Età comunale e CSI: Immortality: differenze tra le pagine

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Il '''Comune''' è una forma di [[governo]] locale che interessò in [[Medioevo|età medievale]] vaste aree dell'[[Europa occidentale]] ma che ebbe origine in [[Italia centrale|Italia centro]]-[[Italia settentrionale|settentrionale]] attorno all'[[XI secolo]], sviluppandosi, poco più tardi, anche in alcune regioni della [[Germania]] centro-meridionale e nelle [[Fiandre]]. Si diffuse successivamente (in particolare fra la seconda metà del [[XII secolo|XII]] e il [[XIV secolo]]) con forme e modalità diverse anche in [[Francia]], [[Inghilterra]] e nella [[penisola iberica]]. In Italia, culla della civiltà comunale, il fenomeno andò esaurendosi fin dagli ultimi decenni del [[XIII secolo]] e la prima metà del secolo successivo, con la modificazione degli equilibri [[politica|politici]] interni, con l'affermazione sociale di nuovi [[ceto sociale|ceti]] e con la sperimentazione di nuove esperienze di governo ([[signoria cittadina]]). In Italia, quanto meno dal punto di vista teorico, le città erano sottoposte all'autorità suprema dell'imperatore: questo è il punto di partenza per comprendere la dinamica storica che accompagnò lo sviluppo del comune in Italia e le lotte che esso dovette sostenere per affermarsi.
|titolo italiano = CSI: Immortality
|titolo originale = CSI: Immortality
|paese = Stati Uniti d'America
|anno prima visione = [[2015]]
|tipo fiction = film TV
|genere = Azione
|genere 2 = Drammatico
|genere 3 = Poliziesco
|genere 4 = Thriller
|stagioni =
|episodi =
|durata = 87 min
|lingua originale = [[Lingua inglese|inglese]]
|aspect ratio = [[16:9]]
|regista= [[Louis Shaw Milito]]
|sceneggiatore= [[Anthony E. Zuiker]]
|attori =
*[[Ted Danson]]: D.B. Russell
*[[Jorja Fox]]: Sara Sidle
*[[Eric Szmanda]]: Greg Sanders
*[[Robert David Hall]]: Dr. Albert Robbins
*[[Wallace Langham]]: David Hodges
*[[David Berman]]: David Phillips
*[[Elisabeth Harnois]]: Morgan Brody
*[[Jon Wellner]]: Henry Andrews
*[[William Petersen]]: Dr. Gil Grissom
*[[Marg Helgenberger]]: Catherine Willows
*[[Paul Guilfoyle (attore 1949)|Paul Guilfoyle]]: Cap. James "Jim" Brass
*[[Katie Stevens]]: Lindsay Willows
*[[Marc Vann]]: Conrad Ecklie
*[[Melinda Clarke]]: Heather Kessler
*[[Michael Beach]]: Agente Scinta
|doppiatori italiani =
*[[Mario Cordova]]: D.B. Russell
*[[Tiziana Avarista]]: Sara Sidle
*[[David Chevalier]]: Greg Sanders
*[[Bruno Alessandro]]: Dr. Albert Robbins
*[[Roberto Chevalier]]: David Hodges
*[[Luca Mannocci]]: David Phillips
*[[Chiara Gioncardi]]: Morgan Brody
*Fabrizio Picconi: Henry Andrews
*[[Francesco Pannofino]]: Dr. Gil Grissom
*[[Micaela Esdra]]: Catherine Willows
*[[Angelo Nicotra]]: Cap. James "Jim" Brass
*[[Gemma Donati (doppiatrice)|Gemma Donati]]: Lindsay Willows
*[[Stefano De Sando]]: Conrad Ecklie
*[[Cristina Boraschi]]: Heather Kessler
|produttore = [[Kim Cybulski]], [[Phil Conserva]]
|produttore esecutivo= [[Ann Donahue]], [[Carol Mendelsohn]], [[Don McGill]], [[Anthony E. Zuiker]], [[Jerry Bruckheimer]], [[William Petersen]], [[Cynthia Chvatal]], [[Louis Shaw Milito]]
|inizio prima visione = 27 settembre 2015
|rete TV = [[CBS]]
|inizio prima visione in italiano = 25 dicembre 2015
|rete TV italiana = [[Fox Crime (Italia)|Fox Crime]]
|opera originaria= ''[[CSI - Scena del crimine]]''
|immagine =
|didascalia =
}}
 
'''''CSI: Immortality''''' è un [[film per la televisione]] del [[2015]], finale della serie ''[[CSI - Scena del crimine]]''. È stato trasmesso dalla rete statunitense [[CBS]] il 27 settembre [[2015]].<ref name="tvline.com">Ausiello, Michael (10 agosto 2015). [http://tvline.com/2015/08/10/cbs-fall-spoilers-good-wife-big-bang-ncis/ "CBSpoiler-palooza: Major Scoop on ''Good Wife'', ''Big Bang'', ''NCIS'', ''Scorpion'' and 9 Other Returning Shows"]. TVLine. 10 agosto 2015.</ref> In [[Italia]] è andato in onda sul canale [[Televisione satellitare|satellitare]] [[Fox Crime (Italia)|Fox Crime]] il 25 dicembre 2015,<ref>{{cita web|url=http://www.foxcrime.it/2015/12/09/csi-immortality-natale-fox-crime/|titolo=Per Natale FoxCrime vi regala C.S.I. Immortality|autore=Stefano Balbo|editore=Fox Crime|data=9 dicembre 2015|accesso=19 dicembre 2015}}</ref> mentre in chiaro è stato trasmesso la prima volta il 30 gennaio 2017 su [[Italia 1]] col titolo ''Immortality''.
== L'istituzione del comune ==
[[File:Xilografia francese della fine del Quattrocento.jpg|thumb|right|250px|[[Xilografia]] francese della fine del Quattrocento]]
{{Vedi anche|Rinascita dell'anno Mille}}
L'incremento demografico dell'anno Mille, portò alla formazione di nuovi centri urbani e alla rinascita di quelli esistenti. Così, la città tornava ad essere, come nell'antichità, il centro propulsore della società civile. All'interno delle mura, vennero a convivere uomini di estrazione sociale molto diversa: contadini inurbati in seguito all'eccedenza di manodopera nei campi, feudatari minori che cercavano di sottrarsi ai vincoli verso i grandi feudatari trasferendosi in città, oltre che notai, giudici, medici, piccoli artigiani e mercanti; questi costituivano per eccellenza la classe dei "borghesi", vale a dire di coloro che, non essendo nobili, traevano la propria prosperità dall'esercizio di arti o mestieri e avendo nella città il loro ambiente naturale. Quindi, con la rinascita delle [[città]] nell'XI secolo e la ripresa delle attività [[artigianato|artigianali]], i nuovi ceti urbani si riunirono per liberarsi dai vincoli [[feudalesimo|feudali]] e dall'autorità [[impero|imperiale]], creando una nuova realtà politica: il Comune. Fu inevitabile che molte città cominciassero a svilupparsi come organismi autonomi, ponendo sotto il proprio controllo le campagne circostanti; questi nuovi organismi politici prendono il nome di "comuni", per l'appunto, e consistono in vere e proprie città-stato, col leggi e magistrature indipendenti dalla soggezione ai grandi feudatari. In teoria, peraltro, le città non potevano essere del tutto autonome, poiché erano soggette a organismi più vasti: o appartenevano ai grandi feudatari o erano sotto il diretto controllo del Re o dell'Imperatore.
 
== Trama ==
Il Comune nacque quindi con l'intento di esprimere la lotta per l'emancipazione dalla soggezione feudale, che dà luogo a una profonda trasformazione sociale, caratterizzata dal rifiorire delle attività commerciali e l'emergere della [[borghesia]].
Quando un attentatore suicida fa esplodere il suo giubbotto nei pressi del casinò Eclipse, di proprietà di [[Catherine Willows]], l'agente speciale dell'FBI torna a Las Vegas per seguire le indagini. [[Gil Grissom]], che nel frattempo sta lavorando per preservare gli squali in acque internazionali, viene arrestato per violazione di domicilio al porto di San Diego e D.B. Russell offre a Sara Sidle la possibilità di collaborare nel caso del dinamitardo. Sara, che è in lizza per la carica di direttore del laboratorio della Scientifica di Las Vegas (in quanto a D.B Russell gli verrà offerto di lavorare a est in Quantico in Virginia), viene a sapere che l'ex confidente di Grissom, Lady Heather, è legata a questo crimine. Ecklie si adopera per far rilasciare Grissom dalla custodia cautelare e gli chiede di collaborare con lui insieme all'ex capo della squadra omicidi Jim Brass sul bombardamento al casinò. Mentre la squadra lavora per ripristinare la sicurezza per le strade di Las Vegas, Russell fa disporre una lapide alla memoria della collega Julie Finlay, ridotta in stato di coma irreversibile. Nel frattempo Catherine prende la decisione di lasciare l'F.B.I. per stare accanto alla figlia Lindsay, diventata agente della scientifica, accettando la carica di direttore del laboratorio, rifiutata da Sara, che si è riconciliata con il marito Gil Grissom; insieme lasceranno Las Vegas e partiranno dando di nuovo voce alla loro storia d'amore.
 
== Personaggi e interpreti ==
In realtà il tentativo di ricondurre ad un'unica ragione storica la nascita del comune non ha fornito buoni esiti: un fenomeno complesso, esteso [[diacronia|diacronicamente]] e [[sincronia|sincronicamente]] non può essere originato rigidamente da un unico evento o da una medesima causa. Fra le teorie sull'origine del comune, tutte possono essere utilizzate per descrivere fattori incidenti sull'insorgenza del fenomeno:
=== Personaggi Principali ===
* l'opposizione al [[sistema feudale]] (anche se, come ha notato Cortese, sorgono comuni anche in zone scarsamente feudalizzate, come l'[[Italia meridionale]] e la costa veneta; spesso inoltre famiglie legate a questo sistema favoriscono il sorgere dell'ordinamento comunale e occupano all'interno di esso posizioni di rilievo);
* [[D.B. Russell]], interpretato da [[Ted Danson]], doppiato da [[Mario Cordova]].
* la presenza di un [[Vescovo]], eletto dal popolo e dunque fornito della legittimazione sia spirituale, sia politica necessaria per legittimare un governo cittadino.<ref>[[Franco Cardini]] e Marina Montesano, ''Storia Medievale'', Firenze, Le Monnier Università/Storia, 2006, p. 217 "In quei centri di continuo sottoposti a pressione e a pericoli, si andò organizzando una sorta di "vita sociale d'emergenza" attorno all'unica magistratura che avesse ancora un potere spirituale (ma anche temporale) e un credito effettivo: quella vescovile."</ref>
* [[Sara Sidle]], interpretata da [[Jorja Fox]], doppiata da [[Tiziana Avarista]].
* l'insorgere e l'affermarsi di fenomeni associativi, le ''[[coniurationes]]'' fra gruppi di cittadini.
* [[Greg Sanders]], interpretato da [[Eric Szmanda]], doppiato da [[David Chevalier]].
* il progressivo complicarsi del sistema delle relazioni sociali e commerciali frutto della ripresa economica e demografica che comporta la necessità di una nuova normazione e di un controllo più efficace sul territorio.
* [[Albert Robbins|Dr. Albert Robbins]], interpretato da [[Robert David Hall]], doppiato da [[Bruno Alessandro]].
* [[David Hodges (personaggio)|David Hodges]], interpretato da [[Wallace Langham]], doppiato da [[Roberto Chevalier]].
* [[David Phillips|Dr. David Phillips]], interpretato da [[David Berman]], doppiato da [[Luca Mannocci]].
* [[Morgan Brody]], interpretata da [[Elisabeth Harnois]], doppiata da [[Chiara Gioncardi]].
* Henry Andrews, interpretato da [[Jon Wellner]], doppiato da Fabrizio Picconi.
 
=== OrganizzazioneGuest politicaStar ===
* [[Gil Grissom]], interpretato da [[William Petersen]], doppiato da [[Francesco Pannofino]].
{{vedi anche|Console (storia medievale)}}
* [[Catherine Willows]], interpretata da [[Marg Helgenberger]], doppiata da [[Micaela Esdra]].
[[File:Riunione di mercanti in una miniatura del XIV secolo.jpg|thumb|left|250px|Riunione di mercanti in una miniatura del XIV secolo]]
* [[Jim Brass]], interpretato da [[Paul Guilfoyle (attore 1949)|Paul Guilfoyle]], doppiato da [[Angelo Nicotra]].
Il governo del Comune era basato su un Consiglio generale cittadino che eleggeva dei [[magistrati]], detti [[Console (storia medievale)|consoli]], incaricati della [[reggenza]]. All'interno di questo organo collegiale le deliberazioni sono considerate valide in virtù di un corretto sviluppo della procedura come la convocazione dell'assemblea in presenza di un numero minimo di cittadini appositamente nominati e la verbalizzazione delle decisioni.<ref>Francesco Senatore, ''Medioevo: istruzioni per l'uso'', Firenze, Bruno Mondadori Campus, 2008, p. 118 "In un organo collegiale una decisione è considerata valida e legittima perché, all'interno di competenze prestabilite, è stata seguita una corretta procedura: convocazione della riunione, presenza del numero legale, discussione e dichiarazione di voto, scrutinio segreto, verbalizzazione. La forma in questo caso è la sostanza."</ref>
* Lindsay Willows, interpretata da [[Katie Stevens]], doppiata da [[Gemma Donati (doppiatrice)|Gemma Donati]].
* Sceriffo Conrad Ecklie, interpretato da [[Marc Vann]], doppiato da [[Stefano De Sando]].
* Lady Heather/Heather Kessler, interpretata da [[Melinda Clarke]], doppiata da [[Cristina Boraschi]].
* Agente Scinta, interpretato da [[Michael Beach]].
 
==Produzione==
Questi, in un primo momento, essendo privi di autorità esercitavano il proprio compito in rappresentanza del [[vescovo]].<ref>Carlo Capra, Giorgio Chittolini e Franco Della Peruta, Storia Medievale, Firenze, Le Monnier, 1995 p. 334 "Le città avevano continuato ad essere sedi di autorità ecclesiastiche e civili e, in qualche misura, centri politico-amministrativi e giudiziari. Ciò grazie in particolare all'''autorità del vescovo'' e ai diritti di giurisdizione che aveva acquistato nei [[X secolo|secoli X]] e [[XI secolo|XI]] sull'area urbana e suburbana. Intorno al vescovo, alla sua autorità, ai suoi organi di governo, nell'esercizio di quelle funzioni, si erano sviluppati inoltre ceti urbani diversi, definiti talora dalle fonti ''boni homines'', che acquistarono influenza esercitando il governo insieme e per conto del vescovo."</ref>
===Concezione e sviluppo===
Il 13 maggio [[2015]] è stata annunciata la cancellazione dopo 15 stagioni di [[CSI - Scena del crimine]]. Per concludere la serie è stato ulteriormente annunciato un film TV che, essendo diviso in due parti, è trasmesso in qualità dei primi due episodi della sedicesima stagione.<ref name="deadline.com">Andreeva, Nellie (13 maggio 2015). [http://deadline.com/2015/05/csi-2-hour-finale-william-petersen-ted-danson-cast-csi-cyber-1201425873/ "''CSI'' 2-Hour Finale Set With William Petersen, Ted Danson To Join ''CSI: Cyber''"]. Deadline. 28 luglio 2015.</ref>
 
===Produzione===
Non siamo in grado di conoscere con esattezza né data, né luogo di nascita dei comuni. Sappiamo, da alcuni documenti dell'[[XI secolo]], che i primi rappresentanti delle collettività furono chiamati ''Boni homines'' o ''Consoli''. In principio i comuni si ponevano come delle magistrature provvisorie nate per risolvere problemi di un dato momento formate proprio da “uomini buoni” di cui tutti si fidavano.
Il film è stato girato in oltre 17 giorni,<ref>{{cita web|url=https://twitter.com/zuiker/status/631125128965812226|titolo=Anthony E. Zuiker on Twitter|editore=Twitter}}</ref> le riprese con il cast sono iniziate il 29 luglio [[2015]] e la post produzione è avvenuta il 21 agosto [[2015]].<ref>{{cita web|url=https://twitter.com/zuiker/status/634624591906803712|titolo=Anthony E. Zuiker on Twitter|editore=Twitter}}</ref> Il film è stato registrato in due episodi dai rispettivi titoli ''Immortality Part I'' e ''Immortality Part II''. I codici di produzione degli episodi sono 1601 e 1602.<ref>{{cita web|url=https://twitter.com/zuiker/status/626435152508399616|titolo=It begins... The first day of shooting the CSI finale. Stay tuned!|editore=Anthony E. Zuiker on Twitter}}</ref>
I consoli prestavano giuramento di fedeltà davanti alla cittadinanza elencando i propri obblighi che, insieme a consuetudini scritte e leggi approvate dal comune, formarono le prime forme di [[Statuto (diritto)|Statuti]] Cittadini. Durante il loro operato redigevano il “Breve”, una sorta di elenco-archivio in cui erano riportate tutte le opere pubbliche intraprese ma non terminate.
Tutti i cittadini che godevano di diritti urbani si riunivano nel “Parlamento” che era l’organo fondamentale nella vita di un comune. Per facilitarne la gestione, spesso quest'organo fu ridotto ad una minoranza di individui, iniziando l’ascesa di quei gruppi che sarebbero divenuti dirigenti. Tutti i comuni si assomigliarono per la presenza di una categoria di individui che godeva di maggiori diritti rispetto agli altri.
Per poter partecipare al potere comune bisognava essere: maggiorenni, maschi, pagare una tassa di ammissione, possedere una casa.
Ne erano invece esclusi le donne, i poveri, i servi, gli ebrei e i musulmani non convertiti.
 
===Casting===
In Italia l’ascesa dei comuni fu ostacolata dal centralismo normanno nell’Italia meridionale, mentre essi raggiunsero un eccezionale sviluppo a Nord espandendosi dalle città alle campagne. Questa crescita fu incoraggiata soprattutto dalle nobiltà locali per la possibilità tangibile di sganciarsi dal potere e dal controllo imperiale. Nel corso del XII-XIII secolo tutti i comuni acquisirono un buon livello di controllo anche sulla campagna a loro circostante attuando quel processo che è detto formazione del [[contado]] (''comitatinanza'') e che comprendeva il ''Districtus'' (campagne annesse) e il ''Comitatus'' (campagne che già in origine facevano capo al comune).
Nel cast del film è stato annunciato il ritorno dei due protagonisti storici, [[William Petersen]] e [[Marg Helgenberger]], che riprenderanno i rispettivi ruoli di [[Gil Grissom]] e [[Catherine Willows]].<ref name="deadline.com"/> Anche [[Ted Danson]], che è entrato a far parte del cast di CSI all'inizio della dodicesima stagione, riprenderà il suo ruolo.<ref name="deadline.com"/>
 
Il 24 luglio [[2015]] è stato annunciato che [[George Eads]] e [[Elisabeth Shue]], interpreti di [[Nick Stokes]] e [[Julie Finlay]], non erano intenzionati ad apparire nel film, mentre [[Elisabeth Harnois]], [[Jorja Fox]], [[Eric Szmanda]], [[Robert David Hall]], [[Wallace Langham]], [[David Berman]] e [[Jon Wellner]] avrebbero ripreso i loro ruoli per l'ultima volta.<ref name="returning characters"/> Fu confermata anche la presenza dell'attore [[Paul Guilfoyle (attore 1949)|Paul Guilfoyle]], interprete di [[Jim Brass]] e della [[guest star]] [[Melinda Clarke]], che avrebbe ripreso il ruolo di Lady Heather, famosa amica e confidente di Grissom.<ref name="returning characters">Upadhyaya, Ruchinka (24 luglio 2015). [http://www.ibtimes.co.uk/csi-finale-will-feature-pivotal-death-find-out-which-original-character-will-return-two-hour-1512388 "''CSI'' finale will feature a 'pivotal death'; find out which original character will return in two-hour episode"]. ''[[International Business Times]]''.</ref>
Alla fase consolare seguì poi una fase detta podestarile: il [[podestà]] era funzionario di mestiere con compiti di amministrazione del territorio comunale. Essi erano veri e propri professionisti, con compiti ben definiti e stipendiati dal comune, la cui preparazione veniva acquisita con lo studio del diritto nelle nascenti [[università]]. Furono soprattutto le grandi famiglie di nobili a studiare e a specializzarsi per divenire podestà in modo da acquisire maggiore potere nel quadro del territorio comunale.
 
Fa parte del cast anche [[Katie Stevens]], che interpreta la figlia di Catherine, Lindsay Willows, che nel frattempo è diventata un'agente della scientifica di livello 1.<ref>Abrams, Natalie (29 luglio 2015). [http://www.ew.com/article/2015/07/29/csi-katie-stevens-series-finale "''CSI'' casts ''Faking It'' star Katie Stevens for two-hour send-off"]. ''[[Entertainment Weekly]]''. 29 luglio 2015.</ref> Sono presenti anche due personaggi secondari storici, lo sceriffo Conrad Ecklie, interpretato da [[Marc Vann]], e l'agente Mitchell, interpretato da [[Larry Mitchell]].<ref>{{cita web|url=https://instagram.com/p/6DwAvqRWcJ/|titolo=Instagram|editore=Instagram}}</ref>
Durante l'età comunale nacquero anche le [[Corporazioni di mestiere]], associazioni di mercanti e artigiani riunite secondo il mestiere che praticavano.
 
== Ascolti ==
== Il comune e il mondo feudale: una coesistenza difficile ==
Su [[CBS]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] il film è stato visto da un totale di 12.22 milioni di telespettatori nella fascia d'età compresa tra i 18 e i 24 anni<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://tvbythenumbers.zap2it.com/1/sunday-final-ratings-bobs-burgers-adjusted-down-60-minutes-adjusted-up-sunday-night-football/473898/|titolo=Sunday Final Ratings: ‘Bob’s Burgers’ Adjusted Down, ’60 Minutes’ Adjusted Up + ‘Sunday Night Football’|pubblicazione=TV By The Numbers by zap2it.com|data=29 settembre 2015|accesso=6 febbraio 2017}}</ref>.
In linea generale, il comune si fonda su princìpi opposti a quelli del feudalesimo. Infatti, mentre il mondo feudale (che è di origine germanica) fu agricolo, militare e quindi "verticale" poiché fondato su una rigida gerarchia, il mondo comunale, invece,(che accoglieva l'eredità della città-stato antica) fu cittadino, mercantile e quindi "orizzontale", poiché prevedeva la partecipazione al governo di tutti i cittadini, o quanto meno di una buona parte di essi, su un piano di sostanziale parità. Riflesso di questo fatto è l'organizzazione militare: l'arma tipica del feudalesimo era la cavalleria, costituita da quei "pochi contro molti", che formavano una casta militare formidabile e ben addestrata di professionisti e signori della guerra; i comuni, invece, mettevano in campo eserciti cittadini il cui nucleo era costituito dalla piccola nobiltà e dalla fanteria, quest'ultima formata da cittadini che prendevano occasionalmente le armi per la difesa necessaria del comune, quindi non sempre addestrati.
 
In Italia la trasmissione su [[Fox Crime (Italia)|Fox Crime]] è stata seguita da 334.893 abbonati [[Sky Italia|Sky]]<ref>{{Cita web|url=http://www.davidemaggio.it/archives/125118/ascolti-sky-venerdi-25-dicembre-2015-in-334-893-per-laddio-a-csi|titolo=ASCOLTI SKY {{!}} VENERDI 25 DICEMBRE 2015. IN 334.893 PER L'ADDIO A CSI|sito=DavideMaggio.it|accesso=6 febbraio 2017}}</ref>, mentre in chiaro su [[Italia 1]], gli ascolti sono ammontati a 1.450.000 con il 5.27 di share<ref>{{Cita web|url=http://www.davidemaggio.it/archives/142803/ascolti-tv-lunedi-30-gennaio-2017|titolo=ASCOLTI TV {{!}} LUNEDI 30 GENNAIO 2017. IN 5,2 MLN PER LA (NON) PARTENZA DELL'ISOLA DEI FAMOSI (18.5%). BENE I BASTARDI DI RAI1 (26.64%)|sito=DavideMaggio.it|accesso=6 febbraio 2017}}</ref>.
Una delle dinamiche storiche più importanti di questi secoli, è dunque costituita dallo scontro tra le forze storiche del passato (il feudalesimo) e quelle nuove che emergono attraverso la nascita del comune. Non bisogna però concludere che il comune portò al superamento definitivo del feudalesimo; dobbiamo invece pensare ad un'Europa variegata e composita, in cui coesistevano zone rurali, "feudalizzate", e comuni autonomi in cui maturavano differenti realtà economiche e sociali. Peraltro, con il passare del tempo, i grandi feudatari trovarono opportuno convivere con la società borghese che si era formata dentro le mura cittadine. Generalmente, dove esisteva una forte aristocrazia militare, il comune risultò meno vitale e il feudalesimo mantenne intatto il suo peso, specie dove persistevano esigenze di difesa dei confini (come nell'[[Europa]] orientale, in Spagna o ancora, come vedremo, in [[Terrasanta]]).
 
== La città "principio ideale della storia italiana" ==
Lo sviluppo del mondo comunale fu un processo lungo. I comuni iniziarono a sorgere in varie parti d'Europa tra la metà del secolo XI e l'inizio del XII, in modo disomogeneo a seconda delle condizioni locali: il vero e proprio laboratorio in cui si sviluppò prima e più largamente che altrove la civiltà comunale, fu l'Italia [[centro-settentrionale]], ma il comune andò diffondendosi anche nella Francia meridionale e in alcune regioni della Germania. Questo grande fenomeno, che costituisce un fatto nuovo nella storia medievale, fu dunque, per molti aspetti, tipicamente italiano; anzi, l'emergere della vita comunale contribuì a plasmare in modo durevole, con effetti che perdurano sino ai giorni nostri; la geografia politica dell'Italia.
Una delle ragioni della divaricazione storica e culturale tra Nord e Sud d'Italia va fatta risalire proprio all'epoca comunale. Le regioni settentrionali, infatti, si andarono popolando di queste "piccole patrie", ciascuna gelosa della sua indipendenza e in perenne rivalità con i comuni vicini, mentre nel [[Meridione]], il potente regno dei [[normanni]] e le forze feudali soffocarono sul nascere le autonomie locali.
Precise ragioni storiche, spiegano perché in Italia il comune si sviluppò prima che altrove. Benché infatti il feudalesimo fosse diffuso anche in Italia, nella nostra penisola esistevano antiche radici urbane, risalenti all'epoca romana, mentre d'altra parte, l'aristocrazia militare ricopriva un ruolo assai meno importante rispetto ad altre regioni d'Europa ([[Francia]] e [[Germania]] in particolare); inoltre, l'imperatore tedesco, che in teoria teneva i diritti sovrani sull'Italia, era lontano e poteva esercitare il controllo effettivo del territorio solo in maniera molto relativa, cosa che, di fatto, facilitò lo sviluppo delle autonomie locali.
 
== Lo sviluppo dei comuni: dal comune consolare a quello podestarile ==
{{vedi anche|Podestà|Capitano del popolo}}
In generale, la vita politica attraversò quasi ovunque fasi analoghe. La prima forma di governo fu quella consolare: il potere veniva affidato per un anno a magistrati scelti dalla comunità, che sul modello romano erano chiamati consoli, e il cui numero variava da due a venti a seconda dei periodi e dei comuni; i primi consoli sono testimoniati per la città di [[Pisa]] nel [[1085]].
In un primo tempo, questi magistrati appartenevano alla nobiltà e avevano potere esecutivo, occupandosi del governo della città e del comando dell'esercito in tempo di guerra. Tuttavia, la fioritura dei commerci e dell'artigianato, portò rapidamente anche i ricchi mercanti e artigiani ai vertici del potere comunale. Ciò avvenne nel corso del secolo [[XII]], quando i ceti economicamente emergenti pretesero una più ampia partecipazione politica. Il mutamento fu non di rado contrassegnato da aspri conflitti sociali: i nobili erano restii a cedere il potere nelle mani dei nuovi ricchi, ma il processo era inevitabile: la ricchezza e il potere di un comune, infatti, passavano necessariamente per le mani dei mercanti e artigiani, che accumulavano ricchezze con la loro intraprendenza e i cui interessi, ovviamente, non coincidevano con quelli della nobiltà, formata da proprietari terrieri. La lotta fra nobiltà e borghesia commerciale, costituì quindi una delle dinamiche storiche più importanti nella turbolenta vita comunale. Nonostante lo sforzo compiuto per sanare i contrasti, la fase podestarile del comune, fu contraddistinta da dure lotte sociali. Nel corso del secolo XII, in alcuni comuni prese il sopravvento la fazione popolare, controllata dai ceti mercantili e artigiani.
La figura [[politica]] del podestà, si sostituì o si affiancò a quella del consiglio dei [[console (storia medievale)|consoli]] che governava i Comuni medievali a partire dalla fine del [[XII secolo]]. Tale carica, contrariamente a quella di console, doveva essere ricoperta da una persona non appartenente alla città che andava a governare (per questo era detto anche ''podestà forestiero''), in modo da evitare coinvolgimenti personali nelle controversie cittadine e garantendo quindi l'imparzialità nell'applicazione delle leggi.
Il podestà veniva eletto dalla maggiore assemblea del comune (Consiglio generale) e durava in carica, di solito, sei mesi o un anno. Doveva giurare fedeltà agli statuti comunali, dai quali era vincolato, e alla fine del mandato il suo operato era soggetto al controllo da parte di un collegio di ''sindaci''.
 
Nella pratica il [[podestà]] esercitava i poteri esecutivo, di polizia e giudiziario divenendo di fatto il più importante strumento di applicazione e controllo delle leggi, anche amministrative.
Con il passare degli anni la carica di [[podestà]] divenne un vero e proprio mestiere esercitato da professionisti che cambiavano spesso sede di lavoro e ricevevano un regolare stipendio. Questo continuo scambio di persone e di esperienze, con il passare del tempo, contribuì a fare in modo che le leggi e la loro applicazione tendessero a diventare omogenee in città anche distanti tra loro, ma nelle quali avevano governato gli stessi podestà. Non aveva, invece, poteri legislativi né il comando delle milizie comunali che veniva affidato al ''[[capitano del popolo]]''.
 
La ricerca di maggiore stabilità aveva infatti portato la borghesia cittadina ad affiancare al [[podestà]], sostenuto dal ceto più abbiente, una nuova figura, quella del [[capitano del popolo]], un magistrato, spesso forestiero, che restava in carica per sei mesi o un anno, ma che finì comunque per rappresentare gli interessi delle Arti maggiori.
 
== L'affermazione del ceto mercantile nel comune medievale ==
In genere, alla fine di questo periodo caratterizzato da scontri interni al comune, in tutte le città si affermò una nuova classe, nata dalla fusione dei ceti mercantili più agiati con le famiglie di origine feudale. Ad accrescere il peso politico della classe mercantile e imprenditoriale, contribuirono anche le "arti", vale a dire le [[corporazioni]] che raggruppavano in un'associazione tutti coloro (proprietari, salariati o [[apprendisti]]), che erano impegnati in un medesimo settore produttivo. Sostanzialmente, le arti organizzavano il mondo del lavoro all'interno del comune, e non era possibile a nessuno intraprendere un'attività produttiva di qualsiasi tipo senza essere affiliato ad un'arte, la quale aveva regolamenti e gerarchie interne molto rigidi.
Le arti divennero importanti organi di pressione politica, fino a costituire corporazioni autonome.
Il comune medievale, quindi, non va inteso come una struttura politica completamente unitaria (com'erano le [[città-stato]] antiche), ma piuttosto come un conglomerato di poteri minori ([[nobiltà]], [[clero]], membri delle arti ecc.), ciascuno geloso della sua autonomia e dei suoi privilegi; benché quindi la maggioranza dei cittadini godesse dei diritti politici, questi erano mediati attraverso organismi e corporazioni che limitavano i pieni diritti individuali: non si può quindi parlare, per i comuni medievali di "democrazia", quanto meno nel senso in cui questa parola aveva avuto un valore per le antiche [[città-stato]], come [[Atene]].
 
== La situazione nell'Italia meridionale ==
* '''''Il regno dei normanni in Sicilia e nel Mezzogiorno'''''
Se nell'Italia settentrionale il comune si sviluppò precocemente, ben diversa era la situazione della Sicilia e dell'Italia meridionale. Qui, infatti, si affermò nel secolo [[XII]] il regno dei [[normanni]], i quali costituirono un regno tra i più solidi dell'epoca. I [[normanni]], si erano stanziati nell'[[Italia meridionale]] agli inizi del secolo [[XI]]: nel 1059, [[Papa]] [[Niccolò II]], aveva incoronato [[Roberto il Guiscardo]] [[duca]] di [[Puglia]] e di [[Calabria]]. Nel frattempo, la [[Sicilia]] cadeva nelle mani di un fratello di Roberto il Guiscardo, cioè [[Ruggero d'Altavilla]], che nel corso di trent'anni sconfisse gli [[emirati arabi]] dell'[[isola]] ([[1061-1091]]), assumendo infine il titolo di Gran Conte di Sicilia.
Suo figlio [[Ruggero II]] (1113-1154) nel 1130 si fece incoronare [[re di Sicilia]]; sotto il suo dominio, venne a trovarsi anche il sud della Penisola, poiché lo zio Roberto il Guiscardo, morendo, non aveva lasciato discendenti diretti; si costituiva, così, un potente [[stato]] che comprendeva tutta l'[[Italia meridionale]]e cje, tra varie vicende, sarebbe rimasto sostanzialmente immutato sino al momento in cui, nel 1860, venne assorbito nel [[regno d'Italia]].
Il regno dei [[normanni]], divenne allora una delle principali potenze del [[Mediterraneo]]. Con [[Ruggero II] si affermò uno stato forte, nel quale grande importanza conservavano le [[istituzioni feudali]], ma dove le tendenze autonomistiche dell'[[alta feudalità]] (i baroni) erano controllate dalla corona.
Dagli [[arabi]], Ruggero ereditò una struttura amministrativa ben organizzata, posta sotto il suo diretto controllo.
Il [[regno dei normanni]], anche per la sua posizione geografica, godette di un periodo di grandissimo splendore; era uno stato potente, con un forte esercito e una forte marina, che ben presto rivaleggiarono con le altre potenze del [[Mediterraneo]], vale a dire gli [[arabi]] e i [[bizantini]]. I re [[normanni]], si lanciarono quindi in un'ambiziosa politica espansionistica: i loro obiettivi furono le coste dell'[[Africa]] e soprattutto i [[Balcani]], dove a più riprese essi condussero spedizioni contro gli [[imperatori bizantini]]; l'ambizione, e neppure tanto segreta, dei [[re normanni]] era quella di conquistare [[Costantinopoli]] e sedere sul [[trono]] dell'[[impero d'Oriente]]. Ma l'occasione per l'espansione dei [[normanni]] si ebbe con le crociate, a cui il [[Regno di Sicilia]] contribuì in modo determinante.
 
== La Dieta di Roncaglia e la Pace di Costanza ==
[[File:La battaglia di Legnano di Amos Cassoli.jpg|thumb|right|300px|[[Battaglia di Legnano]] in un quadro di [[Amos Cassioli]]]]
{{vedi anche|Dieta di Roncaglia|Pace di Costanza}}
Questo stato di cose fu contestato apertamente dagli imperatori germanici. In particolare l'imperatore [[Federico I del Sacro Romano Impero|Federico I]], detto il Barbarossa, nelle [[Dieta di Roncaglia|due Diete di Roncaglia]] aveva spogliato i Comuni di tutte quelle ''[[regalie]]'' (diritti) che essi avevano usurpato all'autorità imperiale: imporre [[Tributo (diritto)|tributi]], battere [[moneta]], eleggere [[magistrati]]. Nel 1163, in contrapposizione all'imperatore, i Comuni del nord Italia costituirono la "lega veronese" che nel 1167 si unì con "lega di Lombardia" divenendo la [[Lega lombarda]]. Dopo alterne vicende il Barbarossa venne duramente sconfitto nella [[Battaglia di Legnano]] ([[1176]]) dai Comuni italiani e nel [[1183]], con la Pace di Costanza, l'imperatore [[Federico Barbarossa]] riconobbe ufficialmente le prerogative che i comuni avevano già di fatto conquistato precedentemente.
 
L'imperatore pertanto concedeva alcuni diritti in ambito amministrativo, politico e giudiziario, regalie comprese; rinunciava inoltre alla nomina dei [[podestà]], riconoscendo i consoli nominati dai cittadini, i quali, tuttavia, dovevano fare giuramento di fedeltà all'imperatore e ricevere da lui l'investitura. I Comuni, inoltre, si impegnavano in cambio a pagare un indennizzo una tantum di 15.000 lire e un tributo annuo di 2.000, a corrispondere all'imperatore il fodro (ossia il foraggio per i cavalli, o un'imposta sostitutiva) quando questi fosse sceso in [[Italia]], e la prerogativa imperiale di giudicare in appello questioni di una certa rilevanza.<ref>[[Franco Cardini]] e Marina Montesano, ''Storia Medievale'', Firenze, Le Monnier Università/Storia, 2006, p. 219 "Questo stato di cose dette luogo a metà sec. XII ai complessi rapporti fra il movimento comunale e l'imperatore [[Federico Barbarossa]], il quale nelle due diete di Roncaglia del 1154 e 1158 aveva avocato a sé i regalia, i diritti pubblici (tra cui una quantità di dazi e di dogane, il libero esercizio delle quali era invece indispensabile alla circolazione delle merci e quindi alla prosperità cittadina e comunale), mentre dopo trent'anni di contese giuridiche e di aperte lotte armate, nel 1183, con la pace di Costanza, dovette adattarsi a riconoscere i Comuni inserendoli tuttavia nell'ordine feudale."</ref>
 
Sostanzialmente la [[Pace di Costanza]] sancì la formale ubbidienza dei Comuni all'imperatore, e il sostanziale riconoscimento delle autonomie comunali da parte del sovrano.
 
== Crisi del comune ==
[[File:Scena con cattura e punizione di servi fuggiaschi.jpg|thumb|right|300px|Scena con cattura e punizione di servi fuggiaschi. L'affrancamento dei ceti più umili, anche negli stessi Comuni progredì sempre lentamente, cagionando spesso momenti di tensione e forti contrasti sociali]]
L'istituzione comunale entrò in crisi tra la fine del [[XII secolo|XII]] e l'inizio del [[XIV secolo]]. All'origine di questa crisi si collocano i contrasti sociali che finirono col logorare progressivamente la tenuta delle antiche magistrature comunali.
 
Ma la vera causa del fallimento del comune furono i contrasti sociali al suo interno: le grandi famiglie aristocratiche che si disputavano il primato in un clima molto vicino a quello delle lotte feudali; la nobiltà inurbata che aveva dovuto sostenere le rivendicazioni della [[borghesia]] delle Arti, sempre più potente e intenzionata ad assumere il controllo della vita politica; infine i ceti meno abbienti che manifestavano la propria inquietudine: esclusi dai grandi profitti economici e tenuti ai margini di quella che restava sostanzialmente una [[Repubblica (forma statuale)|Repubblica]] oligarchica, spingevano per migliorare la propria condizione. Il tentativo di affermare i propri diritti sottraendoli alle famiglie aristocratiche portò a varare in questo periodo, differenti per ogni Comune, le legislazioni antimagnatizie che sostanzialmente impedivano l'esercizio nei pubblici uffici per coloro che fossero dichiarati "magnate". Ciò aveva comportato l'allontanamento dalla vita pubblica di tutte le vecchie famiglie aristocratiche.<ref>[[Franco Cardini]] e Marina Montesano, ''Storia Medievale'', Firenze, Le Monnier Università/Storia, 2006, p. 294 "Le città comunali registravano una grave instabilità politica. Gli imprenditori raggruppati nelle Arti avevano faticato per tutto il Duecento ad affermare i loro diritti politici strappando l'egemonia cittadina alle famiglie dell'aristocrazia. Verso la fine del XIII secolo, questi gruppi di "grandi" (o "magnati") erano stati, almeno formalmente, cacciati un po' dappertutto dal governo cittadino; si era anzi stabilita una legislazione antimagnatizia durissima, che stabiliva - sia pure con molte varianti locali - per chi fosse stato dichiarato "magnate" la sostanziale interdizione dagli uffici pubblici."</ref>
 
La legislazione antimagnatizia, a causa della difficoltà ad individuare gli effettivi "magnati", si rivelò inadeguata, infatti ancora oggi la storiografia attuale non è riuscita a comprendere completamente se coloro che furono esclusi dalla politica lo fossero in virtù di una lotta di potere tra alcune famiglie per la conquista del Comune o se effettivamente, in parte, si trattasse di una presa di coscienza dei ceti fino a quel momento esclusi come il "popolo" e i "mercanti" ovvero la nuova "borghesia".<ref>Francesco Senatore, ''Medioevo: istruzioni per l'uso'', Firenze, Bruno Mondadori Campus, 2008, p. 123 "Sui nobili fiorentini, detti con un termine dell'epoca "magnati", che furono esclusi dalla vita politica nel 1293, si è sviluppato un lungo dibattito storiografico: si trattava di una "classe" che fu emarginata dalla "classe" nemica, il "popolo", i "mercanti" o "borghesia"; oppure di un ceto politico di famiglie ricche e potenti che avevano controllato in precedenza la città e che ora venivano sconfitte da un gruppo più agguerrito? Lo scontro era insomma sociale (di "classe") o politico? La questione è ancora aperta."</ref>
 
Un po' alla volta gli stessi magnati riuscirono ad accordarsi con i ricchi popolani, chiamati "popolo grasso", i ricchi commercianti, per fare spesso fronte comune e assumendo di solito incarichi direttivi. Al di fuori restavano il cosiddetto "popolo magro", sostanzialmente gli artigiani e il "popolo minuto" ovvero i lavoratori dipendenti.<ref>[[Franco Cardini]] e Marina Montesano, ''Storia Medievale'', Firenze, Le Monnier Università/Storia, 2006, p. 294 "Le famiglie magnatizie e quelle dei popolani cosiddetti "grassi" (cioè più abbienti e potenti) tendevano obiettivamente ad accordarsi, e tali accordi erano sovente suggellati da matrimoni. Si fece così strada, nel corso del Trecento, un nuovo ceto dirigente costituito da magnati e popolani "grassi", al quale si opponeva il ceto medio degli appartenenti alle attività economiche di tipo artigianale (il "Popolo magro"), mentre dal basso premevano i lavoratori dipendenti, i "sottoposti" (il "Popolo minuto")."</ref>
 
== Verso la Signoria cittadina ==
{{vedi anche|Signoria cittadina}}
Ulteriore motivo di crisi dell'antico assetto comunale fu proprio l'ambizione del patriziato cittadino: la volontà di espandersi nel contado e ai danni dei Comuni limitrofi dando così vita ai grandi stati territoriali. Molto spesso, ci furono casi di influenti "personalità", che assunte cariche importanti in ambito comunale come la podestarile, riuscirono a mantenerle per lungo tempo quando non a vita (talvolta rendendole ereditarie) portando alla scomparsa dell'istituzione comunale e lasciando il posto alla "signoria cittadina".<ref>[[Franco Cardini]] e Marina Montesano, ''Storia Medievale'', Firenze, Le Monnier Università/Storia, 2006, p. 389 "Questi "signori", che non erano dotati di specifiche prerogative istituzionali ma che governavano di fatto fornendo con la loro forza e il loro prestigio la cauzione agli altrimenti esausti governi comunali (ma che in pratica svuotavano quei governi stessi di contenuto), si appoggiavano di solito a titoli di legittimazione che venivano loro "dal basso", dalla costituzione cittadina: potevano quindi essere "podestà" o "capitani del popolo", ma detenere per lungo tempo o addirittura a vita quelle cariche che, di solito, mutavano di breve periodo in breve periodo."</ref>
 
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Dieta di Roncaglia]]
* [[Pace di Costanza]]
* [[Federico I del Sacro Romano Impero|Federico Barbarossa]]
 
== Bibliografia ==
* [[Mario Ascheri]], ''Le città-Stato'', Bologna, Il Mulino, 2006.
* [[Carlo Capra]], [[Giorgio Chittolini]] e [[Franco Della Peruta]], ''Corso di storia'', I, ''Storia Medievale'', Firenze, Le Monnier, 1995.
* [[Franco Cardini]] e Marina Montesano, ''Storia Medievale'', Firenze, Le Monnier, 2006.
 
==Collegamenti esterni==
* [http://scrineum.unipv.it/atlante/index.php Atlante della documentazione comunale (secoli XII-XIV)], curato da [[Università degli Studi di Verona]]
* [http://www.itinerarimedievali.unipr.it/ Itinerari medievali: risorse per lo studio del Medioevo] - Sito istituzionale dell'Università di Parma che raccoglie fonti e articoli dedicati alla storia di Parma nel Medioevo
 
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