Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2016 agosto 13 e Busto Arsizio: differenze tra le pagine
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{{Divisione amministrativa
| Nome = Busto Arsizio
| Panorama = Santuario di Santa Maria di Piazza - Busto Arsizio.JPG
| Didascalia =
| Bandiera = Flag of Busto Arsizio.gif
| Voce bandiera =
| Stemma = Busto Arsizio-Stemma.png
| Voce stemma =
| Stato = ITA
| Grado amministrativo = 3
| Divisione amm grado 1 = Lombardia
| Divisione amm grado 2 = Varese
| Amministratore locale = Emanuele Antonelli
| Partito = Lista Civica di [[centrodestra]] Antonelli per Busto - Risvegliamo Busto<ref>{{cita web|url=http://elezioni2016.varesenews.it/comuni/busto-arsizio/|titolo=Speciale Elezioni|accesso=14 novembre 2017}}</ref>
| Data elezione = 05-06-[[2016]], 1º mandato
| Data istituzione =
| Altitudine =
| Superficie =
| Note superficie =
| Abitanti = 83483
| Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2017gen/query.php?lingua=ita&Rip=S1&Reg=R03&Pro=P012&Com=26&submit=Tavola Dato Istat] - Popolazione residente al 30 aprile 2017.
| Aggiornamento abitanti = 31-10-2017
| Sottodivisioni =
| Divisioni confinanti = [[Cassano Magnago]], [[Castellanza]], [[Dairago]] ([[Provincia di Milano|MI]]), [[Fagnano Olona]], [[Gallarate]], [[Legnano]] ([[Provincia di Milano|MI]]), [[Magnago]] ([[Provincia di Milano|MI]]), [[Olgiate Olona]], [[Samarate]]
| Zona sismica = 4
| Gradi giorno = 2861
| Nome abitanti = bustocchi (per chi è nato nella città) o bustesi (per chi non è nato nella città)<ref>Per chi abita nei quartieri di Borsano e Sacconago si usano rispettivamente i termini "borsanese" (Borsano) e "sinaghino" (Sacconago, dal nome dialettale della frazione, "Sinàgu").</ref>
| Patrono = [[San Giovanni Battista]] e [[San Michele Arcangelo]]
| Festivo = 24 giugno
| PIL =
| PIL procapite =
| Mappa = Map of comune of Busto Arsizio (province of Varese, region Lombardy, Italy).svg
| Didascalia mappa = Localizzazione del comune di Busto Arsizio nella provincia di Varese
| Diffusività =
}}
'''Busto Arsizio''' (''Büsti Gràndi'' in [[dialetto bustocco]]) è un [[Comuni d'Italia|comune italiano]] di {{formatnum:83483}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Varese]], in [[Lombardia]]. La città è un polo industriale e commerciale di grande importanza situato in un contesto densamente urbanizzato.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.casoratesempione.va.it/upload/casoratesempione_ecm8/gestionedocumentale/A26_RELAZIONE%20DOCUMENTO%20DI%20PIANO_784_2441.pdf|titolo=Comune di Casorate Sempione - Piano di Governo e di Territorio (pag. 11)|accesso=4 maggio 2018}}</ref> È il [[Demografia della Lombardia#Popolazione e aree urbane|sesto]] comune della regione per popolazione<ref>{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/lombardia/20-comuni/popolazione/|titolo=Comuni lombardi per popolazione - dati ISTAT aggiornati al 01/01/2016|accesso=7 maggio 2018}}</ref> e il primo della provincia.<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2017gen/query.php?lingua=ita&Rip=S1&Reg=R03&Pro=P012&Com=26&submit=Tavola|titolo=Popolazione di Varese - Demo Istat|accesso7 maggio 2018}}</ref>
Abitata in [[epoca romana]], era conosciuta in [[Medioevo|età medievale]] per la [[concia delle pelli]]. Nota nel [[Cinquecento]] per la lavorazione dei [[fustagno|fustagni]],<ref name=tessiturafilatura>{{cita web|url=http://www.varesenews.it/2015/01/n-a/349187/|titolo=Ascesa e declino della tessitura nel "secolo dei lumi"|accesso=7 maggio 2018}}</ref> si sviluppò nell'[[Ottocento]] grazie alle numerose filature e tessiture di [[Cotone (fibra)|cotone]].<ref name=tessiturafilatura/>
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{vedi anche|Bustese (territorio)}}
[[File:20080106Cartello2m.jpg|thumb|Cartello di ingresso alla città, con lo stemma e il nome in italiano e in [[dialetto bustocco]]]]
Il territorio di Busto Arsizio è al limite settentrionale della [[pianura Padana]], nella zona alluvionale dell'alta pianura, a sud delle [[Prealpi Varesine]]. È situato nella zona interessata dai [[pianalto|pianalti morenici]] della [[Valle Olona]].
La collocazione del primo insediamento non è casuale: si trovava infatti su un percorso alternativo alla [[strada del Sempione]], detto "strada di Milano", che metteva in comunicazione Milano con il [[Lago Maggiore]].
La [[casa comunale]] è situata a 228,18 metri sul [[livello del mare]], come indicato su una facciata del Municipio. Le quote dei punti più basso e più alto sono rispettivamente 194 e 244 [[metri sul livello del mare|m s.l.m.]], per un dislivello di 50 metri.<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/012/026/clima.html|titolo=Busto Arsizio: Clima e Dati Geografici|accesso=30 luglio 2014}}</ref>
Il terreno del territorio di Busto Arsizio è costituito da materiali staccatisi dalle [[Alpi]]<ref>{{Cita|Magni-Pacciarotti, 1977|p. 5}}.</ref> a causa delle [[glaciazioni]]. Si tratta principalmente di ciottoli, ghiaia, sabbia e [[argilla]]. Un tempo era coperto da uno sottile strato di ''[[humus]]'' poco adatto alla crescita di boschi e successivamente alla coltivazione agricola, così da essere in gran parte [[brughiera]], nome che indica quel paesaggio nel quale domina una vegetazione che riesce a svilupparsi in un ambiente arido (il [[brugo]], l'[[erica]], il [[rovo]] e la [[robinia]]). Infatti, a causa della presenza di strati argillosi, il terreno fatica ad assorbire e trattenere l'acqua piovana, che cade abbondante in questa zona. La [[falda acquifera]] sotterranea si trova a parecchi metri di profondità: la sua soggiacenza media è di circa 35 m.<ref name=PG/> Nel territorio di Busto Arsizio sono presenti numerosi pozzi, interconnessi tra loro. Sotto il livello stradale scorrono anche due torrenti, il [[Torrente Tenore|Tenore]] e il [[Torrente Rile|Rile]], un suo [[affluente]].
* [[Classificazione sismica]]: zona 4 (sismicità molto bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003
=== Clima ===
[[File:20081223NebbiaBusto(2).JPG|thumb|Nebbia a Busto Arsizio in dicembre]]
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Milano Malpensa}}
Secondo la classificazione climatica il centro abitato è situato in "zona E", 2861 [[Gradi giorno|GG]].<ref>{{cita web|url=http://www.confedilizia.it/clima-LOMBARDIA.htm|titolo=Classificazione climatica Lombardia, dati Confedilizia|accesso=14 novembre 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20120722213530/http://www.confedilizia.it/clima-LOMBARDIA.htm|dataarchivio=22 luglio 2012}}</ref>
Il clima di Busto Arsizio è di tipo [[Clima continentale|continentale]]. Gli inverni sono freddi e presentano molte giornate di gelo. Le estati sono calde e afose. È frequente, anche se sempre meno, il fenomeno della [[nebbia]].
In base alla media trentennale di riferimento ([[1961]]–[[1990]]) della [[stazione meteorologica di Milano Malpensa]], situata a meno di {{M|10|k|m}} in linea d'aria dal centro di Busto Arsizio, secondo l'[[Organizzazione Mondiale della Meteorologia]], la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno a {{M|+1||°C}}; quella del mese più caldo, luglio, è di circa +22 °C, quella media di circa +11 °C. Le precipitazioni medie annue sono pari a {{M|1 082|m|m}} con picco primaverile e autunnale e minimo relativo invernale.<ref>{{cita web|url=http://www.wunderground.com/global/IY.html|titolo=Medie climatiche 1961-1990|accesso=18 novembre 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.eurometeo.com/italian/climate/city_LIMC/meteo_milano-malpensa%20italia|titolo=Dati climatologici medi a Malpensa|accesso=24 novembre 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/%28066%29Milano%20Malpensa.pdf|titolo=Atlante climatico di Milano Malpensa|accesso=24 novembre 2017}}</ref> La media nivometrica è di circa {{M|35|c|m}} annui.<ref>{{cita web|url=http://marcopifferetti.altervista.org/carte-2008-2009/carta%2061-09.htm|titolo=Carta della nevosità media sulla pianura padana|accesso=24 novembre 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.meteogiornale.it/notizia/14224-1-la-neve-in-pianura-in-italia-quarta-parte-nevosita-media-annuale-padana|titolo=La neve in pianura in Italia. Quarta Parte: nevosità media annuale padana|accesso=24 novembre 2017}}</ref>
{{-}}
{{ClimaAnnuale
| nome = MILANO MALPENSA
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 6.1
| tempmax02 = 8.6
| tempmax03 = 13.1
| tempmax04 = 17.0
| tempmax05 = 21.3
| tempmax06 = 25.5
| tempmax07 = 28.6
| tempmax08 = 27.6
| tempmax09 = 24.0
| tempmax10 = 18.2
| tempmax11 = 11.2
| tempmax12 = 6.9
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = -4.4
| tempmin02 = -2.5
| tempmin03 = 0.4
| tempmin04 = 4.3
| tempmin05 = 9.0
| tempmin06 = 12.6
| tempmin07 = 15.3
| tempmin08 = 14.8
| tempmin09 = 11.5
| tempmin10 = 6.4
| tempmin11 = 0.7
| tempmin12 = -3.6
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| pioggia01 = 67.5
| pioggia02 = 77.1
| pioggia03 = 99.7
| pioggia04 = 106.3
| pioggia05 = 132.0
| pioggia06 = 93.3
| pioggia07 = 66.8
| pioggia08 = 97.5
| pioggia09 = 73.2
| pioggia10 = 107.4
| pioggia11 = 106.3
| pioggia12 = 54.6
<!-- I giorni di pioggia (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| giornipioggia01 = 6
| giornipioggia02 = 6
| giornipioggia03 = 8
| giornipioggia04 = 9
| giornipioggia05 = 10
| giornipioggia06 = 9
| giornipioggia07 = 6
| giornipioggia08 = 8
| giornipioggia09 = 6
| giornipioggia10 = 7
| giornipioggia11 = 8
| giornipioggia12 = 6
<!-- Umidità percentuali medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in %), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| umido01 = 78
| umido02 = 76
| umido03 = 69
| umido04 = 73
| umido05 = 74
| umido06 = 74
| umido07 = 74
| umido08 = 73
| umido09 = 74
| umido10 = 77
| umido11 = 80
| umido12 = 80
| vento01 = N
| intensità01 = 3.3
| vento02 = N
| intensità02 = 3.3
| vento03 = N
| intensità03 = 3.4
| vento04 = N
| intensità04 = 3.5
| vento05 = N
| intensità05 = 3.3
| vento06 = N
| intensità06 = 3.2
| vento07 = N
| intensità07 = 3.1
| vento08 = N
| intensità08 = 3.0
| vento09 = N
| intensità09 = 3.1
| vento10 = N
| intensità10 = 3.1
| vento11 = N
| intensità11 = 3.4
| vento12 = N
| intensità12 = 3.3
}}
== Origini del nome ==
[[Immagine:20071226Tosi 1m.jpg|thumb|left|Stemma della città di Busto Arsizio (particolare del pavimento del viale interno del giardino di [[Villa Ottolini-Tosi]])]]
Non è chiara l'origine del nome "Busto Arsizio". Si ipotizza che "Busto" derivi dal [[lingua latina|latino]] ''ambustum'' ("bruciato"), attraverso una divisione popolare delle sillabe in ''am-bustum'' invece di quella corretta ''amb-ustum''; questa origine potrebbe essere riferita ad un terreno piuttosto secco o ad un incendio che avrebbe colpito anticamente l'abitato.<ref name=topon>{{Cita|Rogora, 1981|pp. 17-18}}</ref><ref>{{cita|Rampoldi, 1832|p. 335}}</ref>
La seconda parte del nome, "Arsizio", aggiunta solo verso il [[XIII secolo]], potrebbe essere una duplicazione del precedente (richiama infatti l'aggettivo "arso"),<ref>{{cita|Pellegrini, 1990|p. 155}}</ref> oppure potrebbe derivare dal latino ''ars'', con allusione all'operosità degli abitanti, o ancora dal [[lingua greca|greco]] ''arsi'', "sollevare". Si farebbe probabilmente riferimento alla rivolta degli [[Insubri]] contro i [[Impero romano|Romani]] ai tempi della costruzione del Castrum di [[Seprio]], quando durante una sommossa un incendio bruciò l'allora avamposto gallo-romano, oppure al periodo dell'invasione di [[Federico Barbarossa]] del [[1176]], il quale rase al suolo e bruciò Milano e i territori nei pressi della città che provvedevano al suo approvvigionamento.<ref>Quest'ultima ipotesi viene ritenuta impossibile già dal Ferrario, nel suo libro scritto nel 1864 "''perché Busto si chiamava già Arsizio, alcuni anni prima di quella famosa battaglia''" (Cfr. {{Cita|Ferrario, 1987|p. 4}})</ref>
Secondo un'altra ipotesi, il termine "Arsizio" deriverebbe invece dal [[Lingue germaniche|germanico]] ''hard'' (termine legato alla [[metallurgia]]), poi traslato, attraverso il tardo latino ''ardicium'', ''arsitium'', al volgare ''arsitio''. Il toponimo si riferirebbe alla principale attività degli abitanti del borgo, la produzione del filo di ferro, ancora oggi chiamato in dialetto bustocco "''ardìa''", e alle numerose fucine presenti nel borgo e ai loro fuochi, che sarebbero richiamati anche dalla fiammella posta nella parte inferiore dello stemma cittadino.<ref name=topon/>
Anticamente, accanto a "Busto Arsizio", era comune l'indicazione della città come "Busto Grande"<ref>Ad esempio, nella mappa di Giovanni Antonio Magini, "''Ducato, overo Territorio di Milano, 1595–96''" edita a [[Bologna]] nel [[1620]] dal figlio Fabio e facente parte della raccolta Rondanini (Legnano) il borgo di Busto Arsizio compare con il nome di Busto Grande.</ref> al fine di distinguerla dalla più piccola [[Busto Garolfo]] (''Büst Picul'') nonché da [[Buscate]] (''Büst(i) Cava''). Tale indicazione è rimasta nel [[dialetto bustocco|dialetto]]: il nome dialettale della città è infatti ''Büsti Gràndi'' e non esiste un termine dialettale per "Arsizio".
Il toponimo "Busto" compare anche nei nomi di comuni spagnoli, come ad esempio [[Busto de Bureba]], mentre il toponimo "Arsizio" compare anche nel nome del comune [[Canton Ticino|ticinese]] di [[Brusino Arsizio]].
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Busto Arsizio}}
Secondo alcune ipotesi, Busto Arsizio ebbe origini liguri.<ref name=Marinoni/><ref name=cultura/><ref name=parlata/><ref name=Giavini/><ref name=isola/><ref name=antichi/> La distribuzione urbanistica della città di Busto Arsizio dimostra la successiva presenza dei [[Civiltà romana|Romani]]. Da un punto di vista amministrativo, faceva parte della ''[[regio XI Transpadana]]''. Nota nell'[[Alto Medioevo]] per la [[concia delle pelli]], la prima menzione della città risale al [[922]], anno in cui il nome del ''locus'' viene citato in alcuni documenti di notai.<ref>{{cita|Magni-Pacciarotti, 1977|p. 13}}.</ref> Con decreto del cardinale [[San Carlo Borromeo|Carlo Borromeo]], il 4 aprile [[1583]]<ref name="Borromeo">{{cita|AA.VV., 1981|p. 40}}. Nello stesso anno, crollò l'ultima delle sette torri della Busto medievale (''ivi'').</ref> Busto Arsizio, allora sotto il dominio del duca [[Filippo Maria Visconti]], venne staccata dal [[vicariato]] del [[Seprio]] e messa a capo di quella che fino ad allora era la [[pieve di Olgiate Olona]] con un [[podestà (medioevo)|podestà]] proprio.
Le origini di quello che fu un centro tessile di primaria importanza sono da ricercarsi nel Medioevo: nel [[1375]] "quasi in ogni casa batte un telaio", come testimoniato qualche secolo più tardi dallo storico [[Pietro Antonio Crespi Castoldi]] nella sua storia di Busto Arsizio (''De Oppido Busti Relationes'').<ref name=PS>{{cita web|url=https://www.comune.bustoarsizio.va.it/index.php/territorio/piano-strategico/791-piano-strategico/file|titolo=Piano Strategico di Busto Arsizio|accesso=12 novembre 2017}}</ref>
Nella seconda metà dell'[[Ottocento]] iniziò lo sviluppo del borgo al di fuori della cinta difensiva, lungo la ''strà Balon'' (attuale corso XX Settembre) e la strada Garottola (attuale via Mameli).<ref name=spada18>{{Cita|Spada, 2004|p. 18}}</ref> Il 30 ottobre del [[1864]] Busto Arsizio ottenne nel [[Regno d'Italia]] il titolo di [[città d'Italia|città]].<ref name="araldica">{{cita web|url=http://www3.varesenews.it/busto/personaggi-ed-eventi-a-busto-arsizio-dal-1864-ad-oggi-13509.html|titolo=Personaggi ed eventi a Busto Arsizio dal 1864 ad oggi|accesso=24 novembre 2017}}</ref> Grazie all'attività di [[Enrico dell'Acqua]], sul finire dell'[[Ottocento]] acquistò la duplice natura di città cotoniera e meccanica, situazione che le assicurò a lungo fortuna e benessere.
Molti imprenditori costruirono le proprie ville nello stile in voga nei primi anni del [[Novecento]], [[Art Nouveau|stile Liberty]], parte importante del patrimonio [[architettura|architettonico]] bustocco. All'inizio del [[XXI secolo]] Busto Arsizio è un moderno centro industriale e commerciale di 83 340 abitanti che si colloca in una delle zone più industrializzate d'Europa, l'[[Altomilanese]].<ref>{{cita web|url=http://www.parabiago.net/|titolo=Parabiago|accesso=2 agosto 2014}}</ref>
=== Stemma, gonfalone e onorificenze ===
[[File:Busto Arsizio-Stemma.png|thumb|upright=0.5|Stemma civico]]
[[File:Busto Arsizio-Gonfalone.png|thumb|upright=0.5|Gonfalone civico]]
{{citazione|stemma civico: scudo troncato di rosso e d'argento, a due lettere maiuscole B dell'uno nell'altro, alla fiamma di rosso nascente dalla punta dello scudo e ornamenti esteriori da Città. |Descrizione dello Stemma Civico del Comune di Busto Arsizio, Art. 2 comma 2a, Statuto Comunale<ref name=Statuto>
{{cita web|url=https://www.comune.bustoarsizio.va.it/index.php/statuto-e-regolamenti/12-statuto-comunale/file|titolo=Statuto Comunale|accesso=26 novembre 2017}}</ref>}}
Le origini dello stemma della città si possono far risalire al [[XV secolo]]. Infatti compare formalmente per la prima volta in una miniatura di Francesco Crespi de Roberti all'interno di un [[antifonario]] (''sanctorum totius anni more ambrosianum'') conservato nella Basilica di San Giovanni. La lettera "B" con sottostante una fiamma, forse a rappresentare il verbo latino ''burere'' che farebbe riferimento "Busto bruciata" ovvero "Busto Arsizio", è il simbolo entrato a far parte nel [[2006]] del gonfalone della [[provincia di Varese]] per iniziativa del bustocco [[Marco Reguzzoni]], all'epoca presidente della Provincia.
Non è chiaro l'evento al quale vada correlata la fiamma: secondo una prima ipotesi agli incendi causati dal principe [[celti|gallo]] [[Belloveso]] all'antico villaggio, secondo una seconda ipotesi la fiamma sarebbe un riferimento al rogo di cadaveri in seguito ad una battaglia avvenuta nelle campagne circostanti all'abitato, mentre secondo una terza ipotesi la fiamma sarebbe un simbolo dei frequenti incendi a cui il villaggio, composto da case di legno e paglia, era soggetto.<ref>{{cita web|url=http://www.bustocco.com/stemma.htm|titolo=Lo stemma ufficiale della città di Busto Arsizio|accesso=24 novembre 2017}}</ref>
Uno stemma composito nel quale sono raccolti gli stemmi delle famiglie Marliani e [[Visconti]] oltre agli stemmi di Busto Arsizio e dei capitoli di San Giovanni e di San Michele è inserito alla base della [[Vetrate del Duomo di Milano|vetrata del Duomo di Milano]] dedicata alla vita di [[San Carlo Borromeo|San Carlo]].<ref>{{cita web|url=http://www.bustocco.com/stemma.htm|titolo=Stemma|accesso=24 novembre 2017}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|titolo=Testimoniata la generosità cittadina in una vetrata del Duomo di Milano|pubblicazione=la Prealpina|data=23 maggio 1964}}</ref>
{{citazione|gonfalone: drappo di colore azzurro riccamente ornato di ricami d'oro, caricato dello stemma civico con l'iscrizione centrata in oro "CITTA' DI BUSTO ARSIZIO". Le parti di metallo e i nastri sono dorati. L'asta verticale é ricoperta
di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro. |Descrizione del Gonfalone del Comune di Busto Arsizio, Art. 2 comma 2b, Statuto Comunale<ref name=Statuto/>}}
La città di Busto Arsizio è stata insignita il 2 giugno [[1963]], da parte dell'allora [[presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Antonio Segni]], della "medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte".<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Onorificenze.aspx?pag=0&qIdOnorificenza=&cognome=busto%20arsizio&nome=&daAnno=1800&aAnno=2009&luogoNascita=&testo=&ordinamento=OCO_ANNO_DECRETO%20DESC,OCO_MESE_DECRETO%20DESC,OCO_GIORNO_DECRETO%20DESC|titolo=Medaglia d'Oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell'Arte|accesso=25 agosto 2013}}</ref>
Busto Arsizio fa parte delle [[città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione|città decorate]]. Infatti, il 9 aprile [[1979]]<ref>{{cita web|url=http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=156895|titolo=Resistenza, si celebra la medaglia di bronzo concessa alla città|accesso=18 novembre 2017}}</ref> è stata insignita, da parte dell'allora presidente della Repubblica [[Sandro Pertini]], della [[medaglia di bronzo al valor militare]] per il ruolo rilevante tenuto e i meriti acquisiti durante la [[Partigiano|lotta partigiana]] nel corso della [[Resistenza italiana|guerra di Liberazione]] al termine [[seconda guerra mondiale]] (l'emittente locale [[Radio Busto Libera]] fu la prima ad annunciare la caduta del [[regime fascista]]),<ref>La motivazione è visionabile all'url del {{cita web|url=http://www.istitutonastroazzurro.it/comunedibustoarsizio.html|titolo=Sito dell'Istituto Nastro Azzurro|accesso=25 novembre 2017}}</ref> con la seguente motivazione:
{{citazione|Fin dall'armistizio, Busto non esitò a scegliere la via dell'onore con la costituzione di reparti partigiani operanti in Città o in appoggio alle formazioni di montagna e organizzando, contemporaneamente, gruppi per la difesa delle fabbriche. Divenuta, con l'insediamento del C.L.N., anche sede di missioni alleate, potenziò l'attività, allargandone la sfera d'azione e diventando, in breve, il centro propulsore della lotta partigiana nel Nord-Italia. Nel corso di venti mesi, i suoi figli diedero un determinante apporto alla lotta armata, da S. Martino sopra Varese, a Cusio in provincia di Novara e nelle zone del Mottarone, dell'alto Verbano e dell'Ossolano, culminata con la liberazione dell'Ossola, sempre infliggendo dure perdite alle forze di occupazione, neutralizzandone numerosi presidi e liberando tutto il suo territorio ancor prima dell'arrivo degli alleati. Prima Città a dare, il 25 aprile, l'annuncio al mondo che l'Italia era insorta, Busto Arsizio è stata una degna protagonista del Secondo Risorgimento Italiano.|Busto Arsizio, settembre 1943 - aprile 1945}}
{{Onorificenze
|immagine= BenemeritiCultura.png
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte
|collegamento_onorificenza=Medaglia ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte
|motivazione=
|data= 2 giugno 1963
}}
{{Onorificenze
|immagine= Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza=città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione
|motivazione=<!--<ref></ref>-->
|data=9 aprile 1979
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{Vedi anche|Monumenti di Busto Arsizio}}
{{citazione|D'Orïente il Battista occupa il lato, / l'alato san Michele<br /> l'Occidente; / Piazza central la Vergine beata.|[[Gian Alberto Bossi]], Carme ''Ad Bustienses'', f. 96r|''Eoum Baptista latus: tenet Aliger ipse <br />Occiduum: medium Virgo beata forum''<ref>Citato in: {{cita|Bondioli, 1937-54|vol. II, p.145}}</ref>|lingua=la}}
Pur essendo una città essenzialmente industriale, l'urbe di Busto Arsizio conserva numerosi monumenti di carattere ecclesiastico. Inoltre lo sviluppo economico ad inizio del [[XX secolo]] ha comportato il fiorire di costruzioni in [[Art Nouveau|stile Liberty]] e [[art déco]], che ancora si possono osservare passeggiando per le vie della città. L'importante testimonianza del Liberty bustocco ricorda gli antichi sfoggi di una grande potenza industriale che fu chiamata la "Manchester d'Italia".<ref name=garav12>{{cita|Garavaglia, 1997|p.12}}.</ref>
=== Chiese ===
{{Vedi anche|Chiese di Busto Arsizio}}
[[File:Il Santuario e il Campanile.jpg|thumb|Santuario di Santa Maria di Piazza]]
[[File:Varese busto.jpg|thumb|Basilica di San Giovanni Battista]]
[[File:Prospettiva di S. Michele.jpg|thumb|Prepositurale di San Michele Arcangelo]]
* [[Santuario di Santa Maria di Piazza (Busto Arsizio)|Santuario di Santa Maria di Piazza]] ([[XVI secolo]])
* [[Basilica di San Giovanni Battista (Busto Arsizio)|Basilica di San Giovanni Battista]] ([[XVII secolo]])
* [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Busto Arsizio)|Prepositurale di San Michele Arcangelo]] (citata a partire dal [[XIV secolo]] e ricostruita nel XVII).
* [[Chiesa di San Rocco (Busto Arsizio)|Chiesa di San Rocco]] ([[1706]]-[[1713]])
* [[Chiesa di San Gregorio Magno in Camposanto]] ([[1632]]-[[1659]])
* [[Chiesa della Madonna in Veroncora]] (citata dal [[1639]])
* Chiesa di San Bernardino ([[1663]]-[[1667]])
* [[Chiesa di Sant'Antonio abate (Busto Arsizio)|Chiesa di Sant'Antonio abate]] (costruita nel [[1363]] e profondamente ampliata successivamente)
* [[Chiesa di Madonna in Campagna]] ([[1702]]-[[1704]])
* [[Chiesa vecchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo|Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo]] ([[Sacconago]], "chiesa vecchia", [[1708]]-[[1724]])
* [[Tempio civico della Beata Vergine delle Grazie|Tempio civico di Sant'Anna]] ("Beata Vergine delle Grazie", [[1710]]-[[1714]])
* Chiesa di Sant'Antonio da Padova ([[Borsano]], [[1717]]-[[1719]], presso la residenza del conte Carlo Rasini)
* [[Chiesa di Madonna in Prato]] ([[XVI secolo]])
* Santuario del Sacro Cuore di Gesù o "chiesa dei Frati" (dal [[1899]])
* Chiesa di San Giuseppe ([[1912]]-[[1914]])
* Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo ([[1923]])
* Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (Sacconago, "chiesa nuova", [[1928]]-[[1933]])
* Chiesa di Sant'Edoardo ([[1938]]-1939)
* [[Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (Borsano)]], ([[1939]])
* Chiesa di San Luigi e Beata Giuliana ([[Anni 1950|anni cinquanta]])
* Chiesa di Santa Croce di Brughetto ([[1951]])
* Chiesa del Santissimo Redentore ([[1962]])
* Chiesa di Santa Maria Regina o "chiesa di Madonna Regina" ([[1964]])
* Chiesa di Sant'Anna ([[1961]] quella in legno e [[1973]] quella attuale)
* Chiesa di San Carlo ([[2000]])
=== Cimiteri ===
* [[Cimitero Monumentale di Busto Arsizio|Cimitero monumentale]] ([[1894]])
* [[Sacconago#Cimitero|Cimitero di Sacconago]]
* [[Borsano#Cimitero|Cimitero di Borsano]]
=== Architetture civili ===
[[File:20080828PalazzoCicogna1.jpg|thumb|[[Palazzo Marliani-Cicogna]], antica dimora dei conti di Busto Arsizio]]
[[File:Villa Tosi 1.jpg|thumb|[[Villa Ottolini-Tosi]] immersa nel suo parco]]
* [[Palazzo Marliani-Cicogna]] (di origine [[XVI secolo|cinquecentesca]], ricostruito tra il [[1624]] e il [[1653]], modificato nella prima metà del [[XVIII secolo]] e ampliato nel 1850 con l'aggiunta dell'edificio delle [[Carceri ottocentesche di Busto Arsizio|carceri ottocentesche]])
* [[Palazzo Gilardoni]] ([[1730]])
* Villa Radetzky-Casa Bossi ([[1850]])
* [[Calzaturificio Giuseppe Borri]] ([[1892]])
* Villa Roberto Tosi (c.a. [[1885]], di Gaspare Tosi)
* [[Villa Ottolini-Tosi]] ([[1902]], di [[Camillo Crespi Balbi]])
* [[Villa Ottolini-Tovaglieri]] ([[1903]], di Camillo Crespi Balbi)
* Villa Avanzini ([[1908]]-[[1909|09]])
* [[Villa Leone]] ([[1910]], di [[Silvio Gambini]])
* [[Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio|Cotonificio bustese]] ([[1900]], di Camillo Crespi Balbi)
* [[Molini Marzoli Massari]] ([[1906]], di Silvio Gambini)
* [[Casa Castiglioni|Palazzina Castiglioni]] (di Silvio Gambini)
* Villa Ferrario (1903-06, di Silvio Gambini)
* Villa Pozzi ([[1905]]-06, di Silvio Gambini)
* Villa Nicora-Colombo ([[1911]], di Silvio Gambini)
* Casa Rena (di Silvio Gambini, demolita)
* [[Palazzo Frangi]] (di Silvio Gambini)
* [[Casa Colombo]] (oggi villa Manara; di Silvio Gambini)
* Villa Gagliardi (1905)
* [[Villa Calcaterra]] (1920)
* Villa Comerio ([[1923]], di Camillo Crespi Balbi)
* Villa Gabardi ([[1925]], demolita)
=== Cascine ===
{{Vedi anche|Cascine di Busto Arsizio}}
[[File:I Giochi d'acqua.jpg|miniatura|Parco Ugo Foscolo]]
=== Aree naturali ===
La città comprende diversi parchi ed aree verdi, tra cui:
* [[Parco Alto Milanese|Parco dell'Alto Milanese]]
* [[Parco Ugo Foscolo (Busto Arsizio)|Parco "Ugo Foscolo"]]
* [[Monumenti di Busto Arsizio#Parco degli Alpini|Parco degli Alpini]]
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
Busto Arsizio è, tra le città non capoluogo di provincia, la sesta d'Italia per popolazione.
Dopo un periodo di crescita durato fino ai primi anni ottanta, la popolazione di Busto Arsizio si è stabilizzata per circa un ventennio. Nei primi anni del nuovo secolo è ripresa la crescita (il 3% nel periodo tra il 2005 e il 2011).<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiasociale.it/wp-content/uploads/2012/10/Piano-di-Zona-2012-2014_Busto-Arsizio.pdf|titolo=Piano di zona 2012-2014|accesso=12 novembre 2017}}</ref>
{{Demografia/Busto Arsizio}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
I cittadini stranieri residenti a Busto Arsizio al 1º gennaio 2015 erano {{formatnum:7695}}.<ref>{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/lombardia/32-busto-arsizio/statistiche/cittadini-stranieri-2015/|titolo=Dato Istat al 01/01/2015|accesso=18 gennaio 2016}}</ref>
{{div col}}
# [[Albania]], 1 312
# [[Ecuador]], 823
# [[Romania]], 757
# [[Marocco]], 710
# [[Perù]], 627
# [[Ucraina]], 362
# [[Cina]], 312
# [[Pakistan]], 298
# [[Tunisia]], 285
# [[Bangladesh]], 191
{{div col end}}
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Dialetto bustocco}}
La lingua parlata in città è l'[[Lingua italiana|italiano]]. Nel comune è relativamente diffuso anche il [[dialetto bustocco]]. Alcuni studi sul [[dialetto bustocco]] hanno avanzato l'ipotesi che Busto Arsizio abbia origini [[liguri]].<ref name=Marinoni>{{Cita|Marinoni, 1957|pp. 37-50}}.</ref><ref name=cultura>{{cita web|url=https://www.comune.bustoarsizio.va.it/index.php/visita-busto/tradizioni-e-feste-popolari|titolo=Tradizioni e feste popolari - Sito istituzionale di Busto Arsizio|accesso=12 novembre 2017}}</ref><ref name=parlata>{{cita web|url=http://win.informazioneonline.it/LAY009/L00913.aspx?arg=1037&id=12076|titolo="Scòedi a sedi"? Virtuosismi della parlata bustocca|accesso=12 novembre 2017}}</ref><ref name=Giavini>{{cita|Giavini, 2002|pp. 17-38}}.</ref><ref name=isola>{{Cita|AA.VV., 1981|p. 252}} citando {{Cita|Magni-Pacciarotti, 1977}} parlando di "isola" linguistica.</ref><ref name="antichi">{{cita web|url=http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=64320|titolo=La Giöbia dai Liguri antichi al Duemila|accesso=16 novembre 2017}}</ref> Esiste tuttavia un'altra teoria, meno accreditata, secondo la quale la vicinanza linguistica tra il bustocco e il ligure si limiterebbe solamente a pochi tratti, escludendone così la parentela.<ref>{{cita web|url=http://patrimonilinguistici.it/bustocco-dialetto-ligure/|titolo=Bustocco: un dialetto ligure?|accesso=29 settembre 2017}}</ref>
Ad esempio, alcuni vorrebbero vedere nella conservazione delle antiche vocali finali latine diverse da ''-a'' (in particolare la ''-u'' atona finale nei sostantivi e negli aggettivi maschili, nei verbi e negli avverbi), cadute in [[dialetto milanese|milanese]], un tratto dovuto ad un "sostrato ligure". Il fatto che nel dialetto bustocco tale conservazione sia più avanzata che ad esempio nel [[dialetto legnanese]] (es. ''gatu'', ''secu'', ''coldu'', ''büceu'', ''candu'' invece di ''gatt'', ''secch'', ''cald'', ''bicér'', ''quand'', tipiche del legnanese - e per questo il bustocco è considerato diverso dagli altri dialetti della zona<ref name="cultura"/> -) deriverebbe da una minore influenza di Milano su Busto Arsizio.<ref>Si veda in particolare {{cita libro| nome = Giorgio| cognome= D'Ilario| titolo= Dizionario legnanese - Proverbi e modi di dire dialettali - Con un'introduzione sulle parlate dall'Olona al Ticino| anno = 1991 }} "Si ebbe dunque subito una prima diversificazione del latino dovuta alle abitudini dei singoli popoli conquistati, ossia al diverso sostrato linguistico. La valutazione di questo elemento ha dato luogo ad ampie discussioni. Un tempo si credeva di poterlo facilmente determinare in questa o quella caratteristica fonetica; oggi si procede in questo campo con più dubitosa cautela" (ivi, p. 32).</ref> Altro tratto del bustocco che deriverebbe dal "sostrato ligure" sarebbe la sparizione di alcune consonanti intervocaliche (es. ''lauá'' invece di ''lavurá''),<ref name=Giavini/> al punto che è possibile comporre una frase di senso compiuto totalmente priva di consonanti: "''A öu i öi''" (Voglio le uova).
Dalla seconda metà del [[XX secolo]], il dialetto non viene più parlato abitualmente tra i cittadini, se non dagli anziani.<ref>{{cita web|url=http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=111343|titolo=L'Unitalsi ricorda Azzimonti, poeta dialettale|accesso=25 novembre 2017}}</ref> La valorizzazione e conservazione del dialetto bustocco è quindi affidata a singole iniziative di enti, associazioni o singoli. Nel [[2002]], ad esempio, si è tenuto un ciclo di conferenze intitolato «Lingue, letterature e tradizioni delle nostre genti» e riguardante il dialetto bustocco e più in generale quello dell'Insubria.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/marzo/16/Nasce_Busto_Arsizio_grammatica_lombarda_co_5_0203163310.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150505225451/http://archiviostorico.corriere.it/2002/marzo/16/Nasce_Busto_Arsizio_grammatica_lombarda_co_5_0203163310.shtml|titolo=Nasce a Busto Arsizio la grammatica lombarda|accesso=2 agosto 2014|urlmorto=sì|dataarchivio=5 maggio 2015}}</ref> Nel [[2006]] il poeta bustocco Mariolino Rimoldi ha tradotto dal greco al dialetto cittadino 30 favole di [[Esopo]].<ref>{{cita web|url=http://opac.bncf.firenze.sbn.it/opac/controller.jsp;jsessionid=1DCA23D84088AE4AC75A4428A517DD78?action=notizia_view¬izia_idn=bve0418782&query_action=search_byautorefilter&query_filterterm=categoria%3Ali&query_position=81&query_maxposition=135&query_orderby=&query_filterterm=categoria%3Ali&query_querystring_1=CFIV065075&query_fieldname_1=vidtutti|titolo=Esopo: trenta favole scelte / traduzione in dialetto bustocco di Mariolino Rimoldi|accesso=23 novembre 2017}}</ref>
Un'altra opera importante è ''Ul vangèli tème lu cönta ul San Marcu'' (una traduzione al bustocco del Vangelo secondo Marco) della poetessa bustocca Carla Mocchetti.<ref>{{cita web|url=http://www.bustocco.com/recensioni_vuoto.php?p=immagini/ul_vangeli.jpg&t=Ul%20vang%E8li%20t%E8me%20lu%20c%F6nta%20ul%20San%20Marcu&d=Splendida%20opera%20di%20Carla%20Mocchetti%20che%20traduce%20in%20Bustocco%20il%20Vangelo%20canonico%20di%20San%20Marco.%20Una%20opera%20ineguagliabile,%20anche%20per%20il%20coraggio%20dimostrato%20dall%27autrice%20nell%27affrontare%20un%20tema%20cos%EC%20delicato|titolo=Ul vangèli tème lu cönta ul San Marcu|accesso=19 novembre 2017}}</ref>
Uno scioglilingua in dialetto bustocco molto celebre nella [[bustese|zona]] è il seguente:
{{citazione|Dü öi indüii in d'ü aca d'ü Öna.|Traduzione: «''Due uova indurite/sode nell'acqua dell'Olona.''»}}
=== Religione ===
La grande maggioranza della popolazione di Busto Arsizio è [[cattolicesimo|cristiana cattolica]]: nel comune, appartenente all'[[arcidiocesi di Milano]], hanno sede 13 [[Parrocchia|parrocchie]] [[Chiesa cattolica|cattoliche]]<ref>{{Cita web|url=http://busto-arsizio.corriere.it/parrocchie/parrocchie.shtml#1|titolo=Parrocchie Busto Arsizio - Elenco chiese a Busto Arsizio {{!}} Corriere.it|sito=busto-arsizio.corriere.it|lingua=it|accesso=2018-04-18}}</ref>. Tra le minoranze, si segnala la presenza della [[Chiesa cristiana pentecostale italiana]], che ha sede in città.
=== Tradizioni e folclore ===
[[File:20080131Giöbia04.jpg|thumb|Esempio di Giöbia a Busto Arsizio]]
L'ultimo giovedì di gennaio la [[Giubiana|Giöbia]], un fantoccio di paglia vestito di stracci, viene bruciata per esorcizzare l'inverno.<ref>{{cita web|url=http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=64320|titolo=La Giöbia dai Liguri antichi al Duemila|accesso=17 novembre 2017}}</ref> La tradizione bustocca ha un'origine millenaria che ha radici e motivazioni nella ripresa della fecondità della terra bruciata con il fuoco purificatore.<ref>{{cita web|url=http://www.univa.va.it/varesefocus/vf.nsf/web/560331262DD0B551C1256F8D004E1CF9?OpenDocument|titolo=Brüsa la Giôeubia|accesso=17 novembre 2017}}</ref>.
[[File:Tarlisu.jpg|miniatura|Il Tarlisu, la maschera carnevalesca della città]]
Durante il periodo del [[Carnevale]] si svolge una sfilata in [[maschera]] e di carri allegorici. Le maschere ufficiali della città sono ''[[Tarlisu|ul Tarlisu]]'' (maschera tipica dal [[1983]]<ref>Alcuni passi tratti dalla delibera sono i seguenti. ''Premesso che il termine ''Tarlisu'' è il corrispondente dialettale di “traliccio”, denominazione consuetudinaria di un particolare tipo di tessuto, particolarmente idoneo per le sue caratteristiche a mantenere all'interno il piumino d'oca o la lana di pecora, tinteggiato a righe bianche e marroni, prodotto sempre in quantità predominante nei tanti opifici della città, divenuta famosa anche all'estero per la sua produzione ed esportazione cotoniera tanto da essere chiamata la "Manchester d'Italia"[...]; [...]ritenuto che il ''Tarlisu'' abbia tutte le caratteristiche per poter essere considerato la maschera tipica della città e possa quindi essere proclamato tale, nel quadro di una giusta valorizzazione delle tradizioni locali e del patrimonio culturale e folkloristico bustocco, con un atto formale e solenne che consacri, per il carnevale in atto e per quelli a venire, il ''Tarlisu'' Maschera Bustocca; [...]delibera di proclamare a tutti gli effetti Maschera tipica della Città di Busto Arsizio il Tarlisu.''</ref>) e ''[[Bumbasina|a Bumbasina]]''. Sebbene di creazione recente, sono entrambe riferite alle tradizionali attività della [[tessitura]], il primo al tessuto detto "traliccio", "cruciata" o federa per materassi e cuscini, a righe bianche e marroni, la seconda relativa alla bambagia, o "bombasina".
== Cultura ==
Una delle associazioni culturali più importanti del comune è La Famiglia Bustocca, istituita nel 1951 con lo scopo di promuovere, attraverso manifestazioni, pubblicazioni e attività varie, la conoscenza della tradizione storica, linguistica, artistica e culturale della città. La pubblicazione annuale più importante è l'[[Almanacco della Famiglia Bustocca]], una raccolta di proverbi, poesie, aspetti storico-artistici di Busto Arsizio ed episodi della vita cittadina.<ref>{{cita web|url=http://www.lafamigliabustocca.org/|titolo=La Famiglia Bustocca|accesso=23 novembre 2017}}</ref>
A Busto Arsizio, presso i [[Molini Marzoli Massari|Mulini Marzoli]], ha anche sede il Centro delle Culture Lombarde, fondato nel [[2001]], molto attivo a livello regionale per la preservazione della cultura e della lingua locali<ref>{{Cita web|url=http://www.centroculturelombarde.it/index.php?option=com_content&view=article&id=112&Itemid=114&lang=it|titolo=Centro Delle Culture Lombarde Busto Arsizio - Chi siamo|autore=Administrator|sito=www.centroculturelombarde.it|lingua=it-it|accesso=2018-04-09}}</ref>.
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
[[File:Biblioteca Comunale.jpg|thumb|La biblioteca comunale presso [[Palazzo Marliani-Cicogna]]]]
* Biblioteca comunale [[Gian Battista Roggia]]
* Biblioteca capitolare di San Giovanni Battista<ref>{{cita web|url=http://www.bustosgb.it/#xl_xr_page_biblioteca|titolo=Biblioteca capitolare e archivio storico|editore=Parrocchia Prepositurale Collegiata di San Giovanni Battista|accesso=1º novembre 2015}}</ref>
* Biblioteca scientifica conte Dino Crespi<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA00AB49/|titolo=Lombardia Beni Culturali - Lascito e biblioteca conte Dino Crespi|accesso=2 novembre 2015}}</ref>
==== Scuole ====
[[File:Ex abitazione dei custodi.JPG|thumb|La sede bustocca dell'[[Università degli Studi dell'Insubria]] presso i [[Molini Marzoli Massari]]]]
A Busto Arsizio esistono le seguenti scuole: 3 asili nido, 19 scuole materne o dell'infanzia, 19 scuole elementari o primarie, 9 scuole medie inferiori o secondarie di primo grado e 8 scuole medie superiori o secondarie di secondo grado.<ref>{{cita web|url=http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/|titolo=MIUR|accesso=13 maggio 2018}}</ref>
Tra le scuole secondarie di secondo grado, meritano particolare menzione per le loro prestazioni l'Istituto di istruzione secondaria Daniele Crespi (liceo classico, liceo linguistico, liceo scienze umane) e il Liceo scientifico Arturo Tosi, che in origine condividevano la sede di via Carducci (1923).<ref>{{cita web|url=http://www.varesenews.it/2017/11/le-pagelle-delle-scuole-licei-busto-eccellenze-lombarde/667816/|titolo=Le pagelle delle scuole: i licei di Busto eccellenze lombarde|accesso=5 maggio 2018}}</ref> In particolare, il liceo classico è stato premiato nel 2017 quale migliore d'Italia.<ref>{{cita web|url=http://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/lombardia-notizie/DettaglioNews/2017/11-novembre/13-19/maroni-liceo-crespi/maroni-liceo-crespi|titolo=Scuola, Maroni: liceo 'Daniele Crespi' di Busto Arsizio eccellenza da premiare|accesso=5 maggio 2018}}</ref> Infine, oltre all'[[Istituto tecnico economico Enrico Tosi]], un'altra eccellenza bustocca è costituita dal liceo internazionale per l'Innovazione "Olga Fiorini", primo in Italia ad avviare il percorso di studi quadriennale.<ref>{{cita web|url=http://www.varesenews.it/2016/10/diploma-in-4-anni-il-liceo-olga-fiorini-in-prima-linea/555931/|titolo=Diploma in 4 anni, il liceo Olga Fiorini in prima linea|accesso=5 maggio 2018}}</ref>
==== Università ====
A Busto Arsizio è presente una sede dell'[[Università degli Studi dell'Insubria]].<ref>{{cita web|url=https://www.uninsubria.it/chi-siamo/sedi-e-orari|titolo=Uninsubria - Sede di Busto Arsizio|accesso= 18 aprile 2018}}</ref>
==== Musei ====
[[File:Busto Arsizio - Museo del tessile.JPG|thumb|upright=1.2|Museo del tessile]]
A Busto Arsizio sono stati istituiti, negli ultimi decenni del [[XX secolo]], quattro musei.
Il primo, in ordine cronologico, è stato un museo privato: il [[museo di arte sacra di San Michele Arcangelo]]. Sotto il campanile della prepositurale di [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Busto Arsizio)|san Michele Arcangelo]] si iniziò a raccogliere materiale a partire dal [[1975]] e successivamente a sistematizzarlo, con la collaborazione della soprintendenza ai Beni Culturali della Lombardia.<ref>{{Cita|AA.VV., 2006|Vol. I, p. 257}}.</ref>
Nel [[1990]] fu aperto il primo museo civico: le [[civiche raccolte d'arte di palazzo Marliani-Cicogna]], che trovarono spazio nell'antica residenza dei conti Marliani, proprietari della [[contea di Busto Arsizio]] tra [[XVII secolo]] e il [[XVIII secolo]]. Nel [[1997]], dopo anni di restauri, l'amministrazione comunale di Busto Arsizio inaugurò ufficialmente il [[museo del tessile e della tradizione industriale di Busto Arsizio]].
Il quarto museo presente in città, il [[museo delle arti di palazzo Bandera]], fu fondato nel [[1999]] per ospitare 100 opere tra [[sculture]], [[disegni]] e [[incisioni]], realizzate dal [[1938]] al [[1991]] dall'artista Carlo Paganini.
Un ulteriore museo è l'[[Agorà della Scherma]], istituito nel [[2012]], che conserva numerosi oggetti e documenti legati alla storia della [[scherma]].
=== Media ===
==== Stampa ====
''[[L'Informazione (settimanale)|L'Informazione]]'' è stato un [[settimanale]] dell'[[Altomilanese]] con sede a Busto Arsizio nato nel [[1995]] dalla fusione di ''Busto Sport'', mensile fondato nel settembre [[1980]] (e diventato quindicinale nel [[1987]]) e ''La scelta'', settimanale fondato nel settembre [[1990]]. ''L'Informazione'', che oggi esiste solo [[Giornale on-line|online]], tratta la cronaca, la politica, la cultura e le tradizioni della città di Busto Arsizio e dei comuni della [[valle Olona]].
==== Radio ====
[[File:Nino Miglierina.gif|thumb|[[Nino Miglierina]], direttore e conduttore di ''Radio Busto Libera'']]
''[[Radio Busto Libera]]'' fu la prima emittente del Nord Italia ad annunciare la liberazione dai nazi-fascisti, nel pomeriggio del 25 aprile [[1945]]. I partigiani bustocchi della brigata Alfredo di Dio<ref>{{cita web|url=http://lafamigliabustocca.org/bartolomeo-miglierina/|titolo=Bartolomeo (Nino) Miglierina|accesso=23 novembre 2017}}</ref> infatti, quella mattina occuparono l'allora ''Radio Tevere'' che, spostata da Roma a Busto Arsizio dopo la liberazione di Roma da parte degli americani, trasmetteva programmi di sostegno al regime fascista, ed era collegata con la [[Repubblica di Salò]]. L'impegno di tutti, quel giorno, rese possibile mandare in onda, prima del tramonto e in tutto il Nord Italia, l'annuncio dell'insurrezione. ''Radio Busto'', nei giorni seguenti, funzionò a pieno regime e con un ascolto incredibile.<ref>{{cita web|url=http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=20914|titolo=Radio Busto: la prima voce che annunciò la libertà|accesso=19 novembre 2017}}</ref> Venne poi chiusa il 23 maggio perché non era prevista una emittente a non molti chilometri da quella di Milano.
Dal 1975 a Busto Arsizio nacquero molte emittenti locali. La più importante di tutte fu certamente la stazione interprovinciale ''Radio Busto Music'', in seguito denominata ''Radio News'' ed avente sede a Varese. Notevole riscontro ebbe anche ''Top Radio Busto'', diffusa in quasi tutta la provincia di Varese.<ref>{{cita web|url=http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/262977_busto_comeri_pioniera_le_tv_per_ora_piangono/|titolo=Busto, com'eri pioniera. Le tv però ora piangono|accesso=15 novembre 2017}}</ref> Degne di nota anche ''Radio Busto 3'' e ''Radio Studio 5'', nata sulle ceneri di ''Radio TRC'' di [[Cassano Magnago]] divenuta poi ''Radio Millennium'' con sede a Milano.<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/RADIO%20MILLENNIUM.htm|titolo=Radio Millennium|accesso=19 novembre 2017}}</ref>
==== Televisione ====
A Busto Arsizio fu creata una delle prime televisioni private<ref>{{cita web|url=http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/110803_busto_la_prima_annunciatrice_racconta_telealtomilanese/|titolo=
Busto, la prima annunciatrice racconta Telealtomilanese|accesso=17 dicembre 2015}}</ref> che, insieme a [[Telebiella]], fece concorrenza alla [[Rai]]: [[Telealtomilanese]], nata nel [[1975]]. In seguito gli studi televisivi furono trasferiti a [[Cologno Monzese]], dopo la cessione dell'emittente al gruppo Rizzoli.
=== Cinema e teatri ===
==== [[Istituto cinematografico Michelangelo Antonioni]] ====
[[File:villa calcaterra icma pic.jpg|thumb|Villa Calcaterra, sede dell'istituto cinematografico Michelangelo Antonioni.]]
Questa Accademia Cinematografica è dedicata allo studio delle arti e delle tecniche cinematografiche nel campo della [[regia cinematografica|regia]] e della [[recitazione]].<ref>{{cita web|http://www.istitutoantonioni.it|titolo=Istituto Antonioni|accesso=14 novembre 2017}}</ref> Nata nel [[2008]] con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale, della [[Lombardia|Regione Lombardia]] e della Famiglia Antonioni, è l'unico Istituto Cinematografico italiano intitolato al grande maestro del cinema dell'incomunicabilità [[Michelangelo Antonioni]].<ref>{{cita web|url=http://www.istitutoantonioni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=10&Itemid=0|titolo=fondazione ICMA|accesso=14 novembre 2017}}</ref>
==== Compagnie teatrali ====
* Filodrammatica Cittadina [[Paolo Ferrari (commediografo)|Paolo Ferrari]]<ref>Compagnia fondata nel 1905. {{cita web|http://xoomer.virgilio.it/compagniapferrari/|titolo=Filodrammatica Cittadina Paolo Ferrari|accesso=14 novembre 2017}}</ref>
* Palketto Stage<ref>{{cita web|url=http://www.palchetto.it|titolo=Palketto Stage|accesso=13 novembre 2017}}</ref>
=== Musica ===
==== Complessi bandistici ====
* Corpo Musicale Pro Busto
* Corpo Musicale Santa Cecilia ([[Borsano]])
* Filarmonica Santa Cecilia ([[Sacconago]])
==== Associazioni ====
* Associazione Musicale Rossini, fondata nel 1918<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=https://www.sempionenews.it/territorio/lassociazione-musicale-rossini-di-busto-arsizio-compie-cento-anni/|titolo=L'Associazione Musicale Rossini di Busto Arsizio compie cento anni {{!}} Sempione News|pubblicazione=Sempione News|data=2018-04-13|accesso=2018-04-14}}</ref>
==== Orchestre ====
* Mandolinisti Bustesi<ref>Orchestra fondata nel 1905.{{cita web|url=http://www.mandolinistibustesi.it|titolo=Mandolinisti Bustesi|accesso=23 novembre 2017}}</ref>
=== Cucina ===
{{vedi anche|Cucina lombarda|Prodotti agroalimentari tradizionali lombardi}}
* ''[[Bruscitti]]'', piatto di carne tagliuzzata cotta a lungo con semi di finocchio e vino.<ref>{{Cita|Magni-Pacciarotti, 1977|p. 58}}.</ref> A Busto Arsizio ha sede, dal [[1975]], l'associazione "''Magistero dei Bruscitti da Büsti Grándi''", con lo scopo di diffondere la conoscenza, in città e fuori, della cucina rustica bustocca; solitamente vengono serviti con la [[polenta]].
[[File:Coppette di Busto Arsizio 02.JPG|thumb|Le coppette della Madonna in Prato]]
* ''Cupeti'', dolci di mandorle tostate e zuccherate. La festa delle coppette si celebra ogni 8 dicembre nei pressi della chiesa di "Madonna in Prato". Tradizione vuole che i promessi sposi (''muusi'' in [[dialetto bustocco]]) delle ragazze bustocche portino queste tipiche cialde ripiene di mandorle all'amata proprio nel giorno dell'Immacolata per chiedere loro la mano.<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Homepage/335223_muusi_e_cupeti_a_busto_la_tradizione_si_rinnova/|titolo=Muusi e cupeti a Busto. La tradizione si rinnova|pubblicazione=La Provincia di Varese|data=|accesso=18 novembre 2017|giorno=8|mese=dicembre|anno=2012}}</ref> La nascita della ''Cuppetta'' viene descritta nella poesia ''A Madôna da Prà'' del Comm. Avv. Pietro Tosi, riportata sull'etichetta delle confezioni.
{{citazione|Un bel giorno la Madonna del prato
ha voluto uscire di casa
e si è dispiaciuta
che a Busto non ci fosse nemmeno un dolce tipico.
Con i piedi, passeggiando sotto gli alberi
ha trasformato tutti i sassi in croccanti,
e con le mani candide
li ha coperti di neve sopra e sotto
e vedendo passare il diavolo
per ucciderlo glieli ha tirati nel coppino [il collo]
e dopo averli benedetti ha voluto che si chiamassero "cuppetti".
||Un bel dì a Madôna da Prà
L'ha vorzü vegnì foeua dàa cà:
Ul so coeui ga renda cumpassion
Che in d'un Bust ga füss nanca un bumbon.
Chi pescitti, spassegiandu sutti i pianti
Han cambià tücci i sassi in crôccanti:
Chi manitti, inscì bianchi e devotti,
I han quatà cont'à a nevi sua e suttu
E vedendo a passà ul diavaén
Par cuppall gh'ì à tià in d’ul cuppén.
E peu, dopu d’avéi benedetti
L'ha vorzü ch'u ciamassen “cuppetti”.
|lingua=Dialetto bustocco}}
* ''Lüganiga'', salsiccia tradizionale.<ref>{{cita web|url=http://www.varesenews.it/2015/01/giobia-e-risotto-con-la-luganiga-la-tradizione-si-rinnova-giovedi-29-gennaio/349086/|titolo=Giobia e risotto con la luganiga: la tradizione si rinnova giovedì 29 gennaio|accesso=22 novembre 2017}}</ref>
* ''Insalata e ciapi'', ovvero insalata fresca e uova sode, piatto tipico delle campagne cittadine per il [[Lunedì dell'Angelo]].<ref>{{Cita news|nome=Il|cognome=Giorno|url=http://www.ilgiorno.it/varese/cronaca/busto-benedizione-trattori-1.828285|titolo=Busto Arsizio, trattori in fila per la benedizione - Il Giorno|pubblicazione=Il Giorno|data=6 aprile 2015|accesso=23 novembre 2017}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.varesenews.it/2017/04/la-pasquetta-si-apre-con-la-sfilata-dei-trattori-alla-festa-della-madonna-in-veroncora/612889/|titolo=La Pasquetta si apre con la sfilata dei trattori alla festa della Madonna in Veroncora - VareseNews|pubblicazione=VareseNews|data=13 aprile 2017|accesso=23 novembre 2017}}</ref> Questo piatto è tradizionalmente servito durante la sagra della [[chiesa di Madonna in Veroncora]], durante il periodo pasquale.
=== Eventi ===
Nel comune si svolgono annualmente il [[festival cinematografico]] ''[[Busto Arsizio Film Festival]]'', dal 2003, e il Bustofolk, Festival Interceltico, dal 2001<ref>{{cita web|url=http://www.irlandando.it/festival-celtici/bustofolk/|titolo=Bustofolk|accesso=4 luglio 2017}}</ref>.
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
[[File:20080828MadonnaRegina2.jpg|upright=1.4|thumb|Chiesa del quartiere di Madonna Regina, che sarebbe rimasto isolato dal resto della città se fosse stato realizzato il progetto originale della "secante interna".]]
Fino alla prima metà dell'[[Ottocento]], l'abitato di Busto Arsizio si sviluppava principalmente all'interno del limite dell'antico borgo, che era stato delimitato nel [[Medioevo]] da un terrapieno e da un fossato, ormai parzialmente livellati già dal [[Seicento]]. Nel territorio attuale della città erano presenti altri due abitati, quello di [[Sacconago]] e, più a sud, quello di [[Borsano]].
A partire dalla seconda metà dell'Ottocento, dato il rapido incremento demografico, iniziò lo sviluppo del borgo al di fuori della cinta difensiva. Nel corso degli anni vennero anche abbattute le quattro [[Porte di Busto Arsizio|porte della città]]. Nel [[1911]], quando la popolazione aveva superato quota {{formatnum:31000}}, venne steso il Piano di Ampliamento,<ref>{{cita|Magni-Pacciarotti, 1977|p. 43}}.</ref> che prevedeva lo spostamento ad est delle Ferrovie dello Stato (completato nel 1924), l'apertura della circonvallazione ovest e l'inquadramento dell'area delle ferrovie Nord Milano, ormai raggiunta dall'urbanizzazione. Lo spostamento del tracciato della ferrovia diede luogo all'espansione della città lungo la ''strà Balon'' (attuale corso XX Settembre) e la ''strada Garottola'' (attuale via Mameli).
Le prime industrie iniziarono a insediarsi attorno al centro storico, in cerca di manodopera. Ciò fu reso possibile grazie al miglioramento dei trasporti ed al conseguente calo del loro prezzo: le industrie non avevano più la necessità di essere ubicate vicino alle materie prime da trasformare, ma potevano stabilirsi nelle vicinanze dei centri abitati. Col passare del tempo, tali industrie furono inglobate dalla città in rapida espansione.
Dopo il piano regolatore del 1911, venne stilato quello del 1934. Il primo piano studiato per risanare la situazione del centro storico di Busto Arsizio risale al [[1940]], quando la popolazione aveva superato ormai le {{formatnum:40000}} unità.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.bustoarsizio.va.it/index.php/territorio/piano-strategico/791-piano-strategico/file|titolo=Piano Strategico di Busto Arsizio e degli ambiti
territoriali dei Comuni di Gallarate e Legnano|accesso=21 novembre 2017}}</ref> Il progetto prevedeva l'apertura di una grande arteria fra piazza Manzoni e l'allora viale della Gloria, seguendo un tracciato est-ovest lungo le piazze Manzoni, Santa Maria, San Giovanni e Garibaldi.<ref>{{cita|AA.VV., 1981|p. 356}}.</ref> A causa dello scoppio della [[seconda guerra mondiale]], il progetto non fu mai completamente attuato; tuttavia nel [[1953]], pochi anni dopo la stesura del piano regolatore del 1948, in via Milano cominciarono i lavori per la costruzione di nuovi edifici e l'allargamento della strada.
Alcune delle idee alla base del piano di recupero del 1940 furono inoltre riprese nel [[1963]],<ref name="RogoraFerrarioBelotti359">{{cita|AA.VV., 1981|p. 359}}.</ref> alla presentazione di quello nuovo, che prevedeva da un lato la costruzione dei quartieri di beata Giuliana e di sant'Anna e dall'altro la demolizione di quasi tutto il vecchio tessuto urbano, più o meno degradato, nell'intera area del centro storico. Fu aperto il corso Europa ed in via Milano continuò l'opera di rinnovamento già iniziata. Nuovi palazzi sorsero un po' ovunque: gli unici edifici che si sarebbero dovuti salvare erano solo quelli di un certo valore storico o artistico. Nel [[1967]], però, il [[Ministero dei lavori pubblici]], resosi conto che era in corso una vera e propria opera di cancellazione della storia bustese, bloccò i lavori.<ref name="RogoraFerrarioBelotti359"/> Dopo quella data iniziò un lungo periodo di immobilismo. La situazione si è sbloccata nei primi anni del nuovo millennio, quando è iniziata una fase di demolizione delle aree industriali dismesse che sorgevano intorno al perimetro del centro storico, soprattutto nella zona sud-ovest. In queste aree sono sorte nuove zone residenziali.
Nel [[1977]] venne approvato il piano regolatore adottato nel [[1975]]. Tra i punti importanti vi sono la previsione della zona industriale a Sacconago e della cosiddetta "area [[Distribuzione commerciale#Strutture di distribuzione: dettaglio e ingrosso|grossistica]]" nei pressi del raccordo autostradale, la salvaguardia generalizzata delle aree industriali centrali dall'eccessiva edificazione, l'obbligo per le nuove costruzioni di portici al piano terreno, la previsione di piani (mai attuati) per i centri storici di Borsano e Sacconago e l'uso del quinto arco dello svincolo dei cosiddetti "cinque ponti" per uno svincolo verso il quartiere di sant'Anna.<ref>{{cita|AA.VV., 1981|pp. 267-268}}.</ref> Un successivo piano regolatore reca la data del [[1984]].
Tra il [[1992]] e il [[1993]] arrivò la variante del piano regolatore,<ref name=PG>{{cita web|url=https://www.comune.bustoarsizio.va.it/index.php/territorio/pgt-approvato/pgt/piano-delle-regole/910-c12-relazione/file|titolo=Piano di governo del territorio 2005|accesso=17 novembre 2017}}</ref> (approvato nel [[1996]])<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bustoarsizio.va.it/index.php/moduli/doc_view/255-documento-di-inquadramento-dei-programmi-integrati-di-intervento?tmpl=component&format=raw|titolo=Documento di inquadramento dei programmi integrati di intervento|accesso=2 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140808035213/http://www.comune.bustoarsizio.va.it/index.php/moduli/doc_view/255-documento-di-inquadramento-dei-programmi-integrati-di-intervento?tmpl=component&format=raw|dataarchivio=8 agosto 2014}}</ref> la quale confermò l'impianto precedente, con qualche previsione in più di terziario. Venne estesa inoltre la possibilità di sopralzare le abitazioni. Per quanto riguarda la cosiddetta "tangenziale interna detta secante", originariamente prevista [[Strada#Progettazione stradale|in trincea]] tra il centro ed il quartiere di Madonna Regina, si pensa ad una strada a raso più ridotta, per non isolare il quartiere.
Con la legge regionale 12/2005<ref>{{cita web|url=http://normelombardia.consiglio.regione.lombardia.it/NormeLombardia/Accessibile/main.aspx?view=showdoc&iddoc=lr002005031100012|titolo=Legge 12/2005 della Lombardia|accesso=17 novembre 2017}}</ref> viene abolito lo strumento del piano regolatore e istituito quello del piano di governo del territorio, articolato in tre atti: documento di piano, piano dei servizi e piano delle regole.
=== Quartieri ===
I [[quartieri]] di Busto Arsizio sono 13: Sant'Anna, San Michele, San Giovanni, Sant'Edoardo, Madonna Regina, Redentore, Beata Giuliana, San Giuseppe, Santi Apostoli, Frati, Santa Croce, [[Borsano]] e [[Sacconago]].
Storicamente sono sempre state presenti le due ben distinte comunità di San Michele e San Giovanni, oltre che gli ex-comuni autonomi di Borsano e Sacconago e gli insediamenti, risalenti per lo meno al [[Medioevo]], di [[Cascina Brughetto]] e [[Cascina dei Poveri]].
=== L'agglomerato urbano di Busto Arsizio ===
{{vedi anche|Bustese}}
L'[[Bustese|agglomerato urbano di Busto Arsizio]] comprende, oltre alla città di Busto Arsizio, che ne rappresenta il maggiore centro, anche una serie di comuni limitrofi: [[Castellanza]], [[Olgiate Olona]], [[Marnate]], [[Gorla Minore]], [[Solbiate Olona]], [[Gorla Maggiore]], [[Fagnano Olona]]. Questi comuni, tutti adagiati lungo la [[Valle Olona]], sono strettamente legati alla città di Busto, in quanto essa ospita una serie di infrastrutture e servizi pubblici, di cui sono sprovvisti i centri minori. Inoltre tutti i comuni dell'[[agglomerato urbano]] appartengono all'Associazione Commercianti di Busto Arsizio e compongono il distretto socio-sanitario [[Azienda sanitaria locale|ASL]] di Busto Arsizio e Valle Olona. La popolazione residente nell'agglomerato urbano di Busto Arsizio supera le {{formatnum:145000}} unità.<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2014gen/query.php?lingua=ita&Rip=S1&Reg=R03&Pro=P012&Com=42&submit=Tavola|titolo=Popolazione di Castellanza|accesso=23 agosto 2014}}{{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2014gen/query.php?lingua=ita&Rip=S1&Reg=R03&Pro=P012&Com=108&submit=Tavola|titolo=Popolazione di Olgiate Olona|accesso=23 agosto 2014}}{{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2014gen/query.php?lingua=ita&Rip=S1&Reg=R03&Pro=P012&Com=98&submit=Tavola|titolo=Popolazione di Marnate|accesso=23 agosto 2014}}{{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2014gen/query.php?lingua=ita&Rip=S1&Reg=R03&Pro=P012&Com=79&submit=Tavola|titolo=Popolazione di Gorla Minore|accesso=23 agosto 2014}}{{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2014gen/query.php?lingua=ita&Rip=S1&Reg=R03&Pro=P012&Com=122&submit=Tavola|titolo=Popolazione di Solbiate Olona|accesso=23 agosto 2014}}{{cita web||url=http://demo.istat.it/bilmens2014gen/query.php?lingua=ita&Rip=S1&Reg=R03&Pro=P012&Com=78&submit=Tavola|titolo=Popolazione di Gorla Maggiore|accesso=23 agosto 2014}}{{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2014gen/query.php?lingua=ita&Rip=S1&Reg=R03&Pro=P012&Com=67&submit=Tavola|titolo=Popolazione di Fagnano Olona|accesso=23 agosto 2014}}</ref>
== Economia ==
[[File:20081224CascinaBurattana(3).JPG|thumb|Cascina Burattana]]
[[File:Bombyx mori Cocon 02.jpg|thumb|Un bozzolo]]
Il modello economico di Busto Arsizio è cambiato negli anni passando da prevalentemente agricolo a industriale fino a vedere negli ultimi decenni la crescita del [[settore terziario]]. Secondo [[Fitch Ratings|Fitch]] il PIL pro-capite nel 2009 era superiore del 20% rispetto alla media europea mentre la disoccupazione si attestava al 4%.<ref>{{cita web|url=http://www3.varesenews.it/economia/articolo.php?id=157365|titolo=Fitch conferma, Busto più ricca della media Ue|accesso=2 agosto 2014}}</ref>
Il ramo industriale principale è quello del tessile, che affonda le sue radici nei primi secoli dell'[[età moderna]].<ref>{{cita web|url=http://www.ledonline.it/acme/allegati/Acme-04-I-06-Bellunato.pdf|titolo=Mercanti-imprenditori ed operai a Busto Arsizio nel XVIII secolo|accesso=2 agosto 2014}}</ref>
=== Agricoltura ===
Il suolo di Busto Arsizio non è mai stato particolarmente favorevole all'agricoltura.<ref>{{cita|Touring Club, 2002|p.12}}.</ref> Per questo gli abitanti del luogo, fin dalle origini, dovettero affiancarvi altre attività, come la concia delle pelli nell'[[Alto Medioevo]]. Ciò nonostante il [[settore primario]] rimase quello predominante fino almeno al [[XVI secolo]].<ref>{{cita|Garavaglia, 1997|pp.7–12}}.</ref> I raccolti più importanti erano quelli di cereali e [[vino]].
L'[[agricoltura biodinamica]] nasce dallo sviluppo degli impulsi dati da [[Rudolf Steiner]], fondatore dell'[[antroposofia]], per una nuova agricoltura che si basi sul potenziamento della fertilità del terreno. Una delle ultime realtà del patrimonio agricolo comunale è la ''Cascina Burattana'', angolo verde situato da quattro secoli a nord del quartiere.<ref>{{cita web|url=http://www.atosi.it/mondobiodiverso/fasi-2/fase-3/attivita-5/la-cascina-burattana/|titolo=La cascina burattana|accesso=30 luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140808045432/http://www.atosi.it/mondobiodiverso/fasi-2/fase-3/attivita-5/la-cascina-burattana/|dataarchivio=8 agosto 2014}}</ref> Ormai realtà in espansione, la cooperativa sociale agricola Cascina Burattana, nata nel 2011 con lo scopo di promuovere l'agricoltura biodinamica, ha acquisito pieno titolo per essere protagonista nella trasformazione della cascina. Originariamente di proprietà della famiglia nobiliare Durini, è stata acquistata dal comune di Busto Arsizio, insieme ai suoi terreni, negli anni novanta.<ref>{{cita web|url=http://www.cascinaburattana.it/la-cascina/|titolo=La cascina Burattana|accesso=14 novembre 2017}}</ref> I terreni, dati in uso alla cooperativa sociale, sono in fase di certificazione biodinamica e gli stabili, soggetti a forte degrado, sono oggetto di un progetto di restauro che verrà presentato dalla cooperativa alle amministrazioni nell'ambito delle iniziative dell'[[Expo 2015]].<ref>{{cita web|url=http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=154956|titolo=L'Expo salverà la cascina Burattana|accesso=30 luglio 2014}}</ref>
L'allevamento del [[bombyx mori|baco da seta]] (''i bigàti'') fu praticato nell'[[Altomilanese]] da tempo immemorabile. Fino all'avvento delle prime fibre artificiali (anni trenta del XX secolo) che portò al crollo del prezzo della [[seta]] sul mercato, l'Alto Milanese era la capitale della [[bachicoltura]] italiana,<ref name=bachicoltura>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/maggio/12/Busto_Arsizio_Manchester_co_5_0205121984.shtml|titolo=Busto Arsizio, Manchester|accesso=17 novembre 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.today/20151002231314/http://archiviostorico.corriere.it/2002/maggio/12/Busto_Arsizio_Manchester_co_5_0205121984.shtml|dataarchivio=2 ottobre 2015}}</ref> una delle prime al mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.lagobba.it/?p=4293|titolo=Bachicoltura a Crescenzago|accesso=1º settembre 2014}}</ref> Si tratta di una tradizione secolare, che risale alla fine del Medioevo, e che era praticata in modo massivo nelle famiglie bustesi. Tale attività fu una di quelle che contribuirono a trasformare Busto Arsizio nella «Manchester d'Italia»,<ref name=garav12/> ossia in uno dei più importanti centri per la produzione tessile. Proprio a supporto della bachicoltura, a Busto Arsizio, nei cortili delle case, veniva coltivato il [[gelso]], indispensabile nutrimento dei bachi da seta.<ref name=bachicoltura/>
=== Artigianato ===
Già nel [[XVI secolo]] Busto Arsizio era rinomata per la produzione del [[fustagno]], un tessuto robusto e resistente, che ha le sue origini nel [[Basso Medioevo]].<ref>{{cita web|url=http://www.vareseturismo.altervista.org/bustoarsizio.html|titolo=Busto Arsizio|accesso=15 ottobre 2017}}</ref> Diffusa a Busto Arsizio è la lavorazione del [[peltro]], finalizzata alla produzione di oggetti artistici, monili, trofei, vassoi e piatti.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=14}}</ref>
=== Industria ===
[[File:20080106Ciminiere1.jpg|thumb|Due delle "cento" ciminiere di Busto Arsizio appartenenti al cotonificio "Giovanni Milani & Nipoti"]]
Busto Arsizio è stata per anni uno dei più importanti centri tessili d'Italia, tanto da essere conosciuta anche all'estero.<ref name=IeS>{{cita web|url=http://www.itinerariesapori.it/itinerario_sempione_saronnese/busto-arsizio.htm|titolo=Busto Arsizio|accesso=30 luglio 2014}}</ref> Già agli inizi dell'800 vi troviamo la ditta "[[Cristoforo Benigno Crespi|Benigno Crespi]]", appartenente ad una famiglia di lunga tradizione bustocca, soprannominata dei "Tengitt". Furono proprio Benigno Crespi e suo figlio Silvio che vollero costruire [[Crespi d'Adda]], un villaggio operario dominato dal castello del padrone, che simboleggiava l'autorità e benevolenza verso gli operai e le loro famiglie.<ref>{{cita web|url=http://www.villaggiocrespi.it/crespidadda/valore/|titolo=Il valore e la storia|accesso=21 agosto 2014}}</ref>
Nel [[1995]], il villaggio industriale di Crespi d'Adda, fu accolto da parte del Comitato per il Patrimonio Mondiale dell'[[Unesco]] nella Lista del Patrimonio Mondiale Protetto in quanto "Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa".<ref>{{cita web|url=http://www.villaggiocrespi.it/crespidadda/cosa-e-crespi-d-adda-sito-unesco/|titolo=Cos'è Crespi?|accesso=12 novembre 2017}}</ref>
In città si ebbe formazione di un ceto di imprenditori che avviò le prime manifatture tessili. Contemporaneamente si creò la figura dell'operaio-contadino che trovava impiego in tali manifatture senza però mai trascurare completamente le attività agricole. Con il passare del tempo l'Altomilanese si apprestava a diventare un motore pulsante dell'economia lombarda ed un'area di eccellenza dell'industria manifatturiera nazionale. Busto Arsizio iniziò ad essere chiamata "la Manchester d'Italia" o "la città delle 100 ciminiere".<ref>{{cita web|url=http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=47281|titolo=Busto, dalle "cento ciminiere" alle 150 antenne|accesso=30 luglio 2014}}</ref>
Tra le industrie che hanno fatto la storia di Busto Arsizio, si possono ricordare la Tintoria Giovanni Garavaglia ([[1863]]), la Società Anonima Airoldi e Pozzi ([[1863]]), la Giovanni Milani & Nipoti ([[1870]]),<ref>{{cita web|url=http://www.archiviocinemaindustriale.it/provinciaindustriale/index.php/protagonisti/imprenditoribustesi?start=7|titolo=Imprenditori tessili bustesi - Famiglia Milani|accesso=17 giugno 2016}}</ref> il Cotonificio Venzaghi ([[1876]]),<ref>{{cita web|url=http://www.archiviocinemaindustriale.it/provinciaindustriale/index.php/protagonisti/imprenditoribustesi?start=11|titolo=Imprenditori tessili bustesi - Achille Venzaghi |accesso=17 giugno 2016}}</ref> il Cotonificio Enrico Candiani ([[1876]]), la Metallurgica Marcora ([[1878]]), le Officine Meccaniche Rodolfo Comerio ([[1878]]), il Cotonificio Giuseppe Pozzi ([[1878]]), la Tintoria Roberto Cerana ([[1880]]), la Tintoria Pietro Garavaglia ([[1880]]), le Industrie Grafiche Servi ([[1880]]) la Società Anonima Gas Molteni ([[1881]]), il [[Calzaturificio Giuseppe Borri]] ([[1882]]), il Cotonificio Lissoni Castiglioni ([[1888]]), la [[Manifattura Tosi]] ([[1888]]) e le [[Comerio Ercole (azienda)|Officine Meccaniche Ercole Comerio]] ([[1890]]).
Nel [[1917]] gli imprenditori dell'[[Bustese|area bustese]] diedero vita alla Federazione Industriale dell'Alto Milanese.<ref>{{cita web|url=http://www.univa.va.it/web_v3/areesito.nsf/dcb3587bc422dbf2c1257132004a0b80/a20a1b1efcfdbd0ac1257132005595da?OpenDocument|titolo=La nostra storia|accesso=30 luglio 2014}}</ref> Dopo la pausa corporativa del [[ventennio fascista]] (prima della seconda guerra mondiale contava la presenza di 65 industrie<ref name=IeS/>), gli imprenditori di Busto Arsizio si unirono nell'Unione Bustese degli Industriali nel [[1949]].
Nel [[1951]] fu creata, sul confine sud della città, la cosiddetta "Mostra del Tessile". Fu opera degli uomini più conosciuti e avveduti della città: il banchiere Benigno Airoldi, gli industriali Antonio Tognella, Carlo Schapira, Enrico Candiani, Alessandro Pozzi, il sindaco [[Giovanni Rossini]], i parlamentari [[Cipriano Facchinetti]], Morelli, Tosi.
Se negli anni cinquanta del [[XX secolo]], per quanto riguarda il settore tessile, Busto Arsizio era prevalentemente una scuola di taglio e cucito orientata alla produzione, al giorno d'oggi invece l'orientamento è quello dello sviluppo tecnico.<ref>{{cita web|url=http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=2394|titolo=Una scuola che misura l'economia del territorio|accesso=30 luglio 2014}}</ref>
L'industria bustocca si è comunque molto diversificata, anche a causa della crisi che ha investito il settore tessile. La città ha saputo far fronte al declino del tessile in due modi: incentivando altri campi del settore secondario (l'[[industria meccanica]], la lavorazione della plastica e l'[[edilizia]]) e sviluppando costantemente il settore commerciale e del terziario.<ref name=IeS/>
=== Servizi ===
[[File:Ritratto di enrico dell acqua.jpg|thumb|Enrico dell'Acqua]]
Anche per quanto riguarda il settore terziario, si hanno illustri esempi di eccellenza già nei secoli passati. Basti pensare che l'Antico Salumificio Bustese esportava in America già alla fine dell'Ottocento,<ref>{{cita web|url=http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/309cefbb99de4ca9c125697c00393e33/dd2c142ec8bf838dc125710100501112?OpenDocument|titolo=Il salame prealpino, da Alboino ai cerveleé|accesso=30 luglio 2014}}</ref> oppure che in quegli stessi anni [[Enrico dell'Acqua]], pioniere dell'esportazione cotoniera in Italia e soprannominato "il principe mercante" da [[Luigi Einaudi]], aveva creato un'importante rete di commercio soprattutto con l'[[America Latina]].<ref>{{cita|Colombo, 1999}}.</ref>
Il terziario locale bilancia in numero di addetti l'attività manifatturiera, da sempre vocazione del comune di Busto Arsizio.<ref name=PS/> Secondo i dati del 2005<ref>Imprese attive iscritte al Registro Imprese nel 2005.</ref> relativi al tessuto economico della città, le imprese sono in totale {{TA|7 342.}} Per quanto riguarda la ripartizione per settore, commercio {{TA|(1 846}} imprese) e attività immobiliari {{TA|(1 800}} imprese) ricoprono il maggior numero di imprese attive. Le attività manifatturiere contano {{formatnum:1255}} imprese attive.<ref name=PS/>
A Busto Arsizio ha una sede il gruppo Biocell Center, costituito da aziende in Italia, [[Svizzera]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] è il primo centro ricerche al mondo ad aver sviluppato un metodo di trattamento e crioconservazione delle [[cellule staminali amniotiche]].<ref>{{cita web|url=http://www.biocellcenter.it/|titolo=Biocell Center|accesso=26 novembre 2017}}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:20091227Panorama04.JPG|thumb|Svincoli in località "Cinque Ponti"]]
[[File:Busto_Arsizio_Stazione_RFI_Facciata_2007.jpg|thumb|Facciata della stazione RFI]]
=== Strade ===
Busto Arsizio è servita dall'[[Autostrada dei Laghi]] e dalla [[strada statale 336 dell'Aeroporto della Malpensa]], nonché dalle strade statali numero [[Strada statale 33 del Sempione|33 del Sempione]], [[Strada statale 341 Gallaratese|341 Gallaratese]] e [[Strada statale 527 Bustese|527 Bustese]].
=== Ferrovie e tranvie ===
La città dispone della [[stazione di Busto Arsizio]], posta lungo la [[ferrovia Domodossola-Milano|ferrovia del Sempione]] e gestita da [[Rete Ferroviaria Italiana]] e dalla [[stazione di Busto Arsizio Nord]], posta sulla linea [[Ferrovia Novara-Seregno|Novara-Seregno]] e località di diramazione per la [[Ferrovia Busto Arsizio-Malpensa Aeroporto|Busto Arsizio-Malpensa Aeroporto]], gestita da [[Ferrovienord]].
Entrambi gli impianti sono serviti da relazioni regionali e suburbane gestite da [[Trenord]] e [[TiLo]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Lombardia]].
Fra il [[1881]] e il [[1951]] la città era altresì servita dalla [[tranvia Milano-Gallarate]], gestita dalla [[STIE]]<ref>Alessandro Albè, Guido Boreani, Giampietro Dall'Olio, ''La tramvia Milano - Gallarate'', Calosci, Cortona, 1993. ISBN 9788877850867</ref>.
=== Mobilità urbana ===
La mobilità urbana di Busto Arsizio è servita mediante autoservizi gestiti dalla stessa STIE<ref>{{cita web|url=http://www.gruppostarlodi.it/|titolo=STIE|accesso=26 novembre 2017}}</ref> e dalla Società [[Movibus]].<ref>{{cita web|url=http://www.movibus.it/|titolo=Movibus|accesso=26 novembre 2017}}</ref>
== Amministrazione ==
=== Elenco dei sindaci di Busto Arsizio ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|[[1850]]|[[1853]]|[[Carlo Tosi (1821-1893)|Carlo Tosi]]||[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1853]]||Cesare Rossi||Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1856]]|[[1863]]|[[Pasquale Pozzi]]||Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1863]]|[[1868]]|Carlo Crespi (detto Cordafina<ref>{{cita news|url=http://www.varesenews.it/2014/10/trenta-mila-lire-per-costruire-una-scuola-e-busto-divenne-citta/343799/|titolo=Trenta mila lire per costruire una scuola e Busto divenne città|data= 30 otttobre 2014|accesso=12 novembre 2017}}</ref>)||Sindaco|
}}[[File:P 20160728 115932.jpg|thumb|Busto di Carlo Crespi presso [[Palazzo Gilardoni]]]]
{{ComuniAmminPrec|[[1868]]|[[1872]]|[[Carlo Tosi (1821-1893)|Carlo Tosi]]||Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1872]]|1º gennaio [[1874]]|[[Luigi Krumm]]||[[Assessore anziano]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|2 gennaio [[1874]]|11 luglio [[1875]]|Luigi Krumm||Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1875]]|[[1884]]|Giuseppe Lualdi|||
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1884]]||Orsino Orsini||[[Commissario]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1884]]||Angelo Gambero||Sindaco f.f.<ref>Sindaco facente funzioni.</ref>|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1884]]|[[1885]]|Ernesto Travelli||Sindaco f.f.|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1885]]|[[1889]]|Paolo Crespi Porro||Sindaco f.f.|
}}
{{ComuniAmminPrec|||Leopoldo Candiani|||
}}
{{ComuniAmminPrec|||Ercole Marinoni|||
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1890]]|[[1895]]|Attilio Ballarati||Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1896]]|[[1902]]|Pietro Tosi|Clericali-Moderati|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1903]]|13 marzo [[1905]]|Cesare Rossi|||
}}
{{ComuniAmminPrec|14 marzo [[1905]]|4 settembre [[1908]]|Giuseppe Rossi|[[Partito Radicale Italiano]]||<ref>Inizialmente venne eletto Ernesto Travelli, che però rinunciò all'incarico.</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec|5 settembre [[1908]]|15 luglio [[1914]]|Pietro Tosi|Clericali-Moderati|Sindaco|
}}
[[File:Carlo Azimonti.jpg|thumb|Il sindaco [[Carlo Azimonti (sindaco)|Carlo Azimonti]]<ref>Per un errore dell'anagrafe, il cognome dei suoi discendenti divenne Azzimonti con due z, e così è anche riportato sul busto della tomba di famiglia.</ref>]]
{{ComuniAmminPrec|16 luglio [[1914]]|5 agosto [[1922]]|[[Carlo Azimonti (sindaco)|Carlo Azimonti]]
("Pà Carleou")|[[Partito Socialista Italiano]]|Sindaco (tra il 1918 e il 1920 come Sindaco f.f.)|<ref>Era il più giovane sindaco d'[[Italia]], essendo nato nel [[1888]]. Fu deposto dai fascisti</ref>
<ref>Per un errore dell'anagrafe, il cognome dei suoi discendenti divenne Azzimonti con due z, e così è anche riportato sul busto della tomba di famiglia.</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec|6 agosto [[1922]]|23 febbraio [[1923]]|Ten. Col. Emilio Plastino||[[Commissario prefettizio]]|<ref>Fu nominato Commissario Prefettizio dopo l'occupazione del Comune da parte dei fascisti, nonostante il fatto che la precedente Amministrazione non si fosse dimessa</ref>
<ref>Era Tenente Colonnello del Genio (Cronaca di Busto Arsizio in "Cronaca Prealpina" 10 agosto 1922)</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec|24 febbraio [[1923]]|[[1930]]|Ottorino Maderna|[[Blocchi Nazionali]]|Sindaco, poi [[Podestà (fascismo)|Podestà]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1931]]|1º settembre [[1943]]|Ercole Lualdi||Podestà|
}}
{{ComuniAmminPrec|2 settembre [[1943]]|25 aprile [[1945]]|[[Carlo Azimonti (sindaco)|Carlo Azimonti]]||Commissario prefettizio|<ref>Destituito dal [[prefetto]] per alcuni mesi a partire dal 17 novembre [[1943]].</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec|26 aprile [[1945]]|[[1946]]|Camillo Tosi||Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1946]]|[[1947]]|[[Mario Grampa]]|Partito Socialista Italiano|Sindaco|<ref>Eletto senatore nel [[1955]].</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1947]]|[[1961]]|[[Giovanni Rossini]]|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1961]]|[[1970]]|[[Gian Pietro Rossi]]|Democrazia Cristiana|Sindaco|<ref>Eletto senatore nel [[1976]].</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1970]]|[[1972]]|Giuseppe Castiglioni|Democrazia Cristiana|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1972]]|[[1974]]|Giorgio Ughetto Haraszthy|Democrazia Cristiana|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1974]]|[[1975]]|Gian Luigi Baratelli|Democrazia Cristiana|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1975]]|[[1976]]|[[Gian Pietro Rossi]]|Democrazia Cristiana|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1976]]||Ascanio Besnati|[[Partito Repubblicano Italiano]]|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1976]]|[[1977]]|Felice Pozzi|Democrazia Cristiana|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1977]]|[[1979]]|Giancarlo Tovaglieri|Democrazia Cristiana|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1979]]|[[1985]]|Angelo Borri<br />(il "sindaco buono"<ref>{{cita news|url=http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=212884|titolo=Il "sindaco buono" trova finalmente il suo stadio|pubblicazione=VareseNews|autore=Marco Corso|data=12 settembre 2011|accesso=23 novembre 2017}}</ref>)|Democrazia Cristiana|Sindaco|<ref>{{cita web|url=http://www.bustocco.com/borri.htm|titolo=Angelo Borri: tifoso e sindaco|accesso=30 luglio 2014}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1985]]|[[1988]]|[[Gian Pietro Rossi]]|Democrazia Cristiana|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1988]]|[[1990]]|Luigi Caccia|Democrazia Cristiana|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1990]]|[[1993]]|[[Gian Pietro Rossi]]|Democrazia Cristiana|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1993]]||Umberto Calandrella||[[Commissario straordinario]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|21 novembre [[1993]]|25 maggio [[2002]]|Gianfranco Tosi|[[Lega Nord]]|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|26 maggio [[2002]]|30 gennaio [[2006]]|Luigi Enrico Rosa|Lega Nord|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|1º febbraio [[2006]]|29 maggio [[2006]]|Paolo Guglielman||Commissario prefettizio|
}}
{{ComuniAmminPrec|30 maggio [[2006]]|5 giugno [[2016]]|Gianluigi Farioli (detto Gigi<ref>{{cita web|url=http://servizi.comune.bustoarsizio.va.it/elezioni2011/elettorali.asp|titolo=Elezioni Amministrative del 15 e 16 maggio 2011 - Città di Busto Arsizio|accesso=21 agosto 2014}}</ref>)|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]<br />[[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]]|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec|5 giugno [[2016]]|in carica|Emanuele Antonelli|[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Italia|Domodossola}}<ref name="gemellaggi">{{cita web|url=http://aiccrelombardia.files.wordpress.com/2010/09/lista_aiccre_lombardia.pdf|titolo=Gemellaggi della Regione Lombardia|editore=AICCRE|data=settembre 2010|accesso=23 novembre 2017}}</ref>
* {{Gemellaggio|Francia|Épinay-sur-Seine}}<ref name=gemellaggi/>
* {{Gemellaggio|Eritrea|Nacfa}}<ref name=gemellaggi/>
*{{Gemellaggio|Cina|Cixi|2017|Cixi (città)}}<ref>{{cita web|url=http://www.varesenews.it/2015/07/affari-reciproci-busto-e-cixi-firmano-un-patto/389674/|titolo=Affari reciproci, Busto e Cixi firmano un patto|accesso=17 novembre 2017}}</ref>
Il 20 maggio [[2012]] è stato siglato un patto di amicizia con il comune di [[Scopello]].<ref>{{cita news|autore=|url=http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=234391|titolo=L'amicizia fra Busto e Scopello nasce con il Giro d'Italia|pubblicazione=VareseNews|data=18 maggio 2012|accesso=18 novembre 2017}}</ref>
== Sport ==
[[File:Futura Volley Busto Arsizio 1.jpg|thumb|left|[[Futura Volley Busto Arsizio]]]]
La principale squadra di calcio del comune è la [[Aurora Pro Patria 1919|Pro Patria]], fondata nel 1919, che milita nel campionato di [[Lega Pro]]. Nella sua storia ha disputato quattordici campionati di [[Serie A]]. Tra le squadre minori vi è il Busto 81, prima squadra cittadina dopo la Pro Patria ad essere promossa in Eccellenza.<ref>{{cita web|url=http://www.varesenews.it/2016/04/festa-busto-81-e-eccellenza/507290/|titolo=Festa Busto 81: è Eccellenza|accesso=31 ottobre 2017}}</ref>
La principale squadra locale di pallavolo femminile è la [[Futura Volley Busto Arsizio]], vincitrice di un [[Serie A1 2011-2012 (pallavolo femminile)|campionato]], due [[Coppa CEV (pallavolo femminile)|Coppe CEV]], una [[Coppa Italia (pallavolo femminile)|Coppa Italia]] e una [[Supercoppa italiana (pallavolo femminile)|Supercoppa italiana]].
Busto Arsizio ha ospitato nel 2011 il [[Campionato europeo di pallavolo femminile]], e nel 2015 il [[Campionato europeo di pallavolo maschile 2015|Campionato europeo di pallavolo maschile]].
La [[Pro Patria Scherma]], già [[Società Ginnastica Pro Patria et Libertate]], fondata nel 1881, è una delle associazioni sportive più antiche d'Italia.<ref>{{cita web|url=http://www.itctosi.va.it/speciali/storia2/SHERMA.htm|titolo=Associazione Schermistica "Pro Patria et Libertate"|accesso=23 novembre 2017}}</ref>
Nel 1997, dalla fusione delle attività agonistiche di Bustese Nuoto e Busto Pallanuoto, è nata Busto Nuoto A.S.<ref>{{cita web|url=http://www.bustonuoto.com/chisiamo1.htm|titolo=Busto Nuoto A.S.|accesso=22 novembre 2017}}</ref>. La squadra di nuoto sincronizzato ha vinto nel 2014 il titolo italiano nei campionati juniores.<ref>{{cita web|url=http://www.federnuoto.it/discipline/sincro/flashnews/item/34324-campionati-junior-vince-busto-nuoto.html|titolo=Estivi junior. Vince Busto Nuoto|accesso=23 novembre 2017}}</ref>
[[File:Piscina Manara.jpg|thumb|L'ingresso della piscina di via Manara prima delle modifiche apportate nel 1983]]
Hanno sede nel comune le società di [[atletica leggera]] Pro Patria A.R.C. Busto Arsizio e Atletica San Marco<ref name="SanMarco">{{cita web|url=http://www.atleticasanmarco.it/|titolo=Atletica san Marco|accesso=23 novembre 2017}}</ref>, che ha organizzato il campionato italiano di [[mezza maratona]] nel 1999<ref>{{cita web|url=http://atleticasanmarco.it/?page_id=5|titolo=Informazioni - San Marco|accesso=12 novembre 2017}}</ref>.
Busto Arsizio è stata tre volte sede di tappa al [[Giro d'Italia]]: nel [[Giro d'Italia 1985|1985]] la prima tappa è stata vinta da [[Urs Freuler]]; nel [[Giro d'Italia 2001|2001]] la diciannovesima tappa, ha visto la vittoria di [[Mario Cipollini]] e nel [[Giro d'Italia 2012|2012]], la quindicesima tappa è stata vinta da [[Matteo Rabottini]]. Per alcuni anni si tenne nel comune la [[corsa in linea]] maschile [[Coppa Città di Busto Arsizio]].
Tra il 1984 e il 1986 Busto Arsizio è stata la sede della società di [[football americano]] [[Frogs Legnano|Frogs]], proveniente da [[Gallarate]], in seguito trasferitasi a [[Legnano]]. Nel [[Frogs Busto Arsizio 1984|1984]] vinse per la prima volta il [[Superbowl italiano]].
Nel comune è presente una squadra di tackle football che milita in seconda divisione [[FIDAF]], i Blue Storms<ref>{{cita news|autore=Francesco Mazzoleni|titolo=Buona la prima, i Blue Storms approdano ai quarti di finale|url=http://www.varesenews.it/2015/06/buona-la-prima-i-blue-storms-approdano-ai-quarti-di-finale/378130/|pubblicazione=VareseNews|giorno=8|mese=giugno|anno=2015|accesso=13 maggio 2018}}</ref>, sono inoltre presenti due squadre di flag football maschile: Blue Storms e Flames Busto Arsizio ed una squadra femminile di tackle football.<ref>{{cita news|autore=Barbara Allaria|url=http://www.bluestorms.it/2012/07/16/dopo-il-super-bowl-e-gia-tempo-di progetti|titolo=Comunicato Stampa: Dopo il Super Bowl è già tempo di progetti|pubblicazione=Bluestorms.it|data=|accesso=23 novembre 2017|giorno=16|mese=luglio|anno=2012}}</ref>
<ref>{{cita news|titolo=Blue Storms, il nuovo coach è Giovanni Ganci|url=http://www3.varesenews.it/busto/blue-storms-il-nuovo-coach-e-giovanni-ganci-252818.html|pubblicazione=VareseNews|giorno=16|mese=gennaio|anno=2013|accesso=12 novembre 2017}}</ref>
[[File:Pista di atletica leggera di Sacconago.jpg|thumb|left|La pista di atletica leggera di Sacconago.]]
La Pallacanestro Busto Arsizio Associazione Dilettantistica è la principale squadra di basket della città,<ref>{{cita web|url=http://www.varesenews.it/2016/05/il-weekend-pop-di-busto-arsizio/520360/|titolo=Il weekend “pop” di Busto Arsizio|accesso=15 novembre 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.informazioneonline.it/LAY009/L00907.aspx?arg=1009&id=16649|titolo=La Bustese riparte dalla serie D|accesso=12 novembre 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.today/20151105163621/http://www.informazioneonline.it/LAY009/L00907.aspx?arg=1009&id=16649|dataarchivio=5 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.varesesport.com/2015/serie-d-pallacanestro-busto-arsizio-una-stagione-di-alti-e-bassi-traietta-pensavamo-fosse-piu-semplice/|titolo=Serie D – Pallacanestro Busto Arsizio, una stagione di alti e bassi. Traietta: "Pensavamo fosse più semplice"|accesso=23 novembre 2017}}</ref> che milita in [[Promozione (pallacanestro maschile)|Promozione]].
Nel 1956 nasce la società Accademia Bustese Pattinaggio, una delle società italiane di più antica affiliazione alla [[Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio]].<ref>{{cita web|url=http://www.varesenews.it/2012/06/che-festa-sui-pattini-al-palacastiglioni/85984/|titolo=Che festa sui pattini al PalaCastiglioni|accesso=17 novembre 2017}}</ref> Fra i maggiori risultati conseguiti, figurano il titolo italiano di società negli anni 1959, 1960, 1961, 1962. Ha vinto inoltre due titoli italiani di società nel 2011 e 2012 e due titoli mondiali individuali.<ref>{{cita web|url=http://www.informazioneonline.it/LAY009/L00908.aspx?arg=1029&id=21833|titolo=Accademia Bustese Pattinaggio, successi internazionali|accesso=17 novembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.today/20151105163620/http://www.informazioneonline.it/LAY009/L00908.aspx?arg=1029&id=21833|dataarchivio=5 novembre 2015}}</ref>
La Società Mandamentale di Tiro a Segno di Busto Arsizio, ora Sezione di Tiro a Segno Nazionale, è stata fondata nel 1883.<ref>{{cita web|url=http://www.tsnbusto.com/|titolo=Tiro a segno nazionale. Sezione di Busto Arsizio|accesso=5 novembre 2015}}</ref> Trent'anni dopo la sua fondazione, nel [[1914]], [[Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta]], [[conte di Torino]], inaugurò un nuovo campo di tiro destinato oltre che ai cittadini di Busto Arsizio e zone limitrofi, anche all'addestramento dei militari della Caserma "S.Ten. Ugo Mara" di [[Solbiate Olona]].<ref>{{cita web|url=http://www.tsnbusto.com/chi-siamo/storia|titolo=Tiro a segno nazionale. Sezione di Busto Arsizio. Storia|accesso=18 novembre 2017}}</ref> L'organizzazione di tiro a segno, assolve senza fini di lucro, in ambito territoriale, i compiti istituzionali e sportivi dell'Unione Italiana Tiro a Segno.
Nel 2012 e nel 2015, si è disputato il torneo di tennis Busto Arsizio Open, facente parte della categoria [[ITF Men's Circuit]].<ref>{{cita web|url=http://www.itftennis.com/procircuit/tournaments/men%27s-tournament/info.aspx?tournamentid=1100026618|titolo=Italy F14 Futures|accesso=13 novembre 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.bustoarsizio.va.it/index.php/la-citta/item/8410-il-grande-tennis-torna-in-citta-da-sabato-27-giugno-con-il-futures-itf-busto-arsizio#|titolo=Il grande tennis torna in Città da sabato 27 giugno con il Futures ITF Busto Arsizio|accesso=13 novembre 2017}}</ref>
Inoltre, dal 1978 ha sede nel comune la società di [[twirling]] Club Twirling Sacconago<ref>{{cita web|url=http://www.clubtwirlingsacconago.it/|titolo=Club Twirling Sacconago|accesso=13 novembre 2017}}</ref> nel quale ha militato [[Chiara Stefanazzi]].
Dal 1991, si corre annualmente la "Maratonina", manifestazione podistica non competitiva.<ref>{{Cita news|url=http://www.varesenews.it/2016/11/torna-la-maratonina-di-busto-e-compie-25-anni/567461/|titolo=Torna la Maratonina di Busto e compie 25 anni - VareseNews|pubblicazione=VareseNews|data=9 novembre 2016|accesso=13 novembre 2017}}</ref>
=== Impianti sportivi ===
[[File:20081224Speroni(2)m.JPG|upright=2|thumb|[[Stadio Carlo Speroni]]]]
Lo [[stadio Carlo Speroni]], costruito nel 1927<ref>{{cita web|url=http://www.monza1912.it/index.php?option=com_joomleague&func=showPlayground&p=25&pgid=20&Itemid=104&lang=it|titolo=Stadio Carlo Speroni|accesso=13 novembre 2017}}</ref> ha subito varie ristrutturazioni ed ampliamenti, l'ultima delle quali nel luglio 2011 con la creazione di un'ulteriore curva nel settore ospiti. Viene utilizzato principalmente per le partite di calcio casalinghe della Pro Patria, nel 2011 ha ospitato la finale nazionale del [[Terza Divisione (football americano)|Campionato italiano di football a 9]].
Il [[PalaYamamay]], intitolato a [[Maria Piantanida]], ospita gli incontri casalinghi della [[Futura Volley Busto Arsizio]]. Nel 2011 è stato una delle quattro sedi che hanno ospitato il [[campionato europeo di pallavolo femminile 2011|campionato europeo di pallavolo femminile]], organizzato congiuntamente da Italia e Serbia.
Il campo sportivo Carlo Reguzzoni (oggi demolito) era un impianto con pista di atletica leggera. Aveva uno sviluppo di 414 metri, il rettilineo finale lungo 150 metri e le curve con sopraelevazione massima di 65 centimetri. Nel 1922 ospitò i tredicesimi [[campionati italiani assoluti di atletica leggera]], evento condiviso con la città di [[Milano]].<ref>{{cita web|url=http://www.sportolimpico.it/dmdocuments/CAMPIONI_ITALIANI_UOMINIi.pdf|titolo=Campionati "assoluti" – Uomini. Tutti i campioni italiani – 1906-2013|accesso=6 maggio 2018}}</ref>
Ha sede in città il centro di atletica leggera ''Angelo Borri''.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Pio Bondioli|titolo=Storia di Busto Arsizio (2 voll.)|editore=Lativa|anno=1937-54|cid=Bondioli, 1937-54}}
* {{cita libro|autore=[[Augusto Marinoni]]|titolo=I dialetti da Saronno al Ticino. Busto Arsizio-Legnano|editore=Rotary Club|anno=1957|cid=Marinoni, 1957}}
* {{cita libro|autore=Carlo Magni|autore2=Giuseppe Pacciarotti|titolo=Busto Arsizio - Ambiente storia società|editore=Freeman Editrice|città=Busto Arsizio|anno=1977|SBN=IT\ICCU\MIL\0534586|cid=Magni-Pacciarotti, 1977}}
* {{cita libro|autore=Rodolfo Rogora|autore2=Stefano Ferrario|autore3=Luigi Belotti|titolo=Sommario di storia bustese dalle origini ai tempi nostri|editore=L.V.G. Editrice|città=Azzate|anno=1981|SBN=IT\ICCU\LO1\0369269|cid=AA.VV., 1981}}
* {{cita libro|curatore=Giampiero Magugliani|titolo=Busto Arsizio. Storia di una città attraverso le sue vie e le sue piazze|editore=Pianezza s.r.l.|città=Busto Arsizio|anno=1985|SBN=IT\ICCU\CFI\0239636|cid=Magugliani, 1985}}
* {{cita libro|autore=Amici del Liceo|titolo=Vita bustese. Rassegna di vita bustese, documenti ed immagini 1920-1940|editore=Bramante Editrice|città=Busto Arsizio|anno=1989|SBN=IT\ICCU\LO1\0064227|cid=Amici del Liceo, 1989}}
* {{cita libro|autore=Giovanni Battista Lupi|autore2=Francesco Bertolli|autore3=Umberto Colombo|titolo=La peste del 1630 a Busto Arsizio|editore=Bramante Editrice|città=Busto Arsizio|anno=1990|SBN=IT\ICCU\MIL\0065686|cid=Bertolli, 1990}}
* {{cita libro|autore=Franco Bertolli|autore2=Giuseppe Pacciarotti|autore3=Augusto Spada|titolo=Chiese minori a Busto Arsizio: San Gregorio e Beata Vergine delle Grazie (Sant'Anna)|editore=Libreria della Basilica|città=Busto Arsizio|anno=1991|SBN=IT\ICCU\LO1\0101178|cid=Bertolli Paciarotti Spada, 1991}}
* {{cita libro|autore=Elisabetta Ferrario Mezzadri|autore2=Santino Langè|autore3=Andrea Spiriti|titolo=Il Palazzo Marliani Cicogna in Busto Arsizio: da dimora patrizia a palazzo pubblico|editore=Arti Grafiche Baratelli|città=Busto Arsizio|anno=1992|SBN=IT\ICCU\LO1\0245848|cid=AA.VV., 1992}}
* {{cita libro|autore=Maurizio Sbicego|titolo=Busto città amata|altri=testi storici di Franco Bertolli e Augusto Spada|editore=Macchione Editore|città=Azzate (Varese)|anno=1996|SBN=IT\ICCU\LO1\0421718|cid=Sbicego, 1996}}
* {{cita libro|autore=Alberto Garavaglia|titolo=Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio|editore=Freeman Editrice|città=Busto Arsizio|anno=1997|SBN=IT\ICCU\LO1\0771542|cid=Garavaglia, 1997}}
* {{cita libro|autore=Daniela Maffioli|titolo=La Capitolare di Busto Arsizio attraverso la storia e alcuni suoi codici (XII-XV secolo)|editore=Mariani Artigrafiche s.r.l.|città=Olgiate Olona|anno=1998|SBN=IT\ICCU\CFI\0416791|cid=Maffioli, 1998}}
* {{cita libro|autore=Luca Colombo|titolo=L'impero del cotone: storia di Enrico Dell'Acqua, industriale bustese che conquistò l'America|editore=Pianezza Editore|città=Busto Arsizio|anno=1999|SBN=IT\ICCU\CFI\0465050|cid=Colombo, 1999}}
* {{cita libro|autore=Aurora Scotti Tosini|titolo=La Basilica di San Giovanni Battista a Busto nell'opera di Francesco Maria Ricchino|editore=Freeman Editrice|città=Busto Arsizio|anno=2001|SBN=IT\ICCU\MIL\0511818|cid=AA.VV., 2001}}
* {{cita libro|autore=Giuseppe Tettamanti|titolo=Zibaldone Cronaca Altri Scritti|editore=Edizioni de "la Provvidenza"|città=Busto Arsizio|anno=2001|SBN=IT\ICCU\LO1\0581110|cid=Tettamanti, 2001}}
* {{cita libro|autore=Elisabetta Palmisano|titolo=Il Settecento a Busto Arsizio: economia e società nel periodo delle riforme teresiane|editore=Freeman editrice|città=Busto Arsizio|anno=2002|SBN=IT\ICCU\LO1\0609422|cid=Palmisano, 2002}}
* {{cita libro|autore=Gian Franco Ferrario|titolo=Busto Arsizio. Emozioni Liberty|editore=Macchione Editore|città=Busto Arsizio|anno=2002|ISBN=88-8340-111-5|cid=Ferrario, 2002}}
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Molini Marzoli Massari. Un recupero di eccellenza. La Tecnocity di Busto Arsizio|editore=Macchione editore|città=Busto Arsizio|anno=2002|ISBN=88-8340-110-7|cid=AA.VV., 2002}}
* {{cita libro|autore=Luigi Giavini|titolo=Le origini di Busto Arsizio dai Liguri ai Longobardi|editore=Nomos Edizioni|anno=2002|SBN=IT\ICCU\BVE\0298289|cid=Giavini, 2002}}
* {{cita libro|titolo=Varese e provincia: le Prealpi, le valli, i laghi : ville, monasteri, castelli|editore=Touring editore|anno=2002|ISBN=88-365-2444-3|cid=Touring Club, 2002}}
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Busto Arsizio, anno 1604 e dintorni|editore=Edizioni de "la Provvidenza"|città=Busto Arsizio|anno=2004|SBN=IT\ICCU\LO1\0893815}}
* {{cita libro|autore=Augusto Spada|titolo=Conoscere la città di/Getting to know the city of Busto Arsizio|editore=Freeman Editrice|città=Busto Arsizio|anno=2004|SBN=IT\ICCU\LO1\0826777|cid=Spada, 2004}}
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=La chiesa di San Michele. Origine e storia, 2 voll.|città=Busto Arsizio|editore=Arti Grafiche Baratelli s.n.c.|anno=2006|cid=AA.VV., 2006}}
== Voci correlate ==
{{div col}}
* [[Altomilanese]]
* [[Associazione Consortile dei Comuni dell'Alto Milanese]]
* [[Aurora Pro Patria 1919]]
* [[Borsano]]
* [[Bruscitti]]
* ''[[Bumbasina]]''
* [[Bustese]]
* [[Busto Arsizio Film Festival]]
* [[Contea di Busto Arsizio]]
* [[Dialetto bustocco]]
* [[Futura Volley Busto Arsizio]]
* [[Peste del 1630 a Busto Arsizio]]
* [[Sacconago]]
* [[Società Aeroporto di Busto]]
* ''[[Tarlisu]]''
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== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Busto Arsizio}}
{{Comuni della provincia di Varese}}
{{Pieve di Gallarate}}
{{Università degli Studi dell'Insubria}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Altomilanese}}
{{vetrina|22|gennaio|2009|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Busto Arsizio|arg=Lombardia}}
[[Categoria:Busto Arsizio| ]]
IL PROGETTO "BUSTO LOVES MONUMENTS":
Il progetto "Busto loves Monuments" è un progetto che coinvolge le scuole medie bellotti e l'I.T.E. Tosi che creerà dei tour a 360º dei monumenti di Busto Arsizio grazie alla didattica interattiva nelle scuole
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