Friuli-Venezia Giulia: differenze tra le versioni
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{{organizzare|
{{F|Friuli-Venezia Giulia|luglio 2016|}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Friuli-Venezia Giulia
|Nome ufficiale = {{it}} Regione autonoma Friuli
|Panorama = Go pn ts ud.jpg
|Didascalia = Vedute (dall'alto a sinistra in senso orario) di [[Gorizia]], [[Pordenone]], [[Udine]] e [[Trieste]]
|Voce bandiera = Bandiera del Friuli-Venezia Giulia
|Stemma =
|Voce stemma = Stemma del Friuli-Venezia Giulia
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 1
|Tipo = [[regione a statuto speciale]]
|Capoluogo =
|Amministratore locale = [[Massimiliano Fedriga]]
|Partito = [[Lega
|Data elezione = 3-5-2018
|Lingue ufficiali = [[Lingua italiana|Italiano]] (57%), [[Lingua friulana|friulano]] (37%), [[Lingua slovena|sloveno]] (5%), [[Lingua tedesca|tedesco]] (1%)<ref>{{Cita web|url=https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/cultura-sport/patrimonio-culturale/comunita-linguistiche/|titolo=La regione per il patrimonio linguistico - Comunità linguistiche regionali|accesso=6 ottobre 2021}}</ref>
|Data istituzione = 31 gennaio [[1963]] mediante legge costituzionale
|Latitudine gradi = 45
|Latitudine minuti = 38
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|Longitudine secondi = 15
|Longitudine EW = E
|Altitudine = 206<ref>
|Superficie = 7924.36
|Abitanti =
|Note abitanti = {{cita web|url=https://demo.istat.it/bilmens/query.php?lingua=ita&Rip=S2&Reg=R06&Pro=P000&Com=&anno=2025&submit=Tavola|titolo=Bilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori)}}
|Aggiornamento abitanti = 31-
|Sottodivisioni = [[#Suddivisione amministrativa|4 enti di decentramento regionale]]: [[Provincia di Trieste|Trieste]], [[Provincia di Gorizia|Gorizia]], [[Provincia di Pordenone|Pordenone]], [[Provincia di Udine|Udine]].
|Sottosottodivisioni = [[:Categoria:Comuni del Friuli-Venezia Giulia|215]]<ref>{{Cita web|url = https://www.istat.it/it/archivio/6789|titolo = CODICI STATISTICI DELLE UNITÀ AMMINISTRATIVE TERRITORIALI: COMUNI, CITTÀ METROPOLITANE, PROVINCE E REGIONI|autore =Istituto nazionale di statistica|wkautore = Istituto nazionale di statistica|sito = istat.it|data = 30 giugno 2023|formato = xls|accesso = 23 settembre 2023|urlmorto = no}}</ref>
|Divisioni confinanti =
|Lingue = [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua slovena|sloveno]], [[Lingua friulana|friulano]], [[Lingua tedesca|tedesco]], [[Lingua veneta|veneto]]
|Codice ISO = [[ISO 3166-2:IT|IT-36]]
|Nome abitanti = friulani ([[Friuli]]) e giuliani ([[Venezia Giulia]]); friulano-giuliani
|Patrono = [[
|PIL = 42.037 [[Milioni|mln]] [[Euro|€]] (2022)
|PIL PPA =
|PIL procapite = 30.900 [[Euro|€]]<ref name="ec.europa.eu" />(2017)
|PIL procapite PPA = 31.400 [[Euro|€]]<ref name="ec.europa.eu">[https://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/9618249/1-26022019-AP-EN.pdf/f765d183-c3d2-4e2f-9256-cc6665909c80]</ref>(2017)
<!--|Parlamentari = 13-->|
|Mappa = Map of region of Friuli-Venezia Giulia, Italy, with provinces-it.svg
|Didascalia mappa = Mappa della regione con
|Parlamentari =
}}
Il '''Friuli-Venezia Giulia'''{{efn|Nell'ultima riforma costituzionale dello Statuto di autonomia speciale del 2016 il trattino c'è ancora e non è mai stato eliminato dal nome della regione, come visibile nella [https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/08/08/16G00168/sg. Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana dell'8 agosto 2016]. Conseguentemente, il testo dello Statuto pubblicato sul sito ufficiale della regione non è pertanto conforme, relativamente al nome della regione, a quanto scritto nella legge costituzionale, che presenta il nome della regione con il trattino tra Friuli e Venezia Giulia. Dall'interrogazione al Presidente della Giunta regionale (Illy) del novembre 2005 presentata dall'allora Consigliere regionale Maurizio Franz: "(…) Preso atto che nell'annuario 2004/2005 curato dal Consiglio regionale, è riportato, fra le prime pagine, il testo dello statuto speciale della regione e che, in esso, il nome della Regione è riportato senza trattino fra la parola "Friuli" e le parole "Venezia Giulia"; (…) RITENUTO pertanto che il testo dello Statuto riportato sull'annuario è sotto questo aspetto, formalmente scorretto; (…) RILEVATO che (…) si interroga il Presidente della regione per conoscere se concorda con l'esposizione dei fatti (…); se non ritenga che l'attività di "interpretazione" svolta in sede di redazione del testo dello Statuto contenuto sull'Annuario possa essere ricondotta a una volontà di carattere politico" - tratto dal saggio storico "Un trattino di troppo? Una strana storia poco conosciuta". Saggio pubblicato da pagina 240 a pagina 250 sulla ricerca storica pubblicata dalla Casa Editrice Kappa Vu - anno 2008 - con il titolo "Venezia Giulia - La regione inventata", autori vari. Il nome è pure scritto, talvolta, con la grafia senza trattino. L'art. 131 della Costituzione, nell'elencare le Regioni italiane, utilizza la dizione "Friuli-Venezia Giulia". Il trattino compariva altresì all'art. 116; la riforma costituzionale del 2001, tuttavia, nel riformulare la disposizione originaria dell'art. 116, ha omesso il trattino, utilizzando perciò la dizione "Friuli Venezia Giulia". Il trattino è venuto meno anche nello statuto della regione pubblicato nel sito ufficiale della regione, il quale, in precedenza, faceva uso del medesimo segno di punteggiatura (cfr. {{cita testo|url=http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge.costituzionale:1963-01-31;1|titolo=Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120309215742/http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge.costituzionale:1963-01-31;1 }}). Nondimeno la Corte costituzionale usa ancora la grafia "Friuli-Venezia Giulia" (cfr., da ultimo, la sent. Corte cost. 299/2013). Nell'ultima riforma costituzionale dello Statuto di autonomia speciale del 2016 nello Statuto il nome della regione è scritto con il trattino tra Friuli e Venezia Giulia, trattino che pertanto non è mai stato eliminato dal nome della regione nello Statuto di autonomia; vedi la Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana dell'8 agosto 2016: {{Cita testo|url=https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/08/08/16G00168/sg||titolo=Gazzetta Ufficiale}}}} (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/friˈuli veˈnɛtʦja ˈʤulja/|it}}<ref>{{DOP|id=1027680|lemma=Friuli}}<br />{{DOP|id=1094944|lemma=Venezia}}</ref>; Friuli Venezia Giulia [https://www.consiglio.regione.fvg.it/pagineinterne/Portale/comunicatiStampaDettaglio.aspx?ID=255935 senza trattino], ''Friûl-Vignesie Julie'' in [[Lingua friulana|friulano]], ''Furlanija-Julijska krajina'' in [[Lingua slovena|sloveno]], ''Friaul-Julisch Venetien'' in tedesco, ''Friul-Venesia Iułia'' in [[Lingua veneta|veneto]], in sigla '''F-VG,''' '''FVG''' o in friulano '''F-VJ,''' ) è una [[Regioni d'Italia|regione italiana]] a [[statuto speciale]] dell'[[Italia nord-orientale]] di {{formatnum:1193937}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, con capoluogo [[Trieste]], composta da due regioni geografiche con caratteristiche storico-culturali diverse: la regione storico-geografica del [[Friuli]], che comprende gli ambiti provinciali di [[Provincia di Pordenone|Pordenone]], [[Udine]] e [[Provincia di Gorizia|Gorizia]]<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/friuli|titolo=Friuli nell'Enciclopedia Treccani|lingua=it|accesso=2 luglio 2022}}</ref>, e la [[Venezia Giulia]], che comprende (sovrapponendosi in parte) quelli di [[Trieste]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/venezia-giulia|titolo=Venezia Giulia nell'Enciclopedia Treccani|lingua=it|accesso=15 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/friuli-venezia-giulia|titolo=Friuli-Venezia Giulia nell'Enciclopedia Treccani|lingua=it|accesso=15 agosto 2020}}</ref> e di Gorizia; quest'ultima accezione, assieme alla [[Venezia Euganea]] e alla [[Venezia Tridentina]], forma la regione di concezione ottocentesca delle ''Tre Venezie'' o [[Triveneto]].
{{TOClimit|3}}
== Geografia fisica ==
Il Friuli-Venezia Giulia occupa l'estremità nord-orientale del territorio italiano e ha una superficie di {{M|7845|u=km2}}. Il territorio regionale è composto dalla regione storico-geografica del [[Friuli]], che costituisce la larghissima maggioranza della sua superficie, e dalla parte di [[Venezia Giulia]] rimasta all'Italia dopo la [[seconda guerra mondiale]]: la demarcazione tra le due regioni storico-geografiche è costituita dalla foce del fiume [[Timavo]], presso [[San Giovanni di Duino]], al confine delle ex province di Gorizia e Trieste. La regione confina:
* a nord con l'[[Austria]] ([[Carinzia]] - [[Distretto di Hermagor]] e [[Distretto di Villach-Land]]);
* a est con la [[Slovenia]] ([[Alta Carniola]], [[Goriziano sloveno]], [[Litorale-Carso]]);
* a ovest con il [[Veneto]] ([[provincia di Belluno|Bellunese]], [[Veneto Orientale]]);
* a sud con il [[mare Adriatico]] ([[Alto Adriatico]]).
=== Punti estremi ===
* a settentrione, sul [[monte Fleons]] (2 507 m di altitudine), nel comune di [[Forni Avoltri]] (UD) al confine con [[Lesachtal]] ([[Austria]]), a 46''°'' 38''<nowiki/>''' 52''<nowiki>''</nowiki>'' di latitudine Nord.
* a meridione, nel comune di [[Muggia]] (TS) al confine con Plavia ([[Capodistria]], [[Slovenia]]), a 45° 34′ 51″ di latitudine Nord.
* a oriente, nel comune di [[San Dorligo della Valle]] al confine con [[Vrhpolje (Vipacco)|Vrhpolje]] ([[Slovenia]]), a 45° 38′ 1″ di longitudine Est.
* a occidente, a pochi metri dal [[Vajont (torrente)|Vajont]] e dalla propria [[Diga del Vajont|diga]], nel comune di [[Erto e Casso]] (PN) al confine con [[Longarone]] (BL) in [[Veneto]], a 46° 16′ 8″ di longitudine Est.
=== Geomorfologia ===
[[Geomorfologia|Morfologicamente]] la regione può essere suddivisa in
* alpina ([[Alpi Carniche]] e [[Alpi Giulie]]);
* prealpina ([[Prealpi Carniche]] e [[Prealpi Giulie]]);
* collinare (Friuli Collinare, Colli Orientali, [[Collio]]);
* pianeggiante ([[pianura friulana]]);
* costiera ([[alto Adriatico]]).
===
{{vedi anche|Prealpi Carniche|Alpi
[[File:Cima_dei_Preti.jpg|thumb|[[Cima dei Preti]] ([[Prealpi Carniche]])]]
Tutta la parte settentrionale del Friuli-Venezia Giulia è costituita da territorio montano, solcato da vallate in corrispondenza di corsi d'acqua come il [[Tagliamento]] e il [[Fella]]. La parte ad ovest del Fella, che comprende le [[Alpi Carniche|Alpi]] e le [[Prealpi Carniche]], separate dall'alto corso del Tagliamento, viene chiamata [[Carnia]]. I rilievi più importanti, da occidente ad oriente, sono tra le [[Dolomiti Bellunesi]], il [[Monte Cavallo (Prealpi Bellunesi)|Monte Cavallo]] (2 251 m) e il [[Col Nudo]] (2 472 m), tra le [[Dolomiti friulane]], appartenenti alle [[Prealpi Carniche]], la [[Cima dei Preti]] ({{M|2703|u=m}}), il [[Monte Duranno]] ({{M|2652|u=m}}) e la [[Monte Cridola|Cridola]] ({{M|2580|u=m}}); tra le [[Alpi Carniche]] il [[Monte Coglians]] (che con i suoi {{M|2780|u=m}} è la quota massima della regione), la [[Creta delle Chianevate]] ({{M|2769|u=m}}) e il [[Monte Peralba]] ({{M|2691|u=m}}); tra le [[Alpi e Prealpi Giulie]] separate dalle [[Alpi Carniche]] dal cosiddetto [[Canal del Ferro]] italiane, lo [[Jôf di Montasio]] ({{M|2754|u=m}}), il [[Mangart]] ({{M|2677|u=m}}), lo [[Jôf Fuârt]] ({{M|2666|u=m}}) e il [[Monte Canin]] ({{M|2587|u=m}}), che domina la pianura. A sud delle Prealpi Giulie è posto invece l'altopiano del [[Carso]] che si spinge a sud fin quasi all'[[Alto Adriatico]].
==== Passi alpini, prealpini e di frontiera ====
{{vedi categoria |Valichi del Friuli-Venezia Giulia}}
I passi alpini si trovano appena finisce un rilievo. Ma i passi del Friuli-Venezia Giulia sono anonimi, ossia non hanno nome proprio. I passi principali sono:
{{div col|cols=4}}
* [[Passo di Sant'Osvaldo]]
* [[Passo Rest|Forcella di Monte Rest]]
* [[Sella Chiampon]]
* [[Sella Chianzutan]]
* [[Passo Mauria]]
* [[Passo del Pura]]
* [[Sella di Rioda]]
* [[Forcella Lavardet]]
* [[Cima Sappada]]
* [[Sella Valcalda]]
* [[Monte Zoncolan|Sella di Monte Zoncolan]]
* [[Forcella Moraret]]
* [[Passo di Monte Croce Carnico]]
* [[Passo di Pramosio]]
* [[Passo Duron]]
* [[Passo del Cason di Lanza]]
* [[Passo di Pramollo]]
* [[Sella di Cereschiatis]]
* [[Sella Nevea|Valico di Sella Nevea]]
* [[Sella di Camporosso]]
* [[Coccau|Valico di Coccau]]
* [[Valico di Fusine]]
* [[Passo Giramondo]]
* [[Passo del Predil]]
* [[Sella Carnizza]]
* [[Passo di Tanamea]]
* [[Valico di Basovizza]]
* [[Valico di Caresana]]
* [[Valico di Devetachi]]
* [[Valico di Fernetti]]
* [[Valico di Jamiano]]
* [[Valico di Merna]]
* [[Valico di Monrupino]]
* [[Valico di Noghere]]
* [[Valico di Pesek]]
* [[Valico di Prebenico]]
* [[Valico di Rabuiese]]
* [[Valico di San Bartolomeo]]
* [[Valico di San Pelagio]]
{{div col end}}
==== Colline ====
{{vedi anche|Collio (territorio)}}
L'area collinare è situata a sud di quella montana e lungo la parte centrale del confine con la [[Slovenia]]. Il principale prodotto del settore agricolo in questa zona è il vino, la cui qualità, soprattutto la qualità bianca, è conosciuta in tutto il mondo ([[verduzzo|verduzzo friulano]], [[Ramandolo (vino)|ramandolo]], [[picolit]], [[Carso Terrano|terrano]], [[Carso Vitovska|vitovska]]). La parte più orientale della zona collinare è anche conosciuta come [[Slavia friulana]], il cui nome ricorda le terre in cui dal VII secolo d.C. si erano insediate genti di origini slave.
==== Pianure centrali ====
[[File:Cervignano.jpg|thumb|La [[Bassa Friulana]] all'altezza di [[Cervignano del Friuli]]]]
L'area pianeggiante che dalle colline arriva fino al [[
Nella bassa pianura il paesaggio è quello delle pianure irrigue, mentre nell'alta pianura il paesaggio è quello delle praterie aride
L'alta pianura friulana ha caratteristiche diverse nelle sue sezioni orientale e occidentale, separate dal corso del fiume Tagliamento. La seconda, percorsa dagli ampi greti ghiaiosi dei torrenti Cellina e Meduna, è spiccatamente più arida della prima. Le diverse caratteristiche dell'alta e della bassa pianura ne condizionano il popolamento: mentre nella prima gli insediamenti umani sono discontinui, nella seconda essi sono diffusi nel territorio e danno vita a conurbazioni. La maggior parte delle attività agricole della regione sono concentrate in questa zona.
==== Coste ====
[[File:Barbana.jpg|thumb|[[Laguna di Grado]]]]
Area che può essere ulteriormente suddivisa in due sottoaree, l'occidentale e centrale (in corrispondenza del Friuli) e quella orientale (Venezia Giulia), separate dalla foce del fiume Timavo. A ovest di questa la costa è bassa e sabbiosa con ampie [[laguna|lagune]] ([[laguna di Grado]], [[Laguna di Marano]] e [[Riserva naturale della Foce dell'Isonzo|Riserva Naturale della Foce dell'Isonzo]]) oltre a famose località balneari quali [[Grado (Italia)|Grado]] e [[Lignano Sabbiadoro]]. A est la costa è rocciosa dove l'altopiano carsico incontra l'Adriatico, fino al confine con la Slovenia. Sul finire della provincia di Gorizia e tutta quella di Trieste vi è infatti una porzione del [[Carso]], caratterizzato da notevoli fenomeni geologici quali [[Dolina carsica|doline]], numerose grotte (tra cui la [[Grotta Gigante]]) e fiumi sotterranei come il Timavo. I modesti rilievi del Carso italiano raggiungono la massima quota nei {{M|672|ul=m slm}} del [[Monte Cocusso]], che segna il confine nazionale.
=== Idrografia ===
[[File:Tagliamento da Aonedis.JPG|thumb|Il letto del fiume [[Tagliamento]]]]
[[File:I-GO-Isonzo.JPG|thumb|Il fiume [[Isonzo]] a [[Gorizia]]]]
La regione possiede importanti fiumi come il [[Tagliamento]] che scorre dalla [[Carnia]] fino all'[[Adriatico]] sfociando tra [[Lignano Sabbiadoro]] e [[Bibione]]. Altro fiume importante della regione è l'[[Isonzo]] che nasce dalle Alpi Giulie e scorre fino al mare, sono presenti inoltre: il [[Livenza]], il [[Torre (fiume)|Torre]], lo [[Stella (fiume)|Stella]], il [[Natisone]], lo [[Judrio]], il [[Timavo]], il [[Cormor]], il [[Fella]] il Degano ed il [[Piave]]. Le Prealpi carniche sono inoltre segnate da numerosi torrenti tra cui il [[Meduna]] e il [[Cellina]] che scendono verso la pianura friulana, mentre la zona pianeggiante è solcata da canali ad uso irrigativo-agricolo. I laghi più importanti della regione, tutti di piccole/medie dimensioni e posti in territori montani, sono:
{{div col|cols=3}}
* [[Lago di Cavazzo]]
* [[Lago del Predil]]
* [[Lago di Barcis]]
* [[Lago di Sauris]]
* [[Lago
* [[Lago di Doberdò]]
* [[Lago di Ravedis]]
* [[Lago di Ragogna]]
* [[Lago del Vajont]]
* [[Lago di Cà Zul]]
* [[Lago di Cà Selva]]
* [[Lago di Cornino]]
* [[Laghi di Fusine]]
* [[Lago di Verzegnis]]
* [[Lago di Pramollo]]
* [[Lago di Bordaglia]]
* [[Lago Volaia]]
* [[Lago Avostanis]]
{{div col end}}
=== Geologia ===
Buona parte del Friuli collinare e montuoso è classificato come zona a [[rischio sismico]] moderato o elevato per la presenza di un sistema di [[faglia|faglie]] attive. Di rilevanza storica è stato il [[Terremoto del Friuli del 1976]].
=== Clima ===
Sulla costa i venti principali sono la [[Bora]] da E-NE e lo [[Scirocco]] da Sud, che si alternano nel corso dell'inverno, mentre il [[Maestrale]] da O e le brezze predominano in estate. La zona della costiera triestina tra Sistiana e Miramare è riparata dal vento di Bora grazie al ciglione carsico sovrastante, mentre vi risultano esposte Trieste, il resto della costa, la bassa pianura, il cividalese e parzialmente la pianura da [[Palmanova]] a [[Gemona]], zone sulle quali il vento nordorientale penetra sfruttando varie valli laterali delle [[Alpi Giulie]]. La montagna friulana ha un clima più rigido e piovoso e i livelli altimetrici delle nevicate e della [[vegetazione]] sono più bassi che nel resto delle [[Alpi]].
{{vedi anche|Zone
== Ambiente ==
=== Flora ===
Il manto vegetale del Friuli
Il territorio friulano presenta una gran varietà di specie vegetali (oltre
*
* La zona pianeggiante litoranea (o ''[[Bassa friulana]]'') e sub-litoranea coltivata intensivamente (a [[mais]] in particolare) e poco alberata ([[Pioppo|pioppi]], [[carpinus|carpini]] e [[fraxinus|frassini]] le specie più diffuse) perché soggetta in età moderna a un disboscamento di ampie proporzioni. Lungo la fascia delle risorgive vegeta la famosa ''[[Erucastrum]] palustre'', pianta endemica e a forte rischio di estinzione. Anche alcune specie di tipo mediterraneo sono presenti, in numero limitato, sul territorio, fra cui il [[leccio]].
* La zona dei magredi nell'alta pianura del Friuli occidentale, caratterizzata da vaste praterie aride e cespugliose. In questi luoghi cresce la ''Brassica glabrescens'' che a livello mondiale è esclusiva di queste zone. Troviamo anche la ''Crambe tataria'' diffusa nelle steppe dell'Europa orientale e dell'Asia centrale, ma in Italia presente solamente nei magredi friulani.
* La zona collinare e prealpina centrale, dalla gran varietà di fiori e di specie vegetali tipiche sia dell'area padana che europea centro-orientale. La superficie boschiva, non molto estesa, è ricca di [[Quercia|querceti]] e di [[Betulle|betullacee]] (carpini in particolare), ma anche di [[Tiglio|tigli]], di [[Ulmus|olmi]] e di [[Acero|aceri]].
* La zona alpina, contraddistinta, alle quote più basse, da boschi di [[Larice|larici]] e da [[Abies|abetaie]]. A partire da una certa altezza (
=== Fauna ===
Dal punto di vista faunistico il Friuli
* L'area alpina, caratterizzata dalla presenza di [[Ursus arctos|orsi]], [[lynx lynx|linci europee]] (queste due prime specie sono ricomparse alla fine del [[XX secolo]], provenienti dalla vicina [[Slovenia]]), [[Canis lupus|lupi]], [[gatto selvatico|gatti selvatici]], [[Capra ibex|stambecchi]] (reintrodotti nel [[XX secolo]]), [[Cervus|cervi]], [[Capriolo|caprioli]], [[Camoscio|camosci]], [[Meles meles|tassi]], [[gallo forcello|galli forcelli]], [[Francolino di monte|francolini di monte]], [[ermellino|ermellini]] e [[marmotta|marmotte]]. Negli ultimi anni si è assistito ad un arrivo di consistenti popolazioni di [[sciacallo dorato|sciacalli dorati]], stabilitisi prevalentemente a quote basse sul [[carso]] e sulle [[alpi giulie]], ma non sono mancati avvistamenti sulle [[alpi carniche|Alpi Carniche]] e sulle [[Dolomiti Friulane]]. Sono inoltre presenti [[falconiformi]] come la [[Buteo buteo|poiana]], il [[falco]] e l'[[Aquila chrysaetos|aquila reale]]. Tra i [[rettili]] si segnalano l'[[Vipera aspis|aspide]] meglio conosciuta come vipera comune, il [[Vipera berus|marasso]], la [[Vipera ammodytes|vipera dal corno]]. Nei rilievi friulani e in alta collina non sono rare due specie di anfibi diffuse anche in molte altre zone dell'arco alpino: il [[Ichthyosaura alpestris|tritone alpestre]] e la [[Salamandra atra|salamandra alpina]]. Numerose sono infine le specie ittiche d'acqua dolce presenti nei ruscelli di montagna e nella zona pedemontana: fra queste predominano le [[Salmo trutta|trote]], le [[Tinca tinca|tinche]]
* L'area della collina e della pianura, fortemente antropizzata, nella quale spicca la presenza di [[lepre|lepri]], [[Vulpes vulpes|volpi]], [[Phasianidae|fagiani]] e [[Sus scrofa|cinghiali]]. Fra le specie ittiche di pianura sono numerose, oltre alle specie che popolano i ruscelli e i bacini lacustri di montagna, anche le [[Cyprinus carpio|carpe]] (rare sui rilievi più alti) e la [[Salmo marmoratus|trota marmorata]].
* La zona della laguna, che si caratterizza per essere tappa di numerose specie di uccelli in migrazione come il [[Anas platyrhynchos|germano reale]], l'[[Anas crecca|alzavola]], la [[Anas querquedula|marzaiola]], il codone, il [[Anas penelope|fischione]], il [[Aythya ferina|moriglione]]. Vi sostano anche [[ardeidi]] come l'[[Ardea cinerea|airone cenerino]], l'[[Ardea purpurea|airone rosso]] e la [[Egretta garzetta|garzetta]]. Nelle zone lagunari ha anche una certa diffusione la coltivazione dei molluschi, in particolare [[ostrica|ostriche]] e [[Mitilo|mitili]].<ref>Per ulteriori approfondimenti vedi: Autori vari: ''Conoscere l'Italia, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia'', pag. 164 e seguenti (la parte oggetto del rif. è stata interamente scritta da Giorgio Valussi), Istituto Geografico de Agostini, Novara 1979</ref>
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== Storia ==
{{Vedi anche|Storia del Friuli|Venezia Giulia|Storia di Trieste}}
{{Approfondimento
|titolo=Origini del nome
|contenuto=Il nome ''Friuli'' è di origine romana e deriva dalla città di ''Forum Iulii'' (ora [[Cividale del Friuli]]) fondata da [[Giulio Cesare]] verso la metà del [[I secolo a.C.]] e divenuta, dopo la distruzione di [[Aquileia]] ad opera degli [[Unni]] nel 452 d.C., il capoluogo della regione ''[[Venetia et Histria]]'', in posizione pedemontana più appartata, ma più sicura. Con le [[invasioni barbariche]] il nome, contrattosi nella forma attuale fu esteso a tutta la regione circostante sulla quale la città esercitava la sua giurisdizione, che divenne prima ducato, poi la marca ed infine la contea del Friuli. Anche il nome ''Venezia Giulia'' si richiama alla tradizione romana della Venetia et Histria e delle [[Alpi Giulie|Alpes Iuliae]], ricordando il dominio della [[Repubblica di Venezia]] e le imprese di Giulio Cesare e di [[Augusto|Cesare Ottaviano Augusto]], entrambi della [[Gens Iulia]]. Esso fu proposto nel [[1863]] dal [[glottologo]] goriziano [[Graziadio Ascoli]]. [[File:CividaleJulesCésar.jpg|thumb|centro|Statua di [[Giulio Cesare]] a [[Cividale]] (Forum Iulii)]]}}
'''Della storia della regione Friuli-Venezia Giulia''' si può parlare solo a partire dal 1963, ossia dalla promulgazione della Legge Costituzionale nr. 1 del 31 gennaio 1963, che istituì tale regione. Prima di tale data, il territorio su cui si estende oggi il Friuli-Venezia Giulia era composto, nel corso della storia, da diverse entità territoriali caratterizzate da distinte vicende storiche segnate dallo scontro/incontro del mondo latino ([[Impero romano]], [[Principato patriarcale di Aquileia|Patriarcato di Aquilea]], [[Repubblica di Venezia]],...) del mondo germanico ([[Longobardi#Invasione dell’Italia|longobardi]], [[franchi]], [[Impero austro-ungarico|tedeschi]]) e del [[Slavi#Etnogenesi ed insediamenti originari|mondo slavo]]. Prima del 1963 la storia del Friuli-Venezia Giulia va perciò studiata tenendo conto delle diverse entità statali ed etniche che gravitavano sull’area che oggi costituisce tale regione.
=== Epoca preromana ===
Le etnie più antiche note nell'area o nelle vicinanze sono quelle degli [[Euganei]] di origine [[Popoli dell'Italia antica|pre-indoeuropea]] (pianura occidentale) e dei [[Reti]] (Alpi occidentali), quest'ultimi affini agli [[Etruschi]]. Nella zona meridionale e nella vicina [[Istria]] fiorì anche la [[Castelliere|Cultura dei Castellieri]], la cui identificazione con un popolo altresì noto è incerta. Successivamente si sovrapposero i [[Veneti]]ci, ai quali si sostituirono nel [[V secolo a.C.]] i [[Carni]] di origine [[celti]]ca che introdussero, nei territori da loro occupati e in quelli limitrofi, nuove e avanzate tecniche di lavorazione del [[ferro]] e dell'[[argento]].
=== Epoca romana ===
Roma intervenne nell'[[Istria]] con tre spedizioni militari ([[221 a.C.|221]], [[178 a.C.|178]]-[[177 a.C.|177]] e [[129 a.C.]]), interessata al controllo delle regioni subalpine orientali. Nel [[181 a.C.]] nasce la colonia di [[Aquileia]] e da qui si irradiò la potenza romana, vanamente contrastata dalle popolazioni indigene: nel 177 a.C. vennero debellati gli [[Istri]] e distrutta [[Nesazio]] la loro capitale.
Nel 128 a.C. furono battuti i [[Giapidi]] e nel [[115 a.C.]] i [[Carni]]. Una raggiera di strade collegò Aquileia ai passi alpini e, a guardia di questi furono fondati altri centri, Iulium Carnicum ([[Zuglio]]) sulla strada di [[Monte Croce (Trentino-Alto Adige)|Monte Croce]], [[Cividale del Friuli|Forum Iulii]] ([[Cividale]]) su quella di [[Piedicolle (Tolmino)|Piedicolle]], ed ancora [[Trieste|Tergeste]] (Trieste) e [[Pietas Iulia]] ([[Pola]]). Nel [[42 a.C.]] tutta la regione fino al [[Formione]] ([[Risano]]) entrò a far parte dell'[[Italia]] il cui confine fu portato all'[[Arsa]] in [[età augustea]], probabilmente tra il 18 e il 12 a.C. Le Alpi orientali ebbero allora il nome di [[Alpi Giulie]]. Questi territori fecero parte della [[Regio X Venetia et Histria]], decima regione d'Italia, e la maggior parte delle loro città vennero ascritta a diverse tribù: Aquileia e Pola alla [[Tribù (storia romana)|Velina]], Iulium Carnicum alla [[Tribù (storia romana)|Claudia]], Forum Iuilii alla [[Tribù (storia romana)|Scapita]], Trieste alla [[Tribù (storia romana)|Pupinia]], Parenzo alla [[Tribù (storia romana)|Lemonia]]. Nell'età di [[Marco Aurelio]], il confine orientale dell'Italia supera le Giulie e comprende [[Emona]] (Lubiana), [[Albona]] e [[Tarsatica]].
[[File:Aquileia, scavi foro 04.JPG|thumb|left|Il Foro di [[Aquileia]]]] La regione subì un processo di romanizzazione analogo a quelle della altre parti dell'Impero, e le popolazioni sottomesse si limitarono a conservare memoria delle loro origini preistoriche nei toponimi (la desinenza "acco" dei nomi di molte località friulane si deve ai contadini [[gallo-romani]]). A lungo rimase vivo il culto di divinità locali, illiriche nell'Istria orientale, galliche ([[Beleno]]) in Friuli. Furono secoli di prosperità, affluiva in Aquileia gente da tutto il mondo romano, ospitava i comandi dell'esercito danubiano, della flotta delle vicende che portarono alla dissoluzione dell'Impero romano furono tumultuose e drammatiche nella regione, esposta ai barbari e punto d'incrocio fra oriente e occidente. Nel [[239]] vi fu il "''bellum aquileiense''" fra le forze del senato e l'imperatore [[Massimino Trace|Massimino]], che fu sconfitto e ucciso.
Le opere di fortificazione lungo l'arco delle Alpi Giulie, iniziate già alla fine del II sec. vennero a formare col tempo un complesso sistema difensivo imperniato sul Castellum di Castra ([[Aidussina]]) e si diffusero anche le cinte murate;
ma il [[Claustra Alpium Iuliarum|Limes Italicus Orientalis]] non impedì a [[Teodosio I|Teodosio]], vittorioso sul Frigido ([[Vipacco]]) nella [[Battaglia del Frigido]] contro [[Flavio Eugenio|Eugenio]] di saccheggiare Aquileia nel 394 d.C. Infine nel 452 la città fu assediata e predata da [[Attila]], con questo episodio si può far terminare il periodo romano della storia della parte nord-orientale d'Italia.
=== Epoca medievale ===
[[File:Patriarchate_of_Aquileia_locator_map_(1250).svg|thumb|{{legend2|#d40000|Patriarcato di Aquileia attorno al 1250}}]]
Nel medioevo in Friuli-Venezia Giulia rivestì un ruolo determinante il [[Principato patriarcale di Aquileia]] o Patriarcato di Aquileia, istituito nel 1077 dall’imperatore [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]], per ricompensare la fedeltà ad esso dimostrata dal patriarca [[Sigeardo di Beilstein]], che durò fino al 1420, quando il suo territorio fu conquistato dalla Repubblica di Venezia.
Nel 1382 ci fu la dedizione di Trieste da parte del consiglio cittadino a Leopoldo duca d'Austria e rimase sotto l'impero austro-ungarico fino alla fine della I guerra mondiale nel 1918.
Nel XV secolo il territorio dell’odierno Friuli-Venezia Giulia fu investito da ripetute [[incursioni turche del Friuli|incursioni turche]].
Lo scopo principale delle scorrerie turche era quello predatorio; nel compimento delle razzie i turchi facevano anche prigionieri da sfruttare o da vendere come schiavi, distruggevano villaggi interi, e compivano stupri e sanguinosi massacri.
La conseguenza di queste incursioni fu la totale distruzione di alcuni paesi, alcuni ricostruiti ed altri lasciati al loro destino.
Una delle incursioni più cruente fu quella del 1499, compiuta da circa 10.000 soldati comandati da Skander Pascià (Skender Pascha), che si spinsero fino a [[Conegliano]]: in otto giorni di scorribanda, furono trucidate o condotte in prigionia oltre {{formatnum:10000}} persone e furono saccheggiati ed arsi ben 132 villaggi.<ref>Boris Gombač, Atlante storico dell'Adriatico, Bandecchi & Vivaldi Ed., Pontedera 2007</ref>
=== Epoca moderna ===
{{Immagine multipla|larghezza totale = 700|immagine1 = Venezia_1494_x_Picture.JPG|didascalia1 =Il confine tra la Repubblica di Venezia<br /> e i domini degli Asburgo attorno al 1500|immagine2 = Istria_1742.jpg|didascalia2 = {{legenda|#6CAE85|Domino Veneto}}in una mappa del 1742|immagine3 = Suddivisioni_del_Regno_Lombardo-Veneto.svg|didascalia3 = Regno Lombardo-Veneto (1815-1866)}}
Dopo la morte del conte [[Leonardo di Gorizia]], avvenuta il 12 aprile 1500, la [[Contea di Gorizia]] venne aggiunta ai domini degli [[Casa di Asburgo|Asburgo]]. Il [[trattato di Noyon]], firmato il 13 agosto 1516, decretò la divisione del territorio dell’attuale regione Friuli-Venezia Giulia tra la [[Repubblica di Venezia]] e gli [[Casa di Asburgo|Asburgo]] — una divisione tra due distinte aree di influenza politica che perdurò per oltre 400 anni, fino alla fine della prima guerra mondiale.
=== Epoca contemporanea ===
{{vedi anche|Lombardo Veneto|Regno d'Italia}}
==== Affermazione della coscienza nazionale italiana nel Litorale Austriaco ====
La costituzione del [[Regno d'Italia]] rafforzò l'irredentismo, non solo nell'[[Istria]] ma anche a Trieste e a [[Gorizia]]. Questa affermazione era favorita dal sistema elettorale austriaco. Il processo di industrializzazione di [[Trieste]], di [[Monfalcone]] e [[Pola]] diventata dopo il [[1866]] una grande base navale, inserì nella lotta politica una consistente e ben organizzata forza politica: il partito socialista, mentre la situazione internazionale, causata dalla [[Triplice alleanza (1882)|Triplice Alleanza]] rendeva spesso difficile l'azione dell'[[irredentismo]] che ebbe le sue principali manifestazioni a Trieste e in genere nelle città. Il movimento politico dei cattolici ebbe le sue maggiori affermazioni nel goriziano fortemente caratterizzato dal nazionalismo cattolico slavo. Queste lotte favorirono un notevole processo culturale e sociale, come pure della coscienza nazionale tra gli italiani a cui [[Impero austriaco|l'Impero austriaco]] cercò di contrapporsi favorendo l'[[austroslavismo]] nei territori interessati.
==== Prima guerra mondiale ====
La [[Grande Guerra|guerra italo-austriaca del 1915]] ebbe tra i suoi obiettivi fondamentali l'annessione della [[Venezia Giulia]] all'[[Italia]]. Essa fu combattuta per la maggior parte nel territorio della regione che risentì duramente delle operazioni belliche. A oriente e occidente del fiume [[Isonzo]] la regione fu retrovia del conflitto per tre anni e patì gravissimi danni nei porti e nelle valli dell'Isonzo dove [[Gorizia]] fu quasi totalmente rasa al suolo. Sugli italiani gravò l'oppressione poliziesca dell'Austria e dopo la [[rotta di Caporetto]] nel 1917 il Friuli subì la dura prova dell'invasione e dell'esodo di parte della popolazione e delle conseguenti spoliazioni. Al termine della guerra, il [[Regio Esercito]] occupò militarmente tutta la Venezia Giulia e la Dalmazia. In base al [[Trattato di Rapallo (1920)|trattato di Rapallo]] l'Italia ottenne però solo parte di ciò che le era stato promesso dal [[Patto di Londra|patto segreto di Londra]]. Per via del mancato rispetto del Patto di Londra, l'epilogo della prima guerra mondiale venne definito "[[vittoria mutilata]]".
==== I nuovi territori al confine orientale del Regno d’Italia, acquisiti dopo la prima guerra mondiale ====
{{Immagine multipla
|allineamento = sinistra
|larghezza totale = 345
|immagine1 = Rapallo nuovo confine.JPG
|didascalia1 = In punteggiato bianco: Il nuovo confine orientale del Regno d’Italia e relativa composizione etnica in base al censimento austro-ungarico del 1910.
|immagine2 = Provinces of Venezia Giulia (1923-1947).svg
|didascalia2 = Ripartizione in province dei nuovi territori al confine orientale del Regno d’Italia.
}}
Vinta la guerra contro l’Impero austriaco, il Regno d’Italia si vide assegnare in seguito ai trattati di [[Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)|Saint Germain (1919)]], [[Trattato di Rapallo (1920)|Rapallo (1920)]] e [[Trattato di Roma (1924)]] un esteso territorio ad est del precedente confine orientale, comprendente le città le città di Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Zara.<br />
Nei nuovi territori assegnati al Regno d'Italia risiedevano circa {{formatnum:555000}} italiani. Oltre alla popolazione di lingua italiana nei nuovi territori vivevano anche circa {{formatnum:365000}} jugoslavi (sloveni e croati).{{efn|La presente ripartizione della popolazione tra italiani e jugoslavi è stata stimata in base ai dati evidenziati a pagina 11 dei "Risultati sommari del censimento della popolazione eseguito il 1º dicembre 1921" (op.cit.).
I dati relativi alla città di Fiume (''che nel 1921 non era stata ancora assegnata al Regno d’Italia'') sono stati desunti dalle stime dello storico Alan John Percivale Taylor, indicate a pagina 269 del suo libro “The Habsburg Monarchy 1809-1918” (op. cit.)
}} Ad essi il Regno d’Italia negò quasi da subito molti diritti che essi avevano conquistato nell’ambito dell’Impero austro-ungarico, ad esempio la possibilità di istruzione obbligatoria o la possibilità di rapportarsi con le autorità statali nella propria lingua madre, il che creava agli appartenenti di questi gruppi alloglotti non pochi disagi, se si considera il fatto che almeno un terzo di essi non era in grado di esprimersi in lingua italiana.<ref name="auto1">Boris Gombač, ''Atlante storico dell'Adriatico orientale'', Bandecchi &Vivaldi, Pontedera, 2007 - ISBN 978-88-8641-327-5</ref><ref name="auto">France M. Dolinar ed altri, “Slovenski zgodovinski atlas”, Nova revija, Ljubljana, 2011, ISBN 978-961-6580-89-2</ref>
==== Seconda guerra mondiale ====
{{vedi anche|Occupazione jugoslava dell'Istria e della Venezia Giulia}}
{{Approfondimento
|titolo=Modifiche del confine orientale dello Stato italiano dopo la seconda guerra mondiale
|contenuto=Dopo la seconda guerra mondiale gran parte dei territori, ottenuta dallo Stato italiano nella prima guerra mondiale, venne assegnata allo Stato jugoslavo.<br _>
Allo Stato italiano rimasero la città di Gorizia e di Trieste, con una parte del loro retroterra storico.
Gran parte delle province di Gorizia e di Trieste, la [[Provincia di Pola]], la [[Provincia di Fiume]] e la [[Provincia di Zara]], vennero invece assegnate allo Stato jugoslavo.<br _>
A Trieste e nella parte della provincia di Gorizia, assegnata all’Italia, risiedevano circa {{m|290000}} italiani e circa {{m|45000}} jugoslavi (sloveni). Nella parte della provincia di Gorizia, assegnata alla Jugoslavia, nella provincia di Pola, nella provincia di Fiume e nella provincia di Zara risiedevano circa {{m|265000}} italiani, [[Esodo giuliano dalmata|gran parte dei quali emigrò in Italia]], e circa {{m|320000}} jugoslavi (sloveni e croati).{{efn|Le ripartizioni della popolazione tra Italia e Jugoslavia, avvenute dopo la seconda guerra mondiale, sono state stimate in base ai dati indicati a pagina 11 dei “Risultati sommari del Censimento della popolazione eseguito il 1º Dicembre 1921” (op. cit.) e in base ai dati, riferiti al censimento del 1921, indicati nel libro Slovenski zgodovinski atlas (op. cit. – pagina 195).<br _>
I dati relativi alla città di Fiume (''che nel 1921 non era stata ancora assegnata al Regno d’Italia'') sono stati desunti dalle stime dello storico Alan John Percivale Taylor, indicate a pagina 269 del suo libro “The Habsburg Monarchy 1809-1918” (op. cit.)}}<ref name="auto1"/><ref name="auto"/>
[[File:Litorale 1.png|thumb|upright 1.5|
{|
|- style=vertical-align:top
|
{{legenda|#10FF20}}
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{{legenda|#00fa9a}}
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{{legenda|#eee8aa}}
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{{legenda|#ffff00|Aree del [[Litorale austriaco]], della [[Carinzia]] e della [[Carniola]] assegnate all'Italia dopo la prima guerra mondiale:}}
|}
{{legenda|#10FF20|Aree annesse definitivamente all'Italia nel 1920}}
{{legenda|#00fa9a|Aree annesse al Regno d'Italia nel 1920, passate al [[Territorio Libero di Trieste]] nel 1947 con i [[Trattati di Parigi (1947)|trattati di Parigi]] e assegnate all'Italia nel 1975 con il [[trattato di Osimo]]}}
{{legenda|#eee8aa|Aree annesse al Regno d'Italia nel 1920, passate al Territorio Libero di Trieste nel 1947 con i [[Trattati di Parigi (1947)|trattati di Parigi]] e assegnate alla Jugoslavia nel 1975 con il trattato di Osimo}}
{{legenda|#ffff00|Aree annesse al Regno d'Italia in base al [[Trattato di Rapallo (1920)|trattato di Rapallo del 1920]] ed in base [[Trattato di Roma (1924)|trattato di Roma del 1924]], e poi assegnate alla Jugoslavia nel 1947 con i [[Trattati di Parigi (1947)|trattati di Parigi]]}}]]
}}
Durante la seconda guerra mondiale la regione fu invasa dalle truppe naziste. Il 1º ottobre [[1943]], fu inglobata nella [[Zona d'operazioni del Litorale adriatico]] sotto il diretto controllo del [[Terzo Reich]], con a capo il commissario supremo [[Friedrich Rainer]], che nominò [[Bruno Coceani]] prefetto della provincia di Trieste con autorità sugli altri prefetti della regione ad eccezione della [[Provincia di Lubiana]].<ref>Bogdan C. Novak, Trieste, 1941-1954, la lotta politica, etnica e ideologica, Milano, Mursia, 1973 (traduz. italiana da: Bogdan C. Novak, Trieste, 1941-1954. The ethnic, political and ideological struggle, The University of Chicago Press, Chicago-London 1970)</ref>
{{Citazione|Prefetti e podestà finiscono sotto il controllo di "consiglieri" tedeschi". Dalle autorità tedesche dipendono direttamente anche le formazioni della milizia fascista e i vari reparti di polizia. Tra questi particolare rilievo ha l'Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia,... che proseguì nella sua attività antipartigiana mettendosi al servizio dei tedeschi e distinguendosi in particolare nella cattura degli ebrei.|Il Litorale Adriatico, Fondazione Memoria della Deportazione - Biblioteca archivio Pina e Aldo Ravelli<ref>[http://www.deportati.it/litorale_adriatico.html da ANED] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080924152013/http://www.deportati.it/litorale_adriatico.html |data=24 settembre 2008}}</ref>}}<br _>
La [[Resistenza italiana]] si era manifestata in forma organizzata e incisiva alla fine del 1943 grazie all’iniziativa della Federazione regionale del Pci, risoluta ad applicare la linea elaborata dalla direzione Nord a Milano dopo l’[[Operazione Achse|invasione tedesca dell’Italia]]. Gli aderenti al Comitato di liberazione nazionale della zona libera del Friuli<ref>[https://www.carnialibera1944.it/zonalibera/zonalibera_doc/clnzonalibera.htm Zona Libera della Carnia CLN]</ref> cercarono di opporre resistenza alla occupazione nazista e riuscirono, nell’autunno 1944, per un breve periodo a liberare alcune zone dove crearono la [[Repubblica libera della Carnia]].<br />
Dopo la [[Armistizio di Cassibile|capitolazione del Regno d’Italia]] il [[Fronte di Liberazione del Popolo Sloveno|movimento di liberazione sloveno]] ed il [[ZAVNOH|movimento di liberazione croato]], che fino ad allora svolgevano la propria attività prevalentemente sul territorio del [[Invasione della Jugoslavia#L’attacco|Regno di Jugoslavia, invaso]] nell’aprile 1941 dagli eserciti del Regno d’Italia, della Germania e dell’Ungheria, estesero le proprie azioni di guerriglia anche ai territori dell’ex [[Litorale Austriaco]], assegnati al Regno d’Italia dopo la prima guerra mondiale ma che risultavano abitati anche da circa {{formatnum:470000}} jugoslavi (sloveni e croati), giustificando tali azioni in base ai proclami di annessione di tali territori alla Jugoslavia, emanati dai loro rispettivi organi di governo partigiano.<ref>[https://www.regionestoriafvg.eu/tematiche/tema/436/Resistenza-italiana-e-la-Resistenza-jugoslava Regione Storia FVG]</ref><ref>[https://www.istrapedia.hr/it/natuknice/370/movimento-popolare-di-liberazione-mpl Movimento popolare di liberazione (MPL) - Istrapedia]</ref><br />
Poiché il Friuli e la Venezia Giulia, rappresentavano una importante via di comunicazione tra i principali centri urbani dell’[[Zona d'operazioni del Litorale adriatico|OZAK]] ed il [[Terzo Reich]], le azioni di guerriglia partigiana furono fortemente contrastate dai tedeschi che fecero ricorso all'esercizio estremo della violenza, per la quale si servirono pure della collaborazione subordinata di formazioni militari e di polizia italiane<ref>{{cita web|url=https://www.openstarts.units.it/server/api/core/bitstreams/836ecf88-4987-46a9-931c-1d35b47be684/content|titolo= Relazione della Commissione mista storico-culturale italo-slovena|data=luglio 2000|accesso=24 maggio 2024}}</ref>. I partigiani subirono pesanti perdite, ma riuscirono ad impegnare ingenti formazioni militari tedesche, impedendo il loro utilizzo su altri fronti, e contribuirono in modo determinante alla liberazione dall'occupazione nazista di [[Corsa per Trieste|Trieste]] e delle altre città della regione.<br />
Nell'inverno [[1944]]-[[1945|45]] gli scali ferroviari di [[Udine]] e della [[Val Canale]], i ponti sul [[Tagliamento]] ed altri obiettivi strategici, subirono pesanti bombardamenti aerei anglo-americani. Fra l'aprile 1944 e il febbraio 1945 i bombardamenti statunitensi e britannici, presero di mira anche [[Storia di Trieste|Trieste]], provocando ingenti danni e centinaia di vittime tra i civili.
{{citazione|Nella notte fra il trenta aprile e il primo maggio, formazioni del [[IX Korpus|IX. Corpus partigiano sloveno]] e della IV. armata jugoslava entrarono a Trieste ed a Fiume, liberarono l’lstria e conquistarono Gorizia. Il IX. Corpus sloveno ma soprattutto i reparti della quarta armata jugoslava entrarono a Trieste il primo maggio del 1945 scendendo con una manovra a tenaglia dall’altopiano carsico e bruciando sul tempo, per un giorno, le avanguardie della seconda divisione neozelandese.|Boris Gombač Atlante storico dell’Adriatico orientale, pag. 360<ref>{{cita web|url=https://www.dlib.si/stream/URN:NBN:SI:DOC-CAC2LPE9/e9533643-0f31-4721-8f71-5b0c792bc6e9/PDF|titolo=Atlante storico dell’Adriatico orientale|autore=Boris Gombač|accesso=9 maggio 2024}}</ref>}}
==== Istituzione della regione Friuli-Venezia Giulia ====
La creazione della regione Friuli-Venezia Giulia fu prevista dalla Costituzione italiana del 1947<ref>[https://www.treccani.it/enciclopedia/friuli-venezia-giulia_%28Dizionario-di-Storia%29/ Nell'Enciclopedia Treccani troverai tutto quello che devi sapere su Friuli-Venezia Giulia. Entra subito su Treccani.it, il portale del sapere.]</ref>. Essa raggiunge l'attuale conformazione con il ricongiungimento di parte del [[Territorio Libero di Trieste]], che avviene di fatto nel 1954 con il [[Memorandum di Londra]] (de iure solo nel 1975 con il [[Trattato di Osimo]]). Lo statuto speciale della [[Regione italiana a statuto speciale|regione autonoma]] viene promulgato nel 1963.<ref>{{Cita web|url=http://www.consiglio.regione.fvg.it/export/sites/consiglio/istituzione/allegati/Allegati_istituzione_statuto/Norme_attuazione_statutaria.pdf|titolo=Norme attuazione statutaria regione FVG|accesso=16 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180416201113/http://www.consiglio.regione.fvg.it/export/sites/consiglio/istituzione/allegati/Allegati_istituzione_statuto/Norme_attuazione_statutaria.pdf|urlmorto=no}}</ref> La scelta di [[Trieste]] come capoluogo regionale fu fatta per dare alla città giuliana, privata dopo la seconda guerra mondiale dei propri tradizionali mercati di sbocco, un ruolo amministrativo importante.
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|motivazione = Fedele alle tradizioni dei padri, il Friuli, dopo l’8 settembre 1943, sorgeva compatto contro il tedesco oppressore, sostenendo per diciannove mesi una lotta che sa di leggenda. A domarne la resistenza il nemico guidava e lanciava, in disperati sforzi, orde fameliche di mercenari stranieri animati da furore barbarico, ma l’indomito valore e la fede ardente delle genti friulane vincevano sulle rappresaglie, sulla fame, sul terrore. Nelle giornate radiose dell’insurrezione i suoi ventimila partigiani, schierati dai monti al mare, scattavano con epico eroismo per ridonare a vita e a libertà la loro terra, su cui, per la seconda volta nella storia dell’Italia unita, era passata la furia devastatrice del barbaro nemico. Tremilasettecento morti e feriti, settemila deportati, ventimila perseguitati che sentono ancora nello spirito le ansie e i patemi e nelle carni il bruciore delle ferite e delle torture, testimoniano il cruento e glorioso sacrificio offerto dal popolo alla Madre comune, e dai roghi ardenti dei paesi distrutti si alza al cielo, purificatrice oltre ogni orrore, la sacra fiamma dell’amore per l’Italia. Settembre 1943 - maggio 1945
|luogo = Roma, decreto del Capo provvisorio dello Stato 16 marzo 1947<ref name="quirinale.it">[http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/18412] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20181120180253/http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/18412 |data=20 novembre 2018 }}</ref>
}}{{Onorificenze
|immagine = ProtezioneEcc1.png
|nome_onorificenza = Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile
|collegamento_onorificenza = Attestato di pubblica benemerenza della Protezione civile
|motivazione = Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza
|luogo =
|data = Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 2010<ref>https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2010/11/26/277/sg/pdf</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Merito civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al merito civile
|collegamento_onorificenza = Città decorate al merito civile
|motivazione = In occasione di un disastroso terremoto l’intera popolazione del Friuli-Venezia Giulia dava prova collettiva di spirito civico e di forza morale, offrendo determinante contributo ed incondizionato impegno alla rapida ricostruzione morale e materiale dei paesi distrutti. Splendido esempio di grande solidarietà sociale e nobile spirito di abnegazione, meritevole dell’amministrazione e della gratitudine della Nazione tutta. Eventi sismici 1976
|luogo =
|data = Roma, decreto del Presidente della Repubblica, 12 dicembre 2002<ref>{{Cita web|url=https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/137242|titolo=Le onorificenze della Repubblica Italiana|accesso=9 apr 2023}}</ref>
}}
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
Il Friuli-Venezia Giulia è formato da molteplici tradizioni culturali, storiche e produttive.
Le
La città di Trieste e la sua provincia sono prevalentemente dedite al [[Settore terziario|terziario]] e godono di un reddito ''pro capite'' fra i più alti d'Italia<ref>, sotto il profilo della ricchezza prodotta la sua provincia continua a presentare redditi molto elevati ed in alcuni anni (1991 e 2005) primi in assoluto non solo in ambito regionale, ma anche nazionale.
Per quanto riguarda i redditi provinciali degli anni 1991 e 2005 cfr.
La regione è stata una delle zone che più ha risentito dei fenomeni migratori, causati da fattori quali l'economia depressa, le varie vicende belliche, i cambiamenti territoriali e il [[terremoto del Friuli del 1976|terremoto del 1976]]. Tra la fine dell'Ottocento e la fine della [[seconda guerra mondiale]], salvo la breve parentesi della [[prima guerra mondiale]], i flussi si sono diretti soprattutto verso l'[[Argentina]] e gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Con il secondo dopoguerra il fenomeno si invertì momentaneamente visto l'afflusso di migliaia di profughi dall'[[Istria]] e da [[Zara]], per poi riprendere quasi contemporaneamente verso l'Europa centrale ([[Svizzera]], [[Germania]], [[Francia]], [[Belgio]]), oltreoceano ([[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Canada]], [[Australia]]) e verso la zona del [[triangolo industriale]] ([[Piemonte]], [[Lombardia]], [[Liguria]]). Solo con gli [[anni 1970|anni settanta]] il Friuli-Venezia Giulia si trasformò da terra di emigrati in regione ricettrice di flussi migratori provenienti sia dal resto d'Italia, sia, soprattutto, dall'estero. Fra le cause di tale inversione di tendenza vanno segnalate lo sviluppo industriale, profilatosi in forma netta e inequivocabile proprio in quegli anni, e la ricostruzione di parte della regione a seguito del terremoto del [[1976]], che richiamò in patria anche numerosi friulani.
A partire dagli anni ottanta del [[XX secolo]] la forte flessione del tasso di natalità che ha colpito con particolare forza il Friuli-Venezia Giulia e, più in generale, tutta l'Italia centro-settentrionale è stata così compensata da un vigoroso flusso di immigrati. Tale flusso ha consentito alla regione una dinamica demografica positiva che, seppur molto modesta, non solo non si sarebbe prodotta in assenza degli immigrati, ma sarebbe stata sicuramente di segno negativo. Nel 2019 i nati sono stati {{formatnum:7495}} (6,2‰), i morti {{formatnum:14318}} (11,9‰) con un incremento naturale di {{formatnum:-6823}} unità (-5,7‰)<ref>{{Cita web|url=http://demo.istat.it/bil/index.php?anno=2019&lingua=ita|titolo=Bilancio demografico anno 2019 e popolazione residente al 31 dicembre|accesso=9 gennaio 2021}}</ref>. Le famiglie contano in media 2,2 componenti.
{| class="wikitable" style="width:50%;"
|- style="background:#efefef"
! Provincia geografica
! Popolazione <small>(al 31
! Superficie <small>(km</small>²<small>)</small>
! Densità <small>(
! Incidenza %
|-
| [[Provincia di Gorizia|Gorizia]]
| align=center|
| align=center|459
| align=center|
| align=center|11,
|-
| [[Provincia di Pordenone|Pordenone]]
| align=center|
| align=center|
| align=center|
| align=center|25,
|-
| [[Provincia di Trieste|Trieste]]
| align="center" |
| align=center|212
| align=center|1.
| align=center|19,
|-
| [[Provincia di Udine|Udine]]
| align=center|
| align=center|
| align=center|
| align=center|43,
|-
|}
==== Comuni ====
{{vedi anche|Comuni del Friuli-Venezia Giulia}}
<div style="float:right;">[[File:Map of municipalities of Friuli-Venezia Giulia - Italy.svg|thumb|I comuni del Friuli-Venezia Giulia]]</div>
[[File:Triest Piazza dell'Unita d'Italia.JPG|thumb|[[Piazza Unità d'Italia]] di [[Trieste]]]]
[[File:Udine center.JPG|thumb|[[Udine]], Piazza della Libertà]]
==== Città ====
[[Trieste]], dalla storia recente importante e travagliata, fu nel [[XIX secolo]] il principale porto dell'[[Impero austro-ungarico]] ed uno dei maggiori empori del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]], nonché polo culturale di indiscussa importanza. La città che, dalla fine dell'Ottocento, era divenuta anche uno dei simboli del [[nazionalismo]] italiano, risultava però al momento del congiungimento essere estranea alla regione storica e geografica del Friuli.
[[Udine]], da parte sua, fin dal [[XIII secolo]] diviene una delle città in cui risiedeva il [[Patriarcato di Aquileia|Patriarca di Aquileia]], in [[Medioevo|età medievale]] una degli stati più estesi ed importanti dell'Italia settentrionale. Il patriarcato di Aquileia si dotò, molto precocemente, di una Università istituita a [[Cividale del Friuli]] nel 1353 per concessione diretta dell'imperatore [[Carlo IV di Lussemburgo|Carlo IV]]. La città di Udine continua ancora oggi con i suoi centri culturali a mantenere viva la storia e le tradizioni delle terre di cui storicamente fa capo. Nel dicembre [[2017]] è stato approvato il passaggio alla regione del comune di [[Sappada]], proveniente dalla regione [[Veneto]] ([[provincia di Belluno]]), concludendo un iter iniziato con un apposito referendum tenutosi nel [[2008]].
I primi 20 comuni del Friuli
<div align="
{| class="wikitable" style="text-align:center;" class="wikitable sortable"
!|Pos.
!|Stemma
!|Comune
!Provincia
!|Popolazione<br />(abitanti)
|-
|'''1
|{{simbolo|Trieste-Stemma.
|[[Trieste]]
|[[Provincia di Trieste|TS]]
|{{formatnum:198685}}
|-
|'''2
|{{simbolo|Coat of Arms of Udine
|[[Udine]]
|[[Provincia di Udine|UD]]
|{{formatnum:98288}}
|-
|'''3
|{{simbolo|Coat of arms of Pordenone
|[[Pordenone]]
|[[Provincia di Pordenone|PN]]
|{{formatnum:52502}}
|-
|'''4
|{{simbolo|Gorizia-
|[[Gorizia]]
|[[Provincia di Gorizia|GO]]
|{{formatnum:33651}}
|-
|'''5
|{{simbolo|Monfalcone-Stemma.
|[[Monfalcone]]
|GO
|{{formatnum:30614}}
|-
|'''6
|{{simbolo|Sacile-Stemma.png|30}}
|[[Sacile]]
|PN
|{{formatnum:19910}}
|-
|'''7
|{{simbolo|Cordenons-Stemma.png|30}}
|[[Cordenons]]
|PN
|{{formatnum:17703}}
|-
|'''8
|{{simbolo|Codroipo-Stemma.
|[[Codroipo]]
|UD
|{{formatnum:15813}}
|-
|'''9
|{{simbolo|Azzano Decimo-Stemma.
|[[Azzano Decimo]]
|PN
|{{formatnum:15786}}
|-
|'''10
|{{simbolo|
|[[San Vito al Tagliamento]]
|PN
|{{formatnum:15238}}
|-
|'''11º'''
|{{simbolo|Porcia-Stemma.svg|30}}
|[[Porcia]]
|PN
|{{formatnum:14961}}
|-
|'''
|{{simbolo|
|[[Tavagnacco]]
|UD
|{{formatnum:14648}}
|-
|'''13
|{{simbolo|Cervignano del Friuli-Stemma.
|[[Cervignano del Friuli]]
|UD
|{{formatnum:13783}}
|-
|'''14
|{{simbolo|Latisana-Stemma.
|[[Latisana]]
|UD
|{{formatnum:13220}}
|-
|'''15
|{{simbolo|
|[[Fontanafredda]]
|PN
|{{formatnum:12920}}
|-
|'''
|{{simbolo|
|[[
|TS
|{{formatnum:12771}}
|-
|'''
|{{simbolo|Ronchi dei Legionari-Stemma.png|30}}
|[[Ronchi dei Legionari]]
|GO
|{{formatnum:11886}}
|-
|'''
|{{simbolo|Fiume Veneto-Stemma.svg|30}}
|[[Fiume Veneto]]
|PN
|{{formatnum:11791}}
|-
|'''19º'''
|{{simbolo|Spilimbergo-Stemma.svg}}
|[[Spilimbergo]]
|PN
|{{formatnum:11746}}
|-
|'''20
|{{simbolo|Maniago-Stemma.png|30}}
|[[Maniago]]
|PN
|{{formatnum:11479}}
|-
|}
</div>
==== Lingue e dialetti ====
{{vedi anche|Friuli|Lingua friulana|
[[File:Friuli Venezia Giulia - Languages.png|sinistra|miniatura|[[Lingua minoritaria|Lingue minoritarie]] e dialetti in Friuli-Venezia Giulia {{legend|#44cefc|[[Lingua friulana]]}}{{legend|#ffc40d|[[Lingua slovena]]}} {{legend|#7d0775|[[Lingua tedesca]]}}{{legend|#99ff27|[[Lingua veneta]]}}]]
[[File:Segnaletica multilingue.JPG|thumb|Segnaletica [[Multilinguismo|multilingue]] presso Trieste|sinistra
Il Friuli-Venezia Giulia è una terra di confine e di incontro di popoli. Nel Friuli-Venezia Giulia l'[[Lingua italiana|italiano]], [[lingua ufficiale]] dello Stato e lingua di cultura, è parlato dalla quasi totalità degli abitanti. Oltre l’italiano, principale lingua d’uso, gli abitanti appartenenti alle [[Lingua minoritaria|minoranze linguistiche storiche ufficialmente riconosciute]], presenti in regione, adoperano nei rapporti interpersonali (ed in determinate situazioni anche nei rapporti con le amministrazioni pubbliche) il friulano, lo sloveno o il tedesco. L’uso di tali lingue è disciplinato sia da Leggi Nazionali (ad esempio la Legge n. 482/1999<ref>{{cita web | url = https://www.camera.it/parlam/leggi/99482l.htm | titolo = Legge 15 Dicembre 1999, n. 482 | accesso = 24 gennaio 2023 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150512051856/http://www.camera.it/parlam/leggi/99482l.htm | urlmorto = sì }}</ref>), sia da Leggi Regionali.
* Il [[Lingua friulana|friulano]], un idioma [[lingue retoromanze|retoromanzo]] conosciuto da circa {{formatnum:600000}} persone e tutelato in 15 comuni su 25 della [[provincia di Gorizia]], in 36 comuni su 50 della [[provincia di Pordenone]] e in 125 comuni su 135 della [[provincia di Udine]] (nonché, fuori dal Friuli-Venezia Giulia, in 3 comuni del [[Veneto]]). La [[lingua friulana]] si è formata dall’intreccio della [[lingua latina]], introdotta nella regione dalla colonizzazione dei Romani iniziata fin dal II secolo a.C., delle lingue di popolazioni [[celti]]che ivi già precedentemente insediate, e delle lingue di popolazioni insediatesi durante le invasioni barbariche. Dal 1996 il friulano gode in regione di tutela con la Legge Regionale n. 15/1996. Dal 1999 con la Legge n. 482/1999 lo Stato italiano ha riconosciuto ai friulanofoni lo status di "minoranza linguistica storica" ai sensi dell'art. 6 della Costituzione italiana. La Legge n. 482/1999 prevede la tutela della lingua friulana, e in particolare il suo insegnamento a scuola anche come lingua veicolare.
* Lo [[lingua slovena|sloveno]] è [[diffusione dello sloveno in Italia|diffuso]] nella parte orientale della regione a ridosso del confine con la Slovenia (circa {{formatnum:46000}} parlanti<ref>Non c'è accordo sul numero degli appartenenti alla [[sloveni in Italia|popolazione slovena]] in regione, poiché in assenza di dati certi si fonda esclusivamente su stime: esso oscilla tra le {{formatnum:61000}} unità (''dato fornito dal Ministero dell'Interno, come rilevato da: Raoul Pupo, nel libro Il lungo esodo. Istria: le persecuzioni, le foibe, l'esilio, Milano, serie Rizzoli storica, RCS ed, 2005, p. 304.'') e le {{formatnum:46000}} unità (''stima indicata in uno studio pubblicato nel 2018 Bollettino della Società Geografica Italiana'' {{cita web|url= https://scholar.google.com/scholar?cluster=7807834716572082454&hl=it&as_sdt=2005&sciodt=0,5 |titolo=Tra conservazione e rischio di estinzione |accesso=29 dicembre 2023}}</ref>). La presenza della [[Sloveni in Italia|popolazione slovena]] trova origine dalle popolazioni slave che iniziarono a stanziarsi, a partire dal VII secolo, nelle aree ancora prevalentemente disabitate della fascia collinare orientale della regione. La lingua slovena possiede il riconoscimento del suo uso in sede amministrativa ufficiale nei 6 comuni della [[provincia di Trieste]] e in 8 comuni su 25 della [[provincia di Gorizia]], nei quali vi sono scuole statali di ogni ordine e grado con lingua d’insegnamento slovena (l'italiano viene studiato a parte, ma alla pari<ref>{{Cita web |url=http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1961-07-19;1012 |titolo=Legge n. 1012 del 19 luglio 1961: Disciplina delle istituzioni scolastiche nella provincia di Gorizia e nel Territorio di Trieste |accesso=23 novembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140514212947/http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1961-07-19;1012 |urlmorto=no }}</ref>) e viene fornita a richiesta la [[Carta d'identità cartacea italiana#Carta d'identità bilingue|carta d'identità bilingue]]. È inoltre riconosciuta in 18 comuni su 135 della [[provincia di Udine]] ([[Slavia friulana]], [[Val Canale]] e [[Val Resia]], la cui parlata, il [[dialetto resiano|resiano]], viene considerata dalla maggioranza dei linguisti un antico dialetto sloveno, sebbene i resiani la considerino una lingua a sé stante). Anche la [[lingua slovena]] è tutelata dalla Legge n. 482/1999; la lingua slovena è inoltre tutelata dalla Legge n. 38 del 23 febbraio 2001 («Norme a tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli-Venezia Giulia») e dalla Legge Regionale n. 26 del 16 novembre 2007 («Norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena»).
* Il [[Lingua tedesca|tedesco]], è insediato in [[Val Canale]] (dove convive con il gruppo linguistico friulano e con quello sloveno) e in due piccole "isole" linguistiche in provincia di Udine, cioè il comune di [[Sappada]], [[Sauris]] e la frazione di [[Timau]] appartenente quest'ultima al comune di [[Paluzza]]. Mentre in Val Canale e a Timau si parlano dialetti di tipo [[carinzia]]no, il tedesco parlato a Sauris è imparentato con le parlate [[Tirolo|tirolesi]]. Non esistono statistiche ufficiali sul numero dei parlanti. Grazie alla Legge n. 482 del 1999 anche il tedesco gode in regione di un livello minimo di tutela.[[File:Friuli-venezia giulia1.jpg|thumb|La targa all'entrata del palazzo del [[Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia|Consiglio regionale]] a Trieste, in piazza Oberdan n.6]]
Accanto alle lingue sopra citate, in regione si parlano dei dialetti della [[lingua veneta]], riconosciuti e tutelati dalla L.R. n. 5 del 17 febbraio 2010, come «patrimonio tradizionale della comunità regionale»<ref name="Legge Regionale">{{cita web |titolo=L.R. 17 febbraio 2010 n.5 |url=http://lexview-int.regione.fvg.it/fontinormative/xml/xmllex.aspx?anno=2010&legge=5 |accesso=21 settembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130925204931/http://lexview-int.regione.fvg.it/fontinormative/xml/xmllex.aspx?anno=2010&legge=5 |urlmorto=no }}</ref><ref>{{cita web |titolo=L.R. 17 febbraio 2010 n.5 |url=http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/cultura-sport/cultura/comunita-linguistiche/FOGLIA16/ |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130925210634/http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/cultura-sport/cultura/comunita-linguistiche/FOGLIA16/ }}</ref>, come il [[dialetto triestino|triestino]], il [[dialetto bisiaco|bisiaco]], il [[dialetto gradese]], il maranese, il muggesano, il liventino, il veneto dell'[[Istria]] e della [[Dalmazia]], il [[Dialetto veneto udinese|dialetto udinese]] e il [[dialetto pordenonese]]<ref name="Legge Regionale"/>. Dialetti di tipo veneto si erano anche diffusi presso la borghesia urbana delle città di [[Gorizia]], [[Latisana]] e [[Palmanova]], {{Senza fonte|ma a partire dal secondo dopoguerra sono poco diffusi a Latisana e Palmanova, mentre presentano ancora una certa vitalità a Gorizia}}. Va segnalato che la [[diglossia]] costituisce praticamente la norma presso i friulanofoni e i venetofoni (friulano/italiano, veneto/italiano). Gli sloveni sono spesso bilingui e trilingui (sloveno/friulano/italiano o sloveno/tedesco/italiano in provincia di Udine – e in buona parte di quella di Gorizia – e sloveno/veneto/italiano in quella di Trieste e in alcune zone del goriziano) e lo stesso si può dire per i tedeschi di [[Sauris]] e a Timau (tedesco/friulano/italiano). Nella Val Canale non è raro trovare persone che possono esprimersi correttamente in ben quattro idiomi: tedesco, italiano, friulano e sloveno.
==== Minoranze straniere ====
Il 31 dicembre 2019 su una popolazione di {{formatnum:1206216}} residenti si contavano {{formatnum:107265}} stranieri (8,9% della popolazione totale). Prevalgono i cittadini dell'[[Europa orientale|Est Europa]] ([[Romania]], [[Albania]], [[Ucraina]], [[ex Jugoslavia]])<ref>{{Cita web|url=http://demo.istat.it/str2019/index.html|titolo=Cittadini Stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2019|accesso=9 gennaio 2021}}</ref>.
{{div col|cols=3}}
* [[Romania]] {{formatnum:24874}}
* [[Albania]] {{formatnum:9509}}
* [[Serbia]] {{formatnum:6029}}
* [[Ucraina]] {{formatnum:5333}}
* [[Bangladesh]] {{formatnum:4891}}
* [[Marocco]] {{formatnum:4147}}
* [[Cina]] {{formatnum:3641}}
* [[Croazia]] {{formatnum:3591}}
* [[Kosovo]] {{formatnum:3376}}
* [[Bosnia-Erzegovina]] {{formatnum:2829}}
{{div col end}}
== Politica ==
[[File:Trieste (28947281422).jpg|thumb|La
Con legge costituzionale n.1 del 31 gennaio [[1963]], entrata in vigore il 16 febbraio 1963, il Friuli-Venezia Giulia è costituito in [[Regione italiana a statuto speciale|Regione autonoma]], fornita di [[personalità giuridica]], entro l'unità della [[Repubblica Italiana]], sulla base dei principi della [[Costituzione]], secondo tale Statuto. Nella Regione è riconosciuta parità di diritti e di trattamento tutti i cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al quale appartengono, con la salvaguardia delle rispettive caratteristiche etniche e culturali.
L'inno della Regione Friuli-Venezia Giulia è "Decima Regio", scritto dal Mº Giovanni Canciani (1936-2018).
{{Vedi anche|Presidenti del Friuli-Venezia Giulia|Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia|Elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia}}
=== Suddivisione amministrativa ===
La Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia ha istituito quattro [[Ente di decentramento regionale|enti di decentramento regionale]], corrispondenti alle preesistenti quattro province<ref name="lexview-int.regione.fvg.it">{{Cita web|url=https://lexview-int.regione.fvg.it/FontiNormative/xml/xmlLex.aspx?anno=2019&legge=21&ID=art30&lista=0&fx=leg|titolo=Lexview - Dettaglio Legge regionale 29 novembre 2019, n. 21|accesso=9 aprile 2023}}</ref> e comprende 215 [[Comune (Italia)|comuni]].
=== Città metropolitana ===
Il nuovo Statuto speciale della Regione, all'art.10, come modificato dalla legge costituzionale 1/2016, contempla anche la possibilità di istituire una [[Città metropolitana]]<ref>Statuto di autonomia, così modificato nell'art. 10 nel 2016: “art. 10 - Lo Stato può, con legge, delegare alla Regione ed ai Comuni, anche nella forma di Città metropolitane, l’esercizio di proprie funzioni amministrative” (le parole <<ed ai Comuni, anche nella forma di Città metropolitane,>> hanno sostituito le parole <<, alle Province ed ai Comuni>> per effetto dell’articolo 3, comma 1, della legge costituzionale 1/2016)</ref>.
=== Unioni Territoriali Intercomunali (UTI) ===
{{Vedi anche|Unione Territoriale Intercomunale}}
[[File:Unioni territoriali intercomunali del Friuli-Venezia Giulia.png|thumb|La suddivisione in uso dal 2014 al 2020, con il territorio ripartito in [[Unioni Territoriali Intercomunali|UTI]].]]
Sul territorio regionale operavano, ai sensi della Legge regionale nº 26 del 12 dicembre 2014<ref>{{Cita web |url=http://lexview-int.regione.fvg.it/fontinormative/xml/IndiceLex.aspx?anno=2014&legge=26&fx=lex |titolo=Lexview - Indice Legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26 |accesso=25 gennaio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180126012534/http://lexview-int.regione.fvg.it/fontinormative/xml/IndiceLex.aspx?anno=2014&legge=26&fx=lex |urlmorto=sì }}</ref>, 18 [[Unione Territoriale Intercomunale|Unioni Territoriali Intercomunali]], "forme obbligatorie di esercizio associato di funzioni comunali" che sono state cancellate in attuazione a successive leggi regionali.
L'obbligatorietà dei comuni di aderire alle UTI era stata abrogata con norma di legge proposta dalla Giunta regionale presieduta da Massimiliano Fedriga e approvata a maggioranza dal Consiglio regionale nel 2018.<ref>{{Cita web |url=http://anteprima.ilfriuli.it/articolo/Politica/La_Giunta_Fvg_approva_il_riordino_degli_enti_locali/3/188794 |titolo=Copia archiviata |accesso=2 dicembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181203055601/http://anteprima.ilfriuli.it/articolo/Politica/La_Giunta_Fvg_approva_il_riordino_degli_enti_locali/3/188794 |urlmorto=no }}</ref>. Le UTI sono state soppresse nel 2020 ai sensi della legge regionale 21/2019<ref name="lexview-int.regione.fvg.it"/>.
{| class="wikitable sortable"
|-
!Unioni Territoriali Intercomunali
!Sede!!Comuni!!ex Provincia!!Sito web
|-
|[[Unione Territoriale Intercomunale Giuliana|UTI Giuliana]]||[[Trieste]]||6||
| {{cita testo|url=http://www.giuliana-julijska.utifvg.it|titolo=UTI Giuliana}}
|-
|[[UTI Carso Isonzo Adriatico]]||[[Monfalcone]]||10||
|{{cita testo|url=http://www.carsoisonzoadriatico.utifvg.it |-
|[[UTI Collio - Alto Isonzo]]||[[Gorizia]]||15||
|-
|[[UTI del Canal del Ferro - Val Canale]]|| [[Tarvisio]]||8||
|-
|[[UTI del Gemonese]]||[[Gemona del Friuli]]||6
|-
|[[UTI della Carnia]]||[[Tolmezzo]]||28
|-
|[[UTI del Friuli Centrale]]||[[Udine]]||11
|-
|[[UTI del Torre]]||[[Tarcento]]||9
|-
|[[UTI
|-
|[[UTI Collinare]]||[[San Daniele del Friuli]]||15||
|-
|[[UTI del Natisone]]||[[Cividale del Friuli]]||17
|-
|[[UTI Riviera - Bassa Friulana]]||[[Latisana]]||12
|-
|[[UTI Agro Aquileiese]]||[[Cervignano del Friuli]]||17
|-
|[[UTI del Tagliamento]]||[[San Vito al Tagliamento]]||9||
|-
|[[UTI delle Valli e delle Dolomiti Friulane]]||[[Maniago]]||22
|-
|[[UTI Livenza - Cansiglio - Cavallo]]||[[Sacile]]||6
|-
|[[Unione Territoriale Intercomunale Sile e Meduna|UTI Sile e Meduna]]||[[Azzano Decimo]]||6
|-
|[[UTI del Noncello]]||[[Pordenone]]||7
|-
|}
=== Enti di decentramento regionale (EDR) ===
{{Vedi anche|Ente di decentramento regionale}}
Sul territorio regionale operano, ai sensi della Legge regionale nº 21 del 29 novembre 2019<ref>{{Cita web |url=http://lexview-int.regione.fvg.it/FontiNormative/xml/xmlLex.aspx?anno=2019&legge=21&ID=art30&lista=0&fx=leg |titolo=Lexview - Indice Legge regionale 29 novembre 2019, n. 21 |accesso=25 gennaio 2018 |urlarchivio= |dataarchivio= |urlmorto=no }}</ref>, quattro [[Ente di decentramento regionale|enti di decentramento regionale]], ovvero "enti funzionali della Regione con personalità giuridica di diritto pubblico, dotati di autonomia gestionale, patrimoniale, organizzativa e contabile, sottoposti alla vigilanza e al controllo della Regione", che ereditano i confini e alcune strutture delle quattro province soppresse. Le 18 [[Unione Territoriale Intercomunale|Unioni Territoriali Intercomunali]] sono state a loro volta soppresse nel 2020 ai sensi della già citata Legge regionale<ref name="lexview-int.regione.fvg.it"/> e rimpiazzate dai quattro [[Ente di decentramento regionale|EDR]] a partire dal 1º luglio [[2020]].
{| class="wikitable sortable"
|-
!Enti di decentramento regionale
!Sede!!Comuni!!ex Provincia!!Sito web
|-
|[[Ente di decentramento regionale di Gorizia]]||[[Gorizia]]||25||[[Provincia di Gorizia|Gorizia]]||{{cita testo|url=http://www.gorizia.edrfvg.it/|titolo=EDR di Gorizia}}
|-
|[[Ente di decentramento regionale di Pordenone]]||[[Pordenone]]||50||[[Provincia di Pordenone|Pordenone]]||{{cita testo|url=http://www.pordenone.edrfvg.it/|titolo=EDR di Pordenone}}
|-
|[[Ente di decentramento regionale di Trieste]]||[[Trieste]]||6||[[Provincia di Trieste|Trieste]]||{{cita testo|url=http://www.trieste.edrfvg.it/|titolo=EDR di Trieste}}
|-
|[[Ente di decentramento regionale di Udine]]||[[Udine]]||134||[[Provincia di Udine|Udine]]||{{cita testo|url=http://www.udine.edrfvg.it/|titolo=EDR di Udine}}
|-
|}
==== Tentativo di istituzione delle Province Autonome di Trieste e del Friuli ====
Nel [[2015]] alcuni sindaci, guidati dal sindaco di [[Rivignano Teor]] Mario Anzil<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfriuli.it/articolo/politica/referendum-per-le-province-autonome-di-udine-e-trieste/3/151897|titolo=Referendum per le Province autonome di Udine e Trieste {{!}} Il Friuli|accesso=8 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191008101825/https://www.ilfriuli.it/articolo/politica/referendum-per-le-province-autonome-di-udine-e-trieste/3/151897|urlmorto=no}}</ref>, ed altri esponenti e movimenti politici regionali hanno intrapreso una
=== Amministrazione politica regionale ===
{{vedi anche|Presidenti del Friuli
Il presidente della regione è [[Massimiliano Fedriga]], eletto il 30 aprile [[2018]] con il 57,09%
==== Giunta regionale ====
{{Vedi anche|Giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia}}
La giunta della
* [[Massimiliano Fedriga]] ([[Lega per Salvini Premier|Lega]]) – presidente
* Mario Anzil ([[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia]]) – vicepresidente e assessore alla cultura e allo sport
* Cristina Amirante ([[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia]]) – assessore alle infrastrutture e territorio
* Sergio Emidio Bini (lista Fedriga) – assessore alle attività produttive e turismo
* Sebastiano Callari ([[Lega per Salvini Premier|Lega]]) – assessore al patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi
* Riccardo Riccardi ([[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]) – assessore alla salute, politiche sociali e disabilità con delega alla Protezione civile
* Pierpaolo Roberti ([[Lega per Salvini Premier|Lega]]) – assessore alle autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza e politiche immigrazione
* Alessia Rosolen (lista Fedriga) – assessore al lavoro, formazione, istruzione e famiglia
* [[Fabio Scoccimarro]] ([[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia]]) – assessore alla difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile
* Stefano Zannier ([[Lega per Salvini Premier|Lega]]) – assessore alle risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna
* Barbara Zilli ([[Lega per Salvini Premier|Lega]]) – assessore alle finanze
==== Consiglio regionale ====
{{vedi anche|Consiglio
Ha sede presso il Palazzo del Consiglio Regionale, in Piazza Oberdan 6 a [[Trieste]].<ref>
== Economia ==
=== Area friulana ===
Fino alla metà del novecento, soprattutto a causa delle distruzioni prodotte dagli eventi bellici, il Friuli si presentava come una terra rurale e povera, a differenza del resto del nord Italia. Le scarse possibilità economiche furono all'origine di un consistente flusso migratorio diretto non solo verso i paesi europei, ma anche verso gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], il [[Canada]], l'[[Argentina]] e l'[[Australia]].
Negli anni novanta si è verificata la grande apertura dell'economia regionale<ref>'''NB:''' Questa sezione è stata spostata dalla voce [[Friuli]], il testo necessita di essere revisionato con cura.</ref> verso l'estero, favorita sia da fattori politici (come la fine della contrapposizione ideologica tra blocchi all'interno dell'[[Europa]]), sia da fattori monetari (la forte svalutazione della [[Lira italiana|lira]] tra il [[1993]] ed il [[1995]]). In questi anni l'export delle aziende friulane ha conosciuto una vera e propria esplosione, raddoppiando tra il [[1992]] ed il [[1995]]. La parte del leone la facevano le province di Udine e Pordenone, seguite da quella di Gorizia. Le industrie meccaniche concentrano tuttora la maggiore quota di export a livello regionale, seguite da quelle del mobile.
Le esportazioni agli inizi degli anni novanta erano dirette soprattutto verso alcuni paesi dell'allora [[CEE]]. In seguito esse sono state canalizzate sia verso altri mercati occidentali che verso la [[Germania]]. L'export, tuttavia, è solo una delle forme di internazionalizzazione, la meno sofisticata e la più a rischio. Ciò costituisce una debolezza del sistema produttivo regionale, le cui imprese non gestiscono direttamente i canali di scambio ma si affidano il più delle volte ad intermediari. Il mercato del lavoro in Friuli è, dal punto di vista sociale, molto vicino all'optimum, ma la scarsità di [[manodopera]] rappresenta un cruccio per gli imprenditori. Con un tasso di [[disoccupazione]] bassissimo, molto vicino a quello strutturale, le aziende hanno fatto ricorso dapprima alla manodopera femminile (non completamente mobilitata fino agli anni novanta) ed in seguito a quella immigrata.
Riga 614 ⟶ 670:
|--
|Friuli, Grave
|align="right"|
|--
|Colli Orientali del Friuli
|align="right"|
|--
|Collio
|align="right"|
|--
|Friuli, Isonzo
|align="right"|
|--
|Friuli, Aquileia
Riga 639 ⟶ 695:
''Produzione di vino doc/docg friulano<br />(fonte: Camere di commercio di Udine,<br />Pordenone e Gorizia, 2003)''
</div>
L'agricoltura, arretrata quando costituiva quasi l'unica attività della Regione, ora non ha più l'importanza di un tempo, ma pur nelle sue ridotte dimensioni, è un settore di punta, ad alto contenuto tecnologico. Grande sviluppo ha avuto la viticoltura
Nella tabella a destra si espongono i dati, prodotti a cura delle Camere di commercio di Udine, Pordenone e Gorizia, relativi agli ettari di produzione, nell'anno 2003, di vino friulano a denominazione di origine controllata (doc)
==== Industria ====
Già nel [[XVIII secolo]] ebbe inizio una sensibile industrializzazione del Friuli. In particolare l'[[industria tessile]] conobbe, grazie al carnico [[Jacopo Linussio]], una
|titolo=I gelsi del Friuli
|allineamento=destra
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}}
==== Terziario ====
In [[provincia di Udine]], dal 2005, circa due terzi della forza lavoro è impegnata nel settore terziario.
Dal
==== Turismo ====
[[File:2 Ovaro.JPG|thumb|Comune di [[Ovaro]] in [[Carnia]]
[[File:Schloß_Miramare.jpg|thumb|[[Castello di Miramare]]]]
Una voce importante dell'economia friulana è costituita dal turismo, con le località balneari di [[Lignano Sabbiadoro]] e [[Grado (Italia)|Grado]] e il centro storico di [[Udine]]. Nella stagione invernale le località alpine ([[Forni di Sopra]], [[Forni Avoltri]], [[Ravascletto|Ravascletto-Zoncolan]], Paluzza e [[Sauris]] in [[Carnia]], [[Tarvisio]], [[Sella Nevea]], [[Piancavallo]], [[Pramollo]] e Claut) sono frequentate per le mete sciistiche.
Sono inoltre mete turistiche la longobarda [[Cividale del Friuli]], il cui sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'[[UNESCO]]<ref>
Altre località turistiche:
in provincia di Udine [[San Daniele del Friuli]], [[Gemona del Friuli]], [[Palmanova]], [[Villa Manin]], Villanova di Lusevera, Tarcento, Cervignano del Friuli, Tolmezzo e [[Sauris]], in provincia di Gorizia Cormons, Grado, Monfalcone, il sacrario di Redipuglia e Gradisca d'Isonzo, in provincia di Pordenone Spilimbergo, Sacile, Porcia, Valvasone, San Vito al Tagliamento, Cordovado e Sesto al Réghena con la sua splendida Abbazia del XII secolo.
Negli ultimi anni il territorio di [[Trieste]] sta conoscendo crescenti interessi e valorizzazioni turistiche, con il [[Castello di Miramare]] fra i siti più visitati. Nel [[2013]] è stato il venticinquesimo sito statale italiano, con
=== Area
{{vedi anche|Trieste#Economia}}
[[File:Pontone Ursus.jpg|thumb
La città è sede di compagnie assicurative, alcune fondate a Trieste fin dal periodo Asburgico o loro eredi: come [[Assicurazioni Generali]], Genertel, [[SASA (azienda)|SASA Assicurazioni]], [[Allianz]] (già [[Lloyd Adriatico]] e [[Riunione Adriatica di Sicurtà]]).
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Nel settore dell'[[industria]] ci sono stabilimenti che trattano la metallurgia e la meccanica industriale e [[Cantiere navale di Trieste|navale]], in funzione dalla fine dell'Ottocento.
La [[Ferriera di Servola]] è un complesso industriale specializzato nella produzione di [[ghisa]], sito a [[Servola]], un rione di Trieste. Il complesso siderurgico si estende per
La [[Wärtsilä Italia|fabbrica macchine della Wärtsilä Italia]], ex [[Grandi Motori Trieste]], è il più grande stabilimento per la produzione di motori navali in Europa e uno dei più importanti di componenti per [[centrali elettriche]]. Lo stabilimento, in continua crescita, ha ricevuto anche delle commesse per le ricostruzioni di centrali in [[Iraq]]. Trieste è anche sede del gruppo [[Fincantieri]] (con cantieri presenti in Italia, Stati Uniti, Norvegia, Romania, Vietnam e Brasile), leader mondiale nella costruzione di navi da crociera e da supporto offshore e in ascesa nel settore della marina militare.
Grazie allo sviluppo dell'industria meccanica favorito dai numerosi cantieri navali, a partire dai primi anni del [[XX secolo]] vennero fondate anche società per la produzione di velivoli e autoveicoli, raggiungendo il massimo sviluppo a partire dal [[1922]]<ref>
A Trieste si trovano anche i laboratori della [[Flextronics]] e della [[Telit]], importanti compagnie operante nel settore delle telecomunicazioni.
Riga 725 ⟶ 749:
Nel capoluogo giuliano è presente un settore avanzato della ricerca scientifica, un sincrotrone, un centro avanzato di fisica teorica, e terziario avanzato.
A Trieste c'è anche la sede dell'[[Italia Marittima]] (ex
==== Lavoro ====
Il [[Tasso di disoccupazione nel mondo|tasso di disoccupazione]] in Friuli-Venezia Giulia risulta al 4,7% per il 2023 ed è più basso di quello nazionale, corrispondente al 7,8%<ref>{{cita web|url=https://esploradati.istat.it/databrowser/#/it/dw/categories/IT1,Z0500LAB,1.0/LAB_OFFER/LAB_OFF_UNEMPLOY/DCCV_TAXDISOCCU1/IT1,151_914_DF_DCCV_TAXDISOCCU1_8,1.0|titolo=Tasso di disoccupazione, dati provinciali|autore=IstatData}}</ref>.
Di seguito la tabella con il [[Tasso di disoccupazione nel mondo|tasso di disoccupazione]], sia a livello [[Regione (Italia)|regionale]] che [[Provincia (Italia)|provinciale]].
<div align=left style="overflow: auto">
{| class="wikitable"
!Anno
!2019
!2020
!2021
!2022
!2023
|-
|'''Friuli-Venezia Giulia'''<br/>(in %)
|6,2%
|5,8%
|5,8%
|5,4%
|4,7%
|-
|'''[[Provincia di Udine|Udine]]'''<br/>(in %)
|6,9%
|7,1%
|6,8%
|6,3%
|5,5%
|-
|'''[[Provincia di Gorizia|Gorizia]]'''<br/>(in %)
|7,8%
|8,6%
|7,7%
|5,9%
|6,3%
|-
|'''[[Provincia di Trieste|Trieste]]'''<br/>(in %)
|5,9%
|4,4%
|5,7%
|6,3%
|3,4%
|-
|'''[[Provincia di Pordenone|Pordenone]]'''<br/>(in %)
|4,6%
|3,3%
|3,3%
|3,1%
|3,4%
|}
</div>
A livello regionale il tasso di occupazione della popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni aggiornato al 2023 è del 68,7% ed è sensibilmente superiore rispetto al corrispondente dato nazionale (61,5%). Di seguito sono riportati i valori dei tassi di occupazione che si registrano nelle singole province.<ref>{{Cita web|url=https://esploradati.istat.it/databrowser/#/it/dw/categories/IT1,Z0500LAB,1.0/LAB_OFFER/LAB_OFF_EMPLOY/DCCV_TAXOCCU1/IT1,150_915_DF_DCCV_TAXOCCU1_5,1.0|titolo=Tasso di occupazione, dati provinciali|sito=esploradati.istat.it|accesso=2024-09-05}}</ref>
<div align=left style="overflow: auto">
{| class="wikitable"
!Anno
!2019
!2020
!2021
!2022
!2023
|-
|'''Friuli-Venezia Giulia'''<br/>(in %)
|66,6%
|66,5%
|67,4%
|68,5%
|68,7%
|-
|'''[[Provincia di Udine|Udine]]'''<br/>(in %)
|65,5%
|65,5%
|66,6%
|69%
|69,5%
|-
|'''[[Provincia di Gorizia|Gorizia]]'''<br/>(in %)
|63,8%
|62,9%
|65,1%
|65,8%
|65,5%
|-
|'''[[Provincia di Trieste|Trieste]]'''<br/>(in %)
|68,1%
|69,8%
|69,7%
|69,8%
|71,5%
|-
|'''[[Provincia di Pordenone|Pordenone]]'''<br/>(in %)
|68,5%
|67,5%
|68%
|68%
|67%
|}
</div>
==== Dati economici ====
Di seguito la tabella che riporta il [[Prodotto interno lordo|PIL]] ed il PIL procapite<ref>
{| class="wikitable" style="width:80%;"
Riga 734 ⟶ 856:
! || [[2000]] || [[2001]] || [[2002]] || [[2003]] || [[2004]] || [[2005]] || [[2006]]
|-
| {{formatnum:27255.0}} || {{formatnum:28908.9}} || {{formatnum:29938.7}} || {{formatnum:30384.4}} || {{formatnum:31411.3}} || {{formatnum:32739.2}} || {{formatnum:34306.3}}
|-
! align="left" | PIL ai prezzi di mercato per abitante (in [[euro]])
| {{formatnum:23101.4}} || {{formatnum:24449.3}} || {{formatnum:25209.4}} || {{formatnum:25428.4}} || {{formatnum:26143.4}} || {{formatnum:27135.7}} || {{formatnum:28342.9}}
|}
Riga 747 ⟶ 870:
!Comune capoluogo!!Reddito pro-capite!!Posizione nazionale
|-
| align=left|Udine ||
|-
| align=left|Pordenone || {{M|25985|u=€
|-
| align=left|Trieste
|-
| align=left|Gorizia
|-
|}
Nel [[2004]] la regione Friuli
Di seguito la tabella che riporta il [[PIL]]<ref>Fonte Istat</ref>, prodotto in Friuli
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
{| class="wikitable" style="width:80%;"
|-
|-
| align=left |Agricoltura, silvicoltura, pesca||
|-
| align=left |Industria in senso stretto||
|-
| align=left |Costruzioni||
|-
| align=left |Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni||
|-
| align=left |Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali||
|-
| align=left |Altre attività di servizi
|-
| align=left |Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni||
|-
! align="left" |PIL Friuli Venezia Giulia ai prezzi di mercato!! {{M|34306.3|u=€}} !! !!
|}</div>
Gli arrivi turistici nel [[2007]] sono stati di
==== Industria ====
L'industrializzazione del Friuli
== Infrastrutture e trasporti ==
{{vedi anche|Trasporti in Friuli-Venezia Giulia|Friuli Venezia Giulia Strade|Friuli Venezia Giulia Airport}}
[[File:Udine-stazionefront.jpg|thumb|[[Stazione di Udine|Stazione ferroviaria di Udine]]]]
Il sistema infrastrutturale del Friuli-Venezia Giulia consiste di linee ferroviarie, aeroportuali, autostradali, stradali e marittime. La rete ferroviaria si compone di {{M|466
* direttrice Adriatica ([[Austria]]–[[Italia
* direttrice est-ovest ([[Barcellona]]–[[Pianura Padana]]–[[Trieste]]–[[Lubiana]]–[[Budapest]]–[[Kiev]])<ref>
La principale stazione ferroviaria del Friuli è la [[stazione di Udine]], da cui si diramano le linee per [[Venezia]], [[Trieste]], [[Tarvisio]] e [[Cividale del Friuli]].
La principale stazione del capoluogo è la [[stazione di Trieste Centrale]], terminale per le linee da Venezia e Tarvisio-Udine. La stazione terminale per le linee dalla Slovenia è invece la [[stazione di Villa Opicina]].
Di recente è stata costituita la [[
Il servizio aeroportuale conta due aeroporti, uno civile e uno militare. Gli aeroporti civili sono quello internazionale di [[Aeroporto di Trieste-Ronchi dei Legionari|Trieste]] e quello militare di [[Aeroporto di Udine-Campoformido|Udine-Campoformido]].
Riga 805 ⟶ 927:
{{Vedi anche|Musei del Friuli-Venezia Giulia}}
{{P|Non siamo il portale turistico della regione. Stessa cosa per il paragrafo [[#Enogastronomia|enogastronomia]].|Friuli-Venezia Giulia |settembre 2013}}
=== Città d'arte ===
[[File:Tarcento Villa Moretti 01082008 59.jpg|thumb|[[Tarcento]], villa Moretti]]
[[File:Duomo di Santa Maria Assunta (Cividale).jpg|thumb|[[Cividale del Friuli]], [[duomo di Cividale del Friuli|duomo di Santa Maria Assunta]]]]
<!-- Mantenere l'ordine alfabetico. -->
{{div col|cols=3}}
Riga 844 ⟶ 966:
{{div col end}}
=== Terme ===
<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Regione autonoma FVG|autore2=|autore3=|anno=2017|titolo=Twerme di Arta, Grado e Monfalcone|rivista=|numero=1}}</ref>
[[File:ArtaTerme_panorama.jpg|thumb|[[Arta Terme]]]]
* Terme di Arta, a [[Arta Terme]], {{M|400|u=m slm}}, è attivo un centro termale dal quale sgorga l'acqua minerale "pudia" (acqua solfato-calcico-magnesiaca-sulfurea termale) conosciuta ed utilizzata fin dall'antichità, a una temperatura di 9 °C. Nello stabilimento viene esercitata la cura idropinica, la fangoterapia, la balneoterapia e cure inalatorie con aerosol, nebulizzazione e insufflazione;
* Terme Marine di Grado, a [[Grado (Italia)|Grado]], apprezzate già ai tempi dell'impero austro-ungarico. Utilizzano l'acqua di mare nei trattamenti di riabilitazione, idroterapici estetici e di bellezza;
* Terme Romane di Monfalcone, a [[Monfalcone]]. Utilizzano una fonte geotermica salso sulfurea a 39 gradi curativa nei trattamenti termali e percorsi di bellezza.
* Terme a Lignano.
=== Musei ===
* Museo storico della Grande Guerra "La Zona Carnia nella Grande Guerra 1915-1918" a Timau di [[Paluzza]]; una delle migliori esposizioni sulla [[prima guerra mondiale]] in Friuli
* Museo carnico delle arti popolari "Michele Gortani" a [[Tolmezzo]]. Attualmente ospitato nel secentesco Palazzo Campeis. L'esposizione coinvolge tutti gli aspetti della vita e delle tradizioni della Carnia nell'arco temporale XIV -
* Museo "La Mozartina", a [[Paularo]], del Maestro Giovanni Canciani (1936-2018) (autore dell'inno al FVG "Decima Regio", citato nel libro "Inni nazionali del mondo" di Paolo Petronio ed attualmente in fase di ufficializzazione da parte della giunta regionale), ospitato nel palazzo settecentesco "Scala". Percorso espositivo di strumenti musicali d'epoca, tutti restaurati, funzionanti e suonabili dai visitatori che lo sappiano fare. Trattasi di un Museo del "Suono", come amava dire il suo creatore. Ingresso libero su prenotazione.<ref>{{Cita web|url=http://www.cjargne.it/mozartina.htm|titolo=La Mozartina - Cjargne Online|accesso=1º febbraio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.carniamusei.org/museo.html?entityID=433|titolo=Carniamusei: La rete museale della Carnia - Museo|accesso=1º febbraio 2021}}</ref>
=== Sacrari e cimiteri militari ===
* Cimitero militare austro-ungarico - [[Fogliano Redipuglia]] (
* [[Cimitero militare britannico di Udine]] - [[Tavagnacco]], località [[Adegliacco]] (415 caduti di nazionalità inglese, australiana, neozelandese e sudafricana)[[File:Cimitero di guerra inglese a feletto umberto - ud.JPG|
* Cimitero militare - [[Aquileia]] (accoglie 214
* Cimitero militare austro-ungarico - [[Palmanova]] (accoglie
* [[Sacrario militare di Redipuglia|Sacrario militare Redipuglia]] - [[Redipuglia]] (
* Sacrario militare cinta medioevale - [[Tarvisio]] (12 [[Arma dei Carabinieri|carabinieri]]
* Monumento militare e Ossario - [[Gorizia]], località [[Oslavia]] (
* [[Chiesa del Santissimo Crocifisso (Timau)|Tempio Ossario di Timau]] - [[Paluzza]], località [[Timau]] (
== Enogastronomia ==
{{E|Praticamente non c'è un elenco dei piatti tipici, ma una lista della spesa. Va fatta una selezione dei contenuti|Friuli-Venezia Giulia|novembre 2022}}
=== Cucina ===
{{vedi anche|Cucina friulana|Cucina goriziana|Cucina triestina|Prodotti agroalimentari tradizionali friulani e giuliani}}
<gallery caption="Formaggio Montasio">
File:San-Daniele-Schinken BMK.jpg|[[Prosciutto di San Daniele|Prosciutti di San Daniele]]
File:Sauris 01.jpg|[[Prosciutto di Sauris|Prosciutto crudo]] di [[Sauris]]
File:Brovada 01.JPG|[[Brovada]]
File:Salame friulano 01.jpg|Salame friulano
File:Frico1.jpg|[[Frico]]
File:Gubana 05.JPG|Gubana delle [[Valli del Natisone]]
File:Rosa di Gorizia.jpg|La [[Rosa di Gorizia]] è una [[Varietà (biologia)|varietà]] locale di radicchio tipica della zona di [[Gorizia]]
File:Montasio formaggio.jpg|Formaggio Montasio
</gallery>
Il panorama gastronomico riflette le diverse componenti del Friuli
Tra i prodotti e i piatti tipici della regione troviamo:
{{div col|cols=3}}
* Aceto * Acquavite di uva del Friuli
* Acquavite di frutti del Friuli
Riga 894 ⟶ 1 024:
* Asino
* Asparagi bianchi e verdi
* Baccalà alla triestina, alla friulana, alla
* Balacia
* Balote
Riga 997 ⟶ 1 127:
* Formadi frant
* Formaggio di grotta
* Formaggio Montasio
* Formaggio ubriaco
* Fortaja con marcondela
Riga 1 022 ⟶ 1 153:
* Gnocchi rucola-speck
* Gnocchi di pane e zucca
* Gnocchi di prugne/susine
* Gulasch triestino
* Grappa
* Granzevole o granseole alla triestina
* Grissini
Riga 1 033 ⟶ 1 163:
* Jamar
* Jota triestina
* Kaiserfleisch
* Kenederli
Riga 1 047 ⟶ 1 176:
* Lamponi
* Lardo
* La rosa di Gorizia
* Lasagne al papavero
* Latteria
Riga 1 140 ⟶ 1 270:
* Presnitz triestino
* Prosciutto crudo o affumicato di Sauris
* Prosciutto crudo di San Daniele
* Prosciutto crudo o affumicato di Cormons
* Prosciutto crudo o affumicato del Carso
* Prosciutto cotto in crosta triestino
* Pinza
* Pollo fritto
* Pollo in umido
* Polpette al
* Pomodoro verde
* Prugne blu
Riga 1 174 ⟶ 1 304:
* Salame sotto cenere
* Salsiccia e fagioli
*
*
* Salviate
* Sanganel
Riga 1 228 ⟶ 1 358:
* Tiramisù
* Tisane erbe
*
*
* Torta di mandorle
* Torta di mele e noci
Riga 1 259 ⟶ 1 389:
=== Vini ===
[[Plinio il Vecchio]] narra che l'imperatrice [[Livia Drusilla|Giulia Augusta]] "mise in conto al vino [[Pucino]] (“Nasce nel seno del mare Adriatico non lontano dalla sorgente del Timavo, su un colle sassoso; il soffio del mare ne cuoce poche anfore, medicamento che è superiore ad ogni altro. […] La vite del Pucino è di colore nerissimo. I vini de Pucino cuociono nel sasso”) gli 86 anni di vita raggiunti, non bevendone altro". Erede del Pucinum, vino rosso e denso che [[Aquileia]] esportava in tutto l'impero, sarebbe il
* [[Friulano (vitigno)|Friulano]]
* [[Friuli Annia Refosco dal peduncolo rosso]]
* [[Friuli Isonzo Verduzzo friulano]]
Riga 1 269 ⟶ 1 399:
* [[Colli Orientali del Friuli Schioppettino|Schioppettino]]
* [[Ribolla gialla]]
* [[Prosecco (vino)|Prosecco]]
* [[Malvasia]]
* [[Carso Terrano|Terano]]
* [[Vitovska]]
== Media ==
Riga 1 275 ⟶ 1 408:
=== Quotidiani ===
* [[Il Piccolo]]
* [[Primorski
* [[Messaggero Veneto - Giornale del Friuli|Messaggero Veneto]]
=== Periodici ===
* Carnia Alpina
* [https://www.girofvg.com/ Giro (rivista turistica)]
* Il Friuli
* [[Novi Matajur]]
*Dom
* La Vita Cattolica
* Novi Glas
=== Radio ===
'''Di servizio pubblico'''
*[[Rai Friuli Venezia Giulia|Rai Radio 1 L'Ora della Venezia Giulia]]
* [[Rai Radio Trst A]]
==== Comunitarie ====
* [[Radio Fragola Trieste|Radio Fragola]]
* [[Radio Onde Furlane]]
* Radio Paularo
==== Commerciali ====
* Radio Attività
* Radio
* Radio
* Radio Invidia
* Radio
* Radio NordEst
* [[Radio Punto Zero Tre Venezie|Radio Punto Zero]]
* Radio Romantica
* Radio Spazio
* [[Radio Studio Nord]]
* Radio Vasco
*
* Tirradio
* Radio Tausia (webradio)
=== Televisione ===
* [[Rai Friuli Venezia Giulia|Rai Friuli-Venezia Giulia]]
* [[Rai 3 BIS FJK]]
* [[Tele Alto But]]
* [[Telequattro
* [[Telefriuli]]
* [[Telepordenone
* [[VTC
== Sport
{{Vedi anche|Sport in Friuli-Venezia Giulia}}
===
* Cimolais - pista sintetica
* Claut - pista Despolei
* Piancavallo - area Roncjade
* Enemonzo - pista Gir di Clap Forat
* Forni di Sopra - pista Tagliamento
* Forni di Sotto - pista Tredolo
* Lauco - pista Porteral
* Sauris di Sopra - pista Plotze
* Sauris di Sotto - pista Untervelt
* Sella Chianzutan - pista Sella Chianzutan
* Sutrio - pista Suart
* Pradibosco - centro fondo Pian di Casa
* Timau di Paluzza - centro fondo Laghetti
* Piani di Luzza - Carnia Arena International Biathlon Centro
* Camporosso - piana di Camporosso
* Malborghetto Valbruna - piana Valbruna
* Passo Pramollo - pista Laghetto
* Tarvisio - arena Paruzzi e piana dell'Angelo
* Sella Nevea - pista Prevala
* Val Gleris - pista Val Gleris
* Val Saisera - pista Bassa Saisera e pista Alta Saisera
* Tanamea - pista Plan dei Ciclamini
*Sappada
== Onorificenze alla regione ==
Riga 1 355 ⟶ 1 491:
|collegamento_onorificenza = valor militare
|motivazione = Fedele alle tradizioni dei padri, il Friuli, dopo l’8 settembre 1943, sorgeva compatto contro il tedesco oppressore, sostenendo per diciannove mesi una lotta che sa di leggenda. A domarne la resistenza il nemico guidava e lanciava, in disperati sforzi, orde fameliche di mercenari stranieri animati da furore barbarico, ma l’indomito valore e la fede ardente delle genti friulane vincevano sulle rappresaglie, sulla fame, sul terrore. Nelle giornate radiose dell’insurrezione i suoi ventimila partigiani, schierati dai monti al mare, scattavano con epico eroismo per ridonare a vita e a libertà la loro terra, su cui, per la seconda volta nella storia dell’Italia unita, era passata la furia devastatrice del barbaro nemico. Tremilasettecento morti e feriti, settemila deportati, ventimila perseguitati che sentono ancora nello spirito le ansie e i patemi e nelle carni il bruciore delle ferite e delle torture, testimoniano il cruento e glorioso sacrificio offerto dal popolo alla Madre comune, e dai roghi ardenti dei paesi distrutti si alza al cielo, purificatrice oltre ogni orrore, la sacra fiamma dell’amore per l’Italia. Settembre 1943 - maggio 1945.
|data = 16 marzo [[1947]]<ref name="quirinale.it" />
}}
{{Onorificenze
|immagine = Merito civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al merito civile
|collegamento_onorificenza = Città decorate al merito civile
|motivazione = In occasione di un disastroso terremoto, l’intera popolazione del Friuli Venezia Giulia dava prova collettiva di spirito civico e di forza morale, offrendo determinante contributo ed incondizionato impegno alla rapida ricostruzione morale e materiale dei paesi distrutti. Splendido esempio di grande solidarietà sociale e nobile spirito di abnegazione, meritevole dell’amministrazione e della gratitudine della Nazione tutta.
|luogo = 12 dicembre [[2002]]<ref>[http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/48777] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20181120140046/http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/48777 |data=20 novembre 2018 }}</ref>
}}{{Onorificenze
| immagine = ProtezioneEcc1.png
Riga 1 370 ⟶ 1 507:
| luogo = D.P.C.M. 11 ottobre 2010, ai sensi dell'art.5, comma 5, del D.P.C.M. 19 dicembre 2008.
}}
== Note ==
;Annotazioni
{{Gruppo di note}}
;Riferimenti
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita web|url=https://ia801503.us.archive.org/26/items/in.ernet.dli.2015.151580/2015.151580.The-Habsburg-Monarchy-1809-1918.pdf|lingua=EN|autore=Alan John Percivale Taylor|titolo=The Habsburg Monarchy 1809–1918|anno=1941|accesso=18 luglio 2025}}
* {{cita web|url= https://ebiblio.istat.it/digibib/Censimenti%20popolazione/censpop1921/VolumeII_Regioni/NAP0106619_III_VeneziaGiulia+OCR_ottimizzato.pdf|titolo=Censimento della popolazione eseguito il 1° Dicembre 1921 – Serie VI, Volume III (Venezia Giulia),Tavola XXVII|anno=1926|accesso=8 luglio 2025}}
* {{cita web|url=https://ebiblio.istat.it/digibib/Censimenti%20popolazione/censpop1921/Risult.sommari%201921/NAP0085470_RisSomCP1921VeneziaGiulia.pdf|titolo=Risultati sommari del Censimento della popolazione eseguito il 1° Dicembre 1921|anno=1925|accesso=8 luglio 2025}}
* {{cita libro|lingua=sl|titolo=Slovenski zgodovinski atlas – AA.VV.|editore=Nova revija d.o.o.|città=Ljubljana|anno=2011|ISBN=978-961-6580-89-2}}
== Voci correlate ==
* [[Comunità di lavoro Alpe Adria]]
* [[Decreto di attuazione degli statuti]]
* [[Lingua slovena in Italia|Diffusione dello sloveno in Italia]]
* [[Lingua friulana|Lingua Friulana]]
* [[FVG-IX - Friuli Venezia Giulia Internet eXchange|Friuli-Venezia Giulia Internet eXchange]]
* [[13º Reggimento carabinieri "Friuli Venezia Giulia"]]
== Altri progetti ==
{{
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.prolocoregionefvg.it/|titolo=Sito delle pro loco del Friuli-Venezia Giulia}}
* {{cita web|url=http://www.parks.it/regione.friuli.venezia.giulia/index.php|titolo=Parchi e riserve naturali regionali}}
* Gastronomia e prodotti, friulidigusto.it.
* Promozione dei prodotti regionali, ersa.fvg.it
* {{cita web | url = http://www.museifriuliveneziagiulia.it | titolo = Musei del Friuli-Venezia Giulia | accesso = 13 aprile 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180104030624/http://www.museifriuliveneziagiulia.it/ | urlmorto = sì}}
{{Suddivisioni dell'Italia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Friuli-Venezia Giulia}}
| |||