Torre Embriaci e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2018 settembre 19: differenze tra le pagine

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|Nome = Torre Embriaci
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|Nome originale = Torre degli Embriaci
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|Parte di = [[Centro storico di Genova]]
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|Posizione geografica = Italia nord-occidentale
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|Struttura = Torre
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|Didascalia =
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|Stato = [[File:Flag of Genoa.svg|22px]] [[Repubblica di Genova]], famiglia [[Embriaci]]
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|Stato attuale = {{ITA}}
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|Suddivisione = [[File:Coat of arms of Liguria.svg|20px]] [[Liguria]]
|Città = [[File:Genova-Stemma.png|20px]] [[Genova]]
|LatGradi = 44
|LatPrimi = 25
|LatSecondi = 03.75
|LatNS = N
|LongGradi = 8
|LongPrimi = 56
|LongSecondi = 36.25
|LongEW = E
|Tipologia = [[Torre|torre d'avvistamento e di difesa]]
|Utilizzatore = Attuale uso residenziale
|Primo proprietario = Famiglia [[Embriaci]]
|Stile =
|Funzione strategica = Domus e difesa del Castrum
|Termine funzione strategica=
|Inizio costruzione= [[XII secolo]]
|Termine costruzione=
|Costruttore =
|Materiale = [[laterizio]]
|Armamento =
|Altezza =
|Demolizione =
|Condizione attuale = Inutilizzata
|Proprietario attuale = Civico numero 5 di Piazza Embriaci
|Visitabile = No
|Presidio =
|Comandante attuale =
|Comandanti storici =
|Occupanti =
|Azioni di guerra =
|Eventi =
|Note =
|Sito web =
|Ref =
}}
La '''Torre Embriaci''', anche chiamata '''Torre degli Embriaci''', situata nella zona più antica di [[Genova]], quella dove sorgeva il "castrum", si lega al nome di quel [[Guglielmo Embriaco]] che «crociato […] tornò vincitore da [[Cesarea]]».
 
== Costruzione==
La costruzione della [[torre]] è legata al nome del celebre Guglielmo Embriaco che, assieme alla flotta di [[Primo di Castello]], si distinse nella conquista cristiana di [[Gerusalemme]] del [[1099]]. Nel [[1101]] l'[[Embriaci|Embriaco]] venne eletto dal [[Comune di Genova]] Consul exercitus ianuensis e si impadronì di [[Arsouf]] e Cesarea; il ricco bottino, che contribuì a sostenere l'onerosa prosecuzione del cantiere del [[Duomo di Genova]], annoverava fra gli altri oggetti preziosi il [[Sacro Catino]]. Oggi conservato presso il Museo del Tesoro della Cattedrale di S.Lorenzo, per secoli si è creduto di [[smeraldo]] e nel quale la tradizione vuole che [[Cristo]] abbia mangiato l’agnello pasquale.
 
==Palazzo degli Embriaci==
Tale palazzo, oggi suddiviso in unità abitative al civico numero 5 di piazza Embriaci, era originariamente identificato come domus con torre della famiglia Embriaci, il [[palazzo]] venne ceduto ai [[Cattaneo]] ([[1514]]) quando il ceppo originario, mitico erede delle imprese [[crociate]], non aveva più l'autorevolezza di Guglielmo Embriaci conquistatore di Gerusalemme. 
Nel [[1583]] fu acquistato da [[Giulio Sale]] che lo ristrutturò due anni dopo, secondo i canoni contemporanei.
 Dopo il [[1607]] il palazzo passò a Gio. Francesco Brignole I ([[doge]] nel [[1635]] - [[1637]]) che vi apportò le trasformazioni leggibili nella fisionomia attuale. 
Oltre ad una quadratura esterna, di cui rimangono pochi segni, vi sarebbero ancora affreschi attribuiti ad Andrea Ansaldo. 
Nel [[1616]] si verificò il primo intervento di sopraelevazione, a partire dal [[1680]] inizia il progressivo declino della costruzione che rimase proprietà dei [[Brignole Sale]] fino al [[1869]], anno in cui passò ai [[Melzi d'Eril]].
Del complesso, la cui leggibilità architettonica fu compromessa alla fine del [[XIX secolo]] con la suddivisione in unità abitative indipendenti, l'elemento più monumentale rimane la torre.
 
==Storia della torre==
La costruzione della [[torre]] è legata al nome del celebre Guglielmo Embriaco che, assieme alla flotta di [[Primo di Castello]], si distinse nella conquista cristiana di [[Gerusalemme]] del [[1099]]. Nel [[1101]] l'[[Embriaci|Embriaco]] venne eletto dal [[Comune di Genova]] Consul exercitus ianuensis e si impadronì di [[Arsouf]] e Cesarea; il ricco bottino, che contribuì a sostenere l'onerosa prosecuzione del cantiere del [[Duomo di Genova]], annoverava fra gli altri oggetti preziosi il [[Sacro Catino]]. Oggi conservato presso il Museo del Tesoro della Cattedrale di S.Lorenzo, per secoli si è creduto di [[smeraldo]] e nel quale la tradizione vuole che [[Cristo]] abbia mangiato l’agnello pasquale.
 
La costruzione della torre può essere collocata al principio del [[XII secolo]]. La massiccia struttura in grossi blocchi di pietra bugnata, alta 41 [[metri]], presenta sottili feritoie nelle cortine murarie per l’illuminazione e alla sommità è coronata da una triplice cornice di archetti pensili sempre più aggettanti. Il motivo degli archetti pensili su mensole in pietra, sormontato dalla cornice a dente di sega, si trovava in quasi tutte le chiese dell’epoca, ma la sua ripetizione in ordini sovrapposti è senza dubbio originale. In modo analogo si coronarono altre torri di cui unico esempio completo, però duecentesco, è nella [[torre degli Spinola]] in piazza Caricamento. Potrebbe supporsi che il materiale impiegato provenisse dagli avanzi della prima cerchia di [[Mura di Genova|mura]] (post [[864]]), ormai abbandonata, che correva poco lontano, mentre la tecnica era sempre la medesima usata nell’alto medioevo sul modello di quella tardo-romana. In città altre torri medievali in pietra, ormai mozzate in sommità, si trovano in Via di Canneto il Lungo, Vico Dietro il Coro di San Luca e nelle vicinanze del porto. Torre Embriaci è infatti una delle poche sopravvissute ad un’ordinanza del [[1196]] che impose la riduzione dell’altezza di tutte le torri cittadine ed inoltre è una fra le poche, connotate politicamente, risparmiate dai periodici cambi di governo. Infatti, il podestà Drudo Marcellino ordinò che nessuna torre potesse superare l’altezza di 80 [[palmi]] (circa 20 metri). Mentre tutte le altre torri (ben 66 in tutta Genova fino al [[XIII secolo]], 33 alla fine del [[XV secolo]]) vennero mozzate, una lapide posta alla sua base ricorda che la Torre degli Embriaci - alta 165 palmi - fu risparmiata, forse in ricordo delle gloriose imprese di Guglielmo Embriaco in Terrasanta. La torre fu sottoposta nel [[1926]] ad un restauro integrativo (Orlando Grosso) della parte terminale e che vide l’aggiunta della merlatura [[guelfa]].
 
==Curiosità==
[[Federico Alizeri]] asserisce di non sapere se la famiglia costruì la torre per difesa personale o se, semplicemente, fosse congiunta alle mura, servendo da difesa pubblica «certo è ch’ella levasi in alto per 165 palmi […] e da imo a sommo (ch’è cosa mirabile) costrutta di pietre vive e partita d’archetti in più ordini, con magistero sì diligente e sottile, quanto non troveresti per avventura in altro monumento di quell’età».
Federico Alizeri narra che, nel [[1196]] [[Drudo Marcellino]], [[podestà]] di Genova, diede ordine che le torri non superassero gli 80 palmi d'altezza e che quelle già esistenti, violanti il suo ordine, venissero ridotte all’altezza decisa. La Torre Embriaci, venne risparmiata «o per rispetto all'illustre casato, o per pietà del singolar monumento».
Di questo fatto tien conto una lapide murata al fondo nel [[1869]] per cura della fu nobil donna [[Ludovica Brignole-Sale]] […] nella cui proprietà si condusse ultimamente la torre, passata per correr di secoli dagli Embriaci nei Cattanei, e da questi nei Sale».
 
==Bibliografia==
*Alizeri Federico, Guida illustrativa del cittadino e del forastiero per la città di Genova e sue adiacenze, Bologna, Forni Editore, 1972 pag. 66
*F. Alizeri, Guida artistica per la città di Genova. Terza giornata, Genova, 1846.
*Poleggi E., Cevini P., Genova, Laterza Editori, Bari, 1981.
*AA.VV., Liguria, Guide d’Italia del Touring Club Italiano, Milano, 1982.
*AA. VV., La scultura a Genova e in Liguria. Dalle origini al Cinquecento, Fratelli Pagano Editori, Genova, 1987.
*Poleggi E., Genova: una civiltà di palazzi, Silvana Editoriale, Milano, 2002.
 
{{Vedi anche|Bibliografia su Genova}}
{{Storia di Genova}}
{{Portale|Genova|medioevo}}
 
[[categoria:architetture di Genova]]