Lapislazzuli: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|il ''pigmento pittorico''|Blu oltremare}}
{{Avvisounicode}}
{{Minerale
{{nota disambigua|il ''pigmento pittorico''|Blu oltremare}}
|nomeminerale = Lapislazzuli
[[File:|immagine = Lapislazuli,_da_sar-e-sang,_afghanistan.JPG|thumb|Un blocco di lapislazzuli]]
[[File:Berlín - Pergamon - Porta d'Ishtar - Ur.JPG|thumb|Lapislazzuli nel rivestimento della [[Porta di Ishtar]], [[Babilonia]]]]
|classificazione =
[[File:Giotto - Scrovegni - -36- - Lamentation (The Mourning of Christ) adj.jpg|thumb|Il blu di lapislazzuli nel cielo degli [[Compianto sul Cristo morto (Giotto)|affreschi]] di [[Giotto]] alla [[Cappella degli Scrovegni]]]]
|formula = (Na,Ca)<sub>8</sub>[(SO<sub>4</sub>/S/Cl)<sub>2</sub>/(AlSiO<sub>4</sub>)<sub>6</sub>] + Fe<sup>2+</sup>
Il '''lapislazzuli''' (meno comune '''lapislazuli''' o '''lapislazoli'''<ref>{{cita libro |cognome=Zingarelli |nome=Nicola |titolo=Il nuovo Zingarelli. Vocabolario della lingua italiana |anno=1988 |ed=11 |città=Bologna |editore=Zanichelli}}</ref>) è una delle [[Pietra preziosa|pietre preziose]] considerate tali sin dalle più antiche civiltà dell'Egitto e della Mesopotamia che l'acquistavano commerciando con gli abitanti della regione corrispondente all'odierno Afghanistan. La storia di questa gemma risale al [[V millennio a.C.]], fu molto usata, ad esempio, per la fabbricazione dei gioielli trovati nelle tombe [[faraone|faraoniche]] in [[Egitto antico|Egitto]].
|gruppo = quarzo
|sistema = cubico
|classe = esatetragonale
|parametri =
|puntuale =
|spaziale =
|valoredensita = 2,75 - 3,00 g/cm³
|valoredurezza = 5 e 6
|tiposfaldatura = assente
|tipofrattura = irregolare
|coloreminerale = blu scuro, indaco, con chiazze bianche, grigie e metalliche.
|tipolucentezza = vitrea
|tipoopacita = opaco
|coloreriflessi = 1,50
|tipodiffusione =
}}
 
Il '''lapislazzuli''' (meno comune '''lapislazuli''', '''lapislazzulo''' o '''lapislazoli'''<ref>{{cita libro |cognome=Zingarelli |nome=Nicola |titolo=Il nuovo Zingarelli. Vocabolario della lingua italiana |anno=1988 |ed=11 |città=Bologna |editore=Zanichelli}}</ref>) è una [[pietra preziosa]] di colore [[blu oltremare]] intenso, conosciuta e utilizzata sin dal [[Neolitico]]<ref name=mehrgarh/>. Dal suo nome deriva il termine "[[azzurro]]", uno dei tradizionali sette colori dell'arcobaleno<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/azzurro_(Dizionario-delle-Scienze-Fisiche)/|titolo=Azzurro}}</ref>.
 
Il suo componente principale è il minerale [[lazurite]], minerale [[feldspatoide]] appartenente al [[Gruppo di minerali|gruppo]] della sodalite, a cui si aggiungono altri componenti secondari: cristalli di [[calcite]], [[pirosseni]], [[anfiboli]], [[mica]] e granuli di [[pirite]]<ref>Autori Vari, Scheda Lapislazzuli in "Il magico mondo di minerali & gemme Guiga pratica per scoprirli e collezionarli, De Agostini (1993-1996), Novara</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/lapislazzuli/|titolo=Lapislàżżuli}}</ref>.
 
== Etimologia ==
Deriva dal [[lingua latina|latino]] ''lapis'', "pietra" e dal [[latino medievale]] ''lazuli'', genitivo di ''lazulum'', derivante a sua volta dall'[[Lingua araba|arabo]] لازورد ''lāzuward''<ref>{{cita libro |cognome=Devoto |nome=Giacomo |titolo=Avviamento all'etimologia italiana |editore=Mondadori |città=Milano |anno=1979}}</ref>, che a sua volta derivaviene dal [[Lingua persiana|persiano]] لاژورد ''läžwärd'' "[[azzurro]]"<ref name="dei">{{cita libro |cognome=Battisti |nome=Carlo |coautori=Giovanni Alessio |titolo=Dizionario etimologico italiano |editore=Barbera |città=Firenze |anno=1950-57}}</ref>.
 
Lo stesso termine ''azzurro'' deriva dadal persiano ''läžwärd'', passato all'arabo لازوردي ''lāzwardī'' "lapislazzuli" e al [[Lingua greca bizantina|greco bizantino]] (λίθος) λαζούριος (''líthos''), λαζούριος (''lazúrios)'', conche in italiano ha subito l'[[Aferesi (linguistica)|aferesi]] didella lettera ''l'', sentitosentita come [[Articolo (linguistica)|articolo]]<ref name="dei" />, quindi (''l<nowiki>'</nowiki>'') *''azúrio'' > ''azzurro''.
 
== CaratteristicheStoria ==
=== Utilizzo in scultura e in gioielleria ===
È prevalentemente di colore [[azzurro]] intenso (ma ne esistono anche campioni di colore più vicino al [[celeste (colore)|celeste]], a seconda della quantità di calcite).
[[Immagine:04Rome-chiesa del Gesù042-autel Saint Ignace02.jpg|min|[[Chiesa del Gesù (Roma)|Chiesa del Gesù di Roma]]: l'altare dedicato a Ignazio di Loyola, con la Terra rappresentata tramite un blocco di lapislazzuli, il più grande utilizzato per un'opera d'arte]]
[[Immagine:Tutanchamon (js) 1.jpg|min|Uso del lapislazzuli nell'[[arte egizia]] ([[maschera funeraria di Tutankhamon]])]]
L'utilizzo di questa gemma risale al [[VI millennio a.C.]]. La più antica testimonianza di gemme di lapislazzuli proviene dalla cultura di [[Mehrgarh]], diffusa nella Valle dell'[[Indo]] e in [[Afganistan]]. Per la fase II di questa cultura (intorno al 5000 a.C.), l'origine mineralogica è documentata nella provincia settentrionale afghana di [[Badakhshan]]<ref name=mehrgarh>{{Cita libro |autore=Walter Schumann|lingua=de|titolo=Edelsteine und Schmucksteine |editore=BLV Verlag |anno=2002 |ISBN=3-405-16332-3 |p=188}}</ref>.
 
In [[Età antica]], questo materiale veniva usato in manufatti preziosi, come ad esempio, per ciò che riguarda l'[[arte egizia]], nella [[maschera funeraria di Tutankhamon]], in cui gli occhi sono contornati da intarsi di lapislazzuli e ciascuna delle sopracciglia è composta da diverse piastre di lapislazzuli, mentre nell'ampio collare sul petto e nell'anello sulla mano sinistra sono incastonate pietre di lapislazzuli; in altri punti della maschera di Tutankhamon, venivano invece utilizzate applicazioni di vetro color blu lapislazzuli, ad esempio nelle strisce significativamente più grandi del [[nemes]]<ref>{{Cita web|url=https://www.arteopereartisti.it/maschera-di-tutankhamon/|titolo=Maschera di Tutankhamon}}</ref>. La presenza del lapislazzuli è accertata anche in altri gioielli trovati nelle tombe [[faraone|faraoniche]]. Sempre nell'arte egizia, erano spesso fatti di pietra lapislazzuli gli [[Scarabaeus sacer#Nella cultura|scarabei sacri]].
Il lapislazzuli è costituito da una elevata concentrazione di [[lazurite]] con associati altri minerali accessori come [[calcite]] e inclusioni di [[pirite]].
 
Nell'[[arte babilonese]], nella [[Porta di Ishtar]], che fungeva da ingresso principale alla città di [[Babilonia (città antica)|Babilonia]], sono utilizzati [[Smalto#Arte|smalti]] blu ad imitazione del lapislazzuli.
Il lapislazzuli si trova in giacimenti soprattutto in [[Afghanistan]] (Miniera di Sar-e-Sang, in [[Badakhshan]], citata anche da [[Marco Polo]]), in Cina e Cile. È presente anche in alcune effusioni dei [[vulcano|vulcani]] [[Campania|campani]] e [[Lazio|laziali]].
 
In [[Età moderna]] si riprese a usare il lapislazzuli; come esempi si possono citare le coppe e i vasi realizzate per la famiglia [[Medici]], che governò [[Firenze]] dal [[XIV secolo|XIV]] al [[XVIII secolo]].
== Storia e culture ==
Nel [[Buddhismo]] viene considerato uno dei [[sette tesori]] e equiparato alla ''coscienza di sé''.
 
Nell'arte barocca romana di fine Seicento era di gran moda il lapislazzuli, soprattutto perché, con il suo colore azzurro cupo e il pulviscolo d'oro di cui è cosparsa, sembra riprodurre un fondo di cielo stellato. Veniva così importato in abbondanza, sia per utilizzarlo in mobili e gioielli, sia per opere d'arte sacra. A Roma, il grande uso che si faceva di questa pietra rese l'arte del lavorarla un mestiere a sé<ref name=pecchiai>{{Cita libro|url=https://www.chiesadelgesu.org/documenti/Testi/PECCHIAI.%20Il%20Ges%C3%B9%20di%20Roma%20%281952%29%20%28optimized%29.pdf|autore=Pio Pecchiai|titolo=Il Gesù di Roma|editore=Società grafica romana|anno=1952|p=173}}</ref>. Non è un caso, quindi, che la più grande opera d'arte creata da un blocco di lapislazzuli sia conservata nella [[Chiesa del Gesù]] di [[Roma]], sopra alla pala dell'altare di Sant'Ignazio di Loyola; è stato utilizzato per realizzare una grande sfera che rappresenta la Terra, indicata da Cristo al Padre Eterno, affinchè la benedica<ref name=pecchiai/><ref>
Con il lapislazzuli si creava attraverso la macinazione e altri procedimenti, il più pregiato blu degli affreschi medievali, dalla tonalità intensa ed estremamente resistente nel tempo. Il costo di questa materia prima era paragonabile a quello dell'[[oro]], se si pensa che le uniche miniere conosciute erano in [[Afghanistan]]. La ricchezza del materiale aveva anche un significato devozionale: nell'arte sacra ritrarre la divinità con materiali preziosi era una sorta di offerta che si faceva nei suoi confronti.
*{{Cita web|url=https://opac.sba.uniroma3.it/arardeco/1924/24_I/Art1/I1P3.html|titolo=Altare di Sant'Ignazio al Gesù, con 13 illustrazioni|autore=Carlo Galassi - Paluzzi}}
*{{Cita web|url=https://www.rerumromanarum.com/2021/09/cappella-di-santignazio-nella-chiesa.html|titolo=Cappella di Sant'Ignazio nella Chiesa del Gesù}}</ref>; i lapislazzuli dominano tutta la cappella: sono presenti nelle scanalature delle colonne, ricoprono la parete della nicchia della statua del santo, formano lo stemma apicale con il monogramma di Cristo e la base della statua. Sempre a Roma, il lapislazzuli è stato utilizzato nella [[chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio]], per realizzare l'urna di San Luigi Gonzaga e il globo, rappresentante le glorie effimere del mondo, che l'angelo a destra dell'urna allontana con il piede<ref>{{Cita web|url=https://chiesasantignazio.org/guida-chiesa-sant-ignazio-di-loyola-roma/|titolo=guida alla visita della chiesa di Sant’Ignazio}}</ref>.
 
=== Utilizzo in pittura ===
Il lapislazzuli, come nel passato, continua tuttora ad essere usato in gioielleria, nell'intaglio e nella scultura. Famose sono le coppe e i vasi in lapislazzuli che appartennero ai [[Medici]], famiglia regnante a [[Firenze]] nel [[XIV secolo|XIV]] - [[XVI secolo|XVIII secolo]]. [[Michelangelo]] ne usa abbondantemente sia per affrescare la [[Cappella Sistina]] (in particolare nel ''[[Giudizio universale (Michelangelo)|Giudizio universale]]'') che la [[Cappella Paolina]] (''[[Conversione di Paolo (Michelangelo)|Conversione di Saulo]]'' e ''[[Crocifissione di san Pietro (Michelangelo)|Crocifissione di san Pietro]]'').<ref>{{cita|Trasmissione Rai5 "Michelangelo sconosciuto"|andata in onda 04/03/2015}}</ref> Anche [[Giotto]] utilizzò il blu lapislazzuli negli affreschi della [[Cappella degli Scrovegni]] a [[Padova]]. A [[Roma]] nella [[Chiesa del Gesù]], alla sommità dell'altare di Sant'Ignazio di Loyola, c'è una grande sfera ricoperta di lapislazzuli.
I pittori con il lapislazzuli ottenevano, attraverso la [[macinazione]] e altri procedimenti, il più pregiato colore [[blu]] per gli [[affreschi]] medievali: la tonalità era intensa ed estremamente resistente nel tempo. Il costo di questa materia prima era paragonabile a quello dell'[[oro]], se si pensa che le uniche miniere conosciute erano in [[Afghanistan]]. La ricchezza del materiale aveva anche un significato devozionale: nell'arte sacra ritrarre la divinità con materiali preziosi era una sorta di offerta che si faceva nei suoi confronti<ref>Alessandro Giraudo, ''Storie straordinarie delle materie prime'', 2019, pag.125 ''I lapislazzuli, il "tesoro blu" dell'Afghanistan e i mercanti di colori'', trad. Sara Principe, add editore, Torino , ISBN 978 88 6783 236 1</ref>. [[Michelangelo]] fece uso abbondantemente dell'azzurro ottenuto dal lapislazzuli per affrescare sia la [[Cappella Sistina]] (in particolare nel ''[[Giudizio universale (Michelangelo)|Giudizio universale]]'') sia la [[Cappella Paolina]] (''[[Conversione di Paolo (Michelangelo)|Conversione di Saulo]]'' e ''[[Crocifissione di san Pietro (Michelangelo)|Crocifissione di san Pietro]]'')<ref>{{cita|Trasmissione Rai5 "Michelangelo sconosciuto"|andata in onda 04/03/2015}}.</ref>. [[Johannes Vermeer]] ha utilizzato il lapislazzuli nel dipinto ''[[Ragazza col turbante|La ragazza con l'orecchino di perla]]''<ref>{{Cita web |url=http://www.essentialvermeer.com/palette/palette_ultramarine.html |lingua=inglese|titolo=Vermeer's Palette: Natural Ultramarine |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211123183602/http://www.essentialvermeer.com/palette/palette_ultramarine.html}}</ref>.
 
== Caratteristiche chimico-fisiche ==
{{cn|Il colore e le inclusioni di [[pirite]], che danno l'idea del cielo stellato, hanno reso nell'immaginario umano il lapislazzuli una pietra poetica e legata al cielo.}}
È prevalentemente di colore [[azzurro]] intenso (ma ne esistono anche campioni di colore più vicino al [[celeste (colore)|celeste]], a seconda della quantità di calcite).
 
Il lapislazzuli è costituito da una elevata concentrazione di [[lazurite]] con associati altri minerali accessori come [[calcite]] e inclusioni di [[pirite]].
 
Il lapislazzuli si trova in giacimenti soprattutto in [[Afghanistan]] (Miniera di Sar-e-Sang, in [[Badakhshan]], citata anche da [[Marco Polo]]), in [[Cina]] e [[Cile]]. È presente anche in alcune effusioni dei [[vulcano|vulcani]] [[Campania|campani]] e [[Lazio|laziali]].
== Caratteristiche chimico-fisiche ==
* Durezza (secondo la [[scala di Mohs]]): 5,5<ref name = "De Agostini">Autori Vari, Scheda Lapislazzuli in "Il magico mondo di minerali & gemme Guida pratica per scoprirli e collezionarli", De Agostini (1993-1996), Novara</ref>
* Densità: 2,75 g/cm³<ref name = "De Agostini"/>
* [[Sfaldatura]]: assente<ref name = "De Agostini"/>
* [[Frattura (mineralogia)|Frattura]]: irregolare<ref name = "De Agostini"/>
* Colore della polvere/[[Striscio]]: azzurro-grigio<ref name = "De Agostini"/>
* [[Lucentezza]]: terrosa<ref name = "De Agostini"/>
* [[Fluorescenza]]: giallo-rosa a chiazze<ref name = "De Agostini"/>
* [[Formula chimica]]: ''(Na,Ca)8[SO4/S/Cl)2/(AlSiO4)6] + Fe''
 
== Note ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|etichetta=lapislazzuli|wikt|commonspreposizione=Category:Lapis lazulisul}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.mineral-exploration.com/mepub/lapislazuli.pdf|Lapislzuli - occurrence, mining and market potential of a classic blue mineral pigment|lingua=de|formato=pdf}}
* {{cita web|https://www.imieicristalli.it/lapislazzuli-cristalloterapia/|Proprietà del lapislazzuli}}
 
{{Controllo di autorità}}