edificata nei primi decenni del Novecento, Villa Castiglioni è una grande dimora quasi dirimpetto alla chiesa di Sant'Ambrogio, nel quartiere [[Isola Bellaria]], composta da una vasta proprietà con giardino privato cintato e con un grande prato esterno che occupa tutta l'area sinistra del fabbricato. Riprendendo lo stile neorinascimentale, le pareti esterne della villa sono decorate a graffito e con medaglioni a motivi floreali. Di rilievo è anche la presenza di una particolare voliera in ferro battuto presente nel giardino della villa.
 
====Villa Zari====
Risalente al periodo fascista, Villa Zari si trova in via Volta, incastonata tra Villa Pagani e Villa Capsoni. Contraddistinta da un cancello in ferro battuto bianco finemente lavorato, essa venne costruita per volere dell'Ing. Carlo Zari.
 
====Villa Capsoni====
Anch'essa risalente agli anni venti, Villa Capsoni venne costruita per volere di Tomaso Capsoni, sindaco durante il periodo regio e repubblicano, grande amante d'arte e studioso di architettura. La villa, dall'aspetto oggi tetro e cadente, era un tempo uno dei più ferventi centri culturali della ''belle epoque'' corbettese. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] l'abitazione divenne sede del locale comando delle truppe occupanti tedesche.
 
==Aree naturali==
L'ambiente corbettese è caratterizzato da una flora tipica dell'area lombarda. Il comune, parte del Parco Agricolo Sud di Milano, possiede numerose aree verdi situate nelle zone periferiche con fitti boschi caratterizzati dalla presenza della [[robinia]], dell'[[ontano]], della [[betulla]] e dell'[[acero]]. Notevole, anche se in netta diminuzione, la diffusione del [[gelso]], retaggio delle antiche coltivazioni per l'allevamento del [[baco da seta]].
 
Numerose e caratteristiche sono le cascine, pregevoli anche dal punto di vista architettonico. La grande attrazione del territorio sono le risorgive, ricchi di acqua limpida e vegetazione lussureggiante. Sparsi nella campagna troviamo lazzaretti e piccole cappelle come quella della "Madonnina" situata in via Montebianco o il lazzaretto presso la cascina Cantona visitato da san [[Carlo Borromeo]] durante la peste del [[1630]].
 
Rilevante è anche la presenza di frutteti e boschi come quello presso la cascina Cantalupa e quello denominato "Eremo Locatelli". Nel cuore della città fioriscono numerose aree verdi oltre al parco di villa Ferrario e quello, aperto al pubblico in occasione di manifestazioni culturali e ricreative, di villa Pagani. Di recente realizzazione anche un bosco urbano composto da oltre 1300 essenze arboree e dotato di piste ciclopedonali.
 
Nel [[2009]] il comune di Corbetta, in riconoscimento della propria attività a promozione del verde e dei fiori, ha ricevuto il premio "Comune fiorito" dell'Associazione regionale dei produttori florovivaistici, meritandosi simbolicamente tre fiori su quattro sul cartello appositamente creato per essere posto all'ingresso della città.
 
===Le cascine===
{{vedi anche|Cascina a corte}}
Sul territorio sono presenti numerose [[Cascina a corte|cascine]] che costituiscono il principale patrimonio dell'architettura rurale del paese, rimasto prevalentemente agricolo sino alla fine dell'Ottocento. La maggior parte di esse è già compresa nel catasto teresiano [[1760]], ma la loro edificazione risale ad un periodo di poco precedente. Le principali cascine del territorio sono: Americana, Brambilla, Buscaglia, Cantalupa, Chiappana, Cucca, Leone Santi, Magentola, Malpaga, Malpiazza, Nuova, Pobbietta, Preloreto, Sacra Famiglia e Morlacca.
 
==Società==
===Evoluzione demografica===
Durante l'ultimo censimento del [[2001]] Corbetta aveva 13.735 abitanti suddivisi in 6.664 maschi e 7.071 femmine.
 
Nella sua storia la città ha sempre avuto un'evoluzione demografica mediamente in crescita: un picco iniziale, dal [[1881]] al [[1911]], per via dell'industrializzazione locale che portò nuovi cittadini e nuovi posti di lavoro, un periodo di stasi durante le due guerre mondiali, una consistente ripresa grazie anche al boom economico (dal [[1951]] al [[1971]]), anni in cui la popolazione sale di quasi tremila unità.
Gli ultimi due censimenti hanno registrato un lieve aumento di 500 residenti circa, mentre dal 2001 ad oggi gli abitanti sono diventati ben 16.500, dato giustificato anche dalla costruzione di nuovi complessi residenziali in città e nelle frazioni.
 
{{Demografia/Corbetta}}
 
===Etnie ===
Risiedono a Corbetta 878 cittadini stranieri.<ref>dati [http://demo.istat.it/str2007/index.html Istat]</ref> Le comunità maggiormente rappresentate sono:
* {{Bandiera|Albania}} [[Albania]] - 188
* {{Bandiera|Serbia e Montenegro}} [[Serbia e Montenegro]] - 119
* {{Bandiera|Romania}} [[Romania]] - 95
* {{Bandiera|Pakistan}} [[Pakistan]] - 53
* {{Bandiera|Cina}} [[Cina]] - 46
* {{Bandiera|Ecuador}} [[Ecuador]] - 40
* {{Bandiera|Egitto}} [[Egitto]] - 34
* {{Bandiera|Bulgaria}} [[Bulgaria]] - 32
* {{Bandiera|Marocco}} [[Marocco]] - 30
* {{Bandiera|Perù}} [[Perù]] - 26
* {{Bandiera|Ucraina}} [[Ucraina]] - 24
La presenza della comunità rumena è stata tra le cause del gemellaggio con la città di [[Tărgovište]].
 
==Cultura==
===Istruzione===
Corbetta è da tempo sede di istituzioni scolastiche. La prima scuola pubblica fu aperta nel [[1795]],<ref>Situata in località Cassina Pobbia, attiva sino agli anni '60 del XX secolo</ref>
ma l'opera più significativa fu senz'altro la fondazione dell'Asilo Comm. Francesco Mussi ([[1891]]), tuttora presente ed attivo, affidato sino agli anni sessanta alle [[Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo]] e gestito poi dagli eredi del Mussi. Sul territorio comunale sono attualmente presenti le seguenti tre scuole elementari e due scuole medie, l'Istituto Superiore di Odontotecnica "Mainardi" e una sede dell'Ente Nazionale ACLI di Istruzione Professionale.
 
===Musei===
Le bellezze artistiche sono presenti su tutto il territorio comunale e si articolano su numerosi fronti. Oltre ai resti della basilica longobarda murati sulle fiancate laterali della canonica ed i resti del castello medioevale, Corbetta è divenuta famosa anche per le splendide ville gentilizie.
La città vanta i seguenti musei e raccolte:
 
*[[Museo del Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta]]; via Mazzini, 2
*[[Museo del Legno "Luigi Magugliani" di Corbetta]]; via Caldara
*[[Museo Privato "villa Pisani Dossi" di Corbetta]]; via Mussi
*[[Archivio fotografico "Gianni Saracchi"]]; via Cattaneo (Municipio)
 
Presso la ''Sala delle Colonne'', l'antica scuderia del palazzo comunale, vengono spesso organizzate delle mostre di pittura di artisti contemporanei o di fotografia ispirati alla storia della città.
 
===Musica===
In città sono presenti numerosi enti per la promozione e la diffusione della musica tra cui è bene segnalare il ''Corpo Filarmonico Gaetano Donizetti'' (organizzato nel [[1946]] dopo l'ampliamento della precedente fanfara ''Giuseppe Verdi'' nata nel [[1905]]). Numerosi concerti si tengono in occasione delle feste del paese e numerosi scambi culturali sono stati realizzati, a partire dal [[1997]], con la città austriaca di [[Salisburgo]], patria natale del musicista [[Mozart]]. Notevole è anche l'attenzione riservata alla musica sacra come parte integrante delle celebrazioni liturgiche: si segnalano il ''Gruppo Animazione Corale'' e gli organisti Ottaviano Augusto (in Santuario) e Andrea Balzarotti (in Chiesa Prepositurale). Le principali associazioni musicali del paese sono:
 
*Corpo Filarmonico "Gaetano Donizetti"
*Accademia Musicale San Girolamo Emiliani
*Associazione ''Amici della Musica''
*Gruppo Animazione Corale Parrocchia San Vittore Martire
*Gruppo Animazione Corale Santuario Beata Vergine dei Miracoli
*Civico Coro Polifonico ''Curia Picta''
Per quanto riguarda il teatro, Corbetta beneficiava un tempo di una struttura teatrale, edificata alla fine dell'Ottocento presso l'attuale via Verdi, che cadde però in disuso dal dopoguerra.
 
===Gastronomia===
La gastronomia corbettese è essenzialmente parte di quella meneghina, e con essa si completa in maniera singolare con una serie di piatti tipici. <ref>I piatti elencati sono descritti accuratamente nel volume "'Ndèm dònn - quando a Corbetta parlavano le campane" di Livio Aina, Ed. Zeisciu, Corbetta, 2004. ISBN 88-87405-09-3</ref>
 
'''Antipasti'''<br>
*Insalata di nervetti
*Pesce in carpione (soprattutto nella variante della ''butìna'' o [[arborella]])
[[Image:Frikadeller.jpg|thumb|right|250 px|I ''Mundighili'']]
'''Primi piatti'''<br>
*Turtìn da fasoeu (tortino di fagioli, soprattutto per bambini in tenera età)
*Minestrone alla corbettese (caratteristico per la presenza di erbette, fagiolini, verza e porri)
*Ris e làcc (riso e latte)
*Pancòtt (pancotto)
*Làcc e vin (latte e vino)
*Riso in pasta di salame
*Riso "in cagnone" (con aglio, salvia e formaggio grattuggiato)
 
'''Secondi piatti'''<br>
*Pulpètt cont i vers (polpette con le verze)
*Mundighili (polpette di carne)
*Rustìva (con coppa e verza)
*Busèca (trippa)
*Bruscitt o Bruscitti (carne trita)
 
'''Contorni'''<br>
*Frittata "cont i luartiis" (frittata con cime di asparago selvatico)
*Insalata e ciapp (insalata e uova sode; si noti la parola ''ciapp'' che in dialetto indica appunto i glutei, come riferimento ironico alla provenienza delle uova...)
*Oeuv strapasaa cont i tumatis (uova strapazzate con pomodori)
*Gabiroeu o ciuireou con salsiccia (funghi chiodini e salsiccia)
 
'''Dolci'''<br>
*Pan da mej (pane dolce realizzato con miglio o farina di mais)
*Bruséla (pane farcito di frutta o verdura nella variante salata)
*Michelàcc (pane e latte)
*Rusumaa (zabaione)
*Cafè cont l'oeuv sbattuu (caffè con l'uovo sbattuto)
*Cagiàa (panna)
 
===Personalità legate a Corbetta===
[[Image:Sim.dacorbetta.jpg|thumb|right|300px|Madonna col Bambino, santa Caterina, sant'Orsola, san Giorgio ed il devoto Teodorico da Coira di Simone da Corbetta]]
Sono nati a Corbetta:
* [[San Mona]], Arcivescovo di Milano (III secolo d.C.)
* Venerabile [[Luigi Maria Olivares]], vescovo di [[Sutri]] e [[Nepi]]
* [[Simone da Corbetta]], pittore ([[XIII secolo]])
* Gualtiero da Corbetta, cancelliere ducale ed incaricato della pubblica beneficenza alla corte di Ludovico il Moro
* [[Giuseppe Carlo Rossi]], primo professore universitario di [[lingua portoghese|portoghese]] in Italia
* Monfredo da Corbetta, prevosto di [[Rosate]] ([[XIV secolo]])
* Francesco da Corbetta, pittore ([[XV secolo]])
* [[Pierino Beretta]], partigiano
 
Pur non avendo avuto i natali nel comune, sono legati a Corbetta anche:
 
* [[Carlo Dossi]] (Carlo Alberto Pisani Dossi), scrittore, letterato, poeta, archeologo e diplomatico
* [[Pompeo Litta Biumi]], genealogista
* [[Carlo Archinto]], nobile e mecenate milanese
* [[Ferencz Gyulaj]], Feldmaresciallo dell'Impero austro-ungarico
* [[Alexander von Mensdorff]], Feldmaresciallo Luogotenente, Ministro degli Esteri e poi Primo Ministro dell'Impero Austro-Ungarico
* [[Massimiliano I del Messico|Massimiliano d'Asburgo-Lorena]], arciduca d'Austria e imperatore del Messico
* [[Corrado Govoni]], poeta e letterato italiano, amico di Dossi
 
===Eventi===
* [[17 gennaio]]: Falò di Sant'Antonio in diversi punti della città.
* [[19 marzo]]: Festa di san Giuseppe a Castellazzo de' Stampi.
* [[17 aprile]]: Festa del Primo Miracolo.
* Primo giovedì dopo Pasqua: Festa del Perdono ed indulgenza plenaria in forma giubilare in occasione della quale viene conferito il premio "Suor Michelina" ai cittadini benemeriti. In concomitanza con la festa si svolge la "Fiera per lo sviluppo ecosostenibile del territorio".
* Prima settimana dopo Pasqua (da giovedì a domenica): Fiera del Perdono.
* Prima domenica di maggio: passeggiata tra le ville storiche. Unica occasione all'anno in cui la proloco locale apre tutte quante le ville storiche del paese e consente di visitarle ai turisti in gruppi o singolarmente.
* [[1º maggio]]: Festa delle Associazioni.
* [[8 maggio]]: Festa patronale di san Vittore.
* Seconda domenica di settembre: Festa della Madonna Addolorata - rione Isola.
 
{{quote|Corbetta. Festa del Perdono. 21 aprile. Quì (sic) operai e contadini si sprezzano reciprocamente e non vogliono aver contatto fra loro. Alla mattina della festa, i contadini si mettono in gala e vanno in chiesa a confessarsi e comunicarsi, mentre gli operai, nei peggiori abiti possibili, si allontanano dalla festa. Dopo mezzodì tutto cambia. Gli operai si mettono i migliori abiti e i contadini tornano ai loro stracci. E la festa si chiama del perdono!<ref>Carlo Dossi, Note Azzurre (Adelphi Edizioni, Milano 1964) a cura di Dante Isella.</ref>
|[[Carlo Dossi]] descrive la "Festa del Perdono" di Corbetta, nota 5655}}
 
==Geografia antropica==
==== Conformazione del centro storico ====
La conformazione del centro storico di Corbetta ha un aspetto generalmente ortogonale a causa della [[centuriazione romana]]. Il primo nucleo difensivo, denominato ''castrum sancti ambrosii'' sorgeva presso le attuali piazza Corbas e piazza del Popolo ed era circondato da un [[Fossato (architettura)|fossato]], il cui ingresso era posto in corrispondenza dell'attuale piazza del Santuario. In seguito esso è stato circondato da un secondo ordine di [[Mura (architettura)|mura]] che sorgeva tra le attuali via Cavour, via San Sebastiano, via 2 giugno, via Diaz, via Brera e via Cattaneo.
 
Vi erano inoltre delle torri difensive di cui una si è conservata quasi intatta in largo Cellere, mentre altre in più punti sono state inglobate nelle successive strutture. Le vie del centro storico hanno mantenuto la fisionomia medioevale ed è proprio per questa ragione che non sono mai completamente dritte, ma leggermente incurvate al fine di disorientare i nemici. Ciò diventa più difficile con la costruzione del campanile che consente di giungere sino alla piazza principale prendendolo come riferimento.
 
===Suddivisioni amministrative===
Il territorio comunale di Corbetta è suddiviso oggi in 12 aree, dette quartieri, frazioni e zone. Non necessariamente i quartieri corrispondono ad aree definite e, nel caso delle frazioni, coincidono solo in parte col territorio effettivo della frazione, tendendo ad essere di norma più ampi.
*'''Centro Storico''', costituito dalle aree del centro storico della città, con fulcro nel santuario della Madonna dei Miracoli e nella chiesa prepositurale di San Vittore.
*'''[[Quartiere San Sebastiano (Corbetta)|San Sebastiano]]''', costituito dall'area della chiesa di San Sebastiano e di Palazzo Brentano.
*'''[[Quartiere Repubblica (Corbetta)|Repubblica]]''', costituito dall'area sviluppatasi lungo via Repubblica.
*'''[[Quartiere Villa Pagani|Villa Pagani]]''', costituito dall'area sviluppatasi attorno a Villa Pagani Della Torre.
*'''[[Quartiere Malpaga|Malpaga]]''', costituito dall'area sorta accanto allo stabilimento Magneti Marelli ed alla storica Cascina Malpaga.
*'''[[Isola Bellaria]]''', costituito dall'area del quartiere Isola Bellaria e aree contigue, con anche parte dell'area del centro storico.
*'''[[Pobbia]]''', costituito dall'area del quartiere Pobbia.
*'''[[Castellazzo de' Stampi]]''', costituito dall'area della frazione di Castellazzo de' Stampi.
*'''[[Stravascia]]''', costituito dall'area della cosiddetta "Stravascia" (via Parini).
*'''[[Soriano (Corbetta)|Soriano]]''', costituito dall'area della frazione di Soriano.
*'''[[Cerello|Cerello e Battuello]]''', costituito dall'area delle frazioni di Cerello e Battuello.
*'''[[Preloreto]]''', costituito dall'area della località Preloreto.
 
===Gli antichi comuni del territorio===
====Comune di Cassina Pobbia====
{{vedi anche|Pobbia}}
L'attuale località della Pobbia (Cassina Pobbia) era anticamente un comune indipendente da Corbetta che contava poco più di ottocento abitanti e che venne inglobato al territorio comunale nel [[1880]]. Nei registri comunali, ancora oggi conservati, venivano accuratamente segnalati di anno in anno i residenti, i deceduti, gli emigrati e gli immigrati.
 
====Comune di Castellazzo de' Stampi====
{{vedi anche|Castellazzo de' Stampi}}
Nei registri di censimento del Ducato di [[Milano]], nel [[1558]] (il cosiddetto "Catasto Carlo V") Castellazzo de' Stampi risulta compreso nella pieve di Corbetta ed era un piccolo comune prevalentemente agricolo. Nel [[1751]] già emerge che il comune contava una popolazione di 45 individui nel territorio, a cui venivano aggiunti gli abitanti della frazione di Cascina Pobbia, unita sotto l'aspetto fiscale.<br>
Il comune era fisicamente retto da un console comunale con le funzioni di regolare l'ordine pubblico e la gestione degli affari della comunità, aiutato in questo da un incaricato del Ducato che si preoccupava di registrare le spese annuali e procedere poi alla riscossione delle tasse (era chiamato "ragionatto milanese"). In questo periodo il comune ricadeva sotto la giurisdizione del vicario del governatore generale che si trovava nella regione del Seprio con sede a [[Gallarate]] ed ovviamente ricadeva anche sotto la giurisdizione del Podestà di Milano, presso il quale il console, ogni anno, doveva fare giuramento. Nel "Compartimento territoriale specificante le cassine" del [[1751]], Castellazzo de' Stampi era indicato come un comune autonomo ed indipendente, mentre nell' "Indice delle Pievi e Comunità dello Stato di Milano" del [[1753]] si trovava compreso nei territori di un certo comune di Bugo di cui però tutt'oggi non si hanno tracce.<br>
Nel [[1757]], grazie al Catasto Teresiano del territorio di Milano, Castellazzo de' Stampi venne aggregato definitivamente al comune di Cascina Pobbia, a sua volta compreso nel territorio della Pieve di Corbetta ([[10 giugno]] [[1757]]).<ref>Andrea Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura op. cit </ref>
 
=== Comuni confinanti ===
Corbetta confina con 8 comuni:<br />
* [[Santo Stefano Ticino]], [[Magenta (Italia)|Magenta]], [[Vittuone]], [[Robecco sul Naviglio]], [[Cassinetta di Lugagnano]], [[Arluno]], [[Albairate]], [[Cisliano]].
 
{{Città vicine
|NORDOVEST=[[Magenta (Italia)|Magenta]]
|DISTANZA_NO=3,1
|NORD=[[Santo Stefano Ticino]], [[Arluno]]
|DISTANZA_N=2,5
|NORDEST=[[Vittuone]]
|DISTANZA_NE=3,7
|OVEST=[[Magenta (Italia)|Magenta]]
|DISTANZA_O=3,1
|IMMAGINEOTESTO=[[File:Brosen windrose-fr.svg|80px]]
|EST=[[Vittuone]]
|DISTANZA_E=3,7
|SUDOVEST=[[Robecco sul Naviglio]], [[Cassinetta di Lugagnano]]
|DISTANZA_SO=4,2
|SUD=[[Albairate]]
|DISTANZA_S=5,3
|SUDEST=[[Cisliano]]
|DISTANZA_SE=6,0
}}
{{Percorso linea metropolitana
 
|Nome = San Giovanni
== Economia ==
|Linea = [[Linea C (metropolitana di Roma)|Linea C]]
[[Immagine:Magneti marelli.gif|thumb|right|150px|Il logo della Magneti Marelli, la cui sede principale è a Corbetta]]
|Colore = #008751
La città gode di un certo [[industria|apparato industriale]], in particolare nella zona ovest dove, tra il finire dell'Ottocento ed i primi del Novecento trovarono sede molte aziende quali la ditta Castiglioni (fiori di celluloide), Magugliani (lavorazione del legname), Sacconaghi (lavorazione della tolla), Capsoni-Francioli (tessitura), Messa (fabbrica pile), Cozzi-Pagani (lavorazione della tolla).Nel corso del Novecento sorgono importanti industrie tra le quali la trafileria Ceruti (trafilati) e la Indutex (indumenti di protezione NBC).
|Stazione Precedente = [[Lodi (metropolitana di Roma)|Lodi]]
Altre ditte, molto spesso con caratteristiche artigiane, si occupavano della produzione del legno da ardere, di salumi, di bibite gassate, oltre che di vino, un tempo molto rinomato.
|Capolinea 1 = [[Monte Compatri-Pantano]]
 
Numerose furono anche le filiali di aziende milanesi tra cui la più famosa è sicuramente la [[Magneti Marelli]], la cui sede è stata recentemente impiantata a Corbetta.<ref>La sede locale è ancora oggi attiva in prossimità della vicina città di [[Santo Stefano Ticino]] </ref>
 
Le principali attività economiche sono:
* Agricoltura: [[frumento]] e [[mais]]
* Industria [[metallurgia|metallurgica]]
* Industria tessile, sartoria e confezioni
* Industria metalmeccanica
* Industria elettromeccanica ed elettronica
 
Corbetta è uno dei comuni convenzionati con il [[Parco Agricolo Sud Milano]] e con il Consorzio dei Navigli ed è sede storica del [[consorzio agrario]] della zona, oggi trasferito in località [[Cerello]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Corbetta è lambita dalla ex [[strada statale 11 Padana Superiore]], che collega [[Milano]] a [[Torino]], ed è punto di origine di numerose [[Strada provinciale (Italia)|strade provinciali]] di interesse locale, dirette ai centri vicini.
 
=== Ferrovie ===
Corbetta è servita dalla [[fermata ferroviaria]] di [[Stazione di Corbetta-Santo Stefano Ticino|''Corbetta-Santo Stefano Ticino'']], che si trova nel territorio comunale di [[Santo Stefano Ticino]], circa 2 chilometri a nord del centro urbano. La fermata, posta sulla linea [[Ferrovia Torino-Milano|Torino–Milano]], è servita dai treni della [[Linea S6 (sistema ferroviario suburbano di Milano)|linea '''S6''']] ([[Novara]]–[[Treviglio]]) del [[servizio ferroviario suburbano di Milano]].
 
Dal [[1879]] al [[1957]] Corbetta fu servita dalla [[Tram interurbano|tranvia interurbana a vapore]] [[Tranvia Milano-Magenta/Castano Primo|Milano–Magenta]], nota colloquialmente come "''[[Gamba de Legn]]''".
 
==Amministrazione==
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco= Ugo Parini <!--nome, cognome SENZA titoli-->
|DataElezione=30/05/2006 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|partito=Uniti per Corbetta
|EmailComune=servizio.urp@comune.corbetta.mi.it <!--E-MAIL del comune-->
}}
 
{{Portale|Roma|trasporti}}
===Amministrazioni precedenti===
Di seguito viene riportata la serie cronologica dei sindaci del Comune di Corbetta dall'[[Unità d'Italia]] ad oggi.
 
====Sindaci durante il [[Regno d'Italia]] [[Immagine:Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg|30px]]====
{| border="0" cellpadding="2" cellspacing="2"
|- bgcolor="#6397D0"
!nome
!carica
!dal
!al
!partito
!anno e luogo di nascita
|- bgcolor="#ccccff"
|Giuseppe Carones
| sindaco
|[[1860]]
|[[1864]]
| [[Destra storica]]
|
|- bgcolor="#FFC0CB"
|[[Giuseppe Mussi]]
| sindaco
|[[1864]]
|[[1868]]
| [[Sinistra storica]]
|Milano, 02/01/1836
|- bgcolor="#ccccff"
|Francesco Bruni
| sindaco
|[[1868]]
|[[1879]]
| [[Destra storica]]
|
|- bgcolor="#FFC0CB"
|[[Giuseppe Mussi]]
| sindaco (in seguito [[Sindaci di Milano|sindaco di Milano]])
|[[1879]]
|[[1886]]
| [[Sinistra storica]]
|Milano, 02/01/1836
|- bgcolor="#ccccff"
|Giovanni Olivares
| sindaco
|[[1886]]
|[[1889]]
| [[Destra storica]]
|
<tr>
<td align="center" colspan="6" bgcolor="#ffffcc">'''''A seguito dei moti insurrezionali agrari del 1889 il comune viene amministrato da un prefetto nominato da Milano sino al 1896''''' <tr>
|- bgcolor="#ccccff"
|Giuseppe Bianchi
| sindaco
|[[1896]]
|[[1902]]
| [[Destra storica]]
|
|- bgcolor="#ccccff"
|Giovanni Carones
| sindaco
|[[1902]]
|[[1908]]
| [[Destra storica]]
|
|- bgcolor="#ccccff"
|Luigi Ranzani
| sindaco
|[[1908]]
|[[1910]]
| [[Destra storica]]
|
|- bgcolor="#ccccff"
|Carlo Zari
| sindaco
|[[1910]]
|[[1911]]
| [[Destra storica]]
|
|- bgcolor="#ccccff"
|Giuseppe Meroni
| sindaco
|[[1911]]
|[[1920]]
| [[Destra storica]]
|
|- bgcolor="#ccccff"
|Mario Miceli
| sindaco
|[[1920]]
|[[1922]]
| [[Destra storica]]
|
|- bgcolor="#ccccff"
|Tomaso Capsoni
| sindaco
|[[1923]]
|[[1928]]
| [[Destra storica]]
|
|- bgcolor="#dddddd"
|Enrico Pagani
|[[commissario prefettizio]]<br>e successivamente [[podestà]]
|[[1929]]
|[[1934]]
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|
|- bgcolor="#dddddd"
|Ambrogio Chiavolini
|[[podestà]]
|[[1934]]
|[[1938]]
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|
|- bgcolor="#dddddd"
|[[Franco Pisani Dossi]]
|[[podestà]]
|[[1938]]
|[[1942]]
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|Corbetta, 1894
|- bgcolor="#dddddd"
|Guido Corbellini
|[[podestà]]
|[[1942]]
|[[1945]]
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|
|}
 
====Sindaci durante la [[Repubblica Italiana]] [[Immagine:flag of Italy.svg|30px]]====
{| border="0" cellpadding="2" cellspacing="2"
|- bgcolor="#6397D0"
!nome
!carica
!dal
!al
!partito
!anno e luogo di nascita
|- bgcolor="#ccccff"
|Giuseppe Scazzosi
| sindaco
|[[1945]]
|[[1950]]
| [[Democrazia Cristiana]]
| Corbetta
|- bgcolor="#ccccff"
|Tomaso Capsoni
| sindaco
|[[1950]]
|[[1953]]
| Democrazia Cristiana
| Corbetta
|- bgcolor="#FF8C69"
|Francesco Caimi
| sindaco
|[[1953]]
|[[1957]]
| [[Partito Comunista Italiano]] (indipendente)
| Corbetta
|- bgcolor="#ccccff"
|Mario Olivares
| sindaco
|[[1957]]
|[[1973]]
| [[Democrazia Cristiana]]
| Corbetta
|- bgcolor="#FFC0CB"
|Giuseppe Grassi
| sindaco
|[[1973]]
|[[1977]]
| [[Partito Socialista Italiano]]
| Corbetta
|- bgcolor="#FADADD"
|Aldo Salvi
| sindaco
|[[1977]], [[1981]]
|[[1981]], [[1985]]
| [[Partito Socialista Democratico Italiano]]
| prov. di Salerno, 1933
|- bgcolor="#FFC0CB"
|Antonio Faoro
| sindaco
|[[1985]], [[1989]]
|[[1989]], [[1993]]
| Partito Socialista Italiano
| Corbetta, 1943
|- bgcolor="#98FF98"
|Ermanno Ceconi
| sindaco
|[[1993]]
|[[1997]]
| [[Lega Nord]]
| Corbetta, 26-10-1921
|- bgcolor="#FADADD"
|Francesco Prina
| sindaco
|[[1997]], [[2001]]
|[[2001]], [[2006]]
| Uniti per Corbetta (Centrosinistra)
| Corbetta, 20-04-1955
|- bgcolor="#FADADD"
|Ugo Parini
| sindaco
|[[2006]]
|
| Uniti per Corbetta (Centrosinistra)
|Corbetta, 02-07-1933
|}
 
===Gemellaggi===
La città di Corbetta è gemellata con:
 
{{Gemellaggio|Francia|Corbas|1981}}
 
{{Gemellaggio|Romania|Târgovişte|2002}}
 
==Sport==
{{Football kit box
|leftarm=0000ff
|pattern_la=
|body=FFFFFF
|pattern_b= _bluestripes
|rightarm=0000ff
|pattern_ra=
|shorts=FFFFFF
|pattern_sh=
|socks=FFFFFF
|pattern_so=
|title=divisa da casa del Corbetta F.C.
}}
 
[[Image:Band.Corbetta.JPG|thumb|right|250px|La bandiera ufficiale del "Corbetta F.C.". Essa è identica alla bandiera adottata dall'amministrazione comunale come insegna ufficiale.]]
Nella città sono numerose le sedi di associazioni sportive tra cui:
 
* A.S.D. Corbetta F.C.
* A.S. Equipe Ciclistica Corbettese
* Corbetta Basket Club
* A.C. Isola Corbetta
* Volley Corbettese
* Auto Moto Amatori Corbetta
* Moto Club Corbetta
* Sci Club Corbetta
* Piscina Ondaverde
 
Relativamente al Corbetta F.C. è bene ricordare che ha potuto vantare tra i propri presidenti anche l'attore comico [[Ezio Greggio]] che è rimasto alla carica dirigenziale dal [[1990]] al [[1992]].<ref>Cfr. "La voce di Corbetta", periodico locale, Anno X n.1, "Nascita e morte di un fans club"</ref>
 
===Impianti sportivi===
A Corbetta l'impianto più importante è lo stadio comunale in via Verdi, il quale venne costruito negli anni '30 per accogliere la sede del Corbetta F.C. che ancora oggi vi ha sede.
Esiste anche un campo da gioco senza gradinate in località [[Castellazzo de' Stampi]] che però è utilizzato per lo più da ragazzi e adolescenti.
Recentemente quest'ultimo si è arricchito di un pregevole campo da bocce professionale, vero e proprio punto d'incontro per gli appassionati.
 
==Curiosità e aneddoti==
===La leggenda di Sant'Ambrogio===
L'etimologia del nome della città, come vuole la tradizione popolare, è da riferirsi ad un episodio riguardante la vita di [[Sant'Ambrogio]]: egli, fuggendo da [[Milano]] rincorso dalla popolazione che voleva proclamarlo vescovo, sostò in questo luogo. Braccato dalla folla incalzante, spronò la propria mula al grido dialettale di “Cor Betta! Cor Betta!” (pronuncia "Cur Beta"). A memoria del leggendario accaduto, in località Isola, si erge oggi la Chiesa di Sant'Ambrogio.<ref>Maria Grazia Tolfo, ''Ambrogio, il personaggio leggendario'' in Storia di Milano, 2008</ref>
 
===Il crollo del campanile e l'angelo===
[[Immagine:Corbetta-campanilegiorno.jpg|thumb|left|250 px|Il campanile ripreso da Piazza del Popolo]]
Il crollo del campanile della collegiata nel [[1902]] fu, secondo la tradizione popolare, guidato dalla Madonna dei Miracoli, che con il proprio manto, avrebbe fatto in modo che il campanile cadesse su se stesso senza danneggiare le case circostanti. Si narra anche che, al momento della catastrofe, uno degli angeli presenti sulla torre campanaria si sia staccato dalla sua sede e sia volato nel vicino parco del Castello dove ancora oggi si può vedere.<ref>cfr. Comincini Mario (a cura di), ''Per grazia della Vergine - Miracoli e miracolismo nell'antica pieve di Corbetta''</ref>
 
Scrive Carlo Dossi<ref>Carlo Dossi, "Note Azzurre", n.5755 (Adelphi Edizioni, Milano 1964) a cura di Dante Isella.</ref>:
{{quote|Nella notte dall'1 al 2 giugno 1902, dopo che l'orologio del campanile di Corbetta aveva sonato le 3 e 1/4 il campanile (stato recentemente sopralzato a straordinaria altezza) si sfasciò alla altezza della parte vecchia, cedendo, sedendo su sè stesso. Fece come un canocchiale che si ritira dentro sè. Fu un rumore come di cento carri rovesciati, al quale ne successe un altro quasi eguale, per una parte della chiesa che parimenti si sfasciò. Nessuna disgrazia di persone. Notte limpida e chiaro di luna (I° quarto). Alla mattina del 2 giunsero i costruttori, architetto Perrone e capomastro Gadola. Nel momento stesso in cui il campanile cadeva, Perrone a Milano in casa e nel letto suo si svegliò di soprasalto, mentalmente pensando «cadde il campanile di Corbetta», poi riaddormentossi, e quando la mattina appresso fu svegliato, perché [lacuna] era venuto da Corbetta per annunciargli il fatto, disse a questo prima che parlasse, so che cosa veniste per dirmi. Caso di telepatia. - L'idea che il campanile stesse per cadere, era pur fissa in me, e coricandomi la sera dell'1, aspettavo, non so perché, il fragore della rovina}}.
 
===Le lancette del campanile===
Un altro particolare che accompagnò la tragica storia del campanile risale al periodo della [[Seconda guerra mondiale]] quando una lancetta dell'orologio si staccò in pieno giorno e precipitò sul capo di un passante, Enrico Trezzi.
 
===Il tesoro===
Carlo Dossi: « In molte località di origine antica, dura la tradizione di tesori nascosti. Anche in Corbetta (Cellae concannianae e poi Curia picta) un tesoro si troverebbe presso il Pozzo vecchio ‹o pozzo bianco› (dove?) e Giuseppe Mussi, già deputato e senatore, sindaco di Milano, uomo che possedeva molti libri e aveva letto molti frontispizi, "bottega de pattee", come lo chiamava il cugino suo Francesco, citava il seguente passo latino, tolto secondo il Mussi
dal cronista Prato: ''thesaurum apud Puteum blancum seu campanam argenteam, auro repletam''. Si noti però che il Prato è scritto in italiano e non in latino e che non vi si trova cenno neppure lontano di tesoro in Corbetta ».<ref>Carlo Dossi, "Note Azzurre", n.5756 (Adelphi Edizioni, Milano 1964) a cura di Dante Isella.</ref>
 
Secondo una leggenda popolare, per conoscere esattamente il posto dove è sepolto il tesoro (tre campane d'argento ricolme d'oro) occorre interpretare le indicazioni contenute nelle tre stele murate sulla facciata esterna, rivolta a mezzogiorno, della Chiesa Prepositurale di San Vittore Martire.
 
===Il vino===
Un tempo il territorio corbettese era rinomato soprattutto per la produzione di vino, di ottima qualità. Famosissimo era il "Bianco di [[Cerello]]", prodotto nel Seicento nell'omonima località del comune. Tracce di una cantina per il deposito del vino sono state trovate anche nel cortile della Chiesa di Sant'Ambrogio in località Isola. Le prime coltivazioni sembrano risalire all'epoca romana.<ref>Ampia argomentazione del fatto ci viene fornita da Carlo Dossi nelle sue "Note azzurre" (op. cit) dal momento che in seguito i ritrovamenti furono da lui personalmente studiati, catalogati ed aggiunti alla sua collezione di arte antica a Corbetta</ref>
 
===Le osterie, i letterati e gli artisti===
[[Immagine:Carlo dossi.jpg|thumb|right|220px|Il diplomatico e scrittore scapigliato [[Carlo Dossi]] (che abitò a Corbetta, nell'omonima villa storica, dal 1892 alla propria morte nel 1910), era uno dei più accaniti ed estroversi avventori delle osterie corbettesi del buon vino]]
A Corbetta è attiva a tutt'oggi una delle più antiche osterie del paese, detta ''Croce di Malta'' (fondata nel [[1853]]), dove [[Alessandro Manzoni]] era solito trovarsi con altri letterati del tempo come il [[Tommaso Grossi|Grossi]], il Pestalozzi e il Rossari; li accomunava una personale amicizia col prevosto Nazaro Vitali che nel ''Liber Chronicus'' parrocchiale ci ha lasciato traccia di questi incontri.
Non ultimo, lo stesso [[Carlo Dossi]] era solito ritrovarsi con i propri amici in questa osteria del centro.
Corbetta era all'epoca molto famosa per il numero e la qualità delle osterie, alcune delle quali non hanno mai chiuso i battenti.<ref>L'elenco e le descrizioni sono riportate nel volume "'Ndèm dònn - quando a Corbetta parlavano le campane" di Livio Aina, Ed. Zeisciu, Corbetta, 2004. ISBN 88-87405-09-3</ref>
 
===Corbetta nella letteratura ===
[[Corrado Govoni]] intitolò "Nel cimitero di Corbetta" una sua poesia pubblicata nel [[1918]].<ref> Corrado Govoni, ''Poesie scelte'', Edizioni A. Taddei & Figli, Ferrara, 1918.</ref>
 
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine = Corona di città.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città
|motivazione =
|luogo = D.P.R. del [[5 febbraio]] [[1988]]
}}
 
== Note ==
{{references|3}}
 
==Bibliografia==
* Castiglioni Bonaventura, ''Gallorum Insubrum antiquae sedes'', Milano, [[1541]]
* Giulini Giorgio, ''Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della città e campagna di Milano ne' secoli bassi raccolte ed esaminate dal conte Giorgio Giulini'', Milano, [[1760]]-[[1765]]
* Langé Santino, ''Corbetta - Cenni illustrativi'', Corbetta, [[1926]]
* Pedrazzini Carlo, ''Magenta'', Istituto Editoriale Cisalpino, Varese, [[1935]]
* Valenti Pierangelo, ''Il Castello del Crociato a Corbetta'', (inedito), [[1969]]
* Cazzani Eugenio, ''Archivio Plebano di Corbetta'', Edizione "Olona", Saronno, [[1976]]
* Caronni Giancarlo e Rimonta Daniela, ''Il Santuario di Corbetta'', Amilcare Pizzi ed., Cinisello Balsamo, [[1995]]. ISBN 88-85153-01-1
* Legnani Paola e Vaghi Anna (a cura di), ''L'Oratorio di Nostra Signora (L'Addolorata) di Sant'Ambrogio in Corbetta'', Tipolitografia Crespi, Vittuone, [[1997]]
* Comincini Mario (a cura di), ''Corbetta. Storia della Comunità dal 1861 al 1945'', Amministrazione Comunale di Corbetta, Sant'Angelo Lodigiano, [[2003]]
* Aina Livio, '' 'Ndèm dònn - quando a Corbetta parlavano le campane'', Ed. Zeisciu, Corbetta, [[2004]]. ISBN 88-87405-09-3
* Zavattin Lucio, ''Il Viridario dei Somaschi a Corbetta'', Ed. Ticino Comunicazione, Corbetta, [[2005]]
* Comincini Mario (a cura di), ''Per grazia della Vergine - Miracoli e miracolismo nell'antica pieve di Corbetta'', Ed. Biessezeta, Mazzo di Rho, [[2006]]
* Balzarotti Andrea, ''Castellazzo de' Stampi - Volti di un borgo tra storia e natura'', Amministrazione Comunale di Corbetta, Tipolitografia Crespi, Corbetta, [[2008]]
* Balzarotti Andrea, ''Boffalora sopra Ticino - Arte e cultura lungo il Naviglio Grande'', Amministrazione Comunale di Boffalora sopra Ticino, O.L.C.A. Grafiche, Magenta, [[2008]] [http://www.boffaloranet.it/Documenti/BOFFALORA_LIBRO_1208.pdf (disponibile anche sul web)]
* Balzarotti Andrea, ''Arte e religiosità a Corbetta'', Tipolitografia Crespi, Corbetta, [[2008]]
*Aina Livio e Barbaglia Fiorenzo, ''Curbèta trumbèta'', Ed. Zeisciu, Corbetta, [[2009]]. ISBN 978-88-87405-30-9
 
==Voci correlate==
* [[Burgaria]]
* [[Pievi milanesi]]
* [[Pieve di Corbetta]]
* [[Le Confraternite di Corbetta]]
* [[Carlo Dossi]]
* [[Stazione di Corbetta-S.Stefano Ticino]]
 
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== Collegamenti esterni ==
* [http://www.comune.corbetta.mi.it/ Comune di Corbetta]
* [http://proloco.visitacorbetta.com/ Pro Loco Corbetta]
* [http://www.meteocorbetta.altervista.org/ MeteoCorbetta]
 
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