Fiat 500 (2007) e Storia della grafica: differenze tra le pagine

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La '''storia della grafica''' è la storia dell'attività che consiste nel combinare tipografia, illustrazione, fotografia e stampa per fini persuasivi, informativi o educativi.<ref name=":13">{{Cita libro|nome=Alan|cognome=Livingston|nome2=Isabella|cognome2=Livingston|titolo=The Thames & Hudson Dictionary of Graphic Design and Designers|url=https://www.amazon.it/Thames-Hudson-Dictionary-Graphic-Designers/dp/0500204136|accesso=21 dicembre 2017|edizione=3|data=1º agosto 2012|editore=Thames & Hudson|lingua=Inglese|ISBN=978-0-500-20413-9}}</ref> L'espressione ''graphic design'' (letteralmente "progettazione grafica") fu coniata da [[William Addison Dwiggins]] nel 1922, differenziando perciò questa attività dalle Belle Arti.<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Gianni|cognome=Latino|titolo=Graphic design. Guida alla progettazione grafica|url=https://www.amazon.it/Graphic-design-Guida-progettazione-grafica/dp/8862420315/ref=sr_1_1?s=english-books&ie=UTF8&qid=1513842562&sr=8-1&keywords=graphic+design+gianni+latino|accesso=21 dicembre 2017|edizione=2|data=1º gennaio 2013|editore=LetteraVentidue|ISBN=978-88-6242-031-0}}</ref> Tale denominazione, fino al secondo dopoguerra, fu utilizzata raramente.<ref name=":13" /> Fino ad allora, i "graphic designers" erano chiamati "commercial artists".<ref name=":16">{{Cita libro|nome=James|cognome=Craig|nome2=Bruce|cognome2=Barton|titolo=Thirty centuries of graphic design: An illustrated survey|url=https://books.google.it/books?id=7prgAAAAMAAJ&q=thirty+centuries+graphic+design&dq=thirty+centuries+graphic+design&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwicqeiZzprYAhXHuBQKHR-yDpUQ6AEIJzAA|accesso=21 dicembre 2017|data=1º gennaio 1987|editore=Watson-Guptill Publications|lingua=en|ISBN=978-0-8230-5355-1}}</ref> Il graphic designer contemporaneo è erede di un'illustre ascendenza: gli scribi sumeri che inventarono la scrittura, gli artigiani egizi che combinarono parole e immagini nei manoscritti papiri, gli stampatori di blocchi cinesi, i miniatori medievali, e gli stampatori e compositori del XV secolo che progettarono i primi libri europei, fanno tutti parte della ricca eredità e storia della grafica. Il settore del graphic design si è sviluppato drammaticamente negli ultimi decenni del XX secolo, quando l'alta tecnologia ha iniziato a giocare un ruolo preminente. Di conseguenza, oggi la professione non è più limitata a libri, poster e pubblicità, ma include anche motion e interactive media e altro.
{{Nota disambigua2| Se stai cercando altri modelli correlati o di simile denominazione vedi '''[[Fiat 500]]'''}}
{{Auto
|nome=Fiat 500
|immagine=Fiat 500 2007 front 20071020.jpg
|didascalia=
|bandiera=Flag of Italy.svg
|bandiera_2=
|costruttore=Fiat
|auto_dell'anno=2008
|tipo=Superutilitaria
|inizio_produzione=2007
|fine_produzione=
|erede=
|stelle=5
<!-- Sezione dimensioni e pesi -->
|lunghezza=3.546
|larghezza=1.650
|altezza=1.490
|passo=2.300
|peso=da 855 a 980 (''Fiat 500'') kg<br />da 905 a 1.020 (''Fiat 500C'')
<!-- Sezione altro -->
|altre_versioni=[[Cabrio]]<br />[[Abarth]]
|assemblaggio=[[Tychy]], [[Polonia]]<br />[[Toluca]], [[Messico]]
|progetto=Fiat 312
|design=Roberto Giolito
|design2=
|altre_antenate=
|altre_eredi=
|famiglia=[[Fiat Panda (2003)]]<br />[[Fiat Uno (2010)]]<br />[[Ford Ka]]
|concorrenti=[[Citroën C2]]<br />[[Lancia Ypsilon]]<br />[[Renault Twingo]]<br />[[Toyota iQ]]
|esemplari=
|note=
|immagine2=Fiat 500 1.4 16V Sport rear.JPG
|didascalia2=
}}La '''Fiat 500''' è un'[[autovettura]] prodotta dalla [[casa automobilistica]] [[italia]]na [[Fiat]]. Presentata il [[4 luglio]] del [[2007]] la nuova 500 ripropone alcune soluzioni stilistiche dell'[[Fiat Nuova 500|omonima antenata]] che debuttò esattamente nell'estate del [[1957]]<ref>[http://www.fiatpress.com/index.php?method=cartelle&action=zoom&id=829 Comunicato ufficiale Fiat]</ref>.
 
== Storia della grafica fino al XX secolo ==
== La nascita ==
 
=== Preistoria ===
Il progetto che ha visto nascere il moderno ''Cinquino'' è stato lungo e complesso; i primi passi vengono compiuti nel [[2004]], quando al [[Salone Internazionale dell'automobile]] di [[Ginevra]] il [[gruppo Fiat]] propose la [[concept car]] '''Trepiùno''', che non era destinata alla produzione, ma avrebbe anticipato solo le future scelte stilistiche del marchio torinese<ref>[http://www.omniauto.it/magazine/372/fiat-trepiuno Caratteristiche Fiat Trepiùno]</ref>.
La storia della grafica inizia nel periodo compreso tra il primo Paleolitico e il Neolitico (35.000-4.000 a.C.). I protagonisti dell'alba della comunicazione visiva furono i primi uomini africani ed europei che, per scopi di sopravvivenza, utilitaristici e rituali, realizzarono pitture e incisioni nelle caverne. Nel mondo, dall'Africa al Nord America, fino alle isole della Nuova Zelanda, gli uomini preistorici lasciarono numerose incisioni rupestri. Le figure disegnate, fra cui animali e scene di caccia, sono oggi dette "[[Pittografia|pittogrammi]]", ovvero figure elementari o schizzi che rappresentano la cosa ritratta. L'apparizione dei primi pittogrammi comportò l'inizio dell'[[Pittura|arte pittorica]] (gli oggetti e gli eventi del mondo vennero registrati con fedeltà ed esattezza incrementale col passare dei secoli), ma non solo. L'immagine di un bisonte potrebbe far venire in mente il pensiero di un reale bisonte, e potrebbe suggerire in seguito la parola assegnatagli. Le immagini "leggibili", che sono immagini associate a parole, sono state il primo passo nel lungo viaggio che ha portato a un linguaggio scritto. Gli artisti del Paleolitico svilupparono una tendenza verso la semplificazione e la stilizzazione: le figure saranno sempre più abbreviate ed espresse con un minimo numero di linee. Dal tardo periodo Paleolitico alcuni graffiti e pittogrammi si ridussero al punto da assomigliare a lettere.
[[File:2004 Fiat Trepiuno concept.jpg|thumb|left|Il prototipo Fiat Trepiùno]]
* '''15.000-10.000 a.C.''' – La grotta di Lascaux, scoperta per caso da due ragazzi nel 1940, propone ben 600 figure dipinte di animali e simboli di colori giallo, rosso, marrone e nero.<ref name=":3">{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Preistoria|anno=2002|editore=Giunti Junior}}</ref> Probabilmente gli autori misero ocra, ematite e manganese polverizzati in tubi d'osso, e li applicarono, dopo aver inumidito la parete, con pennelli e tamponi.<ref name=":3" /> Ma lo stupendo dipinto di un cavallo giallo, presente in questo sito, fa addirittura pensare che il colore sia stato applicato a spruzzo.<ref name=":3" />
La Trepiùno era lunga solo 3,30 [[metri]] ed era realizzata su un [[telaio (meccanica)|pianale]] di base specifico che adottava numerose soluzioni all'avanguardia come l'ampio utilizzo di [[acciaio|acciai]] ad alta resistenza con [[alluminio]] e per questo fin troppo costoso per un'eventuale produzione in serie. Lo schema di [[sospensioni]] adottava delle ruote indipendenti all'avantreno con montante [[MacPherson (meccanica)|MacPherson]] e un ponte interconesso al retrotreno, soluzioni semplici e poco ingombranti il tutto per garantire un abitacolo molto spazioso soprattutto per i tre passeggeri più un quarto di fortuna. I sedili anteriori erano stati progettati per occupare il minimo spazio, grazie ad un'imbottitura sottile ma al tempo stesso confortevole, la plancia di colore bianco era ridotta a pochi comandi (come sulla precedente 500), mentre il bagagliaio possedeva una capacità davvero ridotta. La [[carrozzeria (meccanica)|carrozzeria]] fortemente ispirata alla 500 degli [[anni 1950|anni cinquanta]] seguiva però la filosofia ''eco-basic'' intrapresa dalla concept car Fiat presentata nel [[2001]]: un'auto tutta sostanza con una linea moderna e originale senza però inutili rifiniture sfarzose. Caratteristico era il tetto in [[cristallo]]. Così presentata la Trepiùno riscontrò un notevole successo tra il pubblico, nonostante fosse solo un prototipo, tanto che numerose furono le critiche da parte del pubblico rivolte alla casa madre<ref>{{cita pubblicazione |quotes= |cognome= |nome= |linkautore= |coautori=R.L.V. |anno=2004 |mese=marzo |titolo=E' lei va fatta |rivista=[[Quattroruote]] |volume= |numero=581 |pagine=da 70 a 73 |id= |url= |lingua=[[Italia]]no |accesso= |abstract= }}</ref> che non era in grado di sostenere i costi d'industrializzazione troppo elevati. Il progetto doveva quindi essere adeguato<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/ottobre/27/erede_chiama_Trepiuno_sara_pronta_co_9_041027001.shtml La Fiat Trepiùno sarà prodotta]</ref>, con una maggiore condivisione di componenti con la gamma di automobili già in produzione in modo da ammortizzare i costi; per questo la 500 definitiva ha utilizzato come pianale di base quello della [[Fiat Panda (2003)|Fiat Panda]] in produzione dal [[2003]]<ref>[http://www.virtualcar.it/il-progetto-fiat-trepiuno-illustrato-da-roberto-giolito/ Tutto il percorso della nascita della Trepiùno]</ref>. Lo sviluppo delle 500 venne avviato sotto il codice progettuale 312 e grazie alla successiva [[joint-venture]] tra la Fiat e il gruppo [[Ford Motor Company]]<ref>[http://www.repubblica.it/2005/i/motori/settembre05/fordfiat/fordfiat.html L'alleanza Fiat Group & Ford Motor Company per 500 e Ka]</ref> i costi di produzione della 500 sono stati sensibilmente ridotti poichè dalla city car italiana è stata ricavata anche la seconda generazione di [[Ford Ka]] che debuttò nel [[2008]]; per le due auto sono stati mantenuti inalterati tutti gli organi meccanici e di [[trasmissione]] nonché i [[motore|motori]] di origine Fiat. Comune è anche il sito di produzione a [[Tychy]] in [[Polonia]] dove viene assemblata anche la Panda. Dal fine del [[2010]], grazie ad un alleanza tra la Fiat e la [[Chrysler]], la 500 viene prodotta anche a [[Toluca]] in [[Messico]] per la vendita sui principali mercati [[america]]ni.
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File:Lascaux, horse.JPG|Cavallo nel sito di Lascaux
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===La nascita della scrittura in Mesopotamia (VIII millennio a.C.-XVI secolo a.C.) ===
== Il modello definitivo ==
I [[Sumeri]], che arrivarono in [[Mesopotamia]] attorno alla fine del quarto millennio a.C., furono i responsabili del salto dalla cultura dei villaggi all'alta civilizzazione. L'origine dei Sumeri – che si stabilirono nella parte meridionale della Mezzaluna Fertile prima del 3000 a.C. – rimane un grande mistero. Fra le numerose invenzioni a loro attribuite, l'invenzione della scrittura portò a una rivoluzione intellettuale che ebbe un vasto impatto nell'ordine sociale, nel progresso economico, e nei successivi sviluppi tecnologici e culturali.
* '''circa 8000-3000 a.C.''' – Sono testimoniati in una vasta area geografica, che comprende l'Iran, la Bassa e Alta Mesopotamia, la costa siro-palestinese, la Turchia e la Susiana, dei piccoli oggetti in argilla dalle forme per lo più geometriche (coni, sfere, dischi, cilindri, tetraedri, spirali, ecc.), ma anche, in misura minore, figurative (vasi, animali, strumenti di lavoro, ecc.) che, definiti ''calculi'', contrassegni o gettoni (in inglese ''tokens''), sono stati correttamente interpretati come elementi di un sistema di calcolo e comunicazione oggettuale, in grado di registrare semplici transazioni economiche e amministrative.<ref name=":4" /> Si tratta di un sistema all'origine molto semplice, basato sull'attribuzione di un valore "qualitativo" specifico e riconoscibile ai diversi ''tokens'', ognuno dei quali ha la funzione di denotare una precisa e misurabile derrata e dove le quantità dei diversi beni sono indicate dall'iterazione del simbolo stesso.<ref name=":4" /> I ''tokens'' rappresentano segni di tipo concettuale, indipendenti dalla fonetica e pertanto decodificabili, una volta in possesso della chiave interpretativa, da genti di lingue completamente diverse.
* '''circa 3700-2600 a.C.''' – La titolarità delle proprietà e la specializzazione dei commerci e dei mestieri, rendono necessaria un'identificazione visuale. C'è bisogno di un segno che identifichi l'autore di una tavoletta cuneiforme di argilla, certifichi i documenti commerciali e i contratti e fornisca l'autorità di proclamazioni religiose e regali. Sono utilizzati perciò dei cilindri che, quando vengono rullati lungo una tavoletta umida, lasciano un rilievo di quanto vi è in essi scavato – ciò consiste in un "marchio" del proprietario.<ref name=":4" /> Poiché l'immagine scavata nella pietra appare sulla tavoletta come un disegno a rilievo ben definito, è virtualmente impossibile duplicarlo o contraffarlo. Un sigillo a cilindro ha sia un'immagine sul profilo, per rullare, sia un'immagine sul fondo, per timbrare. Molte di queste pietre hanno una perforazione che le attraversa in modo che possano essere indossate, appendendole attorno al collo o al polso. I primi sigilli sono incisi con semplici immagini di re, bestiame o creature mitiche. Dopo, saranno sviluppate immagini più narrative; per esempio, un dio che presenta un uomo (probabilmente il proprietario del sigillo) a un altro dio, o un uomo che figura bene in vista mentre combatte in una battaglia o uccide un animale selvatico. Durante il successivo periodo Assiro, nel nord della Mesopotamia sarà approcciato un design più stilizzato e araldico.<ref name=":14">{{Cita libro|nome=Philip B.|cognome=Meggs|nome2=Alston W.|cognome2=Purvis|titolo=Meggs' History of Graphic Design|url=https://www.amazon.it/Meggs-History-Graphic-Design-Philip/dp/0470168730/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1513944583&sr=8-2&keywords=meggs+history|accesso=22 dicembre 2017|edizione=5|data=20 dicembre 2011|editore=John Wiley & Sons Inc|lingua=Inglese|ISBN=978-0-470-16873-8}}</ref>
* '''circa 3300-3100 a.C.''' – Una teoria sostiene che il linguaggio visivo si sia originato dalla necessità di identificare il cibo all'interno dei contenitori. Risalgono a questo periodo piccole etichette di argilla che identificano il contenuto con un [[Pittografia|pittogramma]] e dove viene indicata la quantità con un elementare [[Sistema numerico decimale|sistema di numerazione decimale]] basato sulle dieci dita umane.<ref name=":14" /> Le prime testimonianze della scrittura sono tavolette che apparentemente elencano le merci con disegni pittografici di oggetti, accompagnati da numeri e nomi di persone inscritti in colonne.<ref name=":14" /> L'abbondanza di [[argilla]] di cui dispongono i Sumeri la rende il materiale con cui logicamente vengono registrate le cose da ricordare, e uno stilo di canna, dalla punta affilata a un'estremità, è utilizzato per disegnare le fini e curve linee dei primi pittogrammi. La tavoletta di argilla umida è tenuta con la mano sinistra, e i pittogrammi vengono graffiati sulla superficie con lo stilo di legno. Dall'angolo destro superiore della tavoletta, le linee vengono scritte in attente colonne verticali. La tavoletta, una volta scritta, viene lasciata asciugare al sole o cotta in una fornace di roccia dura.
* '''circa 2400-2300 a.C.''' – Gli scribi mesopotamici ruotano i pittogrammi di 90° e iniziano a scrivere in righe orizzontali, da sinistra a destra e dall'alto in basso (probabilmente per evitare il danneggiamento dei caratteri che poteva verificarsi con il precedente metodo di scrittura).<ref name=":4">{{Cita libro|curatore=Alessandro Barbero|titolo=Le prime civiltà superiori. Sumeri ed Egizi|anno=2016|editore=Corriere della Sera|volume=2|collana=La Storia}}</ref> Inoltre, la velocità della scrittura viene aumentata grazie alla sostituzione dello stilo affilato, con uno dalla punta triangolare. Lo stilo viene spinto nell'argilla piuttosto che essere trascinato. Questa innovazione altera radicalmente la natura della scrittura; i pittogrammi si evolvono in segni astratti chiamati "cuneiformi". Da una prima fase, in cui i pittogrammi rappresentavano oggetti animati e inanimati, si passa a una seconda fase, in cui dei segni detti "[[Logogramma|ideogrammi]]", rappresentano idee astratte. Il simbolo per il sole, per esempio, comincia a rappresentare idee come "giorno" e "luce". Il più alto sviluppo della scrittura cuneiforme sarà l'uso di segni astratti per rappresentare le sillabe.<ref name=":14" /> Ma tra queste due fasi, il passo più importante e decisivo per l'evolversi della scrittura è certamente la scoperta del "fonetismo".<ref name=":4" /> Sono infatti i Sumeri a inventare la scrittura fonetica (gli Egizi la apprenderanno da loro).<ref name=":3" /><ref name=":4" /> Dapprima le immagini corrisponderanno a suoni il più delle volte sillabici, costituiti cioè, da una consonante e da una vocale<ref name=":3" /> e, con il passare dei secoli, quelle immagini saranno stilizzate e trasformate in segni cuneiformi, incisi su tavole di argilla o lastre di pietra, graffiati su metalli oppure dipinti sul legno o ceramica.<ref name=":3" />
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File:Cylinder seal cattle Louvre MNB1906.jpg|Sigillo a cilindro e impressione: mandria di bovini in un campo di grano. Circa 4000-3100 a.C.
File:Cylinder seal battle Louvre AO198111.jpg|Sigillo a cilindro e impressione: eroi combattono contro animali. Dal tempio di Ishtar a Mari. Circa 2600 a.C.
File:Sumerian account of silver for the govenor (background removed).png|Tavoletta di argilla cuneiforme. Circa 2500 a.C.
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===I geroglifici egiziani (XXXI-IV secolo a.C.) ===
Nel maggio del 2006 la Fiat annuncia che il debutto dell'auto definitiva avverrà entro 500 giorni<ref>[http://www.omniauto.it/magazine/1579/fra-500-giorni-la-nuova-fiat-500 Maggio 2006: Fra 500 giorni la Nuova Fiat 500]</ref>, ed esattamente dopo tale conto alla rovescia l'auto sarà presentata: le prime immagini ufficiali vengono rilasciate il [[5 marzo]] [[2007]] mentre la relativa cartella stampa ufficiale viene divulgata quindici giorni dopo. La scenografica presentazione al grande pubblico avviene a [[Torino]] il 4 luglio del 2007 e venne curata nei minimi dettagli dalla ''K-events'', facente parte del [[Filmmaster Group]]: il [[fiume]] [[Po]] viene trasformato in un palcoscenico con 6.000 ospiti [[Vip]], 100.000 spettatori e con una [[diretta televisiva]] su [[Canale 5]] all'interno del [[rotocalco]] ''[[Nonsolomoda]]''. Lo show ha mostrato artisti esibirsi in particolari coreografie e le classiche Fiat 500 hanno sfilato accanto la nuova versione<ref>[http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200707articoli/3708girata.asp Lo show curato da K-events per il debutto]</ref>.
Da quando il faraone Menes unificò la terra d'Egitto e formò la Prima Dinastia intorno al 3100 a.C., un certo numero di invenzioni sumere raggiunse l'Egitto, fra cui il sigillo a cilindro, il design architettonico dei mattoni, i motivi stilistici decorativi, e i principi della scrittura.<ref name=":3" /> A differenza dei Sumeri – la cui scrittura pittografica evolvette in quella cuneiforme astratta – gli Egiziani conservarono il proprio sistema di scrittura a immagini, i cui elementi sono detti "geroglifici", per quasi tre millenni e mezzo.
 
I geroglifici consistevano in pittogrammi che ritraevano oggetti o esseri viventi. Dal punto di vista funzionale, analogamente a quanto avviene nel sistema cuneiforme, uno stesso geroglifico può assumere, a seconda dei contesti, tre diversi valori: può essere adoperato come ideogramma, come fonogramma o segno fonetico, e infine come segno classificatore o determinativo.<ref name=":4" /> Quando i primi scribi Egiziani si confrontarono con parole complicate da esprimere in una forma visiva, concepirono un rebus, utilizzando le immagini per i suoni, per scrivere la parola desiderata. Allo stesso tempo, designarono un simbolo illustrato per ogni suono di consonante o combinazione di consonanti presenti nel loro discorso. Per l'intero periodo della sua storia, la scrittura geroglifica documenta più di 6000 grafemi, gran parte dei quali è però attestata unicamente nelle iscrizioni templari di epoca greco-romana, quando, per motivi religiosi e forse esoterici, il numero dei segni si moltiplicò a dismisura.<ref name=":4" /> Nei periodi precedenti, il nucleo fondamentale e stabile dei segni standard non superò mai il migliaio, e durante il Medio Regno, cioè nella fase classica, è intorno ai 700.<ref>{{Cita libro|autore=A.H. Gardner|altri=include complessivamente 743 segni geroglifici.|titolo=Egyptian Grammar. Being an Introduction to the Study of Hieroglyphs|anno=1969|editore=Oxford Univ. Press}}</ref>
Contrariamente al prototipo del 2004, la nuova 500 si posiziona sul mercato come una piccola auto alla moda, infatti si adatta ad ogni tipo di clientela persino alla più facoltosa ed esigente poiché sono 549.936 le possibili combinazioni<ref>[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/motori/grubrica2.asp?ID_blog=57&ID_articolo=271&ID_sezione=254&sezione=lstp Fiat 500: 550 mila combinazioni di accessori]</ref> tra accessori e allestimenti disponibili sulla nuova vettura. Come la versione del 1957, anche la nuova possiede numerose cromature che donano all'automobile un aspetto elegante.
[[File:Fiat500Presented.gif|thumb|right|La presentazione della Fiat 500 a [[Vicenza]] durante un evento in [[Piazza dei Signori (Vicenza)|Piazza dei Signori]]. In quest'occasione le nuove Fiat 500 erano coperte da un telo con una raffigurazione della vecchia [[Fiat 500]] del [[1957]]]]
 
I determinativi erano usati dopo queste parole per assicurarsi che il lettore le interpretasse correttamente: "Hinew", per esempio, poteva riferirsi all'unità di misura per i liquidi o ai vicini di casa. Nel primo caso, essa era seguita dal glifo per la tazza di birra; nel secondo dai glifi per l'uomo e per la donna.<ref name=":14" /> Presentando molte più possibilità rispetto alla scrittura cuneiforme, i geroglifici erano usati per documenti storici e commerciali, poesia, miti, epica, e si rivolgevano alla geografia, scienza, astronomia, medicina, farmacia, la concezione del tempo, e altri argomenti.
La carrozzeria di forma arrotondata è lunga 3,55 metri ovvero 25 [[centimetro|centimetri]] più del prototipo è ciò ha permesso una configurazione dell'abitacolo come quattro posti e non 3+1; la larghezza è di 1,65 metri per un'altezza pari a 1,49 metri con il passo di 2,30. Il [[design]] è un'evoluzione del tema introdotto dal Trepiùno, il frontale con i doppi fari circolari possiede il marchio incastonato tra due baffi [[cromo|cromati]], nella parte bassa del paraurti troviamo una presa d'aria che ingloba i fendinebbia (proposti a seconda delle versioni di serie o a pagamento). La fiancata presenta i passaruota leggermente bombati e gli specchi retrovisori con guscio anche cromato come la cornice di base dei finestrini, infine la coda con un lunotto di piccole dimensioni, fascione cromato sul paraurti e il copritarga sporgente che si ispira alla vecchia 500. Disponibili anche degli adesivi per personalizzare la carrozzeria<ref>[http://www.fiat.it/cgi-bin/pbrand.dll/FIAT_ITALIA/showroom/showroomModel.jsp?BV_SessionID=@@@@0954549335.1289996607@@@@&BV_EngineID=ccceadelmkljmehcefecejgdfkhdfjj.0&categoryOID=-1073808627 Caratteristiche estetiche della nuova 500]</ref>.
 
Il nostro uso di simboli visivi si originò dagli Egizi; da loro abbiamo ereditato lo zodiaco, la bilancia della giustizia, e l'uso degli animali per rappresentare concetti, città e persone. In Grecia, la civetta simboleggiava Atena, e l'immagine di una civetta su una moneta greca indicava che era stata coniata ad Atene. Oggi noi abbiamo l'aquila americana, gli Atlanta Falcons, i Carolina Gamecocks, e la colomba che simbolizza la pace.
Gli interni sono realizzati con [[plastica|plastiche]] di qualità più elevata rispetto alla Panda dalla quale ne riprende l'impostazione generale dei comandi; migliore anche l'assemblaggio dei componenti e le rifiniture della tappezzeria, il [[quadro strumenti]] è stato raggruppato in un unico elemento circolare che però rende difficile la visibilità di alcuni dati, il comando del cambio si trova in posizione rialzata, mentre nella parte centrale della [[cruscotto|plancia]] si trovano le bocchette d'aerazione e i pulsanti dell'autoradio e del [[climatizzatore]] (manuale o automatico con [[schermo a cristalli liquidi]]). Contrariamente alla Panda, la 500 dispone del [[navigatore satellitare]] non integrato nel cruscotto ma è stato montato un impianto ''Blue&Me Map'' asportabile accanto al quadro strumenti. Oltre alla tappezzeria in tessuto sono disponibili i rivestimenti in [[cuoio|pelle]] o [[Poltrona Frau]]. Alcune versioni di punta possiedono i rivestimenti in pelle per la plancia. La capacità di carico del bagagliaio è pari a 185 [[litro|litri]] ampliabile fino a 550 litri con lo schienale del divanetto posteriore in posizione reclinata.
 
I geroglifici erano incisi nella pietra come immagini erette o rilievi, ed era di solito applicato il colore. Questi coprivano gli interni e gli esterni dei templi e delle tombe. Arredamenti, bare, vestiti, utensili, edifici e gioielli erano tutti incisi con i geroglifici per scopi sia decorativi che di iscrizione. L'orientamento dei segni all'interno di un'iscrizione è uniforme, nel senso che tutti sono rivolti verso la stessa direzione: quella dell'inizio del testo.<ref name=":4" /> Il loro orientamento indica così anche quello della scrittura, la quale poteva assumere varie direzioni.<ref name=":4" />
Numerosi sono stati i riconoscimenti ricevuti dalla 500: l'[[8 novembre]] 2007 è stata premiata nella categoria "''city car e piccole''" come ''Auto più bella del Mondo''<ref>[http://www.quattroruote.it/news/articolo.cfm?codice=113978 Premio "''Auto più bella del Mondo''" edizione 2007]</ref> durante l'evento tenutosi al [[Castello Sforzesco]] di [[Milano]], il [[19 novembre]] [[2007]] è stata premiata come ''[[Auto dell'anno]]'' 2008<ref>[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/motori/grubrica.asp?ID_blog=57&ID_articolo=375&ID_sezione=254&sezione= Fiat 500 eletta ''Auto dell'anno 2008'']</ref> e, quasi contemporaneamente ha ricevuto il premio ''Auto Europa 2008''<ref>[http://www.quattroruote.it/ecologia/articolo.cfm?codice=114994 La Fiat 500 eletta ''Auto Europa 2008'']</ref>. In seguito è stata la vincitrice dell<nowiki>'</nowiki>''Auto Trophy'' e dell<nowiki>'</nowiki>''EuroCarBody'' edizioni 2007 mentre nel gennaio 2008 viene premiata anche ''Best [[Superutilitaria|CityCar]] dell'Anno'' ai ''BBC Top Gear Awards 2007''. Nell'[[aprile]] del 2009 viene esposta dal gruppo [[Chrysler]] al Salone dell'automobile di [[New York]] ricevendo il premio ''World Design Car of the Year 2009''<ref>[http://www.fiatgroupautomobilespress.com/index.php?method=news&action=zoom&id=4407 Cartella stampa Fiat: la 500 a New York vince premio ''World Design Car of the Year 2009'']</ref>. Nel giugno del 2009 la 500 vince il "''Premio dei premi''" assegnato alla piccola auto dal [[Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione]]<ref>[http://www.fiatgroupautomobilespress.com/index.php?lng=1&group=6&method=cartelle&action=zoom&id=4446 La Fiat 500 vince il “Premio dei premi”]</ref>. Inoltre nel marzo del [[2010]] la Fiat ha dichiarato di aver prodotto e venduto 500.000 nuove Fiat 500 in 80 differenti paesi del mondo<ref>[http://www.quattroruote.it/news/articolo.cfm?codice=240608 Raggiunta quota 500 mila esemplari]</ref><ref name="Ginevra 2010, la nuova 500 TwinAir bicilindrica e i dati di vendita">[http://www.autoblog.it/post/25536/fiat-500-twinair-salone-di-ginevra-live-2010 Ginevra 2010: la nuova 500 TwinAir bicilindrica e i dati di vendita]</ref>.
* '''circa 3100 a.C.''' – Primi geroglifici conosciuti.<ref name=":4" />
* '''1500 a.C.''' – I sacerdoti sviluppano una calligrafia rapida detta "ieratica"<ref name=":4" />, una semplificazione dei geroglifici, utilizzata nelle scritture profane e religiose. Le prime scritture ieratiche differiscono dai geroglifici solo perché l'uso di una penna rapida, piuttosto che un pennello appuntito, produce un maggiore numero di caratteri astratti dall'aspetto conciso.
* '''400 a.C.''' – Una calligrafia ancora più astratta detta "demotica"<ref name=":4" />, entra nell'uso secolare per scritture commerciali e legali dall'anno 400 a.C.
* '''394 d.C.''' – L'ultimo documento redatto in geroglifico è un'iscrizione templare proveniente dall'isola di File.<ref name=":4" />
 
==== LaIl versionepapiro cabrioe 500Cla scrittura ====
L'impiego del [[papiro]] (un supporto simile alla carta) per i manoscritti, fu un grande passo avanti nella comunicazione visiva egiziana (nella sua ''[[Naturalis historia|Naturalis Historia]]'', lo storico romano [[Plinio il Vecchio]] racconta come veniva realizzato).
[[File:Fiat 500 Cabrio, Bj. 2009 (2009-07-23) ret.jpg|thumb|right|La Fiat 500C, versione cabrio, vista dall'alto]]
[[File:Fiat 500 C rear 20100405.jpg|thumb|left|Vista posteriore della Fiat 500C]]
Al [[Salone dell'auto]] di [[Ginevra]] nel [[marzo]] del [[2009]] viene presentata ufficialmente la '''Fiat 500C'''<ref>[http://www.autoblog.it/post/18404/ginevra-2009-fiat-500c-e-le-altre-novita-fiat La 500C a Ginevra 2009]</ref> ovvero la versione [[cabriolet|cabrio]], in commercializzazione da [[giugno]] dello stesso anno. La presentazione della vettura avviene in contemporanea a quella dei nuovi propulsori ''[[Multiair]]'' alimentati a [[benzina]] progettati dal centro di ricerca e sviluppo [[Fiat Powertrain Technologies]], un sistema di gestione delle valvole del motore.
 
La tavolozza di legno usata dallo scriba non era solo uno strumento di scrittura, ma rappresentava anche un "marchio" che identificava il portatore come capace di leggere e scrivere.<ref name=":14" /> Poteva essere lunga 32,5 cm. Un'estremità aveva almeno due depressioni, per tenere il nero, il rosso e a volte altri colori. Insieme a una soluzione di gomma che fungeva da legante, il carbone era usato per ottenere l'inchiostro nero e l'ocra rossa per quello rosso. Questi erano lasciati essiccare dentro contenitori simili a quelli contemporanei per gli acquerelli, e in seguito un pennello bagnato sarebbe stato strofinato sul contenitore per far tornare l'inchiostro allo stato liquido, per scrivere.<ref name=":14" /> Uno slot nel mezzo della tavolozza tratteneva i pennelli, che erano fatti di steli. La punta dello stelo era tagliata ad angolo e masticata dallo scriba per separare le fibre, in modo da ottenere un pennello.<gallery mode="packed" widths="200">
La 500C non adotta un sistema di apertura della [[capote (auto)|capote]] in tela analogo alle altre cabrio diffuse sul mercato, ma riprende più la filosofia dell'antenata ''500 Convertibile'' che mantiene i montanti strutturali che fungono da binario, sui quali scorre elettricamente il tettuccio in tela, con lunotto in cristallo che si ripiega su se stesso nella cappelliera. Questa soluzione presenta dei vantaggi strutturali ed economici, mantenendo la solidità della vettura in caso di impatto, e permette di mantenere i due posti posteriori, più il bagagliaio, anche con capote aperta. Il volume del bagagliaio è di 182 litri ma sale a 530 litri con il divanetto posteriore reclinato.
File:Musée du Louvre - Antiquités égyptiennes - Salle 06 - 02d.jpg|Tavolozza degli scribi egizi
File:Scribe stuff.jpg|Originaria tavolozza degli scribi egizi
File:Scribe-writing.png|Il geroglifico per "scriba" era un calco (potremmo dire oggi, un'icona) della prima originaria tavolozza con legata la sacca per l'inchiostro. Da sinistra a destra: geroglifico, 2700 a.C.; geroglifico di un manoscritto, 1500 a.C. circa; calligrafia ieratica, 1300 a.C. circa; calligrafia demotica, 400 a.C circa.
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==== I primi manoscritti illustrati ====
La casa per la presentazione ginevrina si è basata su una scenografia molto estiva per lo stand, a cavallo fra tecnologia ed ecologia, in modo da rispecchiare la vocazione ecologica del motore ''Multiair''. All'interno di una pedana poligonale addobbata come un giardino, durante l'esibizione di due violinisti, quattro vetture emergono dal pavimento in prato ai vertici della pedana, mentre un precedente gazebo addobbato con [[edera]] viene sospeso per scoprire una parte centrale contenente informazioni utili riguardo alla vettura e al nuovo motore.
[[File:Papirus_Ani.jpg|miniatura|Rappresentazione dal Papiro di Ani, 1420 a.C. circa.
Ani, uno scribo reale, contabile del tempio, e gestore del granaio, da Tebe, e sua moglie Thuthu, giungono al proprio giudizio finale
]]
Gli antichi Egizi furono i primi a comunicare informazioni combinando parole e immagini, producendo così manoscritti illustrati. Si sviluppò un consistente layout per i papiri illustrati egiziani. Una o due bande orizzontali, di solito colorate, correvano lungo la cima e il fondo del manoscritto. Colonne verticali di scritte separate da linee erano scritte dalla destra alla sinistra. Le immagini erano inserite adiacenti al testo che illustravano e spesso stavano sulla banda orizzontale inferiore, e le colonne di testo pendevano dalla banda orizzontale superiore. Frequentemente, un registro orizzontale simile ai fregi decorativi, correva lungo la cima del foglio. Un foglio era a volte diviso in zone rettangolari per separare testo e immagini. L'integrazione funzionale del testo e delle immagini era esteticamente piacevole, per la densa trama di geroglifici disegnati con il pennello, che contrastavano splendidamente con gli spazi aperti delle illustrazioni e i piani di colore.
 
Gli artisti più abili erano reclutati per le illustrazioni, ma gli scribi che facevano questo lavoro non erano studiosi. Spesso, alcuni passaggi erano omessi a causa del layout o della poca maestria. Le illustrazioni dei manoscritti erano disegnate entro linee di contorno semplificate usando inchiostro nero o marrone, e dopo il colore veniva applicato usando pigmenti bianchi, neri, marroni, blu, verdi e a volte gialli. Forse l'uso esteso del blu luminoso e del verde era un richiamo all'intenso blu del Nilo e al ricco verde del fogliame lungo le sue rive.
La 500C viene proposta in una gamma di due allestimenti. La versione d'ingresso in origine è la ''Lounge'' (con una dotazione simile all'analoga versione [[berlina]]), affiancata nel [[2010]] dalla più semplice ''Pop'', mentre l'allestimento di punta è la ''Rock'' ancora più ricca e vistosa grazie agli [[pneumatico|pneumatici]] ribassati. Curiosamente la 500C è stata commercializzata per prima in [[Inghilterra]]<ref>[http://www.autoblog.it/post/19100/fiat-500c-il-configuratore-online-sul-sito-inglese La 500C commercializzata per prima in Inghilterra]</ref> e in seguito nel resto dell'[[Europa]], Italia compresa.
 
Si poteva commissionare un papiro funerario o comprarne una copia da inventario, e avere il proprio nome scritto nelle posizioni appropriate.<ref name=":14" /> Il compratore poteva scegliere il numero e la scelta dei capitoli, il numero e la qualità delle illustrazioni, e la lunghezza.<ref name=":14" />
=== La sportiva Abarth 500 ===
{{vedi anche|Abarth 500}}
L'[[Abarth 500]] è stata svelata al pubblico il [[18 febbraio]] [[2008]]<ref>[http://www.newemotion.it/motori.php3?ProdID=425 Il debutto dell'Abarth 500]</ref>, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede [[Abarth]] nell'''Officina 83'' a [[Fiat Mirafiori|Mirafiori]]. Si tratta del secondo modello del rinato marchio sportivo di [[Fiat Group]] (dopo la [[Abarth Grande Punto]]), una versione decisamente rivista della Fiat 500 (sia nella meccanica, che nell'estetica, che nell'aerodinamica), che è stata presentata in chiave ufficiale al pubblico al [[salone dell'auto]] di [[Ginevra]] [[2008]] e viene venduta dalla rete di concessionarie marchiate [[Abarth]]. Dall’Abarth 500 sono state ricavate anche le versioni da competizione, le ''500 Assetto Corsa'' utilizzate in alcuni campionati di rally dedicati dalla casa madre appositamente al modello. Inoltre la speciale [[Abarth 695 Tributo Ferrari]] è stata ricavata dalla versione di punta della 500 per rievocare la storica antenata. Nell’[[aprile]] del 2010 è stata presentata l’Abarth 500C, la versione sportiva con carrozzeria cabriolet, cambio robotizzato e motore potenziato.
=== Il modello americano ===
 
==== L'identificazione visuale degli Egizi ====
In seguito al grande successo del modello la Fiat, grazie ad un accordo stipulato con la [[Chrysler]] che ne prevedeva l’acquisizione pari al 20% della casa americana, ha avuto modo di poter produrre la 500 anche nell’impianto di Toluca in Messico per poterla vendere in tutto il continente americano attraverso i principali distributori e concessionari della Chrysler<ref>[http://www.autoblog.it/post/30355/fiat-parte-lavventura-negli-stati-uniti-indicati-i-primi-130-concessionari Fiat ritorna negli Stati Uniti nei concessionari Chrysler]</ref>. La 500 infatti, secondo la Fiat e la stessa Chrysler, è l’auto ideale che abbraccia la politica ecologista del [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidente]] [[Barack Obama]] che prevede di tagliare le emissioni inquinanti degli autoveicoli americani ed è stato deciso di produrla anche in Messico in modo da poter garantire un futuro produttivo allo stabilimento di Toluca che da tempo giaceva in uno stato di crisi in seguito al calo di vendite del gruppo Chrysler.
Gli Egizi utilizzarono molto presto nella loro storia, sigilli cilindrici e marchi di proprietà su oggetti come ceramiche. Essi ereditarono entrambe le forme di identificazione dai Sumeri. Nella dodicesima Dinastia, erano comunemente usati come sigilli identificativi, emblemi scavati a forma di scarabeo.<ref name=":14" /> Queste pietre ovali, di solito di saponaria vetrata, erano scolpite con le sembianze di uno scarabeo. Il fondo, inciso con iscrizioni geroglifiche, era usato come sigillo. A volte lo scarabeo veniva indossato come se era un anello con sigillo. Ogni egiziano di ogni status sociale possedeva un sigillo personale. È possibile che la funzione comunicativa fosse secondaria al valore dello scarabeo, ritenuto come talismano, ornamento e simbolo di resurrezione.<gallery mode="packed" heights="150">
File:Egyptian - Scarab from Egyptian-Style Necklace - Walters 57153013 - Bottom.jpg|
File:Egyptian - Scarab from Egyptian-Style Necklace - Walters 57153013 - Back.jpg|
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La cultura dell'antico Egitto è sopravvissuta per oltre tremila anni. Geroglifici, papiri e manoscritti illustrati sono la loro eredità in termini di comunicazione visiva. Insieme ai traguardi raggiunti in Mesopotamia, queste innovazioni lanciarono lo sviluppo dell'alfabeto e della comunicazione grafica in Fenicia e nel mondo Greco-Romano.
La 500 americana è stata presentata al Salone di [[Los Angeles]] nel novembre del 2010<ref>[http://www.autoblog.it/post/30380/fiat-500-versione-usa Caratteristiche del modello americano]</ref>, rispetto il modello di produzione polacca presenta alcune modifiche sia a livello meccanico che estetico: in particolare il modello di punta ''Sport'' dispone di un paraurti anteriore specifico on nuove prese d’aria maggiorate e inserti cromati eliminati per rendere l’aspetto più grintoso, le versioni standard invece sono uguali a quelle vendute in [[Europa]]. Nuovi componenti meccanici sono stati introdotti per ridurre la rumorosità, rendere l’auto più rigida e allo stesso tempo garantire minori vibrazioni inoltre l’assetto delle [[sospensioni]] è specifico e rispetto l’europea la 500 americana possiede una taratura degli ammortizzatori più morbida. Aumentata anche la sensibilità dello sterzo per rendere più efficiente la guida [[autostrada]]le, nuovi rivestimenti interni, porta bicchieri di taglia maxi per potersi adattare agli standard americani, serbatoio maggiorato e portellone posteriore inedito che presenta uno specifico vano porta targa adatto alle vetture americane.
 
===L'alfabeto ===
Il motore della 500 americana è il 1.4 sedici valvole [[Multiair]] prodotto in [[Michigan]] accoppiato sia al [[cambio manuale]] a cinque rapporti che al [[cambio automatico|cambio automatico sequenziale]] a sei rapporti con convertitore. In Europa questo tipo di trasmissione e motore non sono venduti. Con la 500 la Fiat è ritornata nel mercato degli [[Stati Uniti]] dopo 27 anni di assenza. In America la 500 viene venduta nella sola versione tre porte.
{{vedi anche|Alfabeto}}
Per secoli, il numero di individui che guadagnò l'alfabetizzazione rimase piccolo. Nelle prime civiltà, l'accesso alla conoscenza permise alle élite di acquisire grande potere. La successiva invenzione dell'alfabeto (una parola derivata dalle prima due lettere dell'alfabeto greco, ''alpha'' e ''beta'') rappresentò un grande passo in avanti nella comunicazione umana. Un alfabeto è un insieme di simboli visivi o caratteri usati per rappresentare i suoni elementari di una lingua parlata. Essi possono essere connessi e combinati per creare configurazioni visive che stanno a significare suoni, sillabe e parole pronunciate dalla bocca umana. Le centinaia di segni e simboli richiesti dalla scrittura cuneiforme e dai geroglifici, furono quindi sostituiti da venti o trenta segni elementari facilmente riconoscibili.
 
=== Il contributo asiatico (XIX secolo a.C.-XV secolo d.C) ===
== La dinamica==
Similmente ai geroglifici egiziani e alla scrittura Maya nell'America Centrale, il sistema di scrittura cinese è un linguaggio puramente visuale. Non è alfabetico, e ogni simbolo è composto da un numero di linee diversamente sagomate all'interno di un quadrato immaginario.
[[File:1966 Fiat Nuova 500F and 2008 Fiat 500.jpg|thumb|right|La classica Fiat 500F del 1966 a confronto con la moderna Fiat 500]]
* '''circa 1800 a.C.''' – La leggenda afferma che il cinese sia stato scritto per la prima volta da Tsang Chieh, che fu ispirato a inventare la scrittura dalla contemplazione dei segni lasciati dagli artigli degli uccelli e dalle impronte degli animali.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/art/Chinese-calligraphy#ref1047309|titolo=Chinese calligraphy|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=8 agosto 2017}}</ref> Tsang Chieh procedette a sviluppare pittogrammi elementari di elementi naturali. Queste immagini erano altamente stilizzate e composte da un numero minimo di linee, ma erano facilmente decifrabili. I Cinesi sacrificarono il realismo che troviamo nei geroglifici per un design più astratto. I caratteri cinesi diverranno "[[Logogramma|logogrammi]]", cioè segni grafici che rappresentano un parola intera. Al giorno d'oggi per esempio, il segno "$" è il logogramma che rappresenta la parola "dollaro". Non esiste alcuna relazione diretta fra il linguaggio cinese parlato e quello scritto. I giapponesi adattarono i logogrammi cinesi per il loro linguaggio scritto nonostante le grandi differenze tra i due linguaggi parlati. Similmente, diversi dialetti parlati cinesi, sono scritti con gli stessi logogrammi.
Il pianale di base è stato leggermente rivisto rispetto alla Panda nella taratura delle sospensioni, più rigide per adattarsi ad una guida più sportiva ma anche per ottenere una maggiore risposta dello [[sterzo]] e una migliore stabilità. L'avantreno adotta uno schema a ruote indipendenti con montante telescopico MacPherson, ammortizzatori idraulici e barra stabilizzatrice mentre al retrotreno è stato adottato uno schema a ruote interconnesse da un ponte torcente con ammortizzatori idraulici e dal [[2009]] è disponibile anche la barra stabilizzatrice (già presente sulla sorella Ford Ka)<ref>[http://www.autoblog.it/post/27049/fiat-500-in-arrivo-la-barra-antirollio-della-ford-ka Fiat 500: disponbiile la barra stabilizzatrice]</ref> che aumenta la rigidità dell'auto del 30%. L'[[impianto frenante]] sfrutta dei [[freno a disco|dischi autoventilati]] all'anteriore e dei [[freno a tamburo|tamburi]] al posteriore, ma sulle versioni di punta sono disponibili al posteriore anche dei dischi con pinze dei freni colorate. La 500 possiede un [[coefficiente di resistenza aerodinamica]] pari a 0,32<ref>[http://www.quattroruote.it/news/articolo.cfm?codice=98133 I "numeri" della nuova Fiat 500]</ref>.
* '''105 d.C.''' – Testimonianze dinastiche attribuiscono l'invenzione della carta all'ufficiale castrato e di alta autorità [[Cai Lun|Ts'ai Lun]], che durante quest'anno consegna la sua invenzione all'imperatore Ho.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/carta_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/|titolo=carta in "Enciclopedia dei ragazzi"|sito=www.treccani.it|accesso=8 agosto 2017}}</ref> Se fu davvero Ts'ai Lun a inventare la carta, o se perfezionò un'invenzione precedente, non si sa. Fu comunque divinizzato come il dio degli artigiani della carta.
* '''618-907 d.C.''' – La stampa con blocchi di legno su carta, dove i singoli fogli vengono pressati con dei blocchi di legno sui quali sono presenti testi o illustrazioni intagliate, risale all'epoca della [[Dinastia Tang]] in Cina, anche se esistono esempi che testimoniano che questo metodo di stampa di fantasie su tessuto risalga a prima del 220 d.C.<ref>{{Cita web|url=http://www.noire.it/storia%20stampa.html|titolo=storia della stampa|sito=www.noire.it|accesso=22 dicembre 2017}}</ref>
* '''868 d.C.''' – Il primo vero e proprio libro stampato di cui rimane testimonianza è una copia della [[Sutra del Diamante]] buddhista, ma una recente scoperta in una pagoda Coreana potrebbe aver portato alla luce un testo buddhista ancora più antico, datato 750-751 d.C. Nella storiografia moderna cinese, la stampa è considerata una delle [[Quattro grandi invenzioni|quattro grandi invenzioni dell'Antica Cina]].
* '''1041''' – La [[stampa a caratteri mobili]] viene inventata da Pi Sheng, in Cina, il quale si serve di lettere fatte di terracotta tenute insieme da una cornice di ferro.<ref name=":5">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/tipografia_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=TIPOGRAFIA in "Enciclopedia Italiana"|sito=www.treccani.it|accesso=8 agosto 2017}}</ref>
* '''1298''' – L'ufficiale Wang Cheng introduce un tipo più duraturo di caratteri, ottenuti intagliando il legno. Egli inoltre sviluppa un complesso sistema di tavole girevoli e associazioni tra numeri e caratteri cinesi<ref name=":5" /> che rendono l'ottenimento del risultato più efficiente.
* '''1377''' – La transizione dai caratteri in legno a quelli in metallo viene attuata durante la [[Goryeo|Dinastia Goryeo]] di Corea<ref name=":14" /> ed è accreditata a [[Chae Yun-ui]]. Si riscontra che nel 1234 in Corea, i libri venivano stampati con caratteri mobili in metallo, anche se il testo più antico esistente è del 1377. In Cina i caratteri mobili in metallo non saranno introdotti fino all'avvento del pioniere della tipografia [[Hua Sui]], nel 1490.<ref name=":14" /> Da quella data in Cina saranno usati sia caratteri mobili in legno che in metallo.
<gallery mode="packed">
File:Cai-lun.jpg|Ts'ai Lun ritratto come il santo patrono della fabbricazione della carta
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==== L'invenzione della carta ====
Sotto il profilo della [[sicurezza automobilistica]] le 500 sono equipaggiate con sette [[airbag]] di serie (frontali a doppio stadio, laterali, per la testa e per le ginocchia del guidatore) e dispongono di serie del [[sistema anti bloccaggio]] delle ruote motrici (''ABS''), [[ripartitore elettronico di frenata]] (''EBD'') oltre agli attacchi [[isofix]]. Tra gli accessori sono disponibili il [[controllo della trazione]], il [[controllo elettronico della stabilità]], l<nowiki>'</nowiki>''Hydraulic Brake Assist'' che interviene nelle frenate di emergenza e l'[[Hill Holder]] che facilita le partenze in salita. La scocca è stata realizzata con acciai ad alta resistenza che in caso d'impatto si deformano a strati<ref>[http://www.fiat.it/cgi-bin/pbrand.dll/FIAT_ITALIA/showroom/showroomModel.jsp?BV_SessionID=@@@@0939052865.1262186239@@@@&BV_EngineID=cccdadejemjiljecefecejgdfkhdfji.0&categoryOID=-1073808561 Sistemi di sicurezza della 500]</ref>. Nel 2007 l'auto è stata sottoposta ai [[crash test]] [[EuroNCAP]] totalizzando il risultato complessivo di cinque stelle nella protezione degli adulti, tre nella protezione bambini e due nell'investimento [[pedone (codice della strada)|pedoni]]<ref>[http://www.quattroruote.it/news/articolo.cfm?codice=103634 Articolo di Quattroruote sul test EuroNCAP]</ref>.
Inizialmente, i Cinesi scrivevano su assicelle di [[Bambuseae|bambù]] o strisce di legno utilizzando una penna di bambù con un denso e durevole inchiostro, le cui origini sono oscure. Il [[Nero di carbone|nerofumo]] o la [[Particolato carbonioso|fuliggine]] erano depositati su una coperta a forma di cupola in un contenitore pieno di olio con diversi stoppini accesi. Il nerofumo era raccolto, mescolato scrupolosamente con una soluzione di gomma usando [[pestello]] e [[Mortaio (utensile)|mortaio]], e in seguito modellato in stecche o cubi. Per scrivere, la stecca o il cubo venivano frizionati nell'acqua su una pietra, per farli tornare allo stato liquido. Le strisce di legno erano usate per messaggi brevi; per messaggi più lunghi, pezzi di bambù di 23 centimetri venivano legati insieme con strisce di cuoio o fili di seta. Sebbene questi supporti fossero abbondanti e facili da preparare, erano pesanti. Dopo l'invenzione dei vestiti in tessuto di seta, questa fu utilizzata anche come superficie su cui scrivere – tuttavia, era davvero costosa.
 
Il procedimento di Ts'ai Lun per fare la carta rimase invariato fino a che la creazione della carta non fu meccanizzata nell'Inghilterra del XIX secolo. Fibre naturali, tra cui la corteccia di [[Morus (botanica)|gelso]], la rete di [[Cannabis|canapa]], e stracci, erano imbevuti in un tino d'acqua e sbattuti in una poltiglia a botte di mortaio. Un addetto al tino calava uno stampo a forma di cornice nella poltiglia, che ne raccoglieva una quantità sufficiente per il foglio di carta. Dopo, l'addetto alzava lo stampo dal tino, mentre lo oscillava e lo scuoteva per incrociare e accoppiare le fibre e così che l'acqua drenasse attraverso il fondo. In seguito la carta era appiattita, o premuta con un panno di lana, al quale aderiva mentre asciugava. Lo stampo, dopo, era libero per un riutilizzo immediato. I fogli appiattiti erano impilati, pressati e quindi appesi per asciugare. Il primo importante miglioramento nel procedimento fu l'uso di amido o gelatina per irrigidire e rafforzare la carta, e aumentare la sua capacità di assorbire l'inchiostro.<gallery mode="packed" heights="180">
== Versioni e allestimenti ==
File:Making Paper 1.PNG|
File:Making Paper 2.PNG|
File:Making Paper 3.PNG|
File:Making Paper 4.PNG|
File:Making Paper 5.PNG|
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=== I manoscritti miniati (IV-XV secolo) ===
=== Versioni in listino ===
{{Vedi anche|Manoscritto miniato|Storia della miniatura}}
[[File:AberdeenBestiaryFolio004vChristInMajesty.jpg|miniatura|354x354px|Nel senso più stretto di ''illuminated manuscript'', solo i manoscritti con oro o argento, come questa miniatura di Cristo Maestà, dall'Aberdeen Bestiary (folio 4v), sarebbero da considerare "illuminati".]]Una miniatura è una decorazione pittorica, a piena pagina o limitata alle iniziali e ai bordi, di un manoscritto: è generalmente eseguita con colori ad acqua o a tempera, ma anche a olio o smalto, in epoche più antiche su papiro, più tardi su pergamena e in seguito su carta. Il vocabolo deriva dal verbo latino ''miniare'', relativo all'uso di scrivere le iniziali in rosso (minium).<ref name=":15">{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Enciclopedia dell'arte|url=https://books.google.it/books?id=Y-CCPQAACAAJ&dq=enciclopedia+arte+garzanti&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjy24OZkJ7YAhWBsxQKHS9hDswQ6AEIJzAA|accesso=22 dicembre 2017|data=2002|editore=Garzanti|ISBN=978-88-11-50495-5}}</ref> Per estensione, viene usato anche per indicare qualunque oggetto pittorico di piccole dimensioni (in particolare ritratti), realizzato con minuzia esecutiva di particolari.
 
La miniatura è generalmente collocata tra le "arti minori", quasi come versione in formato ridotto e meno impegnativa della pittura; ciò è il risultato di una lunga tradizione storica, che ha posto la miniatura in una posizione inferiore, riservata ai dilettanti o limitata ai settori marginali dell'operazione artistica; ma non va dimenticato che, a parte ogni considerazione sulla inconsistenza scientifica di un tale metodo di classificazione, la miniatura ebbe in particolari momenti storici e in alcune scuole artistiche (Medioevo occidentale, Oriente islamico e persiano) un'importanza eccezionale<ref name=":15" />, pari se non superiore a quella della pittura, e assunse una funzione notevole nell'ambito dell'elaborazione originale del linguaggio artistico e, più in generale, della diffusione della cultura.
La gamma della 500 si articola su tre livelli di allestimenti principali a cui si sono aggiunte in seguito alcune versioni speciali: sin dal lancio è disponibile l'allestimento d'accesso chiamato ''Pop'' che viene caratterizzato da una dotazione di sicurezza abbastanza completa e presenta accessori che garantiscono un [[comfort]] più che sufficiente. Le versioni di punta sono le ''Lounge'' e ''Sport'': la prima è rivolta ad una clientela più elegante e alla moda grazie alla dotazione di accessori più ricca, mentre la ''Sport'' ha una dotazione di serie leggermente più spoglia rispetto alla ''Lounge'' (come l'assenza del tetto in cristallo) ma dispone di accessori che le donano un maggiore dinamismo. La ''Lounge'' e la ''Sport'' vengono commercializzate allo stesso prezzo di listino<ref>[http://www.omniauto.it/magazine/3260/fiat-500-prezzi Prezzi al debutto (2007)]</ref>.
 
L'effetto di lucentezza dello smalto diede origine all'espressione inglese ''illuminated manuscript''. Oggi questa espressione è usata per tutti i libri scritti a mano, decorati e illustrati, prodotti dal tardo Impero Romano fino alla diffusione dei libri stampati (dopo che ebbe inizio lo sviluppo della tipografia in Europa, circa nel 1450). Le due grandi tradizioni di miniatura dei manoscritti sono quella Orientale nei paesi islamici, e quella Occidentale in Europa, risalente all'antichità classica.<ref name=":14" /> Le sacre scritture possedevano grande significato per Cristiani, Ebrei e Musulmani. L'uso di abbellimenti visivi per espandere il testo divenne molto importante, e quindi i manoscritti miniati furono prodotti con straordinaria cura e sensibilità nella progettazione.
Dal [[2008]] a queste tre versioni si aggiunge l'ecologica ''500 PurO<sub>2</sub>''<ref>[http://blog.panorama.it/autoemoto/2009/01/02/fiat-500-pur-o2-chic-e-ecologica/ Debutta la ''500 PurO<sub>2</sub>'']</ref>, caratterizzata dalla dotazione di accessori uguale alla versione ''Lounge'' (ad eccezione dei tessuti interni, ripresi dalla ''Pop'', e del tetto panoramico, qui non disponibile) e dalla presenza del sistema ''Start&Stop'' di serie abbinato al motore 1.2 ''Fire''. Inoltre la ''PurO<sub>2</sub>'' è stata la prima 500 ad essere omologabile in Italia come vettura [[Euro 5]] sulla carta di circolazione. La ''PurO<sub>2</sub>'' esteticamente è riconoscibile per l'apposito logo applicato sui montanti delle portiere.
 
Nel corso del Medioevo, la produzione dei manoscritti creò un vasto vocabolario di forme grafiche, layout di pagina, stili di illustrazione e lettering, e tecniche. L'isolamento regionale e la difficoltà a viaggiare furono le cause della lentezza nella diffusione di innovazioni e influenze, ragion per cui emersero stili di progettazione regionali identificabili.
=== Versioni speciali ===
* '''III-VI secolo''' – Durante l'età paleocristiana, più o meno tutti i libri vengono prodotti nello ''scriptorium'' (stanza per scrivere) monastico. Il capo dello scriptorium è lo ''scrittori'', uno studioso erudito che conosce il greco e il latino e che svolge la funzione sia di "editor" che di "art director", assumendosi la complessiva responsabilità di tutta la progettazione e produzione dei manoscritti. Il ''copisti'' è il tecnico della produzione, che spende i propri giorni piegato sullo scrittoio scrivendo pagina dopo pagina con uno stile di lettering allenato. Il miniatore, o illustratore, è l'artista responsabile dell'esecuzione dell'ornamento e delle immagini che supportano visivamente il testo. A volte lo scriba o il progettista (o più tardi lo stampatore), vengono identificati nel ''colophon'', che in editoria è una breve descrizione testuale, posta all'inizio o alla fine di un libro, riportante i crediti del libro, le note di produzione rilevanti per l'edizione, diritti dell'opera, le sue varie edizioni, ecc.<ref name=":1" />
* '''IV-V secolo''' – Il ''Virgilio vaticano'' è il primo manoscritto illustrato dell'età paleocristiana.<ref>{{Cita libro|nome=Ingo F.|cognome=Walther|nome2=Norbert|cognome2=Wolf|titolo=Codices Illustres: The World's Most Famous Illuminated Manuscripts 400 to 1600|url=https://www.amazon.it/Codices-Illustres-Worlds-Illuminated-Manuscripts/dp/3836553791|accesso=23 dicembre 2017|edizione=1|data=15 settembre 2014|editore=Taschen America Llc|lingua=Inglese|ISBN=978-3-8365-5379-7}}</ref> Esso è completamente romano e pagano nella sua concezione ed esecuzione. Il lettering è Romano, e le illustrazioni fanno eco ai ricchi colori e allo spazio illusionistico degli affreschi preservati a Pompei. Il metodo pittorico e storico adottato, così simile ai tardi dipinti romani, combinato a dei capilettera rustici, rappresenta il ''classical style''. Questo sarà utilizzato in molti manoscritti paleocristiani e caratterizzerà il design del libro di epoca tardo romana.
* '''800''' – Da quest'anno, l'imperatore Carlo Magno volge la sua attenzione all'unificazione dei propri territori: adottare un solo stile di scrittura ufficiale è un modo per tenere insieme i popoli di questo nuovo impero.<ref name=":16" /> Dopo aver studiato i molti stili esistenti, Carlo Magno e Alcuino di York raccomandano uno ''script''<ref>{{Cita libro|nome=Alan|cognome=Livingston|nome2=Isabella|cognome2=Livingston|titolo=The Thames & Hudson Dictionary of Graphic Design and Designers|url=https://www.amazon.it/Thames-Hudson-Dictionary-Graphic-Designers/dp/0500204136|edizione=3|data=1º agosto 2012|editore=Thames & Hudson|lingua=Inglese|citazione=script – Any typeface displaying the flowing curves and flourishes associated with handwriting.|ISBN=978-0-500-20413-9}}</ref> che combina le migliori caratteristiche dell'onciale e del mezzo onciale (due stili di scrittura tardo antichi) e che sarà chiamato "minuscola carolina". Questo stile di scrittura è importante nella storia della grafica perché rappresenta il primo script completamente sviluppato che combina minuscole con capilettera romani. La forma delle lettere (''letterforms'') della minuscola carolina diverrà il modello per i primi caratteri di stampa minuscoli romani. Sfortunatamente, il tentativo di Carlo Magno di centralizzare l'amministrazione con un unico stile di scrittura si dissolverà rapidamente durante i regni dei propri discendenti. Quando l'imperò si disintegrerà, dilagheranno stili di scrittura che, sebbene saranno variazioni della minuscola carolina, mostreranno comunque caratteristiche regionali e nazionali.
* '''1000-1150''' – Durante il periodo romanico, le forme aperte e arrotondate della minuscola carolina divengono più compresse e angolari. Questo è particolarmente vero nelle regioni settentrionali. Vi è anche una riduzione del letterspacing, wordspacing, e linespacing, che fa sì che la pagina appaia più scura e densa. Al contrario, le iniziali divengono più decorative, floreali, e a volte contengono al loro interno strane bestie.<ref name=":16" />
* '''1150-1300''' – Durante il periodo gotico, la forma delle lettere si fa stretta e angolare. Questo stile, con i suoi ascendenti e discendenti corti, viene chiamato ''Textura'' (oggi si fa riferimento al ''Gothic'' o ''Old English''). Uno dei maggiori pregi del ''Textura'' era l'economia – una copia poteva rientrare in metà dello spazio richiesto per la minuscola carolina. Il difetto era però che le lunghe righe erano difficili da leggere e creavano una pagina davvero densa. Questo potrebbe spiegare il perché così molti libri di questo periodo vengono progettati in un layout a due colonne. ''Textura'' non diverrà mai popolare in Italia, dove gli scribi preferiranno una versione meno condensata del ''Gothic'' detto ''Rotunda''. I manoscritti gotici continuano a essere decorati con iniziali larghe, mentre i bordi e i margini vengono abbelliti con viti, vegetazione esotica, bestie grottesche, e uomini.
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File:VaticanVergilFol22rFlightFromTroy.jpg|Folio 22 recto dal Virgilio vaticano, contenente un'illustrazione dall'Eneide raffigurante la fuga da Troia
File:Caroline 2.jpg|Pagina in minuscola carolina (escluse la prima riga, in capitale onciale, e le due successive, in semionciale)
File:Gebrochene Schriften.png|Panoramica delle differenze tra Textura, Rotunda, Schwabacher, Fraktur
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==== La miniatura nel Rinascimento ====
Essendo un'auto di tendenza la 500 è stata soggetta a diverse interpretazioni ed edizioni speciali, nonché fuoriserie o modelli promozionali. La prima versione speciale della 500, uscita prima ancora che l'auto fosse effettivamente in vendita, è stata la ''Opening Edition'', versione di lancio, equipaggiata con il motore 1.4 ''Fire'' 16V da 100 cavalli, del valore di 16.500 euro, messa in palio con la rivista [[Quattroruote]]<ref>[http://www.quattroruote.it/news/articolo.cfm?codice=90206 Le Fiat 500 per la rivista Quattroruote]</ref>.
Con l'inizio del [[Rinascimento]] e l'affermarsi delle sue concezioni estetiche, la miniatura perde rapidamente importanza: si continuano a produrre codici miniati, ma la miniatura viene ormai valutata più come ornamentazione che come opera d'arte autonoma, e in ogni caso lo sviluppo delle idee artistiche avviene completamente al di fuori di essa: tanto è vero che molto spesso sono i pittori a dedicarsi saltuariamente alla miniatura, per espresso incarico di committenti. Per quasi tutto il [[XV secolo|Quattrocento]] fioriscono tuttavia in Italia scuole miniaturistiche qualitativamente importanti: a Firenze, dove artisti come [[Zanobi Strozzi]], [[Francesco di Antonio di Bartolomeo|Francesco di Antonio]], [[Attavante Attavanti]] traspongono nella decorazione dei codici il nuovo linguaggio rinascimentale, specie nella versione più "preziosa" del [[Beato Angelico]]; a Siena, dove artisti come [[Francesco di Giorgio Martini|Francesco di Giorgio]], il [[Vecchietta]], ecc. si impegnano nelle tavolette di biccherna; a Ferrara, dove, per iniziativa degli Estensi, si svolge un'intensa attività che culmina con l'opera di [[Taddeo Crivelli]], [[Franco dei Russi|Franco de' Russi]], [[Guglielmo Giraldi]] e con l'esecuzione della sfarzosa ''Bibbia di Borso d'Este'' (Modena, Biblioteca Estense); e in Lombardia, dove, ad artisti ancora legati alla tradizione gotica, come il [[Maestro delle Vitae Imperatorum]] e [[Belbello da Pavia]], succedono solo dopo la metà del Quattrocento miniatori rinascimentali come [[Giovanni Pietro Birago]] e i fratelli [[Cristoforo de Predis|Cristoforo]] e [[Giovanni Ambrogio de Predis|Giovanni Ambrogio De' Predis]]. In Francia, l'arte della miniatura mantiene invece per tutto il Quattrocento una forte continuità col passato. Nelle corti di Borgogna e di Renato d'Angiò numerosi maestri (Maestro del Cueur d'amour espris, [[Simon Marmion]]) operano un'originalissima fusione di elementi gotici e spunti rinascimentali, specie sulla linea del maggiore di essi, [[Jean Fouquet]]. Un fenomeno analogo avviene in Fiandra, dove la tradizione dei [[Fratelli Limbourg|Limbourg]] si combina agevolmente col nuovo linguaggio di [[Jan van Eyck|Jan Van Eyck]]: capolavori di questo stile, che concilia larghezza di impianto e incanto coloristico su una base di attento realismo, sono le ''Ore di Maria di Borgogna'' (Vienna, Osterreichische Nationalbibliothek) e il ''Breviario Grimani'' (Venezia, Biblioteca Marciana), per il quale operarono S. Benning, [[Gerard Horenbout]] e [[Jan Gossaert|Mabuse]].
 
Nel [[XVI secolo|Cinquecento]], con la singolare eccezione di [[Giulio Clovio]], un'attività miniaturistica propriamente detta non esiste più. Si afferma invece l'uso del ritratto miniato, cioè di dimensioni ridottissime. L'uso sembra derivare, con l'attività di [[Hans Holbein il Giovane|Holbein]], dall'Inghilterra, dove ha comunque un grande impulso con la produzione raffinatamente manieristica di [[Nicholas Hilliard]] e di [[Isaac Oliver]], e più tardi di [[Samuel Cooper (miniatore)|Samuel Cooper]], seguace di [[Antoon van Dyck|Van Dyck]]. Con il [[XVII secolo|Seicento]] la realizzazione di piccoli dipinti miniati (specie ritratti, nature morte e paesaggi) diviene d'uso comune in Inghilterra, in Germania e soprattutto nei Paesi Bassi, ma senza l'intervento di grandi artisti; ha un miglioramento qualitativo nel [[XVIII secolo|Settecento]], in particolare in Francia, sull'esempio di [[Rosalba Carriera]] (cui risale l'uso del pastello), e in Inghilterra, per scadere poi definitivamente, nel secolo successivo, a tipica produzione da salotto.
Nel marzo del 2007, ancor prima della presentazione ufficiale la Fiat ha annunciato al possibilità di prenotare i 500 esemplari allestiti dalla ''Cappellini''<ref>[http://www.fiat500.com/news_interna.asp?id=63 Fiat 500 Cappellini]</ref> con carrozzeria azzurra e modanature laterali, fregio cromato applicato su cofano motore e interni con rivestimenti in plastica azzura per la plancia. Le ''500 Cappellini'' sono state consegnate alla clientela nell'[[autunno]] del 2007.
 
===Storia ed evoluzione della "grafica d'arte" (XV-XX secolo) ===
Nel 2008 il marchio sportivo [[Ferrari]] decise di adottare per la propria rete di concessionari europei<ref>[http://motori.corriere.it/anteprime/08_luglio_15/500_ferrari_16615244-5275-11dd-b48c-00144f02aabc.shtml Le 500 Special Edition Ferrari]</ref>, 200 esemplari della piccola vettura Fiat da utilizzare come ''vettura di cortesia''. Tale versione risulta rivista sia in campo estetico che meccanico, avendo alcune soluzioni specificatamente studiate dalla [[Magneti Marelli]] che ha ribassato l'assetto per rendere più sportiva la guida. La vettura è dotata di un motore 1.4 Fire 16V da 100 cavalli con cerchi in lega da 16 pollici su pneumatici 195/45. Altre distinzioni sono date dalle pinze freno rosse, pedaliera sportiva, volante specifico nero con cuciture rosse<ref>[http://www.omniauto.it/magazine/5762/fiat-500-diventa-courtesy-car-per-la-rete-ferrari Caratteristiche Fiat 500 Special Edition Ferrari]</ref>. Già precedentemente era stato utilizzato il marchio Ferrari in versioni speciali della 500: nel 2007 erano stati presentati due esemplari con la livrea della scuderia e marchiati con il logo del cavallino rampante<ref>[http://www.autoblog.it/post/10479/una-fiat-500-anche-per-i-piloti-ferrari Due Fiat 500 per i piloti della scuderia Ferrari]</ref>. Sempre inerente alla ''Scuderia Ferrari'' c'è stata la 500 realizzata in esclusiva per [[Felipe Massa]] dotata di un motore 1.4 16V potenziato a 120 cavalli<ref>[http://www.autoblog.it/post/12221/fiat-500-120cv-per-il-14-16v-di-felipe-massa Una fiat 500 per Felipe Massa]</ref>.
[[File:Gutenberg_Bible,_New_York_Public_Library,_USA._Pic_03.jpg|miniatura|277x277px|Bibbia di Gutenberg, New York Public Library, USA]]
L'arte della grafica nasce in [[Civiltà occidentale|Occidente]] nel [[XV secolo]] dall'esigenza di produrre più esemplari di una stessa immagine, in una società dove si sta sviluppando una nuova classe [[Mercante|mercantile]] e [[Borghesia|borghese]] che dispone di mezzi economici e conseguentemente elabora esigenze culturali più o meno numerose, si realizza attraverso la lavorazione di una [[Matrice (incisione)|matrice]], [[Incisione|incisa]] manualmente al fine di poter essere utilizzata per trasportare il soggetto su un foglio attraverso l'uso di un [[Torchio calcografico|torchio]]. Le tecniche di lavorazione delle matrici derivano dall'esperienza degli [[Incisione|incisori]] di [[Metallo|metalli]] pregiati e ricevono un impulso fondamentale dalla quasi contemporanea invenzione del libro a [[stampa a caratteri mobili]], alla metà del [[XV secolo]]. Infatti, tra il 1440 e il 1449, Johann Gutenberg e Laurens Janszoon Koster inventano la stampa a caratteri mobili, forse indipendentemente dai Cinesi; tuttavia, le invenzioni della carta e della stampa a blocchi, essenziali per stampare con caratteri mobili, erano stati appresi in quanto importati in Europa dalla Cina; Gutenberg è probabilmente il responsabile di due innovazioni, ovvero il metodo di fusione dei caratteri in metallo e lo sviluppo di un inchiostro che aderisce al carattere metallico; ''Speculum Nostrae Salutis'', stampato da Koster, è probabilmente il primissimo libro stampato.<ref>{{Cita libro|nome=Bryan H.|cognome=Bunch|nome2=Alexander|cognome2=Hellemans|titolo=The Timetables of Technology: A Chronology of the Most Important People and Events in the History of Technology|url=https://books.google.it/books?id=sZoAYTJbt08C&q=the+timetables+technology&dq=the+timetables+technology&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi5udLKpqLYAhVL46QKHRFVAL4Q6AEIJzAA|accesso=24 dicembre 2017|data=1994|editore=Simon & Schuster|lingua=en|ISBN=978-0-671-88767-4}}</ref>
 
==== Xilografia ====
[[File:Fiat Barbie 500.jpg|thumb|Fiat 500 ''Barbie'']]
Le prime immagini a stampa sono realizzate con la tecnica della [[xilografia]], detta anche silografia, che presuppone l'uso di una matrice in [[legno]], che l'incisore lavora a rilievo, cioè togliendo la parte che non deve stampare, realizzando in questo modo un supporto che presenta il disegno in [[Stampa a rilievo|rilievo]]. La xilografia è da ritenersi certamente tra le più antiche delle tecniche di stampa incisa. Pur conoscendo la sua massima divulgazione nel XV secolo conseguendo risultati di pregio notevolissimi, e seppure con scopi diversi era già praticata presso i popoli orientali addirittura millenni prima.<ref name=":17">{{Cita libro|nome=Bruno|cognome=Starita|titolo=Xilografia, calcografia, litografia: manuale tecnico|url=https://books.google.it/books?id=1aHP_xYE1P0C&printsec=frontcover&dq=bruno+starita+xilografia+calcografia+litografia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiA2vncnKLYAhXMWBQKHXqoDZkQ6AEIJzAA#v=onepage&q=bruno%20starita%20xilografia%20calcografia%20litografia&f=false|accesso=24 dicembre 2017|data=1991|editore=Guida Editori|ISBN=978-88-7188-095-2}}</ref> È da supporre che intorno al 1300 l'esigenza di riprodurre le carte da gioco, importate in Italia dagli arabi quando questi invasero la Sicilia, dette vita ad un'industria in tal senso. Fiorente sul finire del secolo XIV, l'incisione di tavole di legno destinate alla stampa appare legata all'industria per la produzione di immagini sacre, alla realizzazione di matrici per lo stampaggio dei tessuti, alla diffusione popolare di opuscoletti o semplici fogli sparsi e, in seguito, alla decorazione con vignette ornamentali del libro stampato, contribuendo allo sviluppo dell'arte tipografica.<ref name=":17" /> Riallacciandosi agli inizi alla pratica artigianale del falegname e dello sbozzatore, ascenderà in seguito ad una propria dignità di mestiere con la creazione di maestranze altamente specializzate. A queste maestranze venivano affidati i disegni a penna eseguiti dagli artisti o a volte gli stessi disegnavano di propria mano le tavole da intagliare. Molto raramente l'intaglio era condotto direttamente dall'artista. Dal XV secolo la xilografia assume una rilevante importanza artistica per merito di grandi maestri e, particolarmente, per la nutrita e altissima produzione di Albrecht Dürer e si protrae così fino alla fine del secolo successivo. Dal XVII secolo conosce una progressiva decadenza, sostituita dall'incisione calcografica che andava sempre più perfezionandosi.<ref name=":17" /> In seguito la xilografia ebbe sempre una maggiore applicazione per la riproduzione di immagini da inserire nello stampone tipografico e negli ultimi tempi, specie dopo la scoperta dell'uso del legno di testa, dopo l'avvento della fotografia e prima della fotoincisione, si meccanicizza sfruttando per il disegno delle tavole la fotografia come riporto delle immagini e per la loro lavorazione apposite macchinette dove una lancetta atta a trapanare guidata per mezzo di un pantografo intaglia la superficie del legno. Successivamente e recentemente, grazie all'invenzione della fotoincisione, assurge nuovamente a dignità d'arte riacquistando una propria autonomia.
Un'altra edizione limitata della 500 è la ''[[Diesel (azienda)|by Diesel]]'' denominata ''Urban Survival Vehicle'', caratterizzata da un'estetica esclusiva, rivolta ai giovani e realizzata in collaborazione con l'omonima azienda. Quest'ultima ha realizzato anche una versione personalizzata (in linea con la versione berlina) della 500C, che ha poi devoluto in beneficenza per la lotta contro l'[[AIDS]]<ref>[http://www.motori.it/eventi/1227/allasta-una-a-cannes-una-fiat-500c-esclusiva-creata-dalla-diesel.html Una ''500C by Diesel'' all'asta contro l'AIDS]</ref>. La 500 By Diesel, realizzata dal [[Centro Stile Fiat]] viene presentata con un colore inedito, il ''verde Diesel'' lo stesso dell'elicottero personale di [[Renzo Rosso (imprenditore)|Renzo Rosso]] (fondatore dell'azienda [[Veneto|veneta]]), ma è ordinabile anche nelle colorazioni nere o marroni.
La vettura è dotata di un allestimento dedicato e di alcuni particolari completamente ridisegnati. Monta degli inediti cerchi in lega da 16 pollici caratterizzati dal logo ''Diesel'', abbinati a delle pinze freno gialle. Presenta numerosi contrasti cromatici dovuti ai particolari in [[acciaio]] satinato come per esempio gli specchietti retrovisori e le modanature laterali griffate, la calandra e il paraurti. Anche il montante laterale presenta il logo dell'azienda italiana, con tre feritoie che riprendono le cinque cinque prese d'aria presenti all'interno di un inserto sul portellone del bagagliaio che riproducono il caratteristico dettaglio del sistema di raffreddamento della 500 storica.
Rivisti gli interni: la selleria è specifica in tessuto ''[[denim]]'' con cuciture a vista gialle e la firma dell'azienda. Il colore giallo si ripete all'interno della vettura in diversi punti e con esso anche il logo ''Diesel'' che è presente sul [[quadro strumenti]] a sfondo giallo e sul pomello del cambio. La ''500 by Diesel'' viene prodotta sia in versione tre porte<ref>[http://www.infomotori.com/auto/2008/09/22/nuova-fiat-500-by-diesel/ Caratteristiche ''Fiat 500 by Diesel'']</ref> che cabriolèt (la 500C by Diesel) in edizione limitata.
 
==== Calcografia ====
[[File:Fiat 500 Circle Club.JPG|thumb|left|Fiat 500 ''CicleClub'']]
Già all'inizio del [[XVI secolo]], alla xilografia si affianca la [[calcografia]], tecnica che utilizza il metallo, principalmente [[rame]] e [[zinco]]. In questo caso l'incisore lavora in incavo, cioè scavando nel metallo il disegno da stampare. Quando l'incisore lavora direttamente sulla lastra si parla di [[incisione]] a [[bulino]], se lo strumento utilizzato, il [[bulino]] appunto, toglie il metallo che non serve grazie alla sua punta [[Triangolo|triangolare]]; oppure si parla di [[puntasecca|punta secca]], quando lo strumento a punta si limita a scalfire e spostare il metallo a lato dei solchi.
La 500 è stata utilizzata anche da altre aziende e firme internazionali; è stata la show car per la bambola [[Barbie]] in occasione del suo cinquantesimo compleanno. Per l'occasione la Fiat e la [[Mattel]] hanno firmato un'intesa per la creazione di una 500 totalmente dedicata all'evento, di un color fuxia metallizzato, brillanti e gioielli nonché cosmetici di ogni tipo, illuminazioni dell'abitacolo a [[led]], interni in [[alcantara (materiale)|alcantara]] e pelle, e lamina d'[[argento]]. La vettura ha partecipato ad una esibizione per le vie del centro di [[Milano]] il [[9 marzo]] [[2009]]<ref>[http://www.fiatgroupautomobilespress.com/index.php?method=news&action=zoom&id=4378 Fiat 500 Barbie: Comunicato ufficiale]</ref>.
* '''Incisione a bulino''' – In Italia la paternità dell'incisione di matrici calcografiche si vorrebbe ascrivere al niello, che consiste nell'incidere col bulino – classico strumento dell'orefice incisore – una lastra d'oro o d'argento per imbottirne i segni di una speciale lega – detta ''nigellum'', da cui la denominazione del prodotto finito – ottenendo così una specie di tarsia dove le immagini risultano scure sul fondo levigato del metallo.<ref name=":17" /> La lega è composta di argento, rame, piombo e borace.<ref name=":17" /> Sebbene tale tecnica decorativa orafa fosse già conosciuta da molto tempo, fu in grande auge nel Rinascimento specie per l'operato di Maso Finiguerra, al quale il Vasari vuole attribuire in Italia l'invenzione della stampa incisa su metallo.<ref name=":17" /> Ciò è abbastanza dubbio e controverso e resta comunque da stabilire se l'incisione abbia avuto una qualche connessione col niello o viceversa. È però certo che l'orafo, terminata l'opera di incisione della lastra di metallo prezioso, prima di imbottire definitivamente i solchi col niello, al fine di controllare il risultato finale, ne ricavava un'impronta negativa con uno stampo di creta finissima e un controstampo realizzato con fegato di zolfo fuso nei cui segni veniva posto del nerofumo misto ad olio di noce che metteva in risalto la qualità del lavoro.<ref name=":17" /> Solo più tardi si pensò di riempire con lo stesso miscuglio (che è grosso modo l'inchiostro da stampa calcografico ancor oggi usato) la lastra di metallo prezioso direttamente, per imprimerne l'impronta incisa su una pezzuola o un foglio di carta umida. Sarebbe così nata la stampa incisa, cosa abbastanza dubbia poiché non solo l'incisione era già praticata da qualche tempo nelle regioni a nord delle Alpi, ma sono state rinvenute, anche nella stessa Italia, prove di stampe incise che vantano qualche decennio prima dell'attività del Finiguerra. Ma a parte qualsiasi altra considerazione sta di fatto che lo sviluppo e l'evolversi dell'incisione calcografica è da collegarsi di pari passo con l'attività orafa, spesso approdando gli artisti a questa disciplina proprio attraverso la pratica di una bottega d'orafo. Caratterizzata così sotto l'aspetto tecnico e formale nei suoi inizi, l'incisione a bulino sul rame assumerà in seguito una assoluta autonomia e un suo specifico linguaggio per opera di grandi maestri incisori. Sul finire del XV secolo molti incisori in Germania, in Olanda e in Italia proliferarono raggiungendo risultati di altissima qualità.
* '''Acquaforte''' – Altra tecnica su metallo è quella della [[acquaforte]], quando l'incisione avviene indirettamente, per immersione della lastra in un [[acido]], che si chiamava ''aqua fortis'', lastra precedentemente coperta con una [[vernice]] resistente all'acido e disegnata, eliminando la vernice, in corrispondenza della parti che devono subire la morsura dell'acido. L'incisione all'acquaforte nasce come tecnica autonoma agli inizi del XVI secolo. L'invenzione di questo nuovo modo di incidere è stata ascritta da qualcuno al Parmigianino; è però accertato che già sul finire del Quattrocento si conosceva la possibilità di incidere il metallo con gli acidi: lo stesso Dürer fu tra i primi ad usare tale procedimento, che apprese probabilmente dal veneziano Luca Pacioli durante il suo viaggio in Italia, sia per iniziare l'incisione a bulino che autonomamente, incidendo sei lastre all'acquaforte su ferro, tra cui il famosissimo Cannone. Va assegnato al Parmigianino, semmai in Italia, il merito di aver tentato con la sola tecnica dell'acquaforte la sperimentazione di un nuovo linguaggio grafico con possibilità di nuovi e più celeri risultati, dal lato espressivo ricchi di calore e vitalità, ma non certamente eccellenti sotto il profilo tecnico. Dall'inizio del XVII secolo l'incisione sia a bulino che all'acquaforte venne impiegata, tranne casi isolati, quasi esclusivamente come mezzo di riproduzione di opere d'arte e per la realizzazione di ritratti.<ref name=":17" /><ref>{{Cita libro|nome=Renato|cognome=Bruscaglia|titolo=Incisione calcografica e stampa originale d'arte: Materiali, procedimenti, segni grafici|url=https://www.worldcat.org/oclc/20000707|data=1988|editore=QuattroVenti|p=193|citazione=Che i procedimenti tecnici dell'incisione calcografica siano inizialmente discesi dalla necessità e dalla convenienza di riprodurre opere altrimenti nate – dalla pittura in particolare – è risaputo.|OCLC=20000707|ISBN=978-88-392-0029-7}}</ref> Fu portata quest'arte anche ad una vera forma di industrializzazione con la nascita di ditte che si servivano di numerosi incisori.
* '''Acquatinta''' – Con il termine "acquatinta" si indicano tutti quei procedimenti tecnici dell'incisione calcografica mediante i quali è possibile realizzare, ad incavo sulla lastra e quindi in positivo sulla carta, un'immagine parzialmente o totalmente espressa con prevalente sintesi chiaroscurale, per macchie simili a quelle che, disegnando a pennello su carta, si producono appunto con acqua più o meno intensamente colorata di nero, di bruno o di bistro.<ref name=":18">{{Cita libro|nome=Renato|cognome=Bruscaglia|titolo=Incisione calcografica e stampa originale d'arte: Materiali, procedimenti, segni grafici|url=https://www.worldcat.org/oclc/20000707|data=1988|editore=QuattroVenti|OCLC=20000707|ISBN=978-88-392-0029-7}}</ref> Operazione necessaria per l'esecuzione di alcune varietà di acquatinta è la costruzione sulla superficie della lastra di rame di una speciale reticolatura, detta "grana".<ref name=":17" /> Questa grana, dopo l'incisione, darà luogo a superfici che hanno la proprietà di trattenere l'inchiostro in maggiore o minore quantità, in relazione alle varie tonalità dello stesso colore.<ref name=":17" /> La conoscenza e le prime applicazioni pratiche dell'acquatinta, risalgono, forse, alla seconda metà del XVII secolo e ad alcuni incisori olandesi che, dicono gli storici, avrebbero utilizzato le risorse del nuovo procedimento per completare incisioni prima elaborate all'acquaforte.<ref name=":18" /> C'è da ricordare in proposito che si è persino fatto il nome di Rembrandt; se e quanto opportunamente è difficile dirlo visto che son mancati più precisi e attendibili riferimenti e considerato non infondato il sospetto di una equivocata lettura di certe su incisioni, laddove il tratteggio della punta è tanto insistentemente replicato ad incrocio da annullarsi in una continuità fisico-grafica analoga a quella conseguibile con le graniture.<ref name=":18" /> È in Francia, però, che l'acquatinta viene praticata con più continuità e perfezionata grazie al concorso di più ricercatori: nella seconda metà del XVIII secolo e, quindi, in coincidenza con l'emergere di necessità espressive nuove, ben precise allora e oggi meglio individuabili.<ref name=":18" /> Fra XIX e XX secolo è, però, la litografia ad esercitare l'attrazione maggiore tra artisti e fruitori di stampa d'arte; una tecnica cioè che, pur non essendo incisione nel senso letterale del termine, si avvale di risorse grafiche sostanzialmente non dissimili da quelle dell'acquatinta.<ref name=":18" />
* '''Vernice molle''' – Detta anche "cera molle", è chiamata così in virtù di una vernice antiacida tenere e dunque, facilmente asportabile per pressione.<ref name=":18" /> Questa particolare tecnica di incisione permette la realizzazione di matrici i cui segni, per la loro morbidezza e granulosità, conferiscono alla stampa l'aspetto di un disegno a matita.<ref name=":17" /> Si hanno le prime esperienze nel 1740 in Francia con Jean-Charles François e Gilles Demarteau, e soprattutto con l'allievo di questi, Louis-Marin Bonnet, che utilizza il pastello sul supporto cartaceo ''en manier de pastel''.<ref name=":18" />
Alla fine del [[XVIII secolo]] si scopre la possibilità di utilizzare matrici in pietra e nasce la tecnica della [[litografia]], con la quale le matrici in pietra [[calcare]]a, precedentemente [[Levigatura|levigate]] e trattate in superficie con degli [[Acido|acidi]], sono disegnate con apposite [[Matita|matite]] grasse. In fase di stampa l'[[inchiostro]] litografico aderisce solamente alle parti disegnate, dove trova altro inchiostro, ed è invece respinto dal resto della matrice perché irrorata con acqua. La storia della litografia sarà descritta più avanti.
 
==== Quadro degli incisori calcografi ====
Fra le altre edizioni vi sono la ''500 Diabolika'', prodotta da [[Studiotorino]] e dedicata al fumetto [[Diabolik]], venduta in serie limitata di 50 esemplari<ref>[http://www.motorbox.com/Auto/Magazine/500diabolika.html Fiat 500 Diabolik]</ref>. Una versione lussuosa è stata commissionata dalla ''CircleClub'', un circolo che affitta automobili di lusso ai propri soci, i quali possono scegliere di affittare una delle trenta Fiat 500 speciali realizzate appositamente<ref>[http://www.autoblog.it/post/12093/fiat-500-circle-club-30000-e-in-tiratura-limitata Le trenta Fiat 500 CircleClub]</ref>.
{| class="wikitable" style="margin-left: auto; margin-right: auto; border: none; background:white; text-align:center;"
|-
!Incisione a bulino
!Incisione a punta secca
!Acquaforte
!Acquatinta
!Vernice molle
|-
|[[Peregrino da Cesena]] (XV secolo)
|[[Maestro del Libro di casa|Maestro del libro di casa]] (1467-1507)
|[[Andrea Schiavone|Andrea Meldolla]] (1520-1563)
|[[François-Philippe Charpentier]] (1734-1817)
|[[Félicien Rops|Felicien Rops]] (1821-1898)
|-
|[[Antonio del Pollaiolo|Antonio Pollaiolo]] (1431-1498)
|[[Albrecht Dürer]] (1471-1528)
|[[Rembrandt]] (1606-1669)
|[[Per Gustaf Floding]] (1731-1791)
|[[Jean-Charles François]] (1717-1769)
|-
|[[Maestro della Grande Passione]] (XV secolo)
|[[Andrea Schiavone|Andrea Meldolla]] (1520-1563)
|[[Edvard Munch]] (1863-1944)
|[[Jean-Baptiste Leprince]] (1734-1781)
|[[Gilles Demarteau]] (1722-1776)
|-
|[[Maestro delle Carte da gioco|Maestro delle carte da gioco]]
|[[Rembrandt]] (1606-1669)
|[[Daniel Hopfer]] (1470-1536)
|[[Philibert-Luis Debucourt]] (1755-1832)
|[[François Boucher]] (1703-1770)
|-
|[[Maestro E.S.]]
|[[Auguste Rodin]] (1840-1917)
|[[Urs Graf]] (1485-1536)
|[[Francisco Goya y Lucientes]] (1746-1828)
|[[Louis-Marin Bonnet]] (1736-1793)
|-
|[[Maso Finiguerra]] (1426-1464)
|[[Giovanni Boldini]] (1842-1931)
|[[Marcantonio Raimondi]] (1480-1534)
|[[Édouard Manet]] (1832-1883)
|[[Jean Baptiste Huet]] (1745-1811)
|-
|[[Martin Schongauer]] (1435-1491)
|[[Edvard Munch]] (1863-1944)
|[[Albrecht Dürer]] (1471-1528)
|[[Mary Cassatt|Mary Cassat]] (1845-1926)
|[[Suzanne Valadon|Susanne Valadon]] (1867-1938)
|-
|[[Maestro del Libro di casa|Maestro del libro di casa]] (1467-1507)
|[[Erich Heckel]] (1883-1970)
|[[Parmigianino|Francesco Mazzola]] (1503-1540), detto il Parmigianino
|[[Max Klinger]] (1857-1920)
|[[Stanley William Hayter]] (1901-1988)
|-
|[[Andrea Mantegna]] (1431-1506)
|[[Otto Dix]] (1881-1969)
|[[Giuseppe Viviani]] (1898-1965)
|[[Kate Kolwitz]] (1867-1945)
|
|-
|[[Albrecht Dürer]] (1471-1528)
|[[Ernst Ludwig Kirchner|Ernst Ludwing Kirchner]] (1880-1938)
|[[Federico Barocci|Federico Fiori]] (1528-1612), detto Barocci
|[[Edvard Munch]] (1863-1944)
|
|-
|[[Luca da Leida|Luca di Leyda]] (1494-1533)
|[[Max Beckmann|Max Beckman]] (1884-1950)
|[[Guido Reni]] (1575-1642)
|[[Jacques Villon]] (1875-1964)
|
|-
|[[Jacopo de' Barbari|Jacopo de' Barberi]] (1445-1515), noto anche come Maestro del Caduceo
|[[André Dunoyer de Segonzac]] (1884-1974)
|[[Simone Cantarini]] (1612-1648), detto il Pesarese
|[[Maurice de Vlaminck|Maurice de Vlamink]] (1876-1958)
|
|-
|[[Marcantonio Raimondi]] (1480-1534)
|[[Anselmo Bucci]] (1887-1955)
|[[Antoon van Dyck|Antoon Van Dyck]] (1599-1641)
|[[Pablo Picasso]] (1881-1973)
|
|-
|[[Bartolomeo Montagna]] (1480-1555)
|[[Pablo Picasso]] (1881-1973)
|[[Adam Elsheimer]] (1578-1620)
|[[Georges Rouault]] (1871-1958)
|
|-
|[[Giulio Campagnola]] (1500-1564)
|[[Jacques Villon]] (1875-1963)
|[[Hercules Seghers]] (1590-1638)
|[[Joan Miró|Joan Mirò]] (1893-1984)
|
|-
|[[Cristofano Robétta|Cristofano Robetta]] (1462-1522)
|[[Bernard Buffet]] (1928-1999)
|[[Abram Bosse]] (1602-1676)
|[[Stanley William Hayter]] (1901-1988)
|
|-
|[[Jean Duvet]] (1485-1561), noto anche come Maestro del Liocorno
|[[Giorgio Morandi]] (1890-1964)
|[[Jacques Callot]] (1592-1635)
|[[Marino Marini (scultore)|Marino Marini]] (1901-1980)
|
|-
|[[Annibale Carracci]] (1560-1609)
|[[Félicien Rops|Felicien Rops]] (1821-1898)
|[[Stefano della Bella]] (1610-1664)
|
|
|-
|[[Agostino Carracci]] (1557-1602)
|
|[[Esaias van de Velde|Esaias Van De Velde]] (1636-1672)
|
|
|-
|[[Cornelius Cort]] (1533-1578)
|
|[[Wilem Buytevec]] (1585-1626)
|
|
|-
|[[Hendrick Goltzius]] (1558-1616)
|
|[[Jacob Ruisdael]] (1628-1682)
|
|
|-
|[[Claude Mellan]] (1598-1688)
|
|[[Salvator Rosa]] (1610-1665)
|
|
|-
|[[Cornelio Blomaert]] (1564-1651)
|
|[[Giovanni Benedetto Castiglione]] (1610-1665), detto il Grechetto
|
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|-
|[[Giuseppe Longhi (artista)|Giuseppe Longhi]] (1766-1831)
|
|[[Antoine Watteau]] (1684-1721)
|
|
|-
|[[Joseph Wagner]] (1706-1780)
|
|[[Honoré Fragonnard]] (1732-1806)
|
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|-
|[[Luigi Calamatta]] (1802-1869)
|
|[[Gabriel De Saint-Aubin]] (1724-1780)
|
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|-
|[[Jean-Emile Laboureur]] (1877-1943)
|
|[[Canaletto|Antonio Canal]] (1697-1768), detto il Canaletto
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|-
|[[Pablo Picasso]] (1881-1973)
|
|[[Marco Ricci]] (1675-1730)
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|-
|[[Stanley William Heyter]] (1901-1988)
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|[[Giambattista Tiepolo|Giovan Battista Tiepolo]] (1696-1770)
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|[[Hans Bellmer]] (1902-1975)
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|[[Giandomenico Tiepolo]] (1727-1804)
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|[[Giovanni Battista Piranesi|Giovan Battista Piranesi]] (1720-1778)
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|[[Giuseppe Vasi]] (1710-1782)
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|[[Francisco Goya y Lucientes]] (1746-1828)
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|[[Charles Meryon]] (1821-1868)
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|[[Jean-François Millet|Jean Francois Millet]] (1814-1875)
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|[[Edgar Degas]] (1834-1917)
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|[[Baptiste Camille Corot]] (1796-1875)
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|[[Félicien Rops|Felicien Rops]] (1821-1898)
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|[[Giovanni Fattori]] (1825-1908)
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|[[James Abbott McNeill Whistler|James Abott McNeill Whistler]] (1834-1903)
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|[[James Ensor]] (1860-1949)
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|[[Anders Zorn]] (1860-1920)
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|[[Antonio Fontanesi]] (1818-1882)
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|[[Emil Nolde]] (1867-1956)
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|[[Lyonel Feininger]] (1871-1956)
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|[[Karl Schmidt-Rottluff]] (1884-1974)
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|[[Otto Dix]] (1891-1969)
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|[[Pablo Picasso]] (1881-1973)
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|[[Georges Braque]] (1882-1963)
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|[[Jacques Villon]] (1875-1963)
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|[[André Dunoyer De Segonzac]] (1884-1974)
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|[[Marc Chagall]] (1887-1985)
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|[[Luigi Bartolini]] (1832-1963)
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|[[Leonardo Castellani]] (1896-1984)
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|[[Giorgio Morandi]] (1890-1964)
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===Il graphic design tra le rivoluzioni industriali (XVIII-XIX secolo) ===
 
==== La rivoluzione della tipografia nel Settecento ====
Nel luglio 2009 viene presentata la ''500 so Pink'' una versione speciale realizzata in soli 50 esemplari per il mercato italiano e allestita sulla base della 1.2 ''PurO<sub>2</sub>'' caratterizzata però dalla colorazione rosa chiaro della carrozzeria, interni con rifiniture rosa e pomello del cambio e volante rivestito in pelle con marchio ''so Pink''. Questa versione è stata creata appositamente per il pubblico femminile<ref>[http://www.fiat.it/cgi-bin/pbrand.dll/FIAT_ITALIA/news/news.jsp?BV_SessionID=@@@@1282593543.1262113985@@@@&BV_EngineID=cccfadejdfkdhjhcefecejgdfkhdfjh.0&categoryOID=-1073799132&contentOID=1074637127 Fiat 500 so Pink]</ref>. Nel gennaio del 2010 la Fiat ha proposto la 500 con colorazione rosa anche per il mercato inglese ribattezzandola semplicemente ''Pink'' e prodotta in sole 500 unità<ref>[http://www.autoblog.it/post/24668/edizione-limitata-per-la-fiat-500-pink-nel-regno-unito La 500 so Pink debutta in Gran Bretagna]</ref> seguita nel marzo dello stesso anno da altre 300 versioni della 500C con carrozzeria cabrio<ref>[http://www.autoblog.it/post/25817/fiat-500c-pink-300-esemplari-per-il-solo-mercato-britannico Debutta la 500C Pink in Inghilterra]</ref>.
Londra nel XVIII secolo sostituì Amsterdam come centro europeo delle stampe e della finanza. In Inghilterra, la stampa a quel tempo fiorì, stimolata dalla libertà di stampa guadagnata nel 1694. Apparirono nuove forme di oggetti stampati: [[Joseph Addison]] e [[Richard Steele]] scrissero e pubblicarono i primi giornali di successo, il ''[[Tatler]]'' nel 1709 e lo ''[[The Spectator|Spectator]]'' nel 1711. Il romanzo inglese si sviluppò come una forma popolare di letteratura. Con il crescente volume di stampe e un senso altezzoso di orgoglio nazionale, gli stampatori inglesi sentirono il bisogno di tipi di carattere che fossero nativi britannici. Fino a questo momento, l'Inghilterra si era accontentata di importare le matrici per i tipi di carattere dall'Olanda, e di sfruttare tali matrici in fonderie locali.<ref name=":16" /> Ma l'Olanda era un rivale nei mercati e nelle colonie sparse per il mondo, e nemmeno una fonte affidabile. Dal 1700 la stampa si insediò bene anche nelle colonie americane, e nel 1704 venne pubblicato da [[John Campbell (editore)|John Campbell]], il primo quotidiano ''Boston News-Letter''. Fu tentata la pubblicazione di un giornale precedentemente nel 25 settembre del 1690, ma su soppresso dal governo dopo solo un singolo numero. Ma il più importante stampatore nell'America coloniale, maggiormente ricordato oggi come statista e firmatario della Dichiarazione di Indipendenza, fu [[Benjamin Franklin]].
* '''1706''' – Nasce [[John Baskerville]]. Egli inizia la sua carriera come maestro di scrittura, ma ci rinuncia durante la giovinezza per fare fortuna con un japanning business in Birmingham. Dopo essersi pensionato all'età di 44 anni, Baskerville torna al suo primo amore, le lettere, e inizia a stampare come un ricco dilettante. Estremamente insoddisfatto dello stato della stampa e della tipografia inglese, Baskerville decide di fare qualcosa, ovvero stampare i propri libri per far vedere cosa può succedere quando ci si dedica con scrupolo a ogni passaggio della produzione. Per ottenere i risultati migliori possibili, Baskerville progetta le proprie font, sperimenta con vari inchiostri e carta, e soprattutto, pretende l'eccellenza in fase di stampa. Nel 1757, Baskerville pubblica il suo primo libro, le opere di Virgilio<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/technology/typography/History-of-typography#ref417086|titolo=typography - History of typography|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=12 agosto 2017}}</ref>, e continua a pubblicarne molti altri, fra cui le satire di Giovenale. All'inizio i libri di Baskerville ricevono una critica mista. Molti trovano l'inchiostro nero e il bianco brillante della carta – che Baskerville aveva usato nei suoi libri – accecanti e responsabili di una difficile lettura.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/biography/John-Baskerville|titolo=John Baskerville {{!}} English printer|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=12 agosto 2017}}</ref> Molte delle critiche sono state attribuite a invidia professionale. Oggi, sia i libri che le font di Baskerville sono universalmente acclamati. Baskerville sperimentò inoltre con vari supporti per la stampa e da alcuni viene considerato come il primo stampatore ad aver utilizzato carta senza segni di vergatura (carta wove).
* '''1712''' – In Francia, due grandi famiglie lasciano la propria traccia nelle arti grafiche: i [[Pierre-Simon Fournier|Fournier]] e i [[Didot]]. In quest'anno, nasce [[Pierre-Simon Fournier]], che è il più interessante dei tre fratelli Fournier. Egli crea il primo sistema di punti per misurare i caratteri, nel tentativo di dare ordine a un'industria dove ogni fonderia stabiliva la propria dimensione dei caratteri e terminologia.<ref name=":6">{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/topic/Didot-family|titolo=Didot Family {{!}} French family|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=12 agosto 2017}}</ref> Sfortunatamente, tale sistema non trova alcun supporto. Nel 1764 Fournier pubblica il ''Manuel typographique'', un handbook illustrato sull'arte della fusione dei caratteri e della stampa.
* '''1720''' – [[William Bowyer]], uno stampatore londinese, propone la somma di £500 a [[William Caslon]] per permettergli di fondare la propria fonderia; egli progetta una font "English Arabic" usandola in un Salmo e in un Nuovo Testamento. Due anni più tardi taglia eccellenti tipi di carattere roman, italic ed ebraici per Bowyer; la font romana, che fu usata per la prima volta nel 1726, più tardi venne chiamata ''Caslon'', e dominerà la stampa britannica nel corso del secolo.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/biography/William-Caslon|titolo=William Caslon {{!}} English printer|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=12 agosto 2017}}</ref> Questa font è considerata l'ultima delle più importanti "old style".<ref name=":16" />
* '''1730''' – Nasce [[François-Ambroise Didot]], il quale rifinisce il sistema a punti di Fournier, rendendolo più accettabile. È il primo a identificare la misura dei caratteri esclusivamente in punti piuttosto che con il vecchio sistema di nomi, come ''pica'', ''primer'', ''nonpareil'', e così via.<ref name=":6" /> Il figlio di François, [[Firmin Didot]], è riconosciuto per aver progettato la prima font che classifichiamo come "modern". Con l'introduzione dei caratteri moderni, le font come ''Baskerville'' sono ora classificate come "transitional", in quanto costituiscono un ponte fra quelle old style e quelli modern.<ref name=":16" />
* '''1740''' – Nasce [[Giambattista Bodoni]], che è uno dei designer di caratteri tipografici e stampatori più riconosciuti. All'età di 28 anni, viene invitato a Parma dal duca Ferdinando e gli viene chiesto di aprire una stamperia privata e una fonderia di caratteri. L'operazione viene chiamata «Stamperia Reale» ed è generosamente sussidiata dal duca. È qui che Bodoni progetta le sue famose font. Esse mostrano molte delle stesse caratteristiche trovate in quelle di Didot, pochi anni prima. A causa della fama di Bodoni come stampatore, è il suo nome, piuttosto che quello di Didot, che è più spesso associato al design moderno delle font.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/art/graphic-design#toc242764|titolo=graphic design {{!}} art|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=12 agosto 2017}}</ref> Gran parte della fama di Bodoni risiede nella stampa superba delle pagine di Orazio e Virgilio e dell'edizione in due volumi del ''Manuale tipografico''. Usando una carta liscia e dura, inchiostro nero ricco, caratteri larghi, e un generoso leading, Bodoni costruisce layout aperti, formali e scevri di decorazioni non necessarie.
<gallery mode="packed">
File:Caslon Swash Caps.jpg|Maiuscole del carattere Caslon
File:Code civil des Français (Firmin-Didot).jpg|Il font Didot nel Code civil des Français
</gallery>
 
==== I progressi tecnici e tipografici durante l'Ottocento ====
Nel giugno del 2010 la Fiat presenta per il solo mercato tedesco la ''500 Rosso Corsa''<ref>[http://www.autoblog.it/post/27754/fiat-500-rosso-corsa Fiat 500 Rosso Corsa: 250 esemplari per la Germania]</ref>, una versione speciale con carrozzeria veniciata di [[rosso]], motore 1.4 ''Fire'' 16V da 101 cavalli e dotazione arricchita da [[autoradio]] specifico, selleria in pelle, logo ''Rosso Corsa'' in [[alluminio]] numerato, fari bixeno e cerchi in lega da 16". La ''500 Rosso Corsa'' è stata prodotta in soli 250 esemplari.
Nell'Ottocento, la scienza e la tecnologia trovarono applicazione nelle arti grafiche, e ciò comportò cambianti drammatici in aree come la stampa, la fabbricazione della carta e i caratteri. L'emergere della stampa popolare aiutò la creazione di una nuova industria – la [[pubblicità]] – e con essa, la domanda per nuovi caratteri, concetti di design, e metodi di stampa ad alta velocità. Erano richiesti: una scala più ampia, un maggiore impatto visivo, una nuova tangibilità e dei nuovi caratteri espressivi. Non bastava più che le ventisei lettere dell'alfabeto funzionassero come simboli fonetici: l'età industriale trasformò questi segni in forme visive astratte, che proiettassero forme concrete e potenti dal contrasto forte e dalla portata ampia.
* '''1798''' – La prima macchina per fabbricare la carta viene progettata dal francese [[Louis Nicolas Robert|Nicholas Louis Robert]].<ref name=":7">{{Cita libro|nome=Dard|cognome=Hunter|titolo=Papermaking: The History and Technique of an Ancient Craft|url=https://books.google.it/books?id=i6Cijf2BOZYC&pg=PA341&redir_esc=y|accesso=13 agosto 2017|data=1978|editore=Courier Corporation|lingua=en|ISBN=978-0-486-23619-3}}</ref> Sfortunatamente, a causa di complessità finanziare e politiche, non sarà mai elaborata e l'iniziativa si sposterà in Inghilterra.<ref name=":7" />
* '''1803''' – Viene costruita la prima macchina inglese per la fabbricazione della carta dall'ingegnere [[Bryan Donkin|Brian Donkin]], con il finanziamento di due cartolai londinesi, i fratelli Fourdrinier.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/biography/Bryan-Donkin|titolo=Bryan Donkin {{!}} British industrialist|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=13 agosto 2017}}</ref> Sebbene produca una carta abbastanza buona, lunga 120 cm, non è un successo totale. Ci vorranno altri dieci anni prima che venga messa in funzione la prima macchina commerciale per fabbricare la carta al Merchant Warell Mill a Two Waters, Hertfordshire. Uno degli sviluppi che resero possibile la meccanizzazione della fabbricazione della carta, era stato lo schermo convogliatore, simile a quello utilizzato da [[John Baskerville|Baskerville]].<ref name=":16" /> Il convogliatore permetteva alla carta di essere prodotta in lunghi fogli in un processo continuo.
* '''1804''' – Le prime macchine da stampa nascono all'inizio dell'Ottocento. Sino alla fine del Settecento, infatti, il torchio usato dai tipografi era sostanzialmente identico a quello con cui [[Johannes Gutenberg|Johann Gutenberg]] aveva stampato la ''[[Bibbia di Gutenberg|Bibbia a 42 linee]]''; tra le poche modifiche significative, l'aggiunta verso il 1620 di una leva azionata da un contrappeso, che rende possibile esercitare la necessaria pressione con due sole mani. Assai importante, anche se non risolutivo, è il successivo perfezionamento apportato da [[Charles Stanhope, III conte di Stanhope|Charles Stanhope]] in quest'anno: il suo torchio di grande formato, interamente metallico, permette la stampa in un solo movimento.<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Giorgio|cognome=Fioravanti|titolo=Il dizionario del grafico|url=https://www.amazon.it/dizionario-del-grafico-Giorgio-Fioravanti/dp/8808141160/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1520001249&sr=8-1&keywords=dizionario+del+grafico|accesso=2018-03-02|anno=1993|editore=Zanichelli|lingua=Italiano|p=|ISBN=9788808141163}}</ref>
* '''1810''' o '''1811''' – L'invenzione della [[rotativa]] in Inghilterra, contribuisce, assieme al costante miglioramento della tecnica di [[impaginazione]], a far sì che la capacità di stampa cresca enormemente.<ref name=":19">{{Cita libro|curatore=Alessandro Barbero|titolo=Cultura d'élite e cultura di massa tra Otto e Novecento|collana=La Storia|anno=2017|editore=Corriere della Sera|p=}}</ref> Se nel 1800 si potevano stampare 125 copie all'ora di un giornale con quattro pagine, queste divennero già 2400 nel 1840.<ref name=":19" /> Nel 1900 si potranno stampare, in un'ora, 12.000 copie di un giornale di 32 pagine.<ref>{{Cita libro|nome=Rudolf|cognome=Stöber|titolo=Deutsche Pressegeschichte: Von den Anfängen bis zur Gegenwart|url=https://www.amazon.it/Deutsche-Pressegeschichte-Von-Anf%C3%A4ngen-Gegenwart/dp/3744507823/ref=tmm_hrd_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=|accesso=2018-03-02|anno=2014|editore=Herbert Von Halem Verlag|lingua=Tedesco|p=|ISBN=9783744507820}}</ref>
* '''1814''' – [[Friedrich König]] brevetta la macchina da stampa piano-cilindrica e il [[Torchio tipografico|torchio]] viene definitivamente abbandonato.<ref name=":0" />
* '''1815''' – [[Vincent Figgins]] mostra alcuni stili che si proiettano verso l'illusione delle tre dimensioni e che appaiono come oggetti "ingombranti" piuttosto che come segni a due dimensioni. Questa modalità si dimostra di successo, e i libri d'esemplari, specialmente in Germania, iniziano a mostrare cloni in prospettiva per ogni stile immaginabile. I fusori di caratteri variano anche la profondità dell'ombreggiatura, producendo di tutto: da ombre a matita sottili, a prospettive profonde. Poiché alcune tecniche – fra cui prospettive, outline, reversing, expanding, e condensing – potevano moltiplicare ogni tipo di carattere in un caleidoscopio di variazioni, nelle fonderie prolifera dunque la creazione di nuovi tipi di carattere.<ref name=":14" /> La meccanizzazione dei processi di produzione, durante la seconda rivoluzione industriale, renderà l'applicazione delle decorazioni più economica ed efficiente. Designer di arredamento, di oggetti domestici, e anche di tipi di carattere si divertiranno a destreggiarsi nella complessità della progettazione. Presto, immagini, motivi vegetali, e design decorativi saranno applicati sulle lettere ovunque, in Europa e negli Stati Uniti.
* '''1816''' – Un'altra grande innovazione nella tipografia dei primi anni dell'Ottocento, il [[Caratteri tipografici senza grazie|carattere sans-serif]], fa il suo modesto debutto in un libro d'esemplari, pubblicato da [[William Caslon IV]].<ref name=":0" />
* '''1827''' – Durante quest'anno, la prima macchina americana per fabbricare la carta, viene costruita da [[Bryan Donkin|Donkin]] e arriva in Saugerties, New York. Produce un foglio di 150 cm.
* '''1873''' – Prime [[Macchina per scrivere|macchine da scrivere]], prodotte su scala industriale dalla fabbrica d'armi americana [[Remington Arms|Remington]].<ref name=":0" /> Successivamente saranno presentati modelli più perfezionati dalla [[Underwood Typewriter Company|Underwood]] nel 1898 e, in Italia, dalla [[Olivetti]] nel 1908.<ref name=":0" />
* '''1886''' – [[Ottmar Mergenthaler]] inventa la [[linotype]], una macchina per la composizione meccanica monolineare del testo, commercializzata dall'omonima ditta americana.<ref name=":13" /><ref name=":0" />
* '''1887''' – [[Tolbert Lanston]] brevetta la monotype, una macchina per la composizione meccanica a singoli caratteri mobili, commercializzata dall'[[Monotype Corporation|omonima ditta americana]].<ref name=":13" /><ref name=":0" />
<gallery mode="packed" heights="180">
File:Linotype Simplex 1895.JPG|Linotype del 1895
File:Tastiera per macchina fonditrice - Museo scienza tecnologia Milano 03141 dia.jpg|Compositrice della monotype
File:Macchina fonditrice - Museo scienza tecnologia Milano 03142 dia.jpg|Fonditrice della monotype
</gallery>
 
===== La fotografia =====
A luglio 2010 la Fiat annucia la vendita di un'edizione limitata della nuova 500, che anticiperà lo sbarco della piccola Fiat negli [[Stati Uniti d'America]]. Questa versione promozionale, denominata ''Prima Edizione'' viene prodotta in soli 500 esemplari destinati al pubblico [[america]]no. È equipaggiata con il motore 1.4 ''Multiair'' di produzione messicana capace di 101 cavalli abbinato a un cambio manuale ed è disponibile in tre colorazioni (bianco, rosso e grigio). La ''Prima Edizione'' è stata presentata durante il raduno del club americano ''Fiat-Lancia Unlimited'' ed è destinata in prevalenza ai collezionisti, ogni esemplare infatti viene distinto dalla targhetta celebrativa ''Prima Edizione'' e dalla numerazione sequenziale presente accanto al numero di telaio<ref>[http://www.quattroruote.it/auto_novita/articolo.cfm?codice=260346 Arriva la 500 Prima Edizione]</ref>. Contemporaneamente al lancio della ''Prima Edizione'' la filiale [[Canada|canadese]] di Fiat Auto ha venduto all'asta, per l'equivalente di 59 mila euro<ref>[http://www.autoblog.it/post/29840/fiat-500-numero-uno-in-canada Fiat 500 Numero Uno in Canada]</ref>, la 500 ''Numero Uno''<ref>[http://www.autoblog.it/post/30224/fiat-500-i-colori-della-prima-edizione-americana Fiat 500 Prima Edizione e Numero Uno per l'America]</ref>, il primo esemplare prodotto in Messico.
{{Vedi anche|Storia della fotografia}}
Ecco le prime tappe fondamentali della storia della fotografia:
* '''1827''' – La prima ripresa fotografica vera e propria viene realizzata dal francese [[Joseph Nicéphore Niépce]], che mette a punto anche il relativo apparecchio.<ref name=":2">{{Cita libro|autore=Giorgio Di Teodoro|autore2=Francesco Cricco|titolo=Il Cricco di Teodoro. Itinerario nell'arte. Ediz. arancione. Per le Scuole superiori. Con espansione online: 4|url=https://www.amazon.it/Itinerario-nellarte-arancione-superiori-espansione/dp/8808189449/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1520082558&sr=8-1&keywords=cricco+di+teodoro+arancione|accesso=2018-03-03|edizione=3|data=1 gennaio 2012|editore=Zanichelli|lingua=Italiano|p=|ISBN=9788808189448}}</ref> Si trattava di una [[camera ottica]] che al posto del vetro smerigliato aveva una lastra di [[peltro]] di 20,3 x 25,4 centimetri, resa sensibile alla luce grazie a un particolare composto chimico ([[emulsione]]) a base di [[bitume]] di cui era cosparsa.<ref name=":2" />
* '''1838''' – [[Louis Daguerre|Louis-Jacques Mandé Daguerre]] brevetta quella forma di rappresentazione fotografica che, dal nome del suo ideatore, fu detta "[[dagherrotipia]]".<ref name=":2" />
* '''1839''' – La prima fotocamera prodotta in serie è costruita dal francese [[Alphonse Giroux]], un parente di Daguerre.<ref name=":2" /> Si tratta di una grossa scatola in legno, sul fondo della quale viene inserita la lastra spalmata con un'emulsione fotosensibile. La lente è montata anteriormente, in un cilindro d'ottone, e un semplice tappo funge da [[Otturatore (fotografia)|otturatore]].
* '''1877''' – L'anglo-americano [[Eadweard Muybridge|Eadweard Muybrudge]] esegue la prima serie di fotografie di soggetti in movimenti, riuscendo in tal modo a bloccarne e ad analizzarne le varie fasi e ponendo direttamente le basi per quelli che saranno i futuri sviluppi della [[cinematografia]].<ref name=":2" />
* '''1888''' – Lo statunitense [[George Eastman (imprenditore)|George Eastman]] mette in produzione la prima fotocamera portatile destinata al grande pubblico.<ref name=":2" /> È una cassettina in legno di dimensioni contenute; il [[Fuoco (ottica)|fuoco]] è fisso e ha un solo [[tempo di otturazione]], comunque sufficiente per ottenere fotografie istantanee, senza più la necessità di tenere i soggetti in posa: «Voi premete il bottone, noi facciamo il resto».<ref name=":2" />
 
===== La litografia e la cromolitografia =====
Sempre nel luglio 2010 viene presentata la ''500 Blackjack''<ref>[http://www.autoblog.it/post/28259/fiat-500-blackjack-limited-edition Fiat 500 Blackjack]</ref>, versione in edizione limitata con carrozzeria nero opaco, rifiniture interne ed esterne imbrunite, cerchi in lega scuri da 16", selleria in Poltrona Frau e cuciture argentate per il volante in pelle. La ''Blackjack'' segue lo stile della [[Lancia Delta (2008)|Lancia Delta Hardblack]] anch'essa disponibile con vernicie nero opaco. Viene prodotta con i motori benzina 0.9 ''Multiair'', 1.2 e 1.4 ''Fire'' e il diesel 1.3 ''Multijet II''<ref>[http://www.fiatpress.com/index.php?lng=1&group=1&method=cartelle&action=zoom&id=4820 Comunicato ufficiale Fiat 500 Blackjack]</ref>.
La [[litografia]] è un sistema di stampa con matrice piana, da cui anche il termine di "stampa planografica".<ref name=":0" /> Nei primi anni del XIX secolo, la litografia divenne popolare grazie ad artisti come [[Eugène Delacroix|Delacroix]] e [[Honoré Daumier|Daumier]]. Gli stampatori trovarono il processo adatto per creare riproduzioni in bianco e nero di mappe, spartiti, e illustrazioni.
* '''1796-1798''' – [[Alois Senefelder|Aloys Senefelder]] inventa la litografia.<ref name=":0" /> Originariamente, per eseguire delle litografie si utilizzavano come matrici delle pietre di calcare perfettamente levigate. Mentre la pietra era ancora asciutta si segnavano su di essa con dell'inchiostro grasso o con una matita quelle parti del disegno che dovevano essere colorate. La pietra veniva quindi bagnata, ma l'acqua aderiva solo a quelle parti che erano prive di grasso. Quando poi il rullo inchiostratore veniva fatto passare sulla pietra, solo le parti già ingrassate trattenevano l'inchiostro mentre non ne rimaneva alcuna traccia ove la pietra era bagnata.
* '''1805''' – La litografia viene introdotta in Italia per opera del trentino Giovanni Dall'Armi.<ref name=":0" />
* '''1837''' – La stampatore francese [[Godefroy Engelmann]] brevetta un processo chiamato [[cromolitografia]].<ref name=":14" /> La litografia a colori, o cromolitografia, diverrà estremamente popolare<ref>{{Cita libro|autore=Kathryn Ferry|titolo=Printing the Alhambra: Owen Jones and Chromolithography|anno=2003}}</ref>, con stampe in edizioni deluxe contenenti circa trentadue pietre di differenti colori e tinte. Forse gli esempi più drammatici di cromolitografia sono i poster pubblicitari stampate con grandi pietre litografiche durante la seconda metà del secolo. Fra i più conosciuti designer di poster ci sono gli artisti francesi [[Jules Chéret|Jules Cheret]], [[Eugène Grasset]], [[Théophile Alexandre Steinlen|Thèophile Steinlen]], [[Alfons Mucha|Alphonse Mucha]], e [[Henri de Toulouse-Lautrec]]. In Inghilterra, William Nicholson e [[James Pryde]] lavorano in anonimato sotto il singolo nome dei [[Begarstaff Brothers]]. I designer americani di punta sono [[Louis Rhead]], [[Edward Penfield]], [[William Bradley|Will Bradley]], [[Maxfield Parrish]], e [[Ethel Reed]].
* '''1880''' – Intorno al 1840 vengono effettuati i primi tentativi per rendere automatico il torchio litografico, ma le vere e proprie macchine da stampa litografica a cilindro appaiono verso quest'anno; la loro evoluzione porterà alla [[stampa offset]], in cui l'impronta della matrice viene trasferita sul foglio di carta tramite un interposto cilindro rivestito di [[caucciù]].<ref name=":0" />
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File:Unclesamwantyou.jpg|Lo Zio Sam, una delle cromolitografie più famose della storia.
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==== L'Arts and Crafts Movement ====
A settembre 2010 la Fiat svela la ''500 Arancia'', una versione prodotta in sole 300 unità per il mercato [[giappone]]se caratterizzata dalla verniciatura della carrozzeria arancione e per i numerosi dettagli cromati (maniglie delle porte, specchi retrovisori, cornici dei finestrini, dettagli sui paraurti e portatarga posteriore). Il motore è il 1.2 ''Fire'' con cambio ''Dualogic'' robotizzato e sono disponibili anche i cerchi in lega leggera da 15". Nel [[novembre]] del 2010 invece viene messa in vendita un'altra edizione speciale riservata al mercato giapponese: si tratta della ''500 Bicolore''<ref>{{jp}} [http://www.fiat-auto.co.jp/newsrelease_12_bicolore.html Fiat 500 Bicolore per il Giappone]</ref> che viene proposta con doppia tinta per la carrozzeria bianca e rossa con interni speciali e medesime colorazioni per i rivestimenti. La 500 ''Bicolore'' viene venduta in Giappone in soli 50 esemplari con motore 1.2 ''Fire'' benzina. Il modello europeo viene presentato al [[MotorShow]] di [[Bologna]] [[2010]]<ref>[http://www.autoblog.it/post/30625/fiat-500-bicolore Fiat 500 Bicolore per l'Europa]</ref> ed è disponibile con tutte le motorizzazioni e gli allestimenti.
L'[[Arts and Crafts|Arts and Crafts Movement]] fu un movimento che interessò le [[arti decorative]] e l'[[architettura]], che emerse durante gli anni Settanta del XIX secolo in risposta alle condizioni di lavoro disumanizzanti e ai prodotti degradati della Rivoluzione Industriale. Iniziato dal riformatore socialista [[William Morris]] (influenzato dalla filosofia di [[John Ruskin]]), il movimento abbracciò artisti, architetti, designer, artigiani e scrittori.
* '''1840''' – A partire dagli anni Quaranta del XIX secolo, la qualità della produzione dei libri peggiora: i libri sono scarsamente progettati, la carta è di inferiore qualità, e il processo di stampa e i tipi di carattere non sono più soddisfacenti.<ref name=":16" /> Sembrerebbe che tutto quell'orgoglio che i primi stampatori avevano provato nel loro mestiere, sia stato perso con la meccanizzazione. Il primo passo per reagire a questa situazione fu fatto nel 1844 da [[William Pickering]] della [[Chiswick Press]] quando decise di impostare ''The Diary of Lady Willoughby'' con l'originale tipo ''Caslon'', piuttosto che accettare i tipi di carattere disponibili inglesi poveramente disegnati.
* '''1891''' – Circa mezzo secolo dopo, [[William Morris]], un leader dell'[[Arts and Crafts|Art and Crafts Movement]], fa il prossimo importante passo. Ispirato dal lavoro della Chiswick Press, e influenzato dai manoscritti medievali e [[Incunabolo|incunaboli]], Morris fonda in quest'anno la [[Kelmscott Press]] e procede a progettare le proprie [[Tipo di carattere|font]] e a stampare libri.<ref name=":9">Lyons, Martyn (2011). ''Books A Living History''. United States: Getty Publications. pp. 190–191. ISBN 9781606060834.</ref> Per la sua prima font, Morris nel 1888 aveva considerato l'''Eusebius'' di [[Nicolas Jenson|Nicholas Jenson]] per ispirarsi e aveva creato dunque una font "Venetian Old Style", che chiamò ''Golden'' e che utilizzò per stampare ''The Golden Legend''. Per un'edizione delle opere di [[Geoffrey Chaucer]], Morris aveva progettato una font dal taglio più gotico che chiamò ''Chaucer''. Il lavoro di William Morris è stato di ispirazione per un'intera generazione di designer dalla mente affine. Essi seguirono il suo esempio, fondando la propria stamperia e stampando edizioni limitate di libri raffinati.<ref name=":9" /> Questo impegno, oggi noto come il [[Private Press Movement]], portò a un rinnovato interesse nel design dei caratteri, nel design del libro, e nella stampa raffinata. Tutto questo darà i suoi frutti nel secolo successivo.
[[File:William_Morris_Faces_Type_Specimen_(7944474882).jpg|miniatura|290x290px|Pagina che mostra diversi tipi di carattere creati da William Morris]]
==== La stampa popolare e l'ascesa degli illustratori ====
La stampa popolare – romanzi, riviste, e giornali, cioè materiale di interesse di una larga porzione di pubblico – si espanse rapidamente durante il XIX secolo. Poiché crebbe la domanda per materie stampate, così crebbero anche le opportunità per illustratori e artisti di belle arti. In questo periodo, c'era che una minore distinzione fra belle arti e arti commerciali<ref name=":16" />, e come risultato, alcuni degli artisti mondiali di punta, crearono illustrazioni per libri e riviste. Riviste come ''[[Harper's Weekly]]'', ''[[Leslie's Illustrated Magazine]]'', e ''[[The Saturday Evening Post]]'', diedero agli artisti americani l'opportunità di illustrare storie ed eventi attuali. Alcuni degli artisti che guadagnarono fama attraverso i settimanali, furono [[Howard Pyle]], [[Winslow Homer|Windslow Homer]], [[Thomas Nast]], e [[Frederic Remington]].
 
Prima dell'età vittoriana, i paesi occidentali avevano la tendenza a considerare i bambini come piccoli adulti. I vittoriani svilupparono un atteggiamento più sensibile, e questo fu provato dallo sviluppo di toy books, libri con immagini a colori per bambini in età prescolare.<ref name=":14" /> Diversi artisti inglesi produssero libri ben progettati e illustrati, con un uso sobrio del colore, definendo un approccio alla grafica per bambini che è ancora in uso oggi. Fra questi: [[Walter Crane]], [[Randolph Caldecott]] e [[Kate Greenaway]].
== Prototipi derivati dalla 500 ==
* '''1808''' – Nasce [[Honoré Daumier]], che è noto per aver satirizzato la vita borghese nelle stampe dei quotidiani.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/honore-daumier|titolo=Daumier, Honoré nell'Enciclopedia Treccani|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2018-03-02}}</ref>
* '''1828''' – Durante quest'anno, diciannove [[Litografia|litografie]] di [[Eugène Delacroix]] illustrano la traduzione del ''[[Faust (Goethe)|Faust]]'', edita dal Motte.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/eugene-delacroix_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=DELACROIX, Eugène in "Enciclopedia Italiana"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2018-03-02}}</ref>
* '''1832''' – [[Jean-Ignace-Isidore Gérard|Grandville]] crea un mondo fantastico di animali e macchine per la rivista ''[[Le Charivari]].''<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/gerardi-jean-ignace-isidore-detto-grandville_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=GÉRARDI, Jean-Ignace-Isidore, detto Grandville in "Enciclopedia Italiana"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2018-03-02}}</ref>
* '''1836''' – In Inghilterra, [[Charles Dickens]] accoglie in servizio [[George Cruikshank]] e [[Phiz|Habelot Browne]], meglio conosciuto come Phiz.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/biography/George-Cruikshank|titolo=George Cruikshank {{!}} British artist|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=13 agosto 2017}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/biography/Hablot-Knight-Browne|titolo=Hablot Knight Browne {{!}} British artist|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=13 agosto 2017}}</ref>
* '''1847''' – Da quest'anno fino al 1854, [[Gustave Doré]] esegue svariate caricature e litografie. Nel 1852 fa illustrazioni di libri per incarico di [[Paul Lacroix]] e dà inizio a un'attività vastissima e fortunata, che fa di lui uno degli illustratori più celebrati in Europa: la ''[[Divina Commedia]]'' (1861), il ''[[Don Chisciotte]] ''(1862), la ''[[Bibbia]]'' (1864), il ''[[Paradiso perduto]]'' (1865), ecc.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/gustave-dore|titolo=Doré, Gustave nell'Enciclopedia Treccani|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2018-03-02}}</ref>
* '''1851''' – Muore [[John James Audubon]], famoso per le sue acquetinte che ritraggono uccelli e mammiferi americani.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/biography/John-James-Audubon|titolo=John James Audubon {{!}} Biography, Drawings, Books, & Facts|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=13 agosto 2017}}</ref>
* '''1865''' – [[Lewis Carroll]] si rivolge al talento di [[John Tenniel|Sir John Tenniel]] per illustrare ''[[Alice's Adventures in Wonderland]]'' e successivamente, ''[[Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò|Through the Looking Glass]]''.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/biography/John-Tenniel|titolo=Sir John Tenniel {{!}} English artist|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=13 agosto 2017}}</ref> Altri illustratori inglesi degni di nota furono Charles Keane, [[George du Maurier|George Du Maurier]], e [[Aubrey Beardsley]]. Alcuni di questi artisti ottennero la propria prima fama per i loro contributi a ''[[Punch (periodico)|Punch]], [[The London Illustrated News]]'', e ''[[The Yellow Book]]''.
 
==== La nascita della pubblicità ====
Al Motor Show del 2007 la Fiat presenta due versioni speciali della 500<ref>[http://www.autoblog.it/post/11545/motor-show-2007-fiat-500-speciali-per-overland-e-valentino-rossi Fiat 500: edizioni speciali per Overland e Valentino Rossi]</ref>: la prima è la edizione [[Overland]] che ha partecipata alla nota spedizione percorrendo 34 mila km in giro per il mondo da [[Torino]] a [[Pechino]] fino al ritorno a [[Bologna]] attraverso nove paesi. La ''Overland'' era equipaggiata con il motore 1.3 ''Multijet'' e la carrozeria era venriciata nel classico arancio tipico dei grandi veicoli [[Iveco]] che prendono parte alla spedizione. Accanto alla ''Overland'' era presente anche una speciale 500 dedicata a [[Valentino Rossi]] con particolare grafica e loghi ispirati al pilota motociclistico. La 500 dedicata a Valentino Rossi possedeva il motore 1.4 16V ''Fire''.
[[File:Coca-Cola_logo.svg|miniatura|120x120px|Questo progetto grafico del logo della Coca-Cola è un'opera di Frank Mason Robinson, che lo creò nel 1885]][[File:XIX_types_advertising.jpg|miniatura|392x392px|Tipi di carattere utilizzati nelle pubblicità nel XIX secolo]]Gli Stati Uniti, come l'Inghilterra e altre nazioni industrializzate, sperimentarono gli effetti drammatici della [[seconda rivoluzione industriale]]. Con la crescita della produzione e del commercio, ci fu una rapida espansione nella demografia e nella domanda di lavoratori che sapessero leggere e scrivere. Con l'aumento dell'[[alfabetizzazione]], aumentò anche l'interesse per materie di lettura più variegate. Questo bisogno fu accolto da una vasta tipologia di stampe popolari, cioè quotidiani, riviste illustrate, romanzi economici, e dalla fine del secolo, strisce a [[Fumetto|fumetti]]. I produttori realizzarono in fretta che la stampa popolare era il veicolo perfetto per vendere i prodotti alle masse.<ref name=":16" /> Da qui crebbe una nuova professione: l'advertising (in italiano "[[pubblicità]]"). Con la domanda crescente di materie stampate, fu anche mossa una costante pressione ai compositori tipografici per meccanizzare le proprie operazioni, che non erano cambiate dai tempi di [[Johannes Gutenberg|Gutenberg]].<ref name=":16" /> Il bisogno fu sentito particolarmente nell'industria dei giornali, dove un gran numero di tipi dovevano essere impostati in brevi periodi di tempo.
 
Con il trascorrere del secolo, la pubblicazione dei libri perse la propria supremazia, passandola alla stampa di giornali, periodici, cataloghi, volantini, e altri materiali pubblicitari. Con questo spostamento, crebbe la domanda di [[font]] che attraessero l'attenzione del lettore per vendere prodotti e servizi. Molte delle font che esistevano allora erano state create per i libri. Erano generalmente tranquille e non intrusive – esattamente l'opposto di quanto ora era richiesto. Gli inserzionisti volevano delle font che fossero nuove, grandi e appariscenti. I designer tipografici accettarono la sfida, producendo il più feroce assortimento di font mai visto – da condensed a expanded, da semplici a elaborati.
Oltre a questa edizione la piccola di casa Fiat è stata decorata in modo sfarzoso anche al Salone del Lusso di Roma. La ''500 Pepita'', così denominata, è dotata di un inedito colore di carrozzeria [[oro]] a 24 [[carato|carati]], come anche i cerchi, ed impreziosita da cristalli [[Swarovski]]<ref>[http://www.myluxury.it/articolo/pepita-la-fiat-500-doro-e-con-cristalli-swarovski/731/ La Fiat 500 Pepita]</ref>.
 
La pubblicità tentò di risolvere un grande problema generato dalla rivoluzione industriale – portare i prodotti fuori dagli scaffali. A differenza della pratica preindustriale di fare prodotti personalizzati, con la rivoluzione industriale i prodotti erano già pronti per essere venduti nei negozi senza uno specifico compratore in mente. Doveva essere fatta una richiesta per tutti i nuovi prodotti che sarebbero usciti dalle fabbriche. Sempre più persone impararono a leggere, e venne perciò naturale vendere beni attraverso pubblicità piazzate nelle stampe popolari e negli elenchi commerciali.<ref name=":16" /> Da qui crebbe la prima [[Agenzia pubblicitaria|advertising agency]].
Nel 2008 viene allestita la ''Fiat 500 Italia Independent''<ref>[http://www.autoblog.it/post/14464/italia-indipendent-maserati-fiat-e-iveco-di-scena-a-firenze La gamma Italia Independent esposta a Firenze]</ref> caratterizzata da una verniciatura nero opaco, cover degli specchi retrovisori zebrati, cerchi in lega leggera e marchio ''Italia Independent'' applicato sui montanti dei finestrini. Questa versione è stata allestita per l'evento ''Pitti Uomo'' esposta a Firenze.
* '''1841''' – Nei primi anni del XIX secolo, comprare degli spazi in giornali e riviste, era una pratica comune per individui e ditte interessate a posizionare pubblicità fra le pagine. In quest'anno, [[Volney B. Palmer]] ha la brillante idea di comprare lo spazio all'ingrosso e dopo venderlo al dettaglio, creando la prima agenzia pubblicitaria americana.
* '''1869''' – Ma la prima agenzia più importante prende avvio a Philadelphia, quando [[Francis Wayland Ayer]], un giovane insegnante di scuola che aveva lasciato il college a causa di problemi economici, fonda la propria nel 1869 all'età di 21 anni.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/biography/Francis-Wayland-Ayer|titolo=Francis Wayland Ayer {{!}} American advertising agent|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=13 agosto 2017}}</ref> Piuttosto che utilizzare il proprio nome, Francis chiama l'agenzia con quello di suo padre, Nathan Wayland Ayer, sperando che i propri clienti siano un po' più sicuri di fare affari con un uomo così giovane. Quella della [[N. W. Ayer & Son]] è stata un storia di successo nel XIX secolo. L'agenzia inizierà lentamente a vendere spazi in un gruppo di settimanali religiosi, e in seguito crescerà velocemente e prospererà. N. W. Ayer & Son fu la prima agenzia che rappresentasse gli interessi degli inserzionisti piuttosto che quelli delle pubblicazioni, comprando gli spazi per i propri clienti e chiedendo una commissione fissa, un sistema ancora in uso oggi. Fu anche la prima agenzia ad assumere [[Copywriter|copywriters]] e [[Direttore artistico|art directors]], a fare [[Ricerca di mercato|ricerche di mercato]], e a istituire un dipartimento di [[pubbliche relazioni]].
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File:Edo period advertising in Japan.jpg|Questo volantino pubblicitario del 1806 è per una medicina tradizionale chiamata Kinseitan. Esposto nell'Edo Tokyo Museum.
File:Bagnoles de l'Orne XIXth century adv.jpg|Questo è un poster pubblicitario del XIX secolo per i bagni idroterapeutici di Bagnoles de l'Orne (Francia).
File:Gems of the Minstrelsy.jpg|Questa è una locandina per la Perham's Opera Vocalists, 1856.
File:Miss-Annie-Oakley-peerless-wing-shot.jpg|Questo poster della seconda metà degli anni Ottanta del XIX secolo pubblicizza il Buffalo Bill's Wild West show.
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==== I protagonisti ====
I più importanti protagonisti delle arti grafiche di questo periodo sono<ref name=":16" />: [[John Baskerville]] (1706-1775), [[Thomas Bewick]] (1753-1828), [[Giambattista Bodoni]] (1740-1813), [[William Bowyer]] (1663-1737), [[William Caslon]] (1692-1767), [[Firmin Didot]] (1764-1836), [[François-Ambroise Didot]] (1730-1804), [[Bryan Donkin|Brian Donkin]] (1768-1855), [[Henry Fourdrinier]] (1766-1854), [[Sealy Fourdrinier]] (d. 1847), [[Pierre-Simon Fournier]] (1712-1768), [[Benjamin Franklin]] (1706-1790), [[Louis Nicolas Robert|Nicholas Louis Robert]] (1761-1828), [[Alois Senefelder|Aloys Senefelder]] (1771-1834), [[John James Audubon]] (1780-1851), [[Richard Austin]] (fi. 1788), [[Aubrey Beardsley]] (1872-1890), [[John Bell (editore)|John Bell]] (1745-1831), [[Linn Boyd Benton]] (1844-1932), [[William Bradley|Will Bradley]] (1868-1962), Habelot Browne ([[Phiz]]) (1815-1882), [[William Bullock]] (1813-1867), [[William Bulmer]] (1757-1830), [[Jules Chéret|Jules Cheret]] (1836-1933), [[George Cruikshank]] (1792-1877), [[Louis Jacques Daguerre]] (1789-1851), [[Theodore Lowe De Vinne]] (1828-1914), [[Gustave Doré]] (1832-1883), [[William Fox Talbot|William Henry Fox Talbot]] (1800-1877), [[Charles Dana Gibson]] (1867-1944), [[Bertram G. Goodhue]] (1869-1924), [[Jean-Ignace-Isidore Gérard|Grandville]] (1803-1847), [[Eugène Grasset]] (1841-1917), [[Richard Hoe]] (1812-1886), [[Charles Keane]] (1823-1891), [[Frederich Koenich]] (b. 1833), [[Tolbert Lanston]] (d. 1913), [[William Martin (naturalista)|William Martin]] (d. 1810), [[George du Maurier|George Du Maurier]] (1834-1896), [[Ottmar Mergenthaler]] (1854-1899), [[William Morris]] (1834-1896), [[Alfons Mucha|Alphonse Mucha]] (1860-1939), [[Thomas Nast]] (1840-1902), [[William Nicholson (artista)|William Nicholson]] (1872-1949), [[Maxfield Parrish]] (1870-1966), [[Edward Penfield]] (1866-1925), [[William Pickering]] (1796-1854), [[James Pryde]] (1866-1941), [[Howard Pyle]] (1835-1911), [[Ethel Reed]] (1876-1898), [[Frederic Remington|Frederick Remington]] (1861-1909), [[Louis Rhead]] (1857-1926), [[Lord Stanhope]] (1753-1816), [[Théophile Alexandre Steinlen|Theophile Steinlen]] (1859-1923), [[John Tenniel]] (1820-1914), [[Darius Wells]] (1800-1875).
 
== Storia della grafica dal XX secolo a oggi ==
Il [[concept car]] ''500 Aria'' viene presentato durante l'edizione 2008 del Salone dell'auto di Ginevra. Si tratta del risultato di varie ricerche fatte dalla FPT sulla riduzione delle emissioni di [[anidride carbonica]] nell'ambiente. Tali ricerche hanno permesso la realizzazione di questa vettura in grado di emettere 98 [[grammo|g]]/[[Kilometro|Km]] di anidride carbonica. La vettura è dotata di un motore 1.3 ''[[Multijet]]'' abbinato al [[filtro antiparticolato]] e al sistema ''Start&Stop'' insieme ad un computer di bordo che assiste il guidatore durante la marcia (sistema ''eco:Drive''). La 500 Aria strizza l'occhio all'ottica del progresso ecosostenibile, non solo nella meccanica ma anche nelle soluzioni e nei materiali utilizzati durante la produzione: gran parte degli interni sono completamente riciclabili, e i sedili sono in lattice rivestito per ottimizzare il peso della vettura<ref>[http://www.ultimogiro.com/categorie/auto/fiat-500-aria/ La presentazione della Fiat 500 Aria]</ref>.
[[File:Fiat 500 Elettra BEV WAS 2010 8893.JPG|thumb|left|Fiat 500 BEV concept con motore elettrico]]
Inoltre la 500 è stata presentata in veste di prototipo al Salone di [[Detroit]] nel 2010 in una versione a trazione elettrica (''500 BEV'') realizzata dal reparto ''ENVI'' della [[Chrysler]] (con la quale la Fiat ha stretto un accordo)<ref>[http://www.omniauto.it/magazine/10791/fiat-500-bev-elettrica Fiat 500 BEV al Salone di Detroit]</ref>. La ''500 BEV'' sfrutta la meccanica e la carrozzeria della versione Abarth ma con il logo Fiat applicato sia sul frontale che sulla coda, la carrozzeria era verniciata di grigio e l'unico elemento che la differenziava rispetto il modello di serie erano i cerchi in lega imbruniti con cornice argentate. Il motore è stato realizzato dalla ''ENVI'' con batterie in grado di garantire un'autonomia di circa 160&nbsp;km. Inizialmente la casa madre ha smanetito la produzione per poi essere ufficializzata nel marzo del 2010<ref>[http://www.autoblog.it/post/25929/fiat-500-chrysler-annuncia-la-produzione-della-versione-elettrica Chrysler annuncia la produzione della 500 BEV elettrica]</ref>. La ''500 BEV'' sarà prodotta dalla Chrysler per il solo mercato americano.
 
=== Introduzione (1900-1920) ===
Ad aprile 2010 la Fiat presenta la concept car ''500 Hybrid-Tech''<ref>[http://www.omniauto.it/magazine/12088/fiat-500-hybrid-tech Fiat 500 Hybrid-Tech]</ref>, un prototipo ad alimentazione [[ibrida]] che sfrutta un motore da 0,9 litri ''[[Multiair]]'' turbocompresso abbinato al [[motore elettrico]] e ad un [[cambio robotizzato]] a doppia frizione con sei rapporti. Una delle caratteristiche della ''500 Hybrid-Tech'' è la possibilità di poter viaggiare sia con la sola trazione elettrica sfruttando l'energia presente nelle batterie, sia poter viaggiare in modalità a benzina oppure nella modalità ibrida con entrambi i motori in funzione. Inoltre è presente il sistema ''EPMU'' (acronimo di ''Electric Power Management Unit'') che gestisce il funzionamento del motore elettrico e l'energia presente nelle batterie in modo da evitare consumo inutile di corrente.
[[File:Walter Gropius Foto 1920.jpg|miniatura|Walter Gropius nel 1920]]
Sebbene i primi vent'anni del XX secolo siano stati un periodo di creatività senza pari nelle belle arti, essi mostrano davvero pochi effetti immediati nel graphic design. Questo era particolarmente vero negli Stati Uniti, dove i designer erano principalmente concentrati nel migliorare il design del libro e nel creare migliori caratteri; stavano continuando l'impegno intrapreso da [[William Morris]] e dai suoi seguaci americani.
 
Un interessante precursore della scuola del [[Bauhaus]], fu il [[Deutscher Werkbund]], fondato nel 1907 da critici del design, architetti, e rappresentati dell'industria. Una figura portante era [[Hermann Muthesius]], uno scrittore del campo del design grandemente influenzato dall'[[Arts and Crafts|Arts and Crafts Movement]] inglese. L'obiettivo del Deutscher Werkbund era di ravvicinare le arti, i mestieri e l'industria, in modo da produrre prodotti disegnati meglio e più funzionali. Fra i primi membri, vi erano [[Peter Behrens]] e [[Walter Gropius]]: il secondo avrebbe fondato il Bauhaus nel 1919 e messo in pratica i principi del Deutscher Werkbund. Peter Behrens iniziò la propria carriera progettando nello stile [[Art Nouveau]]. Il suo primo maggiore incarico lo trovò alla [[AEG (azienda)|AEG]], la più grande manifattura elettrica tedesca: iniziò a disegnare le grafiche, in seguito andò a progettare i prodotti, e per questo possiamo considerarlo ad oggi un primo industrial designer.<ref name=":10">{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/art/graphic-design/Graphic-design-in-the-20th-century#toc242770|titolo=graphic design - Graphic design in the 20th century {{!}} art|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=13 agosto 2017}}</ref> Più tardi, Behrens divenne un architetto della AEG, responsabile della progettazione di molti dei suoi edifici. Alcuni degli architetti di punta del secolo ricevettero la loro prima formazione nel suoi ufficio: Gropius, [[Ludwig Mies van der Rohe]], e [[Le Corbusier]].
Al SEMA Show 2010 svolto a [[Las Vegas]] la Fiat ha esposto tre prototipi di Fiat 500 realizzati in collaborazione con [[Mopar]]<ref>[http://www.quattroruote.it/notizie/auto-novita/sema-show-2010-le-fiat-500-che-fanno-sognare-gli-usa Le 500 esposte al SEMA show di Las Vegas 2010]</ref>, la divisione sportiva di [[tuning]] del gruppo Chrysler. Questi tre prototipi avevano soluzioni specifiche come sospensioni in configurazione sportiva, cerchi in lega maggiorati, interni ridisegnati e motori potenziati. Uno dei tre esemplari è stato importato dall'Europa e possiede una speciale livrea estetica, dedicata alla vocazione urbana della 500, applicata sulla carrozzeria.
[[File:Ver_Sacrum.jpg|miniatura|Il magazine Ver Sacrum]]
Il maggiore contributo alle arti grafiche fu il lavoro eseguito dai designer della [[Secessione viennese]]. Questo lo possiamo riscontrare nei poster affissi nelle mostre della Secessione e nella loro rivista, ''[[Ver Sacrum (periodico)|Ver Sacrum]]''<ref name=":10" /> ("Primavera Sacra"), pubblicata dal 1898 fino al 1903. ''Ver Sacrum'' fu una pubblicazione di lusso che permise grafiche sperimentali. La rivista ambiva all'unità degli elementi che la componevano, includendo le pubblicità. I primi poster secessionisti riflettono una forte influenza Art Nouveau, mentre quelli successivi mostrano l'influenza della [[Glasgow School]].
 
La [[Kelmscott Press]] di [[William Morris]] stimolò l'interesse nella stampa raffinata e incoraggiò altri a stabilire le proprie [[Stamperia|stamperie]] private.<ref name=":16" /> Sebbene piccole di dimensione e limitate nella produzione, queste stamperie private influenzarono gli editori commerciali e gli stampatori con la loro grande enfasi sui tipi carattere raffinati, sulla carta di alta qualità, e con l'eccellente stampaggio. Fra la stamperie meglio conosciute, si citano [[Doves Press]], [[Ashendon Press]], [[Vale Press]] ed [[Eragny Press]]. Il designer di tipi di carattere di punta in Inghilterra era [[Edward Johnston]], un grande calligrafo e letterista. Johnston è probabilmente meglio conosciuto per la propria progettazione nel 1916 del primo font moderno sans serif per la [[Metropolitana di Londra]].<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/biography/Edward-Johnston|titolo=Edward Johnston {{!}} British calligrapher|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=13 agosto 2017}}</ref> Il tipo di carattere, chiamato ''Johnston's Railway Type'', è ancora in uso oggi. Johnston è stato anche un insegnante influente, che contava fra i suoi studenti due dei designer di tipi e calligrafi inglesi ben conosciuti: [[Eric Gill|Erig Gill]] e [[Alfred Fairbank]]. Johnston è stato anche l'autore del [[best seller]] ''Writing and Illuminating and Lettering'', scritto nel 1906 e ancora oggi in stampa.
== Motorizzazioni ==
[[File:Nuova 500 vano motore.jpg|thumb|Il vano motore]]
Al contrario della [[Fiat 500|progenitrice]], la nuova 500 è una [[trazione anteriore]] con motore in posizione trasversale. I propulsori disponibili dal lancio sono il 1.2 ''Fire'' quattro cilindri alimentato a [[benzina]] con otto valvole ed erogante 69 [[cavallo vapore|cavalli]] abbinato al [[cambio manuale]] a 5 rapporti oppure al [[cambio robotizzato|robotizzato]] ''Dualogic'' sempre a 5 rapporti. Accanto al 1.2 vi è il 1.4 16V ''Fire'' da 100 cavalli con trasmissione manuale a 6 rapporti o robotizzato ''Dualogic'' a 5 marce mentre l'unico [[Motore Diesel|diesel]] era il classico 1.3 ''[[Multijet]]'' 16V con [[filtro attivo antiparticolato]] di serie e capace di 75 cavalli. Il 1.3 diesel è disponibile solo con il cambio manuale a 5 rapporti. Dal 2008 alla gamma si è aggiunta l'ecologica 1.2 ''PurO<sub>2</sub>'' dotata del dispositivo ''Start&Stop'' di serie che garantisce emissioni e consumi più bassi. Per il mercato [[America meridionale|sud americano]] la 500 viene venduta con il solo motore 1.4 16V ''Fire'' da 100 cavalli in una versione modificata con sistema di iniezione in grado di funzionare fino al 22% ad [[etanolo]]<ref>[http://www.fiatpress.com/index.php?lng=1&group=1&method=cartelle&action=zoom&id=4533 In Brasile arriva la Fiat 500]</ref>.
 
Tre designer americani degni di nota, condivisero gli ideali di [[William Morris]]: [[Daniel Berkely Updike]], [[Frederic W. Goudy]], e [[Bruce Rogers]]. La reputazione di Updike si basava sulla stampa di qualità raffinata di libri nella propria [[Merrymount Press]] fuori Boston, e nel suo studio pubblicato in due volumi, ''Printing Types: Their History, Form and Use''. Goudy è ricordato con un prolifico designer di tipi di carattere e stampatore, i cui font sono ancora in uso oggi: ''Goudy Old Style'', ''Kennerley'', ''Deepdene'', e ''Copperplate Gothic''. La fama di Rogers è riposta nella sua reputazione di designer di tipi di carattere e di designer del libro freelance di successo internazionale. Il suo font meglio conosciuto, ''Centaur'', fu disegnato nel 1914.
In occasione del lancio della 500C nel 2009, il dispositivo ''Start&Stop'' è stato reso disponibile come optional per tutti i motori benzina. Nel [[novembre]] del 2009 la gamma diesel si arricchisce del rinnovato propulsore 1.3 16V dotato di iniezione ''Multijet'' di seconda generazione<ref>[http://www.quattroruote.it/auto_novita/articolo.cfm?codice=215586 Debutta il 1.3 Multijet II da 95 cavalli]</ref>, capace di 95 cavalli e abbinato al filtro antiparticolato e allo ''Start&Stop''. Questo 1.3 ''Multijet II'' da 95 cavalli è abbinato al cambio manuale a 5 rapporti. Infine da dicembre 2009 su tutte le 500 1.2 (esclusa la versione ''500 by Diesel'') lo ''Start&Stop'' è di serie.
 
Al volgere del secolo, la [[American Type Founders Company]] deteneva gran parte del controllo della produzione e distribuzione delle fonderie, dei tipi in metallo. Lo chief designer, [[Morris Fuller Benton]], fu responsabile per la produzione di un lungo elenco di libri popolari e tipi di carattere. Fra quelli più conosciuti ci sono: ''Alternate Gothic'', ''Broadway'', ''ATF Bulmer'', ''Clearface'', ''Cloister Old Style'', ''Franklin Gothic'', ''ATF Garamond'', ''Hobo'', ''News Gothic'', e ''Stymie''.
Al Salone di Ginevra 2010 la Fiat ha presentato in anteprima il nuovo motore bicilindrico benzina [[TwinAir]]<ref name="Ginevra 2010, la nuova 500 TwinAir bicilindrica e i dati di vendita"/>; grazie alla cilindrata di 900&nbsp;cm³ e alla presenza del [[turbocompressore]] abbinato al sistema [[Multiair]] il motore eroga la potenza massima di 85 cavalli a 5.500 [[giri al minuto]] per una coppia motrice di 145 N·m a 2.000 giri al minuto. Questo bilindrico riporta alle origine la 500 poiché anche l'antenata, introdotta oltre 50 anni fa dalla Fiat, veniva equipaggiata con un motore due cilindri montato però in posizione posteriore. Il sistema ''Start&Stop'' è di serie e le emissioni di anidride carbonica vengono contenute in 98 grammi emessi al chilometro nel ciclo combinato. Il consumo medio è di 23,8&nbsp;km/l. Il cambio è un manuale a cinque rapporti.
 
Nello stesso periodo, ebbe luogo in America uno sviluppo nella [[litografia]] che avrebbe prodotto un effetto vasto e drammatico sull'intera industria della stampa. Nel 1905, [[Ira Rubel]] fece esperimenti con una nuova tipologia di [[pressa litografica]], nella quale la pietra piatta era rimpiazzata da una sottile lastra di zinco avvolta attorno un cilindro.<ref name=":16" /> Piuttosto che essere stampata direttamente sulla carta, l'immagine veniva prima trasferita a un secondo cilindro coperto di gomma, che girando la stampava (offset), su un terzo cilindro che teneva la carta. Fra i maggiori vantaggi della [[litografia offset]] vi erano una più facile preparazione della pressa e un aumento nella velocità; tuttavia, sarà necessario un altro mezzo secolo affinché questa tecnica sostituisca la rilievografia come più importante processo di stampa.
Secondo la casa tutti i motori rispettavano già al lancio del 2007 la normativa [[Euro 5]] ma poiché l'[[Unione Europea]] non aveva ancora stabilito le procedure di omologazione per questa normativa tutti i propulsori sono stati omologati come [[Euro 4]] fino alla [[primavera]] del 2009<ref>[http://www.autoblog.it/post/20094/le-vetture-euro-5-della-gamma-fiat-lancia-alfa-romeo-ferrari-e-maserati Le vetture della gamma Fiat omologate Euro 5 dal marzo 2008]</ref>.
 
=== Il graphic design tra le Guerre (1920-1940) ===
{|class="wikitable" cellpadding="0" cellspacing="0" style="text-align:center; font-size:91%; background-color:#ffffff "
<gallery mode="packed" heights="200">
|-
File:Pierce-ArrowColorAd.jpg|Pubblicità della Pierce-Arrow, nel magazine Life, 1919
!style="background:#DCDCDC" align="center" valign="middle" | Modello
File:Erté Harpers Bazar cover Feb 1922.jpg|Copertina di Erté per l'Harper's Bazar, febbraio 1922
!style="background:#DCDCDC" align="center" valign="middle" | Disponibilità
File:Front cover of Vogue magazine – April 1922. French National Library (Public Domain).jpg|Copertina del magazine Vogue, aprile 1922
!style="background:#DCDCDC" align="center" valign="middle" | Motore
File:Brightest London and Home By Underground.jpg|La London Underground Electric Railway Company Ltd. pubblicò questo poster nel 1924
!style="background:#DCDCDC" align="center" valign="middle" | Cilindrata
File:BritishEmpireExhibition.jpg|British Empire Exhibition, Wembley, Londra, aprile-Ottobre 1924
!style="background:#DCDCDC" align="center" valign="middle" | Potenza
File:Uruguay 1930 World Cup.jpg|Questo è un poster calcistico ufficiale per la Coppa del mondo in Uruguay, 1930
!style="background:#DCDCDC" align="center" valign="middle" | Coppia massima
File:Beckmap1.jpg|Mappa della metropolitana di Londra ideata da Harry Beck nel 1932
!style="background:#DCDCDC" align="center" valign="middle" | Emissioni [[anidride carbonica|CO<sub>2</sub>]]<br /> (g/Km)
</gallery>
!style="background:#DCDCDC" align="center" valign="middle" | 0–100&nbsp;km/h<br /> (secondi)
!style="background:#DCDCDC" align="center" valign="middle" | Velocità max<br /> (Km/h)
!style="background:#DCDCDC" align="center" valign="middle" | Consumo medio<br /> (Km/l)
|-
|'''0.9 TwinAir Turbo 8V''' ''Start&Stop''||dal 2010||2 cilindri in linea, [[Benzina]]||0.875&nbsp;cm³||62,5&nbsp;kW (85 CV)||145 N·m @2.000 giri/min||98||11,0||173||23,8
|-
|'''1.2 Fire 8V'''||dal debutto||4 cilindri in linea, [[Benzina]]||1.242&nbsp;cm³||51&nbsp;kW (69 CV)||102 N·m @2.500 giri/min||119||12,9||160||19,6
|-
|'''1.2 Fire 8V''' ''Start&Stop''||dal 2008||4 cilindri in linea, [[Benzina]]||1.242&nbsp;cm³||51&nbsp;kW (69 CV)||102 N·m @2.500 giri/min||113||12,9 (13,4 ''Fiat 500C'')||160||20,8
|-
|'''1.4 Fire 16V'''||dal debutto||4 cilindri in linea, [[Benzina]]||1.368&nbsp;cm³||73,5&nbsp;kW (100 CV)||131 N·m @4.250 giri/min||149 (140 ''Fiat 500C'')||10,5 (11,0 ''Fiat 500C'')||182||15,6
|-
|'''1.3 Multijet 16V''' 75||dal debutto||4 cilindri in linea, [[Motore Diesel|Diesel]]||1.248&nbsp;cm³||55&nbsp;kW (75 CV)||145 N·m @1.500 giri/min||110||12,5 (13,0 ''Fiat 500C'')||165||23,8
|-
|'''1.3 Multijet II 16V''' ''Start&Stop'' 95||dal 2009||4 cilindri in linea, [[Motore Diesel|Diesel]]||1.248&nbsp;cm³||70&nbsp;kW (95 CV)||200 N·m @1.500 giri/min||104||10,7||185||25,6
|-
|}
 
==== Il Bauhaus e la ''Neue Typographie'' ====
== Strategie di marketing ==
Fu la Germania degli anni Venti a rivoluzionare in modo preponderante il graphic design durante il XX secolo. L'architetto [[Walter Gropius]] ne fu largamente responsabile. Nel 1919 fu invitato dal gran duca di Weimar per integrare l'accademia di belle arti locale con la scuola delle arti e dei mestieri. La nuova istituzione fu chiamata Das Staatliche Bauhaus Weimar, o più semplicemente, il [[Bauhaus]]. Tra le menti più creative e raffinate del tempo, Gropius reclutò [[Paul Klee]], [[Vasilij Vasil'evič Kandinskij|Wassily Kandinsky]], [[Lyonel Feininger|Lionel Feininger]], [[Johannes Itten]], [[Oskar Schlemmer]], [[László Moholy-Nagy|Laszlo Moholy-Nagy]], [[Josef Albers]], [[Marcel Breuer]], e [[Herbert Bayer]]. Mettendo in pratica le proprie teorie, la facoltà del Bauhaus creò libri innovativi, poster, cataloghi, mostre, e tipi di carattere.
[[File:Fiat Panda Aria and giant Fiat 500.jpg|thumb|In primo piano la Fiat Panda Aria, in secondo piano la 500 gigante]]
La prima europea della 500 avviene al [[salone dell'auto]] di [[Francoforte sul Meno|Francoforte]] nel [[2007]], per l'evento la Fiat realizza una gigantesca riproduzione in scala della piccola utilitaria; il grande ''Cinquino'' era fisso al centro dello stand, privo di ruote, poiché al loro posto vi erano dei fori che servivano a farvi passare dei veri modelli di Fiat 500 che erano posti su una pedana girevole. Durante lo stesso evento è stata presentata anche la [[Fiat Panda (2003)|Fiat Panda Aria]].
 
Dopo la chiusura del Bauhaus, la facoltà e gli studenti si dispersero per l'Europa e l'America, diffondendo la filosofia del Bauhaus. Sebbene esso sia esistito solo per quarant'anni, la sua filosofia e i suoi metodi di insegnamento ebbero un grande impatto nel design del XX secolo. Uno dei suoi più importanti obiettivi era di unificare l'arte e l'industria. I designer del Bauhaus credevano che la macchina fosse capace di produrre oggetti, piacevoli esteticamente, in egual modo a quelli fatti a mano. Perciò, il designer doveva avere una formazione sia teoretica sia tecnica. Agli studenti non erano solo insegnate le discipline tradizionali del graphic design, per esempio il [[lettering]] e il [[layout (grafica)|layout]], ma dovevano anche saper maneggiare le ultime innovazioni nelle tecnologie della fotografia, della composizione dei caratteri tipografici e della stampa. Sebbene sia comune nelle scuole d'arte odierne, questo approccio a quei tempi era radicalmente nuovo.
Per le varie promozioni locali la Fiat ha scelto di promuoverla nelle varie capitali europee; infatti a [[Londra]] la vettura è stata fatta entrare dentro una delle cabine della ruota panoramica <ref>[http://www.mondomotoriblog.com/wp-content/uploads/2008/01/fiat500_launch_uk.jpg Il lancio della 500 a Londra]</ref>, mentre a [[Berlino]] la 500 prese il posto di una carrozza della metropolitana<ref>[http://www.omniauto.it/magazine/4355/fiat-500-viaggia-in-metro-a-berlino Il lancio della 500 a Berlino]</ref>.
 
Mentre il Bauhaus fece molto per rivoluzionare il graphic design, vi furono molti singoli che apportarono grandi contributi. [[Jan Tschichold]] è stato il profeta della Neue Typographie; sebbene non affiliato con il Bauhaus, egli fece molto più di chiunque altro per influenzare la tipografia moderna, attraverso i suoi lavori e i suoi scritti.
In America la 500 è stata più volte esposta ai vari saloni internazioni negli stand della [[Chrysler]] attraverso una joint-venture specifica che ha permesso di commercializzare l'auto oltreoceano con la relativa produzione presso l'impianto messicano di [[Toluca]]<ref>[http://www.alvolante.it/news/chrysler_pt_cruiser_fiat_500-287401044 La Fiat 500 in produzione a Toluca]</ref>.
 
==== Graphic design in Italia ====
Durante il ''Fiat Challenger 500'' al ''Wrooom 2008'' alcune 500 sono state allestite con un inedito kit estetico e guidate su di una pista ghiacciata dai vari piloti che negli anni hanno fatto parte della ''Scuderia Ferrari''. L'evento è stato organizzato a [[Madonna di Campiglio]] ed era visibile in [[streaming]] sul sito ufficiale dell'autombile<ref>[http://www.autoblog.it/post/12089/fiat-500-wrooom-sulla-neve-con-i-piloti-ferrari/ Il ''Fiat 500 Challenger'' al ''Wroom'' edizione 2008]</ref>.
[[Adriano Olivetti]], il figlio del fondatore dell'azienda di fama internazionale di macchine da scrivere e industriali, decise di creare ciò che oggi chiamiamo un ''corporate design program''.
 
Nel 1933, Olivetti assunse un laureato del [[Bauhaus]], [[Xanti Schawinsky]], in qualità di graphic designer, e tre anni dopo nominò [[Giovanni Pintori]]<ref>Massimiliano Musina, ''Giovanni Pintori, la severa tensione tra riserbo ed estro'', Bologna, Fausto Lupetti Editore, 2013</ref> per supervisionare ogni aspetto della progettazione: grafica, del prodotto, e l'architettura. Insieme crearono poster straordinari, grafiche aziendali, e la prima macchina da scrivere "stilizzata".
La 500 in versione cabrio è stata anche protagonista del ''Fiat Open Lounge'' inaugurato a Milano il [[14 maggio]] [[2009]]<ref>[http://www.megamodo.com/200931407-apre-a-milano-il-fiat-open-lounge/ La 500C al ''Fiat Open Longe'']</ref>. Inoltre sul mercato britannico la 500C è stata lanciata attraverso una campagna pubblicitaria che ha visto come testimonial [[Elle Macpherson]]<ref>[http://www.autoblog.it/post/21050/fiat-500c-elle-macpherson-nello-spot-per-il-mercato-britannico Fiat 500C: Elle Macpherson nello spot per il mercato britannico]</ref>.
 
Schawinsky lasciò la Olivetti nel 1936 e andò in America, dove insegnò al [[Black Mountain College]] con [[Joseph Albers]]. Pintori vi rimase per trentun'anni, durante i quali l'azienda raggiunse una certa reputazione internazionale per l'eccellenza nella progettazione grafica e industriale.
In Italia la campagna promozionale televisiva della 500 è stata ideata dall'[[amministratore delegato]] [[Sergio Marchionne]] centrando lo spot sui sentimenti di ''[[italia]]nità'' dell'automobile e propondo una serie di immagini, dalla forte carica emotiva, di avvenimenti storici e personaggi contemporanei (come [[Paolo Borsellino]] e [[Giovanni Paolo II]]). La musica di sottofondo è opera dell'artista [[Giovanni Allevi]].
 
Fra le altre aziende influenzate dall'esperimento di Olivetti, ci furono la [[Container Corporation of America]], [[IBM]], [[Knoll International]], [[CBS]] e [[Xerox Corporation|Xerox]].
{{quote|La nuova Fiat appartiene a tutti noi|[[Tag-line]] del prodotto}}
Inoltre, un nuovo spot è stato lanciato durante le feste natalizie tra il 2009 e il 2010<ref>[http://www.autoblog.it/post/24267/fiat-ecco-lo-spot-per-lanno-nuovo Il nuovo spot commerciale per l'inizio 2010]</ref>: sulle note di una versione modificata di ''1950'' di Amedeo Minghi, e sempre con Tognazzi come voce fuoricampo, ci sono immagini del passato e del presente, dove una 500 gira per le strade di New York, ricordando che presto la piccola Fiat sarà in vendita negli USA.
 
==== Nuovi tipi di carattere in Inghilterra ====
== Bibliografia ==
[[File:Times Roman vs Times New Roman.png|miniatura]]
* {{lingue|it|en}} ''Fiat 500 - by the people for the people'', di Alessandro Sannia, ed. All Media, 2007, ISBN 88-903002-0-5
Una figura di rilievo nel graphic design inglese fu [[Stanley Morison]], che nel 1922 divenne consulente tipografico alla [[English Monotype Corporation]]. Uno dei suoi primi sforzi fu di migliorare la qualità della libreria di tipi di carattere, commissionando nuovi caratteri e ritagliando i più vecchi. Uno dei tipi di carattere di maggior successo fu il ''[[Times New Roman]]'', che fu progettato da Morison per l'uso esclusivo nel ''[[The Times|Times]]'' di Londra nel 1930.<ref name=":11">{{Cita news|lingua=en|url=https://www.britannica.com/biography/Stanley-Morison|titolo=Stanley Morison {{!}} English typographer|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=13 agosto 2017}}</ref> Egli servì inoltre come editore del ''The Fleuron'', un giornale tipografico molto influente.<ref name=":11" /> Fu un consulente presso la [[Cambridge University Press]] e l'autore dell'opera ''First Principles of Typography''.<ref name=":11" />
* {{lingue|it|en}} ''Fiat 500 - l'evoluzione del mito'', di Alessandro Sannia, ed. Gribaudo, 2007, ISBN 978-88-7906-385-2
 
* {{it}} Alessandro Sannia, ''Il grande libro delle piccole Fiat'' Giorgio Nada Editore ISBN 978-88-7911-439-4
Il designer inglese di punta del tempo però era [[Eric Gill]], un uomo dall'indole rinascimentale, che praticava la scultura, il taglio di iscrizioni, l'incisione coi blocchi di legno, la stampa, la calligrafia, e il design dei tipi.<ref name=":16" /> Egli scrisse con buon senso su molti degli argomenti sopracitati, ed è meglio conosciuto oggi per tre popolari tipi di carattere: ''Perpetua'', ''Joanna'', e ''Gill Sans Serif''.<ref name=":12">{{Cita libro|autore=Jeremy Aynsley|titolo=Pioneers of Modern Graphic Design. A Complete History|anno=2004|editore=Mitchell Beazley}}</ref>
 
Uno dei più innovativi progettisti di poster che lavorava in Inghilterra era [[Edward McKnight-Kauffer]], un americano espatriato. Fra i suoi lavori meglio conosciuti, vi erano una serie di poster per la [[Metropolitana di Londra|London Underground Transport]], [[Shell Oil]], e le [[British Railways]].<ref name=":16" /> McKnight-Kauffer ritornò in America allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, dove continuò la propria carriere lavorando per clienti come [[Container Corporation of America|CCA]], [[American Airlines]] e il ''[[The New York Times|New York Times]]''.<ref name=":16" />
 
==== Graphic design in America ====
In generale, il graphic design in America tra le due Guerre non fu particolarmente innovativo, Allarmato dalla [[Rivoluzione russa|Rivoluzione Russa]], il pubblico americano divenne sospettoso di tutti i movimenti artistici rivoluzionari o d'avanguardia europei. Molti movimenti, con l'eccezione dell'[[Art déco|Art Déco]], ebbero un effetto minimo sul graphic design europeo. Si dovettero attendere gli anni Trenta affinché le cose cominciassero a cambiare, quando un piccolo gruppo di designer pionieristici introdusse nuove idee basandosi su concetti propri delle belle arti. La maggioranza di questi designer che guardavano al futuro erano nati e istruiti in Europa ma si fecero notare in America, specie a New York, che era allora il centro mediatico. Sebbene le loro carriere furono lanciate negli anni Trenta, ci vollero anni, prima che il loro lavoro fosse riconosciuto da un ampio pubblico. Stiamo parlando di [[M. F. Agha]], [[Herbert Bayer]], [[Lester Beall]], [[Aleksej Česlavovič Brodovič|Alexey Brodovitch]], [[Will Burtin]], [[William Addison Dwiggins]], [[George Giusti]], [[György Kepes|Gyorgy Kepes]], [[Leo Lionni]], [[László Moholy-Nagy|Lazlo Moholy-Nagy]], [[Erik Nitsche]], [[Paul Rand]], [[Ladislac Sutnar]], [[Bradbury Thompson]].
 
=== Graphic design del secondo dopoguerra (1940-1960) ===
<gallery mode="packed" heights="200">
File:America Calling - Take Your Place in Civilian Defense Propaganda Poster.tif|Poster che incoraggia la partecipazione nella difesa civile durante la Seconda Guerra Mondiale
File:OCIAA-Poster-Luchamos.jpg|Poster di Edward McKnight-Kauffer per promuovere la solidarietà inter-Americana
File:We Can Do It!.jpg|"We Can Do It!" poster per Westinghouse, 1942
File:1944 JonWhitcomb USNavy (3214638694).jpg|Artista: Jon Whitcomb. Per la U.S. Navy. 1944
File:"Americas answer^ Production" - NARA - 513808.jpg|Jean Carlu, poster per l'Office of Emergency Management, 1941
</gallery>Gli anni del dopoguerra videro un'esplosione di creatività nelle arti grafiche. Fu un momento di ottimismo e sfida, man mano che i designer abbandonavano le soluzioni tradizionali per i nuovi concetti della progettazione grafica. Questo nuovo approccio fu stimolato anche dalla crescente accettazione del pubblico dell'arte moderna, che a sua volta incoraggiava gli editori e i pubblicitari a essere più avventurosi. Il nuovo clima contribuì a una rivoluzione virtuale nel graphic design internazionale, specialmente negli Stati Uniti e in Svizzera.
 
Gli anni compresi tra il 1940 e il 1960 videro il graphic designer, nato e istruito in America, ottenere preminenza e riconoscimento internazionale. Insieme ai designer prebellici, essi mutarono radicalmente la direzione del graphic design e della pubblicità in America. Un grande fenomeno dell'attività di progettazione ebbe luogo a New York, che, in quanto centro della pubblicità e dell'editoria, attraeva talenti da ogni parte degli Stati Uniti e del mondo.
 
Tra i graphic designer di quel periodo, si citano [[Saul Bass]], [[Cipe Pineles Burtin]], [[Lou Dorfsman]], [[Gene Federico]], [[Bob Gage]], [[William Bernbach]], [[William Golden]], [[Morton Goldsholl]], [[Allen Hurlburt]], [[Art Kane]], [[Alexander Liberman]], [[Herb Lubalin]], [[Alvin Lustig]], [[Otto Storch]].
 
==== L'International Style ====
Durante la Prima Guerra Mondiale, la Svizzera divenne un rifugio per i [[Dadaismo|Dadaisti]] e altri artisti d'[[avanguardia]] in cerca di asilo. Con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale, la Svizzera fornì ancora una volta protezione per gli artisti e i graphic designer in fuga dall'Europa devastata dalla guerra. Molti si stabilirono nelle città dove si parlava tedesco, come Basilea e Zurigo. Il graphic design in Svizzera era comunque già ben insediato prima della guerra, avendo beneficiato degli esempi del [[De Stijl]], [[Costruttivismo (arte)|Costruttivismo]], il [[Bauhaus]], e i lavori di [[Jan Tschichold|Jan Tsachichold]]. Fra i pionieri dei designer svizzeri prebellici, vi erano [[Ernst Keller]], [[Theo Ballmer]], [[Max Bill]], e [[Emil Ruder]]. Questi designer furono seguiti da un gruppo di giovani che raggiunsero il successo durante gli anni del dopoguerra: [[Max Huber (designer)|Max Huber]], [[Josef Müller-Brockmann]], [[Armin Hofmann]], e [[Karl Gerstner]].
 
Forse il contributo svizzero più significativo di questo periodo fu l'approccio alla progettazione detto Swiss Style, o in modo più appropriato, [[Movimento Moderno|International Style]]. Le maggiori caratteristiche dell'International Style sono l'uso di una griglia, di [[Caratteri tipografici senza grazie|tipi di carattere sans serif]], la disposizione asimmetrica degli elementi di progetto, e la preferenza di testo non giustificato.<ref name=":16" /> Questo approccio all'organizzazione impartisce un forte senso di logica e ordine. L'etica progettuale svizzera fu diffusa nel mondo da pubblicazioni come ''[[Graphis]]'', fondata nel 1944, e ''[[New Graphic Design]]'', pubblicata da [[Josef Müller-Brockmann|Müller-Brockmann]], fra altri, 1959.
 
==== La litografia offset prende il sopravvento ====
Con la conclusione della Seconda Guerra Mondiale, le stamperie iniziarono a perdere la supremazia sull'industria della stampa. Per la prima volta dai tempi di Gutenberg, un altro procedimento di stampa, la [[litografia offset]] (''photooffset lithography''), cominciò a dominare.<ref name=":14" /> Il vantaggio dell'offset è la flessibilità: invece di dare alla stampante un layout da seguire, il designer è responsabile della creazione di un "meccanico", o "menabò", fotografandolo e inserendolo nel piatto di stampa. Poiché tutto è fatto fotograficamente, il designer ha piena libertà e controllo sul progetto del pezzo stampato.
 
=== Età della giovinezza, del cambiamento, dello spazio (1960-1980) ===
<gallery mode="packed" heights="200">
File:Electronics World Sep 1959.jpg|Electronics World, Volume 62 Numero 3, settembre 1959
File:Electronics Illustrated Mar 1961.jpg|Electronics Illustrated, Volume 4 Numero 3, marzo 1961
File:UK and US zines.jpg|Alcune fanzine di musica punk britanniche e americane
</gallery>Il periodo compreso tra il 1960 e il 1980, nelle arti grafiche, come nelle belle arti, fu un momento di innovazione e sperimentazione. Le idee e le immagini fluivano liberamente fra le belle arti e le arti grafiche. Rauschenberg, [[Andy Warhol|Warhol]], [[Lichenstein]], e [[Rosenquist]] presero in prestito immagini e tecniche dal mondo commerciale, mentre i designer continuarono a rivolgersi alle belle arti per trarre ispirazione.
[[File:IBM_logo_history.PNG|miniatura|Storia del logo di IBM, Paul Rand]]
I primi anni Sessanta videro in America una continuazione della rinascita del dopoguerra. Designer come [[Paul Rand]], [[Saul Bass]], [[Bradbury Thompson]], e [[Gene Federico]] fecero parte del nuovo establishment ed erano allora richiesti dalle maggiori agenzie e aziende. Dalla metà degli anni Sessanta, in America si sarebbe diffusa una nuova energia. La [[Baby boomer|baby boom]] generation stava maturando e asserendo i propri gusti. L'[[arte psichedelica]], con le sue immagini bizzarre e distorte, venne ampiamente utilizzata per poster indirizzati ai giovani, magazine, e registrazioni.<ref name=":16" /> Ma ebbene una minima influenza sul design mainstream. L'opera maggiore nella progettazione grafica fu prodotta da una nuova generazione di designer: [[Chermayeff and Geismar Associates]], [[Muriel Cooper]], [[Rudolph de Harak]], [[George Lois]], [[Push Pin Studios]], [[George Tscherny]], [[Massimo Vignelli]].
 
In Svizzera, una generazione più giovane di graphic designer, stanca di una filosofia del design basata sull'ordine assoluto, iniziò a cercare soluzioni alternative. Essi sentirono che il design svizzero stava diventando troppo formalizzato, e poiché i progetti grafici avevano un aspetto pulito e bene organizzato, erano spesso prevedibili. Per contrastare questa tendenza e dare nuova vita ai propri lavori, designer come [[Wolfgang Weingart]], [[Siegfried Odermatt]], e [[Rosemarie Tissi]], ruppero con la tradizione e iniziarono a posizionare gli elementi di progetto in un maniera più giocosa e inaspettata.<ref name=":16" /> L'intuizione, come la ragione, determinavano che il testo e le illustrazioni fossero posizionati a caso, donando alla pagina un aspetto dinamico. Questo look spesso si è riferito alla {{chiarire|[[New Wave]]}} e ha catturato l'immaginazione di molti giovani designer. Weingart condusse i suoi esperimenti andando oltre, creando ''tours de force'' di effetti visivi.
 
Come l'America, anche l'Inghilterra fece esperienza degli effetti della generazione del dopoguerra: era un momento di giovinezza, energia, musica rock, proteste e sentimenti contro l'establishment. Era anche il momento perfetto per i designer talentuosi per offrire qualcosa di nuovo. Tre designer esemplari furono [[Colin Forbes]], [[Alan Fletcher]], e [[Bob Gill]], un americano espatriato, che formò con gli altri uno studio nel 1962. Il loro stile era eclettico e non si conformava ad alcuna filosofia; ne risultavano quindi pubblicità che erano differenti e degne di nota. Dopo tre anni, Bob Gill lasciò lo studio e fu sostituito da [[Theo Crosby]]. Durante gli anni, la partnership fiorì, acquisì nuovi membri, si estese con nuovi servizi, e cambiò il proprio nome nel 1971 chiamandosi [[Pentagram Design]]. Sette anni più tardi aprirono un ufficio a New York. Oggi la Pentagram Design offre un ampio assortimento di servizi architettonici, grafici e di [[Disegno industriale|industrial design]] alle maggiori corporazioni nel mondo. Altre aziende del design degne di nota sono [[Omnific Ltd.]], [[Wolff Olins Ltd.]], e [[Minale Tattersfield Provinciale Ltd.]] Mentre le aziende di design come Pentagram producevano graphic design "fine", c'erano anche altri designer che erano molto più interessati a una nuova, più aggressiva e provocante forma di design chiamata "[[punk (cultura)|punk]]". Gli stili Punk, nella musica, moda e design, vennero alla luce assieme allo stile di vita dei giovani inglesi, delusi e disoccupati. Le grafiche Punk, come il design [[psichedelico]] negli anni Sessanta, erano intesi per shockare. Furono rapidamente acquisite dai media e trattate in modo efficace per raggiungere un mercato giovanile, ed erano idealmente adatte per promuovere e vendere dischi, pubblicazioni di moda, e poster.
 
I giapponesi, presi dal proprio ammodernamento alla fine della Seconda Guerra Mondiale, tentarono di mescolare le tecniche occidentali del [[collage]], [[montaggio]], spruzzo, e l'[[Stile tipografico internazionale|International Typographic Style]] con i tradizionali simboli, calligrafia, ed estetica giapponesi.<ref name=":16" /> Il risultato appare altamente [[Eclettismo|eclettico]] agli occhi degli occidentali; a volte i risultati sono un matrimonio non facile di due diverse culture, ma più spesso i progetti riflettono una fusione altamente sofisticata dell'eleganza e serenità orientale con la diversità e l'energia occidentale. Forse il designer giapponese maggiormente responsabile per questa nuova direzione è [[Yusaku Kamekura]], che è probabilmente ben diffusamente conosciuto come il progettista dei poster per i [[Giochi della XVIII Olimpiade|Giochi Olimpici Estivi del 1964 a Tokyo]]. Fra altri graphic designer di punta giapponesi, vi sono [[Ikko Tanaka]], [[Shigeo Fukuda]], [[Maloto Nakamura]], [[Kasumasa Nagel]], e [[Mitsuo Katsui]].
 
=== La Rivoluzione digitale (1980-presente) ===
{{Vedi anche|Computer grafica|Design della comunicazione|Web design|Interaction design}}
Nel tardo XX secolo i fondamenti del graphic design cambiarono, grazie alla digitalizzazione della tipografia apportata dai computer. Per la sua intera storia, la tipografia è stata un'attività fisica, inizialmente basata sulla disposizione di caratteri metallici per la stampa, e dopo il 1960, sulla preparazione di artwork fotografici per la [[stampa litografica offset]]. Con l'informatizzazione, il processo di progettazione fu dematerializzato in una forma elettronica e il graphic design fu radicalmente alterato.<ref name=":12" />
 
Lavorare con i computer eliminò molte delle attività che precedentemente erano una parte essenziale del lavoro del graphic designer, in particolare i procedimenti manuali che impiegavano i materiali fisici del mestiere. Allo stesso tempo, i computer incrementarono la finalità dell'opera e la velocità con la quale doveva essere prodotta. I software di ''[[desktop publishing]]'' portarono i mezzi di produzione nello studio, rendendo più facile per i designer continuare a lavorare in piccoli gruppi, evitando così il bisogno di una costante espansione.<ref name=":12" /> Le definizioni tradizionali della professione vennero messe in questione, in quanto si diffuse ampiamente un'attitudine flessibile e multi-tasking, dato che i computer sfumarono le distinzione fra lo studio e l'ufficio e fra l'ufficio e la casa.
 
Il computer [[Apple Macintosh]], il [[Microcomputer|micro-computer]] di maggiore successo, venne introdotto nel 1984. Il suo sistema ruotava attorno al principio di finestre, icone, mouse e menù a tendina (WIMP). Fin dall'inizio il software "[[MacOS|Mac]]" era orientato verso i progettisti. Tuttavia, mentre la tecnologia informatica portò verso un cambiamento sostanziale, sarebbe fuorviante supporre che i computer da soli determinarono la natura delle mutazioni nella progettazione dopo il 1980. Infatti, molte delle idee stilistiche caratteristiche erano state sviluppate prima della loro introduzione estensiva in forma elettronica, rendendo chiaro che le più ampie idee della cultura, filosofia, moda e "stile" erano davvero importanti per il graphic design.
 
"Design" divenne una parola chiave nel tardo XX secolo, e "designer" venne utilizzata come suffisso per un ampio raggio di beni e attività culturali. Il graphic design beneficiò di questa crescente esposizione. Un alto tasso di cambiamenti progettuali furono introdotti in magazine, specialmente nello stile, che dipendeva dall'acutezza visiva dei lettori, di catturare i riferimenti ai precedenti movimenti del design e di apprezzare i linguaggi grafici intrecciati.
 
Quando le aziende multinazionali svilupparono un'identità globale, i consumatori furono resi consapevoli del potere della "marca" come manifestazione di una forma grafica. Designer come per esempio [[Tibor Kalman]] e [[Adbusters]] accettarono di rispondere a domande formulate da scrittori riguardo studi culturali, in modo da esporre le strategie aziendali di persuasione e controllo mediatico.<ref name=":12" /> Molti altri designer espressero la proprio riluttanza a diventare i camerieri delle aziende globali.
 
Il crescente possesso dei computer diffuse la consapevolezza della progettazione grafica nel più ampio pubblico, portando alla gente la possibilità di selezionare tipi di carattere e disporre testo e immagini nella propria casa. I confini fra professionisti e amatori furono dissolti. Molti designer furono inizialmente sprezzanti nei confronti delle opportunità che i computer davano alla tipografia e alla progettazione grafica. Prime eccezioni, comunque, furono [[Zuzana Licko]] e [[Rudy VanderLans]], che formarono il gruppi [[Emigre]] in California nel 1982. Loro scelsero di non imitare la qualità delle tecnologie precedenti. Chiamandosi i New Primitives, erano attratti dall'iniziale ruvidezza delle forme dei tipi derivati al computer. I progetti di Emigre incapsulavano le varie possibilità della digitalizzazione. Dai primi anni Ottanta il gruppo pubblicò una rivista di significanza internazionale sul dibattito del graphic design nell'Era digitale, fondarono una fonderia di tipi digitali che produsse nuovi tipi di carattere disponibili globalmente, e operarono in uno studio di registrazione.
 
I computer permisero che i confini tra la stampa, il cinema e la televisione, fossero esplorati e in seguito spezzati. Inoltre, Internet incoraggiò la pubblicazione online e i graphic designer erano spesso coinvolti nella progettazione web ([[web design]]) come lo erano nella progettazione dei media stampati; esempi sono [[Why Not Associates]], [[Jonathan Barnbrook]], [[Neville Brody]] e [[David Carson (designer)|David Carson]]. La questione che affrontarono era se la metafora del desktop fosse ancora appropriata o se la forma analoga dell'organizzazione spaziale, tracciata dai campi dell'architettura o cartografia, offriva maggiori possibilità.
 
== Note ==
<references />
{{References|2}}
 
== Altri progettiBibliografia ==
* James Craig, Bruce Barton, ''Thirty Centuries of Graphic Design - An Illustrated Survey'', 1987
{{interprogetto|commons=Category:Fiat 500 (2007)}}
* P. Meggs, A. Purvis, ''Megg's History of Graphic Design'', 5ª ed.
* Jeremy Aynsley, ''Pioneers Of Modern Graphic Design. A Complete History'', 2004
 
== CollegamentiVoci esternicorrelate ==
* [[Grafica]]
* [http://www.fiat500.com/ Sito ufficiale italiano]
* [[Design della comunicazione]]
* {{en}} [http://www.euroncap.com/tests/Fiat_500_2007/298.aspx Crash-test EuroNCAP]
 
== Altri progetti ==
{{Fiat}}
{{interprogetto|commons=Category:Graphic design|wikt=grafica}}
{{automobili}}
{{Portale|trasporti}}
 
== Collegamenti esterni ==
[[Categoria:Automobili Fiat|500 (2007)]]
* {{Thesaurus BNCF}}
* {{cita web|http://www.designdictionary.co.uk/it/graphic_design.htm|Graphic Design - Design Dictionary Definizioni e delucidazioni del concetto di graphic design|lingua=en}}
* [https://www.abcinteractive.it/Il-blog-di-ABC-Interactive/Laffascinante-storia-del-Graphic-Design [Timeline] L'affascinante-storia-del-Graphic-Design]
{{Portale|arte|editoria|design|storia}}
 
[[Categoria:Grafica]]
[[ca:Fiat 500 II]]
[[cs:Fiat 500 (2007)]]
[[da:Fiat 500 (2007)]]
[[de:Fiat 500 (2007)]]
[[en:Fiat 500 (2007)]]
[[es:Fiat 500 (2007)]]
[[fa:فیات ۵۰۰ (۲۰۰۷)]]
[[fi:Fiat Nuova 500]]
[[fr:Fiat 500 (2007)]]
[[lt:Fiat 500 (2007)]]
[[nl:Fiat 500 (2007)]]
[[pl:Fiat 500#Fiat Nuova 500]]
[[pt:Fiat Nuova 500]]
[[ru:Fiat Nuova 500]]
[[sv:Fiat 500 (2007)]]
[[tr:Fiat Nuova 500]]
[[uk:Fiat 500 (2007)]]