Milza: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Corretto: "del suo"
m Annullata la modifica di ~2025-27599-43 (discussione), riportata alla versione precedente di FrescoBot
Etichetta: Rollback
 
(40 versioni intermedie di 30 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Disclaimer|medico}}
{{Infobox anatomia |
|Nome = Milza |
|GraySubject = 278 |
|GrayPage = 1282 |
|Immagine = Illu spleen-IT.jpg|
|Didascalia = Milza, anatomia microscopica|
|Immagine2 = Gray1189.png|
|Didascalia2 = Struttura interna|
|Sistema = [[Sistema linfatico]]|
|Arteria = [[Arteria splenica]]|
|Vena = [[Vena splenica]] |
|Nervo = [[Plesso splenico]]|
|Linfatici = |
|MeshName = Spleen
|MeshNumber = A10.549.700
}}
 
La '''milza''', o più raramente '''splene''',<ref>{{treccani|splene|Splène|v=1}}</ref> è l'[[Sistema linfoide|organo linfoide secondario]]<ref name=balboni510>Da {{cita|Trattato di Anatomia Umana,Anastasi volumeet Ial.|p. 510|Anastasi}}.</ref> più grande del [[sistema linfatico]] umano.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Testut - Latarjet|titolo=Trattato di Anatomia Sistematica - Libro Quarto|editore=UTET|p=1084}}</ref> La sua grandezza e la sua struttura sono tali da essere considerato un organo pieno (cioè [[parenchima]]toso). A differenza di altri organi linfoidi secondari, essa è collegata conal sistema circolatorio per mezzo di vasi sanguigni e non linfatici.<ref name=":0" /> La milza è un organo impari, posizionato nell'[[ipocondrio]] sinistro.
Immagine2 = Gray1189.png|
Didascalia2 = Struttura interna|
 
Sistema = [[Sistema linfatico]]|
Arteria = [[Arteria splenica]]|
Vena = [[Vena splenica]] |
Nervo = [[Plesso splenico]]|
Linfatici = |
MeshName = Spleen |
MeshNumber = A10.549.700 }}
 
La '''milza''' è l'[[Sistema linfoide|organo linfoide secondario]]<ref name=balboni510>Da {{cita|Trattato di Anatomia Umana, volume I|p. 510|Anastasi}}</ref> più grande del sistema linfatico umano.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Testut - Latarjet|titolo=Trattato di Anatomia Sistematica - Libro Quarto|editore=UTET|p=1084}}</ref> La sua grandezza e la sua struttura sono tali da essere considerato un organo pieno (cioè [[parenchima]]toso). A differenza di altri organi linfoidi secondari, essa è collegata con sistema circolatorio per mezzo di vasi sanguigni e non linfatici.<ref name=":0" /> La milza è un organo impari, posizionato nell'[[ipocondrio]] sinistro.
 
La milza presenta molteplici funzioni:
* [[Immunità adattativa|immunitaria acquisita]]: essa ospita nella sua polpa bianca sia [[Linfocita T|linfociti T]] chesia [[Follicolo linfatico|centri germinativi]] contenenti soprattutto [[Linfocita B|linfociti B]]. Grazie al suo collegamento diretto con i vasi sanguigni è l'unico organo in grado di contrastare direttamente le infezioni ematiche, soprattutto quelle di batteri incapsulati come [[Haemophilus influenzae]] e [[Streptococcus pneumoniae]].<ref name=":1">{{Cita libro|autore=Peter Parham|titolo=The Immune System|anno=2005|url=https://archive.org/details/immunesystem00parh|editore=Garland Science|p=[https://archive.org/details/immunesystem00parh/page/24 24]}}</ref> Per i motivi sopracitati la milza è stata paragonata ada un "grande [[linfonodo]]", con la fondamentale differenza che sia i patogeni chesia i linfociti entrano ed escono per mezzo di vasi sanguigni e non deidi vasi linfatici.;<ref name=":1" />
* [[Emolisi|emocateretica]]: essa ospita nella sua polpa rossa il sistema dei [[Monocita|monociti]]-[[Macrofago|macrofagi]] che riconosce gli [[Eritrocita|eritrociti]] e le [[Piastrina|piastrine]] "invecchiati", degradandoli;<ref name="balboni510" />
* marziale: essa degrada i componenti dell'eme presenti nell'[[emoglobina]] fornendo i substrati ideali per il metabolismo del ferro;<ref name=":0" />
* riserva: essa è in grado di immagazzinare una notevole quantità di monociti (uno studio del 2009 ha dimostrato che la milza dei mammiferi è in grado di ospitare oltre il 50% dei monociti del corpo)<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Filip K.|cognome=Swirski|data=2009-07-31 luglio 2009|titolo=Identification of Splenic Reservoir Monocytes and Their Deployment to Inflammatory Sites|rivista=Science (New York, N.Y.)|volume=325|numero=5940|pp=612–616612-616|accesso=7 dicembre 2017-12-07|doi=10.1126/science.1175202|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2803111/|nome2=Matthias|cognome2=Nahrendorf|nome3=Martin|cognome3=Etzrodt}}</ref> e una notevole quantità di sangue venoso;
* [[Emopoiesi|emopoietica]]: questa funzione è esclusiva della vita embrionale, dove la milza costituisce un organo temporaneo capace di generare le cellule della linea emopoietica. <ref name=":0" />
La milza in un paziente sano non è palpabile<ref name="balboni511">Da {{cita|TrattatoAnastasi diet Anatomia Umana, volume Ial.|p. 511|Anastasi}}.</ref> in quanto rimane coperta dalle coste<ref>La milza, essendo sottodiaframmatica, non è da considerarsi contenuta nella gabbia toracica la quale, per definizione, è la regione racchiusa fra le coste, delimitata dal rachide posteriormente, dallo sterno anteriormente e dal diaframma inferiormente. cfr {{cita|TrattatoAnastasi diet Anatomia Umana, volume Ial.|p. 132|Anastasi}}.</ref>; essa può essere invece ben apprezzata in condizioni patologiche che inducano [[splenomegalia]] (ad esempio malattie da protozoi come la [[malaria]], la [[Leishmaniosi umana|leishmaniosi]] e il [[trypanosoma]]).
 
Verifiche sperimentali su [[apnea|apneisti]] volontari hanno mostrato che la milza, a seguito dell'apnea, presenta una sensibile riduzione dello spessore, per poi tornare a dimensioni normali in seguito. È stata avanzata quindi l'ipotesi che questa contrazione sia legata al meccanismo dello [[Riflesso di immersione|scostamento ematico]] che si verifica nel caso di apnee prolungate. Nei [[mammiferi marini]] la milza è, a differenza dell'uomo, molto più grande proporzionalmente (fino a 7% del peso corporeo), probabilmente per via di un adattamento alla vita marina per affrontare più agevolmente apnee prolungate grazie alle riserve di sangue contenute in quest'organo<ref>{{cita web|url=http://www.mondomarino.net/articoli/index.asp?p=8&view=dett&idu=132|titolo=Apnea|autore=Lorenzo Messina|accesso=17/11/2009}}</ref>.
 
Verifiche sperimentali su [[apnea|apneisti]] volontari hanno mostrato che la milza, a seguito dell'apnea, presenta una sensibile riduzione dello spessore, per poi tornare a dimensioni normali in seguito. È stata avanzata quindi l'ipotesi che questa contrazione sia legata al meccanismo dello [[Riflesso di immersione|scostamento ematico]] che si verifica nel caso di apnee prolungate. Nei [[mammiferi marini]] la milza è, a differenza dell'uomo, molto più grande proporzionalmente (fino a 7% del peso corporeo), probabilmente per via di un adattamento alla vita marina per affrontare più agevolmente apnee prolungate grazie alle riserve di sangue contenute in quest'organo<ref>{{cita web|url=http://www.mondomarino.net/articoli/index.asp?p=8&view=dett&idu=132|titolo=Apnea|autore=Lorenzo Messina|accesso=17/11/ novembre 2009}}</ref>.
== Morfologia ==
 
=== Dimensioni (diametri e volume) ===
Le dimensioni della milza variano in base alla quantità di sangue contenuta e possono modificarsi entro i limiti fisiologici (ad esempio durante e dopo i pasti<ref name="balboni511" />). Le dimensioni medie sono<ref name="balboni510" /><ref>{{Cita libro|titolo=Trattato di Anatomia Sistematica - Libro quarto|editore=UTET|p=1087}}</ref>:
# Lunghezza: 13 cm;
# Larghezza: 8 cm;
# Spessore: 3-3.5 cm.
Da questiqueste diametridimensioni si spiega la forma della milza: un ovoide con l'asse maggiore (lunghezza) orientato in senso antero-posteriore.
 
=== Colore ===
Il colore della milza varia a seconda del suo stato funzionale ed è generalmente porpora-scuro<ref name="balboni511" />, a causa del suo intenso grado di vascolarizzazione. All'esame autoptico e in seguito al lavaggio dei vasi splenici (procedura che rimuove l'umore contenuto nel loro lume) la milza assume una colorazione diversa, che vira dal grigio al bianco.<ref name=":0" />
 
=== Peso e consistenza ===
La consistenza della milza è piuttosto molle<ref name="balboni511" /> : ciò la rende facilmente friabile e fragile<ref>{{Cita web|url=http://www.bartleby.com/107/278.html|titolo=XI. Splanchnology. 4g. The Spleen. Gray, Henry. 1918. Anatomy of the Human Body.|sito=www.bartleby.com|accesso=8 dicembre 2017-12-08}}</ref> a seguito di traumi meccanici indiretti e nonno; pesa dai 180 ai 250 g<ref name="balboni510" />.
 
== Disposizione e rapporti ==
Riga 56 ⟶ 53:
La '''faccia diaframmatica''' è liscia e convessa ed è in rapporto con la [[pleura]] e il [[polmone]] sinistro con l'interposizione del [[Muscolo diaframma|diaframma]]. La sua proiezione sulla [[gabbia toracica]] corrisponde alla 9ª, 10ª e 11ª costa<ref name=balboni511 />.
 
La '''faccia viscerale''' è suddivisa dal margine interno in una ''faccia renale'' e in una ''faccia gastrica'' che, nel limite con il margine, presenta l<nowiki>{{'</nowiki>}}''ilo'' da cui escono ed entrano i vasi lienali sormontato dalla ''tuberosità lienale''. Grazie alla faccia renale la milza è in contatto con la faccia anteriore del [[rene]] e del [[surrene]] sinistro; la faccia gastrica è in rapporto con il fondo e la faccia posteriore dello [[stomaco]], con la flessura sinistra del [[colon]] e con la coda del [[pancreas]].
 
=== Mezzi di fissità ===
[[File:Gray1039.png|thumb|left|Peritoneo (in rosso) in una sezione addominale]]
La milza è mantenuta nella loggia lienale grazie ai legamenti peritoneali e alla pressione addominale positiva. Nonostante questo è un organo piuttosto mobile<ref name=balboni512>Da {{cita|TrattatoAnastasi diet Anatomia Umana, volume Ial.|p. 512|Anastasi}}.</ref>. Il peritoneo la avvolge completamente e da essa si distacca per portarsi allo stomaco, al pancreas e al diaframma formando i tre legamenti:
* ''legamento gastrolienale'': si porta dal labbro anteriore dell'ilo al fondo dello stomaco contenendo nel suo spessore i vasi gastrici brevi, rami dell'arteria lienale, affluenti della vena lienale e l'arteria gastroepiploica sinistra;
* ''legamento pancreaticolienale'': si porta dal labbro posteriore dell'ilo alla coda del pancreas;
* ''legamento frenicolienale'': si porta dal polo superiore della milza e dal tratto superiore dell'ilo al diaframma e corrisponde ada una piega formata dalla parte superiore del legamento pancreaticolienale.
 
Tra i mezzi di fissità è opportuno ricordare anche il ''legamento frenocolico'' che, nonostante non trovi attacco alla milza, contribuisce al suo sostegno portandosi dalla flessura sinistra del colon al diaframma<ref name=balboni513>Da {{cita|TrattatoAnastasi diet Anatomia Umana, volume Ial.|p. 513|Anastasi}}.</ref>.
 
== Vascolarizzazione ede innervazione ==
=== Circolazione sanguigna ===
{{vedi anche|Arteria lienale}}
[[File:Gray533.png|thumb|Tronco celiaco e relativi vasi. Si nota bene l'andamento tortuoso dell'arteria lienale]]
L<nowiki>{{'</nowiki>}}''arteria lienale'' o ''gastrolienale'', dopo aver percorso un tragitto sinuoso ede aver emesso collaterali per lo [[stomaco]] e il [[pancreas]], a 5–6&nbsp;cm<ref name=balboni514>Da {{cita|TrattatoAnastasi diet Anatomia Umana, volume Ial.|p. 514|Anastasi}}.</ref> dall'ilo si divide nei suoi rami terminali che si approfondano nell'ilo della milza. I vasi arteriosi si inseriscono nello spessore delle trabecole che abbandonano poco dopo per appronfondirsiapprofondirsi nel parenchima dell'organo, già vascolarizzato.
 
Le vene che emergono dal parenchima a livello dell'ilo, in numero di 6-8<ref name=balboni514 />, confluiscono in due grossi tronchi che confluiscono a loro volta per formare la ''vena lienale''. Tale vaso, riceve la vena gastroepiploica sinistra, segue l'arteria omonima, riceve la vena mesenterica inferiore e sfocia nel tronco della [[vena porta]].
 
=== Drenaggio linfatico ===
Nella milza è presente una doppia rete di vasi linfatici: superficiale e profonda. I vasi superficiali sono nello spessore della capsula fibrosa, appena sotto l'involucro [[Peritoneo|peritoneale]], e convergono all'ilo. I vasi profondi, invece, seguono le diramazioni delle vene e quindi sono nello spessore delle trabecole fino all'emergenza nell'ilo. I vasi sono esclusivamente associati al connettivo dell'organo perché né la polpa rossa, né la polpa bianca presentano un drenaggio linfatico<ref name=balboni514 />.
 
Sia i vasi superficiali chesia profondi afferiscono ai ''linfonodi pancreaticolienali'' situati nello spessore del legamento pancreaticolienale<ref name=balboni514 />.
 
=== Innervazione ===
Riga 86 ⟶ 83:
[[File:Spleen hyaloserositis - low mag.jpg|thumb|Sezione di milza che illustra la capsula (in alto) e le regioni di polpa rossa (più intensamente colorata) e polpa bianca]]
[[File:Gray1190.png|thumb|Struttura interna della milza]]
 
La milza è costituita da una capsula esterna fatta di tessuto connettivo denso, con una bassa percentuale di tessuto muscolare liscio che, a differenza di cani e gatti<ref name=balboni514 />, è incapace quindi di garantire una contrazione. Dalla capsula originano numerose trabecole che si arrestano quasi subito non portando ada una suddivisione lobare dell'organo e nelle quali passano i vasi arteriosi prima di approfondirsi nel parenchima.
La maggior parte della polpa splenica è formata da ''polpa rossa'', chiamata così per via del colore dovuto al ricco apporto sanguigno e che svolge la funzione ematocateretica e dalla ''polpa bianca'', la parte linfoide della milza.
 
=== Microcircolazione ===
L'organizzazione dei vasi sanguigni all'interno della milza è fondamentale per la strutturazione del parenchima stesso. Come già anticipato in precedenza, i rami dell'arteria lienale decorrono inizialmente nelle trabecole della capsula (arterie trabecolari<ref name=bani443>Da {{cita|IstologiaBani umanaet al.|p. 443|Bani}}.</ref>) dove si ramificano riducendosi di calibro per poi uscire nel parenchima come arteriole di circa 200&nbsp;µm<ref name=bani443balboni514 /><ref name=balboni514bani443 /> di diametro che si circondano di una guaina di tessuto linfoide. In sezione queste strutture, comprendenti un'arteriola centrale<ref name=bani444>Da {{cita|IstologiaBani umanaet al.|p. 444|Bani}}.</ref> circondata dalla guaina linfoide, si presentano come accumuli linfoidi tondeggianti, i ''corpuscoli lienali''<ref name=balboni514 /> o ''corpuscoli di Malpighi''<ref name=bani444 />. La componente linfoide intorno al vaso viene chiamata ''guaina linfoide periarteriolare'' o ''PALS''. Questa arteria centrale si ramifica poi in piccoli vasi che sboccano in piccoli canali vascolari ai margini dei follicoli linfoidi detti ''seni marginali''<ref name=bani445>Da {{cita|IstologiaBani umanaet al.|p. 445|Bani}}.</ref><ref name=abbas34>Da {{cita|Immunologia cellulareAbbas eet molecolareal.|p. 34|Abbas}}.</ref>.
 
Dopo averli attraversati il diametro delle arteriole si è ridotto a 50&nbsp;µm<ref name=balboni514 /> e, passando nella polpa rossa, si sfioccano in un ciuffo di ''arteriole penicillari'' di 15&nbsp;µm<ref name=balboni514 /> di diametro. Le arteriole penicillari terminano in capillari penicillari caratterizzati da un epitelio formato da cellule fusiformi prive di un apparato giunzionale intercellulare che permette al sangue di passare attraverso le fenestrature. Alcuni capillari, i ''capillari con guscio''<ref name=balboni514 /><ref name=bani444 />, perdono la loro parete, ma presentano un rivestimento di macrofagi allungati e disposti concentricamente intorno al vaso, il cosiddetto ''guscio'' (o ''ellissoide'')<ref name=balboni514 />.
 
La circolazione splenica, da questo punto in poi, può proseguire in un ''circolo chiuso''<ref name=bani444 /><ref name=balboni515>Da {{cita|TrattatoAnastasi diet Anatomia Umana, volume Ial.|p. 515|Anastasi}}.</ref> continuando nei capillari penicillari o nei seni venosi oppure in un ''circolo aperto''<ref name=bani444 /><ref name=balboni515 /> esondando nei cordoni della polpa rossa e attraversando gli spazi fra le cellule reticolari per tornare in circolo attraverso i seni venosi.
 
Le vene che si formano per la confluenza dei seni venosi confluiscono in rami sempre più grossi a formare la vena lienale.
 
=== Polpa bianca ===
[[File:Gray1192.png|thumb|Schema dell'organizzazione cellulare intorno ada un'arteriola centrale]]
 
La polpa bianca è costituita da tessuto linfoide disposto lungo le ''guaine linfoidi periarteriolari'' (PALS). Si forma nel contesto del reticolo connettivale disposto attorno alle arteriole centrali come un insieme di aggregati linfoidi di forma cilindrica che contengono alla periferia follicoli linfoidi secondari simili a quelli della zona corticale dei [[linfonodi]]. Sono presenti, in varia quantità, [[Linfocita B#Stadi di sviluppo|linfoblasti B]], [[linfociti B]], [[linfociti T]], [[macrofagi]], [[plasmacellule]] e cellule della componente reticolare. In caso di [[Immunità umorale|risposta immunitaria]] nel centro dei follicoli linfoidi si formano i centri germinativi che si allargano accogliendo linfociti B dalla zona marginale.
 
=== Zona marginale ===
La zona marginale forma la zona di confine fra polpa bianca e rossa. Si trova subito all'esterno dei seni marginali<ref name=abbas34 /> ed è costituita da un reticolo connettivale a maglie fitte con cordoni cellulari simili a quelli della polpa rossa. Nella zona marginale si trovano macrofagi e linfociti B specializzati, detti [[Linfocita B#Sottopopolazione didella linfocitizona B maturimarginale|linfociti B della zona marginale]]<ref name=abbas34 />.
 
=== Polpa rossa ===
La polpa rossa, organizzata intorno alla polpa bianca, presenta un aspetto spugnoso<ref name=bani445 /> dovuto ai ''seni venosi'' delimitati dai ''cordoni cellulari'' o ''cordoni di Billroth''<ref name=bani446>Da {{cita|IstologiaBani umanaet al.|p. 446|Bani}}.</ref> e costituisce la parte prevalente di parenchima splenico<ref name=balboni518>Da {{cita|TrattatoAnastasi diet Anatomia Umana, volume Ial.|p. 518|Anastasi}}.</ref>. I cordoni sono formati da uno stroma reticolare che contiene cellule di vario tipo come [[linfociti]], [[macrofagi]] ed elementi corpuscolati del sangue ([[eritrociti]] e [[piastrine]]). La presenza di macrofagi permette alla milza di svolgere la funzione emocateretica, che termina poi nel fegato {{senza fonte}}.
 
==Derivazione embriologica==
Intorno alalla IV-V settimana di vita embrionale si assiste alla formazione del primo abbozzo della milza come accumulo di cellule mesenchimali nello spessore del mesogastrio dorsale<ref name=balboni520>Da {{cita|TrattatoAnastasi diet Anatomia Umana, volume Ial.|p. 520|Anastasi}}.</ref><ref name=moore223>Da {{cita|LoMoore sviluppoe prenatale dell'uomoPersaud|p. 223|Moore}}.</ref> che acquisirà la forma caratteristica solo nel periodo fetale (dalla IX settimana in poi)<ref name=moore223 />. Lo sviluppo della milza sembra essere regolato dai geni homeobox[[omeobox]] NKx2-5, Hox11 e Bapx1<ref name=moore224>Da {{cita|LoMoore sviluppoe prenatale dell'uomoPersaud|p. 224|Moore}}.</ref>. Nel feto la milza ha un aspetto lobato i cui lobuli scompaiono poi scompaiono prima della nascita lasciando solo deboli resti negli incavi del bordo superiore. Durante la rotazione dello stomaco, la superficie sinistra del mesogastrio si fonde con il peritoneo sopra il rene sinistro spiegando l'attacco alla parete dorsale del legamenolegamento splenorenale e il motivo del cammino così tortuoso dell'arteria splenica.
 
Fino al quinto mese di [[gestazione]], quando il [[midollo osseo]] inizia a funzionare, la milza ha importanti funzioni [[emopoiesi|emopoietiche]].
Riga 115 ⟶ 114:
 
=== Istogenesi ===
Intorno al III mese, in contemporanea con quanto avviene nell'abbozzo epatico, si assiste ada una colonizzazione di cellule staminali che maturano in uno dei primi [[Linfocita B#Stadi di sviluppo|stadi dei linfociti B]], i [[Linfocita B#Pre-B|linfociti Pre-B]], prima del completo sviluppo dei territori nell'abbozzo. La polpa bianca infatti, si può notare dopo il V mese, dopo il IV mese assiste ada una colonizzazione dei [[Linfocita T|linfociti T]] e dal II anno di vita postnatale la zona marginale diventa pienamente funzionante.
 
==Funzione==
Riga 123 ⟶ 122:
 
=== Funzione emocateretica ===
La ricca irrorazione sanguigna e le numerose ramificazioni con riduzione di calibro dei vasi nella polpa rossa permettono un grande ricircolo di sangue all'interno della milza e la possibilità di effettuare una selezione in base ada un filtraggio meccanico: eritrociti normali sono in grado di passare fra gli spazi tra le cellule reticolari, gli eritrociti invecchiati, non più in grado di deformarsi facilmente, si rompono e vengono fagocitati lungo le pareti dei seni venosi<ref name=bani444 />. In alternativa, globuli rossi invecchiati possono essere riconosciuti dai macrofagi grazie all'esposizione sulla membrana cellulare di residui di mannosio e la mancanza di acido sialico<ref name=balboni520 />.
 
Correlato a questo vi è anche il recupero, da parte dei macrofagi, del ferro contenuto nell'emoglobina che viene accumulato sotto forma di [[emosiderina]] e [[ferritina]]<ref name=bani443 />.
Riga 133 ⟶ 132:
== Patologia ==
[[File:Horse spleen laparoscopic.jpg|thumb|Immagine [[laparoscopia|laparoscopica]] di una milza di cavallo]]
 
Difficilmente la milza è preda di malattie infettive o neoplastiche. In era preantibiotica era invece ben noto il "tumore di milza" che si manifestava in corso di malattie infettive di lunga durata, come espressione della dell'attivazione della componente linfatica dell'organo.
I tumori della milza sono quasi esclusivamente [[linfoma|linfomi]].
Ha sempre destato interesse in oncologia la evidente resistenza della milza a diventare sede di ripetizione metastatica da parte di tumori solidi di altra origine.
Riga 139:
Aumenti di volume anche significativi della milza ([[splenomegalie]]) si hanno nelle malattie del [[fegato]], soprattutto la [[cirrosi epatica]], che causano difficoltà di flusso nel sistema della vena porta ([[sindrome di ipertensione portale]]), del quale la vena lienale è tributaria.
 
La milza è suscettibile di variazioni in caso di difetti nella [[lateralizzazione]]. In soggetti con [[bilateralità sinistra]] si ritrovano milze accessorie ([[polisplenia]])<ref name=moore224 />, in quelli con bilateralità destra, [[asplenia]] o milza ipoplastica<ref name=sadler149>{{cita|Embriologia medica di LangmanSadler|p. 149|sadler}}.</ref>.
La variante più frequente è la polisplenia, con una frequenza tra il 10% e il 40% degli individui. Le eventuali milze sovrannumerarie si formano in prossimità dell'[[ilo (anatomia)|ilo]] della milza principale, il punto in cui i vasi splenici entrano ed escono dall'organo.
 
'''Splenalgia''' è il nome con cui viene chiamato il dolore, di qualsiasi origine e natura, localizzato alla milza odo alla sede da essa occupata nell'interno del cavo addominale (parte superiore sinistra, sotto le ultime costole: ipocondrio sinistro).
 
== La milza come alimento ==
'''Splenalgia''' è il nome con cui viene chiamato il dolore, di qualsiasi origine e natura, localizzato alla milza od alla sede da essa occupata nell'interno del cavo addominale (parte superiore sinistra, sotto le ultime costole: ipocondrio sinistro).
{{Vedi anche|Milza (alimento)}}
La '''milza''' è un alimento umano normalmente compreso tra le [[frattaglie]] o interiora.<ref>{{cita libro | titolo = Il tesoretto della cucina italiana. 1500 ricette pratiche, economiche, gustose per uso di famiglia | pp = 63, 76, 100, 147 | nome = Giuseppe | cognome = Oberosler | editore = Hoepli | anno 1989 | isbn = 88-203-0759-6 | accesso = 8 luglio 2019 | url = https://books.google.it/books?id=k158EWZDPIQC&pg=PA100&dq=Il+tesoretto+della+cucina+italiana+milza&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwivwIWci6XjAhXMJFAKHQWdCTYQ6AEIKDAA#v=onepage&q=milza&f=false}}</ref> Viene anche utilizzata nella nutrizione degli animali di affezione come ad esempio i gatti.<ref>{{cita web |url = https://www.carnivora.ca/html/carnivora-cats/Kitten-Nutrition/index.cfm | editore = Carnivora | titolo = Kitten nutrition | lingua = en | accesso = 8 luglio 2019}}</ref>
 
== Nella cultura di massa ==
Il gruppo musicale [[Elio e le Storie Tese]] dedicò alla milza l'omonima traccia dell'album ''[[Eat the Phikis]]'' (1996). Nella canzone Elio si pone la domanda ''Perché nessuno mi dice a cosa serve la milza?''.
 
==Note==
Riga 151 ⟶ 155:
 
==Bibliografia==
* {{cita libro|autore=Abdul K. Abbas|autore2=Andrew H. Lichtman|autore3=Shiv Pillai|titolo=Immunologia cellulare e molecolare|url=https://books.google.it/books?id=KaoDCwAAQBAJ&printsec=frontcover&dq=Immunologia+cellulare+e+molecolare&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiz4NbGtOjcAhWRCOwKHY5CB9kQ6AEIKDAA#v=onepage&q=Immunologia%20cellulare%20e%20molecolare&f=false|editore=Elsevier|città=Milano|anno=2012|ed=8|ISBN=978-88-214-3270-5|cid=Abbas et al.}}
* {{Bibliografia|Anastasicita libro|autore=Giuseppe Anastasi et al., ''|titolo=Trattato di Anatomiaanatomia Umanaumana, volume I'', |città=Milano, |editore=Edi.Ermes, 2012, |anno=2006|ISBN =88-7051-285-1|cid=Anastasi et al.}}
* {{Bibliografia|Abbas|Abbas, Lichtman e Pillai, ''Immunologia cellulare e molecolare'', Milano, Elsevier, 2012, ISBN 978-88-214-3270-5}}
* {{Bibliografia|Banicita libro|autore=Daniele Bani et al., ''|titolo=Istologia umana'', |città=Napoli, |editore=Idelson-Gnocchi, |anno=2012, |ISBN =978-88-7947-541-9|cid=Bani et al.}}
* {{Bibliografia|Moorecita libro|autore=Keith Moore,|autore2=T. V. N. Persaud, ''|titolo=Lo sviluppo prenatale dell'uomo'', |città=Napoli, |editore=EdiSES, |anno=2009, |ISBN =978-88-7959-348-9|cid=Moore e Persaud}}
* {{Bibliografia|Sadlercita libro|autore=Thomas W. Sadler, ''|titolo=Embriologia medica di Langman'', |città=Milano, |editore=Elsevier, |anno=2008|cid=Sadler}}
* {{Bibliografia|Bani|Bani et al., ''Istologia umana'', Napoli, Idelson-Gnocchi, 2012, ISBN 978-88-7947-541-9}}
 
== Voci correlate ==
Riga 164 ⟶ 168:
*[[Linfocita T]]
*[[Linfocita B]]
*[[Radiologia del sistema linfatico]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogettointerprogetto|q|wikt=milza|commons=Category:Spleen|preposizione=sulla|etichetta=milza}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{ThesaurusCollegamenti BNCFesterni}}
* {{cita web | url = http://tumoremilza.com/ | titolo = Tumore Milzamilza | accesso = 4 luglio 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130625055135/http://tumoremilza.com/ | urlmorto = sì }}
* {{Treccani|milza}}
 
{{sistema linfatico}}