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[[File:Narodnaja Volja gazeta 4.jpg|thumb|350px|Il quarto numero del periodico «Narodnaja Volja», 17 dicembre 1880. Il sottotitolo della testata è ''Rivista social-rivoluzionaria'']]
<noinclude>__NOTOC__{{Torna a|8 ottobre}}{{ListaBio|bio=788|data=7 ago 2018|progetto=biografie}}</noinclude>
'''Narodnaja Volja''' (in russo, Народная воля, Volontà del popolo) fu un'organizzazione rivoluzionaria russa, nata nel [[1879]] insieme al gruppo ''[[Čërnyj peredel]]'' (Ripartizione nera) dalla dissoluzione della società [[populismo russo|populista]] [[Zemlja i Volja]].
{{Lista persone per giorno
|titolo=Nati l'8 ottobre
Mentre la ''Ripartizione nera'' continuò nelle campagne la tradizionale attività di propaganda populista, Narodnaja Volja si pose l'obiettivo del passaggio al socialismo attraverso una preventiva democratizzazione della società russa da ottenere con una vasta azione terroristica mirante ad abbattere il regime zarista.
|voci=788
|testo=
Il suo maggiore successo fu l'assassinio dello zar [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]], nel marzo del [[1881]]. La successiva repressione causò il rapido declino di Narodnaja Volja che scomparve come organizzazione nel [[1886]]. Gli ideali di Narodnaja Volja furono in gran parte ripresi dal [[Partito Socialista Rivoluzionario (Russia)|Partito dei Socialisti Rivoluzionari]] che, fondato alla fine del secolo, tenne il suo primo congresso ufficiale nel [[1906]] e fu tra i protagonisti delle rivoluzioni russe del [[1905]] e del [[1917]].
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*[[Diane Pernet]], giornalista e fotografa statunitense
== Da Zemlja i Volja a Narodnaja Volja ==
*[[1220]] - [[Goffredo da Bussero]], presbitero e scrittore italiano
=== Il populismo anarchico ===
*[[1374]] - [[Margherita di Borgogna (1374-1441)|Margherita di Borgogna]] († [[1441]])
[[File:Bakunin.png|thumb|130px|Michail Bakunin]]
*[[1438]] - [[Bernardo Pulci]], poeta italiano († [[1488]])
I populisti degli anni Settanta erano convinti che nelle masse contadine russe fosse latente una grande forza rivoluzionaria. Una volta che il popolo fosse insorto, «nessuna forza avrebbe potuto resistere» ed esso «avrebbe spazzato dalla faccia della terra, come un turbine, tutto il male e la menzogna», scriveva nel [[1875]] il «Rabotnik», giornale populista d'ispirazione [[anarchica]].<ref>«Rabotnik», n. 5, Ginevra 1975.</ref> All'origine di quest'idea stava la constatazione della situazione dei contadini in «una miseria senza uguali e una totale schiavitù», che erano però giudicate «la condizione necessaria per la rivoluzione sociale», perché «quanto più incerta è la condizione materiale e politica dell'uomo, tanto più viva è la sua propensione al rischio».<ref>''Il populismo rivoluzionario degli anni Settanta del XIX secolo'', I, pp. 43, 82.</ref>
*[[1484]] - [[Antonio Pucci (cardinale)|Antonio Pucci]], cardinale italiano († [[1544]])
*[[1515]] - [[Margaret Douglas]] († [[1578]])
Il popolo doveva contare unicamente nelle proprie forze, come era avvenuto nelle grandi rivolte contadine del [[XVIII secolo|secolo scorso]]: «solo quando comincerà a fare affidamento su se stesso il popolo potrà emanciparsi». Se quelle insurrezioni erano poi fallite, ciò era dovuto alla mancanza di un'efficace organizzazione e all'atomizzazione delle popolazioni, sparse nelle sterminate pianure russe.<ref>«Rabotnik», n. 4, Ginevra 1975.</ref> Nell'opera di organizzazione rivoluzionaria che portasse le masse contadine ad appropriarsi delle terre, coltivandole in [[obščiny|comunità]] autogestite, i populisti escludevano ogni obiettivo politico intermedio, quali la lotta per ottenere la Costituzione, la libertà di riunione, di stampa e di opinione, perché il popolo «quanto meno si sente sicuro nei suoi più sacri diritti, tanto più propende per l'azione rivoluzionaria, tanto più forte si fa la sua avversione per il regime odierno».<ref>''Il populismo rivoluzionario degli anni Settanta del XIX secolo'', I, p. 81.</ref>
*[[1550]] - [[Antonio Zapata y Cisneros]], cardinale spagnolo († [[1635]])
*[[1553]] - [[Jacques-Auguste de Thou]], magistrato, storico e scrittore francese († [[1617]])
Contro la diffusa opinione che veramente esistesse nei contadini un forte spirito rivoluzionario s'era levata la rivista «Nabat». Il suo redattore [[Pëtr Nikitič Tkačëv|Tkačëv]], polemizzando contro [[Michail Bakunin|Bakunin]] e i suoi seguaci, qualificava di «illusioni» le speranze riposte nelle popolazioni rurali,<ref>P. N. Tkačëv, ''Le nostre illusioni'', in ''Opere'', III, p. 244.</ref> da lui descritte invece come passive, servili e conservatrici, incapaci da sole «di realizzare né oggi né mai la rivoluzione sociale».<ref>P. N. Tkačëv, ''Popolo e rivoluzione'', in ''Opere'', III, p. 267.</ref> Quella di Tkačëv era però una voce isolata rispetto all'ottimismo dominante che aveva prodotto in due ondate, nel [[1874]] e nel [[1877]], l'«[[andata nel popolo]]» dei rivoluzionari populisti.
*[[1562]] - [[Cesare d'Este]], nobile († [[1628]])
*[[1585]] - [[Heinrich Schütz]], compositore e organista tedesco († [[1672]])
Il lavoro cospirativo nei villaggi russi ebbe risultati deludenti. L'unico relativo successo fu ottenuto nel [[1876]] nel distretto di [[Čyhyryn|Čigirin]], sfruttando i sentimenti monarchici dei contadini e ingannandoli con un falso decreto dello zar che prometteva una nuova ed equa distribuzione delle terre.<ref>D. Saunders, ''La Russia nell'età della reazione e delle riforme. 1801-1881'', 1997, pp. 511-512.</ref> Alla fine del [[1878]], secondo [[Osip Vasil'evič Aptekman|Aptekman]], non esistevano che due colonie di ''[[zemlevol'cy]]'', a [[Governatorato di Saratov|Novosaratov]] e a [[Tambov]],<ref>O. V. Aptekman, ''La società Zemlja i Volja negli anni Settanta'', 1922, p. 340.</ref> e [[German Aleksandrovič Lopatin|Lopatin]] scriveva a [[Friedrich Engels|Engels]] nel novembre del 1878 che la propaganda fra i contadini era «cessata quasi completamente. I rivoluzionari più impegnati si sono orientati spontaneamente verso la lotta politica, anche se non hanno ancora il coraggio morale di ammetterlo apertamente».<ref>''K. Marx, F. Engels e la Russia rivoluzionaria'', 1967, pp. 353-354.</ref>
*[[1587]] - [[Thomas Howard, I conte di Berkshire]] († [[1669]])
*[[1615]] - [[Ermanno Augusto di Brandeburgo-Bayreuth]], nobile tedesco († [[1651]])
=== L'anno della transizione ===
*[[1618]] - [[Claude Lamoral I di Ligne]], militare spagnolo († [[1679]])
[[File:Kolenkina M A.jpg|thumb|130px|Marija Kolenkina]]
*[[1619]] - [[Philipp von Zesen]], poeta e scrittore tedesco († [[1698]])
Il [[15 gennaio]] [[1879]] il nucleo petroburghese di [[Zemlja i Volja]], pur premettendo, in una lettera indirizzata agli attivisti, che l'attività nelle campagne rimaneva «lo strumento fondamentale del partito», proponeva di indirizzare i propri sforzi tra gli operai delle città. Lo esigeva la crisi politica seguita ai deludenti risultati di una [[Guerra russo-turca (1877-1878)|guerra appena conclusa]], gli scioperi operai e le agitazioni studentesche: «assistere passivamente a questo movimento significherebbe confessare la nostra assoluta inutilità per il popolo e l'incapacità di dargli qualcosa di nuovo. Se persistessimo su questa linea di azione scompariremmo come partito, saremmo messi fuori combattimento».<ref>''Archivio di Zemlja i Volja e di Narodnaja Volja'', 1932, pp. 103-104.</ref>
*[[1621]] - [[Massimiliano Enrico di Baviera]], arcivescovo cattolico tedesco († [[1688]])
*[[1657]] - [[Wigerus Vitringa]], pittore olandese († [[1725]])
La lettera di Zemlja i Volja era la conseguenza dei fatti nuovi verificatesi nell'anno precedente. Il 1878 aveva segnato in effetti il passaggio a una nuova fase della lotta rivoluzionaria.<ref>A. P. Pribyleva-Korba, V. Figner, ''Il narodovolec A. D. Michajlov'', 1925, p. 123.</ref> «Anno di transizione» secondo [[Andrej Ivanovič Željabov|Željabov]],<ref>''Il populismo rivoluzionario degli anni Settanta del XIX secolo'', cit., II, p. 256.</ref> «periodo di rivoluzione in Zemlja i Volja» per [[Marija Nikolaevna Ošanina|Marija Ošanina]],<ref>M. N. Polonskaja, ''Deposizioni'', 1907, p. 3.</ref> «anno degli attentati» secondo [[Dmitrij Aleksandrovič Klemenc|Klemenc]]<ref>''La pubblicistica rivoluzionaria degli anni Settanta'', 1905, p. 171.</ref> e «vigilia del periodo terrorista» per Aptekman,<ref>O. V. Aptekman, cit., p. 327.</ref> si era aperto il [[24 gennaio]] con il ferimento a Pietroburgo, per mano di [[Vera Zasulič]], del governatore Trepov, responsabile di aver fatto frustare il detenuto politico Bogoljubov.<ref>F. Venturi, ''Il populismo russo'', II, 1952, p. 967.</ref>
*[[1661]] - [[Michel Le Quien]], presbitero, teologo e storico francese († [[1733]])
*[[1671]] - [[José Carrillo de Albornoz, duca di Montemar]], condottiero spagnolo († [[1747]])
La Zasulič spiegò al processo di essersi «proposta di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica» sul crimine commesso del governatore, allo scopo di «mettere un argine alla continua profanazione della dignità umana».<ref>''Il processo di Vera Zasulič'', 1906, p. 49.</ref> Similmente spiegarono la loro resistenza agli agenti venuti ad arrestarli diversi ''zemljavol'cy'': [[Marija Aleksandrovna Kolenkina|Marija Kolenkina]] disse ai giudici che quello era «il miglior sistema di propaganda», [[Sergej Nikolaevič Bobochov|Sergej Bobochov]] affermò che, sparando, aveva avuto modo di «esprimere apertamente la protesta contro i crimini del governo», Mirskij aveva voluto significare, facendo fuoco sul capo dei gendarmi Drentel'n, «la protesta contro le deportazioni in massa di giovani studenti in Siberia», e [[Grigorj Davidovič Gol'denberg|Gol'denberg]], attentando al governatore di Charkov Kropotkin, aveva inteso protestare contro le brutalità esercitate sui detenuti e la repressione dei moti studenteschi.<ref>V. A. Tvardovskaja, ''Il populismo russo'', 1975, pp. 22-23.</ref>
*[[1674]] - [[Antonino Serafino Camarda]], vescovo cattolico italiano († [[1754]])
*[[1676]] - [[Benito Feijoo]], saggista e religioso spagnolo († [[1764]])
[[File:Osinsky valerian.jpg|thumb|left|130px|Valerian Osinskij]]
*[[1679]] - [[Francesco Baccari]], vescovo cattolico italiano († [[1736]])
Non invece una manifestazione di protesta, ma una programmatica volontà di passare «dalle parole ai fatti» animarono l'attività di [[Ivan Martynovič Koval'skij|Ivan Koval'skij]]. Il suo motto era: «Cercare di legarsi al popolo sul terreno dei fatti e non nutrirlo di favole», pensando che ormai si fosse creata «l'atmosfera rivoluzionaria adatta perché le nostre parole e le nostre idee si trasformino in realtà, si oggettivizzino in fatti concreti».<ref>''Il populismo rivoluzionario degli anni Settanta del XIX secolo'', II, p. 83.</ref> Già all'indomani dell'attentato della Zasulič Koval'skij, nel suo appello ''Golos čestnych liudej'' (La voce degli uomini onesti) aveva sostenuto che era «giunto il momento che il partito socialdemocratico si batta ''concretamente'' contro l'attuale governo di banditi».<ref>''Il populismo rivoluzionario degli anni Settanta del XIX secolo'', II, p. 51.</ref>
*[[1681]] - [[Celestino Galiani]], arcivescovo cattolico italiano († [[1753]])
*[[1690]] - [[Jaime Casellas]], compositore spagnolo († [[1764]])
La novità rappresentata dalle sue posizioni, unitamente a quelle dell'ufficiale [[Konstantin Grigorevič Dubrovin|Dubrovin]], sostenitore della lotta armata come mezzo di propaganda,<ref>N. A. Vitaševskij, ''La prima resistenza armata e il primo tribunale militare'', 1906, p. 227.</ref> di [[Innokentij Fëdorovič Vološenko|Vološenko]], e soprattutto del circolo terrorista di [[Valerian Andreevič Osinskij|Osinskij]], [[Grigorij Anfymovič Popko|Popko]] e [[Dmitrij Andreevič Lizogub|Lizogub]], che nel 1878 formarono a [[Kiev]] un «Comitato esecutivo del partito social-rivoluzionario» organizzando attentati contro pubblici funzionari, hanno fatto ritenere che questi elementi di Zemlja i Volja, se pur non considerassero loro obiettivo «la necessità e utilità di un regime costituzionale»,<ref>Come invece ritiene V. K. Debagorij-Mokrievič, ''Ricordi'', 1930, p. 569. Il Venturi dubita di questa testimonianza, avendo Debagorij-Mokrievič, come altri populisti poi divenuti liberali, «una tendenza a trasferire al periodo della gioventù le loro idee posteriori»: cfr. F. Venturi, cit., II, p. 978.</ref> fossero però i primi «fautori dell'azione politica» in controtendenza rispetto alle tradizionali tesi bakuniniste.<ref>Così O. V. Aptekman, cit., p. 236. Anche S. S. Volk, ''Narodnaja Volja. 1879-1882'', 1966, pp. 68-71, e M. G. Sedov, ''Il periodo eroico del populismo rivoluzionario'', 1966, pp. 76-82, vedono in loro dei «rivoluzionari politici». Non invece V. A. Tvardovskaja, cit., pp. 23-29, per la quale essi «non superano l'ambito del programma bakuninista», per quanto vi sia, «anche se in modo ancora non ben definito», l'aspirazione «a porsi obiettivi nuovi».</ref>
*[[1692]] - [[Antonio Palella]], compositore e clavicembalista italiano († [[1761]])
*[[1712]] - [[Alison Cockburn]], poetessa scozzese († [[1794]])
Anche il populista «[[Načalo]]» (L'inizio), fondato da [[Aleksandr Ivanovič Venckovskij|Aleksandr Venckovskij]], nel maggio del 1878, pur continuando ad appoggiare la tesi bakuninista di favorire «esclusivamente l'azione delle forze spontanee e inconsapevoli», aveva tuttavia auspicato un rivolgimento politico che «faccia crollare le speranze della società nell'onnipotenza dello zar e, passando il potere ai mercanti e ai proprietari terrieri, faccia nascere nel popolo un atteggiamento apertamente ostile» a questo nuovo, ipotetico governo della borghesia. Una borghesia, quella russa, giudicata senza «quella tempra morale necessaria a ogni nuovo potere».<ref>«Načalo», 4, maggio 1878, in ''La pubblicistica rivoluzionaria degli anni Settanta'', cit., p. 89.</ref>
*[[1730]] - [[Eugenio di Sassonia-Hildburghausen]] († [[1795]])
*[[1737]] - [[Sofia Carolina Maria di Brunswick-Wolfenbüttel]] († [[1817]])
[[File:Михайловский Н. К. .jpg|thumb|130px|Nikolaj Michajlovskij|miniatura]]
*[[1741]] - [[José Cadalso]], scrittore e militare spagnolo († [[1782]])
Di Costituzione e di libertà politica non quali «bandiera di un circolo, ma bandiera di tutti»<ref>«Obščee delo», 11, 1878.</ref> scrisse l'«[[Obščee delo]]» (Общее дело, La causa comune), giornale dell'emigrazione russa, analizzando le nuove forme assunte dalla lotta rivoluzionaria. Anche il liberale [[Michail Petrovič Dragomanov|Dragomanov]], scrisse sull'«[[Obščina (giornale)|Obščina]]» (Oбщина, La comune) che i fatti accaduti erano «politici, non già socialisti», convinto che i giovani rivoluzionari avrebbero «conquistato alla Russia le libertà politiche e la Costituzione»,<ref>M. P. Dragomanov, ''Perché hanno accusato il vecchio e chi lo accusa?'', «Obščina», 3-4, 1878.</ref> mentre lo scrittore [[Nikolaj Konstantinovič Michajlovskij|Michajlovskij]], in articoli anonimi pubblicati illegalmente, chiedeva la Costituzione e la convocazione degli ''[[zemstva]]''.<ref>''Il populismo rivoluzionario degli anni Settanta del XIX secolo'', cit., II, p. 56.</ref>
*[[1747]] - [[Jean-François Reubell]], politico, diplomatico e avvocato francese († [[1807]])
*[[1749]] - [[Rosalie Levasseur]], soprano francese († [[1826]])
Anche scrivendo nella rivista autorizzata «[[Otečestvennye zapiski]]» (Отечественные записки, Annali patriottici) Michajlovskij cercava di far passare l'idea della legittimità dell'uso della violenza nella lotta politica. Analizzando le teorie di [[Karl Eugen Dühring|Dühring]], rilevava che alle «arbitrarie limitazioni imposte dal cosiddetto diritto» poteva giustamente levarsi la violenza quale legittima forza della giustizia: «se il male esiste, bisogna combatterlo, e combatterlo ora con mezzi brutali, ora col terrore». Senza citare Bakunin, contrario a impegnarsi nella conquista dei diritti democratici, Michajlovskij rilevava che le sue idee finivano soltanto per sottrarre forza alla lotta politica, ma si diceva convinto che quella sarebbe stata la «logica conclusione della via intrapresa» dai rivoluzionari.<ref>N. K. Michajlovskij, ''Letteratura morale e politica contemporanea'', in «Otečestvennye zapiski», II, 9, 1878, pp. 155-174.</ref>
*[[1750]] - [[Adam Afzelius]], botanico e zoologo svedese († [[1837]])
*[[1751]] - [[Gaetano d'Ancora]], archeologo, filologo e grecista italiano († [[1816]])
Alla fine del 1878 era già attiva in Zemlja i Volja una corrente, pur minoritaria, che vedeva nei terroristi «modelli rigorosi» che avrebbero favorito con i loro gesti «la progressiva ascesa della rivoluzione». Nel primo numero di «[[Zemlja i Volja !]]» Klemenc sosteneva, in polemica con la liberale «[[Golos]]» (La voce) che i terroristi avrebbero contribuito all'emancipazione del popolo russo, e a loro associava i nomi di [[Guglielmo Tell]] e della biblica [[Giuditta]], che «nella memoria del popolo facevano tutt'uno col nome stesso di libertà».<ref>«Zemlja i Volja !», 1, novembre 1878, in ''La pubblicistica rivoluzionaria degli anni Settanta'', cit., pp. 161-174.</ref>
*[[1753]] - [[Sofia Albertina di Svezia]], religiosa svedese († [[1829]])
*[[1756]] - [[Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea]], generale italiano († [[1820]])
=== Le due frazioni di Zemlja i Volja ===
*[[1758]] - [[Francesco Carelli]], numismatico, archeologo e antiquario italiano († [[1832]])
[[File:Osanina Marija Nikolaevna.jpg|thumb|left|130px|Marija Ošanina|miniatura]]
*[[1760]]
Nel marzo del [[1879]] questa frazione di Zemlja i Volja di Pietroburgo costituì il «Comitato esecutivo del partito social-rivoluzionario» e questa sigla apparve per la prima volta nel volantino che rivendicava, il [[13 marzo]], l'uccisione della spia Rejnštein. Riprendendo la denominazione del gruppo terroristico di [[Valerian Andreevič Osinskij|Osinskij]], già attivo nel sud della Russia e ormai quasi dissolto, gli ''zemlevol'cy'' [[Aleksandr Ivanovič Barannikov|Barannikov]], [[Aleksandr Aleksandrovič Kvjatkovskij|Kvjatkovskij]], [[Aleksandr Dmitrievič Michajlov|Michajlov]], [[Nikolaj Aleksandrovič Morozov|Morozov]], [[Marija Nikolaevna Ošanina|Marija Ošanina]], [[Lev Aleksandrovič Tichomirov|Tichomirov]] e [[Aaron Isaakevič Zundelevič|Zundelevič]] intendevano continuarne metodi e obiettivi, anche formando, all'interno del «Comitato esecutivo», una sezione terroristica denominata «Svoboda ili smert» (Libertà o morte).<ref>V. A. Tvardovskaja, cit., p. 44.</ref>
**[[Dionisio Alcalá Galiano]], militare, cartografo e esploratore spagnolo († [[1805]])
**[[Francesco Ansaldo Teloni]], vescovo cattolico italiano († [[1846]])
Poiché le tesi della frazione non trovavano accoglienza nel giornale ufficiale «Zemlia i Volja !», i ''politiki'' - così vennero generalmente chiamati in contrapposizione ai ''derevenščiki'' (I campagnoli) della maggioranza - fondarono il periodico «Listok Zemli i Voli» (Foglio volante di Zemlja i Volja) nel quale Morozov, il suo principale redattore, pose nella lotta armata al dispotismo, una lotta squisitamente politica, l'obiettivo primario dell'organizzazione: «L'attentato politico è la realizzazione della rivoluzione nel momento presente».<ref>«Listok Zemli i Voli», 2-3, 1879, in ''La pubblicistica rivoluzionaria degli anni Settanta'', cit., pp. 487-499.</ref>
*[[1765]] - [[Harrison Gray Otis (politico)|Harrison Gray Otis]], imprenditore, avvocato e politico statunitense († [[1848]])
*[[1776]] - [[Luigi d'Assia-Philippsthal]], generale tedesco († [[1816]])
Fu a questo punto che all'interno di Zemlja i Volja si aprì il confronto tra ''derevenščiki'' e ''politiki''. Il ''campagnolo'' Aptekman chiamò all'unità del partito, esortando i ''politici'' ad «abbandonare la via del terrorismo perché estremamente pericolosa e tale da poterci condurre in un vicolo cieco, in un labirinto dal quale poi non sapremmo più come uscire». Occorreva proseguire il tradizionale lavoro nelle campagne, «rimasta l'unica luce in questi tempi oscuri».<ref>O. V. Aptekman, cit., p. 349.</ref>
*[[1778]] - [[Pietro Manni]], medico italiano († [[1839]])
*[[1783]] - [[Christian Molbech]], storico, critico letterario e filologo danese († [[1857]])
Gli rispose il ''politico'' Kvjatkovskij. Zemlja i Volja era in crisi perché non sapeva dare una risposta alle attese di cambiamento della società, che «è sempre più portata all'agitazione, comincia a sollevare il capo, freme, aspetta qualcosa». Bisognava abbandonare il vecchio programma dell'agitazione nelle campagne e «lavorare a Pietroburgo» stabilendovi «rapporti con la società, con i giovani, con gli operai, con i compagni che vi risiedono». Il nuovo programma veniva riassunto in «emancipazione e vendetta».<ref>''Archivio di Zemlja i Volja e di Narodnaja Volja'', cit., p. 104.</ref>
*[[1785]] - [[Arvid August Afzelius]], pastore protestante e poeta svedese († [[1871]])
*[[1788]]
Il [[10 aprile]] [[1879]] tutti gli ''zemlevol'cy'' presenti a Pietroburgo si riunirono clandestinamente a congresso. Michajlov, cui [[Aleksandr Konstantinovič Solov'ëv|Solov'ëv]] aveva confidato il mese prima la sua intenzione di attentare allo zar, pose il problema del regicidio, senza riferire dei preparativi di Solov'ëv. In una tempestosa seduta,<ref>V. A. Tvardovskaja, cit., pp. 49-50.</ref> i ''derevenščiki'' si opposero anche alla sola idea del regicidio, negando l'utilità di qualunque azione terroristica che avrebbe costretto Zemlja i Volja ad «abbandonare uno dopo l'altro tutti i vecchi settori di attività»,<ref>G. V. Plechanov, ''Opere'', vol. 24, 1927, p. 305.</ref> senza contare i rischi connessi a una progressiva crescita del numero degli attentati «dei quali si sarebbe dovuto necessariamente incaricare lo stesso partito».<ref>O. V. Aptekman, cit., p. 359.</ref>
**[[Arthur Hill, III marchese del Downshire]], nobile e politico irlandese († [[1845]])
**[[Hyacinthe-Louis de Quélen]], arcivescovo cattolico francese († [[1839]])
In quanto iniziativa individuale, Zemlja i Volja non poteva però opporsi all'attentato di Solov'ëv, che fu compiuto il [[14 aprile]] e fallì. Il giornale dei ''politiki'' giudicò l'attentato un atto di protesta contro l'«inaudito arbitrio» del governo «che toglie ai socialisti ogni possibilità di azione» - scriveva «Listok Zemli i Voli» - aggiungendo che era proprio quell'«arbitrio sfrenato» ad aver creato i rivoluzionari, «spingendoli alla lotta armata».<ref>«Listok Zemli i Voli», 4, 1879, in ''La pubblicistica rivoluzionaria degli anni Settanta'', cit., p. 512.</ref>
*[[1789]] - [[William Swainson]], ornitologo, entomologo e artista inglese († [[1855]])
*[[1790]] - [[Waldemar Thrane]], direttore d'orchestra e compositore norvegese († [[1828]])
=== I congressi di Lipeck, Voronež e Pietroburgo ===
*[[1793]] - [[Carlo Tedaldi Fores]], scrittore italiano († [[1829]])
[[File:Barannikov Aleksandr Iv..jpg|thumb|130px|Aleksandr Barannikov|miniatura]]
*[[1799]] - [[Philarète Chasles]], critico letterario, giornalista e traduttore francese († [[1873]])
La contrapposizione tra le due correnti si accentuò con la convocazione di un congresso di soli ''politiki'' a [[Lipeck]]. Vi parteciparono il [[29 giugno]] [[1879]] [[Aleksandr Ivanovič Barannikov|Barannikov]], [[Michail Fëdorovič Frolenko|Frolenko]], [[Grigorj Davidovič Gol'denberg|Gol'denberg]], [[Nikolaj Nikolaevič Kolodkevič|Kolodkevič]], [[Aleksandr Aleksandrovič Kvjatkovskij|Kvjatkovskij]], [[Aleksandr Dmitrievič Michajlov|Michajlov]], [[Nikolaj Aleksandrovič Morozov|Morozov]], [[Marija Nikolaevna Ošanina|Ošanina]], [[Stepan Grigor'evič Širjaev|Širjaev]], [[Lev Aleksandrovič Tichomirov|Tichomirov]] e [[Andrej Ivanovič Željabov|Željabov]].<ref>F. Venturi, cit., II, p. 1051.</ref> A Lipeck fu approvato un programma e un nuovo statuto. Il programma poneva obiettivi politici, partendo dalla considerazione che in Russia «nessuna attività diretta al bene del popolo» era possibile, dato «l'arbitrio e la violenza» che impedivano «libertà di parola e libertà di stampa». Per poter svolgere «un'attività sociale avanzata» era perciò necessario «mettere fine al regime esistente» combattendolo con le armi finché non fossero raggiunti «quei liberi ordinamenti nei quali discutere senza ostacoli, nella stampa e in pubbliche riunioni, tutti i problemi politici e sociali, e risolverli per mezzo di liberi rappresentanti del popolo».<ref>N. A. Morozov, ''Racconti della mia vita'', IV, 1933, p. 285.</ref>
*[[1802]] - [[Brigida Fava Ghisilieri]], politica italiana († [[1877]])
*[[1805]]
I rivoluzionari russi erano usi all'azione individuale e a non riconoscere, anche facendo parte di un partito, il principio dell'autorità gerarchica, ma a Lipeck fu riconosciuto che per combattere contro un esercito potente e organizzato poteva «agire soltanto un esercito ancor meglio organizzato», e che dunque «era impensabile che una grossa organizzazione di combattimento fosse formata sulla base di puri rapporti di amicizia e di compagnia».<ref>M. F. Frolenko, ''Opere'', II, p. 46.</ref>
**[[Alfred Armand]], architetto e numismatico francese († [[1888]])
**[[Alessandro Calandrelli]], politico e militare italiano († [[1888]])
Lo statuto, i cui principi ispiratori erano il centralismo della direzione, la disciplina dei militanti e la cospirazione come metodo di azione, prevedeva un'organizzazione gerarchica alla cui testa era il «Comitato esecutivo» come «centro e direzione del partito, per il raggiungimento degli scopi previsti dal programma». I suoi membri erano sottomessi soltanto alla maggioranza, e i loro doveri stavano al di sopra «di qualsiasi altro obbligo privato o sociale». Ogni altro militante era definito ''agente'' del Comitato esecutivo e tale doveva qualificarsi in caso di arresto. Agli ordini del Comitato stavano i gruppi rivoluzionari, distinti in «vassalli» e «alleati», i primi formati da membri del Comitato e da agenti di secondo grado, i secondi formati da rivoluzionari appartenenti a organizzazioni amiche. Erano previsti anche specifici «gruppi di combattimento» tenuti a eseguire «tutte le iniziative terroristiche indicate dal Comitato».<ref>B. I. Nikolaevskij, ''Lo statuto del Comitato esecutivo di Narodnaja Volja'', in «Na čužoj storone», VII, 1924.</ref> A Lipeck fu anche approvata all'unanimità la proposta di uccidere lo zar.<ref>N. A. Morozov, cit., IV, p. 291.</ref>
*[[1810]] - [[James Wilson Marshall]], statunitense († [[1885]])
*[[1811]]
[[File:Congresso Voronez.jpg|thumb|left|200px|Il luogo del congresso di Voronež]]
**[[George Bowyer, VII baronetto]], politico inglese († [[1883]])
Il [[6 luglio]] si tenne a [[Voronež]] il congresso generale clandestino di Zemlja i Volja. Vi parteciparono il gruppo dei ''politiki'', con la sola assenza di Gol'denberg ma con l'aggiunta di [[Grigorij Prokof'evič Isaev|Isaev]], e quello dei ''derevenščiki'': Plechanov, Popov, [[Osip Vasil'evič Aptekman|Aptekman]], [[Michail Vladimirovič Debel'|Debel']], [[Grigorij Nikolaevič Preobraženskij|Preobraženskij]], [[Jurij Makarovič Tiščenko|Tiščenko]] e [[Aleksandr Abramovič Chotinskij|Chotinskij]], ai quali alcuni ''campagnoli'' rimasti nei villaggi affidarono la loro delega di rappresentanza. Oltre la Ošanina, altre tre donne erano presenti: [[Sof'ja L'vovna Perovskaja|Sof'ja Perovskaja]] e le sorelle [[Vera Nikolaevna Figner|Vera]] ed [[Evgenija Nikolaevna Figner|Evgenija Figner]], che mantenevano un atteggiamento di mediazione tra le due posizioni a confronto.<ref>A. P. Pribyleva-Korba, V. N. Figner, cit., p. 135.</ref>
**[[Moritz von Bethmann]], banchiere tedesco († [[1877]])
*[[1813]]
Contrariamente a ogni aspettativa, il congresso non si concluse con una scissione e nemmeno aggravò le divisioni presenti in Zemlja i Volja. Plechanov lesse e criticò violentemente l'articolo di Morozov favorevole al terrorismo pubblicato sul «Listok», ma non fu sostenuto dai suoi seguaci, che temevano una rottura irreparabile, e decise allora di abbandonare la riunione.<ref>V. N. Figner, ''Opera conclusa'', I, p. 134.</ref> Fu così raggiunto un compromesso. Il programma di Zemlja i Volja fu riapprovato integralmente ma fu anche accettato il principio dell'azione terroristica a condizione però che essa non avesse fini politici, concedendo a questi scopi un terzo dei fondi dell'organizzazione e, a maggioranza, fu approvata la decisione di attentare allo zar. Tre nuovi membri entrarono in Zemlja i Volja: la Zasulič, [[Lev Grigor'evič Dejč|Dejč]] e [[Jakov Vasil'evič Stefanovič|Stefanovič]], tutti rientrati in Russia dall'emigrazione. All'ammnistrazione, l'organismo incaricato di reperire i fondi necessari al partito, furono eletti Frolenko, Michajlov e Tiščenko, il quale entrò anche nella redazione del «Listok Zemli i Voli» insieme con Morozov e Tichomirov.<ref>F. Venturi, cit., II, pp. 1060-1061.</ref>
**[[Friedrich von Fürstenberg]], cardinale e arcivescovo cattolico austriaco († [[1892]])
**[[Carl Amand Mangold]], compositore e direttore d'orchestra tedesco († [[1889]])
[[File:Vera Evgenija Figner.jpg|thumb|130px|Le sorelle Figner]]
*[[1816]] - [[Giosuè Meli]], scultore italiano († [[1893]])
I dissensi tra le due correnti continuarono anche dopo il congresso. In un incontro tra Plechanov e Aptekman da una parte, e Ošanina, Tichomirov e Željabov dall'altra,<ref>G. F. Bochanovskaja-Černjavskaja, ''Autobiografia'', 1948, p. 592.</ref> fu ribadito dagli uni che il terrore avrebbe intensificato le repressioni del governo, favorendo al più «i ceti privilegiati, che avrebbero potuto ottenere la Costituzione» a loro unico vantaggio. Gli altri rilevavano la funzione positiva del terrore nel risvegliare «il popolo dal suo sonno secolare», facendogli capire chi realmente «difendeva i suoi veri interessi».<ref>N. K. Buch, ''La prima tipografia di Narodnaja Volja'', 1929, p. 54.</ref> Željabov, in particolare, sosteneva «la necessità di conquistare la libertà politica» e vedeva nel terrore il mezzo essenziale per ottenerla.<ref>L. G. Dejč, prefazione a ''Per il 25° anniversario. 1881-1906. La causa del 1° marzo 1881. Il processo di Željabov, della Perovskaja e degli altri'', 1906, p. 48.</ref>
*[[1821]]
**[[Giuseppe Augusto Cesana]], giornalista, imprenditore e scrittore italiano († [[1903]])
I ''campagnoli'', considerando il regicidio «un mezzo di agitazione che può servire da scintilla per grandi movimenti di massa», ne rinviavano l'attuazione a quando i contadini fossero stati pronti a una sollevazione generale, e perciò insistevano nella necessità di continuare il lavoro di propaganda nelle campagne.<ref>''Per una biografia di A. I. Željabov e di S. L. Perovskaja'', 1906, pp. 125-126.</ref> Al contrario, ''i politici'' si dedicarono esclusivamente alla propaganda nelle città, giudicando ormai l'attività nelle campagne «un divertimento senza senso, costoso e superfluo, un chiacchierare a vuoto».<ref>L. G. Dejč, ''Čërnyj peredel'', in ''Istoriko-revoljucionnyj sbornik'', II, 1924, p. 279.</ref>
**[[Giovanni Grioli]], presbitero e patriota italiano († [[1851]])
*[[1823]] - [[Ivan Sergeevič Aksakov]], giornalista e biografo russo († [[1886]])
In tal modo, i contrasti tra le due correnti si acuivano sempre di più, paralizzando ogni attività di Zemlja i Volja. Divenuta ormai inevitabile, la scissione fu concordata nel congresso tenuto a Pietroburgo il [[6 settembre]] [[1879]],<ref>V. A. Tvardovskaja, cit., p. 56.</ref> che segnò la definitiva fine della vecchia organizzazione populista. I suoi beni vennero divisi in parti eguali e si stabilì che il nome di Zemlja i Volja non potesse essere utilizzato da nessuna delle due frazioni sorte dalla scissione. Il gruppo dei ''campagnoli'', a sottolineare la volontà di continuare il suo programma sociale a favore dei contadini, prese il nome di «[[Čërnyj peredel]]» (Ripartizione nera, divisione delle terre nere, cioè fertili, tra i contadini), mentre la frazione dei ''politici'', per esprimere la volontà del popolo russo di abbattere l'autocrazia rendendosi così libero artefice dei propri destini, chiamò il nuovo partito «Narodnaja Volja» (Volontà o Libertà del popolo).<ref>F. Venturi, cit., pp. 1062-1064.</ref>
*[[1824]]
**[[Heinrich Leutemann]], pittore e illustratore tedesco († [[1905]])
== L'ideologia di Narodnaja Volja ==
**[[Francesco Nobile]], politico italiano († [[1892]])
=== La questione dello sviluppo capitalistico in Russia ===
*[[1826]] - [[Emily Blackwell]], medico e educatrice statunitense († [[1910]])
[[File:Kibalchich.jpg|thumb|left|130px|Nikolaj Kibal'čič|miniatura]]
*[[1827]]
L'analisi di Narodnaja Volja sulla situazione sociale ed economica della Russia non si differenziava da quella fornita dagli altri rivoluzionari populisti. Essa riconosceva che dalla riforma del 1861 era subentrata un'epoca di transizione nella quale si erano «capovolti tutti i fondamenti economici e civili», giudicando che la nobiltà stesse «completamente sparendo» come classe, «fondendosi in parte nell'organizzazione statale, in parte nella borghesia, e in parte ancora chissà dove», mentre la borghesia russa era soltanto «un'orda di briganti priva di qualsiasi coesione», che non aveva «né una propria coscienza di classe, né una propria concezione del mondo, né una solidarietà di classe». I ''narodovol'cy'' erano però certi che nel prossimo futuro la borghesia si sarebbe rafforzata, avrebbe imposto il proprio «spirito di rapina eretto a principio» e avrebbe costruito «una propria base teorica, una propria filosofia, una propria morale di classe».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 23.</ref>
**[[Camillo Cima]], drammaturgo, illustratore e pittore italiano († [[1908]])
**[[Francisque Sarcey]], critico teatrale e giornalista francese († [[1899]])
Narodnaja Volja non riteneva però che tale crescente rafforzamento della borghesia fosse lo sviluppo naturale di una dinamica sociale, come era avvenuto in altri paesi occidentali, ma lo giudicava un'artificiosa crescita dovuta a una precisa scelta della politica statale e, in quanto «creatura artificiale del dispotismo», pensava che la borghesia sarebbe poi «scesa nella tomba» insieme al regime zarista.<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 158.</ref> Intanto, grazie al protezionismo industriale, ai prestiti concessi agli imprenditori, alle grandi opere infrastrutturali, il governo, scriveva [[Nikolaj Ivanovič Kibal'čič|Kibal'čič]], prelevava «annualmente dal patrimonio popolare» centinaia di milioni di rubli, «regalati alla nascente borghesia».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 108.</ref>
*[[1830]]
**[[Ernesto Fontana]], vescovo cattolico italiano († [[1910]])
Così, [[Lev Aleksandrovič Tichomirov|Tichomirov]] giudicava «gravi» le misure adottate dal governo «per sviluppare la grande produzione», come se tale forma d'industrializzazione rappresentasse un danno per la Russia: «gli ultimi tre o quattro decenni sono stati contrassegnati dallo sforzo incessante del governo per sviluppare le ricchezze nazionali dando largo impulso all'industria».<ref>I. Kolcov [Tichomirov], ''Vita e stampa'', in «Delo», 4, 1881.</ref> Con gli aiuti di Stato era avvenuto, per esempio, che [[Rostov]] si era grandemente sviluppata ai danni delle città vicine come [[Taganrog]] che, ignorata dagli interventi governativi, aveva visto decadere la propria economia.<ref>[Tichomirov], ''Dal basso Don'', in «Delo», 8, 1882.</ref> E in generale, la protezione statale accordata ai vari tipi d'industrie aveva rovinato le corrispondenti produzioni artigianali d'intere province.<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 24.</ref>
**[[Marcello Panissera di Veglio]], politico italiano († [[1886]])
*[[1831]] - [[Paul von Hatzfeldt]], politico e diplomatico tedesco († [[1901]])
[[File:Tikhomirov2.jpg|thumb|130px|Lev Tichomirov]]
*[[1832]] - [[Antonio Franco (brigante)|Antonio Franco]], brigante italiano († [[1865]])
Lo sviluppo industriale interessava le città, ma anche le campagne russe avevano visto la nascita di una nuova classe sociale, quella dei ''[[kulaki]]'', gli imprenditori che utilizzavano il lavoro salariato dei contadini nella coltivazione delle terre e commercializzavano i prodotti agricoli. Molti piccoli contadini, impossibilitati a coltivare con profitto la loro terra, la vendevano ai kulaki e ne diventavano lavoratori dipendenti a basso salario oppure emigravano in cerca di un lavoro da operaio nelle fabbriche delle città. In questo modo le ''[[obščiny]]'', le antiche comunità agricole nelle quali i contadini in parte lavoravano piccoli appezzamenti personali e in parte lavoravano terre di proprietà comune, si disgregavano e si creavano i conflitti sociali tipici dei rapporti capitalistici. I ''narodovol'cy'' giudicavano questa borghesia agricola «una categoria di briganti», il «frutto inevitabile delle condizioni alle quali lo Stato condanna il popolo».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, pp. 23-24.</ref>
*[[1833]]
**[[Pietro Ellero]], giurista italiano († [[1933]])
Tichomirov osservava nel [[1882]] che fino a poco tempo prima nelle campagne era presente soltanto la figura del contadino, mentre ora si stava «registrando una sorta di dualismo», con la scomparsa della «comunità del lavoro» e l'apparire di «contraddizione negli interessi materiali»,<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 24.</ref> dovuta alla comparsa della figura del ''kulak'', «moderno brigante che si lascia guidare da un unico principio, il proprio appetito», ormai «padrone assoluto e sovrano delle campagne».<ref>I. Kolcov [Tichomirov], ''In difesa dell'intelligencija'', in «Delo», 1, 1882.</ref>
**[[Edmund Clarence Stedman]], poeta, critico letterario e banchiere statunitense († [[1908]])
**[[André Theuriet]], poeta francese († [[1907]])
I ''narodovol'cy'', come la generalità dei populisti, consideravano le sperequazioni delle condizioni economiche venutesi a creare nelle campagne non già la conseguenza di un diverso modo di produzione, ma il risultato dell'azione di «comuni banditi e predoni»<ref>N. V. Šelgunov, ''Rassegna interna'', in «Delo», 8, 1880.</ref> i quali, godendo della complicità dello Stato, avevano creato un «sistema di brigantaggio privato e statale»,<ref>N. K. Michajolovskij, in ''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 53.</ref> un «sistema poliziesco e dei kulaki»,<ref>N. I. Kibal'čič, in ''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 108.</ref> un «regime sociale e statale militar-poliziesco e capitalistico».<ref>M. F. Gračevskij, ''Testimonianze autobiografiche'', V. 1926, p. 159.</ref> Da qui, la loro indignazione morale. Diversamente dai ''narodovol'cy'' e dagli altri populisti, la voce isolata del socialista [[Pëtr Nikitič Tkačëv|Tkačëv]] indicava nei nuovi ricchi delle campagne non dei briganti saccheggiatori, ma persone che «mettono in circolazione il capitale su basi legali»: i kulaki erano «l'espressione della forza irresistibile del capitale».<ref>P. N. Tkačëv, ''Il contadino nei salotti letterari contemporanei'', in «Delo», 7, 1882.</ref>
*[[1835]] - [[Christian Otto Mohr]], ingegnere tedesco († [[1918]])
*[[1837]] - [[Giulio Monteverde]], scultore e politico italiano († [[1917]])
Il fenomeno dello sviluppo capitalistico che produceva una classe sempre più numerosa di proletari, era descritto con accenti drammatici da populisti e ''narodovol'cy'': «il popolo s'impoverisce e precipita sempre di più in un abisso di proletarizzazione economica dal quale non potrà a lungo risollevarsi, dal quale anzi, con ogni probabilità, non si risolleverà mai più»,<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 30.</ref> e il conseguente sviluppo del proletariato era un fenomeno «non necessario, incomprensibile e assolutamente abnorme per un paese come la Russia», secondo lo scrittore [[Gleb Ivanovič Uspenskij|Uspenskij]].<ref>G. I. Uspenskij, ''Opere'', IV, p. 250.</ref>
*[[1838]]
**[[Montagu Lowry-Corry, I barone Rowton]], filantropo e politico inglese († [[1903]])
=== L'obščina e le prospettive del capitalismo in Russia ===
**[[John Hay]], politico, diplomatico e giornalista statunitense († [[1905]])
[[File:Nikolay Shelgunov .jpg|thumb|left|130px|Nikolaj Šelgunov]]
*[[1839]]
Nello stesso tempo in cui denunciavano i gravi fenomeni prodotti dall'introduzione del capitalismo in Russia, molti populisti, considerandolo un fenomeno regressivo, si dicevano convinti che esso non si sarebbe comunque affermato. Sosteneva [[Nikolaj Vasil'evč Šelgunov|Šelgunov]] che l'industria «non potrà mai avere per il popolo russo la stessa importanza dell'industria artigiana, che dà lavoro a più di trenta milioni di persone»,<ref>N. Š. [N. Šelgunov], ''Rassegna interna'', in «Delo», 8, 1880.</ref> e [[Sergej Nikolaevič Krivenko|Krivenko]] affermava che, contrariamente all'Occidente, in Russia non si sarebbe formata una consistente borghesia: «nonostante quel che dicono i fatalisti, sicuramente noi non ripeteremo questo esperimento».<ref>[S. N. Krivenko], ''Semi nuovi nel campo del popolo'', in in «Otečestvennye zapiski», 2, 1880.</ref> Eguale considerazioni esprimevano lo storico [[Serafim Serafimovič Šaško|Šaško]]<ref>S. Š. [S. Šaško], ''La crisi economica nel cuore della Russia'', in «Delo», 2, 1881.</ref> e la rivista populista «Ustoj» (Principi): «La Russia non sarà costretta a passare attraverso lo stadio di sviluppo capitalistico che fenomeni tanto dolorosi ha causato nell'Europa occidentale».<ref>''Ustoj'', 3-4, 1882.</ref>
**[[Enrico Novaria]], patriota e militare italiano († [[1866]])
**[[Johannes Otzen]], architetto tedesco († [[1911]])
Anche l'economista [[Vasilij Pavlovič Voroncov|Voroncov]], negava l'esistenza di condizioni per il suo sviluppo quale si era visto in Occidente: «il momento storico che stiamo vivendo» - scriveva nel 1881 - «è tale per cui non dobbiamo né temere particolarmente il capitalismo, né sperarci», e piuttosto il governo avrebbe fatto meglio a tutelare l'obščina e le produzioni artigianali.<ref>V. V. [V. P. Voroncov], ''La provincia di Mosca nelle statistiche del lavoro'', in «Otečestvennye zapiski», 6, 1881.</ref> Un altro economista, [[Nikolaj Franzevič Daniel'son|Daniel'son]], traduttore del ''[[Il Capitale|Capitale]]'' in russo, giudicava artificiosa e conflittuale l'introduzione del capitalismo in un paese dominato dall'obščina, ma realizzabile dove «i rapporti tipo obščina erano scomparsi o si stavano disgregando».<ref>Nikolaj-on [N. F. Daniel'son], ''Saggi sulla nostra economia dopo la riforma'', in «Slovo», 10, 1880.</ref>
*[[1842]] - [[Ferdinand Humbert]], pittore francese († [[1934]])
*[[1843]] - [[Elise Ransonnet-Villez]], pittrice e incisore austriaca († [[1899]])
[[File:Voroncov, Vasilij Pavlovich.jpg|thumb|130px|Vasilij Voroncov]]
*[[1844]]
Per i critici dei populisti come il [[marxista]] [[Nikolaj Ivanovič Ziber|Ziber]], la Russia era invece destinata a percorrere il processo già compiuto dai principali paesi occidentali, e gli «importanti cambiamenti nell'organismo sociale» che ne sarebbero derivati avrebbero costituito un elemento di progresso.<ref>N. Z. [Ziber], ''Schizzi economici'', in «Otečestvennye zapiski», 3, 1881.</ref> Analoga la posizione del [[liberale]] [[Maksim Maksimovič Kovalevskij|Kovalevskij]], per il quale l'obščina stava scomparendo «sotto l'influsso delle contraddizioni nelle quali prima o poi cadranno gli interessi dei contadini agiati che ne fanno parte».<ref>Citato in V. A. Tvardovskaja, cit., p. 73.</ref>
**[[Paul Lhérie]], tenore e baritono francese († [[1937]])
**[[Giacomo Lumbroso]], archeologo, storico e glottologo italiano († [[1925]])
Narodnaja Volja si limitò inizialmente a prendere atto dei fatti: il capitalismo avanzava in Russia, le fabbriche industriali si moltiplicavano nelle città e nelle campagne lo spirito comunitario delle ''obščiny'' non aveva impedito «lo sviluppo di uno sfruttamento senza precedenti per cinismo e dimensioni».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 162.</ref> Grazie all'appoggio dello Stato, il capitalismo era «una forza militante», ma «non ancora trionfante» e Narodnaja Volja era intenzionata a combattere la battaglia «tra l'ordinamento socialista dell'obščina e quello statale borghese».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 131.</ref>
*[[1846]]
**[[George Henry Fox]], dermatologo statunitense († [[1937]])
Sarebbe stata una battaglia molto difficile, perché secondo le analisi dei ''narodovol'cy'' la borghesia, se non fossero cambiate le condizioni della vita in Russia, sarebbe presto divenuta «una minacciosa forza sociale» e avrebbe esteso «il suo potere non solo sulle masse del popolo, ma anche sullo stesso Stato». Una volta preso il potere, «la borghesia riuscirà sicuramente ad asservire il popolo ben più saldamente di quanto non avvenga oggi».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, pp. 23-26.</ref> Intanto, nelle campagne la terra stava passando «nelle mani dei kulaki e degli speculatori», e nelle città gli operai erano «sempre più schiavi degli industriali». Era perciò urgente «realizzare una rivoluzione politica» prima che quelle forze anti-popolari avessero il tempo di consolidarsi e di «strappare i frutti della vittoria dalle mani della democrazia operaia».<ref>''Il populismo rivoluzionario degli anni Settanta del XIX secolo'', II, p. 51.</ref>
**[[Björn Jónsson]], politico islandese († [[1912]])
*[[1847]] - [[Giacinto Gaggia]], arcivescovo cattolico italiano († [[1933]])
[[File:VeraZzasulic 1.gif|thumb|left|130px|Vera Zasulič]]
*[[1848]]
In breve tempo molti ''narodovol'cy'', influenzati dagli articoli di Voroncov,<ref>R. M. Kantor, ''Sulla storia dell'organizzazione militare di Narodnaja Volja'', 1925, p. 221.</ref> finirono per condividere le analisi dell'ideologo dei populisti liberali, secondo il quale la stessa «impossibilità storica dello sviluppo capitalistico» in Russia avrebbe favorito l'azione dei rivoluzionari, che non dovevano temere che «tutti i loro successi in campo socio-politico fossero vanificati dalle leggi del progresso industriale», leggi «inesorabili» e insensibili all'azione della politica.<ref>V. V. [V. P. Voroncov], ''In difesa del pessimismo capitalistico'', in «Russkoe bogatstvo», 2, 1881.</ref> Ancora nel [[1887]] si riconosceva che il capitalismo russo era «un fenomeno sempre più palese» ma si continuava a dubitare della solidità e della «stabilità dei suoi successi».<ref>N. L. Sergievskij, ''Il populismo degli anni Ottanta'', in ''Istoriko-revoljucionnyj sbornik'', III, 1926, p. 231.</ref>
**[[Emilio Barbieri]], baritono italiano († [[1899]])
**[[Marcos Morínigo]], politico paraguaiano († [[1901]])
In ogni caso, quale che fosse l'avvenire del capitalismo in Russia, la sua presenza era giudicata particolarmente nefasta, al di là dei riconosciuti progressi tecnici dei quali esso si rendeva portatore. L'espropriazione e la pauperizzazione dei contadini, con conseguente loro «abbrutimento e dissolutezza»,<ref>N. N. Kolodkevič, in ''Dai documenti autobiografici dei narodovol'cy'', I, p. 211.</ref> la dissoluzione delle comunità rurali, la rovina dell'artigianato, tutto ciò rendeva necessario non ripercorrere l'esperienza dei paesi occidentali, cercando una strada originale di sviluppo sociale ed economico.<ref>V. A. Tvardovskaja, cit., pp. 86-87.</ref>
**[[Pierre de Geyter]], operaio e musicista belga († [[1932]])
*[[1849]]
Tale prospettiva politica si trovò a fare i conti con la nota tesi, erroneamente attribuita a [[Karl Marx|Marx]], della «fatalità storica» del capitalismo, che in realtà Marx aveva limitata ai soli paesi dell'Europa occidentale, come egli aveva chiarito in due lettere, una indirizzata alla redazione dell'«[[Otečestvennye Zapiski]]» alla fine del [[1877]] e l'altra a [[Vera Zasulič]] l'[[8 marzo]] [[1881]].
**[[Frank Hyde]], pittore inglese († [[1937]])
**[[Vera Zasulič]], rivoluzionaria russa († [[1919]])
[[File:German Lopatin 1.jpg|thumb|130px|German Lopatin]]
*[[1850]] - [[Henri Le Châtelier]], chimico francese († [[1936]])
Nella prima lettera Marx aveva respinto la «teoria storico-filosofica della marcia generale fatalmente imposta a tutti i popoli» verso la forma economica capitalistica, teoria attribuitagli da [[Nikolaj Konstantinovič Michajlovskij|Michajlovskij]] e definita da Marx «il ''passe partout'' di una filosofia della storia, la cui virtù suprema è d'essere soprastorica».<ref>K. Marx, F. Engels, ''India Cina Russia'', 2008, pp. 245-246.</ref> Nella lettera alla Zasulič, scritta per togliere «ogni dubbio circa il malinteso intorno alla mia sedicente teoria», a proposito dell'obščina Marx aveva sottolineato che nel ''[[Il Capitale|Capitale]]'' egli non aveva fornito «ragioni né pro né contro la vitalità della comune rurale», dicendosi convinto che «la comune è il punto di appoggio della rigenerazione sociale in Russia. Tuttavia, perché essa possa funzionare come tale, occorrerebbe prima eliminare le influenze deleterie che l'assalgono da tutte le parti, poi assicurarle condizioni normali di sviluppo organico».<ref>K. Marx, F. Engels, ''India Cina Russia'', cit., pp. 246-247. Come scritto negli abbozzi della lettera, le «influenze deleterie» consistevano nell'oppressione fiscale esercitata dallo Stato e nel «comodo sfruttamento da parte del commercio, della grande proprietà fondiaria e dell'usura», che favorivano l'«arricchimento di un nuovo parassita borghese, che succhia il sangue già così povero del contadino». Cfr. pp. 253-254.</ref>
*[[1851]] - [[Solone Ambrosoli]], numismatico italiano († [[1906]])
*[[1853]] - [[Hugo Toeppen]], lottatore statunitense († [[1933]])
La prima lettera fu pubblicata solo nel [[1884]] a [[Ginevra]] dal «Vestnik Narodnoj Voli» e la seconda soltanto nel [[1924]] insieme alle sue minute.<ref>La lettera fu trovata nelle carte di Aksel'rod, che con Plechanov e Zasulič faceva parte del gruppo ''Emancipazione del lavoro''. Nelle minute di Marx era tra l'altro scritto: «Ciò che minaccia la vita della comune russa non è dunque né una fatalità storica né una teoria: è l'oppressione da parte dello stato e lo sfruttamento da parte d'intrusi capitalisti, rafforzatisi a sue spese. Qui non si tratta più di un problema teorico da risolvere; si tratta di un nemico da abbattere. Per salvare la comune russa, occorre una rivoluzione russa [...] Se la rivoluzione scoppierà a tempo opportuno, se l'<nowiki></nowiki>''intellighentsija'' concentrerà tutte le "forze vive" del paese nell'assicurare alla comunità agricola un libero spiegamento, allora la comune ben presto evolverà come elemento di rigenerazione della società russa e, insieme, di superiorità sui paesi ancora asserviti dal regime capitalistico». Cfr. K. Marx, F. Engels, ''India Cina Russia'', cit., p. 255.</ref> Era però nota dal [[1882]] la prefazione alla nuova edizione russa del ''[[Manifesto del Partito comunista]]'', nella quale Marx ed Engels si chiedevano se l'obščina potesse «passare direttamente alla forma comunistica superiore di possesso collettivo della terra» o se dovesse prima «attraversare lo stesso processo di disgregazione che costituisce lo sviluppo storico dell'Occidente». La risposta era: «se la rivoluzione russa diverrà il segnale di una rivoluzione proletaria in Occidente, in modo che le due rivoluzioni si completino a vicenda, allora l'odierna proprietà comune della terra in Russia potrà servire come punto di partenza a uno sviluppo in senso comunistico».<ref>K. Marx, F. Engels, ''India Cina Russia'', cit., p. 256.</ref>
*[[1855]]
**[[Ernesto Presbitero]], militare e politico italiano († [[1923]])
La prefazione e la traduzione del ''Manifesto'' furono pubblicate dal «Narodnaja Volja». Nel commento, la redazione del giornale sottolineava la conferma di «una delle tesi fondamentali del ''narodovolčestvo''», senza ulteriori approfondimenti.<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 178.</ref> Nel successivo editoriale, [[German Aleksandrovič Lopatin|Lopatin]] accennava al legame tra rivoluzione in Occidente e rivoluzione in Russia, scrivendo che «il prossimo trionfo degli ideali socialisti in Europa» avrebbe permesso lo sviluppo in Russia di «una dimensione sociale rivoluzionaria ancora più estesa e determinante che nella stessa Europa».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 215.</ref>
**[[Edgar Saltus]], scrittore statunitense († [[1921]])
*[[1857]]
=== I programmi di Narodnaja Volja ===
**[[Antonio Bizzozero]], agronomo italiano († [[1934]])
[[File:Kviatkovsky2.jpg|thumb|130px|Aleksandr Kvjatkovskij]]
**[[Filippo Franzoni]], pittore svizzero († [[1911]])
Nell'ottobre del [[1879]] il nuovo partito si presentò pubblicamente con il suo organo ufficiale «Narodnaja Volja», sottotitolato ''Rivista social-rivoluzionaria''. L'editoriale del primo numero, ''I socialisti e il governo'', scritto da [[Aleksandr Aleksandrovič Kvjatkovskij|Kvjatkovskij]] o da [[Nikolaj Aleksandrovič Morozov|Morozov]], chiariva fin dal titolo che l'obiettivo dell'organizzazione era il socialismo e il mezzo per raggiungerlo era la lotta contro il governo dell'autocrazia: «Il più roseo degli ideali non è soltanto inutile, ma è nocivo, se per sua natura non può incarnarsi nella vita [...] Un partito d'azione deve proporsi obiettivi concreti, realizzabili, immediatamente utili per il popolo».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1906, p. 6.</ref>
*[[1858]] - [[Vincenzo Migliaro]], pittore, scultore e incisore italiano († [[1938]])
*[[1859]] - [[Federico Amodeo]], matematico italiano († [[1946]])
Il governo russo non poteva reggersi se non «schiacciando completamente ogni pensiero, se non distruggendo tutti gli organi in cui si esprime la volontà del popolo, se non con il terrore». Esso negava «il diritto del popolo alla terra, il diritto delle città e degli ''zemstva'' ad amministrare le proprie faccende, il diritto d'un ceto qualsiasi della popolazione a partecipare all'amministrazione statale».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1906, p. 4.</ref> Lo Stato russo era un autentico «mostro» politico ed economico, avendo «come sua privata proprietà, metà del territorio e più della metà dei contadini suoi affittuari».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1906, p. 6.</ref>
*[[1860]] - [[Benjamin Preston Clark]], entomologo statunitense († [[1939]])
*[[1861]]
E l'editoriale concludeva: «Per il partito è assolutamente indispensabile cambiare questa situazione, frenare l'arbitrio governativo, eliminare questa cinica ingerenza nella vita del popolo, creare un regime nel quale sia possibile lavorare tra il popolo». Estraniarsi dalla lotta politica sarebbe stato un grave errore, perché avrebbe significato consegnare proprio «agli elementi ostili al popolo» il potere che invece spettava al popolo.<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, pp. 4-5.</ref>
**[[Theodore Roberts]], attore statunitense († [[1928]])
**[[Giuliano Vanghetti]], medico italiano († [[1940]])
[[File:Morozov 1.jpg|thumb|left|130px|Nikolaj Morozov]]
*[[1862]] - [[Emil von Sauer]], pianista e compositore tedesco († [[1942]])
Nel secondo numero di «Narodnaja i Volja» si chiariva che «battersi contro il governo» non significava abdicare «alla rivoluzione economica e sociale». Il chiarimento era necessario, stante le tradizionali posizioni del populismo anarchico, secondo il quale la lotta politica escludeva l'obiettivo socialista. Tra il programma minimo di una lotta per migliorare le condizioni del popolo e quello massimo dell'insurrezione generale, esisteva una terza via: «la lotta contro lo Stato, ma una lotta meditata, seria, con uno scopo determinato». Lo Stato era infatti responsabile di aver introdotto il capitalismo in Russia e perciò lottare contro di esso aveva lo scopo d'impedire che la borghesia prendesse nelle sue mani quel potere che non aveva ancora ma che l'autocrazia sembrava intenzionata a consegnarle. Occorreva agire subito, «finché c'è una reale possibilità che il potere passi effettivamente al popolo. Ora o mai, ecco il nostro dilemma». Rivoluzione politica e rivoluzione sociale coincidevano: «dato il nostro sistema statale, l'una è impensabile senza l'altra».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1906, pp. 43-44; ''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 25; F. Venturi, cit., pp. 1085-1086; V. A. Tvardovskaja, cit., pp. 128-129.</ref>
*[[1863]] - [[Alceo Cattalochino]], generale italiano († [[1917]])
*[[1864]]
Nello stesso numero furono pubblicate le ''Lettere politiche di un socialista'' di [[Nikolaj Konstantinovič Michajlovskij|Michajlovskij]],<ref>Firmate con lo pseudonimo di ''Groncjar''.</ref> che rispondevano ai populisti che rifiutavano di impegnarsi nella lotta per la libertà politica perché, a loro avviso, questa non avrebbe contribuito a realizzare le aspirazioni del popolo.<ref>Come da ultimo veniva sostenuto dal ''černoperedelc'' Aptekman nella sua ''Lettera agli ex-compagni''.</ref> Michajlovskij ammetteva che «il regime costituzionale non risolve i conflitti tra capitale e lavoro, non elimina la secolare iniquità dell'appropriazione del lavoro salariato da parte del capitale, ma anzi ne favorisce l'ulteriore sviluppo». Ma la libertà politica non era responsabile «dei mali sociali di cui soffre l'Europa»: questa responsabilità andava piuttosto addebitata «al sistema di rapina privata».
**[[Kikunae Ikeda]], chimico giapponese († [[1936]])
**[[Ozias Leduc]], pittore canadese († [[1955]])
Quei rivoluzionari populisti - notava Michajlovskij - temevano «un regime costituzionale perché esso significherebbe l'odiato potere della borghesia» ma «questo potere esiste già oggi sulla Russia». Borghesia e autocrazia erano legate inscindibilmente così come i «due avidi becchi» dell'aquila raffigurata nello stemma della Russia erano uniti «da un solo insaziabile stomaco».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 29.</ref>
*[[1866]] - [[Sherard Osborn Cowper-Coles]], inglese († [[1936]])
*[[1867]] - [[Gottlieb Elster]], scultore tedesco († [[1917]])
==== Il programma del Comitato esecutivo di Narodnaja Volja ====
*[[1868]]
[[File:Narodnaja Volja 3 1880.jpg|thumb|180px|Il programma di Narodnaja Volja]]
**[[Felice Assennato]], politico italiano († [[1957]])
Nel gennaio del [[1880]] uscì il terzo numero di «Narodnaja Volja» con il ''Programma del Comitato esecutivo del partito Narodnaja Volja'' (Программа Исполнительного комитета партии Народная воля, Programma Ispolnitel'nogo komiteta partii Narodnaja Volja). La premessa era: «Siamo socialisti e populisti per convinzione radicata», convinti che solo i principi socialisti potevano condurre l'umanità «alla libertà, all'uguaglianza, alla fraternità, a un maggior benessere materiale a al pieno, eclettico sviluppo della personalità»; il benessere delle persone e la volontà del popolo erano «i due princìpi più sacri».
**[[Max Slevogt]], pittore tedesco († [[1932]])
*[[1869]] - [[Giuseppe Palica]], arcivescovo cattolico italiano († [[1936]])
L'intento di Narodnaja Volja era quello di combattere lo Stato oppressore al fine di «trasferire ogni potere al popolo», e la volontà del popolo sarebbe stata espressa e realizzata «da un'Assemblea Costituente, eletta liberamente dal voto degli elettori».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1906, p. 84.</ref>
*[[1870]]
**[[Alexander Brosch Edler von Aarenau]], militare austro-ungarico († [[1914]])
Non era questa - si precisava - «la forma ideale della manifestazione del volere del popolo», ma era l'unica possibile nel momento attuale. Narodnaja Volja presentava perciò al popolo il suo programma, «che avrebbe sostenuto nella campagna elettore e difeso nell'Assemblea Costituente». Il programma era il seguente:<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1906, p. 85.</ref>
**[[Pat Powers]], produttore cinematografico e regista irlandese († [[1948]])
**[[Louis Vierne]], organista e compositore francese († [[1937]])
*1. Rappresentanza permanente del popolo con pieni poteri su tutte le questioni nazionali;
*[[1871]] - [[Ma Barker]], criminale statunitense († [[1935]])
*2. Ampia autonomia regionale, assicurata dall'elezione di tutti gli amministratori, autonomia del ''[[mir]]'' e indipendenza economica del popolo;
*[[1872]]
*3. Indipendenza del ''mir'' come unità economica e amministrativa;
**[[Giovanni Guarino Amella]], politico italiano († [[1949]])
*4. Appartenenza della terra al popolo;
**[[Ralph Lewis (attore)|Ralph Lewis]], attore statunitense († [[1937]])
*5. Sistema di misure capaci di far passare agli operai tutte le fabbriche e le officine;
**[[Mary Engle Pennington]], biochimica e batteriologa statunitense († [[1952]])
*6. Libertà di coscienza, di parola, di stampa, di riunione, di associazione e di propaganda elettorale;
**[[John Cowper Powys]], scrittore britannico († [[1963]])
*7. Suffragio universale, senza limitazioni di classe e di censo;
*[[1873]]
*8. Sostituzione dell'esercito permanente con una milizia territoriale.
**[[Giovanni Calabria]], presbitero italiano († [[1954]])
**[[Ejnar Hertzsprung]], astronomo e chimico danese († [[1967]])
[[File:Ol'ga Spiridonovna Ljubatovic.jpg|thumb|left|130px|Ol'ga Ljubatovič]]
**[[Aleksej Viktorovič Ščusev]], architetto russo († [[1949]])
Seguiva poi l'elenco delle attività che Narodnaja Volja s'impegnava a praticare per il raggiungimento degli obiettivi. Un'attività di propaganda e di agitazione tra la popolazione per far conoscere il programma del partito e per organizzare manifestazioni di protesta. Occorreva anche che il partito acquisisse posizioni influenti nell'amministrazione, nell'esercito, nella società civile e tra le masse contadine, per difendere i loro interessi e aiutarli nei loro bisogni.
*[[1874]]
**[[István Bethlen]], politico ungherese († [[1946]])
Era necessaria un'attività terroristica per eliminare gli elementi più nocivi del governo, per proteggersi dalle sue spie, per «punire i casi più importanti di violenza e di potere arbitrario» allo scopo di minare le sue forze e di «sollevare lo spirito rivoluzionario del popolo e la fede nel successo». Era utile cercare l'alleanza di altri gruppi rivoluzionari.
**[[Margaret Lygon Russell, baronessa Ampthill]], nobildonna inglese († [[1957]])
*[[1875]]
Tutte queste attività erano la premessa per il «colpo al centro», l'insurrezione che avrebbe consegnato il potere al popolo, ma il punto programmatico riguardante «l'organizzazione e la realizzazione del rivolgimento» non fu pubblicato, né mai Narodnaja Volja teorizzò il modo concreto con il quale il regime zarista sarebbe stato abbattuto. Di fatto, la necessità, più volte dichiarata, di «fare presto», e le poche forze a sua disposizione, la spinsero sulla strada degli attentati terroristici miranti alla disorganizzazione del potere.<ref>F. Venturi, cit., pp. 1090-1091.</ref>
**[[Domenico Cortopassi]], compositore e direttore d'orchestra italiano († [[1961]])
**[[Lawrence Doherty]], tennista britannico († [[1919]])
Il programma, redatto da [[Lev Aleksandrovič Tichomirov|Tichomirov]], fu approvato dal Comitato esecutivo con la sola opposizione di Morozov e di [[Ol'ga Spiridonovna Ljubatovič|Ol'ga Ljubatovič]]. Questi avrebbero voluto che il programma si fosse limitato a indicare gli obiettivi politici della lotta contro il governo per la conquista dei diritti civili e della Costituzione. Una volta ottenute, attraverso l'azione terroristica, «la libertà di pensiero, di parola, la sicurezza effettiva della persona», il movimento rivoluzionario avrebbe potuto propagandare pacificamente le «idee sociali e la lotta per il socialismo».<ref>N. A. Morozov, ''La lotta terroristica'', 1880, p. 9.</ref>
**[[Enno Walther Huth]], imprenditore tedesco († [[1964]])
*[[1876]]
[[File:Savelij Zlatopol'skij.jpg|thumb|130px|Savelij Zlatopol'skij]]
**[[Nello Carotenuto]], attore italiano († [[1937]])
D'altra parte, è molto probabile che Morozov si accontentasse di battersi per le sole libertà democratiche, non avendo nessuna fiducia nella possibilità di una rivoluzione popolare,<ref>N. A. Morozov, ''La lotta terroristica'', p. 12.</ref> e che sulle sue posizioni fossero pochi altri ''narodovol'cy'', come Ol'ga Ljubatovič,<ref>O. S. Ljubatovič, ''Passato lontano e prossimo'', 1906.</ref> [[Gerasim Grigor'evič Romanenko|Gerasim Romanenko]]<ref>S. N. Valk, ''G. G. Romanenko. Dalla storia di Narodnaja Volja'', 1928.</ref> e, forse, [[Savelij Solomonovič Zlatopol'skij|Savelij Zlatopol'skij]].<ref>S. S. Volk, cit., p. 201.</ref>
**[[Filippo Cortesi]], arcivescovo cattolico italiano († [[1947]])
**[[Richard Stanton]], attore e regista statunitense († [[1956]])
Nella primavera del 1880 fu elaborato ''Il lavoro preparatorio del partito'', un documento nel quale Narodnaja Volja prevedeva la creazione di un «ordinamento» sociale e statale rappresentativo di tutto il popolo, che esprimesse «la volontà del popolo» e fosse «fonte unica della legge». Era possibile - vi si affermava - che in un prossimo futuro «il governo, pur senza arrendersi completamente, concederà tuttavia una Costituzione abbastanza liberale, per cui per il partito sarà più vantaggioso rinviare l'insurrezione e, servendosi della nuova libertà d'azione, organizzarsi più efficacemente e consolidarsi». Il partito avrebbe insomma utilizzato le possibilità offerte dalla Costituzione per «concentrarsi direttamente nell'attività tra le massi popolari, mettendo da parte i piani odierni» che prevedevano la violenta presa del potere.<ref>''Il populismo rivoluzionario degli anni Settanta del XIX secolo'', II, p. 175.</ref>
**[[Harald di Danimarca]], principe danese († [[1949]])
*[[1877]] - [[Hans Heysen]], pittore australiano († [[1968]])
''Il lavoro preparatorio'' aveva avuto origine dalle voci insistenti di prossime riforme liberali che il governo avrebbe potuto varare durante il venticinquesimo anno di regno dello zar Alessandro su impulso del nuovo favorito, il generale [[Michail Loris-Melikov|Loris-Melikov]], che godeva fama di liberale. In realtà la politica di Loris-Melikov, ministro dell'Interno con poteri eccezionali dall'agosto 1880, consistette nell'ingraziarsi con promesse l'opinione pubblica senza concederle nulla di essenziale, e in particolare, senza voler intaccare il principio del regime autocratico.<ref>F. Venturi, cit., p. 1118.</ref>
*[[1878]] - [[Walter Katzenstein]], canottiere tedesco († [[1929]])
*[[1879]]
==== Il programma degli operai membri di Narodnaja Volja ====
**[[Felice Maria Cappello]], presbitero italiano († [[1962]])
[[File:ZhelyabovStudent.jpg|thumb|left|130px|Andrej Željabov]]
**[[Chen Duxiu]], politico cinese († [[1942]])
Il 1880 fu un anno di crisi economica e di disoccupazione. Il [[17 novembre]]<ref>Calendario moderno; il 5 novembre secondo il calendario giuliano.</ref> il Comitato esecutivo di Narodnaja Volja pubblicò un nuovo documento, il ''Programma degli operai membri del partito Narodnaja Volja'' (Программа рабочих членов партии Народной воли, Programma rabočich členov partii Narodnoj Voli). Scritto da [[Andrej Ivanovič Željabov|Željabov]], il documento costituì il programma a base dell'organizzazione che il partito intendeva creare nelle fabbriche. Il suo punto di partenza è la dottrina socialista:<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1906, pp. 439-441.</ref>
*[[1880]] - [[Nora Bayes]], attrice e cantante statunitense († [[1928]])
*[[1881]]
*1. La terra e gli strumenti di lavoro devono appartenere a tutto il popolo e ogni lavoratore il diritto di utilizzarli.
**[[Tom Bundy]], tennista statunitense († [[1945]])
*2. Il lavoro non va compiuto in modo isolato, ma collettivamente (per comunità,<ref>''Obščiny''</ref> ''arteli'',<ref>Le associazioni operaie.</ref> associazioni).
**[[Anton Czerwinski]], presbitero polacco († [[1938]])
*3. I prodotti del lavoro comune devono essere divisi tra tutti i lavoratori, in base alla loro deliberazione e secondo i loro bisogni.
**[[Vincenzo Peruggia]], decoratore italiano († [[1925]])
*4. La struttura statale deve basarsi su un patto federativo di tutte le comunità.
*[[1882]] - [[Liborio Salomi]], geologo, paleontologo e naturalista italiano († [[1952]])
*5. Ogni comunità sarà completamente indipendente e libera.
*[[1883]]
*6. Ogni membro della comunità sarà completamente libero nelle sue opinioni e nella sua vita privata, la sua libertà sarà limitata solo nei casi in cui si trasformi in violenza contro i membri della sua o delle altre comunità.
**[[Meroujan Barsamian]], giornalista, poeta e editore armeno († [[1944]])
**[[Otto Heinrich Warburg]], medico e fisiologo tedesco († [[1970]])
Il programma stabiliva il suffragio universale, garantiva la libertà di opinione, di stampa e di riunione, prevedeva l'istruzione gratuita per tutti e una legislazione sul lavoro, la sostituzione dell'esercito con la milizia e una completa riorganizzazione dell'assetto politico-amministrativo della Russia:
*[[1885]] - [[Khải Định]], imperatore vietnamita († [[1925]])
*[[1886]] - [[Wim Groskamp]], calciatore olandese († [[1974]])
[[File:Programma operai Narodnaja Volja.jpg|thumb|160px|Il programma degli operai membri di Narodnaja Volja]]
*[[1887]]
*1. Il potere dello zar sarebbe stato sostituito da un governo costituito da rappresentanti del popolo, che li nomina, li revoca e chiede conto del loro operato.
**[[Ira Davenport]], giocatore di baseball, giocatore di football americano e mezzofondista statunitense († [[1941]])
*2. Lo Stato russo sarebbe stato suddiviso in regioni (''oblast'<nowiki></nowiki>'') autonome ma legate in una federazione pan-russa. Ogni regione ha un'amministrazione e un governo per i rapporti con lo Stato.
**[[Ottorino Pomilio]], ingegnere aeronautico italiano († [[1957]])
*3. I popoli annessi con la forza dallo Stato zarista avevano il diritto di abbandonare la federazione.
**[[Luigi Rizzo]], comandante marittimo e ammiraglio italiano († [[1951]])
*4. Le comunità (''obščiny'') di paese, villaggio e borgata, gli ''arteli'' di fabbrica, ecc., decidevano i loro affari in assemblea, delegandone l'esecuzione a rappresentanti eletti.
*[[1888]]
*5. Tutta la terra era proprietà del popolo. Ogni regione l'affidava in uso alle ''obščiny'' o a singoli individui, a condizione che la coltivassero personalmente.
**[[Friedrich Fromm]], generale tedesco († [[1945]])
*6. Le fabbriche e le officine erano proprietà del popolo e venivano affidate in uso alle comunità di fabbrica e di officina, alle quali appartenevano gli utili.
**[[Ernst Kretschmer]], psichiatra tedesco († [[1964]])
*[[1890]]
Per conquistare questi larghi obiettivi sarebbe stato necessario lottare contro tutti coloro che «vivevano sulle spalle del popolo»: i governanti, i grandi proprietari terrieri<ref>I ''pomeščiki''.</ref> e i ''kulaki'', i grandi commercianti e gli industriali. Gli operai dovevano organizzarsi in gruppi clandestini armati. Tali nuclei sarebbero stato parte effettiva, insieme con i gruppi contadini e le forze reclutate nell'esercito, del partito social-rivoluzionario.
**[[Henrich Focke]], ingegnere aeronautico e imprenditore tedesco († [[1979]])
**[[Karl Harrer]], giornalista e politico tedesco († [[1926]])
Il programma delineava le possibili fasi di una rivoluzione. Oltre che nelle campagne, occorreva scatenare una rivolta in qualche città, specialmente nelle più importanti, tenendole nelle proprie mani e cercando di estendere le rivolte fino a giungere a un'insurrezione generale in tutta la Russia. A quel punto sarebbe stato formato un governo provvisorio che avrebbe immediatamente avviato le riforme previste nel programma. Allora il popolo avrebbe eletto i deputati dell'Assemblea costituente che, riunitasi a rivoluzione conclusa, avrebbe «sanzionato le conquiste popolari e fissato le leggi della federazione».
**[[Eddie Rickenbacker]], aviatore e imprenditore statunitense († [[1973]])
**[[Landsborough Thomson]], ornitologo scozzese († [[1977]])
Anche se il governo zarista, sotto la pressione degli avvenimenti, avesse accordato la Costituzione, il partito rivoluzionario avrebbe insistito con manifestazioni e sommosse, fino a quando il vecchio ordine non si fosse dimostrato incapace di resistere alle esigenze popolari.<ref>F. Venturi, cit., pp. 1130-1135.</ref>
**[[Philippe Thys]], ciclista su strada, ciclocrossista e pistard belga († [[1971]])
*[[1891]]
[[File:Michail F. Gračevskij.jpg|thumb|left|130px|Michail Gračevskij]]
**[[Edward Fegen]], militare inglese († [[1940]])
Željabov fu particolarmente attivo nel reclutamento di operai. Costituì un folto gruppo di studenti che svolgessero propaganda tra i lavoratori di Pietroburgo e fondò un periodico a loro dedicato, la «Rabočaja gazeta», stampata in una tipografia clandestina tenuta dall'operaio Teterka e dalla [[Gesja Mironovna Gel'fman|Gel'fman]]. Redatta da Željabov, da [[Nikolaj Alekseevič Sablin|Sablin]] e da pochi altri, ne furono pubblicati due numeri nella capitale, il [[15 gennaio]] [[1880]] e il [[27 gennaio]] [[1881]],<ref>In ''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1906, p. 419.</ref> e un terzo numero uscì a [[Mosca]] l'[[8 dicembre]] [[1881]].
**[[Carlo Ghigliano]], calciatore e allenatore di calcio italiano († [[1966]])
**[[Nicola Pizi]], militare italiano († [[1915]])
Con il proselitismo si riuscì a organizzare qualche centinaio di operai di Pietroburgo; un buon successo fu ottenuto anche tra gli operai di Mosca, dove operarono [[Pëtr Abramovič Tellalov|Pëtr Tellalov]], e poi [[Stepan Nikolaevič Chalturin|Chalturin]] e la [[Marija Nikolaevna Ošanina|Ošanina]]. Un gruppo operaio fu creato a [[Odessa]] dalla [[Vera Nikolaevna Figner|Figner]] e da [[Nikolaj Nikolaevič Kolodkevič|Kolodkevič]], e poi affidato a [[Michail Nikolaevič Trigoni|Michail Trigoni]], mentre a [[Kiev]] il gruppo di Narodnaja Volja si trovò a competere con la ricostituita ''[[Unione operaia della Russia meridionale]]'' di [[Nikolaj Pavlovič Ščedrin|Ščedrin]] e di [[Elizaveta Nikolaevna Koval'skaja|Elizaveta Koval'skaja]], che predicava il «terrorismo economico» contro gli sfruttatori degli operai, senza prendere in considerazione obiettivi politici.<ref>F. Venturi, cit., pp. 1136-1138.</ref> Tra i migliori elementi di Narodnaja Volja provenienti dagli ambienti operai furono [[Stepan Nikolaevič Chalturin|Chalturin]], [[Andrej Korneevič Presnjakov|Presnjakov]] e [[Michail Fëdorovič Gračevskij|Gračevskij]].<ref>F. Venturi, cit., p. 1128.</ref>
**[[Felice Porro]], generale e aviatore italiano († [[1975]])
*[[1892]]
Narodnaja Volja non riuscì a penetrare negli ambienti dell'<nowiki></nowiki>''[[intelligencija]]'' che, a parte Michajlovskij, [[Gleb Ivanovič Uspenskij|Uspenskij]], [[Nikolaj Vasil'evč Šelgunov|Šelgunov]] e [[Vsevolod Michajlovič Garšin|Garšin]],<ref>Su di loro: Ju. Gardenin [V. Černov], ''In memoria di N. K. Michajolvskij'', 1904; V. Češichin, ''Gleb Ivanovič Uspenskij'', 1929, e N. Rusanov, ''Il primo marzo e N. V. Šelgunov'', 1906. Garšin cercò invano di sottrarre al patibolo Ippolit Mlodeckij, l'attentatore di Loris-Melnikov.</ref> si mantenne distante dall'organizzazione e non fece sentire la sua voce nemmeno su temi quali la libertà di pensiero e di stampa.<ref>F. Venturi, cit., pp. 1121-1122.</ref> Tra gli studenti ebbe maggior successo, ma non riuscì a provocare scioperi e manifestazioni di qualche rilevanza: quella del [[20 febbraio]] [[1880]], tenuta all'Università di Pietroburgo e animata dagli studenti Kogan-Bernštejn e Podbel'skij - quest'ultimo schiaffeggiò il ministro [[Dmitrij Andreevič Tolstoj|Tolstoj]] - non ebbe seguito.<ref>Lev Matveevič Kogan-Bernštejn e Papij Pavlovič Podbel'skij furono arrestati poco dopo e deportati in Siberia. Nel 1889, durante una rivolta di prigionieri, Podbel'skij fu ucciso e Kogan-Bernštejn fu impiccato. Cfr. ''La tragedia in terra jakuta del 22 marzo 1889'', 1925.</ref>
**[[Giovanni Battista Bosio]], arcivescovo cattolico italiano († [[1967]])
**[[Francesco Carnevali]], artista e scrittore italiano († [[1987]])
Particolare importanza fu attribuita dal Comitato esecutivo all'adesione a Narodnaja Volja di ufficiali delle forze armate. Nel 1880 furono reclutati a Pietroburgo e a [[Kronštadt]] [[Sergej Petrovič Degaev|Degaev]], [[Nikolaj Evgen'evič Suchanov|Suchanov]], [[Aleksandr Pavlovič Štromberg|Štromberg]], [[Nikolaj Rogačëv|Rogačëv]], Senjagin e Bucevič. Altri ufficiali aderirono più tardi a [[Odessa]], [[Nikolaev]] e [[Tiflis]] e complessivamente furono una settantina i ''narodovol'cy'' attivi nelle forze armate.<ref>F. Venturi, cit., pp. 1124-1127.</ref>
**[[Olof Molander]], regista teatrale e regista svedese († [[1966]])
*[[1894]]
=== La funzione dello Stato nella rivoluzione ===
**[[Janus van Merrienboer]], arciere olandese († [[1947]])
[[File:Petr A. Tellalov.jpg|thumb|130px|Pëtr Tellalov]]
**[[Renato Paglianti]], calciatore italiano († [[1958]])
Nel definire la novità rappresentata da Narodnaja Volja nel movimento populista, Plechanov scrisse che il populismo aveva sempre avuto «una posizione nettamente negativa nei confronti di ogni idea di Stato; invece i ''narodovol'cy'' contavano di realizzare i loro piani di riforma sociale tramite l'apparato statale». Conseguentemente, per Narodnaja Volja la «rivoluzione politica democratica» era la premessa delle riforme sociali.<ref>G. V. Plechanov, ''Opere'', II, p. 41.</ref>
*[[1895]]
**[[Juan Domingo Perón]], generale e politico argentino († [[1974]])
Nei processi che li videro imputati, i ''narodovol'cy'' ribadirono esplicitamente la loro estraneità al principio anarchico di negazione dello Stato: «Da tanto ci chiamano anarchici» - affermò [[Aleksandr Aleksandrovič Kvjatkovskij|Kvjatkovskij]] nel [[1880]] - «ebbene, non è assolutamente vero. Nei nostri obiettivi concreti non abbiamo mai negato lo Stato in generale. Quello che neghiamo è una forma di organizzazione statale che tuteli unicamente gli interessi di un'infima parte della società».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 97.</ref> Ancora più nettamente, nel [[1881]] Željabov dichiarò: «Siamo statalisti, non anarchici»,<ref>''Il populismo rivoluzionario degli anni Settanta del XIX secolo'', II, p. 252.</ref> e nel [[1883]] [[Pëtr Abramovič Tellalov|Tellalov]], al «[[processo dei 17]]» affermò: «Non vogliamo la distruzione dello Stato, ma semplicemente che siano garantiti tutti quei presupposti politici grazie ai quali la volontà del nostro popolo possa esprimersi liberamente».<ref>''Il processo dei 17 ''narodovol'cy'' nel 1883'', 1906.</ref>
**[[Zog I di Albania]], politico e militare albanese († [[1961]])
*[[1896]]
Il Comitato esecutivo di Narodnaja Volja nel [[1882]] scrisse: «Il colpo di Stato è il nostro "essere o non essere". Se si farà, allora la rivoluzione s'incanalerà immediatamente nel giusto alveo. Se non si farà, il movimento rivoluzionario potrebbe deviare, inquinarsi e perdere gran parte della sua efficacia». E aggiunse: «Siamo statalisti per convinzione e aspirazione, annettiamo cioè un'importanza di primo piano all'elemento statale, all'elemento del potere politico. Lo Stato è una forza, e come tale dev'essere intelligentemente organizzato». Tale «intelligente organizzazione» era necessaria per la rivoluzione: «La rivoluzione si farà solo quando questo potere sarà in buone mani, ed è per questo che intendiamo conquistarlo».<ref>''Il populismo rivoluzionario degli anni Settanta del XIX secolo'', II, pp. 316-321.</ref>
**[[Julien Duvivier]], regista francese († [[1967]])
**[[Angelo Frattini]], giornalista, scrittore e pittore italiano († [[1967]])
[[File:Tkachev piotr.jpg|thumb|left|130px|Pëtr Tkačëv]]
**[[Franz Peter]], aviatore austro-ungarico († [[1968]])
Nel pensiero rivoluzionario russo dell'Ottocento, tali concetti erano già stati difesi da [[Pëtr Nikitič Tkačëv|Tkačëv]], secondo il quale i rivoluzionari dovevano impadronirsi del potere trasformando il vecchio Stato in uno Stato rivoluzionario: «La rivoluzione si compie tramite uno Stato rivoluzionario che, da una parte, combatta ed elimini gli elementi conservatori e reazionari della società, e abolisca tutti gli istituti che impediscono l'instaurazione dell'eguaglianza e della fratellanza, e dall'altra, crei istituti nuovi che favoriscano tale sviluppo».<ref>P. N. Tkačëv, ''Opere'', III, pp. 224-225.</ref>
*[[1897]]
**[[Olaf Hegnander]], calciatore norvegese († [[1958]])
Del tkacevismo i ''narodovol'cy'' respinsero però l'idea di «provocare nel paese ogni possibile trasformazione politica, semplicemente con ordini impartiti dall'autorità dall'alto e con l'obbedienza dei sudditi o cittadini dal basso». Per introdurre i princìpi socialisti occorreva prima stimolare «l'attiva partecipazione del popolo alla riorganizzazione concreta» della società.<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, pp. 107-108.</ref>
**[[Marcel Herrand]], attore, regista e direttore teatrale francese († [[1953]])
**[[Rouben Mamoulian]], regista armeno († [[1987]])
In sostanza, la posizione dei ''narodovol'cy'' si poneva tra quella dei «giacobini» seguaci di Tkačëv e quella di [[Čërnyj peredel]], che negava ogni influenza, positiva o negativa, delle forme politiche sui rapporti economici. Di Narodnaja Volja - scrisse [[Nikolaj Ivanovič Kibal'cič|Kibal'cič]] - era la visione che, «riconoscendo lo stretto legame e l'azione reciproca dei fattori economici e politici, sostiene che né il rivolgimento sociale si può realizzare senza determinate trasformazioni politiche, né, inversamente, le libere istituzioni politiche possono stabilirsi senza una determinata preparazione storica nella sfera economica».<ref>''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1906, p. 169.</ref>
*[[1898]]
**[[Pietro Ongarelli]], calciatore italiano
Il problema del rapporto tra rivoluzionari e popolo era concepito dai ''narodovol'cy'' da due diversi punti di vista. Nel programma del Comitato esecutivo si affermava che i rivoluzionari, preso il potere, lo avrebbero trasmesso all'Assemblea costituente; nel programma degli operai di Narodnaja Volja era invece previsto che fosse un governo provvisorio formato da «persone note per la loro devozione alla causa del popolo» ad avviare le riforme.
**[[Giulio Supino]], ingegnere e matematico italiano († [[1978]])
**[[Clarence Williams]], musicista e compositore statunitense († [[1965]])
Negli articoli di «Narodnaja Volja» si trova la giustificazione di queste due tesi. Se, una volta effettuato il colpo di Stato, «il popolo saprà fare la rivoluzione in campo economico», allora «il governo provvisorio al potere non dovrà far altro che sanzionare l'eguaglianza economica conquistata dal popolo». Se invece la popolazione fosse rimasta passiva, «il governo provvisorio, oltre all'emancipazione politica del popolo, oltre all'instaurazione di nuovi istituti politici, s'incaricherà di realizzare la rivoluzione economica».<ref>«Narodnaja Volja», 8-9, 1882, in ''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 159.</ref>
*[[1899]]
**[[Dixie Compton]], attrice statunitense († [[1986]])
Il partito rivoluzionario avrebbe «conservato il suo potere centrale solo per aiutare il popolo a organizzarsi», senza metter mano ad alcuna riforma, il cui compito era competenza esclusiva della volontà popolare. Soltanto nel «caso increscioso in cui l'organismo popolare non dia alcun segno di vita», il governo centrale avrebbe preso l'iniziativa di disporre le riforme sociali ed economiche.<ref>«Narodnaja Volja», 4, 1880, in ''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1930, p. 93.</ref>
**[[René Petit]], calciatore e ingegnere francese († [[1989]])
**[[Gabriele Umberto de Paolis]], militare italiano († [[1946]])
== Gli attentati ==
*[[1900]] - [[Alfredo Carricaberry]], calciatore argentino († [[1942]])
[[File:Michail Frolenko.jpg|thumb|125px|Michail Frolenko]]
*[[1901]]
[[File:Stepan Sirjaev.jpg|thumb|left|130px|Stepan Širjaev]]
**[[Jaroslav Bohata]], calciatore cecoslovacco
In ottemperanza alla decisione di uccidere lo zar, già dal settembre del [[1879]] Narodnaja Volja aveva preparato i primi attentati. Alessandro II si trovava allora nella sua residenza estiva di [[Livadija]], in [[Crimea]], e fu calcolato che, nel viaggio di ritorno a Pietroburgo previsto a fine autunno, o avrebbe raggiunto via mare [[Odessa]] per prendervi il treno per la capitale, o sarebbe partito direttamente da Livadija percorrendo la linea ferroviaria [[Char'kov]]-[[Mosca]]-[[San Pietroburgo]]. Nella prima eventualità fu minata la ferrovia a pochi chilometri di Odessa. L'attentato fu preparato da Kobal'cič, Kvjatkovskij, Vera Figner, Kolodkevič, Frolenko e [[Tat'jana Ivanovna Lebedeva|Tat'jana Lebedeva]]: gli ultimi due erano riusciti a farsi assumere come casellanti e avrebbero dovuto far saltare la [[dinamite]] al passaggio del treno.<ref>I dettagli dell'impresa sono in V. Figner, ''Opera conclusa'', cit., I, pp. 154 e ss.</ref>
**[[Thorsten Svensson]], calciatore svedese († [[1954]])
**[[John Tansey]], attore, regista e sceneggiatore statunitense († [[1971]])
L'imperatore aveva però scelto la seconda alternativa, per la quale Željabov aveva organizzato il minamento della ferrovia presso [[Aleksandrovsk]], piccolo centro situato tra la Crimea a Char'kov, avvalendosi della collaborazione di [[Andrej Korneevič Presnjakov|Presnjakov]], Kibal'cič, Isaev e [[Makar Vasil'evič Teterka|Teterka]]. Poco prima Željabov, munito di falsi documenti, vi aveva aperto una conceria con due operai suoi amici, [[Jakov Tichonovič Tichonov|Tichonov]] e [[Ivan Fëdorovič Okladskij|Okladskij]]: con gli abitanti del paese Željabov «faceva amicizia sinceramente, beveva e mangiava con loro, occupandosi intanto della sua impresa».<ref>''Andrej Ivanovič Željabov'', 1882, p. 30.</ref> Il [[18 novembre]] il treno imperiale passò sulla linea minata senza incidenti, perché l'innesco che doveva far brillare la dinamite non funzionò.<ref>V. N. Figner, ''Opera conclusa'', cit., I, p. 158.</ref>
**[[Doris Allen]], psicologa statunitense († [[2002]])
*[[1902]] - [[Ivan Ljudnikov]], generale sovietico († [[1976]])
Restava una terza possibilità. A tre chilometri da Mosca Aleksandr Michajlov aveva acquistato una casa costeggiante la ferrovia, dove andarono ad abitare i ''narodovol'cy'' [[Lev Nikolaevič Gartman|Gartman]] e [[Sof'ja L'vovna Perovskaja|Sof'ja Perovskaja]]. Questi, con Isaev, Morozov, [[Stepan Grigor'evič Širjaev|Širjaev]], Barannikov, Gol'denberg e [[Ajzik Borisovič Arončik|Arončik]] scavarono una galleria che congiunse la cantina alla linea ferroviaria, sotto la quale piazzarono la dinamite. Il [[19 novembre]], intorno all'ora prevista, passarono, a pochi minuti di distanza, due treni diretti a Mosca. Širjaev fece brillare la dinamite al passaggio del secondo treno: l'esplosione causò il deragliamento delle vetture, senza provocare alcuna vittima. Quello era però il treno che portava il seguito dell'imperatore, che giunse illeso a Mosca sul primo treno.<ref>A. P. Pribyleva-Korba, V. N. Figner, cit., p. 142.</ref>
*[[1903]]
**[[Ferenc Nagy]], politico ungherese († [[1979]])
[[File:Lev Gartman.jpg|thumb|140px|Lev Gartman]]
**[[Elizabeth Wyn Wood]], scultrice canadese († [[1966]])
[[File:Presnykov.jpg|thumb|left|130px|Andrej Presnjakov]]
*[[1904]]
Per un anno la polizia non seppe dei tentativi operati a Odessa e Aleksandrov. Le indagini sull'attentato di Mosca portarono all'arresto, a Pietroburgo, di Kvjatkovskij e di Evgenija Figner, la sorella di Vera. I due furono imputati, con Presnjakov, Zundelevič, Širjaev e altri, nel «[[processo dei 16]]», tenuto dal [[6 novembre|6]] all'[[11 novembre]] [[1880]], che si concluse con la condanna a morte di Kvjatkovskij e Presnjakov e l'ergastolo per Zundelevič e Širjaev, mentre la Figner ebbe quindici anni di lavori forzati.<ref>O. S. Ljubatovič, cit.; V. N. Figner, ''Evgenija Nikolaevna Figner'', 1924; ''Il processo dei sedici terroristi'', 1906.</ref> Lev Gartman riuscì invece a sfuggire all'arresto rifugiandosi in Francia, che rifiutò l'estradizione richiesta dalla Russia grazie anche alla mobilitazione dell'opinione pubblica democratica francese, e Gartman poté trasferirsi in Inghilterra.<ref>''Ricordi di rivoluzionari russi'', 1904.</ref>
**[[Yves Giraud-Cabantous]], pilota automobilistico francese († [[1973]])
**[[Iride Motta]], calciatore italiano († [[1987]])
Alla fine del gennaio del [[1880]] la polizia riuscì a individuare, quasi per caso, la tipografia di Narodnaja Volja. Si trovava in un appartamento al centro di Pietroburgo, dove abitavano, sotto falsa identità, [[Nikolaj Konstantinovič Buch|Nikolaj Buch]] e [[Sof'ja Andreevna Ivanova|Sof'ja Ivanova]], oltre alla giovane sarta [[Marija Vasil'evna Grjaznova|Marija Grjaznova]] nelle finte spoglie di loro domestica. La casa era frequentata anche da due tipografi, i ''narodovol'cy'' Abram Lubkin e Lejzer Cukerman. All'arrivo della polizia ci fu una lunga sparatoria, al termine della quale Lubkin preferì suicidarsi. Gli altri quattro furono imputati nel «processo dei 16», nel quale furono condannati ai lavori forzati.<ref>F. Venturi, cit., pp. 1107-1109.</ref>
**[[Antonio Villamil]], schermidore argentino
*[[1905]] - [[René Cardona]], regista, attore e produttore cinematografico cubano († [[1988]])
Mentre accadevano questi fatti, Narodnaja Volja stava preparando il più spettacolare dei tentativi terroristici: quello di far saltare in aria gli appartamenti dell'imperatore nel [[Palazzo d'Inverno]]. Nel settembre del 1879 vi era stato assunto come ebanista [[Stepan Nikolaeviĉ Chalturin|Stepan Chalturin]], fondatore con [[Viktor Pavlovič Obnorskij|Viktor Obnorskij]] dell'<nowiki></nowiki>''[[Unione settentrionale degli operai russi]]'' e anche valente artigiano. Naturalmente, Chalturin era stato munito di falsi documenti d'identità. Era stato alloggiato con altri operai in una camerata posta nelle cantine del palazzo e poteva entrare e uscire liberamente.
*[[1906]]
**[[Attilio Monti]], imprenditore italiano († [[1994]])
[[File:Ivanova s2.jpg|thumb|125px|Sof'ja Ivanova]]
**[[Hans Stubb]], calciatore tedesco († [[1973]])
[[File:Stepan Khalturin.jpg|thumb|left|130px|Stepan Chalturin]]
**[[Pietro Taverna]], calciatore italiano
Poteva così tenersi in contatto con Kviatkovskij, che gli forniva periodicamente una certa quantità di esplosivo, che Chalturin introduceva e nascondeva nel palazzo. Si trattava di sistemare, al momento opportuno ed eludendo la sorveglianza, la dinamite sotto il pavimento di una delle sale e farla esplodere mediante un meccanismo a orologeria. Quando Kviatkovskij fu arrestato, Željabov divenne il suo contatto esterno e con lui la sera del [[17 febbraio]] [[1880]] Chalturin assistette, fuori dal palazzo, all'esplosione che provocò il crollo del pavimento della sala da pranzo situata al primo primo. Vi furono undici morti e cinquantasei feriti. Alessandro II, che in quel momento si trovava in un'altra stanza del piano superiore, rimase illeso.<ref>''Calendario di Narodnaja Volja dell'anno 1883'', pp. 40 e ss.</ref>
*[[1907]]
**[[Hugh Foot, barone Caradon]], diplomatico inglese († [[1990]])
Chalturin trovò rifugio in uno degli appartamenti clandestini di Narodnaja Volja e poi si trasferì a Mosca. La vera identità dell'attentatore rimase per anni sconosciuta agli inquirenti. Si capì che l'autore dell'esplosione era stato quell'ebanista, ma sulle prime si pensò a un complotto di aristocratici. Il «Listok Narodnoj Volj» rivendicò l'attentato in un ironico articolo: «quel famoso falegname, di cui tanto si discorre, è effettivamente un operaio d'origine e mestiere [...] Le chiacchiere dei giornali, secondo le quali egli sarebbe d'origine aristocratica, sono per lui estremamente sgradevoli, ed egli ha pregato la direzione di Narodnaja Volja di ristabilire il fatto della sua pura origine operaia».<ref>«Listok Narodnoj Volj», 1, 1880, in ''Literatura partii Narodnaja Volja'', 1906, p. 118.</ref>
**[[Art Babbitt]], animatore e regista statunitense († [[1992]])
**[[Pierre Bertaux]], germanista francese († [[1986]])
L'attentato, che aveva dimostrato la capacità di Narodnaja Volja di colpire fin dentro al cuore dell'autocrazia, provocò una crisi politica che portò alla riorganizzazione della [[Terza Sezione]] e alla salita al potere del generale Loris-Melnikov come ministro degli Interni dotato di poteri eccezionali. Ma i tentativi di uccidere lo zar proseguirono.
**[[Fernand Jaccard]], allenatore di calcio e calciatore svizzero († [[2008]])
*[[1908]]
[[File:Yakimova.jpg|thumb|130px|Anna Jakimova]]
**[[Ugo Ciabattini]], calciatore e aviatore italiano († [[1936]])
[[File:N A Sablin.jpg|thumb|left|130px|Nikolaj Sablin]]
**[[Adolfo Dusi]], allenatore di calcio e calciatore italiano († [[1984]])
Un mese dopo Sof'ja Perovskaja e [[Nikolaj Alekseevič Sablin|Nikolaj Sablin]], sempre sotto falsa identità, affittarono a [[Odessa]] un negozio che si affacciava sull'Ital'janskaja ulica, il viale d'Italia, una delle principali arterie della città, nella quale il corteo imperiale era solito passare quando in estate lo zar arrivava in Crimea per stabilirsi, come di consueto, a Livadija. Nel retrobottega, insieme con [[Grigorij Prokof'evič Isaev|Isaev]], [[Savelij Solomonovič Zlatopol'skij|Zlatopol'skij]] e [[Anna Vasil'evna Jakimova|Anna Jakimova]], Perovskaja e Sablin cominciarono a scavare una galleria che sarebbe dovuta giungere sotto il centro della strada, e lì avrebbero deposto una carica d'esplosivo. Quella volta Alessandro II arrivò però a Odessa prima del previsto, quando lo scavo era ancora in corso, e il progetto fu abbandonato.<ref>Il tentativo fu scoperto due anni dopo: cfr. ''Il processo dei 20 narodovol'cy nel 1882'', 1906.</ref>
**[[Aldo Ghizzetti]], matematico italiano († [[1992]])
**[[E.E.Y. Hales]], storico inglese († [[1986]])
Contemporaneamente, Željabov e Teterka avevano progettato di far saltare il ponte sul quale sarebbe passato l'imperatore per raggiungere dal Palazzo d'Inverno la stazione ferroviaria. Trentatré chili di dinamite furono sistemati sul fondo del canale sottostante ma Teterka mancò l'appuntamento nel giorno stabilito. La polizia, che l'anno dopo recuperò la dinamite, constatò che l'esplosivo e la miccia erano ancora utilizzabili.<ref>''Il processo dei 20 narodovol'cy nel 1882'', 1906.</ref>
**[[Mario Medici]], docente e storico svizzero († [[1984]])
**[[Ezekias Papaioannou]], politico cipriota († [[1988]])
Anche se durante la preparazione o l'esecuzione degli attentati nessun rivoluzionario era caduto nelle mani della polizia, dando così di Narodnaja Volja l'immagine di un'organizzazione tanto audace quanto invulnerabile, nella realtà si verificava un lento stillicidio di arresti di militanti. Oltre ai sedici condannati nel processo dell'11 novembre, nel giugno del 1880 erano stati condannati undici affiliati alla vecchia Zemlja i Volja, in luglio altri ventun rivoluzionari di [[Kiev]] erano stati imprigionati o inviati ai lavori forzati e il [[10 dicembre]], per un'imprudenza, cadde nelle mani della polizia [[Aleksandr Dmitrievič Michajlov|Aleksandr Michajlov]]. Dal carcere scrisse agli amici: «Non fatevi prendere dal desiderio di vendicare o liberare i compagni [...] non c'è che una teoria sola: conquistare la libertà per avere la terra [...] La via è una sola: sparare al centro».<ref>''Lettere del narodovolec A. D. Michajlov'', 1933; F. Venturi, cit., pp. 1140-1142.</ref> E sparare al centro significava uccidere l'imperatore.
**[[Vjačeslav Vasil'evič Ragozin]], scacchista sovietico († [[1962]])
**[[Valentino Sala]], allenatore di calcio e calciatore italiano († [[2002]])
=== L'assassinio dello zar ===
*[[1909]]
[[File:Sof'ja L. Perovsaja.jpg|thumb|130px|Sof'ja Perovskaja]]
**[[Bruno Caizzi]], storico, economista e accademico italiano († [[1992]])
[[File:Mikhailov tm.jpg|thumb|left|120px|Timofej Michajlov|miniatura]]
**[[Nives Dei Rossi]], sciatrice alpina italiana
Era noto che Alessandro II, nei suoi spostamenti domenicali per Pietroburgo, passava quasi sempre per la centrale Malaja sadovaja, «la piccola via del giardino». [[Jurij Nikolaevič Bogdanovič|Jurij Bogdanovič]] e Anna Jakimova, presentatisi come i coniugi Kobozevy, riuscirono ad affittare un negozio al numero 56 della strada e cominciarono a vendervi formaggi, ma ogni notte, alternandosi con Frolenko, Suchanov, Željabov e altri, scavavano una galleria che dal retrobottega doveva arrivare fin sotto il centro della via.<ref>F. Venturi, cit., p. 1143.</ref>
**[[Gerhard Flesch]], agente segreto tedesco († [[1948]])
**[[Bill Hewitt (giocatore di football americano)|Bill Hewitt]], giocatore di football americano statunitense († [[1947]])
La galleria non fu scoperta da un superficiale sopralluogo effettuato a febbraio dalla polizia per verificare le condizioni igieniche del negozio. L'[[11 marzo]] ci fu la grave perdita per Narodnaja Volja, causata dall'arresto di Željabov, l'anima del Comitato esecutivo.<ref>Il 27 febbraio nel vecchio calendario.</ref> Fu sostituito dalla Perovskaja, ma ormai era tutto pronto per domenica [[13 marzo]].<ref>Il 1° marzo nel vecchio calendario.</ref>
**[[Piotr Jaroszewicz]], politico polacco († [[1992]])
*[[1910]]
Il piano prevedeva che Frolenko avrebbe fatto saltare la strada al passaggio del corteo imperiale. Subito dopo sarebbero entrati in azione, nell'ordine, [[Nikolaj Ivanovič Rysakov|Rysakov]], [[Ignatij Ioakimovič Grinevickij|Grinevickij]], [[Timofej Michajlovič Michajlov|Michajlov]] e [[Ivan Pantelejmonovič Emel'janov|Emel'janov]], ciascuno munito di una bomba ideata da [[Nikolaj Ivanovič Kibal'cič|Kibal'cič]]: due tubi incrociati di [[nitroglicerina]], confezionati in modo che esplodessero qualunque fosse l'impatto con l'obiettivo. La Perovkaja avrebbe controllato l'itinerario seguito dallo zar, avvertendo i quattro compagni in caso di mutamento di programma.<ref>F. Venturi, cit., pp. 1146-1148.</ref>
**[[Antonio Giuseppe Angioni]], vescovo cattolico italiano († [[1991]])
**[[Paulette Dubost]], attrice francese († [[2011]])
In effetti, la presenza di Željabov a Pietroburgo aveva causato forti preoccupazioni a corte. In mattinata Alessandro II avrebbe dovuto presenziare nel maneggio alla rivista delle truppe e il ministro Loris-Melikov avvertì l'imperatore della possibilità di un attentato. La moglie dello zar, la principessa [[Ekaterina Michajlovna Dolgorukova|Dolgorukova]], gli consigliò di mutare percorso: egli avrebbe dovuto evitare il [[Nevskij Prospekt]] e la Malaja sadovaja e percorrere invece la strada che costeggia il [[Canale Griboedova|canale Caterina]]. Così fece, e la Perovskja, visto il nuovo itinerario, dispose che i quattro compagni si disponessero lungo la ringhiera del canale in attesa del ritorno dello zar.<ref>V. Ja. Bogučarskij, ''Dalla storia della lotta politica negli anni '70 e '80 del secolo XIX'', 1922, p. 86 e ss.</ref>
**[[Heinrich Hiltl]], calciatore austriaco († [[1982]])
**[[Ray Lewis (atleta)|Ray Lewis]], velocista canadese († [[2003]])
[[File:Ni rysakov.jpg|thumb|125px|Nikolaj Rysakov]]
**[[Roberto Sabatino Lopez]], storico italiano († [[1986]])
[[File:I Grinevizky.jpg|thumb|left|130px|Ignatij Grinevickij]]
**[[Don Smith (cestista 1910)|Don Smith]], cestista statunitense († [[1994]])
Poco dopo le due del pomeriggio il corteo imperiale, formato da tre slitte e da uno squadrone di cosacchi, faceva ritorno al Palazzo d'Inverno. Avvertito dal segnale di Sof'ja Perovskaja, Rysakov gettò la sua bomba contro la slitta dello zar. L'esplosione ferì diverse persone ma lasciò illeso l'imperatore che fermò il corteo e scese dalla slitta, dirigendosi verso il gruppo di soldati che aveva subito arrestato Rysakov. Lo interrogò brevemente e s'avviò per ripartire, quando Grinevickij da due passi gli lanciò addosso la sua bomba. Alessandro II morì un'ora dopo nel suo palazzo, Grinevickij spirò in serata all'ospedale. L'attentato provocò altri tre morti e una ventina di feriti.<ref>F. Venturi, cit., p. 1149.</ref>
**[[Travis Webb]], pilota automobilistico statunitense († [[1990]])
*[[1911]]
Rysakov, interrogato a lungo e sperando di aver salva la vita, finì per rivelare quanto sapeva della congiura. Così, il [[15 marzo]] i poliziotti irruppero nella casa di [[Gesja Meerovna Gelf'man|Gesja Gel'fman]] e [[Nikolaj Alekseevič Sablin|Nikolaj Sablin]], che resistette sparando, poi, vistosi perduto, si suicidò, mentre la Gel'fman venne arrestata. Sorvegliarono poi la casa e il giorno dopo arrestarono Timofej Mchajlov che, ignaro dell'accaduto, vi si era presentato. Il [[16 marzo]] la polizia scoprì il negozio ormai abbandonato di Malaja sadovaja, e vi trovò la dinamite.<ref>F. Venturi, cit., p. 1151.</ref> Il [[22 marzo]], notata da un poliziotto sulla Prospettiva Nevskij, fu arrestata Sof'ja Perovskaja, e il [[29 marzo]] fu la volta di Kibal'cič, il "tecnico" dell'attentato.<ref>F. Venturi, cit., p. 1153.</ref>
**[[Jacques Bridou]], bobbista francese
**[[Norm Dawson]], cestista canadese († [[2003]])
L'istruttoria fu rapida. Željabov, poco dopo il suo arresto, aveva denunciato la sua partecipazione all'attentato, dichiarandosi il vero responsabile dell'azione, che rivendicò a tutto il partito. Il processo, che si aprì il [[7 aprile]], vide sei imputati: Željabov, Perovskaja, Gel'fman, Kibal'cič, Michajlov e Rysakov, che fu l'unico a dichiararsi pentito del gesto.
**[[Franco Scaramelli]], ex calciatore italiano
**[[Heinz Thilo]], militare tedesco († [[1945]])
[[File:G Gelfman.jpg|thumb|left|130px|Gesja Gel'fman]]
*[[1912]]
[[File:Zhelyabov.jpg|thumb|135px|Andrej Željabov]]
**[[Mario Nardi]], partigiano e generale italiano († [[2007]])
In aula, Željabov rifece la storia di una generazione di rivoluzionari: «Abbiamo tentato diversi mezzi per agire a favore del popolo. All'inizio degli anni '70 abbiamo scelto la vita dei lavoratori, la propaganda pacifica delle idee socialiste. Il movimento era estremamente innocuo». Malgrado rifiutasse ogni violenza, il movimento venne soffocato: «Il breve periodo che vivemmo tra il popolo ci mostrò quanto vi fosse nelle nostre idee di libresco e di dottrinario [...] Decidemmo allora di agire a nome degli interessi creati dal popolo, inerenti alla sua vita, da esso stesso riconosciuti. Questo fu il carattere distintivo del populismo. Da metafisico e sognatore si fece positivista».
**[[Günter Stephan]], calciatore tedesco († [[1995]])
**[[Saul Winstein]], chimico canadese († [[1969]])
Al posto della propaganda, furono posti in primo piano i fatti: «Nel 1878 per la prima volta fece la sua comparsa l'idea di una lotta più radicale [...] Le radici del 1° marzo vanno cercate nelle concezioni dell'inverno 1877-78 [...] Il partito non aveva ancora abbastanza chiaro di fronte agli occhi il significato della struttura politica per il destino del popolo russo». A [[Lipeck]] fu deciso di dare battaglia al sistema politico per giungere «a un rivolgimento violento attraverso una congiura, organizzando a questo scopo le forze rivoluzionarie nel senso più largo della parola [...] Con questo spirito mi sforzai di dar vita a un'organizzazione unica, centralizzata, composta di gruppi autonomi ma che agisse secondo un unico piano comune, nell'interesse di uno scopo comune».<ref>''Per il 25° anniversario. 1881-1906. La causa del 1° marzo 1881. Il processo di Željabov, della Perovskaja e degli altri'', 1906.</ref>
*[[1913]]
**[[Bernhard Cuiper]], cestista tedesco († [[1999]])
Il [[12 aprile]] Željabov, Perovskaja, Kibal'cič, Michajlov e Rysakov furono condannati a morte. Il nuovo zar [[Alessandro III di Russia|Alessandro III]] si rifiutò di commutare la pena di Rysakov mentre la Gel'fman, in quanto incinta, fu condannata all'ergastolo. Nell'indignazione dell'opinione pubblica internazionale il suo bambino, nato nella [[fortezza Pietro e Paolo]] dove la Gel'fman era rinchiusa, le fu strappato e messo in un orfanotrofio dove morì di lì a pochi mesi il [[6 febbraio]] [[1882]]. Cinque giorni dopo morì anche la madre.
**[[Solveig Gunbjørg Jacobsen]] († [[1996]])
**[[Battista Restelli]], presbitero e compositore italiano († [[2001]])
La mattina del [[15 aprile]] [[1881]], sul patibolo eretto in piazza Semënovskij, Željabov, Perovskaja, Kibal'cič e Michajlov si abbracciarono per l'ultima volta, ignorando Rysakov, che fu impiccato per ultimo.<ref>F. Venturi, cit., p. 1160.</ref>
**[[Secondo Ricci]], calciatore italiano († [[1984]])
*[[1914]]
=== La lettera ad Alessandro III ===
**[[Cesare Boschin]], presbitero italiano († [[1995]])
[[File:Lettera Narod Vol Aleks III.jpg|thumb|160px|La lettera ad Alessandro III]]
**[[William Allen Egan]], politico statunitense († [[1984]])
L'insurrezione sperata da Narodnaja Volja non ci fu. Nelle università si manifestò soddisfazione, in qualche provincia ci furono disordini, ma generalmente nelle campagne l'attentato fu attribuito ai nobili, nella radicata illusione che il vecchio zar difendesse i contadini dai soprusi dei proprietari terrieri. Non mancarono nemmeno i consueti ''pogrom'' ai danni degli ebrei.<ref>S. N. Valk, ''Dopo il 1° marzo 1881'', 1931, pp. 147-164.</ref> Per questo motivo, l'appello indirizzato il [[14 marzo]] dai ''narodovol'cy'' ai ''mužiki'' per invitarli alla rivolta rimase senza esito.<ref>''Literatura social'no-revoljucionnoj partii Narodnoj Voli'', 1905, pp. 900-901.</ref>
**[[Rowland Wolfe]], ginnasta statunitense († [[2010]])
*[[1915]]
Il [[22 marzo]] Narodnaja Volja pubblicò la ''Lettera del Comitato esecutivo ad Alessandro III'', scritta da [[Lev Aleksandrovič Tichomirov|Tichomirov]] e approvata dai superstiti dirigenti del partito.<ref>''Literatura social'no-revoljucionnoj partii Narodnoj Voli'', pp. 904-907.</ref> La lettera affermava che la «triste necessità» di quella «lotta sanguinosa» derivava dall'esistenza in Russia di un governo «degenerato in una pura camarilla», una vera e propria «banda usurpatrice» che non aveva nulla in comune con i desideri del popolo. Poiché non era possibile «sterminare tutto il popolo, né eliminare lo scontento con le repressioni», si proponevano due soluzioni: o la rivoluzione, oppure «il passaggio volontario del potere supremo al popolo».
**[[Enzo Assenza]], scultore, pittore e ceramista italiano († [[1981]])
**[[Luigi Caburri]], calciatore italiano
Il Comitato esecutivo raccomandava la seconda strada, e Narodnaja Volja s'impegnava a cessare ogni attività terroristica. Il governo avrebbe dovuto emanare un'amnistia generale per tutti i detenuti politici e convocare i comizi elettorali per la costituzione di un'Assemblea costituente: «i deputati siano eletti da tutte le classi e tutti i ceti, senza distinzioni, proporzionalmente al numero di abitanti; nessuna limitazione venga posta agli elettori e ai deputati; la campagna elettorale e le elezioni vengano fatte del tutto liberamente». Era perciò necessario assicurare libertà di stampa, di parola, di riunione e di propaganda elettorale.
**[[Aldo Crudo]], scrittore e sceneggiatore italiano († [[1985]])
*[[1917]]
Alessandro III non prese minimamente in considerazione le proposte di Narodnaja Volja. Accantonò la timida riforma amministrativa preparata da Loris-Melikov e approvata da suo padre, costringendo il ministro alle dimissioni. Il [[12 maggio]] 1881 fu pubblicato il manifesto redatto, a nome dell'imperatore, dal suo mentore [[Konstantin Petrovič Pobedonoscev|Konstantin Pobedonoscev]] e dal pubblicista reazionario [[Michail Nikiforovič Katkov|Michail Katkov]]: «invitiamo tutti i fedeli sudditi nostri a servire Noi e lo Stato in fede e verità, al fine di sradicare l'abominevole sovversivismo che infanga la terra russa, consolidare la fede e la morale [...] restaurare l'ordine e la giustizia».<ref>Il testo completo è in ''Antologia sulla storia dell'URSS'', III, 1952, pp. 433-434.</ref> All'età delle «riforme» promesse seguiva quella dell'aperta reazione.<ref>V. Zilli, ''La rivoluzione russa del 1905. La formazione dei partiti politici (1881-1904)'', 1963, p. 44.</ref>
**[[Billy Conn]], pugile statunitense († [[1993]])
**[[Clara Geoffroy]], politica francese († [[2006]])
== Crisi e fine di Narodnaja Volja ==
**[[Philip Leacock]], regista britannico († [[1990]])
[[File:M Ju Asenbrenner.jpg|thumb|130px|Michail Ašenbrenner]]
**[[Edgardo Pomini]], schermidore argentino
L'attentato fu pagato da Narodnaja Volja a duro prezzo. Dei ventotto che avevano costituito il suo Comitato esecutivo, rimanevano vivi e in libertà soltanto otto: Gračevskij, Tellalov, Bogdanovič, Zlatopol'skij, Tichomirov, Anna Pribyleva-Korba, Marija Ošanina e Vera Figner. Abbandonarono Pietroburgo e si nascosero a Mosca. L'ambiente moscovita era molto meno ricettivo alle idee rivoluzionarie rispetto a Pietroburgo, «la capitale della vita statale e di tutte le forze intellettuali del paese, il posto dove si concentravano anche tutti gli elementi di opposizione».<ref>V. N. Figner, ''Notte sulla Russia. Memorie'', 1926, p. 177.</ref>
**[[Rodney Robert Porter]], biochimico inglese († [[1985]])
**[[Paul Widowitz]], cestista statunitense († [[2007]])
La Figner si recò subito a [[Odessa]] con il tenente di marina [[Aleksandr Vikent'evič Bucevič|Bucevič]] per riorganizzarvi il gruppo operaio, in difficoltà dopo l'arresto in febbraio di [[Michail Nikolaevič Trigono|Michail Trigoni]], e per prendere contatto con il gruppo degli ufficiali della locale guarnigione e di quella di [[Nikolaev]], simpatizzanti per Narodnaja Volja. Insieme con il tenente colonnello [[Michail Jul'evič Ašenbrenner|Ašenbrenner]] decisero che l'organizzazione militare di Odessa entrasse a pieno titolo a far parte di Narodnaja Volja, e s'impegnasse a insorgere al momento opportuno.<ref> ''Per la storia del movimento di Narodnaja Volja tra i militari al principio degli anni '80'', 1906; N. Ju. Ašenbrenner, ''L'organizzazione militare di Narodnaja Volja e altre memorie'', 1924.</ref>
*[[1918]]
**[[Alberto Bardi]], pittore e partigiano italiano († [[1984]])
[[File:Желваков Николай Алексеевич.jpg|thumb|left|130px|Nikolaj Želvakov]]
**[[Livio Bassi]], ufficiale e aviatore italiano († [[1941]])
Vera Figner rientrò a Mosca nell'ottobre del 1881. Abbattere l'autocrazia rimaneva il compito primario di Narodnaja Volja, che sperava di attrarre su questo obiettivo altre forze politiche: «Il rivoluzionario socialista, il radicale e il liberale su questo punto solo per gradi e per dettagli, a causa della differenza degli scopi finali» - scriveva in ottobre «Narodnaja Volja» - «Ma la democratizzazione del supremo potere statale, la sua sottomissione alla volontà popolare appare di per sé egualmente necessaria a tutti i partiti, quale fondamento di qualsiasi ulteriore riforma».<ref>«Narodnaja Volja», 6, 1881, in ''Literatura social'no-revoljucionnoj partii Narodnoj Voli'', 1905, p. 409.</ref>
**[[Ron Randell]], attore australiano († [[2005]])
**[[Jens Christian Skou]], biochimico danese († [[2018]])
Né i liberali né i [[vecchi credenti]] collaborarono in alcun modo con Narodnaja Volja, che decise di riprendere la via del terrorismo. Nel febbraio del 1882 «Narodnaja Volja» rilevava che la mancanza di reazioni all'attentato del 13 marzo dimostrava la «completa inconsistenza delle classi culturali» russe: «Davanti a noi c'è sempre lo stesso nemico, senza nuovi alleati, e di conseguenza non abbiamo alcuna ragione di modificare i nostri compiti pratici [...] nessuna classe privilegiata è, secondo noi, cointeressata alla conquista dei diritti politici [...] noi, socialisti rivoluzionari, ci assumeremo l'incarico di compiere la rivoluzione politica».<ref>«Narodnaja Volja», 8-9, 1882, in ''Literatura social'no-revoljucionnoj partii Narodnoj Voli'', 1905, p. 491-493.</ref>
*[[1919]]
**[[Peter Ramsbotham]], diplomatico inglese († [[2010]])
Già in dicembre Figner e [[Stepan Nikolaevič Chalturin|Chalturin]] avevano progettato l'uccisione di [[Vasilij Stepanovič Strel'nikov|Vasilij Strel'nikov]], procuratore militare di Odessa, tra i maggiori responsabili dei ''pogrom'' avvenuti nella Russia meridionale dopo l'attentato allo zar. Vera Figner tornò a Mosca poco prima dell'attentato e Strel'nikov fu ucciso a Odessa il [[30 marzo]] [[1882]] dai colpi di pistola di [[Nikolaj Alekseevič Želvakov|Nikolaj Želvakov]], che fu però subito catturato insieme con Chalturin durante il loro successivo tentativo di fuga. Entrambi furono impiccati il [[3 aprile]].<ref>Gli esponenti del movimento rivoluzionario in Russia. Dizionario bio-bibliografico, ''Želvakov Nikolaj Alekseevič'', 1927-1934.</ref>
**[[Engelbert Koenig]], calciatore austriaco († [[1997]])
**[[Jack McGrath (pilota automobilistico)|Jack McGrath]], pilota automobilistico statunitense († [[1955]])
[[File:Vera N. Figner.jpg|thumb|130px|Vera Figner]]
**[[Kiichi Miyazawa]], politico giapponese († [[2007]])
Anche il gruppo di Mosca era stato raggiunto dalla repressione della polizia. Quando il [[22 marzo]] 1882 vi fu arrestato [[Jurij Nikolaevič Bogdanovič|Bogdanovič]], la maggior parte dei ''narodovol'cy'' abbandonarono la città. Marija Ošanina fuggì a Parigi e Tichomirov raggiunse [[Rostov]] e di qui, con falsi documenti, espatriò stabilendosi a [[Ginevra]]. Il [[17 giugno]] fu la volta di Bucevič, [[Michail Fëdorovič Gračevskij|Gračevskij]] e di [[Anna Pavlovna Pribyleva-Korba|Anna Pribyleva-Korba]] a cedere nelle mani dell'[[Ochrana]]. Di tutti i membri del Comitato esecutivo, soltanto la Figner era rimasta ancora libera in Russia.<ref>V. Zilli, cit., pp. 57-58.</ref>
**[[Teruo Nakamura]], militare giapponese († [[1979]])
**[[Aldo Nicodemi]], attore italiano († [[1963]])
[[Vera Nikolaevna Figner|Vera Figner]], con gli ultimi ''narodovol'cy'' di Mosca, si nascose a [[Char'kov]] e da qui stabilì contatti con il gruppo di [[Kiev]] guidato da [[Afanasij Afanas'evič Spandoni-Basmanži|Afanasij Spandoni]]. In settembre fu raggiunta da [[Sergej Petrovič Degaev|Degaev]]: con questi e con Spandoni progettò la ricostituzione del Comitato esecutivo e l'installazione di una nuova tipografia. La Figner non sapeva però che Degaev era divenuto ormai un collaboratore dell'Ochrana e con le sue informazioni aveva appena fatto arrestare l'intero circolo militare di [[Tiflis]] aderente a Narodnaja Volja. Grazie all'aiuto finanziario di [[Evgenija Dmitrievna Subbotina|Evgenija Subbotina]] e del materiale fornito da Michajlovskij,<ref>J. H. Billington, ''Mikhailovsky and Russian Populism'', 1958, pp. 141-142.</ref> fu impiantata ad Odessa, nell'appartamento di Degaev, una nuova tipografia. Un mese dopo, il [[1° gennaio]] [[1883]], la polizia vi fece irruzione arrestando i cinque addetti: Degaev, la moglie, Spandoni, Dmitrij Surovcev e Marija Kaljużnaja.<ref>V. Zilli, cit., pp. 58-62.</ref>
*[[1920]]
**[[Emilio De Sanzuane]], paroliere, compositore e editore italiano († [[2012]])
Tre giorni dopo Dagaev incontrò la Figner raccontandole di una sua rocambolesca fuga dopo l'arresto. Era una menzogna, poiché in realtà l'Ochrana lo aveva appositamente incaricato di avvicinare Vera Figner, sperando di poterla finalmente catturare. Fu così che il [[10 febbraio]] [[1883]], uscendo dal suo rifugio clandestino di Char'kov, la Figner venne arrestata. Con lei cadeva l'ultimo esponente del Comitato esecutivo e l'intera organizzazione militare della Russia meridionale. Narodnaja Volja era stata distrutta.<ref>V. Zilli, cit., pp. 62-63.</ref>
**[[Frank Dochnal]], pilota automobilistico statunitense († [[2010]])
**[[Tullio Farabola]], fotografo italiano († [[1983]])
=== Gli ultimi tentativi ===
**[[Maxi Herber]], pattinatrice artistica su ghiaccio tedesca († [[2006]])
[[File:German Lopatin 2.jpg|thumb|left|130px|German Lopatin]]
**[[Frank Herbert]], autore di fantascienza statunitense († [[1986]])
I ''narodovol'cy'' emigrati all'estero si ritrovarono a [[Parigi]] per concordare i modi di una possibile riorganizzazione del partito. Alla riunione parteciparono, nel gennaio del [[1884]], [[German Aleksandrovič Lopatin|Lopatin]], Ošanina, [[Esper Aleksandrovič Serebrjakov|Serebrjakov]], Tichomirov e pochi altri. Fu deciso che Lopatin rientrasse clandestinamente a [[Pietroburgo]], dove era stato creato, per iniziativa del giovane scrittore [[Pëtr Filippovič Jakubovič|Pëtr Jakubovič]], un nuovo gruppo rivoluzionario denominato Molodaja Narodnaja Volja (Giovane Narodnaja Volja).<ref>A. Thun, ''Storia del movimento rivoluzionario in Russia'', 1917, pp. 258 e ss.</ref>
**[[Salah Nasr al-Nagumi]], politico e militare egiziano († [[1982]])
*[[1921]]
La Molodaja Narodnaja Volja riteneva che occorresse indirizzare l'attività terroristica contro gli industriali e i grandi proprietari terrieri, così da guadagnare simpatie e adesioni tra gli operai e i contadini e giungere «alla fusione, necessaria per la rivoluzione sociale, della forza del popolo con la coscienza del partito rivoluzionario».<ref>«Narodnaja Volja», 10, 1884, in ''Literatura social'no-revoljucionnoj partii Narodnoj Voli'', 1905, p. 675.</ref> Si trattava di una riproposizione del «terrorismo economico» contro gli sfruttatori degli operai e dei contadini già praticato dall'<nowiki></nowiki>''[[Unione operaia della Russia meridionale]]'' di [[Nikolaj Pavlovič Ščedrin|Ščedrin]] e di [[Elizaveta Nikolaevna Koval'skaja|Elizaveta Koval'skaja]],<ref>F. Venturi, cit., pp. 1136-1138.</ref> che era stato a suo tempo rifiutato da Narodnaja Volja.
**[[Michele Giordano (direttore)|Michele Giordano]], giornalista e scrittore italiano († [[2008]])
**[[Enrico Grazioli]], ex calciatore italiano
In aprile Lopatin prese contatto con il gruppo di Molodaja Narodnaja Volja, Fu deciso di riprendere le pubblicazioni dell'organo del partito, interrotte fin dal febbraio del 1882: fu così che in settembre apparve il decimo numero di «Narodnaja Volja», stampato in due tipografia clandestine a [[Rostov]] e a [[Dorpat]]. Lopatin si oppose al terrorismo di fabbrica e nelle campagne, insistendo piuttosto sugli obiettivi politici dell'azione terroristica, e si dichiarò favorevole al proselitismo socialista tra gli operai, quale utile mezzo di reclutamento di nuovi attivisti.<ref>''Literatura social'no-revoljucionnoj partii Narodnoj Voli'', 1905, pp. 664-665.</ref>
**[[Egon Jönsson]], calciatore svedese († [[2000]])
*[[1922]]
Lopatin, svolgendo una frenetica attività, riuscì in qualche mese a ristabilire i collegamenti tra i diversi gruppi di rivoluzionari stabiliti a Pietroburgo, Mosca, [[Černigov]], [[Char'kov]], [[Ekaterinoslav]], [[Kazan']], [[Kiev]], [[Novočerkassk]], [[Orël]], [[Perm]], [[Rostov]], [[Saratov]], [[Tula]]. Fu l'azione di una spia a provocare la fine delle sue speranze di ricostituire Narodnaja Volja. L'infiltrato Belino-Bržosowski lo denunciò alla polizia e il [[7 ottobre]] [[1884]] Lopatin fu arrestato a Pietroburgo. Dopo di lui, in tutta la Russia vennero in breve tempo arrestate diverse centinaia di persone.<ref>V. Zilli, cit., p. 70.</ref>
**[[Gopalasamudram Narayana Iyer Ramachandran]], biofisico indiano († [[2001]])
**[[Arnaldo Bixio Daini]], flautista, direttore di banda e insegnante italiano († [[2010]])
[[File:Vladimir Bogoraz.jpg|thumb|130px|Vladimir Bogoraz]]
**[[Eileen Essell]], attrice inglese († [[2015]])
Un estremo tentativo di far sopravvivere Narodnaja Volja fu compiuto da [[Boris Dmitrievič Oržich|Boris Oržich]] e da [[Vladimir Germanovič Bogoraz|Vladimir Bogoraz]]. Nel settembre del [[1885]] Oržich riunì a Ekaterinoslav ''narodovol'cy'' provenienti dal sud della Russia per un nuovo sforzo organizzativo e per riprendere i contatti con rivoluzionari del nord. Approntata una tipografia clandestina a [[Taganrog]], pubblicò quello che fu l'ultimo numero di «Narodnaja Volja» e l'opuscolo ''La lotta delle forze sociali''. Vi si svolgevano i consueti temi del partito ponendo un particolare accento sull'<nowiki></nowiki>''[[obščina]]'' quale punto di partenza di un'organizzazione socialista delle masse contadine russe, contrapposte a quelle occidentali, conservatrici e indifferenti al socialismo perché educate «negli istituti e nei costumi della proprietà privata».<ref>«Narodnaja Volja», 11-12, ottobre 1885, in ''Literatura social'no-revoljucionnoj partii Narodnoj Voli'', 1905, p. 735.</ref> Ai primi del [[1886]] la tipografia fu scoperta dalla polizia che arrestò Oržich e altri suoi compagni. Mesi dopo cadeva anche il gruppo moscovita di Vladimir Bogoraz.
**[[Nils Liedholm]], allenatore di calcio e calciatore svedese († [[2007]])
*[[1923]]
Alla fine dell'anno un gruppo di studenti, denominatisi ''Gruppo terroristico di Narodnaja Volja''. progettò un attentato contro Alessandro III che avrebbe dovuto essere eseguito il [[13 marzo]] [[1887]], anniversario dell'assassinio di Alessandro II, nello stesso luogo dove questi aveva perduto la vita. La polizia controllava però da giorni le loro mosse e gli attentatori furono arrestati sul Nevskij Prospekt prima del passaggio dell'imperatore. Il [[20 maggio]] 1887 cinque di loro, tra i quali [[Aleksandr Il'ič Ul'janov|Aleksandr Ul'janov]], il fratello maggiore di [[Lenin]], vennero impiccati.<ref>A. I. Elizarova, ''A. I. Ul'janov e l'affare del 1° marzo 1887'', 1924, pp. 200-201; S. N. Valk, ''L'Unione Studentesca e l'esecuzione dell'8 maggio 1887'', 1927, pp. 226-231.</ref>
**[[Michele Cataudella]], filologo, critico letterario e accademico italiano († [[2013]])
**[[Rune Emanuelsson]], allenatore di calcio e calciatore svedese († [[1993]])
Narodnaja Volja era finita per sempre, ma non i suoi ideali: se un centro organizzativo non fu più ricostituito, «gruppi locali si svilupparono e crebbero, e poco a poco si collegarono nello strato clandestino, dal quale vent'anni dopo sarebbe scaturita l'ondata di liberazione».<ref>V. Tan [V. G. Bogoraz], ''Racconti sulla vita passata'', 1907, pp. 111-112. Bogoraz si riferisce alla rivoluzione del 1905.</ref> Negli anni Novanta del'XIX secolo sorsero in numerose città della Russia molte organizzazioni che in varia misura si collegavano alla tradizione di Narodnaja Volja. Nel [[1896]] fu fondata a Mosca l'<nowiki></nowiki>''Unione dei Socialisti-rivoluzionari'',<ref>V. Zilli, cit., p. 294.</ref> nel [[1899]] fu costituito a [[Minsk]] il ''Partito operaio per la liberazione politica della Russia'' <ref>V. Zilli, cit., p. 297.</ref> e nell'estate del [[1900]] gruppi rivoluzionari della Russia meridionale si fusero a [[Char'kov]] nel ''Partito dei Socialisti-rivoluzionari''.<ref>V. Zilli, cit., p. 291.</ref>
*[[1924]]
**[[Jack Ahearn]], pilota motociclistico australiano († [[2017]])
Le vicende di Narodnaja Volja acquisirono nel tempo un carattere quasi leggendario. Il suo nome divenne quasi «il simbolo dell'opposizione ferma e risoluta al dispotismo autocratico, il modello di un'agguerrita tecnica cospirativa, e sarà citato con rispetto e ammirazione da tutti i futuri combattenti, anche da coloro che propugneranno un netto e risoluto distacco dalla tradizione populistica».<ref>V. Zilli, cit., p. 79.</ref>
**[[Dionigio Borsari]], ex calciatore italiano
**[[Alphons Egli]], politico svizzero († [[2016]])
== Note ==
**[[Carlo Fayer]], pittore e scultore italiano († [[2012]])
{{references|2}}
**[[Aloísio Leo Arlindo Lorscheider]], cardinale e arcivescovo cattolico brasiliano († [[2007]])
**[[John Nelder]], statistico britannico († [[2010]])
== Bibliografia ==
*[[1925]]
*Nikolaj A. Morozov, ''Terrorističeskaja bor'ba'' [La lotta terroristica], Londra [ma Ginevra], 1880
**[[Erhard Albrecht]], filosofo tedesco
*''Vospominanija russkich revoljucionerov'' [Ricordi di rivoluzionari russi], Berlino, 1904
**[[Ed Bartels]], cestista statunitense († [[2007]])
*''Revoljucionnaja žurnalistika semidesjatych godov'' [La pubblicistica rivoluzionaria degli anni Settanta], a cura di V. Ja. Bogučarskij, Parigi, 1905
**[[Olle Hellbom]], regista e sceneggiatore svedese († [[1982]])
*''Literatura social'no-revoljucionnoj partii Narodnoj Voli'', Parigi, Tipografia PSR, 1905
**[[Andrej Donatovič Sinjavskij]], scrittore e critico letterario sovietico († [[1997]])
*''Process Veri Zasulič'' [Il processo di Vera Zasulič], s. l., 1906
**[[Sid Tanenbaum]], cestista statunitense († [[1986]])
*''K 25-ti letiju 1881-1906. Delo 1-go marta 1881 g. Process Željabova, Perevskoj i dr.'' [Per il 25° anniversario. 1881-1906. La causa del 1° marzo 1881. Il processo di Željabov, della Perovskaja e degli altri], prefazione e note di L. G. Dejč, Pietroburgo, 1906
*[[1926]]
*''Process 20-ti narodovol'cev v 1882'' [Il processo dei 20 ''narodovol'cy'' nel 1882], in «Byloe», 1, 1906
**[[Gaetano Bardini]], tenore italiano († [[2017]])
*Nikolaj A. Vitaševskij, ''Pervoe vooružennoe soprotivlenie i pervij voennij sud'' [La prima resistenza armata e il primo tribunale militare], 1906, in «Byloe», 2, 1906
**[[Jean Coste]], presbitero e storico francese († [[1994]])
*''K biografii A. I. Željabova i S. L. Perovskaja'' [Per una biografia di A. I. Željabov e di S. L. Perovskaja], in «Byloe», 3, 1906
**[[Tulsi Giri]], politico nepalese
*Ol'ga S. Ljubatovič, ''Dalekoe i nedavne'' [Passato lontano e prossimo], in «Byloe», 6, 1906
**[[Louise Hay]], scrittrice statunitense († [[2017]])
*''Iz istorii narodovol'českogo dviženija sredi voennich v načale 80-ch godov'' [Per la storia del movimento di Narodnaja Volja tra i militari al principio degli anni '80], in «Byloe», 8, 1906
**[[Renato Savino]], sceneggiatore e regista italiano
*''Process 17 narodovol'cev b 1883 g.'' [Il processo dei 17 ''narodovol'cy'' nel 1883], in «Byloe», 10, 1906
**[[Giovanni Zarrilli]], archivista e storico italiano († [[1969]])
*''Literatura partii Narodnaja Volja'', Mosca, 1906
*[[1927]]
*''Process šestnadcatich terroristov'' [Il processo dei sedici terroristi], a cura di V. L. Burcev, San Pietroburgo, 1906
**[[Torbjørn Falkanger]], saltatore con gli sci norvegese († [[2013]])
*Marija N. Polonskaja [Ošanina], ''Pokazanija'' [Deposizioni], in «Byloe», 7, 1907
**[[Rolf Jahn]], calciatore tedesco orientale († [[2001]])
*V. Tan [Vladimir G. Bogoraz], ''Povesti prošloj žizni'' [Racconti sulla vita passata], in «Russkoe Bogatstvo», 9, 1907
**[[César Milstein]], biochimico argentino († [[2002]])
*Alfons Thun, ''Istorija revoljucionnogo dviženija v Rossii'' [Storia del movimento rivoluzionario in Russia], a cura di L. E. Šisko, Pietrogrado, 1917
*[[1928]]
*Osip V. Aptekman, ''Obščestvo Zemlja i Volja 70-ch godov'' [La società Zemlja i Volja negli anni Settanta], Pietrogrado, 1922
**[[Didi]], calciatore e allenatore di calcio brasiliano († [[2001]])
*Vasilij Ja. Bogučarskij, ''Iz istorii političeskoj bor'dy v 70-ch i 80-ch gg. XIX veka'' [Dalla storia della lotta politica negli anni '70 e '80 del secolo XIX], Mosca, 1922
**[[Helmut Qualtinger]], attore, scrittore e giornalista austriaco († [[1986]])
*Boris I. Nikolaevskij, ''Ustav Ispolnitel'nogo Komitetu Narodnoj Voli'' [Lo statuto del Comitato esecutivo di Narodnaja Volja], in «Na čužoj storone», VII, 1924
*[[1929]]
*Vera N. Figner, ''Evgenija Nikolaevna Figner'', in «Katorga i ssylka», 2, 1924
**[[Arthur Bisguier]], scacchista statunitense († [[2017]])
*Nikolaj Ju. Ašenbrenner, ''Voennaja Organisacija Narodnoj Voli i drugie vospominaija'' [L'organizzazione militare di Narodnaja Volja e altre memorie], Mosca, 1924
**[[Paulinho Nogueira]], cantante, compositore e chitarrista brasiliano († [[2003]])
*Anna I. Elizarova, ''A. I. Ul'janov i delo 1 marta 1887'' [A. I. Ul'janov e l'affare del 1° marzo 1887], in «Krasnaja Letopis'», 2, 1924
**[[Franklin Stahl]], biochimico e genetista statunitense
*Anna P. Pribyleva-Korba, Vera Figner, ''Narodovolec A. D. Michajlov'', Mosca-Leningrado, 1925
*[[1930]]
*Ruvim M. Kantor, ''K istorii voennoj organizacii Norodnoj Voli'' [Per la storia dell'organizzazione militare di Narodnaja Volja], in «Katorga i ssylka», 5, 1925
**[[Pepper Adams]], sassofonista statunitense († [[1986]])
*''Istoriko-revoljucionnyj sbornik'' [Collezione storico-rivoluzionaria], a cura di V. I. Nevskij, 3 voll., Mosca, 1924-1926
**[[Knut Andersen (calciatore 1930)|Knut Andersen]], calciatore norvegese († [[2002]])
*Vera N. Figner, ''Nacht über Russland. Lebenserinnerungen'' [Notte sulla Russia. Memorie], Berlino, Malik Verlag, 1926
**[[Horst Borcherding]], calciatore tedesco († [[2015]])
*Georgij V. Plechanov, ''Soċinenja'' [Opere], 24 voll., Mosca, 1923-1927
**[[Cosetta Greco]], attrice italiana († [[2002]])
*''Iz narodovolčeskich avtobiografičeskich dokumentov'' [Dai documenti autobiografici dei narodovol'cy], in «Krasnyj archiv», I, 1927
**[[Reiji Okazaki]], biologo giapponese († [[1975]])
*Sigizmund N. Valk, ''Studenčevskij Sojuz i kasn' 8 maja 1887 goda'' [L'Unione Studentesca e l'esecuzione dell'8 maggio 1887], in «Krasnyj Archiv», 2, 1927
**[[Tōru Takemitsu]], compositore giapponese († [[1996]])
*Sigizmund N. Valk, ''G. G. Romanenko. Iz istorii Narodnoj Voli'' [G. G. Romanenko. Dalla storia di Narodnaja Volja], in «Katorga i ssylka», 11, 1928
*[[1931]]
*Nikolaj K. Buch, ''Pervaja tipografija Narodnoj Voli'' [La prima tipografia di Narodnaja Volja], in «Katorga i ssylka», 8, 1929
**[[Bill Brown (calciatore)|Bill Brown]], calciatore scozzese († [[2004]])
*Vladimir K. Debagorij-Mokrievič, ''Vospominanija'' [Ricordi], Leningrado-Mosca, 1930
**[[Giovanni Garbini]], orientalista italiano († [[2017]])
*''Literatura partii Narodnaja Volja'', Mosca, 1930
**[[Fan Ho]], fotografo, regista e attore cinese († [[2016]])
*Sigizmund N. Valk, ''Posle l-ogo marta 1881'' [Dopo il 1° marzo 1881], in «Krasnyj archiv», 45, 1931
**[[Andreas Molterer]], ex sciatore alpino austriaco
*''Archiv Zemli i Voli i Narodnoj Voli'' [Archivio di Zemlja i Volja e di Narodnaja Volja], Mosca, 1932
**[[Franco Cosimo Panini]], editore italiano († [[2007]])
*Michail F. Frolenko, ''Sočinenija'' [Opere], 2 voll., Mosca, 1932
*[[1932]]
*Nikolaj A. Morozov, ''Povesti moej žiżni'' [Racconti della mia vita], 4 voll., Mosca, 1933
**[[Kenneth Appel]], matematico statunitense († [[2013]])
*Vera N. Figner, ''Zapečatlnnyj trud'' [Opera conclusa], 2 voll., Mosca, 1933
**[[Paola Piccinato]], doppiatrice e dialoghista italiana
*''Pis'ma narodovol'ca A. D. Michajlova'' [Lettere del narodovolec A. D. Michajlov], Mosca, 1933
**[[Antonio Pizzinato]], sindacalista e politico italiano
*''Dejateli revoljucionnogo dviženija v Rossii. Bio-bibliografičevskij slovar'<nowiki></nowiki>'' [Gli esponenti del movimento rivoluzionario in Russia. Dizionario bio-bibliografico], Mosca, 1927-1934
*[[1934]]
*Pëtr N. Tkačëv, ''Sočinenija'' [Opere], 6 voll., Mosca, 1932-1937
**[[Jaime Belmonte]], calciatore messicano († [[2009]])
*Galina F. Bochanovskaja-Černjavskaja, ''Avtobiografija'', vol. 40, Dizionario enciclopedico Granat, Mosca, 1948
**[[Ennio Contedini]], scacchista italiano
*''Chrestomatija po istorii SSSR'' [Antologia sulla storia dell'URSS], Mosca, 1952
**[[Gerry Hitchens]], calciatore inglese († [[1983]])
*Franco Venturi, ''Il populismo russo'', II, Torino, Einaudi, 1952
**[[Martin Lippens]], allenatore di calcio e calciatore belga († [[2016]])
*Gleb I. Uspenskij, ''Sočinenija'' [Opere], Mosca, 1956
**[[Friedrich-Wilhelm von Herrmann]], filosofo tedesco
*James H. Billington, ''Mikhailovsky and Russian Populism'', Oxford, Clarendon Press, 1958
*[[1935]] - [[Art Stratton]], hockeista su ghiaccio e allenatore di hockey su ghiaccio canadese
*Valdo Zilli, ''La rivoluzione russa del 1905. La formazione dei partiti politici (1881-1904)'', Napoli, Istituto italiano per gli Studi storici, 1963
*[[1936]]
*''Revoljucionnoe narodničestvo 70-ch godov XIX veka'' [Il populismo rivoluzionario degli anni Settanta del XIX secolo], 2 voll., Mosca-Leningrado, 1965
**[[Gary Alcorn]], cestista statunitense († [[2006]])
*Stepan S. Volk, ''Narodnaja Volja. 1879-1882'', Mosca-Leningrado, 1966
**[[Barbara Rosemary Grant]], accademica, biologa e zoologa britannica
*Michail G. Sedov, ''Geroičeskij period revolijcionnogo narodničestva'' [Il periodo eroico del populismo rivoluzionario], Mosca, 1966
**[[Leonid Vjačeslavovič Kuravlëv]], attore russo
*''K. Marks, F. Engels i revoljucionnaja Rossja'' [K. Marx, F. Engels e la Russia rivoluzionaria], Mosca, 1967
**[[Giancarlo Martini (ciclista)|Giancarlo Martini]], ex ciclista su strada italiano († [[2018]])
*Valentina A. Tvardovskaja, ''Il populismo russo'', Roma, Editori Riuniti, 1975
**[[Peter Swan]], allenatore di calcio e ex calciatore inglese
*David Saunders, ''La Russia nell'età della reazione e delle riforme. 1801-1881'', Bologna, il Mulino, 1997 <small>ISBN 88-15-04557-0</small>
*[[1937]]
*Karl Marx, Friedrich Engels, ''India Cina Russia. Le premesse per tre rivoluzioni'', Milano, il Saggiatore, 2008 <small>ISBN 978-8856500011</small>
**[[Anthony Richard Birley]], storico britannico
**[[Ramón Reyes]], cestista panamense († [[2014]])
== Voci correlate ==
*[[Zemlja i Volja1938]]
**[[Constantin Abăluță]], giornalista, poeta e romanziere romeno
*[[Ripartizione nera]]
**[[Giovanni Bacis]], ex calciatore italiano
**[[Sonny Barger]], criminale statunitense
== Collegamenti esterni ==
**[[John Hansen (canottiere)|John Hansen]], ex canottiere danese
*{{ru}} [http://narovol.narod.ru/ Sito dedicato alla storia di Narodnaja Volja]
**[[Bronislovas Lubys]], politico lituano († [[2011]])
*{{ru}} [http://slovari.yandex.ru/~%D0%BA%D0%BD%D0%B8%D0%B3%D0%B8/%D0%91%D0%A1%D0%AD/%C2%AB%D0%9D%D0%B0%D1%80%D0%BE%D0%B4%D0%BD%D0%B0%D1%8F%20%D0%B2%D0%BE%D0%BB%D1%8F%C2%BB%20(%D1%80%D0%B5%D0%B2%D0%BE%D0%BB%D1%8E%D1%86.-%D0%BD%D0%B0%D1%80%D0%BE%D0%B4%D0%BD%D0%B8%D1%87.%20%D0%BE%D1%80%D0%B3-%D1%86%D0%B8%D1%8F)/ Enciclopedia sovietica: ''Narodnaja Volja'']
**[[Penelope Pitou]], ex sciatrice alpina statunitense
*{{ru}} [http://historydoc.edu.ru/catalog.asp?ob_no=14191&cat_ob_no=13040 Programma del Comitato esecutivo di Narodnaja Volja]
**[[Cesare Reina]], ex calciatore italiano
*{{ru}} [http://narodnaya-volya.ru/document/podgotovit.php Il lavoro preparatorio del partito]
**[[Gianni Sassi]], produttore discografico, imprenditore e fotografo italiano († [[1993]])
*{{ru}} [http://historydoc.edu.ru/catalog.asp?cat_ob_no=16496&ob_no=16530 Programma degli operai membri del partito Narodnaja Volja]
**[[Jacques Stockman]], calciatore belga († [[2013]])
**[[Fred Stolle]], ex tennista australiano
{{Portale|Russia|Politica}}
*[[1939]]
**[[Giuseppe Beghetto]], ex ciclista su strada e pistard italiano
[[Categoria:Storia della Russia]]
**[[Vittorio Calvani]], allenatore di calcio e ex calciatore italiano
[[Categoria:Movimenti politici russi]]
**[[Goffredo Canarini]], cantautore, compositore e paroliere italiano († [[2002]])
**[[Tanhum Cohen-Mintz]], cestista israeliano († [[2014]])
[[ar:نارودنايا فوليا]]
**[[Boris Dubrovskij]], ex canottiere russo
[[bg:Народна воля (организация)]]
**[[Jean-Claude Gaudin]], politico francese
[[ca:Narodnaia Volia]]
**[[Armando Gentilucci]], compositore, musicologo e critico musicale italiano († [[1989]])
[[cs:Narodnaja volja]]
**[[Maurice Herriott]], ex siepista britannico
[[de:Narodnaja Wolja]]
**[[Paul Hogan]], comico, sceneggiatore e conduttore televisivo australiano
[[en:Narodnaya Volya]]
**[[Ėl'vira Ozolina]], ex giavellottista sovietica
[[et:Narodnaja Volja]]
**[[Clemente Padin]], poeta uruguaiano
[[es:Naródnaya Volia]]
**[[Oreste Peccedi]], allenatore di sci alpino italiano
[[eu:Narodnaia Volia]]
**[[Harvey Pekar]], fumettista statunitense († [[2010]])
[[fr:Narodnaïa Volia (XIXe siècle)]]
*[[1940]]
[[he:נרודניה ווליה]]
**[[Alzek Misheff]], pittore e musicista italiano
[[nl:Narodnaja Volja]]
**[[Sandro Spinetti]], ex cestista italiano
[[ja:人民の意志]]
*[[1941]]
[[pl:Narodnaja Wola]]
**[[Jesse Jackson]], politico, religioso e attivista statunitense
[[pt:Narodnaya Volya]]
**[[Shane Stevens]], scrittore statunitense († [[2007]])
[[ru:Народная воля]]
*[[1942]]
[[fi:Narodnaja volja]]
**[[Alfredo Cohen]], cantante e attore italiano († [[2014]])
[[sv:Narodnaja volja]]
**[[Paolo Pillonca]], giornalista e scrittore italiano († [[2018]])
[[uk:Народна воля]]
**[[Helgi Tomasson]], ex ballerino, coreografo e direttore artistico islandese
*[[1943]]
**[[Chevy Chase]], attore, comico e sceneggiatore statunitense
**[[Italo Falcomatà]], politico italiano († [[2001]])
**[[Robert Lawrence Stine]], scrittore, produttore televisivo e editore statunitense
**[[William Martin Morris]], vescovo cattolico australiano
**[[Carmine Stallone]], politico italiano
*[[1944]]
**[[William Broyles Jr.]], sceneggiatore statunitense
**[[Ugo Cardinale]], linguista italiano
**[[Dale Dye]], attore, militare e conduttore radiofonico statunitense
**[[Claudio Lazzaro]], giornalista e regista italiano
**[[Ilija Lončarević]], allenatore di calcio croato
**[[Ismail Selim Mohamed]], ex cestista egiziano
**[[Ugo Porcelli]], autore televisivo e produttore televisivo italiano
**[[Nélson Silva Pacheco]], ex calciatore colombiano
**[[Renzo Stacchi]], attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano
*[[1945]]
**[[Roberto Benvenuti]], politico italiano († [[2010]])
**[[Denny Holman]], ex cestista statunitense
**[[Willie Iverson]], ex cestista statunitense
**[[Ewa Lipska]], poetessa polacca
**[[Ray Royer]], musicista, chitarrista e compositore britannico
*[[1946]]
**[[Hanan Ashrawi]], politica palestinese
**[[Jean-Jacques Beineix]], regista e produttore cinematografico francese
**[[Jon Ekerold]], pilota motociclistico sudafricano
**[[Aleksandr Gorškov]], ex danzatore su ghiaccio sovietico
**[[Dennis Kucinich]], politico e ambientalista statunitense
**[[Lennox Miller]], velocista giamaicano († [[2004]])
**[[Valerij Rezancev]], lottatore sovietico
**[[Carlo Rienzi]], avvocato italiano
**[[Doug Utjesenović]], ex calciatore jugoslavo
**[[John T. Walton]], imprenditore statunitense († [[2005]])
*[[1947]]
**[[Bob van Asperen]], clavicembalista, organista e direttore d'orchestra olandese
**[[Vítor Damas]], calciatore portoghese († [[2003]])
**[[Mel Judah]], giocatore di poker australiano
**[[Emiel Puttemans]], ex mezzofondista belga
**[[Bernard Talvard]], schermidore francese
**[[Marcello Varallo]], ex sciatore alpino italiano
*[[1948]]
**[[Enzo Baldoni]], pubblicitario e giornalista italiano († [[2004]])
**[[Jan Baxant]], vescovo cattolico ceco
**[[Armand De Decker]], politico belga
**[[Gottfried Helnwein]], pittore, fotografo e scenografo austriaco
**[[Claude Jade]], attrice francese († [[2006]])
**[[Elio Lannutti]], giornalista, saggista e politico italiano
**[[Pedro Alonso López]], assassino seriale colombiano
**[[Marco Olmo]], ultramaratoneta italiano
**[[Marcelo Picchi]], attore brasiliano
**[[Nini Salerno]], attore, regista e sceneggiatore italiano
**[[Helmuth Schmalzl]], ex sciatore alpino e allenatore di sci alpino italiano
**[[Baldwin Spencer]], politico antiguo-barbudano
**[[Johnny Ramone]], chitarrista statunitense († [[2004]])
**[[Leonid Šmuc]], ex calciatore sovietico
*[[1949]]
**[[Christopher Dobson]], chimico inglese
**[[Jay Graydon]], compositore, chitarrista e produttore discografico statunitense
**[[Rune Hansen]], allenatore di calcio e ex calciatore norvegese
**[[Carlo Starnazzi]], storico dell'arte italiano († [[2007]])
**[[Hamish Stuart]], musicista, compositore e produttore discografico britannico
**[[Sigourney Weaver]], attrice statunitense
*[[1950]]
**[[Zsuzsa Almássy]], ex pattinatrice artistica su ghiaccio ungherese
**[[Miguel Ángel Brindisi]], allenatore di calcio e ex calciatore argentino
**[[Blake Morrison]], poeta e scrittore inglese
**[[Sa'ud bin Fahd Al Sa'ud]], principe, politico e imprenditore saudita
*[[1951]]
**[[Terry Hayes]], sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore britannico
**[[Lenke Jacsó]], ex cestista ungherese
**[[Beppe Montana]], poliziotto italiano († [[1985]])
**[[Timo Salonen]], pilota di rally finlandese
*[[1952]]
**[[Pietro Ballo]], tenore italiano
**[[Takīs Korōnaios]], ex cestista e allenatore di pallacanestro greco
**[[Maria Domenica Michelotti]], politica sammarinese
**[[Genaro Neyra]], ex calciatore peruviano
**[[Edward Zwick]], regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense
**[[Marco di Castri]], musicista italiano
*[[1953]]
**[[Eduardo Cadillac]], ex cestista argentino
**[[Sandro Salvioni]], allenatore di calcio e ex calciatore italiano
**[[Robert Tepper]], cantante statunitense
*[[1954]]
**[[Fulvio Ballabio]], pilota automobilistico, imprenditore e ingegnere italiano
**[[Joseph-Antoine Bell]], ex calciatore camerunese
**[[Michael Dudikoff]], attore statunitense
**[[Daniela Fava]], doppiatrice italiana
**[[Jean Fernandez]], allenatore di calcio e ex calciatore francese
**[[Guillermo Mendizábal]], ex calciatore messicano
**[[Tom Price (politico)|Tom Price]], politico e medico statunitense
**[[Brigitte Rohde]], ex velocista tedesca
**[[Huub Rothengatter]], pilota automobilistico olandese
**[[Laura Rozza]], politica e insegnante italiana
*[[1955]]
**[[Enzo Avallone]], ballerino e cantante italiano († [[1997]])
**[[Jonathan Boyer]], ex ciclista su strada e pistard statunitense
**[[Darrell Hammond]], attore statunitense
**[[Nino D'Agata]], doppiatore e attore italiano
**[[Bill Elliott]], pilota automobilistico statunitense
**[[Manrico Gammarota]], attore, regista e autore televisivo italiano († [[2015]])
**[[Gikas Hardouvelis]], economista e politico greco
**[[Alan Kulwicki]], pilota automobilistico statunitense († [[1993]])
**[[Claudio Sulser]], ex calciatore svizzero
*[[1956]]
**[[Valerio Calzolaio]], politico e accademico italiano
**[[Dale Jarrett]], pilota automobilistico statunitense
**[[Erman Kunter]], allenatore di pallacanestro e ex cestista turco
**[[Realino Marra]], giurista, sociologo e scrittore italiano
**[[Hiroshi Michinaga]], arciere giapponese
**[[Tente Sánchez]], ex calciatore spagnolo
**[[Janice Voss]], astronauta statunitense († [[2012]])
**[[Stephanie Zimbalist]], attrice statunitense
*[[1957]]
**[[Joseph Atiyeh]], ex lottatore siriano
**[[Michail Bondarev]], allenatore di calcio a 5 e ex calciatore russo
**[[Antonio Cabrini]], allenatore di calcio e ex calciatore italiano
**[[Grigorij Emec]], ex triplista ucraino
**[[Ol'ga Krištop]], ex marciatrice sovietica
**[[Luigi Maronese]], militare e carabiniere italiano († [[1981]])
**[[Novatus Rugambwa]], arcivescovo cattolico tanzaniano
**[[Michele Smargiassi]], giornalista italiano
**[[Ewan Stewart]], attore scozzese
**[[Richard Thompson (fumettista)|Richard Thompson]], fumettista e illustratore statunitense († [[2016]])
**[[Miguel de Andrés]], ex calciatore spagnolo
*[[1958]]
**[[Manfred Braschler]], calciatore svizzero († [[2002]])
**[[Barbara Brown]], ex cestista statunitense
**[[Heinz Lüdi]], ex calciatore svizzero
**[[Jean-Christophe Thouvenel]], ex calciatore francese
**[[Ute Willing]], attrice tedesca
**[[Ursula von der Leyen]], politica tedesca
*[[1959]]
**[[Christin Cooper]], ex sciatrice alpina statunitense
**[[Tony Eason]], ex giocatore di football americano statunitense
**[[Gavin Friday]], cantautore e attore irlandese
**[[Steven Katz]], sceneggiatore statunitense
**[[Carlos Noriega]], astronauta peruviano
**[[Caroline Paulus]], modella, cantante e attrice francese
**[[Jørgen Vagn Pedersen]], ex ciclista su strada, pistard e dirigente sportivo danese
**[[Mike Teague]], rugbista a 15 britannico
**[[Antonio Tempestilli]], allenatore di calcio, ex calciatore e dirigente sportivo italiano
**[[Christian Waldner]], politico italiano († [[1997]])
*[[1960]]
**[[Andrea Anastasi]], ex pallavolista e allenatore di pallavolo italiano
**[[Ralf Minge]], allenatore di calcio e ex calciatore tedesco
**[[Eduardo Santamaria]], ex giocatore di calcio a 5 argentino
*[[1961]]
**[[Michie Nakatani]], bassista, cantante e compositrice giapponese
**[[Kenny Orange]], ex cestista statunitense
**[[Cheope (paroliere)|Cheope]], paroliere e pittore italiano
*[[1962]]
**[[Uwe Bellmann]], ex fondista tedesco
**[[Marco Bolis]], allenatore di calcio e ex calciatore italiano
**[[Walter Rauscher]], storico austriaco
**[[Bruno Thiry]], pilota di rally belga
**[[Nicoletta Zanini]], soprano italiano
**[[Svetlana Černeva]], ex tennista sovietica
*[[1963]]
**[[Armando Cusani]], politico italiano
**[[Antonio Guido Filipazzi]], arcivescovo cattolico italiano
**[[Francesco Fontana (scrittore)|Francesco Fontana]], scrittore italiano
**[[Holger Freitag]], ex saltatore con gli sci tedesco orientale
**[[Stefano Ianne]], compositore, polistrumentista e editore italiano
**[[David Yates]], regista e produttore cinematografico britannico
*[[1964]]
**[[Stéphane Aubier]], regista e sceneggiatore belga
**[[Evelin Banev]], imprenditore bulgaro
**[[Luiz Felipe Faria de Azevedo]], ex cestista brasiliano
**[[Ian Hart]], attore britannico
**[[Hlynur Stefánsson]], ex calciatore islandese
**[[CeCe Winans]], cantante statunitense
*[[1965]]
**[[Matt Biondi]], nuotatore statunitense
**[[Carlo Cracco]], cuoco, personaggio televisivo e gastronomo italiano
**[[Nello Daniele]], musicista, cantautore e chitarrista italiano
**[[Jean-Marc Delétang]], pilota motociclistico francese
**[[Francesco Fonte]], ex calciatore italiano
**[[Peter Greene]], attore statunitense
**[[Harri Koskela]], ex lottatore finlandese
**[[Douglas McDonald]], arbitro di calcio scozzese
**[[C.J. Ramone]], musicista statunitense
**[[Song Lianyong]], ex calciatore cinese
**[[Burr Steers]], regista, sceneggiatore e attore statunitense
**[[Andrzej Wroński]], ex lottatore polacco
**[[Lorenzo di Las Plassas]], giornalista e conduttore televisivo italiano
**[[Igor' Žižikin]], attore sovietico
*[[1966]]
**[[Art Barr]], wrestler statunitense († [[1994]])
**[[Alessandro Bertoni (1966)|Alessandro Bertoni]], allenatore di calcio e ex calciatore italiano
**[[Olaf Janßen]], allenatore di calcio e ex calciatore tedesco
**[[David Kustoff]], politico statunitense
**[[Mileta Lisica]], ex cestista jugoslavo
**[[Claire Messud]], scrittrice statunitense
**[[Krzysztof Mikolajewski]], ex giocatore di calcio a 5 polacco
**[[Karyn Parsons]], attrice statunitense
**[[Tabea Zimmermann]], violista tedesca
*[[1967]]
**[[Alberto Battinelli]], pallanuotista italiano
**[[Primož Gliha]], allenatore di calcio e ex calciatore sloveno
**[[Federico Memola]], fumettista italiano
**[[Teddy Riley]], produttore discografico, cantautore e musicista statunitense
**[[Alexander Zorniger]], allenatore di calcio tedesco
*[[1968]]
**[[Piluca Alonso]], ex cestista spagnola
**[[Ali Benarbia]], ex calciatore algerino
**[[Zvonimir Boban]], dirigente sportivo e ex calciatore croato
**[[Chima Okorie]], ex calciatore nigeriano
**[[Emily Procter]], attrice statunitense
**[[Leeroy Thornhill]], tastierista, disc jockey e ballerino inglese
**[[Samir Ələkbərov]], allenatore di calcio e ex calciatore sovietico
*[[1969]]
**[[Jeremy Davies]], attore statunitense
**[[Sandro Macerata]], calciatore italiano
**[[Dylan Neal]], attore canadese
**[[Julia Ann]], attrice pornografica statunitense
**[[Laurent Viaud]], calciatore francese
*[[1970]]
**[[Mads Andersen]], giocatore di poker danese
**[[Mark Buford]], ex cestista statunitense
**[[Matt Damon]], attore, sceneggiatore e doppiatore statunitense
**[[Vladimíra Danišková]], ex cestista slovacca
**[[Anne-Marie Duff]], attrice britannica
**[[Marius Hurter]], rugbista a 15 e allenatore di rugby a 15 sudafricano
**[[Gauri Khan]], produttrice cinematografica indiana
**[[Sadiq Khan]], politico britannico
**[[Karin Köllerer]], ex sciatrice alpina austriaca
**[[Mighty Mo]], kickboxer e artista marziale misto samoano americano
**[[Elena Molinari]], giornalista e saggista italiana
**[[Annie Morton]], supermodella statunitense
**[[Mathieu Ngudjolo Chui]], militare
**[[Tetsuya Nomura]], disegnatore e autore di videogiochi giapponese
**[[Soon-Yi Previn]], attrice statunitense
**[[Mayrín Villanueva]], attrice e modella messicana
*[[1971]]
**[[Gary Collier]], ex cestista statunitense
**[[Marc Ellis]], rugbista a 13, rugbista a 15 e imprenditore neozelandese
**[[Ralph Gebstedt]], ex saltatore con gli sci tedesco
**[[Sean (rapper)|Sean]], rapper, cantante e writer sudafricano
**[[Krynauw Otto]], rugbista a 15 e imprenditore sudafricano
**[[Miran Pavlin]], ex calciatore sloveno
**[[Roberto Ríos Patus]], ex calciatore spagnolo
**[[Monty Williams]], allenatore di pallacanestro e ex cestista statunitense
*[[1972]]
**[[Enrique Arce]], attore spagnolo
**[[Terry Balsamo]], chitarrista statunitense
**[[Deirdre Demet Barry]], ex ciclista su strada e pattinatrice di velocità su ghiaccio statunitense
**[[Roger Finjord]], allenatore di calcio norvegese
**[[Lars Joachim Grimstad]], ex calciatore norvegese
**[[Hamzah Idris]], ex calciatore saudita
**[[Viktor Trenevski]], ex calciatore macedone
**[[Stanislav Varga]], ex calciatore slovacco
*[[1973]]
**[[Arsen Avetisyan]], ex calciatore armeno
**[[Jim Fairchild]], cantautore e chitarrista statunitense
**[[Mario Fasano]], ex calciatore belga
**[[Graziano Galatone]], cantante e attore teatrale italiano
**[[Petr Ton]], hockeista su ghiaccio ceco
**[[Alberto Undiano Mallenco]], arbitro di calcio spagnolo
**[[Torben Wosik]], tennistavolista tedesco
*[[1974]]
**[[Didier Angibeaud]], ex calciatore camerunese
**[[Gabriel Ruggieri]], ex calciatore argentino
**[[Latina Davis]], ex cestista statunitense
**[[Massimo Demartis]], allenatore di calcio e ex calciatore italiano
**[[Rashard Griffith]], ex cestista statunitense
**[[Giovanni Gualdoni]], scrittore e fumettista italiano
**[[Martin Henderson]], attore neozelandese
**[[Candy Lo]], attrice cinese
**[[Aneela Mirza]], cantante danese
**[[Fredrik Modin]], ex hockeista su ghiaccio svedese
**[[Kōji Murofushi]], martellista giapponese
**[[Rossella Muroni]], attivista e politica italiana
**[[Rashaan Salaam]], giocatore di football americano statunitense († [[2016]])
**[[Romeu Almeida]], ex calciatore portoghese
**[[Reto Stirnimann]], allenatore di hockey su ghiaccio e ex hockeista su ghiaccio svizzero
**[[Ivan Trabalík]], calciatore slovacco
**[[Orit Wolf]], pianista e compositrice israeliana
*[[1975]]
**[[Tahmima Anam]], scrittrice e giornalista bengalese
**[[Tat'jana Grigor'eva]], ex astista russa
**[[Fabio Ilacqua]], cantautore italiano
**[[Leonardo Morales]], calciatore honduregno
**[[Tyson Wheeler]], ex cestista e allenatore di pallacanestro statunitense
*[[1976]]
**[[Galo Blanco]], allenatore di tennis e ex tennista spagnolo
**[[Lars Blixt]], ex calciatore norvegese
**[[Ernst Dospel]], allenatore di calcio e calciatore austriaco
**[[Purrel Fränkel]], calciatore surinamese
**[[Renate Groenewold]], ex pattinatrice di velocità su ghiaccio olandese
**[[Roland Kollmann]], calciatore austriaco
**[[Sian Lewis]], pentatleta britannica
**[[Jurica Vučko]], allenatore di calcio e ex calciatore croato
*[[1977]]
**[[Madelon Baans]], nuotatrice olandese
**[[Dmitrij Borodin]], calciatore russo
**[[Anne-Caroline Chausson]], e biker francese
**[[Enrico Fontanelli]], tastierista, compositore e produttore discografico italiano († [[2014]])
**[[Mitsuru Hattori]], fumettista giapponese
**[[Reese Hoffa]], pesista statunitense
**[[Zahari Sirakov]], ex calciatore bulgaro
**[[Sergej Ulegin]], canoista russo
*[[1978]]
**[[Antonino D'Agostino]], calciatore italiano
**[[Gary McCutcheon]], calciatore scozzese
**[[Mick O'Driscoll]], rugbista a 15 irlandese
**[[Mario Watler]], calciatore britannico
*[[1979]]
**[[Paul Burchill]], wrestler britannico
**[[Demetrio Greco]], calciatore italiano
**[[Kristanna Loken]], attrice e modella statunitense
**[[Ryan Pickett]], giocatore di football americano statunitense
**[[Goran Sablić]], allenatore di calcio e ex calciatore croato
*[[1980]]
**[[Jakob Augustsson]], allenatore di calcio e ex calciatore svedese
**[[Tony Buckley]], rugbista a 15 irlandese
**[[Kasper Bøgelund]], ex calciatore danese
**[[Nick Cannon]], rapper e attore statunitense
**[[The Miz]], wrestler, attore e personaggio televisivo statunitense
**[[J. R. Ramirez]], attore statunitense
**[[António Manuel Ribeiro]], ex calciatore portoghese
**[[Ekaterina Vinogradova (nuotatrice)|Ekaterina Vinogradova]], nuotatrice russa
**[[Mamadou Zongo]], ex calciatore burkinabè
**[[Manuel De Vecchi]], italiano
*[[1981]]
**[[Anja Boche]], attrice tedesca
**[[Brian Chase (cestista)|Brian Chase]], cestista statunitense
**[[Jenova Chen]], informatico cinese
**[[Sten Ove Eike]], calciatore norvegese
**[[Katrin Garfoot]], ciclista su strada australiana
**[[Juan Carlos Infante]], giocatore di baseball venezuelano
**[[Chris Killen]], ex calciatore neozelandese
**[[Vladimir Kisenkov]], calciatore russo
**[[Rodrigo Miranda]], sciatore nautico cileno
**[[Matteo Morandi]], ginnasta italiano
**[[Dmitrij Safronov]], maratoneta russo
**[[Zhao Ruirui]], pallavolista cinese
**[[Davide Zoboli]], calciatore italiano
*[[1982]]
**[[Termanology]], rapper statunitense
**[[Jeremy Kelly]], ex cestista statunitense
**[[Arata Kodama]], ex calciatore giapponese
**[[Chizuru Koto]], pallavolista giapponese
**[[Mike Scifres]], giocatore di football americano statunitense
**[[Annemiek van Vleuten]], ciclista su strada olandese
*[[1983]]
**[[Mario Cassano]], ex calciatore italiano
**[[Eduardo Ferreira]], calciatore equatoguineano
**[[Jordan Opoku]], calciatore ghanese
**[[Travis Pastrana]], pilota motociclistico statunitense
**[[Daimí Ramírez]], pallavolista cubana
**[[Ingrid Marie Rivera]], modella portoricana
**[[Rəşad Əbülfəz Sadıqov]], calciatore azero
**[[Jochen Schöps]], pallavolista tedesco
*[[1984]]
**[[Zbigniew Bródka]], pattinatore di velocità su ghiaccio polacco
**[[Keydren Clark]], cestista statunitense
**[[Tansey Coetzee]], modella sudafricana
**[[Stefan Dimitrov]], calciatore bulgaro
**[[Domenik Hixon]], giocatore di football americano statunitense
**[[Tomáš Kazár]], calciatore ceco
**[[Mihai Mincă]], calciatore rumeno
**[[Kodjovi Obilalé]], ex calciatore togolese
**[[Francesco Pianeta]], pugile italiano
**[[Sejad Salihović]], calciatore bosniaco
**[[Dioh Williams]], calciatore liberiano
**[[Emily Williams]], cantante neozelandese
**[[Joséphine de La Baume]], attrice, modella e cantante francese
*[[1985]]
**[[Simone Bolelli]], tennista italiano
**[[Jason Boone]], cestista statunitense
**[[Riccardo Cazzola]], calciatore italiano
**[[Ryan Grant]], rugbista a 15 britannico
**[[Morghan King]], sollevatrice statunitense
**[[Vladïmïr Logïnovskïý]], calciatore kazako
**[[Bruno Mars]], cantautore, ballerino e produttore discografico statunitense
**[[Jaycee Okwunwanne]], calciatore nigeriano
**[[Razak Omotoyossi]], calciatore beninese
**[[Elliphant]], cantante e cantautrice svedese
**[[Tom Schnell]], calciatore lussemburghese
**[[Eiji Wentz]], cantante e attore giapponese
*[[1986]]
**[[Will Brooks]], artista marziale misto statunitense
**[[Fabrizio Cacciatore]], calciatore italiano
**[[Édgar Castillo]], calciatore messicano
**[[Flavio Di Muro]], politico italiano
**[[Camilla Herrem]], pallamanista norvegese
**[[Francisco Montañés]], calciatore spagnolo
**[[Michele Sepe]], rugbista a 15 italiano
**[[Mario Sonnleitner]], calciatore austriaco
*[[1987]]
**[[Nicolas Bean]], ex pattinatore di short track canadese
**[[Aya Hirano]], cantante e doppiatrice giapponese
**[[Hassan Maatouk]], calciatore libanese
**[[Larrys Mabiala]], calciatore
**[[Danielle McCray]], cestista statunitense
**[[Yuichi Nakamura (attore)|Yuichi Nakamura]], attore giapponese
**[[Hanne Gaby Odiele]], modella belga
**[[Taylor Price]], giocatore di football americano statunitense
**[[Ksenia Solo]], attrice canadese
**[[Semir Štilić]], calciatore bosniaco
*[[1988]]
**[[Sio (fumettista)|Sio]], fumettista e youtuber italiano
**[[Federico Costa]], calciatore argentino
**[[Travis Franklin]], cestista statunitense
**[[Matteo Giupponi]], marciatore italiano
**[[Andrej Alekseevič Ivanov]], calciatore russo
**[[Frédéric Nimani]], calciatore francese
**[[Uendel Pereira Gonçalves]], calciatore brasiliano
**[[Vincenzo Rennella]], calciatore italiano
**[[Veronica Smedh]], sciatrice alpina svedese
**[[Əfran İsmayılov]], calciatore azero
*[[1989]]
**[[Max Hartung]], schermidore tedesco
**[[Kushtrim Lushtaku]], calciatore kosovaro
**[[David López Silva]], calciatore spagnolo
**[[Dugary Ndabashinze]], calciatore burundese
**[[Ibson Pereira de Melo]], calciatore brasiliano
**[[Devereaux Peters]], cestista statunitense
**[[Rabah Slimani]], rugbista a 15 francese
**[[Armand Traoré]], calciatore senegalese
**[[Stijn Wuytens]], calciatore belga
*[[1990]]
**[[Sanne Cant]], ciclocrossista, biker e ciclista su strada belga
**[[Karl Darlow]], calciatore inglese
**[[Laura Fusetti]], calciatrice italiana
**[[Felipe Gutiérrez]], calciatore cileno
**[[Bryan Linssen]], calciatore olandese
**[[Arturo Mina]], calciatore ecuadoriano
**[[Ezequiel Muñoz]], calciatore argentino
*[[1991]]
**[[Adam Forshaw]], calciatore inglese
**[[Fernando Gaibor]], calciatore ecuadoriano
**[[Owayne Gordon]], calciatore giamaicano
**[[David Jablonský]], calciatore ceco
**[[Jonáš Kašpar]], canoista ceco
**[[Aljaksandr Makasʹ]], calciatore bielorusso
**[[Enrico Miglioranzi]], hockeista su ghiaccio italiano
**[[Simone Rossi (rugbista)|Simone Rossi]], rugbista a 15 italiano
**[[Laura Saccomani]], pallavolista italiana
**[[Shan Danna]], ex pallavolista cinese
**[[Rustam Tulaganov]], pugile uzbeko
*[[1992]]
**[[Lucas Alario]], calciatore argentino
**[[Elliot Daly]], rugbista a 15 britannico
**[[Viktor Gaddefors]], cestista svedese
**[[Chelsea Gray]], cestista statunitense
**[[Daniel Johnson]], calciatore giamaicano
**[[Maria João Koehler]], tennista portoghese
**[[Nick Kuipers]], calciatore olandese
**[[Lidzija Marozava]], tennista bielorussa
**[[Mangok Mathiang]], cestista sudsudanese
**[[Alexandria Mills]], modella statunitense
**[[Terran Petteway]], cestista statunitense
**[[Giandomenico Salvadori]], fondista italiano
**[[Yunus Sonsırma]], cestista turco
*[[1993]]
**[[Brandon Allen (calciatore)|Brandon Allen]], calciatore statunitense
**[[Harold Fonseca]], calciatore honduregno
**[[Oliver Janso]], calciatore slovacco
**[[D.J. Johnson]], cestista statunitense
**[[Angus T. Jones]], attore statunitense
**[[Formose Mendy (calciatore 1993)|Formose Mendy]], calciatore guineense
**[[Garbiñe Muguruza]], tennista spagnola
**[[Barbara Palvin]], supermodella ungherese
**[[Molly Quinn]], attrice e doppiatrice statunitense
**[[Aron Sigurðarson]], calciatore islandese
**[[Liza van der Most]], calciatrice olandese
*[[1994]]
**[[Hiroki Akino]], calciatore giapponese
**[[Mauro Andrés Caballero]], calciatore paraguaiano
**[[Juan Ríos Lopera]], tuffatore colombiano
**[[Constantinos Panagi]], calciatore cipriota
**[[Leart Paqarada]], calciatore tedesco
**[[Adam Pavlásek]], tennista ceco
*[[1995]]
**[[Grayson Allen]], cestista statunitense
**[[Courtney Taylor Burness]], attrice statunitense
**[[Adrián Chovan]], calciatore slovacco
**[[Ouleymata Sarr]], calciatrice francese
**[[Vincent Sierro]], calciatore svizzero
**[[Katie Summerhayes]], sciatrice freestyle britannica
*[[1996]]
**[[Ola Aina]], calciatore inglese
**[[Michael Battistini]], calciatore sammarinese
**[[Sara Sorribes Tormo]], tennista spagnola
**[[Sara Takanashi]], saltatrice con gli sci giapponese
*[[1997]]
**[[Asumah Abubakar]], calciatore ghanese
**[[Steven Bergwijn]], calciatore olandese
**[[Dejan Ljubicic]], calciatore austriaco
**[[Jimmy Marín]], calciatore costaricano
**[[Marco Odermatt]], sciatore alpino svizzero
**[[Bella Thorne]], attrice, rapper e cantante statunitense
**[[Nathan de Medina]], calciatore belga
*[[1998]] - [[Riccardo Visconti]], cestista italiano
*[[1999]] - [[Sveva Schiazzano]], nuotatrice italiana
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{{Portale|biografie}}
[[Categoria:Liste di nati per giorno| 283]]
[[Categoria:Nati l'8 ottobre| ]]
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