Sfondamento dei cieli Gurren Lagann e Claudio Francesco Beaumont: differenze tra le pagine
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{{Bio
|Nome = Claudio Francesco
|
|Sesso = M
|LuogoNascita = Torino
|GiornoMeseNascita = 4 luglio
|AnnoNascita = 1694
|LuogoMorte = Torino
|GiornoMeseMorte = 21 giugno
|AnnoMorte = 1766
|
|Attività = pittore
|Nazionalità = italiano
}}
[[File:Allégorie de la Peinture-Claudio Francesco Beaumont mg 8207.jpg|thumb|''Allegoria della Pittura'', [[Brest (Francia)#Museo delle belle arti|Musée des Beaux-Arts]] di [[Brest (Francia)|Brest]].]]
[[File:C.BeaumontS.FilippoChieri.jpg|thumb|''San [[Francesco di Sales]] prega la Vergine'' - Dipinto nella prima cappella di destra della [[Chiesa di San Filippo (Chieri)|Chiesa di san Filippo Neri a Chieri (TO)]].]]
==Biografia==
=== Formazione giovanile a Torino ===
Non si conosce quasi nulla della sua prima giovinezza, se non la formazione presso i [[gesuiti]], comprendente anche studi di [[architettura]].
=== Esperienza a Bologna ===
Nel 1716 si reca a [[Bologna]] dove si interessa ai dipinti esistenti nelle chiese e alle opere di [[Carlo Cignani|Carlo]] [[Carlo Cignani|Cignani e]] degli altri esponenti della locale Accademia, erede delle proposte degli "[[Accademia degli Incamminati|Incamminati]]" e di [[Annibale Carracci]].
=== Primo soggiorno romano ===
A dicembre dello stesso anno è a [[Roma]] dove frequenta la scuola di [[Francesco Trevisani]], maestro che avrà grande influenza sulla sua opera pittorica.
=== Rientro a Torino ===
Nel 1719 rientra a [[Torino di Sangro|Torino]] dove gode probabilmente già di grande considerazione, tanto che gli vengono richiesti interventi pittorici a [[Palazzo Reale di Torino|Palazzo Reale]], impreziosendone i soffitti con un ''Carro dell'Aurora'' e una ''Venere sul cocchio''. In questi dipinti appare chiara l'influenza del maestro [[Francesco Trevisani]] e dei pittori francesi che risiedevano e operavano a Roma e dove erano esponenti della [[Académie de France à Rome]]; tra i nomi di maggiore spicco ricordiamo [[François Lemoyne]], [[François Boucher]], [[Charles-Joseph Natoire]], da lui conosciuti durante il soggiorno romano.
=== Secondo soggiorno romano ===
Dal 1723 al 1731 soggiorna di nuovo a Roma dove, nel 1725 diventa membro dell'[[Accademia nazionale di San Luca|Accademia di San Luca]], rimanendo in contatto con la corte Sabauda per la quale realizza numerosi dipinti, trasportati in seguito a Torino e collocati in varie sedi.
In quegli anni ([[1723]]-[[1727]]), realizza un ''Ratto d'Elena'' destinato al [[castello di Rivoli]] (ora perduto), una ''Storia di Alessandro'' e una ''Storia d'Annibale'', mentre agli anni [[1728]] e [[1729]] risalgono le due tele ''Beata Margherita di Savoia'' e ''San Carlo che comunica gli appestati'' per la [[Basilica di Superga]].
=== Pittore di corte a Torino ===
Una volta ottenuto il ruolo di [[pittore di corte]] a Torino nel [[1731]] (lo sarà fino alla morte), Beaumont dipinge influenzato anche dalla [[pittura napoletana|scuola napoletana]] e dalla scuola genovese. Realizza quindi gli affreschi al gabinetto di lavoro e al gabinetto di toeletta della regina ([[1733]]), caratterizzati da composizioni e gamme armoniose.
Nel 1736 viene nominato cavaliere dell'[[ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]], a conferma dell'alta stima acquisita alla corte sabauda.
Nel 1737 dipinge la volta del gabinetto cinese di Palazzo Reale (''Giudizio di Paride'').
=== Il viaggio a Venezia e e gli influssi sulla pittura di Beaumont ===
Nello stesso 1737 viene inviato a Venezia per l'acquisto di quadri e incontra [[Sebastiano Ricci]] e [[Giovan Battista Pittoni]], artisti già attivi a [[Palazzo Reale di Torino]], dai quali trae stilemi presenti nelle sue opere successive.
[[File:Galleria Beaumont-Armeria Reale Torino, vista da sud.jpg|thumb|Galleria Beaumont (dal cognome del pittore che ne ha decorato le volte) vista da sud; ospita l'[[Armeria Reale]] e fa parte del [[Palazzo Reale di Torino]].]]
Si può constatare questa influenza "veneta" nell'importante lavoro della Grande Galleria, oggi [[Armeria Reale]], conosciuta anche come "Galleria del Beaumont", aperta al pubblico nel [[1837]] come Museo d'Armi. Nella complessa storia del Palazzo e della sua costruzione, che comprende numerosi ampliamenti e ristrutturazioni, la Galleria è dovuta all'avvio di [[Filippo Juvarra]] cui segue la supervisione di [[Benedetto Alfieri]] (nel [[1735]] lo Juvarra aveva lasciato Torino per [[Madrid]]) mentre si deve al Beaumont la decorazione pittorica delle volte (1738-1743) con le ''Storie di Enea''. Qui la tecnica è quella della [[pittura a olio]].<ref>Allegra Alacevich, cap. 23 del vol. 12 de ''La Storia dell'Arte'' - Mondadori Electa, Milano 2006 </ref>.<ref>{{Cita libro|autore = Paolo Venturoli|titolo = La galleria Beaumont, percorso di visita|anno = 2005|editore = Umberto Allemandi|città = Torino}}</ref>
=== Intensa attività artistica nella capitale sabauda ===
Negli anni successivi, Beaumont si occupa di varie [[Pala d'altare|pale d'altare]], di 34 bozzetti come cartonista per i cicli storici sotto forma di [[arazzo]], per i quali prende accordi con il maestro arazziere [[Demignot]], che ne cura la tessitura.
Dal [[1738]] assume l'incarico di direttore della [[scuola di pittura di Torino]], avente sede nel palazzo dell'Università degli Studi. Esegue poi le [[decorazione|decorazioni]] murali alla sala del caffè ([[1739]]).
Negli anni che seguono il pittore dipinge per molte chiese del Piemonte, un esempio è il quadro rappresentante la Madonna con il Bambino e i Santi Pietro e Paolo, collocato nella Chiesa parrocchiale di Gassino Torinese consacrata proprio ai Santi Pietro e Paolo<ref>{{Cita web|url=http://www.parrocchiagassino.it/2016/12/15/claudio-francesco-beaumont-il-restauro-del-quadro/|titolo=Parrocchia di Gassino » Claudio Francesco Beaumont – il restauro del quadro|autore=Indirizzo: Via San Pietro|accesso=2017-03-20}}</ref><nowiki/>. Nel 1740 completa una pala d'altare per il monastero della Visitazione di Pinerolo, la ''Beata Chantal e s. Francesco di Sales''.
Nel [[1755]] gli viene commissionata un'ancona raffigurante la ''Madonna del Carmine e il beato Amedeo di Savoia'', collocata nell'abside della [[chiesa del Carmine (Torino)|chiesa del Carmine]] di [[Torino]] nel [[1760]].
==
Poco altro si conosce della sua produzione successiva che è stata giudicata da molti cruda e caratterizzata da colori disarmonici.
Venne sepolto a Torino nella [[chiesa di Santa Teresa (Torino)|chiesa di Santa Teresa]].
== Riconoscimenti ==
=== Toponomastica ===
La città di Torino gli ha dedicato una via nella zona dei quartieri [[Cenisia]] e [[Cit Turin]].
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere SSML BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza = ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione =
|data = 1737
}}
==Note==
<references/>
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* Facchin, Laura, ''Fortuna critica e collezionistica di Claudio Francesco Beaumont e dei suoi allievi'' / Bollettino della Società piemontese di archeologia e belle arti (2000) pp. 181-193
* Arabella Cifani, Franco Monetti, ''Contributi documentari per il pittore torinese Claudio Francesco Maria Beaumont (1694-1766)'', in: "Storia dell'arte", Nº. 116-117 (n.s. 16-17), 2007, pp.. 203-248.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
* {{Treccani|claudio-francesco-beaumont (Dizionario-Biografico)}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|pittura}}
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