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{{nota disambigua||Saint-Martin}}
{{F|isole della Francia|novembre 2010}}
{{Isola
{{Infobox isola
|Nome = Saint Martin
|Immagine = Saint Martin.png
|Didascalia = Foto satellitare dell'isola.
|Mappa_localizzazione = America centrale
|Localizzazione = [[Mar dei Caraibi]]
|Arcipelago = [[Isole Sopravento settentrionaliSettentrionali]]<br />[[Antille]]
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|Suddivisione1 = {{Bandiera|FRA}} [[Saint-Martin (Francia)|Saint-Martin]]<br />[[File:Flag of Sint Maarten.svg|20px|border]] [[Sint Maarten]]
|Suddivisione1_nome = Amministrazione
|Centro = [[Marigot (Saint- Martin)|Marigot]]<br />[[Philipsburg (Sint Maarten)|Philipsburg]]
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|Anno_censimento = 2008
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|Altitudine = 424
|Mappa = Saint-Martin_Island_map-fr.svg
}}
'''Saint Martin''' (in [[lingua olandese|olandese]] ''Sint Maarten'') è un'[[isola]] e una [[regione ultraperiferica]] dell'[[Unione europea]] situata a circa 240&nbsp; km di distanza daad est di [[Porto Rico]], nella sezione nord-orientale dei [[Caraibi]]. Rientra nel gruppo delle [[Isole Sopravento settentrionali|Isole SopraventoSettentrionali]] nelle [[Piccole Antille]]. Con una superficie di 87&nbsp; km², è la più piccola isola abitata a essere divisa fra due stati diversi:
* la parte meridionale, nota come [[Sint Maarten]], [[nazione costitutiva]] del [[Regno dei Paesi Bassi]], fino al 10 ottobre 2010 faceva parte delle [[Antille Olandesi]];
* la [[Saint-Martin (Francia)|parte settentrionale]], [[collettività d'oltremare]] autonoma della [[Repubblica francese]], fino al 21 febbraio 2007 faceva parte del [[Dipartimentodipartimento d'oltremare]] di [[Guadalupa]].
 
I due territori sono conosciuti come "Sint Maarten/Saint Martin", "St. Martins", o semplicemente "SXM" (SXM è un codice [[International Air Transport Association|IATA]]) che identifica il l'[[Aeroporto Internazionale Principessa Giuliana|PrincessAeroporto Julianainternazionale InternationalPrincipessa AirportGiuliana]], l'aeroporto internazionale dell'isola.
 
La metà francese di Saint-Martin si è vista assegnare il codice [[ISO 3166-1]] MF (2 lettere), MAF (3 lettere) e 663 (numerico). Prima era codificata come GP ([[Guadalupa]]). La parte olandese ha ricevuto il codice ISO 3166-1 SX.
 
== Storia ==
La storia di Saint Martin ha molti punti in comune con altre isole dei Caraibi. I suoi primi abitanti furono gli [[Nativi americani|Amerindi]], seguiti dagli europei che vi introdussero la schiavitù.
 
La storia di Saint Martin ha molti punti in comune con altre isole dei Caraibi. I suoi primi abitanti furono gli Amerindi, seguiti dagli europei che vi introdussero la schiavitù.
 
=== Gli inizi ===
Gli oggetti più antichi ritrovati appartenevano ai primi coloni dell'isola, probabilmente indiani [[Ciboney]] (un sottogruppo degli indios [[Arawak]]) e risalgono a circa 3.500 anni fa. Successivamente un altro gruppo di Arawak arrivò nell'800 d.C. dal bacino dell'[[Orinoco]] nel Sud America. Grazie alle [[Salina|saline]] presenti nel territorio, l'isola venne chiamata "Soualiga" o Terra del Sale. La società era basata su allevamento e pesca, e le famiglie vivevano in villaggi dai tetti di paglia abbastanza forti da resistere agli uragani. La loro pacifica civiltà attribuiva grande importanza alla ricerca artistica e spirituale.
 
La vita di questi insediamenti fu sconvolta dall'arrivo degli indiani [[Caribe]], provenienti dalla stessa regione da cui erano giunti prima gli Arawak. A differenza di questi ultimi, i Caribe erano un popolo guerriero e uccisero i maschi Arawak, riducendo in schiavitù le donne. Quando gli europei cominciarono ad esplorare i Caraibi, la società Caribe aveva quasi completamente soppiantato quella Arawak.
Gli oggetti più antichi ritrovati appartenevano ai primi coloni dell'isola, probabilmente indiani Ciboney (un sottogruppo degli indios [[Arawak]]) e risalgono a circa 3.500 anni fa. Successivamente un altro gruppo di Arawak arrivò nell'800 d.C. dal bacino dell'Orinoco nel Sud America. Grazie alle saline presenti nel territorio l'isola venne chiamata "Soualiga" o Terra del Sale. La società era basata su allevamento e pesca, e le famiglie vivevano in villaggi dai tetti di paglia abbastanza forti da resistere agli uragani. La loro pacifica civiltà attribuiva grande importanza alla ricerca artistica e spirituale.
 
La vita di questi insediamenti fu sconvolta dall'arrivo degli indiani [[Caribe]], provenienti dalla stessa regione da cui erano giunti prima gli Arawak. A differenza di questi ultimi, i Caribe erano un popolo guerriero e uccisero i maschi Arawak riducendo in schiavitù le donne. Quando gli europei cominciarono ad esplorare i Caraibi, la società Caribe aveva quasi completamente soppiantato quella Arawak.
 
=== Era coloniale ===
L'11 novembre 1493, [[Cristoforo Colombo]], durante il suo secondo viaggio nelle Americhe, avvistata l'isola, la battezzò ''Isla de San Martín'' per onorare la ricorrenza di Sansan [[Martino di Tours]]. Tuttavia, anche se rivendicata immediatamente come territorio spagnolo, Colombo non vi sbarcò, e per la Spagna la colonizzazione dell'isola rimase una bassa priorità.
 
La Francia e l'Olandai Paesi Bassi, invece, ambivano al suo possesso. Mentre i francesi volevano colonizzare tutte le isole tra [[Trinidad e Tobago|Trinidad]] e [[Bermuda]], gli olandesi consideravano SaintSan Martín un punto strategico a metà strada tra le loro colonie di New Amsterdam (oggi [[New York]]) e il [[Brasile]]. Incontrata poca resistenza da parte degli abitanti autoctoni, gli olandesi si impossessarono facilmente dell'isola e vi fondarono un insediamento nel 1631, costruendo Fort Amsterdam a protezione dalle possibili invasioni. Jan Van Campen Claeszen divenne il suo primo governatore e, subito dopo, la Compagnia delle Indie Olandesi cominciò l'estrazione del sale. Successivamente anche francesi e inglesi crearono alcuni insediamenti sull'isola. Visto il successo commerciale di queste colonie e volendo mantenere il loro controllo sul commercio del sale, anche gli spagnoli si resero infine conto della posizione strategica di SaintSan MartinMartín. La [[Guerra degli Ottant'anni]] che infuriava tra Spagna e Paesi Bassi fornì un ulteriore incentivo ad attaccare.
L'11 novembre 1493, [[Cristoforo Colombo]], durante il suo secondo viaggio nelle Americhe, avvistata l'isola, la battezzò ''Isla de San Martín'' per onorare la ricorrenza di San Martino di Tours. Tuttavia, anche se rivendicata immediatamente come territorio spagnolo, Colombo non vi sbarcò, e per la Spagna la colonizzazione dell'isola rimase una bassa priorità.
 
Le forze spagnole strapparono il controllo dell'isola agli olandesi nel 1633, deportando tutti i coloni. A Point Blanche fu costruito un forte spagnolo. Nonostante vari tentativi per riconquistare SaintSan MartinMartín, gli olandesi fallirono ripetutamente. Quindici anni dopo la conquista spagnola, la Guerra degli Ottant'anni terminò.
La Francia e l'Olanda invece ambivano al suo possesso. Mentre i francesi volevano colonizzare tutte le isole tra [[Trinidad e Tobago|Trinidad]] e [[Bermuda]], gli olandesi consideravano Saint Martín un punto strategico a metà strada tra le loro colonie di New Amsterdam (oggi [[New York]]) e il [[Brasile]]. Incontrata poca resistenza da parte degli abitanti autoctoni, gli olandesi si impossessarono facilmente dell'isola e vi fondarono un insediamento nel 1631, costruendo Fort Amsterdam a protezione dalle possibili invasioni. Jan Van Campen Claeszen divenne il suo primo governatore e, subito dopo, la Compagnia delle Indie Olandesi cominciò l'estrazione del sale. Successivamente anche francesi e inglesi crearono alcuni insediamenti sull'isola. Visto il successo commerciale di queste colonie e volendo mantenere il loro controllo sul commercio del sale, anche gli spagnoli si resero infine conto della posizione strategica di Saint Martin. La [[Guerra degli Ottant'anni]] che infuriava tra Spagna e Paesi Bassi fornì un ulteriore incentivo ad attaccare.
Dal momento che non avevano più necessità di una base nei Caraibi e SaintSan MartinMartín generava a malapena profitti economici, gli spagnoli persero interesse alla difesa del territorio e nel 1648 abbandonarono l'isola.
 
Con Saint Martinl'isola di nuovo libera, sia gli olandesi che i francesi colsero al volo l'occasione per ristabilire i loro insediamenti. Coloni olandesi giunsero da [[Sint Eustatius]], mentre i francesi arrivarono da [[Saint Kitts]]. Dopo qualche conflitto iniziale, entrambe le parti si resero conto che nessuna delle due avrebbe ceduto facilmente. Preferendo evitare una guerra totale, le due nazioni firmarono il ''Trattato di Concordia'' del 1648 che divideva l'isola in due.
Le forze spagnole strapparono il controllo dell'isola agli olandesi nel 1633, deportando tutti i coloni. A Point Blanche fu costruito un forte spagnolo. Nonostante vari tentativi per riconquistare Saint Martin, gli olandesi fallirono ripetutamente. Quindici anni dopo la conquista spagnola, la Guerra degli Ottant'anni terminò.
A dispetto del trattato, i rapporti tra le due parti non furono sempre cordiali. Tra il 1648 e il 1816, vari conflitti spostarono le frontiere per ben sedici volte. Nel 1651, l'Isola venne comprata dal [[Sovrano militare ordine di Malta]], che ne fece [[Colonie del Sovrano Militare Ordine di Malta|una delle sue colonie]], pur rimanendo sotto la sovranità nominale francese.
Dal momento che non avevano più necessità di una base nei Caraibi e Saint Martin generava a malapena profitti economici, gli spagnoli persero interesse alla difesa del territorio e nel 1648 abbandonarono l'isola.
Diverse leggende locali raccontano come il confine fu tracciato: le due nazioni affidarono ciascuna ad un proprio rappresentante il compito di camminare lungo la costa dell'isola: una volta partiti dal medesimo punto in direzioni opposte, l'altro punto dove si sarebbero nuovamente incontrati avrebbe contribuito a tracciare la [[Confine tra la Francia e il Regno dei Paesi Bassi|linea di demarcazione]].<ref>{{cita news|url=http://opinionator.blogs.nytimes.com/2012/04/24/one-island-two-countries/ |titolo=One Island, Two Countries |data=24 aprile 2012 |pubblicazione=The New York Times |autore=Frank Jacobs|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191001162818/http://opinionator.blogs.nytimes.com/2012/04/24/one-island-two-countries/}}</ref>
 
Nel 1651 l'isola venne comprata dal [[Sovrano Militare Ordine di Malta]], che ne fece [[Colonie del Sovrano Militare Ordine di Malta|una delle sue colonie]], pur rimanendo sotto la sovranità nominale francese.
Con Saint Martin di nuovo libera, sia gli olandesi che i francesi colsero al volo l'occasione per ristabilire i loro insediamenti. Coloni olandesi giunsero da [[Sint Eustatius]], mentre i francesi arrivarono da [[Saint Kitts]]. Dopo qualche conflitto iniziale, entrambe le parti si resero conto che nessuna delle due avrebbe ceduto facilmente. Preferendo evitare una guerra totale, le due nazioni firmarono il ''Trattato di Concordia'' del 1648 che divideva l'isola in due.
A dispetto del trattato, i rapporti tra le due parti non furono sempre cordiali. Tra il 1648 e il 1816, vari conflitti spostarono le frontiere per ben sedici volte. Nel 1651, l'Isola venne comprata dal [[Sovrano militare ordine di Malta]], che ne fece [[Colonie del Sovrano Militare Ordine di Malta|una delle sue colonie]], pur rimanendo sotto la sovranità nominale francese.
 
Anche se gli spagnoli erano stati i primi ad importare schiavi per l'isola, il loro numero all'epoca era ancora ridotto. Con le nuove coltivazioni del [[cotone (botanica)|cotone]], del [[tabacco]] e dello [[zucchero]], una imponente massa di schiavi fu quindi introdotta sull'isola per lavorare nelle piantagioni. La popolazione degli schiavi crebbe rapidamente, superando di molto quella dei proprietari terrieri. Sottoposti a trattamenti crudeli, gli schiavi fecero esplodere tumulti e ribellioni. Il loro numero schiacciante rendeva impossibile ignorare il fenomeno. Il 12 luglio 1848, la schiavitù fu infine abolita nella parte francese. Gli olandesi seguirono l'esempio quindici anni dopo.
 
=== Nel XX secolo ===
Dopo l'abolizione della schiavitù, l'economia legata alle piantagioni declinò e il benessere dell'isola ne soffrì gravemente. Nel 1939, Saint Martin ricevette un notevole impulso quando fu dichiarata [[porto franco (economia)|porto franco]].
Nel 1994, il Regno dei Paesi Bassi e la Francia hanno firmato il trattato franco-olandese sul controllo congiunto delle frontiere di Saint Martin sui cosiddetti "voli a rischio". Dopo qualche ritardo, il trattato è stato ratificato nel novembre 2006 nei Paesi Bassi, e successivamente è entrato in vigore il 1º agosto 2007. Anche se il trattato è attualmente in vigore, le sue disposizioni non sono ancora implementate, in quanto il gruppo di lavoro previsto nel trattato non è stato ancora insediato. Saint-Martin ha ricevuto il codice ISO 3166-1 MF nell'ottobre del 2007. Lo status della parte olandese sarebbe dovuto cambiare in nazione costitutiva all'interno del Regno dei Paesi Bassi nel dicembre 2008, ma è stato ratificato solo il 10 ottobre 2010. La parte olandese ha ora il codice ISO 3166-1 SX. Attualmente, il turismo fornisce la spina dorsale dell'economia per entrambi i lati dell'isola.
St. Martin ha ricevuto il codice ISO 3166-1 MF nell'ottobre del 2007. Lo status della parte olandese sarebbe dovuto cambiare in nazione costitutiva all'interno del Regno dei Paesi Bassi nel dicembre 2008, ma è stato ratificato solo il 10 ottobre 2010. La parte olandese ha ora il codice ISO 3166-1 SX.
Attualmente, il turismo fornisce la spina dorsale dell'economia per entrambi i lati dell'isola.
 
== Geografia ==
[[File:PhilipsburgPinel and the Great BayIsland, Sint Maarten,Saint CaribbeanMartin.jpgJPG|thumb|PhilipsburgLa espiaggia ladi GreatPinel BayIsland]]
Saint Martin ha una superficie di 87&nbsp; km², 53 dei quali sotto la sovranità della Francia e 34&nbsp;km² che formano l'omonima nazione costitutiva del Regno dei Paesi Bassi.
Le città principali sono [[Philipsburg (Sint Maarten)|Philipsburg]] (lato olandese) e [[Marigot (Saint- Martin)|Marigot]] (lato francese). Mentre la città con la più alta popolazione, Marigot, si trova sul versante francese, la parte olandese è più densamente popolata.
Il rilievo più alto è il Pic Paradis (424&nbsp; m), al centro di una catena di colline (versante francese). Non ci sono fiumi sull'isola, ma molti torrenti asciuttitemporanei. Sentieri escursionistici danno accesso alla foresta che copre cime e pendii.
Saint Martin si trova a sud dell'isola inglese di [[Anguilla (isola)|Anguilla]] e a nord-ovest di [[Saint-Barthélemy (collettività d'oltremare)|Saint Barthelemy-Barthélemy]].
 
== Cultura e turismoTurismo ==
[[File:Philipsburg and the Great Bay, Sint Maarten, Caribbean.jpg|thumb|Philipsburg e la Great Bay]]
La parte olandese di St. Martin è nota per la sua vita notturna, le spiagge, i casinò, le gioiellerie [[duty-free]] e le bevande esotiche a base di [[rum]].
La parte francese è conosciuta invece per le sue [[Spiaggia per nudisti|spiagge per nudisti]], lo shopping (compresi i mercati all'aperto) e la ricca cucina francese e creola dei Caraibi.
L'inglese è la lingua più comunemente parlata, ma esiste un dialetto locale. Le lingue ufficiali sono il francese e l'inglese per Saint-Martin (francese), e l'olandese e l'inglese per Sint-Maarten (olandese).
L'isola dispone di molte strutture ricettive, tra cui hotel, ville, multiproprietà, molte delle quali disponibili per l'affitto o la vendita.
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L'isola conta 37 spiagge, tutte raggiungibili facilmente via terra, tranne l'isolotto di Pinel Island al quale si arriva con 5 minuti di barca dall'imbarcadero di Cul de Sac.
 
Le altre spiagge possono essere raggruppate in 34 grossi gruppi.
* Spiagge oceaniche: raggruppate sul lato est, comprendenti le famose spiagge di Orient Bay, Cul de Sac, Oyster Pond, Dawn Beach esposte agli alisei e con mare tendenzialmente mosso e sabbia di colore chiaro-dorato.
* Spiagge della parte nord: Anse Marcel, Petit Plage, Happy Bay e Fryar's Bay, con sabbia color dorato e mare quasi sempre calmo.
* Spiagge di Basses Terres Basses: tipiche spiagge caraibiche di sabbia bianca e con mare piatto; spesso deserte, sono la meta preferita dei turisti francesi ed europei in generale. Fanno parte di questo gruppo Baie Rouge, Baie aux Prunes, Baie Longue, Mullet Bay (in parte attrezzata) e la famosa spiaggia dell'aeroporto [[Aeroporto Internazionale Principessa Giuliana|SXM]] Maho Bay.
* Spiagge esposte a Sud: generalmente con mare calmo poiché al riparo dagli Alisei. La più nota è Simpson Bay, per quasi tutta la lunghezza allineata alla pista dell’aeroporto Princess Juliana, Indigo Bay, Little Bay e Great Bay, la spiaggia della capitale Philipsburg.
 
== Clima ==
La temperatura media annua è di 27&nbsp; °C (min 17&nbsp; °C, max 35&nbsp; °C) e la temperatura superficiale del mare 26,4&nbsp; °C. Il totale delle precipitazioni medie annuali è di 995&nbsp; mm.
[[File:Pinel Island, Saint Martin.JPG|thumb|La spiaggia di Pinel Island]]
La temperatura media annua è di 27&nbsp;°C (min 17&nbsp;°C, max 35&nbsp;°C) e la temperatura superficiale del mare 26,4&nbsp;°C. Il totale delle precipitazioni medie annuali è di 995&nbsp;mm.
 
== Valuta ==
A Saint Martin la valuta locale è l'[[euro]] nella parte francese e il [[fiorino delle Antille olandesicaraibico]] nella parte olandese, ma il [[dollaroDollaro americanostatunitense|dollaro USA]] viene accettato ovunque. Indipendentemente dal cambio ufficiale, in molte attività commerciali l'euro viene scambiato alla pari (1:1) con il dollaro USA. Negli alberghi sono accettate le principali carte di credito, richieste a garanzie degli extra.
 
== Fuso orario ==
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== Comunicazioni ==
L'isola ha due sistemi telefonici separati. Dal 30 settembre [[2011]], [[Sint Maarten]] è parte del NANPA, il sistema di numerazione telefonica del Nord America, e ha il prefisso +1-721. La parte francese dell'isola ha il prefisso internazionale +590.
 
== Cucina ==
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== Trasporti ==
=== Controlli alle frontiere ===
[[File:Island{{vedi Tour-01-Crossing St Martin to SInt Maarten.jpg|thumbanche|Il confineConfine tra Saintla Martin ([[Francia]]) e Sintil Regno Maartendei ([[Paesi Bassi]]).]]}}
Nessuna delle due parti dell'isola fa parte dell'[[Spazio Schengen|area Schengen]]; pertanto i controlli alle frontiere vengono eseguiti anche sui viaggiatori in arrivo dall'Europa. Raramente i controlli vengono effettuati ai confini tra le due parti francese e olandese dell'isola. Per fare escursioni nelle vicine isole di [[Anguilla (isolaTerritorio d'oltremare britannico)|Anguilla]] e [[Saint-Barthélemy (collettività d'oltremare)|Saint-Barthélemy]] è necessario il passaporto.
 
Nessuna delle due parti dell'isola fa parte dell'[[area Schengen]]; pertanto i controlli alle frontiere vengono eseguiti anche sui viaggiatori in arrivo dall'Europa. Raramente i controlli vengono effettuati ai confini tra le due parti francese e olandese dell'isola. Per fare escursioni nelle vicine isole di [[Anguilla (isola)|Anguilla]] e [[Saint-Barthélemy (collettività d'oltremare)|Saint-Barthélemy]] è necessario il passaporto.
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=== Aeroporti ===
[[File:Airport SXM.jpg|thumb|Tipica immagine di un aereo in atterraggio all'aeroporto Principessa Giuliana]]
L'isola è servita da molte compagnie aeree internazionali, anche su rotte intercontinentali. L'[[Aeroporto Internazionale Principessa Juliana|Aeroporto Internazionale Principessa Giuliana]], il principale dell'isola, per via della sua pista di ridotte dimensioni e della sua posizione, stretto tra una grande collina e l'[[Oceanooceano Atlantico]], è esso stesso un'attrazione turistica: gli appassionati di fotografia aerea o semplici curiosi si radunano a [[Maho Beach]], la spiaggia sita a una delle estremità della pista, ove è possibile vedere passare a bassissima quota aerei di varie dimensioni, (financhedai [[Boeingpiccoli 747]])monomotore inai arrivowide-body ocome ingli partenzaAirbus 330.
 
Nella parte francese dell'isola è presente anche l'[[Aeroportoaeroporto di SaintGrand-Martin-GrandCase CaseEspérance]], uno scalo aereo regionale, noto anche come L'Espérance, utilizzato prevalentemente per voli di corto raggio. Serve infatti le vicine [[Saint-Barthélemy (collettività d'oltremare)|Saint Barthelemy-Barthélemy]], [[Anguilla (isolaTerritorio d'oltremare britannico)|Anguilla]], [[Santa Lucia (stato)|SantaSaint Lucia]] e [[Guadalupa]].
 
'''Trasporti locali'''
 
Sull’isola non esiste ferrovia. Gli spostamenti sono garantiti da taxi con tariffe predeterminate ma soprattutto da decine di minibus che percorrono in continuazione le strade principali esponendo sul parabrezza un cartello con la destinazione. Si possono fermare quasi ovunque ad un semplice cenno dei passeggeri e dati i costi bassi (1 o 2 dollari a tratta) rappresentano il più diffuso mezzo di trasporto per isolani e turisti.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
Nella parte francese dell'isola è presente anche l'[[Aeroporto di Saint-Martin-Grand Case]], uno scalo aereo regionale, noto anche come L'Espérance, utilizzato prevalentemente per voli di corto raggio. Serve infatti le vicine [[Saint-Barthélemy (collettività d'oltremare)|Saint Barthelemy]], [[Anguilla (isola)|Anguilla]], [[Santa Lucia (stato)|Santa Lucia]] e [[Guadalupa]].
* [[Trattato franco-olandese sui controlli delle frontiere di Saint Martin]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.globopix.net/fotografie/saintmartin_1.html|titolo=Fotografie di Saint Martin}}
* {{cita web|url=http://crivels1.xoom.it/|titolo=Galleria Fotografica di Saint Martin}}
* {{cita web|url=http://www.island-fever.net/photos|titolo=Foto}}
* {{cita web |url=http://www.jmbcommunications.com/map.html |titolo=Mappe |accesso=15 aprile 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110907032906/http://www.jmbcommunications.com/map.html# |urlmorto=sì }}
* {{cita web | url = http://www.airliners.net/open.file/686219/L// | titolo = Aeroporto SXM/TNCM su airliners.net | accesso = 15 aprile 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080904212635/http://www.airliners.net/open.file/686219/L/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.sxmbeach.com/|titolo=guida turistica}}
 
{{Controllo di autorità}}