Libro Quinto della Metafisica: differenze tra le versioni
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*cap.16 - '''perfetto''' o '''finito''' (''ΤΕΛΕΙΟΝ'')
*cap.17 - '''limite''' (''ΠΕΡΑΣ'')
*cap.18 - '''ciò secondo cui''' (''tò kath'hò''), '''di per sé''' (''tò kath'autò'')
*cap.19 - '''disposizione''' (''ΔΙΑΘΕΣΙΣ'')
*cap.20 - '''avere''' o '''abito''' (''hexis'')
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*È la dimostrazione del sillogismo.
*È necessario ciò che non può essere altrimenti.
La definizione che coglie meglio il senso di "''necessario''", per Aristotele è ''ciò che è semplice, perché non può essere in più modi''.
Alcune cose necessarie hanno fuori di sé la causa della loro necessità, in altre essa è immanente.
La necessità si lega indissolubilmente alla semplicità in quanto ciò che è necessario non può essere ora in uno stato ora in un altro.
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=== Sostanza (''ousia'') ===
Aristotele dà delle definizioni molto sommarie del termine "sostanza", perché ne parlerà in maniera più approfondita nei cosiddetti ''libri della sostanza'' (cioè i libri [[Libro Settimo della Metafisica|settimo]], [[Libro Ottavo della Metafisica|ottavo]] e [[Libro Nono della Metafisica|nono]]). Sono sostanze:
*i corpi semplici, come
*ciò che, stando nelle cose che non si predicano di un soggetto, è causa del loro essere (per esempio l'anima per l'animale)
*è l'essenza sostanziale che, espressa in un discorso, dà luogo alla definizione.
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{{Aristotele}}
{{Controllo di autorità}}
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