Il barone rampante: differenze tra le versioni

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{{Libro
|tipo = fantasyavventuroso
|titolo = Il barone rampante
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|immagine = Italo Calvino.gif
|didascalia = [[Italo Calvino]]
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|ambientazione = Ombrosa
|protagonista = Cosimo Piovasco di Rondò
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|altri_personaggi = SofonisbaSinforosa Viola, Violante d'Ondariva, Abate Fauchelafleur, Cavalier Avvocato Enea Silvio Carrega, Barone Arminio Piovasco, Biagio Piovasco, Battista Piovasco, Gian dei Brughi
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'''''Il barone rampante''''' è un [[romanzo]] di [[Italo Calvino]] scritto nel [[1957]], secondo capitolo della trilogia araldica ''[[I nostri antenati]]'', insiemeformata ainoltre da ''[[Il visconte dimezzato]]'' ([[1952]]) e ''[[Il cavaliere inesistente]]'' ([[1959]]).
 
L'ispirazione per il protagonista del romanzo proviene dal giardiniere e botanico [[Libereso Guglielmi]], grande amico di Calvino<ref>{{cita web|url=https://www.raiplayradio.it/audio/2021/02/VITE-CHE-NON-SONO-LA-TUA-Libereso-Guglielmi--bc521ed5-2fb5-4f7d-a6cc-a31595bc5271.html|titolo=VITE CHE NON SONO LA TUA-Libereso Guglielmi|autore=Maury Dattilo|sito=RaiPlay Radio|editore=Rai Radio 3|data=6 marzo 2021|accesso=24 maggio 2021}}</ref>, mentre la trama deriva da un racconto che l'autore ascoltò da [[Salvatore Scarpitta]] una sera del [[1950]] all'[[Osteria Fratelli Menghi]] in Via Flaminia 57 a Roma<ref>{{cita web|url=https://www.emettiladaparte.com/salvatore-scarpitta-barone-rampante/|titolo=Salvatore Scarpitta, il vero Barone Rampante|autore=Nicola Stoia|sito=…emettiladaparte|accesso=24 maggio 2021}}</ref>.
'''''Il barone rampante''''' è un [[romanzo]] di [[Italo Calvino]] scritto nel [[1957]], secondo capitolo della trilogia araldica ''[[I nostri antenati]]'', insieme a ''[[Il visconte dimezzato]]'' ([[1952]]) e ''[[Il cavaliere inesistente]]'' ([[1959]]).
 
L'ispirazione del romanzo deriva dal racconto che, una sera del [[1950]], all'osteria Menghi in via Flaminia 57, [[Salvatore Scarpitta]] fa a Italo Calvino. Sette anni dopo, esce ''Il barone rampante''.<ref>[https://web.archive.org/web/20100520073444/http://archiviostorico.corriere.it/2007/agosto/23/Salvatore_Scarpitta_vero_Barone_rampante_co_9_070823070.shtml Salvatore Scarpitta, il vero Barone rampante|][[Corriere della Sera]]</ref>
 
== Trama ==
La storia è ambientata nel Settecento, ed è narrata da Biagio, fratello minore del protagonista, Cosimo Piovasco di Rondò. Il giovane, rampollo di una famiglia nobile ligure di Ombrosa, all’età di dodici anni, in seguito a un litigio con i genitori per un piatto di lumache, si arrampica su un albero del giardino di casa dichiarando di non volerne più discendere per il resto della vita. Cosimo dimostra ben presto che il suo non è solo un capriccio, spostandosi solo attraverso boschi e foreste e costruendosi a poco a poco una dimensione quotidiana anche sugli alberi.
Ambientato in un paesino immaginario della riviera ligure, Ombrosa, rappresenta come tema centrale la visione dell'autore, poco incline a giudizi e opinioni ottuse.
 
Il protagonista conosce una ragazzina di nome Viola, figlia di nobili anche lei, e se ne innamora. Poco dopo però Viola parte per il collegio e i due non si rivedranno più per diversi anni. In seguito, Cosimo diventa popolare presso gli abitanti delle terre dei Rondò e trova un fedele amico nel cane Ottimo Massimo (di cui si scoprirà che una volta apparteneva a Viola e che si chiamava Turcaret).
Il romanzo è narrato da Biagio, fratello minore del protagonista, ed è la storia di un giovane barone, Cosimo Piovasco di Rondò, primogenito di una famiglia nobile tristemente in ritardo sui tempi. Il fatto principale è rappresentato da un litigio avvenuto il 15 giugno 1767 nella tenuta di Ombrosa, tra Cosimo adolescente e suo padre, dopo il quale Cosimo (che aveva litigato col padre in quanto si era rifiutato di mangiare una zuppa di lumache) salirà sugli alberi del giardino di casa e prometterà di non scendere mai più.
 
Lo stile di vita di Cosimo si trasforma in un percorso di formazione e maturazione: egli conosce i ragazzini popolani, fa amicizia col bandito Gian de' Brughi (che morirà impiccato), studia la filosofia, arrivando a conoscere Voltaire per lettera, guida un attacco contro i pirati turchi, aiuta dei nobili spagnoli, i quali vivono anch'essi sugli alberi in una città chiamata Olivabassa, e forma una squadra di vigili del fuoco per prevenire gli incendi boschivi. Cosimo diventa la figura più popolare delle terre di Rondò.
Dopo il litigio, la vita di Cosimo si svolgerà sempre sugli alberi, prima nel giardino di famiglia e dopo nei boschi del circondario. La vita di Cosimo sarà piena di avventure, a partire dalle amicizie con i ladri di frutta, fino alle giornate trascorse a caccia o immerso nella lettura. Nella vita del barone non mancheranno nemmeno incontri amorosi.
 
Il ritorno di Viola dal collegio fa avere a Cosimo una gioia immensa, ma temporanea a causa delle gelosie tra il protagonista e l’amata, che alla fine sposerà un nobile inglese e abbandonerà Cosimo. Nel frattempo anche a Ombrosa si sente parlare della Rivoluzione francese e dell'esperienza travolgente di Napoleone Bonaparte: Cosimo, dopo tentativi di sollevare la popolazione locale, incontra il generale, rimanendone però deluso. Anziano e provato dagli anni sugli alberi, Cosimo non si arrende e non scende a terra, rispettando fino all’ultimo la propria promessa. Al passaggio di una mongolfiera, si aggrappa all'ancora e scompare all'orizzonte, gettandosi infine in mare.
La fama di Cosimo si diffonderà con rapidità. All'inizio diverrà famoso come [[fenomeno da baraccone]] e la sua famiglia quasi se ne vergognerà, ma in seguito troverà anche il modo di conquistarsi la stima della comunità di Ombrosa.
 
Il ritorno di Viola, suo primo amore, farà scattare un sentimento reciproco, sempre esistito, che si concluderà tristemente per una serie di equivoci e incomprensioni. Quello tra i due sarà un amore forte, anche se la relazione sarà piena di litigi furibondi, di fughe e di rifiuti.
Anche la sua fine avverrà in modo insolito; di fatti invecchiato e malato, sentendo sopraggiungere la morte si arrampicherà sulla cima di un grande noce e si appenderà ad una mongolfiera di passaggio. Così, senza tradire il suo intento di non rimettere più piede sulla terra, scomparirà nel cielo, senza concedere alla terra neppure le sue spoglie.
 
== Personaggi ==
;Cosimo Piovasco di Rondò: Il protagonista della storia, all'inizio è un ragazzino di dodici anni figlio di una [[famiglia]] nobile; nel corso del racconto diventerà [[barone]] in seguito alla morte del padre. È forte e rapido nello spostarsi da un albero all'altro, mangia il cibo datodonato dagli abitanti del luogo e ciò che riesce a cacciare, veste indumenti fatti da sé secondo necessità, sua dimora sono gli immensi boschi del tempo sui quali si diceva fosse possibile spaziare per chilometri e chilometri di nazione in nazione. È testardo e irremovibile nelle sue decisioni e ha il coraggio di ribellarsi inizialmente ai suoi genitori e in seguito al mondo intero. Le sue virtù più forti sono la costanza, che ha sin da bambino, e l'orgoglio, tanto che non vorrà toccare terra neanche da morto, per essere sepolto. Un pregioPregi di Cosimo, spessosono emersol'altruismo, neila capitolipositività, centralil'apertura ea finaliidee del raccontonuove, è la capacità e la naturalezza con cui riesce a convincere le persone, spesso diverse tra loro, a perseguire uno scopo comune. Cosimo tuttavia rimane un personaggio semplice, altruista, ottimista e simpatico ai suoi amici, ed aperto alle nuove idee.
 
;Viola: Il suo vero nome sarebbecompleto è Violante ed è figlia dei Marchesi d'Ondariva, vicini della famiglia di Cosimo. Ha un carattere incostante: in alcune occasioni éè infantile e in altre è molto matura. È opportunista e spesso Cosimo e i suoi amici non sanno maise cosa seguiràmanterrà le sue promesse. Si fa desiderare, si mette in mostra ed è estremamente viziata. Sarà però l'unico vero amore di Cosimo, fin dal primo giorno che la vedrà. Tornata dal collegio sembra cambiata: in quanto èsarà fedele al Barone, fino a quando lo abbandonaabbandonerà a causa di gelosie e incomprensioni tra i due.
Per creare Viola, Calvino si è ispirato alla Pisana, personaggio femminile principale di ''Confessioni di un italiano'' di [[Ippolito Nievo]].
:Per la creazione di Viola, Calvino ha dichiarato,<ref>
;Biagio: Il fratello minore di Cosimo, ha quattro anni meno di lui. È l'unico compagno di giochi di Cosimo: si arrampica sugli alberi e si fa trascinare facilmente dal fratello in azioni non consentite, come quella di liberare le lumache, per il fatto di avere un carattere debole, tranquillo e sottomesso. Non ha un'indole ribelle e sta sotto gli ordini senza lamentarsi; è inoltre altruista e molto attaccato al fratello. Nel romanzo tuttavia ha sempre una posizione neutrale o irrilevante.
{{cita libro|autore= Anna Nozzoli|titolo= Immagini di Nievo nel Novecento|lingua= it|editore= Mucchi|città=Modena|anno= 1994|p = 32|isbn= 9788870002638}};
;Arminio Piovasco di Rondò: Il padre di Cosimo, barone d'Ombrosa. È un uomo distinto, ma anche schizzinoso e ambizioso in un modo che ai figli sembra ridicolo, alla luce dei cambiamenti politici in corso. È preoccupato della successione del suo titolo e tiene molto alla sua immagine. Aspira alla carica di duca d'Ombrosa, solo che non riuscirà ad ottenerla. Dopo che il suo primogenito si arrampica sugli alberi è restio a farsi vedere per la vergogna e teme per le conseguenze dinastiche che il fatto avrebbe provocato. Qualche mese prima della sua morte, viene a conoscenza, da parte di molti Ombrosotti, di voci assai gentili e di rispetto devoto verso il figlio primogenito, tanto che in un secondo tempo, apprezza la creatività del figlio, regalandogli una preziosa "spada", originaria e preziosissima, della Dinastia dei Piovasco di Rondò. Dopo quest'episodio passa l'ultima parte della sua vita, perdendo ogni attaccamento ad essa, chiuso in casa fino a trovare pace nella morte.
{{cita web|url=http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/2814/818672-1165624.pdf?sequence=2|titolo=Pisana e le donne delle Confessioni di Ippolito Nievo|autore=Martina Febo|sito=http://dspace.unive.it|data=2012?|accesso=7 settembre 2021}}</ref> in un'intervista a Maria Corti del 1985,<ref>pubblicata in {{cita libro|autore= Italo Calvino, a cura di Mario Barenghi|titolo= Saggi 1945-1985|lingua= it|editore= A. Mondadori|città=Milano|anno= 1995|isbn= 9788804404040}}</ref> di essersi ispirato a ''Pisana'', la giovinetta di cui è innamorato il protagonista de ''[[Le confessioni d'un italiano]]'', di [[Ippolito Nievo]].
;Generalessa Corradina: La madre di Cosimo, ha vissuto l'infanzia al seguito del padre che se la portava dietro quando andava in battaglia. È autoritaria e usa modi a volte bruschi, ma è premurosa e si prende cura, a distanza, del figlio, con amore materno. Muore in seguito ad un attacco d'asma.
 
;Battista: La sorella di Cosimo, è stata costretta a vivere da monaca, da suo padre, dopo il fallimento del suo fidanzamento col “Marchesino”, accusato di averla aggredita, anche se il giorno della presunta aggressione fu lui, e non la ragazza, a gettare un grido di terrore. È anch'ella ribelle e esprime la tristezza, per il suo stato, in cucina, dove prepara minuziosamente pietanze, la maggior parte delle volte disgustose ed esibizioniste, con ingredienti insoliti. Sposerà anni dopo il Contino d'Estomac.
;Biagio: IlVoce narrante e fratello minore di Cosimo, hapiù piccolo di quattro anni. menoÈ disuo lui.fedele Èe l'unicoassiduo compagno di giochi di Cosimo: si arrampica sugli alberi e si fa trascinare facilmente dal fratello in azioni non consentite, come quella di liberare le lumachevita, percontinuando ilad fattoassecondarlo die avere un carattere debole, tranquillo ead sottomessoassisterlo. Non ha un'indole ribelle e staobbedisce sotto gliagli ordini senza lamentarsi; è inoltre altruista e molto attaccato al fratello. Nel romanzo tuttavia ha sempre una posizione neutrale o irrilevante. Per creare Biagio, Calvino si è ispirato al proprio fratello minore [[Floriano Calvino|Floriano]].
;Abate Fauchelafleur: Vecchietto sciupato e raggrinzito che viveva con la famiglia dei Rondò. Si prendeva cura dei due fratelli, ma senza una vera disciplina, per cui i ragazzini riuscivano,con lui, sempre a farla franca. Finisce la sua vita fra carcere e convento, in quanto fu scoperto in possesso di libri proibiti, destinati a Cosimo, cui faceva da intermediario nell'acquisto di pubblicazioni legali o meno.
 
;Cavalier Avvocato Enea Silvio Carrega: Amministratore dei poderi dei Piovasco di Rondò e fratellastro di Arminio. Sta sempre sulle sue, non si conosce molto del suo passato tranne che ha soggiornato per molto tempo alla corte del sultano ottomano e che è diventato un esperto di idraulica ed è coinvolto in diverse vicende. Sembra che non abbia la parola perché parla raramente ed è distaccato da tutti i discorsi. Muore decapitato mentre cerca di salire sulla barca dei pirati turchi, sognando di raggiungere una donna Zaira, sua figlia, lasciata nell'impero ottomano.
;Arminio Piovasco di Rondò: Il padrePadre di Cosimo, barone d'Ombrosa. È un uomo distinto, ma anche schizzinoso e ambizioso, tuttavia 'fuori tempo' in un modo che ai figli sembra ridicolo, alla luce dei cambiamenti politici in corso. È preoccupato della successione del suo titolo e tiene molto alla suapropria immagine. Aspira alla carica di duca d'Ombrosa, solo chema non riuscirà ad ottenerla. Dopo che il suo primogenito si arrampica sugli alberi è restio a farsi vedere per la vergogna e teme per le conseguenze dinastiche che il fatto avrebbe provocato. Qualche mese prima della sua morte, viene a conoscenza, da parte di molti Ombrosotti, di voci assai gentili e di rispetto devoto verso il figlio primogenito, tanto che, in un secondo tempo, apprezza la creatività del figlio, regalandogli una preziosapregiata "spada", originariapreziosissima e preziosissima,originaria della Dinastia dei Piovasco di Rondò. Dopo quest'episodio passa l'ultima parte della sua vita, perdendo ogni attaccamento ad essa, chiuso in casa fino a trovare pace nella morte. Per creare Arminio, Calvino si è ispirato al proprio padre [[Mario Calvino|Mario]].
;Gian dei Brughi:Brigante che viene salvato da Cosimo, che vedendolo inseguito dai gendarmi lo invita a nascondersi sull'albero con lui. Da questo incontro nasce un rapporto simile all'amicizia tra i due: il brigante, stanco di essere tale, si fa prestare libri da Cosimo, che inizialmente glieli da volentieri, ma successivamente inizia a stancarsi della petulanza delle richieste e del pessimo stato in cui Gian gli riconsegna i libri. Viene giustiziato per impiccagione dopo un fallito tentativo di rapina.
 
;Narratore: Il narratore è Biagio, il fratello minore di Cosimo, perciò si può dire che il libro sia scritto in terza persona, sebbene il narratore sia interno. Nel romanzo Biagio afferma di raccontare ciò che il fratello gli ha narrato, per cui i suoi racconti non sono del tutto veri, ma contengono diversi elementi fiabeschi aggiunti da Cosimo, il quale amava raccontare delle sue avventure alla gente, sempre aggiungendo nuovi particolari di sua inventiva. Infatti Biagio, durante tutta la narrazione, fa diversi interventi per spiegare queste fantasie e discordanze. Fa eccezione il capitolo XXVII, quasi interamente narrato in prima persona da Cosimo.
;Generalessa Corradina: LaVon madreKurtewitz: Madre di Cosimo, ha vissuto l'infanzia al seguito del padre che se la portava dietro quando andava in battaglia. È autoritaria e usa modi a volte bruschi, ma è premurosa e si prende cura, a distanza, del figlio, con amore materno, e con lui specie negli ultimi anni cerca e crea un forte rapporto. Muore in seguito ad un attacco d'asma. Per creare Corradina, Calvino si è ispirato a sua madre [[Eva Mameli Calvino|Eva]].
 
;Battista: La sorellaSorella di Cosimo, è stata costretta a vivere da "monaca, di casa" da suo padre, dopo il fallimento del suo fidanzamento col “Marchesino”"Marchesino", accusato di averla aggredita, anche se il giorno della presunta aggressione fu lui, e non la ragazza, a gettare un grido di terrore. È anch'ellaessa una ribelle, ea suo modo, ed esprime la tristezza,frustrazione per il suo stato, in cucina, dove prepara minuziosamente pietanze, la maggior parte delle volte disgustose ed esibizioniste, con ingredienti insoliti e volutamente indigesti. Sposerà anni dopo il Contino d'Estomac.
 
;Abate Fauchelafleur: Vecchietto sciupato e raggrinzito che viveva con la famiglia dei Rondò. Si prendeva cura come aio dei due fratelli, ma senza una vera disciplina, per cui i ragazzini riuscivano, con lui, sempre a farla franca. Finisce la sua vita fra carcere e convento, in quanto fuviene scoperto in possesso di libri proibiti, destinati a Cosimo, cui faceva da intermediario nell'acquisto di pubblicazioni legali o meno.
 
;Cavalier Avvocato Enea Silvio Carrega: Amministratore dei poderi dei Piovasco di Rondò e fratellastro di Arminio. Sta sempre sulle sue, non si conosce molto del suo passato tranne che ha soggiornato per molto tempo alla corte del sultano ottomano e, che è diventato un esperto di idraulica ed è coinvolto in diverse vicende. Sembra che non abbia la parola perché parla raramente ede èsi mostra assai distaccato. Connivente coi pirati turchi che razziano regolarmente le navi di Ombrosa, riesce a scappare dall'assalto guidato proprio da tuttiCosimo icontro discorsila base dei pirati. MuoreMorirà decapitato mentre cerca di salire sullasu una barca dei pirati turchi, sognando di raggiungere Zaira, forse una donna Zaira, suaforse la figlia, lasciata nell'imperoImpero ottomanoOttomano.
 
;Gian dei Brughi: Brigante che viene salvato da Cosimo, cheil quale, vedendolo inseguito dai gendarmi, lo invita a nascondersi sull'albero con lui. Da questo incontro nasce un rapporto simile all'amicizia tra i due: il brigante, stanco di essere tale, si fa prestare libri da Cosimo, che inizialmente glieli da volentieri, ma successivamente inizia a stancarsi della petulanza delle richieste e del pessimo stato in cui Gian gliglieli riconsegna i libri. VieneVerrà giustiziato per impiccagione dopo un fallito tentativo di rapina.
 
;Narratore: Il narratore è Biagio, il fratello minore di Cosimo, perciò si può dire chequindi il libro siaha scrittoun innarratore terzainterno persona,alla sebbene il narratore sia internostoria. Nel romanzo Biagio afferma di raccontare ciò che il fratello gli ha narrato, per cui i suoi racconti non sono del tutto veri, ma contengono diversi elementi fiabeschi aggiunti da Cosimo, il quale amava raccontare delle sue avventure alla gente, sempre aggiungendo nuovi particolari di suapropria inventivainvenzione. Infatti Biagio, durante tutta la narrazione, fa diversi interventi per spiegare queste fantasie e discordanze. Fa eccezione il capitolo XXVII, quasi interamente narrato in prima persona da Cosimo.
 
== Ambientazione ==
La narrazione attraversa tutto il periodo della Rivoluzione Francesefrancese iniziando nel ventennio immediatamente precedente e concludendosi in piena Restaurazione. La storia inizia il 15 giugno [[1767]], quando Cosimo ha 12 anni, e finisce con la scomparsa di Cosimo durante l'inverno a 65 anni, nel [[1820]].
 
== Rielaborazioni ==
* [[1979]] - [[Melologo]] per voce recitante e piccola orchestra, musica di [[Franco Pisciotta]].
 
== Edizioni ==
*<ref>{{Cita libro|autore = Italo Calvino|titolo = Il barone rampante|anno = 2014|editore =Einaudi, Oscar"I Mondadoricoralli"|città anno= 1957}}</ref>
* {{Cita libro
* {{Cita libro|autore= [[Italo Calvino]]|titolo=Il barone rampante|anno=1985|editore=Garzanti|p=287}}
* {{Cita libro|autore=Italo Calvino|titolo=Il barone rampante|anno=1993|editore=Arnoldo Mondadori editore|p=263|ISBN=978-88-04-37085-7}}
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}}
== Adattamento teatrale ==
* {{Cita libro
[https://www.piccoloteatro.org/it/2024-2025/il-barone-rampante Il Barone Rampante] di Italo Calvino, sceneggiatura e regia di [https://vimeo.com/riccardofrati Riccardo Frati], produzione [[Piccolo Teatro di Milano|Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa]], ha debuttato il 20 gennaio 2023 nell’anno del centenario dalla nascita di Calvino, ed è stato riprogrammato nelle stagioni 2023/2024 e 2024/2025.
|autore= [[Italo Calvino]]
 
|titolo= Il barone rampante
== Riconoscimenti ==
|anno= 1993
Nel 1957 il libro ricevette il [[Premio Viareggio]] di Narrativa, ex aequo con ''L'uomo d'oro'' di [[Arturo Tofanelli]] e ''Valentino'' di [[Natalia Ginzburg]].<ref>{{cita web|url=http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/premi/vincitori/1-Premio%20Letterario%20Viareggio-R%C3%A8paci|titolo=Premio letterario Viareggio-Rèpaci|sito=premioletterarioviareggiorepaci.it|accesso=9 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140719121618/http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/premi/vincitori/1-Premio%20Letterario%20Viareggio-R%C3%A8paci|urlmorto=sì}}</ref>
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* {{Cita libro
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* {{Cita libro
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*<ref>{{Cita libro|autore = Italo Calvino|titolo = Il barone rampante|anno = 2014|editore = Oscar Mondadori|città = }}</ref>
 
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.adaltavoce.rai.it/dl/portaleRadio/Programmi/Page-9fe19bce-1c27-4b63-b41e-2d7581d21374?set=ContentSet-6755065c-595c-4a59-a8b6-02036cf71474&type=A Lettura del romanzo riascoltabile] dalla trasmissione radiofonica "[[Ad alta voce]]" di [[Radio3]], con la voce di [[Manuela Mandracchia]]
* {{catalogo SF|opera=1016625}}
 
{{Italo Calvino}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|fantasy|letteratura}}
 
[[Categoria:Romanzi di Italo Calvino]]
[[Categoria:Opere vincitrici del Premio Viareggio]]