Natale: differenze tra le versioni

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{{Avvisounicode}}
{{Nota disambigua}}
{{Ricorrenza
{{Festività
|nome = Natale
|nomeFestività=Natale
|tipo = religiosa
|tipologia=religiosa
|immagine =Giorgione - AdorationWorship of the Shepherdsshepherds - National Gallery ofby Artbronzino.jpg
|didascalia = L’Adorazione dei pastori, [[Agnolo Bronzino]], [[Museo di belle arti di Budapest|Museo delle belle arti]] di [[Budapest]].
|data=[[25 dicembre]] (per cattolici, protestanti e ortodossi che seguono il calendario gregoriano); [[6 gennaio]] (per le chiese ortodosse orientali); [[7 gennaio]] (per ortodossi che seguono il calendario giuliano); [[19 gennaio]] (per la chiesa armena apostolica di Gerusalemme che segue il calendario giuliano)
|data = * [[25 dicembre]] (per cattolici, protestanti e ortodossi che seguono il calendario gregoriano)
|celebrata in=
* [[6 gennaio]] (per le chiese ortodosse orientali)
|religione=[[Cristianesimo]]
* [[7 gennaio]] (per ortodossi che seguono il calendario giuliano)
|avvenimento celebrato=[[Nascita di Gesù]]
* [[19 gennaio]] (per la chiesa armena apostolica di Gerusalemme che segue il calendario giuliano)
|feste correlate=[[Giorno di Santo Stefano|Santo Stefano]], [[Sacra Famiglia|Santa Famiglia]], [[Maria (madre di Gesù)|Maria Madre di Dio]], [[Epifania]], [[Battesimo di Gesù]]
|celebrata in =
|data d'istituzione=[[III secolo]]
|religione = [[Cristianesimo]]
|tradizioni religiose=[[Veglia di Natale|Veglia]], [[presepe]]
|oggetto della celebrazione = [[Nascita di Gesù]]
|tradizioni profane=[[albero di Natale]]
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|tradizioni culinarie=in [[Italia]]: [[pandoro]], [[panettone]], [[panforte]], [[torrone]], ''[[Dolci natalizi|altri]]''
|data d'istituzione = [[III secolo]]
|chiamata anche=Natività del Signore, Natale di Gesù
|tradizioni religiose = [[Veglia di Natale|Veglia]], [[presepe]], [[messa]]
|tradizioni profane = [[Albero di Natale]], [[Babbo Natale]]
|tradizioni culinarie = in [[Italia]]: [[dolci natalizi]] come [[pandoro]], [[panettone]], [[panforte]], [[torrone]] e altri
|chiamata anche = Natività del Signore, Natale di Gesù
}}
Il '''Natale''' è la [[solennità]] che commemora la [[nascita di Gesù]], osservata principalmente il [[25 dicembre]] come celebrazione religiosa e culturale da miliardi di persone [[Osservanza del Natale|in tutto il mondo]]. Nell'[[anno liturgico]] [[Cristianesimo|cristiano]], è preceduta dal tempo dell'[[Avvento]] e dà inizio al [[tempo di Natale]], che storicamente in Occidente dura [[Dodici Giorni di Natale|dodici giorni]] e culmina nella dodicesima notte, con l'[[Epifania]]. Il giorno di Natale è un [[giorno festivo]] in molti [[Festa nazionale|paesi]], è celebrato religiosamente dalla maggioranza dei cristiani, così come culturalmente da molti non cristiani, e costituisce una parte integrante delle [[periodo natalizio|festività natalizie]] organizzate attorno a esso.
Il '''Natale''' è una [[festa (liturgia)|festa]] [[Cristianesimo|cristiana]] che celebra la [[nascita]] di [[Gesù]] ("[[Nascita di Gesù|Natività]]"): cade il [[25 dicembre]] per la maggior parte delle Chiese cristiane occidentali e [[Chiesa greco-ortodossa|greco-ortodosse]]; per le [[Chiese ortodosse orientali]] cade il [[6 gennaio]] e il [[7 gennaio]] per le [[Chiesa ortodossa|Chiese ortodosse]] slave, che seguono il [[calendario giuliano]].
 
La tradizionale narrazione del Natale, mutuata dal [[Nuovo Testamento]], è conosciuta come [[Nascita di Gesù|Natività di Gesù]]; afferma che [[Gesù]] nacque a [[Betlemme]], secondo le profezie messianiche. Quando [[San Giuseppe|Giuseppe]] e [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] giunsero nel villaggio la locanda non aveva posto disponibile così fu loro offerto riparo per la notte in una [[stalla]] nella quale presto nacque [[Gesù bambino|Gesù]]. Il racconto del Vangelo di Luca parla anche di un [[Annuncio ai pastori|angelo che annunciò questa notizia ai pastori]] che si trovavano nei pressi; questi poi sparsero la voce.
Secondo il [[Anno liturgico|calendario liturgico]] è una [[solennità]] di importanza superiore all'[[Ascensione]] e alla [[Pentecoste]], ma inferiore alla [[Pasqua]], la festa cristiana più importante. È comunque la festa più popolarmente sentita tra i cristiani; tuttavia in tempi più recenti ha assunto tra le popolazioni di cultura occidentale anche un significato [[Laicità|laico]], legato allo scambio di [[Dono|doni]], alla [[famiglia]] e a figure del [[folclore]] come [[Babbo Natale]].
 
Cade il 25 dicembre per tutte le Chiese cristiane che seguono il [[calendario gregoriano]], mentre cade il [[7 gennaio]] (con un ritardo di tredici giorni) per quelle che seguono il [[calendario giuliano]]. Tuttavia, anche la [[Chiesa greco-ortodossa]], con eccezione della [[Chiesa slava polacca]] e delle [[Oriente cristiano|Chiese orientali]] ([[Chiesa ortodossa siriaca|siriache]] o [[Chiesa ortodossa copta|copte]]), si sono adeguate al calendario gregoriano, pur mantenendo il calendario giuliano per la loro tradizionale liturgia.
Sono strettamente legate alla festività la tradizione del [[presepe]] e dell'[[albero di Natale]], entrambe di origine [[Medioevo|medioevale]], la seconda più legata ai Paesi del [[Nord Europa]].
 
Le [[tradizioni natalizie|usanze moderne popolari della festa]] includono l'offerta di [[Dono|regali]], completare un [[calendario dell'Avvento]] o una [[corona dell'Avvento]], [[musica natalizia|musica]] e [[Canto di Natale (musica)|canti natalizi]], assistere a una [[Presepe vivente|rappresentazione della Natività]], uno scambio di [[Cartolina natalizia|cartoline natalizie]], [[Messa di mezzanotte|servizi religiosi]], un [[Cena di Natale|pasto in famiglia]] e l'esposizione di varie [[Decorazione|decorazioni]] natalizie. Alla più antica esposizione di [[Presepe|presepi]] si è via via aggiunta, specie nei paesi protestanti, quella degli [[Albero di Natale|alberi di Natale]] addobbati di [[luci di Natale|luci]], [[Ghirlanda|ghirlande]], [[Viscum album|vischio]] e [[Ilex aquifolium|agrifoglio]]. Inoltre, diverse tradizioni, correlate e spesso intercambiabili, sono divenute comuni, come quella di [[Babbo Natale]] (secondo alcuni identificabile in [[San Nicola di Bari|San Nicola]]) che da come racconta la leggenda vive in [[Lapponia]] o al [[Polo nord]] e [[Christkind]], e sono associate ai doni per i bambini durante il [[periodo natalizio]]. Poiché le offerte di regali e molti altri aspetti della festa comportano un'intensa attività economica, questo ha trasformato il periodo in un evento profano molto significativo sul piano economico e commerciale. Per l'esposizione e la vendita in tema sono divenuti immancabili la [[vetrina natalizia]] e il [[mercatino di Natale]].
Il termine italiano "Natale" deriva dal [[Lingua latina|latino cristiano]] ''Natāle(m)'' per [[ellissi]] di ''diem natālem Christi'' ("giorno di nascita di Cristo"), a sua volta dal latino ''natālis'', derivato da ''nātus'' ("nato"), [[Participio passato|participio perfetto]] del verbo ''nāsci'' ("nascere").<ref>A sua volta il [[Verbo deponente|deponente]] latino ''nasci'' risale all'[[Lingua indoeuropea|indoeuropeo]] ''*gnasi'', un [[incoativo]] dalla radice verbale ''*gen-/*gnē'' ("generare", da cui anche il [[Lingua latina|latino]] ''genĕre'' e ''gignĕre ''e il [[greco antico]] γίγνομαι, ''ghìgnomai'').</ref>il natale è figo
 
Secondo il [[Anno liturgico|calendario liturgico]] è una [[solennità]] di importanza superiore all'[[Ascensione di Gesù|Ascensione]] e alla [[Pentecoste]] ma inferiore alla [[Pasqua]], più importante per il suo significato. Rimane la festa più popolarmente sentita tra i cristiani ma in tempi recenti ha assunto, nella [[civiltà occidentale]], un significato [[Laicità|laico]] sempre maggiore con lo scambio di [[Dono|doni]] legati alla [[famiglia]] e a figure del [[folclore]] religioso cristiano o [[Paganesimo|pagano]] come [[Babbo Natale]], [[Renne di Babbo Natale|le sue renne]] e i [[Re Magi]].
== Il Natale nella tradizione cristiana ==
{{vedi anche|Tempo di Natale}}
[[File:Adorazione del Bambino - Beato Angelico.jpg|thumb|left|Adorazione del Bambino (1439-43), [[Beato Angelico]].|215x215px]]
Nella tradizione cristiana, il Natale celebra la [[nascita di Gesù]] a [[Betlemme]] da [[Maria (madre di Gesù)|Maria]]. Il racconto ci è pervenuto attraverso i [[Vangelo|vangeli]] secondo [[Vangelo secondo Luca|Luca]] e [[Vangelo secondo Matteo|Matteo]], che narrano l'[[annunciazione|annuncio]] dell'[[angelo Gabriele]], la deposizione nella mangiatoia, l'[[adorazione dei pastori]], la [[epifania|visita dei magi]]. Alcuni aspetti devozionali (la grotta, il bue e l'asino, i nomi dei [[Magi (Bibbia)|Magi]]) risalgono invece a tradizioni successive e a racconti presenti in [[vangeli apocrifi]].
 
== Etimologia ==
Il significato cristiano della festa risiede nella celebrazione della presenza di Dio. Con la nascita di Gesù, Dio per i cristiani non è più infatti un Dio distante, che si può solo intuire da lontano, ma è un Dio che si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla [[Seconda venuta|fine dei tempi]].<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2009/documents/hf_ben-xvi_hom_20091224_christmas_it.html Benedetto XVI, Omelia del 24 dicembre 2009]</ref>
Il termine italiano "Natale" deriva dal [[Lingua latina|latino cristiano]] ''Natāle(m)'' per [[Ellissi grammaticale|ellissi]] di ''diem natālem Christi'' ("giorno di nascita di Cristo"), a sua volta dal latino ''natālis'', derivato da ''nātus'' ("nato"), [[Participio passato|participio perfetto]] del verbo ''nāsci'' ("nascere").<ref group="Nota">A sua volta il [[Verbo deponente|deponente]] latino ''nasci'' risale all'[[Lingua protoindoeuropea|indoeuropeo]] ''*gnasi'', un [[incoativo]] dalla radice verbale ''*gen-/*gnē'' ("generare", da cui anche il [[Lingua latina|latino]] ''genĕre'' e ''gignĕre ''e il [[greco antico]] γίγνομαι, ''ghìgnomai'').</ref>
 
== Origine della festività ==
Per quanto riguarda la [[liturgia]], nella [[Chiesa latina]] il giorno di Natale è caratterizzato da quattro [[messa|messe]]:
[[File:Christus Sol Invictus.jpeg|thumb|Cristo rappresentato come [[Sol Invictus]], mosaico rinvenuto presso la [[Necropoli vaticana]]. Relativamente a questa immagine, [[Robin M. Jensen]] suggerisce, nel I volume della ''Cambridge History of Christianity'',<ref>{{Cita|Robin M. Jensen, ''Towards a Christian material culture''|pp. 568-585|Young}}.</ref> come tale immagine indichi un modo dei convertiti al Cristianesimo di esprimere la loro fede per mezzo di un simbolismo religioso già conosciuto.<ref group=Nota>{{Citazione|Yet, rather than point to this image as an example of religious syncretism, one might instead argue that it demonstrates that Roman Christians chose to express their faith using an already-established and familiar symbolic vocabulary.|[[Robin M. Jensen]]. ''op. cit.'', p. 572}}</ref>]]
* ''in vigilia'', messa vespertina nella vigilia;
* ''in nocte'', messa della notte;
* ''in aurora'', messa dell'aurora;
* ''in die'', messa del giorno.
 
La prima traccia del Natale risale al ''Commentario su Daniele''<ref>{{Cita libro|titolo=Patrologiae cursus completus|collana=Series Graeca|curatore-cognome=Migne|curatore-nome=J.-P.|vol=X|città=Paris|anno=1857, coll. 633-700}}</ref> di sant'[[Ippolito di Roma]], datato al 203-204, molti anni prima delle testimonianze di analoghe festività del [[Sol Invictus|Sole Invitto]].
Il Natale è al centro di un tempo liturgico specifico, il Tempo di Natale, che segue il [[tempo di Avvento]]; incomincia con i primi vespri del [[24 dicembre]] e termina con la domenica del [[Battesimo di Gesù]].
Altri riferimenti poco certi sulla festività del Natale risalgono al [[IV secolo]].<ref name=Bec71>{{Cita|Beckwith|p. 71}}.</ref> La prima menzione certa della [[Nascita di Gesù|Natività di Cristo]] con la data del 25 dicembre risale invece al [[336]],<ref group=Nota>Secondo Joseph F. Kelly «in 336 the local church at Rome proclaimed December 25 as the dies natalis Christi». Lo stesso autore precisa che «the document containing the affirmation of December 25 as the 'dies Natalis Christi' in 336 is called “The Cronograph of 354”» (Cfr. Joseph F. Kelly, ''The Origins of Christmas'', p. 64).</ref><ref group=Nota>Bruce David Forbes precisa che il Cronografo fu compilato nel 354, e «complicated scholarly arguments hold that selected documents within it date from 336, so it appears that by either 336 or 354, December 25 had become a recognized date for Christ's birthday in the Roman church» («complesse argomentazioni accademiche sostengono che taluni documenti al suo interno datino al 336, pertanto appare che in un momento anteriore al 336 o al 354 il 25 dicembre era diventato la data riconosciuta della nascita di Cristo all'interno della Chiesa di Roma») (Cfr. Bruce David Forbes, ''In Christmas: A Candid History'', p. 26).</ref><ref>{{Cita|Robinson|cap. 4}}.</ref> e la si riscontra nel ''[[Cronografo del 354|Chronographus]]'', redatto intorno alla metà del IV secolo<ref group=Nota>La redazione definitiva del ''Cronografo'' è del 354, ma la datazione del Natale risale al 336 in quanto, secondo Jedin e Dolan, «the so-called Chronographus of 354, which took this notice from a model going back to the age of Constantine (336)» (Cfr. Hubert Jedin, John Patrick Dolan, ''History of the Church: The imperial church from Constantine to the Early Middle Ages'', vol. 2, Burns & Oates, 1980)</ref> dal letterato romano [[Furio Dionisio Filocalo]].<ref group=Nota>{{Citazione|The earliest mention of the Nativity of Christ on December 25 can be found in the Chronograph of Philocalus, a Roman almanac whose source material can be dated to 336.|Susan K. Roll. ''Christmas and its cycle'' in ''The New Catholic Encyclopedia'', vol. 3, NY, Gale, 2003, pag. 551}}</ref>
 
Le origini storiche della festa non sono note<ref group=Nota>{{Citazione|[…] the historical origins of the Christmas feast remain largely mystery to scholarly investigation, […].|Susan K. Roll. ''Toward the Origin of Christmas'', 1995, pag. 9}}</ref> e sono state spiegate con varie ipotesi.<ref group=Nota>{{Citazione|Various opinions have been held about the way these dates [December 25th and January 6th] were chosen.| Roger T. Beckwith, ''Calendar and Chronology, Jewish and Christian: Biblical, Intertestamental and Patristic Studies'', Brill, 1996, p. 71.}}</ref> Si è sostenuto che la data venne fissata al 25 dicembre per fare coincidere la festa del ''Natalis Solis Invicti'' con la celebrazione della nascita di Cristo, indicato nel ''[[Libro di Malachia]]'' come nuovo ''"sole di Giustizia"'' (cfr. ''Malachia'' III,20);<ref>{{Cita|Filoramo|p. 300}}.</ref><ref>{{Cita|Forsythe|pp. 113-160}}.</ref><ref group=Nota>Secondo vari studiosi il Sol Invictus non fu sempre celebrato il 25 dicembre, ma anche nel mese di ottobre (Cfr. M. R. Salzman, New Evidence for the Dating of the Calendar at Santa Maria Maggiore in Rome, Transactions of the American Philological Association (111) 1981, pp. 215-227, a p. 221), il 19 dicembre (Cfr. Lucio De Giovanni, Costantino e il mondo pagano: studi di política e legislazione, M. D'Auria Editore, 1989), il 9 agosto o il 28 agosto (Cfr. Thomas J. Talley, "The Day of His Coming", From The Origins of the Liturgical Year, Pueblo Books, Liturgical Press, Collegeville: 1986 and 1991, Part Two, §§1-6, pp. 79-103).</ref> tuttavia, sia Tertulliano<ref>{{Cita libro|autore=Tertulliano|titolo=Apologeticum|volume=XVI}}</ref> sia, più tardi, Papa Leone I<ref>{{Cita libro|autore=Leone I|titolo=Sermones|volume=XXVII}} {{cita libro|titolo=Nativitate Domini|volume=VII, 4; XXII}} {{cita libro|titolo=Nativitate Domini|volume=II, 6}}</ref> attestano il fastidio e la riprovazione dei vertici della Chiesa nei confronti dei cristiani che, perpetuando le usanze pagane, manifestavano una venerazione nei confronti del Sole.
== Il Natale al di fuori del cristianesimo ==
{{Vedi anche|Villaggio di Babbo Natale (Korvatunturi)}}
[[File:Santa-eop2.jpg|thumb|upright=0.8|[[Babbo Natale]].]]
Nel corso dell'ultimo secolo, con il progressivo [[secolarismo|secolarizzarsi]] dell'[[Civiltà occidentale|Occidente]], e in particolar modo dell'[[Europa Settentrionale]], il Natale ha continuato a rappresentare un giorno di festa anche per i non cristiani, assumendo significati diversi da quello religioso. In questo ambito, il Natale è generalmente vissuto come festa legata alla famiglia, alla solidarietà, allo scambio di regali e alla figura di [[Babbo Natale]].
 
In particolare, [[papa Leone I]] afferma: {{Citazione|È così tanto stimata questa religione del Sole che alcuni cristiani, prima di entrare nella [[Basilica di San Pietro in Vaticano]], dopo aver salito la scalinata, si volgono verso il Sole e, piegando la testa, si inchinano in onore dell’astro fulgente. Siamo angosciati e ci addoloriamo molto per questo fatto che viene ripetuto per mentalità pagana. I cristiani devono astenersi da ogni apparenza di ossequio a questo culto degli dei.|[[Papa Leone I]], ''7° sermone tenuto nel Natale del 460'' - XXVII - 4}}
Al tempo stesso la festa del Natale, con connotazioni di tipo secolare-culturale, ha conosciuto una crescente diffusione in molte aree del mondo, estendendosi anche in Paesi dove i cristiani sono piccole minoranze, come in [[India]], [[Pakistan]], [[Cina]], [[Taiwan]], [[Giappone]] e [[Malaysia]].
 
D'altronde, la teoria dell'assimilazione della festa del ''Sol Invictus'' compare per la prima volta solo dopo quasi mille anni e si ritrova nella chiosa che un anonimo commentatore fa di uno scritto del vescovo siriano Jacob Bar-Salibi.<ref>{{Cita news|autore=Andrew McGowan|url=https://abmcg.blogspot.com/2011/01/syrus-code-deciphering-origins-of.html#comment-form|titolo=The Syrus Code: Deciphering the Origins of Christmas, or Not|data=2011-01-15|sito=Saint Ronan Street Diary}}</ref>
Al di fuori del suo significato religioso, il Natale ha inoltre assunto nell'ultimo secolo una significativa rilevanza in termini commerciali ed economici, legata all'usanza dello scambio di doni. A titolo di esempio, negli Stati Uniti è stato stimato che circa un quarto di tutta la spesa personale venga effettuata nel periodo natalizio.<ref>{{cita news|autore= Gwen Outen|url= http://learningenglish.voanews.com/content/a-23-a-2004-12-03-2-1-83121212/122796.html |titolo= Economics Report - Holiday Shopping Season in the U.S. |pubblicazione= Voice Of America |data= 3 dicembre 2004 |accesso= 23 dicembre 2013 | lingua= inglese}}</ref>
 
Inoltre, sono da considerare le numerose attestazioni, antecedenti il 274, della convinzione di larga parte della comunità cristiana che Gesù Cristo fosse nato il 25 dicembre.
== Tradizioni natalizie ==
{{vedi anche|Natale nel folklore}}
[[File:Juletræet.jpg|thumb|left|Un [[albero di Natale]].]]
 
La data in questione è infatti attestata da:
Il Natale è una festa accompagnata da diverse tradizioni, sociali e religiose, spesso variabili da paese a paese.
* Ippolito di Roma nel Commentario a Daniele, 4.23.3;<ref>{{Cita news|autore=|titolo=|url=https://sofiografskaskola.com/wp-content/uploads/2017/10/Коментари-на-књигу-пророка-Данила-на-енглеском.pdf|data=}}</ref>
* Evodio (secondo vescovo della Chiesa di Antiochia), in una epistola in parte riportata da Niceforo Callisto nella sua ''Storia ecclesiastica'', II, 3.<ref>{{Cita news|autore=|titolo=|url=https://reader.digitale-sammlungen.de/de/fs1/object/display/bsb11203976_00065.html|data=}}</ref>
* Alessandro vescovo di Gerusalemme, morto nel 251, secondo la testimonianza di Vittorino (fine III secolo), [[Diocesi di Ptuj|vescovo di Poetovii]] (oggi ''Ptuj'') riportata da Girolamo;<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Il testo originale è in John Chapman, ''On An Apostolic Tradition that Christ was Baptized in 46 and Crucified Under Nero|pubblicazione=Journal of Theological Studies|data=Luglio 1907|pagine=590-592}}</ref>
* Giovanni Crisostomo, che nell'omelia sul Natale di nostro Signore Gesù Cristo (''Εἰς τὸ γενέθλιον τοῦ Σωτῆρος ἡµῶν Ἰησοῦ Χριστοῦ'') scrive che la data del 25 dicembre era ben nota fin dall'inizio in Occidente;<ref>Il testo originale si può trovare qui: <nowiki>http://alavastron.blogspot.com/2016/10/Eis-genesin-Jesus.html</nowiki></ref>
* Teofilo, terzo [[Arcidiocesi di Cesarea di Palestina|vescovo di Cesarea marittima]], come riportato in ''Historia Ecclesiae Christi'' (o Centurie di Magdeburgo), cent. II. cap. VI.<ref>{{Cita news|autore=|titolo=|url=https://www.mgh-bibliothek.de/cgi-bin/cent02.pl?Spalte=117|data=}}</ref>
 
Per questi motivi si è scritto che fu Aureliano a decidere di festeggiare il ''Sol Invictus'' il 25 dicembre - ossia in una data che sino a quel momento non aveva avuto alcun rilievo nel calendario festivo pagano - in un ultimo tentativo di creare un’alternativa pagana - e dunque di rivitalizzare una religione ormai morente - ad una data già da tempo divenuta significativa per una religione cristiana di crescente popolarità.<ref>Così in T. Talley, ''The Origins of the Liturgical Year'', Collegeville, Liturgical Press, 1991, pp. 88-91. V. anche Morani, ''Quella data che alcuni vorrebbero fosse un'invenzione''.</ref>
Tra i costumi, le pratiche e i simboli familiari del Natale sono presenti il [[presepe]], l'[[Albero di Natale|albero natalizio]], la figura di [[Babbo Natale]], il [[calendario dell'Avvento]], lo scambio di auguri e di doni.
 
Il presepe, derivato da rappresentazioni medievali che la tradizione fa risalire a [[Francesco d'Assisi|san Francesco d'Assisi]], è una ricostruzione figurativa della natività di Gesù ed è una tradizione particolarmente radicata in [[Italia]].
 
L'albero di Natale, altro simbolo del Natale, è un [[abies|abete]] (o altra [[conifera]] [[sempreverde]]) addobbato con piccoli oggetti colorati (soprattutto palle di diversi colori), luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro. Le origini vengono in genere fatte risalire al mondo tedesco nel [[XVI secolo]], sulla base di preesistenti tradizioni [[cristianesimo|cristiane]] e [[paganesimo|pagane]]. Verso il secolo XI si diffuse nell'Europa del Nord l'uso di allestire rappresentazioni (sacre rappresentazioni o misteri) che riproponevano episodi tratti dalla Bibbia.
Nel periodo d'Avvento, una rappresentazione molto richiesta era legata al brano della [[Genesi]] sulla creazione. Per simboleggiare l'albero «della conoscenza del bene e del male» del giardino dell'Eden si ricorreva, data la regione (Nord Europa) e la stagione, a un abete sul quale si appendevano dei frutti.
 
Da quell'antica tradizione si giunse via via all'albero di Natale dei giorni nostri, di cui si ha una prima documentazione certa risalente al [[1512]] in [[Alsazia]].
 
Babbo Natale, presente in molte culture, è un anziano dalla barba bianca che distribuisce i doni ai bambini, di solito la sera della vigilia di Natale. Deriva dalla figura storica di [[san Nicola di Bari]], ma nella sua forma moderna si è diffuso a partire dal [[XIX secolo]] negli [[Stati Uniti]]: un ruolo importante nella definizione della sua figura ebbe la poesia ''[[A Visit from Saint Nicholas]]'', pubblicata nel 1823 e attribuita allo scrittore neyorkese [[Clement Clarke Moore]], nella quale [[Babbo Natale]] venne proposto ai lettori con le fattezze che oggi conosciamo.
 
Sono state proposte anche soluzioni diverse, sia in relazione a influenze ebraiche<ref name="Bec71"/> sia a tradizioni interne al cristianesimo.<ref>{{Cita|Beckwith|pp. 71-79}}.</ref>
Molte tradizioni natalizie sono infine legate alla musica (esistono molti [[canto natalizio|canti natalizi]] di carattere sia sacro sia profano, molti dei quali noti internazionalmente e altri a carattere più locale), a particolari piante (l'[[agrifoglio]], il [[vischio]], la [[stella di Natale]]), e pietanze tipiche; tra queste ultime si ricordano, in [[Italia]], il [[panettone]] e [[pandoro]] tra i [[dolci natalizi|dolci]], e lo [[Zampone Modena|zampone]] e il [[cotechino]] tra i cibi salati.
 
Secondo taluni le diverse ipotesi possono coesistere.<ref group="Nota">In particolare, sulle tradizioni cristiane (''Calculation hypotesis'') e sulle festività solari (''History of Religions hypothesys''), Susan K. Roll osserva: «As we have noted, the two hypoteses, the Calculation and the History of Religions hypotheses, need not to exclude each other [...]», in Susan K. Roll, ''Toward the Origin of Christmas'', 1995, p. 108.</ref>
=== La tradizione dei regali natalizi ===
La tradizione dei regali natalizi si riferisce alla consuetudine, alla mezzanotte del 25 dicembre o nella mattina seguente, di scambiarsi regali tra familiari e amici.
 
La tradizione cristiana ha basi comuni con quella popolare e contadina, dal momento che più o meno nello stesso periodo si celebravano una serie di ricorrenze e riti legati al mondo pagano: infatti nell'[[Civiltà romana|antica Roma]] dal 17 al 23 si festeggiavano i [[Saturnali]] in onore di [[Saturno (divinità)|Saturno]], dio dell'[[agricoltura]], durante i quali avvenivano scambi di doni e sontuosi banchetti.
{{cn|La tradizione di scambiarsi doni è molto antica, e presumibilmente è di origine pagana. Ad esempio, è certo che nei paesi del Nord Europa era abitudine scambiarsi doni il giorno del [[Solstizio|Solstizio d'Inverno]], come forma d'augurio per l'inizio della stagione invernale.}}
 
== Il Natale nell'arte ==
[[File:Giotto - Scrovegni - -17- - Nativity, Birth of Jesus.jpg|thumb|upright=0.7|La ''[[Natività di Gesù (Giotto)|Natività]]'' ([[Giotto]])]]
{{vedi anche|Natale nell'arte e nei media}}
 
Il Natale, e in particolare la scena della [[Natività di Gesù]], è uno dei maggiori temi dell'arte cristiana fin dalle sue [[arte paleocristiana|origini]]. Nell'ultimo secolo la festività ha continuato a ispirare numerose opere che comprendono, oltre alle tradizionali pitture e sculture, anche film, musiche sacre e romanzi.
 
Alcune tra le opere più famose sono:
* in [[letteratura]], il racconto ''[[Canto di Natale]]'' di [[Dickens]] ([[1843]]);
* in [[pittura]], l'affresco sulla ''[[Natività di Gesù (Giotto)|Natività]]'' di [[Giotto]] nella [[Cappella degli Scrovegni]] ([[1303]]-[[1305]]);
* nella [[musica]], i motivi ''[[Adeste fideles]]'' trascritto da [[John Francis Wade]] ([[1743]]), ''[[Stille Nacht]]'' di [[Joseph Mohr]] e [[Franz Xaver Gruber]] ([[1816]]), ''[[Jingle Bells]]'' di James Pierpont ([[1857]]), e in Italia ''[[Tu scendi dalle stelle]]'' di [[Alfonso Maria de' Liguori]] ([[1754]]);
* nella [[cinematografia]], i film ''[[La vita è meravigliosa]]'' di [[Frank Capra]] ([[1946]]), e ''[[Il miracolo della 34ª strada]]'' di [[George Seaton]] ([[1947]]).
 
== Origine della festività ==
[[File:Christus Sol Invictus.jpeg|thumb|right|Cristo rappresentato come [[Sol Invictus]], mosaico rinvenuto presso la [[Necropoli vaticana]]. Relativamente a questa immagine, [[Robin M. Jensen]] suggerisce, nel I volume della ''Cambridge History of Christianity'',<ref>{{Cita|Young|Robin M. Jensen, "Towards a Christian material culture", pp. 568-585.}}</ref> come tale immagine indichi un modo dei convertiti al Cristianesimo di esprimere la loro fede per mezzo di un simbolismo religioso già conosciuto<ref>{{q|Yet, rather than point to this image as an example of religious syncretism, one might instead argue that it demonstrates that Roman Christians chose to express their faith using an already-established and familiar symbolic vocabulary.|[[Robin M. Jensen]]. ''Op.cit.'' p. 572}}</ref>.]]
 
Alcuni riferimenti poco certi sulla festività del Natale risalgono al [[IV secolo]].<ref name=Bec71>{{Cita|Beckwith|p. 71.}}</ref> La prima menzione certa della Natività di Cristo con la data del 25 dicembre risale invece al [[336]]<ref>Secondo Joseph F. Kelly "in 336 the local church at Rome proclaimed December 25 as the dies natalis Christi". Lo stesso autore precisa che "the document containing the affirmation of December 25 as the 'dies Natalis Christi' in 336 is called "The Cronograph of 354" (Cfr. Joseph F. Kelly, "The Origins of Christmas", p. 64).</ref><ref>Bruce David Forbes precisa che il Cronografo fu compilato nel 354, e «complicated scholarly arguments hold that selected documents within it date from 336, so it appears that by either 336 or 354, December 25 had become a recognized date for Christ's birthday in the Roman church» («complesse argomentazioni accademiche sostengono che taluni documenti al suo interno datino al 336, pertanto appare che in un momento anteriore al 336 o al 354 il 25 dicembre era diventato la data riconosciuta della nascita di Cristo all'interno della Chiesa di Roma») (Cfr. Bruce David Forbes, "In Christmas: A Candid History", p. 26)</ref><ref>{{Cita|Robinson|cap. 4.}}</ref>, e la si riscontra nel ''[[Cronografo del 354|Chronographus]]'', redatto intorno alla metà del IV secolo<ref>La redazione definitiva del ''Cronografo'' è del 354, ma la datazione del Natale risale al 336 in quanto, secondo Jedin e Dolan, "the so-called Chronographus of 354, which took this notice from a model going back to the age of Constantine (336)" (Cfr. Hubert Jedin, John Patrick Dolan, "History of the Church: The imperial church from Constantine to the Early Middle Ages", Volume 2, Burns & Oates, 1980)</ref> dal letterato romano [[Furio Dionisio Filocalo]].<ref>{{q|The earliest mention of the Nativity of Christ on December 25 can be found in the Chronograph of Philocalus, a Roman almanac whose source material can be dated to 336.|Susan K. Roll. ''Christmas and its cycle'' in ''The New Catholic Encyclopedia'', vol.3. NY, Gale, 2003, pag. 551}}</ref>
 
Le origini storiche della festa non sono note<ref>{{q|[...] the historical origins of the Christmas feast remain largely mystery to scholarly investigation, [...].|Susan K. Roll. ''Toward the Origin of Christmas'', 1995, pag. 9}}</ref> e sono state spiegate con varie ipotesi<ref>{{q|Various opinions have been held about the way these dates [December 25th and January 6th] were chosen.| Roger T. Beckwith, ''Calendar and Chronology, Jewish and Christian: Biblical, Intertestamental and Patristic Studies'', Brill, 1996, pag. 71.}}</ref>. Probabilmente la sua data venne fissata al 25 dicembre per sostituire la festa del ''Natalis Solis Invicti'' con la celebrazione della nascita di Cristo, indicato nel ''[[Libro di Malachia]]'' come nuovo ''"sole di Giustizia"'' (cfr. ''Malachia'' III,20)<ref>{{Cita|Filoramo|p. 300.}}</ref><ref>{{Cita|Forsythe|pp. 113-160.}}</ref><ref>Secondo vari studiosi il Sol Invictus non fu sempre celebrato il 25 dicembre, ma anche il mese di ottobre (Cfr. M. R. Salzman, New Evidence for the Dating of the Calendar at Santa Maria Maggiore in Rome, Transactions of the American Philological Association (111) 1981, pp. 215-227, a p. 221), il 19 dicembre (Cfr. Lucio De Giovanni, Costantino e il mondo pagano: studi di política e legislazione, M. D'Auria Editore, 1989), il 9 agosto o il 28 agosto (Cfr. Thomas J. Talley, "The Day of His Coming", From The Origins of the Liturgical Year, Pueblo Books, Liturgical Press, Collegeville: 1986 and 1991, Part Two, §§1-6, pp. 79-103)</ref>. Sono state proposte anche soluzioni diverse, sia in relazione a influenze ebraiche<ref name=Bec71/> sia a tradizioni interne al cristianesimo.<ref>{{Cita|Beckwith|pp. 71-79.}}</ref> Le diverse ipotesi possono coesistere<ref>In particolare, sulle tradizioni cristiane (''Calculation hypotesis'') e sulle festività solari (''History of Religions hypothesys''), Susan K. Roll osserva: "As we have noted, the two hypoteses, the Calculation and the History of Religions hypotheses, need not to exclude each other [...]", in Susan K. Roll, ''Toward the Origin of Christmas'', 1995, pag. 108).</ref>.
 
La tradizione cristiana si intreccia con quella popolare e contadina, dal momento che nello stesso periodo si celebravano una serie di ricorrenze e riti legati al mondo rurale: infatti nell'antica Roma dal 17 al 24 si festeggiavano i Saturnali in onore di Saturno, dio dell'agricoltura, durante i quali avvenivano scambi di doni e sontuosi banchetti.
 
=== Festività solari ===
[[File:Wheel of the Year.png|thumb|Schema che riporta la [[Ruota dell'anno]], ossia la disposizione delle otto festività annuali secondo alcune religioni pagane. Parimenti al ''Sol Invictus'' anche il [[Sabbat]] di [[Yule]] ricade in prossimità del solstizio d'inverno, ossia quattro giorni prima di Natale.]]
Il solstizio invernale e il culto del "[[Sol Invictus]]" nel tardo impero romano hanno avuto un ruolo nell'istituzione e nello sviluppo del Natale, e le prove a sostegno di ciò sono state riscontrate da ricerche approfondite di carattere storico.<ref>{{q|''No liturgical historian, whatever her or his position on the concrete causes of the development and institution of the Christmas feast, goeas as far as to deny that it has any sort of relationship with the sun, the winter solsitce and the popularity of solar worship in the later Roman Empire''.|Susan K. Roll. ''Toward the Origin of Christmas'', 1995, pag. 107}}</ref>
Come già detto, secondo alcuni osservatori, il [[Solstizio|solstizio d'inverno]] e il culto del ''[[Sol Invictus]]'' nel tardo impero romano hanno avuto un ruolo rilevante nell'istituzione e nello sviluppo del Natale<ref group=Nota>{{Citazione|''No liturgical historian, whatever her or his position on the concrete causes of the development and institution of the Christmas feast, goeas as far as to deny that it has any sort of relationship with the sun, the winter solsitce and the popularity of solar worship in the later Roman Empire''.|Susan K. Roll. ''Toward the Origin of Christmas'', 1995, pag. 107}}</ref>, ma la festa non si sovrappone alle celebrazioni per il solstizio d'inverno e alle feste dei saturnali romani, in quanto questi ultimi duravano dal 17 al 23 dicembre. Ciò che è vero è che già nel [[calendario romano]] il termine ''[[Natale romano|Natalis]]'' veniva impiegato per molte festività, come il ''[[natale di Roma|Natalis Romae]]'' ([[21 aprile]]), che commemorava la nascita dell'[[Roma|Urbe]], e il ''[[Sol Invictus|Dies Natalis Solis Invicti]]'', la festa dedicata alla nascita del Sole ([[Mitra (divinità)|Mitra]]), introdotta a Roma da [[Eliogabalo]] (imperatore dal [[218]] al [[222]]) e ufficializzato per la prima volta da [[Aureliano]] nel [[274]] con la data del 25 dicembre.<ref group="Nota">{{Citazione|Trasformato ufficialmente in culto pubblico con Aureliano, nel 274 d.C., venne fissata al 25 dicembre anche la data in cui si doveva celebrare la nascita del dio, ''Natalis Solis Inuicti'', dopo di che Mitra, identificato con ''Sol'' e a lui sovrapposto, divenne il dio invitto per eccellenza|[[Paolo Scarpi]]. ''Le religioni dei misteri'' vol. II. Milano, Mondadori/Fondazione Lorenzo Valla, 2008, p. 353.}} Ma anche [[Julien Ries]]. ''I cristiani e le religioni''; vol. 1 ''Opera omnia''. Milano, Jaca Book, 2006, pag. 157</ref><ref group="Nota">Va anche considerato che, secondo [[Gaston H. Halsberghe]], Aureliano riformò un culto, quello del dio ''[[Sol Invictus]]'', che aveva perso seguito tra i fedeli negli anni precedenti, e lo fece per unificare l'impero e rinnovare i legami con l'autorità centrale dopo le varie guerre e i vari imperatori succedutisi rapidamente. Compì quindi non solo una riforma religiosa, ma anche una vera e propria riforma amministrativa: «La Cristianità era infatti in pieno sviluppo - scrive Halsberghe - e i culti orientali avevano scosso la fede nelle antiche divinità romane e le aveva derubate della loro capacità di sostenere la devozione». Per Halsberghe quindi, in un periodo storico in cui l'aspirazione religiosa conduceva verso il monoteismo, il nuovo culto del ''[[Sol Invictus]]'' suggellò gli sforzi di Aureliano per stabilire la centralizzazione e il coordinamento dell'impero: «Lo Stato romano era tornata a essere uno, ma aveva un leader, l'imperatore, e un unico dio per proteggerlo, il dio Sol Invictus». Il dio Sole fu lo strumento con il quale Aureliano si identificò nella divinità, e con il quale rafforzò la sua autorità. La conseguenza immediata del monoteismo del Sole, dice ancora Halsberghe, «è stata così l'unità religiosa dell'impero e la divinizzazione dell'Imperatore nella sua persona». Cfr.: Gaston H. Halsberghe, ''The Cult of Sol Invictus'', Brill Archive, 1972, pp. 130-157.</ref>
 
È soprattutto quest'ultima festa a polarizzare l'attenzione degli studiosi. Se già verso il [[200]] era ampiamente diffusa nelle comunità cristiane dell'oriente greco la celebrazione del 6 gennaio come giorno della nascita di Gesù,<ref>{{Cita|Forsythe|p. 158}}.</ref> successivamente si registra il prevalere della data del 25 dicembre. Secondo alcuni, ciò si spiegherebbe con la grande popolarità, al tempo, della devozione al Sole Invitto.<ref>{{Cita|Forsythe|pp. 158-159}}.</ref>
La festa si sovrappone approssimativamente alle celebrazioni per il solstizio d'inverno e alle feste dei saturnali romani (dal 17 al 23 dicembre)<ref>Sui saturnali e sul loro assorbimento in una festività cristiana, cfr. Lesley Adkins,Roy A. Adkins, ''Handbook to Life in Ancient Rome'', Oxford University Press, pag. 287</ref> Inoltre già nel [[calendario romano]] il termine ''[[Natale romano|Natalis]]'' veniva impiegato per molte festività, come il ''[[natale di Roma|Natalis Romae]]'' ([[21 aprile]]), che commemorava la nascita dell'[[Roma|Urbe]], e il ''[[Sol Invictus|Dies Natalis Solis Invicti]]'', la festa dedicata alla nascita del Sole ([[Mitra (divinità)|Mitra]]), introdotta a Roma da [[Eliogabalo]] (imperatore dal [[218]] al [[222]]) e ufficializzato per la prima volta da [[Aureliano]] nel [[274]] d.C. con la data del 25 dicembre<ref>{{q|Trasformato ufficialmente in culto pubblico con Aureliano, nel 274 d.C., venne fissata al 25 dicembre anche la data in cui si doveva celebrare la nascita del dio, ''Natalis Solis Inuicti'', dopo di che Mitra, identificato con ''Sol'' e a lui sovrapposto, divenne il dio invitto per eccellenza|[[Paolo Scarpi]]. ''Le religioni dei misteri'' vol. II. Milano, Mondadori/Fondazione Lorenzo Valla, 2008, p. 353.}} Ma anche [[Julien Ries]]. ''I cristiani e le religioni''; vol. 1 ''Opera omnia''. Milano, Jaca Book, 2006, pag. 157</ref><ref>Va anche considerato che, secondo [[Gaston H. Halsberghe]], Aureliano riformò un culto, quello del dio [[Sol Invictus]], che aveva perso seguito tra i fedeli negli anni precedenti, e lo fece per unificare l'impero e rinnovare i legami con l'autorità centrale dopo le varie guerre e i vari imperatori succedutisi rapidamente. Compì quindi non solo una riforma religiosa ma anche una vera e propria riforma amministrativa: «La Cristianità era infatti in pieno sviluppo -scrive Halsberghe- e i culti orientali avevano scosso la fede nelle antiche divinità romane e le aveva derubate della loro capacità di sostenere la devozione». Per Halsberghe quindi, in un periodo storico in cui l'aspirazione religiosa conduceva verso il monoteismo, il nuovo culto del [[Sol Invictus]] suggellò gli sforzi di Aureliano per stabilire la centralizzazione e il coordinamento dell'impero: «Lo Stato romano era tornata a essere uno, ma aveva un leader, l'imperatore, e un unico dio per proteggerlo, il dio Sol Invictus». Il dio Sole fu lo strumento con il quale Aureliano si identificò nella divinità, e con il quale rafforzò la sua autorità. La conseguenza immediata del monoteismo del Sole, dice ancora Halsberghe, «è stata così l'unità religiosa dell'impero e la divinizzazione dell'Imperatore nella sua persona». Cfr.: Gaston H. Halsberghe, ''The Cult of Sol Invictus'', Brill Archive, 1972, pp. 130-157</ref>.
 
Alcune coincidenze storiche sono particolarmente significative, tra le quali:<ref>{{Cita|Roll|pp. 157-158}}.</ref>
È soprattutto quest'ultima festa a polarizzare l'attenzione degli studiosi. Se già verso il [[200]] era ampiamente diffusa nelle comunità cristiane dell'oriente greco la celebrazione del 6 gennaio come giorno della nascita di Gesù,<ref>{{Cita|Forsythe|p. 158.}}</ref> successivamente si registra il prevalere della data del 25 dicembre, e questo pare spiegarsi con la grande popolarità, al tempo, della devozione al Sole Invitto.<ref>{{Cita|Forsythe|pp. 158-159.}}</ref> Alcune coincidenze storiche sono infatti particolarmente significative, tra le quali:<ref>{{Cita|Roll|pp. 157-158.}}</ref>
# la corrispondenza delle date<ref>Sulle date esistono comunque delle controversie. Secondi vari autori, peraltro, la festa del [[Sol Invictus]] non fu sempre celebrata il 25 dicembre, ma anche in altri periodi dell'anno, come il mese di ottobre (Cfr. M. R. Salzman, New Evidence for the Dating of the Calendar at Santa Maria Maggiore in Rome, Transactions of the American Philological Association (111) 1981, pp. 215-227, a p. 221) o il 19 dicembre (Cfr. Lucio De Giovanni, Costantino e il mondo pagano: studi di política e legislazione, M. D'Auria Editore, 1989). Talley cita inoltre Gaston Halsberghe (Cfr. Gaston Halsberghe, The Cult of Sol Invictus, Leiden 1972), secondo cui il culto del [[Sol Invictus]] non fu introdotto per primo da [[Aureliano]], ma anzi era già esistente e celebrato in date differenti, come il 9 agosto o il 28 agosto. Scrive Talley: "In effetti, Halsberghe, senza asserire che c'era già una festa cristiana il 25 dicembre, espone la probabilità che un elemento dell'agenda religiosa di Aureliano fosse quello di provvedere a una alternativa autenticamente romana alla crescente e prospera missione cristiana" (Cfr. Thomas J. Talley, "The Day of His Coming", From The Origins of the Liturgical Year, Pueblo Books, Liturgical Press, Collegeville: 1986 and 1991, Part Two, §§1-6, pp. 79-103: "Indeed, Halsberghe, without suggesting that there was already a Christian festival on December 25, presents the probability that one item in Aurelian's religious agenda was the provision of an authentically Roman alternative to the increasingly successful Christian mission")</ref>,
# il fatto che il periodo nel quale prende probabilmente forma la festività cristiana corrisponde approssimativamente con il picco dei culti solari sostenuti dallo Stato romano,
# la diffusione di analogie solari con il Cristo negli scritti patristici di quei secoli. Queste sono state ispirate direttamente dal cantico di Zaccaria nel Vangelo di Luca, che descrive la missione di Giovanni Battista come una preparazione alla venuta del Signore, descritto come "un sole che sorge dall'alto": vedi Lc 1,68-79 e in particolare il v. 78.
Il Natale costituisce probabilmente l'esempio più significativo di come una tradizione pagana sia stata assorbita dal Cristianesimo e abbia assunto un nuovo significato.<ref>{{Cita| Forsythe |p. 113.}}</ref>
Nonostante l'introduzione del Natale cristiano, i culti pagani collegati alla celebrazione del sole perdurarono per molti anni, tant'è che ancora nel Natale del 460 tale circostanza portò [[papa Leone I]] ad affermare: {{Citazione|È così tanto stimata questa religione del Sole che alcuni cristiani, prima di entrare nella [[Basilica di San Pietro in Vaticano]], dopo aver salito la scalinata, si volgono verso il Sole e piegando la testa si inchinano in onore dell’astro fulgente. Siamo angosciati e ci addoloriamo molto per questo fatto che viene ripetuto per mentalità pagana. I cristiani devono astenersi da ogni apparenza di ossequio a questo culto degli dei.|[[Papa Leone I]], ''7° sermone tenuto nel Natale del 460 - XXVII - 4}}
 
* la corrispondenza delle date<ref group=Nota>Sulle date esistono comunque delle controversie. Secondi vari autori, peraltro, la festa del [[Sol Invictus]] non fu sempre celebrata il 25 dicembre, ma anche in altri periodi dell'anno, come il mese di ottobre (Cfr. M. R. Salzman, New Evidence for the Dating of the Calendar at Santa Maria Maggiore in Rome, Transactions of the American Philological Association (111) 1981, pp. 215-227, a p. 221) o il 19 dicembre (Cfr. Lucio De Giovanni, Costantino e il mondo pagano: studi di política e legislazione, M. D'Auria Editore, 1989). Talley cita inoltre Gaston Halsberghe (Cfr. Gaston Halsberghe, The Cult of Sol Invictus, Leiden 1972), secondo cui il culto del [[Sol Invictus]] non fu introdotto per primo da [[Aureliano]], ma anzi era già esistente e celebrato in date differenti, come il 9 agosto o il 28 agosto. Scrive Talley: "In effetti, Halsberghe, senza asserire che c'era già una festa cristiana il 25 dicembre, espone la probabilità che un elemento dell'agenda religiosa di Aureliano fosse quello di provvedere a una alternativa autenticamente romana alla crescente e prospera missione cristiana" (Cfr. Thomas J. Talley, "The Day of His Coming", From The Origins of the Liturgical Year, Pueblo Books, Liturgical Press, Collegeville: 1986 and 1991, Part Two, §§1-6, pp. 79-103: "Indeed, Halsberghe, without suggesting that there was already a Christian festival on December 25, presents the probability that one item in Aurelian's religious agenda was the provision of an authentically Roman alternative to the increasingly successful Christian mission")</ref>;
Quando i missionari incominciarono la conversione dei popoli germanici, adattarono alla tradizione cristiana molte [[Yule|feste pagane]]. Le celebrazioni pagane vennero così ricondotte alle celebrazioni del Natale, mantenendo però alcune delle tradizioni e dei simboli originari (fu lo stesso papa [[Gregorio Magno]], tra gli altri, a suggerire apertamente questo approccio alle gerarchie ecclesiastiche). Fra i simboli moderni del Natale che appaiono derivare dalle tradizioni germaniche e celtiche pagane compare, fra l'altro, l'uso decorativo del [[vischio]] e dell'[[agrifoglio]] e l'[[albero di Natale]].
* la diffusione di analogie solari con il Cristo negli scritti patristici di quei secoli. Queste sono state ispirate direttamente dal cantico di Zaccaria nel Vangelo di Luca, che descrive la missione di Giovanni Battista come una preparazione alla venuta del Signore, descritto come «un sole che sorge dall'alto»: vedi Lc 1,68-79 e in particolare il v. 78.
Quando i missionari incominciarono la conversione dei [[popoli germanici]], adattarono alla tradizione cristiana molte [[Yule|feste pagane]]. Le celebrazioni pagane vennero così ricondotte alle celebrazioni del Natale, mantenendo però alcune delle tradizioni e dei simboli originari (fu lo stesso papa [[Gregorio Magno]], tra gli altri, a suggerire apertamente questo approccio alle gerarchie ecclesiastiche). Fra i simboli moderni del Natale che appaiono derivare dalle tradizioni germaniche e celtiche pagane compare, fra l'altro, l'uso decorativo del [[vischio]] e dell'[[agrifoglio]] e l'[[albero di Natale]].
 
Anche la [[festa di San Giovanni]] che il 24 giugno festeggia la [[natività di San Giovanni Battista]], viene collegata alle celebrazioni del [[solstizio d'estate]]. I cristiani hanno per lungo tempo interpretato la nascita di Giovanni Battista come la preparazione per l'incarnazione di [[Gesù Cristo]], e le circostanze della sua nascita, come ricordato nel [[Nuovo Testamento]], furono miracolose. Il ruolo di Giovanni nel Vangelo è enfatizzato dallo scritto di san Luca relativo all'annuncio della sua nascita, in parallelo alla nascita di Gesù.<ref>{{Cita web |url=http://www.americancatholic.org/Features/Saints/saint.aspx?id=1424 |cognome=Foley (OFM) |nome=Leonard |titolo=Solemnity of the Birth of John the Baptist |pubblicazione=Saint of the Day: Lives, Lessons and Feasts |curatore=Pat McCloskey (OFM) |editore=Franciscan Media}}</ref> La natività di San Giovanni Battista è fissata liturgicamente al 24 giugno ed avviene appunto tre mesi dopo la celebrazione dell'[[Annunciazione]] il 25 marzo, quando appunto l'[[arcangelo Gabriele]] disse a Maria che sua cugina era incinta di sei mesi. Secondo alcuni, il proposito di queste festività non era quello di celebrare le esatte date degli eventi stessi, ma di commemorarli come collegati. La [[natività di Giovanni Battista]] anticipa, quindi, la festa del Natale.<ref name=nuns>{{Cita web |url=http://www.passionistnuns.org/Saints/StJohnBaptist/BirthJohnBaptist/index.htm |titolo=“Birth of John the Baptist” from the Passionist Nuns |accesso=20 marzo 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924064902/http://www.passionistnuns.org/Saints/StJohnBaptist/BirthJohnBaptist/index.htm |dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref>
In Islanda i festeggiamenti del [[solstizio d'inverno]] continuarono a essere celebrati per tutto il Medioevo, fino all'epoca della [[Riforma protestante|Riforma]].
 
In [[Islanda]] i festeggiamenti del [[solstizio d'inverno]] continuarono ad essere celebrati per tutto il [[Medioevo]], fino all'epoca della [[Riforma protestante]].
Anche in altre regioni la sovrapposizione fra gli antichi culti pagani del sole e la celebrazione del Natale cristiano perseverò almeno fino alla fine del XII secolo; tale circostanza risulta testimoniata dal [[vescovo]] siriano [[Jacob Bar-Salibi]]<ref name=autogenerato1>da ''Christianity and Paganism in the Fourth to Eighth Centuries'', Ramsay MacMullen. Yale, 1997, p. 155</ref>:
 
Anche in altre regioni la sovrapposizione fra gli antichi culti pagani del sole e la celebrazione del Natale cristiano continuò almeno fino alla fine del XII secolo, come segnalato dal [[vescovo]] siriano [[Jacob Bar-Salibi]]:<ref name=autogenerato1>da ''Christianity and Paganism in the Fourth to Eighth Centuries'', Ramsay MacMullen. Yale, 1997, p. 155.</ref>
{{Citazione|Era costume dei pagani celebrare al 25 dicembre la nascita del Sole, in onore del quale accendevano fuochi come segno di festività. Anche i Cristiani prendevano parte a queste solennità. Quando i dotti della Chiesa notarono che i Cristiani erano fin troppo legati a questa festività, decisero in concilio che la "vera" Natività doveva essere proclamata in quel giorno.| [[Jacob Bar-Salibi]]}}
 
SebbeneNon la tesi dominante tratutti gli studiosi sia propriopensano che il Natale derivi da festività pagane,. unaAd correnteesempio minoritaria di studiosi la pensa diversamente. Secondosecondo Thomas Talley mancherebbero le sufficienti prove di tale tesi.<ref>(Cfr. Thomas Talley, Le origini dell'anno liturgico, Brescia, 1991, pp. 93-101).</ref> PerSecondo Susan Roll non ha importanza quanto possa avere perfettamente senso una sorta di relazione, e i testi esistenti non hanno ancora dimostrato con chiarezza il collegamento tra il Natale e le festività pagane precedenti.<ref group=Nota>{{qCitazione|''The specific nature of the relation of Christmas to the then-contemporary feast of the birth of the sun, Natali Solis Invicti, has up to now not been conclusively proven from extant texts, no matter how much some sort of relation might make perfect sense''.|Susan K. Roll., ''Toward the Origin of Christmas'', 1995, pag. 107}}</ref>
 
=== Data di nascita di Gesù ===
{{vedi anche|Data di nascita di Gesù}}
[[File:Adoration of the shepherds reni.JPG|thumb|[[Adorazione dei pastori]], ([[Guido Reni]]).]]
La data di [[nascita di Gesù]] è sconosciuta:<ref group=Nota>{{qCitazione|The true birth date of Christ is unknown.|Susan K. Roll. ''Christmas and its cycle'' in ''The New Catholic Encyclopedia'', vol. 3., NY, Gale, 2003, pag. 551}}</ref>: iltale giornodata infatti non è indicatoindicata nei [[Vangeli]] né in altri scritti contemporanei. Fin dai primi secoli, i cristiani svilupparono comunque diverse [[tradizioni]], basate anche su ragionamenti [[teologia cristiana|teologici]]. Questi fissavano il giorno della nascita in date diverse, tanto che il [[filosofo]] [[Clemente Alessandrino]] ([[150]] - [[215]] d.cC.) annotava in un suo scritto: ''"Non si contentano di sapere in che anno è nato il Signore, ma con curiosità troppo spinta vanno a cercarne anche il giorno"'' (''Stromata'', I,21,146).<ref group=Nota>In particolare, le date citate da Clemente di Alessandria corrisponderebbero nel [[calendario giuliano]], secondo un calcolo effettuato da Beckwith, al 10 e al 6 gennaio, al 20 maggio, al 19 e al 20 aprile (in Susan K. Roll, ''Toward the Origin of Christmas'', 1995, nota 91, pag. 77). La corrispondenza delle date indicate da Clemente con il calendario giuliano presenta comunque diverse criticità, anche per la coesistenza al tempo di calendari diversi, ed è oggetto di discussione tra gli studiosi (cfr. Susan K. Roll, ''Toward the Origin of Christmas'', 1995, pag. 78).</ref>.
 
Il testo di Clemente registra comunque l'esistenza di una tradizione antica relativa a unaalla nascita di Gesù in una data di mezzo inverno. Tale tradizione viene infatti fatta risalire ai seguaci di [[Basilide]], attivo ad Alessandria prima del [[150]], che celebravano il [[6 gennaio|6]] o il [[10 gennaio]], con il [[battesimo di Gesù]], la sua nascita come "Figlio di Dio".<ref group=Nota>Le interpretazioni possibili sono comunque diverse. Per approfondimenti cfr. Susan K. Roll, ''Toward the Origin of Christmas'', 1995, pagg. 77-78 e Roger T. Beckwith, ''Calendar and Chronology, Jewish and Christian: Biblical, Intertestamental and Patristic Studies'', Brill, 1996, pagg. 74-76.</ref>.
 
Il dibattito sulla [[data di nascita di Gesù]], rilanciato nel [[Novecento]],<ref>{{Cita|Roll|cap. ''Calculation Hypothesis".''}}.</ref>, consentesuggerisce dianche offrire una prospettivaipotesi alternativaalternative o complementarecomplementari all'ipotesi dell'istituzione del Natale in sostituzione alla festa pagana del [[Sol Invictus]].<ref group=Nota>Ad esempio, si può citare [[Joseph Ratzinger]] secondo cui "le vecchie ipotesi, secondo cui il 25 dicembre era stato scelto a Roma in polemica con il culto mitraico o anche come risposta cristiana al culto del sole invitto, che era stato promosso dagli imperatori romani nel corso del terzo secolo come tentativo di stabilire una nuova religione di Stato, oggi non paiono più sostenibili" (Cfr. anche J. Ratzinger, Introduzione allo spirito della liturgia, Ed. San Paolo, Cinisello B. 2001, p 104).</ref>. Un primo riferimento, per quanto controverso,<ref>{{Cita|Roll|pp. 79-81.}}.</ref> al 25 dicembre come giorno di nascita di Gesù è presente in [[Ippolito di Roma]] nel 204,<ref>[[Ippolito di Roma]], Commento a Daniele</ref><ref group=Nota>[[Joseph Ratzinger]], Immagini di speranza. Le feste cristiane in compagnia del Papa, ed. San Paolo, 2005, p. 10 (Scrive Ratzinger: "Il primo ad affermare con certezza che Gesù nacque il 25 dicembre è stato Ippolito di Roma nel suo commento a Daniele, scritto verso il 204)</ref>, circa 70 anni prima di [[Aureliano]], e lo studioso [[Paul de Lagarde]] ha evidenziato come la data del 25 dicembre era presumibilmente calcolata in Occidente già nel 221, nella Cronografia di [[Sesto Giulio Africano]].<ref>{{Cita|Roll|p. 79.}}</ref> In generale, diversi studiosi hanno tentato una ricostruzione plausibile della nascita di Gesù, arrivando a ritenere verosimile il [[25 dicembre]]<ref>{{Cita|Thiede|pp. 267-322.}}</ref><ref>Antonio Ammassari, "Alle origini del calendario natalizio", in Euntes Docete 45, 1992, pp. 11-16.</ref><ref>{{Cita|Fedalto|pp. 39-58.}}</ref>. Tuttavia è stato grazie alle ricerche di [[Shemarjahu Talmon]], dell'Università Ebraica di Gerusalemme<ref>{{Cita|Talmon|pp. 162-199.}}</ref> che furono compiuti concreti passi avanti in questo senso. Talmon è stato infatti in grado di ricostruire le turnazioni sacerdotali degli ebrei e applicarle al [[calendario gregoriano]] sulla base dello studio del [[Libro dei Giubilei]] recentemente scoperto a [[Qumran]]. Lo studioso israeliano riuscì a stabilire che la [[data di nascita di Gesù]] potrebbe quindi essere il 25 dicembre<ref>Scrive in proposito il professor {{collegamento interrotto|1=[http://www.zenit.org/article-25033?l=italian Tommaso Federici] |date=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, docente alla Pontificia Università Urbaniana (Cfr. anche [http://www.vicariatusurbis.org/SettoreOvest/caritasovest/25_dicembre.htm 24 giugno, 23 settembre, 25 dicembre: date storiche]) in un articolo apparso sull'Osservatore Romano: "Si spiega il 25 dicembre come cristianizzazione di una festa pagana, il natale del Sole invitto; oppure come equilibrio simmetrico, estetico tra il solstizio d'inverno (21 o 22 dicembre) e l'equinozio di primavera (23 o 24 marzo). Ma una scoperta nuova di pochi anni or sono ha portato luce definitiva sulla data del Natale. Già lo studioso israeliano Shemaryahu Talmon nel 1958 aveva pubblicato uno studio approfondito sul calendario della setta di Qumran, ricostruendo senza dubbi l'ordine dei turni sacerdotali nel tempio di Gerusalemme (cfr. 1 Cr 24, 7-18) ai tempi del Nuovo Testamento. Qui la famiglia di Abijah, a cui apparteneva Zaccaria, padre del Prodromo e Precursore Giovanni (Lc 1, 5), doveva officiare 2 volte l'anno, i giorni 8-14, del mese terzo, e i giorni 24-30 dell'ottavo mese. Quest'ultima cadeva circa alla fine di settembre. Non è senza senso che il calendario bizantino festeggi ‘la concezione di Giovanni' il 23 settembre, e la sua nascita 9 mesi dopo, il 24 giugno. I ‘sei mesi' dopo dell'Annunciazione, fissata come festa liturgica il 25 marzo, precedendo di 3 mesi la nascita del Precursore, preludono ai 9 mesi, che cadono in dicembre: il 25 dicembre è data storica"</ref><ref>Uno studio simile a quello di Talmon è stato condotto da Annie Jaubert, (Cfr. Le calendrier des Jubilées et de la secte de Qumran. Ses origines bibliques, in Vetus Testamentum, (1953) pp. 250-264), sempre sul calendario del [[Libro dei Giubilei]]</ref><ref>Un ulteriore riscontro, per quanto indiretto, si ha in [[Agostino d'Ippona|Agostino]], che fornisce l'attestazione più antica del 24 giugno per la nascita di [[Giovanni Battista]] (Per l'attestazione in Agostino della data del 24 giugno per la nascita di Giovanni Battista, cfr. Michael Kunzler, "La liturgia della Chiesa", 1996, pag. 593. Agostino, scrivendo fra il 399 e il 419 data inoltre il 25 marzo la concezione e la passione di Gesù, vedi Susan K. Roll, "Toward the Origins of Christmas", 1995, pag. 87).</ref>.
 
In generale, diversi studiosi hanno tentato una ricostruzione plausibile della nascita di Gesù, arrivando a ritenere verosimile il [[25 dicembre]].<ref>{{Cita|Thiede|pp. 267-322}}.</ref><ref>Antonio Ammassari, "Alle origini del calendario natalizio", in Euntes Docete 45, 1992, pp. 11-16.</ref><ref>{{Cita|Fedalto|pp. 39-58}}.</ref> [[Shemarjahu Talmon]], dell'Università Ebraica di Gerusalemme,<ref>{{Cita|Talmon|pp. 162-199}}.</ref> ha ricostruito le turnazioni sacerdotali degli ebrei e le ha applicato al [[calendario gregoriano]] sulla base dello studio del [[Libro dei Giubilei]] scoperto a [[Qumran]]. In questa maniera, ha stabilito che la [[data di nascita di Gesù]] potrebbe essere il 25 dicembre.<ref group=Nota>Scrive in proposito il professor {{cita testo|url=http://www.zenit.org/article-25033?l=italian|titolo=Tommaso Federici}}, docente alla Pontificia Università Urbaniana (Cfr. anche {{cita testo|url=http://www.vicariatusurbis.org/SettoreOvest/caritasovest/25_dicembre.htm|titolo=24 giugno, 23 settembre, 25 dicembre: date storiche|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121208011538/http://www.vicariatusurbis.org/SettoreOvest/caritasovest/25_dicembre.htm}}) in un articolo apparso sull'Osservatore Romano: «Si spiega il 25 dicembre come cristianizzazione di una festa pagana, il natale del Sole invitto; oppure come equilibrio simmetrico, estetico tra il solstizio d'inverno (21 o 22 dicembre) e l'equinozio di primavera (23 o 24 marzo). Ma una scoperta nuova di pochi anni or sono ha portato luce definitiva sulla data del Natale. Già lo studioso israeliano Shemaryahu Talmon nel 1958 aveva pubblicato uno studio approfondito sul calendario della setta di Qumran, ricostruendo senza dubbi l'ordine dei turni sacerdotali nel tempio di Gerusalemme (cfr. 1 Cr 24, 7-18) ai tempi del Nuovo Testamento. Qui la famiglia di Abijah, a cui apparteneva Zaccaria, padre del Prodromo e Precursore Giovanni (Lc 1, 5), doveva officiare 2 volte l'anno, i giorni 8-14, del mese terzo, e i giorni 24-30 dell'ottavo mese. Quest'ultima cadeva circa alla fine di settembre. Non è senza senso che il calendario bizantino festeggi ‘la concezione di Giovanni’ il 23 settembre, e la sua nascita 9 mesi dopo, il 24 giugno. I ‘sei mesi’ dopo dell'Annunciazione, fissata come festa liturgica il 25 marzo, precedendo di 3 mesi la nascita del Precursore, preludono ai 9 mesi, che cadono in dicembre: il 25 dicembre è data storica».</ref><ref group=Nota>Uno studio simile a quello di Talmon è stato condotto da Annie Jaubert, (Cfr. Le calendrier des Jubilées et de la secte de Qumran. Ses origines bibliques, in Vetus Testamentum, (1953) pp. 250-264), sempre sul calendario del [[Libro dei Giubilei]]</ref><ref group=Nota>Un ulteriore riscontro, per quanto indiretto, si ha in [[Agostino d'Ippona|Agostino]], che fornisce l'attestazione più antica del 24 giugno per la nascita di [[Giovanni Battista]] (Per l'attestazione in Agostino della data del 24 giugno per la nascita di Giovanni Battista, cfr. Michael Kunzler, ''La liturgia della Chiesa'', 1996, pag. 593. Agostino, scrivendo fra il 399 e il 419 data inoltre il 25 marzo la concezione e la passione di Gesù, vedi Susan K. Roll, ''Toward the Origins of Christmas'', 1995, pag. 87).</ref>
Di rilievo anche una possibile lettura simbolica della data di nascita. Dato che la data della morte di Gesù nei [[Vangeli]] si colloca tra il [[25 marzo]] e il [[6 aprile]] del nostro calendario, per calcolare la data di nascita di [[Gesù]] secondo alcuni studiosi si sarebbe seguita la credenza che la morte sia avvenuta nell'anniversario della sua venuta al mondo. Secondo questa ipotesi, per la festività del Natale si calcolò che Gesù fosse morto nell'anniversario della sua [[Incarnazione]] o concezione (non della sua nascita), e così si pensò che la sua data di nascita dovesse cadere nove mesi dopo la data del [[Venerdì Santo]], tra il 25 dicembre e il 6 gennaio<ref>Per un approfondimento su questo tipo di ipotesi, che si basa molto sul significato simbolico attribuito nell'antichità ai numeri, cfr. il lavoro di Duchesne, cit. in Susan K. Roll, ''Toward the Origin of Christmas'', 1995, pag. 89).</ref>.
 
È stata anche ipotizzata una possibile lettura simbolica della data di nascita: dato che la data della morte di Gesù nei [[Vangeli]] si colloca tra il [[25 marzo]] e il [[6 aprile]] del [[calendario gregoriano]], per calcolare la data di nascita di [[Gesù]] secondo alcuni studiosi si sarebbe seguita la credenza che la morte sia avvenuta nell'anniversario della sua "venuta al mondo". Secondo questa ipotesi, per la festività del Natale si calcolò che Gesù fosse morto nell'anniversario della sua [[incarnazione]] o concezione (non della sua nascita), e così si pensò che la sua data di nascita dovesse cadere nove mesi dopo la data del [[Venerdì Santo]], tra il 25 dicembre e il 6 gennaio.<ref group=Nota>Per un approfondimento su questo tipo di ipotesi, che si basa molto sul significato simbolico attribuito nell'antichità ai numeri, cfr. il lavoro di Duchesne, cit. in Susan K. Roll, ''Toward the Origin of Christmas'', 1995, pag. 89.</ref>
 
=== Tradizioni ebraiche ===
Alcuni studiosi hanno inoltre suggerito una possibile relazione con la festa [[Ebraismo|ebraica]] della Ridedicazione del Tempio, la [[Hanukkah]], che cade il venticinquesimo giorno di [[Kislev]], un mese lunare che corrisponde approssimativamente a novembre o dicembre. La festa ha però un significato diverso, dura otto giorni e non pare avere comunque inciso in modo significativo sulla scelta della data del Natale.<ref name=Bec71/>
 
== Il Natale nei primi secoli del cristianesimo ==
La celebrazione del Natale non è presente nei primi elenchi delle festività cristiane, per esempio in quello di [[Ireneo]] e in quello di [[Quinto Settimio Fiorente Tertulliano|Tertulliano]], e [[Origene]] ricorda che nella [[Bibbia|Scrittura]] solo i peccatori festeggiavano la data del compleanno.<ref name="CE">[[Catholic Encyclopedia]]: voce [http{{cita testo|url=https://www.newadvent.org/cathen/03724b.htm |titolo=Christmas]}}; queste informazioni, riferite a inizio [[XX secolo]], potrebbero essere obsolete o superate da più recenti ricerche.</ref>.
 
=== Celebrazioni in Alessandria d'Egitto ===
Le prime evidenze di una celebrazione del Natale provengono da [[Alessandria d'Egitto]], circa [[200|200 d.C.]], quando [[Clemente di Alessandria]]<ref>Strom., I, xxi in P.G., VIII, 888</ref> disse che certi [[teologia|teologi]] egiziani, "molto curiosi", definirono non solo l'anno, ma anche il giorno della [[nascita di Gesù]], il 25 Pachon, corrispondente al [[20 maggio]] del ventottesimo anno di [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]], ma fecero questo non perché ritenessero che il [[Cristo]] fosse nato quel giorno, ma solo perché quel mese era il nono del loro calendario.<ref>Chron., II, 397, n.</ref>
Altri scelsero le date del 24 o 25 Pharmuthi ([[19 aprile|19]] o [[20 aprile]]).<ref name="CE"/>
 
Un testo del [[243]], ''De paschae computus'', attribuito a [[Cipriano]] ma probabilmente apocrifo,<ref>P.L., IV, 963 sqq.</ref> dichiara che la nascita di Cristo fu il [[28 marzo]] perché fu in quel giorno che il [[sole]] fu creato.<ref name="CE"/>
 
Clemente dichiara anche che i Balisilidiani celebravano l'Epifania e con essa, probabilmente, anche la nascita di Gesù, il 15 l'11 Tybi ([[10 gennaio|10]] o [[6 gennaio]])<ref name="CE"/>.
 
Clemente dichiara anche che i [[Balisilidiani]] celebravano l'[[Epifania]] e con essa, probabilmente, anche la nascita di Gesù, il 15 l'11 Tybi ([[10 gennaio|10]] o [[6 gennaio]]).<ref name="CE"/> In un qualche momento la doppia commemorazione di Epifania e Natività deve essere diventata comune, sia perché l'apparizione dei pastori era considerata una delle manifestazioni della gloria di Cristo, sia forse a causa di una discrepanza del [[vangelo di Luca]] {{passo biblico|Luca|3,22|libro=no}} presente in vari codici, tra cui il [[codice Bezae]], in cui le parole di [[Dio]] sono rese «''houios mou ho agapetos, ego semeron gegenneka se''» ("tu sei il mio figlio prediletto, in questo giorno ti ho generato") al posto di «''en soi eudokesa''» ("in te mi sono compiaciuto").
 
[[Abraham Ecchelensis]] ([[1600]]-[[1664]])<ref>Labbe, II, 402</ref> riferisce della presenza di un ''dies Nativitatis et Epiphaniae'' da una costituzione della [[Patriarcato di Alessandria|chiesa di Alessandria]] al tempo del [[Concilio di Nicea]].
 
[[Epifanio di Salamina|Epifanio]] riferisce di una cerimonia dai tratti [[Gnosticismo|gnostici]] ad Alessandria in cui, la notte tra il 5 e il 6 gennaio, un disco solare inquartato (oggi noto come "[[croce celtica]]") detto ''Korê'' era portato in processione attorno a una [[cripta]], al canto "''Oggi a quest'ora Korê ha dato vita all'Eterno''".<ref>Hær., li, ed. Dindorf, 1860, II, 483.</ref>
 
Giovanni Cassiano ([[360]]-[[435]]) scrive tra il [[418]] e il [[427]] che i monasteri egiziani ancora ''"osservano gli antichi costumi"''.<ref>Giovanni Cassiano, ''Collations'' (X, 2 in P.L., XLIX, 820)</ref>
 
Il 29 Choiak (11 agosto) e 1º gennaio [[433]] [[Paolo di Emesa]] predica presso [[Cirillo di Alessandria]], e i suoi sermoni<ref>Mansi, IV, 293; appendice agli Act. Conc. Eph.</ref> mostrano che la celebrazione del Natale il mese di dicembre era già fermamente stabilita, e i calendari provano la sua permanenza; per cui la festa si era diffusa in Egitto tra il [[427]] e il [[433]].<ref name="CE"/>
 
=== Celebrazioni a Cipro, Armenia e Anatolia ===
A [[Cipro]], alla fine del [[IV secolo]], Epifanio dichiara contro gli [[Alogi]]<ref>Epifanio, ''Haer.'', li, 16, 24 in P. G., XLI, 919, 931</ref> che Cristo era nato il [[6 gennaio]] ed era stato [[Battesimo di Gesù|battezzato]] l'[[8 novembre]].
 
[[Efrem il Siro]] (i cui inni si riferiscono all'[[Epifania]] e non al Natale) prova che la [[Mesopotamia]] ancora festeggiava la nascita tredici giorni dopo il solstizio d'inverno, ovvero il 6 gennaio. Contemporaneamente in [[Armenia]] la data di dicembre era ignorata, e tuttora gli Armeni celebrano il Natale (''[[Surb Tsnund]]'') il [[6 gennaio]].<ref>Euthymius, ''Pan. Dogm.'', 23 in P.G., CXXX, 1175; Niceph., ''Hist. Eccl.'', XVIII, 53 in P.G., CXLVII, 440; Isaac, Catholicos of Armenia in eleventh or twelfth century, ''Adv. Armenos'', I, xii, 5 in P.G., CXXII, 1193; Neale, ''Holy Eastern Church'', Introd., p. 796</ref>
 
In [[Anatolia]], i sermoni di [[Gregorio di Nissa]] su [[Basilio Magno]] (morto prima del 1º gennaio [[379]]) e i due seguenti durante la festa di [[santo Stefano]],<ref>P.G., XLVI, 788; cf, 701, 721</ref> provano che nel [[380]] il Natale era già celebrato il 25 dicembre.<ref group=Nota>Usener, in ''Religionsgeschichtliche Untersuchungen'', Bonn, 1889, 247-250, data invece i sermoni al 383</ref>
Contemporaneamente in [[Armenia]] la data di dicembre era ignorata, e tuttora gli Armeni celebrano il Natale il [[6 gennaio]].<ref>Euthymius, "Pan. Dogm.", 23 in P.G., CXXX, 1175; Niceph., "Hist. Eccl,", XVIII, 53 in P.G., CXLVII, 440; Isaac, Catholicos of Armenia in eleventh or twelfth century, "Adv. Armenos", I, xii, 5 in P.G., CXXII, 1193; Neale, "Holy Eastern Church", Introd., p. 796</ref>
 
Nel [[V secolo]] [[Asterio di Amaseia]] e [[Anfilochio di Iconio]], contemporanei di Basile e Gregorio, mostrano che nelle loro [[diocesi]] le feste dell'Epifania e del Natale erano separate.<ref>P.G., XL, 337 XXXIX, 36.</ref>
In [[Anatolia]], i sermoni di [[Gregorio di Nissa]] su [[Basilio Magno]] (morto prima del 1º gennaio [[379]])
e i due seguenti durante la festa di [[santo Stefano]],<ref>P.G., XLVI, 788; cf, 701, 721</ref> provano che nel [[380]] il Natale era già celebrato il 25 dicembre.<ref>Usener, in ''Religionsgeschichtliche Untersuchungen'', Bonn, 1889, 247-250, data invece i sermoni al 383</ref>
 
Nel [[V secolo]] [[Asterio di Amaseia]] e [[Anfilochio di Iconio]], contemporanei di Basile e Gregorio, mostrano che nelle loro [[diocesi]] le feste dell'Epifania e del Natale erano separate.<ref>P.G., XL, 337 XXXIX, 36</ref>
 
=== Celebrazioni a Gerusalemme ===
Nel [[385]] [[Egeria (pellegrina)|Egeria]] scrive di essere rimasta profondamente impressionata dalla festa della Natività di [[Gerusalemme]], che aveva aspetti prettamente natalizi; il vescovo si recava di notte a [[Betlemme]], tornando a Gerusalemme il giorno della celebrazione.
La [[Presentazione al Tempio|presentazione di Gesù al tempio]] era celebrata quattordici giorni dopo.
Ma questo calcolo inizia dal 6 gennaio, e la festa continuava per gli otto giorni dopo quella data;<ref>Peregr. Sylv., ed. Geyer, pp. 75 sq. e p. 101;.</ref> successivamente menziona solo le due feste maggiori dell'Epifania e della Pasqua.
Per cui il 25 dicembre nel 385 non era osservato a Gerusalemme.
 
[[Giovanni di Nikiu]], per convincere gli [[armeni]] a osservare la data del 25 dicembre, fa notizia di una corrispondenza tra [[Cirillo di Gerusalemme]] e [[papa Giulio I]]<ref>P.L., VIII, 964 sqq.</ref> in cui Cirillo dichiara che il suo clero non può, nella singola festa della nascita e del battesimo, effettuare una doppia processione tra [[Betlemme]] e il [[Giordano (fiume)|Giordano]] e chiede a Giulio di stabilire la vera data della Natività ''dai documenti del censimento portati a Roma da [[Tito (storia romanaimperatore)|Tito]]''; Giulio stabilisce il 25 dicembre.
 
In un altro documento<ref>Cotelier, Patr. Apost., I, 316, ed. 1724</ref> si riferisce che Giulio scrisse a [[Giovenale di Gerusalemme]] (circa [[425]]-[[458]]), aggiungendo che [[Gregorio Nazianzeno]] a [[Costantinopoli]] era stato criticato per aver dimezzato le festività, ma Giulio morì nel [[352]] e la testimonianza di [[Egeria (pellegrina)|Egeria]] rende questi ultimi due documenti di origine dubbia.<ref name="CE"/>
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[[Sofronio Eusebio Girolamo]], scrivendo nel [[411]],<ref>Ezech., P.L., XXV, 18</ref> rimprovera ai palestinesi di mantenere la celebrazione della nascita di Cristo nella festa della Manifestazione.
 
[[Cosma Indicopleuste]] suggerisce<ref>P.G., LXXXVIII, 197.</ref> che anche alla metà del VI secolo la [[chiesa di Gerusalemme]] riteneva, basandosi sul passo evangelico di Luca, che il giorno del battesimo fosse il giorno della nascita di Gesù in quanto essere divino.
La commemorazione di Davide e Giacomo l'Apostolo si svolgeva il [[25 dicembre]].
 
Il 25 dicembre 432 Paolo di Emesa pronunciava a Cirillo di Alessandria un discorso sul Natale.
 
=== Celebrazioni ad Antiochia ===
Ad [[Antiochia]], dopo una lunga resistenza, la festa del 25 dicembre venne accolta nel 386 grazie all'opera di san [[Giovanni Crisostomo]].
 
Durante la festa di san Filogonio del 386<ref group=Nota>La ''Catholic Encyclopedia'' riporta che l'anno fu il 386 ma nota che Clinton ritiene fosse il 387 e Usener il 388 (''Religionsgeschichtl. Untersuch.'', pp. 227-240), ma queste datazioni sono contestate da Kellner, ''Heortologie, Freiburg'', n. 3, 1906, p. 97, n. 3.</ref> San Giovanni Crisostomo predicò un importante sermone:, in reazione ad alcuni riti e feste ebraiche, invitò la [[Patriarcato di Antiochia|chiesa di Antiochia]] a celebrare la nascita di Cristo il [[25 dicembre]], quando già parte della comunità la celebrava in quel giorno da almeno dieci anni; dichiarò che in occidenteOccidente la festa era già celebrata e che egli desiderava introdurla, che questa era osservata dalla [[Tracia]] a [[Cadice]] e che la sua miracolosamente rapida diffusione era un segno della sua genuinità.
 
Per giustificare la decisione, interpretò gli episodi evangelici dicendo che il sacerdote Zaccaria entrò nel [[Tempio di Gerusalemme|Tempio]] ricevendo l'annuncio del concepimento di [[Giovanni Battista]] ina settembre; il vangelo data quindi il concepimento di Gesù dopo sei mesi, ovvero ina marzo, per cui la nascita sarebbe avvenuta ina dicembre. Dichiarò inoltre di sapere che i rapporti del censimento della [[Sacra Famiglia]] erano ancora a Roma, e quindi Roma doveva aver celebrato il Natale il 25 dicembre per un tempo abbastanza lungo da consentire al Crisostomo di riportare con certezza la tradizione romana.<ref>P.G., XLVIII, 752, XLIX, 351.</ref>
 
Il riferimento agli archivi romani è antico almeno quanto [[Giustino (filosofo)|Giustino]]<ref>Apol., I, 34, 35</ref> e Tertulliano.<ref>''Contro Marcione'', IV, 7, 19</ref> Papa Giulio I, nella falsificazione cirillina citata in precedenza, afferma di aver calcolato la data basandosi su [[Flavio Giuseppe]], sulla base della stessa considerazione non provata riguardante Zaccaria.<ref name="CE"/>
Infine il Crisostomo dichiarò di sapere che i rapporti del censimento della [[Sacra Famiglia]] erano ancora a Roma
e quindi Roma doveva aver celebrato il Natale il 25 dicembre per un tempo abbastanza lungo da consentire al Crisostomo di riportare con certezza la tradizione romana.<ref>P.G., XLVIII, 752, XLIX, 351</ref> Il riferimento agli archivi romani è antico almeno quanto [[Giustino (filosofo)|Giustino]]<ref>Apol., I, 34, 35</ref> e Tertulliano.<ref>''Contro Marcione'', IV, 7, 19</ref> Papa Giulio I, nella falsificazione cirillina citata in precedenza, afferma di aver calcolato la data basandosi su [[Flavio Giuseppe]], sulla base della stessa considerazione non provata riguardante Zaccaria.<ref name="CE"/>
 
=== Celebrazioni a Costantinopoli ===
Nel [[379]]/[[380]] [[Gregorio Nazianzeno]] si fa iniziatore (in lingua greca: ''exarchos'') presso la Chiesa di Costantinopoli della nuova festa, proposta in tre sue [[Omelia|omelie]]<ref>Hom. xxxviii in P.G., XXXVI</ref> predicate in tre giorni successivi<ref>Usener, op. cit., p. 253.</ref> nella cappella privata chiamata Anastasia; dopo il suo esilio nel [[381]], la festa scomparve.<ref name="CE"/>
 
Secondo [[Giovanni di Nikiu]], Onorio, presente durante una delle sue visite, si accordò con Arcadio perché fosse osservata la festa nella stessa data di Roma.
Kellner colloca questa visita nel [[395]]; Baumstark<ref>Oriens Chr., 1902, 441-446</ref> tra il 398 e il 402; l'ultima data si basa su una lettera di [[Giacomo di Edessa]] citata da George di Beeltân, che dichiara che il Natale fu portato a Costantinopoli da Arcadio e Crisostomo dall'[[Italia]] dove ''secondo la tradizione'' si era tenuta fin dai tempi apostolici.
Crisostomo fu vescovo tra il 398 e il 402, e quindi la festa sarebbe stata introdotta in questo periodo da Crisostomo vescovo allo stesso modo in cui era stata introdotta ad Antiochia da Crisostomo presbitero; però Lübeck<ref>Lübeck, ''Hist. Jahrbuch.'', XXVIII, I, 1907, pp. 109-118</ref> prova che le evidenze su cui si basa la tesi di Baumstark non sono valide.
però Lübeck<ref>Lübeck, ''Hist. Jahrbuch.'', XXVIII, I, 1907, pp. 109-118</ref> prova che le evidenze su cui si basa la tesi di Baumstark non sono valide.
 
Secondo Erbes'<ref>Zeitschrift f. Kirchengesch., XXVI, 1905, 20-31</ref> la festa è stata introdotta da [[Costantino I]] tra il [[330]] e il [[335]]; esattamente nel [[330]]<ref name="CE"/> secondo l'opinione di alcuni storici, {{citazioneSenza necessariafonte}}, e probabilmente consigliato della madre [[Sant'Elena Imperatrice|Elena]] e dai vescovi del [[Concilio di Nicea]] .{{citazioneSenza necessariafonte}}.
 
=== Celebrazioni a Roma ===
La prima celebrazione del Natale a Roma avvenne nel [[336]]. Fino al [[354]], finoquando ad[[papa alloraLiberio]] erasi definitasuppone comeaver celebrazionedeciso<ref>{{Cita paganalibro|nome=Christoph|cognome=Markschies|titolo=In dedicatacammino altra Sole,due finomondi: alstrutture [[354]]del quandocristianesimo papaantico|collana=Cultura Liberioe storia|data=2003|editore=Vita e decisePensiero|città=Milano|pagine=70-71|ISBN=978-88-343-0894-3}}</ref> di fissare la data come nascita di Cristo, tale celebrazione era considerata come una celebrazione pagana dedicata al Sole.
 
Riguardo alla [[Chiesa latina|Chiesa di Roma]], la più antica<ref name="CE" /> fonte sulla celebrazione del Natale come cattolica è il ''[[Cronografo del 354]]''<ref>P. L., XIII, 675; riportato per intero in J. Strzygowski, ''Kalenderbilder des Chron. von Jahre 354'', [[Berlino]]Berlin, 1888.</ref> compilato nel [[354]], che contiene importanti tre date significative:
* Nel calendario civile il 25 dicembre è indicato come ''Natalis Invicti''.
* Nella ''[[Depositio Martyrum]]'', una lista di martiri romani o di altra origine universalmente venerati, il 25 dicembre è indicato come ''VIII kal. ian. natus Christus in Betleem Iudeae''.
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Una citazione significativa è:
{{citazione|durante il consolato di Cesare (Augusto) e Paolo, nostro signore Gesù Cristo nacque otto giorni prima delle calende di Gennaio [ovvero il [[25 dicembre]] ] un venerdì, il quattordicesimo giorno della Luna||Chr. Caesare et Paulo sat. XIII. hoc. cons. Dns. ihs. XPC natus est VIII Kal. ian. d. ven. luna XV|lingua=la}}
{{citazioneSenza necessariafonte|Queste indicazioni però sembrano scorrette e possono essere delle successive aggiunte al testo, per cui anche se la ''Depositio Martyrum'' è datata al [[336]] è probabile che questa indicazione debba essere datata al 354,}} anche se la presenza in un calendario ufficiale lascia supporre che siano esistite delle celebrazioni popolari precedenti.
 
=== Diffusione della celebrazione del Natale in Italia ===
Sul finire del IV secolo la festa passò a [[arcidiocesi di Milano|Milano]] e, per poi diffondersi nelle altre diocesi dell'Italia settentrionale.
 
== La tradizione cristiana ==
{{vedi anche|Tempo di Natale}}
[[File:Adorazione del Bambino - Beato Angelico.jpg|thumb|215x215px|''Adorazione del Bambino'' (1439-43) di [[Beato Angelico]].]]
Nella tradizione cristiana, il Natale celebra la [[nascita di Gesù]] a [[Betlemme]] da [[Maria (madre di Gesù)|Maria]]. Il racconto è pervenuto attraverso i [[Vangelo|vangeli]] secondo [[Vangelo secondo Luca|Luca]] e [[Vangelo secondo Matteo|Matteo]], che narrano l'[[annunciazione|annuncio]] dell'[[angelo Gabriele]], la deposizione nella mangiatoia, l'[[adorazione dei pastori]], la [[Epifania|visita dei magi]]. Alcuni aspetti devozionali (la grotta, il bue e l'asino, i nomi dei [[Magi (Bibbia)|Magi]]) risalgono invece a tradizioni successive e a racconti presenti in [[vangeli apocrifi]].
 
Il significato cristiano della festa risiede nella celebrazione della presenza di Dio. Con la nascita di Gesù, Dio per i cristiani non è più infatti un Dio distante, che si può solo intuire da lontano, ma è un Dio che si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla [[Seconda venuta|fine dei tempi]].<ref>{{cita testo|url=https://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2009/documents/hf_ben-xvi_hom_20091224_christmas_it.html|autore=Benedetto XVI|titolo=Omelia|data=24 dicembre 2009}}</ref>
 
Per quanto riguarda la [[liturgia]], nella [[Chiesa latina]] il giorno di Natale è caratterizzato da quattro [[Messa|messe]]:
* ''in vigilia'', messa vespertina nella vigilia;
* ''in nocte'', messa della notte;
* ''in aurora'', messa dell'aurora;
* ''in die'', messa del giorno.
 
Il Natale è al centro di un tempo liturgico specifico, il Tempo di Natale, che segue il [[Avvento|tempo di Avvento]]; incomincia con i primi vespri del [[24 dicembre]] e termina con la domenica del [[Battesimo di Gesù]].
 
== Al di fuori del cristianesimo ==
{{Vedi anche|Villaggio di Babbo Natale (Korvatunturi)}}
[[File:Santa-eop2.jpg|thumb|upright=0.8|[[Babbo Natale]].]]
Nel corso dell'ultimo secolo, con il progressivo [[secolarismo|secolarizzarsi]] dell'[[Civiltà occidentale|Occidente]], e in particolar modo dell'[[Europa Settentrionale]], il Natale ha continuato a rappresentare un giorno di festa anche per i non cristiani, assumendo significati diversi da quello religioso. In questo ambito, il Natale è generalmente vissuto come festa legata alla famiglia, alla solidarietà, allo scambio di regali e alla figura di [[Babbo Natale]].
 
Al tempo stesso la festa del Natale, con connotazioni di tipo secolare-culturale, ha conosciuto una crescente diffusione in molte aree del mondo, estendendosi anche in Paesi dove i cristiani sono piccole minoranze, come in [[India]], [[Pakistan]], [[Cina]], [[Taiwan]], [[Giappone]] e [[Malaysia]].
 
Al di fuori del suo significato religioso, il Natale ha inoltre assunto nell'ultimo secolo una significativa rilevanza in termini commerciali ed economici, legata all'usanza dello scambio di doni. A partire dalla metà del XX secolo, infatti, il [[Business natalizio|Business Natalizio]] è diventato un fenomeno di livello globale<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Luigi Pisanello|url=https://yeswework.it/blog/storia-business-natalizio/|titolo=Storia del Business Natalizio e Impatto sul Mercato del Lavoro|sito=YesWeWork|data=2024-12-05|accesso=2025-07-02}}</ref>. A titolo di esempio, negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] è stato stimato che circa un quarto di tutta la spesa personale venga effettuata nel periodo natalizio.<ref>{{cita news|autore= Gwen Outen|url=https://learningenglish.voanews.com/content/a-23-a-2004-12-03-2-1-83121212/122796.html|titolo=Economics Report - Holiday Shopping Season in the U.S.|pubblicazione=Voice of America|data=3 dicembre 2004|accesso=23 dicembre 2013|lingua=en}}</ref>
 
== Osservanza e tradizioni natalizie ==
{{vedi anche|Osservanza del Natale|Natale nel folclore}}
Il giorno di Natale è celebrato come una festa importante e un [[giorno festivo]] [[Osservanza del Natale|nei paesi di tutto il mondo]], compresi molti la cui popolazione è per lo più non cristiana. In alcune aree non cristiane, periodi di ex dominio coloniale hanno introdotto la celebrazione; in altri, minoranze cristiane o influenze culturali straniere hanno portato le popolazioni ad osservare la festa. Paesi come il Giappone, dove il Natale è popolare nonostante ci sia solo un piccolo numero di cristiani, hanno adottato molti degli aspetti secolari del Natale, come i regali, le decorazioni e gli alberi di Natale.
 
Tra i paesi con una forte tradizione cristiana, si è sviluppata una varietà di celebrazioni natalizie che incorporano culture regionali e locali.
 
Tra i costumi, le pratiche e i simboli familiari del Natale sono presenti il [[presepe]], l'[[Albero di Natale|albero natalizio]], la figura di [[Babbo Natale]], il [[calendario dell'Avvento]], lo scambio di auguri e di doni.
 
Molte [[tradizioni natalizie]] sono infine legate alla musica (esistono molti [[canto natalizio|canti natalizi]] di carattere sia sacro sia profano, molti dei quali noti internazionalmente e altri a carattere più locale), a particolari piante (l'[[agrifoglio]], il [[vischio]], la [[stella di Natale]]), e pietanze tipiche; tra queste ultime si ricordano, in [[Italia]], il [[panettone]] e [[pandoro]] tra i [[dolci natalizi|dolci]], e lo [[Zampone Modena|zampone]] e il [[cotechino]] tra i cibi salati.
 
=== Frequenza in chiesa ===
Il giorno di Natale (compresa la [[vigilia di Natale]]), è una festa nelle [[Chiesa luterana|chiese luterane]], un giorno di precetto nella [[Chiesa cattolica romana]] e una festa principale della [[comunione anglicana]]. Celebrazione religiosa tipica del momento è la [[Messa di mezzanotte]]. Altre denominazioni cristiane non classificano i loro giorni di festa, ma attribuiscono comunque importanza alla vigilia di Natale/giorno di Natale, come con altre feste cristiane come [[Pasqua]], [[Ascensione (festività)|Ascensione]] e [[Pentecoste]].
 
=== Presepe ===
Il [[presepe]], derivato da rappresentazioni [[Medioevo|medievali]] che la tradizione fa risalire a [[Francesco d'Assisi|san Francesco d'Assisi]], è una ricostruzione figurativa della natività di Gesù ed è una tradizione particolarmente radicata in [[Italia]].
 
=== Albero di Natale ===
[[File:NativityChristmasLights2.jpg|thumb|Luminarie natalizie]]
 
[[File:Juletræet.jpg|thumb|Un [[albero di Natale]].]]
L'[[albero di Natale]], altro simbolo del Natale, è un [[abies|abete]] (o altra [[conifera]] [[sempreverde]]) addobbato con piccoli oggetti colorati (soprattutto palle di diversi colori), luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro. Le origini vengono in genere fatte risalire al mondo tedesco nel [[XVI secolo]], sulla base di preesistenti tradizioni [[cristianesimo|cristiane]] e [[paganesimo|pagane]]. Verso il secolo XI si diffuse nell'[[Europa settentrionale|Europa del Nord]] l'uso di allestire rappresentazioni (sacre rappresentazioni o misteri) che riproponevano episodi tratti dalla [[Bibbia]].
{{Senza fonte|Nel periodo d'[[Avvento]], una rappresentazione molto richiesta era legata al brano della [[Genesi]] sulla [[Creazione (teologia)|creazione]]. Per simboleggiare l'albero «della conoscenza del bene e del male» del [[giardino dell'Eden]] si ricorreva, data la regione (Nord Europa) e la stagione, a un [[Abies|abete]] sul quale si appendevano dei frutti}}.
 
Da quell'antica tradizione si giunse via via all'albero di Natale dei giorni nostri, di cui si ha una prima documentazione certa risalente al [[1512]] in [[Alsazia]].
 
=== Musica e canti ===
{{vedi anche|Musica natalizia}}
I primi inni di Natale esistenti, in particolare, compaiono nella [[Roma]] del [[IV secolo]]. Inni latini come "[[Veni redemptor gentium]]", scritto da [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]], arcivescovo di Milano, erano austere dichiarazioni della dottrina teologica dell'Incarnazione in opposizione all'[[arianesimo]]. Ancora oggi in alcune chiese viene cantata la "Corde natus ex Parentis" ("Dall'amore del Padre generato") del poeta spagnolo [[Prudenzio]] (m. 413). Nei secoli IX e X, la "Sequenza" o "Prosa" natalizia fu introdotta nei monasteri del Nord Europa, sviluppandosi sotto [[Bernardo di Chiaravalle]] in una sequenza di [[strofe]] in rima. Nel [[XII secolo]] il canonico parigino [[Adamo di San Vittore]] iniziò a trarre musica dai canti popolari, introducendo qualcosa di più vicino al tradizionale [[canto natalizio]].
 
Le canzoni ora conosciute specificamente come canti natalizi erano in origine canti popolari cantati durante le celebrazioni come "la marea del raccolto" e il Natale. Fu solo più tardi che i canti natalizi iniziarono a essere cantati in chiesa. Tradizionalmente, i canti sono stati spesso basati su schemi di accordi [[Medioevo|medievali]], ed è questo che dà loro il loro suono musicale unico e caratteristico. Alcuni canti come "Persone hodie", "Il buon re Venceslao" e "L'agrifoglio e l'edera" possono essere fatti risalire direttamente al Medioevo. Sono tra le più antiche composizioni musicali ancora regolarmente cantate. "[[Adeste Fideles]]" (O venite tutti voi fedeli) appare nella sua forma attuale a metà del XVIII secolo, anche se le parole potrebbero aver avuto origine nel XIII secolo.
 
Il canto di canti natalizi inizialmente subì un calo di popolarità dopo la [[Riforma protestante]] nel nord Europa, sebbene alcuni riformatori, come [[Martin Lutero]], scrivessero canti e ne incoraggiassero l'uso nel culto. I canti sono sopravvissuti in gran parte nelle comunità rurali fino al risveglio dell'interesse per le canzoni popolari nel XIX secolo. Il riformatore inglese del XVIII secolo [[Charles Wesley]] comprese l'importanza della musica per il culto. Oltre ad impostare molti salmi su melodie, che furono influenti nel Grande Risveglio negli Stati Uniti, scrisse testi per almeno tre canti natalizi. Il più noto era originariamente intitolato "Hark! How All the Welkin Rings", in seguito ribattezzato "Hark! the Herald Angels Sing".
 
Canzoni natalizie completamente secolari sono emerse alla fine del XVIII secolo. "[[Deck the Halls]]" risale al 1784 e l'americano "[[Jingle Bells]]" fu protetto da copyright nel 1857. Nel XIX e XX secolo, gli spiritual e le canzoni afroamericane sul Natale, basati sulla loro tradizione di spirituals, divennero più ampiamente conosciuti. Un numero crescente di canzoni natalizie stagionali è stato prodotto commercialmente nel XX secolo, comprese variazioni jazz e blues. Inoltre, c'è stato un risveglio di interesse per la musica antica, dai gruppi che cantano musica popolare, come The Revels, agli interpreti di musica classica e altomedievale. [[John Rutter]] ha composto molti canti tra cui "All Bells in Paradise", "Angels' Carlo", "Candlelight Carol", "Donkey Carol", "Jesus Child", "Shepherd's Pipe Carol" e "[[Star Carol]]".
 
Durante il 19º secolo negli Stati Uniti, c'è stata una significativa adozione delle tradizioni natalizie da tedeschi e altri immigrati, così come i romanzi di [[Charles Dickens]], tra cui ''[[Il Circolo Pickwick]]'' e ''[[Canto di Natale]]''. Le pratiche includevano feste di Natale, canti natalizi porta a porta, invio di cartoline natalizie, regali e decorare case e alberi. La gente esponeva presepi e presepi. [189] C'erano diversi canti natalizi americani composti durante il 19º secolo, tra cui "[[It Came Upon the Midnight Clear]]" nel 1849, "[[I Heard the Bells on Christmas Day]]" nel 1863 e "[[Away in a Manger]]" nel 1885. Questo periodo di tempo segnò l'inizio della tradizione odierna dei gruppi corali americani e britannici che eseguivano il Messia di [[Händel]] durante il Natale, piuttosto che durante la Pasqua.
 
La musica natalizia negli Stati Uniti è stata influenzata dalla musica comunitaria e religiosa, così come dalla radio, dalla televisione e dalle registrazioni. La radio ha coperto la musica natalizia di spettacoli di varietà degli anni '40 e '50, così come le stazioni moderne che trasmettono esclusivamente musica natalizia dalla fine di novembre al 25 dicembre. I film di Hollywood hanno presentato nuova musica natalizia, come [[White Christmas (brano musicale)|''White Christmas'']] in ''[[La taverna dell'allegria]]'' e ''[[Rudolph la renna dal naso rosso]]''. I canti tradizionali sono stati inclusi anche nei film di Hollywood, come ''Hark the Herald Angels Sing'' in ''[[La vita è meravigliosa]]'' (1946), e [[Stille Nacht, heilige Nacht|''Silent Night'']] in ''[[Una storia di Natale]]''. Le canzoni natalizie americane includono canti e inni religiosi, così come canzoni secolari con buona volontà, Babbo Natale e regali.
 
=== Cucina tradizionale ===
[[File:Joulutorttuja.jpg|thumb|left|[[Joulutorttu]], un dolce natalizio finlandese con ripieno di marmellata di prugne.]]
[[File:Christmas pudding.JPG|thumb|Il [[Christmas pudding]] (o budino di Natale), cucinato e tradizionalmente servito nel Regno Unito, in Irlanda e in altri paesi.]]
Uno speciale pasto natalizio in famiglia ([[cena di Natale]]) è tradizionalmente una parte importante della celebrazione delle festività e il cibo che viene servito varia notevolmente da paese a paese. Alcune regioni hanno pasti speciali per la vigilia di Natale, come la [[Sicilia]], dove vengono serviti 12 tipi di pesce. Nel Regno Unito e nei paesi influenzati dalle sue tradizioni, un pasto natalizio standard include tacchino, oca o qualche altro grosso uccello, sugo, patate, verdure, a volte pane e sidro. Si preparano anche dolci particolari, come il [[Christmas pudding]], le [[mince pie]], la [[Christmas cake]] (o torta di Natale), il [[panettone]], il [[pandoro]], il [[tronchetto di Natale]], il [[panforte]], il [[torrone]] e il [[ceppo di Natale]]. Il pasto natalizio tradizionale dell'Europa centrale è la [[carpa]] fritta o altro pesce.
 
=== Carte ===
{{vedi anche|Cartolina natalizia}}
[[File:Christmas postcard 1907.jpg|thumb|Una cartolina di Natale del 1907 con Babbo Natale e alcune delle sue renne.]]
Le [[Cartolina natalizia|cartoline di Natale]] sono messaggi illustrati di auguri scambiati tra amici e familiari durante le settimane che precedono il giorno di Natale. Il saluto tradizionale recita "auguri di buon Natale e felice anno nuovo", molto simile a quello del primo [[biglietto]] di auguri natalizio commerciale, prodotto da Sir [[Henry Cole]] a Londra nel 1843. L'usanza di inviarli è diventata popolare tra un ampio spaccato di persone con l'emergere della moderna tendenza allo scambio di E-card.
 
Le cartoline di Natale vengono acquistate in quantità considerevoli e presentano opere d'arte, progettate commercialmente e pertinenti alla stagione. Il contenuto del disegno potrebbe riguardare direttamente la narrazione natalizia, con raffigurazioni della [[Natività di Gesù]], o [[simboli cristiani]] come la [[Stella di Betlemme]], o una [[Colomba dello Spirito Santo|colomba]] bianca, che può rappresentare sia lo [[Spirito Santo]] che la [[pace]] sulla Terra. Altre cartoline natalizie sono più laiche e possono raffigurare [[tradizioni natalizie]], figure mitiche come Babbo Natale, oggetti direttamente associati al Natale come candele, agrifoglio e palline, o una varietà di immagini associate alla stagione, come attività natalizie, scene sulla neve e la fauna selvatica dell'inverno settentrionale. Ci sono persino carte e generi umoristici che raffigurano scene nostalgiche del passato come gli acquirenti [[crinolina]]ti nei paesaggi stradali idealizzati del XIX secolo.
 
Alcuni preferiscono le carte con una poesia, una preghiera o un [[Versetto|versetto biblico]]; mentre altri si allontanano dalla religione con un "Buongiorno".
 
=== Francobolli commemorativi ===
{{vedi anche|Francobollo natalizio}}
Un certo numero di nazioni hanno emesso [[Francobollo natalizio|francobolli commemorativi]] durante il [[periodo natalizio]]. I clienti delle poste usano spesso questi francobolli per spedire le [[Cartolina natalizia|cartoline di Natale]] e sono molto apprezzati dai [[Filatelia|filatelici]]. Questi francobolli sono regolari [[francobolli]], a differenza di guarnizioni di Natale (che sono etichette), e sono validi per l'affrancatura per tutto l'anno. Di solito vengono messi in vendita tra l'inizio di ottobre e l'inizio di dicembre e vengono stampati in quantità considerevoli.
 
=== Regali natalizi ===
{{vedi anche|Dono}}
La tradizione dei regali natalizi si riferisce alla consuetudine, alla mezzanotte del 24 dicembre o nella mattina seguente, di scambiarsi regali tra familiari e amici.
 
{{Senza fonte|La tradizione di scambiarsi doni è molto antica, e presumibilmente è di origine pagana. Ad esempio, è certo che nei paesi del Nord Europa era abitudine scambiarsi doni il giorno del [[Solstizio|Solstizio d'Inverno]], come forma d'augurio per l'inizio della stagione invernale.}}
 
Lo scambio di doni è uno degli aspetti fondamentali della moderna celebrazione del Natale, che lo rende il periodo dell'anno più redditizio per i [[Rivenditore|rivenditori]] e le aziende di tutto il mondo. A Natale, le persone si scambiano [[Regalo|doni]] basati sulla tradizione cristiana associata a [[San Nicola]] e sui doni di oro, incenso e mirra che furono dati al bambino Gesù dai [[Magi (Bibbia)|Magi]]. {{non chiaro|La pratica del dono nella celebrazione romana dei [[Saturnali]] può aver influenzato le usanze cristiane, ma d'altra parte il "dogma centrale dell'[[Incarnazione (cristianesimo)|Incarnazione]]" cristiano, tuttavia, stabilirono saldamente nel dare e nel ricevere doni il principio strutturale di quell'evento ricorrente ma unico», perché furono i Magi biblici, «insieme a tutti i loro simili, che ricevettero il dono di Dio mediante la rinnovata partecipazione dell'uomo alla vita divina}}.
 
=== Babbo Natale ===
[[Babbo Natale]], presente in molte culture, è un anziano dalla barba bianca con un vestito rosso che distribuisce i doni ai bambini, di solito la sera della vigilia di Natale. Si dice derivi dalla figura storica di [[san Nicola di Bari]], ma nella sua forma moderna si è diffuso a partire dal [[XIX secolo]] negli [[Stati Uniti]]: un ruolo importante nella definizione della sua figura ebbe la poesia ''[[A Visit from Saint Nicholas]]'', pubblicata nel 1823 e attribuita allo scrittore newyorchese [[Clement Clarke Moore]], nella quale [[Babbo Natale]] venne proposto ai lettori con le fattezze che oggi conosciamo. La figura panciuta di [[Babbo Natale]] è stata anche usata ad uso commerciale come ad esempio, dalla [[Coca-Cola]].
 
== Il Natale nell'arte ==
[[File:Giotto - Scrovegni - -17- - Nativity, Birth of Jesus.jpg|thumb|upright=0.7|La ''[[Natività di Gesù (Giotto)|Natività]]'' ([[Giotto]]).]]
{{vedi anche|Natale nell'arte e nei media}}
 
Il Natale, e in particolare la scena della [[Natività di Gesù]], è uno dei maggiori temi dell'[[arte cristiana]] fin dalle sue [[arte paleocristiana|origini]]. Nell'ultimo secolo la festività ha continuato a ispirare numerose opere che comprendono, oltre alle tradizionali [[Pittura|pitture]] e [[Scultura|sculture]], anche [[film]], [[Musica sacra|musiche sacre]] e [[Romanzo|romanzi]].
 
Alcune tra le opere più famose sono:
* in [[letteratura]], il racconto ''[[Canto di Natale]]'' di [[Dickens]] ([[1843]]);
* in [[pittura]], l'affresco sulla ''[[Natività di Gesù (Giotto)|Natività]]'' di [[Giotto]] nella [[Cappella degli Scrovegni]] ([[1303]]-[[1305]]);
* nella [[musica]], i motivi ''[[Adeste fideles]]'' trascritto da [[John Francis Wade]] ([[1743]]), ''[[Stille Nacht]]'' di [[Joseph Mohr]] e [[Franz Xaver Gruber]] ([[1816]]), ''[[Jingle Bells]]'' di James Pierpont ([[1857]]), e in Italia ''[[Tu scendi dalle stelle]]'' di [[Alfonso Maria de' Liguori]] ([[1754]]);
<gallery>
Collegium Vocale - Adeste fideles.ogg|''Adeste fideles'' cantata a 4 voci dispari a cappella dal Collegium Vocale
Gruber - Schumann-Heink - Stille Nacht.ogg|''Stille Nacht, heilige Nacht''
Jingle Bells (90bpm) (Kevin MacLeod) (ISRC USUAN1100187).oga|''Jingle Bells''
</gallery>
* nella [[cinematografia]], i film ''[[La vita è meravigliosa]]'' di [[Frank Capra]] ([[1946]]) e ''[[Il miracolo della 34ª strada]]'' di [[George Seaton]] ([[1947]]).
 
== Note ==
<references group="Nota"/>
 
=== Riferimenti ===
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{catholicCatholic encyclopediaEncyclopedia|Christmas}}
* {{cita libro||titolo=Catechismo della Chiesa Cattolica|url=https://archive.org/details/catechismodellac0000unse|annooriginale=1992|editore=Libreria Editrice Vaticana|città=Città del Vaticano|cid=Catechismo|ISBN=88-209-1888-9}}
* {{cita libro | cognome= Young | nome= Frances Margaret | coautori= Margaret Mary Mitchell, K. Scott Bowie | titolo= The Cambridge History of Christianity | volume= 1 | editore= Cambridge University Press | città= | anno= | lingua= ingleseen | ISBN= 0-521-81239-9 | cid= Young | url= http://books.google.co.uk/books?id=6UTfmw_zStsC}}
* {{cita libro | cognome= Beckwith | nome= Roger T. | titolo= Calendar and Chronology, Jewish and Christian: Biblical, Intertestamental and Patristic Studies | editore= Brill | città= | anno= 2001 | lingua= ingleseen | ISBN= 0-391-04123-1 | cid= Beckwith | url= httphttps://books.google.co.uk/books?id=6j-fDxGEeGIC}}
* {{cita libro | cognome= Filoramo | nome= Giovanni | titolo= Cristianesimo | editore= Mondadori Electa | città= | anno= 2007 | ISBN= 88-370-4886-6 | cid= Filoramo | url= httphttps://books.google.co.uk/books?id=Zf58GQAACAAJ}}
* {{cita libro | cognome= Forsythe | nome= Gary | titolo= Time in Roman Religion: One Thousand Years of Religious History | capitolo= The Non-Christian Origin of Christmas | editore= Routledge | città= | anno= 2012 | lingua= ingleseen | ISBN= 0-415-52217-X | cid= Forsythe | url= httphttps://books.google.co.uk/books?id=hTDku_ZQ0JgC}}
* {{cita libro | cognome= Roll | nome= Susan K. | titolo= Toward the Origin of Christmas | editore= Peeters Publishers | città= | anno= 1995 | lingua= ingleseen | ISBN= 90-390-0531-1 | cid= Roll | url= httphttps://books.google.co.uk/books?id=6MXPEMbpjoAC}}
* {{cita libro | cognome= Robinson | nome= Jo | coautori= Jean Coppock Staheli | titolo= Unplug the Christmas Machine: A Complete Guide to Putting Love and Joy Back Into the Season | editore= HarperCollins | città= New York | anno= 1991 | lingua= ingleseen | ISBN= 0-688-10961-6 | cid= Robinson | url= httphttps://books.google.co.uk/books?id=y2NvIJqSjlwC}}
* {{cita libro | cognome= Thiede | nome= Carsten Peter | wkautore = Carsten Peter Thiede | titolo= La nascita del cristianesimo | editore= Mondadori | città= Milano | anno= 1999 | ISBN= 88-04-47209-X | cid= Thiede | url= httphttps://books.google.co.uk/books?id=S4h7AAAACAAJ}}
* {{cita libro | cognome= Fedalto | nome= Giorgio | titolo= Storia e metastoria del cristianesimo | editore= Mazziana | città= Verona | anno= 2006| ISBN= 88-85073-76-X | cid= Fedalto | url= httphttps://books.google.co.uk/books?id=EfOaMwAACAAJ}}
* {{cita libro | cognome= Talmon | nome= Shemarjahu | titolo= The Calendar Reckoning of the sect from the Judean Desert. Aspects of the Dead Sea Scrolls, in Scripta Hierosolymitana | volume= 4 | editore= | città= Gerusalemme | anno= 1958 | lingua= ingleseen | cid= Talmon | url= httphttps://books.google.co.uk/books?id=A1XKtgAACAAJ}}
 
== Voci correlate ==
Riga 236 ⟶ 307:
* [[Avvento]]
* [[Babbo Natale]]
* [[Bambino Gesù]]
* [[Battesimo di Gesù]]
* [[Befana]]
* [[Canto di Natale]] ([[1843]]), celebre racconto di [[Charles Dickens]]
* [[Business natalizio|Business Natalizio]]
* [[Canto di Natale]]
* [[Capodanno]]
* [[ChanukahChanukkah]]
* [[Celebrazione del Natale per Stato]]
* [[Cena di Natale]]
* [[Ceppo di Natale]]
* [[Data di nascita di Gesù]]
* [[Dodici Giorni di Natale]]
* [[Dolci natalizi]]
* [[Epifania]]
* [[Gesù BambinoGhirlanda]]
* [[Giorno di Santo Stefano]]
* [[LuminarieImmacolata Concezione]]
* [[NataleLuci nel folklorenatalizie]]
* [[Mercatino di Natale]]
* [[Messa di mezzanotte]]
* [[Natale nell'arte e nei media]]
* [[Novena]]
* [[Pasqua di Resurrezione]]
* [[Periodo natalizio]]
* [[Presepe]]
* [[Re Magi]]
* [[Santa Messa]]
* [[Saturnalia (festività)|Saturnalia]]
* [[Stella di Natale]]
* [[Sol Invictus]], festività romana
* [[Tempo di Natale]]
* [[TreguaTorta didei NataleRe]]
* [[Tradizioni natalizie]]
* [[Vetrina natalizia]]
* [[Villaggio di Babbo Natale (Korvatunturi)]]
 
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{{Anno liturgico della Chiesa cattolica}}
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