Robert Linzeler e Vincenzo Ferreri: differenze tra le pagine

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{{Santo
{{S|incisori francesi}}
|nome= San Vincenzo Ferreri
|immagine= Juan Carreno de Miranda 010.JPG
|didascalia=Il santo in un dipinto del pittore [[Asturie|asturiano]] [[Juan Carreño de Miranda]]
|note = Religioso domenicano
|nato=Valencia, 23 gennaio 1350
|morto=Vannes, 5 aprile 1419
|venerato da=Chiesa cattolica
|canonizzazione=Roma, 3 giugno 1455, da [[papa Callisto III]]
|ricorrenza=[[5 aprile]]
|attributi=Abito domenicano; fuoco in forma di globo, di stella o di fiamma sul capo o sulla mano; libro; tromba; colomba; un paio di ali; vasca battesimale.
| patrono di = costruttori di tetti, vignaioli, epilettici, terremotati, fulminati, predicatori.
}}
{{Bio
|Nome = RobertVincenzo Ferreri
|Cognome = Linzeler
|PostCognomeVirgola = in [[lingua valenciana|valenciano]] '''Vicent Ferrer''',<ref>Pronuncia secondo lo standard [[valenciano]]: {{IPA|/viˈsɛnt feˈreɾ/}}; secondo lo standard catalano orientale: {{IPA|/biˈsɛn fɐˈre/}}. Anticamente anche ''Vicenç Ferrer''</ref>
|Sesso = M
|LuogoNascita = ParigiValencia
|GiornoMeseNascita = 723 marzogennaio
|AnnoNascita = 18721350
|LuogoMorte = Vannes
|GiornoMeseMorte = 255 gennaioaprile
|AnnoMorte = 19411419
|Attività = gioiellierepresbitero
|Epoca = 1300
|Nazionalità = francese
|Epoca2 = 1400
}}
|Nazionalità = spagnolo
|FineIncipit = è stato un [[religioso (cristianesimo)|religioso]] e predicatore [[apocalisse|apocalittico]] nativo del [[regno di Valencia]], appartenente all'[[Ordine religioso cattolico|ordine]] dei [[Ordine dei Frati Predicatori|Domenicani]]
}}
Si adoperò in modo particolare per la composizione dello [[scisma d'Occidente]], militando nel partito [[antipapa Benedetto XIII|benedettista]] fino alla revoca dell'obbedienza al "papa Luna" da parte del [[Corona d'Aragona|re d'Aragona]]. Fu proclamato [[santo]] da [[papa Callisto III]] nel [[1455]].
 
{{Citazione|Il visionario del XIV secolo, colui che crede di interpretare i segni dei tempi per anticipare il futuro, è forse un marginale, un folle ed esaltato, perseguitato per le sue idee, accusato per la sua eterodossia e destinato al ludibrio della Chiesa e della società? Tutto il contrario: l'esempio catalano mostra che, lungi dall'essere degli asociali, i profeti erano accolti alla corte reale e adulati dalla borghesia in ascesa; alcuni hanno persino occupato importanti cariche ecclesiastiche; uno di loro ''[Vicent Ferrer]'' è stato canonizzato.|[[Martin Aurell]], storico del Medioevo catalano|Le visionnaire du XIVe siècle, croyant interpréter les signes des temps pour anticiper le futur, est-il un marginal, fou et illuminé, persécuté pour ses idées, accusé pour son hétérodoxie et voué aux gémonies de l'Église et de la société? Au contraire, l'exemple catalan montre que, loin d'être des asociaux, nos prophètes ont été accueillis à la cour royale et adulés par la bourgeoisie montante; certains ont même occupé d'importantes charges ecclésiastiques; l'un d'entre eux a été canonisé.|lingua=fr}}
Secondo alcune fonti partecipò ai [[giochi della II Olimpiade]] di [[Parigi]] nel 1900 dove avrebbe vinto due medaglie d'argento nelle due gare velistiche della classe da 0 a mezza tonnellata. Presumibilmente ciò è falso perché Linzeler progettò varie coppe per la vela ma non era un velista.
 
== Biografia ==
Linzeler è conosciuto anche per aver creato diverse coppe come la [[One Ton Cup]], coppa di vela, e la Coppa di Francia di [[golf]] femminile che però andò perduta.
 
Vicent nacque nel [[1350]], a [[Valencia]] (allora capitale dell'[[Regno di Valencia|omonimo regno]], [[confederazione di Stati|confederato]] nell'ambito della [[Corona d'Aragona]]), dalla famiglia dei Ferrer, una nobile casata vicina alla [[Casa di Barcellona|casa reale di Barcellona]] (anche suo fratello Bonifaci, [[Certosini|monaco certosino]], sarebbe diventato consigliere del re [[Martino I d'Aragona|Martino I]] e poi delegato per il [[Compromesso di Caspe]]).
 
Ancora giovanissimo, entrò nell'Ordine Domenicano e proseguì gli studi presso la casa di formazione a [[Barcellona]], poi a [[Lleida]] e [[Tolosa]], e dal [[1385]] insegnò teologia a Valencia. Già nel [[1379]] aveva conosciuto il [[legato pontificio]] presso la corte di [[Pietro IV di Aragona|Pietro il Cerimonioso]], il [[cardinale]] [[Aragona|aragonese]] [[antipapa Benedetto XIII|Pero de Luna]].
 
Nel [[1378]] avvenne lo [[scisma d'Occidente]], e, dopo una iniziale incertezza, la [[Corona d'Aragona]] si schierò con decisione dalla parte del papa [[avignone]]se, [[antipapa Clemente VII|Clemente VII]], scelto dai cardinali francesi che ritenevano non valida l'elezione di [[papa Urbano VI|Urbano VI]]. Alla morte di Clemente VII nel [[1394]] fu eletto [[Papa]] dai cardinali di obbedienza avignonese proprio quel Pero de Luna che il giovane domenicano aveva conosciuto a corte, e assunse il nome di [[antipapa Benedetto XIII|Benedetto XIII]]. Il nuovo pontefice scelse Vicent Ferrer come suo [[Penitenza (sacramento)|confessore]] personale e consigliere, e lo nominò [[penitenzieria apostolica|penitenziere apostolico]]: il frate rifiutò però la nomina a cardinale che Benedetto XIII gli offrì.
 
Schieratosi, fin dall'inizio dello scisma, dalla parte del papa avignonese, nel settembre del [[1398]], durante l'assedio di [[Avignone]] da parte di [[Carlo VI di Francia]] (che non aveva riconosciuto l'elezione di Benedetto XIII), Vicent Ferrer cadde gravemente malato: egli stesso attribuì la repentina guarigione ad un intervento di [[Gesù Cristo]], che gli sarebbe apparso in visione insieme ai santi [[san Domenico|Domenico]] e [[san Francesco d'Assisi|Francesco d'Assisi]] e gli avrebbe ordinato di dedicarsi all'esortazione delle folle cristiane in vista dell'imminente avvento dell'[[anticristo]].
 
Ottenuto il permesso di lasciare la corte pontificia, e ricevuto il titolo di [[Legato pontificio|legato]] ''[[a latere]]'', Vicent Ferrer trascorse i successivi vent'anni della sua vita come predicatore, attraverso l'[[Europa occidentale]], ma soprattutto la [[penisola iberica]], favorendo, grazie alla sua abilità [[Oratoria latina|oratoria]], al tono apocalittico dei suoi [[omiletica|sermoni]] e alla fama di [[taumaturgo]], numerose conversioni di pubblici peccatori e anche di alcuni [[Musulmano|musulmani]] ed [[ebrei]].
 
Nel [[1412]] quando il re [[Martino I di Aragona]] morì senza lasciare eredi, Ferrer fu tra i giudici incaricati di stabilire la successione al trono ([[compromesso di Caspe]]): il regno venne assegnato proprio al candidato sostenuto da Ferrer (che agiva veramente come ''[[longa manus]]'' di papa Benedetto), [[Ferdinando I di Aragona|Ferdinando I di Aragona ("Ferran d'Antequera")]].
 
Vicent si impegnò molto per comporre lo scisma d'Occidente, dapprima tentando di convincere [[papa Gregorio XII|Gregorio XII]] a riconoscere l'autorità di Benedetto XIII, poi cercando di persuadere lo stesso Benedetto a rinunciare alla carica insieme agli altri due Papi, e favorire l'elezione di un nuovo vescovo di Roma. Alla fine, di fronte all'ostinato rifiuto di Benedetto, anche Ferrer avrebbe acconsentito alla decisione del sovrano aragonese di sottrarre l'obbedienza al "papa Luna": con la capitolazione di [[Narbona]], del 1415, il re Ferdinando I sottrasse la propria obbedienza a Benedetto XIII, che pure era stato il principale artefice della sua elezione al trono della Corona d'Aragona tre anni prima. Spettò proprio a Vicent Ferrer annunciare ufficialmente al popolo la sottrazione dell'obbedienza da parte del re d'Aragona, Valencia e Maiorca. Dopo questo atto ufficiale, però, il domenicano interruppe tutti i rapporti con la corte: si rifiutò sempre di recarsi al [[concilio di Costanza]] e preferì dedicarsi in modo completo alla predicazione itinerante.
 
Alla morte di Ferdinando, fu suo figlio [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso il Magnanimo]] ad inviare gli ambasciatori della [[Corona d'Aragona]] al [[Concilio di Costanza]]: ma anche di fronte alla richiesta fattagli dal Magnanimo di partecipare al Concilio, Ferrer rispose con un rifiuto. Alfonso riconobbe poi come Papa legittimo [[papa Martino V|Martino V Colonna]], eletto dal [[conclave]] formato dai cardinali presenti a Costanza e dai rappresentanti dei padri conciliari.
 
Vicent Ferrer si immedesimava a tal punto nella propria missione, da autodefinirsi nelle sue prediche "l'[[angelo]] dell'[[Apocalisse]]".
 
Fu proprio la predicazione a renderlo particolarmente conosciuto: pur parlando soltanto [[valenciano]], il frate veniva compreso da tutti i presenti. Le [[agiografia|agiografie]] imputano questo fatto all'intervento dello [[Spirito Santo]], ma si tratta anche di un dato interessante sulla situazione linguistica del tempo: le diverse [[Lingue romanze|lingue neolatine]] erano meno differenziate tra di loro rispetto ad oggi (soprattutto nel [[lessico]]) e il [[continuum linguistico]] [[lingua catalana|catalano]] (nel cui ambito il valenciano si caratterizza per una pronuncia più marcata delle diverse vocali), trovandosi in qualche modo al centro della "[[Romània (filologia)|Romània]]", poteva fare da ponte tra queste lingue, come castigliano, aragonese, occitano, francese ed italiano.
 
[[File:Vannes Catedral stPere VicencFerrer 5895 resize.jpg|upright=1.3|thumb|Il sarcofago del santo nella [[cattedrale di Vannes]]]]
I [[sermone|sermoni]] di Vicent Ferrer erano estremamente popolari, ma anche causa di tensioni e controversie. Spesso egli si scatenava con violenta durezza contro gli [[ebrei]], invitando le autorità delle città a cacciarli, o per lo meno ad emanare leggi che limitassero molto la loro libertà. Nel [[1416]] il teologo francese [[Jean Gerson]] gli scrisse una lettera in cui lo rimproverava di non aver preso le distanze da un turbolento gruppo di fanatici [[flagellanti]] che lo accompagnavano nelle sue campagne di predicazione e diffondevano soprattutto le tematiche [[apocalisse|apocalittiche]] delle sue prediche.<ref>Michael A. Ryan. ''A Kingdom of Stargazers''. Ithaca, London: Cornell University Press, 2011, p. 173.</ref>
 
Durante i suoi viaggi, Ferrer raccoglieva anche "testimonianze" sull'[[anticristo]], che con il passare del tempo divenne sempre più oggetto della sua predicazione. Sulla base delle affermazioni di alcuni religiosi caduti in [[trance (psicologia)|trance]], egli maturò la certezza che l'anticristo fosse nato nel [[1402]], e che dunque l'inizio della sua missione fosse imminente.
 
Morì il 5 aprile [[1419]] a [[Vannes]], in [[Bretagna]], all'età di 69 anni, nella cui [[cattedrale di Vannes|cattedrale di San Pietro]] sono ancora custodite le sue spoglie mortali.
 
== Culto ==
 
Fu [[Canonizzazione|canonizzato]] da [[Papa Callisto III|Callisto III]], il 3 giugno [[1455]] nella chiesa domenicana di [[Basilica di Santa Maria sopra Minerva|Santa Maria sopra Minerva]] a [[Roma]]. Il suo culto fu confermato da [[papa Pio II]] con una bolla del [[1458]].
 
Predicatore di grandissima fama, era dotato di un forte carisma personale, godendo dell'attenzione sia delle masse sia dei potenti; attraversò gran parte dell'Europa a piedi, e condusse un modello di vita austero. Insigne studioso, scrisse molti trattati, tra cui il "Trattato della vita spirituale" e una raccolta di sermoni che fu strumento di formazione ed evangelizzazione per generazioni di religiosi.
 
Dopo la sua morte, tuttavia, a diffonderne la fama furono soprattutto i prodigi operati per sua intercessione. È l'unico santo della Chiesa ad essere stato canonizzato dopo il riconoscimento di più di ottanta miracoli, testimoniati da migliaia di deposizioni al suo processo di canonizzazione. Secondo i suoi agiografi «era un miracolo quando non faceva miracoli»;<ref>{{cita libro|autore=Albert J. Herbert|titolo=I morti resuscitati|editore=Segno|pagine=155.179}}</ref> ne avrebbe compiuto decine ogni giorno: malati guariti, indemoniati [[esorcismo|liberati]], morti risuscitati, peccatori, eretici e non-cristiani convertiti. Tra i molti miracoli che lo vedono protagonista nelle leggende, sono due quelli che lo resero particolarmente noto: l'aver portato la pioggia sui campi colpiti dalla siccità e l'aver salvato un muratore da una caduta.<ref>Secondo la tradizione viva ancora oggi a [[Barcellona]], il [[antipapa Benedetto XIII|papa Benedetto XIII]] aveva proibito a Ferrer di operare altri miracoli, perché questi scatenavano il fanatismo della gente. Quando Ferrer vide un uomo cadere dal tetto di una casa, avrebbe ordinato ad un angelo di tenere l'uomo sospeso per aria; dopo essere corso a chiedere al suo confessore il permesso per operare il miracolo, il domenicano sarebbe poi ritornato sul posto a salvare la vita al malcapitato. Questo aneddoto si racconta ancora oggi nella zona del ''Portal de l'àngel'' (Porta dell'angelo), nel quartiere antico della capitale catalana.</ref> Per questa ragione l'intercessione del santo è ancora oggi invocata dai contadini per i benefici del raccolto, ed egli è anche venerato come patrono dei muratori. Viene poi pregato contro i fulmini e i terremoti, e per allontanare le malattie, soprattutto le più gravi.
 
Ancora oggi la devozione per questo santo medievale è diffusa in tutto il mondo, in particolare nelle zone che hanno avuto contatti con l'Ordine Domenicano o con gli Spagnoli (come l'[[America Latina]]). Tra queste zone vi è anche l'Italia (in particolare nelle regioni meridionali del Paese), dove spesso è considerato quasi come un santo italiano.
 
== Opere e scritti ==
[[File:Colección de sermones de San Vicente Ferrer en Ayora.jpg|miniatura|Collezione di sermoni di Vincenzo Ferreri.]]
* ''De moderno schismate'', trattato teologico-canonico, che mira a dimostrare la legittimità di Clemente VII,
* ''De vita spirituali'', trattato di spiritualità, probabilmente il più diffuso al termine del Medioevo,
* ''Sermones'', discorsi suddivisi secondo i tempi liturgici e il calendario.
 
* Fra i trattati:
** ''De supponitionibus dialecticis'',
** ''De suppositionibus terminorum'',
** ''Quaestio solemnis de unitate universalis'',
** ''Tractatus novus et valde compendiosus contra perfidiam Iudaeorum'',
** ''Tractatus consolatorius in tentationibus circa fidem'',
** ''Liber de sacrificio Missae'',
** ''Ordinaçions y establisements pera la Confraria de la preçiosa Sanch de J. C., anomenada dels disciplinants''.
 
== Iconografia ==
[[File:Saint Vincent Ferrer 01790.jpg|thumb|right|San Vincenzo Ferreri, nella veste di "angelo dell'apocalisse" (monastero di San Domenico, [[Buenos Aires]])]]
San Vincenzo Ferreri è raffigurato con l'[[abito religioso|abito]] domenicano (saio bianco e mantello nero), con l'indice della mano rivolto verso il cielo e la fiamma dello [[Spirito Santo]] ardente sul capo. Molto spesso stringe una croce o regge un giglio.
 
Nei dipinti, ma anche nelle statue, è talvolta raffigurato come [[angelo]] dell'[[apocalisse]]: ha, quindi, le ali, e regge la tromba e a volte il libro della [[Bibbia]] aperto al versetto di [[apocalisse di Giovanni|Ap]] {{passo biblico|Ap|14,7}}: ''«Timete Deum et date illi honorem quia venit hora judici eius»'' ('Temete Dio e dategli onore poiché è giunta l'ora del suo giudizio').
 
Le principali caratteristiche con cui è raffigurato il santo si possono dunque riassumere così:
* l'indice destro levato (segno che indica l'atto del predicare),
* con una banderuola o una bandiera, una colomba, il sole e il giglio (segni della predicazione della [[Crociate|guerra santa]]),
* un cappello ai suoi piedi (segno del rifiuto del cardinalato),
* un libro nella mano sinistra,
* un crocifisso nella mano destra,
* sul [[pulpito]],
* tra le nuvole o gli angeli,
* con le rappresentazioni dei miracoli e di avvenimenti della sua vita,
* come angelo dell'Apocalisse, con ali, tromba e una fiamma sulla fronte (segni della predicazione dell'imminente [[giudizio universale]]).
 
=== Opere d'arte raffiguranti il santo ===
==== Italia ====
[[File:Ercole de' Roberti 004.jpg|thumb|center|upright=3.6|[[Storie di san Vincenzo Ferrer|Predella per la cappella Griffoni]] nella [[basilica di San Petronio]] a Bologna, che rappresenta i miracoli di san Vincenzo Ferreri: opera di [[Ercole de' Roberti]], circa [[1473]], oggi alla [[Pinacoteca Vaticana]].]]
* [[Amelia (Italia)|Amelia]] ([[provincia di Terni|TR]]), pala commissionata da [[Vincenzo Armillei]] (1680), nella chiesa di San Secondo
* [[Bologna]], tela di [[Donato Creti]] nella [[Basilica di San Domenico (Bologna)|basilica di San Domenico]]
* [[Casale sul Sile]] ([[Provincia di Treviso|TV]]), soffitto affrescato da [[Giandomenico Tiepolo]] raffigurante san Vincenzo Ferreri e [[san Ciriaco di Roma]] nella gloria celeste, nella chiesa parrocchiale
* [[Contigliano]] ([[Provincia di Rieti|RI]]), pala di [[Onofrio Avellino]] raffigurante san Vincenzo Ferreri che intercede per liberare il paese infestato dai lupi (1723), nella collegiata di San Michele Arcangelo
* [[Erice]] ([[provincia di Trapani|TP]]), statua in legno intagliato e dipinto da {{da chiarire|F. Bagnasco|nome?}} (ante 1837), nella chiesa di San Martino
* [[Firenze]], ''Crocifissione'' del [[Beato Angelico]], nel [[Museo San Marco di Firenze|Museo di San Marco]]
* Firenze, lunetta di [[Bartolomeo della Porta]] nel Museo di San Marco
* [[Gangi]], statua di [[Filippo Quattrocchi]] nella chiesa madre
* [[Garda (Italia)|Garda]] ([[provincia di Verona|VR]]), pala d'altare di [[Gaspare Diziani]] (1764), nella chiesa di Santa Maria Assunta
* [[Gesualdo (Italia)|Gesualdo]] ([[provincia di Avellino|AV]]), statua ottocentesca di preziosa fattura spagnola (proveniente da [[Valencia]]), nella chiesa del Rosario annessa all'ex-convento dei Domenicani
* [[Imola]] ([[provincia di Bologna|BO]]), pala d'altare di [[Ercole Graziani]] (1688-1765), nella chiesa dei Santi Nicolò e Domenico
* [[Marsala]], statua di [[Antonello Gagini]] nella chiesa madre di San Tommaso di Canterbury
* [[Messignadi]] ([[Provincia di Reggio Calabria|RC]]), scultura in legno della prima metà del Cinquecento, nella chiesa di San Nicola di Mira
* [[Milano]], tavola di [[Vincenzo Cicerchio]] alla [[Pinacoteca del Castello Sforzesco]]
* [[Mussomeli]] ([[provincia di Caltanissetta|CL]]), scultura in legno del [[Bagnasco]], nel Santuario della Madonna dei Miracoli
* [[Napoli]], polittico del [[Colantonio]] nella [[Chiesa di San Pietro Martire (Napoli)|chiesa di San Pietro Martire]]
* [[Recanati]], affresco di [[Lorenzo Lotto]] nella chiesa di San Domenico
* [[Rimini]], ''San Vincenzo Ferreri fra [[san Sebastiano]] e [[san Rocco]] venerati dai [[Malatesta]]'', di [[Domenico Ghirlandaio]] e bottega (1494), al [[Museo della città di Rimini|Museo della città]]
* [[Roma]], ''[[Storie di san Vincenzo Ferrer]]i'', [[predella]] di un [[polittico]] (le tavole principali sono opera di [[Francesco del Cossa]]), dipinta da [[Ercole de' Roberti]], ai [[Musei Vaticani]]
* Roma, tela di [[Tiziano Vecellio]] (il domenicano raffigurato normalmente viene identificato con [[san Domenico]], ma in passato si è anche ritenuto che raffigurasse san Vincenzo Ferreri),<ref>Per esempio, nel catalogo della mostra su Tiziano tenuta a [[Venezia]] ([[Ca' Pesaro]]) nel 1935, l'opera è intitolata "San Vincenzo Ferreri". Cfr. {{cita libro|titolo=Mostra del Tiziano, Venezia 1935: catalogo delle opere|altri=Prefazione di [[Diego Valeri]]|curatore=Museo d'arte moderna Ca' Pesaro|curatore2=Gino Fogolari|curatore3=[[Nino Barbantini]]|città=Venezia|editore=Le Tre Venezie (Tip. Zanetti)|anno=1935}}</ref> alla [[Galleria Borghese]]
* [[Torino]], cartone di [[Luigi Guacci]] (1906), custodito nella sacrestia della [[Chiesa di San Domenico (Torino)|chiesa di San Domenico]]
* [[Trecate]] ([[provincia di Novara|NO]]), tela attribuita a [[Giovanni Battista Costa]] nella chiesa di San Martino
* [[Turbigo]] ([[provincia di Milano|MI]]), tela di [[Baldassare Verazzi]] (1850), nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta
* [[Urbino]], tela di [[Giovanni Santi]] nel [[Palazzo Ducale (Urbino)|Palazzo Ducale]]
* [[Venezia]], trittico di [[Giovanni Bellini]] nella [[Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (Venezia)|basilica dei Santi Giovanni e Paolo]]
* Venezia, pala di [[Giovanni Battista Piazzetta]] nella [[chiesa dei Gesuati]]
 
==== In Spagna ====
* [[Segorbe]] ([[provincia di Castellón]]), polittico di [[Vicente Masip]] nella chiesa del Preziosissimo Sangue
* [[Valencia]], dipinto di [[Francisco Ribalta]] nella chiesa del Collegio del Patriarca
* Valencia, tavola del [[Jacomart]], forse la rappresentazione più impressionante, secondo [[Sadoc Bertucci]]: il santo tiene nella sinistra un libro e nella destra una banderuola (o nastro) su cui è scritto il versetto biblico: ''«Timete Dominum et date illi honorem quia venit hora iudicii eius»'', nella [[Cattedrale di Valencia|cattedrale]]
 
==== In altri paesi europei ====
* [[Londra]], anta del polittico di Bologna, di [[Francesco del Cossa]], alla [[National Gallery (Londra)|National Gallery]] (la predella dello stesso polittico si trova a Roma, alla Pinacoteca Vaticana)
Al [[Kaiser-Friedrich-Museum]] di [[Berlino]] era conservato un dipinto del [[Ghirlandaio]], raffigurante il santo; andò distrutto durante l'[[incendio della Flakturm Friedrichshain]] nella [[seconda guerra mondiale]].
 
== Città e paesi italiani di cui è patrono ==
* [[Acate]] ([[provincia di Ragusa]])
* [[Amendolara]] ([[provincia di Cosenza]])
* Busci, frazione di [[Montereale]] ([[Provincia di L'Aquila|Provincia dell'Aquila]])
* [[Castell'Umberto]] ([[provincia di Messina]])
* [[Calamonaci]] ([[provincia di Agrigento]])
* [[Camerota]] ([[provincia di Salerno]])
* [[Cannole]] ([[provincia di Lecce]])
* [[Casale sul Sile]] ([[provincia di Treviso]])
* Castelgagliardo (provincia di Pesaro e Urbino)
* [[Castelluccio di Norcia]] ([[provincia di Perugia]])
* [[Castelluccio Cosentino]], frazione di [[Sicignano degli Alburni]] ([[provincia di Salerno]])
* [[Casteltermini]] ([[provincia di Agrigento]])
* [[Celle San Vito]] ([[provincia di Foggia]])
* [[Cervino]] ([[provincia di Caserta]])
* [[Contigliano]] ([[provincia di Rieti]])
* Corsano, frazione di [[Tramonti]] (provincia di Salerno)
* De Contra, frazione di [[Vicoli]] ([[provincia di Pescara]])
* [[Fisciano]] (provincia di Salerno)
* [[Gombio]] ([[provincia di Reggio Emilia]])
* [[Maletto]] ([[provincia di Catania]])
* [[Messignadi]] ([[provincia di Reggio Calabria]])
* [[Messina]] (il 5 Aprile [[1727]] il Senato di Messina invocò il patrocinio del taumaturgo san Vincenzo Ferreri, dichiarandolo compatrono della città ed obbligandosi ogni anno, nel giorno della sua festa, ad intervenire nella [[Chiesa di San Domenico (Messina)|chiesa di San Domenico]] per la [[messa]] e i [[vespri]])
* [[Montebuono]] ([[provincia di Rieti]])
* Navezze, frazione di [[Gussago]] ([[provincia di Brescia]])
* [[Piagge]] ([[provincia di Pesaro e Urbino]]), dove è considerato patrono assieme alla titolare della parrocchia [[santa Lucia]]
* [[Picciano]] (provincia di Pescara)
* [[Pietrabbondante]] ([[provincia di Isernia]])
* [[Poggio Umbricchio]] ([[provincia di Teramo]])
* Polvica, frazione di [[Nola]] ([[città metropolitana di Napoli]])
* [[San Donaci]] (provincia di Brindisi)
* [[San Nazzaro (Italia)|San Nazzaro]] ([[provincia di Benevento]]), dove è compatrono insieme a [[Nazario martire|san Nazaro martire]]
* [[San Vincenzo (Italia)]] ([[provincia di Livorno]])
* [[San Vito dei Normanni]] ([[provincia di Brindisi]])
* San Vincenzo, frazione di [[Scafati]] (provincia di Salerno)
* [[Serrara Fontana]] ([[città metropolitana di Napoli]])
* [[Siligo]] ([[provincia di Sassari]])
* [[Stromboli]]
* [[Turbigo]] ([[città metropolitana di Milano]])
* Villa San Vincenzo, frazione di [[Guardiagrele]] ([[provincia di Chieti]])
* Prompicai, frazione di [[Agordo]] ([[provincia di Belluno]])
 
=== Culto di san Vincenzo Ferreri a Napoli ===
A [[Napoli]], nel [[Rione Sanità|quartiere Sanità]], si celebrava un tempo la festa di san Vincenzo Ferreri. Si svolgeva nell'arco di due date: il [[5 aprile]] ed il primo martedì di luglio. Nella prima si teneva la processione con la statua del santo, mentre nella seconda il quartiere si vestiva di addobbi e luminarie con la musica della banda ed i fuochi d'artificio. Nel [[1978]] si decise di chiudere la festa dopo un decreto che imponeva l'abolizione delle celebrazioni pubbliche per ricorrenze religiose. Nel [[2000]] si iniziò a discutere su un possibile ritorno ma le speranze furono deluse della [[Procura della Repubblica]], che denunciò il rischio di infiltrazioni [[Camorra|camorristiche]].
 
=== Culto di san Vincenzo Ferreri a Gesualdo (AV) ===
Le origini del culto di san Vincenzo Ferreri a [[Gesualdo (Italia)|Gesualdo]] sono in parte leggendarie. Si racconta che una comunità religiosa siciliana avesse commissionato ad un artista spagnolo una statua di san Vincenzo e, lungo il tragitto verso l'[[Italia meridionale]], i portatori della statua avrebbero fatto una sosta proprio a [[Gesualdo (Italia)|Gesualdo]]. Gli abitanti del luogo, incantati dalla bellezza della statua, si sarebbero impadroniti della statua del santo, impedendo il proseguimento del suo viaggio verso la Sicilia.
 
Da allora il culto di san Vincenzo è rimasto costante, e raggiunge il suo culmine nell'ultima domenica d'agosto, in occasione della festa del "Volo dell'Angelo", festa che ebbe origine tra il [[1833]] e il [[1876]]: un bambino vestito da angelo viene aggrappato ad una fune di acciaio, tesa tra la torre nord-est del Castello e il campanile della chiesa del Rosario, e tirato, mediante l'ausilio di carrucole, lungo un tragitto di oltre 100 metri all'altezza di 25 metri sulla sottostante piazza Neviera. Da un palco montato a terra esce il diavolo, impersonato da un adulto. Inizia una disputa tra i due personaggi, in cui sono ripresi testi e scene delle sacre rappresentazioni medioevali.
 
=== Culto di san Vincenzo Ferreri a Fisciano (SA) ===
A [[Fisciano]], nella [[Valle dell'Irno]], ogni primo fine settimana del mese di agosto, san Vincenzo Ferreri viene festeggiato con una processione che si articola per le principali vie del paese. Fedeli provenienti da tutta la provincia seguono il passaggio statua lignea del santo domenicano, di san [[Bernardino da Siena]] (di cui Vincenzo Ferrer era amico) e di sant'[[Antonio di Padova|Antonio da Padova]]. Le tre statue sono conservate all'interno della chiesa di San Pietro.
 
== Vincenzo Ferreri nella cultura di massa ==
* Un Vincenzo Ferreri ancora bambino compare nel romanzo ''[[Cherudek]] ''di [[Valerio Evangelisti]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|nome=Vicent|cognome=Ferrer|titolo=Sermons|città=Barcelona|editore=Barcino|anno=1971-1978|volume=6 voll.|lingua=ca}}
* {{cita pubblicazione|autore=Paolo Mira|titolo=La devozione di Turbigo a san Vincenzo Ferreri e il dipinto di Baldassare Verazzi|rivista=Bollettino Storico per la Provincia di Novara|editore=Società Storica Novarese|volume=100|anno=2009|numero=1}}
* Ennio Grossi, ''La storia e il culto di San Vincenzo Ferrer'', voll. 1,2,3/I, Edizioni Kirke, Avezzano 2013-2014-2015.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Saint Vincent Ferrer}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{santiebeati|26650|San Vincenzo Ferrer}}
{{SchedaSR|li/robert-linzeler-1.html}}
 
*{{en}} [http://gmic.co.uk/index.php/topic/18134-capitaine-robert-linzeler/ Dati anagrafici]
{{Controllo di autorità}}
*{{en}} {{pdf}} [http://www.la84foundation.org/6oic/OfficialReports/Mallon/1900.pdf Risultati dell'Olimpiade 1900] di Bill Mallon
{{Portale|biografie|cattolicesimo|medioevo}}
*{{fr}} {{pdf}} [http://www.la84foundation.org/6oic/OfficialReports/1900/1900part2.pdf Risultati dell'Olimpiade 1900]
*{{fr}} [http://www.apgf.fr/Championnat-de-France-Dames-puis.html Trofeo Pierre Lafitte]
 
[[Categoria:Vincenzo Ferreri| ]]
{{Portale|biografie}}
[[Categoria:Santi canonizzati da Callisto III]]
[[Categoria:Monastero di San Girolamo di Cotalba]]