Draugr e Fabrizio De André (Antologia blu): differenze tra le pagine

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Il '''draug''' o '''draugr''' (in [[lingua islandese|islandese]] '''draugur''', in [[lingua danese|danese]], [[lingua svedese|svedese]] e [[lingua norvegese|norvegese]] '''draugen'''), al plurale '''draugar''', è una creatura [[morto vivente|non morta]] della [[mitologia norrena]]. Un'altra maniera per definirlo è ''aptrgangr'' (letteralmente "camminatore-di nuovo", o "colui che cammina dopo la morte").
|titolo = Fabrizio De André
|artista = Fabrizio De André
|tipo album = Raccolta
|giornomese =
|anno = 1986
|postdata =
|etichetta = [[Dischi Ricordi]]
|produttore =
|durata =
|genere = Folk Rock
|genere2 = Cantautori
|genere3 = Rock
|genere4 = Pop
|registrato =
|numero di dischi = 1
|numero di tracce = 12
|note =
|numero dischi d'oro =
|numero dischi di platino =
|precedente = [[Crêuza de mä]]
|anno precedente = 1984
|successivo = [[Le nuvole (album)|Le nuvole]]
|anno successivo = 1990
}}
'''''Fabrizio De André ''''' è una raccolta di [[Fabrizio De André]], pubblicata nel [[1986]] dalla [[Dischi Ricordi|Ricordi]], conosciuta anche come "antologia blu" per il colore della copertina, oltre che per distinguerlo dai diversi altri titoli di De André, antologici e non, intitolati di fatto con i soli nome e cognome del cantautore.
Il disco contiene diversi materiali usciti fra il [[1967]] e il [[1984]]. Alcuni dei brani compaiono qui in versione dal vivo, ripresi dalla famosa tournée di De André con la [[Premiata Forneria Marconi]].
 
==Etimologia Tracce==
# ''[[La canzone di Marinella (brano musicale)|La canzone di Marinella]]'' - 3:15 - Fabrizio De André
L'originale significato del termine in [[lingua norrena|norreno]] era [[fantasma]], il che rende ''draugr'' [[parole imparentate|singenico]] con l'[[antico inglese]] ''dréag'' ("apparizione, fantasma")<ref>The Celtic Review, Vol.6, No.24 (Apr., 1910), pp. 378-382</ref>, il quale a sua volta è all'origine del [[Lingue goideliche|gaelico]] ''dréag'' o ''driug'' ("portento, meteora")<ref>{{en}} {{Cita web|url=http://www.ceantar.org/Dicts/MB2/mb14.html |titolo=MacBain's Dictionary - Section 14 |editore=Ceantar.org |data= |accesso=1º luglio 2010}}</ref>.
# ''Andrea'' - 3:53 - Massimo Bubola/Fabrizio De André
Per contro, le parole "[[drago]]" (in norvegese ''drage'') e "draugr" non sono imparentate, sebbene esistano draghi con comportamenti analoghi al draugr nel ''[[Beowulf]]'', così come in alcune parti dell'''[[Edda poetica]]'' ([[Fáfnir]]).
# ''[[La guerra di Piero]]'' - 3:31 - Fabrizio De André <small>(live, tratto da ''[[Fabrizio De André in concerto - Arrangiamenti PFM]]'')</small>
 
# ''[[Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers]]'' - 5:23 - Fabrizio De André/[[Paolo Villaggio]]
Al giorno d'oggi, il termine ''draugr'' viene usato per descrivere ogni tipo di [[revenant]] del folklore nordico (in norvegese per esempio i [[vampiri]] vengono chiamati "draugr succhiasangue").
# ''Bocca di Rosa'' - 3:05 - Fabrizio De André
 
# ''[[Il pescatore]]'' - 4:08 - Fabrizio De André <small>(live, tratto da ''Fabrizio De André in concerto - Arrangiamenti PFM'')</small>
==Caratteristiche==
# ''[[Crêuza de mä]]'' - 6:04 - Fabrizio De André/Mauro Pagani
===Aspetto===
# ''Fiume Sand Creek'' - 4:41 - Massimo Bubola/Fabrizio De André
Si credeva che i draugar<ref>Forma plurale di ''draugr'' attestata in antico norreno</ref> vivessero nelle [[tomba|tombe]] dei [[vichinghi]] morti e ne fossero il corpo<ref name="VA">{{en}} {{Cita web|url=http://www.vikinganswerlady.com/ghosts.shtml |titolo=The Walking Dead: draugr and Aptrgangr in Old Norse Literature |editore=Vikinganswerlady.com |data=14 dicembre 2005 |accesso=12 ottobre 2011}}</ref>; la presenza di un draugr poteva essere mostrata da una grande luce che brillava dal [[tumulo]]<ref name="FP36">Fox and Palsson, Grettirs Saga, p. 36</ref> e che secondo le credenze consisteva in un fuoco che creava una barriera tra la terra dei vivi e quella dei morti.<ref name="HR161">Hilda Roderick Ellis Davidson, The Road to Hel, p. 161.</ref>
# ''[[La buona novella|Il testamento di Tito]]'' - 5:50 - Fabrizio De André
<br />Queste creature avevano una forza sovrumana, la possibilità di ingrandirsi a piacimento e portavano con sé l'inconfondibile odore della decomposizione; erano altresì conosciute per la loro capacità di alzarsi dalla tomba sotto forma di fili di fumo e "nuotare" attraverso rocce solide.<ref name="MP103">"Poi Olaf cercò di precipitarsi su Hrapp, ma Hrapp sprofondò nel terreno e pose così fine al loro incontro." ''Magnussen and Palsson, Laxdaela Saga, p. 103''</ref>
# ''Via del Campo'' - 2:40 - Fabrizio De André <small>(live, tratto da ''[[Fabrizio De André in concerto - Arrangiamenti PFM Vol. 2º]]'')</small>
<br />A seconda del loro aspetto esteriore potevano essere definiti ''nár-fölr'' ("pallidi come un cadavere")<ref name="BC81-93"/> o tutto il contrario, ''hel-blár'' ("neri come la morte"; quest'ultimo colore in realtà consisteva in un blu scuro)<ref name="FP72">Fox and Palsson, Grettirs Saga, p. 72</ref><ref name="MP235">Magnusson and Palsson, Laxdaela Saga, p. 235</ref> o in una tinta marrone che copriva tutto il corpo.
# ''Quello che non ho'' - 5:51 - Massimo Bubola/Fabrizio De André
 
# ''Amico fragile'' - 9:29 - Fabrizio De André <small>(live, tratto da ''Fabrizio De André in concerto - Arrangiamenti PFM'')</small> <small>(presente soltanto nella versione CD)</small>
===Poteri===
I draugar erano noti per avere numerosi doti magiche (chiamate ''trollskap'') simili a quelle delle streghe e degli stregoni, come l'essere [[mutaforma]], controllare le condizioni atmosferiche e vedere nel futuro.<ref name="HR163">Hilda Roderick Ellis Davidson, The Road to Hel, p. 163.</ref> Tra le creature nelle quali potevano tramutarsi vanno citate la foca<ref name="PE165">Palsson and Edwards, Eyrbyggja Saga, p. 165.</ref><ref name="LS80">Laxdaela Saga, p. 80.</ref>, un grande toro scorticato, un cavallo grigio con la schiena spezzata e senza orecchie o coda, un gatto che si sarebbe seduto sul petto di un dormiente per poi crescere progressivamente fino a far soffocare la vittima.<ref name="JS166">Jacqueline Simpson, Icelandic Folktales and Legends, p. 166.</ref>
Altre abilità erano l'entrare nei sogni dei viventi<ref name="HR163"/>, maledire le persone (come descritto nella [[Grettis saga]], dove a Grettir viene lanciato un anatema che gli impedisce di diventare più forte) e portare la malattia in un villaggio; va altresì detto che potevano inoltre creare un'oscurità temporanea durante il giorno visto che, sebbene preferissero decisamente l'attività notturna, non sembravano essere vulnerabili alla luce solare come gli altri revenant.
 
Alcuni arrivavano persino ad essere immuni alle armi, tanto che solamente un [[eroe]] aveva il coraggio e la forza necessari per affrontare un nemico così formidabile, che spesso andava combattuto fino a ricacciarlo nella tomba: infatti, sebbene il ferro fosse in grado di ferire un draugr (come succedeva con molte creature soprannaturali) non era sufficiente per fermarlo.<ref name="JS107">Jacqueline Simpson, Icelandic Folktales and Legends, p. 107.</ref>
 
===Comportamento===
I draugar lasciavano la propria tomba per visitare i viventi durante la notte, questo tipo di visite erano universalmente considerate eventi orribili che spesso finivano con la morte di qualcuno, il che avrebbe poi giustificato l'esumazione della tomba del draugr da parte di un eroe; il movente delle loro azioni stava principalmente nell'avidità e nell'invidia: la cupidigia li spingeva ad attaccare qualsiasi potenziale profanatore di tombe e l'invidia proveniva dal desiderio di ciò che avevano avuto da vivi, sia beni materiali che immateriali.<ref name="GSOMT99-101">"Durante la prima notte, Aran si alzò dalla sedia ed uccise l'aquila ed il segugio e li mangiò. La seconda notte si alzò nuovamente dalla sedia ed ucciso il cavallo e lo fece a pezzi; poi prese grandi morsi di carne di cavallo con i suoi denti, il sangue che scorreva giù dalla sua bocca, il tutto mentre stava mangiando... La terza notte Asmund divenne molto assonnato e la prima cosa che si rese conto fu che Aran l'aveva preso per le orecchie e gliele aveva strappate." ''Gautrek's Saga and Other Medieval Tales, p. 99-101''</ref>
 
Potevano uccidere le proprie vittime in varie maniere: schiacciandole (a causa dell'aumento delle dimensioni il corpo del draugr veniva descritto come estremamente pesante<ref name="PE187">"[Thorolf] era intatto e con un cattivo aspetto... Gonfio fino a raggiungere le dimensioni di un bue ed il suo corpo era così pesante che non poté essere alzato senza leve" ''Palsson and Edwards, Eyrbyggja Saga, p. 187.''</ref>), strappando e divorando loro la pelle<ref name="KP68">"Poi Thrain si trasformò in un troll, ed il tumulo si riempì di un orribile fetore: e piantò i suoi artigli nella parte posteriore del collo di Hromund, strappando la pelle dalle sue ossa" ''Kershaw, p. 68''</ref>, bevendone il sangue o indirettamente, facendoli impazzire. Gli animali che mangiavano nei pressi della tomba di un draugr, venivano portati alla follia a causa dell'influenza della creatura, fino a portarli alla morte<ref name="BC81-93">Bob Curran, Vampires: A Field Guide to the Creatures that Stalk the Night, p. 81–93.</ref>, stessa sorte per gli uccelli, che potevano cadere morti passando sopra ad un tumulo.<ref name="PE115">Palsson and Edwards, Eyrbyggja Saga, p. 115.</ref>
 
I draugar non si limitavano a mietere vittime solo tra coloro si avvicinassero alla loro sepoltura: gli spettri erranti decimavano il bestiame facendo correre gli animali fino alla morte sia cavalcandoli che inseguendoli; i pastori, che passavano la notte all'aperto per via del loro mestiere, erano un altro bersaglio.<ref name="PE115bis">"Il bue che era stato usato per trasportare il corpo di Thorolf venne cavalcato fino alla morte dai demoni, e ogni bestia che si avvicinò alla tomba impazzì e urlò a morte. Il pastore di Hvamm arrivava spesso inseguito da Thorolf, un giorno d'autunno non fecero ritorno né le pecore né il pastore." ''Palsson and Edwards, Eyrbyggja Saga, p. 115.''</ref>
 
== Contromisure ==
Tradizionalmente, un paio di forbici aperte venivano poste sul petto di una persona deceduta di recente e tra o suoi vestiti poteva venire nascosta della paglia o dei ramoscelli. Gli alluci venivano legati assieme e le piante dei piedi venivano infilzate da aghi, in maniera tale da trattenere il morto dal poter camminare. La tradizione diceva anche che la [[bara]] doveva venire alzata ed abbassata in tre direzioni differenti da quando veniva trasportata dalla casa, così da confondere un eventuale senso dell'orientamento del draugr.
 
Il sistema più efficiente per prevenire il ritorno del morto era l'uso di una porta speciale, attraverso la quale il cadavere veniva introdotto, circondato dalla gente, affinché non potesse vedere dove stava andando; la porta veniva poi murata. Si è ipotizzato che questa credenza abbia avuto origine in [[Danimarca]], per poi diffondersi in tutta l'area nordica, essa si fondava sull'idea che il morto potesse uscire solamente da dove era entrato.
 
Rimedi più drastici, utilizzati nel momenti in cui il draugr diveniva una minaccia, consistevano invece nel tagliarne la testa, bruciarne il corpo e buttare le ceneri in mare; in parole povere l'importante era di essere assolutamente sicuri che fosse morto sul serio.<ref name="VA" />
 
Da segnalare un metodo curioso, citato nell'[[Eyrbyggja saga]], dove i draugar che infestavano una casa vennero scacciati tenendo una specie di processo: una ad una le creature vennero convocate e giudicate per poi esserere mandate fuori dall'abitazione, che venne poi purificata con acqua santa in maniera tale che non tornassero.
 
==Draugar marini==
Il collegamento tra draugr e mare può essere fatto risalire agli scrittori [[Jonas Lie]] e [[Regine Nordmann]], così come ai dipinti di [[Theodor Kittelsen]], che passò alcuni anni a [[Svolvær]].
 
Nel folklore più recente i draugar vengono spesso identificati con gli spiriti dei marinai annegati in mare e descritti avente fattezze umane, eccetto che per la testa, composta interamente di [[alghe]]. In altri racconti, il draugr viene descritto come un pescatore senza testa, vestito con una [[cerata]] e che naviga in una nave a metà; questa caratteristica è comune nella parte più settentrionale della [[Norvegia]], dove la vita e la cultura sono basate sulla pesca.
 
Una leggenda proveniente da [[Trøndelag]] narra di come un [[cadavere]] che giaceva sulla spiaggia divenne l'oggetto di una disputa tra due tipi di draugr; una fonte simile narra addirittura di un terzo tipo di draugr, il ''gleip'', conosciuto per agganciarsi ai marinai che camminavano a riva e per farli scivolare sulle rocce umide.
 
== Creature simili ==
Una variante del draugr è l'[[haugbui]] (dal [[norreno]] ''haugr'' "tumulo") un abitante dei tumuli, la differenza notevole tra i due sta nel fatto che l'haugbui non era capace di abbandonare la sua sepoltura ed attaccava solamente chi si introduceva nel suo territorio.<ref name="BC81-93"/>
 
==I draugar nella cultura==
 
===Videogiochi===
Nel videogioco [[The Elder Scrolls V: Skyrim]] i draugar sono presenti, insieme ad altre creature della mitologia norrena. Vengono rappresentati come degli zombie in tutto e per tutto: sono infatti dei cadaveri di vecchi guerrieri rianimati dalla morte che infestano le rovine sotterranee, le tombe e i dungeon in generale. Appaiono nelle stesse vesti anche nell'espansione Bloodmoon di [[The Elder Scrolls III: Morrowind]].
==Note==
{{References|2}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti musica}}
* {{en}} [http://www.pantheon.org/articles/d/draug.html Il draugr nell'Encyclopedia Mythica]
* {{en}} [[Media:TheFishermanAndTheDraug.pdf|''Il pescatore ed il draugr'' - Racconto Jonas Lie]]
 
{{Portale|Mitologia}}
 
{{Fabrizio De André}}
[[Categoria:Morti viventi]]
{{Portale|Mitologiamusica}}