Quilapayún: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua}}
{{Artista musicale
|nome = Quilapayún
|immagine = Quilapayún (cropped).jpg
|didascalia = I Quilapayún
|nazione =
|genere = Folk
|genere2 = Nueva Canción Chilena
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|anno inizio attività = 1965
|anno fine attività = in attività
|etichetta = [[DICAP]], [[Odeon (casa discografica)|Odeon]], [[EMI Italiana|EMI]], [[Warner Music Group|Warner Music Chile]], [[I Dischi dello Zodiaco|Zodiaco]], [[Durium#45 giri - Durium Marche Estere|DME]]
|tipo artista = Gruppo
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|logo = QuilapayúnLogo.png
}}
I '''Quilapayún''' (parola che in [[Mapuche#Lingua|lingua mapuche]] significa ''tre barbe''<ref name="ritmo">{{Cita news |autore=León Canales |url=http://www.quilapayun.com/prensa/67primerlp.php |titolo=El conjunto "Quilapayún" graba su primer Long Play |pubblicazione=Ritmo |data=6 giugno 1967 |accesso=24 ottobre 2018 |lingua=es}}</ref>), noti anche come '''Los Chilenos''',<ref name="musicapopular2">{{Cita web |autore=Marisol García |url=http://www.musicapopular.cl/artista/juan-capra/ |titolo=Juan Capra |sito=MusicaPopular.cl |accesso=11 ottobre 2018 |lingua=es}}</ref>
Il gruppo è considerato il più rappresentativo della [[Nueva Canción Chilena]], oltre che il più strettamente legato al governo di [[Unità Popolare (Cile)|Unidad Popular]], venendo insignito del ruolo di "
Dopo aver attraversato una crisi negli anni novanta, nel 2003 il gruppo si è scisso in due gruppi distinti, uno residente in [[Cile]] e capeggiato dal fondatore [[Eduardo Carrasco]], l'altro residente in Francia e capeggiato da
== Storia ==
=== Primi anni (1965-1969) ===
[[Eduardo Carrasco]], il fratello Julio e [[Julio Numhauser]] fondano i Quilapayún in [[Cile]] nel 1965, durante la frequentazione della facoltà di filosofia dell'[[Università del Cile]] di [[Santiago del Cile|Santiago]].<ref name="musicapopular"/> I tre fondatori costituiscono il gruppo con l'intento di ricercare nuove sonorità nell'ambito della musica popolare cilena e latinoamericana e di differenziarsi da ciò che era esistito fino a quel momento.<ref name="musicapopular"/> Scelgono il nome di Quilapayún, che in [[lingua mapuche]] significa "tre barbe", perché in quel momento il trio fondante è costituito da tre ragazzi barbuti.<ref name="ritmo" />
Il gruppo inizia a suonare grazie alla ricca collezione di strumenti musicali tradizionali di Numhauser, che mette a loro disposizione quando per i tre l'attività musicale è ancora solamente un passatempo.<ref name="musicapopular"/> In quel periodo chiedono ad [[Ángel Parra]] di fare loro da direttore artistico, attività che, seppure protratta per breve tempo, contribuisce a formare il carattere del gruppo.<ref name="musicapopular"/> Nel 1965 in questa formazione a trio
A questa formazione iniziale, che tiene le prime sporadiche apparizioni nei circoli universitari, si aggiunge [[Patricio Castillo]], la cui presenza intermittente durerà fino al 1971, per poi rientrare nel gruppo negli anni novanta.<ref name="musicapopular"/> In questa formazione tengono i primi concerti a [[Valparaíso]] e Santiago ed è in questa fase che i Quilapayún iniziano a utilizzare i poncho neri che diverrà loro caratteristica e marchio di fabbrica.<ref name="musicapopular"/>
Nel 1966 alla ''peña'' di Valparaíso, dopo che si era già unito al quartetto
Nel 1967 esce il loro primo album omonimo ''[[Quilapayún (album)|Quilapayún]]'', che contiene canzoni di Ángel Parra (''El pueblo'') e di Víctor Jara (''La canción del minero'' e ''La cueca triste'') più altre canzoni tradizionali e composizioni del gruppo.<ref name="musicapopular"/> Al momento della registrazione del disco il gruppo è composto da quattro elementi: Julio Carrasco, Eduardo Carrasco, Carlos Quezada e Pedro Avalos.<ref name="ritmo" /> In questo periodo Julio Carrasco e Julio Nunhauser abbandonano il gruppo, lasciando Eduardo Carrasco come unico membro fondatore superstite del gruppo cui si uniscono tre studenti di ingegneria dell'
Nel 1967, parallelamente all'attività con la ''major'' Odeon, i Quilapayún inaugurano con l'album ''[[
=== Unidad Popular e il golpe (1969-1970) ===
Nel 1969 il gruppo registra l'album ''[[Basta (Quilapayún)|Basta]]'', uno dei dischi più importanti della formazione che contiene la celebre canzone ''La muralla'', composta dagli stessi Quilapayún con [[Nicolás Guillén]], dopodiché il gruppo si separa da Víctor Jara (che intraprenderà un lavoro simile con gli [[Inti-Illimani]]) e intraprende nuove collaborazioni. Nel 1970 incidono la celebre ''[[Cantata Santa María de Iquique]]'', composizione di [[Luis Advis]] realizzata tra il 1969 e il 1970 proprio per le voci dei Quilapayún, considerata la massima espressione della Nueva Canción Chilena e uno degli album cileni più importanti.<ref name="musicapopular"/>
A questo album fanno seguito altri ''concept'', come ''[[Vivir como él]]'' del 1971, un tributo a un
Dopo il successo
Nell'agosto del 1973, dopo essersi trasformati in setteto grazie all'ingresso nella formazione di Hugo Lagos l'anno precedente, intraprendono un tour che non li avrebbe visti più ritornare in patria per molti anni e a cui avrebbe dovuto prendere parte lo stesso presidente Allende in Algeria, all'incontro dei paesi non allineati, che però all'ultimo rinuncia a causa della delicata situazione politica venutasi a creare in Cile in quel momento.<ref name="musicapopular"/> Il [[Colpo di Stato in Cile del 1973|golpe militare dell'11 settembre 1973]] coglie i Quilapayún del tutto impreparati mentre stanno rilasciando un'intervista all'emittente radiofonica ''L'Humanite'', lasciandoli attoniti e increduli.<ref name="musicapopular"/> Questo è l'inizio del loro lungo esilio in Francia, destinato a durare per tutti gli anni settanta e per il decennio successivo.<ref name="musicapopular"/>
=== L'esilio (1973-1988) ===
Trovata residenza a [[Colombes]], un comune ai confini con [[Parigi]], fin dall'inizio del loro esilio, i Quilapayún sono protagonisti di azioni di solidarietà verso la causa cilena, anche e soprattutto attraverso una serie di concerti e la produzione di nuovi dischi di denuncia della situazione del Paese (che in Italia saranno distribuiti da [[I Dischi Dello Zodiaco]]).<ref name="musicapopular"/> Il 15 settembre 1973 suanano all'[[Olympia (teatro)|Olympia]] di [[Parigi]], diventando i primi cileni ad esibirvisi, e tengono inoltre un concerto storico a [[Barcellona]], presieduto dai militari, in una [[Spagna]] ancora sotto la dittatura di [[Francisco Franco]].<ref name="musicapopular"/>
In questo periodo la formazione diviene più stabile, con solamente due cambi, quando, nel 1974,
Alla fine degli anni settanta il gruppo rivede la propria collocazione tra arte e politica, anche alla luce della collaborazione col pittore surrealista [[Roberto Matta]], e ha dei contrasti con la sinistra cilena.<ref name="musicapopular"/> L'album ''[[Umbral]]'' del 1979 segna infatti il distacco del gruppo dal Partito Comunista, con l'intenzione di allontanarsi dallo [[stalinismo]]
▲Alla fine degli anni settanta il gruppo rivede la propria collocazione tra arte e politica, anche alla luce della collaborazione col pittore surrealista [[Roberto Matta]], e ha dei contrasti con la sinistra cilena.<ref name="musicapopular"/> L'album ''Umbral'' del 1979 segna infatti il distacco del gruppo dal Partito Comunista, con l'intenzione di allontanarsi dallo [[stalinismo]], in favore di un maggiore impegno culturale e artistico.<ref name="musicapopular"/> In questa fase, che prende il nome di "La rivoluzione e le stelle" ("La revolución y las estrellas"), vengono raggiunti alti gradi di sviluppo musicale, anche grazie all'apporto di musicisti quali [[Gustavo Becerra]] e [[Juan Orrego Salas]] e all'ingresso nel gruppo del giovane compositore [[Patricio Wang]] (ex [[Barroco Andino]], e la musica presenta temi più allegri, incorporando poesia e umorismo nei loro concerti.<ref name="musicapopular"/>
Nel 1981 partecipano all'importante trasmissione televisiva frequentata da nomi importanti della musica francese ''Le Grand Echiquier''; nello stesso anno prendono parte a un concerto sinfonico con il regista [[Mikīs Theodōrakīs]]; nel 1983 sono uno dei primi gruppi a entrare in [[Argentina]] dopo la fine della [[Processo di riorganizzazione nazionale|dittatura militare]]; nel 1984 replicano per due settimane all'[[Olympia (teatro)|Olympia]] di Parigi; nel 1988, poco prima del loro rientro in Cile, registrano una nuova versione della ''[[Cantata Santa María de Iquique]]''.<ref name="musicapopular"/>
=== Crisi e divisione (1988-2003) ===
Negli anni novanta la guida del gruppo viene così assunta da Rodolfo Parada e Patricio Wang, mentre per vari motivi l'attività si riduce considerevolmente e vengono prodotti solo due nuovi dischi e due antologie in circa 15 anni, profilandosi un lungo periodo di crisi.<ref name="rencuentro">{{Cita web |url=http://www.quilapayun.com/hreencuentro.php |titolo=Historia - Rencuentro |sito=Quilapayún - Sito oficial |accesso=18 ottobre 2018 |lingua=es}}</ref> Poco dopo la pubblicazione dell'album ''[[Latitudes]]'', nel 1992 si allontanano Carlos Quezada e Ricardo Venegas e negli anni successivi spesso il gruppo non si esibisce nemmeno dal vivo, portando i suoi componenti a cercare altri lavori per poter sopravvivere.<ref name="musicapopular" />
Nel 1997 tornano a suonare in Cile dopo quasi un decennio di lontananza, presentando una nuova versione della ''Cantata Santa María de Iquique'', con l'attore Héctor Noguera a interpretare il recitato, prima davanti a una platea di 15.000 persone nelle [[raffinerie di salnitro di Humberstone e Santa Laura]], dichiarate [[Patrimonio dell'umanità]] nel 2005, e in seguito in molte altre città del paese, terminando la tournée al [[Teatro Monumental]] di Santiago.<ref name="musicapopular" /> Ritornati in Francia annunciano una nuova serie di concerti che non si terrà, però, prima del 1999, mentre la [[Warner Music Group|Warner Music]], acquisiti i diritti, ristampa i 15 album più importanti della loro discografia e un doppio album antologico nel 1998.<ref name="musicapopular" />
Nel 1999 esce il nuovo album registrato a Parigi ''[[Al horizonte]]'', che combina composizioni del gruppo con canzoni di autori come Víctor Jara e [[Serge Gainsbourg]], esempio di come il gruppo sappia contaminare il proprio repertorio con influenze provenienti da ogni genere, ampliando la propria strumentazione fino a includere anche strumentazione elettrica.<ref name="musicapopular" />
Tra il 2001 e il 2002 i membri "storici" Guillermo García, Hugo Lagos e Hernán Gómez lasciano il gruppo, in disaccordo con la gestione di Parada, che accusano di voler trasformare i Quilapayún in un progetto "personale".<ref name="musicapopular" /> In seguito i fuoriusciti si uniscono agli altri componenti originari e riformano un nuovo gruppo in Cile sempre con il nome Quilapayún sotto la guida di Eduardo Carrasco.<ref name="musicapopular" /> Contemporaneamente, Parada e Wang, insieme a Patricio Castillo, continuano lavorare in Francia includendo nuovi membri.<ref name="musicapopular" />
=== Due Quilapayún (2003-presente) ===
==== Formazione cilena ====▼
I Quilapayún della formazione cilena capeggiata da Carrasco sono delle due la parte più attiva, quella che si esibisce più frequentemente in concerto in Sud America ed Europa e ha all'attivo la maggiore produzione discografica.<ref name="musicapopular" /> Questa formazione comprende l'organico più numeroso, con i piedi in due continenti, essendo diviso tra Francia e Cile, e composto da una parte dei membri originari del gruppo fin dai primi anni, cui si sono uniti il percussionista Sebastián Quezada (figlio di Carlos Quezada), il bassista Ricardo Caito Venegas (figlio di Ricardo Venegas) e Fernando Carrasco (compositore ed ex [[Barocco Andino]]), per un totale di 11 elementi.<ref name="musicapopular" />
Nel settembre 2003 questa formazione si esibisce in Cile al Teatro Teletón di Santiago, in occasione dell'anniversario del colpo di stato in omaggio ad Allende.<ref name="musicapopular" /> Dallo spettacolo viene tratto l'album dal vivo ''[[El reencuentro]]'', pubblicato anche in DVD, nome scelto da Carrasco per designare anche l'inizio della nuova attività della formazione riunitasi attorno a lui.<ref name="musicapopular" /> Nell'agosto del 2004 il gruppo si esibisce in Francia e a [[Quito]], presentando la ''Cantata Santa María de Iquique''.<ref name="musicapopular" />
Nel 2007 il gruppo pubblica il nuovo album ''[[Siempre (Quilapayún)|Siempre]]'', contenente canzoni originali e reinterpretazioni di canzoni di Víctor Jara, [[Violeta Parra]], Luis Advis e dell'[[uruguay]]ano Leo Masliah.<ref name="musicapopular" /> Nel 2009 il gruppo pubblica l'album ''[[Solistas]]'', un nuovo album di composizioni originali che comprende anche un tema scritto con i fondatori Julio Numhauser e Julio Carrasco, oltre a una collaborazione con il rapper [[Jimmy Fernández]].<ref name="musicapopular" /> Nel 2012 presentano un nuovo DVD dal vivo, contenente la registrazione del concerto in omaggio a Víctor Jara del 2009 tenuto al Teatro Teletón assieme agli Inti-Illimani Histórico.<ref name="musicapopular" /> Il gruppo inoltre si esibisce dal vivo in Francia, Spagna, Argentina, [[Venezuela]], Messico e Cile.<ref name="musicapopular" />
Nel 2013 pubblicano il disco ''[[Encuentros]]'' realizzato assieme a vari ospiti, tra cui [[Alvaro Henríquez]], [[Ana Tijoux]], [[Manuel García (cantante)|Manuel García]], [[Camila Moreno]], [[Mauricio Redolés]], [[Chancho en Piedra]], e che contiene nuove e vecchie pubblicazioni.<ref name="musicapopular" /> Si esibiscono ancora dal vivo e nel 2015 celebrano i 50 anni di attività con un concerto gratuito davanti al palazzo de La Moneda, cui partecipa un pubblico di diecimila persone,<ref name="musicapopular" /> e da cui verrà tratto l'album ''[[50 años]]''.
▲Pertanto, dal 2003, prendono il via due gruppi paralleli con il medesimo nome, uno con sede in Francia, capeggiata da Rodolfo Parada, e uno con sede in Cile, capeggiata da Eduardo Carrasco.<ref name="musicapopular" /> Un lungo processo porta le due formazioni a giudizio in Cile per l'uso del nome e del logo. La causa viene vinta nell'aprile del 2004 dalla fazione cilena capeggiata da Carrasco.<ref name="rencuentro" /> Un'analoga causa in Francia nel dicembre del 2007 viene vinta anch'essa dalla formazione cilena, portando il gruppo capeggiato da Parada a non poter apparire con il nome Quilapayún, cosa che li costringe a usare il nome Guillatún.<ref name="musicapopular" />
Nel 2016 esce il documentario ''Quilapayún, más allá de la canción'', distribuito in vari paesi dell'America, dell'Europa e dell'Asia, che racconta la storia del gruppo.<ref name="musicapopular" />
▲=== Formazione cilena ===
==== Formazione francese ====▼
▲Nell'agosto del 2004 si esibiscono in Francia e a [[Quito]] presentano la ''Cantata Santa María de Iquique''. Nel 2005 si uniscono agli [[Inti-Illimani Histórico]] di [[Horacio Salinas (musicista)|Horacio Salinas]], [[Horacio Duran]] e [[Josè Seves]], che in quel periodo hanno a loro volta una causa in corso con gli [[Inti-Illimani]] capeggiati da [[Jorge Coulón]] per la proprietà del nome.<ref name="rencuentro" /> I due gruppi realizzano congiuntamente numerosi concerti a [[Valparaíso]], [[Buenos Aires]] e a [[Estadio Nacional de Chile|Estadio Víctor Jara]] a Santiago in uno spettacolo replicato per tre giorni intitolato INTI + QUILA.<ref name="musicapopular" /><ref name="rencuentro" /> La registrazionde di questo concerto sarà pubblicata in CD e DVD con il titolo ''[[Música en la memoria juntos en Chile]]''.<ref name="musicapopular" />
Il gruppo capeggiato da Parada continua a considerarsi l'unico vero gruppo Quilapayún, nonostante le varie sentenze dei tribunali francesi e cileni che hanno stabilito che la proprietà intellettuale del nome appartiene alla formazione capeggiata da Eduardo Carrasco.<ref name="musicapopular" /> Alla formazione di Parada è stato così proibito di utilizzare ancora il nome Quilapayún, costringendola a presentarsi con i nomi alternativi di LiberCanto, Canto Libre e infine Guillatún.<ref name="musicapopular" /><ref name="parada" /> Dopo l'uscita dal gruppo di Daniel Valladares, vengono inseriti nel gruppo altri tre membri, che verranno sostituiti frequentemente.<ref name="musicapopular" />
▲=== Formazione francese ===
Nell'agosto del 2003, la casa discografica spagnola PICAP pubblica un doppio CD contenente brani registrati durante il concerto della formazione capeggiata da Parada, al Palau di [[Barcellona]], intitolato ''A Palau''.<ref name="rencuentro"/> Il disco verrà ristampato nel novembre successivo in Cile dalla EMI ottenendo uno scarso riscontro di vendite e nel 2004 ne verrà distribuito anche il DVD.<ref name="rencuentro" />
Nel 2007 il gruppo si esibisce dal vivo in varie date in Cile, principalmente al Teatro Caupolicán.<ref name="musicapopular" /> Nello stesso anno questa formazione si esibisce in Cile per i 100 anni dal [[Massacro della scuola Santa María di Iquique|massacro di operai di Santa María de Iquique]].<ref name="musicapopular" /> Nel 2010 festeggiano i 45 anni di attività, mentre nel 2011 il gruppo si esibisce in uno spettacolo dal vivo
Nel 2014 presentano, al teatro Nescafé de las Artes, quello che al momento è ancora l'unico [[album in studio]] pubblicato da questa formazione, il disco ''[[Absolutamente Quilapayún]]''.<ref name="musicapopular" /> Anche la formazione capeggiata da Parada festeggia i 50 anni di attività nel 2015 esibendosi dal vivo al Teatro Caupolicán, ancora assieme agli Illapu e agli Inti-Illimani.<ref name="musicapopular" />
== Stile ==
Sebbene si siano ispirati alla musica popolare, la cui riscoperta era di moda in quegli anni, i Quilapayún alla loro fondazione sono alla ricerca di uno stile originale, che li porterà a differenziarsi dagli altri gruppi folk cileni di quegli anni.<ref name="musicapopular" /> Il gruppo
Le canzoni dei Quilapayún comprendono tematiche latinoamericane, antimperialiste e filosofiche, di profonda riflessione sull'esistenza, cui contribuisce anche la militanza politica dei fondatori, legati al [[
Distaccatisi dal Partito Comunista alla fine degli anni settanta, in questa fase i Quilapayún si allontanano anche dalle tematiche eccessivamente impegnate, concedendo più spazio a brani allegri, alla poesia e all'umorismo.<ref name="musicapopular" /> Più tardi, negli anni novanta, integrata la strumentazione anche con strumenti elettrici, amplieranno maggiormente i propri orizzonti musicali, includendo anche brani provenienti da autori diversi da quelli tradizionalmente legati alla Nueva Canción Chilena, tra cui [[Serge Gainsbourg]], segno evidente dell'influenza esercitata dalla cultura musicale francese durante il loro lungo esilio in Francia, che, dagli anni novanta, diverrà dimora elettiva di una parte dei componenti del gruppo.<ref name="musicapopular" />
Scenograficamente, una caratteristica propria dei Quilapayún, che hanno mantenuto nel corso degli anni a differenza degli Inti-Illimani, è quella di indossare nelle loro esibizioni dei poncho neri di [[Castiglia]], sullo stile degli ''arrilleros cordilleranos'' (sorta di cowboy cileni), così da apparire neutrali e non venir associati a nessuna regione del Cile o dell'America Latina, in modo tale da rappresentarle tutte al contempo.<ref name="musicapopular"/>▼
▲Scenograficamente, una caratteristica propria dei Quilapayún, che hanno mantenuto nel corso degli anni a differenza degli Inti-Illimani, è quella di indossare nelle loro esibizioni dei poncho neri di [[Castiglia]], sullo stile degli ''arrilleros cordilleranos'' (sorta di cowboy cileni), così da apparire neutrali e non venir associati a nessuna regione del Cile o dell'America Latina, in modo tale da rappresentarle tutte al contempo.<ref name="musicapopular"/> Nel 2003, durante il loro concerto dal vivo ''[[El reencuentro]]'', i Quilapayún hanno dichiarato di aver indossato i loro poncho neri fin dagli esordi, come scelta stilistica, ma che ora continuano a indossarli in segno di lutto per la morte di Víctor Jara e di Willy Oddó.<ref>{{Cita album |artista = Quilapayún |wkartista = Quilapayún |titolo = El reencuentro |wktitolo = El reencuentro |anno = 2004 |formato = DVD
|numerodischi = 1 |etichetta = WEA |wketichetta = Warner Music Group |lingua = es |accesso = 28 ottobre 2018}}</ref>
== Formazione ==
=== Formazione originale (1965-2003) ===▼
* [[
* [[Eduardo Carrasco]] (1969-1988, 2003-presente) - direzione artistica e musicale
* Rodolfo Parada (1989-presente) - direzione artistica
* Patricio Wang (1989-presente) - direzione musicale
* [[Eduardo Carrasco]] (1965-1988) - [[Aerofoni|fiati]], percussioni, [[Canto|voce]] ([[Basso (voce)|basso]])
* Julio Carrasco (1965 - 1968) - voce, [[charango]]
* [[Julio Numhauser]] (1965 - 1967) - voce, charango
* [[Patricio Castillo]] (1965-1966, 1969-1971, 1992-2003) - [[basso elettrico]], chitarre, [[quena]], voce
*
▲* [[Víctor Jara]] (1966 - 1969)
▲* [[Willy Oddó]] (1967 - 1987) - voce, [[chitarra]]
* Pedro Ávalos (1967)
*
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*
* Álvaro Pinto *
=== Formazione cilena di Eduardo Carrasco (2003-presente) ===
* Eduardo Carrasco (2003-presente) - fiati, percussioni, voce (basso)
* Carlos Quezada (2003-presente) - percussioni, voce (tenore)
* Hernán Gómez (2003-presente) - chitarra, charango, voce (basso-baritono)
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* Sebastián Quezada (2003-presente) - percussioni, voce
* Ismael Oddó (2003-presente) - chitarra, voce (tenore)
*
*
=== Formazione francese di Rodolfo Parada (2003-presente) ===
* Rodolfo Parada (2003-presente) - corde, flauto di Pan, percussioni, voce (baritono)
* Patricio Wang (2003-presente) - chitarra, [[Tastiera elettronica|tastiere]], zampoña, voce
* Patricio Castillo (2003-presente) - basso elettrico, corde, quena, voce
* Álvaro Pinto
* Mario Contreras
*
*
* Daniel Valladares (2003 - 2004) - voce, charango, cuatro, tiple
== Discografia parziale ==
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==== Album in studio ====
* 1967 - ''[[Quilapayún (album)|Quilapayún]]''
*
*
* 1968 - ''Los Chilenos - Juan Capra'' <small>(come Los Chilenos, con [[Juan Capra]])</small>
* 1969 - ''[[Quilapayún 3]]''
* 1969 - ''[[Basta (Quilapayún)|Basta]]''
* 1970 - ''[[Quilapayún 4]]''
* 1970 - ''[[Cantata Santa María de Iquique]]''
* 1971 - ''[[Vivir como él]]''
*
*
*
* 1975 - ''[[Adelante]]''
* 1976 - ''[[Patria (Quilapayún)|Patria]]''
* 1977 - ''La marche et le drapeau''
* 1978 - ''[[Cantata Santa María de Iquique]]''
* 1979 - ''[[Umbral]]''
* 1980 - ''[[Alentours]]''
* 1980 - ''
* 1981 - ''[[Cantata Santa María de Iquique]]''
* 1982 - ''[[La
* 1982 - ''Chante Neruda''
* 1984 - ''Tralali Tralalá''
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* 1988 - ''Los tres tiempos de América''
* 1989 - ''Quilapayún en Chile''
* 1992 - ''[[Latitudes]]''
* 1999 - ''[[Al horizonte]]''
==== Album dal vivo ====
* 1974 - ''Yhtenäistä Kansaa Ei Voi Koskaan Voittaa''
* 1977 - ''[[Enregistrement
* 1983 - ''Quilapayún en Argentina''
* 1985 - ''Quilapayún en Argentina Vol. 2''
Riga 177 ⟶ 204:
* 1979 - ''Canto de pueblos andinos vol. 7''
* 1998 - ''Antología 1968-1992''
* 2005 - ''[[La vida contra la muerte]]''
* 2006 - ''[[La fuerza de la historia]]''
▲==== Singoli ====
=== Discografia della formazione cilena ===
==== Album in studio ====
* 2007 - ''[[Siempre (Quilapayún)|Siempre]]''
* 2009 - ''[[Solistas]]''
* 2013 - ''[[Encuentros]]''
* 2021 - ''[[Cantata Santa María de Iquique de Luis Advis 50 años Vamos mujer]]''
* 2022 - ''[[Fulgor y muerte de Joaquín Murieta]]''
* 2023 - ''[[Sin por qué]]''
==== Album dal vivo ====
* 2004 - ''[[El reencuentro]]''
* 2005 - ''[[Música en la memoria Inti+Quila juntos en Chile]]'' <small>(con gli [[Inti-Illimani Histórico]])</small>
* 2012 - ''Homenaje a Víctor Jara'' <small>(con gli Inti-Illimani Histórico)</small>
* 2015 - ''[[50 años]]''
* 2018 - ''[[Sinfónico (Quilapayún)|Sinfónico]]''
=== Discografia della formazione francese ===
==== Album in studio ====
* 2012 - ''[[Absolutamente Quilapayún]]''
==== Album dal vivo ====
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|musica}}
[[Categoria:Quilapayún| ]]
[[Categoria:Gruppi e musicisti della EMI Italiana]]
[[Categoria:Gruppi e musicisti de I Dischi dello Zodiaco]]
[[Categoria:Gruppi e musicisti della Durium Marche Estere]]
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