Lamezia Terme: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||Lamezia (disambigua)|Lamezia}}
{{NN|Calabria|luglio 2017}}
{{Avvisounicode}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Lamezia Terme
|Panorama = PanoramaLamezia.jpg
|Didascalia = Scorcio di Lamezia dalla collina del Soccorso
|Bandiera = Lamezia Terme-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Lamezia Terme-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Calabria
|Divisione amm grado 2 = Catanzaro
|Amministratore locale = Mario Murone
|Amministratore locale= Francesco Alecci, Mariagrazia Colosimo, Rosario Fusaro (commissione straordinaria)<ref>[http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/12/22/17A08563/sg%20;jsessionid=3rrBhobiknrVGDiqGDeZhg__.ntc-as5-guri2a Gazzetta Ufficiale]</ref>
|Partito = Indipendente di [[Centro-Destra]]
|Data elezione = 24/11/201712-06-2025
|Sottodivisioni = Vedi [[#Frazioni|elenco]]
|Abitanti= 70834
|Divisioni confinanti = [[Conflenti]], [[Curinga]], [[Falerna]], [[Feroleto Antico]], [[Gizzeria]], [[Maida]], [[Martirano Lombardo]], [[Nocera Terinese]], [[Platania]], [[San Pietro a Maida]], [[Serrastretta]]
|Note abitanti= [http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.
|Zona sismica = 1
|Aggiornamento abitanti= 31-12-2017
|Gradi giorno = 1199
|Sottodivisioni= Vedi [[#Frazioni|elenco]]
|Nome abitanti = lametini
|Divisioni confinanti= [[Conflenti]], [[Curinga]], [[Falerna]], [[Feroleto Antico]], [[Gizzeria]], [[Maida]], [[Martirano Lombardo]], [[Nocera Terinese]], [[Platania]], [[San Pietro a Maida]], [[Serrastretta]]
|Patrono = santi [[Pietro apostolo|Pietro]] e [[Paolo di Tarso|Paolo]]
|Zona sismica= 1
|Festivo = 29 giugno
|Gradi giorno=
|Motto = {{la}}{{maiuscoletto|[[Virtus unita fortior|Vis Unita Fortior]]}}
|Nome abitanti= lametini
|Mappa = Map of comune of Lamezia Terme (province of Catanzaro, region Calabria, Italy).svg
|Patrono= Santi [[Pietro apostolo|Pietro]] e [[Paolo di Tarso|Paolo]]
|Festivo= 29 giugno
|Motto= [[Virtus unita fortior|Vis unita fortior]]
|Mappa= Map of comune of Lamezia Terme (province of Catanzaro, region Calabria, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Lamezia Terme all'interno della provincia di Catanzaro
|Data istituzione = 4 gennaio 1968
}}
'''Lamezia Terme''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[laˈmɛʦʦja ˈtɛrme]}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti della [[provincia di Catanzaro]] in [[Calabria]].
 
La costituzione del comune di Lamezia Terme risale al [[4 gennaio#Eventi|4 gennaio]] [[1968#Eventi|1968]] a seguito dell'[[Fusione di comuni italiani#Comuni nati da fusioni dal 1946 al 2013|unione amministrativa]] dei precedenti comuni di [[Nicastro]], [[Sambiase]] e [[Sant'Eufemia Lamezia]]<ref name="Costituzione">{{Cita legge italiana
'''Lamezia Terme''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[laˈmɛʦʦja ˈtɛrme]}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:70834}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Catanzaro]] in [[Calabria]].
 
La costituzione del comune di Lamezia Terme è relativamente recente, risale infatti al [[4 gennaio#Eventi|4 gennaio]] [[1968#Eventi|1968]] a seguito dell'[[Fusione di comuni italiani#Comuni nati da fusioni dal 1946 al 2013|unione amministrativa]] dei precedenti comuni di [[Nicastro]], [[Sambiase]] e [[Sant'Eufemia Lamezia]]<ref name = "Costituzione">{{Cita legge italiana
|tipo= legge
|anno= 1968
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|data=
|cid=
}}</ref>. È fra i primi 100 [[comuni d'Italia per popolazione|comuni più popolosi d'Italia]], è il quarto comune<ref>[http://www.tuttitalia.it/calabria/65-comuni/popolazione/ Comuni calabresi per popolazione]</ref> della regione per popolazione e l'ottavo per superficie<ref>[http://www.tuttitalia.it/calabria/65-comuni/superficie/ Comuni calabresi per superficie]</ref>, la sua [[area urbana]] è di oltre {{formatnum:120000}} abitanti. Per effetto ed a seguito del [[Decreto del presidente della Repubblica|DPR]] 21 luglio 1972, il comune di Lamezia ha diritto, nei suoi atti ufficiali, di fregiarsi del [[Titolo di città in Italia#Calabria|titolo di Cittàcittà]].
 
LaIl città della [[Piana di Sant'Eufemia|piana]]comune ha una notevole importanza dal punto di vista [[agricoltura|agricolo]], [[cultura]]le, [[commercio|commerciale]], [[industria]]le e [[infrastrutturaInfrastrutture|infrastrutturale]]le per la sua posizione centrale nella regione e il suo territorio prevalentemente pianeggiante. Infatti, èÈ sede del principale [[Aeroporto di Lamezia Terme|aeroporto]] della Calabria e uno dei primi del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] per [[Aeroporti d'Italia per traffico passeggeri|traffico passeggeri]], di una [[Stazione di Lamezia Terme Centrale|stazione ferroviaria]] tra le più importanti della [[ferrovia Tirrenica Meridionale]] e di uno [[svincolo]] dell'[[Autostrada A2 (Italia)|autostrada del Mediterraneo]]. Vanta una vivace e rinomata [[Olivicoltura|coltivazione dell'olivo]] da cui si produce l'olio [[Lametia]] [[Denominazione di origine protetta|DOP]] e un'importante [[viticoltura]] dalla quale si ricavano i vini Lamezia [[Denominazione di origine controllata#Calabria|DOC]]regione.
 
La città prende il nome dal [[Amato (fiume)|fiume Amato]], un tempo chiamato ''Lametos'', che l'attraversa nella sua parte più periferica. Questo nome fu originariamente dato solo all'ex comune di Sant'Eufemia Lamezia. Con l'unione amministrativa del 1968, si è scelto il nome di Lamezia per l'intera città, a cui è stato aggiunto Terme, per via delle [[terme di Caronte]] che si trovano nell'omonima frazione dell'ex comune di Sambiase.
 
== Geografia fisica ==
{{vedi anche|Piana di Sant'Eufemia|Golfo di Sant'Eufemia|Monte Mancuso|Amato (fiume)}}
 
=== Territorio ===
[[File:LameziaTerme2.JPG|thumbminiatura|upright=0.9|Vista aerea della [[Piana di Sant'Eufemia|piana lametina]]]]
[[File:Estate 2010 - Panorama (13).JPG|thumbminiatura|upright=0.9|Veduta del [[Golfo di Sant'Eufemia|golfo di Lamezia]]]]
Lamezia Terme è la città con la maggior estensione territoriale dell'intera provincia e l'ottava della regione.
Il territorio comunale di Lamezia Terme comprende otto chilometri della [[costa dei Feaci]] sul [[golfo di Sant'Eufemia]], una parte della [[piana di Sant'Eufemia|piana lametina]] e delle zone collinari e montuose che si estendono fino al [[Monte Mancuso]]. La città della piana si trova indicativamente a metà strada fra la costa [[Mar Tirreno|tirrenica]] e l'[[Appennino calabro]] ed è posizionata all'estremità occidentale dell'[[Istmo di Catanzaro|istmo di Marcellinara]], la striscia di terra più stretta della [[penisola italiana]], dove il [[Mar Tirreno|Tirreno]] dista in linea d'aria circa trenta chilometri dallo [[Mar Ionio|Ionio]].
 
Il territorio comunale di Lamezia Terme comprende otto chilometri della [[costa dei Feaci]] sul [[golfo di Sant'Eufemia]], una parte della [[piana di Sant'Eufemia|piana lametina]] e delle zone collinari e montuose che si estendono fino al [[Monte Mancuso]] ed è compreso tra 0 e 1311 metri s.l.m. La città della piana si trova indicativamente a metà strada fra la costa [[Mar Tirreno|tirrenica]] e l'[[Appennino calabro]] ed è posizionata all'estremità occidentale dell'[[istmo di Catanzaro]], la striscia di terra più stretta della [[penisola italiana]], dove il [[Mar Tirreno|Tirreno]] dista in linea d'aria circa trenta chilometri dallo [[Mar Ionio|Ionio]].
 
Fra i principali corsi d'acqua del territorio troviamo il [[Amato (fiume)|fiume Amato]], che nei millenni ha formato la piana di Sant'Eufemia, e alcuni dei suoi affluenti, i torrenti Cantagalli, Piazza e Canne. Inoltre troviamo il torrente Bagni, famoso per le [[Acqua sulfurea|acque sulfuree]] delle [[terme di Caronte]] e nella cui piana alluvionale giacciono le rovine dell'antica città greca di [[Terina]], e il torrente Zinnavo che segna il confine naturale con il comune di [[Gizzeria]].
 
* [[Classificazione sismica dell'Italia|Classificazione sismica]]<ref>[{{Cita web |url=http://www.protezionecivile.it/jcms/it/classificazione.wp |titolo=Classificazione sismica dei comuni italiani] |accesso=11 marzo 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110209041718/http://www.protezionecivile.it/jcms/it/classificazione.wp |dataarchivio=9 febbraio 2011 |urlmorto=no }}</ref>: zona 1 (sismicità alta), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003
 
=== Clima ===
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* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]]: zona C
 
== Origini del nome ==
La città prende il nome dal [[Amato (fiume)|fiume Amato]], un tempo chiamato ''Lametos'', che l'attraversa nella sua parte più periferica. Questo nome fu originariamente dato solo all'ex comune di Sant'Eufemia Lamezia. Con l'unione amministrativa del [[1968]], si è scelto il nome di Lamezia per l'intera città, a cui è stato aggiunto Terme, per via delle [[terme di Caronte]] che si trovano nell'omonima frazione dell'ex comune di Sambiase.
 
== Storia ==
[[File:CataudoLameziaVedutaEolieDaLameziaIllustrata.jpg|thumb|upright=1.3miniatura|Notturno di Lamezia Terme con le [[Isole Eolie]]]]
[[File:LameziaEtnaFotoCataudo.jpg|thumb|upright=1.3miniatura|L'[[Etna]] visto da Lamezia Terme]]
[[File:ReventinoCataudoLamezia.JPG|thumb|upright=1.3miniatura|Lamezia Terme con lo sfondo del [[Reventino]]]]
[[File:SanTeodoroEcastelloNormSvevoLamezia.jpg|thumb|upright=1.3miniatura|Rione San Teodoro e ruderi del [[Castello normanno-svevo di Nicastro|castello]]]]
[[File:NeveSambiase2005Cataudo.jpg|thumb|upright=1.3miniatura|Corso Vittorio Emanuele, monumento a Giovanni Nicotera e particolare della [[Chiesa di San Pancrazio (SambiaseLamezia Terme)|Chiesa Matrice]]]]
Lamezia Terme è formalmente un agglomerato abbastanza recente, poiché il comune è stato costituito il [[4 gennaio#Eventi|4 gennaio]] [[1968#Eventi|1968]], per volere del senatore nicastrese [[Arturo Perugini]], dall'[[Fusione di comuni italiani#Comuni nati da fusioni dal 1946 al 2013|unione amministrativa]] di tre centri abitati, che, prima di tale data, costituivano comuni a sé stanti ([[Nicastro]], [[Sambiase]] e [[Sant'Eufemia Lamezia]])<ref name = "Costituzione" />, e che oggi sono considerati dei veri e propri quartieri. La storia di Lamezia Terme comprende, quindi, quelle dei tre ex comuni, i cui territori erano abitati anche molti secoli prima che questi centri sorgessero. Esistono reperti archeologici che testimoniano la presenza nel suo territorio di comunità del periodo [[italici|italico]] e del periodo [[Magna Grecia|magno-greco]].
 
Nel territorio lametino, secondo alcuni autori, sorgeva l'antica città greca di [[Terina]], fondata da coloni provenienti da [[Crotone]] nel [[V secolo a.C.]]<ref>La storia dell'egemonia della città di Terina sull'area circostante è sintetizzata dal ritrovamento successivo di tre "tesoretti" numismatici, ora conservati nel [http://www.comune.lamezia-terme.cz.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/462 Museo archeologico lametino] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131030053337/http://www.comune.lamezia-terme.cz.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/462 |data=30 ottobre 2013 }}</ref>. Secondo tali autori i primi indizi materiali si hanno nel 1865, quando, in contrada Terravecchia, vennero casualmente ritrovati un [[diadema]] d'oro e un tesoro di gioielli risalenti al [[III secolo a.C.]], che alla fine dell'Ottocento furono poi venduti al [[British Museum]] di [[Londra]]<ref>[https://www.britishmuseum.org/collection/term/x31475 British Museum Collection]</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.famedisud.it/dalla-calabria-al-british-museum-lo-splendore-del-tesoro-di-santeufemia/ |titolo= Dalla Calabria al British Museum: lo splendore del Tesoro di Sant’Eufemia|accesso=10 Novembre 2020}}</ref>. Nella zona di Sant'Eufemia Vetere sono stati ritrovati a più riprese numerosi [[Monetazione di Terina|tesoretti monetali]]. Su alcune di queste monete è raffigurata la sirena [[Ligea (mitologia)|Ligea]], il cui corpo, secondo la tradizione riportata da [[Licofrone]]<ref>{{Cita libro|titolo=Licofrone, "Alessandra" 724}}</ref>, naufragò presso Terina dopo aver tentato di ammaliare [[Ulisse]], e qui ricevette sepoltura da alcuni naviganti, nelle vicinanze del fiume Ocinaro (l'attuale Bagni). Nel 1955, invece, in contrada Cerzeto, durante lo scasso di una vigna, fu rinvenuta casualmente un [[hydria]] a [[Ceramica a figure rosse|figure rosse]], decorata con scene di [[gineceo]] e databile al primo quarto del [[IV secolo a.C.]]<ref>{{Cita web|url=http://viviamolacalabria.blogspot.com/2017/08/l-hydria-del-cerzeto-e-il-museo.html?m=1|titolo=L’ hydrìa del Cerzeto e il Museo Archeologico Lametino|accesso=10 novembre 2020}}</ref>. L'oggetto è conservato nel [[Museo archeologico lametino|Museo Archeologico Lametino]]<ref>{{Cita web|url=https://www.artsupp.com/en/MuseoArcheologicoLametino/Artworks/Classical-Section-Room-1-Red-figure-hydr%C3%ADa-from-Cerzeto/2130|titolo=L'hydrìa del Cerzeto|accesso=10 novembre 2020|dataarchivio=17 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201117093648/https://www.artsupp.com/en/MuseoArcheologicoLametino/Artworks/Classical-Section-Room-1-Red-figure-hydr%C3%ADa-from-Cerzeto/2130|urlmorto=sì}}</ref>.
Nel [[Medioevo]] nacquero due dei tre insediamenti che compongono l'attuale Lamezia Terme, abbastanza diversi tra loro ma di fatto complementari. Nicastro a vocazione prevalentemente commerciale e Sambiase a vocazione agricola, mentre l'attuale insediamento di Sant'Eufemia Lamezia ha origine più recente, essendo sorto con un gruppo di case intorno alla [[Stazione di Lamezia Terme Centrale|stazione ferroviaria]] principale, che in precedenza avevano costituito la sede del consorzio di bonifica delle paludi. Tuttavia il toponimo di Sant'Eufemia deriva da un altro insediamento di origine medievale poco distante, collocato intorno all'antica abbazia [[Ordine di San Benedetto|benedettina]] di Sant'Eufemia, nella zona attualmente denominata Sent'Eufemia Vetere.
 
Nel [[Medioevo]] nacquero due dei tre insediamenti che compongono l'attuale Lamezia Terme, abbastanza diversi tra loro ma di fatto complementari. Nicastro a vocazione prevalentemente commerciale e Sambiase a vocazione agricola, mentre l'insediamento di Sant'Eufemia Lamezia ha origine più recente, essendo sorto con un gruppo di case intorno alla [[Stazione di Lamezia Terme Centrale|stazione ferroviaria]] principale, che in precedenza avevano costituito la sede del consorzio di bonifica delle paludi. Tuttavia il toponimo di Sant'Eufemia deriva da un altro insediamento di origine medievale poco distante, collocato intorno all'antica [[Abbazia benedettina di Sant'Eufemia]], nella zona attualmente denominata Sent'Eufemia Vetere.
La fusione proposta dal [[Senatore|Sen.]] [[Arturo Perugini]] nacque dall'esigenza di creare un agglomerato urbano forte e capace di sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dal territorio comunale. La proposta di legge Perugini di unire i comuni non costituiva di certo una novità; circa quarant'anni prima, infatti, era già stata pensata da un altro parlamentare nicastrese, il Sen. Salvatore Renda. Questi era spinto dall'onda delle politiche di popolamento delle campagne operate durante il regime dittatoriale fascista. Dello stesso periodo (1927) è la costituzione della [[Grande Reggio]] che univa 14 piccoli comuni soprattutto delle aree collinari. L'idea era addirittura di fare di Nicastro una [[Provincia (Italia)|provincia]]. La legge riguardava l'unione dei comuni di Nicastro e di Sambiase, non essendo ancora stato istituito il comune di Sant'Eufemia Lamezia. Quest'ultimo comune, infatti, sarà [[Città di fondazione nel periodo fascista|fondato]] per volontà del regime fascista attorno al preesistente nucleo ferroviario denominato "Sant'Eufemia Biforcazione", con la legge 8 aprile 1935 n. 639. Ma le pretese e le ambizioni mosse nel 1927 dal Sen. Renda non furono accolte dagli amministratori del comune di Sambiase che non vollero rinunciare alla propria autonomia e soprattutto ricadere sotto la denominazione di nicastresi.
 
La fusione proposta dal [[senatore]] [[Arturo Perugini]] nacque dall'esigenza di creare un agglomerato urbano forte e capace di sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dal territorio comunale. La proposta di legge Perugini di unire i comuni non costituiva di certo una novità; circa quarant'anni prima, infatti, era già stata pensata da un altro parlamentare nicastrese, il senatore Salvatore Renda. Questi era spinto dall'onda delle politiche di popolamento delle campagne operate durante il regime fascista. Dello stesso periodo (1927) è la costituzione della [[Grande Reggio]] che univa 14 piccoli comuni soprattutto delle aree collinari. L'idea era addirittura di fare di Nicastro una [[Provincia (Italia)|provincia]]. La legge riguardava l'unione dei comuni di Nicastro e di Sambiase, non essendo ancora stato istituito il comune di Sant'Eufemia Lamezia. Quest'ultimo comune, infatti, fu [[Città di fondazione nel periodo fascista|fondato]] per volontà del regime fascista attorno al preesistente nucleo ferroviario denominato "Sant'Eufemia Biforcazione", con la legge 8 aprile 1935 n. 639. Ma le pretese e le ambizioni mosse nel 1927 dal senatore Renda non furono accolte dagli amministratori del comune di Sambiase che non vollero rinunciare alla propria autonomia e soprattutto ricadere sotto la denominazione di nicastresi.
Nella seduta del 18 ottobre 1967, la I [[commissione parlamentare]] permanente (Affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno) del [[Senato della Repubblica]], approva la "Costituzione del Comune di Lamezia Terme, in [[provincia di Catanzaro]]", grazie alla proposta di legge dell'On. [[Salvatore Foderaro]], congiunta a quella di iniziativa del Sen. Arturo Perugini. Mercoledì 20 dicembre 1967 la [[Camera dei deputati]] approva la legge così come era stata concepita da Perugini e diventa Legge 4 gennaio 1968 nº6 di cui all'art. 1 dice testualmente: "I comuni di Nicastro, Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia in provincia di Catanzaro sono riuniti in un unico Comune con la denominazione di Lamezia Terme".<ref>{{Cita web |url = http://www.calabriaonweb.it/2013/04/04/lamezia-terme-unintuizione-di-arturo-perugini/ |titolo = Lamezia Terme: un'intuizione di Arturo Perugini |autore = Antonio Cannone |editore = Calabriaonweb |data = 4 aprile 2013 |accesso = 14 gennaio 2018 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160617092607/http://www.calabriaonweb.it/2013/04/04/lamezia-terme-unintuizione-di-arturo-perugini/# |dataarchivio = 17 giugno 2016 |urlmorto = no }}</ref><ref>{{Cita web
 
Nella seduta del 18 ottobre 1967, la I [[commissione parlamentare]] permanente (Affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno) del [[Senato della Repubblica]], approva la "Costituzione del Comune di Lamezia Terme, in [[provincia di Catanzaro]]", grazie alla proposta di legge del deputato [[Salvatore Foderaro]], congiunta a quella di iniziativa del senatore Arturo Perugini. Mercoledì 20 dicembre 1967 la [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] approva la legge così come era stata concepita da Perugini e diventa la legge 4 gennaio 1968 nº6 il cui articolo 1 dice: "I comuni di Nicastro, Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia in provincia di Catanzaro sono riuniti in un unico Comune con la denominazione di Lamezia Terme".<ref>{{Cita web |url = http://www.calabriaonweb.it/2013/04/04/lamezia-terme-unintuizione-di-arturo-perugini/ |titolo = Lamezia Terme: un'intuizione di Arturo Perugini |autore = Antonio Cannone |editore = Calabriaonweb |data = 4 aprile 2013 |accesso = 14 gennaio 2018 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160617092607/http://www.calabriaonweb.it/2013/04/04/lamezia-terme-unintuizione-di-arturo-perugini/ |dataarchivio = 17 giugno 2016 |urlmorto = sì }}</ref><ref>{{Cita web
|url = http://www.lameziaterme.it/cinquantenario-lamezia-terme-origini-nome/ |titolo = Cinquantenario Lamezia Terme, le origini del nome della città |autore = Antonio Pagliuso |editore = LameziaTerme.it |data = |accesso = 14 gennaio 2018 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180114154316/http://www.lameziaterme.it/cinquantenario-lamezia-terme-origini-nome/ |dataarchivio = 14 gennaio 2018 |urlmorto = no }}</ref>
 
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Negli anni 1991, 2002 e 2017, il [[consiglio comunale]] di Lamezia Terme è stato sciolto per infiltrazioni mafiose con decreto del [[presidente della Repubblica]], le indagini effettuate dalle commissioni d'accesso agli atti, presso il comune, riscontrarono l'inquinamento della pubblica amministrazione da parte della [['Ndrangheta]], grazie ai collegamenti con alcuni amministratori locali.
 
=== Breve storiaStoria dei tre ex comuni ===
{{vedi anche|Nicastro|Sambiase|Sant'Eufemia Lamezia}}
;Nicastro
La [[storia di [[Nicastro]]<ref>{{Cita libro|titolo=Memorie istoriche della città di Nicastro da' tempi più remoti fino al 1820 dell'avv. Pasquale Giuliani. |url=https://books.google.it/books?id=B62cUnLLQXwC&pg=PA146&dq=nicastro&hl=it&source=gbs_selected_pages&cad=3#v=onepage&q=nicastro&f=false|accesso=8 agosto 2017|data=1867|editore=tip. Vincenzo Colavita|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170808153540/https://books.google.it/books?id=B62cUnLLQXwC&pg=PA146&dq=nicastro&hl=it&source=gbs_selected_pages&cad=3#v=onepage&q=nicastro&f=false|dataarchivio=8 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref> ha inizio in epoca [[Impero bizantino|bizantina]] tra il [[IX secolo|IX]] e il [[X secolo]], con la costruzione dell'avamposto militare ''Neo Castrum'', ovvero nuova città coadiuvata da opere di fortificazione, da cui il quartiere odierno prende il nome. InIl epocanuovo centro bizantino si abbarbicò sui primi rilievi collinari a dominio della costa e della piana di Santa Eufemia, con controllo anche delle vie di comunicazione istmiche<ref>{{Cita web|url=https://arteearchitetturaincalabria.blogspot.com/|titolo=Arte e Architettura in Calabria|sito=arteearchitetturaincalabria.blogspot.com|accesso=10 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190209180303/https://arteearchitetturaincalabria.blogspot.com/|dataarchivio=9 febbraio 2019|urlmorto=sì}}</ref>. In [[NormanniConquista normanna dell'Italia meridionale|epoca normanna]], su una struttura preesistente, venne edificato il castello, a protezione della ricca piana. In epoca [[Suebi|sveva]], vi soggiornò anche l'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]], e il castello venne anche utilizzato come prigione per il figlio ribelle di quest'ultimo, il principe [[Enrico VII di GermaniaHohenstaufen|Enrico]], detto lo Sciancato. Secondo una tradizione locale, Nicastro, il quartiere più popoloso di Lamezia, sarebbe una delle città più antiche d'[[Italia]] fondata da [[Aschenaziti|Askenaz]], pronipote di [[Noè]], che dall'[[Armenia]] si sarebbe spostato in Calabria e fu abitata da [[Ausoni]] ed [[Enotri]]. La città è stata identificata anche con l'antica ''Numistro'' o ''Numistra'', per questo motivo la via principale della città è stata chiamata Corso Numistrano. Altri hanno identificato Nicastro con ''Lissania'', città fondata agli inizi dell'[[Anno Domini|era cristiana]]<ref>Le notizie leggendarie sulla fondazione di Nicastro sono, secondo Bonacci, riportate da alcuni storici del Seicento e del Settecento, ripresi a loro volta senza critica fino alla fine dell'Ottocento, tra le tante fonti su queste leggende vale la pena citare le più autorevoli e cioè P. Giovanni Fiore da Cropani, ''Della Calabria Illustrata'' e Gabriele Barrio, ''De Antiquitate et Situ Calabriae'', ed. Aceti, Roma, 1737, pagina 127.</ref>. Gli storiografi contemporanei tendono a escludere queste ipotesi collocando la fondazione<ref>P. Bonacci, S. Teodoro il Rione più antico di Nicastro, Fratelli Gigliotti editori, 1971.</ref> verso l'VIII secolo.
 
;Sambiase
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;Sant'Eufemia Lamezia
[[Sant'Eufemia Lamezia]] ha una storia antichissima, documentata dai tempi dei [[Normanni]], ed è stata sede di un [[Baliato e siniscalcato|baliaggio]] assegnato all'ordine dei [[Cavalieri Ospitalieri|Cavalieri Gerosolimitani]], oggi noto come [[Sovrano militare ordine di Malta]]. L'ordine possedeva oltre al baliaggio di Sant'Eufemia, anche i feudi limitrofi di [[Nocera Terinese]] e Izzaria (oggi [[Gizzeria]]). In seguito al disastroso [[Terremoto della Calabria del 27 marzo 1638#28 marzo: Piana di Sant'Eufemia|terremoto del 28 marzo 1638]], che aveva visto la città come suo [[epicentro]], un nuovo centro, quello di Sant'Eufemia del Golfo (oggi Sent'Eufemia Vetere), venne fondato in una zona collinare poco distante. Con la fine del baliaggio il territorio di Sant'Eufemia entrò a far parte del comune di Gizzeria, il quartiere odierno fu costruito invece durante il periodo [[fascismo|fascista]].
 
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del Presidente della Repubblica del 14 aprile 1992.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?6641 |titolo= Lamezia Terme, decreto 1992-04-14 DPR, concessione di stemma e gonfalone |sito= Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali }}</ref>
{{citazione|[[Trinciato]]: nel primo, d'oro, a tre stelle di cinque raggi, [[male ordinate]], di azzurro; nel secondo, di azzurro, al torrione d'oro, con forte basamento a scarpa e con marcapiano, quadrato, visto di spigolo, privo di merli, con la facciata volta a [[Destra (araldica)|destra]] munita di tre finestre, poste due, una di nero, e di porta dello stesso; con la facciata vista in prospettiva, munita di una finestra e di una porta di nero; esso torrione fondato sulla campagna diminuita di verde; con la banda diminuita di porpora posta sulla trinciatura. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto in lettere maiuscole d'oro, ''{{maiuscoletto|Vis Unita Fortior}}''. Ornamenti esteriori da Città.|D.P.R. 14.04.1992}}
 
Le tre stelle e il motto "La forza unita è più forte", alludono a Nicastro, Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia dalla cui unione sorse il Comune. Il torrione, fondato sul verde della pianura e con l'azzurro a rappresentare il mare Tirreno, ricorda il Bastione di Malta, costruito nel 1550 a difesa dalle incursioni saracene.
 
Il gonfalone è un ''drappo di porpora riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma con la iscrizione [[Attributi araldici di posizione#Centrato|centrata]] in oro, recante la denominazione della Città''.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine= Corona di cittàCittà Italiana.svg
|nome_onorificenza= Titolo di Città
|collegamento_onorificenza= Città dell'Italia
|motivazione= Decreto del Presidente della Repubblica<ref name=ACSFascCom>{{Cita web | 1 = http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/ | 2 = ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali | accesso = 23 novembre 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160419233606/http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/ | dataarchivio = 19 aprile 2016 | urlmorto = sì }}</ref>
|data= [[21 luglio]] [[1972]]
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose: Nicastro ===
[[File:CattedraleLameziaSanti Pietro e Paolo, Nicastro, Lamezia Terme 02.jpg|thumb|upright=1.3miniatura|Facciata della [[Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Lamezia Terme)|Cattedrale]]]]
[[File:Sambiase Duomo Giovanni Nicotera 67.jpg|thumb|upright=1.3|Facciata della [[Chiesa di San Pancrazio (Sambiase)|Chiesa Matrice]]]]
[[File:Lamezia Terme - Chiesa dell'Annunziata (frontal).JPG|thumb|upright=1.3|Chiesa dell'Annunziata]]
[[File:Lamezia Terme - Chiesa dell'Immacolata (frontal).JPG|thumb|upright=1.3|Chiesa dell'Immacolata]]
{{vedi anche|Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Lamezia Terme)|Chiesa di San Pancrazio (Sambiase)|Chiesa del Carmine (Lamezia Terme)|Madonna del manganello|Madonna di Porto Salvo}}
;Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo
La [[Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Lamezia Terme)|cattedrale]] fu fondata dalla [[Eremburga del Maine|Contessa Eremburga]] intorno al 1100, in stile normanno, più volte danneggiata dai terremoti, andò completamente distrutta col [[Terremoto della Calabria del 27 marzo 1638#28 marzo: Piana di Sant'Eufemia|terremoto del 1638]], fu ricostruita ancora più grande, in stile [[barocco]], dal vescovo [[Giovan Tommaso Perrone]], con ampliamento dell'edificio, portato a termine nel 1642. All'interno si possono ammirare una pala d'altare nella Cappella del SS. Sacramento rappresentante la cena del Signore ed eseguita dal pittore Francesco Colelli nel 1762 oltre ad una croce processionale del XVIII secolo e a dei busti dorati dei Santi [[Pietro apostolo|Pietro]] e [[Paolo di Tarso|Paolo]].
 
==== [[Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Lamezia Terme)|Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo]] ====
;Chiesa di San Pancrazio (Matrice)
Fu fondata dalla [[Eremburga del Maine|Contessa Eremburga]] intorno al 1100, in stile normanno; più volte danneggiata dai terremoti, andò completamente distrutta col [[Terremoto della Calabria del 27 marzo 1638#28 marzo: Piana di Sant'Eufemia|terremoto del 1638]]; fu ricostruita ancora più grande, in stile [[barocco]], dal vescovo [[Giovan Tommaso Perrone]], con ampliamento dell'edificio, portato a termine nel 1642. All'interno si possono ammirare, tra le tante cose, una croce processionale del XVIII secolo e i busti dorati dei Santi [[Pietro apostolo|Pietro]] e [[Paolo di Tarso|Paolo]] (1806).
La [[Chiesa di San Pancrazio (Sambiase)|chiesa matrice]] viene menzionata in un documento del 1595 con il nome Arcipretale di [[San Pancrazio]] e attesta che fu costruita per volere dell'Università di Sambiase, fu più volte distrutta e ricostruita a causa di vari terremoti. È a tre [[navata|navate]], ha nove [[altare|altari]] ed ha una [[cupola]] con pregevoli lavori in stucco. Vi si conservano numerosi affreschi e opere attribuite al Pallone e a [[Mattia Preti]], opere trafugate negli anni da ladri. Nel [[Coro (architettura)|coro]] si possono ammirare quattro affreschi che sono, il Profeta Davide, il [[Cenacolo]], San Pancrazio e la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] col [[Bambino Gesù|bambino]]. Sono conservate molte statue di notevole pregio, la [[Madonna delle Grazie]], San Pancrazio, San Luigi, la [[Nostra Signora di Lourdes|Madonna di Lourdes]], [[Crocifissione di Gesù|Gesù in Croce]], San [[Francesco d'Assisi]] e il [[Sacro Cuore di Gesù]] nell'altare del [[Santissimo Sacramento]].
 
;==== Chiesa di Santa Maria degli Angeli e Santuario di Sant'Antonio di Padova====
La chiesa, officiata dai [[Ordine dei frati minori cappuccini|minori cappuccini]], ha annesso il [[convento]], costruito dopo il [[Terremoto della Calabria del 27 marzo 1638#28 marzo: Piana di Sant'Eufemia|terremoto del 1638]]. InizialmenteA addue una sola navatanavate, conservaquella all'interno,più sopra l'[[altare maggiore]] una grande tela con la [[Santa Maria degli Angeli|Madonna degli Angeli]], San [[Francesco d'Assisi]] e Innocenzo III. La chiesapiccola è denominata [[Santa Maria degli Angeli]], in seguito vi fu costruita una [[navata]] progettata come cappella, dedicata a [[Sant'Antonio di Padova|Sant'Antonio da Padova]], protettore della città. Di notevole valore è il quadro di Sant'Antonio datato 1664, opera del pittore Giacomo Stefanone. NellaSempre nella navata dedicata a Sant'Antonio vi è un dipinto di [[Andrea Cefaly]] raffigurante l'[[Immacolata Concezione|Immacolata]].
 
;Santuario==== Chiesa di Santa Maria Maggiore (o San Francesco) di Paola====
Annesso alla chiesa, vi è l'antico convento dei [[frati minori riformati]] fondato nel 1240. Distrutto dal terremoto del 1638, venne poi ricostruito per volere dei [[D'Aquino (famiglia)|Principi d'Aquino]]. Il nome deriva dall'antica parrocchia di Santa Maria Maggiore - un tempo situata nel rione Terravecchia - che nel 1883, a seguito di una distruttiva inondazione del torrente Piazza, si trasferì definitivamente nella chiesa di San Francesco.
La chiesa, conosciuta anticamente con il nome di chiesa della Madonna degli Infermi, risale alla seconda metà del 1400. II 20 giugno 1508, l'[[arcidiacono]] della [[Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Lamezia Terme)|cattedrale]] Giovanni De Senatorelli, concede l'esistente chiesa e il convento annesso all'[[Ordine dei Minimi]] di San [[Francesco da Paola|Francesco di Paola]]. I padri Minimi l'acquisiscono ufficialmente il 3 aprile 1520. Per ringraziare il donatore dopo la sua morte, avvenuta nel 1522, i frati seppelliscono i suoi resti all'interno della chiesa stessa. Il terremoto del 1638 la distrusse completamente e fu poi ricostruita con le offerte dei cittadini. I Minimi vi rimasero fino al 1866, anno in cui dovettero abbandonarlo a causa delle continue soppressioni, per poi ritornarvi occasionalmente fino al 1955, anno in cui la chiesa di San Francesco è diventata parrocchia con i Minimi. Il 2 giugno 2017 la chiesa di San Francesco di Paola viene innalzata a santuario [[Diocesi di Lamezia Terme|diocesano]] dal vescovo di Lamezia Terme [[Monsignore|Mons.]] [[Luigi Antonio Cantafora]], durante la celebrazione della festa in onore di San Francesco. All'interno della chiesa sono custoditi il busto ligneo di San Francesco e la statua della Madonna del Miracolo.
 
==== Chiesa di San Domenico ====
;Santuario della Madonna del Soccorso o della Madonna del manganello
Conserva numerosi affreschi del Colelli, nonché una pala d'altare raffigurante [[Domenico di Guzmán|San Domenico]] con cornice barocca ad intaglio dorata del 1647. Annesso alla chiesa, l'antico convento dei domenicani.
La devozione alla [[Beata Vergine Maria del Soccorso|Madonna del Soccorso]] trae origine da un'antica lauda popolare, che parla del ritrovamento in contrada Magolà, di un quadro della Madonna lasciato dai francesi in epoca assai remota, e collocato in un'[[Icona (arte)|icona]]. La chiesa fu costruita nel 1740, all'interno vi è una bella statua lignea della [[Madonna del manganello]] che ha in braccio il Bambino, e tenendo legato il demonio, protegge una bimba che si aggrappa alla sua veste.
 
==== Chiesa della Veterana (o delle Cucchiarelle) ====
;Santuario della Madonna di Porto Salvo
La fondazione della chiesa è legata ad un'antica leggenda, secondo la quale la [[Madonna delle Grazie]] sarebbe apparsa in sogno ad una figlia di [[Federico II di Svevia|Federico II]], chiedendole di edificare una chiesetta sul colle di fronte al [[Castello normanno-svevo di Nicastro|castello]].
È un piccolo e semplice santuario, nel suo interno si custodisce una meravigliosa statua della [[Madonna di Porto Salvo]], insieme alla tela, situata sull'altare maggiore, che raffigura il miracolo della Madonna.
 
==== Chiesa di San Teodoro Martire ====
;Santuario della Madonna della Spina
Non si conosce la data di fondazione, anche se è attestata nei documenti a partire dal 1511; presenta un orologio del 1840, collocato sul [[campanile]], il quale sembra sia l'unico di questo tipo ancora funzionante. Al suo interno si può apprezzare un organo del 1600 e l'[[altare maggiore]] costruito in stile [[barocco]] datato 1861.
La tradizione vuole che un contadino, andando nel bosco a fare legna, ebbe la visione di una "donna bellissima" che lo invitò a roncare lo spineto che si conserva ancora appoggiato al muro della chiesa della Spina. Eseguito l'ordine, l'uomo vide comparire un dipinto parietale che raffigurava una Madonna con Bambino. Avendo fatto quanto richiesto, la signora gli fece dono di una moneta d'oro con la quale per più settimane provvide alle necessità della famiglia. In seguito all'evento miracoloso in quel sito si costruì una chiesetta, intitolata a Santa Maria detta la Bella.
 
===== Altre chiese di Nicastro =====
;Chiesa del Carmine
Da un Bollario Carmelitano risulta che Mons. Antonio Facchinetti, poi [[Papa Innocenzo IX]], fondò nel 1566 il Convento del [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Carmine]] in un luogo ove ricadevano i ruderi di una piccola chiesa dedicata a San Giovanni, appartenuta ai [[Ordine di San Benedetto|Benedettini]] di Sant'Eufemia, presso il sito bizantino di San Blasio. La [[Chiesa del Carmine (Lamezia Terme)|chiesa]] venne rimaneggiata alla fine del Settecento con la costituzione della volta e del parato a stucchi che all'interno comprende i dipinti murari e all'esterno contorna le finestre della parete destra. Nel 1809 con decreto fu affidata ai Padri Minimi che vi officiarono fino al 1886, quando per l'incameramento al Demanio dei beni conventuali, voluto dallo Stato Unitario, questi religiosi dovettero andarsene. Nel 1887 lo [[Stato]] consegnò il complesso edilizio al [[Comune]] che utilizzò parte del [[convento]] adibendolo a [[Prigione|carcere]] mentre la chiesa fu riaperta al [[culto]].
 
* Chiesa dei SS. [[San Nicola di Bari|Nicola]] e [[Santa Lucia|Lucia]] (XVI sec.);
;Chiesa di Santa Maria Maggiore (detta di San Francesco)
* Chiesa di [[Acacio di Bisanzio|Sant'Agazio]] al Timpone (XVIII sec.);
L'antico monastero dei [[Frati minori riformati]] dedicato a San [[Francesco d'Assisi]] fu fondato nel 1240. Distrutto dal terremoto del 1638 venne poi ricostruito per volere dei Principi [[D'Aquino (famiglia)|d'Aquino]]. La chiesa è a due navate, con la Cappella del Santissimo nella navata laterale. Il soffitto è a [[volte a botte]]. L'asse della volta è arricchito da due affreschi riferiti ad episodi della vita di San Francesco. L'[[abside]] è sormontato da una cupola a tutto sesto. Il prospetto dell'altare maggiore, reca al centro un tempietto e quattro colonne corinzie che delineano cinque nicchie occupate lateralmente dalle statue di due angeli, dalla statua di [[Chiara d'Assisi|Santa Chiara]] e [[Santa Rosa da Viterbo|Santa Rosa]] che fanno corona alla statua della Madonna Assunta o [[Santa Maria degli Angeli|Madonna degli Angeli]] al centro. Nel punto più alto dell'altare maggiore è collocato lo stemma dell'Ordine Francescano, sormontato da una croce. Oltre alla chiesa parrocchiale vi è una cappella dedicata a [[San Nicola di Bari|San Nicola]], nel rione Calia. Nel mese di maggio avvengono i festeggiamenti in onore di Santa [[Rita da Cascia]].
* Chiesa di [[Caterina d'Alessandria|Santa Caterina]] (XVI sec.);
* Chiesa del [[Madonna del Rosario|Santissimo Rosario]] (1968);
* Chiesa del Crocifisso (XIX sec.);
* Chiesa della [[Maria Addolorata|Beata Vergine Addolorata]] (Pietà) (1960);
* Chiesa di [[San Giuseppe Artigiano]] (1990);
* Chiesa di [[Raffaele (arcangelo)|San Raffaele Arcangelo]] (2004);
 
=== Architetture religiose: Sambiase ===
;Chiesa di San Domenico
Conserva numerosi affreschi e il quadro di [[Domenico di Guzmán|San Domenico]], che ha una cornice barocca ad intaglio dorata del 1647. Vi è inoltre un ostensorio in argento fuso e sbalzato, databile alla prima metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]]. Di notevole pregio è l'organo del [[XVIII secolo|Settecento]], in legno con decorazione dorata. Di pregevole fattura, tra la prima e la seconda arcata, si può ammirare la Grotta della [[Nostra Signora di Lourdes|Madonna di Lourdes]] mentre di fronte vi è un altarino dedicato al SS. [[Ecce Homo]]. Pregevole è anche la statua della Madonna del Rosario festeggiata in ottobre.
 
==== [[Chiesa di San Pancrazio (Lamezia Terme)|Chiesa Matrice di San Pancrazio]] ====
;Chiesa della Veterana
[[File:Chiesa Matrice Sambiase.jpg|miniatura|Facciata della Chiesa Matrice]]
La fondazione della chiesa è legata ad un'antica leggenda, secondo la quale la [[Madonna delle Grazie]] apparve in sogno ad una figlia di [[Federico II di Svevia|Federico II]] dicendole che aveva il desiderio di vedere edificata una chiesetta sul colle di fronte al castello. È chiamata veterana perché dopo la distruzione della cattedrale è la chiesa più antica di Nicastro. Da rilevare al suo interno una tela raffigurante la Madonna con ai suoi piedi la principessa della leggenda. Vi era inoltre un'opera di grande valore eseguita da Francesco Colelli, solo che è stata trafugata e il pittore Giorgio Pinna l'ha riprodotta e collocata al posto dell'originale.
 
La chiesa matrice viene menzionata in un documento del 1595 con il nome di Arcipretale di [[San Pancrazio]] e attesta che fu costruita per volere dell'Università di Sambiase. Inizialmente dedicata alla [[Madonna delle Grazie]], è a tre [[navata|navate]], ha nove [[altare|altari]] ed ha una [[cupola]] con pregevoli lavori in stucco. Vi si conservano numerosi affreschi e opere attribuite al Pallone.
;Chiesa di San Teodoro
Non si conosce la data di fondazione, anche se è attestata nei documenti a partire dal 1511, presenta un orologio del 1840, collocato sul [[campanile]], sembra sia l'unico di questo tipo ancora funzionante. Al suo interno si può apprezzare un organo del 1600 e l'[[altare maggiore]] costruito in stile [[barocco]] datato 1861.
 
==== [[Santuario di San Francesco di Paola (Lamezia Terme)|Santuario di San Francesco di Paola]] ====
;Chiesa di Santa Caterina
La chiesa, un tempo intitolata alla Madonna degli Infermi, risale alla seconda metà del 1400; nel 1508, l'[[arcidiacono]] della [[Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Lamezia Terme)|cattedrale]] Giovanni Senatorelli concede l'esistente chiesa e il convento annesso all'[[Ordine dei Minimi]] di San [[Francesco da Paola|Francesco di Paola]]. I padri Minimi l'acquisiscono ufficialmente il 3 aprile 1520. Il [[terremoto del 1638]] la distrusse completamente e fu poi ricostruita e ampliata con le offerte dei cittadini. A seguito del terremoto, San Francesco di Paola viene proclamato patrono di Sambiase.
Non si conosce la data di fondazione della chiesa, le fonti riportano soltanto che l'edificio fu sede della [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]] dell'[[Immacolata Concezione|Immacolata]] e che fu ampliato alla fine del XVI secolo, periodo in cui furono aggiunte le due cappelle laterali.
 
==== Santuario della Madonna di Porto Salvo ====
;Chiesa di San Francesco di Paola
Il santuario della [[Madonna di Porto Salvo]] - risalente al 1726 - sarebbe frutto del voto di un feudatario lametino, Franceschino Gregoraci, che avrebbe promesso alla Madonna di erigere una chiesetta qualora fosse sopravvissuto alla tremenda tempesta che lo colse in mare di ritorno dalla corte napoletana e avesse raggiunto il porto sano e salvo.
La chiesa, ricostruita ex-novo negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] a seguito del bombardamento aereo che colpì [[Sant'Eufemia Lamezia]] nel 1943, si caratterizza per la semplice facciata in mattoncini rossi, sormontata da [[Timpano (architettura)|timpano]] triangolare sotto al quale vi è un tondo con l'immagine in rilievo di San [[Francesco da Paola|Francesco di Paola]].
 
==== [[Chiesa del Carmine (Lamezia Terme)|Chiesa e Convento della Madonna del Carmine]] ====
;Chiesa di San Giovanni Battista
[[File:Facciata Carmine Sambiase.jpg|miniatura|Facciata della Chiesa del Carmine]]
La chiesa intitolata a San [[Giovanni Battista]] prende il nome dall'antica chiesa situata nella zona di Sant'Eufemia Vetere, risalente fin dal 1759 e comprendeva altre due frazioni, quella al mare, oggi [[Gizzeria]] Lido e quella appunto di Sant'Eufemia Lamezia, quest'ultima inizialmente rappresentata dalla chiesa di San Francesco, divenuta poi, centro e residenza parrocchiale. In seguito essendosi esteso il nuovo centro, si è vista l'opportunità di costruire una nuova chiesa e nuovi locali parrocchiali. La nuova chiesa, inaugurata il primo novembre 1968 è stata definitivamente consacrata il 9 maggio 2005, dopo i lavori di risanamento e completo adeguamento liturgico della struttura esistente.
 
Il convento dei Carmelitani, annesso alla chiesa, fu fondato nel 1556. La chiesa, ad una navata, ospita sull'altare maggiore la statua lignea (XX sec.) della [[Nostra Signora del Monte Carmelo|Madonna del Carmine]] e - al lato destro della navata - una nicchia con la statua di [[Biagio di Sebaste|San Biagio]], il santo che diede il nome a Sambiase.
;Chiesa della Beata Vergine del Rosario
La chiesa è a forma di capanna, custodisce al suo interno una meravigliosa statua lignea della [[Madonna del Rosario]].
 
===== Altre chiese di Sambiase =====
;Chiesa di San Giuseppe Artigiano
La chiesa dedicata a [[San Giuseppe]] Artigiano, voluta da Mons. Vincenzo Rimedio, è ampia, luminosa ed accogliente. Nell'abside (opera del pittore lametino Maurizio Carnevali) è rappresentata la gloria del santo, le vetrate colorate raccontano la storia biblica di Giuseppe. È stata consacrata il 1 maggio 1998 e affidata alla Congregazione dei [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|Salesiani di Don Bosco]] che si sono insediati il 13 settembre dello stesso anno.
 
;* [[Chiesa dell'AnnunziataImmacolata (dettaLamezia diTerme)|Chiesa Santadell'Immacolata]] Lucia(XVI sec.);
* [[Chiesa dell'Annunziata (Lamezia Terme)|Chiesa dell'Annunziata]] (XVI sec.);
In questa chiesa c'era già, nel 1601, una [[Congregazione religiosa]] sotto il titolo di San Giovanni, al quale Santo era intitolata prima la chiesa stessa. Poi la congregazione edificò una propria cappella nella [[Chiesa di San Pancrazio (Sambiase)|chiesa matrice]] e la chiesa passò al nome dell'[[Annunciazione|Annunziata]]. Inoltre la chiesa custodisce le statue dei "Mistiari", raffiguranti la passione e la morte di Gesù. La chiesa è conosciuta anche come chiesa di Santa Lucia poiché sull'altare maggiore si trova una statua della Santa.
* Chiesa dell'[[Maria Addolorata|Addolorata]] (rione Miraglia);
* Chiesa di [[San Rocco]] (villaggio Kennedy);
* Chiesa di [[Madonna delle Grazie|Santa Maria delle Grazie]] (1986);
 
=== Architetture religiose: Sant'Eufemia Lamezia ===
;Chiesa dell'Immacolata
Edificata probabilmente nella seconda metà del [[Seicento]], è stata sede dell'omonima Congregazione, come si evince da un documento del 1762 indirizzato al re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]], rinvenuto nella [[Sagrestia]].
 
==== Chiesa di San Francesco di Paola ====
;Chiesa dell'Addolorata
La chiesa, ricostruita ex-novo negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] a seguito del bombardamento aereo che colpì [[Sant'Eufemia Lamezia]] nel 1943, si caratterizza per la semplice facciata in mattoncini rossi, sormontata da [[Timpano (architettura)|timpano]] triangolare sotto al quale vi è un tondo con l'immagine in rilievo di San [[Francesco da Paola|Francesco di Paola]].
La chiesa è situata nel rione Miraglia. Si narra che anticamente esisteva un [[Eremo|romitorio]] dedicato alla Madonna dei Sette Dolori, e di conseguenza, gli abitanti costruirono la chiesetta.
 
;==== Chiesa di SantaSan MariaGiovanni delleBattista Grazie====
La chiesa - intitolata a San [[Giovanni Battista]] - prende il nome dall'antica chiesa situata nella zona di Sant'Eufemia Vetere, risalente al 1759. La nuova chiesa, inaugurata il 1 novembre 1968, è stata definitivamente consacrata il 9 maggio 2005.
La chiesa che si trova nella frazione di [[Zangarona]], venne costruita nel 1616, inizialmente intitolata a San Nicola. Con il [[Terremoto della Calabria del 27 marzo 1638#28 marzo: Piana di Sant'Eufemia|terremoto del 1638]] cadde la punta del campanile e il campanone. La chiesa è a due navate, la prima, dedicata alla Madonna delle Grazie, con una statua marmorea sull'altare maggiore è l'altra dedicata al Cuore di Gesù.
 
;Chiesa di San Giuseppe
La chiesa situata nella frazione di [[Fronti (Lamezia Terme)|Fronti]], è a due navate, custodisce il busto ligneo di [[San Giuseppe]], le statue della [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madonna del Carmine]], dell'Immacolata, di [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]], del [[Sacro Cuore di Gesù|Sacro Cuore]] e del [[Bambino Gesù]].
 
Inoltre sono presenti altre chiese, sparse tra centro, periferie e frazioni.
 
=== Architetture civili ===
{{vedi anche|Teatro Grandinetti}}
* Casa di [[Francesco Fiorentino]];
* Casa di [[Franco Costabile]];
* Complesso monumentale di San Domenico;
* Palazzo Blasco;
* Palazzo D'Ippolito; complesso settecentesco, espressione del tardo [[Architettura barocca|barocco]] meridionale, la cui origine si colloca intorno al 1763 quando per volontà del nobiluomo Felice d'Ippolito vennero acquisiti una serie di stabili. Nell'androne vi è un affresco del pittore [[Francesco Colelli]], nel quale sono raffigurati dei [[Putto|putti]] e lo stemma araldico della famiglia d'Ippolito. Il Palazzo si distingue anche per l'esuberante decorazione in stucco della facciata che per certi versi lo assimila alle architetture austriache e ungheresi. La decorazione del prospetto, infatti, è esemplata su elaborati modelli decorativi [[rocaille]] che non trovano analogie stringenti con [[Barocco napoletano|esempi napoletani]], ma in area meridionale si rapporta solo con alcuni [[Barocco siciliano|edifici siciliani]]<ref>{{Cita libro|curatore=Marcello Fagiolo|capitolo=Architettura e decorazione nelle dimore nobiliari calabresi del '600 e '700|titolo=Atlante tematico del Barocco in Italia. Residenze nobiliari. Italia meridionale|isbn= 978-88-8016-689-4 |editore= De Luca Editori d'Arte |anno= 2010}}</ref>.
* Palazzo D'Ippolito;
* Palazzo Vescio (committente fu la famiglia Franzi ma, ora, da anni di esclusiva proprietà della famiglia Vescio)
* Palazzo Franzì;
* Palazzo Guzzi;
* Palazzo Genovese costruito nel 1820
* Palazzo [[Giovanni Nicotera]];
* Palazzo Niccoli;
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* Palazzo Nicotera (Severisio);
* Palazzo Panariti;
* Palazzo Statti; edificio settecentesco della famiglia nobile Statti ubicato nel quartiere storico di San Teodoro, è un chiaro esempio di architettura tardo [[Architettura barocca|barocca]] e uno degli edifici più rappresentativi del Settecento calabrese. La facciata principale costituita da piccoli balconcini con ringhiere stilizzate è ricca d’intarsi a forma di [[Conchiglia|conchiglie]] e ventagli che coronano tutto il perimetro dell’edificio dove rimbalzano a sequenza alternata campate concave e ritmate. Il tetto è a sbalzo di tegole. Il monumentale portale d’accesso, in pietra granitica, esprime un arco dalle forme morbide ed elaborate<ref>{{Cita web|url=https://www.lameziaoggi.it/lamezia-terme/2015/03/14/lamezia-a-nicastro-le-meraviglie-di-casa-statti/|autore= Giuseppe Natrella| titolo=Lamezia: a Nicastro le meraviglie di casa Statti| accesso=25 Novembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web| url=https://www.cronachelametine.it/beni-culturali-di-lamezia-terme-14/|titolo=Palazzo Statti - Beni culturali di Lamezia Terme|accesso=25 Novembre 2020}}</ref>.
* Palazzo Statti;
* Palazzo della [[Curia diocesana|curia vescovile]];
* Palazzo del [[seminario]] vescovile;
* Teatro Franco Costabile (304 posti);
* [[Teatro Grandinetti]] (670 posti);
* Teatro Umberto (122 posti).
 
=== Architetture militari ===
[[File:LameziaBastioneDiMalta.jpg|thumb|upright=1.3miniatura|[[Bastione di Malta]].]]
[[File:Castello Lamezia Innevato - Foto Cataudo.jpg|thumb|upright=1.3miniatura|Ruderi del [[Castello normanno-svevo di Nicastro|castello]] di Lamezia Terme.]]
* [[Bastione di Malta]]. La costruzione del bastione risale al 1550, quando per fronteggiare le continue scorrerie dei [[saraceni]] dell'[[impero ottomano]], che minacciavano la sicurezza e i commerci delle città rivierasche, il [[viceré di Napoli]] don [[Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga|Pedro di Toledo]], per ordine della corona spagnola, impose alle comunità il rafforzamento a loro spese del sistema di difesa costiera già esistente. Il bastione di Malta compare nello stemma della Città di Lamezia Terme, in una forma [[Stilizzazione|stilizzata]].
{{vedi anche|Bastione di Malta|Castello normanno-svevo di Nicastro}}
* [[Castello normanno-svevo di Nicastro]]. Fu fatto costruire verso la metà dell'XI secolo dai [[Normanni]] per difendere la [[piana di Sant'Eufemia]] dagli eventuali incursori. Successivamente fu fatto ampliare da [[Federico II di Svevia|Federico II]], all'interno vi furono costruite anche delle caserme che poi vennero adibite a carcere. Fu fortemente danneggiato dal [[Terremoto della Calabria del 27 marzo 1638#28 marzo: Piana di Sant'Eufemia|terremoto del 1638]].
;Bastione di Malta
* Porta di Sant'Antonio. Secondo alcune testimonianze questa rappresentava la porta d'ingresso dell'ex comune di [[Nicastro]]. In parte distrutta, rimangono visibili solo i due grandi pilastri a pianta quadrata.
La costruzione del [[bastione di Malta]] risale intorno al 1550, quando per fronteggiare le continue scorrerie dei [[saraceni]] riorganizzate sotto [[Impero ottomano|bandiera ottomanna]], che minacciavano la sicurezza e i commerci delle città rivierasche, il [[viceré di Napoli]] Don [[Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga|Pedro di Toledo]], per ordine della corona spagnola, impose alle comunità il rafforzamento a loro spese del sistema di difesa costiera già esistente. Il Bastione di Malta compare nello stemma della Città di Lamezia Terme, in una forma [[Stilizzazione|stilizzata]].
 
;Castello normanno-svevo di Nicastro
Il [[Castello normanno-svevo di Nicastro|castello]] fu fatto costruire verso la metà dell'XI secolo dai [[Normanni]] per difendere la [[piana di Sant'Eufemia]] dagli eventuali incursori. Successivamente fu fatto ampliare da [[Federico II di Svevia|Federico II]], all'interno vi furono costruite anche delle caserme che poi vennero adibite a carcere. Fu fortemente danneggiato dal [[Terremoto della Calabria del 27 marzo 1638#28 marzo: Piana di Sant'Eufemia|terremoto del 1638]].
 
;Porta di Sant'Antonio
Secondo alcune testimonianze questa rappresentava la porta d'ingresso dell'ex comune di [[Nicastro]]. In parte distrutta, rimangono visibili solo i due grandi pilastri a pianta quadrata.
 
=== Altro ===
[[File:Lamezia Terme - Notturno di Corso Giovanni Nicotera.jpg|thumb|upright=1.3|Notturno di corso Giovanni Nicotera]]
[[File:Scultura di Pablo Atchugarry Lamezia Terme.JPG|thumb|upright=1.3|Scultura marmorea dinanzi lo stadio D'Ippolito]]
* Corso Numistrano;
* Corso [[Giovanni Nicotera]];
* Corso Eroi di Sapri;
* Corso [[Vittorio Emanuele I di Savoia|Vittorio Emanuele]];
* Corso della Repubblica;
* Piazza 5 Dicembre (già Piazza Diaz);
* Piazza della Repubblica;
* Piazza Italia;
* Piazza [[Giuseppe Mazzini]] (già Piazza d'Armi);
* Piazza Mercato Nuovo;
* Piazza Mercato Vecchio;
* Piazza Botticelli;
* Piazza [[Pietro Ardito (sacerdote)|Pietro Ardito]];
* Piazza [[Francesco Fiorentino]];
* Piazza [[Giuseppe Garibaldi]];
* Piazza Santa Maria Maggiore;
* Piazza San Giovanni;
* Piazzetta San Domenico;
* Piazzetta San Nicola;
* Piazza Santa Maria delle Grazie, nella frazione di [[Zangarona]].
* Via del Mare;
* Via del Progresso;
* Via delle Terme;
* Via Giuseppe Garibaldi;
* Via [[Guglielmo Marconi]];
* Via Sen. [[Arturo Perugini]];
* Via XX Settembre;
* Villetta comunale di corso Numistrano;
* Villa di piazza Garibaldi;
* Giardino "Adelchi Argada";
* Obelisco della Madonnina, in piazza Pietro Ardito;
* Monumento ai caduti in guerra di [[Nicastro]], su corso Numistrano;
* Monumento ai caduti in guerra di [[Sambiase]], in piazza 5 Dicembre;
* Lapide ai caduti in guerra, sulla facciata dell'ex municipio di [[Sant'Eufemia Lamezia]];
* Busto del Sen. Arturo Perugini, in piazza della Repubblica;
* Busto di Francesco Fiorentino, nell'omonima piazza;
* Busto di Giovanni Nicotera, su corso Vittorio Emanuele;
* Scultura marmorea raffigurante un calciatore con pallone, dell'artista [[Pablo Atchugarry]], dinanzi lo [[stadio Guido D'Ippolito]];
* Statua di [[Federico II di Svevia]], in via Garibaldi;
* Statua della sirena Ligea, su corso Numistrano;
* Statua di San Francesco, in piazza Fiorentino;
* Statua di San Nicola, nell'omonima piazzetta;
* Statua di Sant'[[Eufemia di Calcedonia]], in piazza Italia.
* Fontana a zampillo della villetta comunale, su corso Numistrano;
* Fontana a zampillo, in piazza Mazzini;
* Fontana del satiro e della ninfa, in piazza 5 Dicembre;
* Ponte Niola, nel rione San Teodoro sottostante al [[castello normanno-svevo di Nicastro|castello normanno-svevo]].
 
=== Siti archeologici ===
[[File:Terina excavations AvL.JPG|thumb|upright=1.3miniatura|Scavi di [[Terina]].]]
* [[Terina]]. La città fu fondata nel VI secolo a.C. dai [[Storia di Crotone|Crotoniati]], che intendevano estendere così il loro dominio sul [[mar Tirreno]] e garantirsi il completo controllo dell'[[Istmo di Catanzaro|istmo di Marcellinara]], assicurato già, sulla costa ionica, dalla città di [[Skylletion]]. Fra il V e il IV secolo a.C. cadde, come molte città [[Magna Grecia|greche]] della [[Calabria]], sotto il dominio dei [[Siracusa]]ni finché, nel III secolo a.C. venne conquistata dai [[Bruzi]]. Nel 272 a.C., con la fine della guerra contro [[Taranto]], cadde sotto l'autorità di [[Roma]]. Venne infine distrutta da [[Annibale]] nel 203 a.C. perché non aveva voluto schierarsi al fianco dei [[Cartagine]]si.
{{vedi anche|Terina}}
* Grotte del monte Sant'Elia. La presenza umana sul territorio lametino molto probabilmente ci riconduce al periodo [[neolitico]]. Questo grazie al materiale protostorico ritrovato nelle grotte del monte Sant'Elia. Tra il 1914 ed il 1923, [[Paolo Orsi]] nel svolgere a più riprese la ricognizione in questo territorio in particolare nell'area carsica del monte Sant'Elia ebbe il modo di registrare nel suo taccuino il ritrovamento ed il recupero da parte dei carabinieri di materiali [[fittile|fittili]] protostorici riferibili secondo il suo giudizio all'età [[Neolitico|neolitica]].
;Grotte del monte Sant'Elia
* [[Abbazia benedettina di Sant'Eufemia]]. L'abbazia [[Ordine di San Benedetto|benedettina]] di Santa [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] fu fondata da [[Roberto il Guiscardo]] nell'XI secolo nell'area di un precedente monastero bizantino, a Sant'Eufemia, ed è espressione, insieme al vicino [[castello normanno-svevo di Nicastro|castello normanno-svevo]], di alcuni tra i più importanti aspetti della conquista normanna. Del complesso rimangono ruderi che permettono una lettura di massima della sua articolazione interna, caratterizzata dai resti della chiesa e dell'area del chiostro. Della chiesa sono visibili il prospetto principale con i resti delle due [[Campanile|torri campanarie]], la divisione interna in tre navate illuminate da una serie di finestre ad arco, e parte dell'area [[Presbiterio|presbiteriale]] con il [[transetto]], che culminava ad est con le tre absidi. La tecnica costruttiva è già nota in altri monumenti normanni, così come l'impiego di elementi architettonici di spoglio di età romana rientra nella tradizione normanna di sottolineare la grandezza della monarchia utilizzando i materiali dell'[[Impero romano]].
La presenza umana sul territorio [[lametino]] molto probabilmente ci riconduce al periodo [[neolitico]]. Questo grazie al materiale protostorico ritrovato nelle grotte del monte Sant'Elia. Tra il 1914 ed il 1923, [[Paolo Orsi]] nel svolgere a più riprese la ricognizione in questo territorio in particolare nell'area carsica del monte Sant'Elia ebbe il modo di registrare nel suo taccuino il ritrovamento ed il recupero da parte dei carabinieri di materiali [[fittile|fittili]] protostorici riferibili secondo il suo giudizio all'età [[Neolitico|neolitica]].
* Mura secolari. Secondo le teorie che fondano la storia della tecnologia delle costruzioni, l'accostamento e la sedimentazione (fase naturale) di grossi cocci di pietra, superficialmente elementari e ruvide, quindi non lavorate, caratterizzano il primo periodo della cultura architettonica della [[Grecia antica]]. Secondo il Borrello queste ed altre mura derivano da un famoso villaggio della [[Magna Grecia]], Melea. A questa affermazione è contrapposta però una serie di studi eseguiti sulle antiche mura e su tabule romane compresa la peuntigeriana, che affermano il passaggio della strada romana [[Via Capua-Rhegium|Popilia]] che collegava [[Reggio Calabria]] a [[Capua (città antica)|Capua]], dalle mura, quindi di maggiore rilevanza storica.
 
* Monastero di San Costantino. L'antico monastero [[Monaci basiliani|basiliano]] di San [[Costantino (re della Dumnonia)|Costantino]] è situato in località San Sidero, è annessa al monastero una [[cappella]] dedicata alla [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Beata Vergine del Carmine]]. È di proprietà del barone Nicotera.
;Terina
La città di [[Terina]] fu fondata nel VI secolo a.C. dai Crotoniati, che intendevano estendere così il loro dominio sul [[mar Tirreno]] e garantirsi il completo controllo dell'[[Istmo di Catanzaro|istmo di Marcellinara]], assicurato già, sulla costa ionica, dalla città di [[Skylletion]]. Fra il V e il IV secolo a.C. cadde, come molte città [[Magna Grecia|greche]] della [[Calabria]], sotto il dominio dei [[Siracusa]]ni finché, nel III secolo a.C. venne conquistata dai [[Bruzi]]. Nel 272 a.C., con la fine della guerra contro [[Taranto]], cadde sotto l'autorità di [[Roma]]. Venne infine distrutta da [[Annibale]] nel 203 a.C. perché non aveva voluto schierarsi al fianco dei [[Cartagine]]si.
 
;Abbazia benedettina di Sant'Eufemia
L'abbazia [[Ordine di San Benedetto|benedettina]] di Santa [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] fu fondata da [[Roberto il Guiscardo]] nell'XI secolo nell'area di un precedente monastero bizantino, a Sant'Eufemia, ed è espressione, insieme al vicino [[castello normanno-svevo di Nicastro|castello normanno-svevo]], di alcuni tra i più importanti aspetti della conquista normanna. Del complesso rimangono ruderi che permettono una lettura di massima della sua articolazione interna, caratterizzata dai resti della chiesa e dell'area del chiostro. Della chiesa sono visibili il prospetto principale con i resti delle due [[Campanile|torri campanarie]], la divisione interna in tre navate illuminate da una serie di finestre ad arco, e parte dell'area [[Presbiterio|presbiteriale]] con il [[transetto]], che culminava ad est con le tre absidi. La tecnica costruttiva è già nota in altri monumenti normanni, così come l'impiego di elementi architettonici di spoglio di età romana rientra nella tradizione normanna di sottolineare la grandezza della monarchia utilizzando i materiali dell'[[Impero romano]].
 
;Mura secolari
Secondo le teorie che fondano la storia della tecnologia delle costruzioni, l'accostamento e la sedimentazione (fase naturale) di grossi cocci di pietra, superficialmente elementari e ruvide, quindi non lavorate, caratterizzano il primo periodo della cultura architettonica della [[Grecia antica]]. Secondo il Borrello queste ed altre mura derivano da un famoso villaggio della [[Magna Grecia]], Melea. A questa affermazione è contrapposta però una serie di studi recentemente eseguiti sulle antiche mura e su tabule romane compresa la peuntigeriana, che affermano il passaggio della strada romana [[Via Capua-Rhegium|Popilia]] che collegava [[Reggio Calabria]] a [[Capua (città antica)|Capua]], dalle mura, quindi di maggiore rilevanza storica.
 
;Monastero di San Costantino
L'antico monastero [[Monaci basiliani|basiliano]] di San [[Costantino (re della Dumnonia)|Costantino]] è situato in località San Sidero, è annessa al monastero una [[cappella]] dedicata alla [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Beata Vergine del Carmine]]. È di proprietà del barone Nicotera.
 
=== Aree naturali ===
* Lungomare "[[Giovanni Falcone|Falcone]]-[[Paolo Borsellino|Borsellino]]" e giardino litoraneo situati tra le località Marinella e Cafarone;
* Lungomare "Ginepri" e giardino litoraneo situati in località Ginepri;
* Parco "25 Aprileaprile";
* Parco e Giardino Botanico "Comuni": il giardino botanico, realizzato a partire dal 1972, comprende una varietà di piante che supera le mille specie. È in atto un progetto con lo scopo di recuperare un'area di particolare valenza ambientale e renderla fruibile anche attraverso la creazione di strutture utili a educare i cittadini al rispetto della natura;
* Parco "Mitoio": a nord dell'abitato delle [[terme di Caronte]], in un'oasi naturalistica di 250 ettari, è stato recuperato un anfiteatro con 2.500 posti consentendo così a tutti i cittadini di godere di una [[macchia mediterranea]];
* Parco "[[Peppino Impastato]]";
* Parco della "Piedichiusa";
* Parco Fluviale "Felice Mastroianni";
* Parco Naturalistico Gancìa;
* Parco urbano "Madonna del Soccorso";
* Parco urbano "San Pietro Lametino": il parco urbano è un grande polmone verde di circa 15.000 [[Metro quadrato{{m|15000|ul=]]}} nel cuore della frazione di [[San Pietro Lametino]].
 
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 i cittadini stranieri erano 5.348, corrispondenti al 7,86% dei residenti.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it}}</ref>
I cittadini stranieri residenti a Lamezia Terme sono 5133<ref>[http://demo.istat.it/str2017/index.html Dato Istat al 31/12/2017]</ref>, circa il 7% della popolazione, così suddivisi per nazionalità (sono indicati solo i dati superiori alle 100 unità):
 
{| class="wikitable sortable" style="width:20em;"
! Nazionalità
! Residenti
|-
| {{MAR}}
| 1605
|-
| {{ROU}}
| 1185
|-
| {{UKR}}
| 527
|-
| {{CHN}}
| 376
|-
| {{BGD}}
| 224
|-
| {{IND}}
| 134
|-
| {{BGR}}
| 126
|-
| {{NGA}}
| 122
|-
| {{POL}}
| 121
|}
 
=== Lingue e dialetti ===
Sul [[Dialetti calabresi|calabrese]] meridionale si sono sviluppati un tipo di dialetto ed una parlata molto particolari, che presentano alcune analogie e similitudini con la [[lingua siciliana]] (definita infatti "Lingualingua Calabrocalabro-Siculasicula") e con quella [[lingua napoletana|napoletana]]. Sul dialetto della zona di Lamezia Terme sono tuttavia molto presenti, ancora, le influenze [[Lingua arbëreshë|arbëreshë]] degli antichi insediamenti degli [[albanesi]] di Calabria, giunti in regione durante il [[Medioevo]]. Una frazione del comune di Lamezia, [[Zangarona]], era un importante centro [[Arbëreshë|arberesco]], e proprio a ridosso della città lametina, sorge [[Maida#Vena di Maida|Vena di Maida]], il più meridionale dei centri arbereschi della regione.
 
=== Tradizioni e folclore ===
[[File:British Army Nursing Sisters in Italy, 22 September 1943 TR1401.jpg|thumb|upright=1.3miniatura|Nicastro, 22 settembre 1943: infermiere dell'esercito britannico, al seguito dell'Ottava Armata, acquistano fichi d'India in Piazza del Mercato Vecchio. Le contadine sono vestite con il tradizionale abito denominato "pacchiana".]]
'''Feste in onore dei Santi'''
 
* 1, 2, 3 febbraio: festa in onore di San [[Biagio di Sebaste|Biagio]];
* 02 giugno: festa in onore di [[Francesco da Paola|San Francesco di Paola]] - protettore della città - nell’ex comune di [[Sambiase]].
* [[Venerdì santo]]: processione del [[Cristo]] morto e della [[Maria Addolorata|Madonna Addolorata]], che parte dall'antica chiesa di San Teodoro situata nel centro storico di [[Nicastro]], fino alla [[Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Lamezia Terme)|cattedrale]], dove si celebra la [[Via Crucis]]. Interessante e molto suggestiva è la processione dei "Mistiari" che si svolge nel centro storico di [[Sambiase]], nella quale vengono portate delle statue lignee che rappresentano tutte le fasi della [[Passione di Gesù|passione]], [[Crocifissione di Gesù|morte]] e [[risurrezione]] di [[Cristo]]. Le statue, molto belle e di ottimo valore artistico, risalgono alla prima metà del Seicento, e sono esposte nelle chiese dell'Annunziata e dell'Immacolata;
* 2213 maggioe 14 giugno: festa in onore di Santa [[RitaAntonio di Padova|Sant’Antonio da CasciaPadova]], nella- chiesaprotettore didella Santacittà Maria- Maggiore;nell’ex comune di [[Nicastro]].
* 31 maggio, 1, 229 giugno: festa in onore di Sandei [[FrancescoSanti daPietro Paola|Francescoe Paolo]], patronopatroni dell'exdella comunecittà die Sambiase,della ora compatrono[[Diocesi di Lamezia; Terme|diocesi]].
 
* 12, 13, 14 giugno: festa in onore di Sant'[[Antonio di Padova|Antonio]], patrono dell'ex comune di Nicastro, ora compatrono di Lamezia. Sant'Antonio riceve da secoli, soprattutto nei giorni della Tredicina, dal 31 maggio al 12 giugno, le visite di migliaia di fedeli che vengono a pregare e a chiedere grazie e protezione. Le celebrazioni ufficiali prevedono tre giorni di festa, iniziano il 12 giugno con l'accensione del cero votivo al Santo, da parte del sindaco e dell'amministrazione comunale, continuano il 13 giugno con la messa solenne e terminano il 14 con la grande processione, che dalle 17 fino a tarda serata, porta in giro il Santo per le vie principali della città, per poi riportarlo in chiesa nel tripudio generale dei fedeli;
* [[Venerdì santo]]: processione del Cristo morto e della Madonna Addolorata, che parte dall'antica chiesa di San Teodoro situata nel centro storico di [[Nicastro]], fino alla [[Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Lamezia Terme)|cattedrale]], dove si celebra la [[Via Crucis]]. La processione dei "Mistiari" si svolge nel centro storico di [[Sambiase]], e vi vengono portate delle statue lignee che rappresentano tutte le fasi della [[Passione di Gesù|passione]], [[Crocifissione di Gesù|morte]] e [[risurrezione]] di [[Cristo]].
* 27, 28, 29 giugno: festa in onore dei Santi [[Pietro apostolo|Pietro]] e [[Paolo di Tarso|Paolo]], patroni di Lamezia Terme;
* Seconda domenica di luglio: festa di San Francesco di Paola - patrono di [[Sant'Eufemia Lamezia]] - con processione della statua del Santo e delle reliquie di [[Eufemia di Calcedonia|Sant’Eufemia]].
* 2 luglio: festa in onore della [[Madonna delle Grazie]], protettrice della frazione di [[Zangarona]]. La festa è molto partecipata dalla piccola comunità [[arbëreshë]] di Zangarona, il 2 luglio, dopo l'incoronazione solenne della Madonna e la [[messa]] del pomeriggio, ha inizio la processione, con il [[simulacro]] ottocentesco ligneo della Madonna delle Grazie, per le vie della frazione. Al termine della processione che dura circa tre ore, la statua viene accolta nella piazza antistante alla chiesa, dopo la benedizione solenne e lo spettacolo pirotecnico, la maestosa statua della Vergine rientra nella chiesa, tra la folla di gente che l'acclama;
* Durante la seconda settimana di luglio, a [[Sant'Eufemia Lamezia]] si celebra la festa patronale, che inizia il giovedì con l'accoglienza delle reliquie del [[Francesco da Paola|Santo patrono della Calabria]], custodite nel santuario di San Francesco a Sambiase. Le reliquie insieme alla statua lignea di San Francesco, che viene custodita nella piccola chiesa omonima, raggiungono in processione, la moderna chiesa di San Giovanni Battista dove iniziano le celebrazioni con il Solenne Triduo. La domenica, infine, dopo la celebrazione serale della Santa Messa e l'offerta del cero da parte del sindaco di Lamezia Terme, sono portate in processione, le reliquie di Sant'[[Eufemia di Calcedonia]], insieme alle reliquie e alla statua del [[Francesco da Paola|Santo paolano]]. Il solenne rito è un tripudio di preghiere, canti e gesti di devozione. I quattro giorni della festa, che si svolgono in piazza Italia, sono caratterizzati da importanti spettacoli e da una apprezzata sagra di beneficenza;
* 16 luglio: festa in onore della [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Beata Vergine del Carmine]], nel rione Cafaldo;
* Terza domenica di luglio: festa in onore della [[Beata Vergine Maria del Soccorso|Madonna del Soccorso]], in contrada Magolà;
* 8 settembre: festa in onore di [[Maria Santissima Madre di Dio]], nel quartiere Bella;
* Prima domenica di ottobre: festa in onore della [[Madonna del Rosario]] nella chiesa di San Domenico. È festeggiata anche il 7 ottobre nella chiesa del Santissimo Rosario.
 
'''Fiere'''
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=== Istituzioni, enti e associazioni ===
* AIParC Lamezia Terme
* 2º Reggimento [[Aviazione dell'Esercito]] "Sirio";
* [[Agenzia delle Entrateentrate]] - Ufficio Territoriale Lamezia Terme;
* [[Agenzia delle dogane e dei monopoli|Agenzia delle Dogane]] - Sezione Operativa Territoriale Aeroporto di Lamezia Terme;
* Agenzia Regionale Diritto allo Studio (A.R.DI.S.) - Sede di Lamezia Terme;
* [[Archivio di Stato (Italia)|Archivio di Stato]] - [[Lista degli Archivi di Stato italiani#Calabria|Sezione di Lamezia Terme]];
*Associazione Culturale "San Nicola";
* Casa di cura "Villa Michelino";
*Centro studi di noviziato dei [[Ordine dei Minimi|Frati Minimi]] della Calabria;
* [[Coldiretti]] Calabria - Ufficio Periferico di Lamezia Terme;
* Consorzio regionale per le attività produttive (CORAP) - Sede Operativa di Lamezia Terme;
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== Cultura ==
=== Biblioteche ===
{{vedi anche|Biblioteca comunale di Lamezia Terme|Museo archeologico lametino}}
* [[Biblioteca comunale di Lamezia Terme]], fondata nel 1897 inglobando i fondi librari dei conventi dei [[Ordine dei Frati Predicatori|Domenicani]] e dei [[Ordine dei Frati Minori Cappuccini|Cappuccini]] che aggiunti a titoli moderni e ad una sezione interamente dedicata alla Calabria e alla stessa città, raggiunge attualmente i 25.000 volumi; fa parte della biblioteca la [[Casa del Libro Antico]] che conserva e valorizza oltre 2.500 libri stampati dall'inizio del XVI secolo nei vari centri [[italia]]ni ([[Venezia]], [[Roma]], [[Napoli]]) ed [[europa|europei]] ([[Lione]], [[Anversa]], [[Parigi]]) ove fiorì l'arte tipografica, alcune opere manoscritte dello stesso periodo e frammenti di codici manoscritti greci (probabile datazione XI secolo) e latini (databili XIV-XV secolo) recuperati quali maculature, insieme a una serie di testimonianze archivistiche. La collezione libraria e documentaria raccolta, comprende opere di [[teologia]], [[filosofia]], [[patrologia]], storia ecclesiastica ed [[esegesi]], insieme a raccolte omiletiche, agiografiche, canoniche e bullari, ed è costituita soprattutto da fondi librari provenienti dai conventi dei [[Ordine dei frati minori cappuccini|Cappuccini]] e dei [[Ordine dei frati predicatori|Domenicani]] di Nicastro e in piccola parte dalla biblioteca dei [[Ordine dei minimi|Frati Minimi]] di Sambiase. Importante è poi la presenza di alcuni testi più antichi sui quali si trovano annotazioni a margine apposte di proprio pugno di [[Tommaso Campanella]]. Inoltre tra il materiale conservato si trovano esemplari stampati dai celebri [[Torchio tipografico|torchi]] di Manuzio, Giunta, Gioito, Froben e Platin;
==== Biblioteche ====
* Casa del libro antico (sezione della Biblioteca comunale) <ref> https://www.comune.lamezia-terme.cz.it/it/page/casa-del-libro-antico</ref>;
;Biblioteca comunale di Lamezia Terme
* Biblioteca galleggiante dello spettacolo - TIP Teatro <ref> https://www.iccu.sbn.it/it/SBN/poli-e-biblioteche/biblioteca/F9-Biblioteca-dello-spettacolo-TIP-Teatro/ </ref>;
La [[Biblioteca comunale di Lamezia Terme|biblioteca comunale]] fu fondata nel 1897 inglobando i fondi librari dei conventi dei [[Ordine dei Frati Predicatori|Domenicani]] e dei [[Ordine dei Frati Minori Cappuccini|Cappuccini]] che aggiunti a titoli moderni e ad una sezione interamente dedicata alla Calabria e alla stessa città, raggiunge attualmente i 25.000 volumi; fa parte della biblioteca la [[Casa del Libro Antico]] che conserva e valorizza oltre 2.500 libri stampati dall'inizio del XVI secolo nei vari centri [[italia]]ni ([[Venezia]], [[Roma]], [[Napoli]]) ed [[europa|europei]] ([[Lione]], [[Anversa]], [[Parigi]]) ove fiorì l'arte tipografica, alcune opere manoscritte dello stesso periodo e frammenti di codici manoscritti greci (probabile datazione XI secolo) e latini (databili XIV-XV secolo) recuperati quali maculature, insieme a una serie di testimonianze archivistiche. La collezione libraria e documentaria raccolta, comprende opere di [[teologia]], [[filosofia]], [[patrologia]], storia ecclesiastica ed [[esegesi]], insieme a raccolte omiletiche, agiografiche, canoniche e bullari, ed è costituita soprattutto da fondi librari provenienti dai conventi dei [[Ordine dei frati minori cappuccini|Cappuccini]] e dei [[Ordine dei frati predicatori|Domenicani]] di Nicastro e in piccola parte dalla biblioteca dei [[Ordine dei minimi|Frati Minimi]] di Sambiase. Importante è poi la presenza di alcuni testi più antichi sui quali si trovano annotazioni a margine apposte di proprio pugno di [[Tommaso Campanella]]. Inoltre tra il materiale conservato si trovano esemplari stampati dai celebri [[Torchio tipografico|torchi]] di Manuzio, Giunta, Gioito, Froben e Platin.
* Biblioteca diocesana <ref> https://www.iccu.sbn.it/it/SBN/poli-e-biblioteche/biblioteca/DL-Biblioteca-diocesana-di-Lamezia-Terme/ </ref>;
* Sistema bibliotecario <ref> https://www.iccu.sbn.it/it/SBN/poli-e-biblioteche/biblioteca/29-Sistema-Bibliotecario-Lametino/ </ref>
* Biblioteca Trame “Giancarlo Siani”;
* Biblioteca del Liceo Classico - Artistico "[[Francesco Fiorentino]]" <ref> https://anagrafe.iccu.sbn.it/it/ricerca/dettaglio.html?codice_isil=IT-CZ0149 </ref>;
* Biblioteca di Galileo del Liceo Scientifico Galileo Galilei <ref> https://www.iccu.sbn.it/it/SBN/poli-e-biblioteche/biblioteca/73-Biblioteca-del-Liceo-scientifico-Galileo-Galilei/</ref>;
* Biblioteca del Liceo Tommaso Campanella <ref> https://www.iccu.sbn.it/it/SBN/poli-e-biblioteche/biblioteca/7G-Biblioteca-del-Liceo-Tommaso-Campanella/ </ref>;
* Biblioteca dell'AMA - Associazione Manifestazioni Artistiche <ref> https://www.iccu.sbn.it/it/SBN/poli-e-biblioteche/biblioteca/8A-Biblioteca-dellAMA-Associazione-Manifestazioni-Artistiche/ </ref>;
* Biblioteca dell'istituto comprensivo E. Borrello-F. Fiorentino <ref> https://www.iccu.sbn.it/it/SBN/poli-e-biblioteche/biblioteca/8F-Biblioteca-dellistituto-comprensivo-EBorrello-F.-Fiorentino/ </ref>.
 
==== Ricerca ====
* Centro di Ricerca Agroalimentare della Calabria;
* Centro Regionale per la Ricerca Neurogenetica;
Riga 498 ⟶ 409:
* Centro Ricerche Astrea.
 
==== Scuole ====
* Oltre centoa diverse scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di I grado vi sono dodici scuole secondarie di II grado.<ref>[{{Cita web |url=http://www.tuttitalia.it/calabria/31-lamezia-terme/95-scuole/ |titolo=Scuole di Lamezia Terme per tipologia]</ref> di|accesso=23 cuimarzo numerose2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110505072418/http://www.tuttitalia.it/calabria/31-lamezia-terme/95-scuole/ dell'infanzia,|dataarchivio=5 primariemaggio e2011 secondarie|urlmorto=no di}}</ref> ITra gradoi eLicei diecivi scuolesono: secondarieClassico, diArtistico, IIScientifico, gradoScienze Umane, Linguistico, Musicale e Coreutico.
 
==== Musei ====
* [[Museo archeologico lametino]]. Accoglie numerosi reperti rinvenuti in diversi siti della [[Piana di Sant'Eufemia|piana lametina]] attraverso i quali è possibile seguire le dinamiche storiche del territorio dal [[paleolitico]] fino all'età [[Basso Medioevo|tardo-medioevale]], suddivise in tre sezioni che rappresentano la [[preistoria]], l'[[Storia antica|ètà classica]] e il [[medioevo]]. Nella sezione preistorica, sono esposti reperti del [[paleolitico]] [[Calabria|calabrese]] (consistente il nucleo di strumenti provenienti da Casella di [[Maida]], 700.000-500.000 anni fa) e del [[Neolitico]] lametino (Casella di [[Maida]], Acconia, Palazzo). La sezione classica offre al visitatore l'opportunità di ammirare i materiali recuperati presso il villaggio di Sant'Eufemia Vetere ed ascrivibili all'abitato di [[Terina]] della seconda metà del IV secolo a.C. Tra i reperti spicca la cosiddetta [[hydria]] di [[Cerzeto]] (380-370 a.C.), un grande vaso a figure rosse con scena di gineceo. La sezione medievale raccoglie il frutto degli scavi effettuati negli anni novanta nel [[castello normanno-svevo di Nicastro]].
;Museo archeologico lametino
* Museo diocesano d'arte sacra. Con i suoi reperti contribuisce a documentare le vicende della [[diocesi di Lamezia Terme]]. Il più antico oggetto conservato nel museo è un cofanetto in avorio dipinto del XII secolo di bottega arabo-sicula. Vanno segnalati poi, tra quelli più significativi dal punto di vista storico artistico, i bracci reliquiari di San [[Giovanni Battista]] e di Santo [[Stefano protomartire]], collegati alla storia secolare dell'ordine dei [[Cavalieri Ospitalieri|Cavalieri di Malta]] e del [[Baliato e siniscalcato|baliaggio]] di Sant'Eufemia, databili nel XV secolo e di provenienza mediorientale. Altri oggetti preziosi sono: uno scrigno seicentesco in madreperla, il bacolo vescovile del 1655 del vescovo Perrone e due croci astili del '700. Inoltre vengono conservati nel museo, la scultura quattrocentesca della [[Madonna delle Grazie]] di [[Domenico Gagini]], le statue lignee dell'[[Annunciazione]], il busto di San [[Martino di Tours|Martino]] del XVI secolo, il grande dipinto su tavola della Madonna tra San [[Luca evangelista|Luca]] e Santo [[Stefano protomartire|Stefano]] (detto Pala della Veterana), la tela di San [[Francesco d'Assisi]] attribuita a [[Mattia Preti]] e quella dell'Assunta della scuola del Maratta. Si custodiscono anche due bellissime tele del settecento provenienti dalla chiesa di [[Zangarona]]. Assai significativi sono i dipinti del pittore Francesco Colelli, che abbracciano un arco di 20 anni, dal 1762 al 1782.
Il [[Museo archeologico lametino|museo archeologico]] accoglie numerosi reperti rinvenuti in diversi siti della [[Piana di Sant'Eufemia|piana lametina]] attraverso i quali è possibile seguire le dinamiche storiche del territorio dal [[paleolitico]] fino all'età [[Basso Medioevo|tardo-medioevale]], suddivise in tre sezioni che rappresentano la [[preistoria]], l'[[Storia antica|ètà classica]] e il [[medioevo]]. Nella sezione preistorica, sono esposti reperti del [[paleolitico]] [[Calabria|calabrese]] (consistente il nucleo di strumenti provenienti da Casella di [[Maida]], 700.000-500.000 anni fa) e del [[Neolitico]] [[lametino]] (Casella di [[Maida]], Acconia, Palazzo). La sezione classica offre al visitatore l'opportunità di ammirare i materiali recuperati presso il villaggio di Sant'Eufemia Vetere ed ascrivibili all'abitato di [[Terina]] della seconda metà del IV secolo a.C. Tra i reperti spicca la cosiddetta [[hydria]] di [[Cerzeto]] (380-370 a.C), un grande vaso a figure rosse con scena di gineceo. La sezione medievale raccoglie il frutto degli scavi effettuati negli anni novanta nel [[castello normanno-svevo di Nicastro]].
* Museo etnografico "Luogo della Memoria". La sua sede è in un interno di casa lametina con oggetti delle arti e dei mestieri che tanto ci dice della vita dei calabresi di un tempo. Quasi mille oggetti propri dell'arredo familiare sono riuniti per gruppi tematici in sette stanze (stanza da letto, cucina, lavori agricoli, artigianato) e una piccola biblioteca.
 
* Museo della [[Tessitura]]. Nato a fine 2014, è dedicato alla valorizzazione del mestiere antico della tessitura. Il museo raccoglie utensili legati alla tessitura, ha un'area espositiva e una laboratoriale, dove, con i telai in legno, alla maniera antica, si tenta di riportare in vita una delle attività più antiche e nobili del territorio lametino da sempre connotato da intraprese manifatturiere.
;Museo diocesano d'arte sacra
* Parco Letterario "Franco Costabile". Organizzazione annuale del premio intitolato a [[Franco Costabile]] e punto di aggregazione culturale. Attivo anche nel settore editoria.
Il museo diocesano con i suoi reperti contribuisce a documentare le vicende della [[diocesi di Lamezia Terme]]. Il più antico oggetto conservato nel museo è un cofanetto in avorio dipinto del XII secolo di bottega arabo-sicula. Vanno segnalati poi, tra quelli più significativi dal punto di vista storico artistico, i bracci reliquiari di San [[Giovanni Battista]] e di Santo [[Stefano protomartire]], collegati alla storia secolare dell'ordine dei [[Cavalieri Ospitalieri|Cavalieri di Malta]] e del [[Baliato e siniscalcato|baliaggio]] di Sant'Eufemia, databili nel XV secolo e di provenienza mediorientale. Altri oggetti preziosi sono: uno scrigno seicentesco in madreperla, il bacolo vescovile del 1655 del vescovo Perrone e due croci astili del '700. Inoltre vengono conservati nel museo, la scultura quattrocentesca della [[Madonna delle Grazie]] di [[Domenico Gagini]], le statue lignee dell'[[Annunciazione]], il busto di San [[Martino di Tours|Martino]] del XVI secolo, il grande dipinto su tavola della Madonna tra San [[Luca evangelista|Luca]] e Santo [[Stefano protomartire|Stefano]] (detto Pala della Veterana), la tela di San [[Francesco d'Assisi]] attribuita a [[Mattia Preti]] e quella dell'Assunta della scuola del Maratta. Si custodiscono anche due bellissime tele del settecento provenienti dalla chiesa di [[Zangarona]]. Assai significativi sono i dipinti del pittore Francesco Colelli, che abbracciano un arco di 20 anni, dal 1762 al 1782.
* Museo delle Terme Caronte<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/calabria-musei-monumenti/terme-caronte-museum|titolo=Terme Caronte Museum}}</ref>
 
* Ecomuseo " Luogo della Memoria"<ref>{{Cita web|url=http://www.visitcalabria.it/2014/12/ecomusei-e-musei-della-civilta-contadina.html|titolo=ECOMUSEO "LUOGO DELLA MEMORIA"}}</ref>
;Museo etnografico "Luogo della Memoria"
Il museo etnografico si sostanzia in un interno di casa lametina con oggetti delle arti e dei mestieri che tanto ci dice della vita dei calabresi di un tempo. Quasi mille oggetti propri dell'arredo familiare sono riuniti per gruppi tematici in sette stanze (stanza da letto, cucina, lavori agricoli, artigianato) e una piccola biblioteca.
 
;Parco Letterario "Franco Costabile"
L'associazione si propone, oltre all'organizzazione annuale del premio intitolato a [[Franco Costabile]], anche come luogo di incontro e di aggregazione nel nome di interessi culturali, assolvendo alla funzione sociale di maturazione e crescita umana e civile dell'ambiente lametino e calabrese, e si propone inoltre di ampliare la conoscenza della poesia, della cultura letteraria e artistica, del rapporto tra società e cultura attraverso attività quali concorsi letterari ed artistici, convegni, conferenze, proiezioni ecc. nonché attività editoriali.
 
=== Media ===
==== Stampa ====
Redazioni locali:
* Corriere della Calabria;
* [[Gazzetta del Sud]];
* [[Il Quotidiano del Sud]].
 
==== Radio ====
*
* Radio Città Stereo;
* [[Radio Enne Lamezia]];
* Radio Italianissima;
* Radio Juke Box;
* Radio News 24;
*
* Radio Piana Lametina;
* Radio RTC;
* Radio Ricordi.
 
==== Televisione ====
*EsseTv (CH 98-112 DDT)
* Calabria TV;
*
* City One;
*
* Ermes TV;
*
* Esse TV;
*
* Lamezia TV;
* ST Television;
* Zapping TV.
 
=== Cinema ===
* Lamezia Terme è la città in cui vive l'avvocato Santelia, interpretato da [[Carlo Delle Piane]], del film "[[Regalo di Natale]]" e "[[La rivincita di Natale]]", nel secondo film si vedono alcune immagini di [[Nicastro]], della [[Stazione di Lamezia Terme Centrale|stazione]] e dell'[[aeroporto di Lamezia Terme]];
* A Lamezia Terme sono state girate alcune scene del film "[[Qualunquemente]]" con [[Antonio Albanese]] nei panni del candidato sindaco Cetto La Qualunque;
* A Lamezia Terme è stato girato [[L'afide e la formica]], diretto dal lametino Mario Vitale
* La città di Lamezia Terme viene nominata anche in altri film, tra cui una puntata della serie "[[La dottoressa Giò]]" e ultimo fra tutti "[[Ex (film)|Ex]]" di [[Fausto Brizzi]], città dove si terrebbe un importante convegno sulla ricostruzione delle unghie, "[[Viva l'Italia (film)|Viva L'Italia]]" con [[Michele Placido]] e "[[Piedipiatti|Piedi piatti]]" con [[Renato Pozzetto]] e [[Enrico Montesano]] e nella [[serie televisiva]] [[italia]]na "[[Le mani dentro la città]]" con [[Simona Cavallari]] e Giuseppe Zeno. Viene citata ancora la città di Lamezia Terme nell'ultima puntata della serie televisiva "[[Gente di mare (serie televisiva)|Gente di Mare]]" andata in onda dal 2005 al 2007 con [[Lorenzo Crespi]] e [[Giuseppe Zeno]].
* A Lamezia Terme sono girate alcune scene di Sandokan con [[Can Yaman]]. <ref>https://catanzaro.gazzettadelsud.it/articoli/televisione/2024/04/22/al-via-le-riprese-di-sandokan-con-can-yaman-scene-in-calabria-labuan-ricostruita-a-lamezia-terme-cd524831-0839-43e7-a58e-2875e9edf1c5/</ref>
 
=== Musica ===
* A Lamezia Terme ha sede l'associazione musicale A.M.A. Calabria.
* A Lamezia Terme ha sede l'A.M.A. Calabria tra le più prestigiose associazioni musicali dell'Italia meridionale sostenute dal [[Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo|MiBACT]];
* Nel periodo delle festività del mese di giugno, prendesi il viasvolge la manifestazione musicale denominata "giugno Lametino", durante la quale si esibiscono moltissimi volti noti del panorama musicale italiano;.
* "Lamezia Jazz", rassegna organizzata dal comune in collaborazione con l'associazione musicale Bequadro di Lamezia Terme.
* Color Fest
* Festa dell'Arte
 
=== Cucina ===
Molto utilizzato il pesce che viene cucinato al vapore o grigliato, e condito con salse a base di verdure in agrodolce. Tipici i [[Xyrichtys novacula|surici]], piccoli pesci di forma piatta, dalla carne soda e bianchissima, che si pescano con facilità lungo la costa lametina, nei fondali bassi e sabbiosi, soprattutto nel mese di agosto. Inoltre le anguille e le trote che vengono preparate secondo ricette tradizionali.
La cucina di Lamezia, creativa e ricca di sapori corposi, utilizza gli ottimi prodotti agroalimentari coltivati in loco, ortaggi, frutta e olivo sono infatti tra le colture principali della zona.
 
Un altro piatto caratteristico della cucina lametina sono sicuramente le ''alivi ammaccati'', ovvero le olive schiacciate che sono tra le conserve più apprezzate della tradizione, solitamente condite con aglio, peperoncino e finocchietto selvatico. Servite come antipasto o come aperitivo, vengono accompagnate da pane, formaggio e salumi, rendendo il pasto ancora più ricco di sapori tipici della [[dieta mediterranea]]<ref>{{Cita web|url=https://lameziaterme.italiani.it/scopricitta/alivi-ammaccati-le-olive-schiacciate-buone-per-l-inverno/|titolo=Alivi ammaccati, le olive schiacciate buone per l’inverno|accesso=15 Aprile 2021}}.</ref>.
Molto utilizzato il pesce che viene cucinato al vapore o grigliato, e condito con deliziose salse a base di verdure in agrodolce; particolarmente buoni i "surici", piccoli pesci di forma piatta, dalla carne soda e bianchissima, che si pescano con facilità lungo la costa lametina, nei fondali bassi e sabbiosi, soprattutto nel mese di agosto. Da non perdere le anguille e le trote che, abbondanti nei fiumi della zona, vengono preparate secondo ricette tradizionali.
 
Eccezionali e lavoratiLavorati ancora secondo metodi artigianali i salumi e i latticini, piuttosto diffusa anche la produzione delle [[castagne]], in particolare dei marroni, con i quali si preparano ottimi dolci. Di alta qualità è il vino [[Lamezia rosso]], unil pregiato rosso dal bouquet intenso e avvolgente, con un sapore corposo e vellutatolocale.
 
La gastronomia tradizionale è legata ad un mondo contadino ormai scomparso, che esprimeva la propria semplicità anche attraverso le abitudini culinarie. Si conservano ancora oggi le buone ricette di un tempo che riuscivano a trasformare i prodotti della terra in piatti semplici, ma dal gusto unico e inconfondibile. IlNella visitatorepreparazione rimanetradizionale affascinatosono dallaimportanti maestria e dalla naturalezza, con la quale le massaie preparano speciali primi piatti di pasta fresca rigorosamente lavorata in casa condita con innumerevoli varietà di sughi. Il più delle volte si tratta dii sughi a base di carne di manzo, vitello, maiale, agnello, cotti con cura in un passato di pomodoro e condito con un ottimo olio d'oliva, il tutto è insaporito da un ottimo peperoncino piccante.
 
Il pane accompagna tutte le pietanze, è lievitato naturalmente, cotto nel [[forno a legna]] e il più delle volte viene prodotto in casa, conservando le antiche tecniche di lievitazione e lavorazione. Inoltre vi è la presenza di prodotti conservati sott'olio (pomodori e melanzane), [[sottaceto]] e fichi secchi imbottiti (''i crucetti''). Tra i dolci caratteristici locali: la [[cuzzupa]] [[pasqua]]le, la [[Pignolata al miele|pignolata]] e le grispelle dolci.
 
Nella frazione di [[Zangarona]] vengono preparati dei piatti tradizionali [[arbëreshë]], come le ''petulle,'' i ''kuleçë'' e le ''kucupë.''
 
=== Eventi ===
* [[Trame]], Festival dei Libri sulle Mafie (giugno): festival letterario che si occupa della discussione e presentazione di libri dedicati alle mafie;
{{vedi anche|Trame}}
* "Il Sabato del Villaggio" (gennaio-giugno): incontri tra [[letteratura]] e [[filosofia]] con personalità della cultura italiana e internazionale;
* "[[Trame|Trame, Festival dei Libri sulle Mafie]]" (giugno): festival letterario che si occupa della discussione e presentazione di libri dedicati alle mafie;
* "Premio Nazionale Anthurium d'Argento" (fine luglio-inizio settembre): istituito dallo stesso Centro Studi. La Cerimonia di consegna dei Premi e Riconoscimenti ha luogo nel Parco Naturale delle [[Terme di Caronte|Terme Caronte]]. Ha lo scopo di diffondere il culto dei valori morali, civili, sociali, culturali e religiosi;
* "Concorsi A.M.A. Calabria": Concorso Internazionale Pianistico, Concorso Nazionale di Musica, Concorso Nazionale Bandistico, Concorso Nazionale di Musica per le Scuole e Concorso Nazionale Corale;
* "Ormeggi - Festival Letterario di Lamezia Terme" (marzo 2019/luglio 2021/giugno 2023/maggio 2024): festival letterario che ospita autori di caratura nazionale e locale nel segno della contaminazione tra diverse tematiche e diversi linguaggi;
* "Stagione Teatrale": vengono rappresentate opere messe in scena dai più noti attori e dalla compagnie più famose d'[[Italia]]. La stagione teatrale comprende il Teatro di Prosa, il Teatro Ragazzi e il Ricrii Teatro;
* "Cinema e Cinema": manifestazione organizzata da Arci Lamezia Terme nei mesi estivi, durante la quale vengono proiettati alcuni dei film d'autore più belli e in voga nel periodo;
* "Teatro Magna Graecia": manifestazione con la messa in scena di spettacoli teatrali, per lo più della mitologia classica, nella cornice dell'abbazia [[Ordine di San Benedetto|benedettina]];
* "Lamezia Wine Fest" (fine dicembre): manifestazione itinerante sul vino. L'intento dell'organizzazione è formare ed informare gli amanti della bevanda del Dio [[Bacco]] con seminari, incontri e degustazioni. Si svolge nell'elegante e storica cornice di Palazzo Nicotera;
* "Lamezia Comics &Co..." (settembre): la prima fiera calabrese del fumetto, nonché la più grande. I contest principali realizzati dalla fiera sono: il "Lamezia Comics &Co...splay" ed "Il Premio Fiorella Folino";
*"Color Fest" (agosto): uno dei festival di musica più importanti del Sud Italia. Prevede ogni anno l'esibizione dei nomi più in voga del panorama musicale giovanile nazionale ed internazionale.<ref>{{Cita web|url=https://www.corrieredellacalabria.it/2021/05/18/color-fest-ix-il-12-e-il-13-agosto-la-line-up-completa/|titolo=}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://colorfest.it/|titolo=Sito Colorfest}}</ref>
* "Color Fest" (agosto): festival di musica indipendente che si svolge presso l'Anfiteatro del Parco Mitoio, adiacente alle Terme Caronte.
*"Lamezia Wine Fest" (settembre): uno dei primi eventi nati in Calabria per la valorizzazione dei vitigni regionali. Prevede ogni anno l'esposizione e la degustazione di vini, olio e birra artigianale "made in Calabria". Evento accompagnato da musica jazz e spettacoli di artisti di strada.
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
Il più grosso agglomerato della città è il quartiere [[Nicastro]], ormai collegato senza soluzioni di continuità con il quartiere [[Sambiase]], quest'ultimo dista circa 7 [[Chilometro|km]] dal centro di [[Sant'Eufemia Lamezia]]. È in fase di realizzazione la cosiddetta area polifunzionale integrata di Lamezia Terme ("Piano API"), con la quale si costituirà un nuovo quartiere nel territorio compreso tra la periferia ovest di Nicastro, la periferia a nord di Capizzaglie, la periferia sud di Sambiase e la periferia ad est di Savutano. Si cercherà di dare alla città un'identità ed una struttura pressoché unitaria. Tra i progetti previsti dal piano si ricordano tra gli altri: la realizzazione della [[concattedrale]] di San [[Benedetto da Norcia|Benedetto]], la realizzazione della [[Stazione ferroviaria|stazione]] metropolitana di quartiere che si andrà ad aggiungere alle quattro stazioni già presenti in città, la realizzazione di un'[[autostazione]] attrezzata e la realizzazione di abitazioni e alloggi che abbiano un basso impatto energetico ambientale e che siano il più possibile moderni e funzionali.
{{vedi anche|Area polifunzionale integrata di Lamezia Terme}}
Il più grosso agglomerato della città è il quartiere [[Nicastro]], ormai collegato senza soluzioni di continuità con il quartiere [[Sambiase]], quest'ultimo dista circa 7 [[Chilometro|km]] dal quartiere [[Sant'Eufemia Lamezia]]. È in fase di realizzazione la cosiddetta [[area polifunzionale integrata di Lamezia Terme]] ("Piano API"), con la quale si costituirà un nuovo quartiere nel territorio compreso tra la periferia ovest di Nicastro, la periferia a nord di Capizzaglie, la periferia sud di Sambiase e la periferia ad est di Savutano. Si cercherà di dare alla città un'identità ed una struttura pressoché unitaria. Tra i progetti previsti dal piano si ricordano tra gli altri: la realizzazione della [[concattedrale]] di San [[Benedetto da Norcia|Benedetto]], la realizzazione della [[Stazione ferroviaria|stazione]] metropolitana di quartiere che si andrà ad aggiungere alle quattro stazioni già presenti in città, la realizzazione di un'[[autostazione]] attrezzata e la realizzazione di abitazioni e alloggi che abbiano un basso impatto energetico ambientale e che siano il più possibile moderni e funzionali.
 
=== Suddivisioni storiche ===
==== Quartieri storici, rioni e contrade ====
* ''San Teodoro'': è il rione più antico di Nicastro sviluppatosi intorno al Castello Normanno, costruito nella seconda metà dell’XI secolo. L'abitato si avvolge come un nastro attorno a un colle, la parte più alta della città. Caratteristici i vicoli, tutti in salita, che conducono fin sul punto più alto dove svettano le rovine dell'antico castello. Su in cima, dalle sue torri, nelle giornate in cui il cielo è terso, lo sguardo arriva fino al mare, al [[Golfo di Sant'Eufemia]]<ref>{{Cita web|url=https://lameziaterme.italiani.it/scopricitta/lamezia-antica-il-rione-di-san-teodoro-e-il-castello-dove-dimoro-federico-ii/|titolo=Lamezia antica, il rione di San Teodoro e il Castello dove dimorò Federico II}}</ref>.
* Anzaro, Ariella, Bella, Belvedere, Cafaldo, Cafarone, Calia, Calvario, Capizzaglie, Craparizza, Donna Mazza, Ferrantazzo, Giardino di Renda, Ginepri, Maddamme, Magolà, Marinella, Miraglia, Patelle, Prunia, Razionale, San Francesco, San Nicola, San Teodoro, Santa Lucia, Savutano, Scinà, Spanò, Spartivento, Stradella, Terravecchia, Timpone (già Judeca<ref>{{Cita news|cognome=Lametino6|url=http://www.lametino.it/Ultimora/lamezia-la-judeca-un-quartiere-storico-da-valorizzare.html|titolo=Lamezia: La Judeca, un quartiere storico da valorizzare|pubblicazione=il Lametino.it - il giornale di Lamezia Terme e del lametino|accesso=8 agosto 2017}}</ref>), Torre, Trempa, Vignola Statti, Villaggio Kennedy, Zupello.
*''Il Timpone'' (già [[Giudecca (quartiere ebraico)|Judeca]]<ref>{{Cita news|cognome=Lametino6|url=http://www.lametino.it/Ultimora/lamezia-la-judeca-un-quartiere-storico-da-valorizzare.html|titolo=Lamezia: La Judeca, un quartiere storico da valorizzare|pubblicazione=il Lametino.it - il giornale di Lamezia Terme e del lametino|accesso=8 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170808163642/http://www.lametino.it/Ultimora/lamezia-la-judeca-un-quartiere-storico-da-valorizzare.html|dataarchivio=8 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>): il rione prende il nome dalla sua conformazione e dalla sua collocazione a ridosso di una timpa. Circondato dai due torrenti, Canne e Barisco, secondo gli storici nicastresi Pasquale Giuliani, Giacinto Montesanti e Vincenzo Villella, dal [[XIII secolo]] al [[XVI secolo]] fu l'antico quartiere [[Ebrei|ebraico]] di Nicastro<ref>{{Cita web|url=http://www.lameziastorica.it/giudecca.html|titolo=Gli Ebrei della Giudecca di Nicastro e dell'entroterra del Reventino}}</ref>.
*''Bella'': quartiere sorto nel [[1783]] in seguito all’inondazione del torrente Piazza che distrusse alcuni rioni di Nicastro come Terravecchia e Cavallerizza spingendo circa 2000 persone, che avevano perso tutto, a trasferirsi nella parte alta di Nicastro<ref>{{Cita web| url=https://www.strill.it/citta/2015/02/lamezia-cz-la-storia-di-un-quartiere-raccontata-attraverso-la-fotografia-nel-libro-bella-e-la-sua-gente/|titolo=Lamezia (CZ) – La storia di un quartiere raccontata attraverso la fotografia nel libro “Bella e la sua gente”|}}</ref>. Il nome "Bella" deriva molto probabilmente dall'appellativo di "Bella Signora" che nei secoli è stato dato alla Madonna della Spina, affresco [[medievale]] custodito nel santuario del quartiere.
*''Capizzaglie'': celebre per l'arte della panificazione, nel gennaio 2017 è stato riconosciuto dal Comune come "quartiere del pane"<ref>{{Cita web|url=https://www.lameziaterme.it/capizzaglie-quartiere-del-pane/|titolo=Associazione ‘Quartiere Capizzaglie’: Quartiere del Pane evento storico per Capizzaglie|accesso=7 Maggio 2021}}</ref>.
*''Anzaro, Ariella, Belvedere, Cafaldo, Cafarone, Calia, Calvario, Craparizza, Donna Mazza, Ferrantazzo, Giardino di Renda, Ginepri, Maddamme, Marinella, Miraglia, Patelle, Prunia, Razionale, Richetti, San Francesco, San Nicola, Savutano, Scinà, Spanò, Spartivento, Stradella, Terravecchia, Torre, Trempa, Vignola Statti, Villaggio Kennedy, Zupello''.
 
=== Frazioni ===
{{vedi anche|Fronti (Lamezia Terme)|San Pietro Lametino|Zangarona}}
* Situata in collina, a circa 600 {{m s.l.m.}} vi è la frazione di [[Fronti (Lamezia Terme)|Fronti]], la più popolosa del comune di Lamezia Terme. Dalla posizione panoramica in cui si trova, domina la [[piana di Sant'Eufemia|piana lametina]] e il [[golfo di Sant'Eufemia]], lasciandosi alle spalle boschi tipici mediterranei;
* Particolarmente importanti sono le frazioni di [[San Pietro Lametino]], poiché sede dell'area industriale, e di Caronte per le omonime [[Terme di Caronte|terme]];
* Importanti dal punto di vista storico sono le frazioni di [[Zangarona]] (zona [[Arbëreshë]]) e di Sant'Eufemia Vetere, antica sede del feudo dei [[Cavalieri Ospitalieri|Cavalieri di Malta]], dal 1638 alla sua scomparsa risalente agli inizi del 1800;
* Inoltre vi sono le frazioni collinari e montane di ''Acquadauzano, Acquafredda, Annunziata, Bucolia, Cantarelle, Crozzano, Gabella, Miglierina, Mitoio, Piano Luppino, San Minà, Santa Maria, Serra, Serra Castagna, Schieno Vieste, Telara, Vallericciardo e VonioVonìo''.
 
==== Altre località del territorio ====
* Agli, Aglioca, Angillito, Bivio Bagni, Baroniello, Bastione di Malta, Bellafemmina, Bosco Amatello, Bufalo, Canneto Cola, Caria, Carrà, Carrà Cosentino, Casturi, Censi, Ceramidio, Cerasolo, Cuturella, Difesa, Elemosina, Felicetta, Ficarella, Frasso, Gabella Cardolo, Gaccia, Gattoia, Lagani, Lenza, Malaspina, Marrano, Maruca, Mastrobruno, Mendicino, Misà, Muretto, Palazzo, Palmieri, Persicara, Pastorizia, Pian del Duca, Piombo Zappanotte, Pitizzanni, Prato, Priano, Pullo, Quattrocchi, Richetti, Risi, Rotoli, San Sidero, Sant'Ermia, Santa Domenica, Santa Venere, Scalfa, Seminario, Sgarano, Spartà, Spineto, Strazzaveste, Stretto, Terravecchia, Trigna, Velati Rametta, Verità, Viscardi, Zinnavo.
 
== Economia ==
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* diverse erbacee come il [[Triticum|frumento]], l'[[Avena sativa|avena]] ed il [[Zea mays|granturco]];
* differenti e variegate specie di [[Agrume|agrumi]], tra i quali le rinomate [[clementine di Calabria]] DOP.
 
Nella [[Piana di Sant'Eufemia|Piana lametina]] viene coltivata una varietà pregiata di [[Prunus persica|pesca nettarina]], nota come [[sbergia|''merendella'']]<ref>{{Cita web|url=https://www.calabriamagnifica.it/agricoltura/il-frutto-del-paradiso-la-merendella/|titolo=Il frutto del paradiso: la merendella|accesso=22 febbraio 2021}}</ref>. In Calabria, la superficie stimata di merendelle si aggira intorno ai 60 ettari, di cui oltre cinquanta si trovano proprio nell’area della piana di Lamezia, e la restante parte sulla fascia ionica catanzarese<ref>{{cita web|url=https://ilcalicediebe.com/2017/06/10/tutti-i-colori-della-merendella/|titolo=Verde, rosa e bianca: tutti i colori della merendella|accesso=22 febbraio 2021}}</ref>.
 
=== Industria ===
L'area industriale "Papa Benedetto XVI" occupa una superficie di circa 1.100 ettari ed è la più grande del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] dopo quella di [[Bagnoli (Napoli)|Bagnoli]]. Industria caratteristica è quella delle stoviglie domestiche di [[argilla]] rossa locale<ref>{{Cita web| url=https://www.treccani.it/enciclopedia/nicastro_%28Enciclopedia-Italiana%29/||titolo = NICASTRO in "Enciclopedia Italiana" (1934)|autore1 = Giuseppe Isnardi |autore2= Giovanni Perez |autore3=Giuseppe Paladino|accesso=22/01/2021|}}</ref>.
 
=== Servizi ===
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* "Lamezia Shopping": comprendente le attività commerciali ricadenti nell'area di Corso Nicotera, Via XX Settembre e strade limitrofi. Quest'area diventa centro commerciale naturale solo nei weekend da dicembre a gennaio e, dall'autunno 2014, ogni domenica pomeriggio;
* "...di cielo e di botteghe": comprendente le attività commerciali ricadenti nell'ambito territoriale del quartiere di [[Sambiase]].
 
Inoltre sono presenti diversi centri acquisti di piccole e medie dimensioni sia nel territorio comunale sia nei comuni limitrofi (un esempio è il Green Shopping Center di [[Feroleto Antico]]). Nel comune confinante di [[Maida]] in località Comuni Condomini, sorge il più grande [[centro commerciale]] della Calabria, denominato "Due Mari". Questo centro conta 110 negozi, un [[ipermercato]] [[Carrefour]], un centro ludico-ricreativo polifunzionale denominato Casi..mò e un multiplex della catena [[The Space Cinema]] dotato di 5 sale di medio grandi dimensioni.
 
=== Turismo ===
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== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:ItaliaLamezia terme-central mapparailway autostrada A2station.svgjpg|thumbminiatura|upright=1.3|Mappa dell'[[AutostradaStazione A2di (Italia)Lamezia Terme Centrale|autostradaStazione di delLamezia MediterraneoTerme]]]]
[[File:Aeroporto Lamezia terme-central railway station.jpg|thumbminiatura|upright=1.3|[[Stazione di Lamezia Terme Centrale|StazioneAeroporto di Lamezia Terme]]]]
 
[[File:Aeroporto Lamezia.jpg|thumb|upright=1.3|[[Aeroporto di Lamezia Terme]]]]
=== Strade ===
La rete stradale periferica di Lamezia Terme funge da collegamento fra l'[[Autostrada A2 (Italia)|Autostrada A2 del Mediterraneo]] e la [[Strada statale 280 dei Due Mari|SS 280]] che porta fino a [[Catanzaro]]. La città è servita dall'uscita autostradale di Lamezia Terme e da tre uscite sulla [[Strada statale 280 dei Due Mari|SS 280]], Lamezia Terme Sud, Lamezia Terme Est e Lamezia Terme Ovest. Quest'ultima, con lo snodo per l'[[Aeroporto di Lamezia Terme|aeroporto]] e il quartiere [[Sant'Eufemia Lamezia]], rappresenta il termine [[Mar Tirreno|tirrenico]] della [[Strada statale 280 dei Due Mari|SS 280]].
{{vedi anche|Autostrada A2 (Italia)|Strada statale 18 Tirrena Inferiore|Strada statale 280 dei Due Mari}}
La rete stradale periferica di Lamezia Terme funge da collegamento fra l'[[autostrada A2 (Italia)|Autostrada A2]] ([[Salerno]]-[[Reggio Calabria]]) e la [[strada statale 280 dei Due Mari|SS 280]] che porta fino a [[Catanzaro]]. La città è servita dall'uscita autostradale di Lamezia Terme e da tre uscite sulla SS 280, Lamezia Terme Sud, Lamezia Terme Est e Lamezia Terme Ovest. Quest'ultima, con lo snodo per l'[[Aeroporto di Lamezia Terme|aeroporto]] e il quartiere [[Sant'Eufemia Lamezia]], rappresenta il termine [[Mar Tirreno|tirrenico]] della SS 280.
 
Da Lamezia passa un'altra arteria viaria importante per la regione [[Calabria]], la [[strada statale 18 Tirrena Inferiore|SS 18]] che percorre tutta la costa [[Mar Tirreno|tirrenica]] da [[SalernoNapoli]] a [[Reggio Calabria]].
 
Il sistema viario cittadino presenta eccellenze come l'area delimitata a ovest da via Savutano, seguendo via Sen. [[Arturo Perugini]] e via Sen. Armando Scarpino, confinante a est con via del Progresso, dove si è realizzato un comodo raccordo tra le zone di [[Sambiase]] e [[Nicastro]].
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=== Ferrovie ===
{{vedi anche|Stazione di Lamezia Terme Centrale}}
Per quel che concerne il trasporto su rotaia, la [[stazione di Lamezia Terme Centrale]] è il principale scalo merci ed uno dei più importanti scali passeggeri della regione. È sede di terminal per auto al seguito sul treno. La stazione è capolinea della tratta Veloce [[Stazione di Roma Termini|Roma Termini]]←→[[Stazione di Salerno|Salerno]]←→[[stazione di Lamezia Terme Centrale|Lamezia Terme Centrale]]. I treni [[Frecciargento]] che percorrono questa tratta, proseguono in realtà la loro corsa fino a [[Stazione di Reggio di Calabria Centrale|Reggio Calabria Centrale]], perdendo però il loro status di treni [[Eurostar Italia#ES Fast|ES Fast]].
 
Si trova sulla [[ferrovia Tirrenica Meridionale]] e da qui si dirama la linea [[Ferrovia Lamezia Terme-Catanzaro Lido|Lamezia Terme-Catanzaro Lido]], dove avviene la connessione con la [[ferrovia Jonica]]. Fornisce collegamenti verso la [[Sicilia]] sia in direzione [[Vibo Valentia]], [[Gioia Tauro]], [[Palmi]], [[Reggio Calabria]] sia in direzione [[Locri]], [[Siderno]], [[Melito Porto Salvo]]. È collegata verso Nord con [[Ferrovia Paola-Cosenza|Paola-Cosenza]], [[Battipaglia]], [[Salerno]], [[Napoli]], [[Roma]], [[Torino]], [[Milano]] e verso est con le città di [[Catanzaro]] e [[Crotone]].
 
La città dispone di tre stazioni secondarie: [[Stazione di Lamezia Terme Nicastro|Lamezia Terme Nicastro]], [[Stazione di Lamezia Terme Sambiase|Lamezia Terme Sambiase]] e [[Stazione di San Pietro a Maida-Maida|San Pietro a Maida-Maida]], quest'ultima pur portando il nome dei comuni viciniorivicini, è di fatto situata all'entrata della frazione di [[San Pietro Lametino]] e quindi sul territorio comunale di Lamezia Terme.
 
=== Aeroporti ===
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=== Mobilità urbana ===
La società Lamezia Multiservizi S.p.A. gestisce il [[trasporto pubblico]] su gomma con 18 linee urbane<ref>[{{Cita web |url=http://www.lameziamultiservizi.it/lms/?page_id=13037 |titolo=Linee urbane della città di Lamezia Terme] |accesso=12 maggio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180625104036/http://www.lameziamultiservizi.it/lms/?page_id=13037 |dataarchivio=25 giugno 2018 |urlmorto=no }}</ref> e un servizio bus navetta che collega la [[stazione di Lamezia Terme Centrale|stazione centrale]] e l'[[Aeroporto di Lamezia Terme|aeroporto]].
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|15 novembre 1968|30 aprile 1970|Gaetano Fusco||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1º maggio 1970|9 ottobre 1970|Treno Di Mauro||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|}}
}}
{{ComuniAmminPrec|110 maggioottobre 1970|928 ottobredicembre 1970|Treno[[Arturo Di Mauro|Perugini]]|[[Commissario prefettizioCentrismo|Comm. pref.Centro]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|29 dicembre 1970|27 marzo 1974|Vittorio Pino Esposito|[[Centro-sinistra]]|[[Sindaco]]|}}
}}
{{ComuniAmminPrec|1028 ottobremarzo 19701974|287 dicembreluglio 19701974|[[ArturoGiuseppe PeruginiLelio Petronio]]|[[Centrismo|Centro-sinistra]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|8 luglio 1974|1º agosto 1975|Raffaele Milizia||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|}}
}}
{{ComuniAmminPrec|292 dicembreagosto 19701975|2711 marzomaggio 19741978|VittorioFrancesco Pino EspositoSirianni|[[Centro-sinistra]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|12 maggio 1978|9 giugno 1978|Giuseppe Maione|[[Centro-sinistra]]|[[Sindaco]]|}}
}}
{{ComuniAmminPrec|2810 marzogiugno 19741978|719 lugliodicembre 19741980|[[GiuseppeGiovanni LelioDe Petronio]]Sensi|[[Centro-sinistra]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|20 dicembre 1980|22 aprile 1982|Giovanni Manganaro||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|}}
}}
{{ComuniAmminPrec|823 luglioaprile 19741982|129 agostonovembre 19751982|Raffaele[[Giuseppe Milizia|Lelio Petronio]]|[[Commissario prefettizioCentro-sinistra]]|Comm. pref.[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|29 gennaio 1983|18 dicembre 1984|Giovambattista Ventura|[[Centro-sinistra]]|[[Sindaco]]|}}
}}
{{ComuniAmminPrec|219 agostodicembre 19751984|112 maggiodicembre 19781985|Francesco[[Antonino SirianniSenese]]|[[Centro-sinistra]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|3 dicembre 1985|11 settembre 1986|Corrado Perricone||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|}}
}}
{{ComuniAmminPrec|12 maggiosettembre 19781986|920 giugnoluglio 19781990|GiuseppePasquale MaioneMaterazzo|[[Centrismo|Centro-sinistra]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|21 luglio [[1990]]|30 luglio [[1991]]|Giuseppe Paladino|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]]|[[sindaco]]|}}
}}
{{ComuniAmminPrec|30 luglio [[1991]]|30 settembre [[1991]]|Francesco Anastasio|[[Centrismo|centro]]|[[sindaco]]|<ref name="ref_B">Scioglimento del consiglio</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=oNYTk+aNzJ+ZNkxEOiOrNg__.ntc-as3-guri2b?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1991-10-02&atto.codiceRedazionale=091A4365&elenco30giorni=false |titolo=Decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1991 |accesso=9 maggio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150518084526/http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=oNYTk+aNzJ+ZNkxEOiOrNg__.ntc-as3-guri2b?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1991-10-02&atto.codiceRedazionale=091A4365&elenco30giorni=false |dataarchivio=18 maggio 2015 |urlmorto=no }}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|10 giugno 1978|19 dicembre 1980|Giovanni De Sensi|[[Centro-sinistra]]|[[Sindaco]]|
{{ComuniAmminPrec|30 settembre [[1991]]|21 novembre [[1993]]|Orfeo Capilupi<br>Giuseppe Malena<br>Rocco Carotenuto<br>Giovanni Lombardo<br>Lucio Messina||[[commissario straordinario]]|<ref name="ref_A">Commissione straordinaria ex art. 143 TUEL (ente sciolto per infiltrazioni mafiose)</ref>}}
}}
{{ComuniAmminPrec|2021 dicembrenovembre 1980[[1993]]|2216 aprilenovembre 1982[[1997]]|Giovanni[[Doris Manganaro|Lo Moro]]|[[Commissariolista prefettizio|Comm.civica]] pref.di [[centro-sinistra]]|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|16 novembre [[1997]]|20 febbraio [[2001]]|[[Doris Lo Moro]]|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]]|[[sindaco]]|}}
}}
{{ComuniAmminPrec|20 febbraio [[2001]]|13 maggio [[2001]]|Sebastiano Cento<br>Benito Greco<br>Pietro Lisi<br>Massimo Nicolò<br>Dino Mazzorana||[[commissario straordinario]]|}}
{{ComuniAmminPrec|23 aprile 1982|29 novembre 1982|[[Giuseppe Lelio Petronio]]|[[Centro-sinistra]]|[[Sindaco]]|
{{ComuniAmminPrec|13 maggio [[2001]]|5 novembre [[2002]]|Pasqualino Scaramuzzino|[[lista civica]] di [[centro-destra]]|[[sindaco]]|<ref name="ref_B" /><ref>{{Cita web |url=http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-11-19&atto.codiceRedazionale=02A13248&elenco30giorni=false |titolo=Decreto del Presidente della Repubblica 5 novembre 2002 |accesso=9 maggio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150518084626/http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-11-19&atto.codiceRedazionale=02A13248&elenco30giorni=false |dataarchivio=18 maggio 2015 |urlmorto=no }}</ref>}}
}}
{{ComuniAmminPrec|5 novembre [[2002]]|4 aprile [[2005]]|Sebastiano Cento<br>Concetta Malacaria<br>Elena Scalfaro<br>Giorgio Criscuolo<br>Paolo Pirrone<br>Mario Tafaro<br>Giorgio Bartoli||[[commissario straordinario]]|<ref name="ref_A" />}}
{{ComuniAmminPrec|29 gennaio 1983|18 dicembre 1984|Giovambattista Ventura|[[Centro-sinistra]]|[[Sindaco]]|
{{ComuniAmminPrec|4 aprile [[2005]]|29 marzo [[2010]]|Giovanni Speranza|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]]|[[sindaco]]|}}
}}
{{ComuniAmminPrec|1929 dicembremarzo 1984[[2010]]|231 dicembremaggio 1985[[2015]]|AntoninoGiovanni SeneseSperanza|[[Centrolista civica]] di [[centro-sinistra]]|[[Sindacosindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|31 maggio [[2015]]|24 novembre [[2017]]|Paolo Mascaro|[[lista civica]] di [[centro-destra]]|[[sindaco]]|<ref name="ref_B" /><ref>{{Cita web |url=https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/12/22/17A08563/sg |titolo=Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 2017 |accesso=11 novembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191111020453/https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/12/22/17A08563/sg |dataarchivio=11 novembre 2019 |urlmorto=no }}</ref>}}
}}
{{ComuniAmminPrec|24 novembre [[2017]]|15 ottobre [[2021]]|Francesco Alecci<br>Maria Grazia Colosimo<br>Desiree D'Ovidio<br>Rosario Fusaro||[[commissario straordinario]]|<ref name="ref_A" /><ref>{{Cita web |url=https://www.repubblica.it/cronaca/2019/02/22/news/lamezia_mafia_tar-219819032/ |titolo=Annullamento scioglimento comunale da parte del Tar del Lazio |accesso=11 novembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191111020451/https://www.repubblica.it/cronaca/2019/02/22/news/lamezia_mafia_tar-219819032/ |dataarchivio=11 novembre 2019 |urlmorto=no }}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|3 dicembre 1985|11 settembre 1986|Corrado Perricone||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|
{{ComuniAmminPrec|15 ottobre [[2021]]|''9 giugno [[2025]]''|Paolo Mascaro|[[lista civica]] di [[centro-destra]]|[[sindaco]]}}
}}
{{ComuniAmminPrec|12 settembregiugno 1986[[2025]]|20 luglio''In 1990carica''|PasqualeMario MaterazzoMurone|[[Centrismo|Centro-destra]]|[[Sindacosindaco]]|}}
}}
{{ComuniAmminPrec|21 luglio 1990|30 luglio 1991|Giuseppe Paladino|[[Sinistra (politica)|Sinistra]]|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|31 luglio 1991|3 ottobre 1991|Francesco Anastasio|[[Centrismo|Centro]]|[[Sindaco]]|Scioglimento del consiglio<ref>[http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=oNYTk+aNzJ+ZNkxEOiOrNg__.ntc-as3-guri2b?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1991-10-02&atto.codiceRedazionale=091A4365&elenco30giorni=false Decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1991]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec|4 ottobre 1991|28 gennaio 1992|Orfeo Capilupi, Giuseppe Malena||[[Commissario straordinario|Comm. straord.]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|4 ottobre 1991|22 dicembre 1993|Rocco Carotenuto||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|29 gennaio 1992|23 dicembre 1993|Giovanni Lombardo, Lucio Messina||[[Commissario straordinario|Comm. straord.]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|9 dicembre 1993|20 febbraio 2001|[[Doris Lo Moro]]|[[Centro-sinistra]]|[[Sindaco]]|2 mandati
}}
{{ComuniAmminPrec|21 febbraio 2001|25 maggio 2001|Sebastiano Cento, Benito Greco, Pietro Lisi, Massimo Nicolò||[[Commissario straordinario|Comm. straord.]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|22 febbraio 2001|25 maggio 2001|Dino Mazzorana||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|25 maggio 2001|2 novembre 2002|Pasqualino Scaramuzzino|[[Centro-destra]]|[[Sindaco]]|Scioglimento del consiglio<ref>[http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-11-19&atto.codiceRedazionale=02A13248&elenco30giorni=false Decreto del Presidente della Repubblica 5 novembre 2002]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec|2 novembre 2002|20 novembre 2002|Sebastiano Cento, Concetta Malacaria, Elena Scalfaro||[[Commissario straordinario|Comm. straord.]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|20 novembre 2002|19 aprile 2005|Giorgio Criscuolo, Paolo Pirrone, Mario Tafaro||[[Commissario straordinario|Comm. straord.]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|15 luglio 2003|19 aprile 2005|Giorgio Bartoli||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|19 aprile 2005|16 giugno 2015|Giovanni Speranza|[[Centro-sinistra]]|[[Sindaco]]|2 mandati
}}
{{ComuniAmminPrec|16 giugno 2015|24 novembre 2017|Paolo Mascaro|[[Centro-destra]]|[[Sindaco]]|Scioglimento del consiglio<ref>[http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-12-22&atto.codiceRedazionale=17A08563&elenco30giorni=false Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 2017]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec|24 novembre 2017| - |Francesco Alecci, Mariagrazia Colosimo, Rosario Fusaro||[[Commissario straordinario|Comm. straord.]]|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
 
=== Gemellaggi ===
{{...|centri abitati}}
 
== Sport ==
=== Calcio ===
* [[Vigor Lamezia Calcio 1919]]: milita in Serie D (2025-2026);
{{vedi anche|Vigor Lamezia}}
* [[Associazione Sportiva Sambiase|Sambiase]]: milita in [[Serie D]] (2025-2026);
* [[Vigor Lamezia]]: la storia del calcio a Lamezia Terme nell'allora comune di [[Nicastro]], iniziò nel 1908 quando i fratelli Pietro, Antonio ed Alfredo Baccari portarono in città una grossa novità. Fu il gioco del [[Calcio (sport)|calcio]], accolto non molto bene dalla gente che pensava che era da pazzi rincorrere una palla per prenderla a calci. Nel 1919 Pietro Carlo Baccari fondò l'Unione Sportiva Vigor Nicastro che iniziò l'attività locale nel 1920, e vincendo sempre, fu soprannominata il tifone. Venne chiamata Vigor per voler simboleggiare l'incrollabile fede e speranza nel gioco del calcio dei giovani, che la componevano con forza, vigore e coraggio. Pietro Carlo Baccari, pur avendo ricevuto tante amarezze, ha vissuto intensamente la sua vita per la Vigor facendo spesso fronte con propri fondi ad impegni e responsabilità di altri, e contribuendo anche da calciatore. Per lui ogni partita costituiva un impegno supremo che non poteva essere tradito e diceva ai suoi ragazzi: "Bisogna cercare di vincere, perché la sconfitta è un disonore e la Vigor non può percorrere questa strada". I colori sociali sono il bianco e il verde, non è affiliata alla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]];
* Sambiase Lamezia 1923[[Promosport]]: i colori sociali sono il giallo e il rosso, milita in [[PromozionePrima (calcio)|PromozioneCategoria]] Calabria (20182024-20192025);
* PromosportAsd Nicastro: i colori sociali sono il bianco e l'azzurro, milita in [[PromozioneSeconda (calcio)|PromozioneCategoria]] Calabria (20182024-20192025);
* VigorExcalibur LameziaComp. Calcio 1919Fronti: i colori sociali sono il bianco e il verde, milita in [[PromozioneTerza (calcio)|PromozioneCategoria]] Calabria (20182024-20192025);.
* P.S.G. Calabria: inattiva
* Scommettendo.it Fronti: i colori sociali sono il bianco e il rosso, milita in [[Prima Categoria]] Calabria (2018-2019);
* [[Adelaide Nicastro Calcio]]: inattiva
* Fortitudo Lamezia: i colori sociali sono il rosso e il blu, milita in [[Seconda Categoria]] Calabria (2018-2019);
* Nuova Bella: inattiva
* Polisportiva Lamezia: i colori sociali sono il giallo e il blu, milita in [[Seconda Categoria]] Calabria (2018-2019);
* F.C. Lamezia Terme: militava in [[Serie D]] ([[Serie D 2022-2023 (gironi G-H-I)|2022-2023]]), ritirata dal campionato il 02/11/2023.<ref>https://www.itasportpress.it/calcio/serie-d/il-lamezia-terme-si-ritira-dal-campionato-di-serie-d-la-nota-del-club/</ref>
* Vigor 1919: i colori sociali sono il bianco e il verde, milita in [[Seconda Categoria]] Calabria (2018-2019);
* Excalibur Comprensorio Fronti: i colori sociali sono il giallo e il verde, milita in [[Terza Categoria]] Calabria (2018-2019);
* Biancoverdi Lamezia: i colori sociali sono il bianco e il verde, milita in [[Terza Categoria]] Calabria (2018-2019);
* P.S.G. Calabria: i colori sociali sono il bianco e il giallo, milita in [[Terza Categoria]] Calabria (2018-2019).
 
=== Altri sport ===
'''Pallavolo maschile'''
* Conad Lamezia: i colori sociali sono il giallo e il rosso, milita in in [[Serie A2 (pallavolo maschile)|Serie A2]] (2018-2019);
* Raffaele Lamezia: i colori sociali sono il giallo e il blu, milita in in [[Serie B (pallavolo maschile)|Serie B]] (20182024-20192025).
 
'''Pallavolo femminile'''
* Ferraro Lamezia: i colori sociali sono il bianco e il rosso, milita in [[Serie B1 (pallavolo femminile)|Serie B1]] (20182024-20192025).
 
'''Pallacanestro'''
* Basketball Lamezia: i colori sociali sono il giallo e il blu, milita in [[Serie B (pallacanestro maschile)|Serie B]] ([[Serie B 2018-2019 (pallacanestro maschile)|2018-2019]]).
 
'''Pallanuoto'''
* Arvalia Lamezia (Campionato Interregionale Puglia Basilicata Calabria 2024-2025)
 
'''Calcio a 5 maschile'''
* Ecosistem Lamezia Soccer: il colore sociale è l'arancione, milita in [[Serie C1A2 (calcio a 5)|Serie C1A2]] (20182023-20192024);
* [[Icierre Lamezia Beach Soccer|Icierre Lamezia]] C5: i colori sociali sono il nero e il verde, milita in serie C1 (2024-2025);
* Atletico Lamezia: i colori sociali sono il nero e il giallo, milita in Serie D (2018-2019).
 
'''Calcio a 5 femminile'''
* [[Royal Team Lamezia]]: i colori sociali sono il bianco e il verde, milita in [[Serie AA2 (calcio a 5 femminile)|Serie A]] ([[Serie AA2 20182024-20192025 (calcio a 5 femminile)|20182024-20192025]]).
 
'''Pallamano'''
* Pallamano S. Eufemia Lamezia Terme 1978 (attività giovanile federale e scolastica, beachandball)
* Atletico Lamezia: i colori sociali sono il nero e il giallo, milita in [[Serie B (pallamano maschile)|Serie B]] (2018-2019).
 
'''Beach soccer'''
* Lamezia Beach Soccer: i colori sociali sono il bianco e il verde, milita in [[Campionato italiano di beach soccer|Serie A]] ([[Campionato italiano di beach soccer 2018|2018]]).
* [[Icierre Lamezia Beach Soccer|Icierre Lamezia]]: i colori sociali sono il nero e il vede, milita in Serie A ([[Campionato italiano di beach soccer 2024|2024]]).
 
'''Scherma'''
* Il Circolo Scherma Lametino, che guadagna numerosi successi, ha lanciato atleti ed arbitri eccellenti nel mondo della scherma nazionale e internazionale.
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'''Nuoto'''
* Arvalia Lamezia, Rari Nantes Lamezia Terme, Nuoto Lamezia e Lamezia Shark.
 
'''Atletica leggera'''
* Libertas Atletica Lamezia Terme e, Violettaclub Lamezia Terme., Nik run for Nicholas Green
 
'''Tennis'''
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'''Rugby'''
* Normanni Rugby Lamezia Terme.
 
'''Tiro con l'arco'''
*Compagnia arcieri lametini
 
=== Impianti sportivi ===
{{vedi* anche|[[Stadio Guido D'Ippolito}}]] (3.730 posti);
* [[Stadio GuidoGianni D'IppolitoRenda]] (52.842000 posti);
* PalazzettoStadio dello Sport Alfio SpartiCarlei (28.000 posti) (Inattivo);
* Palasport (3.500 posti);<ref> https://www.lametino.it/Ultimora/lamezia-completati-i-lavori-del-nuovo-palasport-in-attesa-del-bando-per-la-gestione.html?fbclid=IwY2xjawEmsL5leHRuA2FlbQIxMQABHaLDZg_fMznDJmRWvqrVnG_soanNZOjp1XpSOZfgh_MH0_LMCyQ2C1t58A_aem_1BI1pjTseO3GhilItjcH2g</ref>
* Palazzetto dello Sport Alfio Sparti (600 posti);
* Impianto sportivo Gianni Renda (1.095 posti);
* Piscina comunale;
* Piscina dei Campioni - Marinella;
* Campo sportivo Rocco Riga (552 posti);
* Campo sportivo Remo Provenzano;
* Campo sportivo di Fronti;
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* Campi da tennis - Lamezia Boys;
* Campi da tennis - Dopolavoro Ferroviario.
 
== Curiosità ==
* La proteina Nicastrina, anche conosciuta come NCSTN, deriva il suo nome dal quartiere Nicastro, riflettendo il fatto che il [[Malattia di Alzheimer|morbo di Alzheimer]] fu descritto nel 1963 dopo aver studiato i discendenti di una estesa famiglia originaria di Nicastro che fu affetta largamente dal morbo. Alla [[Biblioteca comunale di Lamezia Terme#Casa del Libro Antico|Casa del Libro Antico]] sono infatti conservati cinque fascicoli contenenti certificati di nascita, matrimonio e morte appartenuti alla più antica parrocchia di Lamezia Terme, quella di San Teodoro, situata nel centro storico di quello che era una volta il comune di Nicastro, che si sono rivelati d'importanza fondamentale negli studi sul morbo di Alzheimer come strumento di ricerca e studio delle famiglie e dei loro discendenti colpiti da questa malattia;
* La famiglia del politico e magistrato [[Oscar Luigi Scalfaro]] è originaria di Sambiase;
* La cantautrice statunitense [[Alicia Keys]] è figlia di Terri Augello, un avvocato di origini italiane<ref>[http://www.calabriansmostfamous.com/alicia-keys/ Alicia Keys | Calabrians Most Famous<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, i cui bisnonni emigrarono da Nicastro e Sambiase.
 
== Note ==
<references responsive="0"/>
 
== Bibliografia ==
* D.A. Rocca, ''Le Terme Caronte nel tempo, Approfondimento degli studi eseguiti nel XIX secolo, con idrologia minerale della Calabria dell'epoca,'' cittàcalabriaedizioni,Soveria Mannelli, 2006.
* Antonio Cannone "Il caso Aversa tra rivelazioni e misteri", 2017 (Falco Editore)
* Antonio Cannone, "Quelli che...Lamezia", 2008 Gigliotti Editore
* Antonio Cannone, "La Calabria tra etnie, religione, artigianato e turismo". Film documentario 1999, (EdiData-Video produzioni)
* D. A.Rocca, ''Le Terme Caronte nel tempo. Approfondimento degli studi eseguiti nel XIX secolo, con idrologia minerale della Calabria dell'epoca
* V. Villella, ''Scheria, La Terra dei Feaci'', 2004.
* P. Bonacci, ''S. Teodoro il Rione più antico di Nicastro'', Fratelli Gigliotti editori, 1971.
* E. Borrello, ''Sambiase - Ricerche per la storia della città e del suo territorio'', Stab. tip. Carmelo Cappotto, Roma 1948.
* G. De Sensi Sestito, ''Tra L'Amato E Il Savuto – Terina e il lametino nel contesto dell'Italia antica'', Società antiche, Rubbettino Editore, 1999, .
* G. De Sensi Sestito, ''Tra L'Amato E Il Savuto – Studi sul lametino antico e tardo-antico'', Società antiche, Rubbettino Editore, 1999
* F. Mazza, ''Lamezia Terme, Storia Cultura Economia'', Le città della Calabria, Rubbettino Editore, 2001, ISBN 88-498-0256-0.
* E. Iannazzo, ''La storia del Bastione'', 1995.
* E. Iannazzo, ''Olivi e monumenti lametini'', 1978.
* E. Iannazzo, ''Restauro del Bastione di Malta'', 1981.
* F. Masci, ''Lamezia'', Rubettino Editore, 2002, ISBN 88-498-0231-5.
* F. Mazza, ''Lamezia Terme, Storia Cultura Economia'', Le città della Calabria, Rubettino Editore, 2001, ISBN 88-498-0256-0.
* Giacinto Montesanti, ''Storia di Nicastro dalle origini fino ai giorni nostri'', Tip. Bevilacqua, Nicastro, 1930.
* P. Francesco Russo ''La Diocesi di Nicastro'', C.A.M. Napoli 1958.
Riga 825 ⟶ 690:
* Giuseppe Antonio Scaramuzzino, ''Memorie Istoriche riguardanti la Città di Nicastro'', 1803.
* D. Ivone Spada, ''Cenni storici sulla città di Nicastro'', manoscritto, 1700 circa
* Gianni Scardamaglia ''La storia di Lamezia Terme - 1968/2018'', 2018.
 
== Voci correlate ==
* [[Aeroporto di Lamezia Terme]]
* [[Area polifunzionale integrataFaida di Lamezia Terme]]
* [[Golfo di Sant'Eufemia]]
* [[Nicastro]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|voy|commons=Category:Lamezia Terme}}
 
== Collegamenti esterni ==
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* {{cita web|http://www.diocesidilameziaterme.it/|Sito Istituzionale della Diocesi di Lamezia Terme}}
* {{cita web|http://www.tribunale.lameziaterme.giustizia.it/|Sito Istituzionale del Tribunale di Lamezia Terme}}
* {{cita web | 1 = http://www.asp.cz.it/ | 2 = Sito Istituzionale dell'Azienda Sanitaria Provinciale | accesso = 6 ottobre 2013 | dataarchivio = 20 aprile 2018 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180420010539/http://www.asp.cz.it/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.asicat.it/ | 2 = Sito Istituzionale dell'Area Industriale di Lamezia Terme | accesso = 6 ottobre 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131004221936/http://www.asicat.it/ | dataarchivio = 4 ottobre 2013 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.lameziaairport.it/|Sito Istituzionale dell'Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme}}
* {{cita web|http://www.lameziamultiservizi.it/lms/|Sito Istituzionale della Lamezia Multiservizi}}