Nuraghe: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|il traghetto|Nuraghes (traghetto)|Nuraghes}}
[[File:Codrongianos - Nuraghe
[[File:Nuraghe, 1600 B.C..jpg
{{Citazione|Mentre tutte le maggiori nazioni fanno a gara in promuovere lo studio non solo de’ monumenti patrii, ma degli stranieri, ben dee gradire l’Italia che sia fisso lo sguardo nella sua Sardegna coronata qual è di torri sfidatrici de’ secoli|[[Alberto Maria Centurione]], Studi recenti sopra i nuraghi e loro importanza, [[La Civiltà Cattolica]], [[1886]]}}
I '''nuraghi''' (''nuraghe/-s'' ''runaghe/-s'' in [[sardo logudorese]], o ''nuraxi/-s'' in [[sardo campidanese]], ''nuragu/-i'' in [[lingua sassarese|sassarese]], ''naracu/-i'' in [[lingua gallurese|gallurese]]) sono [[megalito|antiche costruzioni in pietra]] di forma [[tronco di cono|troncoconica]] presenti, con diversa concentrazione, in tutta la [[Sardegna]].<ref>{{Cita web|cognome= Cultura|nome= Sardegna|url= http://www.sardegnacultura.it/documenti/7_87_20070312123352.pdf|titolo= Cartina di densità dei nuraghi|accesso= 12 maggio 2012|editore= Regione Sardegna|sito= sardegnacultura.it|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20130921055845/http://www.sardegnacultura.it/documenti/7_87_20070312123352.pdf|urlmorto= sì}}</ref> Sono unici nel loro genere e rappresentativi della [[civiltà nuragica]], che ad essi deve il suo nome.<ref>{{cita web|url=https://www.storicang.it/a/i-nuraghi-preziosi-simboli-di-unantica-civilta_16379|titolo=I nuraghi, preziosi simboli di un'antica civiltà}}</ref>
Sono sparsi sull'intera isola, mediamente uno ogni 3 km², contraddistinguendone fortemente il paesaggio; in alcune zone sono posizionati a poche centinaia di metri gli uni dagli altri, come nella [[Valle dei Nuraghi]] della regione storica del [[Logudoro]]-[[Meilogu]], oppure nelle regioni della [[Trexenta]] e della [[Marmilla]]. Ne sono stati identificate svariate migliaia, {{formatnum:7000}} o secondo altre fonti {{formatnum:8000}},<ref>{{Cita libro|autore=|nome=Andrea|cognome=Giardina|autore2=|nome2=Claudio|cognome2=Ceretti|titolo=Il Viaggio di Europa (Volume 1)|anno=2020|editore=Laterza Editori|lingua=it|p=25|volume=1|capitolo=1 - L'evoluzione umana dalle origini al l'invenzione dell'agricoltura|ISBN=978-88-421-1661-5}}</ref> anche se si ipotizza che in passato il loro numero fosse ancora maggiore: sono infatti numerosi gli esempi attestati, e ancor più quelli ipotizzati sulla base di sondaggi archeologici, di successivi edifici civili (nuraghe Gianbasile a Sindia, Boladorzu a Magomadas), signorili (Palazzo Zapata a Barumini) e ancor più frequentemente religiosi (nuraghe Lo' sotto la chiesa di Sant'Eligio a Bosa, Santa Maria Maddalena a Guamaggiore, San Nicola a Orroli, Santa Vittoria a Nuraxinieddu, San Simone a Escolca, San Saturnino a Benetutti), costruiti non solo spogliando la struttura di pre-esistenti nuraghi, ma molto spesso direttamente sulle loro fondamenta.
== Etimologia ==
[[File:Nuraghe Losa.JPG|thumb|[[Nuraghe Losa]] di [[Abbasanta]]]]
La radice ''Nur'' della parola ''nuraghe'' è di origine prelatina (e quindi preindoeuropea) e dovrebbe significare "''mucchio di pietre, mucchio cavo''". Secondo quanto riferisce lo studioso [[Giovanni Lilliu]]:
{{Citazione|... «preindoeuropeo, o di sostrato mediterraneo, è anche il nome del monumento: nuraghe, detto pure altrimenti, a seconda dei distretti e dialetti della Sardegna, ''nuràke'', ''nuràxi'', ''nuràcci'', ''nuràgi'', ''naràcu'' etc. Questo termine, specie nel secolo XIX, fu messo in relazione con la radice fenicia di ''nur'', che vuol dire ''fuoco'', e fu spiegato come ''fuoco'' nel senso di ''dimora'' o di ''tempio del fuoco'', con riferimento a culti solari che si sarebbero praticati sulla terrazza delle torri nuragiche. Oggi, invece, i filologi propendono a considerare il vocabolo nuraghe come un reliquato della parlata primitiva paleomediterranea, da ricollegarsi col radicale ''nur'' e con le varianti ''nor'', ''nul'', ''nol'', ''nar'' etc.: radicale largamente diffuso nei paesi del Mediterraneo, dall'Anatolia all'Africa, alle Baleari, alla Penisola iberica, alla Francia, col duplice significato, opposto ma unitario, di ''mucchio'' e di ''cavità''. Il vocabolo stesso poi indicherebbe non la destinazione ma la speciale forma costruttiva del nuraghe, il quale vorrebbe dire appunto ''mucchio cavo'', ''costruzione cava'', ''torre cava'', a causa della figura turrita del suo esterno, fatta per accumulo di grossi massi, e per la cavità cupoliforme dell'interno...»|Giovanni Lilliu, ''I Nuraghi. Torri preistoriche della Sardegna'', Ilisso, [[2005]], pag. 57.}}
Secondo l'archeologo Giovanni Ugas dell'[[Università di Cagliari]], la parola nuraghe potrebbe derivare invece da [[Norax]] o Norace, eroe degli Iberi-[[Balari]]. È possibile infatti che la radice ''Nur-'' sia un adattamento ai timbri mediterranei della radice indoeuropea ''Nor-'' che si ritrova in alcuni toponimi della Sardegna (es. [[Nora (Italia)|Nora]], [[Noragugume]]), nel Lazio con [[Norba latina|Norba]] città dei [[Volsci]], o Noreia antica città del [[Norico]]<ref>Giovanni Ugas, ''L'alba dei Nuraghi'', Cagliari, Fabula, 2005, pag. 23. ISBN 88-89661-00-3</ref>.
Il [[linguistica|linguista]] [[Massimo Pittau]] ritiene che la parola ''nuraghes'', nelle sue varie forme, sia sicuramente da riportare al sostrato linguistico pre-punico e pre-romano, quindi ascrivibile direttamente al [[Lingua protosarda|protosardo]], ovvero la lingua originaria dei loro costruttori.<ref name="pittausardegnanuragica" />
== Storia ==
{{Vedi anche|Civiltà nuragica}}
[[File:Sardegna densità nuragica.svg|thumb|''Carta nuragografica'' della Sardegna (nuraghi per km²)]]
I primi nuraghi, detti [[Protonuraghe|protonuraghi]], furono edificati in un'epoca situata quasi certamente nella parte iniziale del [[II millennio a.C.]] Di alcuni è stata effettuata una datazione che ha restituito dei risultati alquanto verosimili, indicanti un periodo iniziale di costruzione intorno al [[XVIII secolo a.C.|1800 a.C.]] (per esempio Duos Nuraghes di [[Borore]])<ref name="zeddaarcheologia" />.
Secondo l'archeologo [[Giovanni Lilliu]] il maggior sviluppo di questi edifici si ebbe durante la media [[età del bronzo]], attorno al [[XV secolo a.C.|1500]]–[[XI secolo a.C.|1100 a.C.]].
Nell'[[età del ferro]], ossia dal [[IX secolo a.C.|900 a.C.]] in poi, non furono costruiti nuovi nuraghi, tuttavia quelli esistenti non furono abbandonati ma anzi in alcuni casi vennero ristrutturati e riadattati, forse come luoghi di [[culto]].
Si calcola che siano stati realizzati non meno di {{formatnum:10000}} nuraghi<ref>Sergio Vacca, Angelo Aru, Paolo Baldaccini, ''Rapporti tra suoli e insediamenti nuragici nella regione del Marghine-Planargia (Sardegna centro-occidentale)'', in ''Il sistema uomo-ambiente tra passato e presente'', a cura di Claude Albore Livadie e Franco Ortolani, Edipuglia, Bari, 1998, ISBN 88-7228-197-0</ref>. Ne sopravvivono circa {{formatnum:7000}}, in stato di conservazione più o meno buono e distribuiti in tutta la Sardegna con una densità media di 0,27/km², con punte di 0,9/km² in alcune regioni ([[Marghine]] e [[Trexenta]]).
I danni maggiori subiti dalle costruzioni nuragiche sono stati inflitti dagli inizi del XIX secolo in poi, soprattutto dopo l'emanazione dell'[[editto delle chiudende]] (1820), quando furono riutilizzati come materiale da costruzione per i muretti a secco che ancora oggi caratterizzano il paesaggio sardo, e con l'ampliamento della rete viaria e l'impiego delle pietre nelle [[massicciata|massicciate]] stradali.<ref name="melisciviltànuragica" />
=== Cronologia ===
In base
<timeline>
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from:-1600 till:-1330 color:bleu fontsize:M text:"[[Cultura Sub
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</timeline>
=== Fasi
[[File:Particolare del Nuraghe Bruncu Madugui.JPG|thumb|
==== Nuragico I ====
La prima fase, denominata ''Nuragico I (XVIII-XV secolo a.)'', vede il formarsi dei caratteri principali di questa [[civiltà]]. Rispetto ai fenomeni megalitici precedenti (
Si evidenzia nell'architettura funeraria la costruzione delle tombe dei giganti con stele centinata, gli ipogei con prospetto architettonico e le tombe di tipo misto. La cultura materiale utilizza ceramiche tipo ''[[Cultura di Bonnanaro|Bonnanaro]]''<ref name="lilliuciviltànuragica">Giovanni Lilliu,
[[File:Santa antine (6).JPG|thumb
==== Nuragico II ====
Questa fase viene situata nella media [[
Nella fase II si ha la costruzione della maggior parte dei nuraghi, e probabilmente della loro quasi totalità<ref name="lilliuciviltànuragica" />. Le tombe dei giganti presentano una facciata con i caratteristici filari di pietre infisse a coltello, si scolpiscono betili aniconici e poi con segni schematici. Si notano nelle ceramiche le decorazioni a pettine, con nervature o con decorazioni metopale. Le armi sono di importazione orientale.
[[File:Santa antine (1).JPG|thumb
==== Nuragico III ====
Il ''Nuragico III'' è la fase situata nel periodo del [[Età del bronzo|Bronzo
Al singolo nuraghe già esistente, si addossano altre torri e corpi di fabbrica, raccordate da cortine murarie per formare un vero e proprio [[bastione]] turrito, fino a realizzare delle strutture di notevole articolazione
Nelle tombe dei giganti si notano fregi a dentelli, compaiono tempietti a cella rettangolare, tempietti a megaron, templi a pozzo. Compaiono inoltre i betili antropomorfi, le ceramiche micenee, i [[Lingotto a pelle di bue|lingotti di rame a pelle di bue]], le armi di tipo egeo.
[[File:Serra orrios nurage village.JPG|thumb|
==== Nuragico IV ====
Si osservano i villaggi santuario, le grotte sacre e i templi a pozzo di tipo isodomo. La cultura materiale utilizza ceramiche geometriche, ambre e bronzi di importazione tirrenica, importazioni fenicio-puniche. Si registra la comparsa della statuaria in pietra a [[tutto tondo]], dei bronzi figurati e delle navicelle in bronzo.
==== Nuragico V ====
Il Nuragico V va dal V secolo
[[File:Wiki corbos 0801.jpg
== Descrizione generale ==
Vista la varietà delle costruzioni che tradizionalmente sono raggruppate sotto la dicitura di "nuraghe" è difficile fornire una descrizione univoca.
La divisione più semplice è quella tra il
Le mura che lo compongono sono poderose e possono arrivare
La particolare forma è dovuta alla singolare tecnica di costruzione che prevede solide fondazioni con grossi blocchi di pietra squadrati e sovrapposti a secco, in maniera circolare, senza utilizzo di leganti e tenuti insieme dal loro stesso peso. Man mano che si procede in altezza, i filari disposti in [[Isodomo|opera isodoma]] si restringono progressivamente e diminuisce anche la proporzione dei massi, ora sempre più piccoli e meglio lavorati.<ref>AA.VV., ''Ichnussa. La Sardegna dalle origini all'età classica'', Milano, 1981</ref>.
[[File:Su mulinu - vista.jpg|thumb|
La parte superiore era occupata da una terrazza cinta da una sorta di balconata circolare retta da mensoloni in pietra incastrati nella muratura sommitale, alla quale si accedeva tramite una [[Scala (architettura)|scala]] elicoidale, illuminata nel percorso ascendente da [[feritoia|feritoie]] ricavate nelle spesse mura. La porta di ingresso si apre preferenzialmente a [[Sud|mezzogiorno]]
Furono costruiti prevalentemente in posizione dominante, su un
[[File:Nuraghe Ruju.jpg|thumb|left
==
Il problema di una
La categorizzazione
Qualcuno aggiunge a
[[File:Nuraghe-albucciu-2.jpg|thumb
=== Nuraghi a corridoio o protonuraghi ===
{{vedi anche|Protonuraghe}}
Chiamati anche "pseudo-nuraghi" o "[[Protonuraghe|protonuraghi]]", i nuraghi a corridoio sono
L'altezza di norma non superava i 10 metri benché la superficie occupata da queste costruzioni
L'ambiente più funzionale e forse più importante di questi edifici era il terrazzo che probabilmente ospitava delle coperture lignee che fungevano da ambienti abitativi.
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Poco conosciuti fino a qualche decennio fa sono al centro di studi e dispute fra gli studiosi che hanno iniziato a considerarli fondamentali per la comprensione del "fenomeno nuragico". Sulla denominazione stessa non c'è ancora unanimità: il termine "nuraghe a corridoio" è contestato da Giovanni Ugas che preferirebbe l'utilizzo del solo termine "protonuraghe", con connotazione temporale, in base alla precedente costruzione di questo tipo di nuraghe<ref name="ugasalba">Giovanni Ugas, ''L'alba dei Nuraghi'', Cagliari, Fabula, 2005. ISBN 88-89661-00-3</ref>, che comunque rappresenta una regola con molte eccezioni.
Mauro Peppino Zedda
Dei circa 7
=== Nuraghi di tipo misto ===
[[File:Nuraghe of Is Paras - Isili - Sardinia - Italy - 02.jpg|thumb|left
=== Nuraghi monotorre a ''thòlos'' ===
{{Vedi anche|Thòlos (tomba)|Pseudocupola}}
È il nuraghe per antonomasia e rappresenta la quasi totalità dei nuraghi della Sardegna.
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L'accesso, architravato, è generalmente sullo stesso piano di calpestio del suolo e immette in un andito che immette frontalmente nella camera centrale e lateralmente (generalmente a sinistra) nella scala elicoidale ricavata all'interno della massa muraria che conduce al terrazzo o alla camera superiore<ref name="melisciviltànuragica" />.
Oltre all'andito, alla camera centrale e a quelle superiori sono spesso presenti altri ambienti minori come nicchie e cellette ricavate nello spessore murario ma anche pozzi o
{{Sequenza immagini
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|align = right|File:Nuraghe Santa Barbara ricostruzione.jpg|Ricostruzione del nuraghe Santa Barbara di [[Villanova Truschedu]], esempio di nuraghe a tancato|File:Nuraghe Santa Barbara ricostruzione 2.jpg|Ricostruzione del nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu, vista dall'alto|File:Sezione Nuraghe Santa Barbara.jpg|Ricostruzione del nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu, sezione
}}
=== Nuraghi a tancato ===
Costituiscono l'evoluzione dei nuraghi monotorre: alla torre principale veniva
Un esempio di nuraghe appartenente a
In momenti successivi venivano aggiunte altre torri e altre cortine murarie fino a farne dei complessi polilobati.
[[File:Sardinien Orroli Nuraghe Arrubiu.jpg|thumb|left
=== Nuraghi polilobati ===
Chiamati anche regge nuragiche, i nuraghi polilobati sono quelli meno frequenti. Molto elaborati e spesso concepiti in modo unitario, costituivano vere e proprie fortezze con varie torri unite tra loro da alti bastioni la cui funzione era quella di proteggere il mastio centrale.
Secondo la teoria militare, dalla torre arroccata su una cima isolata, semplice vedetta situata al confine del territorio di pertinenza della singola [[tribù]], o a presidio dei punti strategici più rilevanti come le vie d'accesso alle vallate, i sentieri che salivano agli altopiani, i corsi d'acqua, i guadi, le fonti,
Questi "castelli" megalitici costituivano delle vere e proprie regge, ed erano circondati da altre cinte murarie più esterne, talora fornite anch'esse di torri (i cosiddetti ''antemurali''), che circondavano i bastioni a costituire una vera e propria ulteriore linea avanzata di difesa.
[[File:Ricostruzione nuraghi complessi.jpg|thumb|Ricostruzione di alcuni nuraghi complessi]]
Dopo le [[piramidi egizie]] sono considerati come le più alte costruzioni megalitiche mai costruite durante l'
[[File:LaPrisgiona-pjt.jpg|thumb|left|
[[File:Nuraghe reconstruction.jpg
=== Villaggi nuragici ===
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Fra gli edifici pubblici che caratterizzavano i villaggi, si segnalano soprattutto le cosiddette ''capanne delle riunioni'', provviste di un sedile in pietra alla base e destinate presumibilmente alle assemblee dei notabili del villaggio.
[[File:Codrongianos - Nuraghe Nieddu (07).JPG|thumb
== Particolari costruttivi ==
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=== Dimensioni ===
Le dimensioni dei nuraghi variano soprattutto in base
I protonuraghi passano quindi dai quasi
I nuraghi a torre hanno invece superfici comprese tra i 635 m² del nuraghe Tolinu di [[Noragugume]] e i
Il diametro dei nuraghi a torre varia dai
L'inclinazione della muratura varia tra i 10° e i 16°<ref name="zeddaarcheologia" /> con una tendenza evolutiva, seppur non strettamente progressiva, tra i nuraghi più antichi (come Domu 'e s'Orku di [[Sarroch]]) e quelli più recenti (
=== Scale ===
[[File:Dorgali - Nuraghe Mannu (07).JPG|thumb|left
[[File:Nuraghe Rumanedda scala elicoidale1.jpg|thumb
Nei nuraghi sono spesso presenti delle scale, che possono essere di vario tipo. È credibile, per quanto non direttamente dimostrabile, che le costruzioni con ambienti disposti su più livelli siano la diretta evoluzione di nuraghi a camera singola nei quali la sommità era probabilmente raggiungibile mediante scale in legno.
Un'ulteriore evoluzione è rappresentata dalle scale interne in muratura, che nei nuraghi a ''thòlos'' ha due varianti principali: scala "di camera" e scala "d'andito". La prima, costruita nello spazio della camera centrale, evitava di perforare la massa muraria e quindi di comprometterne la struttura statica, ma iniziava più in alto del pianterreno e doveva essere quindi raggiunta mediante scalette mobili in legno o corde.
La scala "d'andito" si diparte dall'andito generalmente a sinistra e corre all'interno delle mura stesse interrompendosi
In alcuni nuraghi di quest'ultimo tipo ([[nuraghe Ala]] di [[Pozzomaggiore]], [[Nuraghe Li Lizzani|Li Luzzani]] e [[Nuraghe Rumanedda|Rumanedda]] a [[Sassari]]) si ha l'associazione dei due tipi di scala, a sottolineare la varietà e flessibilità delle costruzioni nuragiche<ref name="lilliuinuraghi" />, in questi casi le relative scale di camera prendono il nome di "scala sussidiaria" e sono spesso direttamente collegate
Esistono nuraghi a ''thòlos'', anche importanti, privi di scale in muratura come il [[nuraghe Asoru]] di [[San Vito]], [[Sa Domu 'e s'Orku]] a [[Castiadas]] e il [[nuraghe Arrubiu]] di [[Orroli]].
La discriminante esclusivamente cronologica ed evolutiva del tipo di scala sembrerebbe ormai ampiamente da rivalutare in base a nuovi studi
[[File:Nuraghe model 2.JPG|thumb
=== Mensole o ballatoi ===
[[File:20L9860005 Nuraghe "Genna Maria".jpg|thumb|left|Mensoloni del [[nuraghe Genna Maria]] di [[Villanovaforru]]]]
Un elemento che fa discutere gli studiosi è rappresentato dai cosiddetti "mensoloni" in pietra, che sporgendo dalla linea del nuraghe, in cima
Le prime ipotesi riguardanti questo particolare costruttivo sembrerebbero essere quelle di Lilliu a seguito dei ritrovamenti nel complesso di [[Su Nuraxi]] a [[Barumini]] di centinaia di pietre in basalto e arenaria (alcune del peso di oltre
Mensoloni "in situ" in seguito sono stati riscontrati in altri nuraghi (sia a corridoio
Contrario alla teoria del ballatoio è invece il linguista [[Massimo Pittau]] che critica la funzionalità difensiva di un simile artefatto e non ritiene possibile che potessero reggere un peso aggiuntivo in quella posizione<ref name="pittausardegnanuragica" />. Secondo Pittau gli stessi modellini dei nuraghi non sarebbero riproduzioni delle costruzioni sarde ma lucerne (quelli in bronzo) o [[capitelli]] (quelli in pietra)<ref>
[[File:Nuraghe Su Nuraxi - Barumini - Sardinia - Italy - 13.jpg|thumb
=== Finestrella di scarico ===
In molti nuraghi è presente una piccola apertura sopra l'architrave all'ingresso dei nuraghi detta di scarico perché avrebbe la funzione di scaricare dal peso della muratura sovrastante l'architrave stesso ripartendo lo sforzo nelle estremità anziché al centro dello stesso<ref name="lilliuinuraghi" />. Le finestrelle di scarico sono peraltro ricorrenti in tutte le architetture a ''thòlos'' del Mediterraneo.
Alcune osservazioni porterebbero invece
Inoltre, nelle costruzioni "ciclopiche", ovvero con pietra non lavorata, i carichi non sono uniformemente distribuiti ma si trasmettono solo nei punti di contatto tra una pietra e l'altra rendendo difficile prevedere il carico effettivamente subito dall'architrave. Sono presenti esempi di architravi rotti ma ancora in sede nonostante la presenza dello spiraglio di scarico (nuraghe Fontana, [[Ittireddu]])<ref name="lanertecnologia">Franco Laner, ''Accabadora: tecnologia delle costruzioni nuragiche'', Tipomonza, Milano, 1999</ref>.
L'ipotesi più accreditata, fra quelle contrarie alla funzione meramente architettonica della finestrella, è che questa apertura doveva servire a far passare la luce e l'aria (in alcuni nuraghi l'ingresso era probabilmente chiuso da porte in legno, oggi ovviamente scomparse)<ref name="albucciu" />. Finestrelle di scarico si trovano talvolta anche nelle camere interne dei nuraghi, sulla sommità delle nicchie laterali, e si pensa che in questi casi alloggiassero delle travi che potevano reggere dei soppalchi lignei<ref>Paolo Melis,
Princìpi di statica abbastanza avanzati sono peraltro espressi in alcuni nuraghi e ritenuti quasi un'anticipazione dell'[[Arco (architettura)|arco]], come nel caso del nuraghe Longu a [[Chiaramonti (Italia)|Chiaramonti]], dove l'architrave è sostituito da due massi che lavorano in opposizione, o nel nuraghe Voes di [[Nule]] nel quale l'architrave è sorretto da appoggi a mensola<ref name="lanertecnologia" />.
== Ipotesi sulla loro funzione ==
La reale funzione delle costruzioni nuragiche è da secoli al centro di dispute tra storici e archeologi. Il primo a porsi il problema fu [[Giovanni Francesco Fara]] nel [[XVI secolo]], il quale riteneva fossero semplici torri difensive oppure tombe monumentali.
Nel corso dei secoli sono stati considerati - alternativamente - come case, ovili, luoghi sacri, tombe o osservatori astronomici<ref name="benati">Ileana Benati, {{ [[File:Santu Antine al tramonto.jpg|thumb|left|[[nuraghe Santu Antine|Santu Antine]] al tramonto]]
Vista la presenza numerica così importante delle costruzioni nuragiche in Sardegna, la questione della funzione dei nuraghi è ritenuta di primaria importanza nella comprensione della civiltà nuragica nel suo complesso ed è soprattutto a partire dal [[XX secolo]] che iniziano a fiorire le pubblicazioni scientifiche sull'argomento. Ecco le ipotesi più discusse:
[[File:Site nuragique de Barumini Su Nuraxi en Sardaigne, Italie -046.JPG|thumb
=== Ipotesi militare ===
All'inizio del XX secolo inizia a ritagliarsi un'importanza sempre maggiore l'ipotesi della funzione militare, che rimarrà di fatto quella più accreditata fino alla seconda metà del Novecento, appoggiata soprattutto da studiosi come [[Antonio Taramelli (archeologo)|Antonio Taramelli]], [[Filippo Nissardi]] e [[Giovanni Lilliu]]. Le principali osservazioni a favore di un utilizzo difensivo del nuraghe sono relative alla struttura architettonica stessa di quest'ultimo. [[Giovanni Lilliu]] sostiene, per esempio, che lo spessore ragguardevole delle mura dovesse reggere all'urto dei "krioforoi", gli arieti di sfondamento usati dai
Anche l'archeologo [[Ercole Contu]] sostiene che le torri isolate sarebbero state degli avamposti o vedette mentre i complessi più articolati delle fortezze.
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Lo stesso Pittau, il maggior sostenitore della tesi esclusivamente religiosa dei nuraghi ammette tuttavia che «in qualche particolare circostanza di guerra i Nuragici si siano rifugiati in qualcuno dei nuraghi complessi e vi abbiano tentato un'estrema difesa» facendo riferimento ai nuraghi di Cabu Abbas di [[Olbia]] e a [[Su Nuraxi]]<ref name="pittausardegnanuragica" />.
Per l'archeologo Giovanni Ugas sia i nuraghi classici
È stato riscontrato che i
=== Ipotesi religiosa ===
L'alternativa classica a quella militare è l'ipotesi di una funzione votiva e religiosa del nuraghe che propone come indizi principali le sepolture rinvenute in alcuni nuraghi (specialmente nei protonuraghi) delle quali vi sono in passato molte segnalazioni in letteratura ([[Gaio Giulio Solino]], Simplicio, [[Alberto La Marmora]], [[Giovanni Spano]]<ref>Giovanni Spano, ''Memoria sopra i nuraghi di Sardegna'', Cagliari, Tipografia Arcivescovile, 1867</ref>) e che si ipotizza potessero essere imbalsamati, esposti e venerati come eroi<ref name="pittausardegnanuragica" />.
A riprova dell'utilizzo sepolcrale ci sarebbero le conferme di carattere linguistico nei nomi di tantissimi nuraghi<ref name="pittausardegnanuragica" />. Oltre ai tanti nomi generici come "Sa Tumba" di [[Olbia]], "Tumboni" di [[Girasole (Italia)|Girasole]], "Su Tumbone", [[Florinas]], "Su Masuleu", San Nicolò Gerrei, "Losa" di [[Abbasanta]] legati al culto dei morti sono "de su Perdonu" a Nulvi, "Purgatoriu", Dorgali, "de is Animas", Santadi, "S'Inferru, Sassari" che sarebbero da collegare alla successiva cristianizzazione della Sardegna e che, secondo questa tesi, avrebbe continuato a riconoscere nei nuraghi il loro significato votivo. Tuttavia queste denominazioni spesso risultano abbastanza recenti. Il riferimento ai morti, per esempio, è dovuto spesso al loro utilizzo come ossario o luogo di sepoltura collettiva durante le numerose pestilenze che afflissero la Sardegna nei secoli e che li portarono a essere, per il volgo, luogo legato alla morte, all'[[Purgatorio|espiazione]], alla presenza di anime di defunti con varie caratterizzazioni folkloristiche colte non solo cristiane. Infatti, ancora più importante è il termine "Domo 'e s'Orcu" (casa dell'Orco), che, pur con le varie inflessioni subregionali denomina circa una quarantina di nuraghi e che richiamerebbe [[Plutone (divinità)|Plutone]], divinità latina dei morti<ref>{{Citazione|"orcus" non designava soltanto il regno dei morti, ma era anche uno dei nomi di Plutone, e così si spiega che nel dominio romanzo si usi come denominazione di un demone malvagio o di uno stregone. Questo è appunto il significato che órku ha in sardo, e si crede che abiti nei nuraghi, i quali si chiamano perciò in molti luoghi dòmo de órku|Max Leopold Wagner, ''La lingua sarda: storia, spirito e forma'', Nuoro, Ilisso edizioni, 1997, pag. 141. ISBN 88-85098-58-4}}</ref>.
[[File:Central tower of the Nuraghe at Saint Antine of Torralba.jpg|thumb|[[Nuraghe Santu Antine]], torre centrale]]
=== Ipotesi astronomica ===
Un'altra tesi presa in considerazione dei ricercatori è quella che vede nei nuraghi una funzione prevalentemente astronomica descrivendoli come dei veri e propri osservatori fissi della volta celeste, disposti sul territorio secondo precisi allineamenti con gli astri, e abitati da sacerdoti astronomi. Secondo lo studioso Mauro Peppino Zedda i nuraghi furono edificati come osservatori astronomici e le torri sarebbero state disposte secondo precise regole [[astronomia|astronomiche]] e sarebbero state utilizzate per la misura del tempo e per l'osservazione della volta celeste avvalorarando l'ipotesi della funzione sacra di questi edifici, i quali sarebbero
=== Polivalenza ===
Nella diatriba tra le ipotesi più discusse si inserisce un ragionamento, semplice ma importante che possiamo riassumere in questa frase di Franco Laner:
{{Citazione|L'interrogativo conseguente è questo: qual è la funzione dei nuraghi? A me la domanda pare assolutamente mal posta, perché non è logico chiedersi quale sia stata la funzione di S. Antine di Torralba e, ipotizzando una risposta, estendere la stessa funzione a Su Idili di Isili. Insomma non è possibile che settemila costruzioni diverse avessero tutte la stessa funzione|Franco Laner, ''Accabadora: tecnologia delle costruzioni nuragiche'', Tipomonza, Milano, 1999}}
Secondo il Laner, si è voluta assegnare quindi al nuraghe, sbagliando, una ben determinata funzione che fosse valida nella totalità dei casi. In un altro passo del suo libro osserva come spesso la maggior parte dei sostenitori delle tesi precedentemente esposte parta dall'assunto, in effetti mai verificato e poco logico, che
== Patrimonio dell'umanità ==
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Su Nuraxi di Barumini
|immagine =Nuraghe_Su_Nuraxi.jpg
|anno = 1997
|tipologia = Culturali
|pericolo=
|criterio = (i), (iii), (iv)
|link = 833
}}
Durante la ventunesima sessione del Comitato del Patrimonio mondiale dell'UNESCO, tenutasi a [[Napoli]] tra il 1º e il 6 dicembre [[1997]], fu decisa l'iscrizione di [[Su Nuraxi]] di [[Barumini]] nel registro dei [[patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]], in rappresentanza dell'intero complesso monumentale nuragico.
Furono adottati i seguenti criteri culturali:
* I - ''rappresentare un capolavoro del genio creativo dell'uomo'';
* III - ''essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa'';
* IV - ''costituire un esempio straordinario di un tipo edilizio, di un insieme architettonico o tecnologico, o di un paesaggio, che illustri una o più importanti fasi nella storia umana''.
L'assegnazione del riconoscimento fu deciso con la seguente motivazione:
{{Citazione
|Nell'ultima parte del II millennio a.C., nell'[[Età del bronzo]], si sviluppò nell'isola della Sardegna un particolare tipo di struttura chiamata oggi ''nuraghe''. Il complesso è costituito da torri circolari in forma di tronco di cono, realizzate con pietre di notevoli dimensioni (progressivamente più piccole man mano che aumenta l'altezza), con camere interne voltate a [[pseudocupola]]. Il complesso di Barumini, che fu ingrandito e rinforzato nella prima metà del I millennio, è il più bello ed il più completo esempio di questa straordinaria forma di architettura preistorica.<br /><br />'''Giustificazione per l'iscrizione''': […] considerando il nuraghe […] una eccezionale risposta alle condizioni politiche e sociali, facendo un uso creativo e innovativo dei materiali e delle tecniche disponibili presso la comunità preistorica dell'isola.|[[UNESCO]], definizione dalla ''Lista del Patrimonio dell'Umanità UNESCO''
|During the late 2nd millennium B.C. in the Bronze Age, a special type of structure known as nuraghi developed on the island of Sardinia. The complex consists of circular towers in the form of truncated cones built of dressed stone, with corbel-vaulted internal chambers. The complex at Barumini, which was extended and reinforced in the first half of the 1st millennium under Carthaginian pressure, is the finest and most complete example of this remarkable form of prehistoric architecture.<br /><br />'''Justification for Inscription''': The Committee decided to inscribe this property on the basis of cultural criteria (i), (iii) and (iv), considering that the nuraghe of Sardinia, of which Su Nuraxi is the pre-eminent example, represent an exceptional response to political and social conditions, making an imaginative and innovative use of the materials and techniques available to a prehistoric island community.<ref>{{en}} ''UNESCO World Heritage Centre'', {{cita testo|url=http://whc.unesco.org/en/list/833|titolo=Su Nuraxi di Barumini}}</ref>|lingua=en}}
Nel novembre 2021, è stato proposto che il sito UNESCO non si limiti a Su Nuraxi ma venga esteso ad altri 30 monumenti (sia nuraghi singoli e complessi nuragici, sia [[tomba dei giganti|tombe dei giganti]] e [[pozzo sacro nuragico|pozzi sacri]]) ritenuti particolarmente significativi, che sono stati iscritti nella [[candidature alla lista dei patrimoni dell'umanità|candidatura ufficiale]].<ref>{{Cita web|url=https://whc.unesco.org/en/tentativelists/6557/|titolo=Nuragic monuments of Sardinia|autore=UNESCO|accesso=27 marzo 2022|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=La campagna sarda per far diventare i nuraghi "patrimonio dell'umanità"|pubblicazione=AGI|data=21 novembre 2021|url=https://www.agi.it/cultura/news/2021-11-21/nuraghi-sardegna-unesco-14624795/|accesso=27 marzo 2022}}</ref>
== Principali siti nuragici ==
[[File:Arzachena Prisgiona 14.JPG|thumb|
[[File:Nurage1rp.jpg|thumb
[[File:Torralba San Antine 10.JPG
[[File:- Palmavera.JPG
[[File:Nuraghe s'Ulimu.JPG
Segue una lista dei siti nuragici più importanti, divisi per
=== Nuraghi a corridoio o protonuraghi ===
{{torna a|Protonuraghe}}
=== Nuraghi di tipo misto ===
* [[Complesso nuragico di Albucciu|Nuraghe Albucciu]] ad [[Arzachena]] (
* [[Nuraghe Maiori]] a [[Tempio Pausania]] (
=== Nuraghi monotorre ===
* [[Nuraghe Asoru]] a [[San Vito (Italia)|San Vito]] (
* [[Nuraghe Corbos]] a [[Silanus]]
* [[Nuraghe Is Paras]]
* [[Nuraghe Rumanedda]] a [[Sassari]] (
* [[Santa Sarbana|Nuraghe Cherchidzu]] (o ''Santa Sarbana'') a [[Silanus]] (
* [[Nuraghe Pranu]] a [[Ulassai]]
* [[Nuraghe Tanca Manna]] a [[Nuoro]]
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=== Nuraghi a tancato ===
* [[Nuraghe Santa Barbara]] a [[Villanova Truschedu]]
* Nuraghe Diana a [[Quartu Sant'Elena]]
=== Nuraghi polilobati e villaggi nuragici ===
* Area archeologica di Cuccurada a [[Mogoro]] (villaggio e nuraghe complesso costruito a partire da un protonuraghe rivisto in antico a cui si sono aggiunte una serie di torri nuragiche unite da cortine murarie)
* [[Casteddu de Fanaris]] tra [[Decimoputzu]] e [[Vallermosa]] (costituito da un bastione di nove torri circondato da una muraglia dotata di cinque torri con feritoie)
*[[Complesso nuragico di Noddule]]<ref>{{Cita web|url=http://www.sardegnacultura.it/documenti/7_87_20060420131602.pdf|titolo=M.A. Fadda, La fonte sacra di Su Tempiesu, collana "Sardegna archeologica. Guide e Itinerari", 8, Carlo Delfino, Sassari, 1988, pp. 3-9.}}</ref> nel territorio della città di [[Nuoro]] (nuraghe trilobato a quattro torri con corte interna circondato da un grande villaggio con capanne, grandi cinte murarie, circoli megalitici ed è presente anche una singolare fonte sacra nuragica ancora attiva)
* [[Nuraghe Adoni]] a [[Villanova Tulo]] (è un complesso nuragico risalente all'età del bronzo. Il sito sorge su un rilievo di 811 m d'altezza tra la regione storica del [[Sarcidano]] e la [[Barbagia di Seùlo]], è possibile vedere il [[Massiccio del Gennargentu]], l’[[Ogliastra]], l’[[Oristanese]] e il [[Campidano]])
* [[Nuraghe Antigori]] a [[Sarroch]]
* [[Nuraghe Appiu]] a [[Villanova Monteleone]] (
* [[Nuraghe Arrubiu]]
* [[Nuraghe Burghidu]] a [[Ozieri]] (
* [[Nuraghe Elighe Onna]] a [[Santu Lussurgiu]] (
* [[Nuraghe Lerno]] a [[Pattada]] (
* [[Nuraghe Losa]] ad [[Abbasanta]] (
* [[Nuraghe Lugherras]] a [[Paulilatino]] (
* [[Nuraghe Murranca]] a [[Masullas]]
* [[Nuraghe Nolza]] a [[Meana Sardo]] ( * [[Nuraghe Oes]] a [[Giave]]
* [[Nuraghe Bau 'e Tanca|Nuraghe Bau e Tanca]] a [[Talana]]
* [[Orolio|Nuraghe Orolio]] (o ''Madrone'') a [[Silanus]] ( * [[Nuraghe Orolo]] a [[Bortigali]]
* [[Nuraghe Palmavera]] ad [[Alghero]] (
* [[Nuraghe Sa Mura de Nuracale]] a [[Scano di Montiferro]] (
* [[Nuraghe Santu Antine]] a [[Torralba (Italia)|Torralba]] noto come ''La reggia nuragica'' (
* [[Nuraghe Serbissi]] a Osini (
* [[Nuraghe Seruci]] a [[Gonnesa]] (
* [[Nuraghe Sirai]] a [[Carbonia]] (
* [[Nuraghe s'Ulimu]] a [[Ulassai]] (
* [[Nuraghe S'Ortali 'e su Monti]], o nuraghe San Salvatore, a [[Tortolì]]
* [[Su Nuraxi]] a [[Barumini]] (
* [[Nuraghe Santu Sciori]] e [[
* [[Nuraghe Ponte Molinu]] a [[Siligo]]
== Note ==
Riga 465 ⟶ 479:
== Bibliografia ==
* [[Alberto Maria Centurione]], ''Studi recenti sopra i nuraghi e loro importanza'', tip. Giachetti, figlio e c., Prato, 1886 (ora Nabu Press, 2012 ISBN 127814157X)
* Giovanni Lilliu, {{cita testo|url=http://www.sardegnacultura.it/documenti/7_49_20060511103620.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130923020912/http://www.sardegnacultura.it/documenti/7_49_20060511103620.pdf|urlmorto=sì|titolo=''I nuraghi. Torri preistoriche della Sardegna''|postscript=nessuno}}, Nuoro, Edizioni Ilisso, 2005. ISBN 88-89188-53-7
* Giovanni Lilliu, ''La civiltà dei Sardi dal neolitico all'età dei nuraghi'', Torino, Edizioni ERI, 1967
* AA.VV. ''La civiltà in Sardegna nei secoli'', Torino, Edizioni ERI
* Francesco Cesare Casula, ''La storia di Sardegna'', Sassari, 1994
* Giovanni Lilliu, ''Sculture della Sardegna nuragica'', Verona, 1962
* [[Massimo Pallottino]],
* Aa.Vv., Ichnussa. ''La Sardegna dalle origini all'età classica'', Milano, 1981.
* Lo Schiavo F., Usai L., ''Testimonianze cultuali di età nuragica: la grotta Pirosu in località Su Benatzu di Santadi'', Aa.Vv., Carbonia e il Sulcis. Archeologia e territorio, a cura di V. Santoni, Oristano, 1995
* Giovanni Lilliu,
* Paolo Melis,
* Navarro i Barba Gustau ''La Cultura Nuràgica de Sardenya'' Barcelona 2010. Edicions dels A.L.I.LL ISBN 978-84-613-9278-0
* Massimo Pittau, ''La Sardegna Nuragica'', 2
* Ileana Benati,
* Franco Laner, ''Accabadora: tecnologia delle costruzioni nuragiche'', Tipomonza, Milano, 1999
* Giovanni Ugas, ''L'alba dei Nuraghi'', Cagliari, Fabula, 2005. ISBN 88-89661-00-3
*Andrea Giardina e Claudio Ceretti, 1 - L'evoluzione umana dalle origini al l'invenzione dell'agricoltura, in Il Viaggio di Europa, vol. 1, Laterza Editori, 2020, p. 25, ISBN 978-88-421-1661-5.
*Il {{cita testo|url=https://www.ilisso.it/prodotto/il-tempo-dei-nuraghi-3/|titolo=tempo dei Nuraghi|postscript=nessuno}} L , Nuoro Edizioni Illisso 2018
== Voci correlate ==
* [[Civiltà nuragica]]
* [[
* [[Età del bronzo]]
* [[Valle dei Nuraghi]]
* [[Nuraghi della città metropolitana di Cagliari]]
* [[Nuraghi della provincia del Medio Campidano]]
* [[Nuraghi della provincia di Nuoro]]
* [[Nuraghi della provincia di Oristano]]
* [[Nuraghi della provincia di Sassari]]
* [[Nuraghi della provincia del Sud Sardegna]]
* Altre strutture simili:
** [[Torre (Corsica)|Torri]] in [[Corsica]]
** [[Sese (architettura)|Sesi]] sull'[[isola di Pantelleria]]
** [[Talaiot]] nelle [[isole Baleari]]
** [[Motillas]] in Iberia
** [[Broch]] nel nord della Scozia e nelle [[isole Orcadi]]
** [[Siti archeologici di Bat, Al-Khutm e Al-Ayn|Tombe]] in [[Oman]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.sardegnacultura.it/j/v/269?s=7&v=9&c=2510&c1=2616&vpath=2534&o=1&na=1&n=1000|titolo=I Nuraghi nel sito ufficiale della regione Sardegna}}
* {{cita web|url=http://whc.unesco.org/en/list/833|titolo=Su Nuraxi di Barumini nel sito dell'Unesco}}
* {{cita web | url = http://www.tharros.info/NuraghiMap.php | titolo = Mappa dei nuraghi della Sardegna | accesso = 19 ottobre 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131019143525/http://www.tharros.info/NuraghiMap.php | urlmorto = sì }}
* {{cita web | url = http://nuraghe.org/ | titolo = Visualizzazione dei nuraghi contenuti in OpenStreetMap | accesso =1º agosto 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140517164807/http://nuraghe.org/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=https://sardegnarcheologica.it/nurmap/0/it|titolo=Mappa dei monumenti nuragici di SardegnArcheologica (la continuazione della mappa di tharros.info)}}
{{Civiltà nuragica}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|archeologia|patrimoni dell'umanità|Sardegna|storia}}
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