Bianca Garufi: differenze tra le versioni

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{{W|letteratura|giugno 2007|firma=[[Utente:Aracuano|Aracuano]]<sup>[[Discussioni_utente:Aracuano|disc]]</sup> 17:37, 1 giu 2007 (CEST)}}
 
{{Bio
|Nome = Bianca
|Cognome =Gafuri Garufi
|Sesso = F
|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita = 21 luglio
|AnnoNascita = 1918
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 26 maggio
|AnnoMorte = 2006
|Epoca = 1900
|Attività = scrittrice
|Epoca =1900
|Attività2 =poeta poetessa
|Attività3 = psicoanalista
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità =
|Immagine =
|Didascalia =
}}
 
 
== Biografia ==
 
Nasce a [[Roma]] da una famiglia [[aristocrazia|aristocratica]] [[sicilia]]na. Il sicilianapadre,la Michelangelo Garufi (1891-1954), era nativo di [[Santa Teresa di Riva]] e originario di [[Savoca]]<ref>https://gw.geneanet.org/cargiroffi?lang=it&pz=claudio+adriano&nz=argiroffi&p=bianca&n=garufi</ref><ref>https://www.myheritage.it/site-family-tree-1386805802/garufi-saracco-di-santa-teresa-di-riva-e-asti#tree</ref>. La mamma, Giuseppina Melita ([[Messina]], donna1895 in- possesso[[Letojanni]], di1979), undonna di forte [[Temperamento (psicologia)|temperamento]] e refrettariarefrattaria a regole precostituite, rimasta unica soppravvissutasopravvissuta della sua numerosa e ricca famiglia dalal [[terremoto di Messina del 1908|terremoto che colpì[[ Messina]] nel [[1908]], ebbe sulla giovane scrittrice una marcata influenza sia a livello sia caratteriale - come riconosce già nel libro in ''Romanzo Postumo'' "più mi ribellavo , più le somigliavo " sia - sia culturale , diventando una delle più importanti pscoanaliste[[Psicologia junghianaanalitica|psicoanaliste]] [[carl Gustav Jung|junghiane]] dell'ultimo scorcio di secolo.
Vive gli anni dell’infanziadell'infanzia in collegio a Roma e le lunghe vacanze estive a [[Letojanni]] vicino a [[Taormina]] e [[Siracusa]] culla della [[Ellenismo|civiltà greca]] in [[Italia]].
 
Da quest’amorequest'amore per la Sicilia e i suoi abitanti, nasce anche un forte attaccamento alle loro tradizioni e spesso nei [[Romanzo|romanzi]] della GarufiiGarufi ci sono descrizioni così minuziose che fanno ben intendere una conoscenza diretta di tutti gli usi e costumi di questa popolazione, come si può notare in due suoi libri '' Fuoco Grande'' ([[1959]]) e ''Il Fossile'' ([[1962]]).
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], Bianca Garufi è a Roma e partecipa alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] accanto a [[Fabrizio Onofri]], figura carismatica e storica del [[Partito comunistaComunista italianoItaliano]] e considerato, fino al[[ 1956]] dopo l'uscita dal partito per i fatti d'[[Ungheria]], il successore di [[Palmiro Togliatti]]. Si ritrovano assieme ad altri “ribelli”"ribelli" in una bottega a [[Ponte Milvio]], il [[quartier generale]] dove si erano organizzati per poter portare aiuto a quelli che in questoquel momento si trovanotrovavano in difficoltà e perseguitati. Tutto{{senza fattofonte|Ma per umanitàl'aiuto, sostenutopur certamentesostenuto da un ideale politico quale il [[marxismo]], cheveniva aspiravadato, adsoprattutto undalla miglioramento dell’umanitàGarufi, ma non tanto per politicauna osua potere.militante Allaazione Garufi[[politica]] none interessavanemmeno quest’aspetto dell’esistenzaper umana; (il [[potere o la politica )era convinta ]],avrebbe portatoma inevitabilmenteper lapura sua[[Condizione vitaumana|umanità]]. inLa pubblico,Garufi essendoinfatti sempre stataera una donna riservata che non amava mettersi in evidenza, infattie, come dice parlando di se stessa, affermava: “"''Je suis infâme à leau public''".}}
 
== Il percorso artistico ==
=== L'''Conosceincontro con Cesare Pavese''' ===
Dal [[1944]] al [[1958]] Bianca Garufi lavora per [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] nella sede romana, in via degli Uffici del Vicario, dovecome svolgevasegretaria ilgenerale. lavoroQui di segretaria generale,conosce [[Cesare Pavese]], che all’epocaall'epoca era consulentedi perfatto lail direttore editoriale della stessa Casa[[casa Editrice,editrice]]. Questo periodo di confronto è affrontato con grande entusiasmo, considerando anche il momento di fine guerra e inizio ricostruzione [[Dopoguerra#Secondo dopoguerra|post bellica]], e con gran voglia d’aperturad'apertura verso argomenti che a Pavese risultavano un po’osticipo' ostici e sconosciuti,. delDel gruppo faceva parte anche [[Natalia Ginzburg]], e insieme si trovavano spesso a cena a parlare di [[letteratura]]. Inizia così un sodalizio spinto soprattutosoprattutto dalla curiosità di Cesare Pavese sia per la [[psicoanalisi]], materia che la Garufi aveva iniziato a studiare, sia l'interesse di entrambi per i [[mito|miti]] [[Grecia|greci]], dei quali la [[ psicologia]] di stampo [[carl Gustav Jung|junghiano]] si occupava spesso.
Questa affinità d'interessi per i miti ,e un amore non corrisposto porteràporteranno Pavese a scrivere i '' [[Dialoghi con Leucò]] '' <ref>[[Leucò]], [[Ino|Leucotea]], sono le forme [[Lingua greca|greche arcaiche]] del nome Bianca</ref>, nel quale con una dedica e data, ,[[novembre]] [[ 1947]]<ref>Una copia deidel libro, con dedica, sarà ritrovata accanto al suo corpo dopo la scoperta del [[suicidio]] ,( avvenuto a [[Torino]], in una squallida camera d'albergo, il [[2027 agosto]] [[1950]]),sulla dovecui prima pagina aveva scritto sulla prima pagina: "''Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi''".</ref> consacra un amore infelice ada una donna forte fatta di terra e di mare che vanamente aveva sempre cercato. In questo periodo glile dedica anche un ciclo di poesie ''La terra e la morte'' edite in seguito da Einaudi.
 
Nasce dal loro sodalizio anche il romanzo (scritto a quattro mani) ''[[Fuoco grande]]'', che sarà pubblicato, confirmato lada firma della Gafuri e Paveseentrambi, nel [[1959]], ossia nove anni dopo la morte dello scrittore. IPur dueessendo scrittoriaffini purculturalmente, coni affinitàdue culturaliavevano edcaratteri affettive caratterialmente eranoassai diversi,. Bianca Garufi esternava sempre i suoi [[sentimento|sentimenti]], anche i più dolorosi, attraverso l’analisil'[[introspezione|analisi]] di se stessa come si può intuire anche dalle [[lettera (messaggio)|lettere]] che scriveva a Cesare Pavese,; lomentre scrittorequesti, un po’po' per ignoranza un po’po' per paura verso questele pratiche analitiche che scavano nell'anima, temeva, come tutti gli artisti, un blocco nella [[creatività]], alcontrariamente contrario dell’amataall'amata, che sosteneva che liberandosi dei turbamenti dell’animadell'anima si è più creativi e limpidi,. nonostanteNonostante queste sostanziali diversità, Pavese ebbe grande ascendente sulla scrittura della Gafuri Garufi, severo, rigoroso e attento alla [[punteggiatura]] in modo quasi maniacale, fecondo di consigli,e come quando le ripeteva sempre "''Pietra che rotola non raccoglie muschio''", nel senso che non bisognava farsi distrarre da innumerevoli interessi ma focalizzarzifocalizzarsi sullosulla scriverescrittura e sulsulle modo come sisue scrivemodalità.
'''Conosce Cesare Pavese'''
 
'''=== La psicoanalisi''' ===
Dal [[1944]] al [[1958]] Bianca Garufi lavora per Einaudi nella sede romana, in via degli Uffici del Vicario, dove svolgeva il lavoro di segretaria generale,conosce [[Cesare Pavese]], che all’epoca era consulente per la stessa Casa Editrice, periodo di confronto affrontato con grande entusiasmo considerando anche il momento fine guerra e inizio ricostruzione post bellica, e con gran voglia d’apertura verso argomenti che a Pavese risultavano un po’ostici e sconosciuti, del gruppo faceva parte anche [[Natalia Ginzburg]], e insieme si trovavano spesso a cena a parlare di letteratura. Inizia così un sodalizio spinto soprattuto dalla curiosità di Cesare Pavese sia per la [[psicoanalisi]], materia che la Garufi aveva iniziato a studiare, sia l'interesse di entrambi per i miti greci, dei quali la[[ psicologia]] di stampo junghiano si occupava spesso.
Nel [[1951]] si laurea all’universitàall'[[università degli Studi di Messina|università di Messina]] in [[letteratura|Lettere]] e [[Filosofia]] con la tesi di laurea , la prima discussa in Italia su [[Carl Gustav Jung]], dal titolo ''Struttura e dinamica nelladella personalità nella psicologia di C. G. Jung'', con il professor [[Galvano della Volpe|Galvano Della Volpe]].
Questa affinità d'interessi per i miti ,e un amore non corrisposto porterà Pavese a scrivere i ''Dialoghi con Leucò'' <ref>Leucò,Leucotea,sono le forme greche arcaiche del nome Bianca</ref>, nel quale con una dedica e data ,[[novembre]][[ 1947]]<ref>Una copia dei libro con dedica sarà ritrovata accanto al suo corpo dopo la scoperta del suicidio ,( avvenuto a Torino in una squallida camera d'albergo,il [[20 agosto]] [[1950]]) dove aveva scritto sulla prima pagina "''Perdono tutti e a tutti chiedo perdono.Non fate pettegolezzi''".</ref>consacra un amore infelice ad una donna forte fatta di terra e di mare che vanamente aveva sempre cercato.In questo periodo gli dedica anche un ciclo di poesie ''La terra e la morte'' edite in seguito da Einaudi.
All’inizioAll'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]] si trasferisce in [[Francia]] e, nel [[1962]] pubblica sempre per Enaudi[[Giulio Einaudi il libroEditore|Einaudi]] ''Il fossile'',. continuaContinua ada occuparsi di psicologia, senza, però prendere parte attiva al circolo junghiano francese,. conosceConosce Pierre Denivelle, impiegato di [[Olivetti]], che sposerà,; il maritolavoro lavoravadel per l’Olivetti e questo lavoromarito costringerà la Garufi a continui spostamenti in giro per il mondo. Nel [[1968]] la casa editrice [[Longanesi]] pubblica ''Rosa Cardinale'', altro romanzo cona forte connotazione psicologica, tutto giocato sul dualismo che esisteanima nellala protagonista. La Garufi non si riconoscerà completamente nel romanzo, in cui si matrovano esistonotuttavia forti note autobiografie: nellabasti vita della protagonista del romanzo. Si capisce ciò confrontandoconfrontarne la trama del romanzo con lealle lettere scritte da Pavese nel [[1946]].
 
Nel [[ 1970]] e per tre anni istituisce a [[Hong Kong]], dove momentaneamente si era trasferita, il lettorato di lingua e cultura italiana presso l'Università Cinese.
Nasce dal loro sodalizio anche il romanzo (scritto a quattro mani) [[Fuoco grande]], che sarà pubblicato, con la firma della Gafuri e Pavese, nel [[1959]] nove anni dopo la morte dello scrittore. I due scrittori pur con affinità culturali ed affettive caratterialmente erano diversi, Bianca Garufi esternava sempre i suoi sentimenti, anche i più dolorosi, attraverso l’analisi di se stessa come si può intuire anche dalle lettere che scriveva a Cesare Pavese, lo scrittore un po’ per ignoranza un po’ per paura verso queste pratiche analitiche che scavano nell'anima temeva, come tutti gli artisti, un blocco nella creatività al contrario dell’amata che sosteneva che liberandosi dei turbamenti dell’anima si è più creativi e limpidi, nonostante queste sostanziali diversità, Pavese ebbe grande ascendente sulla scrittura della Gafuri ,severo, rigoroso e attento alla punteggiatura in modo quasi maniacale,fecondo di consigli,e quando le ripeteva sempre "''Pietra che rotola non raccoglie muschio''" nel senso che non bisognava farsi distrarre da innumerevoli interessi ma focalizzarzi sullo scrivere e sul modo come si scrive.
 
Bianca Garufi, purPur continuando a svolgere l’attivitàl'attività di traduttrice ( ha tradotto fratra gli altri [[Claude LeviLévi-Strauss]] e [[Simone de Beauvoir]]), si dedica appassionatamente alla professione di psicoterapeuta junghiana, diventa vice presidente dell{{' }}''Associazione Internazionale di Psicologia Analitica'' e membro attivo come didatta dell{{'}}'dell'Associazione Italiana di Psicologia Analitica''.
'''La psicoanalisi'''
 
Nel [[1974]] trovandosiè a [[Roma]], dove scrive un lavorouna teatralepièce sulla condizione della donna, dal titolointitolata ''Femminazione'',. presentatoPresentato alla [[Rai]], e in questo lavoro teatrale viene messamette in evidenza la condizione della donna e la sua emancipazione, sempre legata moltolegate alla psicologia.
Nel [[1951]] si laurea all’università di Messina in [[letteratura|Lettere]] e [[Filosofia]] con la tesi di laurea ,la prima discussa in Italia su [[Carl Gustav Jung]] “''Struttura e dinamica nella personalità nella psicologia di C.G.Jung''” con il professor [[Galvano della Volpe]].
In un articolo pubblicato nel [[1977]] sulla “''"Rivista di Psicologia Analitica''”" dal titolo ''Sul preconcetto dell’inferioritàdell'inferiorità della donna'', metteBianca inGarufi luceaffronta un tema a lei molto caro. AffrontandoL'interpretazione in quest’articolo il tema l’interpretazione dell’universodell'universo femminile dal punto di vista della psicanalisipsicoanalisi e della psicologia analitica ,e giàd'altra nel[[ 1965]]parte, aveva scrittogià unmarcato la grupporaccolta di poesie conpubblicata lonel stesso titolo dove si possono notare i temi a lei più cari[[1965]].
All’inizio degli anni sessanta si trasferisce in [[Francia]] e, nel [[1962]] pubblica sempre per Enaudi il libro ''Il fossile'', continua ad occuparsi di psicologia senza, però prendere parte attiva al circolo junghiano francese, conosce Pierre Denivelle, che sposerà, il marito lavorava per l’Olivetti e questo lavoro costringerà la Garufi a continui spostamenti in giro per il mondo. Nel [[1968]] la casa editrice Longanesi pubblica ''Rosa Cardinale'', altro romanzo con forte connotazione psicologica, tutto giocato sul dualismo che esiste nella protagonista.La Garufi non si riconoscerà completamente nel romanzo ma esistono forti note autobiografie nella vita della protagonista del romanzo. Si capisce ciò confrontando la trama del romanzo con le lettere scritte da Pavese nel [[1946]].
 
Partecipa nelNel [[1980]] adpartecipa a un congresso sulla moda e il rapporto con la psiche umana a [[San Francisco]]. InNella questasua conferenza espone principalmente il tema del senso d’affettod'affetto per il mondo e per il corpo che ci rappresenta, perché, come spiegava la Garufi,spiega: "''abbiamoAbbiamo solo questo per esistere e rappresentarci quindi deve essere per forza, attraverso la moda, lo specchio del nostro io''".
Nel[[ 1970]] e per tre anni istituisce a [[Hong Kong]] dove momentaneamente si era trasferita, il lettorato di lingua e cultura italiana presso l'Università Cinese.
[[Vanni Scheiwiller]] nel [[1992]] pubblica una raccolta della sua produzione poetica, dal [[1938]] al [[1991]], ristampata nel [[2004]].
 
Nell'ultimo periodo della sua vita continua come aveva sempre fatto con grande lucidità analitica a scrivere di "''Psicologiapsicologia del profondo''", per le più prestigiose riviste specialistiche: la ''"Rivista di Psicologia Analitica''", il ''Jounal"Journal of Analytical Psycology''Psychology",'' "Spring''" e ''"Anima''".
Bianca Garufi, pur continuando a svolgere l’attività di traduttrice ( ha tradotto fra gli altri [[Claude Levi-Strauss]] e [[Simone Beauvoir]]) si dedica appassionatamente alla professione di psicoterapeuta junghiana, diventa vice presidente dell' ''Associazione Internazionale di Psicologia Analitica'' e membro attivo come didatta ''dell'Associazione Italiana Psicologia Analitica''.
 
Muore a Roma il 26 maggio [[2006]].
Nel [[1974]] trovandosi a Roma scrive un lavoro teatrale sulla condizione della donna dal titolo ''Femminazione'', presentato alla Rai, e in questo lavoro teatrale viene messa in evidenza la condizione della donna e la sua emancipazione sempre legata molto alla psicologia.
In un articolo pubblicato nel [[1977]] sulla “''Rivista di Psicologia Analitica''” dal titolo ''Sul preconcetto dell’inferiorità della donna'', mette in luce un tema a lei molto caro. Affrontando in quest’articolo il tema l’interpretazione dell’universo femminile dal punto di vista della psicanalisi e della psicologia analitica ,e già nel[[ 1965]] aveva scritto un gruppo di poesie con lo stesso titolo dove si possono notare i temi a lei più cari.
Partecipa nel [[1980]] ad un congresso sulla moda e il rapporto con la psiche umana a [[San Francisco]]. In questa conferenza espone principalmente il tema del senso d’affetto per il mondo e per il corpo che ci rappresenta, perché, come spiegava la Garufi, "''abbiamo solo questo per esistere e rappresentarci quindi deve essere per forza, attraverso la moda, lo specchio del nostro io''".
[[Vanni Scheiwiller]] nel [[1992]] pubblica una raccolta della sua produzione poetica, dal [[1938]] al [[1991]], ristampata nel [[2004]].
Nell'ultimo periodo della sua vita continua come aveva sempre fatto con grande lucidità analitica a scrivere di "''Psicologia del profondo''", per le più prestigiose riviste specialistiche: la ''Rivista di Psicologia Analitica'', il ''Jounal of Analytical Psycology'','' Spring'' e ''Anima''.
 
== NoteOpere ==
Muore a Roma il 26 maggio 2006.
* ''Romanzo postumo'', inedito, 1943
* ''La spirale e la sfera'', poema<ref>[http://www.kultunderground.org/articoli.asp?art=132 Riferimento su ''KULT Underground''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071015192248/http://www.kultunderground.org/articoli.asp?art=132 |data=15 ottobre 2007 }}</ref>
* ''[[Fuoco grande]]'' di Cesare Pavese, Bianca Garufi, Einaudi, Torino, 1959 (2003)
* ''Se non la vita. Poesie 1938-1991'', Milano, All'Insegna del Pesce d'Oro
* ''Il fossile'', Einaudi, Torino, 1962
* ''La fune'', Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1965
* ''Rosa Cardinale'', Longanesi, [[Milano]], 1968
* ''Trilogia: Libro postumo - Fuoco grande - Il fossile'', cura di M. Masoero, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2018
* ''Una bellissima coppia discorde. Il carteggio tra Cesare Pavese e Bianca Garufi (1945-1950)'', a cura di M. Masoero, Firenze, Leo O. Olschki, 2011
 
== Traduzioni ==
* [[Monique Lange]], ''I pescigatto'' (''Les poissons-chats''), Torino, Einaudi, 1960.
* [[Claude Lévi-Strauss]], ''Tristi Tropici'' (''Tristes Tropiques'', 1955), Milano, Il Saggiatore, 1960.
* [[Fukazawa Shichirō]], ''Le canzoni di Narayama'', trad. [dalla versione francese del 1959, per Gallimard], Collana I coralli n.133, Torino, Einaudi, 1961; Collana Nuovi Coralli n.254, Einaudi, 1980.
* [[Simone De Beauvoir]], ''La forza delle cose'' (''La force des choses'', 1962), Torino, Einaudi, 1966.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Ernst Bernhard]]
* [[Cesare Pavese]]
 
== Altri progetti ==
<!-- Bianca Garufi nasce nel 1920 a Roma da Giuseppina Melita, donna forte e indipendente.
{{Interprogetto|q}}
Vive gli anni dell’infanzia in collegio a Roma e le lunghe vacanze estive a Letojanni vicino Taormina. Queste vacanze lasciano nel cuore della scrittrice tutte le emozioni che può dare un posto come questo, dai colori del mare, ai profumi, alla storia di queste zone con fortissime influenze greche. Vicino Letojanni sorge la città di Siracusa, culla della civiltà greca in Italia. -->
 
== Collegamenti esterni ==
<!-- Da questo amore per questa terra, la Sicilia, nasce anche un forte attaccamento alla popolazione che la abita. Spesso nei suoi romanzi ci sono descrizioni così minuziose di queste persone che fanno ben intendere una conoscenza diretta di tutti gli usi e costumi di questa popolazione. In Fuoco Grande e poi nella sua continuazione Il Fossile si trovano queste descrizioni accurate delle tradizioni. --><!-- Durante la seconda guerra mondiale, Bianca Garufi è a Roma e vive in prima persona la Resistenza quando e come può. In questi tempi duri la scrittrice si ritrova con gli altri “ribelli” in una bottega a Ponte Milvio, il quartier generale dove si organizzano per poter portare aiuto a quelli che in questo momento si trovano perseguitati. Tutto fatto per umanità, è un aiuto dicuore, sostenuto certamente da un ideale politico quale il marxismo, che aspirava a un miglioramento dell’umanità, ma non per politica o potere. Alla Garufi non è mai interessato questo aspetto dell’esistenza umana; il potere o la politica avrebbero portato inevitabilmente la sua vita in pubblico, lei non è mai stata una donna che lo ha amato, infatti parlando di se stessa, ha affermato: “je suis infâme à le public”. --><!-- Dal 1944 al 1958 Bianca Garufi lavora per Einaudi nella sede romana, in via degli Uffici del Vicario, svolge il lavoro di segretaria generale. qui conosce Cesare Pavese, che all’epoca era consulente per la stessa Casa Editrice. In questo periodo si lavora con grande entusiasmo, considerando l’epoca storica, e con grande voglia di apertura verso argomenti che a Pavese risultano un po’ sconosciuti. In questo periodo hanno fatto vita abbastanza collettiva nella casa editrice. Spesso tutti quanti, in questo periodo nel gruppo c’è anche Natalia Ginzburg, si ritrovano a cena insieme a discorrere di vita e letteratura. Un periodo fervido questo anche da un punto di vista intellettuale. Inizia così un sodalizio spinto soprattuto dalla curiosità di lui per la psicoanalisi, materia che studia Bianca in questo periodo. La spinta iniziale la dà anche l’interesse sempre di Pavese per i miti greci, dei quali la psicologia di stampo junghiano si occupa spesso. Questo forte interesse per i miti fa si che Pavese scriverà i Dialoghi con Leucò, dedicati a Bianca Garufi, omaggiandola nel titolo: Leucò deriva da Leucotea, che significa Bianca. È per Pavese un momento intenso sia al livello affettivo che a quello lavorativo, Bianca Garufi rappresenta la sua musa ispiratrice, la donna forte fatta di terra e di mare che va tanto cercando. -->
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.online.pacifica.edu/hillmancollection/discuss/msgReader$21 | 2 = Pubblicazioni di Psicologia analitica su ''The James Hillman Collection'' | accesso = 23 ottobre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071011082342/http://www.online.pacifica.edu/hillmancollection/discuss/msgReader$21 | dataarchivio = 11 ottobre 2007 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.psicologia-dinamica.it/psysito/news/bianca.htm|L'estremo saluto di ''Psicologia dinamica'' e Luciano Perez}}
 
{{Controllo di autorità}}
<!-- Dedica alla stessa in questo periodo anche un ciclo di poesie La terra e la morte edite in seguito da Einaudi nella racconta Poesie. Da questo sodalizio nasce un’amicizia molto forte fra i due che sfocia nell’amore di Pavese per Bianca Garufi. Un amore che non giunge ad un lieto fine, ma che comunque lascia nei ricordi di lei molta gioia oltreche la serenità e la felicità di aver potuto lasciare qualcosa nel cuore di Pavese.
{{Portale|biografie|Letteratura|psicologia}}
Un rapporto contrastante il loro, un amore tormentato e acuto poi. Dalle lettere che si sono scambiati in questo periodo i due scrittori si evince il tormento interiore che Cesare Pavese aveva nei confronti della Garufi. Lei rifiuta di sposarlo forse, lui si tiene tutto dentro. In questo sono diversi, Bianca Garufi ha sempre esternato i suoi sentimenti, anche i più dolorosi, attraverso l’analisi di se stessa come si può intuire anche dalle lettere che scrive a Cesare Pavese. Pavese dal canto suo, non ha mai fatto un lavoro analitico su se stesso un po’ per ignoranza un po’ per paura verso queste pratiche. Una paura che ricorre negli artisti spesso perché lo scavare nell’anima potrebbe portare un blocco nella creatività, al contrario però la Garufi sostiene che liberandosi dei turbamenti dell’anima si è più creativi e limpidi. --><!-- È contenta di avergli dato molto ed è contenta di averlo avuto nella sua vita. Molti consigli e molto aiuto sonoarrivati, specialmente per la letteratura e per il modo di scrivere. Cesare Pavese, stando alla descrizione che ne fa la Garufi, è stato un uomo puntiglioso, attento alla punteggiatura in modo quasi maniacale tanto da influenzare anche la stessa scrittrice nel suo modo di scrivere. Infatti questo segue un andamento molto severo e rigoroso. Ha spronato Bianca Garufi a scrivere dicendole di lasciar stare tutto il resto: “Pietra che rotola non raccoglie muschio” spesso Pavese ha ripetuto a Bianca, non bisogna farsi distrarre da innumerevoli interessi ma focalizzare sullo scrivere e sul modo di scrivere.
 
Nel 1951 si è laureata all’università La Sapienza di Roma in filosofia con la tesi “Struttura e dinamica nella personalità nella psicologia di C.G.Jung” con il professore Galvano della Volpe.
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Messina]]
Negli ultimi anni cinquanta la Garufi si sposta a Parigi, in questo periodo scrive la continuazione di Fuoco Grande, Il Fossile. Nel periodo che ha vissuto in Francia ha continuato ad occuparsi di psicologia senza però prendere parte attiva al circolo junghiano francese. In francia, sempre, conosce Pierre Denivelle, un francese, quello che diverrà suo marito. Pierre lavora per l’Olivetti e questo lavoro costringe la Garufi a continui spostamenti in giro per il mondo.
[[Categoria:ScrittoriPartigiani italiani|Garufi, Bianca]]
Nel 1968 la casa editrice Longanesi pubblica Rosa Cardinale, altro romanzo con forte connotazione psicologica, tutto giocato sul dualismo che esiste nella protagonista. Nonostante la Garufi non si riconosca completamente nel romanzo esistono forti note autobiografie nella vita della protagonista narrata nel romanzo. Si capisce ciò confrontando la trama del romanzo con le lettere che ha scritto a Pavese nell’anno 1946.
[[Categoria:Partigiani operanti a Roma]]
Fino al 1973 vive a Hong Kong dove insegna italiano e cultura italiana all’università. Un lavoro trovato tramite l’ambasciata italiana. Sono state lezioni divertenti, durante lo svolgimento doveva parlare esclusivamente italiano e spiegare ogni cosa in italiano.
Nel 1974, si trova a Roma, scrive il lavoro di ammissione all’AIPA di cui oggi è ancora membro. Nello stesso anno ha scritto un lavoro teatrale sulla condizione della donna dal titolo Femminazione, presentato dalla Rai. In questo lavoro teatrale si tratta la condizione della donna e la sua emancipazione. tutto legato sempre molto alla psicologia. Già nel 1965 aveva scritto un gruppo di poesie con lo stesso titolo che porta la commedia, dove si può evincere che la condizione dell’esser femminile sta molto a cuore.
In un articolo pubblicato nel 1977 sulla “Rivista di Psicologia Analitica” dal titolo Sul preconcetto dell’inferiorità della donna, ricalca questo tema a lei molto caro. Affronta in questo articolo il tema dell’interpretazione dell’universo femminile dal punto di vista della psicanalisi e della psicologia analitica.
Vive alcuni anni a New York sempre per rimanere accanto al marito Pierre; nel 1980 partecipa a un congresso sulla moda e il rapporto con la psiche umana a San Francisco. In questa conferenza espone principalmente il tema del senso di affetto per il mondo e per il corpo che ci rappresenta. Perché, come spiega la Garufi, abbiamo solo questo per esistere e rappresentarci quindi deve essere per forza, attraverso la moda, lo specchio del nostro io.
È stata membro dell’IAAP (associazione internazionale di Psicologia analitica) di cui è stata anche vice presidente. È stata membro attivo come didatta dell’AIPA (associazione italiana psicologia analitica) dove ha insegnato.
È morta a Roma il 26 maggio 2006. -->
== Note ==
<references/>
[[Categoria:Biografie|Garufi, Bianca]]
[[Categoria:Scrittori italiani|Garufi, Bianca]]