Campo di concentramento di Auschwitz e Profumo d'estate: differenze tra le pagine

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{{In corso|televisione}}
{{Coord|50|01|36|N|19|12|16|E|display=title}}
{{S|programmi televisivi italiani}}
{{Nota disambigua|altri significati|[[Auschwitz (disambigua)]]|Auschwitz}}
{{Programma
{{UNESCO
|paese = Italia
|tipoBene=patrimonio
|lingua originale = [[lingua italiana|italiano]]
|nome=Campo di concentramento di Auschwitz
|titolo originale = Profumo d'estate
|nomeInglese=Auschwitz Birkenau German Nazi Concentration and Extermination camp (1940-1945).
|immagine =Auschwitz I entrance snow.jpg
|didascalia =
|anno=1979
|anno prima visione= [[2018]]
|tipologia=Culturale
|stagioni = 1
|criterio=VI
|puntate = 3
|pericolo=
|durata = 45 min
|link=31
|genere = rotocalco
|conduttore = [[Adriana Volpe]]
|autore = Adriana Volpe
|ideatore = Adriana Volpe
|casa produzione = La 21 Films
|rete TV = [[Rai 2]]
|regista = Giuliano Graziani
}}
{{Citazione|Il lavoro rende liberi|Scritta posta all'ingresso del campo|[[Arbeit macht frei]]|lingua=de}}
 
'''''Profumo d'estate''''' è un [[programma televisivo]] [[italia]]no, condotto da [[Adriana Volpe]] e in onda dal 25 agosto [[2018]] il sabato pomeriggio su [[Rai 2]]<ref>{{Cita web|url=https://www.liberoquotidiano.it/news/spettacoli/13370653/-adriana-volpe-profumo-d-estate-rai-esordio-come-autrice.html|titolo = "Un sogno che si avvera". Adriana Volpe in rampa di lancio: a 45 anni, cosa si prende in Rai|sito=[[Libero (quotidiano)|Libero]]|data=21 agosto 2018|accesso=24 agosto 2018}}</ref>.
[[File:s.jpg|thumb|upright=1.4|Le rovine dei campi di Auschwitz che sono dal [[1979]] [[Patrimonio dell'Umanità]] protetto dall'[[UNESCO]]]]
 
== Il programma ==
Il '''campo di concentramento di Auschwitz''' fu uno dei tre campi principali che formavano il complesso concentrazionario situato nelle vicinanze di Auschwitz (in [[lingua polacca|polacco]] ''[[Oświęcim]]''), in [[Polonia]]. Facevano parte del complesso anche il [[campo di sterminio di Birkenau]], situato a Birkenau (in [[lingua polacca|polacco]] ''[[Brzezinka]]''), il [[campo di lavoro di Monowitz]], situato a Monowitz, (in [[lingua polacca|polacco]] ''[[Monowice]]'') ed i restanti 45 sottocampi costruiti durante l'[[Occupazione della Polonia|occupazione tedesca della Polonia]]<ref>La [http://pl.auschwitz.org/h/index.php?option=com_content&task=view&id=30&Itemid=42 lista] dei 45 sottocampi dal sito ufficiale</ref><ref>[http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/el_pais_accusa_italia_spagna_non_pagano_fondo_auschwitz/notizie/1015327.shtml El Pais accusa Italia e Spagna: «Non pagano il fondo Auschwitz»]</ref>.
In ogni puntata del programma, ambientato in uno studio in esterna presso la spiaggia di [[Ostia (Roma)|Ostia]], viene affrontato un determinato tema attraverso il racconto di ospiti, rubriche, ricette e tutorial a riguardo. Al programma prendono parte anche [[Andrea Pellizzari]] nel ruolo di inviato e [[Valentina Persia]] per gli spazi comici<ref>{{Cita web|url=https://www.sorrisi.com/tv/news-e-anticipazioni/profumo-destate-tre-puntate-compagnia-di-adriana-volpe/|titolo = «Profumo d’Estate»: tre puntate in compagnia di Adriana Volpe|sito=[[TV Sorrisi e Canzoni]]|data=25 agosto 2018}}</ref>.
 
=== Puntate ===
Il complesso dei campi di Auschwitz<ref>[http://wiadomosci.gazeta.pl/kraj/1,34308,4266341.html Obóz Auschwitz z nową nazwą]</ref> svolse un ruolo fondamentale nei progetti di "[[soluzione finale del problema ebraico]]" – eufemismo con il quale i nazisti indicarono lo sterminio degli ebrei (nel campo, tuttavia, trovarono la morte anche molte altre categorie di internati) – divenendo rapidamente il più grande ed efficiente centro di sterminio nazista. Auschwitz, nell'immaginario collettivo, è diventato il simbolo universale del [[lager]].
{| class="wikitable" style="text-align:center"
 
!Puntata
Dal [[1979]], ciò che resta di quel luogo è [[patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]]<ref>[http://www.unesco.pl/kultura/dziedzictwo-kulturowe/swiatowe-dziedzictwo/polskie-obiekty Polskie obiekty na Liście Światowego Dziedzictwa]</ref> ed è visitabile dal pubblico.
!Messa in onda
[[File:Auschwitz-2.jpg|thumb|upright=1.4|Auschwitz d'[[inverno]]]]
!Tema
 
!Ospite
== Il complesso ==
[[File:Bundesarchiv Bild 175-04413, KZ Auschwitz, Einfahrt.jpg|thumb|upright=1.4|La ''Bahnrampe'', la rampa dei treni, all'interno del campo di Birkenau dove, dal [[1944]], arrivavano i convogli dei deportati, come si presentava nel [[1945]]]]
[[File:Bundesarchiv Bild 146-2007-0077, IG-Farbenwerke Auschwitz.jpg|thumb|300px|Le baracche in legno del campo come si presentavano nel [[1941]]]]
Facevano parte del complesso<ref>[http://whc.unesco.org/en/news/363 World Heritage Committee approves Auschwitz name change]</ref> tre campi principali e 45 sottocampi<ref name="Lista dei sottocampi">[http://pl.auschwitz.org/h/index.php?option=com_content&task=view&id=30&Itemid=42 Lista dei sottocampi]</ref>. L'area di interesse del campo (''Interessengebiet''), con sempre nuove espropriazioni forzate e demolizioni delle proprietà degli abitanti residenti, arrivò a ricoprire, dal dicembre [[1941]], la superficie complessiva di circa 40 chilometri quadrati. All'interno di questa superficie avevano sede anche alcune aziende modello, agricole e di allevamento, volute personalmente da Hitler, nelle quali i deportati venivano sfruttati come schiavi.
 
=== Auschwitz ===
Era un ''Konzentrationslager'' ([[campo di concentramento]]). È stato reso operativo dal 14 giugno [[1940]] e centro amministrativo dell'intero complesso. Il numero di prigionieri rinchiusi costantemente in questo campo fluttuò tra le 15.000 e le oltre 20.000 unità. Qui furono uccise, nella camera a gas ricavata nell'obitorio del Crematorio N.1, o morirono a causa delle impossibili condizioni di lavoro, di esecuzioni, per percosse, torture, malattie, fame, criminali esperimenti medici, circa 70.000 persone, per lo più intellettuali polacchi e prigionieri di guerra sovietici. Nei sotterranei del ''Block 11'' di Auschwitz, la prigione del campo, il 3 settembre [[1941]] venne sperimentato per la prima volta dal vicecomandante del campo [[Karl Fritzsch]], per l'uccisione di 850 prigionieri, il gas [[Zyklon B]], normalmente usato come antiparassitario, poi impiegato su vasta scala per il genocidio ebraico.
 
=== Birkenau ===
{{vedi anche|Campo di sterminio di Birkenau}}
Era il ''Vernichtungslager'' (campo di sterminio). Era l'immenso lager nel quale persero la vita oltre un milione e centomila persone, in stragrande maggioranza ebrei, russi, polacchi, prigionieri di guerra, omosessuali, oppositori politici e zingari. Dopo l'arrivo dei prigionieri, questi venivano selezionati e quelli inabili al lavoro venivano condotti alle camere a gas con lo scopo di essere uccisi.
 
Birkenau era inoltre il più esteso ''Konzentrationslager'' dell'intero universo concentrazionario nazista e arrivò a contare fino a oltre 100.000 prigionieri contemporaneamente presenti. Era dotato di quattro grandi Crematori e di «''Roghi''», fosse ardenti ininterrottamente giorno e notte, usate per l'eccedenza delle vittime che non si riusciva a smaltire nonostante le pur notevoli capacità distruttive delle installazioni di sterminio. Gli internati, reclusi separatamente in diversi settori maschili e femminili, erano utilizzati per il lavoro coatto o vi risiedevano temporaneamente in attesa di trasferimento verso altri campi. Il campo, situato nell'omonimo villaggio di Brzezinka, distava circa tre chilometri dal campo principale e fu operativo dall'8 ottobre [[1941]].
 
=== Monowitz ===
{{vedi anche|Campo di lavoro di Monowitz}}
Era l'''Arbeitslager'' (campo di lavoro). Sorgeva nei pressi del complesso industriale ''Buna Werke'' per la produzione di [[Gomma SBR|gomma sintetica]], proprietà dell'azienda [[I.G. Farben]] che però, nonostante l'impegno profuso, non entrò mai in produzione. Il campo, situato a circa 7 chilometri da Auschwitz, fu operativo dal 31 ottobre [[1942]] e alloggiò fino a 12.000 internati, tra cui [[Primo Levi]] ed [[Elie Wiesel]].
 
=== Sottocampi ===
C'erano inoltre 45 sottocampi<ref name="Lista dei sottocampi"/>, situati nelle vicinanze dei tre campi principali, che erano:
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* [[Babice (Polonia)|Babice]]
* [[Bobrek]]
* [[Brno]]
* [[Bruntál]]
* [[Budy|Budy I]]
* [[Budy|Budy II]]
* [[Budy|Budy III]]
* [[Chełmek]]
* [[Chorzów]]
* [[Czechowice Dziedzice|Czechowice Dziedzice I]]
* [[Czechowice Dziedzice|Czechowice Dziedzice II]]
* [[Gliwice|Gliwice I]]
* [[Gliwice|Gliwice II]]
* [[Gliwice|Gliwice III]]
* [[Gliwice|Gliwice IV]]
* [[Goleszów]]
* [[Harmęże|Harmęże I]]
* [[Harmęże|Harmęże II]]
* [[Jawiszowice]]
* [[Jaworzno]]
* [[Karlsruhe]]
* [[Katowice]]
* [[Kobiór]]
* [[Łagiewniki]]
* [[Łagisza]]
* [[Lędziny]]
* [[Libiąż]]
* [[Międzybrodzie]]
* [[Pławy]]
* [[Prudnik]]
* [[Radostowice]]
* [[Rajsko]]
* [[Rydułtowy]]
* [[Siemianowice]]
* [[Sławięcice]]
* [[Solnica]]
* [[Sosnowiec|Sosnowiec I]]
* [[Sosnowiec|Sosnowiec II]]
* [[Stara Kuźnia]]
* [[Stara Wieś (Slesia)|Stara Wieś]]
* [[Světlá]]
* [[Swiętochłowice]]
* [[Trzebinia]]
* [[Wesoła]]
* [[Zabrze]]
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== Le funzioni del complesso ==
=== La funzione di Auschwitz ===
[[File:Cremator inside the crematorium Auschwitz I.jpg|thumb|upright=1.4|Forni crematori del campo di Auschwitz; distrutti per ordine delle SS vennero ricostruiti nel dopoguerra.]]
[[File:Blocks in Auschwitz 2010 Arianna Lamonaca.jpg|thumb|upright=1.4|Scorcio dei blocchi in Auschwitz]]
Auschwitz, che servì come centro amministrativo per l'intero complesso, fu fondato il 20 maggio [[1940]] convertendo delle vecchie caserme dell'esercito polacco in un campo di concentramento e campo di lavoro. Un gruppo di 728 prigionieri politici polacchi provenienti da [[Tarnów]] furono i primi deportati ad Auschwitz il 14 giugno [[1940]] e lavorarono come manovali al riadattamento delle caserme, danneggiate dai bombardamenti<ref>[http://stary.naszdziennik.pl/index.php?typ=sw&dat=20090313&id=sw25.txt Zbrodnie można było zakończyć wcześniej]</ref> e alla costruzione delle recinzioni perimetrali.
 
Inizialmente gli internati furono intellettuali e membri della [[resistenza polacca]]; più tardi vi furono deportati anche prigionieri di guerra sovietici, criminali comuni tedeschi, prigionieri politici ed "elementi asociali" come mendicanti, [[prostituta|prostitute]], [[Storia degli omosessuali nella Germania nazista e durante l'Olocausto|omosessuali]] ed [[ebrei]]. Normalmente vi erano detenute dalle 13.000 alle 16.000 persone ma nel [[1942]] si raggiunse la cifra di 20.000 detenuti.
 
Sopra il cancello di ingresso si trovava la cinica scritta ''[[Arbeit macht frei]]'' (il lavoro rende liberi). Sembra che la scritta sia stata ideata dall'''[[Gradi delle SS|SS-Sturmbannführer]]'' [[Rudolph Höss]], primo comandante responsabile del campo e sembra anche che il fabbro che costruì la scritta, un dissidente politico polacco di nome Jan Liwackz (detenuto con numero di matricola 1010), l'abbia fatta appositamente saldando la lettera "B" al contrario come segno di protesta in quanto conscio di quale sarebbe stata la vera funzione del campo di Auschwitz, un gesto che gli sarebbe potuto costare la vita (a tal proposito, sembra che lo stesso fabbro, sopravvissuto all'Olocausto, quando il campo fu liberato dall'Armata Rossa, chiese di riavere l'insegna in quanto, essendo stata realizzata da lui, "gli apparteneva", cosa che non avvenne dato che, ormai, la scritta apparteneva alla storia). I prigionieri che lasciavano il campo per recarsi al lavoro, o che vi rientravano, erano costretti a sfilare sotto questo cancello, accompagnati dal suono di marce marziali eseguite da una orchestra di deportati appositamente costituita. Contrariamente a quanto rappresentato in alcuni film, la maggior parte dei prigionieri ebrei non era detenuta nel campo di Auschwitz e quindi non passava per questo cancello.
 
Le [[SS]] selezionarono alcuni prigionieri, spesso criminali comuni di origine tedesca o [[Razza ariana|ariana]] (e quindi appartenenti alla "razza superiore"), come supervisori per gli altri detenuti. Tali supervisori, chiamati ''Kapo'', si macchiarono, nella maggior parte dei casi, di orrendi crimini abusando del proprio potere e divenendo così complici dei propri carnefici.
 
Gli internati vivevano in baracche chiamate ''Block'' dotate di letti a castello a tre piani di tipo militare; le condizioni di sovraffollamento delle baracche, spesso utilizzate al doppio della capienza massima, costringevano i prigionieri a dividere un pagliericcio in due o più favorendo la trasmissione di parassiti e germi, che aumentavano le già elevate possibilità di infezioni e malattie.
 
Gli ebrei, nella scala sociale del campo, erano all'ultimo posto e ricevevano il peggior trattamento. Tutti gli internati avevano l'obbligo di lavorare (quelli inabili al lavoro venivano invece uccisi subito, appena arrivati nel campo); gli orari variavano a seconda delle stagioni ma si assestavano su di una media di 10-11 ore di lavoro giornaliero. Una domenica ogni due, tranne per chi lavorava presso aziende belliche che funzionavano a ciclo continuo, era considerata giorno festivo e dedita ai lavori di pulizia e manutenzione del campo e all'igiene personale dei detenuti. Le disumane condizioni di lavoro, le scarse razioni di cibo e le condizioni igieniche pressoché inesistenti portavano rapidamente i detenuti alla morte.
 
=== La funzione di Birkenau ===
{{vedi anche|Campo di sterminio di Birkenau}}
[[File:Birkenau.jpg|thumb|upright=1.4|Le baracche di Birkenau, come apparivano nel [[2001]]]]
[[File:Targa Auschwitz.jpg|thumb|upright=1.4|Targa commemorativa della baracca nel campo ove venivano condotti esperimenti su cavie umane. Essa recita: ''In questa baracca, dalla fine del [[1942]], uomini e donne, quasi tutti ebrei, furono sottoposti a esperimenti criminali di sterilizzazione condotti da medici nazisti: il prof. [[Carl Clauberg]] e il dottor [[Horst Schumann]]. La maggioranza dei prigionieri morì o durante gli esperimenti o per le loro conseguenze.'']]
Birkenau fu concepito inizialmente, secondo i piani di [[Himmler]] del marzo [[1941]], come campo per i prigionieri di guerra russi.
Il campo di Birkenau fu il principale campo di sterminio del complesso concentrazionario di Auschwitz. Qui furono imprigionate parecchie centinaia di migliaia di deportati, in diversi sotto-campi, e trovarono la morte circa 1,1 milioni di persone.
 
Il complesso di Birkenau divenne operativo il 7 ottobre [[1941]], inizialmente appunto come campo per i prigionieri di guerra [[Russia|russi]] catturati in grande numero durante le prime fasi dell'[[Operazione Barbarossa|invasione tedesca]]. Degli oltre 13.000 deportati russi di questi primi trasporti solo 92 erano ancora vivi il 27 gennaio [[1945]] alla liberazione del campo.
 
Il campo fu installato presso la cittadina a [[Brzezinka]] (in tedesco Birkenau o "campo di betulle"), a circa 3&nbsp;km dal campo Auschwitz. Il luogo fu selezionato per la vicinanza della linea ferroviaria che avrebbe semplificato le operazioni logistiche per le previste grandi deportazioni successive. Successivamente il campo fu utilizzato come strumento principale di sterminio nel contesto della tristemente famosa [[soluzione finale della questione ebraica]]. In realtà dello sterminio degli ebrei già si parla nel 1925 sulla bibbia nazista del ''[[Mein Kampf]]'' di Hitler, in cui sono indicate le future manovre del Reich tedesco con sorprendente lungimiranza.
 
Per costruire il campo furono espropriate e distrutte le abitazioni del villaggio di Brzezinka per ricavarne poi [[materiale da risulta]] per il lager.
 
Le dimensioni di Birkenau erano immense: circa 2,5&nbsp;km per 2&nbsp;km; il campo era circondato da filo spinato elettrificato; ogni giorno moltissimi prigionieri, stremati dalla impossibili condizioni di vita, a volte peggiori di quelle di Auschwitz e di Monowitz, andavano a gettarsi sul reticolato ad alta tensione per porre fine alle loro sofferenze; era la morte "svelta e dolce"<ref>"Auschwitz: Inside the Nazi State", PBS (2004–2005)</ref>, nel gergo del campo: «andare al filo».
 
Il modo migliore per percepire l'impressionante vastità del campo di sterminio è quello di percorrere a piedi il percorso che dall'ingresso principale e costeggiando per più di un Km i binari ferroviari porta fino al monumento alla memoria delle vittime posto nella zona dei crematori. Voltandosi indietro si vedrà appena in lontananza la costruzione dell'ingresso.
[[File:Auschwitz aerial view RAF.jpg|thumb|upright=1.4|Foto aerea del campo, scattata nel [[1944]], in cui si nota il fumo dei roghi umani di [[Birkenau]]]]
Il campo arrivò a contenere fino a 100.000 persone internate in diversi settori, completamente separati tra loro e senza nessuna possibilità di comunicazione tra un campo e l'altro:
* '''Settore B-I-a''', campo femminile – Dall'agosto [[1942]], vennero internate in questo settore donne ebree e non ebree deportate da diverse nazioni insieme ai loro figli. Nel luglio [[1943]], con l'arrivo di sempre nuovi trasporti il campo fu ampliato fino a occupare il settore B-I-b che precedentemente era occupato dal campo maschile. Nel novembre [[1944]] il campo fu liquidato, alcune donne e bambini furono trasferite al settore B-II-e, le altre "abili al lavoro" al settore B-II-b.
* '''Settore B-I-b''' – Dal marzo [[1942]] furono internati in questo settore uomini ebrei e non ebrei deportati da diverse nazioni. Nel luglio [[1943]], gli uomini furono trasferiti al settore B-II-d a causa della necessità di ampliare il settore femminile contiguo (settore B-I-a).
* '''Settore B-II-a''', campo di quarantena o ''Quarantänelager'' – Dall'agosto [[1943]] al novembre [[1944]] in questo settore furono rinchiusi uomini ebrei e non ebrei durante il periodo di quarantena, necessario a identificare coloro che avessero potuto essere affetti da malattie contagiose. Il campo di quarantena era inoltre utilizzato dalle autorità del campo, per "iniziare" gli internati alla dura vita del campo, terrorizzandoli, e abituarli all'obbedienza indiscussa di ogni ordine impartito. A partire dall'aprile [[1944]] in alcune baracche furono trasferiti alcuni uomini e donne ammalati, rigidamente segregati, da altri settori del campo.
* '''Settore B-II-b''', campo per famiglie di Theresienstadt o ''Familienlager Theresienstadt'' – Questo settore fu occupato dalle famiglie ebree provenienti dal [[campo di concentramento di Theresienstadt]] dopo la sua liquidazione e occupato dal settembre [[1943]] al luglio [[1944]] quando le famiglie furono sterminate. Successivamente il campo fu occupato da donne polacche provenienti dai rastrellamenti seguiti all'[[Rivolta di Varsavia|insurrezione di Varsavia]]. Il settore, nel novembre [[1944]] fu inoltre occupato dalle poche scampate alla liquidazione del settore B-I-a.
* '''Settore B-II-c''', campo di transito o ''Durchgangslager'' – In questo settore dal maggio [[1944]] al novembre [[1944]], trovarono temporanea collocazione le donne ebree provenienti dall'Ungheria in previsione di essere inviate al lavoro presso altri settori di Auschwitz o altri campi. Le donne rinchiuse nel settore non furono registrate sui registri ufficiali del campo per essere poi mandate al lavoro oppure, in molti casi, alla morte senza lasciare traccia. A partire dall'ottobre [[1944]] questo settore fu occupato anche dalle poche donne scampate alla liquidazione del settore B-III (''Mexico'').
* '''Settore B-II-d''', campo maschile o ''Männerlager'' – Dal novembre [[1943]] al gennaio [[1945]] fu il principale campo maschile (per ebrei e non ebrei) di Birkenau.
* '''Settore B-II-e''', campo per famiglie zingare o ''Familienzigeunerlager'' – Dal febbraio [[1943]] all'agosto [[1944]] fu il campo di internamento per le famiglie [[zingaro|zingare]] deportate. In questo settore le continue epidemie e le condizioni alimentari e igieniche inesistenti compirono una terribile falcidia; i pochi sopravvissuti furono inviati alle camere a gas nell'agosto [[1944]]. A partire dal maggio [[1944]], alcuni uomini ebrei furono rinchiusi in baracche isolate del settore, come riserva di manodopera, in maniera simile a quello che avvenne per le donne nel settore BIIc (''Durchgangslager'').
* '''Settore B-II-f''', ospedale o ''Häftlingskrankenbau'' (chiamato dai deportati, ad esempio Primo Levi, anche ''Ka-Be'') – A partire dal luglio [[1943]] fino al gennaio [[1945]] fu l'ospedale per i prigionieri maschi, spesso chiamato "anticamera del crematorio" a causa dell'elevatissimo numero di ammalati che morivano per le selezioni periodiche e le inesistenti cure sanitarie. Nell'ospedale furono pure portati a termine [[Esperimenti nazisti su esseri umani|"esperimenti medici" su cavie umane]] da parte del personale medico delle [[Schutzstaffel|SS]].
* '''Settore B-II-g''', deposito (''Effektenlager'') o ''Kanada'' – il settore, operativo dal dicembre [[1943]], era destinato allo stoccaggio e al successivo invio in Germania dei beni di proprietà dei deportati. Nel gennaio [[1945]], durante l'abbandono del campo, le [[SS]] cercarono di nascondere le tracce dei loro crimini bruciando le baracche del ''Kanada''.
* '''Settore B-III''', campo di transito (''Durchgangslager'') o ''Mexico'' – La costruzione del settore iniziò alla fine del [[1943]] e proseguì fino all'aprile [[1944]] anche se non fu mai completata. Almeno 10.000 internate ebree furono rinchiuse nel campo incompleto dal giugno [[1944]] al novembre dello stesso anno spesso senza neppure un ricovero, in terribili condizioni. Molte furono selezionate per l'invio alle camere a gas, altre trasferite nel settore B-II-c (ottobre [[1944]]), altre ancora trasferite presso altri campi. Nel novembre [[1944]] le autorità del campo decisero lo smantellamento del settore: i materiali recuperati furono inviati presso il [[Campo di concentramento di Groß-Rosen|campo di concentramento di Gross-Rosen]].
 
Lo scopo primario del campo era l'eliminazione di massa. Vi si trovavano 4 camere a gas con annessi crematori. L'eliminazione iniziò nella [[primavera]] del [[1942]].
 
=== La funzione di Monowitz ===
{{vedi anche|Campo di lavoro di Monowitz}}
Il campo di Monowitz nacque a circa 7 chilometri a est dal campo principale Auschwitz allo scopo di accentrare manodopera a basso costo per il grande impianto chimico ''Buna Werke'', allora in costruzione, evitando lunghe marce tra il campo principale e il sito in costruzione e aumentando così la produttività. La ''Buna Werke'', proprietà della [[IG Farben]], era un complesso destinato alla produzione su vasta scala di [[Gomma (materiale)|gomma]] sintetica (''Buna'', dal quale il nome del complesso), benzina sintetica e altri sottoprodotti del [[carbone]]. Nonostante i grandi sforzi compiuti, che causarono la morte di circa 25.000 lavoratori schiavi impiegati su un totale di 35.000, l'impianto ''Buna Werke'' non arrivò mai a nessuna quota di produzione. Era la più grande fabbrica chimica dell'epoca.
 
Il famoso libro ''[[Se questo è un uomo]]'' di [[Primo Levi]], deportato italiano di religione [[Ebraismo|ebraica]], descrive le tragiche condizioni di vita degli internati a Monowitz. Lo stesso Levi dovette probabilmente la propria salvezza alla propria laurea in chimica che gli permise di essere assunto in qualità di "specialista" all'interno del complesso riuscendo ad alleviare periodicamente così le terribili condizioni (acuite dal freddo [[inverno]] polacco) delle normali squadre di lavoro.
 
=== La funzione dei sottocampi ===
I sottocampi erano situati nelle vicinanze dei tre campi principali. Avevano gli obiettivi di far lavorare i prigionieri in ambiti di allevamento, agricoltura e costruzione di fattorie.
 
== Lo sviluppo e la funzione del complesso ==
[[File:Auschwitz.jpg|thumb|upright=1.4|Planimetria del campo di Birkenau]]
=== Lo sviluppo del complesso ===
Già nei piani nazisti, sviluppati sin dagli [[Anni 1930|anni trenta-quaranta]], era prevista la deportazione e lo sterminio del 90% dei polacchi. Una volta finita la distruzione degli ebrei, i campi della morte della Polonia sarebbero stati usati contro i polacchi stessi<ref>Vedi il drammatico [[Generalplan Ost]], Piano Generale per l'Est</ref>.
La [[Polonia]] avrebbe dovuto essere smembrata, depredata di tutti i territori e di tutte le risorse nazionali e la piccola percentuale di popolazione sopravvissuta utilizzata come mano d'opera schiava al servizio dei coloni tedeschi, in aree da ripopolare con individui di [[razza ariana|razza germanica]]; il numero dei polacchi da lasciare in vita, necessario per la colonizzazione, era stimato in due-tre milioni. Ogni famiglia tedesca avrebbe avuto i propri schiavi slavi da disporre a piacimento<ref>Gli slavi, come gli ebrei, erano considerati, nella concezione nazista, una sottospecie umana ([[Untermensch]]), un errore biologico, indegno del titolo di razza umana, originato nell'antichità dal mostruoso accoppiamento degli uomini-bestia con la razza "ariana"</ref>.
 
In questo contesto, già durante l'[[Campagna di Polonia|invasione tedesca della Polonia]], avvenuta il 1º settembre [[1939]], le truppe tedesche vennero seguite da speciali ''[[Einsatzgruppen|Einsatzkommandos]]'' destinati allo sterminio di ebrei e personalità politiche e culturali polacche. Presto tutte le prigioni polacche furono piene e si ebbe la necessità di trovare nuove aree di internamento per i numerosi prigionieri che venivano catturati durante i rastrellamenti.
 
Durante le prime fasi dell'invasione nazista, venivano eseguite numerose fucilazioni di massa (svolte dai soldati dell'esercito) dei "Nemici del Popolo Tedesco": ebrei, zingari, oppositori politici. Ci furono numerosi casi di diserzione e suicidi nelle file dell'esercito tedesco, i cui soldati faticavano ad accettare ordini che comportavano la fucilazione di vecchi, donne e bambini. La scelta di aprire appositi campi di sterminio veniva incontro anche all'esigenza di evitare il lavoro "sporco" ai semplici soldati di leva. I campi di sterminio assolvevano tre necessità:
* segretezza delle operazioni;
* efficienza nello sterminio, applicato in scala industriale;
* indipendenza dall'esercito, in quanto svolto da corpi speciali.
 
Nel dicembre [[1939]] il comandante della [[Sicherheitsdienst|polizia di sicurezza (''Sipo'') e dell'SD]] di [[Breslavia]], ''[[Gradi delle SS|SS-Oberführer]]'' [[Arpad Wigand]] pose allo studio, in collaborazione con l'ufficio dell'alto comando delle [[SS]] e della polizia del Sud-Est (''[[Gruppenführer|SS-Gruppenführer]]'' [[Erich von dem Bach-Zelewski]]), la possibilità di costruire un nuovo campo di concentramento nella zona di [[Oświęcim]] (Auschwitz).
 
Il luogo fu scelto per la presenza di una caserma di [[artiglieria]] polacca caduta nelle mani della ''[[Wehrmacht]]'', situata fuori dalla città, quindi facilmente escludibile dal mondo esterno, alla confluenza tra i fiumi [[Vistola]] e [[Soła]]. La posizione era inoltre provvista di favorevoli collegamenti ferroviari con la [[Slesia]], il [[Governatorato Generale]], la [[Cecoslovacchia]] e l'[[Austria]] che avrebbero semplificato la deportazione degli elementi "ostili", "asociali" e degli ebrei.
 
Tra i mesi di gennaio e aprile [[1940]] furono vagliate diverse ipotesi alternative per l'ubicazione del campo, con l'intervento dello stesso comandante delle [[SS]] [[Heinrich Himmler]], desideroso di risolvere quanto prima il problema della creazione di un nuovo complesso. Nel febbraio sorsero ulteriori problemi legati alle difficoltà poste dall'esercito tedesco nella consegna della caserma ad Auschwitz.
 
L'8 aprile [[1940]] il generale Halm stipulò con le [[SS]] un contratto per la consegna del complesso. Il 18-19 aprile [[1940]], [[Rudolf Höß]], già aiutante presso il [[campo di concentramento di Sachsenhausen]], fu inviato a compiere un ultimo sopralluogo. Prima di visitare il campo Höß si incontrò con Wingand a Bratislava e fu messo minuziosamente al corrente del progetto: creare un campo di quarantena per prigionieri polacchi destinati alla successiva deportazione in altri campi all'interno del ''[[Terzo Reich]]''.
 
Il 27 aprile [[1940]], in seguito al rapporto di Höß, Himmler decise di ordinare all'ispettore dei campi di concentramento, ''SS-Oberführer'' [[Richard Glücks]] la costruzione del nuovo campo di concentramento&nbsp;– che sarebbe diventato Auschwitz – ricorrendo alla manodopera di detenuti già internati in altri campi.
Il 29 aprile, Glücks nominò Höß comandante provvisorio del nuovo campo (ottenne la nomina definitiva il 4 maggio [[1940]]). Höß raggiunse il campo il 30 aprile, con la scorta di cinque uomini delle [[SS]]. Per i lavori di sistemazione dell'area, furono immediatamente impiegati civili polacchi e circa 300 ebrei, forniti dal locale consiglio ebraico (''[[Judenrat]]'').
 
Il 20 maggio [[1940]] arrivarono al campo i primi 30 prigionieri, provenienti dal campo di concentramento di Sachsenhausen, per maggior parte criminali comuni selezionati appositamente per la loro crudeltà e ottusa obbedienza a ogni ordine, destinati a diventare il primo nucleo di ''[[Kapò]]'' e "prominenti" del campo, e ad aiutare le [[SS]] nel successivo "lavoro" di controllo della massa dei deportati.
 
Il 10 giugno [[1940]], prima ancora che i primi prigionieri deportati giungessero al campo, furono ordinati i progetti per un primo crematorio, dotato di tre forni, ciascuno a doppia muffola, prodotto dalla ''[[J.A. Topf und Söhne]]'' di [[Erfurt]]; i progetti furono rapidamente approvati e la costruzione ultimata entro il 23 settembre dello stesso anno, data della prima cremazione di prova conosciuta.
 
Il 14 giugno [[1940]], seppur ancora in fase di costruzione e ampliamento, il campo di Auschwitz ricevette il primo convoglio di 728 deportati, accolti dal primo direttore del campo ''[[Gradi delle SS|SS-Hauptsturmführer]]'' [[Karl Fritzsch]] con le parole:
{{Citazione|Voi non siete venuti in un sanatorio, ma in un lager tedesco. Qui esiste solo l'entrata e non c'è altra via d'uscita che il camino del forno crematorio. Se a qualcuno questo non piace, può andare subito a buttarsi sul filo spinato ad alta tensione. Siete venuti qui per morire: gli ebrei, non hanno diritto a sopravvivere più di due settimane, i preti un mese e gli altri tre mesi.}}<ref>Dixon Jeremy: Comandanti di Auschwitz – Atglen 2005</ref>
[[Karl Fritzsch]]
 
=== La funzione del complesso ===
{{vedi anche|Soluzione finale della questione ebraica|Conferenza di Wannsee}}
 
{{Citazione|Una volta mi avevano dato del sapone, una tavoletta grezza, rettangolare, con sopra impresse le iniziali RJF. Allora non sapevo cosa significassero quelle lettere, ma nel giorno dello Yom Kippur qualcuno me lo rivelò. Nel giorno in cui si prega e Dio perdona il suo popolo ed è vicino a lui in spirito di amore e conciliazione, quel giorno imparai il significato di RJF. ''Rein Juden Fett'', puro grasso ebreo. Ci avevano dato la possibilità di pulirci con i cadaveri dei nostri fratelli ebrei.|}}
[[Millie Werber]]<ref>Millie Werber ebrea polacca sopravvissuta ad Auschwitz-Birkenau, autrice di ''La sposa di Auschwitz'' – Newton Compton Editore</ref>
 
Auschwitz fu inizialmente fondato come campo di concentramento e di smistamento dei prigionieri di origine polacca e non specificatamente per lo sterminio del popolo ebraico.
 
Infatti, nonostante il violento [[antisemitismo]] proprio della dittatura nazionalsocialista, all'epoca della fondazione del campo Hitler e i gerarchi del Reich non avevano ancora trovato quella che, eufemisticamente denominarono in seguito, la "soluzione finale del problema ebraico".
 
Tale "soluzione" sarebbe stata decisa da Hitler tra l'ottobre e il dicembre 1941<ref>{{Cita libro|Saul|Friedländer|Gli anni dello sterminio. La Germania nazista e gli ebrei (1939-1945)|2009|Garzanti|Milano|pagine=347-348}}</ref> e pianificata nel corso della [[Conferenza di Wannsee]] del 20 gennaio [[1942]], durante la quale si decise lo sterminio scientifico del popolo ebraico (e di altre minoranze) e che diede avvio, dalla metà del [[1942]], alla fase più brutale dell'Olocausto, quella del genocidio. Per quella data ad Auschwitz era stato reso pienamente operativo ed efficiente il grande complesso di sterminio di Birkenau<ref>{{Cita web|url=http://ospitiweb.indire.it/~copc0001/ebraismo/browning.htm|titolo=Verso il genocidio|accesso=6 febbraio 2012}}</ref>.
 
== La vita nel campo ==
=== Il trasporto e l'arrivo al campo ===
{{Nota
|larghezza=300px
|titolo=Il gergo di Auschwitz
|contenuto=
<div style="font-size: 95%; color: #4D4D46;">
[[File:AuschwitzCampEntrance.jpg|300px|center]]
 
Di seguito sono riportati alcuni termini gergali utilizzati dai deportati del campo di Auschwitz. In maniera analoga i detenuti di molti campi di concentramento svilupparono termini simili, ma in questo approfondimento si fa riferimento esclusivamente quelli utilizzati nel complesso di Auschwitz.
* ''Block'' («blocco» o «baracca»): identificava le unità abitative dove alloggiavano i deportati, in condizioni di inimmaginabile sovraffollamento, costringendoli a dormire in 3-4 per ogni pagliericcio disponibile.
* ''Blocksperre'' («chiudere i blocchi»): un ordine che imponeva a tutti i prigionieri di rientrare nei loro blocchi. Quest'ordine veniva impartito comunemente in vista di una ''selektion'' per evitare che gli internati vi si sottraessero.
* ''Häftling'' («prigioniero»): termine che definiva l'internato. Spesso era utilizzato in associazione con il numero di matricola tatuato sull'avambraccio sinistro per identificare uno specifico prigioniero. Ad esempio: ''[[Primo Levi|Häftling 174.517]]''.
* ''Ka-Be'' (abbr. di ''Krankenbau''): l'infermeria del campo.
* ''[[Kapò]]'': termine generico che indicava un detenuto che ricopriva una carica all'interno del campo e che spesso esercitava il comando su altri deportati.
* ''Kommando'': squadra di lavoro.
* ''Muselmann'' («musulmano»): termine che indicava un prigioniero sfinito dal lavoro e dalla fame, senza più alcuna volontà di sopravvivenza, destinato alla ''selektion''. L'origine del termine deriva dal fatto che questi individui, stremati e senza neanche più la forza di reggersi in posizione eretta, dondolavano sulle gambe in un modo che poteva ricordare la preghiera islamica.
* ''Prominent'': prigioniero che godeva di una condizione privilegiata rispetto agli altri internati.
* ''Selektion'' («selezione»): selezione tra gli abili al lavoro e coloro da inviare immediatamente alle [[camera a gas|camere a gas]] effettuata dal personale medico tedesco all'arrivo dei convogli di deportati. Il termine indicava anche i periodici controlli medici effettuati all'interno del campo per selezionare ed eliminare i prigionieri più deboli (''Muselmänner'').
* ''[[Sonderkommando (lager)|Sonderkommando]]'': ''kommando'', composto da prigionieri segregati, che lavorava presso i forni crematori e aveva l'obbligo di collaborare alle operazioni di smaltimento dei cadaveri.
</div>
}}
I convogli di deportati (circa 2.000 – 2.500 prigionieri per treno), spesso chiamati ''trasporti'', composti da vagoni merci contenenti dalle 80 alle 120 persone costrette a inimmaginabili condizioni di vita e igieniche, che spesso viaggiavano per 10-15 giorni per raggiungere la loro ultima meta, erano organizzati da uno speciale dipartimento dell'[[RSHA]] (''ufficio centrale per la sicurezza del Reich''): l<nowiki>'</nowiki>''[[Gestapo#Dipartimento B (Sette e Chiese)|Amt IV B 4]]'' comandato da [[Adolf Eichmann]]. Eichmann e i suoi collaboratori in qualità di esperti di "problemi ebraici" gestirono l'intera parte logistica dello sterminio suddividendo i convogli sui diversi centri di sterminio in base alla capacità "ricettiva" dei centri stessi: il grande complesso di Auschwitz ricoprì sempre un ruolo fondamentale nel processo di "soluzione finale". Le azioni di sterminio (chiamate ''Aktion''), della durata di 4-6 settimane, si susseguirono per tutta la durata del conflitto coinvolgendo successivamente diversi gruppi provenienti dalle nazioni sotto il controllo tedesco.
 
Dal 14 giugno [[1940]] (data del primo arrivo di deportati al campo) al [[1942]] (data di attivazione della ''Judenrampe''), i treni sostavano sui binari nel pressi del campo principale di Auschwitz – i grandi impianti di sterminio di Birkenau non erano ancora stati costruiti. Anche in seguito, soprattutto nel caso di convogli di rastrellati polacchi (non ebrei) da internare nel campo principale, questa soluzione continuò a essere utilizzata. Si ebbero anche casi di treni "scaricati" nella stazione della cittadina di [[Oświęcim]] a causa dell'eccessivo numero di convogli in arrivo.
 
I treni di deportati, a partire dal [[1942]] fino al maggio [[1944]], arrivarono a una piccola banchina ferroviaria, universalmente nota come ''la rampa degli ebrei'' o, in tedesco, ''Judenrampe'' e situata a circa 800 metri all'esterno del campo di Auschwitz, nei pressi dello scalo merci della stazione di [[Oświęcim]]. La maggior parte dei convogli di deportati italiani ebbero come ultima fermata proprio la ''Judenrampe'', compreso il treno che trasportava [[Primo Levi]] che ha vividamente descritto la scena del suo arrivo notturno come «una vasta banchina illuminata dai riflettori» in ''[[Se questo è un uomo]]''. [[secondo dopoguerra|Dopo la guerra]], la ''Judenrampe'', luogo di arrivo (e selezione) di almeno 800.000 deportati da tutta Europa, ''non'' fu inclusa nell'area divenuta museo del campo e scomparve quasi completamente. Solo nel [[2005]] è stata in parte recuperata e inserita all'interno dei percorsi di visita al campo di Auschwitz.
 
Nel maggio [[1944]], per semplificare le operazioni di sterminio dei numerosi convogli provenienti dall'[[Ungheria]], la linea ferroviaria fu prolungata all'interno del campo di Birkenau fino a una nuova banchina a tre binari chiamata ''Bahnrampe''. La ''Bahnrampe'', resa famosa dalle evocative scene del capolavoro ''[[Schindler's list]]'' di [[Steven Spielberg]], fu utilizzata fino al novembre [[1944]] quando, per ordine del comandante delle [[SS]] [[Heinrich Himmler]], le operazioni di sterminio furono sospese.
 
=== La selezione dei prigionieri ===
Appena arrivati a destinazione i treni venivano rapidamente scaricati del loro triste carico umano e avveniva la selezione, tra gli abili al lavoro e coloro da inviare direttamente alla morte<ref>La procedura di selezione fu fotografata fra il maggio e il giugno del [[1944]] dalle [[Schutzstaffel|SS]], probabilmente per ordine delle autorità tedesche desiderose di visionare quanto avveniva nel campo. Le foto che compongono questa collezione, scampate alla distruzione al termine del conflitto, sono [http://www1.yadvashem.org/exhibitions/album_auschwitz/10-13.html disponibili on-line] presso il sito dello [[Yad Vashem]].</ref>.
 
L'area veniva circondata da uomini delle [[Schutzstaffel|SS]] armati e da altri internati che provvedevano ad accostare rampe in legno alle porte dei vagoni per semplificare e velocizzare la discesa dei nuovi arrivati. Gli stessi internati – che avevano l'assoluto divieto, pena la morte, di parlare con i nuovi arrivati per evitare il panico negli stessi – provvedevano a scaricare i treni in arrivo dei bagagli che successivamente venivano portati presso il settore ''Kanada'' di [[Brzezinka|Birkenau]] dove si effettuava la cernita e l'imballaggio dei beni per il successivo invio in [[Germania]].
 
Gli uomini venivano separati dalle donne e dai bambini formando due distinte file. A questo punto personale medico delle [[Schutzstaffel|SS]] decideva chi era abile al lavoro. Mediamente solo il 25% dei deportati aveva possibilità di sopravvivere. Il restante 75% (donne, bambini, anziani, madri con figli) era inviato direttamente alle camere a gas. Le percentuali abili/gasati fluttuarono per tutto il corso del conflitto, in base alle esigenze dell'industria bellica tedesca diretta da [[Albert Speer]]. Vi furono casi di interi treni di deportati inviati direttamente alle camere a gas senza nessuna selezione a causa del sovraffollamento del campo e del preventivato rapido arrivo di nuovi convogli, soprattutto durante lo sterminio degli ebrei ungheresi nel [[1944]].
 
La selezione era operata esclusivamente da personale medico delle [[Schutzstaffel|SS]], uno o più dottori a turno operavano il servizio alla rampa.
 
È importante notare come in questa fase le [[Schutzstaffel|SS]] mantenessero un comportamento gentile e accondiscendente al fine di mascherare le loro intenzioni e velocizzare le operazioni di scarico e selezione, infondendo falsa fiducia nei prigionieri appena arrivati, normalmente stanchi e confusi dal lungo viaggio.
 
Coloro considerati non utili allo sforzo bellico venivano inviati immediatamente in una delle quattro camere a gas mascherate da docce situate a [[Brzezinka|Birkenau]] dove, in gruppi, i prigionieri venivano uccisi con gas letali (di solito ''[[Zyklon B]]''). Un'altra camera a gas, la prima costruita, era presente anche ad Auschwitz e fu operativa dal 15 agosto [[1940]] al luglio [[1943]], quando fu definitivamente abbandonata in favore delle più "efficienti" camere presenti a Birkenau.
I deportati venivano trasportati (a piedi o con grossi camion) verso le camere a gas, che si trovavano dall'altra parte del campo rispetto alle banchine di arrivo. Qui giunti venivano introdotti in un locale camuffato da spogliatoio con tanto di descrizioni multilingue delle procedure per il successivo recupero dei vestiti.
 
I prigionieri dichiarati abili al lavoro venivano condotti negli edifici dei bagni, dove dovevano, anzitutto, consegnare biancheria e abiti civili, nonché tutti i monili di cui erano in possesso; venivano privati, inoltre, dei documenti d'identità eventualmente posseduti. Uomini e donne potevano conservare solo un fazzoletto di stoffa; agli uomini era concesso conservare la cintura dei pantaloni.
 
Successivamente, i prigionieri venivano spinti nel locale in cui erano consegnati ai barbieri, che li radevano su tutto il corpo. L'operazione era condotta in maniera sbrigativa, dopo aver inumidito le zone sottoposte a rasatura con uno straccio intriso di liquido disinfettante.
 
Passaggio successivo era la doccia, cui seguiva la distribuzione del vestiario da campo: una casacca, un paio di pantaloni e un paio di zoccoli.
 
I detenuti ritenuti "abili al lavoro" dovevano lavorare fino allo stremo per numerose ditte tedesche, tra cui la [[I.G. Farben]], produttrice del gas che serviva a sterminarli, la [[Metal Union]] e la [[Siemens AG|Siemens]]. Nel campo non c'erano servizi igienici, nessuna assistenza medica, fame ed epidemie erano all'ordine del giorno.
[[File:Auschwitz-Work Set Free.jpg|thumb|upright=1.4|L'ingresso di Auschwitz, con la famigerata scritta ''[[Arbeit macht frei]]'', ovvero ''Il lavoro rende liberi'']]
 
=== La gestione dei prigionieri ===
{{vedi anche|Simboli dei campi di concentramento nazisti}}
Rasati a zero, scorticati con rasoi senza filo fin nelle parti intime, disinfettati con prodotti urticanti e lavati nel peggiore dei modi con acqua bollente alternata alla gelata, ai prigionieri arrivati venivano poi dati i logori panni del campo, costituiti da specie di "pigiami" a strisce grigie scure e chiare o abiti riciclati con grandi toppe visibili tolti ai deportati prima di loro. Pesanti e spaiati zoccoli di legno completavano la "divisa". Poi i detenuti ricevevano un numero progressivo che veniva tatuato loro sull'avambraccio sinistro.
[[File:Auschwitz-Hochspannung.JPG|thumb|upright=1.4|Un cartello che avvisa dell'elettrificazione della recinzione]]
Seguiva la registrazione del numero compilando una scheda con i dati personali (''Häftlings-Personal-Karte'') e con l'indirizzo dei familiari più prossimi. I neo entrati venivano avvisati che d'ora in avanti non sarebbero più stati chiamati per nome ma diventavano solo dei "pezzi" (Stücke) numerati, un numero che erano obbligati imparare a memoria in tedesco, sia a pronunciare che a riconoscere quando si veniva chiamati. Per tutte le operazioni nel campo era necessario usare il numero, sia per ricevere la brodaglia del vitto che nelle estenuanti conte degli appelli; qualunque errore sarebbe stato punito impietosamente.
 
Dalla pratica del tatuaggio erano esentati i cittadini tedeschi ariani, i prigionieri "da rieducare", nonché gli ebrei provenienti da [[Varsavia]] durante e dopo l'insurrezione del Ghetto nell'agosto-settembre [[1942]]; a costoro era riservato un trattamento di punizione particolare, effettuato con efferratezza e sadismo estremi. Non era necessario registrarli perché sarebbero stati uccisi di lì a poco con modi atroci<ref>Pare che a dare quest'ordine criminale fu proprio Hitler in persona e Himmler ne curò la realizzazione in tutti i lager dove venivano deportati gli eroici ebrei di [[Varsavia]]. Vi furono figli bruciati vivi davanti alle madri impazzite, gente impiccata a ganci da macellaio ed altri inenarrabili orrori</ref>
 
Il numero di matricola, impresso su un pezzo di tela, era anche cucito sul lato sinistro della casacca, all'altezza del torace, e sulla cucitura esterna della gamba destra dei pantaloni. Al numero era associato un contrassegno colorato, che identificava le diverse categorie di detenuto:
* un triangolo di colore rosso identificava i prigionieri politici, nei cui confronti era stato spiccato un mandato di arresto per ragioni di [[pubblica sicurezza]];
* anche ai religiosi cristiani era attribuito un triangolo di colore rosso, poiché di solito comunque internati in seguito ad azioni repressive naziste;
* una stella a sei punte di colore giallo identificava i prigionieri [[ebraismo|ebrei]]; dalla metà del [[1944]] gli ebrei furono contrassegnati come le altre categorie ma con l'apposizione sopra il distintivo triangolare di un rettangolo di stoffa giallo;
* un triangolo verde identificava i prigionieri criminali comuni;
* un [[Triangolo nero|triangolo di colore nero]] identificava i cosiddetti "asociali";
* un [[I Testimoni di Geova e l'Olocausto|triangolo di colore viola]] identificava i [[Testimoni di Geova]];
* un [[triangolo rosa|triangolo di colore rosa]] identificava i prigionieri [[omosessualità|omosessuali]];
* un [[Porajmos|triangolo di colore marrone]] identificava i prigionieri [[Rom (popolo)|Rom]] e [[Sinti]];
* un triangolo di colore verde appoggiato sulla base identificava i prigionieri assoggettati a misure di sicurezza, dopo che avevano scontato la pena loro inflitta;
* una lettera "E" prima del numero di matricola identificava i detenuti "da educare" (''Erziehungshäftling'');
* un cerchietto di colore rosso recante la sigla "IL" identificava i prigionieri ritenuti pericolosi o sospetti di tentare la fuga;
* un cerchietto di colore nero identificava i prigionieri della "compagnia penale".
Sul triangolo che identificava la categoria, era anche dipinto o impresso con inchiostro l'iniziale tedesca della nazionalità del detenuto, a meno che questi non fosse cittadino tedesco o apolide.
{| class="wikitable" style="text-align: center;"
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|'''Politici'''
|'''Criminali'''
|'''Emigranti'''
|'''Testimoni di Geova'''
|'''Omosessuali'''
|'''Asociali'''
|'''Rom e Sinti'''
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|'''Normale'''
|25 agosto 2018
|[[File:Red triangle.svg|70px]]
|Vacanze
|[[File:Green triangle.svg|70px]]
|[[Massimiliano Ossini]]
|[[File:Blue triangle.svg|70px]]
|[[File:Purple triangle.svg|70px]]
|[[File:Pink triangle.svg|70px]]
| colspan="2" align="center"| [[File:Black triangle.svg|70px]]
|-
|2
|'''Recidivo'''
|1° settembre 2018
|[[File:Red triangle repeater.svg|70px]]
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|[[File:Green triangle repeater.svg|70px]]
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|[[File:Blue triangle repeater.svg|70px]]
|[[File:Purple triangle repeater.svg|70px]]
|[[File:Pink triangle repeater.svg|70px]]
| colspan="2" align="center"| [[File:Black triangle repeater.svg|70px]]
|-
|'''Prigioniero di compagnia di disciplina'''
|[[File:Red triangle penal.svg|70px]]
|[[File:Green triangle penal.svg|70px]]
|[[File:Blue triangle penal.svg|70px]]
|[[File:Purple triangle penal.svg|70px]]
|[[File:Pink triangle penal.svg|70px]]
| colspan="2" align="center"| [[File:Black triangle penal.svg|70px]]
|-
|'''Ebreo'''
|[[File:Red triangle jew.svg|70px]]<br />&nbsp;
|[[File:Green triangle jew.svg|70px]]<br />&nbsp;
|[[File:Blue triangle jew.svg|70px]]<br />&nbsp;
|[[File:Purple triangle jew.svg|70px]]<br />&nbsp;<ref>Inizialmente, questa combinazione (ebreo e Testimone di Geova) sembrava contraddittoria tuttavia, la definizione nazista di "ebreo", in base alla politica razziale nazista, includeva persone che avevano antenati ebrei, quindi era possibile che tali persone appartenessero ad altre religioni. Quindi un ebreo testimone di Geova, anche se forse poco probabile non era impossibile, in base a tali definizioni.</ref>
|[[File:Pink triangle jew.svg|70px]]<br />&nbsp;
| colspan="2" align="center"| [[File:Black triangle jew.svg|70px]]<br />&nbsp;
|-
|3
|8 settembre 2018
|
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|}
 
== Ascolti ==
{| class="wikitable" style="text-align: center;"
{| class="wikitable" style="text-align:center"
|rowspan=2|'''Contrassegni speciali'''
!Puntata
|[[File:Male race defiler.svg|70px]]<br />Ebreo che ha una relazione interrazziale
!Messa in onda
|[[File:Female race defiler.svg|70px]]<br />Donna che ha una relazione interrazziale
!Telespettatori
|[[File:Escape suspect.svg|70px]]<br />Sospetto di fuga
!Share
|colspan=2 rowspan=2|<center>[[File:Inmate number.svg|140px]]</center><p>Numero del prigioniero<br />
!Fonte
----<br /><center>[[File:Special inmate.svg|140px]]</center>
 
Prigioniero speciale: banda marrone al braccio
|colspan=2 rowspan=2|<center>[[File:Sleeve badges.svg|70px]]</center><p>I contrassegni indossati sono, in ordine discendente: Numero del prigioniero, rettangolo per recidivo, triangolo o stella, membro del battaglione penale, sospettato di fuga
|-
|1
|[[File:Red triangle Pole.svg|70px]]<br />Polacco: "P" su un triangolo rosso
|25 agosto 2018
|[[File:Red triangle Czech.svg|70px]]<br />Ceco: "T" (La parola tedesca per Ceco è ''Tscheche'') su un triangolo rosso
|454.000
|[[File:Armed forces red triangle.svg|70px]]<br />Membro delle forze armate: triangolo rosso
|4,60%
|<ref>{{Cita web|url=https://www.davidemaggio.it/archives/165432/ascolti-tv-sabato-25-agosto-2018|titolo = Ascolti TV Sabato 25 agosto 2018.|sito=DavideMaggio.net|data=26 agosto 2018}}</ref>
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|2
|1° settembre 2018
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|3
|8 settembre 2018
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|}
La registrazione proseguiva poi con tre foto, che ritraevano il detenuto di fronte, di profilo destro e di profilo sinistro. Dal [[1943]], a causa delle difficoltà nel reperire materiale fotografico, le foto furono generalmente limitate ai soli detenuti tedeschi.
 
== I comandanti del complesso ==
{{vedi anche|Elenco dei comandanti dei campi di concentramento e sterminio nazionalsocialisti}}
* ''SS-Hauptsturmführer'' [[Rudolf Höß]] (1900-1947), Kommandant
* ''SS-Obersturmführer'' [[Arthur Liebehenschel]] (1901-1947), Kommandant
* ''SS-Sturmbannführer'' [[Richard Baer]] (1911-1973), Kommandant
 
===Il personale medico SS===
 
* SS-Brigadeführer [[Carl Clauberg]] (1898-1957). Medico responsabile di esperimenti medici sui detenuti ad Auschwitz. Sottoposto a processo nell'URSS, nel 1948 fu condannato a 25 anni di carcere in un Gulag, ma fu liberato nell'ottobre 1955 e cercò di riprendere l'attività medica in Germania, dove però fu nuovamente arrestato nel novembre dello stesso anno. Morì nell'agosto 1957 per attacco cardiaco pochi mesi prima che si aprisse il nuovo processo contro di lui.
* SS-Obergruppenführer [[Karl Gebhardt]] (1897-1948). Condannato per crimini di guerra e crimini contro l'umanità, e per questo condannato a morte il 20 agosto 1947, venne impiccato il 2 giugno 1948 nella prigione di Landsberg am Lech in Baviera.
* SS-Obersturmführer [[Johnann P. Kremer]] (1883-1965), Lagerartz
* SS-Hauptsturmführer [[Josef Mengele]] (1911-1979). Soprannominato "l'angelo della morte" fu medico responsabile delle selezioni e di esperimenti medici sui detenuti ad Auschwitz, specie bambini gemelli. Dopo la guerra riuscì a sfuggire alla giustizia, riparando in Sud America: Argentina, Paraguay e infine Brasile, dove morì il 7 febbraio 1979.
* SS-Obersturmführer [[Erich Mußfeldt]] (1913-1948). Medico responsabile delle camere a gas a Majdanek ed a Auschwitz-Birkenau, fu processato nel 1947 e giustiziato a Cracovia nel 1948 mediante impiccagione.
* SS-Sturmbannführer [[Horst Schumann]] (1906-1983). Medico responsabile di esperimenti medici sui detenuti ad Auschwitz. Riuscì per anni a sfuggire alla giustizia, prima in Germania e poi riparando in Egitto, Sudan e Ghana. Estradato nel 1966 e condannato per crimini di guerra nel 1970, uscì dal carcere per motivi di salute nel 1972, morendo infine nel 1983
* SS-Hauptsturmführer [[Heinz Thilo]] (1911-1945). Medico responsabile delle selezioni a Birkenau. Arrestato alla fine della guerra, commise suicidio in carcere.
* SS-Hauptsturmführer [[Eduard Wirths]] (1909-1945). Dal 1942 medico responsabile delle selezioni e di esperimenti medici sui detenuti ad Auschwitz. Arrestato alla fine della guerra si tolse la vita per impiccagione il 20 settembre 1945.
 
===Altri ufficiali SS===
 
* SS-Sturmbannführer [[Hans Aumeier]] (1906-1948), Schutzhaftlagerführer
* SS-Sturmbannführer [[Karl Bischoff]] (1897-1950), Chef-Architekt
* SS-Hauptsturmführer [[Wilhelm Boger]] (1906-1977)
* SS-Hauptsturmführer [[Karl Fritzsch]] (1903-1945), Schutzhaftlagerführer
* SS-Obersturmbannführer [[Friedrich Hartjenstein]] (1905-1954)
* SS-Obersturmführer [[Franz Hössler]] (1906-1945)
* SS-Oberscharführer [[Josef Klehr]] (1904-1988), Sanitätsdienstgrad, Leiter der Desinfektoren
* SS-Obersturmführer [[Fritz Klein]] (1888-1945)
* SS-Hauptsturmführer [[Josef Kramer]] (1906-1950), Kommandant
* SS-Hauptscharführer [[Otto Moll]] (1915-1946), Leiter der Krematorien in Birkenau
* SS-Hauptscharführer [[Gerhard Palitzsch]] (1913-1944), Rapportführer im Stammlager
* SS-Obersturmführer [[Johann Schwarzhuber]] (1904-1947), Schutzhaftlagerführer in Birkenau
 
Fonti:
*Jeremy Dixon, ''Commanders of Auschwitz'' (Atglen 2005)
*Hermann Langbein, ''Menschen in Auschwitz'' (Frankfurt a/M 1980)
 
== La fine della funzione del complesso ==
=== L'arrivo dell'Armata Rossa ===
Nel novembre [[1944]], di fronte all'avanzata dell'[[Armata Rossa]], [[Himmler]] dà ordine di cessare le esecuzioni nelle camere a gas e di demolirle assieme ai [[forno crematorio|forni crematori]], allo scopo di nascondere le prove del [[genocidio]]; i nazisti, tuttavia, distrussero solo le camere e i forni di Birkenau, mentre quella di Auschwitz 1 fu adibita a rifugio "antibomba". Sino a quel momento ad Auschwitz erano stati uccisi oltre 1 milione e centomila esseri umani.
 
In totale furono deportate ad Auschwitz più di 1 milione e 300&nbsp;000 persone. 900.000 furono uccise subito al loro arrivo e altre 200.000 morirono a causa di malattie, fame o furono uccise poco dopo il loro arrivo.
 
=== La liberazione del campo ===
Il 27 gennaio [[1945]] il campo fu liberato dalle truppe [[Unione Sovietica|sovietiche]] durante la loro rapida avanzata invernale dalla [[Vistola]] all'[[Oder]]. Il primo reparto che entrò nel campo faceva parte della LX Armata del generale Kurockin del 1° Fronte Ucraino del [[maresciallo dell'Unione Sovietica|maresciallo]] [[Ivan Konev]]<ref>{{Cita libro|John|Erickson|The road to Berlin|2003|Cassell|Londra|pagine=472}}</ref>. Furono trovati circa 7.000 prigionieri ancora in vita. Inoltre, furono trovati migliaia di indumenti abbandonati, oggetti vari che possedevano i prigionieri prima di entrare nel campo e otto tonnellate di capelli umani imballati e pronti per il trasporto.
[[File:Auschwitz I Entrance.jpg|thumb|upright=1.4|L'ingresso del campo principale sormontato dall'insegna che recita "il lavoro rende liberi"]]
 
=== Dopo la guerra ===
Dopo la sua dismissione il campo di concentramento di Auschwitz è divenuto un luogo simbolo, dedicato alla memoria delle vittime. Dal [[1979]] è [[patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].
 
In [[Germania]], dal [[1996]], il 27 gennaio (giorno della liberazione di Auschwitz) è la giornata ufficiale del ricordo delle vittime del [[nazismo|nazionalsocialismo]]; anche in [[Italia]] la stessa data è ricordata come [[Giorno della Memoria]].
 
Auschwitz e i resti delle camere a gas sono aperte al pubblico.
 
== Il furto dell'insegna "Arbeit macht frei" ==
Nella notte tra il 17 e il 18 dicembre [[2009]] l'insegna posta all'ingresso del campo "[[Arbeit macht frei]]" è stata rubata<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/esteri/scritta-auschwitz/scritta-auschwitz/scritta-auschwitz.html|titolo=Furto-profanazione ad Auschwitz rubata l'insegna "Arbeit macht frei"|accesso=6 febbraio 2012}}</ref>. Momentaneamente era stata sostituita con una copia ma è stata rinvenuta pochi giorni dopo, spaccata in tre parti, nel nord della [[Polonia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2009/12/21/visualizza_new.html_1648085361.html|titolo=Ritrovata scritta simbolo Auschwitz|accesso=6 febbraio 2012}}</ref>.
 
== Le visite storiche ==
[[File:Benedictus XVI in Auschwitz-Birkenau.jpg|thumb|upright=1.4|[[Papa Benedetto XVI]] ad Auschwitz]]
Il campo di concentramento oltre a essere costantemente visitato da turisti da ogni parte del mondo, è stato anche un luogo di visita di personaggi celebri. Negli ultimi decenni, il campo è stato visitato da due Papi. Il primo a varcare il cancello fu [[Papa Giovanni Paolo II]] durante il suo primo viaggio da Papa in [[Polonia]] il 7 giugno [[1979]]. Durante quella visita il Pontefice pregò all'interno della cella dove fu prigioniero [[San Massimiliano Maria Kolbe|Massimiliano Kolbe]]. Il secondo Papa ad aver fatto visita al campo di concentramento, fu [[Papa Benedetto XVI]] durante l'ultimo giorno del suo primo viaggio Apostolico in terra polacca il 28 maggio [[2006]]. Anche lui come [[Giovanni Paolo II]] pregò nella cella di [[San Massimiliano Maria Kolbe|Massimiliano Kolbe]] e dopo la visita del campo di concentramento di Birkenau lesse un duro discorso contro il [[genocidio]].
 
== Il dibattito relativo al numero delle vittime ==
Nel [[1990]] il numero di vittime del complesso di Auschwitz riportate sulla targa commemorativa fu messo in discussione, scatenando un acceso dibattito non sopito. Il numero riportato passò da quattro milioni di vittime a 1.500.000, allineandosi con le stime degli storici moderni che propendono per un numero compreso tra 1.100.000 e 1.500.000 morti.
 
Principale promotore della sostituzione fu [[Franciszek Piper]], direttore del Dipartimento di Ricerca storica del Museo di Auschwitz, che dopo un approfondito esame, stimò come errato il valore precedente. Il numero di quattro milioni traeva le sue origini da un articolo della rivista sovietica ''Krasnaja Zvezda'' dell'8 maggio [[1945]]; l'articolo si basava sull'indagine di una commissione sovietica che aveva tenuto conto esclusivamente del rendimento massimo teorico giornaliero dei forni crematori e del loro periodo di utilizzo. L'ipotesi fu parzialmente confermata nel successivo [[processo di Norimberga]] quando [[Rudolf Höß]], comandante del campo, testimoniò che tra il [[1940]] e il [[1943]] (il campo di Auschwitz fu operativo fino al gennaio [[1945]]) circa tre milioni di persone erano morte nel campo.
 
La cifra di quattro milioni, che ebbe origine sotto la spinta dell'orrore per la scoperta dei campi di sterminio nazionalsocialisti, è stata successivamente contestata da molti storici, che pure non hanno mai trovato una stima definitiva sul numero ma che comunque oscillerebbe tra uno e due milioni di vittime. Tali studi e quelli effettuati dallo stesso Piper (che propende per 1.100.000 morti) lo convinsero a portare avanti (con successo) la sostituzione della targa commemorativa.
 
== Persone legate ad Auschwitz ==
 
[[File:Sergio De Simone.jpg|thumb|[[Sergio De Simone]]]]
[[File:BENJAMIN FUNDOIANU FONDANE.jpg|thumb|[[Benjamin Fondane]]]]
[[File:Kolbe-szombathely.jpg|thumb|[[Massimiliano Maria Kolbe|Padre Massimiliano Kolbe]]]]
[[File:Edith Stein2.jpg|thumb| [[Edith Stein]], [[ebrea]] e convertita al [[Cristianesimo]] morta nelle [[camere a gas]].]]
[[File:Ullmann.jpg|thumb|[[Viktor Ullmann]]]]
 
===Le vittime===
 
* [[Riccardo Dalla Volta]], economista italiano, nel [[1944]] venne deportato ad Auschwitz, dove trovò immediata morte.
* [[Sergio De Simone]], un bambino italiano selezionato ad Auschwitz per esperimenti medici e condotto quindi nel campo di concentramento di Neuengamme presso Amburgo, dove e' ucciso il 20 aprile 1945.
* [[István Farkas]], pittore ed editore ungherese
* [[Mario Finzi]], magistrato e musicista italiano, membro della [[DELASEM]], è trasportato ad Auschwitz nel maggio [[1944]], dove secondo la testimonianza di un ebreo di Rodi, Eliakim Cordoval, che lo assiste, muore per una grave infezione intestinale il 22 febbraio [[1945]], a quasi un mese dalla liberazione del campo. Un'altra versione afferma che Finzi si sia suicidato gettandosi contro il filo spinato ad alto voltaggio del campo; sembra che abbia lasciato un messaggio ai genitori, chiedendo il loro perdono per questo gesto disperato.
* [[Benjamin Fondane]], filosofo e scrittore rumeno
* [[Anna Frank]], famosa per il suo ''[[Diario (Anna Frank)|Diario]]'', prigioniera ad Auschwitz dal settembre all'ottobre del [[1944]], dopodiché fu spostata al [[campo di concentramento]] di [[Bergen-Belsen]], dove morì di [[Tifo esantematico|tifo]].
* [[Kurt Gerron]], attore, regista e cantante ebreo tedesco.
* [[Etty Hillesum|Etty (Esther) Hillesum]], olandese, deportata insieme alla sua famiglia ad Auschwitz, dove morì il 30 novembre [[1943]]. Fu l'autrice di un intenso ''Diario'', scritto ad [[Amsterdam]] tra il [[1941]] e il [[1943]].
* [[Massimiliano Maria Kolbe|San Massimiliano Kolbe]], frate francescano, imprigionato ad Auschwitz, dove si sacrificò prendendo il posto di un prigioniero condannato a morire di fame nel Block 11, le prigioni del campo. Morì dopo due settimane di agonia con un'iniezione di veleno al cuore nel luglio del [[1941]].
* [[Gertrud Kolmar]], poetessa ebrea tedesca
* [[Irène Némirovsky]] scrittrice francese, morta ad Auschwitz il 17 agosto [[1942]].
* [[Riccardo Pacifici]], rabbino di Genova, deportato e ucciso a Auschwitz l'11 dicembre 1943
* [[Edith Stein]], conosciuta anche come [[Santa Teresa Benedetta della Croce]], patrona dell'[[Europa]], dei martiri e degli orfani. Ebrea ortodossa convertita, divenne suora Carmelitana, teologa e filosofa. Fu deportata ad Auschwitz dalla Gestapo con la sorella Rosa anch'essa convertita; morirono il giorno stesso del loro arrivo, uccise nelle camere a gas del campo il 9 agosto 1942.
* [[Viktor Ullmann]], compositore, direttore d'orchestra e pianista ebreo austriaco.
* [[Árpád Weisz]], calciatore e allenatore di calcio ungherese.
 
===I sopravvissuti===
 
* [[Kazimierz Albin]] (n.1922), nato a [[Cracovia]], ex combattente e fondatore dell'Associazione per la Tutela di [[Oświęcim]]. Ha scritto il libro ''[[Mandato di cattura]]'', che narra della sua eroica esperienza.
* [[Denis Avey]] (n.1919), prigioniero di guerra britannico internato nel campo di sterminio tra il [[1943]] e il [[1945]]. Durante la prigionia scambiò il proprio posto con un prigioniero ebreo per trovare conferma alle voci riguardanti l'inumano trattamento riservato ai prigionieri ebrei. Raccontò la propria esperienza nel [[2011]] nel libro ''[[Auschwitz. Ero il numero 220543]]''.
 
* [[Enzo Camerino]] (1928-2014), ebreo romano, arrestato il 16 ottobre 1943 a 14 anni, è stato il più giovane tra i soli 16 sopravvissuti del [[Rastrellamento del ghetto di Roma]] a fare ritorno a casa.
* [[Józef Cyrankiewicz]] (1911-1989), [[Primo Ministro]] della [[Polonia]] dal [[1947]] al [[1952]] e di nuovo dal [[1954]] al [[1970]]. Divenne Presidente della [[Polonia]] tra [[1970]] e il [[1972]].
 
* [[Luigi Ferri (deportato)|Luigi Ferri]] (n.1932), nato a Milano da famiglia mista e deportato a 11 anni, sopravvive grazie all'aiuto offertogli dal dott. [[Otto Wolken]]. E' uno dei primi testimoni nell'aprile 1945 a parlare dell'esistenza delle camere a gas a Birkenau in una deposizione ufficiale di fronte ad uno dei primi tribunali internazionali d'inchiesta.
* [[Nedo Fiano]] (n.1925), ebreo fiorentino, fu deportato ad Auschwitz all'età di 19 anni. Sopravvissuto grazie alla conoscenza del tedesco. Tuttora in vita, ogni anno incontra i ragazzi per raccontare la sua storia che racconta anche nel suo libro che ha pubblicato nel [[2003]] ''[[Il Coraggio di Vivere]]''.
*[[Giuliana Fiorentino Tedeschi]] (1914-2010), ebrea milanese, nel 1946 pubblica [[Questo povero corpo]], una delle prime memorie di deportati italiani dai campi di concentramento nazisti.
 
* [[Imre Kertész]] (n.1929), [[Premio Nobel]] ungherese, restò ad Auschwitz per tre giorni nell'[[estate]] dal [[1944]], prima di essere dichiarato abile al lavoro e trasferito a [[Buchenwald]].
 
* [[Primo Levi]] (1919-1987), scrittore ebreo italiano, imprigionato per 11 mesi ad Auschwitz, dove lavorò per la ''Buna-Werke''. Fu liberato dall'[[Armata Rossa]], e scrisse le sue memorie in ''[[Se questo è un uomo]]'', ''[[La tregua (romanzo)|La tregua]]'' e ''[[I sommersi e i salvati]]''.
 
* [[Liana Millu]] (1914-2005), partigiana italiana di origini ebree, fu trasferita ad Auschwitz nel [[1944]] poi a [[Ravensbrück]], dove fu liberata dagli Alleati. Ha riportato le proprie memorie nel libro ''[[Il fumo di Birkenau]].''
*[[Frida Misul]] (1919-1992), ebrea livornese, nel 1946 pubblica ''Fra gli artigli del mostro nazista'', una delle prime memorie di deportati italiani dal campo di concentramento di Auschwitz.
* [[Sami Modiano]] (n.1930), ebreo italiano originario di Rodi (allora possedimento italiano), giunto ad Auschwitz a 13 anni, si dedica ora a far conoscere la sua esperienza ai ragazzi attraverso le scuole medie e superiori insieme alla moglie. Era la matricola B7456, un numero in più del padre (B7455).
 
* [[Luciana Nissim Momigliano]] (1919-1998), pediatra e psicoanalista italiana, racconta l'esperienza della deportazione nel libro ''Donne contro il mostro'' (1946).
* [[Miklós Nyiszli]] ([[1901]]-[[1956]]), medico [[anatomo-patologo]] ungherese deportato con la moglie e la figlia ad Auschwitz. Fu selezionato per rendere operante una sala per autopsie nel Crematorio II e svolgere l'attività di dottore del ''Sonderkommando'' nei crematori di Birkenau, dove fu recluso. Nel gennaio 1945 miracolosamente riuscì a nascondersi tra i deportati evacuati nella marcia della morte, giungendo prima a Mauthausen e poi a Melk e a Ebensee dove fu liberato. Scrisse il libro di memorie ''[[Medico ad Auschwitz. Memorie di un deportato assistente del dottor Mengele]]'', testimoniando i lati più segreti degli orrori assoluti di Birkenau e l'attività del dottor [[Josef Mengele]].
 
* [[Ondina Peteani]] (1925-2003), prima staffetta [[resistenza italiana|partigiana]] [[italia]]na, segregata ad Auschwitz e successivamente internata a [[Ravensbruck]]; si salverà riuscendo a fuggire dalla [[Marce della morte|Marcia della Morte]].
* [[Bruno Piazza]] (1889-1946), avvocato e giornalista di origine ebraica, arrestato il 13 luglio [[1944]] come anti-fascista e deportato ad Auschwitz, si salvò con la liberazione da parte dell'[[Armata Rossa]]. Fece in tempo a scrivere ''[[Perché gli altri dimenticano]]'' prima di morire pochi mesi dopo esser tornato a casa.
* [[Witold Pilecki]] (1901-1948), soldato dell'[[Armia Krajowa]], prigioniero volontario nel campo, dove organizzò la resistenza e informò gli Alleati sulle atrocità perpetrate nei campi<ref>[http://www.polandpolska.org/dokumenty/witold/raport-witolda-1945.htm Raport Witolda Pileckiego]</ref>.
 
* [[Corrado Saralvo]] (1894-1983), antifascista di famiglia ebraica, e' autore nel 1969 di un memoriale (''Più morti più spazio'') sulla sua esperienza di deportato.
* [[Sofia Schafranov]] (1891-1994), ebrea di origine russa ma residente in Italia, lavora come medico nell'ospedale femminile di Auschwitz. Nel 1945 la sua testimonianza è raccolta in una lunga intervista dal cognato [[Alberto Cavaliere]] e pubblicata nel libro ''I campi della morte in Germania nel racconto di una sopravvissuta''.
* [[Alberto Sed]] (n.1928), ebreo romano, Nel 2009 la sua testimonianza è raccolta in una lunga intervista da [[Roberto Riccardi]].
* [[Liliana Segre]] (n.1930), ebrea italiana deportata ad Auschwitz il 30 gennaio 1944 a 13 anni, dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano; sulla Judenrampe di Auschwitz, vide il padre per l'ultima volta, sparire tra le file dei selezionati per il crematorio. Sopravvissuta ad una marcia della morte, fu liberata dai russi dal [[campo di lavoro di Malchow]], sottocampo di [[Ravensbrück]].
* [[Piera Sonnino]] (1922-1999). Nel 1960 scrive un diario della sua esperienza di deportata ebrea a Auschwitz, che dopo la sua morte sara' pubblicato nel 2003 dalla famiglia.
* [[Settimia Spizzichino]] (1921-2000), ebrea romana deportata ad Auschwitz il 18 ottobre del 1943 dalla Stazione Tiburtina; fu sottoposta ad esperimenti medici su cavie umane; unica donna sopravvissuta su i 1.022 deportati del suo trasporto; ci ha lasciato la sua testimonianza nel libro ''Gli anni rubati''.
* [[Elisa Springer]] (1918-2004), nata a [[Vienna]], deportata prima ad Auschwitz e poi in altri tre campi di concentramento, le sue memorie sono raccontate ne ''[[Il silenzio dei vivi]]''. Dopo la Liberazione è vissuta in Italia fino alla morte.
* [[Arianna Szörényi]] (n.1933), una delle più note bambine italiane<ref>Le altre bambine note deportate dall'Italia furono [[Liliana Segre]] (tredici anni), [[Goti Herskovits Bauer]] (quattordici anni)[http://travasamento.altervista.org/goti-bauer/11-intervista-a-goti-bauer], e la piccola [[Sissel Vogelman]][http://www.giuntina.it/ElencoRecensioni/La_foto_sulla_spiaggia_525/La_foto_sulla_spiaggia_628.html], di solo otto anni uccisa al suo arrivo in una camera a gas</ref> deportate ad Auschwitz-Birkenau e sopravvissuta. Aveva solo undici anni quando insieme alla sua famiglia giunse al campo. La piccola fu immatricolata con il numero: 89219, e fu immediatamente separata da tutti i componenti della sua famiglia. Nel 1944 inclusa in una delle [[marce della morte]] viene prima internata a [[Ravensbrück]] e poi a [[Bergen-Belsen]] fino alla liberazione del campo da parte degli alleati.
 
* [[Piero Terracina]] (b.1928), ebreo romano deportato ad Auschwitz a 14 anni, ora vive a [[Roma]] incontrando costantemente ragazzi delle scuole di tutta Italia.
 
* [[Alba Valech Capozzi]] (1916-...), ebrea senese, nel 1946 pubblica ''A 24029'', uno dei primissimi memoriali di deportati ebrei italiani dal campo di concentramento di Auschwitz.
* [[Shlomo Venezia]] ([[1923]]-[[2012]]), venne arrestato con la famiglia a Salonicco nell'aprile [[1944]] e deportato presso il campo di sterminio di Auschwitz. Aggregato con il fratello [[Maurice Venezia]] (n.1921 e anch'egli sopravvissuto) al Sonderkommando dei crematori di Birkenau, nel gennaio del '45 riuscì a defilarsi nell'evacuazione del campo, finendo prima a Mauthausen e poi ad Ebensee dove fu liberato. Ha scritto "Sonderkommando Auschwitz". Consulente di Benigni per " La vita è bella" ha tenuto conferenze sulla Shoah fino alla sua morte.
 
* [[Elie Wiesel]] (n.1928), scrittore ebreo rumeno [[Premio Nobel per la pace]], sopravvisse a Monowitz, scrivendo anch'egli le sue memorie in un libro, ''[[La notte (romanzo)|La notte]]''.
* [[Otto Wolken]] (1903-1975), medico austriaco, ebreo, dal 1943 alla liberazione fu impiegato come medico nell'infermeria del settore quarantena (B-II-a) e quindi nell'ospedale di Auschwitz-Birkenau (B-II-f). Redasse clandestinamente giorno dopo giorno una cronaca dettagliata delle vittime del campo, che grande importanza avrà nei processi del dopoguerra, di cui sarà uno dei testimoni principali.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro||[[Emanuela Zuccalà]]|[[Sopravvissuta ad Auschwitz. Liliana Segre fra le ultime testimoni della Shoah]]|2005|Paoline Editoriale Libri|Milano|isbn=978-88-315-2769-9}}
* {{Cita libro||[[Annette Wieviorka]]|[[Auschwitz spiegato a mia figlia]]|1999|Einaudi|Torino}}
* {{Cita libro||[[Arianna Szörényi]]|[[Una bambina ad Auschwitz]]|2014|Mursia|Milano|isbn=978-88-424-4866-9}}
* {{Cita libro||[[Caroline Moorehead]]|[[Un treno per Auschwitz]]|2014|Newton Compton Editori|Roma|isbn=978-88-541-6209-9}}
* {{Cita libro||[[Dieter Schlesak]]|[[Il farmacista di Auschwitz]]|2009|Garzanti|Milano}}
* {{Cita libro||[[Drago Arsenijevic]]|[[Ostaggi volontari delle SS]]|1980|Ferni|Ginevra}}
* {{Cita libro||[[Elisa Springer]]|[[Il silenzio dei vivi]]|1997|Marsilio Editori|Venezia}}
* {{Cita libro||[[Eva Schloss]]|[[Sopravvissuta ad Auschwitz - La vera e drammatica storia della sorella di Anne Frank]]|2013|Newton Compton Editori|Roma|isbn=978-88-541-5632-6}}
* {{Cita libro||[[Frediano Sessi]]|[[Auschwitz 1940-1945]]|1999|Rizzoli|Milano|isbn=978-88-17-17296-7}}
* {{Cita libro||[[Gianluca Della Monica]]|[[Il bosco di betulle. Un giorno sarà l'unico testimone vivente]]|2011|Lampi di stampa|Milano}}
* {{Cita libro||[[Hermann Langbein]]|[[Uomini ad Auschwitz - Storia del più famigerato campo di sterminio nazista]]|1984|Mursia Editore|Milano|isbn=88-425-3585-0}}
* {{Cita libro||[[Jean Améry]]|[[Intellettuale a Auschwitz]]|2008|Bollati Boringhieri Editore|Torino}}
* {{Cita libro||[[John Erickson]]|[[The road to Berlin]]|2003|Cassell|Londra|isbn=0-304-36540-8}}
* {{Cita libro||[[Marta Ascoli]]|[[Auschwitz è di tutti]]|1998|edizioni LINT|Trieste}}
* {{Cita libro||[[Miklós Nyiszli]]|[[Un medico a Auschwitz - Memorie di un medico deportato]]|1980|Ferni|Ginevra}}
* {{Cita libro||[[Nedo Fiano]]|[[A 5405. Il Coraggio di Vivere]]|2003|Monti|Saronno}}
* {{Cita libro||[[Primo Levi]]|[[I sommersi e i salvati]]|1986|Einaudi|Torino}}
* {{Cita libro||[[Primo Levi]]|[[Se questo è un uomo]]|1958|Einaudi|Torino}}
* {{Cita libro||[[Rudolf Höß]]|[[Comandante ad Auschwitz]]|2005|Einaudi|Torino}}
* {{Cita libro||[[Saul Friedländer]]|[[Gli anni dello sterminio. La Germania nazista e gli ebrei (1939-1945)]]|2009|Garzanti|Milano|isbn=978-88-11-68054-3}}
* {{Cita libro||[[Shlomo Venezia]]|[[Sonderkommando Auschwitz]]|2007|Rizzoli|Milano}}
* {{Cita libro||[[Silvia Battistelli]]|[[Auschwitz, vita nel lager]]|2006|La Spiga – Modern Languages|Recanati}}
* {{Cita libro||[[Viktor Frankl|Viktor E. Frankl]]|[[Uno psicologo nei lager]]|2008|Edizioni Ares|Milano|isbn=978-88-8155-046-3}}
* {{Cita libro||[[Tadeusz Borowski]]|[[Da questa parte, per il gas]]|2009|L'Ancora del Mediterraneo}}
* {{Cita libro||[[Thomas Harding]]|[[Il comandante di Auschwitz]]|2013|Newton Compton Editori|Roma|isbn=978-88-541-5379-0}}
 
== Filmografia ==
* ''[[Notte e nebbia]]'', [[Alain Resnais]], 1955 (doc)
* ''[[Kapò (film)|Kapò]]'', [[Gillo Pontecorvo]], 1959
* ''[[Il diario di Anna Frank (film 1959)|Il diario di Anna Frank]]'', [[George Stevens]], 1959
* ''[[La passeggera]]'', [[Andrzej Munk]], 1963
* ''[[The Day the Clown Cried]]'', [[Jerry Lewis]], 1972
* ''[[Il portiere di notte]]'', [[Liliana Cavani]], 1974
* ''[[Ballata per un condannato]]'', [[Daniel Mann]], 1980
* ''[[La scelta di Sophie]]'', [[Alan J. Pakula]], 1982
* ''[[Shoah (film)|Shoah]]'', [[Claude Lanzmann]], 1985 (doc)
* ''[[Il coraggio di non dimenticare]]'', [[Michael Lindsay-Hogg]], 1986 (film per la tv)
* ''[[Arrivederci ragazzi (film)|Arrivederci ragazzi]]'', [[Louis Malle]], 1987
* ''[[Ricordi di guerra]]'', [[Dan Curtis]], 1988 (sceneggiato tv – gli episodi in cui si parla di Auschwitz sono i numeri 1, 2, 5, 7, 8, 9, 10, 11 e 12)
* ''[[Oltre la vittoria]]'', [[Roger Malcom Young]], 1989
* ''[[Vita per vita]]'', [[Maximilian Kolbe]], [[Krzysztof Zanussi]], 1991
* ''[[E i violini cessarono di suonare]]'', [[Alex Ramati]], 1992
* ''[[Schindler's List]]'', [[Steven Spielberg]], 1993
* ''[[Jona che visse nella balena]]''. [[Roberto Faenza]], 1993
* ''[[La settima stanza]]'', [[Márta Mészáros]], 1995
* ''[[La vita è bella (film 1997)|La vita è bella]]'', [[Roberto Benigni]], 1997
* ''[[La tregua (film)|La tregua]]'', [[Francesco Rosi]], 1997
* ''[[Bent (film)|Bent]]'', [[Sean Mathias]], 1997
* ''[[Train de vie]]'', [[Radu Mihăileanu]], 1998
* ''[[L'allievo]]'', [[Bryan Singer]], 1998
* ''[[Gli ultimi giorni (film 1998)|Gli ultimi giorni]]'', [[James Moll]], 1998 (doc)
* ''[[Uno specialista - Ritratto di un criminale moderno]]'', [[Eyal Sivan]], 1999 (doc)
* ''[[Jakob il bugiardo (film 1999)|Jakob il bugiardo]]'', [[Peter Kassovitz]], 1999
* ''[[Paragraph 175]]'', [[Sharon Wood]], 2000 (doc)
* ''[[La zona grigia]]'', [[Tim Blake Nelson]], 2001
* ''[[Il pianista (film)|Il pianista]]'', [[Roman Polanski]], 2002
* ''[[Rosenstrasse]]'', [[Margarethe Von Trotta]], 2003
* ''[[Volevo solo vivere]]'', [[Mimmo Calopresti]], 2006 (doc)
* ''[[Der letzte Zug]]'', [[Joseph Vilsmaier]] e [[Dana Vávrová]], 2006
* ''[[La strada di Levi]]'', [[Davide Ferrario (regista)|Davide Ferrario]], 2006 (doc)
* ''[[Senza destino]]'', [[Lajos Koltai]], 2006
* ''[[Il bambino con il pigiama a righe (film)|Il bambino con il pigiama a righe]]'', [[Mark Herman]], 2008
* ''[[Un treno per Auschwitz]]'', [[Bruno Capuana]], 2008 (doc)
* ''[[The Reader - A voce alta]]'', [[Stephen Daldry]], 2008
* ''[[Mi ricordo Anna Frank]]'', [[Alberto Negrin]], 2009
* ''[[Vento di primavera (film 2010)|Vento di primavera]]'', [[Roselyne Bosch]], 2010
 
== Discografia ==
* ''[[Auschwitz (canzone del bambino nel vento)]]'', testo e musica di [[Francesco Guccini]], 1964. La canzone interpretata dallo stesso Guccini e dai [[Nomadi]], fu nel 1966 inclusa in un album dell'[[Equipe 84]] ([[Bang bang/Auschwitz]]).
 
== Voci correlate ==
* [[Campo di sterminio di Birkenau]]
* [[Campo di lavoro di Monowitz]]
* [[Soluzione finale della questione ebraica]]
* [[Conferenza di Wannsee]]
* [[Simboli dei campi di concentramento nazisti]]
* [[Lagersprache]]
* [[Elenco dei comandanti dei campi di concentramento e sterminio nazionalsocialisti]]
* [[Esperimenti nazisti su esseri umani]]
* [[Giorno della Memoria]]
* [[Regolamento dei campi di concentramento nazisti]]
* [[Rastrellamento del Velodromo d'inverno]]
* [[Rastrellamento del ghetto di Roma]]
* [[Rastrellamento del Quadraro]]
* [[Croce di Auschwitz]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Auschwitz|q=Campo di concentramento di Auschwitz}}
{{Interprogetto/notizia|Shoah, 62 anni fa la liberazione di Auschwitz}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{linguecita web|en|pl}} [http://www.auschwitzraiplay.orgit/ programmi/profumodestate/|Sito ufficiale dell'ex-campodella di concentramento di Auschwitz trasformato in museo]trasmissione}}
{{Portale|televisione}}
* {{lingue|en}} [http://en.auschwitz.org/h/index.php?option=com_content&task=view&id=23&Itemid=20 Prisoner classification system in Auschwitz]
* {{lingue|pl}} [http://pl.auschwitz.org/z/index.php?option=com_content&task=view&id=18&Itemid=29 Webcam in diretta (aggironamento ogni 5 minuti)]
 
 
{{Patrimoni Unesco|Polonia}}
{{Portale|ebraismo|nazismo|patrimoni dell'umanità|Polonia|storia}}
 
[[Categoria:Campo di concentramento di Auschwitz]]
[[Categoria:Shoah]]
[[Categoria:Polonia nella seconda guerra mondiale|Auschwitz, Campo di concentramento di]]
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità della Polonia|Auschwitz, Campo di concentramento di]]
[[Categoria:Oświęcim]]
[[Categoria:Ebraismo in Polonia]]