Periodo orientalizzante: differenze tra le versioni
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[[File:Loutrophoros Analatos Louvre CA2985 n2.jpg|thumb|''[[Loutrophoros]]'' del [[Pittore di Analato]]. L'artista greco introduce nella produzione vascolare attica i motivi orientalizzanti provenienti da Corinto. Circa 690 a.C., conservato al [[Museo del Louvre]], Parigi]]
[[File:East grek Fikellura neck amphora Antikensammlung Berlin.jpg|thumb|Nuovi motivi su un'[[anfora]] greco-orientale: la [[Arecaceae|palmetta]] e la [[voluta]], [[Antikensammlung Berlin|Antikensammlung]], Berlino]]
Il '''periodo orientalizzante''', anche conosciuto come '''arte orientalizzante''', è un periodo artistico-culturale che segue il [[Arte geometrica|periodo geometrico]], e che si sviluppa dalla fine dell'[[VIII secolo a.C.]] nell'[[antica Grecia]], nelle isole greche dell'[[Mar Egeo|Egeo]], nell'isola di [[Creta]], nelle colonie greche dell'Italia meridionale ([[Magna Grecia]]), nelle polis greche della [[Storia della Sicilia greca|Sicilia]], in [[Sardegna]],<ref>Paolo Bernardini, ''L'Orientalizzante in Sardegna: modelli, cifrari, ideologie'', in Javier Jiménez Avila, Sebastián Celestino Pérez (a cura di), ''El periodo orientalizante'': Actas del III Simposio Internacional de Arqueología de Mérida, Protohistoria del Mediterráneo Occidental, Vol. 1, 2005, pg. 75-96, ISBN 84-00-08346-6</ref> e in alcune aree dell'Italia centro-settentrionale, tra le quali l'[[Piceni|area picena]],<ref>Elena Di Filippo Balestrazzi, ''L'orientalizzante adriatico'', L'Erma" di Bretschneider, Roma 2004</ref> il [[Latium vetus]],<ref>Francesca Fulminante, ''Le sepolture principesche nel Latium vetus. Tra la fine della prima età del ferro e l'inizio dell'età orientalizzante'', Roma, L'Erma di Bretschneider, 2003, ISBN 978-88-8265-253-1</ref><ref>Massimo Botto, ''Considerazioni sul periodo orientalizzante nella penisola Italica: la documentazione del Latium Vetus'', in Javier Jiménez Avila, Sebastián Celestino Pérez (a cura di), ''El periodo orientalizante'': Actas del III Simposio Internacional de Arqueología de Mérida, Protohistoria del Mediterráneo Occidental, Vol. 1, 2005, pg. 47-74, ISBN 84-00-08346-6</ref>, l'[[Falisci|Agro Falisco]], l'[[Etruria]], e l'[[Civiltà atestina|area atestina]].<ref>Giulia Fogolari, ''La componente orientalizzante nell'arte delle situle'', pp.. 10-11, in A.a.V.v. ''Arte delle situle dal Po al Danubio'', mostra di Padova, Sansoni 1961.</ref><ref>P. Bocci, ''Orientalizzante'', ''padana'', ''civiltà atestina'', in « Enciclopedia dell'Arte Antica», V volume, Treccani, Roma 1963, pp. 758-759</ref> Una influenza orientalizzante è riscontrabile in tutte le civiltà italiche, mentre al di fuori del mondo greco e dell'Italia, si hanno testimonianze di un periodo orientalizzante anche nella penisola iberica, in particolare nella città-stato di [[Tartesso]].<ref>Diana Neri, ''Bologna nell'epoca orientalizzante'' p. 16 in (a cura di) Luana Kruta Poppi, Diana Neri, ''Donne dell'Etruria padana dall'VIII al VII secolo a.C..'', All’Insegna del Giglio, Firenze 2015, ISBN 9788878146266</ref>▼
[[File:Corinthian jug 620 BC Staatliche Antikensammlungen.jpg|thumb|''[[Olpe (vaso)|Olpe]]'' corinzia orientalizzante, c. 620 a.C., [[Staatliche Antikensammlungen|Antikensammlungen, Monaco di Baviera]]]]
[[File:Etruscan - Pyxis and lid with sphinx-shaped handle - Walters 71489 - Three Quarter.jpg|thumb|[[Pyxis (vaso)|''Pyxis'']] etrusca d'avorio e coperchio con impugnatura a forma di sfinge, 650–625 a.C., [[Walters Art Museum]], [[Baltimora]]]]
[[File:Archaeological Museum Heraklion Blick in die Sammlungen2 (cropped).JPG|thumb|''Triade delfica'', [[Museo archeologico di Candia]]]]
▲Il '''periodo orientalizzante''', anche conosciuto come '''arte orientalizzante''', è un periodo
==Origini dell'orientalizzante==
Il [[Medioevo ellenico]] (circa 1125 a.C.- 800 a.C.), conosciuto anche come ''età oscura'' dell'[[antica Grecia]], fu contraddistinto da instabilità e guerre sanguinose.<ref>Vincent Robin d'Arba Desborough, ''The Greek Dark Ages'', Ernst Benn Ltd, Londra 1972, p. 339.</ref> La vita quotidiana era difficile e il contatto con il mondo al di fuori della Grecia era pressoché inesistente.
Si registra così nella cultura greca un processo di contatto e adattamento convenzionalmente chiamato fase "orientalizzante" o anche "rivoluzione orientalizzante". Templi monumentali e la scultura, la decorazione del vaso, la scrittura alfabetica e i motivi mitologici riflettono tutti il
L'epoca diede all'arte greca antica motivi ornamentali e un interesse per gli animali e i mostri che continuarono a essere utilizzati per secoli, e si diffusero all'[[arte romana]], [[Piceni#Arte|picena]] ed [[Arte etrusca|etrusca]]. La scultura monumentale e figurativa in questo stile può essere chiamata Dedalica, dal nome di [[Dedalo]], che secondo la leggenda fu il fondatore della [[scultura greca]]. Il periodo è caratterizzato dal passaggio dallo stile geometrico prevalente a uno stile diverso con motivi di forte ispirazione orientale. Il nuovo stile riflette un periodo di crescente interscambio culturale nel mondo egeo, la cui intensità è talvolta paragonata a quella della tarda [[età del bronzo]].
La comparsa di motivi orientalizzanti nella ceramica greca comincia a essere chiaramente attestata alla fine del tardo [[periodo geometrico]], anche se esistono due scuole di pensiero sulla questione se la stessa arte geometrica fosse o meno in debito con i modelli orientali.<ref>Glenn Markoe, [https://www.jstor.org/stable/1357295 'The Emergence of Orientalizing in Greek Art: Some Observations on the Interchange between Greeks and Phoenicians in the Eighth and Seventh Centuries B.C.'] [[Bulletin of the American Schools of Oriental Research]], No. 301 (Feb., 1996), pp. 47–67.</ref> Nella [[ceramica attica]], il caratteristico stile orientalizzante noto come "protoattico" era caratterizzato da motivi floreali e animali; era la prima volta che nella pittura a vaso venivano rappresentati temi religiosi e mitologici greci. I corpi di uomini e animali erano raffigurati in silhouette, anche se le loro teste erano disegnate a contorno; le donne erano disegnate completamente a contorno. Nell'altro centro importante di questo periodo, [[Corinto (città antica)|Corinto]], l'influenza orientalizzante iniziò prima, anche se la tendenza fu quella di produrre vasi più piccoli e dettagliatissimi nello stile "proto-corinzio" che prefigurava la tecnica delle [[figure nere]].<ref>Robert Manuel Cook, ''Greek Art'', Penguin, 1986, pp. 39–51.</ref>
Dalla metà del VI secolo, la crescita del potere achemenide nell'estremità orientale dell'Egeo e in [[Asia Minore]], ridusse la quantità di beni orientali trovati nei siti greci, mentre i [[Persiani]] cominciarono a conquistare le città greche in [[Ionia]], lungo la costa dell'Asia Minore.
==Orientalizzante==
Le massicce importazioni di materie prime, compresi i metalli, e la nuova mobilità degli artigiani stranieri portarono all'introduzione di nuove competenze artigianali in Grecia. [[Walter Burkert]] descrisse il nuovo movimento dell'arte greca come una rivoluzione: "Con rilievi in bronzo, tessuti, sigilli e altri prodotti, si aprì un intero mondo di immagini orientali che i Greci erano troppo ansiosi di adottare e adattare nel corso di una "rivoluzione orientalizzante".<ref>Walter Burkert, ''The Orientalizing Revolution: Near Eastern Influence on Greek Culture in the Early Archaic Age'', 1992, p. 128.</ref>
Nei [[Manufatto|manufatti]], i principali effetti si riscontrano nella ceramica dipinta e nella lavorazione dei metalli, così come nelle [[Glittica|gemme e pietre dure incise]]. La scultura monumentale e figurativa fu meno influenzata,<ref>Robert Manuel Cook, ''Greek Art'', Penguin, 1986, pp. 5-6</ref> e lì il nuovo stile è spesso chiamato [[Scultura dedalica|Dedalico]]. Un nuovo tipo di volto è attestato, specialmente a [[Creta (Grecia)|Creta]], con "tratti pesanti e sovradimensionati in un volto a U o a V con fronte orizzontale"; questi derivano dal Vicino Oriente.<ref>[[John Boardman]] (a cura di), ''The Oxford History of Classical Art'', 1993, p. 16, p. 17, p. 29, p. 33.</ref> La ceramica fornisce il maggior numero di esempi. Ci sono stati tre tipi di nuovi motivi: animali, vegetali e astratti.<ref>Robert Manuel Cook, ''Greek Art'', Penguin, 1986, p. 39.</ref> Gran parte del repertorio vegetale tendeva a essere altamente stilizzato. Motivi vegetali come la [[palmetta]], [[loto]] e il viticcio a spirale [[voluta]] rimasero caratteristici della decorazione greca, e attraverso di essa venivano trasmessi alla maggior parte dell'[[Eurasia]]. Animali esotici e mostri, in particolare il [[leone]] e [[sfingi]] si aggiunsero al [[Grifone (mitologia)|grifone]], già documentato a [[Cnosso]].<ref>[[John Boardman]] (a cura di), ''The Oxford History of Classical Art'', 1993, pp-15-16</ref>
In bronzo e nelle [[Figurine greche di terracotta|figurine in terracotta]], l'introduzione da Oriente delle [[Stampaggio|stampo]] portò a un grande aumento della produzione, di figure fatte principalmente come offerte [[Voto (religione)|votive]].<ref>[[John Boardman]] (a cura di), ''The Oxford History of Classical Art'', 1993, p. 15.</ref>
Il predominio culturale dell'Oriente, identificato archeologicamente dalla ceramica, dall'avorio e dalla lavorazione dei metalli di origine orientale rinvenuti nei siti ellenistici, ha successivamente lasciato il posto a una [[ellenizzazione]] degli elementi importati nel [[Arte greca arcaica|periodo arcaico]] che seguì.
==Effetto sul mito e sulla letteratura==
Molti [[mitologia greca|miti greci]] sono nati dal tentativo di interpretare e integrare le icone straniere nei culti e pratiche greche.<ref>[http://www.reading.ac.uk/ure/tour/greek/paint.php "The evolution of Greek vaso painting"], Ure Museum of Greek Archaeology, 2012.</ref> Alcuni miti greci riflettono classici letterari [[Mesopotamia|mesopotamici]]. [[Walter Burkert]] sostiene che siano stati i veggenti e guaritori migrati da Oriente che hanno trasmesso le loro abilità nei rituali di [[divinazione]] e purificazione insieme a elementi della loro saggezza mitologica.<ref>Walter Burkert, ''The Orientalizing Revolution: Near Eastern Influence on Greek Culture in the Early Archaic Age'', 1992, pp. 41-88.</ref>
[[Martin Litchfield West]] ha documentato anche massicce sovrapposizioni nei temi mitologici greci e nella letteratura del Vicino Oriente, e le influenze si estendono a considerevoli flussi lessicali dalle lingue semitiche al greco antico. Questa sovrapposizione copre anche una notevole gamma di paralleli topici e tematici tra l'epica greca e il [[Tanakh]].<ref>[[Martin Litchfield West|M. L. West]], [https://books.google.com/books?id=fIp0RYIjazQC&printsec=frontcover ''The East Face of Helicon: West Asiatic Elements in Greek Poetry and Myth,''] [[Clarendon Press]], 1997.</ref>
L'intenso incontro tra mondo greco e mondo orientale durante il periodo orientalizzante accompagnò anche l'invenzione della [[alfabeto greco]] e della [[alfabeto cario]], basata sulla precedente scrittura fonetica, ma impronunciabile, fenicio-levantina, che provocò un salto spettacolare nell'alfabetizzazione e nella produzione letteraria, mentre le tradizioni orali dell'epica cominciarono a essere trascritte sui papiri egiziani importati (e talvolta anche sul cuoio).
È probabile che i primi sistemi di scrittura in Italia si siano sviluppati dalla [[Lingua etrusca#Alfabeto|scrittura etrusca]], a sua volta derivata dall'[[Alfabeti greci arcaici|alfabeto greco-euboico]] arrivato nel sud Italia nell'[[VIII secolo a.C.]] grazie ai coloni Greci originari dell'[[Eubea]]. Tuttavia, uno dei più antichi esempi di scrittura in Italia, risalente al periodo orientalizzante, potrebbe contenere un testo proprio in alfabeto euboico.<ref name="Maras2025">{{Cita libro|titolo =A Companion to Ancient Education |autore =Daniele Maras |wkautore = |curatore = William Martin Bloomer|traduttore = |illustratore = |altri = |url = |via = |editore =John Wiley & Sons, Ltd |città =New Jersey, USA |anno =2015|lingua =Inglese |annooriginale = |volume = |opera = |edizione = |capitolo =Etruscan and Italic Literacy and the Case of Rome |url_capitolo = |p = |pp =201–202 |posizione = |ISBN =9781444337532 |LCCN = |DOI = |OCLC = |id = |cid = |citazione = |accesso = |urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto = }}</ref><ref name="Forsythe2005" >{{Cita libro|titolo =Archaic Italy c. 800-500 BC. A critical history of early Rome: From Prehistory to the First Punic War |autore =Gary Forsythe |wkautore = |curatore = |traduttore = |illustratore = |altri = |url = |via = |editore =University of California Press |città =Berkeley University of California Press. |anno =2005|lingua =Inglese |annooriginale = |volume = |opera = |edizione = |capitolo = |url_capitolo = |p =56 |pp = |posizione = |ISBN =9780520226517 |LCCN = |DOI = |OCLC = |id = |cid = |citazione = |accesso = |urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto = }}</ref> La scrittura è stata incisa con una punta metallica su un fiasco globulare rinvenuto in una doppia sepoltura a [[Osteria dell'Osa]],<ref name="Maras2025"/> una necropoli del [[Latium vetus]] nei pressi dell'antica città latina di [[Gabi (città antica)|Gabii]]. Non è chiaro esattamente il significato del testo, anche se viene spesso interpretato come "ΕΥΛΙΝ" ("Eulin"). L'interpretazione del testo è altrettanto incerta, ma potrebbe essere un nome o un sostantivo legato al termine greco antico "εὔλινος" ("eúlinos", "che fila bene"), una parola che potrebbe essere stata scelta per collegarsi ai temi della tessitura presenti nelle sepolture femminili della cultura laziale.<ref name="Woodard2014">{{Cita libro|titolo =The Textualization of the Greek Alphabet |autore = Roger D. Woodard |wkautore = |curatore = |traduttore = |illustratore = |altri = |url = |via = |editore =Cambridge University Press |città =Cambridge |anno =2014|lingua =Inglese |annooriginale = |volume = |opera = |edizione = |capitolo = |url_capitolo = |p =60 |pp = |posizione = |ISBN =9781139235693 |LCCN = |DOI = |OCLC = |id = |cid = |citazione = |accesso = |urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto = }}</ref> In alternativa, il termine è interpretato come la frase latina "ni lue" ("non sciogliermi") o il termine greco "εὐοῖ" ("euoî"), un canto usato nel culto di Dioniso.<ref name="Maras2025"/>
==Note==
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==Bibliografia==
* {{Treccani|arte-orientalizzante_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)|Arte orientalizzante|autore=Piera Bocci (1963)}}
* {{Treccani|arte-orientalizzante_res-8c2def8a-66c0-11e1-b491-d5ce3506d72e_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)|Arte orientalizzante|autore=[[Fulvio Canciani]] (1996)}}
* {{Treccani|la-periodizzazione-della-grecia-antica-il-periodo-orientalizzante_
* Philip Bettancourt,[http://www.penn.museum/documents/publications/expedition/PDFs/12-1/Age.pdf "The Age of Homer: An Exhibition of Geometric and Orientalizing Greek Art"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20220616053823/http://www.penn.museum/documents/publications/expedition/PDFs/12-1/Age.pdf |date=16 giugno 2022 }}, pdf review, Penn Museum, 1969
* [[John Boardman]] (a cura di), ''The Oxford History of Classical Art'', 1993, OUP, {{ISBN|0198143869}}
* [[John Boardman]], ''Early Greek Vase Painting: 11th-6th centuries BC'', 1998
* [[Walter Burkert]], ''Da Omero ai Magi. La tradizione orientale nella cultura greca'', Marsilio, Edizione seconda, Padova 1999 (in inglese Walter Burkert, ''The Orientalizing Revolution: Near Eastern Influence on Greek Culture in the Early Archaic Age'', 1992, titolo originale ''Die orientalisierende Epoche in der griechischen Religion und Literatur'', 1984).
* Robert Manuel Cook, ''Greek Art'', Penguin, 1986 {{ISBN|0140218661}}
==Altri progetti==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
[[Categoria:Arte nell'antica Grecia]]
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