Il pianeta verde e Claudio Francesco Beaumont: differenze tra le pagine

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{{FilmBio
|Nome = Claudio Francesco
|immagine= Labelleverte2.png
|Cognome = Beaumont
|didascalia= Preparazione allo sbarco sulla Terra
|Sesso = M
|titoloitaliano= Il pianeta verde
|LuogoNascita = Torino
|titolooriginale= La Belle Verte
|GiornoMeseNascita = 4 luglio
|linguaoriginale=
|AnnoNascita = 1694
|titoloalfabetico = Pianeta verde
|LuogoMorte = Torino
|paese= {{FRA}}
|GiornoMeseMorte = 21 giugno
|annouscita= [[1996]]
|durataAnnoMorte = 99 min1766
|Epoca = 1700
|ratio= 2.35 : 1
|Attività = pittore
|tipocolore= colore
|Nazionalità = italiano
|tipoaudio= sonoro
|genere= Fantastico, Commedia
|regista= [[Coline Serreau]]
|produttore= Alain Sarde
|casaproduzione= LES FILMS A. SARDE - TF1 PROD.
|produttoreesecutivo=
|soggetto= [[Coline Serreau]]
|sceneggiatore= [[Coline Serreau]]
|attori=
* [[Coline Serreau]]: Mila
* [[Vincent Lindon]]: Max
* [[James Thiérrée]]: Mesaje
* [[Samuel Tasinaje]]: Mesaul
* [[Marion Cotillard]]: Macha
* [[Claire Keim]]: Sonia
* [[Philippine Leroy-Beaulieu]]: Florence
|nomedoppiatoriitaliani=
|fotografo= Robert Alazraki
|montatore= Eric Renault
|effettispeciali= Medialab
|musicista= Coline Serreau
|scenografo=
|costumista= Olivier Beriot
|truccatore= Natalie Tissier
|premi=
}}
[[File:Allégorie de la Peinture-Claudio Francesco Beaumont mg 8207.jpg|thumb|''Allegoria della Pittura'', [[Brest (Francia)#Museo delle belle arti|Musée des Beaux-Arts]] di [[Brest (Francia)|Brest]].]]
'''''Il pianeta verde''''' (''La Belle Verte'') è un [[film]] del [[1996]] diretto da [[Coline Serreau]].
[[File:C.BeaumontS.FilippoChieri.jpg|thumb|''San [[Francesco di Sales]] prega la Vergine'' - Dipinto nella prima cappella di destra della [[Chiesa di San Filippo (Chieri)|Chiesa di san Filippo Neri a Chieri (TO)]].]]
==Biografia==
 
=== Formazione giovanile a Torino ===
Il film tratta, con una chiave umoristica e usando l'espediente comico dell'esternalità, i problemi del [[Civiltà occidentale|mondo occidentale]]: la frenesia, l'abuso di comando, l'[[inquinamento]] ed il [[consumismo|consumo selvaggio]] delle risorse naturali e degli spazi.
Non si conosce quasi nulla della sua prima giovinezza, se non la formazione presso i [[gesuiti]], comprendente anche studi di [[architettura]].
 
=== Esperienza a Bologna ===
==Trama==
Nel 1716 si reca a [[Bologna]] dove si interessa ai dipinti esistenti nelle chiese e alle opere di [[Carlo Cignani|Carlo]] [[Carlo Cignani|Cignani e]] degli altri esponenti della locale Accademia, erede delle proposte degli "[[Accademia degli Incamminati|Incamminati]]" e di [[Annibale Carracci]].
 
=== Primo soggiorno romano ===
La storia ha inizio,sul "Pianeta verde": un pianeta sconosciuto ai terrestri, dove le persone che lo abitano vivono la loro esistenza in armonia e in contatto con la natura.
A dicembre dello stesso anno è a [[Roma]] dove frequenta la scuola di [[Francesco Trevisani]], maestro che avrà grande influenza sulla sua opera pittorica.
Anche gli abitanti di questo pianeta sono passati per l'''era industriale'' (nel film è definita ''preistoria''), ma dopo averne saggiato la decadenza, hanno preferito abbattere gerarchie, industrie e tutto ciò che rappresentava l'epoca dello sfruttamento.
 
=== Rientro a Torino ===
Come ogni anno, sul pianeta viene convocata un'assemblea plenaria; ordine del giorno: inviare qualcuno sulla Terra per controllare a che punto sia arrivato il processo evolutivo.
Nel 1719 rientra a [[Torino di Sangro|Torino]] dove gode probabilmente già di grande considerazione, tanto che gli vengono richiesti interventi pittorici a [[Palazzo Reale di Torino|Palazzo Reale]], impreziosendone i soffitti con un ''Carro dell'Aurora'' e una ''Venere sul cocchio''. In questi dipinti appare chiara l'influenza del maestro [[Francesco Trevisani]] e dei pittori francesi che risiedevano e operavano a Roma e dove erano esponenti della [[Académie de France à Rome]]; tra i nomi di maggiore spicco ricordiamo [[François Lemoyne]], [[François Boucher]], [[Charles-Joseph Natoire]], da lui conosciuti durante il soggiorno romano.
I racconti dei più anziani (sul pianeta si vive ben oltre i 250 anni) parlano dell'[[Primo Impero francese|era napoleonica]], caratterizzata da guerre e da manie espansionistiche e nessuno sembra volersi offrire volontario per la spedizione sul pianeta azzurro.
 
=== Secondo soggiorno romano ===
Mila, interpretata dalla stessa [[Coline Serreau|Serreau]], si offre volontaria per il viaggio, portando con sé il segreto delle sue origini: sua madre era una terrestre.
Dal 1723 al 1731 soggiorna di nuovo a Roma dove, nel 1725 diventa membro dell'[[Accademia nazionale di San Luca|Accademia di San Luca]], rimanendo in contatto con la corte Sabauda per la quale realizza numerosi dipinti, trasportati in seguito a Torino e collocati in varie sedi.
 
In quegli anni ([[1723]]-[[1727]]), realizza un ''Ratto d'Elena'' destinato al [[castello di Rivoli]] (ora perduto), una ''Storia di Alessandro'' e una ''Storia d'Annibale'', mentre agli anni [[1728]] e [[1729]] risalgono le due tele ''Beata Margherita di Savoia'' e ''San Carlo che comunica gli appestati'' per la [[Basilica di Superga]].
Calata nella [[Parigi]] degli ultimi [[Anni 1990|anni novanta]], Mila si ritrova disorientata a causa delle indicazioni che gli anziani le hanno dato prima di partire: vestita con abiti stile "Impero", dà vita ad una serie di primi, comici, approcci con il popolo parigino.
Senza acqua né cibo - poiché in città queste fonti di sostentamento sono rispettivamente inquinate e insalubri - è costretta a raggiungere un ospedale per "ricaricarsi" con dei neonati; ed è proprio nell'ospedale, l'Hôpital Cochin di Parigi, che incontra Max ([[Vincent Lindon]]), primario di medicina ''sconnesso'' da lei stessa, con cui intratterrà un rapporto mutuale per tutta la durata della storia.
 
=== Pittore di corte a Torino ===
Tra mille peripezie, dopo aver riconosciuto alcuni abitanti del ''pianeta verde'' approdati e morti sulla Terra ([[Gesù]] e [[Johann Sebastian Bach|Bach]]), Mila risolve la vita coniugale di Max e rintraccia i suoi due figli che hanno provato a raggiungerla dal pianeta verde e che sono finiti per errore nel deserto australiano, entrando in contatto con gli aborigeni.
Una volta ottenuto il ruolo di [[pittore di corte]] a Torino nel [[1731]] (lo sarà fino alla morte), Beaumont dipinge influenzato anche dalla [[pittura napoletana|scuola napoletana]] e dalla scuola genovese. Realizza quindi gli affreschi al gabinetto di lavoro e al gabinetto di toeletta della regina ([[1733]]), caratterizzati da composizioni e gamme armoniose.
 
Nel 1736 viene nominato cavaliere dell'[[ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]], a conferma dell'alta stima acquisita alla corte sabauda.
Spiegata la storia della propria civiltà, la famiglia del pianeta verde torna a casa, portando con sé le due ragazze terrestri (una delle due è la famosa attrice francese [[Marion Cotillard]], agli esordi della carriera) di cui i figli di Mila si sono innamorati.
 
Nel 1737 dipinge la volta del gabinetto cinese di Palazzo Reale (''Giudizio di Paride'').
==Scelta di stile==
Il film si serve del linguaggio della [[comicità]] per muovere una critica alla civiltà industriale, all'assurdità della burocrazia e allo sfruttamento senza freni delle risorse, portatore di diseguaglianze, inquinamento, senso di vuoto e, in genere, di un abbassamento della qualità della vita in favore di un benessere apparente.
 
=== Il viaggio a Venezia e e gli influssi sulla pittura di Beaumont ===
Inoltre, per evidenziare ancor di più le contraddizioni logiche e sociali dell'attuale modus vivendi urbano, Coline Serreau imposta il film da un punto di vista, seppur frutto di fantasia, esterno alla società stessa, dando così vita ad un meccanismo di analisi da parte dei personaggi, a suo modo, innocente ed esterno ai fatti.
Nello stesso 1737 viene inviato a Venezia per l'acquisto di quadri e incontra [[Sebastiano Ricci]] e [[Giovan Battista Pittoni]], artisti già attivi a [[Palazzo Reale di Torino]], dai quali trae stilemi presenti nelle sue opere successive.
[[File:Galleria Beaumont-Armeria Reale Torino, vista da sud.jpg|thumb|Galleria Beaumont (dal cognome del pittore che ne ha decorato le volte) vista da sud; ospita l'[[Armeria Reale]] e fa parte del [[Palazzo Reale di Torino]].]]
Si può constatare questa influenza "veneta" nell'importante lavoro della Grande Galleria, oggi [[Armeria Reale]], conosciuta anche come "Galleria del Beaumont", aperta al pubblico nel [[1837]] come Museo d'Armi. Nella complessa storia del Palazzo e della sua costruzione, che comprende numerosi ampliamenti e ristrutturazioni, la Galleria è dovuta all'avvio di [[Filippo Juvarra]] cui segue la supervisione di [[Benedetto Alfieri]] (nel [[1735]] lo Juvarra aveva lasciato Torino per [[Madrid]]) mentre si deve al Beaumont la decorazione pittorica delle volte (1738-1743) con le ''Storie di Enea''. Qui la tecnica è quella della [[pittura a olio]].<ref>Allegra Alacevich, cap. 23 del vol. 12 de ''La Storia dell'Arte'' - Mondadori Electa, Milano 2006 </ref>.<ref>{{Cita libro|autore = Paolo Venturoli|titolo = La galleria Beaumont, percorso di visita|anno = 2005|editore = Umberto Allemandi|città = Torino}}</ref>
 
=== Intensa attività artistica nella capitale sabauda ===
==Colonna sonora==
Negli anni successivi, Beaumont si occupa di varie [[Pala d'altare|pale d'altare]], di 34 bozzetti come cartonista per i cicli storici sotto forma di [[arazzo]], per i quali prende accordi con il maestro arazziere [[Demignot]], che ne cura la tessitura.
===Tracce<ref>{{cita web|url=http://www.songgate.com/Klassik/Coline_Serreau/La_Belle_Verte-14197.html|editore=songgate.com|titolo=Coline Serreau - La Belle Verte|accesso=6-10-2010}}</ref>===
# ''Cherubic Hymn N°7'' - [[Dmytro Stepanovyč Bortnjans'kyj]]
# ''Souvenir'' - [[Coline Serreau]]
# ''Joie'' - Coline Serreau
# ''Vivace'' <small>(estratto da ''[[Exsultate, Jubilate|Exsultate, Jubilate K. 165]]'')</small> - [[Wolfgang Amadeus Mozart]]
# ''Duetto e finale primo'' <small>(estratto da ''[[La Cenerentola]]'')</small> - [[Gioacchino Rossini]]
# ''Tchum Maghnarchi''
# ''Pastorale'' - [[Johann Sebastian Bach]]
# ''L'arrivée'' - Coline Serreau
# ''L'Enquète'' - Coline Serreau
# ''Le Départ'' - Coline Serreau
# ''L'Abandon'' - Coline Serreau
# ''La Boîte à Musique'' - Coline Serreau
# ''La Boîte à Musique'' - Coline Serreau
# ''Allegro'' <small>(estratto da ''Sonata No. 3 in C major, BWV 1005'')</small> - Johann Sebastian Bach
# ''Cortège''
# ''Romance''
# ''Le Concert de l'opéra Bastille'' - [[David Hogan]]
# ''Tutti Frutti'' - Divers
# ''Le Stade'' - [[Richard Strauss]]
# ''Richard Strauss'' - Johann Sebastian Bach
Sonata No. 3 in C major, BWV 1005
 
Dal [[1738]] assume l'incarico di direttore della [[scuola di pittura di Torino]], avente sede nel palazzo dell'Università degli Studi. Esegue poi le [[decorazione|decorazioni]] murali alla sala del caffè ([[1739]]).
==Location==
* [[Parigi]], {{FRA}}
* [[Saint-Andéol]], {{FRA}}
* [[Parachilna]], {{AUS}}
* [[Flinders Ranges]], {{AUS}}
 
Negli anni che seguono il pittore dipinge per molte chiese del Piemonte, un esempio è il quadro rappresentante la Madonna con il Bambino e i Santi Pietro e Paolo, collocato nella Chiesa parrocchiale di Gassino Torinese consacrata proprio ai Santi Pietro e Paolo<ref>{{Cita web|url=http://www.parrocchiagassino.it/2016/12/15/claudio-francesco-beaumont-il-restauro-del-quadro/|titolo=Parrocchia di Gassino » Claudio Francesco Beaumont – il restauro del quadro|autore=Indirizzo: Via San Pietro|accesso=2017-03-20}}</ref><nowiki/>. Nel 1740 completa una pala d'altare per il monastero della Visitazione di Pinerolo, la ''Beata Chantal e s. Francesco di Sales''.
 
Nel [[1755]] gli viene commissionata un'ancona raffigurante la ''Madonna del Carmine e il beato Amedeo di Savoia'', collocata nell'abside della [[chiesa del Carmine (Torino)|chiesa del Carmine]] di [[Torino]] nel [[1760]].
 
=== Ultimi anni ===
Poco altro si conosce della sua produzione successiva che è stata giudicata da molti cruda e caratterizzata da colori disarmonici.
 
Venne sepolto a Torino nella [[chiesa di Santa Teresa (Torino)|chiesa di Santa Teresa]].
 
== Riconoscimenti ==
=== Toponomastica ===
La città di Torino gli ha dedicato una via nella zona dei quartieri [[Cenisia]] e [[Cit Turin]].
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere SSML BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza = ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione =
|data = 1737
}}
==Note==
<references/>
 
== Voci correlateBibliografia ==
* Facchin, Laura, ''Fortuna critica e collezionistica di Claudio Francesco Beaumont e dei suoi allievi'' / Bollettino della Società piemontese di archeologia e belle arti (2000) pp. 181-193
* [[Coline Serreau]]
* Arabella Cifani, Franco Monetti, ''Contributi documentari per il pittore torinese Claudio Francesco Maria Beaumont (1694-1766)'', in: "Storia dell'arte", Nº. 116-117 (n.s. 16-17), 2007, pp.. 203-248.
* [[Sviluppo sostenibile]]
==Altri progetti==
* [[Movimento no-global|Alter-mondialismo]]
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Treccani|claudio-francesco-beaumont (Dizionario-Biografico)}}
*{{Imdb|film|0115650|Il pianeta verde}}
 
{{portale|cinema}}
 
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Film fantastici]]
{{Portale|biografie|pittura}}
[[Categoria:Film commedia]]