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{{libro
|titolo = De re aedificatoria
|annoorig = 14501452
|genere = trattato
|lingua = la
|editioprinceps = [[Firenze]], Nicolò di Lorenzo, 29 dicembre 1485
|immagine = Alberti - De re aedificatoria, 1541 - 2495761 F.jpeg
|didascalia = Frontespizio dell'edizione del 1541
}}
[[Immagine:De Re Aedificatoria.jpg|thumb|Frontespizio dell'edizione in volgare del 1550|411x411px]]
'''''De re ædificatoria''''' (lett.letteralmente "Sull'ediliziaSulla materia del costruire") è un [[Trattato (opera)|trattato]] in dieci libri sull'[[teoria dell'architettura|architettura]] scritto da [[Leon Battista Alberti]] intorno al [[1450]], durante la sua lunga permanenza a [[Roma]], su commissione di [[Leonello d'Este]], è universalmente riconosciuto come uno dei principalipiù importanti trattati dsull'artearchitettura maidel realizzatiRinascimento. <ref>{{Cita libro|nome=FrancescoJoan|cognome=GallucciGadol|nome2=Paolo|cognome2=Poponessi|titolo=IlLeon marketingBattista deiAlberti luoghi: eUniversal delleMan emozioniof the Early Renaissance|url=https://books.google.it/books?id=BXOVCwAAQBAJ&pg=PT118&dq=De+re+aedificatoria+su+commissione+Lionello+d'Este&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwif5sK59O3YAhVCshQKHRqpCXUQ6AEIJzAA#v=onepage&q=De%20re%20aedificatoria%20su%20commissione%20Lionello%20d'Este&f=false|accesso=2018-01-23|data=2010-11-171969|editore=EGEAUniversity of Chicago spaPress|lingua=iten|ISBN=9788823871311}}</ref>. L'edizione del 1452 venne dedicata a [[Niccolò V]].
 
==Significato culturale e fortuna critica==
L'opera, considerata il trattato architettonico più significativo della [[Umanesimo|cultura umanista]], fu scritta in [[lingua latina|latino]] ed era rivolta non solo ad un pubblico specialistico ma anche al pubblico colto di educazioneformazione umanistica:. fuFu scritta sul modello dei dieci libri del trattato ''[[De architectura]]'' di [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]] (80 a.C. - 15 a.C.), allora circolante in copie manoscritte, non ancora corretterivedute filologicamente e non tradotto in volgare. L'Alberti riprende i tre concetti fondamentali della sua teoria: ''firmitas'' (solidità), ''utilitas'' (destinazione d'uso, funzione) e ''venustas'' (bellezza).
Alberti ebbe anche un'attitudine critica verso il modello di Vitruvio, ed in particolare sul linguaggio ricco di elementi lessicali specialistici o comunque non latini, che rendevano oscuro il significato di molti passi del ''De architectura''.
 
L'opera fu contemporaneamente il tentativo di fareeffettuare una rilettura critica del testo vitruviano e di realizzare il primo [[Trattato (letteratura)|trattato]] moderno di [[teoria dell'architettura]], in cui spiegare come ''costruire'' gli edifici (e non già rendere ragione di come ''fossero costruiti'') senza ricorrere ad immagini, ma fissandoassegnando con lealle parole iun concettiruolo efondamentale lenell'enunciazione istruzionidei che diventavano così autonomiprincipi e assolutidei rispettometodi alledella varieprogettazione edizioni,degli dove invece le immagini potevano anche venire a mancare o essere deformateedifici.
 
SonoNell'opera sono presenti inoltre citazioni dadi autori della [[Grecia classica]], tra cui [[Aristotele]] e [[Platone]], tra gli altri, che brevementeservono inquadranoad inquadrare, anche [[sociologia|sociologicamente]], la funzione dell'architettura.
 
Il ''De re aedificatoria'' non fu [[stampa]]to durante la vita di Alberti, che pure aveva tentato varie volte di affidare le proprie opere a tale nuovo mezzometodo di diffusioneproduzione dei volumi. Il trattato ebbe quindi una diffusione abbastanza limitata. IlLeon trattatoBattista Alberti morì nel [[1472]]. L'opera fu stampatostampata, grazie al mecenatismo di [[Lorenzo il Magnifico]] ed a cura del [[Poliziano]]<ref>Liana Castelfranchi Vegas, ''L'arte del Quattrocento in Italia e in Europa'', 1996.</ref>, solo nel [[1485]], rimanendo comunque un'opera riservatatesto soloriservato agli ambienti colti, a causa dell'esseredel scrittofatto inche latinoera in un'epocascritto in cui si stava imponendo il volgarelatino. Una maggiormaggiore diffusione si ebbe dopocon la traduzione in italiano, editaapparsa nel 1546 e soprattutto con quella del 1550, operaa cura di [[Cosimo Bartoli]]. In seguito il trattato fu riscoperto e ristampato nel corso del [[XVIII secolo]].<ref>M. Biffi, ''Sulla formazione del lessico architettonico italiano'', in "Le parole della scienza. Scritture tecniche e scientifiche in volgare", 2001, pp. 253-290.</ref>
 
L'originale è custodito nella biblioteca del Capitolo del Duomo di [[Olomouc]], nella [[Repubblica Ceca]]<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Flavio Russo|url=https://issuu.com/edizioniesa/docs/9788895430126|titolo=Leonardo inventore?|pubblicazione=Issuu|data=|accesso=2018-01-23}}</ref>.
 
==Struttura dell'opera==
L'opera è così suddivisa:
* Prima parte: la ''firmitas'' (solidità) in [[Vitruvio]], analizzai latemi sono: scelta del terreno, i materiali da utilizzare e le fondazioni .
**:Primo libro: Lineamenti;
**:Secondo libro: Materiali;
**:Terzo libro: Costruzioni;
*Seconda parte: ''utilitas'' (destinazione d'uso, funzione), esamina i vari tipi di edifici.
**:Quarto libro: Opere pubbliche
**:Quinto libro: Opere private
*Terza parte: ''venustas'' (bellezza), sulla bellezza architettonica intesa come un'armonia esprimibile matematicamente grazie alla scienza delle proporzioni, seguita da un trattazione sulle macchine per costruire.
**:Sesto libro: Decorazioni.
*Quarta parte: costruzione dei fabbricati: rispettivamente chiese, edifici pubblici e edifici privati.
**:Settimo libro: Ornamenti per edifici sacri;
**:Ottavo libro: Ornamenti per edifici secolaripubblici;
**:Nono libro: Ornamenti per edifici privati;
**:Decimo libro: Restauro degli edifici (e nozioni di [[idraulica]]).
 
Il trattato, parte sempre dallo studio dell'antichità, basandosi sulle misurazioni dei monumenti antichi<ref>{{Cita libro|nome=Mario|cognome=Carpo|titolo=Metodo ed ordini nella teoria architettonica dei primi moderni : Alberti, Raffaello, Serlio e Camillo|url=https://books.google.it/books?id=zsrGV4ChQL8C&pg=PA23&dq=de+re+aedificatoria+si+ispira+all'antico&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjH9-u89-3YAhUFUhQKHaoCCmQQ6AEIOzAE#v=onepage&q=de%20re%20aedificatoria%20si%20ispira%20all'antico&f=false|accesso=2018-01-23|data=1993|editore=Librairie Droz|lingua=it|p=23|ISBN=9782600031820}}</ref> per proporre poi nuovi tipi di edifici moderni. Questo procedimento viene applicato anche a tipologie di edifici che non esistevano nell'antichità, come le [[prigioni]], gli [[ospedali]] e altri luoghi di pubblica utilità, per i quali comunque ci si ispira comunque all'antico.
 
==Edizioni==
* [[Editio princeps]]: {{Cita libro
|titolo = De re aedificatoria
|città = Florentiae
|editore = accuratissime impressum opera magistri Nicolai Laurentii Alamani (Nicolò di Lorenzo)
|anno = 29 decembris 1485
|url = httphttps://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=2498291&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL7&pds_handle=}}
*{{Cita libro
|titolo = De re aedificatoria
|città = Argentorati ([[Strasburgo]])
|editore = excudebat M. Iacobus Cammerlander Moguntinus
|anno = 1541
|url = httphttps://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=2495761&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle=}}
 
==Note==
<references/>
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* Paola Cosentino, [https://web.archive.org/web/20091216081539/http://www.italica.rai.it/rinascimento/cento_opere/alberti_architectura.htm «Leon Battista Alberti, De re aedificatoria»]
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architettura|letteratura}}