Tarantismo: differenze tra le versioni
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{{NN|puglia|settembre 2013}}
Il '''tarantismo''' o '''tarantolismo''' è una
Il tarantismo, che si manifestava soprattutto nei mesi estivi (il periodo della mietitura del [[grano]] in [[Puglia]]), era costituito da sintomi di malessere generale, quali stati di prostrazione, [[disturbo depressivo|depressione]], [[
[[File:Tarantatalizzano.JPG|thumb|upright=1.4| Tarantata a [[Lizzano]] ([[Provincia di Taranto|TA]]) durante il rito di guarigione dal tarantismo, presso la masseria San Vito
Il quadro poteva includere [[sintomatologia|sintomatologie]] [[psichiatria|psichiatriche]], come turbe emotive e offuscamenti dello stato di coscienza, e poteva includere elementi che in passato sono stati associati alle nozioni di [[epilessia]] e [[isteria]].
La "cura" tradizionale è una terapia di tipo musicale coreutico, durante la quale il soggetto viene portato
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[[File:Latrodectus tredecimguttatus female.jpg|thumb|Femmina di ''Latrodectus tredecimguttatus'']]
[[File:Tarantula.jpg|thumb|''Hogna radiata'', Lycosidae affine al genere Lycosa]]
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|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100620040501/http://aracnofilia.org/novita/attivita/danze1.htm
|dataarchivio = 20 giugno 2010
}}</ref> È stato quindi ipotizzato che una causa possibile potesse essere un altro ragno, la [[Latrodectus tredecimguttatus|malmignatta (''Latrodectus tredecimguttatus'')]] o ''vedova nera
Va notato che molte fonti riportano il nome ''Lycosa tarentula'', sebbene il catalogo online di Norman Platnick - che fa fede nella nomenclatura aracnologica - rechi il nome ''[[Lycosa tarantula]]'' che è quindi quello scientificamente corretto.<ref>{{Cita web|url=https://wsc.nmbe.ch/family/51/Lycosidae|titolo=NMBE - World Spider Catalog|sito=wsc.nmbe.ch|accesso=9 ottobre 2020}}</ref>
Anche l'associazione con la malmignatta è stata comunque ritenuta poco probabile. Se la tarantola è un animale notturno, che vive presso la sabbia o il suolo e assolutamente non aggressivo, il cui incontro con l'uomo è decisamente improbabile, la malmignatta invece potrebbe effettivamente essere presente su vegetazione asciutta come le spighe di grano. Le vittime del morso, però, erano generalmente lavoratori agricoli che operavano senza guanti negli habitat naturali di tali ragni, e il latrodectismo è comunque una sindrome nota, i cui sintomi non includono quelli molto più ampi e vari del tarantismo. De Martino ritenne che il tarantismo fosse una forma della manifestazione patologica che poteva avere radici nel disagio individuale e inscritta interamente nel contesto di ''efficacia simbolica'' del sistema culturale.
==Quadro generale del fenomeno==
Il fenomeno del tarantismo è comunque iscritto in un sistema ideologico complesso e antico, presente sino a pochi decenni fa in diverse regioni dell'[[Italia meridionale]]
In tali contesti l'evento del manifestarsi dei "sintomi" del tarantismo in un soggetto (di frequente giovani nubili donne in età da matrimonio,
Coloro i quali partecipavano a tale sistema ideologico definivano "tarantata" la persona sofferente, nella convinzione che il male derivasse dal morso velenoso della "taranta", animale simbolico e non zoologicamente identificabile con alcuna specie di aracnide o rettile realmente esistente, come ha chiarito nel
Il tarantismo è un fenomeno con il quale si sono confrontate diverse scuole di pensiero e discipline: etnologia, psicologia, storia delle religioni, mitologia, estetica, medicina, antropologia culturale, etnomusicologia, zoologia, psichiatria. I tentativi di comprensione del complesso fenomeno non possono comunque prescindere da un approccio fortemente multidisciplinare, che non si esaurisca in un'analisi medico-diagnostica che individua il carattere psicopatologico, né che etichetti semplicemente il tarantismo come un frutto dell'ignoranza e della credulità popolare.
==Leggenda==
Secondo la leggenda la tarantola con il suo [[morsicatura|morso]] provocherebbe crisi isteriche. La tradizione popolare ritiene che alcuni musicanti fossero in grado, con la musica, di guarire o almeno lenire lo stato di "pizzicata". Attraverso una suonata, che poteva durare anche giorni, cercavano di trovare la combinazione di vibrazioni con le note dei loro strumenti. Venivano utilizzati diversi strumenti, in particolare il ''tamburello''. Ancora oggi sono diffuse espressioni scherzose o di rimprovero del tipo "''Ti ha morso la tarantola?''" rivolte soprattutto a bambini vivaci o persone particolarmente irrequiete.
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[[File:Luigi Stifani, Salvatora Marzo, Pasquale Zizzani.jpg|thumb|[[Luigi Stifani]], Salvatora Marzo, Pasquale Zizzani, durante l'[[esorcismo]] di una tarantata]]
Il vocabolo [[Lingua latina|latino]] ''taranta'' o ''tarantula'' non deriva, come si sarebbe portati a credere, dal latino classico; le sue prime attestazioni si ritrovano, al contrario, nel latino medievale. Una delle più antiche menzioni di un animale con questo nome, non meglio identificato, si ritrova nella ''Storia delle Spedizioni a Gerusalemme'' di [[Alberto Equense]], in cui si riporta che l'esercito crociato accampato presso il fiume Eleutheros (oggi Nahr el-Kebir, in [[Siria]]) soffrì molto per il tormento del morso delle ''tarante'' che infestavano le sue sponde<ref>cfr. a questo proposito E. De Martino, La terra del rimorso, 1961.</ref>. Nell'XI secolo, anche [[Goffredo Malaterra]] e [[Alberto di Aix]] riferiscono della presenza di tarante in correlazione all'assedio di [[Palermo]], episodio avvenuto nella seconda metà del secolo XI.
Non vi sono pertanto, all'inizio, né riferimenti
Per quel che riguarda l'etimologia, sembra comunque accertato che ''taranta'' e la sua versione diminutiva ''tarantula'' siano voci d'origine italica, riconducibile al toponimo ''Tarentum'', oggi [[Taranto]]:
Il trattato ''De venenis'' del fiorentino [[Cristoforo degli Onesti]] (seconda metà del secolo XIV) contiene un capitolo, ''De morsu tarantulae'' riportato dal De Martino, che sembra essere il più antico riferimento al tarantismo come sindrome da avvelenamento dovuta al morso di un animale, reale o immaginario che fosse. Si deve a un altro fiorentino [[Leon Battista Alberti]] a metà del Quattrocento il quale cita il fenomeno ancora in uso, in "Hac aetate", come riportato nel suo ''[[De re aedificatoria|De re Aedificatoria]]''<ref>{{Cita pubblicazione|autore=F. Canali|autore2=V. C. Galati|titolo=L' 'Umanesimo grecanico' e Firenze: Galatina in Terra d'Otranto tra cultura umanistica e attenzioni ottocentesche|rivista=Bollettino della Società di Studi Fiorentini|volume=1|numero=1997, p. 17}}</ref>.
Il tarantismo si connotò come fenomeno storico, religioso (nel leccese), pagano (nel tarantino, brindisino e materano), che caratterizzò l'Italia meridionale e in particolare
Attraverso la [[musica]] e la [[danza]] era però possibile dare guarigione ai tarantati, realizzando un vero e proprio [[esorcismo]] a carattere musicale. Ogni volta che un tarantato esibiva i sintomi associati al tarantismo, dei suonatori di [[tamburello basco|tamburello]], [[violino]], [[Fisarmonica diatonica|organetto]], [[armonica a bocca]]
Alla leggenda popolare può essere in realtà legata anche una spiegazione strettamente scientifica: il ballo convulso, accelerando il battito cardiaco, stimolando abbondante sudore e il rilascio di [[endorfina|endorfine]]<ref name=disario/>, favorisce l'eliminazione del veleno e contribuisce ad alleviare il dolore provocato dal morso del ragno e di simili insetti. Non è quindi da escludere che il ballo venisse utilizzato originariamente come vero e proprio rimedio medico, a cui solo in seguito sono stati aggiunti connotati religiosi ed esoterici.
Come spesso accade per i rituali a carattere magico e superstizioso, anche a questa tradizione si cercò di dare una "giustificazione" cristiana limitata, però, alla sola area leccese: così si spiega il ruolo di [[
Il tentativo di cristianizzazione del tarantismo non riuscì però completamente. Infatti, durante la [[Trance (psicologia)|trance]] le donne tarantate esibivano dei comportamenti di natura considerata oscena, ad esempio mimando rapporti sessuali oppure orinando sugli altari. Per questi motivi la chiesa di San Paolo di [[Galatina]] ([[provincia di Lecce|LE]]), dove i tarantati venivano condotti a bere l'acqua sacra del pozzo della cappella, venne sconsacrata e
Per quanto riguarda l'
Il fenomeno del tarantismo si è andato progressivamente estinguendo ed è sopravvissuto esclusivamente in determinate zone del leccese, del tarantino, del brindisino e del
==
Il [[rituale]] del tarantismo coniuga alcuni elementi del [[paganesimo]], caratteristici delle società antiche,
L'[[esorcismo]] inizia quando
La taranta poteva essere anche identificata con i [[serpenti]] o gli [[scorpioni]]. Il soggetto morso dalla tarantola, data la propria condizione di malessere fisico veniva accompagnato a casa e i parenti con l'aiuto del vicinato, effettuavano una diagnosi di tarantismo e chiamavano i musicisti, gli unici in grado di guarire da questo stato di malessere.<ref>{{Cita libro|autore=Colombo Giovanni|titolo=Il Tarantismo tra mito, rito e malattia|anno=2014|editore=CLEUP sc|città=Padova|p=13|De Masi Margherita=}}</ref> All'arrivo dei musicisti, la tarantata giaceva su un lenzuolo bianco per terra, i suonatori si sedevano attorno a lei e iniziavano a provare diverse melodie avvicinandosi alla tarantata in modo che potesse sentire meglio la musica. Quando la donna rispondeva a una delle melodie muovendosi, significava che il ritmo era quello della tarantola che l'aveva morsa, cosicché iniziava a muovere lentamente la mano, un piede e poi tutto il corpo. Dopo questa fase [[diagnosi|diagnostica]] comincia una fase "cromatica" in cui la tarantata viene attratta dai vestiti delle persone da cui è circondata, spesso infatti, la stessa tarantata si scagliava con impeto contro uno dei malcapitati spettatori che indossavano magliette dai colori sgargianti. Ma la vera e propria diagnosi, come osservava Giorgio Di Lecce, era compiuta inoltre attraverso l'uso di nastri colorati dialettalmente denominati "nzacareddhe", strisce di stoffa colorata che rappresentavano i possibili colori del ragno. I parenti e i vicini di casa, stretti attorno alla tarantata, glieli mostravano e il colore che le avesse arrecato fastidio avrebbe svelato il colore della sua tarantola; così, rompendo quella striscia, si credeva morisse anche l'animale.<ref>{{Cita libro|autore=Carignani Biagina|titolo=Una malattia culturale: la possessione rituale aspetti psicosociali e psicopatologici del tarantismo|annooriginale=2004|editore=Giordano Editore|città=Manduria|p=41}}</ref> Tale attrazione viene manifestata a volte in modo violento e aggressivo. Il perimetro rituale non era solo circondato da fazzoletti colorati, ma anche da cose richieste esclusivamente dalla persona tarantata, che potevano essere tini ricolmi d'[[acqua]], vasi di [[erba aromatica|erbe aromatiche]], [[fune|funi]], [[sedie]], [[scala (utensile)|scale]], [[spada|spade]] e altro. Inizia quindi una fase [[coreutica]] in cui il tarantato evidenzia dei sintomi di [[possessione]] che può essere di natura [[epilessia|epilettoide]], [[disturbo depressivo|depressiva]]-[[malinconia|malinconica]] oppure pseudo-stuporosa. Durante questa fase l'ammalato si abbandona a [[convulsioni]], assume delle posture particolari in cui si isola dall'ambiente circostante e può assumere atteggiamenti con cui si identifica con la taranta stessa.
Il ciclo coreutico era costituito da una fase al suolo e una in piedi che terminava sempre con una caduta a terra e che segnava un breve intervallo di riposo. Sulla base delle prime note la tarantata emetteva un grido altissimo accompagnato dall'inarcarsi del corpo a ponte: puntamento sui talloni e sulla nuca ipertesa, braccia semiflesse, corpo iperflesso. La donna poi si metteva in piedi e lottava contro la tarantola immaginando di calpestarla e ucciderla con il piede che batteva la danza, fino alla scomparsa dei sensi. Questo ciclo durava circa un quarto d'ora, finché la donna sfinita, crollava a terra. I musicisti smettevano di suonare per circa dieci minuti; in seguito l'intero ciclo si ripeteva uguale fino a tarda sera e per circa tre giorni, finché si diceva S. Paolo non avesse concesso la grazia. Il descritto rito avveniva solo se si trattava di una "tarantola ballerina", perché negli altri casi si verificava una refrattarietà a questo tipo di terapia.<ref name="ref_A" /><ref name="ref_B" /><ref>{{Cita libro|autore=De Masi Margherita|nome=Colombo Giovanni|titolo=Il tarantismo tra mito, rito e malattia|annooriginale=2014|editore=CLEUP sc|città=Padova|pp=15-17}}</ref>
L'elemento cristiano di San Paolo era presente soltanto nell'area leccese, mentre nel tarantino, nel brindisino, nel Materano e nella bassa Murgia la figura paolina era totalmente assente e il rotuale era scevro di riferimenti cristiani. In queste zone, infatti, dopo svariati giorni di cura era necessario intraprendere un corteo tarantolesco che, tra musica e ballo, accompagnasse le tarantate in campagna o in qualsiasi altro luogo dove esse credevano fossero state morsicate. Una volta giunte sul posto, andavano alla ricerca della tarantola colpevole del morso, incitate dalla musica finché, esauste, cadevano a terra. Se in quella occasione le tarantolate non avessero scovato e ucciso la tarantola, l'anno successivo avrebbero dovuto nuovamente ripetere il ciclo curativo. Questo rituale "pagano" viene descritto in maniera eccellente dallo studioso tarantino Alfredo Majorano che a [[Lizzano]] osservò il fenomeno raccogliendo quelle che sono le prime fonti fotografiche e sonore in assuluto sul tarantismo, consultabili presso il museo Etnografico omonimo nella città vecchia di Taranto.
== Il tarantismo oggi ==▼
[[File:Pizzica.jpg|thumb|Istantanea di due ballerini di pizzica]]▼
La tradizione del tarantismo è in qualche modo sopravvissuta sino ai nostri giorni con la messa-esorcismo del 29 giugno nella chiesa di [[San Paolo]] di [[Galatina]]. Tuttavia sono andati progressivamente scomparendo i momenti di partecipazione collettiva e diminuisce sempre di più il numero di persone che si recano alla chiesa per dare luogo al rituale. Il contesto in cui avviene l'esorcismo del resto è radicalmente cambiato: non più la comunità contadina riunita a condividere la stessa esperienza culturale ma solo una folla di curiosi e visitatori lontani dall'atmosfera culturale del rito.▼
Negli ultimi anni ha preso piede la rappresentazione teatralizzata e rievocativa della [[danza]] delle tarantate, da parte di alcuni gruppi musicali e associazioni culturali. Negli [[anni 1990]] e [[anni 2000|2000]] tradizioni musicali appartenenti al genere della [[tarantella]], in particolare la [[pizzica]], sono tornate alla ribalta ottenendo un grande seguito. Tale riutilizzo di antichi tratti culturali inseriti in contesti completamente differenti e con significati profondamente mutati è un classico esempio di "[[revival folklorico]]", fortunata definizione dell'antropologo [[Tullio Seppilli]]. Grazie a questa riproposta culturale, il fenomeno del tarantismo ha raggiunto un vasto pubblico anche fuori dai confini del [[Salento]].▼
▲[[File:Pizzica 2007.jpg|thumb|Istantanea di due ballerini di pizzica]]
▲La tradizione del tarantismo è in qualche modo sopravvissuta sino ai nostri giorni con la messa-esorcismo del 29 giugno nella chiesa di
▲Negli ultimi anni ha preso piede la rappresentazione teatralizzata e rievocativa della [[danza]] delle tarantate, da parte di alcuni gruppi musicali e associazioni culturali. Negli [[anni 1990]] e [[anni 2000|2000]] tradizioni musicali appartenenti al genere della [[tarantella]], in particolare la [[pizzica]], sono tornate alla ribalta ottenendo un grande seguito. Tale riutilizzo di antichi tratti culturali inseriti in contesti completamente differenti e con significati profondamente mutati è un classico esempio di "
Nel 1996 il regista italiano [[Edoardo Winspeare]] dirige ''[[Pizzicata (film)|Pizzicata]]''. Il film, interamente girato nella provincia di Lecce, vede come protagonista l'attore italiano [[Cosimo Cinieri]], e rappresenta il primo film che descrive questo fenomeno socio-culturale così complesso e misterioso delle lontane terre del Salento. L'approccio del regista in questo film, non ha solo un intento visivo e narrativo, ma si propone come una riflessione su un fenomeno non solo relegato alla cultura popolare salentina, ma di una realtà che è stata per anni oggetto di studio da parte di antropologi e ricercatori. La musica della pizzica, infatti costituiva il principale accompagnamento del rito ‘etnocoreutico’ del tarantismo, e a differenza di quella più classica eseguita durante i momenti di festa generali delle comunità locali, il ritmo ‘terapeutico’ della pizzica aveva una tonalità peculiare più accelerata e spesso crescente<ref>{{Cita web|url=http://www.pizzica.info/pizzicata-il-primo-film-sul-rito-della-taranta.html|titolo=Pizzicata, il primo film sul rito della taranta. – La Pizzica del Salento|lingua=it|accesso=25 novembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.corrieresalentino.it/2018/03/film-girati-nel-salento-pizzicata/|titolo=Film girati nel Salento: Pizzicata - Corriere Salentino|lingua=it|accesso=25 novembre 2018}}</ref>.
La pellicola di Edoardo Winspeare evidenzia dunque il fenomeno del tarantismo come un momento di comunione di un'intera collettività, nell'intento di riappropriarsi della propria identità culturale<ref>{{Cita web|url=https://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=18618|titolo=Pizzicata (1996)|autore=Mo-Net s.r.l. Milano-Firenze|sito=mymovies.it|lingua=it|accesso=25 novembre 2018}}</ref>.
Un'altra pellicola sul tarantismo è ''[[La sposa di San Paolo]]'' di Gabriella Rosaleva (1989). Il film non per nulla presenta il titolo alternativo ''Tarantula''.
==Note==
<references/>
==
*[[Ernesto De Martino]], ''Sud e Magia'', Feltrinelli, Milano, 1959.
*Mircea Eliade (1974), Lo sciamanismo e le tecniche dell'estasi, Ed. Mediterranee, Roma.
*[[Alfonso Di Nola]], ''Gli aspetti magico-religiosi di una cultura subalterna italiana'', Boringhieri, Torino 1976.
*[[Brizio Montinaro]], "Salento povero" - Longo Editore - Ravenna, 1977.▼
*F. Canali, V. C. Galati, «Bollettino della Società di Studi Fiorentini», L' 'Umanesimo grecanico' e Firenze: Galatina in Terra d'Otranto tra cultura umanistica e attenzioni ottocentesche, 1,1997, p. 17.
*Ernesto De Martino, Il mondo magico, Ed. Boringhieri, Torino, 1997.
*U. Fabietti, F. Remotti (a cura di) Dizionario di antropologia, Ed. Zanichelli, Bologna, 1997.
*George Mora, ''Il male pugliese. Etnopsichiatria storica del tarantismo'', Besa Editrice, Nardò, 1998 ISBN 88-497-0030-X.
*
*Antonello Lamanna, "Ragnatele. Tarantismo, danza, musica e nuove identità del Sud d'Italia" - Adnkronos - Roma, 2002.
*
*{{Cita libro|Antonio|Fasiello|Cronaca della Tarana, Il Tarantismo in [[Acaya]]|
*Gino L. Di Mitri, "Storia Biomedica del Tarantismo nel XVIII Secolo" - Leo S. Olschki Editore - Firenze, 2006 ISBN 978-88-222-5508-2.▼
*Brizio Montinaro, "Danzare col ragno" - Argo - Lecce 2007.▼
▲*[[Ernesto De Martino]], ''La terra del rimorso'', Net Editore, Milano, 2002 ISBN 978-88-515-2028-1
▲*{{Cita libro|Antonio|Fasiello|Cronaca della Tarana, Il Tarantismo in [[Acaya]]|Cavallino (Le)|Mancarella editore|2005}}
▲*Gino L. Di Mitri, "Storia Biomedica del Tarantismo nel XVIII Secolo" - Leo S. Olschki Editore - Firenze, 2006 ISBN 978-88-222-5508-2
▲*Brizio Montinaro, "Salento povero" - Longo Editore - Ravenna, 1977
▲*Brizio Montinaro, "Danzare col ragno" - Argo - Lecce 2007
==Voci correlate==
* [[Pizzica]]
* [[Tarantella]]
* [[Ragno (immaginario)]]
* [[Ballo di San Vito]]
* [[Morsicatura di ragno]]
==
{{interprogetto}}
==
* {{
* {{cita web|
* [https://web.archive.org/web/20100620040501/http://aracnofilia.org/novita/attivita/danze1.htm Aracnofilia.org] Ricerche del Professor Giorgio Di Lecce sulla storia del tarantismo
* [https://web.archive.org/web/20070922215645/http://www.anura.it/Articoli/tarantola.htm Anura.it] Tarantola e Malmignatta: storia di un equivoco
* {{cita web | 1 = http://www.pizzicapizzica.it/ | 2 = Pizzica - Raccolta di canti popolari | accesso = 1 luglio 2008 | dataarchivio = 11 gennaio 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160111003841/http://pizzicapizzica.it/ | urlmorto = sì }}
* [
* Tarantismo in Spagna. Articolo su El Pais del 2003 su Pietro Annicchiarico, videomaker pugliese
* {{Collegamento interrotto|1=[http://www.mappasonora.it/sound_info.php?sound_id=143 Mappa Sonora - Traccia : Galatina - Ambiente - Tarantate a G..] |data=agosto 2019 |bot=InternetArchiveBot }} Registrazione Ambientale del 29/06/1976 di alcune tarantate mentre sono intente a chiedere la grazia a san Paolo di Galatina
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