Vespa crabro: differenze tra le versioni
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[[File:Xylocopa, Bombus - Filippo Turetta.jpg|miniatura|Composizione di esemplari appartenenti ai generi ''Xylocopa'' e ''Bombus''. La seguente illustrazione viene riportata con lo scopo di mostrare le differenze fra ''Vespa crabro'' ed i generi ''Xylocopa'' (in alto) e ''Bombus'' (in basso). Collezione privata, F. Turetta.]]
Il '''calabrone''' ('''''Vespa crabro''''' '''''o gravellone''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Carl von Linné|Linnaeus]] </span>, [[1761]]) è il più grosso [[vespidae|Vespide]] europeo. Con il termine ''calabrone'' vengono spesso erroneamente identificati anche l'ape legnaiola (''[[Xylocopa violacea]]'') e il bombo terrestre (''[[Bombus terrestris]]'').▼
[[File:Calabroni litigio.jpg|miniatura]]
▲Il '''calabrone'''
Il calabrone è la più grande delle vespe europee e nordamericane
I calabroni realizzano i loro nidi
== Descrizione ==
L'adulto è glabro, di colore bruno rossiccio con macchie e strisce gialle, di estensione variabile a seconda della sottospecie. La regina raggiunge normalmente i 35 mm di lunghezza
Pur essendo un insetto prevalentemente diurno, il calabrone svolge anche attività parzialmente notturna se attirato dalle luci artificiali, che ha imparato essere altrettanto gradite a varie sue prede
Nei confronti dell'uomo di solito è tendenzialmente indifferente (a differenza della vespa comune, per esempio, che spinta da curiosità può
== Ciclo vitale ==
{{W|artropodi|agosto 2010}}
In primavera, una fondatrice di calabrone si sveglia dall'[[ibernazione]]
[[File:VespaCrabroCollezione.jpg|miniatura|Tassonomia di ''Vespa crabro germana''. Regina (in alto), femmina (al centro) e maschio (in basso). Collezione privata.]]
Inizialmente il nido si presenta come una semisfera vuota rivolta verso il basso e di pochi
Nate le prime vespe operaie, la futura regina abbandona gradualmente le mansioni iniziali e
▲Inizialmente il nido si presenta come una semisfera vuota rivolta verso il basso e di pochi cm di diametro, nell'interno della quale risiedono le prime cellette, delle strutture esagonali ed adiacenti rivolte verso il basso, ognuna contenente una forma di sviluppo: uova, che dopo circa 5-8 giorni diventano larve. Le larve impiegano 2 o 3 settimane a crescere, occupando via via il volume della propria cella, nutrite con carne di altri insetti, prevalentemente muscoli alari, cacciati e triturati dalla regina. Le larve mature entrano poi nella fase pupale, creando un tappo sericeo per chiudersi all'interno delle celle prima di trasformarsi, nell'arco di un altro paio di settimane, in vespe adulte. Esse sono operaie, femmine sterili dedite alla cura della colonia. La prima manciata di operaie, cresciute dalla sola regina, rimane di piccole dimensioni. Infatti, prima della loro emersione, è la sola regina che le nutre ed espande il nido. [[File:Frelon Nest.JPG|thumb|Un alveare dei calabroni in costruzione]]
Le operaie svolgono tutti i lavori: nutrici, toelettatrici, foraggiatrici,
▲Nate le prime vespe operaie, la futura regina abbandona gradualmente le mansioni iniziali e si si dedica alla sola deposizione delle uova. La regina, nutrita dalle operaie, andando di cella in cella, depone uova e controlla che le larve siano tutte sue figlie, diversamente le uccide.
Le massime dimensioni della colonia sono raggiunte attorno al mese di settembre, quando anche la popolazione di operaie è al suo massimo. L'attività della colonia è frenetica, perché una covata consistente ha bisogno di essere nutrita. Il materiale da costruzione per il nido è
▲Le operaie svolgono tutti i lavori: nutrici, toelettatrici, foraggiatrici, guardiane, costruttrici.
[[File:European hornet 090621.jpg
Dalle prime operaie e dal primo piano di cellette, la colonia cresce sempre di più durante l'estate. La fondatrice, ora pienamente denominabile regina, subisce un aumento del volume addominale a fronte della necessità di deporre un numero di uova sempre maggiore. Le operaie di un nido maturo in agosto possono essere dell'ordine delle centinaia.<br />A fine estate/inizio autunno, la regina cessa provvisoriamente di deporre le uova per lasciare alla sua prossima covata lo spazio necessario per crescere. L'ultima covata del nido, è però particolare. Non darà vita ad altre operaie, perché composta da larve di vespe [[Aploidia|aploidi]] maschi, nate da uova non fecondate e vespe di sesso femminile che si svilupperanno in nuove future fondatrici a causa del maggior apporto di cibo da parte delle numerose operaie e della diminuzione dei feromoni di dominanza prodotti dalla regina originale. Appena l'ultima covata è dischiusa, attorno a settembre, comincia il declino del nido. Le nuove regine e i maschi, ora molto numerosi rispetto alle operaie, a ridosso dell'inverno avviano il periodo degli accoppiamenti. Ogni femmina fertile copula con un maschio preferibilmente di un'altra colonia, dopodiché incomincia ad accumulare grasso corporeo tramite liquidi zuccherini per prepararsi ad affrontare la stagione fredda. Se tutto andrà bene, le femmine fecondate saranno le regine dell'anno successivo.
Nel frattempo, la vecchia regina, ormai troppo anziana per deporre altre uova nel nido, si allontana dal suo regno e muore di vecchiaia,
▲Il materiale da costruzione per il nido è una solida fibra vegetale, viene ottenuto impastando con la saliva le fibre di legno dei rami giovani di vari alberi a corteccia morbida, fino ad ottenere una pasta modellabile, che, una volta indurita, sarà solida e dall'aspetto cartaceo. Infatti i nidi di ''V. crabro'' hanno consistenza cartacea, sebbene siano relativamente impermeabili e molto resistenti.
▲ [[File:European hornet 090621.jpg|right|thumb|Calabrone, particolare della testa, vespa operaia]]
Del nido, in inverno inoltrato, non resta che l'involucro cartaceo e le cellette abbandonate, spesso saccheggiate da formiche o utilizzate come rifugio invernale da altri insetti, come [[rincoti]], [[coccinellidae|coccinelle]] o qualunque altro [[insetto]] che in fase di adulto [[diapausa|svernante]] cerchi rifugio. Non di rado,
▲Nel frattempo, la vecchia regina, ormai troppo anziana per deporre altre uova nel nido, si allontana dal suo regno e muore di vecchiaia, attorno a settembre-ottobre. Dopo di essa, progressivamente, anche le operaie muoiono e la colonia si dirige rapidamente all'estinzione a causa del mancato ricambio generazione. I maschi e l'ultima nidiata di vespe immature (larve di maschi o ultime femmine ritardatarie) possono sopravvivere sino all'arrivo dell'inverno, periodo che in ogni caso non riescono a superare. Per la carenza di manodopera operaia, le ultime larve deperiscono per inedia, non più curate. Questa è la principale causa, assieme ai resti di cibo in decomposizione, del forte odore di marcio e ammoniaca caratteristico delle colonie mature, che si può avvertire aprendo un nido sviluppato. Odore che presagisce la fine imminente della colonia.
▲Del nido, in inverno inoltrato, non resta che l'involucro cartaceo e le cellette abbandonate, spesso saccheggiate da formiche o utilizzate come rifugio invernale da altri insetti come [[rincoti]], [[coccinellidae|coccinelle]] o qualunque altro [[insetto]] che in fase di adulto [[diapausa|svernante]] cerchi rifugio. Non di rado, alcune femmine fecondate possono passare l'inverno sul nido, assieme agli altri animali ospiti.
I siti di ibernazione preferiti per le future regine sono di rado intercapedini di manifattura umana, il nido stesso o più di frequente tronchi d'albero marci o rifugi sottoterra.
[[File:Vespa crabro germana with prey Richard Bartz Crop.jpg|thumb|Calabrone
▲[[File:Vespa crabro germana with prey Richard Bartz Crop.jpg|thumb|Calabrone ripiegato]]
=== Nido ===
==== Costruzione ====
Il nido è formato da una mistura di polpa di carta, creata dalle vespe operaie con parti di alberi o materiale vegetale tagliato con le mandibole, masticati e mischiati con la saliva, oltre a fango
==== Composizione chimica e fisica ====
Minerali come [[titanio]] (Ti), [[ferro]] (Fe) e [[zirconio]] (Zr) sono comunemente presenti nel suolo e pertanto si ritrovano anche nella composizione del nido del calabrone. Il peso del nido più grande mai trovato era di 80,87 grammi, da vuoto, a dimostrazione del fatto che la struttura si presenta estremamente leggera. Le celle interne sono di norma comprese tra i 4
== Relazioni con l'uomo ==
=== Specie tutelate e protezione ===
La ''V. crabro'' per i motivi esposti più sotto è oggetto di continue distruzioni dei nidi, talvolta necessarie
=== Danni alle coltivazioni ===
Come molti altri tipi di vespe, i calabroni
=== Problemi associati ===
I calabroni europei sono onnivori e come tali mangiano diverse altre specie di insetti molti dei quali sono considerati infestanti e quindi in questo senso essi apportano un beneficio a giardini e coltivazioni. Ad ogni modo, essi risultano dannosi nella misura in cui sono soliti nutrirsi anche di [[Apis|api]] domestiche (che cercano di portare vive nel nido per darle in pasto alle larve) compromettendo la riproduzione della specie, danni alle arnie, la produzione di miele e soprattutto l'impollinazione dei fiori.
=== Veleno e punture ===
Il calabrone, pur tendendo a non attaccare naturalmente l'uomo, può rappresentare in molti casi una minaccia concreta.
In tali casi il veleno del calabrone interferisce con il corretto funzionamento delle vie respiratorie, causando affanno o addirittura soffocamento. Nei casi più gravi può rendersi necessaria una [[tracheotomia]]. Le reazioni a seguito di punture di calabroni possono rivelarsi mortali
Normalmente, la sensazione di dolore che si avverte subito dopo la puntura è data essenzialmente dall'infiammazione che il veleno iniettato determina nei primi strati della cute, mentre il gonfiore successivo è dato dalla reazione naturale dell'organismo.
=== Disinfestazione, eradicazione ===
Nel caso in cui il bilancio tra i benefici della presenza delle
'''Segnalazione
'''Cattura-eliminazione diretta'''
Vi sono varie categorie di trappole per i calabroni in genere:
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== Tassonomia ==
La ''Vespa crabro'' è catalogata come appartenente al genere ''Vespa'', un gruppo caratterizzato da specie [[eusociali]]. Questo genere è una sottofamiglia delle ''[[Vespinae]]'', che sono note per masticare il loro cibo per nutrire i piccoli della loro specie e costruire i nidi con materiali simili alla carta, derivati in realtà da fibre vegetali. Secondo recenti studi filogenetici, sono strettamente imparentati con la ''Vespa dybowski''
Sono state descritte le seguenti [[sottospecie]] di ''Vespa crabro''<ref>
* ''Vespa crabro crabro'' {{zoo|Linnaeus|1758}}.
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In [[Italia]] ed [[Europa centrale]] è diffusa la sola sottospecie ''germana''. Tuttavia è innegabile la coesistenza in [[Lombardia]] di varianti con i tergiti di un giallo più chiaro
== Note ==
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== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons|wikt=calabrone|etichetta=calabrone|q=calabrone|preposizione=sul}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Portale|artropodi}}
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