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{{F|aziende chimiche|arg2=aziende italiane|aprile 2015}}
'''Enichem''' è la denominazione assunta dall'[[Anic]] l'azienda petrolchimica del gruppo [[Eni]]. [[Enrico Mattei]] era entrato nel mondo chimico, non solo per completare il ciclo dei derivati del petrolio e del metano, ma anche per potere avere una attività con una larga base occupazionale e quindi poter ricambiare favori alla parte politica che appoggiava le sue iniziative.
{{Azienda
|nome = EniChem
|logo =
|forma societaria =
|data fondazione = 1983
|forza cat anno =
|luogo fondazione = [[San Donato Milanese]]
|fondatori =
|data chiusura = [[2000]]
|causa chiusura = (divenuta [[Syndial]])
|nazione = ITA
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|controllate =
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|settore = chimica
|prodotti = petrolchimici e chimici primari, petroliferi, chimici secondari organici e inorganici, [[fertilizzanti]], [[plastica|materie plastiche]], [[Tecnofibre#Fibre artificiali|fibre artificiali]], [[Tecnofibre#Fibre sintetiche|fibre sintetiche]]
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}}
 
'''EniChem''' è la denominazione assunta nel [[1983]] dalla nuova azienda petrolchimica del gruppo [[Eni]], che aveva assorbito le principali attività di '''[[EniChimica|EniChimica S.p.A.]]''' la quale, dal [[1981]], gestiva le società del gruppo '''[[Anic]]''' e le acquisite.
La Chimica in italia era dominata dapprima dalla [[Montecatini]], e, dopo la la fusione con la Edison, dalla [[Montedison]]. Mattei, avvalendosi della grande disponibilità di metano e di risorse finanziarie cospicue, date dalla così detta ''rendita metanifera'', creò grandi complessi industriali il più importante a Ravenna. Per il polo siciliano l'iniziativa era incentrata a [[Priolo]] e a [[Gela]], sia per sfruttare gicimenti petroliferi di una qualità poco adatta per i carburanti per l'autotrazione, sia per affrontare, se non per risolvere, i gravissimi problemi occupazionali della [[Sicilia]] sud-orientale. L'Enichem si assunse anche i pesi, non sempre facili delle residue attività chimiche del gruppo [[Sir]] con gli impianti collocati soprattutto in [[Sardegna]] e gli impianti in buona parte dismessi, della [[Rumianca]], un tempo di [[Riccardo Gualino]].
 
==Storia==
Il settore chimico, però, era in rapido declino, anche per l'insorgere di una nuova sensibilità che scopriva i gravissimi problemi ecologici.
===Origini===
'''Enichem''' è la denominazione assunta dall'[[Anic]] l'azienda petrolchimica del gruppo [[Eni]]. [[Enrico Mattei]] era entrato nel mondo chimico, non solo per completare il ciclo dei derivati del petrolio e del metano, ma anche per potere avere una un'attività con una larga base occupazionale e quindi poter ricambiare favori alla parte politica che appoggiava le sue iniziative.
 
La Chimicachimica in italia[[Italia]] era dominata dapprima dalla [[Montecatini (azienda)|Montecatini]], e, dopo la la fusione con la [[Edison (azienda)|Edison]], dalla [[Montedison]]. Mattei, avvalendosi della grande disponibilità di metano e di risorse finanziarie cospicue, date dalla così dettacosiddetta ''rendita metanifera'', creò per l'[[Anic]] grandi complessi industriali; il più importante era a [[Ravenna]]. Per il polo siciliano l'iniziativa era incentrata a [[Priolo Gargallo|Priolo]] e a [[Gela]], sia per sfruttare gicimentigiacimenti petroliferi di una qualità poco adatta per i carburanti per l'autotrazione, sia per affrontare, se non per risolvere, i gravissimi problemi occupazionali della [[Sicilia]] sud-orientale. L'EnichemEniChem si assunse anche i pesi, non sempre facili , delle residue attività chimiche del gruppo [[Sir]]SIR con- gliSocietà impianti collocati soprattutto inItaliana Resine|SIR]]-[[SardegnaRumianca]] e Liquichimica, con gli impianti prevalentemente in buona parte dismessi, della [[Rumianca]], un tempostato di [[Riccardo Gualino]]dismissione.
Un primo tentativo fu la razionalizzazione dei settori con Montedison, con scambi di impianti, il secondo, nettamente più deciso fu l'[[Enimont]], una fusione su base paritetica (40%+40%) con il restante 20% lasciato al mercato. Lo scioglimento del nodo della proprietà, dopo un primo momento in cui sembrava affermarsi il ruolo di [[Raul Gardini]] fu quello dell'affermarsi del socio Eni e quindi della denominazione Enichem.
 
Infatti, secondo la ricostruzione di Vittorio Mincato nella sua audizione alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] dell'[[11 marzo]] [[2002]], dai due poli Anic del [[1958]] (Ravenna - fertilizzanti prima e gomme poi, Gela - raffineria e petrolchimico per la produzione di materia plastiche) si passa alla costruzione o all'acquisto degli impianti di [[Pisticci]], [[Manfredonia]], [[Terni]], [[Ragusa]], [[Polo petrolchimico di Sarroch|Sarroch]] e [[Ottana]] per sfruttare le agevolazioni della Legge per il Mezzogiorno. Infine, arrivano anche gli stabilimenti Sir e Liquichimica affidati per legge ad Eni nel [[1980]] ([[Porto Marghera]], [[Ferrara]], [[Ravenna]], [[Polo petrolchimico di Porto Torres|Porto Torres]], [[Raffineria di Augusta|Augusta]]) nonché alcuni siti di Montedison ([[Priolo Gargallo|Priolo]]).
Ormai però, il concetto dominante era la privatizzazione. L'Enichem, per essere piazzata sul mercato, aveva bisogno di proseguire con risolutezza la linea del risanamento. Alla guida si era istallato [[Vittorio Mincato]] che senza esitazioni ha operato tagli occupazionali e produttivi, vendendo ad operatori privati, anche di livello internazionale, singole aree di businnes. Ad esempio le attività di produzione dei fertilizzanti è stata acquisita dalla [[Norsk Hydro]], il gigante di origine [[Norvegia|norvegese]] diventato quasi monopolista del settore in Europa.
 
===L'operazione Enimont===
Nello stesso tempo i problemi ecologici diventano gravi ed in alcuni siti drammatici così come i processi per le morti e le lesioni permanenti di cui si attribuisce la responsabilità a lavorazioni industriali.
Un primo tentativo fu la razionalizzazione dei settori con Montedison, con scambi di impianti, il secondo, nettamente più deciso fu l'[[Enimont]], una fusione su base paritetica (40%+40%) con il restante 20% lasciato al mercato. Lo scioglimento del nodo della proprietà, dopo un primo momento in cui sembrava affermarsi il ruolo di [[Raul Gardini]] fu quello dell'affermarsi del socio Eni e quindi della denominazione EnichemEniChem; fallì quindi, in poco tempo, il periodo Enimont.
 
===Il piano di riordino===
Enichem, molto alleggerita come produzioni ed organici, abbandona anche la vecchia denominazione per assumere quella di [[Syndial]].
Archiviata l'esperienza Enimont, EniChem deve affrontare una diminuzione del prezzo delle materie plastiche (dettata dalle nuove capacità produttive realizzate alla fine degli [[anni 80]], sia delle crescenti importazioni di prodotti provenienti dall'Est Europa e dall'Oriente <ref>{{Cita web|url=https://www.daonline.info/archivio/19/pagine/art8_protosviluppo.php|titolo=Sul risanamento del sito industriale Syndial di Porto Marghera}}</ref>), una crisi congiunturale, l'alto indebitamento fino ad allora tenuto sotto controllo dal margine operativo positivo<ref>{{Cita news|autore=Gianfranco Modolo| url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/08/08/enichem-in-cerca-di-ripresa-obiettivo.html| titolo=Enichem in cerca di ripresa l'obiettivo è il pareggio |data=8 agosto 1994 |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]}}</ref> e i pesi degli stabilimenti di cui sopra. Pertanto, produce un riassetto delle attività organizzative, non solo per ridurre i costi fissi, dismettere gli impianti non economici, semplificare i processi decisionali ma anche per adeguarsi alla sensibilità che scopriva i gravissimi problemi ecologici. Presentò nel [[1991]] un piano di ristrutturazione che, sostenuto dalla forte propensione alla privatizzazione lanciata dagli allora governi [[Giuliano Amato|Amato]] prima e [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]] poi, puntava tutto ed esclusivamente sul semplice risanamento del conto economico attraverso:
un consolidamento delle produzioni relative ai cicli dell'[[etilene]], delle [[plastica|materie plastiche]] e delle [[gomma|gomme]]; l'uscita della società dalla [[Chimica industriale#Chimica secondaria|chimica secondaria e fine]] e dal settore delle [[tecnofibre]], gestita dalle controllate [[EniChem Synthesis]], [[EniChem Augusta]] ed [[EniChem Fibre]]; riduzione globale dei costi.
 
Ormai però, il concetto dominante era la privatizzazione. L'EnichemEniChem, per essere piazzata sul mercato, aveva bisogno di proseguire con risolutezza la linea del risanamento. Alla guida si era istallatoinstallato [[Vittorio Mincato]] che senza esitazioni ha operato tagli occupazionali e produttivi, vendendo ad operatori privati, anche di livello internazionale, singole aree di businnesbusiness. Ad esempio le attività di produzione dei fertilizzanti è stata acquisita dalla [[Norsk Hydro]], il gigante di origine [[Norvegia|norvegese]] diventato quasi monopolista del settore in [[Europa]]. Come già detto, tutti gli stabilimenti [[EniChem Synthesis]] e [[EniChem Augusta]] (relativi alla chimica secondaria e fine) sono stati ceduti nel corso dei primi [[anni 1990|anni novanta]] a società straniere, facendo perdere al gruppo importanti esclusive e produzioni che deteneva fino a quel momento. Enichem passa così da 30.640 addetti nel 1993 ai 12.800 circa nel 2001.
===Voci collegate===
 
*[[ENI]]
Nello stesso tempo i problemi ecologici diventano gravi ede in alcuni siti drammatici così come i processi per le morti e le lesioni permanenti di cui si attribuisce la responsabilità a lavorazioni industriali.
*[[Enichem Agricoltura]]
 
*[[Enichem Synthesis]]
===Da EniChem a Syndial===
EniChem, divenuta il 1º gennaio [[1996]] '''EniChem Società di Partecipazioni S.r.l.''' e il 1º gennaio [[1999]] '''EniChem S.p.A.''', abbandona agli inizi del [[XXI secolo]] la vecchia denominazione per assumere quella di [[Syndial|Syndial S.p.A.]]
 
===Le società controllate===
Le molteplici attività produttive del gruppo portarono l'EniChem alla creazione di società subordinate, divise e specializzate per settore merceologico e produttivo:
 
*'''[[EniChem Agricoltura]]''': prodotti per l'agricoltura ([[fertilizzanti]], [[ammoniaca]], ecc.).
*'''[[EniChem Anic]]''': prodotti petrolchimici e chimici primari ([[cloro]]-{{chiarire|[[Carbonato di sodio|soda]]}}, [[etilene]], [[benzene]], [[toluene]], dicloroetano, ecc.).
*'''[[EniChem Augusta]]''': prodotti per la detergenza.
*'''[[EniChem Elastomeri]]''': [[elastomeri]] (co-polimeri di [[stirene]] e [[butadiene]], poliolefine e co-poliesteri, ecc.).
*'''[[EniChem Fibre]]''': [[tecnofibre]], intermedi per materie plastiche ([[acido tereftalico]], ecc.).
*'''[[EniChem Polimeri]]''': [[plastica|materie plastiche]] ([[polietilene]], [[cloruro di polivinile|PVC]], ecc.)
*'''[[EniChem Synthesis]]''': prodotti chimici secondari organici e inorganici ([[cloro]]-{{chiarire|[[Carbonato di sodio|soda]]}}, [[tetracloruro di carbonio]], [[diclorodifeniltricloroetano|DDT]], [[acido clorosolfonico|acido clorosolforico]], ecc.).
*'''[[EniChem Tecnoresine]]''': [[resina artificiale|resine]] chimiche.
 
==Note==
<references/>
 
=== Voci collegate=correlate ==
{{Div col}}
*[[Anic]]
*[[ENIEni]]
*[[EnichemEniChem Agricoltura]]
*[[EniChem Anic]]
*[[EniChem Augusta]]
*[[EniChem Elastomeri]]
*[[EniChem Fibre]]
*[[EniChem Polimeri]]
*[[EnichemEniChem Synthesis]]
*[[EniChimica]]
*[[Rumianca]]
*[[SIR - Società Italiana Resine]]
*[[Syndial]]
*[[Versalis]]
*[[Polo chimico di Ferrara]]
{{Div col end}}
 
==Collegamenti esterni==
;Fonti
[http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idCat=81&idArt=2538 Corte Europea]
*[http://documenti.camera.it/Leg14/BancheDati/ResocontiIndagini/10/indag/industria_chimica/2002/0311/s010.htm Indagine conoscitiva Camera dei Deputati]
*[http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idCat=81&idArt=2538 Corte Europea]
 
{{Portale|aziende}}
 
[[esCategoria:EnichemEniChem| ]]
[[Categoria:Aziende chimiche italiane]]