==Ungheria==
__NOINDEX__
{| class="boilerplate" id="pd" style="width:80%; margin: 0 auto; border:2px solid #00ff00; padding:5px; background-color: #000000;" cellpadding="4" cellspacing="4"
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|<span style="color:#3399FF"><p align="center"><b>Sandbox Privata. Se vuoi contribuire, vai direttamente alla pagina di riferimento. Non modificare qui, grazie.</b>
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{{Nota disambigua|altre voci contenenti Maradona|[[Maradona (disambigua)]]|Maradona}}
{{Sportivo
|nome=Diego Armando Maradona
|nome completo=Diego Armando Maradona Franco
|immagine=[[File:Maradona 1977 debut.jpg|200px]]
|didascalia=
|sesso=M
|GiornoMeseNascita=30 ottobre
|AnnoNascita=1960
|luogo nascita=[[Lanús]]
|paese nascita={{ARG}}
|GiornoMeseMorte=
|AnnoMorte=
|luogo morte=
|altezza=168<ref name=profilo>Diverse fonti riportano come peso forma 67 o 68 kg e come altezza 165 cm o 168 cm (si vedano [http://www.tuttocalciatori.net/Maradona TuttoCalciatori.net] o [http://www.goal.com/it/people/argentina/25941/diego-armando-maradona Goal.com] come esempi, specificatamente per l'altezza [http://archiviostorico.gazzetta.it/2009/giugno/18/banda_dei_nanetti_del_gol_ga_3_090618006.shtml Gazzetta.it] o [http://www.celebheights.com/s/Diego-Armando-Maradona-3251.html CelebHeights.com] che riportano 165 cm). In assenza di una fonte ufficiale bibliografica, si riportano quelle più affidabili.</ref>
|peso=68<ref name=profilo/>
|disciplina=Calcio
|Squadra={{Naz|CA|ARG}}
|ruolo=[[Allenatore]] <small>(ex [[centrocampista]] ed [[attaccante]])</small>
|Giovanili anni=1970-1976
|Giovanili squadre={{Calcio Argentinos Juniors<!--|G-->}}
|Squadre=
{{Carriera sportivo
|1976-1981|{{Calcio Argentinos Juniors<!--|G-->}}|166 (116)
|1981-1982|{{Calcio Boca Juniors<!--|G-->}}|40 (28)
|1982-1984|{{Calcio Barcellona<!--|G-->}}|36 (22)
|1984-1991|{{Calcio Napoli<!--|G-->}}|188 (84)
|1992-1993|{{Calcio Siviglia<!--|G-->}}|26 (5)
}}
{{Carriera sportivo
|1993-1994|{{Calcio Newell's<!--|G-->}}|5 (0)
|1995-1997|{{Calcio Boca Juniors<!--|G-->}}|30 (7)
}}
|Anni nazionale=1977-1979<br>1977-1994
|nazionale={{NazU|CA|ARG||20}}<br>{{Naz|CA|ARG}}
|presenzenazionale(goal)=24 (13)<br>91 (34)
|allenatore=
{{Carriera sportivo
|1994|{{Calcio Textil Mandiyu<!--|A-->}}|
|1995|{{Calcio Racing Avellaneda<!--|A-->}}|
|2008- |{{Naz|CA|ARG}}|
}}
|vittorie=
{{MedaglieCompetizione|Mondiali di calcio}}
{{MedaglieOro|{{WC2|1986}}}}
{{MedaglieArgento|{{WC2|1990}}}}
|aggiornato = 14 novembre 2009
}}
{{quote|Giocare contro Maradona è come giocare contro il tempo perché sai che, prima o poi, o segnerà o farà segnare.|[[Arrigo Sacchi]] da ''La storia del grande Milan – ESPN Classic''}}
{{Bio
|Nome=Diego Armando
|Cognome=Maradona
|Sesso=M
|LuogoNascita=Lanús
|GiornoMeseNascita=30 ottobre
|AnnoNascita=1960
|LuogoMorte=
|GiornoMeseMorte=
|AnnoMorte=
|Attività=allenatore di calcio
|Attività2=ex calciatore
|Nazionalità=argentino
|PostNazionalità= , di ruolo [[Centrocampista_offensivo#Offensivi|centrocampista offensivo]] ed [[attaccante]], capitano della [[Nazionale di calcio dell'Argentina|Nazionale argentina di calcio]] vincitrice del [[Campionato mondiale di calcio 1986|Mondiale del 1986]]
}}
Ha partecipato a quattro diverse edizioni dei mondiali: [[Campionato mondiale di calcio 1982|1982]], [[Campionato mondiale di calcio 1986|1986]], [[Campionato mondiale di calcio 1990|1990]], [[Campionato mondiale di calcio 1994|1994]], andando a segno in tutte tranne nel 1990<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/maradona-intl.html|titolo=Maradona International Appearances|editore=RSSSF.com|accesso=02-11-2009|lingua=en}}</ref>. I suoi 91 match e 34 reti con la Nazionale argentina hanno costituito un record per diverso tempo, successivamente battuto da altre importanti figure del calcio argentino come [[Javier Zanetti]] e [[Gabriel Batistuta]]<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/arg-recintlp.html|titolo=Statistiche della Nazionale argentina|editore=RSSSF.com|02-11-2009|lingua=en}}</ref>. A prescindere da ciò, la [[Federazione calcistica dell'Argentina]] (AFA) gli ha assegnato nel [[1993]] il titolo di "Miglior Calciatore Argentino di sempre"<ref>{{cita web|url=http://www.clarin.com/diario/2000/10/29/d-06615.htm|titolo=40 Maradonas|editore=Clarìn.com|data=29-10-2000|accesso=14-11-2009|lingua=es}}</ref>.
2) Hungaria Fbc Roma
Noto anche come ''El Pibe de Oro'' (''Il Ragazzo d'Oro''), considerato tra i più talentuosi calciatori di tutti i tempi, ha militato nell'[[Argentinos Juniors]], nel [[Boca Juniors]], nel [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]], nel [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]], nel [[Sevilla Fútbol Club|Siviglia]] e, in una breve parentesi, nel [[Club Atlético Newell's Old Boys|Newell's Old Boys]] in una carriera da professionista più che ventennale. Alla fine del [[2000]] è stato eletto da un sondaggio popolare indetto dalla [[FIFA]] ''miglior calciatore di tutti i tempi'' col 53,6% dei voti<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/dicembre/11/Maradona_come_Pele_calcio_premia_co_0_0012116029.shtml|titolo=Maradona come Pelè|editore=Corriere.it|data=11-12-2000|accesso=02-11-2009}} Maradona è stato scelto da un sondaggio pubblico su Internet, Pelé invece da una "giuria specialistica" nominata dalla FIFA.</ref><ref>{{cita web|url=http://sportsillustrated.cnn.com/soccer/news/2000/12/11/pele_maradona/|titolo=Pelè and Maradona win FIFA century award|editore=Sports Illustrated|data=11-12-2000|accesso=02-11-2009|lingua=en}}</ref>. Fu inoltre eletto [[World_Soccer#Calciatore_dell.27anno|Calciatore dell'anno]] nel [[1986]] dalla rivista inglese [[World Soccer]]<ref>{{cita web|url=http://www.worldsoccer.com/Awards/archive.php|titolo=World Soccer Awards|editore=WorldSoccer.com|accesso=02-11-2009|lingua=en}}</ref> e occupa la 2ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del [[XX secolo]] pubblicata dalla stessa rivista<ref>{{cita web|url=http://www.englandfootballonline.com/TeamHons/HonsWldSocPlyrsCent.html|titolo=World Soccer's Players of the Century|editore=EnglandFootballOnline.com|accesso=02-11-2009|lingua=en}}</ref>.
In una votazione tenutasi nel [[2000]] per l'[[IFFHS]] a cui hanno partecipato giornalisti ed ex-calciatori, Maradona è risultato il 5° miglior giocatore del XX secolo dopo [[Pelé]], [[Johan Cruijff]], [[Franz Beckenbauer]] e [[Alfredo di Stéfano]]<ref>{{cita web|url=http://www.iffhs.de/?42d03e32a16f43809fa3c17c13c09e20a15ff3c09f32b17f7370eff3702bb1c2bbb6e28fc380de43110f83d00e09|titolo=The World's best Player of the Century|editore=IFFHS.com|accesso=14-11-2009|lingua=en}}</ref>.
http://www.xtratime.org/forum/showthread.php?t=268001
Ritenuto una delle figure più controverse della storia del calcio, fu sospeso due volte per positività a test antidoping nel [[1991]] (per uso di [[cocaina]]) e nel [[Campionato mondiale di calcio 1994|Mondiale 1994]] (per uso di [[efedrina]]): dopo il suo ritiro ufficiale dal calcio nel [[1997]], ha subìto un aumento eccessivo di peso (risolto con l'ausilio di un bypass gastrico) e le conseguenze della dipendenza dalla droga, dalla quale si è liberato dopo lunghi soggiorni in centri di disintossicazione. Successivamente è stato inserito da [[Pelé]] nel [[FIFA 100]], la lista dei 125 migliori calciatori viventi divulgata il [[4 marzo]] [[2004]], in occasione del [[centenario]] della federazione<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/sport2/hi/football/3533891.stm|titolo=FIFA 100|editore=Bbc.co.uk|accesso=02-11-2009|lingua=en}}</ref> ed è diventato nel [[2005]] una star della TV argentina con il suo show ''La Noche del 10''. Nonostante la poca esperienza nel ruolo, nel novembre [[2008]] è stato nominato [[Commissario tecnico|CT]] dell'[[Nazionale di calcio dell'Argentina|Argentina]]<ref name=maractcorriere>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/Notizie/Calcio/47724/Maradona+%C3%A8+in+nuovo+ct+dell%27Argentina|titolo=Maradona nuovo ct dell'Argentina|editore=CorriereDelloSport.it|data=27-10-2008|accesso=02-11-2009}}</ref> con il compito di condurre la nazionale nelle qualificazioni per i [[Campionato mondiale di calcio 2010|Mondiali del 2010]], obiettivo raggiunto nell'ottobre 2009. L'AFS (Association of Football Statisticians'), classificando i ''100 più grandi calciatori di sempre'' secondo un criterio puramente statistico, lo ha incluso al 6° posto<ref>{{cita web|url=http://soccernet.espn.go.com/columns/story?id=479862&root=england&lpos=spotlight&lid=tab2pos2&&cc=5739|titolo=100 greatest ever footballers|editore=Soccernet.Espn.go.com|data=07-11-2007|accesso=22-11-2009|lingua=en}}</ref>.
[[Repubblica Popolare d'Ungheria]] comunismo nel 1949, giocatori cacciati e sospesi dalla FIFA per 2 anni, fino al 1951: CERCARE INFO
== Caratteristiche tecniche ==
Le sue peculiarità fisiche (circa 165 cm per poco meno di 70 kg di peso<ref name=profilo/>) gli garantivano un baricentro basso e un buon equilibrio, non facile da compromettere per gli avversari: a ciò si univa forza nelle gambe, agilità e velocità sia negli scatti prolungati che in quelli brevi, rendendolo difficile da fermare quando scattava palla al piede se non ricorrendo al fallo. Era inoltre dotato di una eccellente resistenza che gli permetteva di vincere i contrasti e resistere ai falli degli avversari, anche se ripetuti<ref name=schedawdiego>{{cita web|url=http://www.vivadiego.com/iisidro.html|titolo=Il più grande - Omaggio a Maradona|editore=VivaDiego.com|accesso=19-11-2009}}</ref>.
Mancino naturale, negli anni sviluppò un elevato bagaglio tecnico, partendo dai fondamentali come controllo di palla e dribbling nell'uno contro uno, fino a giocate prestigiose come la [[rabona]] e la [[rovesciata]]<ref name=schedawdiego/>. Ulteriore arma erano le parabole pericolose ed imprevedibili che riusciva a dare al pallone sui tiri piazzati, la precisione sui calci d'angolo, nonchè la sua abilità nei calci di rigore (in [[Serie A]] 30 rigori realizzati su 34 tentativi, media del 88,24%<ref>Gli errori furono: <br>
*nel [[Serie A 1985-1986|Campionato del 1985/86]] in Napoli-Torino 3-1 del [[2 marzo]] [[1986]], parato da [[Renato Copparoni]] [http://www.toronews.net/?action=article&ID=14170 ToroNews.net]
*nel [[Serie A 1986-1987|Campionato del 1986/87]] in Verona-Napoli 3-0 del [[12 aprile]] [[1987]], parato da [[Giuliano Giuliani]] ([http://www.lega-calcio.it/it/Archivio-Storico/Match-report.page?idmatch=B383A684-F363-B67E-D285-80C01F47CFFE Tabellino della partita])
*nel [[Serie A 1987-1988|Campionato del 1987/88]] in Napoli-Verona 4-1 del [[20 dicembre]] [[1987]], parato da [[Giuliano Giuliani]] ([http://www.lega-calcio.it/it/Archivio-Storico/Match-report.page?idmatch=5B78520F-E99F-AEDB-D483-5D1E1674EDC2 Tabellino della partita])
*nel [[Serie A 1989-1990|Campionato del 1989/90]] in Napoli-Fiorentina 3-2 del [[17 settembre]] [[1989]], parato da [[Marco Landucci]] ([http://www.lega-calcio.it/it/Archivio-Storico/Match-report.page?idmatch=1DA98C68-C57A-3776-489A-772967E25286 Tabellino della partita])</ref>). Inoltre la sua ottima visione di gioco, una classe innata e una gran dose di fantasia lo portavano a fornire precisi assist e passaggi smarcanti: di conseguenza era spesso colui che dettava i tempi dell'azione e che fungeva sia da rifinitore per i compagni che da uomo-assist per le punte<ref name=schedawdiego/>.
==Fradelloni==
La sua posizione iniziale (giocò infatti come trequartista e centrocampista offensivo, così come da seconda punta) non gli impediva però di svariare su tutto il fronte d'attacco, talvolta anche decentrandosi sulle fasce, e di risultare spesso il goleador più profilico delle squadre in cui militò (fu infatti capocannoniere sia in Italia<ref name=goleadorserieait/> che in Argentina<ref name=goleadorserieaarg/>). É perciò considerato uno dei giocatori più completi del panorama calcistico di tutti i tempi, anche se i suoi detrattori (fra i quali Pelè) indicano come suoi evidenti limiti lo scarso uso del piede destro e la quasi completa assenza di giocate di testa<ref>{{cita web|url=http://www.sport.it/articolo/l-eterna-guerra-pele-attacca-maradona/1757602|titolo=Pelè attacca Maradona|editore=Sport.it|accesso=19-12-2009}}</ref>.
Fradelloni I -> [[Alessandro Fradelloni]] -> [https://www.cimitericagliari.it/totem/free_scheda.asp?IdDefunto=147919 Cagliari, ? 1894/5 - Cagliari, 05/02/1953] - 59 anni
Fradelloni II -> [[Cesare Fradelloni]] -> [https://www.cimitericagliari.it/totem/free_scheda.asp?IdDefunto=147920 Cagliari ? 1904/5 - Cagliari, 23/03/1953] - 48 anni - nel 1926 [http://www.torres1903.com/modules.php?name=Memorie&file=index3 era nell'Amsicora]
=== I gol "alla Maradona" ===
Il secondo gol segnato all'Inghilterra nei quarti di finale dei Mondiali del 1986, ossia l'azione con la quale Maradona saltò 5 giocatori inglesi più il portiere Shilton partendo da centrocampo (poi eletto ''[[Gol del secolo]]''), venne più tardi indicato dalla stampa come gol "alla Maradona" quando altri giocatori riuscirono ad imitare (anche se in maniera diversa e in contesti meno prestigiosi) lo slalom effettuato dall'argentino<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2007/04_Aprile/18/pastoneestero.shtml|titolo=Messi come Maradona|editore=Gazzetta.it|data=18-04-2007|accesso=19-11-2009 |}}</ref><ref>{{cita web|url=http://tv.repubblica.it/copertina/hansen-gol-come-maradona/38950?video|titolo=Hansen, gol come Maradona|editore=Repubblica.it|data=11-11-2009|accesso=19-12-2009}}</ref>.
Fradelloni III -> [[Antonio Fradelloni]] -> [https://www.cimitericagliari.it/totem/free_scheda.asp?IdDefunto=58656 Cagliari, 26/07/1907 - Cagliari, 05/04/1982]
Allo stesso modo vengono menzionati sia il gol fatto da centrocampo con la maglia del Boca Juniors nel [[1981]]<ref>{{Cita|Sfide|8m,43s.}}</ref>, sia il gol fatto con la maglia del Napoli il [[20 ottobre]] [[1985]] contro il Verona, con un pallonetto da oltre 35 metri<ref name=golverona50/>: saranno diversi i paragoni con gol simili fatti successivamente<ref>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/Fotogallery/Calcio/14757/0/Quagliarella+imita+Maradona%3A+traversa+interna+da+centrocampo!|titolo=Quagliarella imita Maradona|editore=CorriereDelloSport.it|accesso=19-11-2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.calciocatania.com/articoli/editoriale2/Mascara_un_gol_da_met_campo_E_i_babbani_diventano_Maradona_7107.php|titolo=Mascara, gol come Maradona|editore=CalcioCatania.com|data=02-03-2009|accesso=19-11-2009}}</ref>. Numerosi saranno poi i riferimenti al famoso gol di mano effettuato nel Mondiale del 1986 sempre contro l'Inghilterra (anche se viene ricordato più spesso come la [[Mano de Dios]] che come "gol alla Maradona")<ref>{{Cita web|url=http://sport.sky.it/sport/calcio_estero/2009/11/19/gol_di_mano_episodi_storici_piola_maradona_messi_henry.html|titolo=Quando il gol è un colpo di mano|editore=Sky.it|data=19-11-2009|accesso=23-11-2009}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.vrsicilia.it/content/view/6277/10/|titolo=Da Maradona a Gilardino, quanti colpi di mano|editore=VrSicilia.it|accesso=23-11-2009}}</ref>.
Fradelloni IV -> [[Aldo Fradelloni]] -> [https://www.cimitericagliari.it/totem/free_scheda.asp?IdDefunto=75064 Cagliari, 16/07/1909 - Quartu, 11/03/1992] + [http://www.asaibrunobonomelli.it/index.php?option=com_content&view=article&id=221:liste-italiane-maschili-1926&catid=49:liste-italiane-1908-1944&Itemid=126&lang=en triplo 1926] + [https://fssciofficial.wordpress.com/2018/01/20/fradelloni-iii-aldo-m-1909/ squadre] con anno fuori per servizio militare + ''Alixeddu''
== Carriera da giocatore ==
=== Club =Link====
*Per presenze al Cagliari vedi [http://www.cagliaristory.it/calciatori/calpres.htm CagliariStory]
==== Primi Anni ====
[[File:Armando_Maradona-1973.jpg|thumb|175px|Diego Maradona a 13 anni, foto di un giornale locale. Alla pubblicazione della foto, il giornale sbagliò a stamparne il cognome, scrivendo "Caradona".]]
Figlio di Diego (detto ''Chitoro'') e Dalma Salvadora Franco (detta ''Tota''), Diego Armando nacque il [[30 ottobre]] [[1960]] nel ''Policlínico Evita'' di [[Lanús]], un comune della [[provincia di Buenos Aires]]. Crebbe a Villa Fiorito - una ''[[villa miseria]]'' situata a sud della [[Grande Buenos Aires]] - con la sua famiglia, trasferitasi da [[Provincia di Corrientes|Corrientes]]. Quinto di otto fratelli e primo figlio maschio, oltre a lui la famiglia era composta dalle sorelle maggiori Ana, Rita (''Kity''), Elsa (''Lili'') e María Rosa (''Mary''), dai due fratelli minori, Raul detto ''Lalo'' e [[Hugo Maradona|Hugo]] detto ''El Turco'' (entrambi divenuti poi calciatori professionisti) e dalla sorella minore Claudia (''Caly'')<ref>{{Cita|Maradona|pp.8-9}}</ref>. Il Pelusa (così chiamato per l'elevata quantità di capelli in testa<ref name=favolamaradona1>{{cita web|url=http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=594|titolo=La Favola di Maradona - 1ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=05-11-2009}}</ref>) iniziò a giocare a calcio nella squadra del quartiere, l'''Estrella Roja'', dove già aveva militato lo zio come portiere<ref name=favolamaradona1/>. Sin da piccolo il padre lo portava a vedere giocare la sua squadra preferita, il [[Boca Juniors]], di cui anche Maradona diventò estimatore e grande tifoso<ref name=favolamaradona1/>, anche se inizialmente tifò per l'[[Club Atlético Independiente|Independiente]] di [[Ricardo Bochini|Bochini]] e [[Daniel Bertoni|Bertoni]]<ref>{{Cita|Maradona|p.11}}</ref>. Nel quartiere di Villa Fiorito giocava, nella squadra avversaria delle ''Tres Banderas'', il suo amico Goyo Carrizo, per tutti il miglior giocatore del quartiere<ref>{{Cita|Maradona|p.9}}</ref>. Fu proprio questi a farlo partecipare ad una selezione nelle giovanili dell'[[Argentinos Juniors]] di [[Buenos Aires]]<ref name=favolamaradona1 /><ref>{{Cita|Maradona|p.10}}</ref>. Entrò così a far parte delle ''Cebollitas'' (''Cipolline''), la squadra giovanile dell'Argentinos, il [[5 dicembre]] [[1970]] a 10 anni<ref name=sitoargentinosj/><ref name=cebollitas>{{cita web|url=http://www.diegomaradona.com/historia/cebollas/ceb_set.html|titolo=Storia - Cebollitas|editore=DiegoMaradona.com|accesso=02-11-2009|lingua=es|}}</ref>. Il suo primo allenatore fu Francisco Cornejo, che all'inizio non credette all'età di Maradona (gli fu addirittura richiesto un documento, che però non aveva con sè al momento del provino<ref name=cebollitas/><ref>{{Cita|Maradona|pp.10-11}}</ref>). Con lui in rosa, la squadra giovanile raggiunse una striscia di 136 risultati utili consecutivi in tre anni, giocando tornei anche in [[Perù]] e [[Uruguay]]<ref name=sitoargentinosj/><ref name=cebollitas/>. Dopo una finale del Campionato Nazionale persa dalle ''Cebollitas'' contro la ''Santiago del Estero'' allenata da Elías Ganem, il figlio di questi, César, disse a Maradona: "Non devi piangere, ragazzo, perchè diventerai il più grande giocatore del mondo"<ref>{{Cita|Maradona|p.13}} - Frase originale: "''No llores, hermano, si vos vas a ser el mejor jugador del mundo.''"</ref>. È in questi anni che conobbe e diventò amico di Jorge Cyterszpiler, che diventerà il suo rappresentante e suo procuratore ufficiale nel [[1977]]<ref>{{Cita|Maradona|p.13}}</ref>. Cominciò ad essere conosciuto dai tifosi quando si mise a palleggiare durante gli intervalli delle partite della prima squadra, tanto da indurre il pubblico a chiedergli di continuare anche con le squadre tornate in campo<ref name=favolamaradona2>{{cita web|url=http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=598|titolo=La Favola di Maradona - 2ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=08-11-2009}}</ref><ref>{{Cita|Maradona|pp.12-13}}</ref>. Il talento così mostrato fu tale da interessare anche la televisione, che andò nel quartiere a riprenderne l'abilità<ref name=favolamaradona3>{{cita web|url=http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=601|titolo=La Favola di Maradona - 3ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=08-11-2009}}</ref>; partecipò anche ad una trasmissione, ''Sábados Circulares'', non facendo altro che palleggiare per tutta la durata dello show<ref>{{Cita|Maradona|p.12}}</ref>.
==== Argentinos Juniors ====
[[File:Maradona1980.jpg|thumb|left|Maradona nel 1980 con la maglia dell'Argentinos Juniors]]
Maradona iniziò la sua carriera professionistica nell'Argentinos Juniors, debuttando il [[20 ottobre]] [[1976]] nella partita contro il [[Club Atlético Talleres|Talleres de Córdoba]]<ref name=sitoargentinosj>{{cita web|url=http://www.argentinosjuniors.com.ar/ficha_gloria.php?id=3|titolo=Glorias - Maradona|editore=ArgentinosJuniors.com.ar|accesso=05-11-2009|lingua=es}}</ref><ref name=argentinosj>{{cita web|url=http://www.diegomaradona.com/historia/argjrs/arg_set.html|titolo=Storia - Argentinos Juniors|editore=DiegoMaradona.com|accesso=02-11-2009|lingua=es}}</ref>, dieci giorni prima di compiere sedici anni. Entrò infatti in campo all'inizio del secondo tempo al posto di Giacobetti, indossando la maglia numero 16<ref name=argentinosj/><ref name=favolamaradona4>{{cita web|url=http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=630|titolo=La Favola di Maradona - 4ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=08-11-2009}}</ref>. Poco prima di farlo esordire l'allora allenatore dell'Argentinos Juniors, Juan Carlos Montes, gli disse: "''Vai Diego, gioca come sai... E se possibile fai un tunnel''"<ref name=sitoargentinosj/><ref name=argentinosj/><ref>{{Cita|Maradona|p.15}} - Frase esatta: "''Vaya, Diego, juegue como usted sabe... Y si puede, tire un caño''"</ref>: in tutta risposta, Maradona fece subito un tunnel al primo avversario che gli si parò davanti, Juan Domingo Patricio Cabrera<ref name=argentinosj/>. Il giorno dopo, il magazine sportivo ''El Gráfico'' nella sintesi della partita lo defìni "sorprendente, molto abile e intelligente" assegnandogli come voto 7, nonostante avesse giocato solo 45 minuti<ref name=argentinosj/>. La prima partita da titolare fu contro il Newell's Old Boys<ref name=favolamaradona4/>, mentre i primi gol arrivarono il [[14 novembre]], con una doppietta al [[San Lorenzo (Argentina)|San Lorenzo]]<ref name=favolamaradona4/><ref>{{Cita|Maradona|p.15}}</ref>. Dai primi spezzoni di partita a diventare titolare fisso il passo fu breve: nel [[Campionato Metropolitano]] del [[1977]] (il primo dopo il suo debutto) giocò infatti 37 partite consecutive da titolare<ref name=argentinosj/>. Negli anni successivi diventò [[capocannoniere]] del Campionato Metropolitano per 3 anni consecutivi: [[1978]] (a parimerito con Luis Andreuchi<ref name=goleadorserieaarg>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesa/argtops.html|titolo=Cannonieri del campionato argentino|editore=RSSSF.com|accesso=08-11-2009|lingua=en}}</ref>), [[1979]] (a parimerito con [[Élio Sergio Fortunato]]<ref name=goleadorserieaarg/>) e soprattutto [[1980]]<ref name=goleadorserieaarg/> quando portò la squadra al 2° posto<ref name=argentina7180>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesa/arghist-pro1970s.html|titolo=Campionati argentini dal 1971 al 1980|editore=RSSSF.com|accesso=08-11-2009|lingua=en |}}</ref>. Fu anche goleador del [[Campionato Nacional]] nel [[1979]]<ref name=goleadorserieaarg/> e nel [[1980]]<ref name=goleadorserieaarg/>.
{{nota
|titolo=La sfida contro Hugo Gatti
|contenuto=In una partita del Campionato Nacional [[1980]], contro il Boca Juniors, avvenne un fatto che rese Maradona ancora più celebre: fu infatti preso di mira dallo storico portiere dei ''Bosteros'', [[Hugo Gatti]], che cercò di sminuirlo dichiarando al giornale ''La Razón'': "''gioca abbastanza bene, ma i giornali tendono ad esaltarne le doti''" e che "''ha la tendenza ad ingrassare''"<ref name=maradonapag24>{{Cita|Maradona|p.24}}</ref>. Il suo manager Cyterszpiler, riportandogli l'intervista, gli disse:"''Fagli due gol e chiudiamo qui la faccenda, no?'', al che Maradona rispose:"''No, Jorge, no... Due no: gliene faccio quattro''"<ref>{{Cita|Maradona|p.25}}</ref>. E il [[9 novembre]] gli segnò proprio quattro gol: il primo su rigore, il secondo con una punizione battuta quasi dalla linea di fondo, il terzo con un tocco morbido di sinistro e il quarto con una punizione dal limite<ref>{{Cita|Maradona|p.26}}</ref><ref>{{Cita|La Gazzetta dello Sport|3m,45s.}}</ref>.}}
Durante la sua permanenza all'Argentinos Juniors, vinse per due volte consecutive il [[Pallone d'Oro sudamericano]], il premio che spetta al miglior giocatore del continente, rispettivamente nel [[1979]] e nel [[1980]]<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/sam-poy.html|titolo=South American Player of the Year|editore=RSSSF.com|accesso=05-11-2009|lingua=en}}</ref>.
Una simile ascesa nel calcio sudamericano non fu ignorata dalle grandi squadre internazionali: già nel [[1978]] arrivarono le prime offerte del [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]] e dei [[New York Cosmos]], respinte però dalla dirigenza dell'Argentinos<ref name=levinskypag31>{{Cita|Levinsky|p.31}}</ref>; nuove offerte del Barcellona, della [[Juventus]] e dello [[Sheffield United Football Club|Sheffield]] (ed anche, come si saprà più tardi, del [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]) furono rifiutate nel [[1979]]<ref name=favolamaradona5>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=635|titolo=La Favola di Maradona - 5ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=06-11-2009}}</ref>. L'[[Federazione calcistica dell'Argentina|AFA]], per evitare che i talenti argentini emigrassero nei campionati stranieri (nonchè su pressione dell'allora [[Commissario tecnico|CT]] della [[Nazionale di calcio dell'Argentina|Selección]] [[César Luis Menotti]]), diramò una lista di giocatori intrasferibili all'estero valida fino al termine dei [[Campionato mondiale di calcio 1982|Mondiali del 1982]]: in questa lista era presente anche Maradona<ref name=levinskypag31/>. Ciò vieterà la sua cessione nel [[1980]], quando a giugno il Barcellona raggiunse l'intesa con l'Argentinos per 10 milioni di dollari, mentre la [[Juventus]] aveva trovato l'accordo con il procuratore Cyterszpiler<ref>{{Cita|Levinsky|p.33}}</ref>. Rimanendo però solo la possibilità di trasferirsi in una squadra argentina si fece avanti il [[Club Atlético River Plate|River Plate]], società dotata di una ottima disponibilità finanziaria, che fece una forte pressione alla dirigenza dell'Argentinos per assicurarsi il suo cartellino. La chiara ed esplicita volontà di Maradona era giocare nel Boca Juniors, il quale però non pareva avere la possibilità economica necessaria per l'acquisto. Ma il desiderio (sia di Maradona che del padre<ref name=favolamaradona6>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=641|titolo=La Favola di Maradona - 6ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=06-11-2009}}</ref>) di vestire la maglia del Boca risolveranno la partita a favore dei ''Bosteros'': rifiutata l'offerta del River Plate, nel febbraio [[1981]] fu annunciato il trasferimento di Maradona al Boca con la formula del prestito con diritto di riscatto, valido fino al [[30 giugno]] [[1982]], per una cifra pari a 4 miliardi di [[Lira italiana|lire]]<ref name=favolamaradona6/><ref>{{Cita|Levinsky|p.34}}</ref>. L'ingaggio di Maradona fu di 600 milioni, più 310 milioni di stipendo all'anno per due anni, premi vari per 250 milioni di lire e ulteriori 600 milioni di premio per le amichevoli<ref name=favolamaradona6/>.
==== Il Boca Juniors ====
[[File:Boca diego retro.jpg|thumb|175px|Maradona con la maglia del Boca]]
Al Boca i rapporti non iniziarono per il verso giusto: l'allenatore [[Silvio Marzolini]] puntualizzò subito che per Maradona non ci sarebbe stato alcun tipo di "favoritismo"<ref name=favolamaradona7>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=645|titolo=La Favola di Maradona - 7ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=07-11-2009}}</ref>, i dirigenti ponevano molta pressione allo spogliatoio<ref name=favolamaradona7/> e i tifosi, pur premendo per farlo diventare capitano, dopo qualche partita poco entusiasmante minacciarono di morte i giocatori qualora non si fossero impegnati a vincere il campionato<ref>{{Cita|Maradona|p.34}}</ref>. Per celebrare l'acquisto di Maradona fu organizzata un'amichevole contro l'Argentinos, il [[20 febbraio]] [[1981]]: Maradona giocò il primo tempo con i vecchi compagni e la ripresa con il Boca. Davanti a 25.000 spettatori, l'amichevole finì 3-2 per i ''Bichos Colorados'' con un gol segnato da Maradona per la sua vecchia squadra<ref name=favolamaradona7/>. Due giorni dopo ci fu il debutto ufficiale alla [[Bombonera]]: il Boca vinse contro il Talleres de Córdoba per 4-1 (curiosamente, la stessa squadra contro cui esordì con la maglia dell'Argentinos Juniors), con Maradona che andò a segno siglando due rigori<ref name=favolamaradona7/>. Uno strappo muscolare lo fermò per quattro giornate<ref name=favolamaradona7/>, ma al suo rientro guidò il Boca alla vittoria nella classica contro il River Plate (vittoria per 3-0 il [[10 aprile]]) e alla conquista del [[Campionato Metropolitano]] [[1981]], segnando 17 reti<ref name=rsssfarg81>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesa/arghist-pro1980s.html|titolo=Campionato Argentino 1981|editore=RSSSF.com|accesso=07-11-2009|lingua=en}}</ref>. Nella seconda parte della stagione Maradona segnò 11 gol in 12 partite, portando il Boca fino ai quarti di finale del Campionato Nacional, dove furono però sconfitti dal [[Club Atlético Vélez Sársfield|Vélez]]<ref name=rsssfarg81/>. Maradona giocò le ultime partite nel febbraio [[1982]] contro il Racing, l'Independiente e il River Plate in un torneo valido per la Copa de Oro<ref>{{Cita|Maradona|p.38}}</ref>, prima di andare in ritiro con la Nazionale per i [[Campionato mondiale di calcio 1982|Mondiali del 1982]].
La squadra argentina (in forte difficoltà economica per l'esborso dovuto al prestito di Maradona e per l'alta inflazione che colpiva in quegli anni l'Argentina) non riusciva però a trovare il denaro necessario per l'acquisto definitivo: per riscattarlo, il Boca avrebbe dovuto pagare altri 4 miliardi di lire all'Argentinos entro il 1982<ref name=favolamaradona8>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=665|titolo=La Favola di Maradona - 8ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=07-11-2009}}</ref><ref name=levinskypag39>{{Cita|Levinsky|p.39}}</ref>. Il club organizzò pertanto una tournée di amichevoli imponente con lo scopo di fare cassa: prima un quadrangolare in [[Costa d'Avorio]]<ref name=favolamaradona8/><ref>{{Cita|Levinsky|p.36}}</ref>, poi nel gennaio [[1982]] addirittura 8 partite in 21 giorni in giro per il mondo a [[Los Angeles]], [[Hong Kong]], [[Malesia]], [[Messico]], [[Guatemala]] e [[Giappone]]<ref name=favolamaradona8/>. Fu addirittura organizzata una [[Riffa (diritto)|riffa]] in accordo con il governatore provinciale<ref name=levinskypag35>{{Cita|Levinsky|p.35}}</ref>, senza successo: il Boca dovette privarsi di Maradona, il cui cartellino tornò ad essere di proprietà dell'Argentinos, anche se una quota di una eventuale cessione sarebbe comunque andata ai ''Bosteros''<ref name=levinskypag35/><ref name=favolamaradona8/>. La cessione in realtà era praticamente certa perchè le casse dell'Argentinos, come quelle del Boca, erano vuote<ref name=levinskypag35/><ref name=favolamaradona8/>. Arrivò per prima un'offerta del [[Santos Futebol Clube|Santos]] per 7 milioni di dollari<ref name=levinskypag35/>, ma contemporaneamente tornò alla carica il Barcellona che trovò l'accordo sia con l'Argentinos che con il Boca: la cifra complessiva del trasferimento fu pari a 15 miliardi di [[Lira_italiana|lire]], di cui 7 miliardi e mezzo all'Argentinos, 2 miliardi e mezzo al Boca Juniors e 5 miliardi a Maradona tra ingaggio, stipendi spalmati negli anni e sponsor (premi esclusi)<ref name=favolamaradona8/><ref name=levinskypag39/>. Fu il trasferimento più costoso della storia del calcio<ref name=favolamaradona8/> e Maradona divenne il giocatore più pagato di quegli anni<ref name=levinskypag40>{{Cita|Levinsky|pp.39-40}}</ref>. Il tutto venne reso pubblico il [[4 giugno]] [[1982]] ma potè essere effettivo soltanto dopo i [[Campionato_mondiale_di_calcio_1982|Mondiali]], a seguito della già citata lista degli instraferibili all'estero disposta dalla AFA<ref name=favolamaradona8/><ref name=levinskypag40/>.
==== Il Barcellona ====
Dopo i Mondiali, Maradona giocò la sua prima stagione con la maglia del ''Barça'' dell'allora presidente [[Josep Lluís Núñez|Nuñez]], e subito iniziarono i primi problemi: sia con la tifoseria, che lo considerava un ''sudàca'' (termine dispregiativo per indicare gli Indios sudamericani<ref>{{Cita|Levinsky|p.43}}</ref>), sia con l'allenatore [[Udo Lattek]], che Maradona non apprezzava (dato che faceva allenare la squadra con palle mediche di 8 kg<ref name=favolamaradona10>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=676|titolo=La Favola di Maradona - 10ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=09-11-2009}}</ref>), sia con la dirigenza, che considerava il suo stile di vita non idoneo a quello di un calciatore<ref>{{Cita|Levinsky|p.43}}</ref>. Anche se l'esordio fu con gol il [[4 settembre]] contro il [[Valencia Club de Fútbol|Valencia]] (ma il Barcellona perse per 2-1 al [[Stadio Mestalla|Mestalla]]<ref name=sitobarcelona>{{cita web|url=http://www.diegomaradona.com/historia/barsa82/bar_set.html|titolo=Storia - Barcellona|editore=DiegoMaradona.com|accesso=09-11-2009|lingua=es}}</ref>), la stagione fu condizionata da diversi infortuni: prima la distorsione della rotula del ginocchio sinistro, poi la rottura parziale dei legamenti del ginocchio sinistro<ref name=favolamaradona10/>, sino a che un'[[epatite virale]] (scoperta proprio mentre si curava dall'ultimo infortunio<ref name=favolamaradona10/><ref>{{Cita|Maradona|p.42}}</ref>) lo allontanò dai campi di gioco per oltre tre mesi.
Il [[Campionato_di_calcio_spagnolo_1982-1983|campionato]] del Barça procedeva in maniera deludente rispetto alle aspettative di inizio stagione, ed anche le speranze di vincere la [[Coppa delle Coppe UEFA|Coppa delle Coppe]] svanirono presto: i catalani furono eliminati ai quarti di finale dall'[[Austria Vienna]] (0-0 all'andata a Vienna, 1-1 al ritorno al [[Camp Nou]]<ref name=favolamaradona10/>), e Maradona poté giocare solo la partita di ritorno a causa dell'epatite che ancora lo debilitava. Lattek fu esonerato il [[3 marzo]] [[1983]] e al suo posto, dopo una partita in cui la squadra fu guidata da José Luis Romero, arrivò [[César Luis Menotti]], l'allenatore dell'Argentina nei Mondiali del 1982. Il Barça finì la stagione solo quarto nel campionato spagnolo<ref>{{cita web|url=http://www.bdfutbol.com/en/t/t1982-83.html|titolo=Season 1982-83|editore=BDFutbol.com|accesso=10-11-2009|lingua=en}}</ref>, ma Maradona trascinò i ''blaugrana'' alle vittorie sia della [[Coppa del Re]], sconfiggendo il [[4 giugno]] [[1983]] in finale per 2-1 i rivali storici del [[Real Madrid]] allenato da [[Alfredo di Stéfano]], sia della [[Copa de la Liga]] nella doppia finale sempre contro il Real Madrid (2-2 all'andata il [[26 giugno]] e 2-1 al ritorno il [[29 giugno]], con un gol di Maradona in entrambe le partite<ref name=sitostatsbarca>{{Cita web|url=http://www.diegomaradona.com/historia/estadisticas/est_bar.html|titolo=Statistiche - Barcellona|editore=DiegoMaradona.com|accesso=10-11-2009|lingua=es}}</ref>).
La stagione 1983-1984 con Menotti in panchina cominciò meglio: il [[14 settembre]], alla prima partita di Coppa delle Coppe contro la squadra tedesca dell'[[FC Magdeburgo]], Maradona segnò una tripletta e la partita terminò 5-1<ref name=sitostatsbarca/>. Andò in rete anche nella successiva partita di [[Campionato di calcio spagnolo 1983-1984|campionato]] contro il [[Real_Club_Deportivo_Mallorca|Maiorca]]<ref name=sitostatsbarca/>. Finalmente si stava mettendo in mostra nel Barça, ma tutto si fermò alla quarta giornata di campionato durante l'incontro fra Barcellona ed [[Athletic Club|Athletic Bilbao]] del [[24 settembre]] [[1983]]. Mentre la partita era sul 3-0 a favore del Barça, Maradona subì un grave infortunio per un fallo di frustrazione da parte del difensore dell'Athletic [[Andoni Goikoetxea Olaskoaga]] (che successivamente verrà soprannominato ''Il Macellaio di Bilbao'' ed eletto "giocatore più duro della storia del calcio" dal ''Times''<ref>{{cita web|url=http://www.timesonline.co.uk/tol/sport/football/article2215721.ece|titolo=Football's 50 greatest hard men|editore=Times.co.uk|data=07-08-2007|accesso=11-09-2009|lingua=en}}</ref>). Il basco non fu neppure ammonito dal direttore di gara nonostante l'evidente volontarietà del fallo, anche se fu poi squalificato per 18 giornate (poi ridotte a 8<ref name=levinskypag45>{{Cita|Levinsky|p.45}}</ref><ref name=favolamaradona11>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=694|titolo=La Favola di Maradona - 11ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=11-11-2009}}</ref>). Il violento intervento provocò la rottura del malleolo sinistro in tre diversi punti e la lesione dei legamenti della caviglia<ref name=favolamaradona11/><ref name=levinskypag44>{{Cita|Levinsky|p.44}}</ref>. Maradona fu operato la notte stessa dal dottor Gonzalez Adrio, dopo numerosi consulti richiesti sia al medico della Nazionale Argentina Madero, sia allo specialista di fiducia di Maradona, Ruben Dario Oliva<ref>{{Cita|Levinsky|pp.44-45}}</ref>. L'esito dell'operazione fu positivo: i medici del Barcellona prescrissero 2 mesi di fermo completo e un rientro in campo dopo 4 ulteriori mesi di riabilitazione, inoltre gli comunicarono che aveva perso per sempre il 30% della mobilità della caviglia sinistra<ref name=maradonapag46>{{Cita|Maradona|p.46}}</ref>. Il dottor Oliva invece, dopo aver visto le prime radiografie, curò la sua fisioterapia e accelerò i tempi del recupero, facendolo camminare poco meno di un mese dopo l'intervento<ref name=levinskypag45/>. Durante il suo infortunio, il Barça vinse la Supercoppa spagnola nella doppia finale sempre contro l'Athletic Bilbao (1-3 all'andata il [[26 ottobre]] [[1983]] e 0-1 al ritorno il [[30 novembre]] [[1983]]).
Il rientro ufficiale di Maradona fu l'[[8 gennaio]] [[1984]], appena 106 giorni dopo l'infortunio, contro il [[Sevilla Fútbol Club|Siviglia]], contro i quali segnò una doppietta<ref name=sitostatsbarca/><ref name=maradonapag46/>. A marzo riprese la Coppa delle Coppe: il Barcellona vinse 2-0 contro il [[Manchester United Football Club|Manchester United]] la gara d'andata al Camp Nou, ma il 3-0 del ritorno per gli inglesi lo condannò all'eliminazione<ref name=favolamaradona11/>. Il Barcellona perse per 2-1 anche lo scontro diretto in campionato, il [[25 febbraio]], contro il Real Madrid: il Barça arriverà terzo in campionato, ad un punto dal Bilbao campione e dallo stesso Real Madrid<ref>{{cita web|url=http://www.bdfutbol.com/en/t/t1983-84.html|titolo=Season 1983-84 |editore=BDFutbol.com|accesso=11-11-2009|lingua=en}}</ref>. A causa dei vari infortuni Maradona giocò in campionato solo 16 partite, riuscendo comunque a segnare 11 gol<ref name=sitostatsbarca/>.
Con le mancate vittorie crebbero le proteste: i tifosi continuavano a considerarlo un ''bluff'' e una ''invenzione degli argentini''<ref name=levinskypag44/>, si inasprirono i contrasti con lo stesso presidente Nuñez (l'episodio più noto fu il vietargli di partecipare alla partita di addio di [[Paul Breitner]], togliendogli il passaporto: gli fu restituito solo dopo che ruppe uno dei [[Trofeo Teresa Herrera|Teresa Herrera]] lì presenti, ma non andò comunque alla partita<ref>{{Cita|Maradona|pp.43-44}}</ref><ref>{{Cita|Levinsky|p.47 }}</ref>), più naturalmente le accuse presenti sin dall'inizio sulla sua vita notturna (specie durante l'infortunio). È in questi anni, come affermò più tardi lo stesso Maradona, che cominciò a fare uso di cocaina<ref name=favolamaradona11>{{cita web |url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=701|titolo=La Favola di Maradona - 11ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=11-11-2009}}</ref>.
Dopo il campionato rimaneva comunque la Coppa del Re: il [[5 maggio]] si tenne la finale fra Barça e Athletic Club, gara che segnava l'occasione per Maradona di reincontrare Goikoetxea (nel ritorno di campionato segnò una doppietta, ma il difensore non era in campo<ref name=sitostatsbarca/><ref name=favolamaradona11/>). Sebbene fossero passati mesi, la questione dell'infortunio non era ancora risolta; durante la partita (vinta dal Bilbao per 1-0), Maradona reagì ad un gestaccio del difensore [[José María Núñez]], innescando una plateale rissa tra le due squadre sotto gli occhi del re [[Juan Carlos I di Spagna|Juan Carlos]]<ref>{{Cita|Levinsky|p.48}}</ref>. In seguito si scusò personalmente con il re di [[Spagna]] prima tramite lettera e poi in un incontro ufficiale<ref>{{Cita|Maradona|pp.48-49}}</ref>, ma l'episodio decretò una squalifica di 3 mesi<ref>{{Cita|Levinsky|p.49}}</ref> e al contempo segnò la fine della sua esperienza spagnola. I rapporti con il [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]] e il suo presidente Nuñez erano ormai completamente deteriorati: la ''goccia'' che fece traboccare il vaso fu il divieto impostogli dalla dirigenza di concedere interviste al giornalista José María García (che criticava aspramente la gestione Nuñez<ref>{{Cita|Maradona|p.47}}</ref>); questa azione fu vista da Maradona solo come l'ennesima ingiusta imposizione. Ai problemi con la dirigenza, si aggiunse il fatto di trovarsi praticamente in bancarotta a causa sia di investimenti sbagliati fatti del suo manager Cyterszpiler, sia dello sperpero di denaro per mantenere la famiglia che viveva al suo seguito<ref name=favolamaradona14>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=742|titolo=La Favola di Maradona - 14ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=15-11-2009}}</ref>: questi due fattori e il fatto di sentirsi quasi imprigionato portarono Maradona a chiedere di essere ceduto<ref name=favolamaradona13>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=702|titolo=La Favola di Maradona - 13ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=15-11-2009}}</ref>. La dirigenza era a conoscenza del suo abuso di droga e avrebbe voluto la sua cessione, ma era necessario mettere in conto la forte spesa per il suo acquisto e le mancate vittorie nei due anni precedenti<ref>{{Cita|Maradona|p.48}}</ref><ref name=favolamaradona12>{{Cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=701|titolo=La Favola di Maradona - 12ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=15-11-2009}}</ref>. Il vicepresidente [[Joan Gaspart]], pur di trattenerlo, arrivò a proporgli un contratto in bianco, invitandolo ad inserire la cifra che desiderasse: nonostante Cyterszpiler avallasse l'accordo per i problemi di denaro già citati<ref name=favolamaradona13/><ref>{{Cita|Maradona|p.49}}</ref>, la volontà di Maradona di andare via da Barcellona e di scappare da quella realtà fu tale da rifiutare qualsiasi offerta.
Il Consiglio del club portò ai voti la cessione di Maradona: il risultato fu di 18 favorevoli su 19, con Gaspart unico contrario<ref name=favolamaradona15>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=743|titolo=La Favola di Maradona - 15ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=15-11-2009}}</ref>. Nel giugno 1984 arrivò la prima offerta del Napoli tramite il [[Direttore sportivo|Ds]] [[Antonio Juliano]]: 3 milioni di dollari subito, 2 milioni entro il giugno 1985 e altri 2 entro il giugno 1986 per un totale di 7 milioni di dollari (13 miliardi di lire)<ref name=favolamaradona15/><ref name=levinskypag52>{{Cita|Levinsky|p.52}}</ref>, ma il Barcellona (che ne aveva speso altrettanti) non accettò la proposta cercando di far lievitare il prezzo. Si inserì brevemente nella trattativa il Racing di Parigi, ma il Barcellona rifiutò anche l'offerta francese<ref name=favolamaradona16>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=747|titolo=La Favola di Maradona - 16ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=15-11-2009}}</ref>. La Juventus negò il suo interesse (avendo già in squadra [[Michel Platini]]), tanto che l'allora presidente [[Giampiero Boniperti|Boniperti]] arrivò a dichiarare: "''Con quel fisico non potrà andare da nessuna parte''"<ref name=favolamaradona16/><ref>{{Cita|Maradona|p.50}}</ref>. Il Napoli nel frattempo continuava la trattativa: addirittura organizzò una raccolta fondi tra soci e tifosi per raggiungere la maggior somma possibile<ref>{{Cita|Levinsky|pp.52-53}}</ref>. Dopo diversi e difficili giorni di contatti, Juliano aveva sia l'ok da parte di Cyterszpiler che da parte del Barcellona: l'ultima scadenza era la chiusura del mercato italiano prevista per il [[30 giugno]], pochi giorni dopo. L'allora presidente del Napoli [[Corrado Ferlaino]] depositò in federazione una busta vuota due giorni prima, facendo credere che contenesse il contratto firmato dal giocatore, quando in realtà la trattativa era ancora in corso<ref name=favolamaradona17>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=779|titolo=La Favola di Maradona - 17ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=15-11-2009}}</ref>. In questo modo guadagnò il tempo necessario per concludere la trattativa, sostituendo poi la busta vuota con quella regolare proprio la notte del 30 giugno<ref name=favolamaradona18>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=789|titolo=La Favola di Maradona - 18ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=15-11-2009}}</ref>. Dopo oltre un mese di negoziazioni fu ufficializzato il trasferimento di Maradona al [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] per la cifra di 13 miliardi e mezzo di lire (record per il mercato italiano dei tempi<ref name=levinskypag52/>). L'ingaggio fu di 1 milione di dollari, più 800 mila dollari di stipendio all'anno per 4 anni, premi doppi, casa ed automobile per sè e per il suo procuratore Cyterszpiler, dieci biglietti aerei all'anno di andata e ritorno per Buenos Aires più le varie sponsorizzazioni e pubblicità<ref>{{Cita|Levinsky|p.54}}</ref>.
==== Le prime stagioni nel Napoli ====
Il [[5 luglio]] [[1984]] Maradona venne presentato ufficialmente in uno [[Stadio San Paolo]] gremito di tifosi<ref>Maradona nella sua autobiografia parla di 80.000 persone, Levinsky ne indica 60.000, [http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=796 Napoli.com] ne indica 70.000, pertanto si preferisce non citare cifre esatte.</ref>, che pagarono da mille a tremila lire in base agli ordini di posto per vederlo e dargli il benvenuto<ref name=favolamaradona19>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=796|titolo=La Favola di Maradona - 19ª puntata|editore=Napoli.com |accesso=16-11-2009}}</ref>. Bastarono una serie di palleggi ed un paio di tiri verso la porta per scatenare l'entusiasmo: il Napoli infatti veniva da una [[Serie A 1983-1984|stagione]] difficile, nella quale si era classificato 11° ad un solo punto dalla zona retrocessione. L'''avvento'' di Maradona era pertanto visto dai tifosi come l'inizio della sfida alle squadre del Nord Italia per la conquista del campionato<ref>{{Cita|Levinsky|p.53}}</ref>.
[[File:Maradona 1985.jpg|thumb|200px|Maradona nel [[1985]]]]
L'esordio in [[Serie A 1984-1985|Serie A]] fu il [[16 settembre]] [[1984]] in [[Hellas_Verona|Verona]] - Napoli, persa per 3-1<ref name=statssitonapoli>{{cita web|url=http://www.diegomaradona.com/historia/estadisticas/est_nap.html|titolo=Statistiche - Napoli|editore=DiegoMaradona.com|accesso=16-11-2009|lingua=es}}</ref>, mentre il primo gol fu segnato alla [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] su calcio di rigore nella giornata successiva, il [[23 settembre]]<ref name=statssitonapoli/>.
Le aspettative iniziali furono però in gran parte disattese. Mal supportato da una squadra di non eccellente valore (nonostante gli ulteriori innesti di [[Salvatore Bagni|Bagni]] e [[Daniel Bertoni|Bertoni]] e l'esordio di alcuni promettenti giovani della Primavera), Maradona dimostrò quasi esclusivamente le proprie grandi capacità (come nella tripletta realizzata alla Lazio il [[24 febbraio]] [[1985]]<ref>{{Cita|Sfide|21m,5s.}}</ref>), ma il solo suo contributo non permise alla squadra di raggiungere grandi traguardi. Il Napoli guidato da [[Rino Marchesi]] disputò infatti un brutto girone di andata, conquistando solo 9 punti<ref name=maradonapag51>{{Cita|Maradona|p.51}}</ref>: lo spartiacque della stagione fu la partita contro l'[[Udinese Calcio|Udinese]], in quello che era in pratica uno scontro valido per la salvezza.
Il presidente Ferlaino dispose un ritiro prepartita fatto, oltre che di allenamenti, di riunioni nelle quali era coinvolta tutta la squadra: furono chiarite le divergenze e appianate le discussioni<ref>{{Cita|Levinsky|pp.55-56}}</ref><ref name=favolamaradona21>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=804|titolo=La Favola di Maradona - 21ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=16-11-2009}}</ref>. Il risultato fu la vittoria in casa per 4-3 il [[6 gennaio]] [[1985]], con doppietta di Maradona e Bertoni<ref name=maradonapag51/>; fino alla fine del campionato il Napoli perse una sola partita<ref name=favolamaradona21/>, terminando la stagione in 8ª posizione a 3 punti dalla qualificazione alla Coppa UEFA<ref name=stagione8485rsssf>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/ital85.html|titolo=Serie A 1984-1985|editore=RSSSF.com|accesso=16-11-2009|lingua=en}}</ref>. Maradona fu il capocannoniere della squadra con 14 reti<ref name=statssitonapoli/>. In [[Coppa Italia 1984-1985|Coppa Italia]] la squadra superò la fase a gironi ma negli ottavi di finale arrivò l'eliminazione per mano del [[Milan]]<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italcup85.html|titolo=Coppa Italia 1984-1985|editore=RSSSF.com|accesso=17-11-2009|lingua=en}}</ref>.
Era chiaro che da solo Maradona non avrebbe portato il Napoli a grandi risultati e la società dovette subito correre ai ripari. Lo stesso Maradona chiese alla società di vendere i giocatori che erano fischiati dai tifosi e consigliò l'acquisto di [[Alessandro Renica]], libero della [[Sampdoria]]<ref name=maradonapag52>{{Cita|Maradona|p.52}}</ref>. Ulteriori rinforzi di una certa caratura furono l'attaccante [[Bruno Giordano]] (acquistato dalla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], retrocessa in B e colpita dallo scandalo scommesse), il regista [[Eraldo Pecci]] e il portiere [[Claudio Garella]] (vincitore dello Scudetto l'anno precedente con il [[Hellas Verona|Verona]]): non mancò l'apporto di nuovi giovani prelevati dalla Primavera, tra i quali [[Ciro Ferrara]] e [[Francesco Baiano]]. Ci fu inoltre l'arrivo come manager di [[Italo Allodi]] e l'approdo in panchina di [[Ottavio Bianchi]] al posto di Rino Marchesi: il nuovo allenatore fu però considerato da Maradona un tipo freddo ed autoritario<ref name=maradonapag52/>. Nello stesso periodo Guillermo Coppola divenne il suo nuovo manager al posto di Jorge Cyterszpiler<ref name=maradonapag52/>.
L'apporto dei nuovi giocatori e l'ottima intesa immediatamente creatasi tra Maradona (ormai capitano<ref name=favolamaradona23>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=858|titolo=La Favola di Maradona - 23ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=17-11-2009}}</ref>) e Giordano portarono un grosso miglioramento alle trame di gioco, ma nonostante ciò il Napoli fu eliminato nella fase a gironi della [[Coppa Italia 1985-1986|Coppa Italia]]<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italcup86.html|titolo=Coppa Italia 1985-1986|editore=RSSSF.com|accesso=17-11-2009|lingua=en}}</ref>. In campionato la squadra da battere risultò subito la [[Juventus]] di [[Michel Platini]], allenata da [[Giovanni Trapattoni]], che conquistò 8 vittorie di fila nelle prime 8 giornate. Lo scontro diretto contro i bianconeri il [[3 novembre]] [[1985]] fu deciso proprio da Maradona, che diede la vittoria ai suoi con un calcio di punizione a due dall'interno dell'area di rigore, con la barriera posta a poco più di 5 metri<ref>{{Cita|Sfide|27m,42s.}}</ref>. Due settimane prima, il [[20 ottobre]], Maradona aveva siglato un'altra rete di ottima fattura contro il Verona (vittoria per 5-0), con un pallonetto da oltre 35 metri<ref name=golverona50>{{Cita|Sfide|52m,1s.}}</ref>. Grazie anche a queste sue prodezze, il girone di andata si chiuse con il Napoli secondo a 6 punti dalla Juventus capolista. Nel girone di ritorno la Juve cominciò a zoppicare e favorì la parziale rimonta della [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] guidata da [[Roberto Pruzzo]], mentre il Napoli vinse diverse partite importanti (come contro l'[[Inter]] per 0-1 e contro il [[Milan]] per 2-1) ma fu rallentato dai troppi pareggi. Alla fine la Juventus vinse il campionato con 4 punti sulla Roma e 6 sul Napoli, giunto terzo e quindi qualificato per la [[Coppa UEFA]]<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/ital86.html|titolo=Serie A 1985-1986|editore=RSSSF.com|accesso=17-11-2009|lingua=en}}</ref>, con Maradona nuovamente capocannoniere della sua squadra con 11 reti<ref name=statssitonapoli/>.
==== Il ''double'' Campionato / Coppa Italia ====
Dopo il vittorioso Mondiale del 1986, Maradona era considerato tra i più forti giocatori al mondo mentre il Napoli, rinforzato dall'arrivo di nuovi giocatori tra cui [[Fernando De Napoli]] e [[Andrea Carnevale]], veniva ormai dato come una seria pretendente allo scudetto. Arrivò però l'inaspettata eliminazione nei 32esimi di finale di Coppa UEFA contro i francesi del [[Toulouse Football Club|Tolosa]]: nonostante una vittoria all'andata per 1-0 con gol di Carnevale (giocata al San Paolo il [[17 settembre]]), nel ritorno a Tolosa il [[2 ottobre]] i francesi pareggiarono i conti e si finì pertanto ai calci di rigore. Giordano, [[Moreno Ferrario|Ferrario]] e Renica non fallirono dal dischetto, Bagni si fece parare il tiro mentre i francesi non commisero errori. L'ultimo rigore tirato da Maradona colpì il palo, sancendo l'eliminazione della squadra partenopea dalla competizione<ref name=favolamaradona30>{{Cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=954|titolo=La Favola di Maradona - 30ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=18-11-2009}}</ref><ref>{{Cita|Maradona|p.54}}</ref>.
[[Immagine:Napoli 1986-87.jpg|thumb|left|280px|Napoli Campione d'Italia e vincitore della Coppa Italia 1986-1987: Maradona, seduto in prima fila, è il terzo da sinistra]] In [[Serie A 1986-1987|campionato]] la lotta fu nuovamente contro la Juventus guidata da Platini e con in panchina l'ex Rino Marchesi. Nello scontro diretto del [[9 novembre]] al [[Stadio Olimpico (Torino)|"Comunale" di Torino]] le due squadre si trovarono appaiate al primo posto. La Juventus andò in vantaggio grazie ad un gol di [[Michael Laudrup]], ma i campani (supportati da un pubblico in gran parte napoletano nonostante la trasferta<ref name=favolamaradona31>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=966|titolo=La Favola di Maradona - 31ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=18-11-2009}}</ref>) rovesciarono il risultato grazie ai gol di Ferrario, Giordano e [[Giuseppe Volpecina|Volpecina]]<ref name=rsssfital8687>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/ital87.html|titolo=Serie A 1986-1987|editore=RSSSF.com|accesso=18-11-2009|lingua=en}}</ref>, ottenendo una vittoria che contro la [[Juventus]] a Torino mancava da ben 29 anni. Il Napoli si piazzò solitario in vetta alla classifica, laureandosi campione d'inverno con una sola sconfitta e vincendo le ultime tre giornate del girone di andata<ref name=favolamaradona32>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=973|titolo=La Favola di Maradona - 32ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=18-11-2009}}</ref>. Nel girone di ritorno gli azzurri inanellarono 4 vittorie nelle prime 4 giornate (per un totale di 7 consecutive), distanziando così il gruppo degli inseguitori che comprendeva anche Inter e Milan<ref name=rsssfital8687/>. Le sconfitte subite dal Napoli a [[Milano]] (contro l'Inter per 1-0<ref name=favolamaradona32/>) e a Verona (per 3-0<ref name=favolamaradona32/>) e la contemporanea incostanza degli avversari fecero sì che il vantaggio rimanesse di 2 punti fino alle ultime giornate. La Juventus dovette rinunciare definitivamente al titolo dopo essere stata sconfitta al San Paolo per 2-1<ref name=favolamaradona32/>. Decisiva fu la vittoria il [[26 aprile]] nello scontro diretto in casa contro il Milan per 2-1 e la sconfitta dell'Inter ad [[Ascoli Piceno|Ascoli]] nella giornata successiva: a due giornate dalla fine e con 3 punti di vantaggio sui nerazzurri<ref name=favolamaradona33>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=982|titolo=La Favola di Maradona - 33ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=18-11-2009}}</ref> sarebbe stato sufficiente un pareggio per avere la certezza matematica del titolo. E così fu: il [[10 maggio]] [[1987]], mentre l'Inter perse a [[Bergamo]] contro l'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]], il Napoli pareggiò per 1 a 1 la partita casalinga con la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] (con il primo gol in serie A di [[Roberto Baggio]] per i viola<ref name=favolamaradona33/>), conquistando così il primo scudetto della sua storia<ref name=favolamaradona33/>. La città intera si abbandonò all'euforia ed alla festa: Maradona, che era stato il protagonista assoluto della stagione portando la squadra a vincere un titolo fino ad allora solo immaginato da tifosi e addetti ai lavori, per il terzo anno consecutivo fu capocannoniere della squadra con 10 reti<ref name=statssitonapoli/><ref name=rsssfital8687/>.
Il Napoli vinse anche la sua terza [[Coppa Italia 1986-1987|Coppa Italia]], vincendo tutte le 13 gare comprese le due finali disputate contro l'Atalanta<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italcup87.html|titolo=Coppa Italia 1986-1987|editore=RSSSF.com|accesso=18-11-2009|lingua=en}}</ref>. L'accoppiata [[Double_(calcio)#Scudetto_e_Coppa_Italia|scudetto/coppa]] fu un'impresa che fino a quel momento era riuscita solo al [[Grande Torino]] nel [[Coppa Italia 1942-1943|1943]] ed alla [[Juventus Football Club|Juventus]] nel [[Coppa Italia 1959-1960|1960]]. Bruno Giordano fu il capocannoniere della manifestazione con 10 reti<ref name=rsssfgoleadorcopit>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italcuptops.html|titolo=Cannonieri della Coppa Italia|editore=RSSSF.com|accesso=18-11-2009|lingua=en}}</ref>.
==== La rivalità contro Milan ed Inter ====
All'inizio della stagione 1987-1988 Maradona vide approdare nel campionato italiano il fratello [[Hugo Maradona|Hugo]], che giocò una decina di partite con l'[[Ascoli Calcio 1898|Ascoli]], allora allenato da [[Ilario Castagner]], ma senza grosso successo. Il Napoli frattanto si presentava con una rosa ulteriormente rinforzata dall'arrivo di [[Giovanni Francini]] e del brasiliano [[Careca]], nonchè come la candidata principale allo scudetto. Grazie alla vittoria dell'anno precedente partecipò per la prima volta alla [[Coppa dei Campioni 1987-1988|Coppa dei Campioni]], ma uno sfortunato sorteggio mise gli azzurri contro il [[Real Madrid]] già nei 16esimi di finale: i partenopei uscirono battuti dal [[Stadio Santiago Bernabéu|Bernabéu]] per 2-0 il [[16 settembre]] (con lo stadio surrealmente vuoto per via di un provvedimento disciplinare<ref name=favolamaradona38>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=1053|titolo=La Favola di Maradona - 38ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=19-11-2009}}</ref>) e pareggiarono per 1-1 la gara di ritorno il [[30 settembre]] al San Paolo, abbandonando subito le ambizioni europee anche a causa di un Maradona poco incisivo<ref name=favolamaradona39>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=1080|titolo=La Favola di Maradona - 39ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=19-11-2009}}</ref>.
In [[Serie A 1987-1988|campionato]] le cose andarono molto meglio: il Napoli dominò fin dalle prime battute tenendo a diversi punti di distanza le dirette inseguitrici<ref name=favolamaradona38/>. L'attacco era infatti guidato da Giordano e Careca: con il supporto di Maradona nacque il trio chiamato ''Ma.Gi.Ca.'' (nato dall'ordine delle marcature nella partita contro l'Ascoli il [[31 gennaio]] [[1988]]). Nel frattempo il contratto di Maradona era in scadenza nel giugno 1989, le trattative per il rinnovo erano già in corso ma diverse società erano alla finestra<ref name=maradonapag55>{{Cita|Maradona|p.55}}</ref>. Il manager Coppola ricevette un'offerta da parte del nuovo patron del [[Milan]] [[Silvio Berlusconi]]: il doppio di quanto guadagnava al Napoli con un contratto di 5 anni, appartamento in centro a Milano, una Lamborghini e una collaborazione con la neonata Fininvest a partire dal 1989<ref name=favolamaradona38/><ref name=maradonapag55/>. Arrivò un'ulteriore offerta dagli inglesi del [[Tottenham Hotspur Football Club|Tottenham Hotspur]] per 15 milioni di dollari<ref>{{Cita|Levinsky|p.73}}</ref>. Nonostante le ricche offerte e i lunghi mesi di trattative, il rapporto tra Maradona ed il Napoli fu prolungato fino al giugno 1993 secondo i seguenti termini: premi tripli, 5 milioni di dollari l'anno di stipendio fino al [[1993]], altri 2 milioni di introiti pubblicitari e una Ferrari F40 nera<ref name=favolamaradona38/><ref name=maradonapag55/>, rendendo di fatto Maradona il giocatore più pagato di quei tempi<ref name=maradonapag55/>. Frattanto i partenopei parevano dominare il campionato, laureandosi campioni d'inverno con 3 punti di vantaggio sulla seconda (proprio il Milan di [[Arrigo Sacchi|Sacchi]])<ref name=rsssfit8788>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/ital88.html|titolo=Serie A 1987-1988|editore=RSSSF.com|accesso=19-11-2009|lingua=en}}</ref> e raggiungendo un vantaggio massimo di 5 punti grazie a 4 vittorie consecutive nel girone di ritorno<ref name=rsssfit8788/>. Inaspettatamente gli azzurri crollarono dopo la 20ª giornata, ottenendo un solo punto in 4 giornate: alla vigilia dello scontro diretto contro il Milan, il vantaggio era ridotto ad un solo punto. Al San Paolo la partita finì per 3-2 per i rossoneri<ref name=rsssfit8788/>, sancendo un sorpasso considerato fino ad un mese prima assolutamente improbabile<ref name=favolamaradona41>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=1102|titolo=La Favola di Maradona - 41ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=19-11-2009}}</ref>. Il campionato si concluderà con il Milan Campione d'Italia ed il Napoli secondo e qualificato per la Coppa UEFA dell'anno seguente<ref name=rsssfit8788/>. Il clamoroso crollo della squadra partenopea nelle ultime giornate diede adito a qualche sospetto di ''combine'' mai provato (le malelingue sottolineavano il fatto che Ferlaino ottenne proprio allora un'importante concessione edilizia a Milano<ref>{{Cita|Levinsky|p.74}}</ref>): in realtà, la squadra arrivò a fine campionato con diversi infortunati e in calo di forma dopo una prima parte di stagione eccezionale, e i giocatori non ebbero la "benzina" per reggere il confronto con i milanesi<ref>{{Cita|Maradona|p.58}}</ref><ref name=favolamaradona42/>. Maradona fu comunque [[capocannoniere]] del torneo con 15 reti all'attivo<ref name=rsssfit8788/> (unico giocatore del Napoli ad aver vinto la classifica cannonieri in serie A fino ad oggi<ref name=goleadorserieait>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italtops.html|titolo=Capocannonieri della Serie A|editore=RSSSF.com|accesso=18-11-2009|lingua=en}}</ref>). In [[Coppa Italia 1987-1988|Coppa Italia]] i partenopei furono eliminati ai quarti di finale dal Torino, dopo aver passato a punteggio pieno la fase a gironi<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italcup88.html|titolo=Coppa Italia 1987-1988|editore=RSSSF.com|accesso=19-11-2009|lingua=en}}</ref>: nonostante la prematura uscita, Maradona risultò capocannoniere del torneo con 6 reti<ref name=rsssfgoleadorcopit/>.
Il fallimento dell'obiettivo (che pareva ormai raggiunto) e soprattutto la sconfitta in casa (con conseguente sorpasso) da parte del Milan aveva però creato all'interno dello spogliatoio una frattura insanabile tra la "vecchia guardia" formata principalmente da Bagni, Garella, Giordano e Ferrario e l'allenatore Ottavio Bianchi. Prima dell'ultima giornata di campionato, i giocatori espressero in un comunicato stampa ''l'assenza di rapporti con l'allenatore''<ref name=favolamaradona42>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=1103|titolo=La Favola di Maradona - 42ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=24-11-2009}}</ref>, problema di cui la società era già al corrente, richiedendo in pratica il suo esonero<ref name=maradonapag58>{{Cita|Maradona|p.58}}</ref>. Non appena informato, Maradona si schierò con i compagni (che non riuscirono a comunicargli per tempo la volontà di far uscire il comunicato<ref name=maradonapag58/>) e in polemica contro Ferlaino e Bianchi, questione che rimase aperta per tutto l'anno seguente; successivamente, pur continuando a considerare corretto il gesto dei compagni anche se fatto al momento sbagliato<ref name=favolamaradona42/>, ritenne che la colpa fosse sia dell'allenatore (che tenne fuori Giordano per buona parte della partita contro il Milan<ref name=favolamaradona41/>) sia dei giocatori stessi<ref name=maradonapag58/>. Il presidente Ferlaino non intendeva licenziare il tecnico per non far cadere la squadra nel caos<ref name=favolamaradona42/> e, con l'appoggio dei tifosi, decise di cedere i ''ribelli'' mantenendo al suo posto Bianchi<ref name=maradonapag58/>. In tutto ciò, Maradona era costantemente circondato da giornalisti e tifosi non appena metteva piede fuori casa, ai limiti dell'idolatria. In pratica non gli era permesso di vivere una vita normale, dato che ogni sua azione era in balìa della gente: è in questo periodo che cominciò ad esprimere la sua volontà di andarsene da Napoli<ref name=maradonapag59>{{Cita|Maradona|p.59}}</ref>. Nel maggio 1988 fu invitato a partecipare all'addio al calcio di Platini, in una partita giocata a [[Nancy]] tra la Francia e il Resto del Mondo<ref name=favolamaradona45>{{Cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=1198|titolo=La Favola di Maradona - 45ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=24-11-2009}}</ref>.
La stagione 1988-1989 iniziò quindi non nel migliore dei modi: per ricoprire i ruoli lasciati dai giocatori licenziati vennero ingaggiati il portiere [[Giuliano Giuliani]], il brasiliano [[Alemão]] e i centrocampisti [[Luca Fusi]] e [[Massimo Crippa]]. Ferlaino inoltre assunse come general manager [[Luciano Moggi]] e, come già detto, confermò Bianchi alla guida della squadra. I necessari chiarimenti tra Maradona, Bianchi e la dirigenza avvennero nel ritiro precampionato, dove decisero di voltare pagina e restare uniti per il bene della squadra<ref name=favolamaradona46>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=1219|titolo=La Favola di Maradona - 46ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=24-11-2009}}</ref>. In [[Serie A 1988-1989|campionato]] le favorite erano proprio il Napoli ed il Milan campione uscente, ma subito emerse come candidata alla vittoria l'[[Inter]] allenata da [[Giovanni Trapattoni]], rinforzatasi con l'acquisto di campioni del calibro di [[Lothar Matthäus]] e [[Andreas Brehme]], che già alla 5ª giornata era in testa alla classifica<ref name=rsssfital8889>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/ital89.html|titolo=Serie A 1988-1989|editore=RSSSF.com|accesso=24-11-2009|lingua=en}}</ref>. Soltanto il Napoli riusciva a tenere testa agli interisti, specie con le vittorie con la Juventus a Torino per 5-3 il [[20 novembre]] [[1988]], per 4-1 in casa nella giornata successiva contro il Milan e con la goleada (8-2) rifilata al [[Pescara_Calcio|Pescara]]<ref name=rsssfital8889/>. Il primo scontro diretto tra le due pretendenti allo scudetto, giocato al San Paolo il [[15 gennaio]] [[1989]], terminò per 0-0 e i nerazzurri si laurearono campioni d'inverno con 3 punti di distacco sui partenopei<ref name=rsssfital8889/>. I milanesi aumentarono ulteriormente il ritmo nel girone di ritorno vincendo 8 partite consecutive e aumentando in maniera considerevole il loro vantaggio su un Napoli decisamente concentrato sulle gare europee di Coppa UEFA<ref name=rsssfital8889/>. Il secondo scontro diretto fu vinto dall'Inter in casa per 2-1 grazie ad un gol di Matthäus su punizione: la vittoria assegnò matematicamente lo Scudetto ai nerazzurri, squadra che verrà poi ricordata come ''[[Storia del Football Club Internazionale Milano#1988-1989:_il_13.C2.B0_scudetto.2C_Serena capocannoniere|Inter dei record]]''. Maradona segnò 9 gol in 26 presenze<ref name=statssitonapoli/>, capocannoniere della squadra (e secondo in Serie A dopo [[Aldo Serena]]) fu [[Careca]] con 19 gol<ref name=rsssfital8889/>.
In [[Coppa_Italia_1988-1989|Coppa Italia]], dopo aver agevolmente superato la fase a gironi, il Napoli sconfisse l'Ascoli ai quarti e il Pisa in semifinale, arrivando in finale contro la [[Sampdoria]] guidata da [[Gianluca Vialli]] e [[Roberto Mancini]]: all'andata si imposero i partenopei al San Paolo per 1-0, ma al ritorno (giocato a [[Cremona]]<ref>{{cita web|url=http://www.sampdoria.it/index.php?option=com_content&task=view&id=19&Itemid=46|titolo=Storia della Sampdoria|editore=Sampdoria.it|accesso= 24-11-2009}}</ref>) i blucerchiati ottennero una clamorosa vittoria per 4-0 aggiudicandosi il trofeo<ref>{{Cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italcup89.html|titolo=Coppa Italia 1988-1989|editore=RSSSF.com|accesso=24-11-2009|lingua=en}}</ref>.
==== I nuovi successi con il Napoli ====
La stagione 1988-1989 è ricordata soprattutto per il trionfo in [[Coppa UEFA 1988-1989|Coppa UEFA]], primo titolo internazionale ottenuto dalla squadra campana nella sua storia. Dopo un inizio un po' stentato contro i greci del [[Paok Salonicco]] nei 32esimi<ref name=rsssfuefa8889>{{cita web |url=http://www.rsssf.com/ec/ec198889.html#uefa |titolo=Coppa UEFA 1988-1989 |editore=RSSSF.com |accesso=24-11-2009 |lingua=en}}</ref><ref name=favolamaradona49>{{cita web |url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=1285 |titolo=La Favola di Maradona - 49ª puntata |editore=Napoli.com |accesso= 24-11-2009}}</ref> e contro i tedeschi del [[1. FC Lokomotive Leipzig|Lipsia]] nei 16esimi di finale<ref name=rsssfuefa8889/><ref name=favolamaradona49/>, i partenopei eliminarono agli ottavi il [[Football Club des Girondins de Bordeaux|Bordeaux]] vincendo in trasferta per 1-0<ref name=rsssfuefa8889/>. Nei quarti si trovarono di fronte la [[Juventus]]: l'andata fu segnata da una sconfitta a Torino per 2-0, ma al ritorno il [[15 marzo]] Maradona e Carnevale pareggiarono i conti, e furono necessari i tempi supplementari per sancire la vittoria del Napoli grazie al gol di Renica<ref name=rsssfuefa8889 /><ref name=favolamaradona49/>. In semifinale lo scontro fu contro i tedeschi del [[Bayern Monaco]], che avevano eliminato l'Inter negli ottavi, in una partita etichettata come "la vera finale"<ref name=favolamaradona50>{{cita web |url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=1310 |titolo=La Favola di Maradona - 50ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=24-11-2009}}</ref>. Al San Paolo i partenopei vinsero 2-0 con gol di Careca e Carnevale (grazie a due assist di Maradona<ref name=rsssfuefa8889/>), pareggiando poi al ritorno in terra tedesca il [[19 aprile]] per 2-2 con una doppietta di Careca propiziata da altri due assist di Maradona<ref name=rsssfuefa8889/><ref name=favolamaradona50/>.
La finale vedeva il Napoli contro i tedeschi dello [[Verein für Bewegungsspiele Stuttgart 1893|Stoccarda]]: per entrambe le squadre si trattava della prima finale europea. Nella partita di andata, giocata il [[3 maggio]] [[1989]] in uno stadio San Paolo tutto esaurito, andarono in vantaggio i tedeschi con gol di [[Maurizio Gaudino]]: nel secondo tempo risposero i partenopei con un rigore di Maradona (favorito da un controllo con la mano sinistra) e andando in vantaggio con Careca nuovamente con assist di Maradona a 3 minuti dalla fine, vincendo così per 2-1<ref name=rsssfuefa8889/>. Al ritorno in [[Germania]] il [[17 maggio]] il Napoli passò in vantaggio con gol di Alemão, ma i tedeschi pareggiarono poco dopo con [[Jürgen Klinsmann]]. Prima della fine del primo tempo i partenopei passarono nuovamente in vantaggio con un gol di [[Ciro Ferrara]] su assist di Maradona: il terzo gol arrivò nel secondo tempo con Careca su ennesimo assist di Maradona<ref name=rsssfuefa8889/>. Il ''forcing'' finale dello Stoccarda permise ai tedeschi di raggiungere il 3-3 all'89°<ref name=rsssfuefa8889/>, ma grazie al risultato dell'andata il Napoli si laureò campione.
Il successo sportivo nascondeva però il desiderio di Maradona di andare via da Napoli, nella quale viveva quasi prigioniero, adorato in maniera morbosa dai tifosi e costretto a difendere ogni giorno la sua vita privata e la sua famiglia dalle intromissioni degli estranei. A ciò si aggiungero l'uso di cocaina trasformatosi ormai da vizio in tossicodipendenza e la stanchezza per le forti tensioni e rivalità di cui era carico il campionato italiano. Nel giugno 1989 ricevette l'offerta dal patron dell'[[Olympique de Marseille|Olympique Marsiglia]] [[Bernard Tapie]], che gli offriva non solo soldi, casa ed automobile ma anche tranquillità per la sua famiglia e la calma del campionato francese: al Napoli sarebbero andati 25 milioni di dollari. L'offerta fu seriamente valutata da Maradona che già aveva espresso la sua voglia di cambiare al presidente Ferlaino, ottenendo prima della semifinale con il Bayern Monaco la promessa (nonostante il contratto fino al 1993) di lasciarlo libero se la squadra avesse vinto la Coppa UEFA. Una volta vinto il trofeo, Ferlaino cercò di convincerlo a rimanere (addirittura subito dopo la vittoria del trofeo, mentre la squadra festeggiava in campo) a Napoli e, non riuscendoci, si rimangiò la parola data sostenendo di averlo detto "solo per motivarlo" e costringendo quindi Maradona a rimanere a Napoli fino alla fine del suo contratto. Tapie (che alla fine rinuncerà a Maradona ingaggiando [[Enzo Francescoli]]) alzò l'offerta a 35 milioni di dollari per il Napoli, che rifiutò con le indicative parole di Moggi: "''Maradona giocherà per il Napoli o non giocherà''". Emersero legami con la [[camorra]] e in particolare con il [[Clan Giuliano]]: furono infatti recuperate dalla stampa alcune foto del boss [[Carmine Giuliano]], al tempo latitante, in cui oltre ai parenti era presente anche il giocatore argentino (alcuni sostengono che le foto, pubblicate dal giornale ''[[Il Mattino]]'' di cui Ferlaino era azionista, furono rese pubbliche proprio in quel periodo per mettere ulteriormente sotto pressione Maradona).
Queste vicende causeranno il forte risentimento da parte dell'argentino e una guerra tra le parti: fax e telex di notizie e minacce iniziarono prima della [[Copa América 1989]] e anche dopo la fine del torneo per l'Argentina, a metà luglio. Maradona dichiarava di voler andare a Marsiglia, chiedendo a Ferlaino di rispettare il patto e lasciarlo andare via da Napoli, la società al contrario ricordava l'oneroso contratto sottoscritto e premeva per averlo a disposizione il prima possibile: al contempo i giornali rilanciavano le accuse di collusione con la camorra e le vicende legate alla droga. Era previsto che Maradona avrebbe raggiunto il ritiro il 16 agosto, ma non si fece vivo: dopo un lungo tira e molla, tornò in Italia solo il [[4 settembre]], anche se sovrappeso e fuori forma, dopo che il Napoli aveva fatto a meno di lui e dei brasiliani Careca e Alemao per le prime 2 giornate di campionato (l'inizio del torneo era stato anticipato per permettere lo svolgimento dei Mondiali del 1990).
Il [[Serie A 1989-1990|campionato 1989-1990]] iniziò pertanto con l'assenza degli stranieri del Napoli: le altre novità per i campani furono l'approdo in panchina di [[Alberto Bigon]] al posto di Bianchi e l'arrivo di [[Marco Baroni (allenatore)|Marco Baroni]] e, come riserva di Maradona, del giovane [[Gianfranco Zola]], prelevato dalla [[Sassari Torres 1903|Sassari Torres]] militante in Serie C-1. Anche in questa annata i partenopei partirono come favoriti insieme ad Inter e Milan. Le prime giornate furono giocate dal Napoli con una formazione completamente italiana, che non sfigurò: dopo quattro giornate di campionato (ancora senza Maradona ma con i rientranti Careca ed Alemao) la squadra era in testa a 7 punti insieme alla Juventus guidata da [[Dino Zoff]]. Il rientro di Maradona, anche se ancora fuori forma, sarà nella giornata successiva e con un inedito numero 16, il [[17 settembre]] contro la Fiorentina al San Paolo: i partenopei vinsero per 3-2 anche grazie ad un suo assist, e i tifosi lo accolsero con calore nonostante le sue dichiarazioni dell'estate appena trascorsa e un rigore fallito nel secondo tempo. Tornò a segnare nella giornata successiva contro la Cremonese (pareggio per 1-1) e contro il Milan pareva aver già ritrovato una buona condizione, guidando la sua squadra nel 3-0 finale e siglando una marcatura. Suo il sigillo anche nella vittoria casalinga contro l'altra rivale, l'Inter, battuta per 2-0 il [[22 ottobre]] [[1989]]: al giro di boa, nonostante la sconfitta contro la Lazio per 3-0, il Napoli fu campione d'inverno con 2 punti sull'Inter. Nel girone di ritorno i partenopei ebbero un calo di prestazioni facendosi raggiungere e superare dal Milan, vittorioso a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] sui partenopei per 3-0 l'[[11 febbraio]], quasi come se si stesse riproponendo quanto visto due stagioni prima: alla 30ª giornata i rossoneri avevano un punto di vantaggio sui partenopei e quattro sui nerazzurri. Il [[25 marzo]] [[1990]] il portiere della Juventus [[Stefano Tacconi]] sfidò Maradona come Gatti anni prima, affermando che "''Maradona, più che Dio, si crede Gesù: ormai, parla di tutto con la pretesa di dire la verità''": l'argentino lo castigò con una doppietta in 15 minuti, portando alla vittoria i partenopei per 3-1<ref>{{Cita|La Gazzetta dello Sport|54m,13s.}}</ref>.L'[[8 aprile]] si verificarono però due fatti molto importanti: il Milan pareggiò a Bologna per 0-0 (graziato anche da una svista arbitrale che non vide un ''[[gol fantasma]]'' della squadra emiliana) e il Napoli vinse a tavolino per 0-2 fuori casa contro l'Atalanta, quando una monetina da 100 lire lanciata dagli spalti colpì in testa l'azzurro Alemão costringendolo alla sostituzione (più tardi Ferlaino riconoscerà di aver ingigantito il danno subìto dal brasiliano per poter vincere il ricorso). A tre partite dalla fine le due squadre si trovarono a pari punti; nella 32ª giornata sia il Napoli (3-0 contro il Bari) che il Milan (1-0 contro la Sampdoria) vinsero le rispettive partite. La penultima giornata fu quella decisiva: mentre il Napoli vinse a Bologna per 4-2 (con un gol di Maradona), il Milan cadde su rimonta in casa del Verona, perdendo per 2-1 (fu duramente contestato l'arbitraggio di [[Rosario Lo Bello]] che nel corso della gara espulse tre milanisti, l'allenatore Sacchi e negò due rigori su [[Marco van Basten|Van Basten]] e [[Daniele Massaro|Massaro]]). Nell'ultima giornata il Napoli vinse in casa contro la Lazio per 1-0 con gol di [[Marco Baroni (allenatore)|Baroni]] su assist di Maradona, rendendo inutile la vittoria del Milan contro il Bari. Per i campani fu il secondo scudetto e la possibilità di giocare nella [[Coppa dei Campioni]] dell'anno successivo. Maradona, che fu nuovamente capocannoniere della sua squadra con 16 reti, arrivò quindi come Campione d'Italia ai Mondiali del 1990.
In [[Coppa Italia 1989-1990|Coppa Italia]], dopo aver passato le eliminatorie (vincendo contro [[Monza Calcio|Monza]] e [[Reggina Calcio|Reggina]]) e la fase a gironi (contro [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] e Fiorentina) incontrò in semifinale la rivale in campionato, il Milan: dopo lo 0-0 a San Siro il [[30 gennaio]], il Milan vinse al San Paolo per 3-1 il [[14 febbraio]] con l'unico gol dei partenopei segnato da Maradona su rigore.
In [[Coppa UEFA 1989-1990|Coppa UEFA]] invece il cammino si interruppe a metà strada: dopo aver sconfitto lo [[Sporting Clube de Portugal|Sporting Lisbona]] e gli svizzeri del [[FC Wettingen 93|FC Wettingen]], negli ottavi il Napoli incontrò i tedeschi del [[Sportverein Werder Bremen|Werder Brema]]. Contro di essi i campani incapparono in due sonore sconfitte, sia in casa per 3-2 il [[22 novembre]] [[1989]] che in trasferta per 5-1 due settimane dopo.
==== L'ultimo anno in Italia ====
Nella stagione 1990-1991, la rosa del Napoli era di poco diversa da quella laureatasi campione d'Italia. La stagione cominciò con la vittoria nella [[Supercoppa italiana di calcio|Supercoppa Italiana]] del [[1990]] ottenuta battendo la Juventus allenata da [[Luigi Maifredi|Maifredi]] per 5-1. Il campionato, invece, cominciò male: nelle prime tre partite la squadra ottiene solo un punto.
In Coppa dei Campioni, dopo un inizio favorevole con una convincente doppia vittoria sugli ungheresi dello [[Újpest FC|Újpesti Dózsa]], al secondo turno il Napoli incontrò lo [[Spartak Mosca]]; l'andata al San Paolo finì 0-0, ma alla partita di ritorno in Russia Maradona non partì con la squadra, noleggiò un aereo privato ed arrivò a Mosca solo la sera successiva, il caso fu ampiamente affrontato dalla stampa italiana, che tra l'altro riportò alcune dichiarazioni di [[Luciano Moggi]] (allora dirigente del Napoli) e Alberto Bigon<ref>{{cita web |url=http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=2166 |titolo=La Favola di Maradona - 77ª puntata |editore=Napoli.com |accesso=04-11-2009}}</ref>. Maradona entrò in campo solo nel secondo tempo, l'incontro finì 0-0 anche dopo i supplementari e i russi vinsero la partita ai rigori (nonostante Maradona avesse siglato il suo).
Iniziò il lento declino dell'esperienza italiana di Maradona che finì il [[17 marzo]] [[1991]] dopo un controllo [[doping|antidoping]] effettuato al termine della partita di campionato Napoli-Bari che diede il responso di positività alla [[cocaina]]. Il Napoli chiuse la stagione all'ottavo posto.
Il primo e l'ultimo gol di Maradona in Serie A sono stati entrambi segnati contro la [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] ed entrambi su [[Calcio di rigore|rigore]].
==== La cessione forzata al Siviglia ====
Dopo un anno e mezzo di squalifica per doping, nel [[1992]], la carriera di Maradona riprese nel [[Sevilla Fútbol Club|Siviglia]]. Dei sette milioni e mezzo di [[dollaro|dollari]] dovuti al Napoli dalla squadra spagnola, la società italiana ne ricevette solo tre: stranamente, infatti, la FIFA autorizzò il Siviglia a non completare il pagamento.
Al Siviglia, Maradona reincontrò [[Carlos Bilardo]], l'allenatore dell'Argentina ai mondiali del 1986. Maradona debuttò il [[28 settembre]] contro il Bayern Monaco ed il [[4 ottobre]] giocò la sua prima partita nella Liga in cui il Siviglia fu sconfitto dall'Athletic Club per 2-1. Il campionato continuò fra alti e bassi, con Maradona sempre più contestato dai tifosi.
In Spagna la situazione precipitò. Il Siviglia fallì la qualificazione per la Coppa UEFA, in 26 partite Maradona segnò solo 5 gol e dopo una sola stagione, l'esperienza sivigliana di Maradona finì.
==== Il ritorno al calcio argentino ====
Maradona tornò a giocare in Argentina nel [[Club Atlético Newell's Old Boys|Newell's Old Boys]]; il [[31 ottobre]] [[1993]], un giorno dopo il suo compleanno, ritornò a giocare con la nazionale, a [[Sydney]], contro l'[[Nazionale di calcio dell'Australia|Australia]] per gli spareggi di qualificazione ai Mondiali [[USA 1994]]. La partita finì 1-1 e la rete argentina di [[Abel Balbo]] fu propiziata da un cross di Maradona. Nel ritorno del [[17 novembre]] al [[Stadio monumentale Antonio Vespucio Liberti|Monumental]] l'Argentina vinse 1-0 qualificandosi per i Mondiali.
In seguito all'andamento mediocre in campionato e per via alcuni problemi fisici che lo costrinsero a giocare solo sette partite, dopo la partita contro l'[[Club Atlético Huracán|Huracán]], il [[12 febbraio]] [[1994]], Maradona sciolse il contratto con il Newell's, recependo un milione e mezzo di dollari, la metà di quanto previsto dal contratto.
In attesa dei mondiali per alcuni mesi Maradona si ritirò dalle competizioni di club e tornò a giocare il [[20 aprile]], in un'amichevole tra Argentina e {{NazNB|CA|MAR}} che terminò 3-1 per l'Argentina, con una rete di Maradona su rigore (dopo un'"astinenza da gol" durata ben 1.255 minuti di gioco).
Maradona non avrebbe potuto partecipare alla prevista tournée pre-mondiale in Giappone in quanto gli fu negato il visto di ingresso a causa dei precedenti con la droga. La Nazionale argentina decise di non recarsi in Giappone senza Maradona, cambiò quindi il programma di incontri sfidando {{NazNB|CA|ISR}} (3-0), {{NazNB|CA|ECU}} (1-0) e {{NazNB|CA|CRO}} (0-0).
==== Gli ultimi anni della carriera ====
Il [[7 ottobre]] dello stesso anno tornò a giocare con la maglia del [[Boca Juniors]] nella partita contro il Colón (1-0). Rimase nel Boca per due anni prima di ritirarsi dal calcio, il [[30 ottobre]] [[1997]], giorno del suo trentasettesimo compleanno.
=== Nazionale ===
[[File:Maradona y la copa - Mundial Juvenil 1979 - Gente sept 1979.jpg|thumb|Diego Armando Maradona con la [[Campionato mondiale di calcio Under-20 1979|Coppa del Mondo Juniores 1979]]]]
==== Under-20 ====
Maradona esordì con la Nazionale giovanile il [[3 aprile]] del [[1977]], successivamente quindi al suo esordio con la Nazionale maggiore<ref name=storianazionale/>, in una amichevole contro la formazione del Chascomús, vincendo per 3-2<ref name=statsnazionale>{{cita web|url=http://www.diegomaradona.com/historia/estadisticas/est_sel.html|titolo=Statistiche - Nazionale Argentina|editore=''DiegoMaradona.com''|accesso=12-11-2009 |lingua=es}}</ref>. Il primo gol arrivò pochi giorni dopo sempre in amichevole, l'[[8 aprile]], nella partita contro il [[Cipolletti]] vinta per 2-1<ref name=statsnazionale/>: fin quando possibile continuò a giocare sia con la Nazionale Under-20 che con la Nazionale Maggiore. La sua prima competizione internazionale, già con la maglia numero 10, fu il [[Campionato sudamericano di calcio Under-20|Campionato Sudamericano Under-20]] del [[1977]] in [[Venezuela]], che per la prima volta garantiva l'accesso al [[Campionato mondiale di calcio Under-20|Mondiale Under-20]]: l'Argentina rimediò solo 2 punti in 4 gare, frutto di 2 pareggi e 2 sconfitte, venendo così eliminata nella prima fase a gironi<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tabless/sa-u21-77.html|titolo=VIII Sudamericano Juvenil 1977 (Venezuela)|editore=RSSSF.com|accesso=04-01-2010|lingua=en}}</ref>. Due anni dopo, nel [[1979]] in [[Uruguay]], le cose andarono diversamente: la formazione argentina terminò seconda nel girone eliminatorio (2 vittorie e una sconfitta) e nella fase simile terminò seconda a un punto dall'{{NazNB|CA|URU||Under-20|h}} padrone di casa<ref>{{Cita web|url=http://www.rsssf.com/tabless/sa-u21-79.html|titolo=IX Sudamericano Juvenil 1979 (Uruguay)|editore=RSSSF.com|accesso=12-01-2010|lingua=en}}</ref>, guadagnando la qualificazione ai [[Campionato mondiale di calcio Under-20 1979|Mondiali Under-20 del 1979]] in [[Giappone]]. E fu lì che Maradona (con la fascia di capitano) si mise definitavemente in mostra come calciatore di livello mondiale, contribuendo in maniera sostanziosa alla vittoria: nella prima fase a gironi la squadra passò a punteggio pieno (con 3 gol di Maradona in 3 partite), battendo poi l'{{NazNB|CA|ALG||Under-20|h}} nei quarti per 5-0 e l'{{NazNB|CA|URU||Under-20|h}} in semifinale per 2-0 (Maradona segnò una rete in entrambe le gare)<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesw/wyc79.html|titolo=World Youth Cup (U-20) 1979 (Japan)|editore=RSSSF.com|accesso=04-02-2010|lingua=en}}</ref>. Nella finale contro l'{{NazNB|CA|URS||Under-20|h}}, Maradona andò in rete su punizione<ref>{{Cita|Sfide|7m,37s.}}</ref>, siglando il definitivo 3-1<ref>{{cita web|url= http://www.fifa.com/tournaments/archive/tournament=104/edition=191081/matches/match=30679/report.html|titolo=Referto della finale|editore=FIFA.com|accesso=29-11-2009|lingua=en}}</ref>. Vinse il premio come Miglior giocatore del torneo<ref>{{cita web |url=http://www.fifa.com/tournaments/archive/tournament=104/edition=191081/awards/index.html|titolo=FIFA World Youth Championship Japan 1979|editore=FIFA.com|accesso=04-01-2010|lingua=en|}}</ref> e fu secondo nella classifica cannonieri dietro il compagno di squadra [[Ramón Díaz]]<ref>{{cita web|url=http://www.fifa.com/tournaments/archive/tournament=104/edition=191081/statistics/index.html|titolo=Statistiche del Mondiale Under-20 1979|editore=FIFA.com|accesso=02-01-2010|lingua=en}}</ref>.
==== Nazionale Maggiore ====
Il debutto internazionale arrivò per Maradona a soli 16 anni: il [[27 febbraio]] [[1977]] l'allora allenatore della Nazionale [[César Luis Menotti]] lo convocò per un'amichevole contro l'{{NazNB|CA|HUN}} alla ''Bombonera'' di Buenos Aires. Fece il suo ingresso al 19' del secondo tempo al posto di [[Leopoldo Luque]]: la partita finì 5-1 per l'albiceleste<ref name=storianazionale>{{cita web|url=http://www.diegomaradona.com/historia/sel79/sel_set.html|titolo=Storia - Nazionale Argentina|editore=DiegoMaradona.com|accesso=04-11-2009|lingua=es}}</ref><ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/novembre/20/nuova_vita_Diego_parte_bene_co_9_081120090.shtml|titolo=La nuova vita di Diego|editore=Corriere.it|data=20-11-2008|accesso=05-11-2009}}</ref>. Il suo primo gol arriverà solo dopo i Mondiali, in una amichevole giocata all'[[Hampden Park]] contro la [[Nazionale di calcio della Scozia|Scozia]], il [[2 giugno]] [[1979]]<ref name=maradonapag24/>.
Diventato capocannoniere del campionato argentino<ref name=goleadorserieaarg/>, sembrò destinato a far parte dei convocati per i [[Campionato mondiale di calcio 1978|Mondiali del 1978]], ma non venne inserito nella rosa della [[Nazionale di calcio dell'Argentina|Selección]] (che divenne Campione del Mondo per la prima volta nella sua storia) in quanto Menotti lo ritenne troppo giovane per affrontare un torneo di vitale importanza per l'Argentina, sia dal punto di vista sportivo che politico (i campionati del mondo dovevano costituire per il regime militare golpista presieduto da [[Jorge Rafael Videla|Videla]] l'occasione di rivalutazione dell'immagine internazionale della Nazione). L'esclusione di Maradona era anche dovuta alla presenza di diversi altri giocatori nel suo stesso ruolo come [[Ricardo Villa|Villa]], [[Norberto Alonso|Alonso]], [[José Daniel Valencia|Valencia]] e [[Daniel Bertoni|Bertoni]]: non potendo rinunciare a nessuno di questi per vari motivi, Menotti lasciò fuori il più giovane e meno esperto in campo internazionale<ref>{{Cita|Maradona|p.19}}</ref>.
Subito dopo la vittoria mondiale, Maradona divenne titolare della Nazionale e giocò importanti partite che riscattarono la sua mancata convocazione. Tra queste, un'amichevole fra Argentina e Resto del Mondo allo stadio [[Stadio monumentale Antonio Vespucio Liberti|Monumental]] di Buenos Aires, il [[25 giugno]] [[1979]]: la partita finì 2-1 per gli avversari, ma con l'unico gol degli argentini segnato da Maradona<ref name=favolamaradona5>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=635|titolo=La Favola di Maradona - 5ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=04-11-2009}}</ref>. Alla fine del 1980 partecipò al [[Coppa d'Oro dei Campioni del Mondo|Mundialito]], creato per celebrare il cinquantenario del primo campionato del mondo, tenutosi in Uruguay nel 1930. Gli argentini furono inseriti in un girone all'italiana con {{NazNB|CA|BRA}} e {{NazNB|CA|FRG}}: la vittoria contro i tedeschi per 2-1 e il pareggio per 1-1 contro i brasiliani (con Maradona autore del gol degli argentini) non bastarono per avere accesso alla finale, appannaggio della ''Seleção'' grazie alla migliore differenza reti. Il trofeo fu vinto dall'{{NazNB|CA|URU}} che sconfissero i brasiliani per 2-1<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesm/mund80.html|titolo=Mundialito 1980|editore=RSSSF.com|accesso=24-02-2010|lingua=en}}</ref>.
===== Spagna 1982: il primo campionato del mondo =====
Nel primo turno a gironi, l'Argentina, campione uscente, perse l'incontro d'esordio del {{WC|1982}} per 1-0 contro il {{NazNB|CA|BEL}}. Due vittorie contro l'{{NazNB|CA|HUN}} (4-1 con due goal di Maradona) e contro il debole {{NazNB|CA|SLV}} diedero ai sudamericani l'accesso alla seconda fase, in un gruppo che comprendeva {{NazNB|CA|BRA}} e {{NazNB|CA|ITA}}, destinata a succedere agli argentini nella conquista della Coppa del Mondo.
L'incontro con gli italiani fu perso dagli argentini per 1-2, e Maradona soffrì la marcatura particolarmente attenta e aggressiva di [[Claudio Gentile]]. Contro i brasiliani la sconfitta fu più pesante: 1-3. Complessivamente Maradona ebbe cinque presenze e fece due gol, più un'espulsione contro il Brasile all'85°, per fallaccio di reazione su [[João Batista da Silva]], con cui concluse senza gloria il suo primo mondiale.
===== Messico 1986: Argentina campione =====
[[File:Manodedios.jpg|thumb|300px|Un murales de "la mano de Dios" ad Helsinki, Finlandia]]
Il culmine della carriera di Maradona fu senza dubbio la vittoria nel {{WC|1986}} in [[Messico]], al termine di un torneo nel quale fu, nel bene e nel male, il protagonista: nel bene, per i suoi cinque gol e cinque assist nelle sette partite giocate nel torneo (tutte vinte, tranne l'1-1 contro l'{{NazNB|CA|ITA}} nella prima fase a gironi) e per il gol nei quarti di finale segnato contro l'{{NazNB|CA|ENG}}, dopo aver dribblato tutti gli avversari che provarono ad ostacolarlo nella sua corsa dalla linea di centrocampo alla porta difesa da [[Peter Shilton]]. Nel male, per le polemiche seguite al celeberrimo gol di mano nella stessa partita contro l'Inghilterra che ruppe l'equilibrio dell'incontro e fu erroneamente convalidato dall'arbitro [[tunisia|tunisino]] Ali Bennaceur. Maradona rivendicò la legittimità di quel gol come atto di giustizia a seguito della [[Guerra delle Falkland]] del [[1982]] (a segnare, secondo Maradona, fu ''la Mano de Dios''), ma in effetti l'unico risultato pratico che ebbe fu quello di indurre la [[FIFA]] a escludere di fatto gli arbitri provenienti da federazioni "calcisticamente ancora in via di sviluppo" dalle fasi finali ad eliminazione diretta.
Indipendentemente da ciò, la segnatura al termine di quello slalom (che fu quella del provvisorio 2-0, alla fine l'Argentina vinse per 2-1) risultò essere il ''[[Gol del secolo]]'' (noto altresì come il Più grande gol nella storia della Coppa del Mondo FIFA) secondo un sondaggio indetto dalla FIFA nel [[2002]]<ref>{{cita web|url=http://newslinks.rediff.com/sports/football/2002/may/30mara.htm|titolo=Maradona's strike is goal of century |editore=Rediff Sports.com|data=30-05-2002|accesso=02-11-2009|lingua=en}}</ref>.
Due gol al {{NazNB|CA|BEL}} in semifinale valsero la finale contro la [[Nazionale di calcio della Germania|Germania Ovest]]. Ai goal argentini di [[José Luis Brown|Brown]] e [[Jorge Valdano|Valdano]] risposero quasi in finale di partita [[Karl-Heinz Rummenigge|Rummenigge]] e [[Rudi Völler|Völler]], ma quando la gara stava per avviarsi ai tempi supplementari, Maradona pescò un corridoio sulla destra per [[Jorge Burruchaga|Burruchaga]], che batté [[Harald Schumacher|Toni Schumacher]] per il 3-2 che diede all'Argentina il suo secondo titolo mondiale, il primo e unico di Maradona.
===== Italia 1990: la grande delusione =====
Maradona capitanò l'Argentina anche nei [[Campionato mondiale di calcio 1990|Campionati del Mondo 1990]], svoltisi in [[Italia]]. Un infortunio alla caviglia pregiudicò le sue prestazioni, ma comunque fu uno dei protagonisti dei Mondiali.
Negli ottavi di finale contro il Brasile, Maradona fu autore dell'assist a [[Claudio Caniggia]] per il gol vincente. Nei quarti di finale l'Argentina affrontò la {{NazNB|CA|YUG 1943-1992}} che superò ai rigori nonostante l'errore di Maradona (e di Troglio).
Si giunse così alla partita successiva contro l'Italia, padrona di casa, e per giunta nella "tana" di Maradona, quello [[Stadio San Paolo]] da lui amato. La gara, soffertissima dagli azzurri, si risolse anch'essa ai rigori dopo un 1-1; questa volta Maradona segnò un tiro dal dischetto e l'Argentina si qualificò per la finale.
Nella gara decisiva, a Roma, l'Argentina perse contro la Germania per 1-0 con un rigore segnato da [[Andreas Brehme]] all'85° minuto a seguito di un fallo assai dubbio di [[Néstor Sensini]] su Rudolph Voeller.
In quest'occasione, Maradona si rese protagonista di due episodi extra-calcistici. Prima della partita, il pubblico dell'[[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico]] fischiò l'intera esecuzione dell'inno nazionale argentino e Maradona, ripreso dalle telecamere, rispose con il famigerato "hijos de puta" rivolto al pubblico. Dopo la gara, in lacrime per la finale persa, accusò l'arbitro e la FIFA di aver fatto perdere la gara ai sudamericani.
===== USA 1994: l'ultimo Mondiale =====
Ai [[Campionato mondiale di calcio 1994|Mondiali]], iniziati a metà giugno, l'Argentina vinse 4-0 la prima partita a [[Boston]] contro la {{NazNB|CA|GRC}}, in cui Maradona realizzò il terzo gol, dopo il quale esultò col famoso urlo ripreso in primo piano dalla telecamera di bordocampo. Gli argentini vinsero (2-1) anche la seconda partita contro la {{NazNB|CA|NGR}}.
L'Argentina e Maradona sembravano inarrestabili quando, ancora una volta, l'esito positivo di un controllo antidoping fermò la carriera di Maradona, che fu trovato positivo all'[[efedrina]], sostanza stimolante proibita. La [[FIFA]] lo espulse dal campionato e l'Argentina fu eliminata agli ottavi contro la [[Romania]] di [[Gheorghe Hagi]].
Maradona si è sempre difeso affermando che la positività al test era dovuta all'ingerimento di una bevanda energetica, la ''Ripped Fuel'', datagli dal suo allenatore personale in sostituzione della ''Ripped Fast'', che in Argentina usava regolarmente e che era permessa dalla FIFA, a differenza della versione statunitense della bevanda, la ''Ripped Fuel'' appunto, che, all'insaputa dell'allenatore, disse, conteneva invece efedrina. Maradona accusò pesantemente i vertici della FIFA di averlo voluto far fuori servendosi di un pretesto quale quello dell'[[efedrina]].
== Carriera da allenatore ==
=== Club ===
Maradona provò anche a lavorare come [[allenatore]] in due brevi periodi, guidando il [[Deportivo Textil Mandiyú]] di [[Corrientes]] (1994) e il [[Racing Club de Avellaneda]] (1995), ma senza molto successo.
=== Alla guida della Nazionale argentina ===
Il [[28 ottobre]] [[2008]], dopo un lungo periodo di indiscrezioni<ref name=maractcorriere/>, i media argentini annunciano la nomina di Maradona come [[Commissario tecnico|CT]] dell'[[Nazionale di calcio dell'Argentina|Argentina]], in sostituzione del dimissionario [[Alfio Basile]] e vincendo la concorrenza del connazionale [[Carlos Bianchi]]<ref name=maractcorriere/>. L'ufficializzazione dell'incarico arrivò il 30 ottobre (48° compleanno dell'ex-calciatore)<ref name=maractrepubblica>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/sport/calcio/maradona-ct-argentina/maradona-ct-argentina/maradona-ct-argentina.html|titolo=La nuova vita del Pibe de Oro|editore=Repubblica.it|data=28-10-2009|accesso=07-01-2010}}</ref>: come suoi collaboratori vennero nominati come direttore generale [[Carlos Bilardo]], tecnico dell'albiceleste ai [[Campionato mondiale di calcio 1986|Mondiali 1986]], e [[Pedro Troglio]] (ex giocatore di Lazio, Verona e Ascoli) come vice<ref name=maractrepubblica/>. La prima partita della sua gestione fu giocata il [[19 novembre]] [[2008]] a [[Glasgow]] contro la [[Nazionale di calcio della Scozia|Scozia]] e vinta per 1-0<ref>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/Notizie/Calcio/49827/Maradona,+esordio+vincente+con+l%27Argentina|titolo=Maradona, esordio vincente con l'Argentina|editore=CorrieredelloSport.it|data=19-11-2008|accesso=07-01-2010}}</ref>. Il [[1º aprile]] [[2009]] l'Argentina subì però la sconfitta più pesante nella storia delle qualificazioni mondiali, crollando 6-1 contro la Bolivia penultima in classifica<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2009/04/01/argentina.shtml|titolo=Argentina, tremendo k.o., La Bolivia passeggia 6-1|editore=Gazzetta.it|data=01-04-2009|accesso=07-01-2010}}</ref>. Nonostante le difficoltà incontrate durante le qualificazioni (4 sconfitte consecutive), la Selección riuscì ad ottenere il passaggio del turno all'ultima giornata del girone battendo l'Uruguay a Montevideo il [[14 ottobre]] [[2009]]<ref>{{cita web|url=http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=132906|titolo=L'Argentina batte l'Uruguay e si qualifica|editore=RaiNews24.it|data=15-10-2009|accesso=02-01-2010}}</ref>. Successivamente alla vittoria, Maradona si rese protagonista di alcune dichiarazioni molto polemiche nei confronti della stampa argentina (colpevole, a suo dire, di averlo sempre osteggiato ed ostacolato durante il percorso di qualificazione) insultando i giornalisti in modo volgare<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/15-10-2009/maradona-scheggia-impazzita-501621523856.shtml|titolo=Maradona scheggia impazzita, insulti volgari dopo le lacrime|editore=Gazzetta.it|data=15-10-2009|accesso=16-01-2010}}</ref>. Per queste esternazioni, la FIFA gli inflisse due mesi di sospensione e 25.000 franchi svizzeri di multa (circa 16.600 euro)<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/15-11-2009/fifa-squalifica-maradona-601984635051.shtml|titolo=La Fifa squalifica Maradona, due mesi per gli insulti|editore=Gazzetta.it|data=15-11-2009|accesso=16-01-2010}}</ref>, impedendogli così di partecipare ai sorteggi per il Mondiale 2010 anche solo nelle vesti di commentatore televisivo<ref>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/Notizie/Calcio/88860/%C2%ABMaradona+non+potr%C3%A0+esserci+al+sorteggio%C2%BB|titolo=«Maradona non potrà esserci al sorteggio»|editore=CorrieredelloSport.it|data=02-12-2009|accesso=16-01-2010}}</ref>.
== Vita ==
Diego Maradona sposò Claudia Villafañe il [[7 novembre]] 1989, a Buenos Aires, dopo la nascita delle loro figlie, Dalma<ref>Il bisnonno materno di Maradona, Matteo Carioli, nacque a [[Curzola]], [[Dalmazia]] (ora in [[Croazia]], ai tempi parte dell'[[Impero austro-ungarico]]) ed emigrò in Argentina, dove nacque Salvadora, la nonna di Diego. Salvadora chiamò sua figlia Dalma per via dell'origine dalmata, e, a sua volta, Maradona ha chiamato Dalma la sua figlia maggiore.</ref> Nerea (nata nel 1987) e Gianinna Dinorah (nata nel 1989). Nella sua autobiografia Maradona ha ammesso che non è sempre stato fedele a Claudia, benché la definisca "l'amore della sua vita"<ref>{{Cita|Maradona|p.162}}</ref>. Nel [[2004]] i due divorziarono, rimanendo però amici: sono stati visti insieme in diverse occasioni, come nelle partite della Nazionale Argentina durante la [[Campionato mondiale di calcio 2006|Coppa del Mondo 2006]]. Dopo il divorzio, Claudia intraprese la carriera di produttore di teatro, mentre Dalma diventò attrice, girando alcuni film in Argentina<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2009/01/08/dalma.shtml|titolo=Il sogno di Dalma Maradona|editore=Gazzetta.it|data=08-01-2009|accesso=02-01-2010}}</ref>. L'altra figlia Gianinna è invece legata sentimentalmente al giocatore dell'[[Atletico Madrid]] [[Sergio Agüero]], da cui ha avuto un figlio, Benjamin, nato il [[19 febbraio]] [[2009]], facendo diventare quindi Maradona nonno per la prima volta<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2009/02/19/maradonanonno.shtml|titolo=Maradona diventa nonno|editore=Gazzetta.it|data=19-02-2009|accesso=05-12-2009}}</ref>. Dopo aver avuto varie compagne (reali o attribuitegli), nel 2009 instaurò una relazione stabile con l'argentina Veronica Ojeda, che rimase incinta a fine anno<ref>{{cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/sport/2010/22-gennaio-2010/maradona-padre-cinquant-anni-1602332332640.shtml|titolo=«Maradona padre a cinquant'anni»|editore=CorrieredelMezzogiorno.it |data=22-01-2010|accesso=28-01-2010}}</ref>, ma perse il bambino al quarto mese di gravidanza a causa di un incidente domestico<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/27-01-2010/fidanzata-maradona-602794157574.shtml|titolo=La fidanzata di Maradona perde il figlio al 4° mese|editore=Gazzetta.it|data=27-01-2010| accesso=28-01-2010}}</ref>.
=== Dopo il ritiro ===
Nel [[2000]] il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] decise che mai più nessun calciatore avrebbe indossato una maglia con il numero 10 appartenuto a Maradona, in onore della sua straordinaria carriera. Nel [[2004]], a causa del fallimento e della successiva iscrizione al campionato di [[Serie C1]] e visto il regolamento della numerazione delle maglie di quest'ultima, il club fu costretto a ristampare la maglia con il 10, fino al nuovo ritiro nel [[2006]] grazie alla promozione in [[Serie B]]. Nel [[2001]] anche l'[[Asociación del Fútbol Argentino|AFA]] chiese alla FIFA l'autorizzazione a ritirare la maglia numero 10 della Nazionale argentina in onore di Maradona, ma la FIFA dichiarò respinta la richiesta nel [[2002]]<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/maggio/27/Maradona_non_sara_ritirato_Blatter_co_0_0205275216.shtml|titolo=Il 10 di Maradona non sarà ritirato|editore=Corriere.it|data=27-05-2002|accesso=18-12-2009}}</ref>. La Federazione argentina annunciò che l'avrebbe assegnato al terzo portiere, [[Roberto Bonano]], ma ai [[Campionato mondiale di calcio 2002|Mondiali del 2002]] la maglia fu vestita da [[Ariel Ortega]] e a Bonano andò il "classico" numero 23<ref>{{Cita web|url=http://www.fifa.com/worldcup/archive/edition=4395/teams/team=43922.html|titolo=Rosa dell'Argentina ai Mondiali 2002|editore=FIFA.com|accesso=18-12-2009|lingua=en}}</ref>.
Nonostante si fosse ritirato dal calcio nel 1997, Maradona decise di disputare la sua partita di addio al calcio (che in Argentina è detta ''homenaje'', tributo) il [[10 novembre]] [[2001]]: alla Bombonera, storico stadio del Boca Juniors, davanti ad oltre 50.000 spettatori si sfidarono una selezione argentina (ovviamente capitanata da Maradona) e una selezione del Resto del Mondo, che vedeva tra le sue file campioni del calibro di [[Enzo Francescoli]], [[Éric Cantona]], [[Hristo Stoičkov]] e altri. La partita terminò 6-3 per l'Argentina con due gol di Maradona su calcio di rigore<ref>{{cita web|url=http://www.vivadiego.com/10novita.html|titolo=La partita "homenaje" a Maradona|editore=VivaDiego.com|data=10-11-2001|accesso=04-01-2010}}</ref>.
[[File:Maradona Soccer Aid.jpg|thumb|left|Diego Maradona durante il [[Soccer Aid]] del [[27 maggio]] [[2006]]]]
Il [[22 giugno]] [[2005]] Maradona tornò al Boca Juniors come vicepresidente del settore calcio, dopo una deludente stagione del Boca coincisa con il centenario della squadra. Il contratto iniziò il [[1º agosto]] [[2005]]<ref>{{cita web|http://english.peopledaily.com.cn/200506/25/eng20050625_192277.html|titolo=Maradona takes charge of soccer vice president of Boca|editore=PeopleDaily.com|data=25-06-2005|accesso=20-12-2009|lingua=en}}</ref> e tra le sue prime decisioni assunse [[Alfio Basile]] come nuovo allenatore. Nel 2005 il Boca vinse il campionato di Apertura, la [[Copa Sudamericana]] e la [[Recopa Sudamericana]]: nel [[2006]] vinse invece il campionato di Clausura e nuovamente la Recopa Sudamericana. Il [[26 agosto]] [[2006]] Maradona abbandonò la carica per disaccordi con l'AFA, che scelse proprio [[Alfio Basile|Basile]] come nuovo allenatore della Nazionale argentina<ref>{{Cita web|url=http://english.peopledaily.com.cn/200608/27/eng20060827_297209.html|titolo=Maradona resigns as Boca Juniors vice president|editore=PeopleDaily.com|data=27-08-2006|accesso=20-12-2009|lingua=en}}</ref>. Nel [[maggio]] [[2006]] accettò di partecipare al [[Soccer Aid]], un programma di sostegno all'[[UNICEF]]<ref>{{cita web|url=http://www.unicef.org/sports/uk_34388.html|titolo=Soccer Aid for UNICEF|editore=UNICEF.org |data=05-06-2006|accesso=02-11-2009|lingua=en}}</ref>. Nello specifico, Maradona giocò nel Resto del Mondo contro l'Inghilterra il [[27 maggio]] [[2006]]: segnò su calcio di rigore per la rappresentativa mondiale e la partita finì 2-1 per l'Inghilterra<ref>{{cita web|url=http://www.fifa.com/worldcup/archive/germany2006/news/newsid=27017.html|titolo=Maradona scores but England win UNICEF match|editore=FIFA.com|data=28-05-2006|accesso=18-12-2009|lingua=en}}</ref>. Alla fine del [[2007]] sponsorizzò e partecipò in prima persona, in Sudamerica, ad incontri amichevoli di [[showbol]] tra ex stelle del calcio, che riscossero un buon successo<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/sport/07_novembre_27/maradona_showboll_181b52ea-9ce7-11dc-b6d9-0003ba99c53b.shtml|titolo=Maradona incanta con lo showbol|editore=Corriere.it|data=27-11-2007|accesso=12-12-2009}}</ref>.
Nel gennaio del [[2008]] il quotidiano britannico ''[[The Sun (quotidiano britannico)|The Sun]]'' annunciò che Maradona, dopo quasi ventidue anni, chiedeva scusa agli inglesi per il goal di mano segnato durante i Mondiali del 1986<ref>{{cita web|url=http://www.thesun.co.uk/sol/homepage/news/article745800.ece|titolo=Maradona: I hold my hands up |editore=TheSun.co.uk|data=31-01-2008|accesso=20-12-2009|lingua=en}}</ref>. La notizia fu smentita pochi giorni dopo dallo stesso Maradona, che protestò per un errore di traduzione da parte del giornalista che lo aveva intervistato<ref>{{Cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/sport/articoli/articolo398963.shtml |titolo=Maradona, niente scuse a inglesi|editore=Tgcom.it|data=02-02-2008|accesso=20-12-2009}}</ref>.
=== Nella cultura popolare ===
Sin dalla vittoria del Mondiale 1986, gli argentini usano il nome di Maradona per farsi riconoscere come suoi compatrioti in tutte le parti del mondo: in Argentina e a Napoli il campione argentino è indicato come simbolo ed eroe dello sport<ref name=dinipag6364>{{Cita|Dini|pp.63-64}}</ref> (lo sportivo è infatti un mito "democratico", in quanto pone le sue basi nella gente comune: è infatti rappresentante del popolo e dei suoi valori)<ref name=dinipag6364/>. Maradona incarnò perfettamente questo spirito, date le sue umili origini e la sua originaria bassa condizione sociale: i molteplici guadagni non gli fecero perdere i modi di esprimere e il vocabolario proprio della frangia meno agiata della popolazione. A ciò si aggiunse il suo schierarsi contro i "poteri forti": in particolar modo con i napoletani che lo videro come un rappresentante degli "oppressi" del Sud Italia che lottava contro lo "strapotere" delle squadre del Nord<ref name=dinipag6364/>.
[[File:Altarino maradona modified.jpg|thumb|160px|L'altarino dedicato a Maradona, in via San Biagio dei Librai a [[Napoli]]]]
Fu anche per questo e non solo per le sue prodezze nei campi di calcio che Maradona venne in pratica idolatrato sia dagli argentini che dai napoletani. A [[Rosario (Argentina)|Rosario]], in Argentina, i suoi tifosi fondarono nel [[1998]] la [[Iglesia Maradoniana]] (''Chiesa di Maradona'')<ref name=chiesamaratgcom>{{cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/sport/articoli/articolo385855.shtml|titolo=Maradona ha addirittura una chiesa|editore=Tgcom.it|accesso=02-11-2009}}</ref>, dove il calendario si calcola contando gli anni dalla sua nascita: il suo quarantatreesimo compleanno, nel 2003, rappresentò l'inizio dell'anno 43 d.D. - ''después de Diego'' (''dopo Diego''). Se alla sua nascita la chiesa contava 200 membri, i ''fedeli'' raccolti anche tramite il sito ufficiale raggiunsero gli 80.000, tra cui alcuni giocatori famosi come [[Michael James Owen|Michael Owen]], [[Ronaldinho]] e [[Juan Román Riquelme]]<ref name=chiesamaratgcom/>. Il [[26 dicembre]] [[2003]] la sua prima squadra, l'Argentinos Juniors, inaugurando il nuovo stadio costruito nel quartiere di [[La Paternal]] a [[Buenos Aires]], decise di dedicarglielo chiamadolo [[Stadio Diego Armando Maradona|Estadio Diego Armando Maradona]]: il nome fu ufficializzato il [[10 agosto]] [[2004]]<ref>{{cita web|url=http://www.cooperativa.cl/p4_noticias/site/artic/20040809/pags/20040809221426.html|titolo=Maradona agradeció que el estadio de Argentinos Juniors lleve su nombre|editore=Cooperativa.cl|data=09-08-2004|accesso=07-12-2009|lingua=es}}</ref>. Inoltre ha un monumento situato nel museo del Boca Juniors, all'interno della ''Bombonera''<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/calcio/statua-maradona/1.html|titolo=Nello stadio del Boca una statua per Maradona|editore=Repubblica.it|data=26-10-06|accesso=03-12-2009}}</ref>, una statua nella cittadina di [[Bahía Blanca (Argentina)|Bahía Blanca]]<ref>{{cita web|url=http://www.infobae.com/notas/nota.php?Idx=282976&IdxSeccion=100903|titolo=Maradona tendrá otra estatua en un potrero argentino|editore=Infobae.com|data=26-10-06 |accesso=07-12-2009|lingua=es}}</ref> e numerose altre sculture in diverse parti del mondo.
A Napoli, in una via pubblica, gli fu dedicato addirittura un altarino con una foto nella quale indossa la maglia del Napoli e un suo capello in una teca, dove i tifosi si recavano prima delle partite a chiedere la "grazia calcistica". L'[[11 maggio]] [[1991]] fu celebrato nella città partenopea un convegno in onore di Maradona, intitolato ''Te Diegum'', al quale presero parte molti intellettuali tifosi della squadra azzurra. Il report di questa esperienza (oltre che della sua preparazione) è riportato in un libro omonimo, pubblicato nello stesso anno<ref>{{Cita|Dini|}}</ref>.
Il [[15 agosto]] [[2005]] debuttò come conduttore del programma televisivo argentino ''La Noche del 10'', che fu molto seguito. In una puntata ospitò ed intervistò [[Pelé]], il calciatore che gli contende la palma di miglior giocatore di ogni tempo. Altri ospiti importanti furono [[Zinédine Zidane]], [[Ronaldo]], [[Hernán Crespo]], [[Fidel Castro]] e [[Mike Tyson]]. Inoltre, durante una puntata incentrata sul tema dei talenti calcistici più promettenti dell'Argentina, tra i vari [[Lionel Messi|Messi]] e [[Sergio Agüero|Agüero]], spuntava anche l'attuale stella del [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] [[Ezequiel Lavezzi|Lavezzi]], che in quel periodo giocava nel [[Club Atlético San Lorenzo de Almagro|San Lorenzo]].
Oltre a ciò e alla sua autobiografia ''Yo soy el Diego'', pubblicata nel [[2000]] e subito diventata un [[best seller]], Maradona è stato citato in numerosi libri, fumetti e film, oltre ad aver recitato in diversi camei in serie televisive. A lui furono dedicate diverse canzoni da artisti più o meno famosi, come
[[Rodrigo Bueno]], che interpretò ''La mano de Dios''. Altri furono i [[Mano Negra]] con ''Santa Maradona'', [[Charly García]] con ''Maradona blues'', gli [[Attaque 77]] con ''Francotirador'', [[Pino Daniele]] con ''Tango della buena suerte'' e altri.
Tra le varie pubblicità da lui girate, quella che generò più polemiche fu quella della bibita brasiliana [[Guaraná Antarctica]], dove Maradona compariva come un membro del [[Nazionale di calcio del Brasile|Brasile]], indossando la classica divisa color oro e cantando l'inno nazionale brasiliano con [[Kaká]] e [[Ronaldo]]. Maradona si svegliava improvvisamente, realizzando di aver vissuto un incubo provocatogli dall'abuso di Guaraná Antarctica<ref>{{cita web|url=http://www.guaranaantarctica.com.br/videos/comercial-maradona.aspx|titolo=Video dello spot|editore=GuaranaAntarctica.com.br|accesso=02-11-2009|lingua=es}}</ref>. Lo spot generò molte polemiche nei mass media argentini, sebbene fosse stato trasmesso solo in Brasile; i fan ne vennero a conoscenza tramite [[YouTube]]<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2006/04_Aprile/27/maradona.shtml|titolo=Maradona, l'incubo Seleçao|editore=Gazzetta.it|data=24-04-2006|accesso=02-11-2009}}</ref>.
Il [[14 gennaio]] [[2010]], tramite un video pubblicitario trasmesso in Argentina, Maradona annuncia la nascita della sua rete televisiva chiamata ''10eTV'', che sarà disponibile in 20 paesi dell'America Latina e su Internet a partire dal giugno 2010<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/15-01-2010/nasce-tv-maradona-602657116577.shtml|titolo=Nasce la tv di Maradona, sarà visibile in 20 nazioni|editore=Gazzetta.it|data=15-01-2010|accesso=15-01-2010}}</ref>.
=== Problemi di salute ===
Dai primi anni ottanta fino al 2004 Maradona fu dipendente dalla [[cocaina]]: egli ammise, nella sua autobiografia pubblicata nel [[2000]], di aver iniziato a far uso di droga dal [[1983]] quando militava nel Barcellona<ref name=favolamaradona11/>. Durante il suo soggiorno a Napoli il consumo divenne una vera e propria [[tossicodipendenza]], che cominciava ad interferire con la sua capacità di giocare a calcio<ref>{{cita web |url= http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9D0CE5DE1F30F93AA2575AC0A967958260 |titolo=Maradona Sentenced |editore=NYTimes.com|data=19-09-1991|accesso=06-12-2009|lingua=en}}</ref>.
Negli anni successivi al suo ritiro, la sua salute peggiorò progressivamente: il [[4 gennaio]] [[2000]], durante una vacanza a [[Punta del Este]] (in [[Uruguay]]), dovette essere trasportato d'emergenza nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale locale, il ''Cantegril''. Qui gli fu riscontrata una aritmia ventricolare e una crisi ipertensiva: nella successiva conferenza stampa, i medici dichiararono di aver riscontrato danni al muscolo cardiaco e il suo rappresentante Coppola confermò che il ricovero non era dovuto all'abuso di droga ma al fatto che Maradona soffrisse di [[Ipertensione arteriosa sistemica|ipertensione]]<ref name=poliziauruguay>{{cita web |url=http://www.clarin.com/diario/2000/01/06/e-02801d.htm |titolo=La policía interviene en el caso Maradona |editore=Clarìn.com |data=05-01-2000 |accesso=06-12-2009 |lingua=es}}</ref>. In realtà le analisi del sangue e delle urine rilevarono tracce di cocaina: fu pertanto coinvolta la polizia uruguaiana, alla quale Maradona dovette rispondere anche se il consumo di droga non è considerato reato<ref name=poliziauruguay/>. Due settimane dopo Maradona fu dimesso e si recò a [[Cuba]], dove rimarrà per qualche tempo, per iniziare un piano di riabilitazione e disintossicazione<ref>{{cita web|url=http://www.clarin.com/diario/2000/01/18/e-02601d.htm|titolo=Maradona viajó a Cuba para su rehabilitación|editore=Clarìn.com|data=18-01-2000|accesso=06-12-2009|lingua=es}}</ref>.
Il [[18 aprile]] [[2004]] Maradona fu nuovamente ricoverato d'urgenza nella clinica ''Suizo-Argentina'' di [[Buenos Aires]], questa volta per un [[infarto miocardico acuto|infarto]] e una nuova crisi ipertensiva dovuti ad un'overdose di cocaina<ref>{{Cita web|url=http://www.clarin.com/diario/2004/04/18/um/m-744632.htm|titolo=Maradona está internado con pronóstico reservado|editore=Clarìn.com|data=18-04-2004|accesso=06-12-2009|lingua=es}}</ref>. Il respiratore artificiale venne rimosso il [[23 aprile]], ma Maradona rimase in terapia intensiva fino a quanto fu dimesso, il [[29 aprile]]. Entrò il [[9 maggio]] nella clinica neuropsichiatrica "Del Parque" per iniziare un nuovo ciclo di disintossicazione: dopo 3 mesi cercò di ripartire per Cuba, ma la sua famiglia si oppose avendo ottenuto la responsabilità legale sulle azioni di Maradona, dato che egli non era in grado di esercitarla in base al codice civile argentino<ref>Dal codice civile: "Art. 152 bis: Podrá inhabilitarse judicialmente: 1º A quienes por embriaguez habitual o uso de estupefacientes estén expuestos a otorgar actos jurídicos perjudiciales a su persona o patrimonio."</ref>. Il trattamento pertanto continuò in Argentina. [[File:Diego_Maradona.jpg||thumb|left|200px|Maradona nel giugno 2006]]
Lontano dall'attività sportiva e a causa degli eccessi con cibo e droga, Maradona aumentò considerevolmente di peso, arrivando a pesare 120 kili nel febbraio del [[2005]]. Il [[6 marzo]] [[2005]] si fece ricovere in una clinica di [[Cartagena de Indias]] ([[Colombia]]) specializzata nelle cure contro l'[[obesità]]<ref>{{cita web |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/02/16/maradona-operazione-dimagrante-ma-medici-in-colombia.html|titolo=Maradona, operazione dimagrante|editore=Repubblica.it |data=16-02-2005 |accesso=06-12-2009}}</ref>: tramite un intervento gli venne impiantato un [[bypass gastrico]] che, grazie anche ad un regime alimentare controllato, gli permise di perdere più di 50 kili.
Il [[29 marzo]] [[2007]] fu nuovamente ricoverato all'ospedale Güemes di [[Buenos Aires]] a causa di un'[[epatite]] dovuta all'eccesso di alcool, aggravata da un nuovo aumento di peso e dall'abuso di sigari cubani<ref>{{Cita web|url=http://www.clarin.com/diario/2007/04/03/deportes/d-04801.htm|titolo=Maradona tiene una hepatitis alcohólica|editore=Clarìn.com|data=03-04-2007|accesso=06-12-2009|lingua=es}}</ref>. Ciò costrinse Maradona ad una degenza di circa due settimane e fu dimesso l'[[11 aprile]]. Il suo medico personale, Alfredo Cahe, dichiarò: "quello che mi preoccupa è il suo entourage, perché tutti quelli che gli si avvicinano lo fanno per approfittarsi di lui. E da quando ha cominciato con il cosiddetto [[showbol]] mangia e beve in quantità eccessive"<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/03_Marzo/29/maradona.shtml|titolo=Diego era depresso e beveva|editore=Gazzetta.it|data=29-03-2007|accesso=02-11-2009}}</ref>. Due giorni dopo essere stato dimesso Maradona avvertì un nuovo malore che lo costrinse ad un ennesimo ricovero, questa volta nella clinica privata ''Madre Teresa di Calcutta'' di Buenos Aires, dove rimase fino al [[21 aprile]]. Circolarono alcune notizie riguardo la sua morte<ref>{{cita web |url=http://www.ole.clarin.com/notas/2007/04/26/01407242.html |titolo=Malas lenguas |editore=Clarìn.com |data=26-04-2007 |accesso=06-12-2009 |lingua=es |}}</ref> che furono subito smentite, così come le voci precedenti che lo dichiaravano morto in un incidente automobilistico<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Rubriche/CalcioEstero/Primo_Piano/2007/03_Marzo/16/maradona.shtml|titolo=Maradona smentisce la propria morte|editore=Gazzetta.it|data=16-03-2007|accesso=06-12-2009}}</ref>. Per curare la sua dipendenza dall'alcool, rimase per due settimane nelle clinica psichiatrica ''Avril'', dalla quale fu dimesso il [[7 maggio]]<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/americas/6633391.stm|titolo=Maradona leaves alcoholism clinic|editore=Bbc.co.uk|data=07-05-2007|accesso=06-12-2009|lingua=en}}</ref>. Il giorno dopo apparve in televisione, dichiarando di aver smesso di bere e di non usare droga da due anni e mezzo<ref>{{cita web|url=http://soccernet.espn.go.com/news/story?id=428701&cc=5901|titolo=Maradona says he no longer drinks|editore=Espn.go.com|data=08-05-2007|accesso=06-12-2009|lingua=en}}</ref>.
=== Problemi con la giustizia ===
Nel corso degli anni, Maradona è stato implicato in diversi procedimenti giudiziari, in parte risolti fuori dai tribunali. Quelli che hanno avuto più risalto sono stati sicuramente quelli legati alla paternità, ma diversi sono stati quelli per droga, aggressione e questioni economiche. A seguito della positività per doping durante la sua permanenza a Napoli, la giustizia sportiva nel settembre [[1991]] lo condannò a 15 mesi di squalifica e la giustizia ordinaria a 14 mesi di prigione per possesso di stupefacenti, anche se Maradona non entrò mai in carcere<ref>{{cita web|url=http://www.elmundo.es/elmundodeporte/2004/04/19/futbol_internacional/1082375676.html|titolo=Maradona, el 'dios' de Argentina|editore=El Mundo|data=19-04-2004|accesso=10-12-2009|lingua=es}}</ref>. Pochi mesi dopo la positività, rientrato a Buenos Aires ad aprile, fu sorpreso in possesso di cocaina dalla polizia nel suo appartamento: fu trattenuto per una notte e liberato il giorno dopo, pagando una cauzione di 20.000 [[Peso argentino|pesos]], non fu processato penalmente ma venne condannato a sottoporsi ad un trattamento di riabilitazione<ref>{{Cita web|url=http://www.perfil.com/contenidos/2007/03/29/noticia_0035.html|titolo=Diego Maradona sale de otro round en la dura pelea contra la adicción y el fantasma de la muerte|editore=Perfil.com|data=29-03-2007|accesso=10-12-2009|lingua=es}}</ref>. Il [[2 febbraio]] [[1994]], pochi mesi prima del Mondiale, un gruppo di giornalisti circondò la casa di Maradona: in tutta risposta l'argentino sparò loro con un fucile ad aria compressa, venendo per questo condannato, anni dopo, a due anni di prigione con la condizionale e all'indennizzo dei giornalisti colpiti dagli spari<ref>{{cita web |url=http://www.clarin.com/diario/2001/02/23/s-04502.htm|titolo=Maradona, condenado|editore=Clarìn.com|data=23-02-2001|accesso=10-12-2009|lingua=es}}</ref>.
[[File:Maradona junior.jpg|thumb|left|Diego Maradona Jr., qui in una foto del [[2008]], incontrò il suo padre biologico solo nel [[2003]], durante un torneo di golf a [[Fiuggi]]<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/online/cronaca/maradona/maradona/maradona.html|titolo=Le lacrime del campione, Maradona incontra il figlio|editore=Repubblica.it|data=20-05-2003|accesso=05-12-2009}}</ref>]]
Cristiana Sinagra iniziò una causa in Italia in modo che Maradona riconoscesse la paternità di suo figlio, chiamato Diego come suo padre, nato il [[20 settembre]] [[1986]] dopo una relazione tra i due. Il [[6 maggio]] [[1992]], dato che l'argentino si rifiutò per tre volte di sottoporsi al test del [[DNA]], il giudice Maria Lidia de Luca confermò la paternità, autorizzando la Sinagra ad usarne il cognome e obbligando il giocatore a pagare 4.000 dollari al mese<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/05/07/la-dama-bionda-ha-vinto-suo.html|titolo=LA ' DAMA BIONDA' HA VINTO, SUO FIGLIO E' DI MARADONA|editore=Repubblica.it|data=07-05-1992 |accesso=22-01-2010}}</ref>: la sentenza verrà poi confermata nel [[1995]]. Maradona comunque non lo riconnobbe mai veramente come suo figlio, dichiarando nell'ottobre del [[2005]] durante il suo programma televisivo ''La Noche del 10'': "Accettare non significa riconoscere. Ho due figlie con l'amore della mia vita. Si chiamano Dalma e Gianinna. Sto pagando i miei errori del passato. Un giudice mi obbligò a pagare, ma non può obbligarmi a sentire affetto per lui"<ref>Frase originale: "''Aceptar no es reconocer. Tengo dos hijas con mi amor de toda la vida. Se llaman Dalma y Gianina. Estoy pagando con dinero mis equivocaciones del pasado. Un juez me obligó a darle dinero, pero no puede obligarme a sentir amor por él.''"</ref><ref name=corrierejr>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/agosto/31/Maradona_padre_snaturato_Diego_pago_co_8_050831017.shtml| titolo=Maradona padre snaturato in tv|editore=Corriere.it data=31-08-2005|accesso=22-01-2010}}</ref> A seguito di queste dichiarazioni, Diego jr. iniziò una causa per danni morali<ref name=corrierejr/>: il giovane napoletano è diventato come il padre un calciatore, in particolare di [[beach soccer]]. A causa di ritardi nel pagamento degli alimenti, all'inizio del [[2005]] Cristiana Sinagra diede il via ad una procedimento volto al recupero del dovuto, che portò alla vendita all'asta di una proprietà che Maradona possedeva a Moreno. Dopo una lunga serie di negoziazioni tra le parti, la vendita dell'immobile fu sospesa<ref>{{cita web|url=http://espndeportes.espn.go.com/news/story?id=311774&redir=true|titolo=Una deuda por alimentos que trae cola|editore=Espn.go.com|data=24-03-2005|accesso=10-12-2009 |lingua=es}}</ref>.
[[Diego Sinagra]] non è l'unico figlio non riconosciuto nato da una relazione extraconiugale: nel [[1996]] nacque una bambina, che fu chiamata Jana, frutto della relazione dell'argentino con Valeria Sabalaín. Maradona, come già in passato, rifiutò di sottoporsi all'esame del DNA per cinque volte: il giudice Graciela Varela gli assegnò la paternità, autorizzò la madre ad usare il cognome Maradona<ref>{{cita web|url=http://www.clarin.com/diario/1999/08/06/e-03601d.htm|titolo=Una jueza adjudicó a Maradona la paternidad de una nena|editore=Clarìn.com|data=06-08-1999 |accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref> e il [[29 giugno]] [[2001]], durante la sentenza di appello, dispose una quota per gli alimenti pari a 2.000 pesos<ref>{{cita web|url=http://www.clarin.com/diario/2001/06/29/s-04102.htm|titolo=Paternidad de Maradona|editore=Clarìn.com|data=29-06-2001|accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref>. Nel [[2004]] venne raggiunto un accordo tra le parti per la chiusura della causa, sulla base di un pagamento di 400 mila pesos e di 2.400 pesos di alimenti mensili tramite l'impresa ''Aceites y Esencias Patagónicas'', alla quale Maradona aveva ceduto alcuni diritti commerciali<ref>{{cita web|http://www.clarin.com/diario/2007/03/08/sociedad/s-03801.htm|titolo=Investigan las cuentas bancarias de Maradona por presunta evasión|editore=Clarìn.com|data=08-03-2007|accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref>. L'azienda non rispettò l'accordo, pertanto si riaprì la disputa legale che, a seguito del pagamento delle cifre pattuite, vide l'assoluzione di Maradona: l'indagine infatti provò che la responsabilità dei pagamenti era a carico di Guillermo Coppola, indicato pertanto come colpevole dei mancati pagamenti<ref>{{cita web|url=http://www.terra.com/deportes/articulo/html/fox97467.htm|titolo=Maradona exonerado causa impago pensión a hija extra matrimonial|editore=Terra.com|data=20-04-2004|accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref>.
Alla fine del [[2005]] venne intentata una nuova causa per un nuovo sospetto figlio del calciatore argentino. I genitori del ragazzo, chiamato Santiago (e battezzato dalla stampa ''Santiaguito''), sarebbero Maradona e Natalia Garat, morta a causa di un tumore nel novembre del [[2005]] e alla quale l'argentino avrebbe elargito diverse somme di denaro<ref>{{cita web|url=http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2005/12/28/5396529-MARADONA-.shtml|titolo=MARADONA |editore=Quotidianonet.ilsole24ore.com|data=28-12-2005|accesso=12-12-2009}}</ref>. Nel 2009 fu nuovamente portato in tribunale per la paternità di una bambina di 6 anni, figlia di una ballerina di un locale di Buenos Aires: l'esame del DNA, al quale Maradona si sottopose per la prima volta dopo vari processi, scagionò il calciatore argentino<ref>{{cita web|url=http://news.kataweb.it/calcio-maradona-dna-lo-scagiona-non-e-padre-di-una-bimba-252755|titolo=MARADONA: DNA LO SCAGIONA, NON E’ PADRE DI UNA BIMBA|editore=Kataweb.it|data=30-07-2009|accesso=22-01-2010}}</ref>.
Emersero inoltre problemi di natura ecomonica con il [[fisco]] italiano, che lo accusò di aver evaso le imposte durante gli ultimi due anni di permanenza a Napoli<ref name=fiscorepubblica>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/06/07/maradona-per-il-fisco-pignorati-due-rolex.html|titolo=Maradona, per il fisco pignorati due Rolex|editore=Repubblica.it|data=07-06-2009|accesso=02-12-2009}}</ref>. Il giornalista [[Gianni Minà]] spiegò come i dirigenti del Napoli facessero firmare ai giocatori due contratti, uno da calciatori e uno per i diritti d'immagine<ref>{{cita web|url=http://www.diegomaradona.com/noticias/25-02-02.html|titolo=Maradona bajo la lupa de Gianni Miná|editore=DiegoMaradona.com|data=26-02-02|accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref>: questa procedura fu vista dalla Guardia di Finanza come evasione, l'ente lasciò del tempo per permettere agli accusati di pareggiare i conti ma Maradona, al contrario di alcuni ex-compagni di squadra come Careca ed Alemao<ref name=fiscosole24ore>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2008/06/maradona.shtml?uuid=4e53461c-46c7-11dd-80d8-a94e3bb67b17&DocRulesView=Libero|titolo=Le «innocenti evasioni» di Diego Maradona|editore=IlSole24ore.com|data=30-06-2008|accesso=02-01-2010}}</ref>, non prese provvedimenti. Vista la legge che prevede l'aumento della [[Mora (diritto)|mora]] con il passare degli anni, una sentenza della [[Corte Suprema di Cassazione]] il [[17 febbraio]] [[2005]] condannò il giocatore al pagamento di 31 milioni di euro<ref name=fiscogazzetta/>. A maggio [[2008]] la cifra ha toccato quota 34 milioni di euro a causa degli interessi accumulati (circa 3.000 euro al giorno<ref name=fiscosole24ore/>). A questo proposito, la Guardia di Finanza sequestrò il suo compenso di 3 milioni di euro percepiti nel [[2005]] per la partecipazione al programma televisivo italiano [[Ballando con le stelle]]<ref name=fiscogazzetta>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/18-09-2009/non-c-pace-maradona--501335532379.shtml|titolo=Il Fisco da Maradona a Merano|editore=Gazzetta.it|data=18-09-2009|accesso=12-12-2009}}</ref>: inoltre il [[6 giugno]] [[2006]], in occasione della manifestazione di beneficenza "Giugliano Cuore", nell'[[Giugliano in Campania|omonima cittadina]] a nord di [[Napoli]], gli furono pignorati due [[Rolex]] d'[[oro]] del valore di 10.000 euro<ref name=fiscorepubblica/> (che furono poi acquistati da due tifosi napoletani, con lo scopo di incontrarlo per restituirglieli<ref>{{cita web|url=http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=74629&sez=SPORT|titolo=L'orecchino sequestrato a Maradona forse venduto all'asta su E-Bay|editore=IlMattino.it|data=26-09-2009|accesso=07-01-2010}}</ref>). Il [[18 settembre]] [[2009]], durante un soggiorno a [[Merano]], gli venne ulteriormente pignorato un orecchino del valore di 5.500 euro<ref name=fiscogazzetta/>: il gioiello è stato poi messi in vendita a [[Bolzano]] il [[14 gennaio]] [[2010]] e venduto per 25.000 euro<ref name=gazzorecchino>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/14-01-2010/all-asta-orecchini-maradona--602647851643.shtml?from=rss|titolo=All'asta l'orecchino di Maradona, in confronto a Pelè è un flop|editore=Gazzetta.it|data=14-01-2010|accesso=15-01-2010}}</ref> (l'acquirente, come si saprà più tardi, fu il calciatore [[Fabrizio Miccoli]]<ref>{{cita web|url=http://www.unita.it/notizie_flash/88702/calcio_miccoli_ho_comprato_io_orecchino_maradona|titolo=Miccoli: ho comprato io orecchino Maradona|editore=Unità.it|data=22-02-2010|accesso=23-02-2010}}</ref>). A fine 2009, il totale dovuto da Maradona al fisco è stato calcolato in oltre 37 milioni di euro<ref name=gazzorecchino/>.
Nel chiudere il contratto con il suo procuratore Guillermo Coppola, nel [[2003]] fu iniziata una causa nella quale il giocatore chiedeva il pagamento di 2 milioni di dollari, riguardanti la scomparsa di soldi guadagnati anche grazie alla partecipazione ad alcune partite promozionali<ref>{{Cita web|url=http://www.terra.com/deportes/articulo/html/fox168550.htm|titolo=Fracasa audiencia entre Maradona y Coppola|editore=Terra.com|data=14-04-2005| accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref>. Dopo il fallimento di varie udienze di conciliazione, Maradona decise nell'aprile 2008 di ritirare la querela<ref>{{cita web|url=http://www.perfil.com/contenidos/2008/04/23/noticia_0029.html| titolo=Luego de acusarlo públicamente durante años, Maradona desistió de la querella contra Cóppola|editore=Perfil.com |data=23-04-2008|accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref>.
Nel gennaio del 2006, mentre si trovava in vacanza in [[Polinesia]], fu accusato di aver rotto un bicchiere in testa ad una donna, colpevole di aver avuto un alterco con sua figlia Gianinna: la questione venne risolta con un accordo tra le parti<ref>{{cita web|url=http://www.clarin.com/diario/2006/01/24/um/m-01129782.htm|titolo=Denuncian a Maradona por lesiones|editore=Clarìn.com|data=24-01-2006|accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref>. Sempre nel [[2006]] fu accusato di lesioni lievi ai danni di una coppia, ferita dai vetri di una cabina telefonica alla quale era andato addosso con la sua jeep il [[10 febbraio]] dello stesso anno<ref name=incidentecorriere>{{cita web |url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/ottobre/08/Argentina_Maradona_fermato_aeroporto_co_9_071008027.shtml |titolo=Argentina, Maradona fermato in aeroporto|editore=Corriere.it|data=08-10-2007|accesso=12-12-2009}}</ref>. Secondo alcuni testimoni l'argentino lasciò il luogo dell'incidente senza fornire i suoi dati né quelli relativi al suo mezzo: Maradona, interpellato, negò di possedere il mezzo incriminato e, supportato da alcuni testimoni, dichiarò che egli non fu mai presente sul posto<ref>{{cita web|url=http://www.clarin.com/diario/2006/03/01/sociedad/s-02802.htm|titolo=Tres testigos, a favor de Maradona|editore=Clarìn.com|data=01-03-2006|accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref>. Dopo che l'ex calciatore non si presentò in tribunale a seguito di 5 citazioni, il giudice Gonzalo Rúa emanò un ordine di "comparizione forzata" nei suoi confronti: fu per questo fermato all'[[Aeroporto Internazionale Ministro Pistarini|aeroporto di Ezeiza]] e portato in tribunale dove gli fu notificato ufficialmente l'atto<ref name=incidentecorriere/>.
Nel luglio [[2007]], il [[narcotraffico|narcotrafficante]] [[Colombia|colombiano]] [[Hernando Gómez Bustamante]], uno dei capi del cartello della droga ''Norte del Valle'', poco prima di essere estradato negli Stati Uniti ha assicurato che, quand'era agli arresti a [[Cuba]], diede 50.000 dollari a Diego Maradona affinché influisse sul governo de [[L'Avana]] in modo da evitare l'[[estradizione]]<ref>{{cita web|url=http://www.elpais.com.co/paisonline/notas/Julio192007/rasgu_maradonna.html|titolo='Rasguño' dice que pagó a Maradona para que lo deportaran de Cuba|editore=ElPais.com|data=19-07-2007|accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref>.
=== Contrasti con la FIFA ===
Il [[14 marzo]] [[2008]] appoggiò l'idea della [[Bolivia]] di continuare a giocare le partite di calcio in altura, sopra i 2700 metri sul livello del mare, in contrasto con quanto espresso dalla FIFA e dal suo presidente [[Joseph Blatter]] (riguardo alla difficoltà, per squadre non abituate, di giocare a certe altitudini)<ref>{{cita web |url=http://www.clarin.com/diario/2008/03/17/um/m-01630574.htm|titolo=Maradona respaldó a Bolivia y atacó a la FIFA |editore=Clarìn.com|data=14-03-2008|accesso=05-12-2009|lingua=es}}</ref>.
=== Idee politiche ===
Maradona ha mantenuto per diversi anni una discontinua ma forte amicizia con l'ex presidente dell'Argentina, il [[Neoliberismo|neoliberista]] di destra [[Carlos Saúl Menem]]<ref>{{Cita web|url= http://www.channel4.com/news/articles/politics/international_politics/futbol+politico+diego+maradona/603257|titolo=Futbol politico: Diego Maradona |editore=Channel4.com|data=16-05-2007|accesso=05-12-2007|lingua=es}}</ref>. Nel 1999 ha festeggiato con lui il trionfo alle edizioni presidenziali del [[Radicalismo|radicale]] [[Fernando de la Rúa]]<ref>{{cita web|url=http://www.elmundo.es/1999/10/26/internacional/26N0051.html|titolo=Menem festejó con Maradona la derrota|editore=ElMundo.es|data=26-10-2009|accesso=05-12-2009|lingua=es}}</ref> che ottenne più voti del [[Peronismo|peronista]] [[Eduardo Duhalde]] (principale rivale di Menem all'interno del partito). Maradona gli fece visita mentre era agli arresti domiciliari nel 2001, accusato di aver favorito durante il suo mandato un traffico illecito di armi con [[Croazia]] e [[Ecuador]]<ref>{{cita web|url=http://www.terra.com.ar/ctematicos/armas/29/29722.html|titolo=Maradona visitó a Carlos Menem|editore=Terra.com.ar|accesso=05-12-2009|lingua=es}}</ref>. Lo stesso Menem partecipò nel [[2000]] alla presentazione dell'autobiografia di Maradona, ''Yo soy el Diego'', dedicata tra gli altri anche a lui<ref>{{cita web|url=http://www.diegomaradona.com.ar/noticias/29-9-00.html|titolo=El Diego de la gente|editore=DiegoMaradona.com|data=29-09-2000|accesso=05-12-2009|lingua=es}}</ref>.
[[File:Néstor Kirchner y Diego Maradona-Buenos Aires-12 de agosto 2004.jpg|thumb|150 px|Maradona incontra il presidente dell'[[Argentina]] [[Néstor Carlos Kirchner]] il [[12 agosto]] [[2004]] a [[Buenos Aires]]]]
Negli ultimi anni, il giocatore ha espresso il suo appoggio a diversi politici di [[Sinistra (politica)|sinistra]]. All'inizio del suo primo tentativo di riabilitazione a [[Cuba]] ha stretto amicizia con il leader cubano [[Fidel Castro]], che ha poi appoggiato anche pubblicamente. Ha inoltre espresso ammirazione per l'argentino [[Che Guevara|Ernesto 'Che' Guevara]]: dello stesso ha dichiarato nella sua autobiografia, riferendosi anche a [[Jorge Rafael Videla]]: "Tipi come Videla fanno sì che il nome dell'Argentina sia malvisto all'estero; al contrario, gente come il Che ci fa sentire orgogliosi"<ref>{{Cita|Maradona|p.22}} - Frase originale:"''Tipos como Videla hacen que el nombre de la Argentina esté sucio afuera; en cambio, el del Che nos tendría que hacer sentir orgullosos''"</ref>. Segni di questa ammirazione sono due tatuaggi, di Guevara sul braccio destro e di Castro nella gamba sinistra<ref>{{Cita web|url=http://www.clarin.com/diario/2005/08/12/conexiones/t-1031779.htm|titolo=El "Che" y Fidel, las estrellas del tatuaje "revolucionario" en Cuba|editore=Clarìn.com|data=12-08-2005|accesso=05-12-2009|lingua=es}}</ref>. Ha anche riconosciuto il lavoro dell'ex presidente argentino [[Néstor Carlos Kirchner]], che incontrò nel 2004<ref>{{Cita web|url=http://www.pagina12.com.ar/diario/elpais/1-39613-2004-08-13.html|titolo=Kirchner se dio el gusto y tocó la Mano de Dios en la Casa Rosada|editore=Pagina12.com.ar|data=13-08-2004|accesso=05-12-2009|lingua=es}}</ref>. Nell'ottobre del [[2007]] manifestò pubblicamente il suo appoggio alla candidata (e attuale Presidente) [[Cristina Fernández de Kirchner]]<ref>{{Cita web|url=http://www.clarin.com/diario/2007/10/20/elpais/p-03001.htm|titolo=Maradona entró en la campaña y anticipó que votará a Cristina|editore=Clarìn.com|data=20-10-2007|accesso=05-12-2009|lingua=es}}</ref>.
Nel [[2005]] si recò in [[Venezuela]] per incontrare il presidente [[Hugo Chávez]], che lo ricevette a Miraflores. Dopo questo incontro Maradona affermò di essere andato in Venezuela per "incontrare un grande uomo", ma di avere invece "incontrato un gigante"<ref>{{cita web|url=http://www.lanacion.com.ar/nota.asp?nota_id=692134|titolo=Maradona, “enamorado” de Chávez|editore=LaNacion.com|data=31-03-2005|accesso=02-12-2009|lingua=es}}</ref>. Nel novembre dello stesso anno Maradona fu uno dei partecipanti di spicco al ''Vertice dei Popoli'', chiamato anche "controvertice" in opposizione al 4° [[Summit delle Americhe]] a [[Mar del Plata]]. Iniziò la sua partecipazione il 3 dello stesso mese, salendo a bordo dell'''Expreso del Alba'', un treno che partì da [[Buenos Aires]] e che trasportò 160 partecipanti al "controvertice", tra i quali il candidato alla presidenza della [[Bolivia]] [[Evo Morales]]<ref>{{cita web|url=http://www.clarin.com/diario/2005/11/03/elpais/p-01102.htm|titolo=Con Maradona, hoy sale el tren para la protesta contra Bush|editore=Clarìn.com|data=03-11-2005|accesso=05-12-2009|lingua=es}}</ref>. Il ''Vertice dei Popoli'', dal quale emerse avversione per l'[[imperialismo]] neoliberale e il rifiuto a [[George W. Bush]] (Maradona in particolare vestì una t-shirt con la scritta ''Stop Bush''<ref>[http://www.commondreams.org/headlines05/images/1105-02.jpg Immagine di Maradona che indossa la maglia con su scritto STOP BUSH, con la S sostituita da una svastica]</ref> e si riferì al presidente degli Stati Uniti come "immondizia umana"<ref>{{cita web|url=http://znet-it.org/articoli/timerman-chavezmaradona.htm|titolo=Chavez e Maradona alla guida della massiccia campagna contro Bush|editore=Znet-it.org|data=07-11-2005|accesso=02-11-2009}}</ref>), contava oltre all'argentino la presenza del presidente [[Venezuela|venezuelano]] [[Hugo Chávez]], [[Silvio Rodríguez]], [[Adolfo Pérez Esquivel]] e le [[Madri di Plaza de Mayo]]. La partecipazione di Maradona generò la reazione negativa di vari politici, tra i quali il presidente [[Messico|messicano]] [[Vicente Fox]]<ref>{{Cita web|url=http://www.jornada.unam.mx/2005/11/05/005n1eco.php|titolo=Arremete Fox contra Maradona por su activismo en repudio al presidente de EU|editore=La Jornada |data=05-11-2005|accesso=05-12-2009|lingua=es}}</ref>. Nell'agosto [[2007]] Maradona andò oltre, apparendo nello show televisivo settimanale di Chavez dichiarando: "Odio tutto ciò che viene dagli Stati Uniti, lo odio con tutte le mie forze"<ref>{{cita web|url=http://uk.reuters.com/article/worldFootballNews/idUKN1925170620070819|titolo=Ex-soccer star Maradona tells Chavez he hates U.S.|editore=Reuters.com|data=19-08-2007|accesso=05-12-2009|lingua=en}}</ref>. Alla fine del [[2007]] Maradona si dichiarò vicino al popolo iraniano, in quanto avversario del presidente Bush, e donò la sua maglia numero 10 al leader iraniano [[Mahmud Ahmadinejad]]: il gesto scatenò le polemiche della comunità ebraica in Argentina, date le precedenti dichiarazioni del presidente iraniano sull'Olocausto<ref>{{cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/sport/articoli/2007/12_Dicembre/26/maradona_ahmadinejad.shtml|titolo=Maradona regala la maglia autografata ad Ahmadinejad: ebrei argentini contro El Pibe|editore=CorrieredelMezzogiorno.it|data=26-12-2007|accesso=18-12-2009}}</ref>.
== Statistiche ==
=== Cronologia presenze e reti nei club ===
==== Carriera da giocatore ====
{| {{prettytable|text-align=center|font-size=90%|width=99%}}
|-
!rowspan="2"|Stagione
!rowspan="2"|Squadra
!colspan="3"|Campionato
!colspan="3"|Coppe nazionali
!colspan="3"|Coppe continentali
!colspan="3"|Altre coppe
!colspan="2"|Totale
|-
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Pres
!Reti
|-
||1976||rowspan=5|{{Bandiera|Argentina}} [[Asociación Atlética Argentinos Juniors|Argentinos Juniors]]||[[Campionato di calcio argentino 1976|N]]||11||2||-||-||-||-||-||-||-||-||-||11||2
|-
||1977||[[Campionato di calcio argentino 1977|M+N]]||37+12||13+6||-||-||-||-||-||-||-||-||-||49||19
|-
||1978||[[Campionato di calcio argentino 1978|M+N]]||31+4||22+4||-||-||-||-||-||-||-||-||-||35||26
|-
||1979||[[Campionato di calcio argentino 1979|M+N]]||14+12||14+12||-||-||-||-||-||-||-||-||-||26||26
|-
||1980||[[Campionato di calcio argentino 1980|M+N]]||32+13||25+18||-||-||-||-||-||-||-||-||-||45||43
|-
!colspan="3"|Totale Argentinos Juniors||166||116|| || || || || || || || || ||166||116
|-
||1981||{{Bandiera|Argentina}} [[Club Atlético Boca Juniors|Boca Juniors]]||[[Campionato di calcio argentino 1981|M+N]]||28+12||17+11||-||-||-||-||-||-||-||-||-||40||28
|-
||1982-1983||rowspan=2|{{Bandiera|Spagna}} [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]]||[[Campionato di calcio spagnolo 1982-1983|PD]]||20||11||[[Coppa del Re 1982-1983|CR]]||5||3||[[Coppa delle Coppe 1982-1983|CC]]||4||5||[[Copa de la Liga|CdL]]||6||4||35||23
|-
||1983-1984||[[Campionato di calcio spagnolo 1983-1984|PD]]||16||11||[[Coppa del Re 1983-1984|CR]]||4||1||[[Coppa delle Coppe 1983-1984|CC]]||3||3||-||-||-||23||15
|-
!colspan="3"|Totale Barcellona||36||22|| ||9||4|| ||7||8|| ||6||4||58||38
|-
||[[Società Sportiva Calcio Napoli 1984-1985|1984-1985]]||rowspan=7|{{Bandiera|Italia}} [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]||[[Serie A 1984-1985|A]]||30||14||[[Coppa Italia 1984-1985|CI]]||6||3||-||-||-||-||-||-||36||17
|-
||[[Società Sportiva Calcio Napoli 1985-1986|1985-1986]]||[[Serie A 1985-1986|A]]||29||11||[[Coppa Italia 1985-1986|CI]]||2||2||-||-||-||-||-||-||31||13
|-
||[[Società Sportiva Calcio Napoli 1986-1987|1986-1987]]||[[Serie A 1986-1987|A]]||29||10||[[Coppa Italia 1986-1987|CI]]||10||7||[[Coppa UEFA 1986-1987|UEL]]||2||0||-||-||-||41||17
|-
||[[Società Sportiva Calcio Napoli 1987-1988|1987-1988]]||[[Serie A 1987-1988|A]]||28||15||[[Coppa Italia 1987-1988|CI]]||9||6||[[Coppa dei Campioni 1987-1988|UCL]]||2||0||-||-||-||39||21
|-
||[[Società Sportiva Calcio Napoli 1988-1989|1988-1989]]||[[Serie A 1988-1989|A]]||26||9||[[Coppa Italia 1988-1989|CI]]||12||7||[[Coppa UEFA 1988-1989|UEL]]||12||3||-||-||-||50||19
|-
||[[Società Sportiva Calcio Napoli 1989-1990|1989-1990]]||[[Serie A 1989-1990|A]]||28||16||[[Coppa Italia 1989-1990|CI]]||3||2||[[Coppa UEFA 1989-1990|UEL]]||5||0||-||-||-||36||18
|-
||[[Società Sportiva Calcio Napoli 1990-1991|1990-apr.1991]]||[[Serie A 1990-1991|A]]||18||6||[[Coppa Italia 1990-1991|CI]]||3||2||[[Coppa dei Campioni 1990-1991|UCL]]||4||2||[[Supercoppa italiana di calcio|SI]]||1||0||26||10
|-
!colspan="3"|Totale Napoli||188||84|| ||45||29|| ||25||5|| ||1||0||259||115
|-
||1992-1993||{{Bandiera|Spagna}} [[Sevilla Fútbol Club|Siviglia]]||[[Campionato di calcio spagnolo 1992-1993|PD]]||26||5||[[Coppa del Re 1992-1993|CR]]||3||3||-||-||-||-||-||-||29||8
|-
||ott.1993-gen.1994||{{Bandiera|Argentina}} [[Club Atlético Newell's Old Boys|Newell's Old Boys]]||[[Campionato di calcio argentino 1993-1994|A]]||5||0||-||-||-||-||-||-||-||-||-||5||0
|-
||1995-1996||rowspan=3|{{Bandiera|Argentina}} [[Club Atlético Boca Juniors|Boca Juniors]]||[[Campionato di calcio argentino 1995-1996|A+C]]|| 11+13||3+2||-||-||-||-||-||-||-||-||-||24||5
|-
||1996-1997||[[Campionato di calcio argentino 1996-1997|A+C]]||0+1||0||-||-||-||-||-||-||[[Supercoppa Sudamericana|SS]]||1||0||2||0
|-
||1997-ott.1997||[[Campionato di calcio argentino 1997-1998|A]]||5||2||-||-||-||-||-||-||-||-||-||5||2
|-
!colspan="3"|Totale Boca Juniors||70||35|| || || || || || || ||1||0||71||35
|-
!colspan="3"|Totale carriera||486||262|| ||57||36|| ||32||11|| ||7||4||588||312
|}
'''M'''=[[Campionato Metropolitano]] ----- '''N'''=[[Campionato Nacional]] ----- '''A'''=[[Campionato di Apertura e Clausura|Campionato di Apertura]] ----- '''C'''=[[Campionato di Apertura e Clausura|Campionato di Clausura]]
==== Carriera da allenatore ====
''Dati aggiornati al 25 maggio 2010''
{| class="wikitable center" style="text-align:center; font-size:90%"
|-
!rowspan="2"|Stagione
!rowspan="2"|Squadra
!rowspan="2"|Campionato
!rowspan="2"|Piazzamento
!colspan="4"|Andamento
|-
!Giocate
!Vinte
!Nulle
!Perse
|-
||1994||{{Bandiera|Argentina}} [[Deportivo Textil Mandiyú|Textil Mandiyu]]||[[Campionato di calcio argentino 1994-1995|A+C]]||dimissionario||12 ||1||5||6
|-
||1995||{{Bandiera|Argentina}} [[Racing Club de Avellaneda|Racing Avellaneda]]||[[Campionato di calcio argentino 1995-1996|A+C]]||dimissionario ||11||2||3||6
|-
||2008 - ||{{Naz|CA|ARG}}|| || ||21||16||0||5
|-
!colspan="4"|Totale carriera||44||19||8||17
|}
'''A'''=[[Campionato di Apertura e Clausura|Campionato di Apertura]] ----- '''C'''=[[Campionato di Apertura e Clausura|Campionato di Clausura]]
=== Cronologia presenze e reti in Nazionale ===
==== Giocatore ====
{{Cronoini|Argentina}}
{{Cronopar|27-2-1977|Buenos Aires|ARG|5|1|HUN|-|Amichevole}}
{{Cronopar|24-8-1977|Buenos Aires|ARG|2|1|PAR||Coppa Félix Bogado}}
{{Cronopar|31-8-1977|Asunción|ARG|0|2|PAR|-|Coppa Félix Bogado|12=1-3}}
{{Cronopar|19-4-1978|Buenos Aires|ARG|3|1|IRL|-|Amichevole}}
{{Cronopar|25-4-1979|Buenos Aires|ARG|2|1|BUL|-|Amichevole}}
{{Cronopar|22-5-1979|Berna|ARG|0|0|NED|-|75° Anniversario [[FIFA]]|12=8-7}}
{{Cronopar|26-5-1979|Roma|ITA|2|2|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|29-5-1979|Dublino|IRL|0|0|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|2-6-1979|Glasgow|SCO|1|3|ARG|1|Amichevole}}
{{Cronopar|25-6-1979|Buenos Aires|ARG|1|2|World Stars|1|Amichevole}}
{{Cronopar|2-8-1979|Rio de Janeiro|BRA|2|1|ARG|-|Coppa America|1979|1° turno}}
{{Cronopar|8-8-1979|Buenos Aires|ARG|3|0|BOL|1|Coppa America|1979|1° turno}}
{{Cronopar|30-4-1980|Buenos Aires|ARG|1|0|IRL|1|Amichevole}}
{{Cronopar|13-5-1980|Londra|ENG|3|1|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|16-5-1980|Dublino|IRL|0|1|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|21-5-1980|Vienna|AUT|1|5|ARG|3|Amichevole}}
{{Cronopar|18-9-1980|Mendoza|ARG|2|2|CHI|-|Amichevole|14=Mendoza (Argentina)}}
{{Cronopar|9-10-1980|Buenos Aires|ARG|2|0|BUL|-|Amichevole}}
{{Cronopar|12-10-1980|Buenos Aires|ARG|2|1|POL|1|Amichevole}}
{{Cronopar|15-10-1980|Buenos Aires|ARG|1|0|TCH|-|Amichevole}}
{{Cronopar|4-12-1980|Mar del Plata|ARG|1|1|URS|1|Amichevole}}
{{Cronopar|16-12-1980|Córdoba|ARG|5|0|SUI|1|Amichevole|14=Córdoba (Argentina)}}
{{Cronopar|1-1-1981|Montevideo|ARG|2|1|FRG|-|Copa de Oro}}
{{Cronopar|4-1-1981|Montevideo|ARG|1|1|BRA|1|Copa de Oro}}
{{Cronopar|9-3-1982|Mar del Plata|ARG|0|0|TCH|-|Amichevole}}
{{Cronopar|24-3-1982|Buenos Aires|ARG|1|1|FRG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|14-4-1982|Buenos Aires|ARG|1|1|URS|-|Amichevole}}
{{Cronopar|5-5-1982|Buenos Aires|ARG|2|1|BUL|-|Amichevole}}
{{Cronopar|12-5-1982|Rosario|ARG|1|0|ROU|-|Amichevole|14=Rosario (Argentina)}}
{{Cronopar|13-6-1982|Barcellona|ARG|0|1|BEL|-|Mondiali|1982|1°turno}}
{{Cronopar|18-6-1982|Alicante|ARG|4|1|HUN|2|Mondiali|1982|1°turno}}
{{Cronopar|23-6-1982|Alicante|ARG|2|0|SLV|-|Mondiali|1982|1°turno}}
{{Cronopar|29-6-1982|Barcellona|ITA|2|1|ARG|-|Mondiali|1982|2°turno}}
{{Cronopar|2-7-1982|Barcellona|ARG|1|3|BRA|-|Mondiali|1982|2°turno}}
{{Cronopar|9-5-1985|Buenos Aires|ARG|1|1|PAR|1|Amichevole}}
{{Cronopar|14-5-1985|Buenos Aires|ARG|2|0|CHI|1|Amichevole}}
{{Cronopar|26-5-1985|San Cristóbal|VEN|2|3|ARG|2|QMondiali|1986|14=San Cristóbal (Venezuela)}}
{{Cronopar|2-6-1985|Bogotá|COL|1|3|ARG|-|QMondiali|1986}}
{{Cronopar|9-6-1985|Buenos Aires|ARG|3|0|VEN|1|QMondiali|1986}}
{{Cronopar|16-6-1985|Buenos Aires|ARG|1|0|COL|-|QMondiali|1986}}
{{Cronopar|23-6-1985|Lima|PER|1|0|ARG|-|QMondiali|1986}}
{{Cronopar|30-6-1985|Buenos Aires|ARG|2|2|PER|-|QMondiali|1986}}
{{Cronopar|14-11-1985|Los Angeles|MEX|1|1|ARG|1|Amichevole}}
{{Cronopar|17-11-1985|Puebla|MEX|1|1|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|26-3-1986|Parigi|FRA|2|0|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|30-4-1986|Oslo|NOR|1|0|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|4-5-1986|Tel Aviv|ISR|2|7|ARG|2|Amichevole}}
{{Cronopar|2-6-1986|Città del Messico|ARG|3|1|KOR|-|Mondiali|1986|1°turno}}
{{Cronopar|5-6-1986|Puebla|ITA|1|1|ARG|1|Mondiali|1986|1°turno}}
{{Cronopar|10-6-1986|Città del Messico|ARG|2|0|BUL|-|Mondiali|1986|1°turno}}
{{Cronopar|16-6-1986|Puebla|ARG|1|0|URU|-|Mondiali|1986|Ottavi di finale}}
{{Cronopar|22-6-1986|Città del Messico|ARG|2|1|ENG|2|Mondiali|1986|Quarti di finale}}
{{Cronopar|25-6-1986|Città del Messico|ARG|2|0|BEL|2|Mondiali|1986|Semifinale}}
{{Cronopar|29-6-1986|Città del Messico|ARG|3|2|FRG|-|Mondiali|1986|Finale|13=2° titolo mondiale}}
{{Cronopar|10-6-1987|Zurigo|ITA|3|1|ARG|1|Amichevole}}
{{Cronopar|27-6-1987|Buenos Aires|ARG|1|1|PER|1|Coppa America|1987|1° turno}}
{{Cronopar|2-7-1987|Buenos Aires|ARG|3|0|ECU|2|Coppa America|1987|1° turno}}
{{Cronopar|9-7-1987|Buenos Aires|ARG|0|1|URU|-|Coppa America|1987|Semifinale}}
{{Cronopar|11-7-1987|Buenos Aires|ARG|1|2|COL|-|Coppa America|1987|Finale 3° - 4° posto}}
{{Cronopar|16-12-1987|Buenos Aires|ARG|1|0|FRG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|31-3-1988|Berlino|URS|4|2|ARG|1|Torneo 4 Nazioni}}
{{Cronopar|2-4-1988|Berlino|FRG|1|0|ARG|-|Torneo 4 Nazioni}}
{{Cronopar|12-10-1988|Siviglia|ESP|1|1|ARG|-|Coppa Hispanidad}}
{{Cronopar|2-7-1989|Goiânia|ARG|1|0|CHI|-|Coppa America|1989|1°turno}}
{{Cronopar|4-7-1989|Goiânia|ARG|0|0|ECU|-|Coppa America|1989|1°turno}}
{{Cronopar|8-7-1989|Goiânia|ARG|1|0|URU|-|Coppa America|1989|1°turno}}
{{Cronopar|10-7-1989|Goiânia|ARG|0|0|BOL|-|Coppa America|1989|1°turno}}
{{Cronopar|12-7-1989|Rio de Janeiro|ARG|0|2|BRA|-|Coppa America|1989|Girone finale}}
{{Cronopar|14-7-1989|Rio de Janeiro|ARG|0|2|URU|-|Coppa America|1989|Girone finale}}
{{Cronopar|21-12-1989|Cagliari|ITA|0|0|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|3-5-1990|Vienna|AUT|1|1|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|8-5-1990|Berna|SUI|1|1|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|22-5-1990|Tel Aviv|ISR|1|2|ARG|1|Amichevole}}
{{Cronopar|8-6-1990|Milano|ARG|0|1|CMR|-|Mondiali|1990|1° turno}}
{{Cronopar|13-6-1990|Napoli|ARG|2|0|URS|-|Mondiali|1990|1° turno}}
{{Cronopar|18-6-1990|Napoli|ARG|1|1|ROU|-|Mondiali|1990|1° turno}}
{{Cronopar|23-6-1990|Torino|BRA|0|1|ARG|-|Mondiali|1990|Ottavi di finale}}
{{Cronopar|30-6-1990|Firenze|ARG|0|0|YUG|-|Mondiali|1990|Quarti di finale|dts|3-2}}
{{Cronopar|3-7-1990|Napoli|ITA|1|1|ARG|-|Mondiali|1990|Semifinale|dts|3-4}}
{{Cronopar|8-7-1990|Roma|FRG|1|0|ARG|-|Mondiali|1990|Finale|13=2° posto}}
{{Cronopar|18-2-1993|Buenos Aires|ARG|1|1|BRA|-|100° anniversario della [[Federazione calcistica dell'Argentina|AFA]]}}
{{Cronopar|24-2-1993|Mar del Plata|ARG|1|1|DEN|-|[[Coppa Artemio Franchi]]|12=5-4}}
{{Cronopar|31-10-1993|Sydney|AUS|1|1|ARG|-|QMondiali|1986}}
{{Cronopar|17-11-1993|Buenos Aires|ARG|1|0|AUS|-|QMondiali|1986}}
{{Cronopar|20-4-1994|Salta|ARG|3|1|MAR|1|Amichevole}}
{{Cronopar|18-5-1994|Santiago del Cile|CHI|3|3|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|25-5-1994|Guayaquil|ECU|1|0|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|31-5-1994|Tel Aviv|ISR|0|3|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|4-6-1994|Zagabria|CRO|0|0|ARG|-|Amichevole}}
{{Cronopar|21-6-1994|Boston|ARG|4|0|GRE|1|Mondiali|1994|1° turno}}
{{Cronopar|25-6-1994|Boston|ARG|2|1|NGA|-|Mondiali|1994|1° turno}}
{{Cronofin|91|34|5|3|Nazionale_di_calcio_dell'Argentina#Record_presenze_e_gol|Nazionale_di_calcio_dell'Argentina#Record_presenze_e_gol}}
==== Allenatore ====
{{Cronoini|Argentina}}
{{Cronopar|19-11-2008|Glasgow|SCO|0|1|ARG|<small>[[Maxi Rodríguez]]</small>|Amichevole|}}
{{Cronopar|11-2-2009|Marsiglia|FRA|0|2|ARG|<small>[[Jonás Gutiérrez]]<br/>[[Lionel Messi]]</small>|Amichevole|}}
{{Cronopar|28-3-2009|Buenos Aires|ARG|4|0|VEN|<small>[[Lionel Messi]]<br/>[[Carlos Tévez]]<br/>[[Maxi Rodríguez]]<br/>[[Sergio Agüero]]</small>|QMondiali|2010|}}
{{Cronopar|1-4-2009|La Paz|BOL|6|1|ARG|<small>[[Luis González]]</small>|QMondiali|2010|}}
{{Cronopar|20-5-2009|Santa Fe|ARG|3|1|PAN|<small>[[Matías Defederico]]<br/>2 [[Gonzalo Bergessio]]</small>|Amichevole|14=Santa Fe (Argentina)}}
{{Cronopar|6-6-2009|Buenos Aires|ARG|1|0|COL|<small>[[Daniel Díaz]]</small>|QMondiali|2010|}}
{{Cronopar|10-6-2009|Quito|ECU|2|0|ARG||QMondiali|2010|}}
{{Cronopar|12-8-2009|Mosca|RUS|2|3|ARG|<small>[[Sergio Agüero]]<br/>[[Lisandro López]]<br/>[[Jesús Dátolo]]</small>|Amichevole|}}
{{Cronopar|5-9-2009|Rosario|ARG|1|3|BRA|<small>[[Jesús Dátolo]]</small>|QMondiali|2010|14=Rosario (Argentina)}}
{{Cronopar|9-9-2009|Asunción|PAR|1|0|ARG||QMondiali|2010|}}
{{Cronopar|30-9-2009|Córdoba|ARG|2|0|GHA|<small>2 [[Martín Palermo]]</small>|Amichevole|14=Córdoba (Argentina)}}
{{Cronopar|10-10-2009|Buenos Aires|ARG|2|1|PER|<small>[[Gonzalo Higuaín]]<br/>[[Martín Palermo]]</small>|QMondiali|2010|}}
{{Cronopar|14-10-2009|Montevideo|URU|0|1|ARG|<small>[[Mario Bolatti]]</small>|QMondiali|2010|}}
{{Cronopar|14-11-2009|Madrid|ESP|2|1|ARG|<small>[[Lionel Messi]]</small>|Amichevole|}}
{{Cronopar|26-1-2010|San Juan|ARG|3|2|CRI|<small>[[José Ernesto Sosa]]<br/>[[Guillermo Burdisso]]<br/>[[Franco Jara]]</small>|Amichevole|14=San Juan (Argentina)}}
{{Cronopar|10-2-2010|Mar del Plata|ARG|2|1|JAM|<small>[[Martín Palermo]]<br/>[[Ignacio Canuto]]</small>|Amichevole|}}
{{Cronopar|3-3-2010|Monaco di Baviera|GER|0|1|ARG|<small>[[Gonzalo Higuaín]]</small>|Amichevole|}}
{{Cronopar|5-5-2010|Cutral Có|ARG|4|0|HTI|<small>2 [[Facundo Bertoglio]]<br/>[[Martín Palermo]]<br/>[[Sebastián Blanco]]</small>|Amichevole|}}
{{Cronopar|24-5-2010|Buenos Aires|ARG|5|0|CAN|<small>2 [[Maxi Rodriguez]]<br/>[[Ángel Di María]]<br/>[[Carlos Tévez]]<br/>[[Sergio Agüero]]</small>|Amichevole|}}
{{Cronopar|12-6-2010|Johannesburg|ARG|1|0|NGA|<small>[[Gabriel Heinze]]</small>|Mondiali|2010|1º turno}}
{{Cronopar|17-6-2010|Johannesburg|ARG|4|1|KOR|<small>autorete<br/>3 [[Gonzalo Higuaín]]</small>|Mondiali|2010|1º turno}}
{{Cronofin|21|42}}
== Palmarès ==
{{MultiCol}}
=== Club ===
==== Competizioni nazionali ====
* {{Calciopalm|Campionato argentino|1}}
:Boca Juniors: Metropolitano 1981
* {{Calciopalm|Coppa di Spagna|1}}
:Barcellona: 1983
* {{Calciopalm|Copa de la Liga|1}}
:Barcellona: 1983
* {{Calciopalm|Supercoppa spagnola|1}}
:Barcellona: 1983
* {{Calciopalm|Campionato italiano|2}}
:Napoli: [[Serie A 1986-1987|1986-1987]], [[Serie A 1989-1990|1989-1990]]
* {{Calciopalm|Coppa Italia|1}}
:Napoli: [[Coppa Italia 1986-1987|1986-1987]]
* {{Calciopalm|Supercoppa italiana|1}}
:Napoli: 1990
{{ColBreak}}
==== Competizioni internazionali ====
* {{Calciopalm|Coppa UEFA|1}}
:Napoli: [[Coppa UEFA 1988-1989|1988-1989]]
=== Nazionale ===
* {{Calciopalm|Mondiale U-20|1}}
: [[Campionato mondiale di calcio Under-20 1979|1979]]
* {{Calciopalm|Mondiale|1}}
: [[Campionato mondiale di calcio 1986|1986]]
{{EndMultiCol}}
=== Riconoscimenti individuali ===
{{MultiCol}}
* [[Capocannoniere]] del [[Campionato Metropolitano]] - 1978 (22 gol), 1979 (14 gol), 1980 (25 gol)
* [[Capocannoniere]] del [[Campionato Nacional]] - 1979 (12 gol), 1980 (18 gol)
* [[Calciatore sudamericano dell'anno]] accreditato dal [[CONMEBOL]] - 1979, 1980
* Calciatore sudamericano dell'anno secondo il Centro dei Giornalisti Accreditati dalla AFA (CEPA) - 1979, 1980, 1981
* Miglior giocatore dei [[Campionato mondiale di calcio Under-20 1979|Mondiali Under-20]] - 1979
* ''[[Calciatore argentino dell'anno|Olimpia de Plata]]'' al Miglior Calciatore argentino dell'anno - 1979, 1980, 1981, 1986
* ''[[Premio Olimpia|Olimpia de Oro]]'' al Miglior Sportivo argentino dell'anno - 1979, 1986
* Miglior Calciatore Sudamericano dell'anno per la rivista ''El Mundo'', di [[Caracas]] - 1979, 1980, 1986, 1989, 1990, 1992
* [[Guerin d'Oro]] - 1985
* ''[[Onze d'or]]'' al miglior calciatore in Europa, secondo la rivista francese [[Onze Mondial]] - 1986, 1987
* ''[[Onze d'or|Once de bronze]]'' al terzo miglior calciatore in Europa, secondo la rivista francese [[Onze Mondial]] - 1985, 1988
{{ColBreak}}
* [[Riconoscimenti accessori al campionato mondiale di calcio#Pallone d'oro|Pallone d'Oro al Mondiale]] - [[Campionato mondiale di calcio 1986|1986]]
* [[World_Soccer#Calciatore_dell.27anno|Calciatore dell'anno]] per la rivista [[World Soccer]] - 1986
* [[Capocannoniere]] della [[Serie A 1987-1988]] (15 gol)
* [[Capocannoniere]] della [[Coppa Italia 1987-1988]] (6 gol)
* [[Riconoscimenti accessori al campionato mondiale di calcio#Pallone d'oro|Pallone di Bronzo al Mondiale]] - 1990
* Eletto "Miglior Calciatore Argentino di tutti i tempi" dalla AFA - 1993
* [[Pallone d'oro]] alla carriera - 1995
* ''[[Premio Olimpia|Olimpia de Platino]]'' al Miglior Sportivo argentino del secolo - 1999
* ''Sportivo del secolo'' per il quotidiano argentino [[Clarín]] - 1999
* Eletto "Secondo miglior giocatore di tutti i tempi" in una votazione tra tutti i vincitori del Pallone d'Oro - 1999
* ''Calciatore del secolo'' FIFA secondo un sondaggio popolare - 2000 (insieme a [[Pelé]], eletto da una giuria FIFA)
* Eletto autore del [[Gol del secolo]] - 2002
* Inserito nel [[FIFA 100]] - 2004
* [[Golden Foot]] alla carriera - 2007
{{EndMultiCol}}
==Note==
{{Note scorrevoli|2}}
== Bibliografia ==
* Emanuela Audisio, ''Il ventre di Maradona. Storie di campioni che hanno prestato il corpo allo sport'', Milano, Mondadori, 2007. ISBN 9788804568490
* {{Bibliografia|Cornejo|{{cita libro|cognome=Cornejo|nome=Francisco|titolo=Ho scoperto Maradona. Il giovane Diego raccontato dal suo primo allenatore|anno=2004|editore=Limina|città=Arezzo|id=ISBN 88-88551-37-9|}}}}
* {{Bibliografia|Dini|{{cita libro|cognome=Dini|nome=Vittorio|coautori=Oscar Nicolaus|titolo=Te Diegum|anno=1991|editore=Leonardo|città=Napoli|id=ISBN 9788835510598|}}}}
* {{Bibliografia|Levinsky|{{cita libro|cognome=Levinsky|nome=Sergio|titolo=Diego Armando Maradona. Una vita presa a calci|anno=1997 |editore=Limina|città=Arezzo|id=ISBN 88-86713-32-0|}}}}
* {{Bibliografia|Maradona|{{cita libro|cognome=Maradona|nome=Diego Armando|titolo=Yo soy el Diego|anno=2002|editore=Fandango Libri|città=Roma|id=ISBN 978-88-87517-31-6|}}}}
* [[Massimo Mauro]] e Luca Argentieri, ''Ho giocato con tre geni. Zico, Platini, Maradona'', Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2001. ISBN 9788884900807
* Manuel Parlato, ''Da Maradona a De Laurentiis'', Arezzo, Limina, 2009. ISBN 9788860410306
== Filmografia ==
* ''[[Maradona di Kusturica]]'', film-documentario, regia di [[Emir Kusturica]], [[2008]]
* ''[[Maradona, la mano di Dio]]'', film, regia di [[Marco Risi]], [[2007]]
* ''[[Amando a Maradona]]'', film, regia di Javier Vazquez, [[2005]]
* ''[[Tifosi]]'', film, regia di [[Neri Parenti]], [[1999]]
=== Speciali ===
*<li id="CITEREFSfide">{{Cita TV |autore=RAI|wkautore=RAI - Radiotelevisione Italiana|trasmissione=Sfide|wktrasmissione=Sfide|titolo=Speciale Maradona|canale=RAI 3|wkcanale=Rai Tre |url=http://www.sfide.rai.it/ |giorno=27|mese=12|anno=2004}}</li>
*<li id="CITEREFLa Gazzetta dello Sport">{{Cita TV|autore=La Gazzetta dello Sport|wkautore=La Gazzetta dello Sport |titolo=I Miti del Calcio - Maradona |url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2005/aprile/24/Maradona_apre_galleria_ga_10_050424950.shtml|canale=DVD|giorno=26|mese=4|anno=2005}}</li>
*<li id="CITEREFGazzettabis">{{Cita TV|autore=La Gazzetta dello Sport|wkautore=La Gazzetta dello Sport|titolo=Non sarò mai un uomo comune - di Gianni Minà|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/Primo_Piano/2007/01_Gennaio/08/nicita.shtml|canale=DVD|giorno=26|mese=4|anno=2005 }}</li>
== Voci correlate ==
* [[Asociación Atlética Argentinos Juniors]]
* [[Club Atlético Boca Juniors]]
* [[Futbol Club Barcelona]]
* [[Società Sportiva Calcio Napoli]]
* [[Sevilla Fútbol Club]]
* [[Club Atlético Newell's Old Boys]]
* [[Numeri di maglia ritirati nel calcio]]
* [[Gol del secolo]]
* [[Mano de Dios]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Diego Maradona}}
== Collegamenti esterni ==
* {{lingue|es|en}} [http://www.diegomaradona.com/ Sito ufficiale]
* {{en}} [http://www.fifa.com/classicfootball/players/player=174732/index.html Profilo su FIFA.com]
{{FIFA|174732}}
{{Footballdatabase|7108}}
{{NationalFootballTeams|14732}}
* [http://www.vivadiego.com/ Sito dedicato a {{PAGENAME}}]
* {{imdb|nome|0544764}}
* {{Dmoz|World/Italiano/Sport/Palle/Calcio/Giocatori/Maradona,_Diego_Armando/}}
* {{Mvideo}}
* {{mvideo|Google|Diego Maradona}}
{{Nazionale argentina under-20 mondiali 1979}}
{{Nazionale argentina copa america 1979}}
{{Nazionale argentina mondiali 1982}}
{{Nazionale argentina mondiali 1986}}
{{Nazionale argentina copa america 1987}}
{{Nazionale argentina copa america 1989}}
{{Nazionale argentina mondiali 1990}}
{{Nazionale argentina mondiali 1994}}
{{Nazionale argentina mondiali 2010}}
{{CT nazionale argentina di calcio}}
{{Calciatore sudamericano dell'anno}}
{{Portale|biografie|calcio}}
<nowiki>{{Link AdQ|es}}
[[Categoria:Calciatori campioni del mondo]]
[[Categoria:Casi di doping nel calcio]]
[[Categoria:Partecipanti di Ballando con le stelle]]
[[Categoria:Personalità legate a Napoli]]
[[Categoria:Showbol]]
[[af:Diego Maradona]]
[[am:ማራዶና]]
[[ar:دييغو مارادونا]]
[[az:Dieqo Armando Maradona]]
[[bat-smg:Diego Maradona]]
[[be:Дыега Арманда Марадона]]
[[bg:Диего Марадона]]
[[bn:দিয়েগো মারাদোনা]]
[[ca:Diego Armando Maradona]]
[[cs:Diego Maradona]]
[[cv:Марадона Диего]]
[[cy:Diego Armando Maradona]]
[[da:Diego Maradona]]
[[de:Diego Maradona]]
[[el:Ντιέγκο Μαραντόνα]]
[[en:Diego Maradona]]
[[eo:Diego Armando Maradona]]
[[es:Diego Armando Maradona]]
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[[fr:Diego Maradona]]
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[[gd:Diego Armando Maradona]]
[[gl:Diego Armando Maradona]]
[[he:דייגו מראדונה]]
[[hi:डिएगो माराडोना]]
[[hr:Diego Maradona]]
[[hu:Diego Armando Maradona]]
[[id:Diego Maradona]]
[[io:Diego Armando Maradona]]
[[ja:ディエゴ・マラドーナ]]
[[ka:დიეგო მარადონა]]
[[kk:Марадона, Диего Армандо]]
[[kn:ಡಿಯೇಗೋ ಮೆರಡೋನ]]
[[ko:디에고 마라도나]]
[[la:Didacus Hermannus Maradona]]
[[lt:Diego Maradona]]
[[lv:Djego Maradona]]
[[ml:ഡിയേഗോ മറഡോണ]]
[[mr:दिएगो मॅराडोना]]
[[ms:Diego Maradona]]
[[nap:Diego Armando Maradona]]
[[nl:Diego Maradona]]
[[no:Diego Maradona]]
[[oc:Diego Maradona]]
[[pl:Diego Maradona]]
[[pt:Diego Maradona]]
[[qu:Diego Armando Maradona]]
[[ro:Diego Maradona]]
[[ru:Марадона, Диего Армандо]]
[[scn:Diegu Armandu Maradona]]
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[[sl:Diego Armando Maradona]]
[[sq:Diego Maradona]]
[[sr:Дијего Армандо Марадона]]
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[[sw:Diego Maradona]]
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[[ur:ڈیاگو میراڈونا]]
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[[vls:Diego Maradona]]
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[[zh-yue:馬勒當拿]]</nowiki>
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