Lee Konitz: differenze tra le versioni
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|etichetta = [[RCA Red Seal]]<br />[[Atlantic Records]]<br />[[Verve Records]]<br />[[Prestige Records]]<br />[[Palmetto Records]]
|tipo artista= strumentista
|immagine = Konitz
|didascalia = Lee Konitz
|strumento = [[Sassofono contralto]]<br />[[Sassofono soprano]]
}}
{{Bio
|Nome = Lee
|Cognome = Konitz
|PostCognomeVirgola = all'anagrafe '''Leon Konitz'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Chicago
|GiornoMeseNascita = 13 ottobre
|AnnoNascita = 1927
|LuogoMorte = New York
|GiornoMeseMorte = 15 aprile
|AnnoMorte = 2020
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = sassofonista
|Attività2 = compositore
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==Biografia==
Lee Konitz inizia a suonare il [[clarinetto]] all’età di undici anni, ispirato da [[Benny Goodman]] (tra i suoi primi riferimenti musicali insieme a [[Count Basie]] e [[Glenn Miller]]). I genitori, pur non offrendogli particolari stimoli musicali, ne sostengono il percorso artistico e lo mandano a lezione dal clarinettista classico Lou Honig. Ancora molto giovane, inizia a suonare nei locali da ballo di [[Chicago]] ed entra nelle orchestre di [[Teddy Powell]] e [[Jerry Wald]]. Per soddisfare le offerte di lavoro inizia a suonare il [[sax tenore]] e il [[sassofono contralto|contralto]] (quest’ultimo diventerà il suo strumento principale). Konitz racconta di aver iniziato a suonare il sax con un’imboccatura molto rigida, sviluppata sul clarinetto, e che grazie a ciò è riuscito a sviluppare il suo timbro così caratteristico.<ref name="ref_A">Hamilton, p.3/11</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.sawf.org/Newedit/edit09182000/musicarts.asp|titolo=Michael Robinson, intervista|accesso=22 agosto 2022|dataarchivio=20 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110720025727/http://www.sawf.org/Newedit/edit09182000/musicarts.asp|urlmorto=sì}}</ref><ref name=West>{{Cita web|url=https://jazztimes.com/features/tributes-and-obituaries/lee-konitz-1927-2020/|titolo=Michael West, biografia|accesso=22 agosto 2022}}</ref>
[[File:Lee Konitz making of Beautiful Doll, New York, N.Y., ca. Sept. 1947.jpg|thumb|upright=0.9|Lee Konitz in alto al centro. New York, settembre 1947]]
A Chicago, Konitz incontra [[Lennie Tristano]], e inizia a studiare con lui. L’idea musicale di Tristano, radicale e decisamente controcorrente rispetto alla scena [[bebop]], avrà un’influenza profonda sul percorso artistico di Konitz.<ref name=West /> Studia a fondo il linguaggio di [[Lester Young]], considerato da Tristano uno dei più grandi maestri dell'improvvisazione. Ammira e studia anche la musica di [[Charlie Parker]], senza tuttavia diventare uno dei suoi numerosi imitatori, il che costituisce uno dei suoi punti di forza già dall'inizio della sua carriera.<ref name="ref_A" /> Tristano invita Konitz a far parte del suo gruppo: nel 1949, durante le ''Capitol sessions'', incidono i loro brani più noti (ripubblicati nella raccolta ''Intuition'' nel 1996). Tra questi hanno particolare importanza ''Intuition'' e ''Digression'', che sono ritenuti i primi esempi di improvvisazione informale collettiva (ovvero senza alcun elemento prestabilito) mai registrati nella storia del jazz.<ref>Shim, p. 50/55</ref>
Nel frattempo, Konitz intraprende altre collaborazioni. Tra il 1947 e il 1948 suona nell’orchestra di [[Claude Thornhill]], e dal 1948 al 1950 fa parte della ''tuba band'' di [[Miles Davis]], nota per l’album ''[[Birth of the Cool]]'' (pubblicato solo nel 1957).<ref>Hamilton, p.45/46</ref><ref name=West />
Nel 1952 entra nell’orchestra di [[Stan Kenton]]. Negli anni ‘50 collabora con numerosi grandi jazzisti, tra cui: [[Bill Evans]], [[Chet Baker]], [[Gerry Mulligan]] e [[Charles Mingus]]. Prende gradualmente le distanze da Tristano, che disapprova le sue collaborazioni commerciali,<ref>Hamilton, p.33/34</ref> ma continua il sodalizio con alcuni musicisti della sua cerchia: [[Warne Marsh]], [[Billy Bauer]], [[Sal Mosca]] e altri. L'ultima reunion del gruppo di Tristano sarà nel 1964.
Gli anni '60 e '70 sono i più difficili della carriera di Konitz, che ha poco interesse per la [[Fusion (genere musicale)|fusion]] e certe tendenze avanguardistiche che si affermano in questo periodo.<ref>Hamilton, p.143/144, 185</ref> Tuttavia nel 1961 incide l'album ''[[Motion (Lee Konitz)|Motion]]'', insieme a [[Sonny Dallas]] e [[Elvin Jones]], uno dei suoi lavori più riusciti. Un altro lavoro importante è ''[[The Lee Konitz Duets]]'', registrato nel 1967, in cui Konitz esplora la dimensione del duo nelle combinazioni più svariate.
Nell'ultima parte della sua carriera, Konitz ha lavorato soprattutto come solista freelance, facendo frequentissimi tour insieme a sezioni ritmiche locali, sia in America che in Europa.
Konitz muore il 15 aprile 2020 al Lenox Hill Hospital di New York dopo aver contratto il [[COVID-19]].<ref>{{cita news|url=https://www.kpbs.org/news/2020/apr/15/lee-konitz-prolific-and-influential-jazz/|titolo=Lee Konitz, Prolific And Influential Jazz Saxophonist, Dies At 92|pubblicazione=Kbps|lingua=en|accesso=16 aprile 2020}}</ref>
==Stile==
{{citazione
|Questo è il mio modo di prepararmi - non essere preparato. E ciò richiede un sacco di preparazione!
|
|That's my way of preparation - non to be prepared. And that takes a lot of preparation!
|lingua=eng
}}
Lungo l’arco della sua attività musicale, Lee Konitz ha approfondito la pratica dell’improvvisazione intuitiva, teorizzata da Tristano. Secondo questa concezione, il processo improvvisativo deve essere privo di qualsiasi pianificazione, e si devono evitare licks e soluzioni già conosciute. La scelta del percorso melodico dev’essere quanto più possibile consapevole, nota dopo nota. Di conseguenza, il fraseggio Konitz (come quello di Tristano, Marsh e altri tristaniani) è complesso e mai simile a se stesso, pur mantenendo una notevole coerenza interna. A differenza di Tristano, tuttavia, Konitz ha progressivamente diminuito la sua complessità ritmica, prediligendo una maggiore essenzialità e chiarezza. Konitz sottolinea l’importanza della melodia rispetto all’armonia. Più che muoversi dentro una sequenza di accordi, costruisce le sue improvvisazioni come variazioni sul tema.<ref>Hamilton, p.102/142</ref>
Il suo repertorio è rimasto essenzialmente immutato da Tristano fino al termine della sua attività musicale: per decenni Konitz ha suonato gli stessi standard (''[[All the Things You Are]]'' era tra i suoi preferiti), trovando sempre nuove idee a partire dallo stesso materiale di partenza. Spesso ha scritto [[contrafact]], ovvero nuove melodie sulla stessa struttura armonica, a partire da questi standard: il più famoso è ''[[Subconscious-Lee]]'', scritto come esercizio mentre studiava da Tristano, sulla struttura di ''[[What Is This Thing Called Love?]]''.
A causa della complessità della sua musica, dell’atteggiamento rilassato sul palco e del categorico rifiuto per lo spettacolarismo, Konitz è stato definito come musicista cerebrale e poco incline alle emozioni, e la sua musica è stata associata al [[cool jazz]]. Tale definizione oggi è priva di accezione negativa e si è diffusa, ma lo stesso Koniz l’ha sempre rifiutata, e la critica oggi tende a considerare superficiale una contrapposizione tra jazz ''hot'' e ''cool''.<ref>Hamilton, p.73/78</ref>
==Discografia==
===Come leader/co-leader===
* 1949 - ''Lee Konitz'' (Prestige) <small>(a nome di Lee Konitz Quintet)</small>
* 1949 - ''[[Subconscious-Lee]]'' (Prestige/OJC)
* 1951 - ''Sax of a Kind'' (Dragon)
* 1953 - ''Konitz Meets Mulligan'' (Pacific Jazz)
* 1953 - ''Lee Konitz
* 1954 - ''In Harvard Square'' (Black Lion)
*
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* 1955 - ''Lee Konitz/Warne Marsh'' (Atlantic) <small>(con Warne Marsh)</small>
*
* 1956 - ''Lee Konitz Featuring Hans Koller, Lars Gullin, Roland Kovac'' (Swingtime)
* 1957 - ''The Real Lee Konitz'' (Atlantic)
* 1957 - ''Tranquility'' (Verve)
* 1958 - ''An Image: Lee Konitz with Strings'' (Verve)
* 1958 - ''Very Cool'' (Verve)
* 1959 - ''Lee Konitz
* 1959 - ''Live at the Half Note'' (Verve)
*
* 1961 - ''Motion'' (Verve) <small>(a nome di Lee Konitz Trio)</small>
* 1965 - ''Trio and Quartet'' (Magnetic)
* 1966 - ''Modern Jazz Compositions from Haiti'' (Impulse!)
* 1967 - ''The Lee Konitz
* 1968 - ''European Episode'' (CAM)
* 1968 - ''Impressive Rome'' (CAM)
* 1969 - ''Peacemeal'' (Milestone)
*
* 1971 - ''Spirits'' (Milestone/OJC)
*
*
* 1974 - ''Lone-Lee'' (SteepleChase)
* 1974 - ''Satori'' (Milestone/OJC)
* 1975 - ''Chicago 'n' All That Jazz'' (Denon/LaserLight)
* 1975 - ''Oleo'' (Sonet) <small>(a nome di Lee Konitz Trio)</small>
* 1975 - ''Windows'' (SteepleChase) <small>(con Hal Galper)</small>
* 1976 - ''Figure and Spirit'' (Progressive) <small>(a nome di Lee Konitz Quintet)</small>
* 1976 - ''Lee Konitz Meets Warne Marsh Again'' (PAUSA) <small>(con Warne Marsh)</small>
* 1977 - ''Pyramid'' (Improvising Artists)
* 1977 - ''Tenorlee'' (Candid)
*
* 1977 - ''The Lee Konitz Quintet'' (Chiaroscuro)
* 1979 - ''Live at Laren'' (Soul Note) <small>(a nome di Lee Konitz Nonet)</small>
* 1979 - ''Seasons Change'' (Circle) <small>(con Karl Berger)</small>
* 1979 - ''Yes, Yes Nonet'' (Steeple Chase)
* 1980 - ''Heroes'' (Verve) <small>(con Gil Evans)</small>
* 1980 - ''Live at the Berlin Jazz Days'' (MPS) <small>(con Martial Solal)</small>
* 1982 - ''[[Toot Sweet]]'' (Owl) <small>(con Michel Petrucciani)</small>
* 1983 - ''Art of the Duo'' (Enja)
* 1983 - ''Dedicated To Lee: Lee Konitz Plays The Music of Lars Gullin'' (Dragon)
*
* 1983 - ''Glad, Koonix!'' (Dragon)
*
* 1984 - ''Wild as Springtime'' (GFM)
* 1986 - ''Ideal Scene'' (Soul Note) <small>(a nome di Lee Konitz Quartet)</small>
* 1986 - ''Medium Rare'' (Label Bleu)
* 1987 - ''The New York Album'' (Soul Note) <small>(a nome di Lee Konitz Quartet)</small>
* 1988 - ''Blew'' (Philology) <small>(con The Space Jazz Trio)</small>
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* 1990 - ''Once Upon a Line'' (Musidisc)
* 1990 - ''S'Nice'' (Nabel) <small>(con Frank Wunsch Quartet)</small>
* 1990 - ''Zounds'' (Soul Note)
* 1991 - ''Friends'' (Dragon) <small>(con Lars Sjosten Quartet)</small>
* 1991 - ''Lullaby of Birdland'' (Candid)
* 1992 - ''Frank-Lee Speaking'' (West Wind)
*
* 1992 - ''Jazz Nocturne'' (Evidence) <small>( a nome Lee Konitz Quartet, con Kenny Barron)</small>
* 1992 - ''Leewise'' (Storyville) <small>(con The Jazzpar All Star Nonet)</small>
*
* 1993 - ''Brazilian Rhapsody'' (BMG/Music Masters)
* 1993 - ''Italian Ballads, Volume1'' (Philology)
*
* 1993 - ''Rhapsody'' (Evidence)
*
*
* 1994 - ''A Venezia'' (Philology) <small>(con Orchestra Il Suono Improvviso)</small>
* 1994 - ''Swiss Kiss'' (TCB) <small>(con Alain Guyonnet)</small>
* 1995 - ''Breaths and Whispers (Homage to Alexandr Skrjabin)'' (Philology) <small>(con Umberto Petrin)</small>
*
* 1995 - ''Haiku'' (Nabel) <small>(a nome di Lee Konitz Quintet)</small>
* 1995 - ''Move'' (Moon)
* 1995 - ''Step Towards a Dream'' (Odin) <small>(con John Pl Indreberg)</small>
* 1995 - ''Thingin''' (HatOLOGY) <small>(con Don Friedman/Attila Zoller)</small>
* 1996 - ''Alone Together'' (Blue Note) <small>(a nome di Lee Konitz Trio)</small>
* 1996 - ''Guarana'' (AxolOtl Jazz)
* 1996 - ''It's You'' (SteepleChase)
* 1996 - ''Lee Konitz Meets Don Friedman'' (Camerata)
* 1996 - ''Live at the Manhattan Jazz Club'' (GAM) <small>(con Jeanfranois Prins Trio)</small>
* 1996 - ''Strings for Holiday: A Tribute To Billie Holiday'' (Enja)
* 1996 - ''Unaccompanied Live in Yokohama'' (PSF)
*
* 1997 - ''Dearly Beloved'' (SteepleChase)
* 1997 - ''Out of Nowhere'' (SteepleChase) <small>(con Paul Bley)</small>
* 1997 - ''The Frankfurt Concert'' (West Wind) <small>(con Frank Wunsch)</small>
* 1997 - ''Twelve Gershwin in Twelve Keys'' (Philology) <small>(con Franco D'Andrea)</small>
* 1998 - ''Dialogues'' (Challenge)
* 1998 - ''Inside Cole Porter'' (Philology) <small>(con [[Franco D'Andrea]])</small>
* 1998 - ''L' Age Mur'' (Philology) <small>(con Enrico Rava)</small>
* 1998 - ''Saxophone Dreams'' (Koch)
* 1998 - ''Self Portrait'' (Philology)
* 1998 - ''Subconscious-Lee'' (Summit) <small>(con Johannes Schaedlich)</small>
*
* 1999 - ''Another Shade of Blue'' (Blue Note) <small>(a nome di Lee Konitz Trio)</small>
* 1999 - ''Dig-It'' (SteepleChase) <small>(con Ted Brown)</small>
* 1999 - ''Three Guys'' (Enja) <small>(con Steve Swallow/Paul Motian)</small>
* 2000 - ''Play French Impressionist Music from the Turn of the Twentieth Century'' (Palmetto) <small>(con The Axis Quartet)</small>
*
* 2000 - ''RichLee!'' (SteepleChase) <small>(con Rich Perry)</small>
* 2000 - ''Sound of Surprise'' (RCA Victor) <small>(a nome di Lee Konitz Quartet)</small>
* 2001 - ''Inside Rodgers'' (Philology) <small>(con [[Franco D'Andrea]])</small>
* 2001 - ''Minority, Volume 2: All The Way (The Soft Ways)'' (Philology) <small>(con Renato Sellani)</small>
* 2001 - ''Parallels'' (Chesky) <small>(a nome di Lee Konitz Quintet)</small>
* 2001 - ''Some New Stuff'' (DIW) <small>(a nome di Lee Konitz Trio)</small>
* 2002 - ''At the New Mississippi Jazz Club'' (Philology)
* 2002 - ''Duas Contas'' (Philology) <small>(con Irio De Paula)</small>
* 2002 - ''Gong with Wind Suite'' (Steeplechase) <small>(con Matt Wilson)</small>
* 2002 - ''Listen... Silent'' ([[Dodicilune Edizioni Discografiche e Musicali|Dodicilune]]) <small>(con Marco di Gennaro)</small>
* 2002 - ''Outra Vez'' (Philology) <small>(con Barbara Casini)</small>
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*
* 2003 - ''Suite for Paolo'' (Philology) <small>(con [[Stefano Bollani]])</small>
* 2003 - ''Unleemited'' (Owl) <small>(con Kenny Werner)</small>
*
*
* 2004 -''BargaLee'' (Philology)
* 2006 - ''Infant eyes. The Music of Wayne Shorter'' (Philology) <small>(con [[Claudio Fasoli]])</small>
* 2006 - ''Inventions'' (OmniTone) <small>(con Ohad Talmor String Project)</small>
* 2006 - ''New Nonet (directed by Ohad Talmor)'' (OmniTone)
* 2007 - ''Portology'' (featuring the Orquestra Jazz de Matosinhos) (OmniTone) <small>(con la Ohad Talmor Big Band)</small>
* 2007 - ''The Glen Gould Session'' (Philology) <small>(con Brian Dickenson)</small>
* 2007 - ''The Soprano Sax Album: Standards'' (Philology) <small>(con Riccardo Arrighini)</small>
* 2011 - ''Knowinglee'' (Outnote) <small>(con Dave Liebman/Richie Beirach)</small>
* 2011 - ''Live at Birdland'' (ECM) <small>(con Brad Mehldau/Charlie Haden/Paul Motian)</small>
* 2013 - ''[[Live in Genoa 1981]]'' (Tramonti) <small>(con Art Farmer)</small>
* 2015 - ''Sweet & Lovely'' (Paddle Wheel) <small>(con [[Charlie Haden]])</small>
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===Come sideman===
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* 1949 - ''Intuition'' (Capitol) <small>(con Lennie Tristano/Warne Marsh)</small>
* 1951 - ''New Sounds'' (Prestige) <small>(con artisti vari)</small>
* 1952 - ''City of Glass: Stan Kenton Plays Bob Graettinger'' (Capitol) <small>(con Stan Kenton)</small>
* 1968 - ''Alto Summit'' (BASF) <small>(con artisti vari)</small>
* 1968 - ''Zo-Ko-Ma'' (MPS) <small>(con Attila Zoller)</small>
* 1972 - ''Charles Mingus and Friends in Concert'' (Columbia) <small>(con Charles Mingus)</small>
* 1973 - ''Altissimo'' (WestWind) <small>(con artisti vari)</small>
* 1975 - ''Jazz Exchange'' (Storyville) <small>(con Warne Marsh Quintet)</small>
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* {{cita libro| nome=Andy | cognome=Hamilton | titolo=Lee Konitz, Conversations on the Improviser's Art | città=Ann Arbor | editore=The Univeristy of Michigan Press | anno=2007 | ISBN=978-0-472-03217-4}}
* {{cita libro | nome=Eunmi | cognome=Shim | titolo=Lennie Tristano, His Life in Music | anno=2007 | editore=The University of Michigan Press | città=Ann Arbor }}
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20041009210753/http://www.melmartin.com/html_pages/Interviews/konitz.html Intervista a Lee Konitz], 1985
* {{en}} [http://www.jazzconvention.net/index.php?option=com_content&view=article&id=566:intervista-a-lee-konitz&catid=7:realinterviews&Itemid=15 Audio-Intervista a Lee Konitz] di Fabio Ciminiera su Jazz Convention, 2008
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Sassofonisti jazz|Konitz, Lee]]
[[Categoria:Sassofonisti statunitensi|Konitz, Lee]]
[[Categoria:Morti per la pandemia di COVID-19]]
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