Storia della Juventus Football Club e Profumo d'estate: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
Nessun oggetto della modifica
 
Riga 1:
{{In corso|televisione}}
{{recentismo}}
{{S|programmi televisivi italiani}}
{{voce principale|Juventus Football Club}}
{{Programma
{{Quote|Nella storia del calcio, la Juventus è un club senza confronto.|Da ''FIFA Classic Clubs'', [[FIFA]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.fifa.com/classicfootball/clubs/club=31085/detail.html |titolo=FIFA Classic Clubs: Juventus FC|editore=www.fifa.com|data=|accesso=24-01-2009}}</ref>.}}
|paese = Italia
La '''Storia della Juventus Football Club''', [[squadra di calcio|squadra]] professionistica di [[calcio (sport)|calcio]] con sede a [[Torino]] ([[Italia]]), si estende per più di un [[secolo]]. Fondata da giovani studenti torinesi alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]], la sua prima sede societaria venne stabilita presso la Via Montevecchio a [[Torino]], nel [[1898]]<ref name="Sede Bianconera">{{cita web|url=http://www.juventus.com/site/ita/JPL_sedejuventus.asp|titolo=Juventus Places: La Sede Bianconera|editore=www.juventus.com|data=|accesso=26-09-2008}}</ref>. Il club venne affiliato alla [[FIGC|Federazione Italiana Foot-Ball]] nel [[1900]], partecipando così nel [[Campionato di calcio italiano 1900|Campionato Federale]] dello stesso anno. Nel [[1906]], poco tempo dopo la vittoria del suo primo campionato, la società bianconera soffrì uno [[scisma]] che provocò la fondazione istituzionale del [[Foot-Ball Club Torino]], dando così origine alla [[Derby di Torino|più antica rivalità del calcio italiano]] e ad una serie di problemi finanziari e, in seguito, sportivi che condussero la squadra alle soglie della retrocessione in ''[[Promozione_(calcio)#Storia_della_Promozione|Promozione]]'' nel [[1913]], un periodo critico tra i più neri della storia del club bianconero. Fu l'avvocato ed ex giocatore bianconero Giuseppe Hess, presidente della Juventus a partire dalla seconda metà dello stesso anno, a farla uscire dalla crisi, migliorando la situazione economica del club e riformando le sue strutture interne con una direzione manageriale<ref name="Storia JFC">{{cita web|url=http://www.juventus.com/site/ita/club_storia.asp|titolo=Juventus Football Club: La Storia|editore=www.juventus.com|data=|accesso=26-09-2008}}</ref>.
|lingua originale = [[lingua italiana|italiano]]
 
|titolo originale = Profumo d'estate
L'arrivo dell'imprenditore [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]] (presidente anche della [[FIAT]]) alla presidenza della società nel [[1923]] diede inizio a una lunga serie di grandi vittorie a livello nazionale ed internazionale che resero la Juventus la società italiana più blasonata<ref name="fifa-encarta">{{Cita news|lingua=en|url=http://www.fifa.com/worldfootball/clubfootball/news/newsid=107733.html#juventus+building+bridges+serie+b|titolo=Juventus building bridges in Serie B|pubblicazione=www.fifa.com|giorno=20|mese=11|anno=2006|accesso=20/2/2009}} Cfr. anche:<br/> {{cita pubblicazione|url=http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_981535443/Juventus_Football_Club.html|titolo=Juventus Football Club|rivista=[[Microsoft]]<sup>®</sup> [[Encarta]]<sup>®</sup> Enciclopedia Online|anno=2008}}</ref> ed una delle più vittoriose d'Europa e del mondo<ref name="livello internazionale">Con 11 trofei in bacheca la Juventus è – insieme al [[Liverpool Football Club|Liverpool]] – la terza squadra europea per numero di [[Statistiche dei trofei internazionali di calcio#Classifica dei club più titolati nelle coppe internazionali|titoli ufficiali vinti a livello internazionale]] (alle spalle di [[Associazione Calcio Milan|Milan]] con 18 trofei vinti e [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]] con 15 trofei). Nel mondo è la sesta squadra con il maggior numero di trofei internazionali ufficiali vinti e riconosciuti da ciascuna delle sei [[FIFA#Confederazioni|confederazioni continentali]] affiliate alla [[FIFA]] ([[UEFA]], [[CONMEBOL]], [[Confédération Africaine de Football|CAF]]; [[CONCACAF]], [[Asian Football Confederation|AFC]] ed [[Oceania Football Confederation|OFC]]) ''ex aequo'' con il [[São Paulo Futebol Clube|São Paulo]] e la compagine inglese prima citata (alle spalle solo del [[Club Atlético Boca Juniors|Boca Juniors]], con 18 trofei vinti, dell'[[Club Atlético Independiente|Independiente]], con 15 trofei, dei citati Real Madrid e Milan e dell'[[Al-Ahly Sporting Club|Al-Ahly SC]], squadra che vanta 14 trofei internazionali). Cfr. anche l'articolo "[[Statistiche dei trofei internazionali di calcio]]".</ref>, essendo finora l'unica squadra di club a livello pianetario<ref name="trofei">{{cita web|url=http://it.uefa.com/footballEurope/Club=50139/domestic.html|titolo=Calcio Europa: Juventus FC|editore=it.uefa.com|data=|accesso=26-09-2008}}</ref> ad avere vinto tutte le competizioni ufficiali a livello internazionale<ref name="competizioni europee">Compresi tutti le competizioni internazionali per club ufficialmente riconosciuti da ciascuna delle [[FIFA#Confederazioni|sei confederazioni regionali di calcio]] affiliate alla [[FIFA]] e la [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppa Intercontinentale]]-[[Coppa del Mondo per club FIFA|Coppa del mondo per club]], cfr. {{cita web|lingua=en|url=http://www.uefa.com/competitions/supercup/news/kind=32/newsid=447085.html|titolo=Legend: UEFA club competitions|editore=www.uefa.com|data=21-08-2006 |accesso=26-09-2008}}</ref>. Inoltre i numerosi giocatori bianconeri convocati diedero un enorme [[La Juventus F.C. e la Nazionale italiana di calcio|contributo ai successi della Nazionale di calcio]].
|immagine =
 
|didascalia =
==Le origini==
|anno prima visione= [[2018]]
{{Quote|[...] Nel 1896 una brigata di studenti del Liceo d'Azeglio soleva avviarsi, finite le elezioni pomeridiane, verso il corso Duca di Genova e quindi, deposti i libri su d'una panca, dedicarsi al giuoco di 'barra'. Il foot-ball si insinuò più tardi: già si era visto giocarlo prima alla patinoire del Valentino e poscia in Piazza d'Armi da alcuni stranieri residenti a Torino i quali avevano fondato il F.C. Internazionale mutandosi poi in F.C. Torinese. Con tante iniziative una società ci voleva e nell'autunno del 1897 se ne decise la fondazione. Qui cominciarono le vere origini della Juventus...|[[Enrico Canfari]], ''Storia del Foot-Ball Club Juventus di Torino'', Tipografia Artale, [[1915]]<ref name=Canfari>{{cita libro|autore=[[Enrico Canfari]]|titolo=Storia del Foot-Ball Club Juventus di Torino|editore=Tipografia Artale|città=[[Torino]]|anno=1915|cid=Canfari}}</ref>.}}
|stagioni = 1
La [[Juventus Football Club|Juventus]] nacque nell'[[autunno]] del [[1897]] a [[Torino]] come società civile «per gioco, per divertimento, per voglia di novità» su iniziativa di alcuni giovani studenti della terza e quarta classe del [[Liceo classico]] "[[Liceo classico Massimo d'Azeglio|Massimo d'Azeglio]]" che si ritrovavano nella vicina Piazza d'Armi per giocare a ''[[calcio (sport)|foot-ball]]''<ref name=Liceo>{{cita web|url=http://www.liceomassimodazeglio.it/storia.html|titolo=Liceo Classico Massimo D'Azeglio: La nostra Storia|editore=liceomassimodazeglio.it|data=|accesso=26-09-2008}}</ref>.
|puntate = 3
 
|durata = 45 min
Secondo la memoria scritta che si riferisce all'origine della società torinese, è verosimile che i soci fondatori furono:
|genere = rotocalco
 
|conduttore = [[Adriana Volpe]]
{{MultiCol}}
|autore = Adriana Volpe
*Eugenio Canfari.
|ideatore = Adriana Volpe
*[[Enrico Canfari]].
|casa produzione = La 21 Films
*Gioacchino Armano I.
|rete TV = [[Rai 2]]
*Alfredo Armano.
|regista = Giuliano Graziani
{{ColBreak}}
*Luigi Gibezzi.
*Umberto Malvano.
*Vittorio Varetti.
{{ColBreak}}
*Umberto Savoia.
*Domenico Donna.
*Carlo Ferrero.
{{ColBreak}}
*Francesco Daprà.
*[[Luigi Forlano]].
*Enrico Piero Molinatti.
{{EndMultiCol}}
 
cui si aggiunsero successivamente Pio Crea, Carlo Favero, Gino Rocca, Guido Botto ed Eugenio Secco, tutti con un'età tra quattordici e diciassette anni. Il luogo tipico di riunione di questi liceali era una panchina non distante dalla loro scuola, verso il corso Duca di Genova (oggi custodita nella attuale sede del club<ref name=Liceo/>. L'argomento principale era lo [[sport]], in particolare il [[calcio (sport)|calcio]], che dalla [[Gran Bretagna]] stava espandendosi nel resto d'[[Europa]]. Si assume per convenzione il [[1° novembre]] del [[1897]] quale data di fondazione ufficiale del club.
 
[[Immagine:Prima_Sede_Juve.jpg|thumb|left|270px|<small>La officina dei fratelli Eugenio ed Enrico Canfari, prima sede della Juventus F.C. in corso Re Umberto 42, [[Torino]] ([[1897]]).</small>]]
 
Inizialmente i soci fondatori dovettero affrontare il problema della sede, risolto dai fratelli Canfari che offrirono la loro officina in Corso [[Umberto I|Re Umberto]] 42, dove ebbe luogo la prima riunione. Al momento di scegliere il nome della neonata società furono lanciate svariate proposte, tra cui ''Società Polisportiva Augusta Taurinorum'', ''Iris Club'', ''Forza e Salute'' e ''Vigor e Robur'' (tutte scartate); rimasero le denominazioni ''Società Via Fort'', ''Società Sportiva Massimo D'Azeglio'' e ''Sport Club Juventus''. Dopo un'opportuna votazione, i soci, sebbene la maggioranza propendesse per i primi due nomi, scelsero invece quello meno votato, ''Sport Club Juventus''<ref name=storia>{{cita web |url=http://www.magicajuventus.com/Storia_Juventus.html|titolo=Magica Juventus: la storia|editore=www.magicajuventus.com|data=|accesso=26-09-2008}}</ref> (che, tra l'altro, suonava come un compromesso tra un nome anglosassone ed uno latineggiante) per favorire la diffusione del nuovo sport e la passione per la squadra anche fuori del ambito [[Torino|cittadino]] o [[Piemonte|regionale]].
 
Nel [[1898]] il club vide un significativo incremento dei soci e dei giocatori, cosa che richiese lo spostamento della sede presso un locale di via Piazzi 4. Quello fu il momento da cui si può iniziare a parlare di Juventus come squadra di calcio a tutti gli effetti. Il [[15 marzo]] dello stesso anno fu fondata la F.I.F. (Federazione Italiana Foot-Ball, con Edoardo Bosio come primo presidente) in seguito divenuta [[FIGC|Federazione Italiana Giuoco Calcio]]. Per ragioni sconosciute la Juventus non si iscrisse all'associazione e quindi non poté partecipare al [[Campionato di calcio italiano 1898|primo campionato italiano di calcio]] che si svolse l'[[8 maggio]] di quello stesso anno a [[Torino]] tra quattro squadre: [[Football Club Torinese|Foot-Ball Club Torinese]], [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], [[Reale Società Ginnastica Torino (calcio)|Società Ginnastica]] e [[Internazionale Torino|International Foot-Ball Club Torino]].
 
Nel [[1899]] la società assunse il nome di ''Foot-Ball Club Juventus''<ref name=storia/>. Gli incontri di quell'anno si svolsero in prevalenza in Piazza D'Armi, località Crocetta. La squadra ricevette anche i primi inviti da [[Alessandria]], [[Milano]] e [[Genova]], e fu la prima squadra ad ospitare a Torino una squadra straniera: il Montriond di [[Losanna]]. Ben presto il prestigio della società crebbe e la squadra acquisì il diritto di giocare al [[Stadio Motovelodromo Umberto I|Velodromo Umberto I]] (all'epoca uno dei più prestigiosi campi sportivi di Torino).
 
{{Quote|Da quell'epoca il nostro scopo sportivo venne più nettamente a precisarsi ed il solo Foot-ball occupò la nostra attività; ed al primitivo nome di Sport Club Juventus fu sostituito l'attuale 'Foot-ball Club Juventus' o semplicemente Juventus. Questo nome fu, come vedete ora, veramente fortunato poiché le Società Sportive nostre omonime sono moltissime, ma la vera Juventus è una sola: la nostra.|[[Enrico Canfari]], ''Storia del Foot-Ball Club Juventus di Torino'', Tipografia Artale, [[1915]]<ref name=Canfari/>.}}
 
La sua prima divisa sociale, nel 1897, prevedeva una camicia bianca e pantaloni «alla zuava», sostituita due anni dopo da una curiosa camicia rosa con papillon, colletto bianco, cravattino e berretto nero<ref name=origini>{{cita web|url=http://www.juventusstory.it/societa/storia/storia_tab.asp?Id_Stagione=1|titolo=La Storia della Juventus - Stagioni. Stagioni 1897-1900: Gli origini|editore=www.juventusstory.it|data=|accesso=26-09-2008}}</ref>.
 
==I primi vent'anni (1900-1920)==
{{Quote|L'anima juventina è un complesso modo di sentire, un impasto di sentimenti, di educazione, di bohemien, di allegria e di affetto, di fede alla nostra volontà di esistere e continuamente migliorare.|[[Enrico Canfari]], ''Storia del Foot-Ball Club Juventus di Torino'', Tipografia Artale, [[1915]]<ref name=Canfari/>}}
 
===L'ingresso nel Campionato Federale (1900-1902)===
<div style="float:right; font-size:75%; width:260px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|col1=black|col2=white|col3=white|sfondo=|font-size=100%|titolo=PRIMA PARTITA UFFICIALE|contenuto='''[[Campionato di calcio italiano 1900|III Campionato Federale di Calcio]]''', Eliminatorie (Girone piemontese, 1<sup>a</sup> giornata)
<center>[[11 marzo]] [[1900]] - Campo Piazza d'Armi, [[Torino]]
'''[[Immagine:600px Giallo e Nero (Strisce).png|20px]] [[Football Club Torinese|FC Torinese]] - FBC Juventus [[Immagine:600px Bianconera con stelle e stemma di Torino.png|20px]]'''
'''1 - 0'''<ref>{{cita web|url=http://www.archiviotoro.it/a/archivio/archivio/FCTorinese/04.asp|titolo=F.C. Torinese v F.B.C. Juventus|editore=www.archiviotoro.it|data=|accesso=26-09-2008}}</ref></center>
 
<!----FORMAZIONE----->
<div style="position: relative;">
[[Immagine:Soccer.Field Transparant.png|250px]]
{{Image label|x=0.45|y=0.10|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Nicola B. <small>I</small>'''</span>}}
{{Image label|x=0.18|y=0.63|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Canfari'''</span>}}
{{Image label|x=0.26|y=0.25|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Armano <small>I</small>'''</span>}}
{{Image label|x=0.45|y=0.70|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Nicola C. <small>II</small>'''</span>}}
{{Image label|x=0.58|y=0.25|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Chiapirone G.'''</span>}}
{{Image label|x=0.71|y=0.63|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Rolandi'''</span>}}
 
{{Image label|x=0.14|y=1.08|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Barberis'''</span>}}
{{Image label|x=0.43|y=1.10|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Forlano'''</span>}}
{{Image label|x=0.72|y=1.08|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Donna'''</span>}}
 
{{Image label|x=0.30|y=1.02|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Gibezzi'''</span>}}
{{Image label|x=0.60|y=1.02|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Varetti'''</span>}}
</div>
 
'''Arbitro''': Jourdain
 
'''Marcatori''': {{goal|[minuto sconosciuto]}} [[Marcello Colongo|Colongo]]
}}
</div>
La Juventus, con [[Enrico Canfari]] presidente, dopo essersi iscritta nel consiglio della FIF, partecipò per la prima volta al [[Campionato di calcio italiano 1900|Campionato Federale di Prima Categoria]] - il terzo nella storia del calcio italiano - l'[[11 maggio]] [[1900]], ma non superò nemmeno le eliminatorie in Piazza D'Armi, perdendo 0-1 contro il F.C. Torinese. Nel frattempo conquistò, per la prima volta, la Coppa del Ministero della Pubblica Istruzione.
 
'''''Profumo d'estate''''' è un [[programma televisivo]] [[italia]]no, condotto da [[Adriana Volpe]] e in onda dal 25 agosto [[2018]] il sabato pomeriggio su [[Rai 2]]<ref>{{Cita web|url=https://www.liberoquotidiano.it/news/spettacoli/13370653/-adriana-volpe-profumo-d-estate-rai-esordio-come-autrice.html|titolo = "Un sogno che si avvera". Adriana Volpe in rampa di lancio: a 45 anni, cosa si prende in Rai|sito=[[Libero (quotidiano)|Libero]]|data=21 agosto 2018|accesso=24 agosto 2018}}</ref>.
{{Quote|Il F.C. Torinese ci invitò a giocare contro di lui, ed a noi non parve vero di poterci cimentare con dei veri giocatori benché di costituzione e statura poco rassicuranti. Furono batoste come squadra, ma individualmente, per il grande esercizio nel palleggio, non sfigurammo affatto. Messi in questa via, formato l'undici, cominciammo ad accettare sfide e a lanciarne, finché per affermarci al cospetto del pubblico torinese bandimmo un torneo. Per l'occasione ci voleva una divisa, ma come? Di cottone, di flanella, di maglia? Alla fine, la scelta: un parcalle sottile e roseo che portammo poi, sbiadito all'inverosimile, sino all'anno 1902...|[[Enrico Canfari]], ''Storia del Foot-Ball Club Juventus di Torino'', Tipografia Artale, [[1915]]<ref name=Canfari/><ref name="Storia JFC"/>.}}
Nel suo [[Campionato di calcio italiano 1901|secondo Campionato Federale]], giocato tra cinque squadre, la Juventus vinse la prima eliminatoria contro la Società Ginnastica per 5-0 e giunse fino alle semifinali, battuta dal [[Associazione Calcio Milan|Milan Cricket]]. Conquistò, per la seconda volta, la Coppa del Ministero della Pubblica Istruzione e si aggiudicò il Gonfalone e la Medaglia del Municipio della Città di Torino, in un torneo tra squadre [[Liguria|liguri]] e [[Piemonte|piemontesi]].
 
== Il programma ==
Il [[1902]] segnò l'ingresso nella squadra juventina, composta quasi totalmente da studenti universitari, dei primi giocatori stranieri e di Carlo Favale come nuovo presidente. La Juventus disputò quella stagione con altre tre squadre [[Torino|torinesi]], [[Football Club Torinese|F.C. Torinese]], Audace Torino e [[Reale Società Ginnastica Torino (calcio)|Società Ginnastica]], il girone eliminatorio del [[Campionato di calcio italiano 1902|quinto campionato de calcio]] ma, alla fine, dovette cedere il passo all'F.C. Torinese. Per la terza volta consecutiva gli juventini vinsero la Coppa del Ministero della Pubblica Istruzione.
In ogni puntata del programma, ambientato in uno studio in esterna presso la spiaggia di [[Ostia (Roma)|Ostia]], viene affrontato un determinato tema attraverso il racconto di ospiti, rubriche, ricette e tutorial a riguardo. Al programma prendono parte anche [[Andrea Pellizzari]] nel ruolo di inviato e [[Valentina Persia]] per gli spazi comici<ref>{{Cita web|url=https://www.sorrisi.com/tv/news-e-anticipazioni/profumo-destate-tre-puntate-compagnia-di-adriana-volpe/|titolo = «Profumo d’Estate»: tre puntate in compagnia di Adriana Volpe|sito=[[TV Sorrisi e Canzoni]]|data=25 agosto 2018}}</ref>.
=== Puntate ===
{| class="wikitable" style="text-align:center"
!Puntata
!Messa in onda
!Tema
!Ospite
|-
|1
|25 agosto 2018
|Vacanze
|[[Massimiliano Ossini]]
|-
|2
|1° settembre 2018
|
|
|-
|3
|8 settembre 2018
|
|
|}
 
== Ascolti ==
Nel [[autunno]] dello stesso anno la Juventus partecipò nella Coppa Città di Torino, un importante torneo dell'epoca che si disputò al [[Stadio Motovelodromo Umberto I|Velodromo Umberto I]]. Il presidente era a quel tempo Giacomo Parvopassu ed in rosa si cominciavano a vedere i ragazzi che conquisteranno il primo scudetto del club. Il [[24 ottobre]] ci fu la semifinale contro l'Audace: nel primo tempo la Juventus andò a segno tre volte ma, secondo le cronache giornalistiche dell'epoca, la superiorità fu tanto netta che gli avversari (memori anche di uno 6 a 0 subito otto mesi prima in [[Campionato di calcio italiano 1902|campionato]]) decisero nell'intervallo di ritirarsi, dando così via libera agli juventini per la finale. Questa si giocò il [[2 novembre]] successivo contro il Milan. Agli ordini del doriano [[Francesco Calì]], i bianconeri che scesero in campo furono: Domenico Durante, Gioacchino Armano I, Hugo Muetzell, Carlo Vittorio Varetti, Giovanni Goccione, Domenico Donna, Alfredo Ferraris, Giovanni Vigo, Luigi Forlano, Enrico Canfari ed Umberto Malvano. Al 90' il punteggio era di 2-2 e nei supplementari entrambe segnarono ancora una rete, portandosi sul 3-3. A questo punto l'arbitro decise di continuare ad oltranza, applicando una sorta di ''[[golden gol]]'', ma i rossoneri in disaccordo decisero di non proseguire l'incontro lasciando campo libero alla Juventus, che venne così proclamata vincitrice dell'edizione.
{| class="wikitable" style="text-align:center"
!Puntata
!Messa in onda
!Telespettatori
!Share
!Fonte
|-
|1
|25 agosto 2018
|454.000
|4,60%
|<ref>{{Cita web|url=https://www.davidemaggio.it/archives/165432/ascolti-tv-sabato-25-agosto-2018|titolo = Ascolti TV Sabato 25 agosto 2018.|sito=DavideMaggio.net|data=26 agosto 2018}}</ref>
|-
|2
|1° settembre 2018
|
|
|
|-
|3
|8 settembre 2018
|
|
|
|}
 
== Note ==
===1903: L'anno della maglia bianconera===
Nel [[1903]] la Juventus abbandonò la maglia rosa ed adottò la maglia a strisce bianche e nere come un simbolo di «semplicità, austerità, aggressività e soprattutto, potere»<ref>Cfr. l'evoluzione della maglia rosa a bianconera nell'articolo "[[Colori_e_simboli_della_Juventus_Football_Club#La_maglia|Colori e simboli della Juventus Football Club: La maglia]]".</ref>. La sede sociale venne trasferita da Via Gasometro 14 a Via Pastrengo.
 
[[Immagine:Juventus_FC_in_1903.gif|thumb|left|250px|<small>I giocatori juventini nel [[Campionato di calcio italiano 1903]].</small>]]
 
Nel [[Campionato di calcio italiano 1903|campionato nazionale di quell'anno]] la squadra torinese arrivò, per la prima volta, alla finale, perdendo però per 0-3 contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], una dei principali formazioni del calcio pioneristico.
 
La Juventus vicecampione d'Italia venne invitata a [[Trino]], presso [[Vercelli]], a disputare un torneo triangolare. Gli incontri si giocarono nella stessa giornata, l'[[11 ottobre]] dello stesso anno. La finale del pomeriggio si giocò tra una compagine [[Novara|novarese]] chiamata ''Forza e Costanza'' e gli juventini. Quest'ultimi, con Mattioli, Carlo Vittorio Varetti, Heinrich Hess, Dalle Case, Giovanni Goccione, Fernando Nizza, Alfredo Armano, Frédéric Dick, Ugo Rolandi, lo svizzero Walter Streule ed Umberto Malvano in campo, vinsero per 15 reti a 0, conquistando così il Torneo di Trino Vercellese.
 
I bianconeri partecipano anche alla Coppa Città di Torino - stavolta un quadrangolare con Audace, Doria e Milan Cricket - un mese dopo la vittoria a Trino. La Juventus lo fece suo per la seconda volta, dopo avere vinto per 2-0 contro l'Audace e per 1-0 contro i rossoneri del Milan Cricket in finale.
 
<div style="float:right; font-size:90%; width:320px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
 
{{finestra|allign=left|width=50%|border=1px|col1=black|col2=white|col3=white|font-size=120%|titolo=Sedi sociali<ref name="Sede Bianconera"/>|contenuto=
# Via Montevecchio ([[1898]])
# Via Piazzi, 4 ([[1899]])
# Via Gazometro, 14 ([[1900]]-[[1902]])
# Via Pastrengo ([[1903]]-[[1904]])
# Via Donati, 1 ([[1905]]-[[1906]])
# Via Carlo Alberto, 43 ([[1919]]-[[1921]])
# Via Botero, 16 ([[1921]]-[[1922]])
# Corso Marsiglia ([[1923]]-[[1933]])
# Via Bogino, 12 ([[1934]]-[[1943]])
# Corso IV Novembre, 151 ([[1944]]-[[1947]])
# Piazza San Carlo, 206 ([[1948]]-[[1964]])
# Galleria San Federico, 54 ([[1965]]-[[1985]])
# Piazza Crimea, 7 ([[1986]]-[[2000]])
# Corso Galileo Ferraris, 32 (dal [[2001]])<br/>
}}
</div>
 
===1904: La seconda finale in campionato===
Il [[1904]] fu l'anno in cui nuovi soci arrivarono alla Juventus e, con questi, anche nuovi soldi che rafforzarono le fondamenta della società. Dalla [[Svizzera]] arrivarono i tre fratelli Ajmone Marsan ed il campo di gioco ufficiale si spostò dalla Piazza D'Armi al [[Stadio Motovelodromo Umberto I|Velodromo Umberto I]], dotato finalmente di tribune. Inoltre, fu l'anno in cui si disputarono le prime trasferte internazionali tra clubs e la Juventus venne invitata a [[Losanna]] ([[Svizzera]]), in rappresentanza del [[calcio (sport)|calcio italiano]], per disputare un torneo. Nel [[Campionato di calcio italiano 1904|campionato italiano]], dopo aver vinto le eliminatorie nazionali per la seconda volta consecutiva, arrivò nuovamente in finale contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], ma perse nuovamente, sul campo di Ponte Carrega a [[Genova]], con il risultato di 0-1.
 
Al termine della stagione 1903-1904 al Velodromo Umberto I si giocò la Coppa Universitaria, un torneo pioneristico di prestigio internazionale, in cui la Juventus travolse, in partita secca, l'[[Olympique Lyonnais|Olympique Lyonnais Universitarie]] per 9 reti ad una.
 
===1905: La conquista del Campionato Federale===
{{Quote|Domenica 9 ebbe luogo il nuovo incontro tra la prima squadra del Genoa Cricket Club e l'Unione Sportiva Milanese per il campionato nazionale. Le due squadre segnarono entrambe due goal. Così la squadra di Genova segna in totale cinque punti e quella di Milano un punto. Il Club Juventus di Torino vince così con sei punti per la prima volta il Campionato Nazionale.|''La Stampa Sportiva'', [[16 aprile]] [[1905]].}}
 
Nel [[1905]] divenne presidente della società lo svizzero [[Alfredo Dick|Alfred Dick]], proprietario di un'industria tessile, che rinforzò la squadra inserendo alcuni suoi dipendenti, come gli svizzeri Frédéric Dick (suo figlio), Paul Arnold Walty e Ludwig Weber, gli scozzesi Jack Diment ed Helscot, nonché gli inglesi James Squire e Goodley. In quella stagione la società spostò la sua sede a Via Donati 1 ed il presidente firmò un lungo contratto di affitto per l'utilizzo del Velodromo di Corso Re Umberto.
 
Il [[Prima Categoria 1905|Campionato Federale dello stesso anno]] si giocò con una nuova formula rispetto ai campionati precedenti<ref>Dal [[Campionato di calcio italiano 1900|1900]] al [[Campionato di calcio italiano 1904|1904]] il campionato italiano era costituito da una fase eliminatoria nazionale giocata tra tutte le squadre campioni regionali (un club per regione). I vincitori della fase nazionale accedevano direttamente alla finale - o finalissima - per il titolo.</ref> e fu composto di tre gironi regionali, con un girone finale - e non una sola partita - per l'assegnazione del titolo<ref>Secondo le basi del Campionato Federale di calcio italiano vigente dal [[Prima Categoria 1905|1905]] al [[Prima Categoria 1908|1908]], la squadra con il maggior numero di punti al termine del girone finale, vinceva il campionato. Si giocava una finale di spareggio per il titolo di ''Campione d'Italia'', nel caso due squadre giungessero prime a pari merito nel girone finale.</ref> composto dai tre campioni regionali con partite d'andata e ritorno. La Juventus aveva superato il girone eliminatorio vincendo la partita ''per forfait'' 3-0 contro il F.C. Torinese, ritiratosi dalle eliminatorie regionali. Nel girone finale del campionato italiano, gli juventini batterono, con reti di Donna in due occasioni e Varetti, l'[[Unione Sportiva Milanese|U.S. Milanese]] 3-0, pareggiano a [[Genova]] 1-1 con il Genoa (reti di Pollack per i genovesi e Forlano per i torinesi) e batterono di nuovo la Milanese a [[Milano]] 4-1 (reti di Varisco per i milanesi e Donna, Forlano, Squair e Varetti per la Juventus). Un nuovo pareggio 1-1 contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] (le cronache riportano le reti di Donna per ''le zebre'' e Meyer per ''i grifoni'' ed una grande performance del portiere juventino Durante) nella sfida decisiva del girone finale, giocata a [[Torino]] il [[2 aprile]] dello stesso anno<ref>La partita di ritorno del girone finale del [[Prima Categoria 1905|campionato italiano 1905]] tra la Juventus e il Genoa fu ripetuta per ben tre volte: la prima fu annullata per invasione di campo con conseguente rissa tra spettatori e giocatori, la seconda fu sospesa perché la [[Torino|Città di Torino]] fu sepolta da un'abbondante nevicata. Cfr. anche {{cita web|url=http://www.genoacfc.it/index.php?option=com_content&task=view&id=49&Itemid=40|titolo=Storia del Genoa CFC: 1898-1906: Il primo Grande Genoa|editore=www.genoacfc.it|accesso=29-03-2009}}</ref>. Fu il primo grande successo del club, il suo primo titolo di [[Prima Categoria 1905|Campione d'Italia]], chiudendo il girone finale al primo posto a 6 punti, contro i 5 dei genovesi. Gli undici juventini che vinsero il campionato italiano per la prima volta, secondo le cronache dell'epoca, furono: il pittore Domenico Durante; Gioacchino Armano ed Oreste Mazzia (studenti al [[Politecnico di Torino|Politecnico]]); lo svizzero Paul Arnold Walty<ref>Svizzero nato ad [[Aarburg|Aarbourg]] il [[5 gennaio]] [[1881]], cfr. quanto scritto da {{cita libro|autore=AA.VV nel libro|titolo=Almanacco Illustrato del Milan|anno=1999|editore=[[Edizioni Panini]]||città=[[Modena]]|id=}}</ref>, Giovanni Goccione ([[Capitano (calcio)|capitano]]) e lo scozzese Jack Diment (tutti e tre impiegati); Alberto Barberis (studente in giurisprudenza), Carlo Vittorio Varetti (studente in ingegneria) e Luigi Forlano (geometra); l'inglese James Squair (impiegato) e Domenico Donna (un studente in giurisprudenza), che fungeva da allenatore<ref name=allenatore>Nelle prime due decadi del [[XX secolo]] non esisteva un sistema particolare di allenamento per tenersi in forma nel [[campionato di calcio italiano|calcio italiano]]. ''De facto'', tutti i giocatori - studenti o lavoratori - si ritrovavano un paio di volte alla settimana al [[Stadio Motovelodromo Umberto I|Velodromo di Corso Re Umberto]] per gli allenamenti che consistevano in partitelle e corse di velocità e/o resistenza, sempre sotto la guida del [[Capitano (calcio)|capitano]] della squadra, che era il coordinatore.<br/> Cfr. anche {{cita web|url=http://www.bianconerionline.com/web/index.php?option=com_content&task=view&id=39&Itemid=32|titolo=Campioni del passato: Gli allenatori (prima parte)|editore=www.bianconerionline.com|accesso=15-02-2009}}</ref> della squadra dal [[1900]].
 
In quell'anno la Juventus si aggiudicò anche il Torneo di Seconda Categoria, a cui partecipavano sia squadre riserve sia le prime squadre di club non iscritte alla Prima Categoria. La Juventus “B” fu ammessa di diritto al girone finale, in quanto unica iscritta dell'eliminatoria piemontese, in compagnia di Genoa e Milan. I bianconeri vinsero per 1-0 al Milan in casa, 2-0 a Genova, 3-0 a Milano (con titolo matematico) e 3-0 a tavolino con il Genoa ''per forfait''. I giornali dell'epoca tramandano gli artefici di questa vittoria: Francesco Longo, Giuseppe Servetto, Lorenzo Barberis, Fernando Nizza, Ettore Corbelli, Alessandro Ajmone Marsan, Ugo Mario, Frédéric Dick, Heinrich Hess, Marcello Bertinetti e Riccardo Ajmone Marsan.
 
A coronamento della stagione il successo per 2-1 sui titolari nella partitella in famiglia al termine del campionato.
 
'''I primi juventini campioni d'Italia (1905):'''
[[Immagine:Formación_Juventus_FC_1905.jpg|thumb|right|290px|<small>La Juventus [[Prima Categoria 1905|campione d'Italia 1905]]. Nella foto, da sinistra e dall'alto: Armano I, Durante, Mazzia, Walty, Goccione, Diment, Barberis, Varetti, Forlano, Squair e Donna.</small>]]
 
<!----FORMAZIONE----->
<div style="position: relative;">
[[Immagine:Soccer.Field Transparant.png|250px]]
{{Image label|x=0.45|y=0.10|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Durante'''</span>}}
{{Image label|x=0.17|y=0.63|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Walty'''</span>}}
{{Image label|x=0.26|y=0.25|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Armano <small>I</small>'''</span>}}
{{Image label|x=0.42|y=0.60|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Goccione'''</span>}}
{{Image label|x=0.58|y=0.25|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Mazzia'''</span>}}
{{Image label|x=0.72|y=0.62|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Diment'''</span>}}
 
{{Image label|x=0.14|y=1.08|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Barberis'''</span>}}
{{Image label|x=0.43|y=1.10|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Forlano'''</span>}}
{{Image label|x=0.72|y=1.08|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Donna'''</span>}}
 
{{Image label|x=0.30|y=1.02|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Squair'''</span>}}
{{Image label|x=0.60|y=1.02|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Varetti'''</span>}}
</div>
 
===1906: La rinuncia alla finale del campionato e lo scisma===
La stagione 1905-1906 iniziò con la vittoria nella Coppa Luigi Bozino di 1905 per 2-1 sul Milan a [[Torino]] con due reti di Forlano. In [[Prima Categoria 1906|campionato]] i bianconeri chiusero al primo posto del girone finale, a pari merito con il [[Associazione Calcio Milan|Milan Foot-Ball Club]], pareggiando 1-1 nella partita finale. La FIF decise di far ripetere la partita sul campo dell'[[Unione Sportiva Milanese|U.S. Milanese]] il [[6 maggio]], ma la ''Signora'' rinunciò allo spareggio per il titolo, pubblicando il seguente comunicato: «La Direzione del Foot-Ball Club Juventus rifiuta energicamente di accettare la scelta del Campo dell'Unione Sportiva Milanese come campo neutro perché il campo neutro deve essere non solo un campo di un'altra squadra ma avere altresì tutti i requisiti anche morali della neutralità, ovvero deve presentare gli stessi e precisi vantaggi e svantaggi per i due Clubs. Ora il campo dell'U.S. Milanese non si trova in queste condizioni in specie per i seguenti motivi: 1) Non è giusto che trattandosi di un match da farsi in condizioni uguali il F.B.C. Juventus debba esso solo sostenere la fatica del viaggio Torino-Milano. 2) Il campo dell'U.S. Milanese [sito a Via Comasina] è troppo conosciuto ai giocatori del Milan Cricket. 3) Non è giusto che il Milan Cricket debba godere dell'appoggio morale del pubblico milanese. Ciò posto la Direzione della F.B.C. Juventus dichiara che se la deliberazione di questa spettabile Presidenza non verrà revocata, il F.B.C. Juventus si ritirerà dal campionato italiano di calcio<ref>{{cita web|url=http://www.juworld.net/partita.asp?idpartita=31|titolo=Statistiche: Le partite della Juventus (tabellino)|editore=www.juworld.net|data=|accesso=26-09-2008}}</ref>.»
 
Il Milan fu dichiarato vincitore di quella partita per 2-0 grazie alla deliberazione dalla [[FIGC|Federazione Italiana Foot-Ball]] e quindi del titolo del IX Campionato Federale. Nel autunno del [[1906]] la Juventus vinse per la seconda volta la Coppa Luigi Bozino dopo le vittorie contro F.C. Torinese (8-0) e Milan (1-0) e raggiunse il terzo posto del Campionato di Seconda Categoria.
 
Nello stesso [[1906]] il presidente della società vicecampione d'Italia, Alfred Dick, che stava meditando di voler portare all'estero la squadra cambiandole perfino il nome in ''Jugend Fussballverein'', decise, dopo alcune discussioni con i soci juventini, di rinunciare alla Juventus per fondare «per dispetto» ad alcuni giocatori importanti come Diment, Ballinger, Mazzia e Squair (tutti dipendenti della sua industria tessile), il [[Foot-Ball Club Torino]] (oggi, Torino F.C. 1906) unendosi al [[Football Club Torinese|Torinese]] - una delle principali squadre dei primi anni del [[campionato di calcio italiano|calcio italiano]] - che aveva già assorbito l'[[Internazionale Torino]] (un'altra squadra prestigiosa dall'epoca) qualche anno prima. In seguito all'abbandono del presidente svizzero la squadra bianconera rimase per due anni a corto di risorse finanziarie e di giocatori, senza più neanche il contratto d'affitto del Velodromo Umberto I. La presidenza della società fu assegnata a Carlo Vittorio Varetti.
 
<div style="float:right; font-size:90%; width:320px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
 
{{finestra|allign=left|width=50%|border=1px|col1=black|col2=white|col3=white|font-size=120%|titolo=Campi di gioco<ref name="Sede Bianconera"/>|contenuto=
# Parco del Valentino e Parco Cittadella ([[1897]]-[[1898]])
# Stadio Piazza d'Armi (dal [[1899]] al [[6 marzo]] [[1904]])
# Velodromo Umberto I (dal [[19 febbraio]] [[1905]] al [[29 aprile]] [[1906]])
# Stadio Piazza d'Armi (dal [[3 febbraio]] [[1907]] al [[8 marzo]] [[1908]])
# Campo di Corso Sebastopoli (dal [[19 gennaio]] [[1909]] al [[19 novembre]] [[1922]])
# Campo di Corso Marsiglia (dal [[7 gennaio]] [[1923]] al [[5 novembre]] [[1933]])
# Stadio Comunale (dal [[19 novembre]] [[1933]] al [[2 maggio]] [[1990]])
# Stadio Delle Alpi (dal [[5 settembre]] [[1990]] al [[7 maggio]] [[2006]])
# Stadio Olimpico di Torino (dal [[19 settembre]] [[2006]])
}}
</div>
 
===Il triennio 1907-1909, i Campionati F.I.F. e la doppia conquista della Palla Dapples===
Come conseguenza della partenza di Alfred Dick, la squadra juventina venne privata di alcuni fra i suoi migliori elementi e ritornò al campo di Piazza D'Armi, quello dei primi anni societari. In [[Prima Categoria 1907|campionato]], eliminati per opera proprio del Foot-Ball Club Torino il [[13 gennaio]] [[1907]] (1-2 all'andata e 1-4 al ritorno), chiusero il ''campionato a gironi'' nel secondo posto delle eliminatorie Piemontesi.
 
Nell'ottobre dello stesso anno in una seduta straordinaria della [[FIGC|Federazione Italiana Foot-Ball]] fu presa la decisione di "sdoppiare" il campionato. I motivi erano da ricondursi alla sempre crescente presenza di calciatori stranieri nelle squadre italiane. L'accordo di massima sembrava coinvolgere tutte le società ma, al momento delle votazioni, i delegati di Milan, Torino, Libertas, Genoa e Naples lasciarono la seduta per protesta. Si decise di disputare due campionati egualmente importanti: il primo, cosiddetto "Campionato Federale F.I.F.", era aperto anche a squadre con giocatori stranieri<ref name="Campionati FIF 1908-1909">{{cita web|url=http://www.bianconerionline.com/web/index.php?option=com_content&task=view&id=2343&Itemid=76|titolo=Le vittorie nei Campionati Federali F.I.F. 1908 e 1909|editore=www.bianconerionline.com|data=|accesso=26-09-2008}}</ref>. Il secondo venne denominato "[[Prima Categoria 1908|Campionato italiano]]" (o ''Coppa Romolo Buni''), riservato solo a squadre composte interamente di calciatori di origine italiana<ref name="Campionati FIF 1908-1909"/>.
 
Nel gennaio dell'[[1908|anno successivo]] si giocò la gara di andata del primo torneo calcistico a [[Genova]] contro l'[[Società Ginnastica Andrea Doria|Andrea Doria]], dove la ''Signora'' vinse per 3-0. Un mese dopo si rigiocò, a Torino, ma i doriani uscirono vincitori. Fu dunque necessario uno spareggio, da giocarsi a Torino per la maggior differenza reti bianconera nel doppio confronto. Si giocò a marzo e successe di tutto: bella partita e a pochi minuti dalla fine, con la Juventus in vantaggio per 2-1, il doriano Sardi colpì di testa, e il barone Mazzonis, allora giocatore bianconero, per respingere il pallone infilò Durante di testa: 2-2, ma l'incontro fu successivamente annullato per un errore tecnico arbitrale. Passarono due mesi e si potè rigiocare lo spareggio, sempre in Corso Sebastopoli - campo juventino fino a [[1922]] - e la Juventus vinse per 5-1 con Ernesto Borel (padre di [[Aldo Giuseppe Borel|Aldo]], il Borel I, e [[Felice Borel|Felice]], il Borel II, entrambi futuri calciatori bianconeri) mattatore dell'incontro e del [[Campionato Federale F.I.F. 1908|Campionato F.I.F. 1908]].
 
Nello stesso anno la società juventina, dopo la conquista di due [[Palla Dapples|Palle d'Argento Henry Dapples]] - un'altra prestigiosa competizione pioneristica - nelle finali disputate il [[22 novembre]] ed il [[13 dicembre]], festeggiò il suo decimo anniversario di fondazione con un banchetto ai suoi tifosi presso il Ristorante Della Pace di Torino.
 
La Juventus giocò, in qualità di ''campione federale d'Italia'', il [[Prima Categoria 1908|campionato italiano]], ''Coppa Romolo Buni'', iniziato a marzo dello stesso anno, con altre tre squadre. Il [[1° marzo]] i bianconeri pareggiarono 1-1 a [[Vercelli]] contro la [[Unione Sportiva Pro Vercelli Calcio|Pro]], poi vincitrice del torneo, nella gara d'andata delle eliminatorie regionali, rinunciando in seguito di giocare la gara di ritorno a [[Torino]] il [[8 marzo]]<ref>La Pro Vercelli fu dichiarata vincitrice della gara di ritorno delle eliminatorie regionali contro la Juventus per 0-2 grazie alla deliberazione dalla FIF del [[8 marzo]] [[1908]].</ref> per protesta contro il divieto di impiego di giocatori stranieri, che all'epoca erano l'ossatura delle squadre italiane, ancora alle prime armi.
 
Nel [[1909]], con la seconda vittoria consecutiva degli juventini nel [[Campionato Federale F.I.F. 1909|Campionato F.I.F.]] ed il terzo posto nell'eliminatoria piemontese del [[Prima Categoria 1909|campionato italiano]] (che segnò il ritorno dei calciatori stranieri nelle squadre), si chiuse il ciclo dei giocatori-pionieri come Umberto Malvano e Domenico Donna.
 
===1910: Il terzo posto in campionato===
 
<div style="float:right; font-size:90%; width:320px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
 
{{finestra|allign=left|width=50%|border=1px|col1=black|col2=white|col3=white|font-size=120%|titolo=Il campionato di calcio e la Promozione (1913)|contenuto=
Nel [[Prima Categoria 1912-1913|campionato italiano 1912–1913]], il primo in cui venne stabilita la [[Promozione_1912-1913#I_problemi_del_calcio_minore_e_la_nascita_della_.22Promozione.22|retrocessione]]<ref name=Promozione1913>Cfr. quanto scritto da {{cita libro|autore=Davide Rota e Silvio Brognara nel libro|titolo=Football dal 1902 - la storia della Biellese|editore=edizioni del giornale "Il Biellese"|anno=1996}}</ref>, la Juventus si classificò all'ultimo posto del suo girone, il piemontese, con 3 punti in 10 giornate, al pari dell'[[Unione Sportiva Internazionale Napoli|Internazionale Napoli]] nel girone meridionale (con zero punti), dell'[[Unione Sportiva Alba Audace|Alba Roma]] nel girone laziale (anch'essa a zero punti), del [[Pisa Calcio|Pisa]] nel girone toscano (con 4 punti), del Racing Libertas nel girone lombardo-ligure (1 punto in 10 giornate) e del [[Modena Football Club|Modena]] nel girone veneto-emiliano (1 punto in 10 giornate), queste ultime iscritte nel cosidetto ''Torneo Maggiore'' all'inizio della stagione. Tutte queste squadre - compresi i bianconeri - sarebbero dovute retrocedere ma, in seguito alle loro proteste, durante l'Assemblea FIGC di preparazione della nuova stagione, si decise di riformare i tornei, allargando il numero delle squadre partecipanti e, di conseguenza, ripescare tutte le squadre retrocesse in quella stagione. Per il [[Prima Categoria 1913-1914|campionato successivo]] si stabilì che le squadre liguri, che nella stagione precedente avevano giocato con le lombarde, sarebbero state aggregate al girone piemontese, scelta che ne causò la saturazione. Di conseguenza il [[Novara Calcio|Novara]], penultimo nel campionato, fu ammesso al girone lombardo mentre la Juventus fu ammessa in tale girone con una clausola particolare: essendo state promosse in I Categoria troppe squadre [[Promozione_1912-1913#Lombardia|lombarde]] (Nazionale Lombardia, [[Juventus Italia Football Club|Juventus Italia]], l'Associazione Milanese Calcio e, d'ufficio, il [[Calcio Como|Como]]) si decise togliere una lombarda (il [[Brescia Calcio|Brescia]], settima nel [[Promozione_1912-1913#Lombardia|Campionato di Promozione 1912–1913]] e promossa d'ufficio nella [[Prima Categoria 1913-1914|massima categoria]]) spostandola nel raggruppamento veneto, lasciando libero un posto per la compagine torinese. Di fatto tutte le squadre che dovevano retrocedere in [[Promozione 1913-1914|Promozione]] alla fine della stagione 1913–1914 ([[Associazione Calcio Prato|Prato]], [[Associazione Sportiva Roma|Pro Roma]], [[Pro Liguria|Liguria]], Ass. Milanese Calcio ed [[Udinese Calcio|Udinese]]) furono riammesse.
}}
</div>
 
Il [[Prima Categoria 1909-1910|tredicesimo campionato italiano di calcio]], disputatosi nella stagione 1909-1910, fu il primo nella storia del calcio italiano in cui venne introdotto, ispirandosi al modello della ''First Division'' britannica, il ''girone unico'' con partite di andata e di ritorno. Come risultato di tale rivoluzione il torneo iniziò nell'autunno del [[1909]] e si giocarono un maggior numero di gare. Quell'anno la Juventus si classificò al terzo posto.
 
===Gli anni difficili: 1911-1913===
Il [[Prima Categoria 1910-1911|quattordicesimo campionato di calcio]] fu il primo in cui furono ammesse squadre della regione nord-orientale d'[[Italia]] ([[Veneto]] ed [[Emilia]]) ed anche il primo dove fu introdotto il calendario dalla [[FIGC|Federazione di calcio]]<ref>Le date degli incontri del Campionato Federale dal [[Campionato di calcio italiano 1898|1898]] al [[Prima Categoria 1909-1910|1909-1910]] venivano lasciate al libero accordo delle società, intervenendo gli organi federali solo in caso di inconciliabile disaccordo delle stesse.</ref>. La Juventus finì nona ed ultima nella classifica del cosidetto ''Torneo Maggiore'' a dieci squadre.
 
La Juventus si presentò al [[Prima Categoria 1911-1912|campionato successivo]], iniziato ad ottobre del 1911, con un organico composto da soli dieci giocatori<ref name=stagioni>La Juventus partecipò nei campionati [[Prima Categoria 1911-1912|1911-1912]] e [[Prima Categoria 1912-1913|1912-1913]] con soli dieci giocatori in organico. Cfr. anche:<br/> {{cita web|url=http://www.juventusstory.it/SOCIETA/STORIA/storia_tab.asp?Id_Stagione=13|titolo=La Storia della Juventus - Stagioni. Stagione 1911-12: Una stagione buia|editore=www.juventusstory.it|data=|accesso=26-09-2008}}</ref>, finendo terz'ultima con soli 9 punti.
 
Nella stagione [[Prima Categoria 1912-1913|1912-1913]] il girone unico fu abolito ed il campionato nazionale venne esteso anche alla regione centro-meridionale della [[Italia|penisola italiana]] con formazioni toscane, laziali e campane in uno dei due tronconi del campionato, i cui vincitori accedevano direttamente alla finale del campionato. La società bianconera si classificò all'ultimo posto nel girone Ligure-Piemontese nel primo anno in cui vennero introdotte le retrocessioni in ''[[Promozione_(calcio)#Storia_della_Promozione|Promozione]]'' (i campionati regionali, in quanto l'attuale Serie B esiste solo dal [[1930]])<ref name=Promozione1913/> come conseguenza di un periodo critico a livello economico per la grande difficoltà della società a reclutare nuovi giocatori nelle ultimi tre stagioni ma, al pari di tutte le squadre classificate al'ultimo posto nei loro gironi<ref name=fonti>Esiste discordanza tra le fonti riguardo al numero di squadre che dovevano retrocedere nella stagione 1912-1913. Secondo alcuni fonti, come l'''Almanacco di Calcio Italiano'' edito da Panini, la retrocessione avrebbe dovuto colpire tutte le ultime classificate dei vari gironi; altre fonti giornalistiche, come ''[[La Gazzetta dello Sport]]'' ritengono che la retrocessione riguardasse solo i tre gironi del Torneo Maggiore. A tal riguardo, bisogna ricordare che i gironi dell'Italia centro-meridionale, costituenti il Torneo Peninsulare, furono costituiti al solo scopo di diffondere il calcio e di poter dare al Torneo una "patente" di campionato nazionale, ma il peso sportivo delle squadre che vi giocavano era pressoché nullo.</ref>, fu ripescata e, insieme ai piemontesi del [[Novara Calcio|Novara]], ammessa nel girone lombardo del [[Prima Categoria 1913-1914|campionato successivo]] (vedi quadro).
 
===La ricostruzione della società: 1914-1916===
Con la presidenza dell'avvocato Giuseppe "Bino" Hess, ex giocatore juventino e poi dirigente della società bianconera, nel [[1913]], la Juventus (considerata ormai dopo la crisi come una squadra di secondo piano rispetto alle potenze calcistiche dell'epoca come la Pro Vercelli ed il Casale), aprì un nuovo ciclo con un tipo di mentalità manageriale diversa rispetto al periodo precedente: dopo il citato "ripescaggio", la squadra torinese disputò un campionato sorprendente, piazzandosi seconda dietro l'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] nel girone lombardo e finendo quarta nella fase finale del Campionato Alta Italia (uno dei due gruppi del campionato nazionale), prendendosi lo sfizio di battere il [[Associazione Sportiva Casale Calcio|Casale]] (poi Campione d'Italia) per 1-0.
 
Nel [[1914]] il [[Prima Categoria 1914-1915|Campionato]] iniziò ad ottobre, quando la [[Prima guerra mondiale|Prima Guerra Mondiale]] non aveva ancora coinvolto l'Italia, ma il precipitare degli eventi e la decisione (presa il [[22 maggio]] [[1915]]) del [[Governo italiano]] di entrare in guerra a fianco delle potenze dell'Intesa, costrinse la Federazione alla sua sospensione. Nel settembre [[1919]] la vittoria venne assegnata al Genoa in quanto squadra capolista ad una giornata dal termine, mentre la Juventus terminò seconda nel gruppo semifinale.
 
Gli anni della [[Prima guerra mondiale|Prima Grande Guerra]] portarono lutti in casa bianconera e delle altre società sportive italiane. All'inizio di quel conflitto furono 24 gli juventini sotto le armi: 6 soldati semplici e 18 tra allievi ufficiali, sottufficiali o addetti sanitari. La presidenza della società torinese fu così assegnata, provvisoriamente ''in primis'' e poi, fino a [[1918]], al Comitato Presidenziale di Guerra: il [[triumvirato]] composto dal pionere Gioacchino Armano, il dirigente Sandro Zambelli e l'ex calciatore Fernando Nizza. Nel [[1916]] saranno ben 170 i soci e giocatori della Juventus a prendere parte al conflitto bellico, con varie mansioni che partivano dal soldato semplice fino all'ufficiale.
 
Allo scopo di mantenere saldi i contatti con i propri associati e con i tifosi bianconeri lontani a causa della guerra, il [[10 giugno]] [[1915]], venne pubblicato per la prima volta il giornale ufficiale della società, intitolato ''[[Hurrà Juventus]]'', il primo del suo genero in patria<ref>{{cita web|url=http://www.juventusstory.it/SOCIETA/STORIA/storia_tab.asp?Id_Stagione=16|titolo=La Storia della Juventus - Stagioni. Stagione 1914-15: Scoppia la Prima Guerra Mondiale. Nasce ''Hurrà Juventus''|editore=www.juventusstory.it|data=|accesso=26-09-2008}}</ref>.
 
Il [[26 dicembre]] di quell'anno, sulla neonata rivista venne pubblicata la memoria autografa di [[Enrico Canfari]], caduto nella [[Terza battaglia dell'Isonzo]] insieme a Giuseppe Hess e molti altri componenti della Juventus il precedente [[23 ottobre]] [[1915]]. Questo testo rappresenta tutt'oggi, nella storia bianconera, l'unica testimonianza scritta delle sue origini<ref name=origini/>.
 
Gli juventini parteciparono, durante la Prima Grande Guerra, alla Coppa Mauro ed alla [[Coppa Federale 1915-1916|Coppa Federale di calcio]]. In quest'ultima competizione in particolare, dopo la vittoria nel girone eliminatorio, arrivarono fino alle finali con il Genoa, il Milan, il [[Associazione Sportiva Casale Calcio|Casale]] (poi ritirata per gravissimi problemi finanziari) ed il [[Modena Football Club|Modena]] e terminò al secondo posto della classifica con 10 punti, uno di meno rispetto ai rossoneri, vincitori del torneo.
 
==Gli anni venti==
===Il triennio 1920-1922 ed il debutto allo Stadio di Corso Marsiglia===
Finito il primo conflitto mondiale, il calcio ripartì in Italia con la [[Prima Categoria 1919-1920|stagione 1919-1920]]. Al Campionato si iscrissero 67 squadre ed il torneo venne diviso in gironi e campionati interregionali (come i Gironi Piemontese o Lombardo, con ogni girone diviso in gruppi). La Juventus, campione della [[Piemonte|Regione Piemonte]], concluse quel campionato al secondo posto nel girone finale, grazie soprattutto al portiere Giovanni Giacone ed ai terzini Oswaldo Novo e Antonio Bruna, i primi calciatori della società bianconera a giocare in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] (Italia-[[Nazionale di calcio svizzera|Svizzera]] 0-3 del [[28 marzo]] [[1920]] disputatasi a [[Roma]]) e chi diedero il via alla tradizionale coppia di terzini di primo ordine che sarebbe diventata una caratteristica della Juventus.
 
Con il poeta e letterato Corrado Corradini (autore, tra l'altro, dell'Inno Ufficiale della Società utilizzato fino agli [[Anni 1960|anni Sessanta]]) eletto nuovo presidente del club nel [[1919]], nella [[Prima Divisione 1921-1922|stagione 1921-1922]] i bianconeri si iscrissero al Campionato della [[Confederazione Calcistica Italiana]] (C.C.I.), un [[Compromesso Colombo|settore dissidente]] della Federazione Italiana Giuoco Calcio ([[FIGC]]), con sede a [[Milano]]. La [[Prima Divisione 1921-1922#Lo_scisma_del_calcio_italiano|scissione]] fu il risultato delle proteste delle squadre più rinomate che mal digerivano l'eccessivo affollamento dei tornei (al [[Prima Categoria 1920-1921|campionato precedente]], dove la Juventus si classificò al quarto posto del Gruppo A del Girone Piemontese, parteciparono ben ottantotto squadre, un record). La squadra torinese chiuse la stagione al quarto posto del Girone A della Lega Nord.
 
[[Immagine:Stadio_di_Corso_Marsiglia.jpg|thumb|left|350px|<small>Lo [[Stadio di Corso Marsiglia]], campo juventino dal [[1922]] al [[1933]].</small>]]<br/>
 
Il numero dei tifosi, nel frattempo, crebbe: il [[19 ottobre]] [[1922]], con Gino Olivetti a capo della Juventus dall'anno precedente, venne inaugurato lo [[Stadio di Corso Marsiglia]] (situato nell'attuale Corso Tirreno a [[Torino]]), con 15.000 posti: fu il primo stadio d'[[Italia]] costruito in cemento armato e venne considerato all'epoca un «gioiello di ingegneria». Nella gara inaugurale dello stadio la Juventus vinse 4-0 al [[Modena Football Club|Modena]].
 
===1923: Il sodalizio della Juventus con la famiglia Agnelli===
[[Immagine:Edoardo Agnelli.jpg|thumb|right|120px|<small>L'imprenditore [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]], presidente della Juventus F.C. dal [[1923]] al [[1935]].</small>]]
 
Il [[24 luglio]] [[1923]], anno della [[Prima Divisione 1922-1923#La_riunificazione_del_campionato|riunificazione]] del campionato, la [[Agnelli (famiglia)|famiglia Agnelli]], una delle più potenti dell'intera nazione, entrò a far parte della società bianconera con [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo]], figlio di [[Giovanni Agnelli (senior)|Giovanni Agnelli]], fondatore dell'azienda automobilistica [[FIAT]], eletto nuovo presidente del club in sostituzione di Olivetti, che diede subito il via ad un'intensa campagna di rafforzamento della squadra. Quella data rappresentò sia l'inizio del famoso legame tra la società torinese e la celebre famiglia industriale, il più antico del panorama calcistico italiano e vigente tutt'oggi, che la nascita del cosiddetto ''Stile Juve'': «eleganza, professionalità e mentalità vincente». [[Prima Divisione 1922-1923|In tale anno]] la squadra raggiunse il quinto posto del Girone B della Lega Nord.
 
{{Quote|Il legame tra la famiglia Agnelli e la Juventus, suggellato dai cinque scudetti dei primi anni trenta, tuttavia ha posto le basi per quello che sarà il calcio italiano nella seconda metà del secolo passato. Che farà appunto della squadra bianconera la "fidanzata d'Italia", la regina indiscussa del nostro football, amatissima da milioni di tifosi da nord a sud della Penisola, riferimento obbligato per qualsiasi tipo di riflessione sul nostro calcio.|Guido Luguori ed Antonio Smargiasse, ''Calcio e Neocalcio: Geopolitica e prospettive del football in Italia'', Manifestolibri, [[2003]]<ref>{{cita libro|cognome=Luguori|nome=Guido|wkautore=|coautori=Antonio Smargiasse|curatore=|altri=|titolo=Calcio e Neocalcio: Geopolitica e prospettive del football in Italia|dataoriginale=|annooriginale=|meseoriginale=|url=|formato=|datadiaccesso=|annodiaccesso=|mesediaccesso=|edizione=|data=|anno=2003|mese=|editore=Manifestolibri|città=|lingua=|id=ISBN 88-72853-42-7|doi=|pagine=pag.9.|capitolo=capitolo 1: Il calcio che vorremmo, articolo 1: Il calcio nel Novecento|url_capitolo=http://tecalibri.altervista.org/L/LIGUORI-G_calcio.htm#p002 |citazione=|cid=}}.</ref>.}}
 
===1924: L'arrivo di Jenő Károly===
[[Immagine:Jenő Károly2.jpg|thumb|left|180px|<small>L'[[Ungheria|ungherese]] [[Jenő Károly]] ([[1886]]-[[1926]]), primo allenatore della Juventus.</small>]]
Nella [[Prima Divisione 1923-1924|stagione 1923-1924]], come conseguenza dell'introduzione del ''[[Progetto Pozzo]]'' due anni prima, il torneo fu diviso in due grande gironi coordinati uno dalla Lega Nord e l'altro dalla Lega Sud. Quella fu anche la stagione in cui venne introdotto per la prima volta nel calcio italiano lo [[scudetto]], come stemma onorifico assegnato alle squadre vincitrici del campionato federale<ref>''De facto'', lo [[scudetto]], introdotto dalla [[FIGC]] in [[Prima Divisione 1922-1923|1923]] per designare alla squadra campione d'Italia, con il trascorrere degli anni fu la fonte d'ispirazione per alcuni altri campionati di calcio a livello internazionale, come la [[Eredivisie]] [[Olanda|olandese]] e la [[MLS|Major League Soccer]] degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], ad esempio. L'[[UEFA]] ha introdotto un stemma onorifico circolare sul braccio destro alla squadra vincitrice dell'ultima edizione della [[UEFA Champions League]] dalla la sua [[UEFA Champions League 2004|edizione 2003-2004]]. Cfr. anche:<br/>{{pdf}}&nbsp;{{cita web|lingua=en|url=http://www.uefa.com/newsfiles/19071.pdf|titolo=Regulations of the UEFA Champions League 2007-2008: "Title-holder logo" (pag.27)|pubblicazione=it.uefa.com|data=|accesso=01-10-2008}}</ref>. Durante il torneo, l'''[[Prima Divisione 1923-1924#Avvenimenti|affaire Rosetta]]'', sollevato dalla dirigenza [[Genoa Cricket and Football Club|genoana]] (campione d'Italia la stagione precedente), costò alla squadra bianconera le sconfitte a tavolino di tutte e tre le partite disputate dal suo difensore [[Virginio Rosetta]]<ref>Nel [[Prima Divisione 1923-1924|campionato 1923-1924]] la Juventus perse, in seguito alla sentenza del ''[[Prima Divisione 1923-1924#Avvenimenti|affaire Rosetta]]'', le gare giocate tra la ottava e la decima giornata: contro il [[Modena Football Club|Modena]] del [[25 novembre]] [[1923]], contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] del [[2 dicembre]] e contro il [[Calcio Padova|Padova]], in trasferta, del [[9 dicembre]] dello stesso anno.</ref>, il primo giocatore italiano ufficialmente ceduto dietro contropartita economica (50.000 lire di contratto ed un mensile di 6.000 lire), arrivato a [[Torino]] dalla [[Unione Sportiva Pro Vercelli Calcio|Pro Vercelli]] in quella stagione, ma squalificato dal campionato.Come conseguenza della penalizzazione, la Juventus si classificò in quinta posizione del primo raggruppamento della Lega Nord, a pari merito con l'[[Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912|Alessandria]], con 26 punti, sette in meno rispetto ai liguri, vincitore del gruppo e poi, del [[Scudetto|tricolore]].
 
Quello fu l'anno di debutto in [[Prima Divisione 1923-1924|campionato]] per [[Gianpiero Combi]] (cresciuto nel vivaio bianconero e, in seguito, grande protagonista dei successi juventini e della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale A]] negli anni a venire<ref name=Combi>{{cita web|url=http://www.figc.it/club_italia/html/combi.htm|titolo=Speciale azzurri: I più forti - Gianpiero Combi|editore=www.figc.it|data=|accesso=26-09-2008}}</ref>) e dell'arrivo a Torino del primo allenatore della storia bianconera, [[Jeno Karolý|Jenő Károly]] (che ebbe un contratto in base al quale avrebbe percepito 2.500 [[lira italiana|lire]] come anticipo, una settimana di vacanze pagate ed un premio di 10.000 lire in caso di vittoria dello scudetto), e la mezz'ala sinistra [[Férénc Hirzer|Ferenc Hirzer]], entrambi [[Ungheria|ungheresi]].
 
===1925: Il terzo posto ed i quadri manageriali===
All'inizio della [[Prima Divisione 1924-1925|stagione 1924-1925]], la Juventus venne rafforzata con l'arrivo del giocatore ungherese [[József Viola]] e dell'attacante [[Pietro Pastore]] che, con quindici anni d'età, è il debutante più giovane della storia bianconera. La squadra, nonostante le 14 reti dell'[[ala (calcio)|ala]] destra [[Federico Munerati]], raggiunse solo il terzo posto del secondo raggruppamento del [[Prima Divisione 1924-1925|campionato]], con due punti in meno sul [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], poi vincitore del campionato. La scomparsa del mediano Monticone, causata da un'[[aneurisma]], segnò dolorosamente la società bianconera in quella stagione.
 
A livello societario, la società torinese organizzò i quadri manageriali assegnando precisi compiti ai vari dirigenti.
 
===1926: La riconquista d'Italia===
Nella [[Prima Divisione 1925-1926|stagione 1925-1926]] la federazione di calcio autorizzò l'apertura ai calciatori stranieri e ''le zebre'' torinesi - che rappresentavano, per il rinnovamento societario ad opera degli Agnelli, «il futuro del calcio piemontese»<ref>Secondo le cronache all'epoca, la squadra juventina segnò sportivamente il passaggio fra il [[campionato di calcio italiano|vecchio]] ed il [[Serie A|nuovo calcio italiano]] con la vittoria 3-1 all'ultima giornata del Girone A della Lega Nord contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], la squadra più blasonata del calcio pioneristico, il [[4 luglio]] [[1926]] in [[Stadio di Corso Marsiglia|Corso Marsiglia]] ([[Torino]]) Nei fatti storici, la [[Carta di Viareggio]] del [[2 agosto]] [[1926]] rappresentò la principale base del professionismo del calcio italiano.</ref>, in campionato raggiunsero il primo posto grazie alle nove vittorie consecutive<ref>Dal [[13 dicembre]] [[1925]] ([[Associazione Calcio Mantova|Mantova]] 0-5 Juventus; 9^ giornata) al [[11 aprile]] [[1926]] ([[Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912|Alessandria]] 1-3 Juventus; 17^ giornata).</ref>, per un totale di 17 partite di fila senza soffrire sconfitte nel secondo raggruppamento della Lega Nord a 12 squadre, con nove partite (934 minuti) con la porta inviolata<ref>Dal [[25 ottobre]] [[1925]] (Juventus 6-0 [[Associazione Calcio Milan|Milan]]; 4^ giornata) al [[28 febbraio]] [[1926]] ([[Parma Football Club|Parma]] 0-3 Juventus; 12^ giornata). Cfr. anche:<br/> {{cita web |url=http://www.juworld.net/partite-della-juventus.asp?Pagina=14&c=Campionato%20a%20gironi|titolo=Tutte le partite della Juventus F.C.: Campionato a gironi (pag. 14-15)|editore=www.juworld.net|data=|accesso=26-09-2008}}</ref> (record del calcio pioneristico), grazie anche alle prestazioni del famoso trio difesivo composto dal portiere [[Gianpiero Combi]] ed i terzini [[Virginio Rosetta]] e [[Luigi Allemandi]]. Con 17 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, si qualificò, per la prima volta in cinque anni, alla finale della Lega Nord contro il [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], rinnovato un anno prima da [[Leandro Arpinati]], vicesegretario nazionale del [[Partito Nazionale Fascista|PNF]]. Nella gara d'andata, giocata nel [[11 luglio]] [[1926]] al campo Sterllino di [[Bologna]], le due squadre pareggiarono 2-2 (due reti di [[Ferenc Hirzer|Hirzer]], [[capocannoniere]] di quella stagione con 35 reti in un totale di 26 partite). La gara di ritorno, giocata in [[Stadio di Corso Marsiglia|Corso Marsiglia]] a [[Torino]] il [[25 luglio]] dello stesso anno, finì 0 a 0. L'allenatore juventino [[Jenő Károly|Károly]] morì di infarto il [[28 luglio]], appena cinque giorni prima della partita di spareggio. In questa gara, disputata a [[Milano]] il [[1° agosto]], la Juventus vinse 2-1 con reti di Pietro Pastore - terzo posto della classifica finale dei marcatori in campionato durante quella stagione con 26 reti - ed [[Antonio Vojak|Antonio Vojak I]].
 
[[Immagine:Formación_Juventus_FC_1925-26.jpg|thumb|right|270px|<small>La Juventus vincitrice del ''[[Prima Divisione 1925-1926|campionato a gironi]]'' nella [[Prima Divisione 1925-1926|stagione 1925/26]].</small>]]
 
La Juventus, in qualità di ''campione del Nord'', affrontò la finale contro l'[[Unione Sportiva Alba Audace|Alba Roma]], ''campione del Sud'', vincendo sia all'andata per 7-1 a [[Torino]] l'[[8 agosto]], che al ritorno per 5-0 a [[Roma]] il [[22 agosto]] [[1926]]. Così, con 37 punti (per un totale di 45 punti a fine del torneo) ed il migliore [[attaco]] e [[difesa]] del torneo, 68 reti a favore (per un totale di 84 a fine del campionato) e solo 14 in contro (per un totale di 18 a fine dello stesso torneo), si aggiudicò il suo secondo [[scudetto|titolo federale]], ventuno anni dopo il [[Prima Categoria 1905|primo scudetto vinto nel 1905]]. Indossò così sulla maglia, per la prima volta, il [[scudetto|simbolo di campione d'Italia]], composto all'epoca da uno [[scudo araldico|scudo]] [[regno sabaudo|sabaudo]] rosso con una [[croce]] bianca all'interno ed un [[fascio littorio]] - simbolo della [[Impero Romano|Roma imperiale]] -, lo stesso utilizzato dalla [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]] dall'incontro con l'[[Nazionale di calcio dell'Ungheria|Ungheria]] del [[6 gennaio]] [[1911]]<ref>{{Cita news|autore=Maurizio Mariani|lingua=en|url=http://rsssf.com/tablesi/ital-intres1910.html|titolo=Italy - International Matches 1910-1915|pubblicazione=Record Sport Soccer Statistics Foundation|giorno=04|mese=11|anno=2001|accesso=26/9/2008}}</ref>. La vittoria contro l'[[Unione Sportiva Alba Audace|Alba]] diventò storica anche per l'impatto popolare che scatenò soprattutto nella [[Torino|Città di Torino]].
 
[[Immagine:Férénc Hirzer.jpg|thumb|left|190px|<small>Lo ungherese [[Ferenc Hirzer]], vincitore e capocannoniere del campionato italiano [[Prima Divisione 1925-1926|stagione 1925/26]].</small>]]
 
La [[Carta di Viareggio]] del [[2 agosto]] [[1926]] portò alla [[Divisione Nazionale 1926-1927#La_Divisione_Nazionale|fusione]] della Lega Nord e della Lega Sud nella cossidetta ''Divisione Nazionale'', prima dell'inizio del [[Divisione Nazionale 1926-1927|ventisettesimo campionato a gironi]].
 
===1927: Il terzo posto in campionato ed il debutto in Coppa Italia===
Nel [[Divisione Nazionale 1926-1927|campionato nazionale 1926-1927]], la ''vecchia Signora'', squadra campione in carica e, fino al [[1930]], sotto la guida tennica delllo scozzese [[George Aitken]] in sostituzione del ungherese [[Jenő Károly]], si classificò nel primo posto del suo girone con 27 punti, 44 reti a favore e 10 contro. Nel girone finale della ''Divisione Nazionale'' a sei squadre, i bianconeri si classificarono al terzo posto con 11 punti, 24 reti a favore e 13 contro, dopo le vittorie storiche contro il Genoa (6-0 a Torino; 3-2 a Genova) e contro il Milan (8-2 a Torino il [[10 luglio]] [[1927]]) ed anche un [[Derby di Torino|derby]] con un [[Caso Allemandi|precedente polemico]]: un dirigente [[Torino Football Club 1906|granata]], il dottor Nani, secondo le cronache, avrebbe corrotto il terzino della Juventus [[Luigi Allemandi]] con 50.000 [[lira italiana|lire]], affinché questi addomesticasse il derby del [[5 giugno]] [[1927]]. Il risultato finale di quel derby fu di 2 reti a 1 a favore del ''Toro'' di [[Julio Libonatti|Libonatti]], [[Adolfo Baloncieri|Baloncieri]] e [[Gino Rossetti|Rossetti]], squadra capolista di quel girone finale<ref>Il [[Torino Football Club 1906|Torino]] vinse lo scudetto nel [[Divisione Nazionale 1926-1927|campionato italiano 1926-1927]], ma il titolo venne [[Divisione Nazionale 1926-1927#La_revoca_dello_scudetto|revocato]] e poi non assegnato secondo [[Caso Allemandi#La_sentenza|sentenza]] della [[FIGC]] - guidata dal bolognese [[Leandro Arpinati]] - dal [[Caso Allemandi|primo scandalo del calcio italiano]].</ref>. Alla fine del campionato, Allemandi - ''in primis'' squalificato a vita secondo sentenza della FIGC, ma poi amnistiato dopo il meritato terzo posto della ''Squadra Azzurra'' alle [[Calcio ai Giochi della IX Olimpiade|Olimpiadi del 1928]]<ref name=RSSSF>{{Cita news|autore=Maurizio Mariani|lingua=en|url=http://rsssf.com/tablesi/ital-intres1920.html|titolo=Italy - International Matches 1920-1929|pubblicazione=Record Sport Soccer Statistics Foundation|giorno=18|mese=11|anno=2001|accesso=26/9/2008}}</ref> - fu ceduto all'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]]. La Juventus partecipò anche alla prima edizione della [[Coppa Italia 1927 (calcio)|Coppa Italia]] e raggiunse la quarta fase eliminatoria, dopo le vittorie in trasferta contro il Cento per 15 a 0 il [[6 gennaio]] - vittoria col maggior differenza reti della storia bianconera -, e contro il [[Parma Football Club|Parma]] per 2 a 0 il [[27 febbraio]] dello stesso anno. La gara del quarto turno contro il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] non fu disputata, al pari di altre otto partite, per l'interruzione del torneo per mancanza di date disponibili tra le formazioni classificate.
 
===Il triennio 1928-1930 e l'avvenimento del ''Campionato a Girone Unico''===
[[Immagine:Rosetta-Combi-Caligaris.jpg|thumb|left|190px|<small>Il trio difensivo della Juventus F.C. e della nazionale italiana alla fine della decade di [[anni 1920|1920]] e durante la decade di [[anni 1930|1930]] ''Combi-Rosetta-Caligaris'' (nella foto, nominati da sinistra a destra, il terzino destro [[Virginio Rosetta]] - futuro [[Capitano (calcio)|capitano]] del ''[[Quinquennio d'oro]]'' -, il portiere [[Gianpiero Combi]] e il terzino sinistro [[Umberto Caligaris]]).</small>]]
 
Nel [[1928]], le nuove [[Carta di Viareggio|leggi]] [[fascismo|fasciste]] vietarono l'impiego di calciatori stranieri nel campionato italiano, per questo la Juventus fu costretta a cedere [[Ferenc Hirzer|Hirzer]], che tornò in [[Ungheria]] e fu sostituito dal attacante [[Luigi Cevenini|Luigi Cevenini III]], proveniente dall'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]]. I bianconeri chiusero il [[Divisione Nazionale 1927-1928|campionato 1927-1928]] al secondo posto nel gruppo B della ''Divisione Nazionale'' e raggiungono in seguito il terzo posto nel gruppo finale del torneo. Dopo le [[Giochi della IX Olimpiade|Olimpiade di Amsterdam]] di quello anno, vennero acquistati due giocatori argentini, messisi in luce durante il [[Calcio ai Giochi della IX Olimpiade|torneo olimpico]]: l'ala sinistra [[Raimundo Orsi]] ed il centromediano [[Luis Monti]], poi membri della [[Nazionale di calcio argentina|nazionale argentina]] vicecampione del mondo in [[Mondiali di calcio Uruguay 1930|Uruguay]]. Approdarono al club torinese anche il mediano [[Mario Varglien|Mario Varglien I]] ed il terzino sinistro [[Umberto Caligaris]] che, insieme a [[Gianpiero Combi|Combi]] e [[Virginio Rosetta|Rosetta]], formò il trio difesivo della Juventus e della nazionale di calcio italiana negli [[anni 1930|anni Trenta]] del [[XX secolo|secolo scorso]], una delle migliori linee difensive di [[Il_calcio_nel_mondo#Le_origini|tutti i tempi]]<ref name="Capitolo 4">{{cita web|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/1934-4.html|titolo=1934 Italia: Tre scuole a confronto (capitolo quattro)|editore=www.storiedicalcio.altervista.org|data=|accesso=26-09-2008}}</ref>.
 
Il [[Divisione Nazionale 1928-1929|campionato 1928-1929]] fu l'ultimo con il ''format'' a gironi e, per la Juventus, un torneo di transizione. La squadra torinese giunse il secondo posto del Gruppo B con 76 reti a favore e 25 contro. Da notare le due vittorie per 11 reti a 0, contro la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] il [[7 ottobre]] e contro la [[Unione Sportiva Fiumana|Fiumana]] il [[4 novembre]] [[1928]], e la serie di 12 vittorie consecutive<ref>Dal [[16 dicembre]] [[1928]] ([[Unione Sportiva Pro Vercelli Calcio|Pro Vercelli]] 3-4 Juventus; 10^ giornata) al [[31 marzo]] [[1929]] ([[Unione Sportiva Fiumana|Fiumana]] 1-3 Juventus; 21^ giornata).</ref>.
 
Dopo il termine del campionato, la Juventus partecipò per la prima volta ad una competizione internazionale per club a livello professionistico: la [[Coppa dell'Europa Centrale]], arrivando fino ai quarti di finale del torneo.
 
La seconda metà del anno [[1929]] registrò l'istituzione del ''Campionato a Girone Unico'', ovvero la nascita della [[Serie A]] e della [[Serie B]] a 18 squadre.<ref name="Girone Unico">Le squadre classificate dal primo al nono posto nei Gironi A e B del [[Campionato di calcio italiano|ventinovesimo Campionato Federale di Calcio]] nella stagione 1928-29 furono ammesse al [[Serie A 1929-1930|primo campionato di Serie A]] nella stagione 1929-30, mentre le squadre classificate dal decimo all'ultimo posto in entrambi i gironi furono iscritte al primo campionato di [[Serie B 1929-1930|Serie B]].</ref>
 
Gli juventini, rafforzati dal ''[[oriundo]]''<ref name=oriundo>L'aggettivo ''[[oriundo]]'' è stato l'appellativo dato, tra le [[anni 1920|terza]] e [[anni 1930|quarta decade]] del [[XX secolo|ventesimo secolo]], a calciatori stranieri - principalmente dell'[[Sudamerica|America del Sud]] - muniti di discendenza italiana come conseguenza delle leggi restrittive del [[1927]] ai calciatori di origine straniera nel [[campionato di calcio italiano|calcio italiano]].</ref> argentino [[Renato Cesarini]], chiusero il [[Serie A 1929-1930|primo campionato di Serie A]] al terzo posto segnando 78 reti, con 5 punti di meno rispetto all'[[Società Sportiva Ambrosiana|Ambrosiana-Inter]], campione d'Italia.
 
==Gli anni trenta e quaranta==
===Il ''Quinquennio d'oro'' (1931-1935)===
[[Immagine:Formación_Juventus_FC_1934-35.jpg|thumb|left|250px|<small>I giocatori juventini nella [[Serie A 1934-1935|stagione 1934/35]], da sinistra e dall'alto: Caligaris, Ramella, Gabetto, Gazon, Cesarini, Ferrari, Valinaso, Diena, Rosetta, Varglien I, Bertolini, Borel II; Foni, Serantoni, Depetrini, Tiberti, Varglien II e Monti.</small>]]
{{vedi anche|Quinquennio d'oro}}
Con l'imprenditore [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]] ancora alla presidenza della società bianconera, si aprì un ciclo che portò la squadra a conquistare cinque titoli nazionali consecutivi – record eguagliato nel [[campionato di calcio italiano|calcio italiano]] solo dal "[[Grande Torino]]" nel corso degli [[anni 1940|anni quaranta]] del secolo scorso – tra la stagione [[Serie A 1930-1931|1930-1931]] e la stagione [[Serie A 1934-1935|1934-1935]]. La squadra si dimostrò una delle migliori del tempo in Europa<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.iffhs.de/?c04790d857dc2c03f4d85fc8f15a85fdcdc3bfcdc0aec28d6eda8a3ec608|titolo=Central European Cup record (1927-1945): Marathon table|editore=www.iffhs.de|data=|accesso=26-09-2008}}</ref>, avendo raggiunto in quattro stagioni consecutive le semifinali della [[Mitropa Cup|Coppa dell'Europa Centrale]], una sorta di "antenata" della [[Coppa dei Campioni (calcio)|Coppa dei Campioni]], tra la stagione 1931-1932 (seconda partecipazione dei bianconeri alla Coppa) e la stagione 1934-1935. La squadra costituì anche il nucleo della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] durante la prima metà degli [[anni 1930|anni trenta]], periodo durante il quale gli ''Azzurri'' si aggiudicarono il [[Mondiali di calcio Italia 1934|campionato del mondo 1934]]<ref name=RSSSF2>{{Cita news|autore=Maurizio Mariani|lingua=en|url=http://rsssf.com/tablesi/ital-intres1930.html|titolo=Italy - International Matches 1930-1939|pubblicazione=Record Sport Soccer Statistics Foundation|giorno=18|mese=12|anno=2001|accesso=26/9/2008}}</ref>. Per tali successi, questo periodo passò alla storia come il ''[[Quinquennio d'oro]]'' e il gruppo di calciatori juventini convocati in Nazionale come la ''Nazio-Juve''<ref>{{cita web|lingua=sl|url=http://www.juventus.si/fc_juventus_predstavitev.htm |titolo=FC Juventus: Predstavitev|editore=www.juventus.si|accesso=06-03-2009}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=348|titolo=Vittorio Pozzo: Quando il calcio parlava italiano|rivista=[[RAI]] - La storia siamo noi|data=[[15 giugno]] [[2008]]}} Cfr. anche:<br/> {{cite video|people=|date2=|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/cerca.aspx?testoLibero=vittorio%20pozzo|title=Vittorio Pozzo: Quando il calcio parlava italiano|medium=Puntata|___location=[[Roma]]|publisher=RAI - La storia siamo noi}}</ref>.
[[Immagine:Metodo.png|right|thumb|180px|<small>Disposizione dei calciatori sul campo secondo il schema tattico del ''[[Metodo (calcio)|Metodo]]'' durante gli [[anni 1930]].</small>]]
{{vedi anche|sezione=s|[[La_Juventus_F.C._e_la_Nazionale_italiana_di_calcio#Anni_1930:_La_Nazio-Juve|Nazio-Juve]]}}
La Juventus della prima metà degli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo|ventesimo secolo]] utilizzava il [[Metodo (calcio)|metodo]], lo stesso schema applicato dalla Nazionale italiana: tale schema di gioco era il risultato di un'evoluzione delle tattiche applicate dalla scuola danubiana durante gli [[anni 1920]] e [[anni 1930|1930]]. Attraverso il suo innovativo modulo 2-3-2-3 o "WW" (vedi disposizione dei giocatori nell'immagine), derivato invece del modulo tattico noto come "[[Piramide (calcio)|Piramide di Cambridge]]" (2-3-5), gli attaccanti interni della squadra, [[Renato Cesarini|Cesarini]] e [[Giovanni Ferrari|Ferrari]], potevano dare supporto al «centromediano metodista» [[Luis Monti|Monti]], giocatore con il compito di costruire il gioco, mentre i due mediani laterali, [[Mario Varglien|Varglien I]] e [[Luigi Bertolini|Bertolini]], affrontavano le ali delle squadre avversarie; la linea [[Difesa|difensiva]], guidata dal trio [[Gianpiero Combi|Combi]]-[[Virginio Rosetta|Rosetta]]-[[Umberto Caligaris|Caligaris]]<ref name=Quinquennio>{{cita web|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/nasce_girone_unico.html|titolo=Campionato di calcio italiano: La nascita del Campionato a Girone Unico|editore=www.storiedicalcio.altervista.org|data=|accesso=26-09-2008}}</ref>, poté acquisire maggior sicurezza mentre il [[centrocampo]] riusciva a sfruttare una maggior superiorità numerica. Tale schema rese possibile costruire una serie di attachi e contropiedi più veloci ed efficaci rispetto agli schemi tattici del decennio scorso. La linea offensiva bianconera, con calciatori come le ali [[Pietro Sernagiotto|Sernagiotto]] ed [[Raimundo Orsi|Orsi]], ed il centravanti [[Giovanni Vecchina|Vecchina]], sostituito poi da [[Felice Borel|Borel II]] – con il supporto delle mezzeali prima nominate –, fu la principale artefice delle 434 reti realizzate dalla squadra in partite ufficiali durante il "Quinquennio d'oro" (384 in tornei nazionali e 50 nelle coppe).
 
Il [[14 luglio]] [[1935]] morì in un incidente aereo, davanti al porto di Genova, il presidente bianconero Edoardo Agnelli. Questo avvenimento, con la partenza di alcuni campioni come Cesarini e Ferrari, influì negativamente sul rendimento della squadra, che chiuse [[Serie A 1935-1936|il campionato 1935-1936]] al 5° posto, con [[Virginio Rosetta]] come giocatore-allenatore.
 
Sul finire degli anni 1930, la società bianconera riuscì ad aggiungere alla propria bacheca soltanto due [[Coppa Italia (calcio)|Coppe Italia]]: la prima fu ottenuta al termine della stagione [[Coppa Italia 1937-1938 (calcio)|1937-1938]], dopo la vittoria in finale sul Torino (3-1 per i bianconeri all'andata e 2-1 al ritorno); la seconda arrivò durante la stagione [[Coppa Italia 1941-1942 (calcio)|1941-1942]] quando, nella doppia finale, la Juventus sconfisse il [[Milan]] (pareggio per 1-1 a Milano e vittoria per 4-1 a Torino, con tre reti della stella albanese [[Riza Lushta]]). Nel [[1938]], i bianconeri si classificarono secondi in [[Serie A 1937-1938|campionato]] a due punti dall'Ambrosiana Campione d'Italia.
 
Dodici anni dopo la fine del ''Quinquennio'', dopo la sospensione del campionato nel [[1944]] e nel [[1945]] – anni in cui la società torinese cambìò nome in ''Juve Cisitalia''<ref name="Juve Cisitalia">Nell'ultima fase della [[Seconda Guerra Mondiale]], tra gli anni [[1943]] e [[1945]], la società juventina prese il nome di ''Juve Cisitalia'', in abbinamento con la casa automobilistica, il cui titolare, [[Piero Dusio]], era l'allora presidente bianconero. Curiosamente la [[Fiat|FIAT]], storicamente legata alla Juventus e allora concorrente della [[Cisitalia]], in quel periodo si abbinò al [[Torino Calcio|Torino]] che assunse la denominazione di ''Torino FIAT''.</ref>-, un membro della famiglia Agnelli tornò alla guida della Juve: nel [[1947]] diventò infatti presidente [[Gianni Agnelli]] (uno degli figli di Edoardo), che sostituì Pietro Dusio, e che resterà alla guida della squadra fino al [[1953]].
 
==Gli anni cinquanta e sessanta==
===L'''Avvocato'' Agnelli e il ritorno ai vertici===
[[Immagine:Juventus_FC_1949-50.jpg|thumb|left|250px|<small>La Juventus [[Serie A 1949-1950|Campione d'Italia 1949-1950]]. Festeggiamenti dei giocatori e tifosi per l'8° scudetto dopo la vittoria 4-0 fuori casa contro la [[U.C. Sampdoria|Sampdoria]], il 28 maggio 1950.</small>]]
All'indomani della [[Seconda Guerra Mondiale]], la società trascorse diverse stagioni nelle prime posizioni della Serie A. Nel [[1947]], Gianni Agnelli (detto "L'Avvocato") diventò presidente della Juventus<ref name="Juve Cisitalia"/>. La ''Signora'' vinse lo [[scudetto]] al termine della [[Serie A 1949-1950|stagione 1949-50]], a 15 anni dall'ultimo successo, con 100 reti in campionato e 62 punti, grazie al supporto dal nuovo allenatore, l'inglese [[Jesse Carver]], e di nuovi campioni come [[Carlo Parola]], [[Ermes Muccinelli]], i danesi [[Karl Aage Præst]] e [[John Hansen]], ed in particolar modo [[Giampiero Boniperti]], bandiera bianconera che smetterà di giocare alla fine della [[Serie A 1960-1961|stagione 1960-61]], dopo 444 presenze in Serie A e 182 reti, che ne fanno oggi il secondo miglior cannoniere della storia della società.
 
Nella stagione successiva, la [[Serie A 1950-1951|1950-1951]], la Juventus arrivò terza in Serie A realizzando 103 reti. Nel [[Serie A 1951-1952|1951-1952]], sotto la guida dell'ex giocatore ungherese [[György Sárosi]], vinse ancora lo scudetto, grazie al trio d'attacco formato da Muccinelli, Boniperti e Hansen: le reti realizzate in campionato furono 98 (19 quelle di Boniperti, il capocannoniere della squadra) e i punti 60. Quel nono scudetto consentì ai bianconeri di raggiungere il Genoa, che aveva da sempre dominato la classifica per numero di tornei vinti. Nella [[Serie A 1952-1953|stagione successiva]], la squadra giunse seconda, dopo la storica vittoria per 8-0 sulla [[ACF Fiorentina|Fiorentina]].
 
===Il ''Dottore'' Agnelli e i successi del ''Trio Magico''===
Nel [[1955]], per impegni di lavoro, Gianni Agnelli lasciò la presidenza che, due anni più tardi, passò a suo fratello minore [[Umberto Agnelli|Umberto]] (detto "Il Dottore"): a 22 anni Umberto divenne il più giovane presidente della storia della società bianconera. Con lui si aprì un nuovo trionfale ciclo di vittorie, con la società bianconera vincitrice dello scudetto nella [[Serie A 1957-1958|stagione 1957-58]] grazie anche a nuovi campioni come il [[Galles|gallese]] [[John Charles]], l'[[Argentina|argentino]] di origini italiane [[Omar Sivori]] (premiato con il [[Pallone d'oro]] nel [[Pallone d'oro 1961|1961]]), e a campioni affermati come Boniperti. I tre saranno ricordati come il ''Trio Magico''<ref>{{Cita news|autore=Marco Ruiz|lingua=es|url=http://www.as.com/futbol/articulo/futbol-vi-piero-anos-contrate/dasftb/20081105dasdaiftb_25/Tes|titolo=Ví a Del Piero con 18 años y lo contraté en 24 horas|pubblicazione=[[As (quotidiano)|AS]]|giorno=05|mese=11|anno=2008|accesso=20/2/2009}}</ref>, uno degli attacchi più forti di tutti i tempi: 235 reti nel competizioni ufficiali (95 di Charles, 113 di Sivori e 27 di Boniperti), di cui 201 in [[Serie A]], dalla stagione [[Serie A 1957-1958|1957-1958]] alla stagione [[Serie A 1960-1961|1960-1961]]).
[[Immagine:Giampiero_Boniperti.jpg|thumb|left|180px|<small>[[Giampiero Boniperti]] con la maglia bianconera nel [[Serie A 1960-1961|1960-1961]].</small>]]
Per la prima volta, una società italiana di calcio conquistò la ''Stella d'Oro al Merito Sportivo'', attribuita dalla [[FIGC]] per avere vinto dieci titoli nazionali.
{{vedi anche|Trio Magico}}
Nella stagione [[Serie A 1958-1959|1958-1959]] la Juve finì terza in campionato, ma vinse la [[Coppa Italia 1958-1959 (calcio)|Coppa Italia]] battendo in finale l'[[Internazionale Football Club|Inter]] per 4-1. Nel [[1960]] conquistò un altro [[Serie A 1959-1960|scudetto]] (l'undicesimo) e un'altra [[Coppa Italia 1959-1960 (calcio)|Coppa Italia]] (la quarta): fu la prima "doppietta" della storia bianconera, un record eguagliato solo dal [[Grande Torino]], dal [[SSC Napoli|Napoli]] e dalla [[SS Lazio|Lazio]] in tutta la storia del [[campionato di calcio italiano|calcio italiano]]. La ''vecchia Signora'' conquistò ancora uno scudetto nel [[Serie A 1960-1961|1960-1961]] (con il record di Sivori, che segnò ben 6 reti nella storica vittoria per 9-1 contro l'Inter, in cui i nerazzurri schierarono per protesta la formazione Primavera), ricevendo per prima volta la [[Coppa campioni d'Italia]].
[[Immagine:Sivori-Charles-Boniperti.jpg|thumb|right|180px|<small>''Il Trio Magico'' (da sinistra a destra): [[Omar Sivori|Sivori]], [[John Charles|Charles]] e [[Giampiero Boniperti|Boniperti]].</small>]]
Alla loro terza partecipazione europea, i bianconeri arrivarono ai quarti di finale della [[Coppa dei Campioni 1961-1962 (calcio)|Coppa dei Campioni 1961-1962]] contro il [[Real Madrid]] ''Ye-Yé'' di [[Alfredo Di Stéfano]], [[Ferenc Puskás]] e [[Francisco Gento]]: vittoria madridista per 1-0 a Torino e vittoria della Juve per 1-0, con rete di Sivori, a Madrid (prima vittoria di una squadra italiana nella capitale [[Spagna|spagnola]]). Lo spareggio venne giocato a [[Parigi]] e il Real vinse per 3-1.
 
Ma i successi in casa bianconera non si limitarono agli scudetti. Nel 1962-1963 i bianconeri vinsero la [[Coppa delle Alpi]], loro primo successo internazionale, con quattro vittorie in altrettante partite (in finale batterono l'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]] 3-2) e, nel 1964-1965, la [[Coppa Italia 1964-1965 (calcio)|Coppa Italia]], battendo l'Inter in finale per 1-0; tuttavia in quella stagione la Juventus perse la [[Coppa delle Fiere 1964-1965|Coppa delle Fiere]] (antenata della [[Coppa UEFA]]) contro il [[Ferencvárosi TC|Ferencváros]] (finale unica, 0-1 a Torino). Analoga conclusione si ebbe nella stagione [[Coppa delle Fiere 1971|1970-71]], ultima edizione della Coppa delle Fiere, contro il [[Leeds United]], nonostante il doppio pareggio in finale: 2-2 a Torino e 1-1 a [[Leeds]] (questa fu la prima volta che il trofeo venne assegnato sulla base dei gol segnati in trasferta).
 
===La ''Juve Operaia'' e il tredicesimo scudetto===
[[Immagine:Tifosi_Juventus_FC_1960's.jpg|thumb|left|250px|<small>I tifosi juventini e il 13° scudetto della società nella [[Serie A 1966-1967|stagione 1966-67]].</small>]]
Nella [[Serie A 1966-1967|stagione 1966-1967]] la Juventus, trasformata quell'anno in [[SpA|società per azioni]]<ref>{{pdf}}&nbsp;{{Cita web|url=http://www.consob.it/documenti/prospetti/2007/2007-05-24_prosp_amq_juventus.pdf|titolo=Prospetto informativo OPV 24 maggio 2007 (pag.53)|accesso=05-03-2009}}</ref> conquistò il suo tredicesimo scudetto all'ultima giornata e ai danni dell'Inter. La cossidetta ''Juve Operaia''<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1998/gennaio/02/Simoni_Juve_breve_incontro_ga_0_9801023543.shtml|titolo=Simoni e la Juve il breve incontro|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|giorno=02|mese=01|anno=1998|accesso=26-02-2009}}</ref> Alla vigilia dell'ultimo incontro l'Inter precedeva la Juventus di un solo punto: i nerazzurri persero per 1-0 a Mantova (con errore del portiere [[Giuliano Sarti]]), mentre i bianconeri batterono in casa la Lazio per 2-0. Il presidente della società era [[Vittore Catella]] e l'allenatore era [[Heriberto Herrera]], tecnico [[Paraguay|paraguayano]] precursore del ''movimiento'', primo esempio di [[calcio totale]], poi sviluppato e perfezionato negli [[Anni 1970]] dalla [[Nazionale di calcio dell'Olanda|Nazionale olandese]] di [[Johan Cruijff]].
 
Nella [[Coppa dei Campioni 1967-1968 (calcio)|Coppa dei Campioni]] della stagione successiva la Juventus, rafforzata dall'arrivo del tedesco [[Helmut Haller]], arrivò ai semifinali del torneo, ma perse contro il [[SL Benfica|Benfica]] di [[Eusébio]] (0-2 a Lisbona e 0-1 a Torino). Nella stagione [[Serie A 1969-1970|1969-70]] debuttò in prima squadra il giovane [[Giuseppe Furino]], che giocherà con i bianconeri fino al [[Serie A 1983-1984|1983-84]], vincendo otto scudetti e risultando, assieme a [[Giovanni Ferrari]], il calciatore italiano che ha tutt'ora vinto più tricolori.
 
==Gli anni settanta e ottanta==
===L'era Boniperti (1971-1990)===
Il [[13 luglio]] [[1971]] [[Giampiero Boniperti]], dopo il lungo periodo trascorso in veste di giocatore, diventò presidente del club. Con Boniperti si aprì un lungo ciclo trionfale che coincise, come negli anni trenta, con i grandi successi della Nazionale italiana, guidata in questi anni da [[Enzo Bearzot]]<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/19/sorpresa-juve-ko-gli-scherzi-del-solito.html|titolo=Gli anni italiani abituati a vincere|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|giorno=27|mese=12|anno=1997|accesso=20/2/2009}}</ref>.
 
Sotto la sua gestione dirigenziale, la società vinse nove scudetti in quindici anni ([[Serie A 1971-1972|1971-1972]], [[Serie A 1972-1973|1972-1973]], [[Serie A 1974-1975|1974-1975]], [[Serie A 1976-1977|1976-1977]], [[Serie A 1977-1978|1977-1978]], [[Serie A 1980-1981|1980-1981]], [[Serie A 1981-1982|1981-1982]], [[Serie A 1983-1984|1983-1984]] e [[Serie A 1985-1986|1985-1986]]), tre Coppe Italia ([[Coppa Italia 1978-1979 (calcio)|1978-1979]], [[Coppa Italia 1982-1983 (calcio)|1982-1983]] e [[Coppa Italia 1989-1990 (calcio)|1989-1990]]) ed un totale di sei trofei a livello internazionale, tra loro [[Statistiche dei trofei internazionali di calcio#Dati di rilievo|tutte le competizioni a livello di club]]<ref name="competizioni europee"/>, sia europee che intercontinentali.
 
====I cicli di Vycpálek (1971-1974) e Parola (1974-1976)====
La Juventus si classificò quarta nel campionato nazionale della stagione [[Serie A 1970-1971|1970-1971]]. Il [[26 maggio]] di quell'anno morì a soli 36 anni, per un male incurabile, [[Armando Picchi]], allenatore dei bianconeri da appena un anno. Nella stagione successiva la Juventus, già sotto la conduzione tecnica dell’ex giocatore [[Cecoslovacchia|cecoslovacco]] [[Čestmír Vycpálek]] e con l'apporto di di alcuni consolidati elementi come [[Sandro Salvadore]] e la valorizzazione di giovani calciatori come [[Franco Causio]] (proveniente dal [[Unione Sportiva Lecce|Lecce]]), [[Giuseppe Furino]] (cresciuto nelle divisioni minori bianconere, dal [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]]), [[Fabio Capello]] (dalla [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] e, prima ancora, dalla [[Società Polisportiva Ars et Labor 1907|SPAL]]), del libero (poi capitano bianconero) [[Gaetano Scirea]] e soprattutto di [[Roberto Bettega]], [[Torino|torinese]] prodotto del vivaio bianconero, vinse lo scudetto della [[Serie A 1971-1972|stagione 1971-1972]], in cui il girone d' andata fu un continuo alternarsi di squadre nelle prime posizioni, con un punto di vantaggio sul Milan.
 
Al termine della stagione [[Serie A 1972-1973|1972-1973]] il club torinese vinse il suo 15º scudetto, questa volta in maniera rocambolesca: seconda in classifica a 43 punti a pari merito della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] e con un punto di svantaggio rispetto al [[Associazione Calcio Milan|Milan]] capolista all’inizio dell'ultima giornata di campionato, la Juventus riuscì a vincere fuori casa negli ultimi minuti per due reti contro uno - rete a 3 minuti dalla fine di [[Antonello Cuccureddu|Cuccureddu]] - un incontro che stava perdendo allo [[Stadio Olimpico di Roma|Stadio Olimpico]] contro la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], mentre la Lazio fu sconfitta 0-1 a [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] e il Milan, già sotto 1-3 alla fine del primo tempo, uscì battuto per 3-5 dal campo del [[Hellas Verona Football Club|Verona]]. La società lombarda si prese la rivincita in [[Coppa Italia 1972-1973 (calcio)|Coppa Italia]] battendo i bianconeri in finale ai calci di rigore. Nella stessa stagione i bianconeri, senza giocatori stranieri in rosa (per via del divieto di ingaggiare calciatori stranieri imposto dopo la sconfitta dell'Italia contro la Corea del Nord ai [[Campionato mondiale di calcio 1966|Mondiali inglesi del 1966]]), raggiunsero per la prima volta nella loro storia la finale di [[Coppa dei Campioni 1972-1973 (calcio)|Coppa dei Campioni]], ma persero a [[Belgrado]] contro l'[[AFC Ajax|Ajax]] - guidata dalla panchina dal [[romania|rumeno]]-[[ungheria|ungherese]] [[Stefan Kovács|Ştefan Kovács]] - per 1-0, con gol al 4' dell'attacante [[Johnny Rep]].
 
Il [[28 novembre]] di quell'anno la Juventus (che prese il posto del rinunciatario Ajax) perse a [[Roma]] anche la [[Coppa Intercontinentale]] contro l'[[Independiente]]: 0-1 contro i "diavoli rossi" di [[Avellaneda (Argentina)|Avellaneda]], con rigore fallito da Cuccureddu quando la gara era ancora sullo 0-0. Per di più, i dirigenti bianconeri avevano trovato l'accordo con gli argentini per disputare la finale in un'unica partita allo [[Stadio Olimpico di Roma]].
[[Immagine:Tifosi_Juventus_FC_1972-73.jpg|thumb|right|250px|<small>Festeggiamenti per il 15° scudetto allo [[Stadio Olimpico di Roma]] il [[Serie A 1972-1973|20 maggio 1973]] dopo la vittoria della Juventus 2-1 contro la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]].</small>]]
Nel [[1974]], dopo il [[Campionato mondiale di calcio 1974|Mondiale in Germania]], iniziò un nuovo ciclo di grandi risultati per la Nazionale del C.T. [[Enzo Bearzot]]: quattro anni dopo, al [[Campionato mondiale di calcio 1978|Campionato del mondo 1978]] in [[Argentina]], l'Italia arrivò quarta, avendo nelle file complessivamente nove giocatori bianconeri: Dino Zoff, [[Antonio Cabrini]], Claudio Gentile, Gaetano Scirea, [[Romeo Benetti]], Antonello Cuccureddu, Franco Causio, [[Marco Tardelli]] e Roberto Bettega. In seguito, al [[Campionato mondiale di calcio 1982|campionato mondiale in Spagna]], sei giocatori bianconeri del cosiddetto ''Blocco-Juve''<ref>Anche denominato ''Blocco Juventus'', Cfr. {{cita web|lingua=en|url=http://www.channel4.com/sport/football_italia/memories/mm1978.html |titolo=Mondiali Memories, Argentina 1978: "Bearzot builds a reputation" |editore=www.channel4.com|accesso=06-03-2009}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|lingua=en|url=http://www.fifa.com/classicfootball/winners/code=59/player=174446/interview.html|titolo=Cabrini: What I most felt was relief (interview)|pubblicazione=www.fifa.com|giorno=|mese=|anno=|accesso=20/2/2009}} Cfr. anche:<br>{{cita web|lingua=en|url=http://www.fifa.com/classicfootball/coaches/coach=61538/bio.html|titolo=Bearzot: "Football is first and foremost a game" |editore=www.fifa.com|accesso=04-01-2009}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www2.raisport.rai.it/news/sport/calcio/199710/08/343bcd3202b0f/|titolo=Italia-Inghilterra nella storia|pubblicazione=www2.raisport.rai.it|giorno=08|mese=10|anno=1997|accesso=20/2/2009}} Cfr. anche:<br/> {{pdf}}&nbsp;{{Cita news|url=http://www.ilgiornale.it/pag_pdf.php?ID=29860.|titolo=Quando il mondo è azzurro|pubblicazione=[[Il Giornale]]|giorno=10|mese=07|anno=2006|accesso=20/2/2009}}</ref>.
{{vedi anche|sezione=s|[[La_Juventus_F.C._e_la_Nazionale_italiana_di_calcio#Anni_1970_e_1980:_Il_Blocco-Juve|Blocco-Juve]]}}
Allenata dall'ex-campione bianconero [[Carlo Parola]], nella stagione [[Serie A 1973-1974|1973-1974]] la Juve si classificò seconda in Serie A, alle spalle della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], e raggiunse il Girone finale di [[Coppa Italia 1973-1974 (calcio)|Coppa Italia]]. Nella stagione successiva, il club vinse lo [[Serie A 1974-1975|scudetto]], al termine di un duello appassionante con il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]], e arrivò fino alle semifinali della [[Coppa Uefa 1975|Coppa UEFA]]. Nel [[Serie A 1975-1976|1975-1976]], invece, non fu sufficiente un girone di andata da record (26 punti su 30 ottenuti), poiché lo scudetto finì nelle mani del Torino. In quell'anno vennero ingaggiati altri giocatori, come Marco Tardelli, Antonio Cabrini, Romeo Benetti e [[Roberto Boninsegna]].
 
====Il ''decennio Trapattoni'' e la conquista dell'Europa (1976-1986)====
L’anno seguente, Parola fu sostituito dall’emergente [[Giovanni Trapattoni]], all’epoca trentasettenne e con alle spalle solo un biennio di conduzione tecnica, nel [[Associazione Calcio Milan|Milan]], club nel quale è stato anche giocatore.
 
=====Stagione 1976-1977: Lo scudetto dei record ed il trionfo in Coppa UEFA=====
[[File:19770504-UEFA-Bettega-Juve-Bilbao.jpg|thumb|right|150px|<small>[[Roberto Bettega]] in una fase di Juventus - [[Athletic Club|Athletic Bilbao]] a [[Torino]], finale di andata della [[Coppa UEFA 1976-1977]].</small>]]
Al primo anno di Trapattoni alla Juventus è legato uno degli scudetti probabilmente più combattuti e spettacolari del calcio italiano, quello della stagione [[Serie A 1976-1977|1976-1977]], conteso ai campioni uscenti del Torino fino all’ultima giornata: le due squadre, appaiate in cima alla classifica alla fine del girone d’andata con una media-punti insostenibile per le altre contendenti, continuarono il testa-a-testa per tutto il girone di ritorno.
La Juventus prevalse alla fine con 51 punti, frutto di 23 vittorie, 5 pareggi e 2 sole sconfitte (record per la [[Serie_A#Punti|Serie A a 16 squadre]]), contro i 50 del Torino, un «lungo e affascinante duello»<ref>{{Cita news|titolo=Si è concluso il lungo e affascinante duello con i granata|url=http://store.gazzetta.it/prodotto.php?cod=159421&PHPSESSID=e95d3c0f0209a91b539d4048bdf8342a|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|giorno=23|mese=5|anno=1977|accesso=20/2/2009}}</ref>.
Per avere un’idea del ritmo impresso dalle due compagini torinesi a quell’edizione del campionato, basti notare che la terza classificata, la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]], si fermò a 35 punti.
Quattro giorni prima di vincere il suo 17° scudetto la Juventus si aggiudicò anche la sua prima competizione internazionale, la [[Coppa UEFA 1976-1977|Coppa UEFA]], al termine di una durissima doppia finale disputata contro gli spagnoli dell’[[Athletic Club|Athletic]] di [[Bilbao]].
All’andata la Juventus vinse 1-0 con un goal di [[Marco Tardelli]], al ritorno passò subito in vantaggio con un goal di [[Roberto Bettega]] e, pur perdendo alla fine per 1-2, riuscì a vincere il doppio confronto contro i baschi e a portare a casa la Coppa.
Fu, quella, l’unica affermazione internazionale che la Juventus, e più in generale una qualsiasi squadra di club, conseguì con un organico composto esclusivamente da giocatori italiani<ref>{{Cita news|giorno=27|mese=12|anno=2007|accesso=20/2/2009|titolo=Zoff il monumento|pubblicazione=it.uefa.com|url=http://it.euro2008.uefa.com/news/kind=1/newsid=639279.html}}</ref><ref name="Coppa UEFA 1976–1977">{{Cita news|autore=|lingua=es|url=http://www.plus.es/esp/fiebre_maldini/terceratemporada/_esp_//index.html?id=20081215pluutmftb_6.Ves|titolo=Fiebre Maldini 10/11/08: Final de la Coppa UEFA entre el Athletic y la Juventus de 1977 (01:18 - 04:41)|pubblicazione=Canal +|giorno=10|mese=11|anno=2008|accesso=20/2/2009}}</ref>: di essi, quelli schierati in campo nella circostanza furono [[Dino Zoff|Zoff]], [[Antonello Cuccureddu|Cuccureddu]], [[Claudio Gentile|Gentile]]; [[Giuseppe Furino|Furino]], [[Francesco Morini|F. Morini]], [[Gaetano Scirea|Scirea]]; [[Franco Causio|Causio]], [[Marco Tardelli|Tardelli]], [[Roberto Boninsegna|Boninsegna]] (sostituito al 59’ dell’incontro da [[Luciano Spinosi|Spinosi]]), [[Romeo Benetti|Benetti]] e [[Roberto Bettega|Bettega]].
{{Quote|Nella capitale della Biscaglia, la Juventus rappresentava l'Italia, anche in tribuna stampa ci siamo sentiti tutti bianconeri.|Elio Domeniconi, «ArribaGiuve!!!». ''[[Guerin Sportivo]]'', [[maggio]] [[1977]]<ref>{{Cita web|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/juve_uefa_1977.html|titolo=La Coppa UEFA della Juventus 1976/77|accesso=14/06/2009}}</ref>.}}
 
=====Stagione 1977-1978: il 2º scudetto consecutivo e la semifinale in Coppa dei Campioni=====
Con il supporto di [[Pietro Paolo Virdis]], adquistato dal [[Cagliari Calcio|Cagliari]], la Juventus conquistò il suo [[Serie A 1977-1978|secondo tricolore con­secutivo]] con cinque punti di vantaggio sul [[Lanerossi Vicenza]] del centravante [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]], squadra-rivelazione del torneo. nel frattempo i bianconeri arrivarono fino alle semifinali di [[Coppa dei Campioni 1977-1978 (calcio)|Coppa dei Campioni]], perdendo ai supplementari con il [[Club Brugge K.V.|Club Brugge]].
 
=====Il triennio 1979-1981 e l'apertura delle frontiere agli calciatori stranieri=====
Gli [[Anni 1970|anni settanta]] si chiusero con un'altra Coppa Italia, la sesta, nel [[Coppa Italia 1978-1979 (calcio)|1978-1979]], con la vittoria in finale sul Palermo per 2-1 dopo i [[tempi supplementari]].
 
Nella stagione successiva, la squadra giunse fino alla semifinale di [[Coppa delle Coppe 1979-1980|Coppa delle Coppe]], sconfitta nel doppio confronto dai [[londra|londinesi]] dell’[[Arsenal Football Club|Arsenal]] (1-1 e 0-1); nella squadra inglese si mise in luce un giovane calciatore [[irlanda|irlandese]], [[Liam Brady]], che nel mercato estivo di quell'anno, il primo aperto dopo molti anni ai calciatori stranieri, fu acquistato proprio dal club bianconero e divenne, nel biennio successivo, tra i protagonisti dei due scudetti consecutivi vinti dalla Juventus, quello del [[Serie A 1980-1981|1980-1981]], il 19°.
 
=====Stagione 1981-1982: Lo scudetto della ''seconda stella''=====
[[Immagine:Paolo Rossi Pallone d'oro.jpg|thumb|right|130px|<small>Paolo Rossi, eletto [[Pallone d'oro 1982|miglior calciatore europeo]] nel [[1982]].</small>]]
L'[[Serie A 1981-1982|anno successivo]] la Juventus fece il bis, arrivando a quota 20. La società ottenne così la seconda ''Stella d'Oro al Merito Sportivo'' (unica squadra italiana ad averla ottenuta finora).
 
In quegli anni giunsero alla corte della società nuovi giocatori, come i giovani [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]] (capocannoniere del ''Mundial'' spagnolo con 6 reti e [[Pallone d'oro]] [[Pallone d'oro 1982|1982]]), [[Domenico Marocchino]] e [[Giuseppe Galderisi]].
 
Durante il [[Campionato mondiale di calcio 1982|campionato del mondo]] in [[Spagna]] si distinsero altri due giocatori che proprio quell'estate erano arrivati alla Juventus, ovvero il polacco [[Zbigniew Boniek]], ingaggiato dal [[Widzew Łódź]], ed il francese [[Michel Platini]], all’epoca in scadenza di contratto presso il suo club in [[Francia]], il [[AS Saint-Étienne|Saint-Étienne]], che sarebbero stati tra i principali protagonisti della Juventus negli anni successivi e le cui nazionali erano giunte rispettivamente al terzo e quarto posto di quel mondiale.
 
=====Stagione 1982-1983: I secondi posti in campionato e Coppa Campioni e la 7º Coppa Italia=====
Con queste premesse la serie di trionfi della Juventus si allungò: nella stagione [[Serie A 1982-1983|1982-1983]] ottenne un sofferto successo in [[Coppa Italia 1982-1983 (calcio)|Coppa Italia]] (per la settima volta) battendo in finale l'[[Hellas Verona Football Club|Hellas Verona]]: all'andata, a [[Verona]], gli scaligeri si aggiudicarono l'incontro per 2-0, mentre nella gara di ritorno la Juventus riuscì a ribaltare il risultato vincendo 3-0 dopo i [[tempi supplementari]]. Nella stessa stagione la squadra vinse anche il [[Mundialito Clubs]] e giunse alla sua [[Coppa dei Campioni 1982-1983 (calcio)|seconda finale]] di Coppa dei Campioni, questa volta da favorita, avversario l’[[Hamburger SV|Amburgo]]: ma un goal di [[Felix Magath]] fu sufficiente a far svanire il sogno di laurearsi campione d’Europa per la prima volta; dopo tale incontro Magath rimase a lungo nell’immaginario dei sostenitori juventini come una c.d. “bestia nera”<ref>{{Cita news|titolo=Sorpresa: Juve KO. Gli scherzi del solito Magath|pubblicazione=[[la Repubblica]]|giorno=19|mese=10|anno=2005|autore=Emanuele Gamba|accesso=20/2/2009|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/19/sorpresa-juve-ko-gli-scherzi-del-solito.html}}</ref>. Quella finale costituì l'ultima esibizione in campo con i colori bianconeri di due giocatori che hanno fatto la storia del club: il portiere [[Dino Zoff]] e l'attaccante [[Roberto Bettega]]. Il primo si ritirò dall'attività poche settimane dopo, il secondo concluse la sua carriera in [[Canada]].
 
=====Stagione 1983-1984: L'accoppiata Scudetto-Coppa delle Coppe=====
[[Immagine:Juventus 1983-84.jpg|thumb|right|240px|<small>Formazione della Juventus durante la stagione 1983-1984.</small>]]
Dopo un interregno della [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] (campione d’Italia [[Serie A 1982-1983|1982-1983]]), la Juventus vinse nel [[Serie A 1983-1984|1984]] lo scudetto e colse la sua seconda affermazione internazionale ufficiale: a [[Basilea]], nella finale di [[Coppa delle Coppe 1983-1984|Coppa delle Coppe]], i bianconeri sconfissero il [[Futebol Clube do Porto|Porto]] per 2-1 con goal di [[Beniamino Vignola]] e [[Zbigniew Boniek]].
 
=====Stagione 1984-1985: La vittoria del ''Grande Slam''=====
La vittoria in Coppa delle Coppe diede alla Juventus il diritto di sfidare il [[Liverpool Football Club|Liverpool]] vincitore della [[Coppa dei Campioni 1983-1984 (calcio)|Coppa dei Campioni]] nella [[Supercoppa UEFA]], che fu disputata in gara unica a Torino nel gennaio [[1985]]<ref name=USC2>La edizione della Supercoppa europea di [[1984]] è stato giocato in una gara unica perché il Liverpool d'Inghilterra, secondo i bassi dell'[[UEFA|Unione delle Federazioni Calcistiche Europee]] in qualità di vincitore della Coppa dei Campioni nella stagione 1983–1984, ha potuto trovare una sola data in cui affrontare la Juventus, campione della Coppa delle Coppe nella stessa stagione. Le altre due edizione dove si giocò solo la gara d'andata nella storia di quella competizione furono nel [[1986]] ([[Steaua Bucureşti|Steaua Bucarest]] 1-0 [[Dinamo Kiev]] a [[Principato di Monaco|Monaco]] il [[24 febbraio]] [[1987]]) e nel [[1991]] ([[Manchester United Football Club|Manchester United]] 1-0 [[Stella Rossa Belgrado|Stella Rossa]] a [[Manchester]] il [[19 novembre]] [[1991]]).<br/> Cfr. anche {{Cita news|autore=Karel Stokkermans|lingua=en|url=http://www.rsssf.com/tabless/sup.html|titolo=European Super Cup|pubblicazione=Record Sport Soccer Statistics Foundation|giorno=04|mese=09|anno=2008|accesso=26/9/2008}}</ref>, e che vide i bianconeri prevalere per 2-0; a [[Bruxelles]], il [[29 maggio]] [[1985]], infine, la Juventus si laureò [[Coppa dei Campioni 1984-1985 (calcio)|campione d’Europa]], ancora di fronte al Liverpool, al termine di un incontro vinto per 1-0 ([[Michel Platini|Platini]] su rigore). Circa un'ora prima dell'inizio della partita, improvvisamente un gruppo di sostenitori del Liverpool scavalcò la rete che divideva il loro settore da quello limitrofo per aggredire un gruppo di tifosi della Juventus, sembra per reagire a delle provocazioni verbali. Questo suscitò il panico degli altri sostenitori juventini che occupavano il settore Z dello stadio, che cominciarono ad arretrare. La calca che seguì fu drammatica e, complice anche il crollo del muro che delimitava il settore, che portò alla morte di 39 spettatori, 32 delle quali italiane. Molti tifosi vennero soccorsi sul campo, mentre altri corpi senza vita vennero sistemati a bordo campo.
{{vedi anche|Strage dell'Heysel}}
Con la vittoria in Coppa dei Campioni, la Juventus divenne il primo club europeo a vincere tutte le tre maggiori manifestazioni organizzate dall’[[UEFA]] ed, in ragione del [[Statistiche_delle_competizioni_UEFA_per_club#Squadre_vincitrici_di_tutte_le_competizioni_UEFA_per_club|primato conseguito in campo continentale]], la [[UEFA|confederazione calcistica europea]] insignì nel [[1987]] la Juventus della ''[[UEFA#Targa UEFA|Targa UEFA]]'' ([[lingua inglese|en.]] The UEFA Plaque)<ref name="The UEFA Plaque">{{Cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1997/maggio/24/Tutto_inizio_con_poesia_ga_0_9705246555.shtml|titolo=Tutto iniziò con un po' di poesia|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|giorno=24|mese=05|anno=1997|accesso=20/2/2009}}</ref>.
 
=====Stagione 1985-1986: il 22º scudetto=====
Dopo le cessioni di Zbigniew Boniek, venduto alla Roma, e Paolo Rossi, ceduto al Milan, ma con nuovi adquisti come quelli del danese [[Michael Laudrup]], [[Lionello Manfredonia]] e [[Aldo Serena]], i bianconeri conquistarono un altro scudetto nella stagione [[Serie A 1985-1986|1985-1986]], grazie ad un iniziale sequenza di 8 vittorie consecutive e 26 punti su 30 ottenuti nel girone di andata. Conquistarono anche la sua prima [[Coppa Intercontinentale]], l'[[8 dicembre]] [[1985]] a [[Tōkyō]] ([[Giappone]]) battendo ai calci di rigore i [[Coppa Libertadores|campioni sudamericani]] dell’[[Asociación Atlética Argentinos Juniors|Argentinos Juniors]], divenendo così il primo - e, a tutt’oggi, l’unico - club a vincere tutte le [[Statistiche dei trofei internazionali di calcio#Dati di rilievo|competizioni ufficiali a livello internazionale]]<ref name="competizioni europee"/>.
 
Sulla fine della stagione 1985-1986 chiuse il [[decennio]] di Trapattoni: durante la sua gestione, la società vinse un totale di sei scudetti anni, due Coppe Italia e tutte le coppe internazionali<ref name="competizioni europee"/>. Inoltre [[Antonio Cabrini]], [[Gaetano Scirea]] e [[Marco Tardelli]] divennero i primi calciatori europei ad avere vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA per club ed, ulteriormente, i [[Statistiche_delle_competizioni_UEFA_per_club#Giocatori_vincitori_di_tutte_le_competizioni_UEFA_per_club|primi giocatori al mondo]] ad avere vinto sia tutte le [[Statistiche_dei_trofei_internazionali_di_calcio#Competizioni_ufficiali|competizioni internazionali a livello di club]] cui presero parte sia la [[Campionato mondiale di calcio 1982|Coppa FIFA]] e l'allenatore [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]], chi nel frattempo passò ad allenare l'Internazionale, il [[Statistiche_delle_competizioni_UEFA_per_club#Allenatori_vincitori_di_tutte_le_competizioni_UEFA_per_club|primo a livello mondiale]] - e, a tutt’oggi, l’unico - ad avere vinto sia tutte le competizioni a livelllo di club in cui ha partecipato che unico in Europa ad avere vinto le [[Statistiche_delle_competizioni_UEFA_per_club#Allenatori_vincitori_di_tutte_le_competizioni_UEFA_per_club|tre principali competizioni UEFA]] con la stessa squadra.
 
====Il rinnovamento nel periodo 1986-1990====
Tra il 1987 ed il 1990, la ''vecchia Signora'' conobbe quattro anni difficili. Con [[Rino Marchesi]] sulla panchina, iniziò la [[Serie A 1986-1987|stagione 1986-1987]] con una vittoria 2-0 ad [[Udine]] contro l'[[Udinese Calcio|Udinese]]: la stagione terminò con il sorpasso all'Inter, in extremis, per il secondo posto, con 39 punti, 3 in meno della capolista [[SSC Napoli|Napoli]] di [[Diego Armando Maradona]] e del ritrovato [[Bruno Giordano]], vincitrice dello scudetto.
 
La [[Serie A 1987-1988|stagione successiva]] ebbe un andamento molto irregolare: la Juventus concluse sesta in classifica con 31 punti, e poté accedere alla Coppa UEFA solo dopo lo spareggio contro il Torino (0-0 dopo i [[tempi supplementari]], 4-2 ai [[tiri di rigore|rigori]]).
 
Il [[3 settembre]] [[1989]] perì in un incidente stradale a Skiernewice, in [[Polonia]], [[Gaetano Scirea]], per anni libero, capitano e simbolo della squadra, recordman di presenze in maglia bianconera fino al 2008, diventato poi osservatore per la società. La squadra bianconera, sotto la guida di [[Dino Zoff]], finì [[Serie A 1988-1989|il campionato]] di quell'anno al 4° posto, così come nella [[Serie A 1989-1990|stagione successiva]].
 
==Gli anni novanta==
===I primi anni: il nuovo ciclo con Trapattoni===
[[Immagine:Delle Alpi - Notturna.JPG|thumb|right|250px|<small>Lo Stadio "delle Alpi" in notturna.</small>]]
 
Il [[5 febbraio]] [[1990]], mentre s'inaugurava lo [[Stadio delle Alpi|Stadio "delle Alpi"]], costruito per ospitare il [[Campionato mondiale di calcio 1990]], l'avvocato [[Vittorio Caissotti di Chiusano]] prese il posto di Giampiero Boniperti alla presidenza della società. La squadra, ancora con Dino Zoff in panchina, conquistò l'ottava [[Coppa Italia 1989-1990|Coppa Italia]] battendo in finale il Milan di [[Arrigo Sacchi|Sacchi]], dopo un pareggio per 0-0 a Torino e la vittoria per 1-0 a Milano. Sempre in quell'anno vinse la [[Coppa UEFA 1989-1990|Coppa UEFA]], in una doppia finale tutta italiana contro una delle più acerrime squadre rivali, la Fiorentina (3-1 a Torino e 0-0 sul campo neutro di [[Avellino]]). Questi furono i primi trofei vinti dopo quattro stagioni senza titoli.
 
Nella [[Serie A 1990-1991|stagione successiva]], Zoff lasciò il posto all'allora emergente allenatore [[Gigi Maifredi]], il quale, nonostante l'arrivo di nuovi campioni del calibro di [[Roberto Baggio]] ([[Pallone d'oro]] nel [[Pallone d'oro 1993|1993]]), [[Júlio César da Silva]], [[Paolo Di Canio]] e [[Jürgen Kohler]], non solo non vinse nulla, ma non riuscì neanche a portare la squadra oltre il settimo posto in campionato: dopo ventinove anni, la Juventus non si qualificò per nessuna competizione europea.
 
Nella stagione [[Serie A 1991-1992|1991-1992]] Trapattoni tornò ad allenare i bianconeri. Con lui in panchina, il club ritornò competitivo, ma le amarezze continuarono: la squadra perse la finale di [[Coppa Italia 1991-1992|Coppa Italia]] contro il [[Parma Football Club|Parma]] e si piazzò seconda in campionato. Nella stagione [[Serie A 1992-1993|1992-1993]], rafforzata da giocatori come [[Andreas Möller]] e [[Gianluca Vialli]], vinse per la terza volta la [[Coppa UEFA 1993|Coppa UEFA]] battendo per 3-1 in [[Germania]] e per 3-0 a Torino il [[Borussia Dortmund]]. In quel torneo la squadra segnò 32 reti, per un totale di 106 nell'intera stagione. In campionato, invece, si classificò al quarto posto.
 
===L'era vincente di Lippi (1995-1999)===
Con l'avvento della cosiddetta "Triade", composta dal direttore generale [[Luciano Moggi]], dall'amministratore delegato [[Antonio Giraudo]] e dal vicepresidente, ed ex giocatore juventino, [[Roberto Bettega]] alla guida della dirigenza sportiva ed economico-finanziaria dal [[1994]] fino al [[2006]], la Juve diede una scossa all'ambiente. Il primo passo della società per ritornare ai massimi livelli fu la scelta dell'allenatore, [[Marcello Lippi]], che sedette sulla panchina bianconera a partire dalla stagione [[Serie A 1994-1995|1994-1995]].
 
====Stagione 1994-1995 e il secondo ''double''====
La ''vecchia Signora'', dopo nove anni senza vittorie in campionato, tornò alla conquista del titolo. Oltre a vincere il suo 23° scudetto (con 96 reti in tutta la stagione e dieci punti di vantaggio sulla Lazio e sul Parma in campionato), ottenne la sua nona [[Coppa Italia 1994-1995|Coppa Italia]] (contro il Parma, vinse 1-0 a Torino e 2-0 a Parma), realizzando così la seconda "doppietta" della sua storia. L'unica nota stonata della stagione fu la sconfitta nella finale di [[Coppa UEFA 1994-1995|Coppa UEFA]], ad opera del Parma (1-0 al Tardini per gli emiliani, goal di Dino Baggio, 1-1 nel ritorno giocato a Milano, gol di Vialli e pareggio ancora dell'ex bianconero Dino Baggio), divenuto in quel periodo un aspro avversario per i bianconeri.
 
====Stagione 1995-1996 e il ritorno ai vertici====
[[Serie A 1995-1996|L'anno successivo]] la Juventus, che annoverava ormai in squadra giocatori come [[Gianluca Vialli|Vialli]], [[Fabrizio Ravanelli]], [[Paulo Sousa]], [[Alessandro Del Piero]], [[Angelo Peruzzi]], [[Didier Deschamps]], [[Antonio Conte]], [[Ciro Ferrara]] e [[Gianluca Pessotto]], conquistò l'ultimo trofeo mancante nella bacheca societaria: la [[Supercoppa italiana di calcio|Supercoppa Italiana]], un trofeo creato dalla FIGC nel [[1988]] sul modello della Supercoppa UEFA. Anche in questo caso si trattò di una vittoria contro il Parma, per 1-0 al "delle Alpi".
 
Le energie vennero poi concentrate sulla [[UEFA Champions League 1995-1996|Champions League]] (ex Coppa dei Campioni), che venne vinta il [[22 maggio]] [[1996]], ad undici anni di distanza dalla vittoria dell'Heysel. La Juventus affrontò nella finale di Roma l'Ajax, battendolo 5-3 ai calci di rigore dopo che i tempi supplementari si erano conclusi sul 1-1: [[Jari Litmanen]] rispose sul finire del primo tempo regolamentare al gol del bianconero Ravanelli e, nella lotteria dei rigori, dopo le parate di [[Angelo Peruzzi]] sui tiri di [[Sonny Silooy]] e [[Edgar Davids]] per gli olandesi, fu decisivo il rigore messo a segno da [[Vladimir Jugović]].
 
====Stagione 1996-1997 e i trionfi del centenario====
[[File:Juvecentus 1897-1997.gif|thumb|left|240px|<small>''Juvecentus'', l'emblema dei centi anni di storia della Juventus.</small>]]
{{quote|[...] L'avventura cambia, cambia tutto intorno a te <br/>però bianconero è il calcio quello vero<br/>L'avversario è un altro cambia maglia e identità<br/>resta vecchio il risultato che verrà [...]|[[Pierangelo Bertoli]] ([[1942]]-[[2002]]), [[cantautore]] italiano. Dall'inno del centenario della [[Juventus Football Club|Juventus]]<ref>{{cita web |url=http://win.bertolifansclub.org/juvecentus.html |titolo=Bertoli Fans Club: Partecipazioni - ''Juvecentus'' (lettera) |editore=win.bertolifansclub.org |data= |accesso=26-09-2008}}</ref>.}}
La Juventus Football Club festeggò nel [[1997]] i cento anni della sua fondazione istituzionale: allo scopo di celebrare questa ricorrenza la società e le autorità della [[Torino|città di Torino]] organizzarono una serie di manifestazioni denominate ''Juvecentus'' (1897-1997; Cento anni di Juve).
Dal [[22 maggio|22]] al [[27 maggio]] 1997 venne presentata al [[Lingotto (Torino)|Lingotto]] l'attività editoriale, multimediale e filatelica della società bianconera. In occasione del [[centenario]] della Juventus fu programmata la ''Coppa del Centenario-Trofeo Repubblica di San Marino'' contro gli [[Inghilterra|inglesi]] del [[Newcastle United Football Club|Newcastle]] (la Juventus indossò una divisa che ricordava il colore della divisa storica della società), disputata allo [[Stadio Dino Manuzzi|Stadio Comunale La Fiorita]] di [[Cesena]] il [[3 agosto]]<ref>{{Cita news|autore=Andrea Veronese|lingua=en|url=http://www.rsssf.com/tablesj/juve100-97.html|titolo=Juventus FC Centenary Cup 1997|pubblicazione=Record Sport Soccer Statistics Foundation|giorno=27|mese=09|anno=2000|accesso=26/9/2008}}</ref>. A fianco di questa iniziativa venne realizzata la ''Mostra del Centenario'', ad illustrare l'origine e l'evoluzione del club, e creato un ''fanclub'' con più di 10 mila membri.
 
Dopo una campagna acquisti faraonica che vide arrivare campioni del calibro di [[Zinédine Zidane]], [[Christian Vieri]] ed [[Alen Bokšić]] la stagione [[Serie A 1995-1996|1996-97]] fu inaugurata con una nuova vittoria, nella doppia finale di Supercoppa UEFA contro il club vincitore della Coppa delle Coppe, il [[Paris Saint-Germain]]. Si trattò di una sfida storica, vista la vittoria per 6-1 al "[[Parco dei Principi]]" di Parigi all'andata ed il 3-1 inflitto dai bianconeri a [[Palermo]] al ritorno. In seguito, il [[26 novembre]] [[1996]] a [[Tokyo]], la squadra conquistò anche la seconda Coppa Intercontinentale grazie ad un gol di [[Alessandro Del Piero]] all'81' contro i campioni sudamericani del [[Club Atlético River Plate|River Plate]]. Queste vittorie vennero dedicate ad un giovane campione juventino prematuramente scomparso, [[Andrea Fortunato]], terzino sinistro morto per una grave forma di [[leucemia]] il [[25 aprile]] [[1995]].
 
In quella stagione erano presenti giocatori come [[Edgar Davids]] (acquistato a dicembre dal Milan), [[Christian Vieri]] (ceduto l'anno successivo all'Atlético Madrid), [[Zinédine Zidane]] e [[Paolo Montero]]. Il 24°, contestato, scudetto della storia bianconera venne conquistato con 65 punti, dopo un finale palpitante a causa della rincorsa del Parma. La Juve, reduce dallo storico 6-1 inflitto a [[Stadio "Giuseppe Meazza" di Milano|San Siro]] al Milan in campionato, sconfisse l'Ajax in semifinale vincendo 2-1 all'[[Amsterdam Arena]] e 4-1 nel ritorno a Torino; perse poi per 1-3 la finale di [[UEFA Champions League 1996-1997|Champions League]] giocata a [[Monaco di Baviera]], il [[25 maggio]] [[1997]], contro il Borussia Dortmund (in cui militavano anche ex calciatori juventini, tra cui Möller e Paulo Sousa).
 
<div style="float:right; font-size:90%; width:320px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
 
{{finestra|allign=left|width=50%|border=1px|col1=black|col2=white|col3=white|font-size=120%|titolo=Le accuse di Zeman e il giudizio sull'abuso di farmaci (1998)|contenuto=
Nell'estate del [[1998]] [[Zdeněk Zeman]], all'epoca allenatore della [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], lanciò un allarme a proposito di un supposto eccessivo ricorso ai farmaci da parte delle società di calcio. Incalzato dalla [[stampa]], l'allenatore boemo citò ad esempio i giocatori juventini [[Gianluca Vialli]] ed [[Alessandro Del Piero]]. Sulla base di queste dichiarazioni, il [[Procura della Repubblica|procuratore]] di [[Torino]] [[Raffaele Guariniello]] aprì un'inchiesta che portò ad un lungo procedimento processuale a carico della Juventus e che vedrà imputati Riccardo Agricola (medico sociale) ed Antonio Giraudo (amministratore delegato). Nella sentenza di primo grado venne ravvisato il comportamento irregolare del medico Riccardo Agricola, che venne condannato ad un anno e 10 mesi, sospesi condizionalmente, per frode sportiva e somministrazione di farmaci in modo pericoloso per la salute (compresa la somministrazione di [[Eritropoietina]]) mentre non si ravvisarono reati per Antonio Giraudo, che venne assolto. I legali della Juventus ricorsero contro la sentenza di primo grado, che venne ribaltata in secondo grado. Sulla base della delibera della CAS, [[Tribunale Arbitrale dello Sport|Camera di Arbitraggio dello Sport]]<ref>Organizzazione giudiziale del [[CIO|Comitato Olimpico Internazionale]] anche nota come ''[[Tribunale Arbitrale dello Sport]]'' (TAS).</ref>, nell'[[aprile]] [[2005]]<ref name=CAS>{{Cita news|autore=|lingua=en|url=http://soccernet.espn.go.com/origin?cameFrom=news/story%3Fid%3D331931|titolo=Juventus keep titles from 'doping' era|pubblicazione=soccernet.espn.go.com|giorno=28|mese=04|anno=2005|accesso=20/2/2009}}</ref>, alla richiesta presentata dalla Commissione Scientifica Antidoping del [[CONI|Comitato Olimpico Nazionale Italiano]] alcuni mesi prima<ref name=CAS/>, la [[Corte d'Appello]] di [[Torino]] assolse pienamente gli imputati «perché il fatto non costituisce reato» argomentando che i farmaci somministrati ai calciatori della Juventus non rappresentavano [[doping]] e che la somministrazione di sostanze lecite atta a migliorare le prestazioni sportive non poteva (in generale, e quindi a prescindere dalla Juventus ed il suo medico), essere considerata doping, sulla base della legislazione in vigore all'epoca dei fatti oggetto del giudizio e che la somministrazione di EPO non era stata provata. La procura di Torino ricorse allora in [[Corte di Cassazione|cassazione]] contro la sentenza di secondo grado, ritenendo erronea l'interpretazione e l'applicazione delle norme di diritto che motivarono la sentenza di assoluzione. Il [[30 marzo]] [[2007]], infine, la [[Corte di Cassazione]] confermò la sentenza di assoluzione del secondo grado di giudizio a carico della società, cioè per quel che riguardava la somministrazione di EPO, che [[n:Doping, la Cassazione: prescrizione per Giraudo e Agricola|non era stata ritenuta provata]]<ref>{{Cita news|autore=Massimiliano Nerozzi, Fabio Vergnano|url=http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7607383|titolo=La Juve non usò EPO. Ombre sui farmaci|pubblicazione=[[La Stampa]]|giorno=30|mese=03|anno=2007|accesso=20/2/2009}}</ref>.
 
''De facto'', l'EPO fu considerata sostanza illegale dall'[[WADA|Agenzia Mondiale Antidoping]] solo a partire dalla stagione 2000-2001, in seguito ai casi riscontrati nel [[ciclismo]]<ref name="JFC doc">Sentenza n. 21234/2007 della [[Corte di Cassazione|Corte Suprema di Cassazione]] del [[30 marzo]] [[2007]].<br/>Cfr. anche {{pdf}}&nbsp;{{Cita web|url=http://www.consob.it/documenti/prospetti/2007/2007-05-24_prosp_amq_juventus.pdf|titolo=Prospetto informativo OPV 24 maggio 2007 (pag.59)|accesso=05-03-2009}}</ref>. Venne dichiarata invece l'inammissibilità del ricorso del Procuratore Generale<ref name="JFC doc"/>, ma accolto il ricorso della procura, che annullò la sentenza di secondo grado per la somministrazione di medicinali diversi dall'[[Eritropoietina|EPO]] - a carico del medico sociale -, non entrando nuovamente nel merito delle posizioni degli imputati in quanto i reati loro contestati erano nel frattempo (dal [[1 aprile]] [[2007]]) andati in [[prescrizione]]<ref name="JFC doc"/>. Si aprì a quel punto, nell'[[opinione pubblica]] e sui [[media]], il dibattito sul significato della sentenza della [[Cassazione|Corte di Cassazione]]; in particolare, secondo alcuni giornalisti, con le motivazioni pubblicate nel [[maggio]] del [[2007]] si getterebbe un'ombra sul comportamento tenuto dagli imputati laddove veniva affermato che «questo collegio ha ritenuto che la condotta degli imputati integri il delitto di cui all'articolo 1 della legge 401/89<ref>{{cita web |url=http://www.giustizia.it/cassazione/leggi/l401_89.html#Art.%201 |titolo=Indice della Legge n. 401/89 |editore=www.giustizia.it |data= |accesso=26-09-2008}}</ref>, apparendo condivisibili quanto al resto le affermazioni della Corte territoriale con riferimento all'equiparazione della posizione degli imputati».
 
Anche sul piano sportivo il procedimento disciplinare a suo tempo instaurato dalla Procura Antidoping nei confronti al dott. Agricola per la somministrazione di farmaci si concluse con la prescrizione emessa in primo grado dalla Commisione Disciplinare, decisione confermata ulteriormente dalla [[Commissione di Appello Federale]] (CAF) e dal Giudice di Ultima Istanza in materia di doping (GUI) nel [[19 gennaio]] [[2007]]<ref>{{pdf}}&nbsp;{{cita web |url=http://www.coni.it/fileadmin/Decisioni_gui/decisione_15_06.pdf |titolo=G.U.I n.15/06 (pag.9) |editore=www.coni.it |data=19-01-2007 |accesso=26-09-2008}}</ref>.
}}
</div>
 
====Le stagioni 1997-1998 e 1998-1999====
[[Serie A 1997-1998|L'anno successivo]] la squadra vinse la Supercoppa Italiana. Arrivò poi il 25° scudetto con 5 punti di vantaggio sull'Inter: il tandem d'attacco in quella stagione era composto da Del Piero e [[Filippo Inzaghi|Inzaghi]], acquistato dall'Atalanta al posto di Vieri. Nella terza finale consecutiva di [[UEFA Champions League 1997-1998|Champions League]], giocata ad [[Amsterdam]] il [[25 maggio]] [[1998]], la Juve cedette per 0-1 al [[Real Madrid]] a causa di un gol di [[Predrag Mijatović]].
 
Nella stagione [[Serie A 1998-1999|1998-1999]], proprio quando la Juventus era in testa alla classifica, Alessandro Del Piero si infortunò nella partita di campionato contro l'[[Udinese Calcio|Udinese]], dando il via ad una serie di episodi sfortunati che accompagnarono la squadra per tutta la stagione, culminata con le dimissioni di Lippi. Al suo posto subentrò [[Carlo Ancelotti]], che condusse la Juventus al sesto posto in campionato ed alle semifinali di [[UEFA Champions League 1998-1999|Champions League]] contro il [[Manchester United F.C.|Manchester United]], che eliminò i bianconeri con una vittoria in rimonta al Delle Alpi (da 2-0 a 2-3), dopo il pareggio all'[[Old Trafford]] per 1-1. I ''Red Devils'' vinceranno poi la coppa.
 
==Il ventunesimo secolo==
===Il biennio di Ancelotti, il ritorno di Lippi e l'ingresso in Borsa===
Nell'estate del 1999, sotto la guida di Ancelotti, i bianconeri vinsero la [[Coppa Intertoto]]<ref name="competizioni europee"/>, che garantì il diritto alla partecipazione alla [[Coppa UEFA 1999-2000|Coppa UEFA]] (dove la Juve non andò oltre gli ottavi, uscendo sconfitta contro il [[Celta de Vigo]]), ma lo scudetto sfuggì all'ultima giornata, a causa della sconfitta arrivata per mano del [[AC Perugia|Perugia]] di [[Carlo Mazzone]] su un campo allagato da un violento nubifragio abbattutosi sul capoluogo umbro nell'intervallo tra il primo ed il secondo tempo. La Lazio si laureò campione d'Italia sorpassando inaspettatamente gli juventini. Nella stagione successiva ([[Serie A 2000-2001|2000-01]]), non riuscì a sostenere il ritmo della Roma e concluse il campionato alle sue spalle.
 
Il [[Serie A 2001-2002|2001-02]] fu una stagione di grossi cambiamenti in casa juventina. Nell'estate del 2001 si ebbero due importanti addii: quelli del fantasista francese Zidane, che fu ceduto al Real Madrid per 70 milioni di euro (record assoluto nelle trattative di [[calciomercato]]), e di Inzaghi, ceduto al Milan. Fu sostituito Ancelotti con Marcello Lippi, che ritornò ad allenare il club bianconero, dopo uno sfortunato periodo all'Inter. La Juventus, grazie anche all'apporto dei neo-acquisti [[Pavel Nedvěd]] ([[Pallone d'oro]] nel 2003), [[Lilian Thuram]], [[David Trézéguet]] (giustiziere dell'Italia all'[[Campionato europeo di calcio 2000|Europeo del 2000]]) e [[Gianluigi Buffon]], vinse il suo 26° scudetto all'ultima giornata il [[5 maggio]] [[2002]] - che i tifosi bianconeri ricordano come il ''Cinque Maggio'' -, ai danni dell'Inter di [[Hector Raul Cuper|Héctor Cúper]], che perse all'[[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico]] contro la Lazio per 4-2, facendosi in questo modo superare in classifica dai bianconeri.
 
Il [[20 dicembre]] [[2001]] la Juventus entrò in [[Borsa valori|Borsa]], compiendo un nuovo importante passo nell'evoluzione da società calcistica civile a "''entertainment and leisure group''": nei primi anni del [[XXI secolo]], con oltre duecento milioni di [[euro]] di fatturato, la Juventus era la terza società calcistica per ricavi in [[Europa]], dopo [[Manchester United]] e [[Real Madrid]]. Negli anni successivi è riuscita a realizzare in diverse occasioni utili di bilancio, anche grazie a scelte non sempre popolari verso tifosi e giornalisti, ma che hanno privilegiato la crescita dei ricavi, il contenimento dei costi e dei debiti attraverso la decisione di spendere, per l'acquisto di calciatori, solo il denaro incassato attraverso la vendita di altri giocatori. In questo modo si è potuta finanziare l'apertura di un centro sportivo a [[Vinovo]], nei pressi di Torino, e la ristrutturazione dello Stadio delle Alpi.
 
Nella stagione [[Serie A 2002-2003|2002-03]], dopo la vittoria della terza Supercoppa Italiana contro il Parma, disputatasi a [[Tripoli]], i bianconeri si aggiudicarono il 27° scudetto con due giornate d'anticipo e raggiunsero la settima finale di [[UEFA Champions League 2003|Champions League]] della storia juventina eliminando avversari blasonati come il [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]] nei quarti di finale (decisivo un gol nei [[tempi supplementari]] di [[Marcelo Zalayeta]]) e, soprattutto, i ''galácticos'' del Real Madrid in semifinale. Nella finale tutta italiana contro il Milan, giocata a [[Manchester]] il [[28 maggio]], la Juventus, senza Nedvěd squalificato, cedette ai [[tiri di rigore]] per 2-3, dopo che la partita si era conclusa a reti bianche. A decidere la sfida fu il rigore realizzato da [[Andriy Shevchenko]] per i rossoneri, mentre per i bianconeri andarono in gol [[Alessandro Birindelli|Birindelli]] e Del Piero, ma sia [[David Trézéguet|Trézéguet]], sia Montero, sia [[Marcelo Zalayeta|Zalayeta]] fallirono il loro penalty, rendendo inifluenti gli errori rossoneri di [[Kakha Kaladze|Kaladze]] e [[Clarence Seedorf|Seedorf]]. La squadra bianconera non poté così dedicare la Coppa alla memoria dell'''Avvocato'' [[Gianni Agnelli]], scomparso a causa di un [[cancro]] alla [[prostata]] il [[24 gennaio]] di quell'anno.
 
L'estate del [[2003]] iniziò con un evento particolarmente significativo: il [[15 luglio]] venne siglato l'accordo con il Comune di [[Torino]] per l'acquisizione del diritto di superficie per 99 anni dello Stadio delle Alpi, in modo che la società lo potesse gestire direttamente. In agosto la squadra si recò negli [[Stati Uniti d'America]] per giocare la Supercoppa italiana (che inaugurò la [[Serie A 2003-2004|stagione 2003-04]]) contro il Milan. La Juventus si prese la rivincita contro i ''Diavoli'' rossoneri ai [[tiri di rigore]], al [[Giants Stadium]] di [[New York]], dopo un rocambolesco 1-1 maturato negli ultimi minuti dei [[tempi supplementari]]. Durante la trasferta americana, un altro lutto colpì la società: la scomparsa del presidente Vittorio Caissotti di Chiusano. Al suo posto venne nominato [[Franzo Grande Stevens]], vicepresidente FIAT, che restò in carica per due anni.
 
Dopo quella vittoria, il resto della stagione si rivelò avaro di soddisfazioni per i bianconeri. Eliminati dal [[Real Club Deportivo de La Coruña|Deportivo La Coruña]] negli ottavi di finale della [[UEFA Champions League 2003-2004|Champions League]], perse la finale di [[Coppa Italia 2003-2004|Coppa Italia]] contro la Lazio di [[Roberto Mancini]] e, dopo aver tenuto la testa della classifica per la prima parte della stagione, crollò a vantaggio di Milan e Roma, finendo terza in Serie A, a due punti dai giallorossi ed a tredici dai rossoneri. Alla fine dell'annata la società fu colpita da un altro lutto: il [[27 maggio]] [[2004]] morì di cancro ai polmoni [[Umberto Agnelli]], già presidente del club juventino.
 
===Dai trionfi con Capello alla Serie B===
Nell'estate del [[2004]] avvenne un nuovo cambiamento: la squadra venne affidata, a sorpresa, a [[Fabio Capello]]. Fu un arrivo tra le polemiche: nel mese di aprile dello stesso anno infatti, il tecnico di [[Pieris]], in quel momento allenatore della Roma, aveva dichiarato di non aver alcun interesse ad allenare i bianconeri. Arrivarono anche nuovi giocatori come il brasiliano [[Emerson Ferreira da Rosa|Emerson]] ed il francese [[Jonathan Zebina]] (dalla Roma), [[Fabio Cannavaro]] (dall'Inter), [[Manuele Blasi]] (dal Parma) ed una nuova punta, lo [[Svezia|svedese]] [[Zlatan Ibrahimović]] (dall'Ajax).
 
Dopo un lungo testa a testa con il Milan nel campionato [[Serie A 2004-2005|2004-05]], nello scontro diretto per lo scudetto l'[[8 maggio]] [[2005]], le ''Zebre'' batterono 1-0 la squadra di Ancelotti a [[Stadio "Giuseppe Meazza" di Milano|San Siro]]. Il [[21 maggio]] successivo, grazie al pareggio nell'anticipo tra Milan e Palermo, la Juventus si laureò campione d'Italia, conquistando alla fine del torneo 86 punti, sette in più del Milan. Venne però eliminata nei quarti di finale della [[UEFA Champions League 2004-2005|Champions League]] ad opera del [[Liverpool Football Club|Liverpool]] (sconfitta per 2-1 in Inghilterra e pareggio 0-0 al Delle Alpi), che poi avrebbe vinto la coppa, in finale contro il Milan.
 
Rafforzata dal francese [[Patrick Vieira]] (dall'Arsenal) nel campionato [[Serie A 2005-2006|2005-06]] batté il record storico di vittorie consecutive all'inizio del campionato: nove, dal [[28 agosto]] 2005 con la vittoria 1-0 contro il Chievo, al [[26 ottobre]] successivo, Juventus 2-0 Sampdoria.
 
Il [[7 marzo]] [[2006]] la Juventus sconfisse il [[Werder Brema]] per 2-1, nel ritorno degli ottavi di finale di [[UEFA Champions League 2005-2006|Coppa dei Campioni]], eliminandolo dopo il 2-3 del Weser Stadion di [[Brema (città)|Brema]], ma fu eliminata nei quarti di finale dagli [[Inghilterra|inglesi]] dell'[[Arsenal Football Club|Arsenal]] (0-2 all'andata e 0-0 al ritorno).
 
Vincendo 2-0 sul campo neutro di [[Bari]] contro la [[Reggina Calcio|Reggina]] il [[14 maggio]], conquistò lo scudetto per la seconda volta consecutiva, con 91 punti e tre di vantaggio rispetto al Milan. Per tutta l'"era Capello" la Juventus fu sempre capolista della Serie A (76 giornate, record nazionale<ref name="La storia infinita">{{Cita news|autore=|lingua=en|url=http://it.uefa.com/magazine/news/kind=16384/newsid=577119.html|titolo=La storia infinita|pubblicazione=it.uefa.com|giorno=31|mese=08|anno=2007|accesso=20/2/2009}}</ref>).
 
Alla fine dello stesso anno, la società rimase invischiata in un'inchiesta nata da alcune intercettazioni telefoniche a carico dei dirigenti bianconeri Luciano Moggi e Antonio Giraudo. Lo scandalo, noto col nome di ''[[Scandalo del calcio italiano del 2006|Calciopoli]]'', culminò in un procedimento della giustizia sportiva: a seguito della richiesta della Procura Federale di retrocessione della Juventus in serie inferiori alla B, la sentenza di primo grado costò la revoca dello scudetto 2004-2005, la non assegnazione dello scudetto 2005-2006 (in seguito assegnato all'Inter)<ref>{{pdf}}&nbsp;{{cita web|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/72.$plit/C_2_ContenutoGenerico_6164_upfDownload.pdf|titolo=Comunicato Stampa: "Assegnato all'Inter lo scudetto 2005-2006"|editore=www.figc.it|data=26-07-2006|accesso=15-02-2009}}</ref> e la retrocessione in [[Serie B]], con una penalizzazione di 30 punti - successivamente ridotti a 17 in Corte Federale e, dopo l'arbitrato del Coni, a 9 - da scontare nel [[Serie B 2006-2007|campionato 2006-2007]], insieme ad un'ammenda e la squalifica del campo per 3 turni, anche questa annullata dopo l'arbitrato<ref>{{Cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2006/10_Ottobre/27/arbitratoiniziato.shtml|titolo=Sconti: di 8 punti a Juve e Lazio; Di 4 alla Fiorentina. Milan al palo|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|giorno=27|mese=10|anno=2006|accesso=15/2/2009}}</ref>. In aggiunta a ciò, i due dirigenti della "Triade" più coinvolti nell'inchiesta, [[Luciano Moggi]] e [[Antonio Giraudo]], vennero condannati a cinque anni di inibizione con annessa proposta di radiazione per tentato illecito sportivo. La squadra, dopo la fallita conciliazione al CONI, tentò di ricorrere al [[Tribunale Amministrativo Regionale|TAR]] del Lazio, ma abbandonò tale ipotesi in quanto rischiosa: dopo il [[Caso Catania]] del [[2003]], infatti, il codice di giustizia sportiva era stato cambiato, costringendo le società a non ricorrere per fatti sportivi al TAR, pena la possibile radiazione della società stessa.
 
Moggi presentò le sue dimissioni alla Juventus subito dopo l'ultima giornata del campionato, seguito pochi giorni dopo da Giraudo e dal presidente Grande Stevens. Per porre riparo alla grave situazione creatasi, il consiglio d'amministrazione della società venne sciolto e ricomposto a fine giugno con nuovi elementi scelti dagli azionisti, tra cui l'ex calciatore bianconero [[Marco Tardelli]] e l'allenatore della Nazionale italiana di pallavolo [[Gian Paolo Montali]]; vennero nominati presidente [[Giovanni Cobolli Gigli]] ed amministratore delegato [[Jean-Claude Blanc]]<ref>{{Cita news|url=http://it.uefa.com/footballeurope/news/kind=2/newsid=429839.html|titolo=Nuovo presidente per la Juventus|pubblicazione=it.uefa.com|giorno=14|mese=06|anno=2006|accesso=15/2/2009}}</ref>.
 
A seguito del processo, molte stelle della formazione bianconera preferirono passare ad altre squadre di alto livello (è il caso di Emerson e Cannavaro ceduti al Real Madrid, Zambrotta e Thuram ingaggiati dal Barcellona, e Vieira ed Ibrahimović acquistati dall'Inter)<ref name="La storia infinita"/>.
 
===La rinascita e la stagione dominata in serie cadetta===
Il [[10 luglio]] arrivò sulla panchina bianconera [[Didier Deschamps]], già centrocampista della Juve nella seconda metà degli [[Anni 1990|anni novanta]]: fu il primo allenatore non italiano in 33 anni, dopo Vycpálek<ref name="Storia JFC"/>.
 
Dopo 36 partite del [[Serie B 2006-2007|campionato cadetto]], nonostante la penalizzazione di 9 punti, si trovò in testa alla classifica di B, trascinata dai campioni rimasti in bianconero come Del Piero, Trézéguet, [[Mauro German Camoranesi|Camoranesi]], Buffon e Nedvěd e dai numerossimi giovani del suo vivaio lanciati dall'allenatore, come [[Matteo Paro]], [[Claudio Marchisio]], [[Sebastian Giovinco]] e [[Raffaele Palladino]].
 
Il [[15 dicembre]] [[2006]], poco prima dell'inizio della gara con il [[Associazione Calcio Cesena|Cesena]], un tragico incidente si verificò nel centro sportivo del club bianconero, [[Juventus Center]], dove due ragazzi della formazione Berretti, il centrocampista Alessio Ferramosca ed il portiere Riccardo Neri, persero la vita anneggando in un laghetto artificiale. Quella gara non venne giocata, insieme a tutte le partite della società a livello giovanile.
 
Rimanendo sempre tra le prime posizioni della serie cadetta, la Juventus collezionò appena tre sconfitte<ref>La prima contro il [[Associazione Calcio Mantova|Mantova]] nella trasferta del [[13 gennaio]] (0-1), la seconda contro il [[Brescia Calcio|Brescia]] su campo neutro il [[10 marzo]] (1-3), la terza contro il [[Associazione Sportiva Bari|Bari]] nella trasferta del [[3 giugno]] (0-1) e l'ultima in casa contro lo [[Spezia Calcio 1906|Spezia]] il [[10 giugno]] (2-3). Le ultime due sconfitte vennero subite dopo aver raggiunto matematicamente il primo posto in campionato, e l'ultima interruppe l'imbattibilità interna in campionato della Juve, che durava da oltre tre anni (Juventus-Lecce 3-4 del [[25 aprile]] [[2004]].</ref> ed il [[19 maggio]] [[2007]], dopo la vittoria per 5-1 in trasferta ad [[Arezzo]], raggiunse la matematica promozione in [[Serie A]], con tre giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato. Il [[26 maggio]], vincendo in casa per 2-0 contro il [[Associazione Calcio Mantova|Mantova]], ottenne matematicamente il primo posto nella serie cadetta. La stessa sera Deschamps [[n:Contratto risolto fra la Juventus e Didier Deschamps|risolse consensualmente il contratto con la società]]. La panchina venne affidata fino al termine del campionato all'allenatore in seconda [[Giancarlo Corradini]]. Il [[4 giugno]] venne ufficializzato il nome del nuovo allenatore, [[Claudio Ranieri]], che iniziò la sua avventura sulla panchina bianconera il [[1° luglio]] [[2007]].
 
===Stagione 2007-2008: terzo posto in classifica===
Con il nuovo tecnico [[Claudio Ranieri]] la Juventus punta a tornare nel più breve tempo possibile al calcio che conta e che da sempre l'ha vista protagonista. Per raggiungere quest'obiettivo il direttore sportivo [[Alessio Secco]] e l'[[amministratore delegato]] Blanc si sono assicurati le prestazioni di diversi calciatori: [[Vincenzo Iaquinta]], [[Domenico Criscito]], l'argentino [[Sergio Almirón]], i portoghesi [[Tiago Mendes]] e [[Jorge Andrade]], il ceco [[Zdeněk Grygera]] ed il bosniaco [[Hasan Salihamidžić]] e riscattato alcuni giovani in comproprietà con altre squadre, come [[Cristian Molinaro]] ed [[Antonio Nocerino]] (quest'ultimo proveniente dal vivaio juventino).
 
Il ritorno della Juventus in [[Serie A]] avviene ufficialmente sabato [[25 agosto]] 2007 contro il Livorno (partita terminata con risultato di 5-1 in favore dei bianconeri). A fine stagione arriva terza in campionato e si ferma ai quarti di [[Coppa Italia 2007-2008|Coppa Italia]], eliminata dall'Inter, [[Serie A 2007-2008|campione d'Italia]]. Nella seconda parte del campionato, comunque, riesce a levarsi pesanti soddisfazioni come le vittorie con Inter, Milan e Roma per finire al terzo posto in classifica<ref name="La storia infinita"/>.
 
===Stagione 2008-2009: il ritorno nelle competizioni UEFA===
Il [[5 luglio]] 2008 comincia a [[Pinzolo]] la nuova stagione per la squadra guidata, per il secondo anno consecutivo, da Claudio Ranieri. Diversi sono i volti nuovi: gli svedesi [[Olof Mellberg|Mellberg]] ed [[Albin Ekdal|Ekdal]], il difensore croato [[Dario Knežević|Knežević]], l'attaccante brasiliano proveniente dal [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]] [[Amauri]] ed il centrocampista danese [[Christian Poulsen|Poulsen]].
 
A vestire nuovamente la casacca bianconera ci sono inoltre [[Sebastian Giovinco|Giovinco]], [[Claudio Marchisio|Marchisio]] e [[Paolo De Ceglie|De Ceglie]], di ritorno dai prestiti ed impegnati con la nazionale olimpica ai [[Calcio ai Giochi della XXIX Olimpiade|giochi di Pechino 2008]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.fifa.com/mensolympic/teams/team=1889316/squadlist.html|titolo=Olympic Football Tournament Beijing 2008: Italy (squad list)|editore=www.fifa.com|accesso=15-02-2009}}</ref>.
 
La Juventus affronta nel premilinare di [[UEFA Champions League 2008-2009|Champions League]] gli slovacchi dell'[[FC Artmedia Petržalka|Artmedia Bratislava]]. Il [[13 agosto]] all'Olimpico di Torino i bianconeri superano per 4 a 0 gli avversari, mentre nel ritorno pareggiano per 1-1: la Juventus ritorna così a partecipare, dopo due anni di assenza, nelle [[competizioni UEFA per club]], particolaremente nella manifestazione calcistica già citata<ref>{{Cita news|url=http://it.uefa.com/competitions/ucl/fixturesresults/round=15276/match=302695/report=mb.html|titolo=Juventus, finalmente Champions|pubblicazione=it.uefa.com|giorno=17|mese=09|anno=2008|accesso=20/2/2009}}</ref>.
 
Il [[28 agosto]] si svolge a [[Montecarlo]] il sorteggio dei gironi della Champions League ed i bianconeri, in seconda fascia, vengono inseriti nel girone H insieme a [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]], [[FC Zenit San Pietroburgo|Zenit San Pietroburgo]] e [[FC BATE]]<ref name="UCL 2008-2009 girone H">{{cita web|url=http://it.uefa.com/competitions/ucl/standings/round=15276/group=701411.html|titolo=UEFA Champions League 2008-2009: Girone H (risoltati e classifica)|editore=it.uefa.com|data=22-02-2009|accesso=22-02-2009}}</ref>. L'esordio, il [[17 settembre]] a [[Torino]] contro lo Zenit, vede i torinesi vincere 1-0 con gol di [[Alessandro Del Piero|Del Piero]] su punizione. Il [[30 settembre]] la squadra coglie un pareggio in rimonta per 2-2 sul campo dei bielorussi del [[FC BATE|BATE]] grazie ad una doppietta di Iaquinta, mentre il 21 ottobre, dopo un mese senza vittorie, riesce a battere il Real Madrid per 2-1 con le reti di Del Piero ed Amauri. Il [[5 novembre]] è Del Piero, autore di una doppietta, a decidere la gara di ritorno valida per il quarto turno della fase a gironi e chiusasi 2-0, regalando ai bianconeri la qualificazione agli ottavi. Le ultime due partite del girone, contro [[Zenit San Pietroburgo|Zenit]] e BATE, terminano entrambe con il risultato di 0-0. In ogni caso la Juve con 12 punti (in vantaggio sui ''merengues'' per gli scontri diretti) si qualifica come prima del girone e chiude la prima fase con soli tre gol subiti, miglior difesa della fase a gironi insieme al [[Manchester United Football Club|Manchester United]]<ref name="UCL 2008-2009 girone H"/>. Il [[19 dicembre]] vengono effettuati i sorteggi per le gare degli ottavi di finale, in cui la Juventus è abbinata al [[Chelsea Football Club|Chelsea]], finalista dell'edizione precedente<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/competitions/ucl/fixturesresults/round=15277/index.html|titolo=UEFA Champions League 2008-2009: Ottavi di finale|editore=it.uefa.com|data=22-02-2009|accesso=22-02-2009}}</ref>. Il doppio confronto si conclude in favore della squadra allenata da [[Guus Hiddink]], che prevale per 1-0 a [[Stamford Bridge]] e pareggia per 2-2 in casa dei bianconeri.
 
Alla fine del girone d'andata, la Juve è seconda in campionato con 40 punti, davanti all'Inter che ha un vantaggio di soli 3 punti. Il girone di ritorno s'apre nel migliore dei modi, infatti i bianconeri ottengono vittorie prestigiose come la vittoria nel derby di Torino per 1-0 o con la Roma per 1-4 nella capitale. Dopo queste ottime partite, la Juventus subisce un calo che le fa perdere anche il secondo posto, superata dal Milan. Dopo una striscia di 7 partite senza vittorie, Claudio Ranieri viene esonerato e sostituito da [[Ciro Ferrara]], allenatore in seconda della nazionale. Alla fine, la Juventus conclude 2° in campionato con un posto in Champions League.<br/>
In Coppa Italia, in quanto qualificatisi alle competizioni europee, i bianconeri partono dagli ottavi di finale, dove sconfiggono il Catania per 3-0, poi il Napoli per 4-3 ai rigori dopo aver pareggiato per 0-0 all'Olimpico. Alle semifinali la Juventus termina l'avventura in coppa, sconfitta dalla [[SS Lazio|Lazio]] per 4-2 complessivamente (2-1 a Roma e 1-2 a Torino).
 
===Stagione 2009-2010===
Per la stagione 2009-2010 la Juventus comincia con gli acquisti di [[Diego Ribas da Cunha]], trequartista del [[Werder Brema]] e di [[Fabio Cannavaro]], che torna in bianconero dopo il lungo periodo a Madrid. Confermato anche per la nuova stagione [[Ciro Ferrara]] come allenatore.
 
==Note==
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
==Bibliografia==
*{{cita web|http://www.raiplay.it/programmi/profumodestate/|Sito ufficiale della trasmissione}}
===Libri===
{{Portale|televisione}}
====Libri di rilevanza====
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=Il libro del calcio italiano|editore=[[Il Corriere dello Sport]], Stadio|anno=2000|cid=CorrieredelloSport}}
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=La storia della Juventus (2 voll.)|editore=La Casa dello Sport|anno=1986|cid=Storia}}
* {{cita libro|autore=[[Roberto Beccantini]]|titolo=Juve, ti amo lo stesso|editore=[[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]]|anno=2007|ISBN=ISBN 88-0456-906-9|cid=Beccantini}}.
* {{cita libro|autore=[[Gianni Brera]]|titolo=Storia Critica del Calcio Italiano|editore=[[Baldini Castoldi Dalai editore|Baldini Castoldi Dalai]]|anno=1998|ISBN=ISBN 88-8089-544-3|cid=Brera}}
* {{cita libro|autore=[[Vladimiro Caminiti]]|titolo=Juventus, 90 anni di gloria (4 voll.)|editore=Forte|città=[[Milano]]|anno=1987|cid=Caminiti}}
* {{cita libro|autore=Enzo D’Orsi, Massimiliano Morelli, Valentino Russo|titolo=La Storia della Juventus|editore=L’Airone|città=[[Roma]]|anno=2005|id=ISBN 88-7944-721-1|cid=D'Orsi}}.
* {{cita libro|autore=[[Giampiero Mughini]]|titolo=Un sogno chiamato Juventus. Cento anni di eroi e vittorie bianconere|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2004|id=ISBN 88-0452-765-X|cid=Mughini}}.
* {{cita libro|autore=Maner Palma|titolo=Juventus. 110 anni della nostra storia|editore=Libri di Sport|anno=2007|ISBN=ISBN 88-8767-693-3|cid=Palma}}.
* {{cita libro|autore=Mario Parodi, Andrea Parodi|titolo=In bianco e nero: una grande Juve negli anni del piombo|editore=[[Bradipolibri Editore|ED Bradipolibri]]|anno=2003|ISBN=ISBN 88-8832-933-1|cid=Bradipolibri}}.
* {{cita libro|autore=[[Mario Pennacchia]]|titolo=Gli Agnelli e la Juventus|editore=[[RCS MediaGroup|Rizzoli]]|città=Milano|anno=1985|id=ISBN 88-1785-651-7|cid=Pennacchia}}.
* {{cita libro|nome=Antonio|cognome=Sarcinella|titolo=Novecento bianconero, un secolo di storia della Juventus|editore=Mariposa Editrice|città=[[Calcinaia|Fornacette]]|anno=2001|id=ISBN 88-7359-000-4|cid=Sarcinella}}.
* {{cita libro|nome=Renato|cognome=Tavella|titolo=Dizionario della grande Juventus. Dalle origini ai nostri giorni|editore=[[Newton Compton Editori|Newton Compton]]|città=Roma|anno=2001|ISBN=ISBN 88-8289-639-0|cid=TavellaDizionario}}.
* {{cita libro|autore=Renato Tavella, Franco Ossola|titolo=Il Romanzo della Grande Juventus|editore=Newton Compton|città=Roma|anno=2000|id=ISBN 88-8289-900-4|cid=TavellaRomanzo}}.
 
====Altre letture====
* {{cita libro|autore=Bruno Bernardi, Massimo Novelli|titolo=Tre re per la Signora|editore=Graphot Editrice|anno=2002|ISBN=ISBN 88-8690-642-0|cid=GraphotEditrice}}.
* {{cita libro|autore=[[Giampiero Boniperti]]|titolo=La mia Juventus|editore=Giampaolo Ormezzano Editore|anno=1958|ISBN=|cid=BonipertiLamiaJuventus}}
* {{cita libro|autore=Giampiero Boniperti, Enrica Speroni|titolo=Una vita a testa alta. Cinquant'anni sempre e solo per la Juventus|editore=[[RCS MediaGroup|Biblioteca Universale Rizzoli]]|anno=2003|ISBN=ISBN 88-17-10685-2|cid=Rizzoli}}.
* {{cita libro|autore=Angelo Caroli|titolo=Ho conosciuto la Signora|editore=Graphot Editrice|anno=1987|cid=Caroli}}
* {{cita libro|autore=[[Marcello Lippi]], Massimo Lodi|titolo=Il mio calcio, la mia Juve|editore=[[Sperling & Kupfer|ED Sterling & Kupfer]]|anno=1997|ISBN=ISBN 88-2002-459-4|cid=Lippi}}.
* {{cita libro|autore=Giampiero Mughini|titolo=Juve, il sogno che continua|editore=Mondadori|anno=2008|ISBN=ISBN 88-0457-594-8|cid=Mughinisogno}}.
* {{cita libro|autore=Mario Parodi|titolo=Giocavamo senza numero. La Juventus che eravamo noi (Pietro Rava: un terzino lungo in linea di un secolo)|editore=Tirrenia-Stampatori|anno=1999|ISBN=ISBN 88-7763-449-9|cid=Parodi}}.
* {{cita libro|autore=[[Michel Platini]]|titolo=La mia vita come una partita di calcio|editore=Biblioteca Universale Rizzoli|anno=1990|ISBN=ISBN 88-1753-620-2|cid=Platini}}.
 
===Pubblicazioni varie===
* {{cita pubblicazione|quotes=|cognome=AA.VV|nome=|linkautore=|coautori=|data=1998|titolo=Archivio Juventus|rivista=|volume=2 voll.|numero=|pagine=|id=|url=|accesso=}} (Pubblicazione ufficiale in occasione ai cento anni di fondazione istituzionale della Juventus F.C.).
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=Juventus, 110 anni a opera d’arte|editore=Damiani Editore|città=[[Bologna]]|anno=2007|id=ISBN 88-6208-007-7|cid=Damiani}}.
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=Juvecentus, la mostra del centenario|editore=[[Paravia|Edit. Paravia]] - [[Scriptorium]]|anno=1997|id=ISBN 88-3958-164-2|cid=Juvecentus}}.
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=La Signora del Secolo. 90 anni di storia fotografica della Juventus|editore=[[Fratelli Fabbri Editori|Fabbri Editore]] - [[Hurrà Juventus]]|anno=1993|cid=Signora}}
 
==Voci correlate==
* [[La Juventus F.C. e la Nazionale italiana di calcio|Contributo della Juventus F.C. alla Nazionale italiana di calcio]]
* [[Juventus Football Club#Cronologia|Cronologia della Juventus F.C.]]
* [[Palmarès della Juventus Football Club|Successi sportivi della Juventus F.C.]]
* [[Lista dei migliori club del XX secolo FIFA]]
 
 
{{Juventus FC}}
{{Portale|calcio|Torino}}
 
[[Categoria:Storia della Juventus F.C.|*]]
[[Categoria:Storia del calcio per squadra di club|Juventus F.C.]]
[[Categoria:Sport in Italia]]
[[Categoria:Sport a Torino]]
[[Categoria:Storia di Torino]]
 
[[en:History of Juventus F.C.]]
[[es:Historia de la Juventus Football Club]]
[[hu:A Juventus FC története]]