Vincenzo Iaquinta e Federico Guglielmo I di Prussia: differenze tra le pagine

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{{Monarca
{{F|calciatori|maggio 2010}}
| nome = Federico Guglielmo I d'Hohenzollern
{{Sportivo
| titolo = [[Sovrani di Prussia|Re in Prussia]]<br />[[Sovrani di Brandeburgo|Principe elettore di Brandeburgo]]
|Nome = Vincenzo Iaquinta
| stemma = Royal Monogram of King Frederick William I of Prussia.svg
|Immagine = Vincenzo Iaquinta.jpg
| immagine = Friedrich Wilhelm I 1713.jpg
|Didascalia= Vincenzo Iaquinta mentre esulta dopo aver segnato, con la maglia della [[Juventus]], il 7 ottobre 2007 nella trasferta contro la [[Fiorentina]] (1-1)
| legenda = ''Ritratto di Federico Guglielmo I di Prussia'' (olio su tela, [[1713]]).
|Sesso = |M|
| nome completo =
|PaeseNascita = {{ITA}}
| altrititoli =
|Altezza = 191
| regno = 25 febbraio [[1713]] – 31 maggio [[1740]]
|Peso = 84
| predecessore = [[Federico I di Prussia|Federico I]]
|Disciplina = Calcio
| successore = [[Federico II di Prussia|Federico II]]
|Ruolo = [[Attaccante]]
| consorte = [[Sofia Dorotea di Hannover]]
|Squadra = {{Calcio Juventus}}
| casa reale = [[Hohenzollern|Casa degli Hohenzollern]]
|TermineCarriera =
| dinastia =
|GiovaniliAnni =
| padre = [[Federico I di Prussia|Federico I]]
|GiovaniliSquadre = {{Calcio Reggiolo|G}}
| madre = [[Sofia Carlotta di Hannover]]
|Squadre =
| data di nascita = 14 agosto [[1688]]
{{Carriera sportivo
| luogo di nascita = [[Berlino]]
|1996-1998|{{Calcio Reggiolo|G}}|33 (6)
| data di morte = 31 maggio [[1740]]
|1998|{{Calcio Padova|G}}|13 (3)
| luogo di morte = [[Potsdam]]
|1998-2000|{{Calcio Castel di Sangro|G}}|52 (8)
| place of burial = [[Potsdam]]
|2000-2007|{{Calcio Udinese|G}}|176 (58)
|}}
|2007-|{{Calcio Juventus|G}}|88 (30)
}}
|AnniNazionale = 1999-2000<br />2001-2002<br />2005-<br/>
|Nazionale = {{NazU|CA|ITA||20}}<br />{{NazU|CA|ITA||21}}<br />{{Naz|CA|ITA}}
|PresenzeNazionale(goal) = 5 (1)<br />10 (1)<br />40 (6)
|Vittorie =
{{MedaglieCompetizione|Mondiali di calcio}}
{{MedaglieOro|[[Campionato mondiale di calcio 2006|Germania 2006]]}}
|Aggiornato= 12 marzo 2011
}}
 
{{Bio
|Nome = VincenzoFederico Guglielmo I di
|Cognome = IaquintaHohenzollern
|PostCognomeVirgola = in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Friedrich Wilhelm I''
|ForzaOrdinamento = Federico Guglielmo 01 di Prussia
|Sesso = M
|LuogoNascita = CrotoneBerlino
|GiornoMeseNascita = 2114 novembreagosto
|AnnoNascita = 19791688
|LuogoMorte = Potsdam
|GiornoMeseMorte = 31 maggio
|AnnoMorte = 1740
|Attività = calciatore
|Nazionalità = italiano
|Categorie = no
|PostNazionalità = , [[attaccante]] della [[Juventus Football Club|Juventus]]. [[Campionato del mondo di calcio|Campione del mondo]] con la [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] nel [[Campionato mondiale di calcio 2006|2006]]
|FineIncipit = è stato il secondo [[Sovrani di Prussia|re in Prussia]] e il [[Sovrani di Brandeburgo|principe elettore di Brandeburgo]] dal [[1713]] al [[1740]]; è conosciuto come il ''Re Soldato'' o ''Re Sergente'' per l'impronta nettamente militarista della sua politica<ref>Si narra nelle ''Lettere a una principessa tedesca'' di [[Eulero]] che Federico Guglielmo I, interessatosi improvvisamente ed effimeramente alla [[filosofia]], si rivolse ad un cortigiano per chiedere cosa fosse il [[principio di ragion sufficiente]], insegnato ad [[Halle an der Saale]] dal famoso professore in filosofia [[Christian Wolff]]. Essendo risaputo che il ''Re Sergente'' non pensasse ad altro che al suo famoso reggimento di altissimi granatieri reclutati in tutta Europa il cortigiano interpellato, per rendere più intelligibile il concetto di tale materia filosofica, gli disse: «Qualora la dottrina di Wolff avesse ragione, se uno dei vostri bei granatieri disertasse, Voi non avreste nulla da rimproveragli, perché il granatiere non avrebbe potuto far diversamente». Il re non volle ascoltare altro. Ordinò che Wolff fosse scacciato da Halle, con minaccia d'[[impiccagione]] se vi fosse stato ancora trovato passate le ventiquattro ore</ref>
}}
 
==Biografia==
== Caratteristiche tecniche ==
=== Principe ereditario (1688–1713) ===
Pur giocando da prima punta, ha come caratteristica una notevole duttilità tattica che, unita al suo spirito di sacrificio, gli permette di ricoprire tutti i ruoli nel reparto offensivo con la medesima efficacia; è dotato anche di una discreta tecnica.<ref name=juveprofilo>{{cita web|url=http://www.juventus.it/site/ita/TAS_schedagiocatoreprimasquadra_AB8FAC0627F44920B9EA37FA34852B6A.asp|titolo=Scheda giocatore prima squadra Vincenzo Iaquinta|editore=www.juventus.it |accesso=2-5-2010}}</ref>
====I primi anni====
Federico Guglielmo era figlio del Principe ereditario [[Federico I di Prussia|Federico I]] e della duchessa [[Sofia Carlotta di Hannover]]. Si dimostrò sin dall'infanzia di carattere rigido e soldatesco, in buona misura privo di interessi culturali e intellettuali. Dal [[1689]] al [[1692]] venne educato ad [[Hannover]], patria della madre, dove tuttavia mantenne una propria natura impulsiva. Questo momento della sua vita gli diede però l'occasione di studiare assieme al cugino [[Giorgio Guglielmo di Brunswick-Lüneburg|Giorgio Guglielmo]] (che sarebbe divenuto Re d'Inghilterra con il nome di [[Giorgio II d'Inghilterra|Giorgio II]]), mantenendo con questi un personalissimo rapporto d'amicizia che aiutò in seguito le relazioni fra i due paesi.
 
== Carriera ==Educazione====
Dopo il suo ritorno dall'[[Hannover]], Federico Guglielmo si premurò di imparare il [[lingua francese|francese]], arrivando al punto di usare tale lingua per parlare con sua madre, imparando invece un [[lingua tedesca|tedesco]] stentato dal suo servitore personale. Il giovane Federico Guglielmo sviluppò inoltre un carattere che era frutto del contrasto tra l'indole del padre, autoritario e superiore, quello della madre invece era più incline [[Arte|all'arte]] e alla [[filosofia]]: rifiutò tuttavia questi stili di vita proposti e intraprese invece la carriera militare dal [[1694]], ottenendo il comando di un reggimento di cavalleria e uno di fanteria.
===Club===
==== Inizi ====
Nato a [[Crotone]], ma di famiglia originaria di [[Cutro]] (un paese della [[Provincia di Crotone|provincia]]), Vincenzo Iaquinta fa il suo ingresso nel calcio nazionale a 17 anni tra i [[Serie D|Dilettanti]] nelle file del Reggiolo, con il quale rimane due stagioni. L'esordio da professionista avvenne nel [[1998]] con il [[Calcio Padova|Padova]], in [[serie B]]. Dopo aver messo insieme 13 incontri e 3 goal con la maglia padovana, viene ceduto al [[Castel di Sangro Calcio|Castel di Sangro]], dove gioca due stagioni in [[Serie C1]], segnando 8 reti in 52 partite.
 
[[Image:Friedrich Wilhelm I of Prussia 1700.jpg|thumb|left|Federico Guglielmo I di Prussia nel 1700]]
==== Udinese ====
All'inizio del [[1695]] venne sottoposto all'educazione del generale Conte [[Alexander von Dohna]], che si prese la responsabilità di educarlo come suo precettore. Nel [[1697]] suo insegnante divenne l'ugonotto [[Jean Philippe Rebeur]]. Entrambi gli insegnanti gli impartirono una stretta educazione [[calvinismo|calvinista]], facendogli studiare [[lingua latina|latino]], francese, [[storia]], [[geografia]], [[genealogia]], [[matematica]], scienze belliche e [[retorica]], pur manifestando ostilità per la maggior parte di esse. Il principe ereditario era invece molto preparato negli affari di corte e nella conduzione di uno stato, ponendo attenzione rilevante alle finanze. Invece di giocare, come si addiceva ad un bambino della sua età, egli passava il proprio tempo a controllare le divise e gli armamenti delle proprie guardie.
Risale al [[2000]] l'esordio di Iaquinta in [[Serie A]]: ingaggiato dall'[[Udinese Calcio|Udinese]], inizialmente come seconda scelta alle spalle di [[Roberto Muzzi|Muzzi]], [[Massimo Margiotta|Margiotta]] o [[Roberto Sosa|Sosa]], ben presto si impone come titolare. Debutta nella massima serie il [[1º ottobre]] [[2000]] in Udinese-[[Brescia Calcio|Brescia]] (4-2). Il massimo risultato in campionato raggiunto con la squadra friulana è la qualificazione ai turni preliminari di [[UEFA Champions League 2005-2006|Champions League]] al termine della stagione [[Serie A 2004-2005|2004-2005]]: la squadra si classifica al quarto posto e lui termina la stagione con un personale di 13 gol. Grazie anche a tre gol nel successivo turno preliminare, l'Udinese prende parte alla fase a gironi della [[UEFA Champions League 2005-2006|Champions League 2005-2006]]. Nel settembre del 2005 viene messo fuori rosa per un periodo di tempo a causa della mancata firma sul rinnovo del contratto propostogli della società.<ref>[http://www.tuttomercatoweb.com/?action=read&id=14355 Udinese, Cosmi: "Una tegola la mancanza di Iaquinta"] Tuttomercatoweb.com</ref>
 
Nel [[Natale]] del [[1698]], al suo decimo compleanno, il padre gli regalò la proprietà di [[Wusterhausen]] come residenza indipendente e possedimento signorile. Qui egli si esercitò nella conduzione economica dei propri possedimenti che successivamente trasferì alla conduzione dello stato prussiano. Inoltre si preoccupò di trasformare la locale residenza di caccia in uno splendido palazzo per i futuri principi ereditari, oltre a far erigere un palazzo cittadino a [[Berlino]]. A Wusterhausen, il principe disponeva di un numero ristretto di guardie personali composte dai membri cadetti delle più nobili famiglie del paese.
==== Juventus ====
Dopo la stagione [[Serie A 2006-2007|2006-07]], la migliore in maglia bianconera con 14 gol in 30 gare, l'Udinese lo cede alla Juventus per poco più di 11 milioni di [[euro]]. L'esordio ufficiale con la squadra torinese avviene il [[25 agosto]] [[2007]] nella prima giornata di [[Serie A]], 5-1 contro il [[Associazione Sportiva Livorno Calcio|Livorno]] che coincide anche con le prime due marcature.
[[File:Iaquinta riscaldamento.JPG|thumb|right|300px|Iaquinta, nel riscaldamento prima di [[Reggina]]-Juventus (2-2) del [[26 aprile]] [[2009]]]]
Il [[15 aprile]] [[2008]] si procura una distrazione muscolare di primo grado del [[bicipite|bicipite femorale]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.juventus.com/site/ita/NEWS_newsseriea_2C5B9168802B4DFC99846EDF2B62496F.asp|titolo=Ripresa a Vinovo. Iaquinta out 20/25 giorni|pubblicazione=juventus.com|giorno=17|mese=4|anno=2008|accesso=18-5-2008}}</ref> della coscia sinistra che conclude anticipatamente la sua prima stagione alla Juventus. Termina la prima stagione a [[Torino]] con 24 presenze e 8 reti, alcune delle quali decisive, mettendosi in mostra come uno dei giocatori più in forma della compagine bianconera, inoltre con 4 reti è il capocannoniere della [[Coppa Italia 2007-2008|Coppa Italia]] insieme ai nerazurri [[Julio Cruz]] e [[Mario Balotelli]].
 
Federico Guglielmo, ricevette nel 1701 durante l'incoronazione del padre a [[regno di Prussia|re di Prussia]], il titolo di Principe di Oranien e il suo appannaggio fu aumentato da 26.000 a 36.000 talleri annui. Nel [[1702]] la sua educazione venne affidata al conte [[Albert Konrad von Finckenstein]] e nello stesso anno divenne membro del Consiglio di Stato segreto e l'anno successivo entrò anche nel consiglio di guerra. Come principe ereditario partecipò a differenti incontri che gli diedero la possibilità di prendere una più ampia coscienza del mondo esterno e della natura degli eserciti d'[[Europa]].
Nella [[Serie A 2008-2009|stagione successiva]], regala buone prestazioni nel girone di ritorno segnando 10 gol in campionato, mentre 2 nel girone di andata, due dei quali nell'ultima giornata, consentendo alla squadra di terminare la stagione al secondo posto. Al termine della stagione, firma con la Juventus un contratto fino al 2013.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2009/06/01-29373/Iaquinta-Juve%2C+ufficiale+il+rinnovo+fino+al+2013|titolo=Iaquinta-Juve, ufficiale il rinnovo fino al 2013|pubblicazione=tuttosport.com|giorno=1|mese=6|anno=2009|accesso=1-6-2009}}</ref>
 
====La maggiore età====
La terza stagione con la maglia della [[Juventus]] inizia al meglio: regala la vittoria alla ''Vecchia Signora'' nell'esordio col [[Associazione Calcio ChievoVerona|Chievo]] (1-0), con un colpo di testa su assist di [[Diego Ribas da Cunha|Diego]], e segna al debutto in [[Champions League]] con il [[Football Club des Girondins de Bordeaux|Bordeaux]] (1-1) su assist di [[Fabio Cannavaro]], segna anche altri 2 gol in campionato contro [[Associazione Sportiva Livorno Calcio|Livorno]] e [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]]. Successivamente subisce un infortunio al [[menisco]] che lo lascerà fuori dal campo da fine ottobre fino ai primi di [[marzo]] [[2010]], tornando in campo da subentrato esattamente un girone dopo nella vittoriosa partita contro la [[Fiorentina]] (2-1 in trasferta). Torna al gol il [[25 aprile]] [[2010]], realizzando una doppietta nella partita casalinga contro il [[Associazione Sportiva Bari|Bari]] (3-0).
{{Hohenzollern}}
Nel [[1704]] all'età di 16 anni, completò la costruzione del castello di Wusterhausen e decise di adibirlo a residenza autunnale da agosto a novembre, il che consentì ad ogni modo lo sviluppo di un piccolo villaggio alle sue dipendenze. Nel [[1705]] venne nominato [[borgomastro]] di [[Charlottenburg]], ove poté mettere in pratica gli insegnamenti appresi durante i viaggi compiuti in Olanda che estesero notevolmente i suoi orizzonti culturali. Durante l'ultimo di questi suoi viaggi ricevette la notizia della morte della madre ed il 14 giugno [[1706]] decise di prendere moglie, sposando Sofia Dorotea di Hannover per procura, incontrata poi di persona il 14 novembre [[1706]] a [[Cölln an der Spree]] (oggi parte di Berlino). Nel luglio di quello stesso anno, inoltre, partecipò ad alcune operazioni militari nelle Fiandre nell'ambito della [[guerra di successione spagnola]], ove prese parte con il proprio reggimento che contava ormai più di 600 uomini.
 
L'11 settembre [[1709]] fu impegnato nella [[Battaglia di Malplaquet]], che fu lo scontro più sanguinoso della guerra di successione spagnola. Nel [[1710]] vi fu uno scandalo di corruzione tra i ministri del padre e Federico Guglielmo intervenne ufficialmente per la prima volta a sedare i dissidi politici occupandosi della punizione dei traditori. L'anno successivo, nell'estate del [[1711]], fu nuovamente in Olanda per curare per conto del padre alcuni negoziati diplomatici, tornando poi in patria per schierarsi contro gli svedesi nella guerra scoppiata sul suolo prussiano, venendo ferito.
Termina la stagione con 15 presenze e 6 gol in campionato e 3 presenze ed un gol nelle coppe europee (Champions League ed Europa League) per un totale di 18 presenze e 7 gol.
 
===Re di Prussia (1713-1740)===
La quarta stagione in maglia Juve inizia in modo ambiguo: il [[19 settembre]] infatti, durante la terza giornata di campionato contro l'[[Udinese Calcio|Udinese]], si rende protagonista di un'esultanza provocatoria verso i suoi ex tifosi, che, secondo Iaquinta, gli avevano offeso la madre, dopo aver segnato il definitivo 4-0.<ref>{{Cita news|autore = Roberto Maida|url = http://www.corrieredellosport.it/calcio/serie_a/juve/2010/09/20-129670/Iaquinta+a+Udine,+dal+gol+agli+insulti|titolo = Iaquinta, polemica a Udine Prima il gol, poi gli insulti|pubblicazione = [[Corriere dello Sport]]|giorno = 20 |mese = 9|anno = 2010|accesso = 20-9-2010}}</ref> I tifosi di casa lo bersaglieranno di fischi fino alla fine della partita e il presidente Pozzo criticherà aspramente il comportamento del giocatore, che chiederà in seguito perdono alla società e alla città. Si ripete poi nelle partite casalinghe del [[23 settembre]] contro il [[Palermo Calcio|Palermo]] (1-3) su assist di [[Marco Motta]], del [[7 novembre]] contro il [[Cesena Calcio|Cesena]] (3-1) su assist di [[Hasan Salihamidžić]] e del [[13 novembre]] contro la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] (1-1) su assist di [[Alberto Aquilani]]. Dopo aver subito numerosi infortuni di fattura lieve, il [[18 marzo]] è stato sottoposto ad esami specifici che hanno evidenziato uno strappo alla coscia sinistra ed è dunque costretto ad uno stop di circa 3 mesi chiudendo quindi anzitempo la sua quarta stagione sotto la [[Mole Antonelliana|Mole]].
====Tagli ai fondi====
[[File:Antoine_Pesne_-_K%C3%B6nig_Friedrich_Wilhelm_I._von_Preu%C3%9Fen_(ca._1733).jpg|thumb|left|Federico Guglielmo I in un ritratto ufficiale]]
All'inizio del 1713 la salute di [[Federico I di Prussia|Federico I]] peggiorò in maniera decisiva, fino a quando il 25 febbraio Federico I emise il suo ultimo sospiro, Federico Guglielmo, che gli era stato vicino negli ultimi momenti di vita, subito dopo aver lasciato il letto del padre ormai defunto, come suo primo atto ufficiale dichiarò nullo il bilancio dello stato approvato dal defunto monarca.
 
Egli garantì al padre un funerale grandioso e in pompa magna, ma era lui il primo a gioire per questa morte attesa da lungo tempo. Il nuovo sovrano si presentò alla cerimonia funebre con la corona, in modo da ribadire il suo peso nel nuovo governo; tuttavia una vera e propria cerimonia di incoronazione, non ebbe mai luogo. Poco dopo il termine delle cerimonie funebri egli cambiò radicalmente l'indirizzo del governo e si concentrò essenzialmente nel rimuovere le riforme promosse dal padre, in particolare riorganizzando le finanze e smantellando i vecchi debiti accumulati dal padre. Il suo scopo era quello di far acquisire alla [[Prussia]] una sempre maggiore indipendenza dalle potenze straniere, infatti il cardine di questa strategia sarebbe stato la formazione di un potente esercito.
Termina quindi la stagione con 20 presenze e 4 gol in campionato, una presenza in Coppa Italia e 3 presenze e 2 gol in Europa League per un totale di 24 presenze e 6 gol.
 
{{Citazione|Mio padre trovò la propria gioia nel costruire palazzi grandiosi, nell'avere una gran quantità di gioielli, argento, oro e altre magnificenze - permettete di dar sfogo anche ai miei desideri, voglio avere una gran quantità di buone truppe.
=== Nazionale ===
|Federico Guglielmo I in un discorso ai suoi ministri riportato per iscritto dall'inviato olandese Lintelo<ref>Heinz Kathe, S. 29</ref>}}
[[File:Gattuso & Iaquinta Cyprus-Italy.jpg|thumb|left|300px|Iaquinta (a destra) e [[Gennaro Gattuso]] nel riscaldamento pre-partita prima di Cipro-Italia (1-2) del [[6 settembre]] [[2008]]]]
La prima maglia azzurra risale al [[1999]], quando viene convocato dalla [[Nazionale di calcio dell'Italia Under-20|Nazionale Under-20]] e nel biennio 1999-2000 disputa 5 incontri segnando una rete. Nel biennio 2001-2002 viene convocato nella selezione [[Nazionale di calcio dell'Italia Under-21|Under-21]], nella quale disputa 10 incontri con un gol.
 
Il 27 febbraio il Re si recò a [[Wusterhausen/Dosse|Wusterhausen]] e lì iniziò la costituzione del suo nuovo programma di governo, impiegando solo quattro giorni per redigerlo. Per saldare i 20.000.000 di talleri di debito accumulati dal padre, ridusse il personale della casa reale da 142 a 46 impiegati e, per saldare il debito, utilizzò anche del denaro dal suo patrimonio personale. Inoltre, dei 24 castelli posseduti dal padre, Federico Guglielmo I ne mantenne solo sei, mentre gli altri furono venduti o dati in affitto e fece fondere molte statue di bronzo per fabbricare nuovi cannoni. L'orchestra di corte venne sciolta, furono venduti all'asta vini preziosi che facevano parte della cantina reale, oltre a mobili e oggetti d'oro e d'argento. Tutti questi tagli ebbero però l'effetto di mandare in rovina i molti artigiani che lavoravano per la casa reale, le accademie statali non ottennero nuovi fondi, i teatri vennero chiusi e questo provocò una fuga di artisti da [[Berlino]].<ref>Heinz Kathe, S. 29, 85, 86</ref>
Il [[30 marzo]] [[2005]], a 25 anni, esordisce in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] nella partita amichevole Italia-{{NazNB|CA|ISL}} (0-0) disputata a [[Stadio Euganeo|Padova]]. Il c.t. [[Marcello Lippi]] lo stima e lo convoca per il [[Campionato mondiale di calcio 2006|Mondiale 2006]] vinto dall'Italia: impiegato 5 volte nella manifestazione, segna il suo primo gol in Nazionale il [[12 giugno]] [[2006]] nel corso della partita d'esordio contro il {{NazNB|CA|GHA}}.
 
Con questo programma di riforma radicale Federico Guglielmo I suscitò il malcontento del popolo, che si vedeva privato dello splendore acquisito in precedenza, ma allo stesso tempo guadagnò il benestare delle istituzioni politiche e militari per una maggiore fortificazione dello stato e per la costituzione di un vero esercito che potesse competere con le altre potenze europee. Federico Guglielmo I ridusse drasticamente i costi della sua corte e delle 700 stanze del palazzo reale di Berlino, ne utilizzò solo 5.<ref>S.Fischer-Fabian, S. 88</ref>
Ha vinto il Mondiale da giocatore dell'[[Udinese Calcio|Udinese]], esattamente come fece [[Franco Causio]] in occasione del [[Campionato mondiale di calcio 1982|Mondiale '82]]. Entrambi, nelle rispettive edizioni della competizione, portarono il numero 15. Per il merito sportivo acquisito con la conquista del campionato del mondo è stato insignito il [[12 dicembre]] 2006 del titolo di Ufficiale dell'[[Ordine al merito della Repubblica]], dal [[presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]].
 
====Monarca assoluto====
Vittima di un infortunio muscolare alla fine della stagione 2007-08, non viene convocato da [[Roberto Donadoni]] per l'[[Campionato europeo di calcio 2008|Europeo 2008]].<ref>{{Cita news|autore=Luciano Bertolani|url=http://www.corrieredellosport.it/Notizie/Euro2008/29142/Europei+a+rischio+per+Iaquinta|titolo=Europei a rischio per Iaquinta|pubblicazione=corrieredellosport.it|giorno=8|mese=5|anno=2008|accesso=6-11-2008}}</ref>
In accordo con il suo orientamento politico, Federico Guglielmo I pose la propria figura al centro di tutte le attività dello stato, dando inizio ad un vero e proprio governo assoluto. Ora la sua parola era legge e chi lo contraddiceva era condannato a morte. Egli pretese d'intromettersi in tutti gli affari dello stato e sviluppò le caratteristiche di un [[tiranno]], ma era comunque guidato da una profonda fede in [[Dio]]. Il re controllava il governo attraverso il suo gabinetto di ministri, parlando a loro come un generale parla con le proprie truppe ed esaminando in loro presenza i rapporti giunti a corte circa l'andamento stesso dei vari ministeri.
 
====Sviluppo dell'esercito====
Realizza il suo secondo gol in Nazionale il [[1º aprile]] [[2009]], a quasi 3 anni dal suo primo gol, nella partita Italia-[[Nazionale di calcio dell'Irlanda|Irlanda]] (1-1), valida per le [[Campionato mondiale di calcio 2010 (qualificazioni Europa)|qualificazioni mondiali]]. Il [[10 giugno]], a [[Pretoria]], realizza la sua prima [[Gol#Doppietta|doppietta]] con gli ''Azzurri'' nella partita amichevole contro la [[Nazionale di calcio della Nuova Zelanda|Nuova Zelanda]] vinta 4 a 3. In [[Sudafrica]] prende parte alla [[FIFA Confederations Cup 2009|Confederations Cup 2009]], dove l'Italia viene eliminata al primo turno.
Il re fondò la potenza del proprio stato essenzialmente sulla forza del proprio esercito. La necessità di riportare un ordine nelle questioni belliche era divenuta essenziale soprattutto per l'indignazione dello stesso sovrano prussiano che non riusciva ad accettare il fatto che le altre potenze non considerassero la Prussia una nazione in grado di avere voce in capitolo dei concordati internazionali.
 
Dal [[1713]] iniziò lo sviluppo di una grande riforma dell'esercito. Come primo passo reclutò nella [[fanteria]] prussiana 8073 nuovi soldati e 1067 [[cavalieri]], portando il totale degli effettivi a 80.000; l'esercito inoltre divenne finanziariamente indipendente e non più dipendente, come prima, dai sussidi ricevuti dalle potenze estere, fu anche creata la figura del "[[Soldatenkönig]]" (''Re dei soldati''), che indossava sempre l'uniforme militare e che era responsabile a mantenere una ferrea disciplina fra i ranghi dell'[[esercito prussiano]]. Egli attirò a sé dal ceto dei nobili un corpo di ufficiali assolutamente devoti a lui; i soldati invece erano o mercenari arruolati o contadini del paese, il cui obbligo di servizio veniva regolato dal cosiddetto sistema cantonale ("[[Kantonsystem]]").
Viene infine selezionato per il [[Campionato mondiale di calcio 2010|Mondiale 2010]] dove nella seconda partita del girone, il [[20 giugno]], Iaquinta realizza su [[Tiri di rigore|rigore]] il gol del pareggio contro la Nuova Zelanda (1-1). L'Italia viene poi eliminata al primo turno. Successivamente annuncia il suo ritiro dalla nazionale italiana.
 
==== Il reggimento Potsdam ====
== Statistiche ==
{{vedi anche|Giganti di Potsdam}}
=== Presenze e reti nei club ===
[[Image:Langer Kerl Schwerid Rediwanoff.jpg|thumb|Il soldato di fanteria Schwerid Rediwanoff di Mosca. Rdiwanoff apparteneva al corpo di uomini "donati" dallo zar Pietro il Grande a Federico Guglielmo I dopo aver ricevuto la [[camera d'ambra]].]]
''Statistiche aggiornate al 12 marzo 2011''
Il Re fu particolarmente attento al reclutamento di uomini giovani nel suo reggimento personale di [[Potsdam]], anche se questo poteva essere considerato dai più un suo vezzo personale. Ad ogni modo, la creazione del reggimento aveva una ragione pratica: i lunghi fucili ad avancarica in uso all'epoca erano difficili da maneggiare per i soldati di bassa statura, iniziò così una vera e propria caccia ai giganti, cominciata già dal [[1712]] per cercare uomini che avessero un'altezza minima di 1 metro e 88 centimetri. Inviò addirittura i suoi incaricati in [[Ungheria]], nel [[Regno di Napoli]], in [[Croazia]] ed in [[Ucraina]] per reclutare tali uomini, comprandoli spesso fisicamente.<ref>S.Fischer-Fabian, S.113</ref> Tra il 1713 ed il [[1735]] vennero spesi in totale 12 milioni di talleri in fondi da investire nella ricerca di questi uomini.
 
Gli appartenenti a questo reggimento vennero soprannominati ''die langen Kerls'' (espressione traducibile grosso modo in italiano come "spilungoni"): il costo annuale per mantenere questo reggimento era di 291.000 talleri, rispetto ai 72.000 spesi per un reggimento normale.<ref>S.Fischer-Fabian, S.115</ref>
{| {{prettytable|text-align=center|font-size=90%|width=99%}}
 
====Promozione dell'industria tessile====
Federico Guglielmo I fu inoltre interessato anche all'economia del paese, egli si concentrò sulla promozione della ricca industria della tessitura, che era basata sull'economia domestica. Quasi tutte le grandi case avevano infatti filande private e con una riforma varata già dal 1713, venne creato a [[Berlino]] un deposito generale per il prodotto filato che veniva quindi venduto all'ingrosso sul mercato internazionale, facendo sì che il prodotto venisse apprezzato in tutta Europa.
 
====Politica estera====
Federico Guglielmo I cercò in un primo momento di mantenere una certa neutralità nei conflitti europei dell'epoca, concentrandosi sul rafforzamento del proprio Stato dopo il periodo del governo paterno. La visita di [[Pietro il Grande]] nel 1713 a Berlino, però, lo fece propendere per entrare nell'[[Alleanza del Nord]] in funzione anti-svedese, per combattere le mire espansionistiche di [[Carlo XII di Svezia|Carlo XII]] durante la [[Grande guerra del Nord]] ed in cambio ricevette finanziamenti ed armi per l'esercito. Con la ripresa delle ostilità nel 1713, il 1º maggio [[1715]] egli trasferì il proprio quartier generale in [[Pomerania]], per seguire e guidare il suo esercito nell'assedio di [[Stralsund]].
 
A seguito del trattato di [[pace di Stoccolma|pace siglato a Stoccolma]] il 21 gennaio 1720, ottenendo però da questa pace, il dominio indiscusso sulle città di [[Stettino]], [[Peene]] e sulle [[isola di Wollin|isole di Wollin]] e [[isola di Usedom|Usedom]], oltre al controllo sull'area del delta dello [[Swine]] e del [[Dievenow]]. Questa campagna e quella del 1715 diedero l'opportunità quindi di ribadire l'importanza del ruolo dell'esercito per la rinnovata Prussia. Non ultimo, nel [[1720]], Federico Guglielmo I vendette le colonie del [[Brandeburgo]], fondate dal suo predecessore (delle quali la maggiore città era appunto [[Friedrichsburg]]), per 7.200 ducati ai Paesi Bassi, questo denaro fu speso dal Re per migliorare l'esercito.
 
====Il corpo dei nobili ufficiali====
Con l'intenzione di privare sempre più la nobiltà dei propri poteri e di estendere il controllo dello Stato assolutista, il re cercò di applicare la tecnica cara a [[Luigi XIV di Francia]] di legare a sé i rappresentanti della stretta aristocrazia. In maniera però del tutto innovativa, egli fondò nel settembre del [[1717]] a Berlino il ''Real Corpo di Cadetti Prussiani'', un istituto militare per formare i figli cadetti delle più eminenti famiglie nobiliari del paese. In questo istituto i giovani dovevano essere di lignaggio nobile ed avere un'età tra i 12 ed i 18 anni. Oltre alla carriera militare, l'istituto garantiva un comodo inserimento nel governo. Ovviamente il permesso di accedere a questo corpo era concesso esclusivamente a quanti facessero solenne giuramento di non prestare servizio per alcun altro paese.
 
==== Altri passi notevoli ====
Federico Guglielmo I, come già ricordato precedentemente, raddoppiò la forza dell'esercito presente in Prussia, rendendolo il quarto più potente esercito d'Europa dopo quello della Francia, dei Paesi Bassi e della Russia. La Prussia contava all'epoca 1.6 milioni di abitanti, di cui 80.000 erano impegnati stabilmente nell'esercito e tutto questo ebbe però lo svantaggio della creazione di uno Stato completamente militarizzato ed incentrato sulla carriera bellica, a scapito di altre iniziative di tipo culturale ed artistico.
 
Sotto l'aspetto religioso, si prodigò a favore del [[pietismo]]: le sue preoccupazioni maggiori furono per la colonizzazione interna. Ciò che egli fece a tal riguardo fu il "Rétablissement" della Prussia Orientale, dove accolse anche i protestanti cacciati da [[Salisburgo]]. Egli infatti venne chiamato "il più grande re interno di Prussia". Per l'educazione fondò 1480 scuole di formazione al posto delle 320 scuole di villaggio che esistevano all'epoca del regno del padre Federico I.
 
===Gli ultimi anni===
Con l'avanzare dell'età, Federico Guglielmo sentì sempre più crescere i dolori a causa di uno stile di vita sregolato e anche a causa di mali ereditari. La vita militare che tanto lo aveva impegnato alla fine, gli procurò non pochi problemi a cavalcare, ed inoltre era ingrassato notevolmente. Il 31 maggio [[1740]] il "re soldato" morì nel castello di [[Potsdam]] e venne sepolto il 4 giugno di quello stesso anno nella chiesa della omonima cittadina. Gli succedette il figlio [[Federico II di Prussia]], meglio noto come ''Federico il grande .''
 
== Matrimonio e discendenza ==
[[File:Queen Sophie Dorothea of Prussia.jpg|thumb|La regina Sofia Dorotea di Hannover]]
Sposatosi con [[Sofia Dorotea di Hannover|Sofia Dorotea]] del [[Casato di Hannover]], figlia del sovrano britannico [[Giorgio I di Gran Bretagna|Giorgio I]] d'Inghilterra, ebbe da lei quattordici figli:
 
*Federico Luigi (1707–1708)
*[[Guglielmina di Prussia (1709-1758)|Guglielmina]] (1709 – 1758), sposò il Margravio [[Federico di Brandeburgo-Bayreuth]]
*Federico Guglielmo (1710–1711)
*[[Federico il Grande|Federico]] (1712 – 1786), che divenne Re di Prussia
*Carlotta Albertina (1713–1714)
*[[Federica Luisa di Prussia|Federica Luisa]] (1714 – 1784), sposò [[Carlo Guglielmo Federico di Brandeburgo-Ansbach|Carlo Guglielmo Federico]], Margravio di [[Brandeburgo-Ansbach]]
*[[Filippina Carlotta di Prussia|Filippina Carlotta]] (1716 – 1801), sposò [[Carlo I di Brunswick-Wolfenbüttel|Carlo I, Duca di Brunswick-Lüneburg]]
*Carlo (1717–1719)
*[[Sofia Dorotea di Prussia|Sofia Dorotea Maria]] (1719 – 1765), sposò il Margravio [[Federico Guglielmo di Brandeburgo-Schwedt]];
*[[Luisa Ulrica di Prussia|Luisa Ulrica]] (1720 – 1782), sposò [[Adolfo Federico di Svezia]]
*[[Augusto Guglielmo di Prussia|Augusto Guglielmo]] (1722&nbsp;– 1758)
*[[Anna Amalia di Prussia|Anna Amalia]] (1723&nbsp;– 1787), badessa di [[Abbazia di Quedlinburg|Quedlinburg]]
*[[Enrico di Prussia (1726-1802)|Enrico]] (1726–1802)
*[[Augusto Ferdinando di Prussia|Augusto Ferdinando]] (1730&nbsp;– 1813)
 
== Ascendenza ==
<div align="center">
{| class="wikitable"
|-
!rowspan="2"|Stagione
!rowspan="2"|Squadra
!colspan="3"|Campionato
!colspan="3"|Coppe nazionali
!colspan="3"|Coppe continentali
!colspan="3"|Altre coppe
!colspan="2"|Totale
|-
| rowspan="16" align="center"| '''Federico Guglielmo I'''
!Comp
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Federico I di Prussia]]
!Pres
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Federico Guglielmo I di Brandeburgo]]
!Reti
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Giorgio Guglielmo di Brandeburgo]]
!Comp
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br/ >[[Giovanni Sigismondo di Brandeburgo]]
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Pres
!Reti
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Anna di Prussia (1576-1625)|Anna di Prussia]]
|| 1996-1997 || rowspan=2|{{Bandiera|Italia}} [[Reggiolo Calcio|Reggiolo]] || [[Campionato Nazionale Dilettanti 1996-1997|CND]] || 14 || 1 || [[Coppa Italia Serie D 1996-1997|CI-D]] || - || - || - || - || - || - || - || - || 14 || 1
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br/ >[[Elisabetta Carlotta di Wittelsbach-Simmern]]
|| 1997-feb. 1998 || [[Campionato Nazionale Dilettanti 1997-1998|CND]] || 19 || 5 || [[Coppa Italia Serie D 1997-1998|CI-D]] || - || - || - || - || - || - || - || - || 19 || 5
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br/ >[[Federico IV Elettore Palatino]]
|-
!colspan="3"|Totale Reggiolo || 33 || 6 || || 0 || 0 || || || || || || || 33 || 6
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Luisa Giuliana di Nassau]]
|| feb.-giu. 1998 || {{Bandiera|Italia}} [[Padova Calcio|Padova]] || [[Serie B 1997-1998|B]] || 13 || 3 || [[Coppa Italia 1997-1998|CI]] || 0 || 0 || - || - || - || - || - || - || 13 || 3
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Luisa Enrichetta d'Orange]]
|| 1998-1999 || rowspan=2|{{Bandiera|Italia}} [[Castel di Sangro Calcio]] || [[Serie C1 1998-1999|C1]] || 25 || 3 || [[Coppa Italia 1997-1998|CI]]+[[Coppa Italia Serie C 1998-1999|CI-C]] || 3+0 || 0+0 || - || - || - || - || - || - || 28 || 3
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Federico Enrico d'Orange]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br/ >[[Guglielmo I d'Orange]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Louise de Coligny]]
|| 1999-2000 || [[Serie C1 1999-2000|C1]] || 27 || 5 || [[Coppa Italia Serie C 1999-2000|CI-C]] || - || - || - || - || - || - || - || - || 27 || 5
|-
!colspan="3"|Totale Castel di Sangro || 52 || 8 || || 3 || 0 || || || || || || || 55 || 8
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br/ >[[Amalia di Solms-Braunfels]]
|| [[Udinese Calcio 2000-2001|2000-2001]] || rowspan=7|{{Bandiera|Italia}} [[Udinese]] || [[Serie A 2000-2001|A]] || 14 || 2 || [[Coppa Italia 2000-2001|CI]] || 2 || 0 || [[Coppa UEFA 2000-2001|CU]] || 0 || 0 || -|| - || - || 16|| 2
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br/ >[[Giovanni Alberto I di Solms-Braunfels]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Agnese di Sayn-Wittgenstein]]
|| [[Udinese Calcio 2001-2002|2001-2002]] || [[Serie A 2001-2002|A]] || 22 || 2 || [[Coppa Italia 2001-2002|CI]] || 4 || 1 || - || - || - || - || - || - || 26 || 3
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Sofia Carlotta di Hannover]]
|| [[Udinese Calcio 2002-2003|2002-2003]] || [[Serie A 2002-2003|A]] || 26 || 7 || [[Coppa Italia 2002-2003|CI]] || 2 || 1 || - || - || - || - || - || - || 28 || 8
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Ernesto Augusto di Brunswick-Lüneburg]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Giorgio di Brunswick-Lüneburg]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br/ >[[Guglielmo di Brunswick-Lüneburg]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Dorothea di Danimarca]]
|| [[Udinese Calcio 2003-2004|2003-2004]] || [[Serie A 2003-2004|A]] || 29 || 11 || [[Coppa Italia 2003-2004|CI]] || 2 || 0 || [[Coppa UEFA 2003-2004|CU]] || 1 || 0 || - || - || - || 32 || 11
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br/ >[[Anna Eleonora di Assia-Darmstadt]]
|| [[Udinese Calcio 2004-2005|2004-2005]] || [[Serie A 2004-2005|A]] || 31 || 13 || [[Coppa Italia 2004-2005|CI]] || 6 || 2 || [[Coppa UEFA 2004-2005|CU]] || 2 || 0 || - || - || - || 39 || 15
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br/ >[[Luigi V d'Assia-Darmstadt]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Maddalena di Brandeburgo]]
|| [[Udinese Calcio 2005-2006|2005-2006]] || [[Serie A 2005-2006|A]] || 24 || 9 || [[Coppa Italia 2005-2006|CI]] || 1 || 1 || [[UEFA Champions League 2005-2006|UCL]]+[[Coppa UEFA 2005-2006|CU]] || 7<ref>4 presenze nel Terzo turno preliminare</ref>+2 || 7<ref>3 reti nel Terzo turno preliminare</ref>+0 || - || - || - || 34 || 17
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Sofia del Palatinato]]
|| [[Udinese Calcio 2006-2007|2006-2007]] || [[Serie A 2006-2007|A]] || 30 || 14|| [[Coppa Italia 2006-2007|CI]] || 0 || 0 || - || - || - || - || - || - || 30 || 13
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Federico V Elettore Palatino]]
|-
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br/ >[[Federico IV Elettore Palatino]]
!colspan="3"|Totale Udinese || 176 || 58 || || 17 || 5 || || 12 || 7 || || || || 205 || 70
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Luisa Giuliana d'Orange-Nassau]]
|| [[Juventus Football Club 2007-2008|2007-2008]] || rowspan=4|{{Bandiera|Italia}} [[Juventus Football Club|Juventus]] || [[Serie A 2007-2008|A]] || 24 || 8 || [[Coppa Italia 2007-2008|CI]] || 5 || 4 || - || - || - || - || - || - || 29 || 12
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br/ >[[Elisabetta Stuart (1596-1662)|Elisabetta Stuart]]
|| [[Juventus Football Club 2008-2009|2008-2009]] || [[Serie A 2008-2009|A]] || 28 || 12 || [[Coppa Italia 2008-2009|CI]] || 3 || 0 || [[UEFA Champions League 2008-2009|UCL]] || 7<ref>2 presenze nel Terzo turno preliminare</ref> || 3 || - || - || - || 38 || 15
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br/ >[[Giacomo I d'Inghilterra]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Anna di Danimarca]]
|| [[Juventus Football Club 2009-2010|2009-2010]] || [[Serie A 2009-2010|A]] || 15 || 6 || [[Coppa Italia 2009-2010|CI]] || 0 || 0 || [[UEFA Champions League 2009-2010|UCL]]+[[UEFA Europa League 2009-2010|UEL]] || 2+1 || 1+0 || -|| - || - || 18 || 7
|-
|| [[Juventus Football Club 2010-2011|2010-2011]] || [[Serie A 2010-2011|A]] || 20 || 4 || [[Coppa Italia 2010-2011|CI]] || 1 || 0 || [[UEFA Europa League 2010-2011|UEL]] || 3 || 2 || -|| - || - || 24 || 6
|-
!colspan="3"|Totale Juventus || 88 || 30 || || 9 || 4 || || 13 || 6 || || || || 109 || 40
|-
!colspan="3"|Totale || 361 || 104 || || 31 || 9 || || 25 || 13 || || || || 418 || 127
|}
</div>
 
=== Cronologia presenze e reti in Nazionale ===
{{Cronoini}}
{{Cronopar|30/03/2005|Padova|ITA|0|0|ISL||Amichevole}}
{{Cronopar|04/06/2005|Oslo|NOR|0|0|ITA||QMondiali|2006}}
{{Cronopar|08/06/2005|Toronto|ITA|1|1|SCG||Amichevole}}
{{Cronopar|11/06/2005|New York|ITA|1|1|ECU||Amichevole}}
{{Cronopar|17/08/2005|Dublino|IRL|1|2|ITA||Amichevole}}
{{Cronopar|03/09/2005|Glasgow|SCO|1|1|ITA||QMondiali|2006}}
{{Cronopar|07/09/2005|Minsk|BLR|1|4|ITA||QMondiali|2006}}
{{Cronopar|12/10/2005|Lecce|ITA|2|1|MDA||QMondiali|2006}}
{{Cronopar|12/11/2005|Amsterdam|NED|1|3|ITA||Amichevole}}
{{Cronopar|16/11/2005|Ginevra|ITA|1|1|CIV||Amichevole||||||Ginevra (città)}}
{{Cronopar|01/03/2006|Firenze|ITA|4|1|GER||Amichevole}}
{{Cronopar|31/05/2006|Ginevra|SUI|1|1|ITA||Amichevole||||||Ginevra (città)}}
{{Cronopar|12/06/2006|Hannover|ITA|2|0|GHA|1|Mondiali|2006|1° Turno}}
{{Cronopar|17/06/2006|Kaiserslautern|ITA|1|1|USA||Mondiali|2006|1° Turno}}
{{Cronopar|26/06/2006|Kaiserslautern|ITA|1|0|AUS||Mondiali|2006|Ottavi}}
{{Cronopar|04/07/2006|Dortmund|GER|0|2|ITA||Mondiali|2006|Semif.|dts}}
{{Cronopar|09/07/2006|Berlino|ITA|1|1|FRA||Mondiali|2006|Finale|dts|5-3|4º Titolo Mondiale}}
{{Cronopar|07/10/2006|Roma|ITA|2|0|UKR||QEuro|2008}}
{{Cronopar|11/10/2006|Tbilisi|GEO|1|3|ITA||QEuro|2008}}
{{Cronopar|12/09/2007|Kiev|UKR|1|2|ITA||QEuro|2008}}
{{Cronopar|17/11/2007|Glasgow|SCO|1|2|ITA||QEuro|2008}}
{{Cronopar|21/11/2007|Modena|ITA|3|1|FRO||QEuro|2008}}
{{Cronopar|26/03/2008|Elche|ESP|1|0|ITA||Amichevole}}
{{Cronopar|10/09/2008|Udine|ITA|2|0|GEO||QMondiali|2010}}
{{Cronopar|19/11/2008|Atene|GRE|1|1|ITA||Amichevole}}
{{Cronopar|28/03/2009|Podgorica|MNE|0|2|ITA||QMondiali|2010}}
{{Cronopar|01/04/2009|Bari|ITA|1|1|IRL|1|QMondiali|2010}}
{{Cronopar|10/06/2009|Pretoria|ITA|4|3|NZL|2|Amichevole}}
{{Cronopar|15/06/2009|Pretoria|USA|1|3|ITA||Conf.Cup|2009|1° Turno}}
{{Cronopar|18/06/2009|Johannesburg|EGY|1|0|ITA||Conf.Cup|2009|1° Turno}}
{{Cronopar|21/06/2009|Pretoria|ITA|0|3|BRA||Conf.Cup|2009|1° Turno}}
{{Cronopar|12/08/2009|Basilea|SUI|0|0|ITA||Amichevole}}
{{Cronopar|05/09/2009|Tblisi|GEO|0|2|ITA||QMondiali|2010}}
{{Cronopar|09/09/2009|Torino|ITA|2|0|BUL|1|QMondiali|2010}}
{{Cronopar|10/10/2009|Dublino|IRL|2|2|ITA||QMondiali|2010}}
{{Cronopar|03/06/2010|Bruxelles|ITA|1|2|MEX||Amichevole}}
{{Cronopar|05/06/2010|Ginevra|SUI|1|1|ITA||Amichevole}}
{{Cronopar|14/06/2010|Città del Capo|ITA|1|1|PAR||Mondiali|2010|1° Turno}}
{{Cronopar|20/06/2010|Nelspruit|ITA|1|1|NZL|1|Mondiali|2010|1° Turno}}
{{Cronopar|24/06/2010|Johannesburg|SVK|3|2|ITA||Mondiali|2010|1° Turno}}
{{Cronofin|40|6|62|58}}
 
== Palmarès ==
=== Nazionale ===
 
* {{Calciopalm|Mondiale|1}}
:{{WC2|2006}}
 
=== Individuale ===
* Capocannoniere della [[Coppa Italia]]: 1
:[[Coppa Italia 2007-2008|2007-2008]] <small>(4 gol, a pari merito con [[Julio Cruz|Cruz]] e [[Mario Balotelli|Balotelli]])</small>
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=ONUNYOrd.Aquilanera.png
|nome_onorificenza=CollareGran dMaestro dell'oroOrdine al Meritodell'Aquila SportivoNera
|collegamento_onorificenza=CollareOrdine ddell'oroAquila al Merito SportivoNera
|motivazione=
|luogo=
|luogo=[[Roma]], [[23 ottobre]] [[2006]].<ref>{{cita web |url=http://www.coni.it/?dettaglio_news_&tx_ttnews%5Btt_news%5D=1413&tx_ttnews%5BbackPid%5D=1&cHash=a62616670d |titolo=Coni: Consegnati i Collari d’oro e diplomi d’onore ai campionissimi |editore=coni.it |data=23-10-2006 |accesso=07-05-2011}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=ITA OMRI 2001 Uff BAROrd.svgAquilarossa-GC.png
|nome_onorificenza=UfficialeGran Maestro dell'Ordine al Merito della Repubblicadell'Aquila ItalianaRossa
|collegamento_onorificenza=Ordine aldell'Aquila merito della Repubblica ItalianaRossa
|motivazione=
|luogo=
|luogo=[[12 dicembre]] [[2006]]. Di iniziativa del [[Presidente della Repubblica]].
}}
 
== Note ==
<references />
 
== Collegamenti esterniBibliografia ==
* ''[[Wilhelmine von Bayreuth]], eine preußische Königstochter'', hg. v. [[Ingeborg Weber-Kellermann]], Insel Frankfurt/M. 1981, ISBN 3-458-32980-3
* {{AIC|259}}
* Friedrich Beck/[[Julius H. Schoeps]] (Hrsg.): ''Der Soldatenkönig. Friedrich Wilhelm I. in seiner Zeit.'' Verlag für Berlin-Brandenburg Potsdam 2003 ISBN 3-935035-43-8
* {{Transfermarkt|vincenzo-iaquinta|5904}}
* Claus A. Pierach, Erich Jennewein: ''Friedrich Wilhelm I. und die Porphyrie''. In Sudhoffs Archiv, Franz Steiner Verlag Stuttgart, Bd. 83, Heft 1 (1999), S. 50-66
* {{FIGC|2039}}
* Generaldirektion der Staatlichen Schlösser und Gärten Potsdam-Sanssouci (Hrsg.): ''Friedrich Wilhelm I.'' Der ''Soldatenkönig'' als ''Maler'', Potsdam 1990
* {{footballdatabase|vincenzo.iaquinta.1529}}
* [[Carl Hinrichs (Historiker)|Carl Hinrichs]]: ''Friedrich Wilhelm I. König in Preußen, eine Biographie''. Hamburg 1941. Ergänzter reprographischer Nachdruck bei Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 1968.
* {{FIFA|234927}}
* Heinz Kathe: Der Soldatenkönig. Friedrich Wilhelm I. 1688 - 1740. König in Preußen, Köln 1981 ISBN 3-7609-0626-5
* {{UEFA|56537}}
* [[Christian Graf von Krockow]]: ''Porträts berühmter deutscher Männer - Von Martin Luther bis zur Gegenwart'', List München 2001, S. 57-100 ISBN 3-548-60447-1
* {{Lega Calcio|A=15047}}
* [[Heinz Ohff]], ''Preußens Könige'', Piper Verlag, München 2001 ISBN 3-492-23359-7
* [[Wolfgang Venohr]]: ''Friedrich Wilhelm I. Preußens Soldatenkönig. '', Erg. 2. Aufl., Ullstein Berlin 2001 ISBN 3-7766-2223-7
* [[Christopher Clark]]: ''Preußen. Aufstieg und Niedergang 1600-1947'', Bonn 2007 ISBN 978-3-89331-786-8
* Amedeo Miceli di Serradileo, Le guardie del corpo di Federico Guglielmo di Prussia reclutate a Cosenza nel 1737, in "Rivista Storica Calabrese", Catanzaro Lido, a.XXII, 2001, nn. 1-2.
* voce "FEDERICO GUGLIELMO I re di Prussia", in Enciclopedia Italiana, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma, 1949, vol.14, pp.&nbsp;961–962.
 
== Altri progetti ==
{{Calcio Juventus rosa}}
{{interprogetto|commons=Category:Friedrich Wilhelm I of Prussia}}
{{Nazionale italiana under-21 europei 2002}}
 
{{Nazionale italiana mondiali 2006}}
{{Box successione
{{Nazionale italiana Confederations Cup 2009}}
|tipologia=regnante
{{Nazionale italiana mondiali 2010}}
|immagine=Flag of the Kingdom of Prussia (1701-1750).svg
{{Portale|biografie|calcio}}
|carica=[[Sovrani di Prussia|Re in Prussia]]
|periodo=[[1713]]-[[1740]]
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}}
{{Box successione
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|periodo=[[1713]]-[[1740]] <br> come ''Federico Guglielmo II''<br/>
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{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|immagine = Banner of the Holy Roman Emperor (after 1400).svg
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|successivo=[[Federico II di Prussia|Federico II]]
}}
 
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Calciatori campioni del mondo]]
{{Portale|biografie|storia}}
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[[ar:فينشينسو ياكوينتا]]
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[[bg:Винченцо Якуинта]]
[[Categoria:Principi di Brandeburgo]]
[[ca:Vincenzo Iaquinta]]
[[Categoria:Re di Prussia]]
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