Toret: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ridistribuisco contenuti.
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: correggo template IPA (v. richiesta), replaced: ' → ˈ
 
(53 versioni intermedie di 16 utenti non mostrate)
Riga 1:
[[File:Toret - Monte dei capuccini.jpg|thumb|Toret:Un tipica''torèt'' fontanellaal in[[Monte unadei via di [[TorinoCappuccini]].]]
'''Toret''Torèt'''''<ref name="torèt">{{cita web|https://www.guidatorino.com/i-toret-le-fontanelle-simbolo-di-torino/|I Torèt, le fontanelle simbolo di Torino}}</ref> ([[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]] {{IPA|[tʊ'rɛttʊˈrɛt]}}) è un sostantivo della [[lingua piemontese]] che significa letteralmente significa ''"toretto''", cioè ''"piccolo [[Bos taurus|toro]]''". In senso traslato, lail parolatermine viene comunemente usataadoperato per designare la tipica [[Fontanella (architettura)|fontanella]] pubblica della città di [[Torino]], di cui è una celebre caratteristica dell'arredo urbano.<ref name="torèt"/>
 
== Descrizione ==
[[File:Toret Bric Paluc 02.jpg|thumb|left|DettaglioParticolare della testa del ''torettotorèt''. diEsistono unastampi fontanadifferenti toretche nelpresentano Parcoalcune Naturalevarianti di Supergaestetiche.]]
La fontana è in fusione di [[ghisa]], con sviluppo verticale parallelepipedo chiuso da una volta emicilindrica; è dipinta d'un particolare colore verde bottiglia il quale è anch'esso, a sua volta, iconico. La cannella d'erogazione posta sul fronte è costituita da una piccola testa di toro dalla cui bocca sgorga l'acqua. La testa di toro richiama l'animale simboloicona della città di Torino: il [[Toro (araldica)|toro rampante]], presente anche sullesui insegnesimboli cittadini ufficiali. Completa l'installazione, a terra, una griglia emicircolare di scolo spesso munita di una conca centrale utile per l'abbevero degli animali da compagnia.
 
==Storia==
[[File:Gabinio.In Piazza D'armi. Torino-Soldati Alla Fontanella Durante Le Esercitazioni Militari In Piazza D'armi 15A44.jpg|miniatura|272x272px|[[Mario Gabinio]]: soldati si dissetano a un torèt durante le esercitazioni militari in Piazza D'Armi (1910 circa).]]
Secondo i documenti conservati dall'Archivio Storico di Torino, il primo progetto per l'installazione dei ''toret'' in città risale al 1854 e l'inizio del loro posizionamento è datato 17 luglio 1862.<ref>Associazione I Love Toret; newsletter del 21 gennaio 2016. Torino, il web. http://www.ilovetoret.it/news/49/</ref> Nel 1868 alcune fontanelle erano certamente già operative, tanto che in un articolo apparso nel settembre 1868 sulla pagine della ''Rivista contemporanea'' e intitolato ''La condotta dell'acqua potabile ed il municipio di Torino. Cenni storico-statistici'', a pagina 349 l'autore scrive «delle piccole fontane che le numerose teste di toro perennemente stanno versando ai vari punti della città», riferendosi evidentemente ai ''toret''.<ref>http://books.google.it/books?id=1YsNAAAAQAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false</ref>
Secondo gli atti conservati presso l'Archivio Storico di Torino, il primo progetto per l'installazione di fontanelle in città risale al 23 aprile 1861<ref name="ilovetoret1">La vera storia dei Toret; Associazione I Love Toret; Torino, il web. https://ilovetoret.it/it/storia/</ref> ad opera dell'allora ingegnere capo della città di Torino [[Edoardo Pecco]]<ref>Sara Sonnessa, https://torinocronaca.it/news/torino/303451/conoscete-la-storia-dei-turet-le-fontanelle-di-torino.html</ref>; nel documento vengono individuati 81 punti d'erogazione d'acqua per usi vari (potabile, irriguo, antincendio, ecc.) e viene specificato che alcuni di essi faranno ''della decorazione il loro principale oggetto''.
 
In data 27 marzo 1862 la Giunta comunale delibera l'installazione di 21 fontanelle d'acqua potabile, la prima delle quali viene installata nel popolare [[Borgo San Donato]]; sono allegati all'atto i prospetti dei nuovi erogatori, che nei disegni presentano già compiutamente la forma ''"a torèt"'' ancora oggi in uso<ref name="ilovetoret1"></ref>. Il 7 luglio 1862 la Giunta comunale stabilisce che è opportuno aumentare a 45 il numero di fontanelle da installarsi<ref name="ilovetoret1"></ref>. Infine, a seguito della firma delle ''Condizioni per la provvista di fontanelle in ghisa da collocarsi sul suolo pubblico'' tra il Sindaco di Torino, gli Assessori, ed il fonditore Martino Polla (che si impegna a fornire quattro fontanelle alla settimana), ha inizio la messa in opera vera e propria dei ''torèt'': il documento è datato 17 luglio 1862<ref name="ilovetoret1"></ref><ref>Associazione I Love Toret; newsletter del 21 gennaio 2016. Torino, il web. http://www.ilovetoret.it/news/49/</ref>.
Negli [[anni 1930|anni trenta del XX secolo]] i ''toret'' erano ormai numerosi nelle strade e piazze di Torino, in particolar modo presso le aree mercatali, lungo i grandi viali alberati e nei giardini pubblici. Alle opere in ghisa, prodotte dalla Fonderia Pinerolese di [[Frossasco]], si preferivano occasionalmente dei grandi modelli in pietra, che oggi risultano collocati prevalentemente presso le aree auliche dei giardini monumentali ed in collina. Complessivamente, oggi vi sono circa 800 ''toret'' sparsi per le vie del capoluogo subalpino.
 
SecondoNel i1868 documenti conservati dall'Archivio Storicoalcune di Torino, il primo progetto per l'installazione dei ''toret'' in città risale al 1854 e l'inizio del loro posizionamento è datato 17 luglio 1862.<ref>Associazione I Love Toret; newsletter del 21 gennaio 2016. Torino, il web. http://www.ilovetoret.it/news/49/</ref> Nel 1868 alcunequeste fontanelle erano certamente già operative, tanto che: in un articolo apparso nel settembre 1868 sullasulle pagine della ''Rivista contemporanea'' e intitolato ''La condotta dell'acqua potabile ed il municipio di Torino.; Cenni storico-statistici'', a pagina 349 l'autore scrive «delle piccole fontane che le numerose teste di toro perennemente stanno versando ai varivarj punti della città», riferendosi evidentemente ai ''torettorèt''.<ref name=":0">http://books.google.it/books?id=1YsNAAAAQAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false</ref>
In origine l'acqua che alimentava le fontane proveniva dall'[[acquedotto]] del [[Pian della Mussa]]<ref>Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia. Sezione "Curiosità idrauliche", voce "Toret". Il web (www.museodelrubinetto.it), consultato il 25 set 2012. http://www.museodelrubinetto.it/storia_rubinetto.php?id_sez=13&id_pag=98</ref>. Oggi esse sono alimentate dalla rete ordinaria dell'acquedotto civico, che miscela l'acqua di sorgente a quella attinta dalle falde sotterranee e a una frazione sanitarizzata dell'acqua del fiume Po.
 
Negli [[anni 1930|anni trenta del XX secolo]] i ''torettorèt'' erano ormai numerosi nelle strade e piazze di Torino, in particolar modo presso le aree mercatali, lungo i grandi viali alberati e nei giardini pubblici. Alle opere in ghisa, ora prodotte dalla Fonderia Pinerolese di [[Frossasco]], si preferivano occasionalmente dei grandi modelli in pietra, che oggi risultano collocati prevalentemente presso le aree auliche dei giardini monumentali ed in collina. Complessivamente, oggi vi sono circa 800 ''toret'' sparsi per le vie del capoluogo subalpino.
A riprova della presenza dei ''toret'' nell'immaginario torinese si può ricordare come, a partire dal 2010, i ''toret'' compaiano a fianco della [[Mole Antonelliana]] e del [[gianduiotto]] nella gamma di gadget studiati dal comune di Torino in collaborazione con undici aziende locali per promuovere l'immagine della città nonché per finanziare il comune stesso, il quale percepisce una quota di ''[[royalty]]'' sugli oggetti venduti.<ref>{{cita news
 
Complessivamente, oggi vi sono circa 800 ''torèt'' sparsi per le vie del capoluogo subalpino. In origine l'acqua che alimentava le fontane proveniva dall'[[acquedotto]] del [[Pian della Mussa]]<ref>Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia. Sezione "Curiosità idrauliche", voce "Toret". Il web (www.museodelrubinetto.it), consultato il 25 set 2012. http://www.museodelrubinetto.it/storia_rubinetto.php?id_sez=13&id_pag=98</ref> e dalla conca della [[Dora Riparia]] presso [[Collegno]]<ref name=":0" />. Oggi esse sono alimentate dalla rete ordinaria dell'acquedotto civico, che miscela l'acqua di sorgente a quella attinta dalle falde sotterranee e a una frazione sanitarizzata dell'acqua del fiume Po.
 
==Nella cultura di massa==
===Valore simbolico dei manufatti===
I cittadini torinesi hanno sviluppato un acutissimo senso d'affezione verso il toret''torèt''<ref name="ilovetoret.it">E. Min.: Sono troppo verdi, niente nuovi toret nel centro storico. La Stampa, Torino, 12/01/2011. http://www.ilovetoret.it/dl/la-stampa-toret-12-01-2011.pdf {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150726131624/http://www.ilovetoret.it/dl/la-stampa-toret-12-01-2011.pdf |date=26 luglio 2015 }}</ref><ref name="Lupo M. 2010">Lupo M.: Il verde dei Toret è storia, non si tocca. La Stampa, Torino, 2/01/2010. http://www.ilovetoret.it/dl/la-stampa-toret-02-01-2010.pdf {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160127030303/http://www.ilovetoret.it/dl/la-stampa-toret-02-01-2010.pdf |date=27 gennaio 2016 }}</ref><ref name="Rossi F. 2011">Rossi F.: Toret no no no nuovi. Dietro la quinta. Il web, 24/01/2011. http://www.ilovetoret.it/dl/dietro-la-quinta-toret-16-01-2011.pdf {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160127024730/http://www.ilovetoret.it/dl/dietro-la-quinta-toret-16-01-2011.pdf |date=27 gennaio 2016 }}</ref><ref name="Minucci E. 2011">Minucci E.: I toret non si toccano, sono i gazebo a violentare il centro. La soprintendente: liberate le piazze auliche. La Stampa, riportato in Dietro la quinta, 24/01/2011. http://www.ilovetoret.it/dl/dietro-la-quinta-toret-24-01-2011.pdf {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160127024113/http://www.ilovetoret.it/dl/dietro-la-quinta-toret-24-01-2011.pdf |date=27 gennaio 2016 }}</ref>, che ritengono essere un oggetto-simbolo della loro città, indissolubilmente legato non solo al soddisfacimento di necessità alimentari in momenti d'emergenza o nella pratica sportiva, ma spesso anche a ricordi d'infanzia e a vicende sentimentali.
 
Alcuni recenti episodi hanno fatto definitivamente comprendere all'amministrazione pubblica come la cittadinanza consideri ormai i toret ''torèt'' "alla stregua di un oggetto sacro, intoccabile''"<ref name="ilovetoret.it"/>. La proposta di farli ridipingere da alcuni artisti di rilievo, alterandone dunque il colore tradizionale, ha suscitato un vespaio di polemiche ed è stata respinta al mittente anche da alcuni degli stessi artisti coinvolti, come nel caso di [[Ugo Nespolo]] e di [[Luigi Mainolfi]]<ref name="Lupo M. 2010"/>. Successivamente, l'annuncio che nelle piazze auliche del centro storico i toret''torèt'' tradizionali sarebbero stati sostituiti da un nuovo modello stilizzato in pietra<ref name="Rossi F. 2011"/> si è concluso in una bufera di critiche e lettere di protesta<ref>AA.VV.: In difesa dei Toret. Da Specchio dei Tempi de La Stampa. Riportato in: Dietro la quinta. Torino, 21/01/2011. http://www.ilovetoret.it/dl/dietro-la-quinta-toret-21-01-2011.pdf {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160127070040/http://www.ilovetoret.it/dl/dietro-la-quinta-toret-21-01-2011.pdf |date=27 gennaio 2016 }}</ref> al punto che la Soprintendentesoprintendente ai Benibeni Architettoniciarchitettonici [[Luisa Papotti]], assillata da martellanti telefonate di torinesi furibondi, si è vista costretta a comunicare ufficialmente a mezzo stampa che la Soprintendenza non aveva nulla a che spartirefare con la proposta del Comune<ref name="Minucci E. 2011"/>.
 
Nel pieno infuriare della polemica, il quotidiano torinese La Stampa lanciò un ''instant poll'' in rete col quale chiedeva ai cittadini di esprimersi sulla questione. Parteciparono alla votazione più di 7000 persone, con risultati plebiscitari: nel 96% dei casi i votanti si espressero in favore del mantenimento dei tradizionali toret''torèt'' verdi<ref>La Stampa Instant Poll; risultati. {{collegamento interrotto|1=http://www.lastampa.it/sondaggi/cmsVota.asp?IDsondaggio=1605 |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. La vicenda divenne addirittura un boomerang quando sia nella prima Circoscrizione 1 che in Consiglio Comunalecomunale venne infine richiesto di installare dei nuovi toret''torèt'' nelle stazioni ferroviarie e all'aeroporto, per accogliere i turisti con un simbolo della città<ref>TORINO - I toret non vanno in pensione. Trionfa il simbolo della città. Urban File, 25 febbraio 2011. httphttps://urbanfile.blogspot.it/2011/02/torino-i-toret-non-vanno-in-pensione.html</ref>.
 
Memori di questi precedenti, i due principali candidati sindaco della campagna per le elezioni amministrative del 2011, [[Piero Fassino]] e Michele Coppola, si sono entrambi espressamente pronunciati a favore del mantenimento dei toret''torèt'' tradizionali e li hanno impiegati, pur con modalità differenti, come strumenti della propria campagna elettorale<ref>Minucci E.: Toret, la campagna è bipartisan. La Stampa, Torino, 09/04/2011. {{collegamento interrotto|1=http://www2.lastampa.it/2011/04/09/cronaca/politica/toret-la-campagna-e-bipartisan-vtnWuZZlExo8hyhDwzh4GN/index.html |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
LGià prima di loro, l'ex sindaco di Torino [[Valentino Castellani]] festeggiòaveva festeggiato la propria elezione dissetandosi con l'acqua di un toret''torèt'', ripreso dalle telecamere [[RAI]] del telegiornale regionale.
 
A riprova della presenza dei ''torettorèt'' nell'immaginario torinese si può ricordare come, a partire dal 2010, i ''torettorèt'' compaiano a fianco della [[Mole Antonelliana]] e del [[gianduiotto]] nella gamma di gadget studiati dal comune di Torino in collaborazione con undici aziende locali per promuovere l'immagine della città nonché per finanziare il comune stesso, il quale percepisce una quota di ''[[royalty]]'' sugli oggetti venduti.<ref>{{cita news
|titolo = Gadget a forma di Toret così il Comune fa cassa
| autore = Andrea Rossi
Riga 24 ⟶ 41:
}}</ref>
 
Mario Pellegrino, proprietario della Fonderia Pinerolese, ha ricordato in un'intervista pubblicata su La Stampa<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/torino/2014/03/04/news/la-fabbrica-dei-toret-1.35773374/|titolo=La fabbrica dei “toret”|sito=La Stampa|data=2014-03-04|lingua=it|accesso=2024-03-21}}</ref> d'aver ricevuto alcune commesse anche da lavoratori giunti dal sud Italia negli anni '60 i quali, raggiunta l'età della pensione, desideravano tornare al paese d'origine portando con sé un ''torèt'' a ricordo del loro lungo e operoso soggiorno torinese.
==Nella cultura di massa==
===Valore simbolico dei manufatti===
I cittadini torinesi hanno sviluppato un acutissimo senso d'affezione verso il toret<ref name="ilovetoret.it">E. Min.: Sono troppo verdi, niente nuovi toret nel centro storico. La Stampa, Torino, 12/01/2011. http://www.ilovetoret.it/dl/la-stampa-toret-12-01-2011.pdf</ref><ref name="Lupo M. 2010">Lupo M.: Il verde dei Toret è storia, non si tocca. La Stampa, Torino, 2/01/2010. http://www.ilovetoret.it/dl/la-stampa-toret-02-01-2010.pdf</ref><ref name="Rossi F. 2011">Rossi F.: Toret no no no nuovi. Dietro la quinta. Il web, 24/01/2011. http://www.ilovetoret.it/dl/dietro-la-quinta-toret-16-01-2011.pdf</ref><ref name="Minucci E. 2011">Minucci E.: I toret non si toccano, sono i gazebo a violentare il centro. La soprintendente: liberate le piazze auliche. La Stampa, riportato in Dietro la quinta, 24/01/2011. http://www.ilovetoret.it/dl/dietro-la-quinta-toret-24-01-2011.pdf</ref>, che ritengono essere un oggetto-simbolo della loro città, indissolubilmente legato non solo al soddisfacimento di necessità alimentari in momenti d'emergenza o nella pratica sportiva, ma spesso anche a ricordi d'infanzia e a vicende sentimentali.
 
L'ex sindaco [[Valentino Castellani]] festeggiò la propria elezione dissetandosi con l'acqua di un toret, ripreso dalle telecamere [[RAI]] del telegiornale regionale.
 
Alcuni recenti episodi hanno fatto definitivamente comprendere all'amministrazione pubblica come la cittadinanza consideri ormai i toret ''alla stregua di un oggetto sacro, intoccabile''<ref name="ilovetoret.it"/>. La proposta di farli ridipingere da alcuni artisti di rilievo, alterandone dunque il colore tradizionale, ha suscitato un vespaio di polemiche ed è stata respinta al mittente anche da alcuni degli stessi artisti coinvolti, come nel caso di [[Ugo Nespolo]] e di [[Luigi Mainolfi]]<ref name="Lupo M. 2010"/>. Successivamente, l'annuncio che nelle piazze auliche del centro storico i toret tradizionali sarebbero stati sostituiti da un nuovo modello stilizzato in pietra<ref name="Rossi F. 2011"/> si è concluso in una bufera di critiche e lettere di protesta<ref>AA.VV.: In difesa dei Toret. Da Specchio dei Tempi de La Stampa. Riportato in: Dietro la quinta. Torino, 21/01/2011. http://www.ilovetoret.it/dl/dietro-la-quinta-toret-21-01-2011.pdf</ref> al punto che la Soprintendente ai Beni Architettonici [[Luisa Papotti]], assillata da martellanti telefonate di torinesi furibondi, si è vista costretta a comunicare ufficialmente a mezzo stampa che la Soprintendenza non aveva nulla a che spartire con la proposta del Comune<ref name="Minucci E. 2011"/>.
 
Nel pieno infuriare della polemica, il quotidiano torinese La Stampa lanciò un ''instant poll'' in rete col quale chiedeva ai cittadini di esprimersi sulla questione. Parteciparono alla votazione più di 7000 persone, con risultati plebiscitari: nel 96% dei casi i votanti si espressero in favore del mantenimento dei tradizionali toret verdi<ref>La Stampa Instant Poll; risultati. {{collegamento interrotto|1=http://www.lastampa.it/sondaggi/cmsVota.asp?IDsondaggio=1605 |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. La vicenda divenne addirittura un boomerang quando sia nella prima Circoscrizione che in Consiglio Comunale venne infine richiesto di installare dei nuovi toret nelle stazioni ferroviarie e all'aeroporto, per accogliere i turisti con un simbolo della città<ref>TORINO - I toret non vanno in pensione Trionfa il simbolo della città. Urban File, 25 febbraio 2011. http://urbanfile.blogspot.it/2011/02/torino-i-toret-non-vanno-in-pensione.html</ref>.
 
Memori di questi precedenti, i due principali candidati sindaco della campagna per le elezioni amministrative 2011, [[Piero Fassino]] e Michele Coppola, si sono entrambi espressamente pronunciati a favore del mantenimento dei toret tradizionali e li hanno impiegati, pur con modalità differenti, come strumenti della propria campagna elettorale<ref>Minucci E.: Toret, la campagna è bipartisan. La Stampa, Torino, 09/04/2011. {{collegamento interrotto|1=http://www2.lastampa.it/2011/04/09/cronaca/politica/toret-la-campagna-e-bipartisan-vtnWuZZlExo8hyhDwzh4GN/index.html |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
===Usi e costumi===
Tra i torinesi è molto diffuso lo scherzo che consisteconsistente nell'invitare un forestiero a <<"bere qualcosa ''al Toro Verde''>> "<ref>''Il toro verde'', pagina su [https://web.archive.org/web/20150414104642/http://traveltotaste.net/il-toro-verde/] (versione archiviata di una pagina non più disponibile, consultata il 26 settembre 2015)</ref><ref>Serena Campelli, in I Toret, pagina su [https://lestradeditorino.com/dare-colore-a-torino-i-toret/] (consultato il 22 ottobre 2018)</ref> (talvolta [[Lingua inglese|inglesizzato]] in ''Green Bull''), lasciando intendere che si tratti d'un rinomato locale pubblico. Lo scherzo si conclude quando la persona, condotta sul posto, scopre che il locale in questione è in realtà... una fontanella pubblica, dalla quale poter bere un gratuito sorso d'acqua.
 
===In arte e letteratura===
Il rapper torinese [[Willie Peyote]] ha intitolato ''[[Sindrome di Tôret]] (con grafia della [[lingua piemontese]])'' il suo album pubblicato nell'ottobre del 2017.
 
===Presenza su internet===
Nel 2011 è stata creata l'applicazione per iPhone "''iToret"'', che consente di visualizzare su una mappa interattiva la fontanella più prossima al punto in cui ci si trova.
 
Dal 20 settembre [[2012]] i cittadini torinesi possono "adottare moralmente" un toret''torèt'' ede inviare fotografie o racconti ad esso legati tramite il sito ''www.ilovetoret.it'', creato da Mauro Allietta col patrocinio di [[SMAT]], Città di Torino e [[Regione Piemonte]]. Nelle sole prime 24 ore di attività, il sito ha registrato più di 200 adozioni<ref>Newsletter N°1 ilovetoret.it. Torino, 21/09/2012.</ref>.
 
===Leggende metropolitane===
[[File:Fontana mitica.JPG|thumb|La fontana di Piazza Rivoli]]
La tradizione storica secondo cui i primi toret''torèt'' installati furonoin città sarebbero stati connessiallacciati all'acquedotto del [[Pian della Mussa]], è quasi certamente all'origine della [[leggenda metropolitana]] la quale vorrebbe che la fontana di Piazza Rivoli, in Torino, erogasse tuttora acqua della medesima [[Sorgente (idrologia)|sorgente]]. Nonostante i responsabili dell'acquedotto torinese abbiano più volte smentito il fatto, affermando anzi che la fontana è connessa all'acquedotto ordinario e che dunque eroga comune acqua di rubinetto, fino al principio del [[XXI secolo]], epoca in cui l'erogazione d'acqua fu sospesa per lungo tempo a causa dei lavori di costruzione della linea 1 di [[Metropolitana di Torino|metropolitana]], attorno alla fontana si affollavano sovente numerose persone - in prevalenza anziane - munite di taniche e bottiglioni per far scorta d'acqua. Il fatto è stato ripreso anche in saggi monografici sulla città, talvolta con risvolti comici<ref>Humbert R.: Torinesi. Guida ai migliori difetti e alle peggiori virtù. [[Edizioni Sonda]], Casale Monferrato, 2006. PP 88 e segg.</ref>.
 
==Note==
Riga 56 ⟶ 63:
== Bibliografia ==
*{{cita libro|Renzo|Rossotti|Guida Insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Torino|Newton Compton Editori|2008}} alla voce "Torèt"
*{{cita libro|Paola|Fiorentini|101 cose da fare a Torino almeno una volta nella vita|Newton Compton Editori|2009||isbn=978-88-541-1455-5|pp=101–103101-103}}
*{{cita libro|Riccardo|Humbert|Torinesi. Guida ai migliori difetti e alle peggiori virtù|[[Edizioni Sonda]]|2006||isbn=978-88-7106-542-7|pp=88–90 e pp. 145-147}}
 
==Voci correlate==
* [[SMAT]]
* [[Fontana]]
* [[Acqua potabile]]
* [[Fontanella (architettura)]]
* [[Nasone]]
* [[SMAT]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=category:Torèt}}
 
==Collegamenti esterni==
*[http{{cita web|https://www.ilovetoret.it i/it/|I love toret]}}
*{{cita web|https://www.piemontetopnews.it/toh-i-tre-maxi-toret-dellartista-nicola-russo/|TOH: i tre maxi "torèt" dell'artista Nicola Russo}}
 
{{Portale|architettura|Torino}}
 
[[Categoria:Arredi urbani]]
[[Categoria:Torino]]
[[Categoria:FontaneFontanella (architettura)]]