Basilica concattedrale di Maria Santissima della Madia e Giuseppe Albano: differenze tra le pagine
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{{Bio
|Nome = Giuseppe
|Cognome = Albano
|Sesso = M
|LuogoNascita = Gerace Superiore
|LuogoNascitaLink = Gerace
|GiornoMeseNascita = 23 aprile
|AnnoNascita = 1926
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 16 gennaio
|AnnoMorte = 1945
|Attività = partigiano
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Giuseppe Albano.png
}}
Dal [[1943]] al [[1945]], assieme alla sua banda, fu uno dei protagonisti della [[Resistenza romana]] contro l'[[Occupazione tedesca di Roma|occupazione tedesca]]. Affetto da una [[cifosi]] dovuta a una caduta, fu soprannominato il '''Gobbo del Quarticciolo'''.
==
Nato a [[Gerace|Gerace Superiore]], in [[provincia di Reggio Calabria]], il 23 aprile del [[1926]], Giuseppe Albano si trasferì, assieme alla famiglia, a [[Roma]] nel [[1936]], stabilendosi nella borgata del [[Quarticciolo]], un quartiere della periferia est della città.
Iniziò sin da giovanissimo a commettere piccoli reati assieme ad altri suoi coetanei abitanti dello stesso [[quartiere]], anch'essi per la maggior parte figli di [[Immigrazione|immigrati]] del sud. Da subito si fece notare per il suo coraggio, quando riuscì a disarmare due [[avanguardista|avanguardisti]] che lo minacciavano con un pugnale e poi quando comparve in una foto dell'epoca che lo immortalava a [[Porta San Paolo]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.romacivica.net/anpiroma/Resistenza/resistenza2c5.html Porta S.Paolo, ''[[ANPI]]''] |date=dicembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> con il grembiule da garzone di farmacia, con ancora i calzoni corti, mentre combatteva contro l'occupazione nazista, al riparo di un [[carro armato]].<ref>[http://www.controappunto.org/Nuova%20cartella%20(3)/LA%20BANDA%20DEL%20GOBBO.htm La banda del Gobbo], ''Controappunto''.</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://files.splinder.com/4260eaaa06e0007a9595da179042e073.jpeg Foto del ''Gobbo'' con i compagni] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref>
{{citazione|Fin da giovanissimo esercitò il mestiere di malfattore insieme ad un gruppo di coetanei, quasi tutti di origine calabrese e tutti abitanti nella borgata. A soli sedici anni iniziò la sua lotta partigiana nelle giornate tra l'8 e il 10 settembre 1943. Prima a Porta San Paolo, poi nella zona di Piazza Vittorio, partecipò ad operazioni di sabotaggio e divenne subito una leggenda...|Roma SPQR<ref name="Roma SPQR">[http://www.romaspqr.it/ROMA/Curiosit%C3%A0/gobbo_quarticciolo.htm Il Gobbo del quarticciolo], ''Roma SPQR''.</ref>}}
=== La Resistenza ===
La figura del "Gobbo del [[Quarticciolo]]" è da inserire in quella particolare situazione della [[Resistenza italiana|Resistenza]] descritta sinteticamente da [[Rosario Bentivegna]], partigiano, medaglia d'argento al valor militare:
{{citazione|La Resistenza romana ebbe caratteristiche di spontaneità e di diffusione capillare che è difficile trovare altrove. Sono decine le formazioni impegnate, grandi come quelle dei partiti del [[CLN]], in particolare i tre partiti di sinistra, [[Partito Comunista Italiano|PCI]], [[Partito d'Azione]] e [[PSIUP]], come Bandiera Rossa, o i [[Adriano Ossicini|Cattolici Comunisti]]<ref>I Cattolici Comunisti avevano una loro pubblicazione intitolata ''La voce operaia'', sottotitolata ''Organo del movimento dei comunisti cattolici'', che sul n° 5 del novembre del [[1943]] afferma che in URSS si sono gettate le basi per la nuova Europa. [http://www.geocities.com/spartaco552000/La_voce_operaia.jpg Ritaglio testata pubblicazione].</ref>, o come il Centro Militare Clandestino dei "badogliani", ma anche piccole o piccolissime, che, per non aver potuto o voluto trovare il collegamento con i partiti del [[CLN]], operavano autonomamente contro i tedeschi e i collaborazionisti fascisti.|Rosario Bentivegna<ref>[http://www.comunistiroma.it/index.php?option=com_content&task=view&id=22&Itemid=16 Comunistiroma.it]</ref>}}
Albano cominciò la sua lotta partigiana tra l'8 e il 10 settembre 1943, dapprima a [[Porta San Paolo]] e successivamente nella zona di [[Piazza Vittorio Emanuele II (Roma)|Piazza Vittorio Emanuele II]]. Partecipò inoltre a numerose operazioni di [[sabotaggio]], soprattutto di treni tedeschi, di assalto ai forni, per distribuire la farina alla popolazione affamata, e divenne subito famoso per la rapidità d'azione e l'abilità nel dileguarsi, impegnando moltissimo le [[Wehrmacht|truppe tedesche]] che occupavano la città. Presto divenne un idolo per la popolazione, che vedeva nella sua figura una sorta di giustiziere e difensore dei più deboli.
{{citazione|....Anche se i nazisti non ne conoscevano il nome e il cognome, la sua malformazione lo rendeva identificabile durante le azioni partigiane, così che intorno all'aprile del '44 il comando tedesco ordinò l'arresto di tutti i gobbi di Roma.|Roma SPQR<ref name="Roma SPQR"/>}}
Anche se Albano era riconosciuto dai giovani della resistenza di [[Centocelle]] e del Quarticciolo, come il proprio ''leader'', in realtà la vera mente organizzativa della banda era Franco Napoli, detto “Felice”, anch'egli calabrese, [[socialista]], compagno di lotta di [[Sandro Pertini]] e già arrestato in passato per un fallito attentato a [[Benito Mussolini]] in [[Calabria]].
{{citazione|Fu infatti Franco “Felice” Napoli che negli ultimi giorni di agosto del 1943, in una riunione clandestina in una scuola di Piazza Vittorio, diede vita alla banda partigiana che assunse infatti, anche nei documenti ufficiali dell’[[ANPI]], il nome di “banda Napoli”|Namir<ref>[http://www.namir.it/DONNE/valori.htm La banda del gobbo]</ref>}}
Il mito del "Gobbo" conobbe la sua fama soprattutto nei primi mesi del 1944. Per ben due mesi infatti, tedeschi e [[Fascista|fascisti]] rinunciarono a entrare nei quartieri Centocelle e Quarticciolo per non subire le fulminee azioni dei giovani resistenti della zona guidati da Giuseppe Albano, a volte con l'aiuto dei militanti di formazioni politiche divenute storicamente famose per la lotta partigiana, come [[Bandiera Rossa (movimento)|Bandiera Rossa]] (con [[Filiberto Sbardella]], Antonino Poce, Celestino Avico), o brigate del [[Partito Comunista Italiano]].
Il loro apporto fu molto utile specialmente di notte per impedire il transito sulle vie [[via Casilina|Casilina]] e [[via Prenestina|Prenestina]] ai mezzi tedeschi che dovevano rifornire il fronte di [[Anzio]]. Pare che "il Gobbo" da solo abbia in quel periodo giustiziato parecchi uomini tra nazisti e fascisti, in alcuni casi armato solo di coltello.
Probabilmente l'impresa più famosa di Giuseppe Albano fu realizzata il lunedì di Pasqua del '44, quando in un'osteria del [[Quadraro]], insieme alla sua banda, freddò tre soldati tedeschi. Questo episodio potrebbe aver influito nella decisione di [[Herbert Kappler]] di [[Rastrellamento del Quadraro|rastrellare il quartiere Quadraro]] il 17 aprile 1944. Arrestato dalle [[SS]] durante il rastrellamento e condotto nel carcere di [[via Tasso]]<ref>[http://www.romacivica.net/anpiroma/resistenza/resistenza2c2.html via Tasso da ANPI] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080421165243/http://www.romacivica.net/anpiroma/resistenza/resistenza2c2.html |data=21 aprile 2008 }}.</ref>, Albano non fu riconosciuto come il famoso partigiano terrore dei nazisti.
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{{citazione|Stefano Citti, membro del Circolo Craxi, ha messo a fuoco coloriti episodi della Resistenza e ha tratteggiato la figura, emblematica per quei tempi, di Giuseppe Albano, meglio conosciuto come il "Gobbo del Quarticiolo", che fu un valoroso partigiano socialista, amico di [[Pietro Nenni]] ma ribelle ad ogni forma di disciplina; anche dopo la Liberazione continuò con gli espropri proletari in favore degli affamati abitanti delle borgate.|Circolo culturale [[Bettino Craxi]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.circolocraxi.org/circolo/index.php?option=com_content&task=view&id=58&Itemid=1 da Circolo Craxi] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>}}
Con la [[Liberazione di Roma]], il "Gobbo" si mise al servizio della questura per catturare i torturatori di via Tasso, formando una banda di pregiudicati che aveva come base operativa il quartiere del Quarticciolo. Il gruppo si diede subito da fare, catturando parecchi ex-militanti del partito fascista e alcuni esponenti della famigerata banda del torturatore repubblichino [[Pietro Koch]]<ref>[http://www.anpitreviso.it/glossario.php?l=B Glossario], ''ANPI Treviso''.</ref>. Ma l'attività del gruppo, sempre più spesso, era mirata a condurre espropri e rapine ai danni degli arricchiti della "[[borsa nera]]" e degli ex-fascisti, redistribuendo poi generi di prima necessità e viveri alla popolazione affamata.<ref name="Roma SPQR"/>
C'era anche chi sosteneva che si trattasse soltanto di una banda di criminali, in guerra con i clan rivali per contendersi il controllo del territorio. Durante una di queste azioni, in circostanze poco chiare, rimase ucciso un caporale inglese.
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A seguito di quest'evento venne scatenata un'imponente caccia all'uomo con l'invio di mezzi blindati e carri armati, che trasformarono il Quarticciolo in una zona di guerra. Giuseppe Albano, dopo essere riuscito in un primo momento a sfuggire, venne riconosciuto e fu assassinato il 16 gennaio [[1945]] nell'androne di un palazzo di via Fornovo 12, dopo un conflitto a fuoco con i [[carabinieri]].
Una controinchiesta condotta da Franco Napoli, tornato a Roma nel 1945, dimostrò che Albano fu assassinato con un colpo d'arma da fuoco alla nuca da un'ex-spia dei tedeschi, membro di un'associazione politica di pseudo-sinistra, [[Unione Proletaria]]<ref>[http://www.cedost.it/testi/unione%20proletaria.htm Unione Proletaria] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080104235923/http://www.cedost.it/testi/unione%20proletaria.htm |data=4 gennaio 2008 }}.</ref>, nella quale lo stesso Giuseppe Albano era stato infiltrato per volere di Pietro Nenni.
Secondo l'ipotesi avanzata, sulla scorta di numerosi documenti e testimonianze, da [[Silverio Corvisieri]] la situazione nel 1945 era di tipo golpista [[ante litteram]]. Nel libro ''Il re, Togliatti e il gobbo. 1944: la prima trama eversiva'', Corvisieri ritiene che la morte del Gobbo del Quarticciolo non sia avvenuta per mano dei carabinieri: fu un'esecuzione compiuta da una scheggia impazzita della Resistenza.
Sempre seguendo questa tesi, suffragata anche dalla rapidità con cui fu chiuso il caso, il "Gobbo" sarebbe stato ucciso da sicari di Umberto Salvarezza<ref>{{citazione|L'agente del [[Servizio Informazioni Militare|SIM]] Giorgio Novelli relaziona in un suo rapporto che l'industriale Scalera, finanziatore di Salvarezza e dell'Unione proletaria, gli ha confidato che prenderà accordi con Romolo Vaselli per «mettere insieme del denaro e incominciare a ragionare con la forza».}}{{citazione|A Roma, il questore Morazzini rilascia una dichiarazione all'agenzia Orbis nella quale risponde alle critiche mossegli dalla stampa per l'immobilismo della polizia nei confronti di Salvarezza e dei suoi accoliti, affermando che non vi erano denunce a carico di Salvarezza e si trattava quindi di «beghe tra il signor Salvarezza e i diversi partiti».}}{{citazione|L'alto commissario per le sanzioni contro il fascismo emette un mandato di cattura a carico di Umberto Salvarezza che, preavvertito da un maresciallo dei carabinieri, riesce a fuggire. Nel corso della perquisizione della sede dell'Unione proletaria, in via Fornovo, sono rinvenuti armi e documenti, parte dei quali saranno poi fatti scomparire. È arrestato Umberto Bianchi, sempre su mandato dell'alto commissario, per aver favorito le operazioni di Salvarezza.}}Da {{collegamento interrotto|1=[http://www.fondazionecipriani.it/Kronologia/prova.php?DAANNO=1945&AANNO=1946&id=&start=150 Kronologia, ''Fondazione [[Luigi Cipriani (politico 1940)|Luigi Cipriani]]] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}''.</ref>, ''leader'' di Unione Proletaria, gruppo su cui pesavano forti sospetti di formazione provocatrice. La strategia, diretta da [[Umberto II d'Italia|Umberto II]], sempre secondo l'analisi di Corvisieri, avrebbe dovuto portare a un nuovo governo presieduto da [[Pietro Badoglio]]: la strategia fallì, ma ebbe comunque l'effetto di bloccare epurazioni e indagini sui collaborazionisti.
== La fine della Banda del Gobbo ==
Alcuni giorni dopo l'uccisione di Albano, il Quarticciolo venne di nuovo circondato dalle forze dell'ordine per arrestare il resto della “banda del Gobbo”. Nel corso del rastrellamento venne ucciso un anziano militante del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] e vennero arrestati centinaia di residenti del quartiere, tra i quali Iolanda Ciccola, quindicenne fidanzata del "Gobbo", che in seguito divenne un membro di spicco della nuova [[Sinistra rivoluzionaria|Sinistra Rivoluzionaria]].
== Filmografia ==
* ''[[Il gobbo]]'', diretto da [[Carlo Lizzani]] [[1960]], impersonato da [[Gérard Blain]].
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
*{{cita libro|cognome=De Simone|nome=Cesare|titolo=Roma città prigioniera. I 271 giorni dell'occupazione nazista (8 settembre '43-4 giugno '44)|anno=1994|editore=Mursia|città=Milano|isbn=978-88-425-1710-8}}
*Franco “FELICE” Napoli, ''Villa Wolkonskj'', [[autoedizione]], 1996.
*{{cita libro|cognome=Corvisieri|nome=Silverio|wkautore=Silverio Corvisieri|titolo=Il re Togliatti e il gobbo. 1944: la prima trama eversiva|anno=1998|editore=Odradek|città=Roma|isbn=978-88-86973-05-2}}
*{{cita libro | cognome=Musu | nome=Marisa | wkautore=Marisa Musu | coautori=Ennio Polito | titolo=Roma ribelle. La resistenza nella capitale 1943-1944 | anno=1999 | editore=Teti | città=Milano | isbn=978-88-7039-905-9 }}
*{{cita libro|cognome=Corvisieri|nome=Silverio|wkautore=Silverio Corvisieri|titolo=Il mago dei generali. Poteri occulti nella crisi del fascismo e della monarchia|anno=2001|editore=Odradek|città=Roma}}
*{{cita libro|cognome=Katz|nome=Robert|titolo=Morte a Roma. Il massacro delle Fosse Ardeatine|anno=2004|editore=Il Saggiatore|città=Milano|isbn=978-88-515-2153-0}}
*{{cita libro|cognome=Russo|nome=Giovanni|titolo=Con Flaiano e Fellini a via Veneto. Dalla "Dolce vita" alla Roma di oggi|anno=2005|editore=Rubbettino|città=Soveria Mannelli|isbn=978-88-498-1317-3}}
*{{cita libro|cognome=Gemelli|nome=Bruno|titolo=Il gobbo del quarticciolo. Vita e morte del calabrese Giuseppe Albano|anno=2009|editore=Città del Sole Edizioni|città=Reggio Calabria|isbn=978-88-7351-258-5}}
* [[Massimo Recchioni]] e Giovanni Parrella, ''Il Gobbo del Quarticciolo e la sua banda nella Resistenza'', Milieu Edizioni, Milano 2014, ISBN 978-88-9860-025-0
== Voci correlate ==
*[[Quarticciolo]]
*
*[[Bandiera Rossa (movimento)]]
*[[Filiberto Sbardella]]
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.namir.it/DONNE/valori.htm La banda del Gobbo], di [[Francesco Valori]]
*[https://web.archive.org/web/20070814165618/http://www.teatrodellaforma.it/labandadelgobbo.htm La banda del Gobbo], da Teatro della forma
*{{collegamento interrotto|1=[http://www.carta.org/ozio/13340 L'ombra del Gobbo] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, lavoro teatrale
*[http://storiaxxisecolo.it/Resistenza/resistenza2c23.html Resistenza romana], ANPI
*{{cita web|http://www.camman.info/USERIMAGES/fig22-gig.jpg|Foto del ''Gobbo ''del Quarticciolo}}
*{{cita web|https://www.carmillaonline.com/2015/03/18/sherwood-a-roma-sud-il-gobbo-tra-resistenza-e-banditismo/|Luca Cangianti, ''Sherwood a Roma Sud. Il Gobbo, tra Resistenza e banditismo}}
{{antifascismo}}
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{{Portale|biografie|fascismo|nazismo|storia}}
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