Colleferro e Federico Guglielmo I di Prussia: differenze tra le pagine

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{{Monarca
{{Comune <!-- per la compilazione vedi Aiuto:Comune -->
| nome = Federico Guglielmo I d'Hohenzollern
|nomeComune = Colleferro
| titolo = [[Sovrani di Prussia|Re in Prussia]]<br />[[Sovrani di Brandeburgo|Principe elettore di Brandeburgo]]
|linkStemma = Colleferro-Stemma.png
| stemma = Royal Monogram of King Frederick William I of Prussia.svg
|linkBandiera = Red&black.svg
| immagine = Friedrich Wilhelm I 1713.jpg
|panorama =
| legenda = ''Ritratto di Federico Guglielmo I di Prussia'' (olio su tela, [[1713]]).
|siglaRegione = LAZ
| nome completo =
|siglaProvincia = RM
| altrititoli =
|latitudineGradi = 41
| regno = 25 febbraio [[1713]] – 31 maggio [[1740]]
|latitudineMinuti = 44
| predecessore = [[Federico I di Prussia|Federico I]]
|latitudineSecondi = 0
| successore = [[Federico II di Prussia|Federico II]]
|longitudineGradi = 13
| consorte = [[Sofia Dorotea di Hannover]]
|longitudineMinuti = 1
| casa reale = [[Hohenzollern|Casa degli Hohenzollern]]
|longitudineSecondi = 0
| dinastia =
|altitudine = 218
| padre = [[Federico I di Prussia|Federico I]]
|superficie = 27,48
| madre = [[Sofia Carlotta di Hannover]]
|abitanti = 22.071
| data di nascita = 14 agosto [[1688]]
|anno = 2008
| luogo di nascita = [[Berlino]]
|densita = 799
| data di morte = 31 maggio [[1740]]
|frazioni = [[Colleferro Scalo]], [[Quarto Chilometro]]
| luogo di morte = [[Potsdam]]
|comuniLimitrofi = [[Artena]], [[Genazzano]], [[Paliano]] (FR), [[Rocca Massima]] (LT), [[Segni (città)|Segni]], [[Valmontone]]
| place of burial = [[Potsdam]]
|cap = 00034
|}}
|prefisso = [[06]]
{{Bio
|istat = 058034
|Nome = Federico Guglielmo I di
|fiscale = C858
|Cognome = Hohenzollern
|nomeAbitanti = colleferrini
|PostCognomeVirgola = in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Friedrich Wilhelm I''
|patrono = [[Santa Barbara]]
|ForzaOrdinamento = Federico Guglielmo 01 di Prussia
|festivo = [[4 dicembre]]
|Sesso = M
|sito = http://www.comune.colleferro.rm.it/
|LuogoNascita = Berlino
|GiornoMeseNascita = 14 agosto
|AnnoNascita = 1688
|LuogoMorte = Potsdam
|GiornoMeseMorte = 31 maggio
|AnnoMorte = 1740
|Attività =
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato il secondo [[Sovrani di Prussia|re in Prussia]] e il [[Sovrani di Brandeburgo|principe elettore di Brandeburgo]] dal [[1713]] al [[1740]]; è conosciuto come il ''Re Soldato'' o ''Re Sergente'' per l'impronta nettamente militarista della sua politica<ref>Si narra nelle ''Lettere a una principessa tedesca'' di [[Eulero]] che Federico Guglielmo I, interessatosi improvvisamente ed effimeramente alla [[filosofia]], si rivolse ad un cortigiano per chiedere cosa fosse il [[principio di ragion sufficiente]], insegnato ad [[Halle an der Saale]] dal famoso professore in filosofia [[Christian Wolff]]. Essendo risaputo che il ''Re Sergente'' non pensasse ad altro che al suo famoso reggimento di altissimi granatieri reclutati in tutta Europa il cortigiano interpellato, per rendere più intelligibile il concetto di tale materia filosofica, gli disse: «Qualora la dottrina di Wolff avesse ragione, se uno dei vostri bei granatieri disertasse, Voi non avreste nulla da rimproveragli, perché il granatiere non avrebbe potuto far diversamente». Il re non volle ascoltare altro. Ordinò che Wolff fosse scacciato da Halle, con minaccia d'[[impiccagione]] se vi fosse stato ancora trovato passate le ventiquattro ore</ref>
}}
 
==Biografia==
{{quote|“Colleferro, non proprio in provincia di Frosinone, ma alle sue soglie in provincia di Roma, è sede di una delle massime industrie private dell’Italia del Centro, la Bombrini e Parodi; e spicca perciò sullo sfondo agricolo e pastorale, ed oggi tutt’al più faccendiero, del Lazio. Luogo d’incubazione di antifascismo prima che scoppiasse la guerra, centro di lotta partigiana più tardi, e oggi d’idee politicamente avanzate, Colleferro è una piccola città operaia modernista, folta di antenne radio. Regioni come il Lazio, modernizzandosi, non solamente attenuano le caratteristiche antiche ma concorrono a quelle opposte.”'''|[[Guido Piovene]]}}
=== Principe ereditario (1688–1713) ===
====I primi anni====
Federico Guglielmo era figlio del Principe ereditario [[Federico I di Prussia|Federico I]] e della duchessa [[Sofia Carlotta di Hannover]]. Si dimostrò sin dall'infanzia di carattere rigido e soldatesco, in buona misura privo di interessi culturali e intellettuali. Dal [[1689]] al [[1692]] venne educato ad [[Hannover]], patria della madre, dove tuttavia mantenne una propria natura impulsiva. Questo momento della sua vita gli diede però l'occasione di studiare assieme al cugino [[Giorgio Guglielmo di Brunswick-Lüneburg|Giorgio Guglielmo]] (che sarebbe divenuto Re d'Inghilterra con il nome di [[Giorgio II d'Inghilterra|Giorgio II]]), mantenendo con questi un personalissimo rapporto d'amicizia che aiutò in seguito le relazioni fra i due paesi.
 
====Educazione====
'''Colleferro''' è un comune di 22.071 abitanti in [[provincia di Roma]] nel Lazio, che iniziò a svilupparsi a ridosso di un nucleo preesistente (''Segni Scalo'', poi ''[[Colleferro Scalo]]''), alla vigilia della [[prima guerra mondiale]]. È pertanto una delle più giovani città [[italiane]], e città di fondazione. Fino al [[1935]] la frazione di Colleferro fece parte del Governatorato di Roma, divenendo comune autonomo il [[13 giugno]] di quello stesso anno<ref>http://www.italgiure.giustizia.it/nir/1935/lexs_19229.html</ref>.
Dopo il suo ritorno dall'[[Hannover]], Federico Guglielmo si premurò di imparare il [[lingua francese|francese]], arrivando al punto di usare tale lingua per parlare con sua madre, imparando invece un [[lingua tedesca|tedesco]] stentato dal suo servitore personale. Il giovane Federico Guglielmo sviluppò inoltre un carattere che era frutto del contrasto tra l'indole del padre, autoritario e superiore, quello della madre invece era più incline [[Arte|all'arte]] e alla [[filosofia]]: rifiutò tuttavia questi stili di vita proposti e intraprese invece la carriera militare dal [[1694]], ottenendo il comando di un reggimento di cavalleria e uno di fanteria.
 
[[Image:Friedrich Wilhelm I of Prussia 1700.jpg|thumb|left|Federico Guglielmo I di Prussia nel 1700]]
{{dx|[[Immagine:Mappa colleferro.png|thumb|450px|Posizione del comune di Colleferro all'interno della provincia di Roma]]}}
All'inizio del [[1695]] venne sottoposto all'educazione del generale Conte [[Alexander von Dohna]], che si prese la responsabilità di educarlo come suo precettore. Nel [[1697]] suo insegnante divenne l'ugonotto [[Jean Philippe Rebeur]]. Entrambi gli insegnanti gli impartirono una stretta educazione [[calvinismo|calvinista]], facendogli studiare [[lingua latina|latino]], francese, [[storia]], [[geografia]], [[genealogia]], [[matematica]], scienze belliche e [[retorica]], pur manifestando ostilità per la maggior parte di esse. Il principe ereditario era invece molto preparato negli affari di corte e nella conduzione di uno stato, ponendo attenzione rilevante alle finanze. Invece di giocare, come si addiceva ad un bambino della sua età, egli passava il proprio tempo a controllare le divise e gli armamenti delle proprie guardie.
 
Nel [[Natale]] del [[1698]], al suo decimo compleanno, il padre gli regalò la proprietà di [[Wusterhausen]] come residenza indipendente e possedimento signorile. Qui egli si esercitò nella conduzione economica dei propri possedimenti che successivamente trasferì alla conduzione dello stato prussiano. Inoltre si preoccupò di trasformare la locale residenza di caccia in uno splendido palazzo per i futuri principi ereditari, oltre a far erigere un palazzo cittadino a [[Berlino]]. A Wusterhausen, il principe disponeva di un numero ristretto di guardie personali composte dai membri cadetti delle più nobili famiglie del paese.
 
Federico Guglielmo, ricevette nel 1701 durante l'incoronazione del padre a [[regno di Prussia|re di Prussia]], il titolo di Principe di Oranien e il suo appannaggio fu aumentato da 26.000 a 36.000 talleri annui. Nel [[1702]] la sua educazione venne affidata al conte [[Albert Konrad von Finckenstein]] e nello stesso anno divenne membro del Consiglio di Stato segreto e l'anno successivo entrò anche nel consiglio di guerra. Come principe ereditario partecipò a differenti incontri che gli diedero la possibilità di prendere una più ampia coscienza del mondo esterno e della natura degli eserciti d'[[Europa]].
== Geografia ==
La città di Colleferro si trova nella [[Valle del Sacco]].
=== Clima ===
* [[Classificazione climatica]]: zona D, 1571 GR/G
 
====La Storiamaggiore età====
{{Hohenzollern}}
Nella zona sono stati ritrovati reperti risalenti all'[[età del bronzo]] e all'[[età del ferro]]<ref name=cat>[http://www.lecatacombe.it/lazio/territorio-valmontone/itinerario-antropologico Colleferro, sul sito dedicato alle catacombe del Lazio]</ref>.
Nel [[1704]] all'età di 16 anni, completò la costruzione del castello di Wusterhausen e decise di adibirlo a residenza autunnale da agosto a novembre, il che consentì ad ogni modo lo sviluppo di un piccolo villaggio alle sue dipendenze. Nel [[1705]] venne nominato [[borgomastro]] di [[Charlottenburg]], ove poté mettere in pratica gli insegnamenti appresi durante i viaggi compiuti in Olanda che estesero notevolmente i suoi orizzonti culturali. Durante l'ultimo di questi suoi viaggi ricevette la notizia della morte della madre ed il 14 giugno [[1706]] decise di prendere moglie, sposando Sofia Dorotea di Hannover per procura, incontrata poi di persona il 14 novembre [[1706]] a [[Cölln an der Spree]] (oggi parte di Berlino). Nel luglio di quello stesso anno, inoltre, partecipò ad alcune operazioni militari nelle Fiandre nell'ambito della [[guerra di successione spagnola]], ove prese parte con il proprio reggimento che contava ormai più di 600 uomini.
 
L'11 settembre [[1709]] fu impegnato nella [[Battaglia di Malplaquet]], che fu lo scontro più sanguinoso della guerra di successione spagnola. Nel [[1710]] vi fu uno scandalo di corruzione tra i ministri del padre e Federico Guglielmo intervenne ufficialmente per la prima volta a sedare i dissidi politici occupandosi della punizione dei traditori. L'anno successivo, nell'estate del [[1711]], fu nuovamente in Olanda per curare per conto del padre alcuni negoziati diplomatici, tornando poi in patria per schierarsi contro gli svedesi nella guerra scoppiata sul suolo prussiano, venendo ferito.
Altri reperti dell'[[Valle del Sacco|Alta Valle del Sacco]] e della [[catacomba]] di Sant'Ilario ad bivium, che vanno dal [[paleolitico]] fino ad [[Medioevo|epoche medievali]], sono oggi conservate nell'Antiquarium comunale.
 
===Re Ildi NovecentoPrussia (1713-1740)===
====Tagli ai fondi====
[[File:ZuccherificioColleferro.jpg|thumb|310px|Zuccherificio Valsacco]]
[[File:Antoine_Pesne_-_K%C3%B6nig_Friedrich_Wilhelm_I._von_Preu%C3%9Fen_(ca._1733).jpg|thumb|left|Federico Guglielmo I in un ritratto ufficiale]]
Lo sviluppo di Colleferro ebbe inizio già nel [[1912]] con la conversione di una fabbrica oramai in disuso da anni (lo [[zuccherificio]] della Società Valsacco), ad una di [[esplosivo|esplosivi]]<ref name="cat"/>. Il primo nucleo di case infatti non fu quello dove oggi si erge il centro della cittadina, bensì presso lo scalo della allora stazione ferroviaria "Segni-Paliano", poi chiamata [[Stazione di Colleferro-Segni-Paliano]] in seguito alla nascita del comune di Colleferro: un primo nucleo di case (nonché la chiesa di San Gioacchino) venne edificata nell'allora territorio di [[Valmontone]] (conosciuto come Segni Scalo).
All'inizio del 1713 la salute di [[Federico I di Prussia|Federico I]] peggiorò in maniera decisiva, fino a quando il 25 febbraio Federico I emise il suo ultimo sospiro, Federico Guglielmo, che gli era stato vicino negli ultimi momenti di vita, subito dopo aver lasciato il letto del padre ormai defunto, come suo primo atto ufficiale dichiarò nullo il bilancio dello stato approvato dal defunto monarca.
 
Egli garantì al padre un funerale grandioso e in pompa magna, ma era lui il primo a gioire per questa morte attesa da lungo tempo. Il nuovo sovrano si presentò alla cerimonia funebre con la corona, in modo da ribadire il suo peso nel nuovo governo; tuttavia una vera e propria cerimonia di incoronazione, non ebbe mai luogo. Poco dopo il termine delle cerimonie funebri egli cambiò radicalmente l'indirizzo del governo e si concentrò essenzialmente nel rimuovere le riforme promosse dal padre, in particolare riorganizzando le finanze e smantellando i vecchi debiti accumulati dal padre. Il suo scopo era quello di far acquisire alla [[Prussia]] una sempre maggiore indipendenza dalle potenze straniere, infatti il cardine di questa strategia sarebbe stato la formazione di un potente esercito.
L'ingegnere [[Leopoldo Parodi Delfino]] (già senatore e figlio del fondatore della Banca Nazionale, poi [[Banca d'Italia]]) e il senatore [[Giovanni Bombrini]] fondarono l'[[Bombrini Parodi Delfino|omonima]] fabbrica di esplosivi, e, insieme allo stabilimento, venne creato un nuovo nucleo di case, conosciuto come "Villaggio B.P.D", nel quale si trasferirono numerosi operai con le loro famiglie, provenienti da diverse regioni d'Italia. Nella località era anche presente anche la "Calce e Cementi Segni" (successivamente acquisita dalla [[Italcementi]]), la quale a fondovalle portava e lavorava il materiale estratto dalle cave della vicina città di [[Segni (Italia)|Segni]] per produrne cementi per l'edilizia.
 
{{Citazione|Mio padre trovò la propria gioia nel costruire palazzi grandiosi, nell'avere una gran quantità di gioielli, argento, oro e altre magnificenze - permettete di dar sfogo anche ai miei desideri, voglio avere una gran quantità di buone truppe.
Colleferro, il cui territorio apparteneva originariamente ai comuni di Valmontone (zona dello Scalo), di [[Roma]] (zona dove sorge l'attuale capoluogo comunale) e di [[Genazzano]] (alcune aree rurali nei pressi della ''via Palianese''), continuò la propria espansione urbana per tutti gli [[Anni 1920|anni venti]] e [[Anni 1930|trenta]], fino a divenire comune autonomo nel [[1935]]<ref>Legge XIII n. 1147 del 13 giugno 1935, pubblicata sulla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]] dell'8 luglio 1935 n. 157.</ref>.
|Federico Guglielmo I in un discorso ai suoi ministri riportato per iscritto dall'inviato olandese Lintelo<ref>Heinz Kathe, S. 29</ref>}}
Successivamente il comune di Colleferro aggiunse al proprio territorio limitate porzioni di quello dei comuni limitrofi di Segni e di Paliano.
 
Il 27 febbraio il Re si recò a [[Wusterhausen/Dosse|Wusterhausen]] e lì iniziò la costituzione del suo nuovo programma di governo, impiegando solo quattro giorni per redigerlo. Per saldare i 20.000.000 di talleri di debito accumulati dal padre, ridusse il personale della casa reale da 142 a 46 impiegati e, per saldare il debito, utilizzò anche del denaro dal suo patrimonio personale. Inoltre, dei 24 castelli posseduti dal padre, Federico Guglielmo I ne mantenne solo sei, mentre gli altri furono venduti o dati in affitto e fece fondere molte statue di bronzo per fabbricare nuovi cannoni. L'orchestra di corte venne sciolta, furono venduti all'asta vini preziosi che facevano parte della cantina reale, oltre a mobili e oggetti d'oro e d'argento. Tutti questi tagli ebbero però l'effetto di mandare in rovina i molti artigiani che lavoravano per la casa reale, le accademie statali non ottennero nuovi fondi, i teatri vennero chiusi e questo provocò una fuga di artisti da [[Berlino]].<ref>Heinz Kathe, S. 29, 85, 86</ref>
Durante la [[seconda guerra mondiale]] Colleferro fu ripetutamente bombardata con l'obiettivo di distruggere lo stabilimento di esplosivi. La cittadinanza trovò riparo in una serie di grotte e cunicoli realizzati sotto il "Villaggio B.P.D." e noti con il nome di "[[Rifugio antiaereo Colleferro|Rifugi]]".
 
Con questo programma di riforma radicale Federico Guglielmo I suscitò il malcontento del popolo, che si vedeva privato dello splendore acquisito in precedenza, ma allo stesso tempo guadagnò il benestare delle istituzioni politiche e militari per una maggiore fortificazione dello stato e per la costituzione di un vero esercito che potesse competere con le altre potenze europee. Federico Guglielmo I ridusse drasticamente i costi della sua corte e delle 700 stanze del palazzo reale di Berlino, ne utilizzò solo 5.<ref>S.Fischer-Fabian, S. 88</ref>
===Simboli===
====Stemma comunale====
[[File:Colleferro-Stemma.png|left|150px|thumb|Stemma del Comune]]
Lo stemma comunale è stato approvato il [[23 luglio]] [[1950]]. è stato realizzato dal sign.Bonivento Guido.
{{quote|Il progetto araldico per la creazione dello stemma comunale si ispira:<br>
1-Alla provenienza originaria di questa popolazione e perciò è stato scelto quel fondale per lo scudo il tricolore nazionale a simboleggiare la realizzata unione in Colleferro di tutti gli italiani;<br>
2-Alle prevalenti attività industriali e di quì la ruota dentata che racchiude il centro dello scudo e l'incudine in esso riprodotta;<br>
3-Alle sorgenti attività agricole e perciò il sole che sorge a fecondare, unitamente all'opera dell'uomo (la vanga), i campi.
Inoltre con la riproduzione di un rudero dell'acquedotto romano si è voluto ricordare l'origine prettamente romana di queste terre; e con i colori rosso-nero del fondale si è inteso consacrare i colori municipali.<br>
Infine con il motto "In Labore Virtus" si vuole significare la preminenza assoluta che il lavoro ha avuto nella scelta ed ha nella vita di questo comune.|Descrizione araldica dello stemma del Comune di Colleferro}}
 
====Monarca assoluto====
== Monumenti e luoghi di interesse ==
In accordo con il suo orientamento politico, Federico Guglielmo I pose la propria figura al centro di tutte le attività dello stato, dando inizio ad un vero e proprio governo assoluto. Ora la sua parola era legge e chi lo contraddiceva era condannato a morte. Egli pretese d'intromettersi in tutti gli affari dello stato e sviluppò le caratteristiche di un [[tiranno]], ma era comunque guidato da una profonda fede in [[Dio]]. Il re controllava il governo attraverso il suo gabinetto di ministri, parlando a loro come un generale parla con le proprie truppe ed esaminando in loro presenza i rapporti giunti a corte circa l'andamento stesso dei vari ministeri.
=== Architetture religiose ===
{{vedi anche|Chiesa di Santa Barbara (Colleferro)}}
Una delle chiese più grandi di Colleferro, realizzata dall'ingegnere [[Riccardo Morandi|Morandi]], si trova al centro della città.
 
====Sviluppo dell'esercito====
{{vedi anche|Chiesa di San Gioacchino (Colleferro)}}
Il re fondò la potenza del proprio stato essenzialmente sulla forza del proprio esercito. La necessità di riportare un ordine nelle questioni belliche era divenuta essenziale soprattutto per l'indignazione dello stesso sovrano prussiano che non riusciva ad accettare il fatto che le altre potenze non considerassero la Prussia una nazione in grado di avere voce in capitolo dei concordati internazionali.
La prima chiesa di Colleferro, costruita a [[Colleferro Scalo]].
* Chiesa dell'Immacolata
* Chiesa di San Bruno
* Tempietto di Santa Barbara
* Chiesetta di San Benedetto
* Tempietto di Sant'Anna
 
Dal [[1713]] iniziò lo sviluppo di una grande riforma dell'esercito. Come primo passo reclutò nella [[fanteria]] prussiana 8073 nuovi soldati e 1067 [[cavalieri]], portando il totale degli effettivi a 80.000; l'esercito inoltre divenne finanziariamente indipendente e non più dipendente, come prima, dai sussidi ricevuti dalle potenze estere, fu anche creata la figura del "[[Soldatenkönig]]" (''Re dei soldati''), che indossava sempre l'uniforme militare e che era responsabile a mantenere una ferrea disciplina fra i ranghi dell'[[esercito prussiano]]. Egli attirò a sé dal ceto dei nobili un corpo di ufficiali assolutamente devoti a lui; i soldati invece erano o mercenari arruolati o contadini del paese, il cui obbligo di servizio veniva regolato dal cosiddetto sistema cantonale ("[[Kantonsystem]]").
=== Architetture militari ===
 
====Castello VecchioIl reggimento Potsdam ====
{{vedi anche|CastelloGiganti Vecchiodi (Colleferro)Potsdam}}
[[Image:Langer Kerl Schwerid Rediwanoff.jpg|thumb|Il soldato di fanteria Schwerid Rediwanoff di Mosca. Rdiwanoff apparteneva al corpo di uomini "donati" dallo zar Pietro il Grande a Federico Guglielmo I dopo aver ricevuto la [[camera d'ambra]].]]
Il "Castello Vecchio" è conosciuto da tutti con questo nome perché in tutti questi secoli non è stato mai trovato il vero nome del castello. Perché questo castello ha una storia antichissima, infatti non si sa la data precisa della sua costruzione; dato che è stato un maniero centinaia di volte abbattuto e ricostruito.
Il Re fu particolarmente attento al reclutamento di uomini giovani nel suo reggimento personale di [[Potsdam]], anche se questo poteva essere considerato dai più un suo vezzo personale. Ad ogni modo, la creazione del reggimento aveva una ragione pratica: i lunghi fucili ad avancarica in uso all'epoca erano difficili da maneggiare per i soldati di bassa statura, iniziò così una vera e propria caccia ai giganti, cominciata già dal [[1712]] per cercare uomini che avessero un'altezza minima di 1 metro e 88 centimetri. Inviò addirittura i suoi incaricati in [[Ungheria]], nel [[Regno di Napoli]], in [[Croazia]] ed in [[Ucraina]] per reclutare tali uomini, comprandoli spesso fisicamente.<ref>S.Fischer-Fabian, S.113</ref> Tra il 1713 ed il [[1735]] vennero spesi in totale 12 milioni di talleri in fondi da investire nella ricerca di questi uomini.
 
Gli appartenenti a questo reggimento vennero soprannominati ''die langen Kerls'' (espressione traducibile grosso modo in italiano come "spilungoni"): il costo annuale per mantenere questo reggimento era di 291.000 talleri, rispetto ai 72.000 spesi per un reggimento normale.<ref>S.Fischer-Fabian, S.115</ref>
 
====RifugiPromozione Colleferrodell'industria tessile====
Federico Guglielmo I fu inoltre interessato anche all'economia del paese, egli si concentrò sulla promozione della ricca industria della tessitura, che era basata sull'economia domestica. Quasi tutte le grandi case avevano infatti filande private e con una riforma varata già dal 1713, venne creato a [[Berlino]] un deposito generale per il prodotto filato che veniva quindi venduto all'ingrosso sul mercato internazionale, facendo sì che il prodotto venisse apprezzato in tutta Europa.
{{vedi anche|Rifugio antiaereo Colleferro}}
I Rifugi, residuato della [[seconda guerra mondiale]], in cui trovarono riparo circa 3000 civili durante i bombardamenti; gran parte dei "Rifugi" è ancora visitabile nel giorno di Santa Barbara (4 dicembre), patrona del paese.
 
====Politica Società estera====
Federico Guglielmo I cercò in un primo momento di mantenere una certa neutralità nei conflitti europei dell'epoca, concentrandosi sul rafforzamento del proprio Stato dopo il periodo del governo paterno. La visita di [[Pietro il Grande]] nel 1713 a Berlino, però, lo fece propendere per entrare nell'[[Alleanza del Nord]] in funzione anti-svedese, per combattere le mire espansionistiche di [[Carlo XII di Svezia|Carlo XII]] durante la [[Grande guerra del Nord]] ed in cambio ricevette finanziamenti ed armi per l'esercito. Con la ripresa delle ostilità nel 1713, il 1º maggio [[1715]] egli trasferì il proprio quartier generale in [[Pomerania]], per seguire e guidare il suo esercito nell'assedio di [[Stralsund]].
Molti abitanti, provenienti dalle più diverse regioni d'Italia (ed ultimamente anche dall'estero) si sono trasferiti nel tempo a Colleferro, trovando impiego alla Snia, all'Italcementi e in molti altri stabilimenti che si sono creati nelle vicinanze.
 
A seguito del trattato di [[pace di Stoccolma|pace siglato a Stoccolma]] il 21 gennaio 1720, ottenendo però da questa pace, il dominio indiscusso sulle città di [[Stettino]], [[Peene]] e sulle [[isola di Wollin|isole di Wollin]] e [[isola di Usedom|Usedom]], oltre al controllo sull'area del delta dello [[Swine]] e del [[Dievenow]]. Questa campagna e quella del 1715 diedero l'opportunità quindi di ribadire l'importanza del ruolo dell'esercito per la rinnovata Prussia. Non ultimo, nel [[1720]], Federico Guglielmo I vendette le colonie del [[Brandeburgo]], fondate dal suo predecessore (delle quali la maggiore città era appunto [[Friedrichsburg]]), per 7.200 ducati ai Paesi Bassi, questo denaro fu speso dal Re per migliorare l'esercito.
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Colleferro}}
 
====Il corpo dei nobili ufficiali====
Nella tabella si nota l'evoluzione del numero della popolazione residente a Colleferro dal [[2001]] al [[2008]].<ref>Dati aggiornati al [[31 dicembre]]. {{cita web|http://www.comuni-italiani.it/058/034/statistiche/recenti.html}}</ref>
Con l'intenzione di privare sempre più la nobiltà dei propri poteri e di estendere il controllo dello Stato assolutista, il re cercò di applicare la tecnica cara a [[Luigi XIV di Francia]] di legare a sé i rappresentanti della stretta aristocrazia. In maniera però del tutto innovativa, egli fondò nel settembre del [[1717]] a Berlino il ''Real Corpo di Cadetti Prussiani'', un istituto militare per formare i figli cadetti delle più eminenti famiglie nobiliari del paese. In questo istituto i giovani dovevano essere di lignaggio nobile ed avere un'età tra i 12 ed i 18 anni. Oltre alla carriera militare, l'istituto garantiva un comodo inserimento nel governo. Ovviamente il permesso di accedere a questo corpo era concesso esclusivamente a quanti facessero solenne giuramento di non prestare servizio per alcun altro paese.
 
==== Altri passi notevoli ====
{| class="wikitable sortable"
Federico Guglielmo I, come già ricordato precedentemente, raddoppiò la forza dell'esercito presente in Prussia, rendendolo il quarto più potente esercito d'Europa dopo quello della Francia, dei Paesi Bassi e della Russia. La Prussia contava all'epoca 1.6 milioni di abitanti, di cui 80.000 erano impegnati stabilmente nell'esercito e tutto questo ebbe però lo svantaggio della creazione di uno Stato completamente militarizzato ed incentrato sulla carriera bellica, a scapito di altre iniziative di tipo culturale ed artistico.
 
Sotto l'aspetto religioso, si prodigò a favore del [[pietismo]]: le sue preoccupazioni maggiori furono per la colonizzazione interna. Ciò che egli fece a tal riguardo fu il "Rétablissement" della Prussia Orientale, dove accolse anche i protestanti cacciati da [[Salisburgo]]. Egli infatti venne chiamato "il più grande re interno di Prussia". Per l'educazione fondò 1480 scuole di formazione al posto delle 320 scuole di villaggio che esistevano all'epoca del regno del padre Federico I.
 
===Gli ultimi anni===
Con l'avanzare dell'età, Federico Guglielmo sentì sempre più crescere i dolori a causa di uno stile di vita sregolato e anche a causa di mali ereditari. La vita militare che tanto lo aveva impegnato alla fine, gli procurò non pochi problemi a cavalcare, ed inoltre era ingrassato notevolmente. Il 31 maggio [[1740]] il "re soldato" morì nel castello di [[Potsdam]] e venne sepolto il 4 giugno di quello stesso anno nella chiesa della omonima cittadina. Gli succedette il figlio [[Federico II di Prussia]], meglio noto come ''Federico il grande .''
 
== Matrimonio e discendenza ==
[[File:Queen Sophie Dorothea of Prussia.jpg|thumb|La regina Sofia Dorotea di Hannover]]
Sposatosi con [[Sofia Dorotea di Hannover|Sofia Dorotea]] del [[Casato di Hannover]], figlia del sovrano britannico [[Giorgio I di Gran Bretagna|Giorgio I]] d'Inghilterra, ebbe da lei quattordici figli:
 
*Federico Luigi (1707–1708)
*[[Guglielmina di Prussia (1709-1758)|Guglielmina]] (1709 – 1758), sposò il Margravio [[Federico di Brandeburgo-Bayreuth]]
*Federico Guglielmo (1710–1711)
*[[Federico il Grande|Federico]] (1712 – 1786), che divenne Re di Prussia
*Carlotta Albertina (1713–1714)
*[[Federica Luisa di Prussia|Federica Luisa]] (1714 – 1784), sposò [[Carlo Guglielmo Federico di Brandeburgo-Ansbach|Carlo Guglielmo Federico]], Margravio di [[Brandeburgo-Ansbach]]
*[[Filippina Carlotta di Prussia|Filippina Carlotta]] (1716 – 1801), sposò [[Carlo I di Brunswick-Wolfenbüttel|Carlo I, Duca di Brunswick-Lüneburg]]
*Carlo (1717–1719)
*[[Sofia Dorotea di Prussia|Sofia Dorotea Maria]] (1719 – 1765), sposò il Margravio [[Federico Guglielmo di Brandeburgo-Schwedt]];
*[[Luisa Ulrica di Prussia|Luisa Ulrica]] (1720 – 1782), sposò [[Adolfo Federico di Svezia]]
*[[Augusto Guglielmo di Prussia|Augusto Guglielmo]] (1722&nbsp;– 1758)
*[[Anna Amalia di Prussia|Anna Amalia]] (1723&nbsp;– 1787), badessa di [[Abbazia di Quedlinburg|Quedlinburg]]
*[[Enrico di Prussia (1726-1802)|Enrico]] (1726–1802)
*[[Augusto Ferdinando di Prussia|Augusto Ferdinando]] (1730&nbsp;– 1813)
 
== Ascendenza ==
<div align="center">
{| class="wikitable"
|-
!Anno || Residenti || Variazione
|-
| rowspan="16" align="center"| '''Federico Guglielmo I'''
| align=right | '''[[2001]]''' || 20.712 || align=right |
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Federico I di Prussia]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Federico Guglielmo I di Brandeburgo]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Giorgio Guglielmo di Brandeburgo]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br/ >[[Giovanni Sigismondo di Brandeburgo]]
|-
| align=right "center"| '''[[2002]]Trisnonna paterna:'''<br ||/>[[Anna 20.635di || align=rightPrussia (1576-1625)|Anna -0,4%di Prussia]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br/ >[[Elisabetta Carlotta di Wittelsbach-Simmern]]
| align=right | '''[[2003]]''' || 20.644 || align=right | 0,0%
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br/ >[[Federico IV Elettore Palatino]]
|-
| align=right "center"| '''[[2004]]Trisnonna paterna:'''<br ||/>[[Luisa 21.536Giuliana ||di align=right | 4,3%Nassau]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Luisa Enrichetta d'Orange]]
| align=right | '''[[2005]]''' || 21.581 || align=right | 0,2%
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Federico Enrico d'Orange]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br/ >[[Guglielmo I d'Orange]]
|-
| align=right "center"| '''[[2006]]Trisnonna paterna:'''<br ||/>[[Louise 21.502de || align=right | 0,4%Coligny]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br/ >[[Amalia di Solms-Braunfels]]
| align=right | '''[[2007]]''' || 21.856 || align=right | 1,6%
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br/ >[[Giovanni Alberto I di Solms-Braunfels]]
|-
| align=right "center"| '''[[2008]]Trisnonna paterna:'''<br ||/>[[Agnese 22.071di || align=right | 2,6%Sayn-Wittgenstein]]
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Sofia Carlotta di Hannover]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Ernesto Augusto di Brunswick-Lüneburg]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Giorgio di Brunswick-Lüneburg]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br/ >[[Guglielmo di Brunswick-Lüneburg]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Dorothea di Danimarca]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br/ >[[Anna Eleonora di Assia-Darmstadt]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br/ >[[Luigi V d'Assia-Darmstadt]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Maddalena di Brandeburgo]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Sofia del Palatinato]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Federico V Elettore Palatino]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br/ >[[Federico IV Elettore Palatino]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Luisa Giuliana d'Orange-Nassau]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br/ >[[Elisabetta Stuart (1596-1662)|Elisabetta Stuart]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br/ >[[Giacomo I d'Inghilterra]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Anna di Danimarca]]
|}
</div>
 
== Onorificenze ==
=== Etnie e minoranze straniere ===
{{Onorificenze
 
|immagine=Ord.Aquilanera.png
Al [[31 dicembre]] [[2008]] nel territorio nel territorio comunale si registra la presenza di 1521 stranieri regolari (711 maschi e 810 femmine).
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine dell'Aquila Nera
 
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila Nera
Di sotto si riportano le nazionalità:
|motivazione=
 
|luogo=
{{MultiCol}}
* [[File:Flag of Italy.svg|20px]] [[Italia]]: 21.181
* [[File:Flag of Bulgaria.svg|20px]] [[Bulgaria]]: 467
* [[File:Flag of Romania.svg|20px]] [[Romania]]: 404
* [[File:Flag of Albania.svg|20px]] [[Albania]]: 169
* [[File:Flag of Morocco.svg|20px]] [[Marocco]]: 68
* [[File:Flag of Poland.svg|20px]] [[Polonia]]: 32
* [[File:Flag of Brazil.svg|20px]] [[Brasile]]: 32
* [[File:Flag of the Democratic Republic of the Congo.svg|20px]] [[Repubblica Democratica del Congo|Congo]]: 28
* [[File:Flag of Nigeria.svg|20px]] [[Nigeria]]: 26
* [[File:Flag of Peru.svg|20px]] [[Perù]]: 25
* [[File:Flag of Ukraine.svg|20px]] [[Ucraina]]: 24
* [[File:Flag of Macedonia.svg|20px]] [[Repubblica di Macedonia]]: 22
* [[File:Flag of Tunisia.svg|20px]] [[Tunisia]]: 15
* [[File:Flag of the People's Republic of China.svg|20px]] [[Cina]]: 14
* [[File:Flag of Moldova.svg|20px]] [[Moldavia|Moldova]]: 13
* [[File:Flag of Togo.svg|20px]] [[Togo]]: 13
* [[File:Flag of Ecuador.svg|20px]] [[Ecuador]]: 11
* [[File:Flag of Serbia.svg|20px]] [[Serbia]]: 9
* [[File:Flag of Cuba.svg|20px]] [[Cuba]]: 9
* [[Apolide|Apolidi]] : 9
* [[File:Flag of Russia.svg|20px]] [[Russia]]: 8
* [[File:Flag of Yemen.svg|20px]] [[Yemen]]: 8
* {{ColBreak}}
* [[File:Flag of Benin.svg|20px]] [[Benin]]: 7
* [[File:Flag of Bangladesh.svg|20px]] [[Bangladesh]]: 7
* [[File:Flag of Colombia.svg|20px]] [[Colombia]]: 7
* [[File:Flag of Algeria.svg|20px]] [[Algeria]]: 6
* [[File:Flag of Venezuela.svg|20px]] [[Venezuela]]: 6
* [[File:Flag of Germany.svg|20px]] [[Germania]]: 5
* [[File:Flag of Egypt.svg|20px]] [[Egitto]]: 5
* [[File:Flag of Philippines.svg|20px]] [[Filippine]]: 5
* [[File:Flag of Argentina.svg|20px]] [[Argentina]]: 5
* [[File:Flag of the Republic of the Congo.svg|20px]] [[Repubblica del Congo|Congo]]: 4
* [[File:Flag of the United States.svg|20px]] [[Stati Uniti]]: 4
* [[File:Flag of France.svg|20px]] [[Francia]]: 3
* [[File:Flag of Slovakia.svg|20px]] [[Slovacchia]]: 3
* [[File:Flag of Bosnia and Herzegovina.svg|20px]] [[Bosnia-Erzegovina]]: 3
* [[File:Flag of Syria.svg|20px]] [[Siria]]: 3
* [[File:Flag of Uzbekistan.svg|20px]] [[Uzbekistan]]: 3
* [[File:Flag of Canada.svg|20px]] [[Canada]]: 3
* [[File:Flag of Finland.svg|20px]] [[Finlandia]]: 2
* [[File:Flag of Croatia.svg|20px]] [[Croazia]]: 2
* [[File:Flag of Turkey.svg|20px]] [[Turchia]]: 2
* [[File:Flag of Cape Verde.svg|20px]] [[Capo Verde]]: 2
* [[File:Flag of Cameroon.svg|20px]] [[Camerun]]: 2
* [[File:Flag of the Dominican Republic.svg|20px]] [[Repubblica Dominicana|Rep.Dominicana]]: 2
* {{ColBreak}}
* [[File:Flag of Mexico.svg|20px]] [[Messico]]: 2
* [[File:Flag of Bolivia.svg|20px]] [[Bolivia]]: 2
* [[File:Flag of Austria.svg|20px]] [[Austria]]: 1
* [[File:Flag of Belgium.svg|20px]] [[Belgio]]: 1
* [[File:Flag of the United Kingdom.svg|20px]] [[Regno Unito]]: 1
* [[File:Flag of Luxembourg.svg|20px]] [[Lussemburgo]]: 1
* [[File:Flag of Spain.svg|20px]] [[Spagna]]: 1
* [[File:Flag of Hungary.svg|20px]] [[Ungheria]]: 1
* [[File:Flag of Lithuania.svg|20px]] [[Lituania]]: 1
* [[File:Flag of Belarus.svg|20px]] [[Bielorussia]]: 1
* [[File:Flag of Ghana.svg|20px]] [[Ghana]]: 1
* [[File:Flag of Guinea.svg|20px]] [[Guinea]]: 1
* [[File:Flag of Senegal.svg|20px]] [[Senegal]]: 1
* [[File:Flag of Ethiopia.svg|20px]] [[Etiopia]]: 1
* [[File:Flag of South Africa.svg|20px]] [[Repubblica Sudafricana|Rep.Sudafricana]]: 1
* [[File:Flag of Iran.svg|20px]] [[Iran]]: 1
* [[File:Flag of India.svg|20px]] [[India]]: 1
* [[File:Flag of North Korea.svg|20px]] [[Corea del Nord]]: 1
* [[File:Flag of Singapore.svg|20px]] [[Singapore]]: 1
* [[File:Flag of El Salvador.svg|20px]] [[El Salvador]]: 1
* [[File:Flag of Honduras.svg|20px]] [[Honduras]]: 1
* [[File:Flag of Chile.svg|20px]] [[Cile]]: 1
* {{EndMultiCol}}
 
=== Qualità della vita ===
Per l'intensa attività industriale e soprattutto chimica, Colleferro ha dovuto far fronte a un notevole sovraccarico di inquinanti che hanno contaminato terreni e falde acquifere nel territorio comunale e nella [[Valle del Sacco]] in generale.
In particolare, il [[β-esaclorocicloesano|beta-esaclorocicloesano]] venne usato abbondantemente fino agli [[anni 1970|anni settanta]] per la produzione di [[pesticidi]], quindi limitato e infine proibito nel [[2001]]<ref>Marco Guglielmo, "Valle del Sacco: dall'emergenza al rilancio", in ''La Regione'', magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n.1, maggio-giugno 2009, pp. 14-21. Il provvedimento per cui si è proibito l'esaclorocicloesano è la [[Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti]].</ref>.
Con le acque piovane che colavano nei terreni delle discariche a cielo aperto e si convogliavano nei fossi detti Fosso Savo e Fosso Cupo si creò un inquinamento costante nel [[Sacco (fiume)|Fiume Sacco]], il quale, esondando periodicamente, nei decenni successivi portò gli inquinanti sui terreni limitrofi a destinazione agricola, generando problemi in tutta la [[catena alimentare]]<ref name=laReg>Marco Guglielmo, "Valle del Sacco: dall'emergenza al rilancio", in ''La Regione'', magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n.1, maggio-giugno 2009, pp. 14-21.</ref>.
 
L'emergenza ambientale è stata affrontata con fondi regionali e con [[bonifica agraria|bonifiche]]. Studi sul terreno nell'area industriale di Colleferro sono stati finanziati dalla Regione Lazio, e da essi emerge che ci sono ancora livelli molto elevati di "[[esaclorocicloesano]] DDE (Diclorodifenildicloroetilene), [[DDT (insetticida)|DDT]] nei terreni agricoli, e presenza di [[Mercurio (elemento)|mercurio]], [[cromo]], [[arsenico]], [[diossine]] e altre sostanze tossiche nell'area industriale di Colleferro". Nel [[2006]] è stato dichiarato lo "stato di emergenza socio-economico-ambientale", poi prorogato a più riprese fino ad oggi<ref name="laReg"/>.
Nel [[2005]] è stato approvato un progetto di monitoraggio di lungo periodo della salute della popolazione nell'area della Valle del Sacco, in carico al dipartimento di epidemiologia della [[Azienda sanitaria locale|ASL]] Roma E in collaborazione con le ASL Roma G e Frosinone e con l'Istituto superiore di sanità, al fine di verificale lo stato di salute dei cittadini dell'area. È stato riscontrato un quadro di mortalità e morbosità tra i peggiori nei tre comuni della provincia di Roma rispetto al resto della Regione<ref name=laReg2>"La salute dei cittadini", in ''La Regione'', magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n.1, maggio-giugno 2009, p. 21.</ref>.
 
== Cultura ==
 
===Istruzione===
==== Musei ====
* [[Museo archeologico del territorio toleriense]]
* Museo civico delle telecomunicazioni
===Media===
==== Radio ====
*Radio RDM
*Radio Centro Lazio
*Radio Studio Day-O
*Radio Universo
 
====Quotidiani ====
* ''Il Dovere''
* ''L'unione''
* ''[http://www.cinquegiorni.it Cinque]''
* ''[http://www.cronachecittadine.it Cronache Cittadine]''
* ''[http://www.cronachecittadine.it Quotidiano Sera]''
 
==== Cinema ====
 
* "''[[Lo chiameremo Andrea]]''", film del [[1972]] diretto da [[Vittorio de Sica]] e interpretato da [[Nino Manfredi]] e [[Mariangela Melato]].
* "''[[Il testimone]]''", film giallo girato nel [[2001]] da [[Michele Soavi]], nel quale cast figuravano [[Raul Bova]], [[Ennio Fantastichini]], [[Dino Abbrescia]] ed Aisha Cerami.
* Parte del film e miniserie televisiva "''[[Uno bianca]]''", girato nel [[2001]] da [[Michele Soavi]], nel cast figuravano [[Kim Rossi Stuart]], [[Dino Abbrescia]], [[Claudio Botosso]], [[Bruno Armando]], Giorgio Crisafi, Luciano Curreri.
 
==== Televisione ====
*Tele Centro Lazio
*Tele Colleferro
*Mondo TV
==== Internet ====
* ''[http://colleforum.forumfree.it/ Colleforum]''
 
=== Teatro ===
* '''Teatro Vittorio Veneto''' (ex Cinema Teatro "Vittorio Veneto")
 
=== Personalità legate a Colleferro ===
{{vedi anche|:Categoria:Personalità legate a Colleferro}}
 
== Curiosità ==
[[File:Ariane 5 Rosetta launch large.jpg|right|200px|thumb||'''Ariane 5 COLLEFERRO''' lanciato il 9/04/2003 22:52]]
* Il [[9 aprile]] [[2003]] è stato effettuato il 15° lancio dell'[[Ariane 5|ARIANE 5]] che portava sui booster, che vengno prodotti nello stabilimento [[Avio (azienda)|AVIO]] (di Colleferro) il nome COLLEFERRO, è stato come un "tributo" In quanto il comune è stato uno dei fondatori della comunità della città di Ariane, con cui lavora da quasi 100 anni.
* Da [[Appiano di Alessandria|Appiano]] e [[Plutarco]] apprendiamo che nell' [[82 a.C.]] Nell'area di Colleferro si svolse la battaglia decisiva, conclusasi a favore di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]], della [[Guerra civile]] condatta contro [[Gaio Mario il Giovane]]. Al termine dell'assedio Mario si suicidò
* [[Papa Paolo VI]] celebrò la messa in Piazza Italia, l'[[11 settembre]] [[1966]]
* Il [[18 giugno]] [[1939]] Venne il Principe [[Umberto II d'Italia]], per consegnare le ricompense al valor militare avvenute negli stabilimenti [[Bombrini Parodi Delfino|B.P.D]]
* Nell'azienda della [[Bombrini Parodi Delfino|B.P.D.]] sono accaduti ripetute esplosioni con gravi danni tra morti e feriti, la più grave è stata l'Esplosione del [[1 febbraio]] [[1938]], la notizia venne riportata anche sul [[The Times|Times]]<ref>http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article2622044.ece</ref>
* Dopo sole tre ore c.a. dallo "scoppio del [[1 febbraio]] [[1938]]", il Re D'italia [[Vittorio Emanuele III d'Italia|Vittorio Emanuele III]] e il capo del governo [[Benito Mussolini]], insieme alle cariche più alte dello Stato, gerarchiche, civili e militari, vennero a Colleferro per vedere l'accaduto, facendo un sopralluogo negli stabilimenti e facendo visita ai feriti, per decidere cosa fare per il meglio della città dei feriti e della società [[Bombrini Parodi Delfino|B.P.D]]
* [[Enrico Toti]], nel [[1905]] fu assunto nelle [[Ferrovie dello Stato]].Il [[ 27 marzo]] [[1908]], mentre lavorava alla lubrificazione di una locomotiva, che si era fermata nella stazione di Colleferro per effettuare l'aggancio a una doppia locomotiva e per fare rifornimento d'acqua, a causa dello spostamento delle locomotive, Toti scivolò rimanendo con la gamba sinistra incastrata e stritolata dagli ingranaggi
* Agli inizi degli anni 50, a Colleferro negli stabilimenti [[Bombrini Parodi Delfino|B.P.D.]] venne realizzato il "'''Lauril'''", il primo sapone in polvere realizzato in Italia
* [[Gabriele D'Annunzio]], il [[2 aprile]] [[1889]] fece una tappa alla [[Stazione di Colleferro-Segni-Paliano|stazione di Colleferro]], avendo sbagliato treno, per uno dei suoi itinerari d'amore con l'amante Barbara Leoni (Elvira Natalia Fraternali), mentre aspettava (per 2 ore) il treno nella sala d'aspetto della stazione per tornare a Roma, scrisse la poesia '''L'Alberello'''
{{Cassetto|titolo=<div align="left">Poesia L'Alberello</div>
|testo=
O tu, ne l’aria grigia, torto e senza<br/>fiori, alberel di Segni Paliano<br/>che deridendo accenni di lontano<br/>alla inutile nostra impazienza,<br/>
 
or quando fiorirai, livido nano,<br/>se non dunque fiorisci a la presenza<br/> di lei che chiude la divina essenza<br/>d’ogni fiore nel sangue sovrumano?<br/>
 
Ben ti compiango. Già di tra le spesse<br/>argentee frecce de la nube occhieggia<br/>languidamente a’colli umidi il Sole.<br/>E fende l’aria un sibilo… Oh promesse<br/>del desiderio! Oh come a noi fiammeggia<br/>ne l’anima secreta un altro sole!<br/>
}}
{{Onorificenze
* Colleferro è citato anche in due film (dove viene recitato lo stesso sketch):in uno da [[Bombolo]], in un film di [[Tomás Milián]], [[Delitto al Blue Gay]], e ad un altro da [[Andrea Perroni]] in un film di [[Claudio Amendola]], [[Il ritorno del Monnezza]].<br>
|immagine=Ord.Aquilarossa-GC.png
Sketch Delitto al Blue Gay:<ref>http://www.youtube.com/watch?v=c6i7cdFFhYc</ref>
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine dell'Aquila Rossa
Sketch Il ritorno del Monnezza: <ref>http://www.youtube.com/watch?v=Jy3nTUXa06c</ref>
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila Rossa
* La Madre di [[Corrado Mantoni|Corrado]], il conduttore televisivo, era di Colleferro, ed era maestra alla scuola elementare G.P.D.
|motivazione=
 
|luogo=
=== Eventi ===
* terza domenica di [[Giugno]]: festa Sant'Antonio da Padova
* dal [[18 Giugno|18]] al [[20 Giugno]]: Festa di San Bruno
* [[25 Giugno]]: sfilata, "Le mille e una stella", presso corso Filippo Turati
* dal [[25 Giugno]] al [[19 Luglio]]: Estate Colleferrina, presso viale Europa
{{Cassetto|titolo=<div align="left">Ospiti Celebri Estate Colleferrina</div>
|testo=
{{MultiCol}}
* [[Marcello Cirillo]]
* [[Katia Ricciarelli]]
* [[Marco Masini]]
* [[Enrico Ruggeri]]
* [[Stadio (gruppo musicale)|Stadio]]
* [[Umberto Tozzi]]
* [[Matia Bazar]]
* [[Fausto Leali]]
{{ColBreak}}
* [[Neri per Caso]]
* [[Manuela Villa]]
* [[Peppino di Capri]]
* [[Amedeo Minghi]]
* [[Dado (comico)|Dado]]
* [[Enzo Salvi]]
* [[Gabriele Cirilli]]
* [[Luca Barbarossa]]
{{ColBreak}}
* [[Bobby Solo]]
* [[Jerry Calà]]
* [[Nino Frassica]]
* [[I Camaleonti]]
* [[Ricchi e Poveri]]
* [[Martufello]]
* [[Anna Mazzamauro]]
* [[Gianfranco D'Angelo]]
{{ColBreak}}
* [[Nico Fidenco]]
* [[Gianni Meccia]]
* [[Riccardo Del Turco]]
* [[Riccardo Antonelli]]
* [[Nduccio]]
* [[Dik Dik]]
* [[I Corvi]]
* [[I Giganti]]
{{ColBreak}}
* [[Pino Insegno]]
* [[Barbara Chiappini]]
* [[I Cugini di Campagna]]
* [[Pino Insegno]]
* [[Franco Califano]]
* [[Antonio Giuliani]]
* [[Luisa Corna]]
* [[Anna Oxa]]
* {{EndMultiCol}}
}}
 
* dal [[1 Agosto]] al [[21 Agosto]]: Cinema sotto le stelle
* dal [[24 Luglio|24]] al [[28 Luglio]]: festa di Sant'Anna, presso piazza Mazzini
* dal [[1 Dicembre]] al [[15 Gennaio]]: Incanta strada
* [[4 Dicembre]]: Santa Barbara
* [[8 Dicembre]]: Festa dell'Immacolata
 
====Mostre, fiere e mercati====
* tutto l'anno ogni tre domeniche tranne [[Luglio]] e [[Agosto]]: "Passeggiando tra i Sogni"
* tutto l'anno ogni cinque domeniche tranne [[Luglio]] e [[Agosto]]: "Passione Hobby"
* Martedì: mercato settimanale, presso la zona di via dell'industria e presso la zona di viale Europa
* [[17 Aprile|17]] e [[18 Aprile]]: Fiera delle piante e dei fiori
 
== Geografia antropica ==
{{Città vicine
| NORDOVEST=[[Valmontone]]
| DISTANZA_NO=8,9
| NORD=[[Genazzano]]
| DISTANZA_N=11
| NORDEST=[[Paliano]]
| DISTANZA_NE=9,5
| OVEST=[[Artena]]
| DISTANZA_O=7,5
| IMMAGINEOTESTO=[[File:Brosen windrose-fr.svg|80px]]
| EST=
| DISTANZA_E=
| SUDOVEST=[[Rocca Massima]]
| DISTANZA_SO=9
| SUD=[[Segni (Italia)|Segni]]
| DISTANZA_S=4,7
| SUDEST=
| DISTANZA_SE=
}}
==Frazioni==
===Colleferro Scalo===
{{vedi anche|Colleferro Scalo}}
===Quarto Chilometro===
{{vedi anche|Quarto Chilometro}}
 
== Economia ==
=== Agricoltura ===
Il territorio ha da sempre una vocazione agricola.
Dal [[2006]] si trova nel "Distretto Rurale ed agroenergetico della Valle dei Latini".
 
Nell'ambito della riqualificazione della Valle del Sacco è stato avviato un esperimento di "colture no food" (colture non per l'alimentazione)<ref>L'assessore all'agricoltura della Regione Lazio ha previsto che «la Valle del Sacco diventerà il primo distretto rurale e agroenergetico d'Italia ed è stato previsto un apposito capitolo all'interno del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013»: Intervista l'assessore all'agricoltura della Regione Lazio Daniela Valentini "Stiamo aiutando aziende e allevatori", in ''La Regione'', magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n.1, maggio-giugno 2009, p. 20.</ref>. Le coltivazioni saranno [[Helianthus annuus|girasoli]] per il [[biodiesel]] e [[pioppo|pioppi]] per alimentare le caldaie a [[biomassa]].
 
Per quel che riguarda l'[[allevamento]], l'emergenza ambientale aveva imposto l'abbattimento del bestiame e la distruzione del latte per tutela sanitaria in tutte le aziende zootecniche del territorio. L'allevamento è in seguito ripreso con numerose tutele per i consumatori<ref>Nel maggio- giugno 2009 l'assessore all'agricoltura della Regione Lazio dichiarava che il latte della Valle del Sacco "forse in questo momento è il più controllato d'Europa": Intervista l'assessore all'agricoltura della Regione Lazio Daniela Valentini "Stiamo aiutando aziende e allevatori", in ''La Regione'', magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n.1, maggio-giugno 2009, p. 20.</ref>
 
== Industria ==
Lo sviluppo di Colleferro è legato sin dalle origini alla sua vocazione industriale, con l'apertura dell'azienda di esplosivi [[Bombrini Parodi Delfino]] (BDP), al quale si sono aggiunti numerosi stabilimenti chimici e tessili<ref name="cat"/>. L'area industriale di Colleferro si sviluppa su 1000 ettari di terreno, in gran parte di proprietà della Se.co.svim.
Nel 1966 la [[Bombrini Parodi Delfino|BPD Difesa e Spazio]], venne rilevata dall'[[Avio (azienda)|AVIO]], diventando la migliore azienda nel campo della propulsione militare e spaziale.
 
Alcune delle aziende più importanti del territorio sono e sono state: [[SNIA]]; per la lavorazione della [[pozzolana]] l'[[Italcementi]]; nel settore chimico la Caffaro Chetoni, la Caffaro Benzoino, la Se.co.svim; per la costruzione e la riparazione delle carrozzerie ferroviarie la [[Alstom]] e la [[RFI]]. Tra le aziende ad alta teconologia ricordiamo la Avio, operante nel settore aerospaziale, nel settore bellico annoveriamo invece la Simmel <ref name="laReg"/>.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
* [[Autostrada|Autostrade]]:[[Immagine:Autostrada A1 Italia.svg|24px|A1]] [[Autostrada A1 (Italia)|A1 Milano-Napoli]] nel tratto [[Roma]]-[[Napoli]], [[Immagine:AB-AS-grün.svg]] casello di Colleferro
* [[Strade regionali italiane|Strade regionali]]:
** [[File:Strada Statale 6 Italia.svg|46px|SS 6]] [[Strada statale 6 Via Casilina|Casilina]] (SR 6), ex strada statale 6 Casilina", attraversa la cittadina all'altezza della frazione di [[Colleferro Scalo]]
** [[File:Strada Statale 609 Italia.svg|46px|SR 609]] [[Strada statale 609 Carpinetana|Carpinetana]] (SR 609), ex strada statale 609 Carpinetana
* [[Strade provinciali]]:
** "Palianense", conosciuta anche con il nome urbano di "via Palianense", che collega Colleferro alle città di [[Paliano]], [[Bellegra]], [[Olevano Romano]], ed alcuni centri dell'entroterra ciociaro come [[Piglio]];
** [[File:Strada Statale 600dir Italia.svg|46px|SP 600dir]] [[Strada statale 600 dir Ariana|Ariana]] (SP 600dir), ex strada statale 600dir Ariana, conosciuta con il nome urbano di "via Latina", collega Colleferro con la cittadina di [[Artena]] e con altre località dei [[Castelli Romani]], passando per la frazione del [[Quarto Chilometro]].
 
=== Ferrovie ===
*[[Immagine:FS-logo.PNG|65 px]] [[Stazione di Colleferro-Segni-Paliano]]. Colleferro è servita dalla [[ferrovia Roma-Cassino-Napoli]] e la stazione ferroviaria si trova in Piazzale "Martiri delle Foibe".
*[[File:TAV-logo.svg|40px]] La [[ferrovia Roma-Napoli (alta velocità)|TAV Roma-Napoli]], attraversa il territorio del comune di Colleferro, ma data l'assenza di stazioni intermedie su questo tratto, non vi effettua fermate
 
=== Mobilità urbana ===
*[[File:Aiga bus on green circle.svg|30px]] I collegamenti urbani sono garantiti dagli autobus della società "Corsi e Pampanelli"<ref>[http://www.corsiepampanelli.it/ Corsi e Pampanelli]</ref> grazie alle linee C1 e C2 <ref>[http://www.corsiepampanelli.it/linee/colleferro.htm Orari linee trasporto urbano]</ref>.
 
=== Mobilità extraurbana ===
*[[Immagine:Feature suburban buses.svg|20px|Autobus extraurbani]] I collegamenti sono garantiti dalle autolinee [[COTRAL]], che effettua collegamenti quotidiani con [[Roma]] e le altre città della provincia. <ref>[http://www.cotralspa.it/PDF_Orari_Comune/Colleferro.pdf Orari COTRAL Colleferro]</ref>.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmministrazione
|NomeSindaco=Mario Cacciotti
|DataElezione=30/05/2006
|partito=[[Forza Italia|FI]] / [[Popolo della Libertà|PDL]]
|TelefonoComune=06 972031
|EmailComune=redazione@comune.colleferro.rm.it
}}
* Vicesindaco: Giorgio Salvitti - [[Alleanza Nazionale|AN]]
 
=== Amministrazioni precedenti ===
Sindaci dal 1982:
* Alberto Caciolo [[Partito Socialista Italiano]] (1982-1990)
* Alfredo Colabucci [[Democrazia Cristiana]] (1990-1992)
* [[Silvano Moffa]] - [[MSI-DN]] / [[Alleanza Nazionale|AN]] (1993-2001)
* Mario Catoni - [[Forza Italia]] (2001-2003)
* Silvana Riccio - Tecnico (2003-2004)
* [[Silvano Moffa]] - [[Alleanza Nazionale|AN]] (2004-2006)
* Mario De Meo - Tecnico (2006)
* Mario Cacciotti - [[Forza Italia|FI]] / [[Popolo della Libertà|PDL]] (2006-...)
 
=== Gemellaggi ===
Colleferro è gemellata con:
* {{Gemellaggio|Spagna|Colmenar Viejo|12 Luglio 1990}}
 
 
== Sport ==
{{vedi anche|Colleferro Rugby}}
Prima squadra di [[rugby a 15]] di Colleferro, dal 1965.
{{vedi anche|Società Sportiva Dilettantistica Colleferro Calcio}}
Prima squadra di calcio di Colleferro, dal 1937.
{{vedi anche|LazioColleferro}}
Squadra di [[calcio a 5]], nata nel [[2007]] dalla fusione di Lazio Nepi e A.S.D.Ariccia Colleferro, con il nome di LazioColleferro. Fa parte della [[Polisportiva Lazio|Società Sportiva Lazio]].
{{vedi anche|Red & Blu Rugby}}
È il club di rugby a 15 femminile che rappresenta la [[provincia di Roma]], con sede a Colleferro.
* "Civis Colleferro 1997" di [[calcio a 5]]
* "A.S.D. "MITICI" Colleferro" di "[[tennistavolo]]".
* "A.D.G. Agorà Colleferro" (più volte campione d'italia)
* "Pallavolo Colleferro" [[Pallavolo]]
* "A.S.D. Nuoto Colleferro" [[Pallanuoto]]
* "A.S.D. Pallacanestro Colleferro" [[Pallacanestro]]
* "A.S.D. Colleferro Atletica" [[Atletica leggera]]
 
=== Impianti sportivi===
* Stadio Comunale [[Stadio Maurizio Natali|Maurizio Natali]]
* Stadio Comunale Andrea Caslini
* Palazzetto dello Sport "Alfredo Romboli"
* Piscina Comunale
* Campo tiro con l'arco
* Bocciodromo Comunale
* PalaOlimpic (Scuola di pallacanestro, calcetto e tennis)
 
== Note ==
<references/>
'''Testo in grassetto'''
 
== Bibliografia ==
* ''[[Wilhelmine von Bayreuth]], eine preußische Königstochter'', hg. v. [[Ingeborg Weber-Kellermann]], Insel Frankfurt/M. 1981, ISBN 3-458-32980-3
{{cassetto
* Friedrich Beck/[[Julius H. Schoeps]] (Hrsg.): ''Der Soldatenkönig. Friedrich Wilhelm I. in seiner Zeit.'' Verlag für Berlin-Brandenburg Potsdam 2003 ISBN 3-935035-43-8
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* Claus A. Pierach, Erich Jennewein: ''Friedrich Wilhelm I. und die Porphyrie''. In Sudhoffs Archiv, Franz Steiner Verlag Stuttgart, Bd. 83, Heft 1 (1999), S. 50-66
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* Generaldirektion der Staatlichen Schlösser und Gärten Potsdam-Sanssouci (Hrsg.): ''Friedrich Wilhelm I.'' Der ''Soldatenkönig'' als ''Maler'', Potsdam 1990
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* [[Carl Hinrichs (Historiker)|Carl Hinrichs]]: ''Friedrich Wilhelm I. König in Preußen, eine Biographie''. Hamburg 1941. Ergänzter reprographischer Nachdruck bei Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 1968.
|titolo=Bibliografia
* Heinz Kathe: Der Soldatenkönig. Friedrich Wilhelm I. 1688 - 1740. König in Preußen, Köln 1981 ISBN 3-7609-0626-5
|testo=
* [[Christian Graf von Krockow]]: ''Porträts berühmter deutscher Männer - Von Martin Luther bis zur Gegenwart'', List München 2001, S. 57-100 ISBN 3-548-60447-1
* Bombrini Parodi Delfino, "''Il centro industriale di Colleferro''", 1951
* [[Heinz Ohff]], ''Preußens Könige'', Piper Verlag, München 2001 ISBN 3-492-23359-7
* Aldo Colaiacomo, "''Lineamenti per una storia di Colleferro''", Roma-Cassino, SAIPEM, 1967
* [[Wolfgang Venohr]]: ''Friedrich Wilhelm I. Preußens Soldatenkönig. '', Erg. 2. Aufl., Ullstein Berlin 2001 ISBN 3-7766-2223-7
* Umberto Mazzocchi, "''Colleferro, dal borgo alla città industriale''", Roma, Ernesto Gremese Editore, 1980 (con prefazione di [[Giulio Andreotti]])
* [[Christopher Clark]]: ''Preußen. Aufstieg und Niedergang 1600-1947'', Bonn 2007 ISBN 978-3-89331-786-8
* AA.VV., "''Ultime notizie dagli Elefanti. Le più recenti scoperte dei giacimenti pleistocenici di Colle Pantanaccio e Il Quartaccio, Studi e ricerche sull'Ager Signinus''", Anagni, 2001
* Amedeo Miceli di Serradileo, Le guardie del corpo di Federico Guglielmo di Prussia reclutate a Cosenza nel 1737, in "Rivista Storica Calabrese", Catanzaro Lido, a.XXII, 2001, nn. 1-2.
* AA.VV., "''Gli elefanti sul Campidoglio''", "ARCHEO" n. 201, novembre 2001. (notizia sul giacimento pleistocenico del Pantanaccio-Colleferro)
* voce "FEDERICO GUGLIELMO I re di Prussia", in Enciclopedia Italiana, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma, 1949, vol.14, pp.&nbsp;961–962.
* AA.VV., "''A Middle Pleistocene deposit with Elephas antiquus remains near Colleferro (Roma)''", in atti del Convegno "''La terra degli Elefanti''", Roma 16-20 ottobre 2001. Roma 2001, pp.&nbsp;34-37
* Paola Baldassarre, "''Mostra di Archeologia Industriale BPD/FIAT AVIO", "Guida ai Musei della Provincia di Roma''", Roma 2003, p.&nbsp;41
* Paola Baldassarre, "''Antiquarium Comunale di Colleferro, "Guida ai Musei della Provincia di Roma''", Roma 2003, p.&nbsp;39
* Giancarlo Carpino, Mariarita Giuliani, Angelo Luttazzi, "''Carta Archeologica del Comune di Colleferro''", Colleferro 1997
* Nicoletta Cassieri, Angelo Luttazzi, "''Note di Topografia sul territorio tra Segni e Paliano'', in "QuadAEI" 11, atti del VII incontro di studi del Comitato per l'Archeologia Laziale, Roma,1985 pp.&nbsp;202-209.
* Nicoletta Cassieri, Angelo Luttazzi, "''Nuovi dati per la conoscenza del territorio Toleriense'', in "QuadAEI" 16, Atti del IX incontro di studi del Comitato per l'Archeologia Laziale, Roma 1988, pp.&nbsp;270-281.
* Giovanni Maria De Rossi, "''Il Castello di Piombinara'', "Lazio Ieri e Oggi" 7, 1971, pp.&nbsp;226-231.
* Flavio Enei, "''Il sito di Colli S. Pietro presso Colleferro: un abitato arcaico nella valle del fiume Sacco'', in "Nuovi dati per la conoscenza de l' Ager Signinus. Dalla protostoria alla fine del periodo arcaico", Colleferro 1990, pp.&nbsp;35-51.
* Donatella Fiorani, "''Il Castello di Piombinara''", "Latium" 9, 1992, pp.&nbsp;36-61
* Donatella Fiorani, "''Il Castello di Colleferro''", "Palladio", n.s., VI, 11, 1993, pp.&nbsp;37-54
* Mariarita Giuliani, A. Luttazzi, "''Antiquarium di Colleferro, guida storico/archeologica''", Colleferro 1986.
* Mariarita Giuliani, Angelo Luttazzi, "''Colleferro, Antiquarium Comunale''", schede musei "Archeologia Viva" n.13, settembre-ottobre 1990
* Mariarita Giuliani, Angelo Luttazzi, "''L'Antiquarium''", in "Il Leggicittà di Colleferro", Colleferro 1992.
* Mariarita Giuliani, Angelo Luttazzi, "''Antiquarium Comunale di Colleferro (Guida)''", Colleferro 1999.
* Mauro Incitti, "''Appunti di Archeologia. Diario di riocognizione degli anni ’70''", a cura di A. Luttazzi, Colleferro 2005.
* Felice Lozzi, "''Colleferro...siate fieri di essere colleferrini''", 2007
* Felice Lozzi, "''Colledoro...è stata una scuola di vita. Di vita vera''", 2007
* Angelo Luttazzi, "''La presenza di Ponte delle Pagnotte in relazione all'antico passaggio della Via Latina''", in "Azione Territorio, Quaderni per la difesa del patrimonio archeologico del territorio", 1, Colleferro 1984, pp.&nbsp;13-15.
* Angelo Luttazzi, "''Il Castello di Piombinara''", in "Il riuso dei Castelli", Roma 1987, pp.&nbsp;147-155
* Angelo Luttazzi, "''Aspetti topografici del territorio tra Segni e Paliano dall'età repubblicana all'alto Medioevo''", in "Latium" 5, 1988, pp.&nbsp;3-18.
* Angelo Luttazzi, "''Antiquarium Comunale di Colleferro''", in "Guida ai Musei Preistorici e Protostorici del Lazio", Roma 1990
* Angelo Luttazzi, "''Cenni storici e primi insediamenti''", in "Il Leggicittà di Colleferro", Colleferro 1992, pp.&nbsp;2-3.
* Angelo Luttazzi, "''La Diocesi di Segni (Roma) tra tardoantico e altomedioevo''", in "Archeologia Uomo Territorio" 14, 1995, pp.&nbsp;133-159.
* Angelo Luttazzi, "''Fictilia et lateres. Attività manifatturiere nell’Alta Valle del Sacco, dall’età repubblicana all’alto medioevo''", Colleferro 1998.
* Angelo Luttazzi, "''Il territorio toleriense tra tardoantico e altomedioevo''", Colleferro 1999.
* Angelo Luttazzi, "''Colleferro. Antiquarium Comunale''", in "I Musei della Provincia di Roma. Percorsi d'Arte e di Storia, guida della mostra", Roma 2001, pp.&nbsp;59-62
* Angelo Luttazzi, "''La Memoria Ritrovata. La statua e la villa di Valle Macerina''", La Spezia 2003
* Angelo Luttazzi, "''Scavi a Colleferro''", "ARCHEO" n. 231, 2004, p.&nbsp;10
* Angelo Luttazzi, "''Sacriporto''", Colleferro, 2004.
* Giuseppe Mancini, "''Scoperta di tombe antiche in località Colle Antonino (Colleferro)''", in "Notizie degli Scavi di Antichità" XVIII, 1921, pp.&nbsp;273-274.
* Luigi Marozza, "''Il castello di Colleferro. Consolidamento e recupero della struttura del palazzo per un riutilizzo sociale''", in "Il riuso dei castelli", Roma, 1987
* Sabatino Moscati, "''Crolla un castello tra i fumi delle ciminiere''", in "Corriere della Sera", 24 maggio 1980, p.&nbsp;20
* Claudio Noviello, "''Collezione Cremona, Guida ai Musei della Provincia di Roma''", Roma 2003, p.&nbsp;40
* Silvano Tummolo, "''Colleferro: il teatro dei ricordi''", Edizioni L'altrartena, 1988
* Silvano Tummolo, "''Colleferro: Ferite della memoria''", Edizioni L'altrartena, 2005
* Silvano Tummolo, "''Colleferro (una bibliografia)''", Edizioni L'altrartena, 2007
* Silvano Tummolo, ''"Colleferro di Roma (Correva l'anno 1918...''", Edizioni L'altrartena, 2008
* Renzo Rossi, "''Colleferro attraverso la cartolina''", Grafica 87, 2001
* Renzo Rossi, "''Passato e Presente''" + dvd, Grafica 87, 2002
* Renzo Rossi, "''Colleferro Frammenti ed Immagini''", Grafica '87, 2005
* Renzo Rossi, "''Valorizzazione di Colleferro - Città di Fondazione''", Tipografia Ferrazza, 2007
* Renzo Rossi, "''Colleferro Calcio...una Storia, una Realtà, un Ricordo''", Tip.Ferrazza, 2008
* Renzo Rossi - Silvano Tummolo, "''Nei rifugi la vita''", Tip. Ferrazza, 2010
* Mario Galti, "''Colleferro 1935-1945 (prima, durante e dopo la guerra), 2010}}
 
== VociAltri correlateprogetti ==
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* [[SNIA]]
* ''[[Società Sportiva Dilettantistica Colleferro Calcio|S.S.D. Colleferro Calcio]]''
* [[Colleferro Rugby]]
* [[Rifugio antiaereo Colleferro]]
* [[Stadio Maurizio Natali]]
* [[Castello Vecchio (Colleferro)]]
* [[Stazione di Colleferro-Segni-Paliano]]
 
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