Dialetto veneziano: differenze tra le versioni

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{{Avvisounicode}}
{{Torna a|Lingua veneta}}
{{lingua
|nome = Dialetto venezianoVeneziano
|nomenativo = ''VenessiànVenesiàn''
|colore = #ABCDEF
|stati = {{ITA}}
|regione = centri della [[Laguna veneta]] (comuni di [[Venezia]], [[Chioggia]] e [[Cavallino-Treporti]]) e immediato entroterra; [[Caorle]], ([[enclave|enclave linguistica]]).
|persone = ~
|classifica = Non in top 100
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|estratto =
}}
Il '''venetodialetto lagunareveneziano''' o '''venezianoveneto lagunare''' (innome venezianonativo ''venessiandiałeto venesian'' o ''vèneto łagunar'') è la [[dialetto|variante]] del [[Lingua veneta|veneto]] parlata nella città di [[Venezia]] e nei territori limitrofi della laguna e della terraferma.
 
== Diffusione e varianti ==
Il dialetto veneziano propriamente detto è diffuso in tuttitutto iil centricomune delladi [[LagunaVenezia, Veneta|lagunasia veneta]],nella mamaggior ancheparte delle località lagunari e nelldell'entroterraestuario (Venezia centro storico, Murano, Lido, Malamocco), sia nelle località di terraferma ([[Mestre]], Marghera, Favaro Veneto, Campalto e dintorni). Inoltre viene utilizzato nei comuni di Cavallino-Treporti e adi [[Caorle]] (chequest'ultimo costituisce una sorta di [[isola linguistica]] nella [[Veneto Orientale|Venezia Orientale]]).
 
All'internoConsiderando la totalità dei centri della laguna di questoVenezia territorioe il loro immediato entroterra, si distinguono alcunetuttavia altre varianti molto caratteristiche come: il [[chioggiotto]], e il dialetto [[Pellestrina|pellestrinotto]] di [[Pellestrina]] (parlati nel territorio della laguna sud), il dialetto di [[Burano]] e della laguna nord, il dialetto [[Caorle|caorlotto]] di [[Caorle]] e il veneziano di terraferma<ref>{{cita libro | autore= Alberto Zamboni | curatore= Manlio Cortelazzo | titolo= Guida ai dialetti veneti | editore= CLEUP | città= Padova | anno= 1979 |capitolo= Le caratteristiche essenziali dei dialetti veneti | pp= 19-20 }}</ref>. A [[Campagna Lupia]] (parte di terraferma della Laguna Sud) il dialetto è più simile al [[Dialetto veneto centrale|veneto centrale]].
 
A causa delle influenze esercitate dalla città di Venezia sin dai tempi della serenissima, è possibile ritrovare i caratteri tipici del veneziano anche in altri dialetti. Risulta così essere alla base del dialetto di [[Treviso]] e dintorni (dal quale differisce specialmente a livello intonativo) e mostra notevoli vicinanze anche con il trevigiano rustico diffuso lungo la costa tra [[Piave]] e [[Livenza]]<ref>{{cita libro | autore= Alberto Zamboni | curatore= Manlio Cortelazzo | titolo= Guida ai dialetti veneti | editore= CLEUP | città= Padova | anno= 1979 |capitolo= Le caratteristiche essenziali dei dialetti veneti | pp= 35-36 }}</ref>. Perfino le parlate urbane delle città di [[Padova]], [[Rovigo]], [[Vicenza]] e delle cittadine limitrofe rivelano dei legami con il veneziano, contrariamente alle varianti rustiche del [[dialetto veneto centrale|veneto centrale]]<ref>{{cita libro | autore= Alberto Zamboni | curatore= Manlio Cortelazzo | titolo= Guida ai dialetti veneti | editore= CLEUP | città= Padova | anno= 1979 |capitolo= Le caratteristiche essenziali dei dialetti veneti | p= 32 }}</ref>. Infine, per quanto caratterizzati da un forte substrato friulano, in particolare negli accenti e nelle cadenze, sono basati sul veneziano e possono essere definiti dei "veneziani di esportazione" i cosiddetti [[dialetto veneto coloniale|veneti coloniali]] parlati in [[Friuli]], [[Venezia Giulia]], [[Istria]] e [[Dalmazia]]<ref>{{cita libro | autore= Alberto Zamboni | curatore= Manlio Cortelazzo | titolo= Guida ai dialetti veneti | editore= CLEUP | città= Padova | anno= 1979 |capitolo= Le caratteristiche essenziali dei dialetti veneti | pp= 18-19 }}</ref>.
 
== Storia, uso e letteratura ==
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Tra il [[XV secolo|XV]] e il [[XVI secolo]] particolare importanza rivestirono le opere letterarie di [[Marin Sanudo il giovane|Marin Sanudo]], che con i suoi ''Diari'', le sue [[storiografia|storiografiche]] e [[geografia|geografiche]] fornisce importanti spaccati del mondo veneziano dell'epoca e soprattutto degli usi più particolari della lingua.
 
Il filologo [[Bruno Migliorini]] parla dell'uso dei dialetti veneti come eccezione; «Non manca tuttavia qualche eccezione: nei tribunali veneti le arringhe si fanno in un veneto illustre, intermedio tra la lingua [italiana] e il dialetto». Le arringhe dei tribunali, tuttavia, non possono rappresentare un esempio emblematico di uso ufficiale della lingua, in quanto avevano carattere prettamente orale e locale (a differenza delle sentenze, che si redigevano in italiano). In italiano sono scritte le sei/settecentesche mappe catastali (confini, opere fluviali ecc.), così come i dispacci dai possedimenti ottomani, che occasionalmente si possano trovare redatti anche in [[lingua greca|greco]] o [[lingua araba|arabo]].
 
D'altronde, una caratteristica del dialetto veneziano, così come di moltissimi altri idiomi nel Medioevo e in alcuni casi anche in epoca moderna, era la mancanza di regole grammaticali fissate, cosicché l'espressione scritta della lingua risultava essere piuttosto libera e variabile nel tempo e a seconda del soggetto scrivente.
 
Nelle epoche più antiche il veneziano mutuò parte del proprio lessico dai referenti commerciali della città: termini [[greco antico|greci]] (come ''pirón'', "forchetta", dal vocabolo greco πιρούνι, ''pirúni''), ma soprattutto [[Lingua araba|arabi]] entrano nella parlata comune: l'arabo ''dar as-sina'a'', per esempio, produsse in veneziano il termine ''darzanà'', poi evoluto in ''[[darsena]]'' e ''[[Arsenale|Arsenàl]]''. Progressivamente dunque il veneziano si sviluppò come lingua completa e autonoma, con un vasto numero di termini specifici e applicabili ai più diversi campi: dalla tecnica alla giurisprudenza, al commercio, alla letteratura.
 
[[Immagine:Alessandro Longhi - Ritratto di Carlo Goldoni (c 1757) Ca Goldoni Venezia.jpg|thumb|left|[[Carlo Goldoni]], grande [[commediografo]] [[venezia]]no di fine [[XVIII secolo|Settecento]].]]
 
Nel corso del [[XVIII secolo]] il dialetto veneziano cominciò a sentire un influsso più marcato da parte della [[lingua italiana]], che nel contesto della cultura [[Illuminismo|illuminista]] si affermava come lingua della comunicazione in tutta la Penisola. È questa l'epoca in cui il [[commediografo]] [[Carlo Goldoni]] portava sui [[palcoscenico|palcoscenici]] spaccati di vita popolare veneziana. Era più che normale che le rappresentazioni della [[Commedia dell'arte]] fossero recitate in dialetto: la novità di Goldoni non consistette dunque nell'introduzione del dialetto nella recitazione teatrale, ma nella stesura di un [[copione]] scritto e vincolante anche per la commedia buffa. Il dialetto veneziano usato da Goldoni, per quanto addolcito e italianizzato (e non poteva essere altrimenti, dato che anche per Goldoni produrre un testo letterario scritto in dialetto restava una sperimentazione), è comunque un idioma concreto e caratterizzato, diversificato dagli strati sociali dei personaggi che lo utilizzano. Nelle opere di Goldoni compare anche la varietà dialettale del ''Veneto de mar'', come il [[dialetto chioggiotto]] presentato nella famosa opera ''[[Le baruffe chiozzotte]]''.
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[[Immagine:Nissioetto Toponomastica.jpg|thumb|upright=1.4|[[Nizioleto]] veneziano.]]
 
=== TranslitterazioneTraslitterazione e grafia ===
Alla data odierna, non esiste una convenzione univoca per la translitterazionetraslitterazione della fonetica del dialetto veneziano. La Regione Veneto ha elaborato, col contributo di studiosi di linguistica e di storici, una proposta di traslitterazione, denominata Grafia Veneta Unitaria (GVU), con l'intento di rappresentare le varianti di pronuncia tipiche dei vari dialetti veneti. Tuttavia esistono anche altre translitterazionitraslitterazioni, più [[Grafia Veneta Classica|tradizionali]] e in uso da più tempo, come per esempio quella tipica dei [[nizioleto|nizioleti]]. A queste due translitterazionitraslitterazioni principali si aggiungono altre proposte di varianti, facenti comunque capo all'una o all'altra. In assenza di una convenzione univocamente accettata, si riportano entrambe le translitterazionitraslitterazioni principali e gli [[alfabeto|alfabeti]] [[fonetica|fonetici]] corrispondenti.
 
'''TranslitterazioneTraslitterazione tradizionale'''<{{#tag:ref>|Vedansi ad esempio gli usi fatti in:<br />
* [[Marin Sanudo il Giovane|Marin Sanudo]], ''Itinerario per la terraferma veneziana'', Tipografia del Seminario, [[Padova]], [[1847]].<ref>{{Cita [httplibro|lingua=it|nome=Marino|cognome=Sanudo|titolo=Itinerario di Marin Sanuto per la terraferma veneziana: nell' anno MCCCCLXXXIII.|url=https://books.google.it/books?id=NOxTRtyEnSIC&pg=PA137&lpg=PA137&dq=diexe&source=web&ots=O1RmY9tyuB&sig=kSBgdouboz3-FJQLq0C8RhpluEI&hl=it#PPR8,M1]|accesso=2025-06-17|data=1847|editore=Tipografia del Seminario}}</ref>
* Giuseppe Boerio, ''Dizionario del dialetto veneziano'', editore [[Daniele Manin]] [http<ref>{{Cita libro|lingua=it|nome=Giuseppe|cognome=Boerio|titolo=Dizionario del dialetto veneziano|url=https://books.google.it/books?id=SLY_AAAAMAAJ&pg=RA3-PA546&lpg=RA3-PA546&dq=vocabolario+del+dialetto+veneziano+Daniele+Manin&source=web&ots=zUxUsPO4o7&sig=tw1oucg-Vym2GXlXGEML0T61Jrk&hl=it#PPP7,M1]|accesso=2025-06-17|data=1829|editore=A. Santini e figlio}}</ref>}}
{| class="wikitable"
! Lettera
!IPA!! Pronuncia
|-
!A
|[a]
|
|-
!B
|[b]
|
|-
!C
|[tʃ], [k]
|
|/tʃ/ davanti a ⟨e, i⟩, /k/ in tutte le altre posizioni
|-
|[s], [z]
|la ''c con cediglia'' si origina a partire dalla forma della lettera "z" utilizzata in molte grafie medievali; in veneto e nel veneziano è sempre accompagnata da i e indica il suono "si": esempio tradiçion (tradizione)
|-
!Ch
|[k]
| davanti a ''i'' in alcune parole si pronuncia ''c'' come in ''cielo'' (es. ''vechio'', pron. 'vecio')
| davanti a ⟨i⟩ in alcune parole si pronuncia ''c'' come in ''cielo'' (es. ''vechio'', pron. 'vecio')
|-
!D
|[d]
|
|-
!E
|[e], [ɛ]
|
|-
!F
|[f ~ ɸ]
| in alcuni dialetti si pronuncia più aspirata rispetto alla ''f'' italiana
|-
!G
|[dʒ ~ j], [g]
|In alcune translitterazioni, come nel caso dei ''nizioleti'', viene usata davanti a ''e'' e ''i'' anche al posto della ''x'' o della ''z'' (es. ''doge'' invece di ''doxe'').
|pronunciata come in Italiano, in alcune traslitterazioni, come nel caso dei ''nizioleti'', viene usata davanti a ''e'' e ''i'' anche al posto della ''x'' o della ''z'' (es. ''doge'' invece di ''doxe'').
|-
!Gh
|[g]
|come la "g" in "ghepardo"
|-
!H
|
|muta
|-
!I
|[i], [j ~ dʒ]
|
|-
!L
|[l], [e̯ ~ j]
| si pronuncia come in italiano solo quando precede una consonante o si trova al termine di parola altrimenti assume un suono muto.
| si pronuncia come in italiano solo quando precede una consonante o si trova al termine di parola altrimenti assume un suono più debole o muto.
|-
!M
|[m]
|
|-
!N
|[n], [ŋ]
|a fine parola risulta muta, come nella parla ''Leon'' pronunciata ''leò''.
|a fine parola o prima di una consonante risulta velare (come la "n" nella parola "mango")
|-
!Gn
|[ɲ]
|
|-
!O
|[o], [ɔ]
|
|-
!P
|[p]
|
|-
!Q
|[kw]
|
|-
!R
|[ɽ ~ r]
| in veneziano se intervocalica viene pronunciata con un suono semivocalico arrotato che la rende quasi muta
| retroflessa nel veneziano lagunare (così detta "erre di marghera") con possibile rotacismo della vocale che la precede
|-
!S
|[s]
| pronunciata sempre sorda, molto simile al suono ''ss'' italiano
|-
!T
|[t]
|
|-
!U
|[u], [w]
|
|-
!V
|[v]
| pronunciata sempre molto breve, quasi muta
|
|-
!X
|[z]
| ha il suono di ''s'' sonora come in ''rosa'' (non usata nella grafia dei ''nizioleti'')
|-
!Z
|[z]
| suono interdentale sordo, intermedio tra la ''s'' di rosa e la ''j'' francese. In alcune translitterazioni, come nel caso dei ''nizioleti'', viene usata anche al posto della ''x''.
| suono interdentale sonoro, intermedio tra la ''s'' di rosa e la ''j'' francese. In alcune traslitterazioni, come nel caso dei ''nizioleti'', viene usata anche al posto della ''x''.
|}
 
'''TranslitterazioneTraslitterazione secondo proposta GVU'''
{| class="wikitable"
! Lettera
!IPA!! Pronuncia
|-
!A
|[a]
|
|-
!B
|[b]
|
|-
!C
|[tʃ], [k]
|
|[tʃ] davanti a ⟨e, i⟩, [k] in tutte le altre posizioni
|-
!Ch
|[k]
|sempre dura come in "chiesa"
|-
!D
|[d]
|
|-
!Dh
|[ð]
| suono interdentale sonoro, corrispondente al suono "th" inglese in "that".
| fricativa interdentale sonora, corrispondente al suono "th" inglese in "that".
|-
!E
|[e], [ɛ]
|
|-
!F
|[f ~ ɸ]
| si pronuncia più aspirata rispetto alla ''f'' italiana
|
|-
!G
|[dʒ ~ j], [g]
|
|[dʒ ] davanti a ⟨e, i⟩, [g] in tutte le altre posizioni
|-
!Gh
|[g]
|sempre dura come in "ghepardo"
|-
!H
|∅
|
|-
!I
|[i], [j ~ dʒ]
|
|-
!J
|[dʒ ~ j]
| assente, resa {{IPA|/dʒ/}}
| resa {{IPA|/dʒ/}}
|-
!K
|
|-
!L
|[l]
| si pronuncia come in italiano solo quando precede una consonante o si trova al termine di parola.
| come in italiano
|-
|[e̯ ~ j]
| (''L barrata'') suono quasi muto tipico della elle intervocalica veneziana o della elle a inizio parola
|-
!M
|[m]
| davanti a ''b'' e ''p'' si pronuncia in modo più nasale, simile a ''n'' (es. ''imbriago'' pron. ''inbriago'')
|
|-
!N
|[n], [ŋ]
|a fine parola è pronunciata con suono palatale.
|a fine parola è pronunciata con suono velare.
|-
!O
|[o], [ɔ]
|
|-
!P
|[p]
|
|-
!R
|[ɽ ~ r]
| in veneziano se intervocalica viene pronunciata con un suono semivocalico arrotato che la rende quasi muta
|
|-
!S
|[s]
| pronunciata sempre sorda, molto simile al suono ''ss'' italiano
| pronunciata sempre sorda come in "pasto", mai come in "casa"
|-
!T
|[t]
|
|-
!Th
|[θ]
| ha il suono di ''s'' sonora come in ''rosa''
| fricativa interdentale sorda, corrispondente al suono "th" Inglese in "thing"
|-
!U
|[u], [w]
|
|-
!V
|[v]
| pronunciata sempre molto breve, quasi muta, esempio nell'imperfetto: ei i venienva (pronunciato ''veniea''
|
|-
!XZ
|[z]
| ha il suono di ''s'' sonora come in ''rosa''
|}
 
Il veneziano inteso come dialetto parlato nell'ambito strettamente cittadino (ossia il [[Venezia|centro storico insulare]] e le isole della [[Giudecca (isola)|Giudecca]] e del [[Lido di Venezia|Lido]], oltre che a [[Mestre]], [[Marghera]] e in altre zone della [[terraferma veneziana]], dove si è verificata una forte immigrazione dal centro storico) si differenzia rispetto agli altri dialetti della lingua venetoveneta principalmente per quanto riguarda intonazione e pronuncia. La cadenza generale è quella tipica comune a tutti i dialetti della [[lingua veneta]], ma nel veneziano cittadino il ritmo cantilenante in generale è meno pronunciato.
 
Assolutamente caratteristiche del dialetto cittadino sono anche alcune varianti di pronuncia che non si riscontrano negli altri dialetti veneti e in parte nemmeno nelle varianti parlate nelle altre isole della laguna:
* l'approssimazione della [l] in posizione intervocalica o a inizio parola in /j/ o in /[[Approssimante velare|ɰ]]/ (più comune) o la totale assimilazione alla vocale che segue (fenomeno chiamato "elle evanescente"). Si avranno quindi parole come ''łu'', "lui" (tonico), pronunciata /[[Alfabeto fonetico internazionale|'ju]]/; ''toła'', "tavolo", pronunciato /[[Alfabeto fonetico internazionale|'tɔɰa]]/; ''ałi'' e ''bovołeto'', rispettivamente "ali" e "chiocciolette commestibili", pronunciate /'[[Alfabeto fonetico internazionale|ai]]/ e /[[Alfabeto fonetico internazionale|bovo'eto]]/. La descrizione del suono /[[Approssimante velare|ɰ]]/ viene descritto da [[Giulio Lepschy]] come "un'articolazione in cui l'aria passa attraverso un avvallamento nella parte centrale del dorso della lingua, sollevato verso la volta palatina, mentre i due lati del dorso della lingua sono a contatto con i lati della corona dei denti superiori". <ref>httphttps://dialetticon.blogspot.it/2008/10/elle-evanescente.html</ref>
* La r è sempre retroflessa in /ɽ/ (come nella [[lingua albanese]]) in qualsiasi posizione si trovi, con possibile rotacismo delle vocale che la precede se [r] è seguita da una consonante (verde = /[[Alfabeto fonetico internazionale|'vɝɽde]]/). La retroflessione della erre è una caratteristica che contraddistingue il dialetto veneziano dalle altre varianti della lingua veneta, ed è particolarmente diffusa nel centro storico di [[Venezia]], così come a [[Mestre]] e [[Marghera]]. <ref>{{Cita web |url=http://www.reghellin.it/2011/alfabeto-veneto/ |titolo=Copia archiviata |accesso=6 giugno 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171023004403/http://www.reghellin.it/2011/alfabeto-veneto/ |dataarchivio=23 ottobre 2017 |urlmorto=sì }}</ref>
* Una pronuncia delle vocali ''e'' ed ''o'' tendenzialmente più chiusa per i termini strettamente tipici della lingua, ossia diversi dal corrispettivo italiano: per esempio, "ragazzi" si dice ''fiói'' invece che ''fiòi'', ''sedia'' si dice ''caréga'' invece che ''carèga'' e così via.
* La i fra due vocali è resa come una affricata postalveolare sonora /[[Aiuto:IPA|d̠ʒ]]/, come ''mègio'', ''pagia'' (meglio, paglia; negli altri dialetti veneti ''mèjo'', ''paja'') nell'imperfetto del verbo "essere": ''mi gero, ti ti geri, łu el/eła gera, vialtrinialtri gèrimo, vialtri geri, łori i/łore łe gera''. Le altre varianti venete conservano l'approssimante palatale sonora (semivocale) /j/.
 
=== Specificità grammaticali ===
Il veneziano si differenzia dagli altri dialetti del ceppo veneto anche per alcuni aspetti grammaticali specifici<ref>Dizionario Veneziano-Italiano e regole di grammatica, Giulio Nazari, 1995, Forni Editore, ISBN 8827125671</ref>:
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|Giunta Regionale| del Veneto|Grafia Veneta Unitaria| 1995| La Galiverna| Venezia}}
* Boerio Giuseppe, ''Dizionario del dialetto veneziano'', Editore Andrea Santini e Figlio, Venezia, 1829.
* Cicogna, ''Storia letteraria'', Venezia, 1847.
* {{cita libro | nome = Ronnie | cognome = Ferguson | titolo = A linguistic history of Venice | lingua = en | editore = [[Leo S. Olschki|Olschki]] | isbn = 9788822256454 | collana = Biblioteca dell'«Archivum Romanicum» |serie = II: Linguistica | volume = n. 57 | anno = 2007}}
*Hansson Emma. "L'atteggiamento verso il dialetto veneziano tra i giovani veneziani. Un'indagine sociolinguistica". Tesi di Laurea. Università di Lund, Svezia. 2006. {{collegamento interrotto|1=[http://theses.lub.lu.se/undergrad/search.tkl?field_query1=pubid&query1=1137169844-9117-146&recordformat=display] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}
*Hansson Emma. "LaL'atteggiamento ristrutturazioneverso nelil dialetto veneziano tra i giovani veneziani. Un'indagine sociolinguistica". Tesi di Laurea. Università di Lund, Svezia. 20082006. {{collegamento interrotto|1=[http://theses.lub.lu.se/undergrad/search.tkl?field_query1=pubid&query1=1210100548-21691-118&recordformat=display] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}
*Hansson Emma. "La ristrutturazione nel dialetto veneziano". Tesi di Laurea. Università di Lund, Svezia. 2008.
* Mutinelli Fabio, ''Lessico veneto'', Editore Giambatista Andreola, Venezia, 1851.
* Tomasin Lorenzo, ''Il volgare e la legge. Storia linguistica del diritto veneziano (secoli XIII-XVIII).'', [[Esedra editrice]], Padova, 2001.
* {{Treccani|la-lingua_res-3cb3f97d-03f3-11e2-87e1-d5ce3506d72e_(Storia-di-Venezia)|La lingua|autore=[[Alfredo Stussi]]|anno=1995}}
 
== Voci correlate ==
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*{{cita web|url=http://books.google.it/books?hl=it&id=VIwHAAAAQAAJ&dq=Mutinelli,+Fabio+Lessico+Veneto&printsec=frontcover&source=web&ots=UBJKOD3BRX&sig=Di4kxN8Ht7D1N-dCoSjsvKrXV00#PPP8,M1|titolo=Lessico veneto}}
*{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=5vEGAAAAQAAJ&pg=RA2-PA735&lpg=RA2-PA735&dq=Grammatica+Veneziana+Manin&source=web&ots=YHHp5YKWMc&sig=_R_ky6Cogkf-S4usumpjKLUhguQ&hl=it&sa=X&oi=book_result&resnum=1&ct=result#PPA10,M1|titolo=Dizionario veneziano}}
*[http://www.kit.gwi.uni-muenchen.de/?p=35532&v=1 Venezia, di Lorenzo Tomasin], su [http://www.kit.gwi.uni-muenchen.de/?band=ltaliano-nello-spazio-comunicativo Lo spazio comunicativo dell'Italia e delle varietà italiane (2018)] in Korpus im Text.
 
{{Lingua veneta}}
{{Dialetti d'Italia}}
{{Portale|Venezia|linguistica}}
 
[[Categoria:Dialetti della lingua veneta|Veneziano]]