Bellezza: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|altri significati di '''bellezza'''|[[Bellezza (disambiguazione)]]}}
{{NN|filosofia|gennaio 2015}}
{{quote|Per quanto viaggiamo in tutto il mondo per trovare ciò che è bello, dobbiamo portarlo con noi oppure non lo troveremo.|[[Ralph Waldo Emerson]]}}
[[File:Rosa 'Lykkefund'.jpg|min|Rosa rambler ''Lykkefund'', Aksel Olsen ([[Danimarca]], 1930).]]La '''bellezza''' è un [[concetto]] [[Astrazione (filosofia)|astratto]] generalmente definita come la [[Qualità (filosofia)|qualità]] di una cosa che viene [[percezione|percepita]] (specialmente con la [[vista]] e l'[[udito]]) e che fornisce una [[sensazione]] duratura di [[piacere]], [[significato (psicologia)|significato]] o [[soddisfazione]].<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/bellezza/|titolo=bellézza in Vocabolario|sito=[[Vocabolario Treccani|Treccani]]|accesso=29 agosto 2023|lingua=ita}}</ref><ref>{{cita web|url=https://it.wiktionary.org/wiki/bellezza#:~:text=ItalianoModifica&text=%22armonioso%22%20alla%20vista%2C%20all,%2C%20nell'animo%2C%20ecc.|titolo=bellezza|sito=[[Wikizionario]]|accesso=29 agosto 2023|lingua=ita}}</ref> La cosa può essere un [[luogo]], un [[paesaggio]], una [[Persona (filosofia)|persona]], un [[essere vivente]], un [[Oggetto (filosofia)|oggetto]], un'[[idea]] o un'[[opera d'arte]].
{{da fare/avviso}}La '''bellezza''' è una [[qualità]] delle cose [[percezione|percepite]] che suscitano sensazioni [[piacere|piacevoli]], che attribuiamo a concetti, oggetti, animali o persone nell'[[universo]] osservato, che si sente istantaneamente durante l'[[esperienza]], che si sviluppa [[spontaneità|spontaneamente]] e tende a collegarsi ad un contenuto [[emozione|emozionale]] positivo, in seguito ad un rapido paragone effettuato [[conscio|consciamente]] od [[inconscio|inconsciamente]], con un canone di riferimento interiore che può essere innato oppure acquisito per istruzione o per consuetudine sociale. <br />
 
Nel suo senso più profondo, la bellezza genera un senso di riflessione benevola sul [[significato]] della propria [[esistenza]] dentro il mondo [[natura]]le.
È considerata una parte dell'[[estetica]], della [[cultura]], della [[psicologia sociale]], della [[filosofia]] e della [[sociologia]]. Il suo concetto opposto è la [[bruttezza]].
[[Immagine:Nymph with morning glory flowers.jpg|thumb|333px|right|Ninfa con i fiori della gloria mattutina, dipinto di Jules Joseph Lefebvre.]]
 
La bellezza, insieme alla [[verità]] e alla [[bontà]], è uno dei [[trascendentali]], che sono spesso considerati i tre concetti fondamentali della comprensione umana.
 
== Introduzione ==
Va distinto il concetto di "bellezza oggettiva" da quello di "bellezza soggettiva".
La bellezza comporta la [[cognizione]] degli oggetti come aventi una certa [[armonia]] intrinseca oppure estrinseca, con la natura, che suscita nell'osservatore un senso ed esperienza di [[attrazione]], [[affezione]], [[piacere]], [[salute]].<br />
Spesso si afferma che un "oggetto di bellezza" è qualsiasi cosa nel mondo percepito che riveli un aspetto significativo per la persona riguardo la "bellezza naturale". La presenza del [[sé (coscienza)#In filosofia|sé]] in qualsiasi contesto umano, indicherebbe che la bellezza è naturalmente basata sul sentimento che suscita negli ''umani'', anche se la ''bellezza umana'' è soltanto l'aspetto dominante di una più grande ed incalcolabile ''bellezza naturale.''<br />
Il contrario di bellezza è ''[[bruttezza]]'', intesa come la percezione di una ''mancanza'' di bellezza o accumulo di ''imperfezioni'', che suscita ''indifferenza'' o ''dispiacere'' e genera una percezione ''negativa'' dell'oggetto.
 
Sebbene in molte culture questi due concetti siano facilmente scindibili, la bellezza oggettiva è l'unica con la quale si possa impostare un discorso concreto.
Gli insegnamenti [[religione|religiosi]] e morali spesso mettono a fuoco la "[[virtù]]" e la “[[divinità]]” della bellezza, per delineare la bellezza naturale come un aspetto di una “[[spiritualità|bellezza spirituale]]” (ovvero “[[verità]]”) e definire tutte le pretese egocentriche e materialistiche pretenziose e basate sull'[[ignoranza]]. L'antica storia di [[Narciso (mitologia)|Narciso]] per esempio tratta la distinzione fra bellezza e [[vanità]]. Nel contesto moderno, l'utilizzo della bellezza come mezzo per promuovere un'[[ideologia]] o un [[dogma]] è stato fulcro di dibattiti sociali che trattano argomenti come [[pregiudizio]], [[etica]], e [[diritti umani]]. L'utilizzo della bellezza a fini commerciali è un aspetto controverso della "[[guerra culturale]]", all'interno del quale il [[femminismo]] tipicamente afferma che tale utilizzo promuove una percezione dogmatica (cioè "[[Il Mito del Bello]]") piuttosto che virtuosa della bellezza.
La definizione di concetti non oggettivi porta, infatti, all'influenza su di essi del gusto personale. Risulta così impossibile discutere obiettivamente su di un argomento, senza essere influenzati dal proprio senso e gusto.
La bellezza è soggettiva.
La bellezza oggettiva è funzione del tempo e alla propria cultura, poiché tali canoni cambiano nel tempo ma restano validi per il periodo indicato.
La bellezza comporta la [[cognizione]] degli oggetti come aventi una certa [[armonia]] intrinseca oppure estrinseca, con la natura, che suscita nell'osservatore un senso ed esperienza di attrazione, [[affezione]], [[piacere]], [[salute]].<br />
Spesso si afferma che un "oggetto di bellezza" è qualsiasi cosa nel mondo percepito che riveli un aspetto significativo per la persona riguardo alla "bellezza naturale". La presenza del [[sé (coscienza)|sé]] in qualsiasi contesto umano, indicherebbe che la bellezza è naturalmente basata sul sentimento che suscita negli esseri umani, anche se la "bellezza umana" è soltanto l'aspetto dominante di una più grande e incalcolabile "bellezza naturale".<br />
Il contrario di bellezza è [[bruttezza]], intesa come la percezione di un'assenza di bellezza o accumulo d'imperfezioni, che suscita indifferenza o scarso gradimento estetico e genera una percezione negativa dell'oggetto.
 
Secondo il testo ''Attaccamento e amore''<ref>Grazia Attili, ''Attaccamento e amore'', Il Mulino ed., pp. 59-61</ref> (come altri testi) [senza fonti], la bellezza umana (e animale, è noto come in tutte le specie le femmine rifiutino determinati maschi), univoca e non opinabile, corrisponde alla cosiddetta "[[sezione aurea]]" (presente anche in opere architettoniche, tra cui il [[Partenone]]), e quindi a una struttura cranica delineata in linee architettoniche di tensione idealmente resistenti alle sollecitazioni meccaniche; questa, unitamente ad altri segnali (esterni al cranio) che indichino comunque salute fisica e assenza di difetti genetici (esperimenti su animali indicano chiaramente che i maschi rifiutati risultano tendenzialmente portatori di svariati difetti nel DNA). {{Senza fonte}}
 
Secondo il testo ''Storia della bellezza'' di [[Umberto Eco]] invece, la bellezza non è mai stata un assoluto e immutabile ma è mutata a seconda del periodo storico e del luogo e questo non è vero solo per la bellezza fisica (si pensi alla ''[[Venere di Willendorf]]'', alla ''Venere con Cupido'' di [[Lucas Cranach]] o alle ''Tre grazie'' di [[Rubens]]) ma anche per la bellezza di Dio e dei santi o come idea.
''Bellezza'' e ''gusto'' dell'[[osservatore]] sembrano termini inscindibili, in quanto concepire una bellezza indipendente da un qualche osservatore che stia lì per goderla, equivale a pensare ad un dipinto bellissimo dimenticato in una cassaforte da decenni. Oppure ad un fiore che cresce in mezzo ad una foresta invalicabile da umani ed animali (mancando un osservatore, esiste allora la bellezza?). Tali oggetti ''possono'' essere senz'altro concepiti, ma mancano del tutto di quel carattere di interazione ''pratica'' (di azione e reazione) con un'intelligenza percettiva, che tendenzialmente riconosciamo al "bello".
 
Se in alcuni studi attuali la bellezza ha una qualche relazione positiva con la simmetria (o più propriamente con un'armonia di proporzioni), ci sono esempi di asimmetrie come l'[[eterocromia]] (che quando congenita è dovuta ad "alterazioni genetiche") e lo strabismo di Venere ritratta nella ''[[Primavera (Botticelli)|Primavera]]'' del [[Botticelli]], che hanno invece un impatto positivo sulla bellezza e che rendono i meccanismi sottostanti la percezione della bellezza fisica non chiari; a rendere il quadro ancor più complesso, secondo uno studio sull'attrattività facciale, gli aspetti dell'apparenza del viso non sono completamente oggettivi ma dipendenti da preferenze: se un tratto comunica un qualche beneficio per l'osservatore, ci si aspetterà che gli individui classificabili in quel sottogruppo di popolazione, possano trovare in quel tratto un indicatore positivo di attrattività<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Anthony C.|cognome=Little|data=12 giugno 2011|titolo=Facial attractiveness: evolutionary based research|rivista=Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences|volume=366|numero=1571|pp=1638-1659|accesso=30 gennaio 2018|doi=10.1098/rstb.2010.0404|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3130383/|nome2=Benedict C.|cognome2=Jones|nome3=Lisa M.|cognome3=DeBruine|issn = 0962-8436 }}</ref> (questo potrebbe confermare le differenti rappresentazioni nella storia dell'arte della bellezza fisica).
=== Il concetto aristotelico del "Bello" corrispondente al "Vero". ===
Il bello per [[Aristotele]] e [[Platone]] è il "Vero". Nell'[[età moderna]], [[Giambattista Vico]] afferma un altro criterio, secondo cui il [[Verità|vero]] è il "fatto" (''verum'' - ''factum''). Unificando questi due criteri ricaviamo la forma occidentale della bellezza, che è inevitabilmente l'arte. Il bello è nell'arte, e la possibilità che la bellezza sia propria della natura è esplicitamente esclusa da [[Kant]] nella ''[[Critica del giudizio]]'' dove definisce il bello naturale come "sublime". Essenzialmente, nella cultura [[filosofia|filosofica]] dell'[[Occidente]] il bello si definisce in funzione del giudizio che lo esprime, mentre il '''"''bello in sé''"''' è assolutamente chimerico.
 
Gli insegnamenti [[religione|religiosi]] e morali spesso mettono a fuoco la "[[virtù]]" e la "[[divinità]]" della bellezza, per delineare la bellezza naturale come un aspetto di una "[[spiritualità|bellezza spirituale]]" (ovvero "[[verità]]") e definire tutte le pretese egocentriche e materialistiche basate sull'[[ignoranza]]. L'antica storia di [[Narciso (mitologia)|Narciso]], per esempio, tratta la distinzione fra bellezza e [[vanità]]. Nel contesto moderno, l'utilizzo della bellezza come mezzo per promuovere un'[[ideologia]] o un [[dogma]] è stato fulcro di dibattiti sociali che trattano argomenti come [[pregiudizio]], [[etica]] e [[diritti umani]]. L'utilizzo della bellezza a fini commerciali è un aspetto controverso della "guerra culturale", all'interno del quale il [[femminismo]] tipicamente afferma che tale utilizzo promuove una percezione dogmatica (cioè il m''ito'' ''del'' ''Bello'') piuttosto che virtuosa della bellezza.
=== Il "Bello" come corrispondente al "Regno delle Idee" ===
Nel tardo [[Impero Romano]], il filosofo [[Plotino]], ristabilendo il collegamento tra opera d'arte e regno delle idee, espone ampiamente il concetto di [[visione interiore]] già proposto da Platone, che permette all'artista di attingere da una forma ideale del bello, non esistente nella ''[[res extensa]]'' (mondo reale) ma soltanto nella ''[[res cogitans]]'' (mondo delle idee), e che presto o tardi sfocerà in una rappresentazione materiale. Si può applicare a mai creati dipinti, architetture, forme di governo, sculture, strategie, modelli matematici, ecc. oppure ad un ipotetico essere umano: '''"''il più bello nella storia''"''' ancora non nato.
 
"Bellezza" e "gusto" dell'osservatore sembrano termini inscindibili, in quanto concepire una bellezza indipendente da un qualche osservatore che stia lì per goderne la vista, equivale a pensare a un dipinto bellissimo dimenticato in una cassaforte da decenni. Oppure a un fiore che cresce in mezzo a una foresta invalicabile da umani e animali (mancando un osservatore, esiste allora la bellezza?). Tali oggetti "possono" essere senz'altro concepiti, ma mancano del tutto di quel carattere d'interazione "pratica" (di azione e reazione) con un'intelligenza percettiva, che tendenzialmente riconosciamo al "bello".
=== Il giudizio estetico universale ed oggettivo secondo Immanuel Kant: ===
# '''"''Bello''"''' è l'oggetto di un piacere disinteressato, contemplativo.
# '''"''Bello''"''' corrisponde al gusto universale, valido per tutta l'[[Umanità]].
# '''"''Bellezza''"''' è la forma della finalità di un oggetto percepita senza la rappresentazione di alcuna funzione pratica.
 
=== Il concetto aristotelico del "Bello" corrispondente al "Vero" ===
== I rischi di un estetica radicalmente empirista ==
Il bello per [[Aristotele]] e [[Platone]] è il "Vero". Nell'[[età moderna]], [[Giambattista Vico]] afferma un altro criterio, secondo cui il [[Verità|vero]] è il "fatto" (''verum'' - ''factum''). Unificando questi due criteri ricaviamo la forma occidentale della bellezza, che è inevitabilmente l'arte. Il bello è nell'arte e la possibilità che la bellezza sia propria della natura è esplicitamente ammessa da [[Kant]] nella ''[[Critica del Giudizio]]'' dove definisce il bello naturale come "bello d'arte" e il "bello d'arte" come il bello di natura. Essenzialmente, nella cultura [[filosofia|filosofica]] dell'[[Civiltà occidentale|Occidente]] il bello si definisce in funzione del giudizio che lo esprime, mentre il "bello in sé" è assolutamente chimerico.
Va altresì chiarito dove si nasconda il rischio di un'[[estetica]] radicalmente [[empirismo|empiristica]]: questo consiste nel fatto che essa dovrebbe, a rigore, parlare prioritariamente se non esclusivamente degli organi di senso, o della coscienza, che riceve ed unifica i "dati" di bellezza; ma ciò significa trascurare e, alla fine, ignorare completamente gli oggetti cui si accorda o rifiuta lo statuto di bellezza; il che, particolarmente nel caso delle arti umane, risulterebbe oltraggioso per gli artefici e finalmente assurdo, come assurda può essere solo una scienza dell'arte che mostri indifferenza verso le opere!
 
=== Il "bello" come corrispondente al "regno delle idee" ===
Tuttavia la tendenza a considerare la bellezza di un oggetto intrinsecamente connessa con un soggetto che lo contempla, il quale "applica" il giudizio all'oggetto, e lo ritiene bello in grazia del concetto di bellezza che porta in sé, appare tanto dubbia quanto insopprimibile, nella nostra cultura estetica.
Nel tardo [[Impero romano]], il filosofo [[Plotino]], ristabilendo il collegamento tra opera d'arte e regno delle idee, espone ampiamente il concetto di "visione interiore" già proposto da Platone, che permette all'artista di attingere da una forma ideale del bello, non esistente nella ''[[res extensa]]'' (mondo reale) ma soltanto nella ''[[res cogitans]]'' (mondo delle idee), e che presto o tardi sfocerà in una rappresentazione materiale. Si può applicare a mai creati dipinti, architetture, forme di governo, sculture, strategie, modelli matematici, ecc. oppure a un ipotetico essere umano: "il più bello nella storia" ancora non nato.
 
== I rischi di un'estetica radicalmente empirista ==
Va altresì chiarito dove si nasconda il rischio di un'[[estetica]] radicalmente [[empirismo|empiristica]]: questo consiste nel fatto che essa dovrebbe, a rigore, parlare prioritariamente se non esclusivamente degli organi di senso, o della coscienza, che riceve e unifica i "dati" di bellezza; ma ciò significa trascurare e, alla fine, ignorare completamente gli oggetti cui si accorda o rifiuta lo statuto di bellezza; il che, particolarmente nel caso delle arti umane, risulterebbe oltraggioso per gli artefici e finalmente assurdo, come assurda può essere solo una scienza dell'arte che mostri indifferenza verso le opere.
 
Tuttavia la tendenza a considerare la bellezza di un oggetto intrinsecamente connessa con un soggetto che lo contempla, il quale "applica" il giudizio all'oggetto e lo ritiene bello in grazia del concetto di bellezza che porta in sé, appare tanto dubbia quanto insopprimibile, nella nostra cultura estetica.
 
Al riguardo Kant, nella sua ''[[Critica del Giudizio]],'' analizza il bello dandone quattro definizioni, che ne delineano altrettante caratteristiche:
* il "disinteresse": secondo la categoria di qualità un oggetto è bello solo se è tale disinteressatamente quindi non per il suo possesso o per interessi di ordine [[morale]], utilitaristico ma solo per la sua rappresentazione;
* l'"universalità": secondo la quantità il bello è ciò che piace universalmente, condiviso da tutti, senza che sia sottomesso a qualche concetto o ragionamento, ma vissuto spontaneamente come bello;
* la "finalità senza scopo": secondo la categoria di relazione un oggetto è da considerarsi bello senza che la sua contemplazione sia mirata a uno scopo preciso, ovvero la sua rappresentazione è finalizzata unicamente a sé stessa;
* la "necessità": secondo la categoria di modalità è bello qualcosa su cui tutti devono essere d'accordo necessariamente ma non perché può essere spiegato intellettualmente; anzi, Kant pensa che il bello sia qualcosa che si percepisce intuitivamente: non esserci quindi "principi razionali" del gusto, tanto che l'educazione alla bellezza non può essere espressa in un manuale, ma solo attraverso la contemplazione stessa di ciò che è bello.
 
=== Intellettualizzazione dell'opera d'arte ===
È peraltro la sintesi di quel processo di ''d'[[intellettualizzazione]]''' dell'opera d'arte che rappresenta la più cospicua novità nell'arte di questi ultimi due secoli, dal [[Romanticismo]] in poi. L'arte moderna e contemporanea, la [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|hegeliana]] [[arte romantica]], è segnata dal confronto con l'osservatore - critico in modo profondissimo, tale da non consentire più in alcun modo la spontaneità creativa, l'innocenza primaria del dipinto di [[Gustave Courbet]], ''[[http://www.perso.wanadoo.fr/art-deco.france/etude.htm L' origine del mondo]]'' - innocenza peraltro sapientissima - se non nel ghetto/riserva/colonia penale del genere '''[[naifnaïf]]'''. Da quel momento l'opera d'arte è "operazione" sul corpo dell'arte; ogni nuova opera è osservatrice della totalità della tradizione artistica; chiama in causa la filosofia dell'arte; si fa meta-arte ede in molteplici correnti si traduce in una discesa agli inferi dei materiali dell'arte, fino a congiungersi con il residuale, con l'immondizia.
 
[[ImmagineFile:VitruvianDa Vinci Vitruve Luc Viatour.jpg|thumbmin|155px|rightverticale|''[[Uomo Vitruvianovitruviano]]'', proporzioni del corpo umano.]]
=== Criteri obiettivi nella valutazione di un Opera d'Arte ===
* '''Criteri classici:''' [[armonia]] nella composizione, rispetto del [[canone (arte)|canone]], [[corrispondenza al vero]], [[chiaroscuro]], [[conformità teologica]], [[perfezione]], [[prospettiva]], rispetto delle [[Vitruvio|proporzioni vitruviane]], presenza della curva [[sigma]] di [[William Hogarth|Hogarth]], [[simbolismo]], [[simmetria (architettura)|simmetria]], rispetto dello [[stile]] che si è scelto.
* '''Criteri moderni:''' accettazione da parte della [[critica]], [[asimmetria controllata]], [[astrattismo]], [[contrasto]], [[Francis Bacon (pittore)|deformità (in Francis Bacon)]], [[iperrealismo]], parziale [[imperfezione]] che dà l'idea del [[reperto]], [[impressionismo]], [[messaggio sociale]], [[novità]], [[onirismo]], [[Artista provocatore|provocazione]], [[simbolismo]], [[stilizzazione]], [[surrealismo]].
 
=== Criteri soggettiviobiettivi nella valutazione delladi Bellezzaun'opera Corporead'arte ===
* Criteri puramente esteticiclassici: [[armonia]] nella composizione, rispetto del [[eleganzacanone (arte)|canone]], corrispondenza al vero, [[grazia (estetica)|graziachiaroscuro]], conformità teologica, [[omogeneitàperfezione]], [[portamentoprospettiva]], proporzionirispetto delle [[uomo vitruvianoVitruvio|proporzioni vitruviane]], presenza della curva [[simmetriasigma (architetturalettera greca)|sigma]] di [[William Hogarth|Hogarth]], [[simbolismo]], [[simmetria]], rispetto dello [[stile]] che si è scelto.
* Criteri moderni: accettazione da parte della [[critica]], asimmetria controllata, [[astrattismo]], [[contrasto]], [[deformità]] (in [[Francis Bacon (pittore)|Francis Bacon]]), [[iperrealismo]], parziale [[imperfezione]], [[impressionismo]], messaggio sociale, novità, [[onirismo]], provocazione, [[simbolismo]], [[stilizzazione]], [[surrealismo]].
* Criteri di tipo riproduttivo: [[armonia]] nella composizione, [[caratteri sessuali secondari]], conformità allo [[standard genetico]] e [[standard razziale|razziale]], [[forza]], [[giovinezza]], grandezza dei [[genitali]], [[intelligenza]], [[salute]].
* Criteri di tipo genetico: completamento delle proprie lacune o eccessi fisici o [[quoziente d'intelligenza|mentali]], [[diversità razziale]], [[simmetria (architettura)|simmetria]].
 
=== Criteri obiettivioggettivi nella valutazione della Bellezzabellezza Matematicacorporea ===
* Criteri puramente estetici: [[armonia]] nella composizione, omogeneità, spiccata [[rappresentazione (arti figurative)|rappresentazione]] del sesso a cui appartiene l'oggetto, proporzioni [[uomo vitruviano|vitruviane]], [[simmetria]].
* Criteri di tipo riproduttivo: armonia nella composizione, [[caratteri sessuali secondari]], conformità allo [[Genetica|standard genetico]] e [[etnico]], [[forza]], [[giovinezza]], funzionalità dei [[genitali]], [[salute]].
* Criteri di tipo genetico: completamento delle proprie lacune o eccessi fisici o [[quoziente d'intelligenza|mentali]], diversità etnica, [[simmetria]].
 
=== Criteri obiettivi nella valutazione della bellezza matematica ===
Anche le formule matematiche possono essere considerate belle. La formula di [[Eulero]]: <font=+2> '''<math> e^{i \pi} + 1 = 0 </math>''' </font> è comunemente considerata uno dei più bei [[teorema|teoremi]] della matematica (vedi ''[[Identità di Eulero]]''). <br />
{{vedi anche|Bellezza matematica}}
La poetessa [[Edna St. Vincent Millay]] scrisse che ''"soltanto [[Euclide]] ha guardato nella nuda bellezza"'' alludendo all'austera bellezza che molte persone trovano nel ragionamento matematico connesso alla [[Geometria euclidea]]''.
Anche le formule matematiche [[bellezza matematica|possono essere considerate belle]] (anche se spesso si preferisce il termine ''eleganti''). La [[formula di Eulero]]: '''<math> e^{i \pi} + 1 = 0 </math>''' è comunemente considerata uno dei più bei [[teorema|teoremi]] della matematica (vedi ''[[Identità di Eulero]]'').<br />
La poetessa [[Edna St. Vincent Millay]] scrisse che "soltanto [[Euclide]] ha guardato nella nuda bellezza", alludendo all'austera bellezza che molte persone trovano nel ragionamento matematico connesso alla [[geometria euclidea]].
 
AltriAltro legamilegame tra la matematica e la bellezza che hannoha giocato un ruolo prominente nella filosofia di [[Pitagora]] era la possibilità di disporre ede arrangiare i toni musicali in sequenze matematiche, che si ripetono a intervalli regolari chiamati "[[ottava (musica)|ottave]]".
ripetono ad intervalli regolari chiamati [[ottave]].
 
La cosiddetta "Proporzione[[proporzione Aureaaurea]]", rappresentata dalla lettera greca Phi(Φ), ede approssimativamente uguale a 1.,618, è stata considerata da molti "bella". Viene anche chiamata la "divina proporzione" ed è spesso riscontrata in natura. Per esempio, nella conchiglia di un [[nautilus (mollusco)|nautilus]], il rapporto tra sezioni successive è circa 1.,618.
 
: Possiamo trovare parallelismo tra la bellezza matematica e le altre:
* Corrispondenza al vero, p. es. nelle equazioni che descrivono accuratamente un [[fenomeno fisico]].
* Per le equazioni di [[Benoît Mandelbrot]] si è visto che spesso determinano grafici con proporzioni di tipo [[Vitruvio|vitruviano]], oppure si possono graficarerappresentare graficamente in modi che sonoforme simili a generici alberi, montagne, nubi, ecc.
* [[Perfezione]] (intesa come non violazione della regola che tiene insieme il tutto), come nel [[Quadratoquadrato Panmagicopanmagico di Nasik]] o nel [[Cubo Magicomagico 5x5x5]].
 
== La bellezza nel cristianesimo ==
{{Citazione|Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo,<br />sulle tue labbra è diffusa la grazia,<br />ti ha benedetto Dio per sempre.<br />Cingi, prode, la spada al tuo fianco,<br />nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte,<br />avanza per la verità, la mitezza e la giustizia.|Salmi{{Passo biblico|Sal|44|3-5|libro=no}}}}
 
Per [[Agostino d'Ippona|Agostino]] Dio è la “Bellezza di ogni bellezza” (''[[Confessioni (Agostino)|Confessioni]]'' 3,6,10), e scrive nei ''Soliloqui'': "Oh Dio bene e bellezza, fondamento, principio ordinatore del bene e della bellezza di tutti gli esseri che sono buoni e belli” (Soliloqui, 1,3).<ref name=":1" />
 
{{citazione|È nella Trinità infatti che si trova la fonte suprema di tutte le cose, la bellezza perfetta, il gaudio completo|Agostino d'Ippona, ''[[De Trinitate (Agostino d'Ippona)|De Trinitate]]'', 6,10,12|In illa enim Trinitate summa origo est rerum omnium et perfectissima pulchritudo et beatissima delectatio||lingua=lat|}}
== Bibliografia ==
 
* [[Immanuel Kant]], [[1790]] ''[[Critica del giudizio|Critica della facoltà di giudizio]]''.
===Arte e bellezza===
Il bisogno di bellezza nell'umanità può realizzarsi attraverso un cammino di ricerca che dall'amore per le bellezze dell'arte e del creato - bellezza sensibile riflesso di quella di Dio - la elevi spiritualmente.
* [[Platone]], [[427 a.C.]] a [[347 a.C.]], ''[[Simposio sull'amore]]''; ''[[Alcibiade (dialogo)]]''. <br />
La bellezza porta al sommo amore, che è Cristo: infatti tale ricerca, incentrata sul trascendente, porta al Suo amore infinito, alla Sua luminosa bellezza.<ref name=":1">{{Cita|Dattrino, in Scalisi, 2009|prefazione}}.</ref>
* [[Plotino]], ''[[Enneadi]]'' [[253]]-[[263]].
 
<br />
[[File:Guido Reni 031.jpg|min|verticale|[[Guido Reni]], ''San Michele arcangelo'', 1635, olio su tela, 293 x 202 cm, [[Chiesa di Santa Maria Immacolata a via Veneto]], Roma]]
* [[Renato Barilli]], ''Corso di estetica'', Il Mulino, Bologna [[1995]] (nuova ed.).
 
* [[Marco Costa]], [[Leonardo Corazza]], ''Psicologia della Bellezza'' Firenze: Giunti [[2006]]
;[[Papa Paolo VI]]
* [[Benedetto Croce]], ''Estetica come scienza dell'espressione e linguistica generale'' ([[1902]]); ''Breviario di estetica'' ([[1912]]); ''Aesthetica in nuce'' ([[1928]]).
Dal ''Messaggio agli artisti'', 8 dicembre 1965: «Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione. E questo grazie alle vostre mani...»<ref>{{Cita testo|voce=La Santa Sede|titolo=Messaggio di Paolo VI agli artisti|url=http://w2.vatican.va/content/paul-vi/it/speeches/1965/documents/hf_p-vi_spe_19651208_epilogo-concilio-artisti.html}}</ref>
* [[Mikel Dufrenne]], [[Estetica e filosofia]], Marietti, Genova [[1989]] (tit. orig.: ''Esthétique et philosophie'', Klincksieck, Paris [[1967]]-[[1981]], 3 voll.).
 
* [[Umberto Eco]] (a cura di), ''Storia della bellezza'', Bompiani, Milano [[2004]].
;[[Papa Giovanni Paolo II]]
* Elio Franzini - Mazzocut-Mis, Maddalena, ''Estetica : i nomi, i concetti, le correnti'', B. Mondadori, Milano [[1996]].
Dalla ''Lettera agli artisti'', 4 aprile 1999: «Il tema della bellezza è qualificante per un discorso sull'arte. Esso si è già affacciato, quando ho sottolineato lo sguardo compiaciuto di Dio di fronte alla creazione. Nel rilevare che quanto aveva creato era cosa buona, Dio vide anche che era cosa bella. Il rapporto tra buono e bello suscita riflessioni stimolanti. La bellezza è in un certo senso l'espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza. Lo avevano ben capito i Greci che, fondendo insieme i due concetti, coniarono una locuzione che li abbraccia entrambi: "''[[kalokagathia|kalokagathía]]''", ossia "bellezza-bontà". [[Platone]] scrive al riguardo: «La potenza del Bene si è rifugiata nella natura del Bello.»
* Franzini, Elio - Maddalena Mazzocut-Mis, ''Breve storia dell'estetica'', B. Mondadori, Milano [[2003]].
 
* [[Hans-Georg Gadamer]], ''Scritti di estetica'', [[2002]] Aesthetica Edizioni, Palermo.
E vivendo ed operando che l'uomo stabilisce il proprio rapporto con l'essere, con la verità e con il bene. L'artista vive una peculiare relazione con la bellezza. In un senso molto vero si può dire che la bellezza è la vocazione a lui rivolta dal Creatore col dono del «talento artistico». E, certo, anche questo è un talento da far fruttare, nella logica della parabola evangelica dei talenti ({{Passo biblico|Matteo|25,14-30|libro=no}}).
* [[Sergio Givone]], ''Storia dell'estetica'', Laterza, Roma-Bari [[2001]] (10a ed.; 1a ed. [[1988]]).
 
* Pietro Montani (a cura di), ''L'estetica contemporanea. Il destino delle arti nella tarda modernità'', Carocci, Roma [[2004]].
Tocchiamo qui un punto essenziale. Chi avverte in sé questa sorta di scintilla divina che è la vocazione artistica - di poeta, di scrittore, di pittore, di scultore, di architetto, di musicista, di attore... - avverte al tempo stesso l'obbligo di non sprecare questo talento, ma di svilupparlo, per metterlo a servizio del prossimo e di tutta l'umanità.»<ref>{{Cita testo|voce=La Santa Sede|titolo= La vocazione artistica a servizio della bellezza|url=http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/letters/1999/documents/hf_jp-ii_let_23041999_artists.html}}</ref>
* [[Luigi Pareyson]], ''Estetica : teoria della formatività'', Sansoni, Firenze [[1974]] (3a ed. riveduta; 1a ed.: Ed. di “Filosofia”, Torino [[1954]]).
 
* [[Vittorio Sgarbi]], ''Davanti all'immagine'' ([[1989]]).
;[[Papa Benedetto XVI]]
* [[Jean Soldini]], ''Saggio sulla discesa della bellezza. Linee per un'estetica'', Jaca Book, Milano, [[1995]].
Nel giugno del 2005 papa Benedetto XVI presentando il ''Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica'' pose l'attenzione sul rapporto tra sacro e immagine: «Nel testo sono anche inserite delle immagini… Immagine e parola s’illuminano così a vicenda. L’arte «parla» sempre, almeno implicitamente, del divino, della bellezza infinita di Dio, riflessa nell’Icona per eccellenza: Cristo Signore, Immagine del Dio invisibile. Le immagini sacre, con la loro bellezza, sono anch’esse annuncio evangelico ed esprimono lo splendore della verità cattolica, mostrando la suprema armonia tra il buono e il bello, tra la ''via veritatis'' e la ''via pulchritudinis''.»<ref>{{Cita testo|voce=Pontifical Council for Culture|titolo= Sulla via della bellezza. Fede, arte e artisti nel magistero di Benedetto XVI|url=http://www.theologia.va/content/cultura/en/dipartimenti/arte-e-fede/testi-e-documenti/vari/sulla-via-della-bellezza--fede--arte-e-artisti-nel-magistero-di-.html}}</ref>
* [[Wladyslaw Tatarkiewicz]], ''Storia dell’estetica'', Einaudi, Torino [[1979]]-[[1980]], 3 voll. (tit. orig.: History of Aesthetics, Panstwowe Wydawnictwo Naukowe, Warszawa, [[1970]]).
 
* Wladyslaw Tatarkiewicz, ''Storia di sei Idee'', Aesthetica Edizioni, Palermo [[1997]] (2a edizione, 1a edizione, [[1993]]. Tit. orig.: Dzieje szesciu pojec, Panstwowe Wydawnictwo Naukowe, Warszawa [[1975]]).
;[[Papa Francesco]]
* Federico Vercellone - Alessandro Bertinetto - Gianluca Garelli, ''Storia dell'estetica moderna e contemporanea'', Il Mulino, Bologna [[2003]].
Dal messaggio inviato dal Pontefice ai partecipanti alla XXI Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie, sul tema ''Scintille di bellezza per un volto umano delle città'', 6 dicembre 2016: «Prendersi cura delle persone, a cominciare dai più piccoli e indifesi, e dei loro legami quotidiani, significa necessariamente prendersi cura anche dell’ambiente in cui essi vivono. Piccoli gesti, semplici azioni, piccole scintille di bellezza e di carità possono risanare, “rammendare” un tessuto umano, oltre che urbanistico e ambientale, spesso lacerato e diviso, rappresentando una concreta alternativa all’indifferenza e al cinismo.
* [[Stefano Zecchi]], ''La fondazione utopica dell'arte'' (1984); ''La bellezza'' ([[1990]]); ''Il brutto e il bello'' (1995); ''Capire l'arte'' ([[1999]]).
 
Emerge, così, il compito importante e necessario degli artisti, particolarmente di quanti sono credenti e si lasciano illuminare dalla bellezza del vangelo di Cristo: creare opere d’arte che portino, proprio attraverso il linguaggio della bellezza, un segno, una scintilla di speranza e di fiducia lì dove le persone sembrano arrendersi all’indifferenza e alla bruttezza. Architetti e pittori, scultori e musicisti, cineasti e letterati, fotografi e poeti, artisti di ogni disciplina, sono chiamati a far brillare la bellezza soprattutto dove l’oscurità o il grigiore domina la quotidianità; sono custodi della bellezza, annunciatori e testimoni di speranza per l’umanità, come hanno più volte ripetuto i miei Predecessori. Li invito, pertanto, ad avere cura della bellezza, e la bellezza curerà tante ferite che segnano il cuore e l’animo degli uomini e delle donne dei nostri giorni.»<ref>{{Cita testo|voce=La Santa Sede|titolo=Messaggio del Santo Padre ai partecipanti alla XXI Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie, 06.12.2016|url=https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2016/12/06/0881/01948.html}}</ref>
 
Dal ''Discorso agli artisti'', 24 febbraio 2018: «Voi siete chiamati, mediante i vostri talenti e attingendo alle fonti della spiritualità cristiana, a proporre ‘un modo alternativo di intendere la qualità della vita, [e incoraggiare] uno stile di vita profetico e contemplativo, capace di gioire profondamente senza essere ossessionato dal consumo’, e a servire la creazione e la tutela di “oasi di bellezza” nelle nostre città troppo spesso cementificate e senz’anima. Voi siete chiamati a far conoscere la gratuità della bellezza.»<ref>{{Cita testo|voce=Vatican News|titolo=Papa agli artisti: fate conoscere la gratuità della bellezza|url=https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2018-02/papa-francesco-artisti-diaconia-bellezza.html}}</ref>
 
== Film ==
* ''[[La passione di Giovanna d'Arco]]'' ([[1928]], regia di [[Carl Theodor Dreyer]])
* ''[[E Dio creò la donna]]'' ([[1956]], regia di [[Roger Vadim]]), con [[Brigitte Bardot]].
* ''[[8 e ½]]'', ([[1963]], di [[Federico Fellini]]).
* ''[[Il banchetto di Platone]]'' ([[1988]], regia di [[Marco Ferreri]]), con [[Irene Papas]] e [[Philippe Léotard]]
* ''[[American Beauty]]'' ([[1999]], regia di [[Sam Mendes]]), copione di [[Alan Ball]]. Premio [[Premio Oscar]].
* ''[[ALa beautifulgrande mindbellezza]]'' ([[20012013]], regia di [[RonPaolo HowardSorrentino]]), con [[RussellToni CroweServillo]], [[JenniferCarlo ConnellyVerdone]], [[EdSabrina HarrisFerilli]], [[Carlo Buccirosso]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* [[Platone]], [[427 a.C.]] a [[347 a.C.]], ''[[Simposio sull'amore]]''; ''[[Alcibiade primo]]''.
* [[Plotino]], ''[[Enneadi]]'' 253-263.
* [[Immanuel Kant]], 1790 ''[[Critica del Giudizio]]''.
* [[Renato Barilli]], ''Corso di estetica'', Il Mulino, Bologna 1995 (nuova ed.).
* Marco Costa, Leonardo Corazza, ''[https://www.researchgate.net/publication/315784460_Psicologia_della_bellezza Psicologia della Bellezza]'' Firenze: Giunti 2006
* [[Benedetto Croce]], ''Estetica come scienza dell'espressione e linguistica generale'' (1902); ''Breviario di estetica'' (1912); ''Aesthetica in nuce'' (1928).
* [[Mikel Dufrenne]], [[Estetica e filosofia]], Marietti, Genova 1989 (tit. orig.: ''Esthétique et philosophie'', Klincksieck, Paris 1967-1981, 3 voll.).
* [[Umberto Eco]] (a cura di), ''Storia della bellezza'', Bompiani, Milano 2004.
* Elio Franzini - [[Maddalena Mazzocut-Mis]], ''Estetica: i nomi, i concetti, le correnti'', B. Mondadori, Milano 1996.
* Elio Franzini - [[Maddalena Mazzocut-Mis]], ''Breve storia dell'estetica'', B. Mondadori, Milano 2003.
* [[Hans-Georg Gadamer]], ''Scritti di estetica'', 2002 Aesthetica Edizioni, Palermo.
* [[Sergio Givone]], ''Storia dell'estetica'', Laterza, Roma-Bari 2001 (10ª ed.; 1ª ed. 1988).
* David Konstan, ''Beauty. The Fortunes of an Ancient Greek Idea'', New York, Oxford University Press, 2014
* Elio Matassi, Walter Pedullà, Fulco Pratesi, ''La Bellezza'', a cura e con un saggio introduttivo di R. Gaetano, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005.
* [[Pietro Montani]] (a cura di), ''L'estetica contemporanea. Il destino delle arti nella tarda modernità'', Carocci, Roma 2004.
* [[Luigi Pareyson]], ''Estetica: teoria della formatività'', Sansoni, Firenze 1974 (3ª ed. riveduta; 1ª ed.: Ed. di "Filosofia", Torino 1954).
* Stephen David Ross et al. ''Beauty'', in Michael Kelly (a cura di), ''Encyclopedia of Aesthetics'', New York, Oxford University Press, 1998, volume 1, pp. 237-251.
* Maria Scalisi, ''La Bellezza in Agostino d’Ippona - Poter educare attraverso il bello sensibile al Bello Immutabile'', prefazione di Lorenzo Dattrino, Aracne Editrice, Roma, 2009
* [[Jean Soldini]], ''Saggio sulla discesa della bellezza. Linee per un'estetica'', Jaca Book, Milano, 1995.
* Jean Soldini, «Resistance and Beauty of the Other», in ''FMR White Edition'' (Milano), 2008, n.4, pp. 96-109.
* [[Władysław Tatarkiewicz]], ''Storia dell'estetica'', Einaudi, Torino 1979-1980, 3 voll. (tit. orig.: ''History of Aesthetics'', Panstwowe Wydawnictwo Naukowe, Warszawa, 1970).
* Wladyslaw Tatarkiewicz, ''Storia di sei Idee'', Aesthetica Edizioni, Palermo 1997 (2ª edizione, 1ª edizione, 1993. Tit. orig.: Dzieje szesciu pojec, Panstwowe Wydawnictwo Naukowe, Warszawa 1975).
* Federico Vercellone - Alessandro Bertinetto - Gianluca Garelli, ''Storia dell'estetica moderna e contemporanea'', Il Mulino, Bologna 2003.
* [[Stefano Zecchi]], ''La fondazione utopica dell'arte'' (1984); ''La bellezza'' (1990); ''Il brutto e il bello'' (1995); ''Capire l'arte'' (1999).
 
== Voci correlate ==
{{Colonne}}
<table> <tr colspan=3> <td width="250">
* [[Armonia (musica)]]
* [[Arte]]
* [[Astronomia]]
* [[Amore e Psiche (Canova)]]
* [[Bellezza matematica]]
* [[Ritratto di dama (Leonardo)|La Belle Ferronière]]
* [[Bello]]
* [[Bontà]]
{{Colonne spezza}}
* [[Canone di bellezza]]
* [[Cubo magico 5x5x5]]
</td> <td width="250">
* [[Eleganza]]
* [[David di Donatello (statua)]]
* [[Estasi]]
* [[Estetica]]
* [[Forma (filosofia)]]
* [[Geometria euclidea]]
{{Colonne spezza}}
* [[Cubo Magico 5x5x5]]
* [[KabbalahKalokagathia]]
</td> <td width="200">
* [[Sensazione]]
* [[Stile]]
* [[Sublime]]
* [[Trascendentale]]
* [[Utopia]]
* [[Verità]]
{{Colonne fine}}
</td> </tr> </table>
 
== CollegamentiAltri esterniprogetti ==
{{interprogetto|b=Bellezza naturale|q|q_preposizione=sulla|commons_preposizione=sulla|wikt=bellezza}}
*[http://www.liceoberchet.it/ricerche/simposio/sintesi_simposio.htm Il Simposio di Platone (sito liceale)]
* [http://www.swif.uniba.it/lei/020324a.htm Il "Bello anti-metafisico" di Hans-Georg Gadamer]
 
== Collegamenti esterni ==
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