Banditismo sardo: differenze tra le versioni

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Il '''banditismo sardo''' è stata una forma specificamente sarda di criminalità contrassegnata dall'alta presenza di uomini del mondo agro-pastorale e da alcuni elementi essenziali del contesto economico e sociale di quella comunità: la geografia relativamente spopolata e deserta, la montagna inaccessibile, l'isolamento del singolo, l'assenza delle istituzioni, l'obbligata solidarietà dei non colpevoli e la rete obbligante delle parentele.
Il '''banditismo sardo''' è stato ed è un fenomeno criminale, sociale e politico della [[Storia della Sardegna]] la cui origine si perde nella notte dei tempi e che ebbe la sua maggiore visibilità negli anni '60 e '70 del secolo scorso.
 
L'analisi storica identifica cicli di banditismo in corrispondenza con i mutamenti storici e socio-economici della Sardegna. Puggioni e Rudas, nel loro rapporto alla Commissione Parlamentare d'Inchiesta sui fenomeni di criminalità in Sardegna istituita nel 1969, ipotizzarono che il banditismo non fosse l'espressione della violenta cultura pastorale sarda, ma piuttosto una risposta deviata alla violenza esterna, alla prevaricazione plurisecolare che, subordinando e marginalizzando storicamente ed economicamente l'isola, avrebbe spinto il mondo pastorale verso diverse forme di resistenza alla sua distruzione, tra cui «l'abnorme fenomeno del banditismo»<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Puggioni, Giuseppe|autore2=Rudas, Nereide|autore3=|data=1972|titolo=CARATTERISTICHE, TENDENZIALITA' E DINAMICHE DEI FENOMENI DI CRIMINALITÀ' IN SARDEGNA|rivista=Commissione parlamentare d'inchiesta sui fenomeni di criminalità in Sardegna|editore=SENATO DELLA REPUBBLICA, V LEGISLATURA|volume=DOC. XXIII, N. 3-bis|numero=|url=http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/906948.pdf}}</ref>.
==Caratteristiche==
 
==Caratteristiche==
Le attività criminali dei banditi in Sardegna sono state: il furto di bestiame ([[abigeato]]), il sequestro di persona,
I banditi sardi si sono contraddistinti per alcune peculiari attività criminali: il furto di bestiame ([[abigeato]]) orientato soprattutto a pecore e cavalli, il sequestro di persona, la rapina e l’omicidio anche su commissione, nonché attraverso la ''[[Bardana (reato)|bardana]]''. La loro vicenda è spesso legata, per contesto e formazione, a quella dei pastori che sono ancora oggi parte determinante della cultura e dell’economia dell'isola. Il loro destino è stato invece legato alla ''disamistade''<ref name=diacronie>{{cita news|url=https://journals.openedition.org/diacronie/143?lang=it|titolo=3/ Processo alla disamistade: giudicare un ordinamento giuridico|data=Feb 2013|accesso=7 novembre 2018|sito=Diacronie. Studi di storia contemporanea}}</ref> ("vendetta") e alla latitanza ed è proprio da questo che trae origine il significato del termine bandito.
la rapina e l’omicidio anche su commissione. La loro vicenda è spesso legata, per contesto e formazione, a quella dei pastori che
sono ancora oggi parte determinante della cultura e dell’economia dell’isola. Il loro destino è stato invece legato alla latitanza ed è proprio da questo che trae origine il significato del termine bandito.<br>
 
Il banditismo sardo si distingue da altri fenomeni simili per l’assenza di organizzazioni criminali stabili e al loro interno di un capo e di una gerarchia all’interno dell’organizzazione criminale<ref>
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</ref>. Le bande nascono e si sciolgono secondo necessità e i banditi, la cui istruzione scolastica salvo alcune eccezioni è storicamente piuttosto bassa e osservano un codice morale e comportamentale personale che prende spunto da quello tramandato verbalmente: il [[codice barbaricino]].<br>
</ref>.
 
Le bande nascono e si sciolgono secondo necessità e i banditi osservano un codice morale e comportamentale personale che prende spunto da quello tramandato verbalmente: il [[Codice barbaricino]]
Le donne hanno un ruolo fondamentale di protezione e cura dei latitanti, amano e ammirano i banditi<ref>
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|citazione = Era un bandito moderno, e mi piaceva ecco!
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</ref>, si occupano di proteggere, nascondere e sfamare anche i sequestrati, partecipano ai gruppi di fuoco<ref>{{cita news
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|titolo=Indulto per due protagonisti della strage
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}}</ref> e hanno avuto anche ruoli di regia, sono state esse stesse banditesse<ref name=donna-lucia>
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|titolo=Donna Lucia Delitala Tedde, la fuorilegge patriottica
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</ref>, chiedono e pretendono difesa e vendetta<ref>
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</ref>, rischiano la vita come i loro uomini.<ref>{{cita news|url=https://docplayer.it/34198874-Banditesse-in-sardegna-il-fenomeno-del-banditismo-al-femminile.html | titolo=Banditesse in Sardegna: il fenomeno del banditismo al femminile |sito=Docplayer|accesso=4 novembre 2018}}</ref>
 
I banditi non amano le istituzioni statali ma in alcuni casi se ne servono. In diversi momenti della storia alcuni di loro hanno fatto riferimento a una ideologia come a un pensiero politico, ma non ne sono mai stati fautori. Ciò che hanno rubato l'hanno per la gran parte diviso fra loro. Quando il fenomeno si è esteso al di sopra del solito standard questo è avvenuto per motivi economici o di territorio.
 
==Storia==
La storia del banditismo in Sardegna, così come dei tentativi di repressione da parte delle autorità statali al fine di risolvere il problema, è lunga e complessa e le fonti, come i documenti ufficiali sul tema si concentrano per la gran parte in quell'arco di tempo che va dall'unità d’Italia a oggi. Il primo sequestro a scopo di estorsione che si ricordi avvenne nel periodo iberico e, più specificamente, nel 1477 a [[Posada]] ai danni di un pastore locale.<ref>{{Cita web |url=https://books.google.it/books?id=FHowCgAAQBAJ&pg=PT140&lpg=PT140&dq=Il+sequestro+del+1477+Corbu+a+Posada&source=bl&ots=YJOMox7Iqd&sig=_CZ-YKF5PpMQdzp_MaknxDoS4FY&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjZ4cO1-rbeAhUMWysKHeo0B7UQ6AEwBXoECAcQAQ#v=onepage&q=Il%20sequestro%20del%201477%20Corbu%20a%20Posada&f=false |titolo=I delitti della Sardegna |sito=Google Book |accesso=1º novembre 2018}}</ref>
 
=== XVIII secolo ===
La storia del banditismo in Sardegna e dei tentativi di repressione da parte delle autorità statali al fine di risolvere il problema, è lunga e complessa e le fonti, come i documenti ufficiali sul tema si concentrano per la gran parte in quell’arco di tempo che va dall’unità d’Italia ad oggi. <br>
Il banditismo sardo così come lo conosciamo oggi non pervade mai contemporaneamente tutte le regioni dell'isola. Nel Settecento si concentra a Nord, nel [[Logudoro]], nella [[Nurra]] e nella Gallura. I regnanti (che in questo periodo, a causa della [[Guerra di successione spagnola]], si susseguono l'un l'altro a ritmo accelerato, scambiano i possedimenti con facilità non preoccupandosi della qualità della vita dei sudditi, arrecando così non pochi traumi alle popolazioni) hanno visto da sempre questo fenomeno come un problema molto serio.
 
Nel 1720 la Sardegna, dopo un plurisecolare periodo iberico e una breve parentesi austriaca, entra nel dominio di [[Casa Savoia]]. Il primo viceré, Filippo Guglielmo Pallavicino, barone di St. Rémy, considerò da subito la situazione talmente grave che decise di vietare immediatamente il porto e la fabbricazione delle armi, anche le armi "bianche". Uno dei primi ''Pregoni'' è quello del ''Viceré Di Costanze'' che lamenta la corruzione dei giudici sassaresi, colpevoli di proteggere i banditi. Il ruolo del bandito è infatti tutt'altro che malvisto dai locali e anche l'autorità ecclesiastica al fine di proteggerli ordina l'arresto dei più importanti sottraendoli alla giustizia del Re. I fuorilegge venivano utilizzati dai nobili (quando non erano i nobili essi stessi banditi) e dai ricchi per risolvere le più dure e rischiose problematiche. L'autorità giudiziaria e il governo scambiavano continui favori con i banditi che in cambio del loro aiuto ottenevano sconti di pena, amnestie, denaro e titoli nobiliari. I banditi più noti erano al tempo i nobili ''Delitala'' di [[Nulvi]], nemici dei Savoia e il maggiore esponente fu ''Donna Lucia Delitala Tedde''.
Sappiamo però che i regnanti hanno visto da sempre questo fenomeno come un problema molto serio e in epoca sabauda hanno risposto in modo straordinariamente forte attraverso il Marchese Carlo San Martino di Rivarolo, [[Francesco Emanuele Valguarnera]] e [[Giovanni Battista Lorenzo Bogino]].
 
Nel corso del secolo contro i banditi furono adottati provvedimenti di ogni tipo, come l'ordine ai pastori di abbandonare gli ovili in luoghi impervi da raggiungere, il divieto di portare la tipica barba lunga e incolta e l'arruolamento di coloro che avevano avuto problemi con la giustizia in battaglioni speciali da addestrare specificamente in [[Piemonte]].
La prima Commissione parlamentare d'inchiesta che si occupò del fenomeno si tenne dal 1868 al 1870<ref>{{Cita web |url=https://storia.camera.it/organi/commissione-d-inchiesta-parlamentare-sopra-condizioni-morali-economiche-e-finanziarie-della-sardegna-10 |titolo=Commissione d'inchiesta parlamentare sopra le condizioni morali, economiche e finanziarie della Sardegna |sito=Parlamento Italiano |data=22 giugno 1868 - 14 agosto 1869|accesso=30 Ottobre 2018}}</ref>, fu presieduta da [[Agostino Depretis]] e non giunse a conclusioni. La seconda commissione fu quella presieduta da [[Francesco Pais Serra ]] che venne pubblicata nel 1896 dalla Camera dei Deputati con il titolo di ''Relazione dell'inchiesta sulle condizioni economiche e della sicurezza pubblica in Sardegna''.
 
È del 1766 il ''pregone'' del [[Lodovico Costa della Trinità|Viceré Francesco Ludovico Costa]], esposto oggi sulla facciata di un vecchio palazzo trasformato in [[Museo del banditismo]] nel paese di [[Aggius]], a testimonianza dell'importante storia dei banditi galluresi. Il villaggio era considerato "''scandaloso ricovero e favore di banditi e facinorosi''” e se ne chiedeva la totale distruzione<ref>{{Cita web |url=http://www.museodiaggius.it/museo-banditismo-gallura-sardegna/ |titolo=Museo del banditismo |sito=Museo di Aggius |accesso=1º novembre 2018}}</ref>.
La terza Commissione parlamentare d'inchiesta si riunì quindi 100 anni dopo la prima, nel 1968<ref>{{Cita web |url=https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/906944.pdf |titolo=Commissione parlamentare d'inchiesta sui fenomeni di criminalità in Sardegna |sito=Senato.it |data=29 marzo 1972|accesso=30 Ottobre 2018}}</ref> per iniziativa fra gli altri di due politici nuoresi: Carta (Dc) e Pirastru (Pci) <ref>.
<br>Il banditismo era considerato una sorta di infestante e le autorità hanno risposto per anni in modo straordinariamente forte attraverso il Marchese Carlo San Martino di Rivarolo che, in tre anni, ottenne 3.000 incarcerazioni, 432 giustiziati alla forca e alla decapitazione, torture, cerimonie pubbliche e macabre messe in scena itineranti<ref name="Come_iSavoia_depreda">{{Cita news|url=https://www.manifestosardo.org/come-i-savoia-depredarono-la-sardegna/ |titolo=Come i Savoia depredarono la Sardegna |sito=IlManifestoSardo-Ass.L.Pintor|data=Apr 2017|accesso=4 novembre 2018}}</ref>, il [[Francesco Emanuele Valguarnera|Viceré Valguarnera]] che arrestò 300 banditi e nel 1749 fece uccidere 500 persone<ref name="contusu" />, e il [[Giovanni Battista Lorenzo Bogino|Ministro Bogino]] che persuaso inizialmente a utilizzare severamente la forza, pur avendo aggravato le pene e pubblicato la lista dei latitanti (viene ancor oggi citato nel detto in [[lingua sarda]] "''Ancu ti currat su buginu''"), abbandonata l'idea di ottenere migliori risultati contro i banditi, fra le varie riforme a lui ascritte, impose la [[lingua italiana]] quale sostituta di quella [[Lingua spagnola|spagnola]].
 
=== XIX secolo ===
Aggius e la Gallura sono state una delle culle del banditismo sardo anche durante l'Ottocento. Il paese, descritto dallo storico [[Enrico Costa (scrittore)|Enrico Costa]] nel [[Il muto di Gallura|Muto di Gallura]], è noto non soltanto per il sanguinoso scontro fra i Vasa, i Mamia e i Pileri, che sancirono la pace nel 1856, ma anche per il ruolo politico del bandito ''Pietro Mamia''<ref>{{cita web|url=https://www.paradisola.it/cultura/mutodigallura/1992-antonio-mamia-e-pietro-vasa
|titolo=Antonio Mamia e Pietro Vasa |sito=Paradisola |data=24 Ott 2013 |accesso=25 novembre 2018}}</ref> nel tentativo di insurrezione anti-sabauda del 1802 a favore della cosiddetta "Repubblica Sardo-Corsa" che ebbe invero durata brevissima e si concretizzò con la morte, causa tradimento, del giacobino [[Francesco Sanna Corda]] presso la [[torre di Longonsardo]]<ref>{{cita news|url=http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2007/07/14/SE1PO_SE103.html|titolo=Quando Aggius fece la rivoluzione|sito=LaNuovaSardegna.it|data=14 luglio 2007|accesso=2 novembre 2018|dataarchivio=3 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181103091815/http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2007/07/14/SE1PO_SE103.html|urlmorto=sì}}</ref>. Incomincia nello stesso anno il governo di [[Carlo Felice]], chiamato ''Carlo Feroce'', prima Viceré e poi Re che instaurò in Sardegna un vero e proprio regime poliziesco e militare con tanto di spionaggio, censura epistolare e taglie sugli indiziati.
 
I primi anni del secolo furono contraddistinti dalle "inimicizie" (''disamistades'') interne alla stessa Gallura, battaglie tanto aspre che caddero sul terreno anche i vertici delle autorità locali: il Censore Diocesano, il Reggente Ufficiale di Giustizia e il sostituto Procuratore Fiscale. Fu nel 1813 con la ''Regia Delegazione per la pacificazione della Gallura''<ref name=contusu>{{cita news|url=https://www.contusu.it/faide-e-sicari-nella-gallura-del-700-800/ |titolo=Banditi sardi: Faide e sicari nella Gallura del ‘700 – ‘800 |sito=Contusu.it -Almanacco Gallurese 2001/02 |data=16 Ago 2007 | accesso=6 novembre 2018}}</ref> che le autorità presero atto della grave situazione che si era venuta a creare a [[Tempio Pausania]]. I Savoia decisero quindi di aumentare la presenza militare, ma al tempo stesso di persuadere la popolazione e i banditi attraverso uomini di chiesa. Nello stesso anno, il 9 maggio vennero rogate le "paci" relative alle numerose faide locali a cui seguì, venti giorni dopo, l'atto di grazia del Re.
 
Nel 1820 l'[[Editto delle chiudende]] mise in crisi i pastori e le loro greggi tenute a non oltrepassare confini prima d'allora inesistenti. La proprietà collettiva venne recintata e divenne privata. Era così incominciata la destabilizzazione economico-politica dell'isola, infatti nel 1827 la [[Carta de Logu]], la raccolta di leggi in lingua sarda in vigore fin dal [[XIV Secolo]], venne soppiantata dal ''Codice Feliciano'' e quando nel 1848, ai fini della futura fusione statale con la quale la Sardegna rinunciava per sempre alla personalità individuale del Regno e alle proprie istituzioni autonome, su richiesta di [[Carlo Alberto]] venne dato alle stampe regie il testo di [[Carlo Baudi di Vesme]] ''Considerazioni politiche ed economiche sulla Sardegna'', che ne descrisse la popolazione quale oramai povera e incivile<ref>
{{Cita libro |titolo = Considerazioni politiche ed economiche sulla Sardegna |autore = [[Carlo Baudi di Vesme]] |url = https://play.google.com/books/reader?id=Ko83AAAAcAAJ&hl=it&pg=GBS.PA3
|editore = [[Ilisso (azienda)|Illisso]] |città = Nuoro |anno = 2013 |lingua = ITA
|annooriginale = 1948 |ISBN = 88-89188-23-5 |cid = }}</ref>. Vi era in atto il più grande disboscamento di sempre, utile allo Stato per costruire le ferrovie italiane e creare strade buone al passaggio delle carrozze e alla [[Monarchia Sabauda|monarchia sabauda]] per una migliore gestione dei propri averi, ma la superficie boschiva della Sardegna passò dai 480.000 ettari degli anni Venti ai 113.000 rilevati nel 1883. In pratica le foreste<ref>{{cita news |url=http://www.focusardegna.com/index.php/attualita/tottus-in-pari/1098-storia-del-disboscamento-della-sardegna-dalle-origini-a-oggi |titolo=Storia del disboscamento della Sardegna dalle Origini a Oggi |sito=FocuSardegna.com |data=Nov 2015 |accesso=4 novembre 2018 |dataarchivio=5 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181105012319/http://www.focusardegna.com/index.php/attualita/tottus-in-pari/1098-storia-del-disboscamento-della-sardegna-dalle-origini-a-oggi |urlmorto=sì }}</ref> si ridussero in quegli anni di 4/5. Appena dopo l'Unità d'Italia, nel 1864, si ebbe un tale inasprimento delle tasse che, forse anche a causa dei dati catastali tanto diversamente allocati fra le regioni del nuovo sistema unitario, i sardi finirono per pagare la metà della somma di tutta la nazione<ref name="Come_iSavoia_depreda" />. Il banditismo sardo a quel punto non poté che proliferare. Venne vietato con Regio Decreto del 1880 l'utilizzo del [[Trimpanu]], strumento musicale arcaico utile a quel tempo anche nelle imboscate per disarcionare i Carabinieri a cavallo<ref>{{cita news|url=https://pierluigimontalbano.blogspot.com/2014/11/archeologia-in-sardegna-su-trimpanu-un.html |titolo=Archeologia in Sardegna. Su Trimpanu: un mitico strumento musicale.|sito=Quotidiano Honebu di Storia e Archeologia |data= 5 novembre 2014 | accesso=4 novembre 2018}}</ref>.<br>
 
Il secolo si chiuse in modo straordinariamente caotico, il dibattito culturale e legislativo era sollecitato oltre che da gravi atti di banditismo come la ''[[Bardana (reato)|Bardana]] di [[Tortolì]]'' (1894)<ref>{{cita web
|url=https://www.vistanet.it/2018/07/15/replo-sapevate-la-bardana-di-tortoli-nel-1894-uno-degli-episodi-piu-efferati-si-consuma-a-casa-del-cavalier-depau/ |titolo=Lo sapevate? La Bardana di Tortolì, nel 1894 uno degli episodi più efferati si consuma a casa del cavalier Depau |sito=Vistanet |data=15 luglio 2018|accesso=16 novembre 2018}}</ref> e il sequestro di ''Jules Paty Louis'' e ''Regis Pral''<ref>{{cita web
|url=http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2003/02/14/SN503.html
|titolo=Il Re della macchia liberò due commercianti francesi Quando il bandito Corbeddu evitò una crisi diplomatica
|sito=LaNuovaSArdegna.it
|data=14 febbraio 2003
|accesso=16 novembre 2018
|dataarchivio=16 novembre 2018
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181116085501/http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2003/02/14/SN503.html
|urlmorto=sì
}}</ref> (due commercianti di legname di cittadinanza francese giunti in Sardegna per il taglio dei boschi) per cui si rischiò lo scontro diplomatico fra governi, anche dalla pubblicazione di un saggio dal forte carattere razzista<ref>{{cita news|url=http://www.regione.sardegna.it/messaggero/2001_aprile_23.pdf|titolo=La tesi razzista di Lombroso e Niceforo sulla delinquenza sarda|sito=Regione Autonoma della Sardegna|data=Apr 2001|accesso=4 novembre 2018|dataarchivio=4 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181104130012/http://www.regione.sardegna.it/messaggero/2001_aprile_23.pdf|urlmorto=sì}}</ref> destinato a grande influenza e infinite polemiche<ref>{{cita news |url=https://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/02/03/barbaricini_e_istinto_predatorio_il_procuratore_generale_saieva_p-68-464862.html |titolo=Barbaricini e istinto predatorio, il Procuratore generale Saieva: "Parlavo dei criminali, non dei cittadini" |sito=L'UnioneSarda.it |data=3 febbraio 2016 |accesso=11 novembre 2018 |pubblicazione= |dataarchivio=12 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181112021303/https://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/02/03/barbaricini_e_istinto_predatorio_il_procuratore_generale_saieva_p-68-464862.html |urlmorto=sì }}</ref>: ''La delinquenza in Sardegna'' (1897) del criminologo e antropologo [[Alfredo Niceforo]], allievo di [[Cesare Lombroso]]. A questa era preceduta la pubblicazione di ''Psicologia della Sardegna'', di [[Paolo Orano]], della stessa scuola. I due studiosi erano stati accolti in Sardegna dal futuro [[Premio Nobel per la letteratura]] [[Grazia Deledda]] che gli dedicò anche il romanzo ''[[La via del male (Deledda)|La via del male]]''<ref>{{Cita news |lingua = ITA |autore = [[Manlio Brigaglia]] |url = http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2009/03/06/ST5PO_ST501.html |titolo = « I geni criminali dei sardi » |pubblicazione = [[La Nuova Sardegna]] |data = 6 marzo 2009 |accesso = 5 dicembre 2018 |cid = |dataarchivio = 6 dicembre 2018 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181206001702/http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2009/03/06/ST5PO_ST501.html |urlmorto = sì }}</ref>. Ci fu infine la relazione parlamentare del [[Francesco Pais-Serra]] che prendeva ovviamente in causa anche la sicurezza sull'isola. <br>
Meno di due anni dopo, tra il 14 e il 15 maggio 1899, si diede via libera a una grande operazione di polizia che coinvolse [[Nuoro]] e tutta la Barbagia, ricordata come la ''Notte di San Bartolomeo'', che vide 700 arresti fra banditi e fiancheggiatori<ref>{{cita news
|url=http://www.lanuovasardegna.it/regione/2013/02/01/news/dopo-la-notte-di-san-bartolomeo-la-pace-regno-nell-isola-1.6453433
|autore=Salvatore Tola |titolo=Dopo la “Notte di San Bartolomeo” la pace regnò nell’isola |sito=LaNuovaSardegna.it|data=1º febbraio 2013|accesso=2 novembre 2018}}</ref> (di cui oltre la metà andarono poi prosciolti). È in questo contesto che vengono scattate ai fini dell'accertamento dei tratti delinquenziali, le 100 fotografie del Prof. Giuseppe Sanna Salaris, direttore del manicomio di Cagliari, che hanno reso famosi molti di loro<ref>{{Cita news
|lingua = ITA
|autore = [[Manlio Brigaglia]]
|url = http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2009/02/06/ST7PO_ST701.html
|titolo = Banditi e carabinieri La storia sarda in quattordici volumi
|pubblicazione = [[La Nuova Sardegna]]
|data = 6 febbraio 2009
|accesso = 3 dicembre 2018
|cid =
|dataarchivio = 4 dicembre 2018
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181204005603/http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2009/02/06/ST7PO_ST701.html
|urlmorto = sì
}}</ref>. Nello stesso anno con l'ausilio dell'infiltrato [[Lussorio Cau]], avvenne la cruenta ''Battaglia di Morgogliai'', 201 soldati contro 5 banditi, ritratta ancor oggi su uno dei murales di [[Orgosolo]].
 
=== XX secolo ===
La prima parte del secolo è contraddistinta dalla ''Disamistade'' di Orgosolo 1905-1917<ref>{{cita web|url=https://journals.openedition.org/diacronie/143?lang=it#tocfrom1n1 |titolo=Il caso: la Disamistade di Orgosolo 1905-1917 |sito=Diacronie. Studi di storia contemporanea |data=Feb 2013 |accesso=9 novembre 2018}}</ref> storicamente importante anche per i risvolti giudiziari e le implicazioni mediatiche: le famiglie ''Cossu'' e ''Corraine'' si fronteggiano per motivi di eredità, attentati e omicidi si alternano nei lunghi anni di guerra che portano addirittura un'intera famiglia in latitanza. Emerge evidente la corruzione delle autorità e lo scontro fra sistemi processuali in antintesi. Con la difesa di [[Mario Berlinguer]] andranno tutti assolti.<br>
 
Nel 1927, durante il [[Fascismo]], venne istituita la ''Provincia del Littorio'' (della Barbagia), con capoluogo Nuoro. Il regime tentava così di porre un argine istituzionale a un territorio che appariva ancora ingovernabile. La ''Banda di [[Bitti]]'' nel 1933 al concludersi della festa di [[Sedilo]], bloccò l'automobile del segretario politico del fascio e [[Podestà (fascismo)|Podestà]] di [[Bono (Italia)|Bono]], ''Pietrino Molotzu''. I banditi sequestrarono la figlia ''Maria'' che ancora bambina morì nelle fasi di trattativa per il riscatto<ref>{{cita news
|url=https://www.unionesarda.it/articolo/cultura/2017/03/03/sardegna_al_femminile_maria_molotzu_prima_giovane_vittima_del_mod-8-574948.html
|titolo=Maria Molotzu, piccola vittima del brigantaggio barbaricino
|sito=L'Unione sarda
|data=4 marzo 2017
|accesso=11 gennaio 2019}}</ref>.
 
Singolare nello stesso periodo la vicenda del bandito [[Samuele Stochino]], prima sergente della [[Brigata Sassari]], Medaglia d'Argento al valor militare, agli ordini di [[Emilio Lussu]] nella [[prima guerra mondiale]] e una taglia sulla testa fra le più alte mai bandite: 200.000 lire<ref>{{cita news |url=http://www.lacanas.it/2014/04/01/verbale-di-uccisione-del-famoso-bandito-di-arzana-samuele-stochino/ |titolo=Verbale di uccisione del famoso bandito di Arzana Samuele Stochino |sito=Lacanas.it - Testata giornalistica online |accesso=9 novembre 2018 |pubblicazione= |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181110080357/http://www.lacanas.it/2014/04/01/verbale-di-uccisione-del-famoso-bandito-di-arzana-samuele-stochino/ |dataarchivio=10 novembre 2018 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
In epoca più recente, nella seconda metà del 900, si sviluppa tra i banditi l'idea che i cospicui guadagni si ottengano con i sequestri di persona. Viene compiuto un numero tanto alto di rapimenti da destare allarme. Nasce così, giornalisticamente, il concetto di [[Anonima sequestri]], per indicare il vasto numero di persone e l'organizzazione necessarie per compiere un sequestro al fine di estorcere il pagamento del riscatto in denaro, ma col difetto di accomunare una forma criminale tipica del modo agro-pastorale sardo a quella delle associazioni di stampo mafioso italiane. Il valore della vittima è fissato in milioni di Lire e si attesta nei casi più frequenti fra i 300 e i 600 milioni di lire<ref>
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|autore = Carlo Lucarelli
|id = ZWTaq4048CA&t=31m15s
|titolo = Sardegna - Perché banditi 1/4
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|produttore = Blu notte, Misteri Italiani
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|data = 26 lug 2012
|citazione = Giovanni Murgia: "600 milioni secondo quante persone ci operano non c'è neanche il tanto di una misera giornata"
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|accesso = 3 Nov 2018
}}
</ref>, anche se in più di un caso venne superato l'ordine dei miliardi. Dei gruppi di sequestratori fanno parte decine e decine di persone divise per ruoli: rapitori, carcerieri, mediatori, spie, addetti al supporto logistico e alle relazioni con e fra i latitanti. Il contesto ambientale di provenienza dei banditi e di prigionia dei rapiti è quello delle montagne e dei boschi dell'isola, soprattutto in [[Gallura]], [[Barbagia]], [[Baronie]] e [[Ogliastra]]. Gli obiettivi sono uomini, donne e bambini che fanno parte di famiglie sarde, italiane e straniere, che sono o sembrano ricche. L'attività si protrae per mesi. Concluso a buon fine il sequestro, il bottino del riscatto viene diviso fra coloro che vi hanno partecipato. Dal 1960 al 1997 si accertano circa 180 sequestri di persona<ref>{{Cita libro|cognome=Casalunga, Luigi.|titolo=Anonima sequestri sarda : l'archivio dei crimini (1960-1997)|url=https://www.worldcat.org/oclc/156779973|accesso=2019-05-19|data=2007|editore=Fratelli Frilli|OCLC=156779973|ISBN=9788875632731}}</ref>. I più famosi sono il [[sequestro di Fabrizio De André e Dori Ghezzi]], il [[sequestro di Farouk Kassam]], il [[sequestro Soffiantini]] e il [[sequestro di Silvia Melis]].
 
Lo Stato italiano ha contrastato il fenomeno soprattutto con l'operato del giudice [[Luigi Lombardini]], con la legge Antisequestri (blocco dei beni dei sequestrati) e i piani antisequestri e per il controllo e le ricerche sul territorio ha impiegato, oltre alle normali forze dell'ordine, l'Esercito italiano con 4.000 soldati<ref>{{YouTube
|autore = Gianni Minoli
|id = m0L-8sgSN48
|titolo = Partita a tre - La Storia Siamo Noi - Il Sequestro Kassam...by Gisto
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|produttore = La Storia Siamo Noi - Rai
|lingua = Ita
|data =15 Giu 2017
|citazione = E' l'Operazione Forza Paris con l'invio di oltre 4000 uomini in Sardegna.
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|accesso =17 Nov 2018
}}
</ref> nel 1992 nell'[[Operazione Forza Paris]], alcune forze speciali come i [[Baschi blu|Baschi Blu]]<ref>{{Cita web |url=https://polizianellastoria.wordpress.com/2016/07/17/la-questione-sarda-e-la-creazione-dei-baschi-blu/ |titolo=La Questione sarda e la creazione dei “Baschi Blu” |sito=Polizianellastoria |data=17 luglio 2016|accesso=1º novembre 2018}}</ref> nel 1966 e dal 1993 i [[Squadrone eliportato carabinieri cacciatori "Sardegna"|Cacciatori Sardegna]]. Il sequestro di persona nella forma tradizionale sarda, caratterizzato da una lunga trattativa per il riscatto e dalla prigionia in luoghi remoti e inaccessibili delle zone interne, è sostanzialmente terminato negli anni duemila per la bassa redditività, l'alto rischio di cattura, e per la trasformazione del mondo pastorale.
 
=== XXI secolo ===
I banditi del mondo rurale sardo, eccezion fatta per quello di [[Sequestro Pinna|Titti Pinna]] del 2007, si rendono conto che il sequestro non paga più e si dedicano prevalentemente al traffico di droga<ref>{{cita news|url=https://www.sardiniapost.it/cronaca/mesina-chiesta-in-appello-conferma-condanna-a-30-anni-per-droga/|titolo=Mesina, chiesta in appello conferma condanna a 30 anni per droga|sito=Sardiniapost|data=9 febbraio 2018|accesso=28 novembre 2018}}</ref>, alla rapina attraverso l'assalto ai [[Bancomat (circuito)|bancomat]], ai furgoni portavalori e alle sedi delle società di sicurezza nelle quali vengono custoditi i grandi introiti delle attività commerciali, anche con l'uso di mezzi per l'edilizia come ruspe e simili<ref>{{cita news|url=http://www.lanuovasardegna.it/regione/2016/03/01/news/sassari-10-milioni-di-euro-il-bottino-della-rapina-alla-mondialpol-1.13047730|titolo=Sassari, 10 milioni di euro il bottino della rapina alla Mondialpol|sito=LaNuovaSardegna.it|data=1º marzo 2016|accesso=28 novembre 2018}}</ref>. Si contano anche frequenti gli attentati ai primi rappresentanti dell'ordine istituzionale: i sindaci dei piccoli comuni, che nel 2018 subiscono 12 atti intimidatori<ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2018/12/28/attentati-sardegna-anci-scrive-a-salvini_abde4ad7-cc60-4ab6-b37c-fa13c7941720.html|titolo=Attentati Sardegna, Anci scrive a Salvini|sito=ANSA|data=28 dicembre 2018|accesso=11 gennaio 2019}}</ref>.
 
== Inchieste e leggi ==
* La prima legge in ordine di tempo è quella del Codice della Repubblica sassarese del 1316 nel quale si esorta ad uccidere i banditi che si danno alla macchia e si infliggono severe pene a chi dia loro consiglio e aiuto.
* Un articolo molto simile è presente nella Carta de Logu, emanata nel 1395, dove le pene si estendono anche a coloro che non si prodighino per dare la caccia ai banditi.
* La prima Commissione parlamentare d'inchiesta che si occupò del fenomeno si tenne dal 1868 al 1870<ref>{{Cita web |url=https://storia.camera.it/organi/commissione-d-inchiesta-parlamentare-sopra-condizioni-morali-economiche-e-finanziarie-della-sardegna-10 |titolo=Commissione d'inchiesta parlamentare sopra le condizioni morali, economiche e finanziarie della Sardegna |sito=Parlamento Italiano |data=22 giugno 1868 - 14 agosto 1869|accesso=30 ottobre 2018}}</ref>, fu presieduta da [[Agostino Depretis]] e , come sostiene la relazione della commissione del 1968, non giunse a conclusioni.
 
* La seconda commissione fu quella presieduta da [[Francesco Pais Serra ]] le cui conclusioni vennero pubblicate nel 1896 dalla Camera dei Deputati con il titolo di ''Relazione dell'inchiesta sulle condizioni economiche e della sicurezza pubblica in Sardegna''.
 
* La terza Commissione parlamentare d'inchiesta si riunì quindi 100 anni dopo la prima, nel 1968<ref>{{Cita web |url=https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/906944.pdf |titolo=Commissione parlamentare d'inchiesta sui fenomeni di criminalità in Sardegna |sito=Senato.it |data=29 marzo 1972|accesso=30 ottobre 2018}}</ref> per iniziativa fra gli altri di due politici nuoresi: [[Gianuario Carta]] (DC) e [[Ignazio Pirastu]] (PCI)<ref>.
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|autore = Peppino Fiori
Riga 50 ⟶ 200:
|accesso = 30 Ott 2018
}}
</ref> Nel 2º capitolo della relazione conclusiva pubblicata nel 1972 si dichiara: ''Il banditismo sardo è un fenomeno che dura da secoli. Storicamente nasce dal conflitto tra una società pastorale, che vuole imporre regole tradizionali, e uno Stato di conquistatori che vuole imporre le sue leggi. L'ostilità della società pastorale alle leggi dello Stato unitario è facilmente comprensibile.''<br>
</ref>.
Nel 2° capitolo della relazione conclusiva pubblicata nel 1972 dichiara: ''Il banditismo sardo è un fenomeno che dura da secoli. Storicamente nasce dal conflitto tra una società pastorale, che vuole imporre regole tradizionali, e uno Stato di conquistatori che vuole imporre le sue leggi. L'ostilità della società pastorale alle leggi dello Stato unitario è facilmente comprensibile.''
 
* Nel 1991 la legge anti-sequestri<ref>{{Cita web |url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1991/03/16/091A1317/sg |titolo=TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 15 gennaio 1991, n. 8 |sito=Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|data=15 gennaio 1991|accesso=1º novembre 2018}}</ref> sancisce il blocco immediato dei beni del sequestrato e della sua famiglia, impedendo il riscatto, mette in discussione la relazione fra le famiglie dei sequestrati, gli inquirenti e i sequestratori, dà così un contributo fondamentale, non alle indagini durante le quali la polemica diviene più aspra, ma comunque alla fine di quella che viene ricordata come ''l'epoca dei sequestri''.
==== Banditi e personaggi di spicco ====
 
* Nel 1996 in seno alla ''Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul fenomeno della Mafia e delle altre associazioni criminali similari''<ref>{{cita web|url=http://leg13.camera.it/_dati/leg13/lavori/doc/xxiii/015_RS/INTERO_COM.pdf
|titolo=Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della Mafia e delle altre associazioni criminali similari
|sito=Camera.it |data=7 Ott 1998 |accesso=17 novembre 2018}}</ref> viene costituito il ''Comitato per i sequestri di persona''<ref>{{cita web|url=http://www.zappadu.com/isola_sequestrata/cpcs/index.htm
|titolo=Relazione sui sequestri di persona a scopo di estorsione |sito=Zappadu.com |data= |accesso=17 novembre 2018}}</ref> che produrrà una relazione, opera del Sen. Pardini.
 
== Connivenza e omertà ==
* [[XVII secolo]]: Giovanni Galluresu <ref>{{Cita web |url=https://books.google.it/books?id=IdJ6AQAAQBAJ&pg=PT16&lpg=PT16&dq=giovanni+galluresu&source=bl&ots=1W_2OyS74N&sig=-Q0z_ipEYOi0VvyxA766Cb_M6lE&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiVpZvN5K7eAhVQzYUKHbM4DQQQ6AEwA3oECAYQAQ#v=onepage&q=giovanni%20galluresu&f=false|titolo=Giovanni Tolu. Storia di un bandito sardo narrata da se medesimo|sito=Google Book|accesso=30 Ottobre 2018}}</ref> <ref>{{Cita web |url=http://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2013/11/07/news/oggi-strinna-in-biblioteca-con-il-suo-galluresu-1.8072279 |titolo=Oggi Strinna in biblioteca con il suo Galluresu |sito=La Nuova Sardegna .it |data=07 novembre 2013|accesso=30 Ottobre 2018}}</ref>
La popolazione della Sardegna, in particolare quella della Barbagia, è stata accusata di ''[[omertà]]'' più volte nel corso del tempo. ''L'omertà'' secondo i singoli inquirenti del caso, e contestualmente i media che se ne occupano, sarebbe stata la causa principale della fuga del latitante, del fallimento giudiziario nel nulla di fatto, nella non individuazione dei colpevoli, e la causa ultima del proliferare del fenomeno del banditismo nella Sardegna rurale come anche di diversi fenomeni sociali simili<ref>
* [[XIX secolo]]: [[Giovanni Tolu]], Sebastiano (Bastiano) Tansu [[Il muto di Gallura]], [[Francesco Derosas]]
{{YouTube
* [[XX secolo]]: [[Giuseppino Càmpana]], [[Annino Mele]], [[Attilio Cubeddu]], [[Giovanni Farina]], [[Graziano Mesina]], [[Matteo Boe]], [[Luigi Lombardini]]
|autore = Carlo Lucarelli
* [[XXI secolo]]: [[Raffaele Arzu]]
|id = ZWTaq4048CA
|titolo = Sardegna - Perché banditi 1/4
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|produttore = Blu notte e TG2 Dossier
|lingua = Ita
|data = 26 lug 2012
|citazione = "Farei finta di non vedere"
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|accesso = 13 Nov 2018
}}
</ref>. L'omertà in alcuni paesi dell'interno non è connivenza, non è indifferenza, ma paura di ritorsioni da parte dei violenti<ref>{{Cita news |url=http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2016/05/25/omerta-e-balentia-mali-di-sardegna_6347a6df-0f26-43ef-8367-cda1fdcc5d9c.html |titolo=Omertà e 'balentia' mali di Sardegna |sito=Ansa |data=25 maggio 2016|accesso=11 novembre 2018}}</ref>.
 
Anche per questo, la storia della Sardegna è segnata da una lunga serie di delitti irrisolti. Tra questi vi sono l'omicidio di Alina Cossu, studentessa di Porto Torres picchiata e gettata sulla scogliera dal suo aguzzino, l'omicidio di Ada Ciocchetti <ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.lanuovasardegna.it/regione/2024/11/27/news/ada-ciocchetti-stuprata-e-strangolata-alle-saline-mentre-raccoglieva-asparagi-1.100624794|titolo=Ada Ciocchetti, stuprata e strangolata alle Saline mentre raccoglieva asparagi|sito=La Nuova Sardegna|accesso=2025-05-31}}</ref>, casalinga stuprata e strangolata mentre raccoglieva gli asparagi, l'assassinio dell'avvocato [[Omicidio di Salvatore Dongu|Salvatore Dongu]] <ref>{{Cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/id,0471_01_1999_0021_0012_6154418/|titolo=La Stampa - Consultazione Archivio|sito=www.archiviolastampa.it|accesso=2025-05-31}}</ref>, ucciso con un colpo di pistola sparatogli in pieno volto, l'uccisione di Luisa Manfredi <ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.lanuovasardegna.it/regione/2024/11/26/news/luisa-manfredi-il-ricordo-a-21-anni-dall-omicidio-a-lula-1.100624251|titolo=Luisa Manfredi, il ricordo a 21 anni dall’omicidio a Lula|sito=La Nuova Sardegna|accesso=2025-05-31}}</ref>, figlia dell’ex bandito [[Matteo Boe]], raggiunta da una fucilata mentre si affacciava al balcone, l'omicidio di Michele Mascotti <ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.lanuovasardegna.it/regione/2024/11/27/news/il-maestro-mascotti-massacrato-nel-suo-appartamento-1.100624801|titolo=Il maestro Mascotti massacrato nel suo appartamento|sito=La Nuova Sardegna|accesso=2025-05-31}}</ref>, 83 anni, maestro elementare in pensione colpito più volte con una piccozza e il delitto di Piergianni Clemente <ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.lanuovasardegna.it/regione/2024/11/27/news/l-orologiaio-clemente-ucciso-nella-sua-casa-laboratorio-1.100624775|titolo=L’orologiaio Clemente ucciso nella sua casa-laboratorio|sito=La Nuova Sardegna|accesso=2025-05-31}}</ref>, orologiaio ucciso nella sua casa.
==== I sequestri di persona ====
 
== Balentia ==
L'[[Anonima sequestri]] o [[Anonima sarda]], detta a volte ''Anonima gallurese'' o anche ''Super anonima'' ha compiuto alcuni sequestri di persona divenuti famosi. Fra questi il [[Sequestro di Fabrizio De André e Dori Ghezzi]], il [[Sequestro di Farouk Kassam]], il [[Sequestro Soffiantini]] e il [[Sequestro di Silvia Melis]].
L'idea di ''bandito'' in Sardegna è strettamente legata a quella del ''balente'' (valente, valoroso) e della ''balentía'' che si esplica appunto nel vivere da ''balente''. Il ''balente'' non è automaticamente un bandito. In linea generale, il concetto di ''balente'' descrive un soggetto spiccatamente coraggioso e audace, capace di compiere azioni pericolose in modo straordinario. È colui che si fa rispettare, che ha il coraggio di ottenere ciò che vuole, è un abile cavallerizzo, ma che sa anche cacciare, resistere nella solitudine e nelle difficoltà ambientali, sa nascondersi sulle montagne e vivere nelle grotte.
 
== FilmografiaDisamistade ==
''Disamistade'' è la parola con cui nella [[lingua sarda]] si descrive l'istituto di vendetta previsto dal codice agro-pastorale<ref name=diacronie/>. Non quindi una vendetta qualsiasi, ma un'azione vendicativa in seno al [[Codice barbaricino]], quindi all'ordinamento giuridico da questo definito, un ordinamento giuridico non istituzionale, ma popolare e parallelo all'ordinamento statale. Erroneamente, per semplificazione giornalistica, si tende a tradurre "disamistade" con "[[faida]]", come d'altronde avviene per "banditismo sardo" e "[[brigantaggio]]" e per "bullo" e "balente", ma la faida ha caratteristiche giuridiche storiche proprie diverse dalla disamistade.
 
La disamistade può essere singolare e di gruppo ma anche di comunità contrapposte e in genere, dopo lungo percorso, si concludeva, previa trattativa, con le cosiddette "paci" (''paghes''). Nel secondo dopoguerra, con l'emigrazione di molti sardi, specie dell'entroterra, l'istituto di vendetta si spostò anche in continente, soprattutto nel [[Italia centrale|centro Italia]].<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,1486_02_1976_0027_0002_20840032/|titolo=La Stampa - Consultazione Archivio|accesso=2021-05-23}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,1105_02_1975_0031_0007_23910322/|titolo=La Stampa - Consultazione Archivio|accesso=2021-05-23}}</ref>
* [[Banditi a Orgosolo]], regia di [[Vittorio De Seta]] (1961)
 
* [[Padre padrone (film)]], regia di [[Paolo e Vittorio Taviani]] (1977)
== Le Paci ==
Si dicono ''Paci'' gli accordi di pace stipulati nell'Ottocento e nel Novecento da gruppi e famiglie prima in guerra fra loro e sanciti con atto notarile, cerimonia religiosa e banchetto. Indichiamo quelli storicamente più rilevanti.
 
* Le ''Paci'' del 9 maggio 1813, Tempio<ref name=contusu/>
* ''Le Paci di San Sebastiano'': ''Vasa'' - ''Pileri'' - ''Mamia'', 1856, Tempio<ref>{{cita web|url=http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2003/07/09/ST4PO_ST401.html|titolo=Un balente tra mito e storia|sito=LaNuovaSardegna.it|data=9 luglio 2003|accesso=18 novembre 2018|dataarchivio=19 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181119091906/http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2003/07/09/ST4PO_ST401.html|urlmorto=sì}}</ref>.
* ''Le Paci di San Giovanni'' tra i paesi di [[Orune]] e [[Bitti]], 1887, Bitti<ref>{{cita web|url=http://www.lanuovasardegna.it/regione/2011/06/18/news/festa-nella-chiesetta-delle-paci-1.3468551
|titolo=Festa nella chiesetta delle paci
|sito=LaNuovaSardegna.it
|data=18 giugno 2011 |accesso=18 novembre 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=http://web.tiscali.it/oruneonline/pace%20san%20giovanni.htm
|titolo=LE PACI DI SAN GIOVANNI 1887
|sito=Oruneonline - Tiscali Webspace
|data= |accesso=18 novembre 2018}}</ref>.
* La Paci ''Vasa'' - ''Mamia'', 1892, Aggius<ref name=contusu/>.
* Le Paci della grande ''Disamistade di Orgosolo'', 1916, Posada<ref>{{cita web
|url=http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2009/03/20/ST7PO_ST701.html
|titolo=Guerra a Orgosolo Tutta la storia della grande disamistade
|sito=LaNuovaSardegna.it
|data=20 marzo 2003
|accesso=18 novembre 2018
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|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181119091849/http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2009/03/20/ST7PO_ST701.html
|urlmorto=sì
}}</ref>
 
== L'immaginario artistico ==
Il Banditismo sardo è descritto in alcune canzoni di [[Fabrizio De André]] come ''[[Fabrizio De André#Hotel_Supramonte|Hotel Supramonte]]'' uscita nel 1981 e ''[[Anime_salve#Disamistade|Disamistade]]'' del 1996; in ''[[Mamoiada (singolo)|Mamoiada]]'' (1991) dei [[Tazenda]] e in una canzone del Coro di Usini (coro sardo): ''Vendetta'' del 1982<ref>{{cita web|url=http://www.corodiusini.it/sitonuovo/testi.html |titolo=Vendetta |sito=Coro di Usini | accesso= 8 novembre 2018}}</ref><ref>{{YouTube |autore = |id = Ps8B2GZ5pkk |titolo = Coro di Usini - Vendetta |minuto = |secondo = |data = 9 dic 2011 |accesso = 8 Nov 2018}}</ref>.
 
== Banditi e personaggi di spicco ==
Nel [[XVII secolo]]: Manuele Fiore, Don Diego Manca, Salvatore Anchita, Francesco Brundanu, Giovanni Galluresu, Don Giacomo Alivesi<ref>{{Cita web |url=https://books.google.it/books?id=IdJ6AQAAQBAJ&pg=PT16&lpg=PT16&dq=giovanni+galluresu&source=bl&ots=1W_2OyS74N&sig=-Q0z_ipEYOi0VvyxA766Cb_M6lE&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiVpZvN5K7eAhVQzYUKHbM4DQQQ6AEwA3oECAYQAQ#v=onepage&q=giovanni%20galluresu&f=false|titolo=Giovanni Tolu. Storia di un bandito sardo narrata da se medesimo|sito=Google Book|accesso=30 ottobre 2018}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2013/11/07/news/oggi-strinna-in-biblioteca-con-il-suo-galluresu-1.8072279 |titolo=Oggi Strinna in biblioteca con il suo Galluresu |sito=La Nuova Sardegna .it |data=7 novembre 2013|accesso=30 ottobre 2018}}</ref>; <br>
nel [[XVIII secolo]]: Donna Lucia Delitala Tedde<ref name=donna-lucia/>, Giovanni Fais e Chiara Unali<ref>{{cita news|url=http://www.patatu.it/index.php?option=com_content&view=article&id=27:chgiovannifais&catid=8:chPersonaggi&Itemid=18 |titolo=Il celebre bandito Giovanni Fais |sito=Patatu.it
|data=24 dicembre 2007 |accesso=6 novembre 2018}}</ref>; <br>
nel [[XIX secolo]]: Paska Devaddis<ref>{{cita news|url=https://www.contusu.it/banditesse-di-sardegna-paska-devaddis/
|titolo=Banditi sardi: Paska Devaddis |sito=Contusu.it |data=10 dicembre 2007 |accesso=6 novembre 2018}}</ref>, [[Giovanni Tolu|G.Tolu]] e compagni<ref>{{cita news|url=https://books.google.it/books?id=RJIoKBLCwl0C&pg=PA251&dq=i+nomi+di+tutti+i+banditi+compagni+di+Giovanni+Tolu&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi7o8m2v7reAhWB4YUKHbvNA-8Q6AEIKzAA#v=onepage&q=i%20nomi%20di%20tutti%20i%20banditi%20compagni%20di%20Giovanni%20Tolu&f=false
|titolo=Giovanni Tolu |sito=Google Book|accesso=4 novembre 2018}}</ref>, Pietro Mamia<ref>{{cita news|url=http://lamaddalena.info/correva-lanno-1802/|titolo=Correva l’anno 1802 |sito=LaMaddalena.info|data=3 Ott 2017|accesso=2 novembre 2018}}</ref>, [[Il muto di Gallura|Bastianu Addis Tansu]], [[Francesco Derosas|F.Derosas]], Mariantonia Serra-Sanna<ref>{{cita news|url=https://www.contusu.it/mariantonia-serra-sanna/
|titolo=Banditi sardi: Mariantonia Serra-Sanna “Sa Reina” |sito=Contusu.it |data=15 febbraio 2016 |accesso=6 novembre 2018}}</ref>, [[Lussorio Cau]], [[Giovanni Corbeddu Salis|G.Corbeddu]]; <br>
nel [[XX secolo]]: [[Samuele Stochino|S.Stochino]], [[Giuseppino Càmpana|P.Càmpana]], [[Annino Mele]], [[Pasquale Stochino|P.Stochino]], [[Attilio Cubeddu|A.Cubeddu]], [[Giovanni Farina (criminale)|G.Farina]], [[Graziano Mesina|G.Mesina]], [[Miguel Atienza|M.Atienza]], [[Matteo Boe|M.Boe]]
<br>nel [[XXI secolo]]: [[Raffaele Arzu]]
 
== Filmografia ==
* ''[[Banditi a Orgosolo]]'', regia di [[Vittorio De Seta]] (1961)
* ''[[Pelle di bandito]]'', regia di [[Piero Livi]] (1969)
* ''[[Padre padrone (film)|Padre padrone]]'', regia di [[Paolo e Vittorio Taviani]] (1977)
* ''[[Disamistade]]'', regia di [[Gianfranco Cabiddu]] (1988)
* ''[[Sonetàula (film)|Sonetàula]]'', regia di [[Salvatore Mereu]] (2008)
* ''[[Bandidos e Balentes - Il codice non scritto]]'', regia di Fabio Manuel Mulas (2017)
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro| Paolo | Orano | Psicologia della Sardegna | 1896| | }}
* {{cita libro| Alfredo | Niceforo | La delinquenza in Sardegna | 1897 | Sandron | Palermo }}
* {{cita libro| Enrico | Costa | Giovanni Tolu. Storia di un bandito narrata da lui medesimo | 1897 | Giuseppe Dessì Editore | Sassari}}
* {{cita libro| Giulio | Bechi | Caccia grossa: scene e figure del banditismo sardo |anno=1997 (1ª ed. 1900)|editore=Ilisso |città=Nuoro | }}
* {{cita libro| Giuseppe | Sanna Salaris | Una centuria di delinquenti sardi; ricerche analitiche e comparative sui banditi e sui loro parenti prossimi. | 1902 | Bocca | Torino }}
* {{cita libro| Enrico | Costa | Il muto di gallura | 1912 | Tipografia Editrice Ditta G. Tortu | Tempio Pausania}}
* {{cita libro| Mario | Berlinguer | In assise | 2012 (1ª ed. 1944) | Il Maestrale | Nuoro}}
* {{cita libro| Giuseppe | Fiori | Sonetàula | 2008 (1ª ed. 1963) | Einaudi |}}
* {{cita libro| Giuseppe | Fiori | La società del malessere | 2008 (1ª ed. 1968) | Illisso |}}
* {{cita libro| Manlio | Brigaglia | Sardegna perché banditi | 1972 | Leader | Milano }}
* {{cita libro| Antonio | Pigliaru | Il banditismo in Sardegna. Il codice della vendetta barbaricina | 1975 | Giuffré Edizioni | Milano}}
* {{cita libro| Gavino | Ledda | Padre padrone | 1975 | Feltrinelli | }}
* {{cita libro| Ugo | Dessy | Quali banditi? 1977 – 1983 | 1977 | Bertani editore | Verona }}
* [[Salvatore Mannuzzu]], ''Neo-banditismo, terrorismi, eccetera. Storia giudiziaria e storia civile'', [[Quaderni Bolotanesi]], n. 12 1986, [[Bolotana]]
* {{cita libro| G.F.| Ricci | Banditi: storia dell'ammutinamento della Gallura, dei più famosi fuorilegge e delle principali faide della Gallura sabauda, 1720-1848 | 2000 | Solinas | }}
* {{Cita libro| Antony | Muroni | Peppino Pes : l'inedita confessione del prete bandito | 2004 | L'unione sarda | Cagliari }}
* {{cita libro | autore-capitolo = [[Marco Nozza]] | capitolo = Un delitto in Barbagia | autore = AA.VV. | titolo = Nera, maledetta nera | anno = 2004 | editore = [[RCS Periodici]] | città = Milano | sbn = RAV2162112}}
* {{Cita libro| Paola | Sirigu | Il codice barbaricino | 2007 | La Riflessione| }}
* {{cita libro| Alberto | Ledda | La civiltà fuorilegge. Storia del banditismo sardo | 2009 | Mursia | }}
* {{Cita libro| Anna | Tilocca Segreti | La vera storia di Paska Devaddis | 2009 | La Nuova Sardegna |}}
* {{cita libro| Franco | Fresi | Banditi di Sardegna | 2010 | Newton Compton Editori | }}
* {{cita libro| Gianpaolo | Cassitta | La zona grigia | 2010 | Condaghes | Cagliari }}
* {{cita libro| Antonio | Strinna | L'eroe maledetto| 2013 | Arkadia | }}
* {{cita libro| Fiorenzo | Caterini | Colpi di scure e sensi di colpa: storia del disboscamento della Sardegna dalle origini a oggi | 2013 | Carlo Delfino Editore | Sassari }}
* {{cita libro| Gianmichele | Lisai | I delitti della Sardegna | 2015 | Newton Compton Editori | }}
* {{cita libro| Franco | Fresi | Le banditesse. Storie di donne fuorilegge in Sardegna | 2015 | Il Maestrale | Nuoro }}
 
==Voci correlate==
* [[Anonima sarda]]
* [[Banditismo corso]]
 
{{portale|sardegna|storia d'Italia}}
* {{cita libro| Enrico | Costa | Il muto di gallura | 1912 | Tipografia Editrice Ditta G. Tortu | Tempio Pausania}}<br>
* {{cita libro| Enrico | Costa | Giovanni Tolu. Storia di un bandito narrata da lui medesimo | 1897 | Giuseppe Dessì Editore | Sassari}}<br>
* {{cita libro| Antonio | Pigliaru | Il banditismo in Sardegna. Il codice della vendetta barbaricina | 1975 | Giuffré Edizioni | Milano}}<br>
* {{cita libro| Gavino | Ledda | Padre padrone | 1975 | Feltrinelli | }}<br>
* {{cita libro| Ugo | Dessy | Quali banditi? 1977 – 1983 | 1977 | Bertani editore | Verona }}<br>
* {{cita libro| Giovanni Francesco | Ricci | Banditi: storia dell'ammutinamento della Gallura, dei più famosi fuorilegge e delle principali faide della Gallura sabauda, 1720-1848 | 2000 | Solinas | }}<br>
* {{cita libro| Alberto | Ledda | La civiltà fuorilegge. Storia del banditismo sardo | 2009 | Mursia | }}<br>
* {{cita libro| Gianpaolo | Cassitta | La zona grigia | 2010 | Condaghes | Cagliari }}<br>
* {{cita libro| Antonio | Strinna | L'eroe maledetto| 2013 | Arkadia | }}<br>
 
[[Categoria:Banditismo]]
[[Categoria:Criminalità in Sardegna]]
[[Categoria:Storia della Sardegna]]